DM Magazine Marzo 2022

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ANNO X – MARZO 2022

SUCCESSI Lidl Italia: 25 milioni di investimenti e oltre 60 assunzioni

MAGAZINE INTERVISTA Pompadour: attenzione costante dal campo alla tazza

IL NUOVO PREPARATO PER GRAN PIZZA ALLA NAPOLETANA

LA CORSA DEI DISCOUNT


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ANNO X – MARZO 2022

SUCCESSI Lidl Italia: 25 milioni di investimenti e oltre 60 assunzioni

MAGAZINE INTERVISTA Pompadour: attenzione costante dal campo alla tazza

LA CORSA DEI DISCOUNT



SOMMARIO DMM

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Editoriale La nuova frontiera delle consegne a domicilio

48 Customer Le novità del Ces 2022

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Cover La corsa dei discount cambia pelle e traina le vendite della Gdo

50 Digital club/Retail Due chiacchiere in più 52 Real estate Parchi commerciali "on the move"

14 Intervista Pompadour: attenzione costante dal campo alla tazza 16 18

54 Mercati I vini premium conquistano il carrello degli italiani

Retail Innovation Fashionalia - Spagna

60 Osservatorio digital Cantine vinicole sempre più social

Mercati Mercato dolce-amaro per zucchero e dolcificanti

62 Tecnologistica M-Cube lancia la Digital Experience Platform

29 Successi Lidl Italia: 25 milioni di investimenti e oltre 60 assunzioni 31

Element Logic entra nel mercato italiano

Imprese Tiendeo: il fatturato nel 2021 supera i 13 milioni di euro

64 News 65 Video e podcast

32 Trend Il barter scopre l'alimentare

67 Prossimamente

36 Mercati Prodotti da forno e cereali, il benessere parte dalla colazione

Nel 2021 i negozi low cost hanno realizzato una crescita delle vendite di prodotti di largo consumo confezionato di oltre il 20% rispetto al 2019. Ecco come si muovono in Italia. DM Magazine Supplemento mensile di Distribuzione Moderna Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Milano Registrazione n° 52 del 30/1/2007

Responsabile editoriale Stefania Lorusso

Progetto grafico Silvia Ballarin

Responsabile di redazione Maria Teresa Manuelli

Direttore responsabile Armando Brescia

Redattori Federica Bartoli, Stefania Colasuono, Alberto Deiana, Maria Teresa Giannini, Fabio Massi, Paolo Pelloni, Luca Salomone, Emanuele Scarci, Claudia Scorza, Fabrizio Valente, Marco Zanardi

Editore Edizioni DM Srl - Via A. Costa 2 20131 Milano P. Iva 08954140961

Contatti Tel. 02/20480344 redazionedm@edizionidm.it Pubblicità Ufficio commerciale Tel: 02/20480344 commerciale@edizionidm.it

L’invio di materiale (testi, articoli, notizie, immagini, dati, grafiche, ricerche ecc.) da parte di autori esterni alla Redazione non garantisce che esso venga pubblicato, né in parte, né nella sua forma originale. Lo stesso, peraltro, potrebbe essere pubblicato in forma rimaneggiata per necessità di carattere editoriale. Si precisa altresì che l’invio del suddetto materiale costituisce automatica autorizzazione da parte di Edizioni DM Srl alla pubblicazione a titolo gratuito su tutte le proprie testate.


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EDITORIALE DMM

La nuova FRONTIERA delle CONSEGNE

Negli ultimi due anni in Italia, complici i lockdown dovuti alla pandemia, si è assistito ad una decisiva accelerazione della crescita degli acquisti online e, in particolare, delle modalità di commercio elettronico che mirano a soddisfare gli ordini dei consumatori con un tempo di consegna entro i 30 minuti. Si parla, nello specifico, del cosiddetto quick commerce (anche abbreviato in q-commerce), ossia quei servizi e-commerce che propongono una gestione delle consegne finalizzata ad abbattere il più possibile le tempistiche di delivery. Recentemente è arrivato l’annuncio di un ulteriore ingresso in questo mercato da parte di Deliveroo che con il servizio Hop permetterà di ricevere a casa la spesa di Carrefour in dieci minuti. Si tratta di un business che al momento macina cifre considerevoli. Alcuni esempi? Glovo, uno dei massimi leader di mercato (che peraltro ha stretto i primi di febbraio anche una partnership con Iper la grande i), ha raccolto l'anno scorso 450 milioni di euro con un finanziamento guidato da Lugard Road Capital e Luxor Capital Group. E ancora, la tedesca Gorillas, che pochi mesi fa ha chiuso il più grande aumento di capitale del settore delivery in Europa: un miliardo di dollari. È proprio quest'ultima, fondata nel giugno 2020, ad essere cresciuta tanto da gestire attualmente oltre 180 magazzini in nove mercati internazionali. Le caratteristiche che rendono questo fenomeno interessante nel breve e medio termine sono sostanzialmente due. La prima è che è possibile ordinare, sia pur con una possibilità di scelta minore, un po’ di tutto: dai prodotti della grande distribuzione organizzata a quelli dei negozi di quartiere, dai farmaci ai beni di prima necessità. La seconda è che il quick commerce si adatta perfettamente a un approccio sempre più diffuso nella progettazione e ripensamento delle città basato sul modello francese de “la ville du quart d'heure" che prevede di riorganizzare gli spazi urbani in modo che il cittadino possa trovare entro 15 minuti a piedi da casa tutto quello che gli serve per vivere: lavoro (anche in co-working), negozi, strutture sanitarie, scuole, impianti sportivi, spazi culturali, bar e ristoranti, luoghi di aggregazione. I servizi di quick commerce riescono a garantire la consegna di una spesa in un lasso di tempo così ridotto perché la merce che viene trasportata dai fattorini si trova in dark store posizionati in maniera uniforme nella città. Certo, uno dei rischi della diffusione di questi servizi è quello di mettere in competizione negozi che vendono prodotti simili e magari con clientele diverse, oppure quello di ridurre progressivamente la frequentazione dei negozi fisici. Al momento però, considerati i numeri che abbiamo in Italia ma anche negli altri Paesi europei, l’aspettativa è che la percentuale di spesa fatta attraverso il quick commerce continuerà ad Stefania Lorusso, aumentare in maniera esponenziale. Responsabile Editoriale DM

A DOMICILIO

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COVER DMM

LA CORSA DEI DISCOUNT cambia pelle e traina le vendite della Gdo di Emanuele Scarci

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Nel 2021 i negozi low cost hanno realizzato una crescita delle vendite di prodotti di largo consumo confezionato di oltre il 20% rispetto al 2019. Ecco come si muovono in Italia.

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iscount più forte della pandemia

e dei concorrenti. E forse anche più forte dell’inflazione. Nel 2021 i negozi low cost hanno realizzato una crescita delle vendite di prodotti di largo consumo confezionato di oltre il 20% rispetto al 2019, anno dell’emergenza sanitaria. Il 2020 è difficilmente raffrontabile a causa delle anomalie prodotte dal periodo pandemico, anno comunque in cui i ricavi dei discount sono cresciuti dell’8%. Secondo Iri, nel biennio 2020-21 le vendite nei canali fisici della distribuzione moderna hanno realizzato una performance media, a valore e a volume, intorno al 10%, ma il volàno della crescita è stato il discount sia nel 2020 che nel 2021. «Un risultato ottenuto non tanto con l’espansione della rete – precisa Gianpaolo Costantino di Iri – quanto con l’aumento delle vendite medie nello stesso numero di negozi che nel 2021 ha segnato un +3%. È quindi cresciuta notevolmente la loro capacità di attrarre pubblico nei singoli punti di vendita».

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COVER DMM

I punti di forza Quali i punti di forza del discount? Innanzitutto la competitività dei prezzi, anche rinunciando alle marche industriali più note. Poi negli ultimi dieci anni il negozio low cost ha cambiato pelle. Non è più un luogo spartano traboccante di scatolame nei cartoni, ma è partito un processo di ammodernamento delle strutture e arricchimento degli assortimenti, denominato “supermarketizzazione” dei discount. Più recentemente sono state estese le aree del fresco e introdotte categorie di prodotti biologici, salutistici e persino premium. In qualche insegna sono comparsi i banchi a vendita assistita. I grandi perdenti degli ultimi anni sono gli ipermercati, sottolinea Iri, stabilmente ancorati a ricavi inferiori di circa il 5% rispetto al 2019. In soldoni sono 300 milioni soltanto nel 2021 drenati da discount e specialisti di prodotti per la cura della casa e della persona. Tuttavia quest’ultimo canale, pur conservando tassi di crescita di tutto rispetto, ha imboccato una traiettoria discendente, in parte per il rientro su livelli normali dell’extradomanda di prodotti be-safe che aveva caratterizzato il primo anno di pandemia. I supermercati, con il +10% rispetto al pre-Covid, si ripropongono fra le formule distributive di maggior successo. Mentre continua a indebolirsi la prossimità classica (libero servizio piccolo) che non è riuscita a consolidare gli spunti di inizio pandemia.

Canali in corsa Su circa 105 miliardi di fatturato della distribuzione moderna, il discount si ritaglia poco più del 20% di quota, due passi dietro gli ipermercati che detengono oltre il 26% e ancora molto distanti dai supermercati con il 43%. Il discount è però nettamente davanti al punto vendita a libero servizio che ha meno del 9%. L’anno scorso, però, i discount hanno affiancato i supermercati nelle vendite per metro quadrato: sono salite a circa 6mila euro/ mq. Nel 2010 i negozi di convenienza registrarono vendite per 4.500 euro/mq contro i 5.300 dei supermercati. Nel confronto internazionale, la penetrazione dei discount è maggiore rispetto all’Italia in Germania (34%) e Austria (21%) e minore in Francia e Regno Unito (tra l’11 e il 12%). Nel saliscendi dei canali, il discount è stato il vero maratoneta. Soprattutto nella prima metà del 2021, una parte significativa dei consumatori ha spostato lo shopping verso il discount. Secondo Iri, facendo una media generale questo significa che le famiglie hanno più che compensato gli aumenti di prezzo registrati sugli scaffali cercando il risparmio attraverso lo spostamento del canale

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COVER DMM d’acquisto. Il risultato è che il costo medio del basket è stato abbattuto. Il processo è proseguito anche nel secondo semestre, ma con una migrazione di canale più contenuta. «Questa analisi – sottolinea Costantino – evidenzia che la domanda del mercato ha dimostrato di saper mettere in atto misure di risparmio anche in modo repentino. Un dato da tenere in considerazione soprattutto nella prospettiva di una maggiore spinta sui prezzi attesa nell’immediato futuro». Il peso del discount si sente anche nella partita dei prodotti a marchio del distributore. Nel 2021 le private label hanno guadagnato mediamente qualche decimo di punto di quota, ma ciò è stato determinato principalmente dallo sviluppo dei negozi low cost, canale che basa la propria offerta sui prodotti a marchio con una media di oltre il 60%. In realtà, nei diversi canali, la marca del distributore ha ingranato la retromarcia rispetto al balzo del 2020. Questa tendenza, secondo Iri, contrasta con quanto accade sugli scaffali, dove aumenta costantemente la pressione assortimentale della marca del distributore: più prodotti a Mdd sugli scaffali, ma nessun ulteriore progresso della quota di mercato. In pratica si sta riducendo la produttività media dell’offerta di private label. Questo potrebbe, conclude Iri, favorire l’avvio di nuove strategie di razionalizzazione dell’offerta a marchio privato.

Nel saliscendi dei canali, il discount è stato il vero maratoneta. Soprattutto nella prima metà del 2021, una parte significativa dei consumatori ha spostato lo shopping verso il discount. DM MAGAZINE 7


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PREVALE IL DISCOUNT

Fonte: IRI liquid Data TM Indici stesso trimestre 2019 = 100. Totali canali fisici della distribuzione moderna. Vendite a valore

I giganti italiani Circa 16 miliardi di ricavi e oltre 500 milioni di utili netti sono le stime per i Big 3 del discount nel 2021. Un business in continua crescita anche sotto la spinta delle nuove aperture che ignora la sostanziale stagnazione del business delle catene tradizionali della grande distribuzione. Di certo c’è che nel 2020 giro d’affari e utili netti dei Big 3 del low cost sono cresciuti mediamente del 6%. Eurospin è il discounter leader in Italia ed è anche il

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più profittevole. Conta circa 1.200 negozi tra Italia, Slovenia e Croazia. Il ritmo di crescita è di 40/50 punti vendita l’anno. Nel 2021 si stima abbia aumentato il fatturato di quasi 500 milioni (+8%) a 6,7 miliardi. I profitti si aggirano tra il 4 e il 5% dei ricavi. Nel periodo 2014-2020 ha cumulato utili per 1,4 miliardi, collocandosi subito dopo Esselunga e prima di Conad. Eurospin è controllata da Migross, Shop, Dao cooperativa e Vega. L’azienda è, insieme, una sorta di immobiliare e di banca: oltre il 50% dei negozi sono di proprietà, inoltre dispone di un capitale netto che sfiora i 2 miliardi. La caratteristica principale del gruppo veneto è di offrire il 100% di marche proprie, senza alcun spazio a quelle industriali, nemmeno per icone come Nutella, Coca-Cola, Barilla e San Pellegrino. Recentemente Eurospin ha inaugurato due nuovi punti vendita a Milano, due in Liguria, a Palermo, in provincia di Pordenone e di Novara. «Quasi tutti con il nuovo format con tanto fresco, dove i metri quadrati lo consentono – osserva l’amministratore delegato Romano Mion -. Hanno i reparti macelleria, gastronomia, pescheria, punto caldo e piatti pronti». Per Mion la difficoltà di aprire un nuovo punto vendita non sta nelle risorse necessarie, ma nelle difficoltà di trovare un accordo con i proprietari dei terreni e nelle trafile burocratiche. Quanto alla minaccia dell’inflazione sulla convenienza del discount, Mion ammette il pressing dei fornitori ma «la strategia è quella di assorbire una parte degli aumenti per poi sperare di riguadagnare margini più avanti». Anche Lidl

Circa 16 miliardi di ricavi e oltre 500 milioni di utili netti sono le stime per i Big 3 del discount nel 2021.

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Bevande e freschi al top QUOTE % DELLE VENDITE NEI REPARTI DELLA GDO E VARIAZIONE DEI PUNTI REPARTI LCC

2021

VARIAZIONI PUNTI QUOTA VS 2020

Bevande

14,4%

+0,6

Alimentari freschi e ortofrutta (PI)

28,5%

+0,4

Drogheria alimentare

33,0%

-0,5

Gelati surgelati

5,6%

0,0

Cura casa

7,5%

-0,4

Cura persona

8,9%

-0,2

Pet care

2,1%

+0,1

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COVER DMM Italia ha scelto la crescita senza soste (vedi intervista più avanti all’amministratore delegato Massimiliano Silvestri). Lo scorso gennaio ha inaugurato a

Milano il 700esimo punto vendita nel quartiere Vigentino. Con quest’ultimo sono saliti a 19 i negozi nel capoluogo meneghino, dove l’insegna ha aperto nel 1995. La tabella di marcia del retailer tedesco è di 40 negozi l’anno. Nel 2020-21 (chiusura anno fiscale a febbraio) Lidl Italia ha realizzato ricavi per 5,5 miliardi con 185 milioni di utile netto. Il retailer fa capo al tedesco Schwarz Gruppe che controlla anche la catena commerciale di ipermercati Kaufland. Nel complesso Schwarz Gruppe è presente in 32 Paesi e realizza ricavi per oltre 125 miliardi. Infine il gruppo italiano MD che fa capo a Patrizio Podini. Dispone di 800 punti vendita (una parte in franchising) dalla Lombardia alla Sicilia. Nel 2020 ha realizzato ricavi per 2,8 miliardi e un utile netto di 68,5 milioni. Nell’anno della pandemia il discounter ha tagliato il nastro in 37 punti vendita e per il 2021 dovrebbe aver superato la soglia dei 40 grazie a un investimento nello sviluppo della rete di 290 milioni, a cui si sommano 95 milioni per il nuovo hub logistico bresciano di Cortenuova in via di realizzazione. Questo si aggiungerà agli 8 già operativi. Podini ha più volte sottolineato che «MD non è un discount, è semplicemente MD. Il prezzo e la convenienza non sono le uniche variabili, c’è anche la qualità. Questa è la chiave per offrire ai clienti quello che si aspettano». Infine, dallo scorso dicembre, MD ha lanciato un nuovo format in tre nuovi punti vendita pilota a gestione diretta. Il nuovo layout conta su un format di 1.300/1.500 mq e ridisegna completamente gli spazi. In particolare, evidenzia le novità in assortimento, le marche top di gamma, i prodotti bio, l’area dei freschi e l’enoteca ampliata.

DM MAGAZINE 11


COVER DMM

Gli altri discounter Alle spalle dei Big 3 c’è una pattuglia di player molto aggressiva, anche se di dimensioni più ridotte. In’s Mercato, del gruppo Pam-Panorama, è vicino ai 500 punti vendita in 9 regioni. L’azienda veneziana viaggia a 30 aperture l’anno e 90 restyling e nel 2021 dovrebbe aver superato il miliardo di fatturato. L’esercizio precedente ha messo a segno una crescita del giro d’affari del 24% a 987 milioni con 31 milioni di utili. Penny Market ha superato i 400 negozi e recentemente ha rilevato due punti vendita ex Leader Price. Il retailer supera largamente 1,2 miliardi di fatturato ed è controllato da Rewe Group che gestisce 15.300 negozi in 22 Paesi europei con un fatturato di 60 miliardi. Fino al 2014 Rewe aveva gestito in Italia una rete di 130 supermercati per poi cederli e ritirarsi dal nostro Paese. Infine il tedesco Aldi, ultimo colosso atterrato in Italia. In 3 anni ha aperto 139 punti vendita in 6 regioni del Nord Italia. Viaggia con una media di 2,6 aperture al mese. Tuttavia crescere in Italia non è una passeggiata per i new comer. Per esempio, il caso di Leader Price, joint venture fra Crai e la francese Casino, lascia pensare a un fallimento del progetto. Probabilmente innescato dalla cessione della rete di Leader Price in Francia da parte di Casino. Nel nostro Paese il network con 27 negozi (nel Nord-Ovest e in Sardegna) è in via di smobilizzo: alcuni negozi sono stati ceduti ad Aldi e Penny Market, altri prenderanno l’insegna Crai.

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COVER DMM

SILVESTRI (LIDL): UN SUPERMERCATO COL CUORE DISCOUNT

In previsione l'apertura di una quarantina di punti vendita e un investimento di 400 milioni di euro durante l'esercizio 2022-23. di Emanuele Scarci

Una catena commerciale che evolve ma senza perdere di vista il format che ne ha decretato il successo. Anche nell’esercizio appena iniziato (dal 1° marzo), Lidl Italia, prevede il ceo Massimiliano Silvestri, aprirà una quarantina di pdv e alcuni hub logistici in grado di supportare l’espansione: il tutto richiederà almeno 400 milioni di euro di investimenti. «Nel 2020 pensavamo di averle viste tutte - esordisce Silvestri - ma non era così. Nel primo semestre del 2021 eravamo in lockdown e ci confrontavamo in forte controcifra con il 2020, ma abbiamo lavorato bene. Nella seconda parte è andata in tilt la catena logistica: dall’Oriente non arrivavano le merci, per fortuna che è poi finito il lockdown e i consumi si sono redistribuiti anche sugli altri canali».

Quale il pre-consuntivo del 2021-22? Nielsen ha stimato per il 2021 un calo delle vendite dello 0,6% nella Gdo, ma noi grazie agli investimenti, all’innovazione sui pdv e ai nostri marchi abbiamo registrato una crescita superiore al mercato. E in linea con le nostre aspettative, a una cifra. Nell’ultimo esercizio quanti negozi avete inaugurato? Ci sono state molte difficoltà per la carenza dei materiali edili. Alla fine non più di 42, di cui tre quarti espansione pura e un quarto sostituzioni di negozi. L’inflazione frena la voglia di discount dei consumatori? Il consumatore è sempre attento al rapporto qualità/prezzo. Per questo da settimane è on air una campagna promozionale mirata, il cui messaggio è che la qualità la garantiamo con controlli su fornitori e certificazioni dei nostri marchi: costituiscono l’80% dell’offerta. Per questo il nostro claim è: "entri per i prezzi, ritorni per la qualità". Negli ultimi anni il discount, con Lidl battistrada, ha avuto un’evoluzione sorprendente. Cos’è successo? L’evoluzione è stata la nostra forza. Dal 2014 è partita una grande campagna di rinnovo del brand, degli assortimenti e delle infrastrutture. Siamo stati i primi a offrire il pane appena sfornato, poi sono arrivati i prodotti senza glutine, la IV gamma e, in alcune filiali, la rosticceria, ma sempre coerenti con il nostro format, cioè senza il banco servito e con la possibilità di scegliersi il prodotto. Alcuni concorrenti hanno introdotto nuovi format con il banco servito: vi spiazzano? Bisogna saper fare il proprio mestiere. Noi ci definiamo supermercato con il cuore discount. Preferiamo offrire ai nostri clienti prodotti di alta qualità mantenendo il nostro format e continuando a investire: nell’ultimo esercizio 400 milioni. E investiremo almeno altrettanto nel 2022-23 per garantire un numero di aperture pari all’esercizio precedente. Compresi i nuovi hub logistici: ad Assemini, nel Cagliaritano, siamo partiti con i lavori di sbancamento per costruire un hub da 100 mila mq. Inoltre, siamo in dirittura d’arrivo per un altro hub a Vaprio D’Adda, nel Milanese, che sarà assimilabile a quello di Carmagnola, inaugurato a settembre. Dove può arrivare il discount in Italia? Oggi sfiora il 20% e, sul medio termine, potrebbe ambire al 25% della Gdo. DM MAGAZINE 13


INTERVISTA DMM

Pompadour: attenzione costante dal campo alla tazza

di Luca Salomone

Con una quota di mercato del 21% è leader in Italia nel settore dell’infusione. Negli ultimi sei anni ha più che raddoppiato il giro d’affari, soprattutto grazie al canale della grande distribuzione che, con un peso di oltre il 90%, è il principale partner.

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el 1913, quando il tè era ancora venduto sfuso e a prezzi molto elevati in negozi specializzati, l’azienda tedesca a conduzione familiare Teekanne - circa 300 milioni di ricavi -, fondata nel 1882, intravvide il potenziale del lancio di tè porzionato da mettere direttamente nella tazza o nella teiera. Venne, quindi, realizzata la prima bustina di tè, un sacchettino di garza chiuso con un filo e contenente la miscela pronta per l’infusione: la casa madre chiamò il prodotto “Pompadour” per la somiglianza con la borsetta, in stile rococò, indossata da Madame de Pompadour, favorita di Luigi XV nella Francia del Settecento. Grazie ai propri macchinari la società realizzò così il primo filtro a doppia camera e poi lo commercializzò nel mondo. Nel 1964 venne aperta a Bolzano una piccola filiale, poi diventata Pompadour, con l’obiettivo di vendere in Italia tè e infusi alla frutta e alle erbe. Questa l’intrigante vicenda che ci racconta l’amministratore delegato, Alexander Schick. 14 DM MAGAZINE


INTERVISTA DMM

E oggi? Oggi Pompadour con una quota di mercato del 21% è leader in Italia nel settore dell’infusione. Oltre al marchio omonimo per infusi e tisane, è proprietaria di Sir Winston Tea, marchio che propone numerosi tè verdi e tè neri, e di Peter’s Tea House che offre nel retail oltre 250 prodotti sfusi, fra tè, tisane in foglia e infusi, dalle piantagioni più rinomate al mondo. Quali sono i vostri attuali legami con Teekanne? Teekanne, la nostra casa madre, è leader mondiale nel nostro mercato. Condividiamo i valori, la strategia aziendale e l’impegno verso la responsabilità sociale e sostenibilità ambientale. Pompadour come filiale italiana ha, però, autonomia assoluta in termini di interpretazione delle esigenze del mercato nazionale, con un assortimento studiato ad hoc. Abbiamo, naturalmente, una consolidata catena di approvvigionamento: oltre 300 materie prime da 150 fornitori di 50 diversi Paesi a cui siamo legati da collaborazioni durature, con lo scopo di migliorare insieme ogni giorno e garantire la massima qualità. Non è importante solo l’origine delle materie prime, ma anche il rispetto degli standard sociali e ambientali, motivo per cui Rainforest Alliance è dal 2011 nostro partner. Pompadour ha 53 milioni di fatturato, davvero molti in un mercato tradizionale come quello del tè e degli infusi. Quali sono i vostri tassi di crescita? I tassi di crescita sono molto positivi e negli ultimi sei anni abbiamo più che raddoppiato il giro d’affari. Siamo anche stati agevolati dai vari lockdown che hanno tenuto a casa le famiglie e che nel 2020 hanno portato il mercato dell’infusione a una crescita del 12% circa. Le nostre vendite sono salite insieme all’intero settore, portandoci nel 2020 al miglior risultato di vendita di sempre, ossia 53 milioni di ricavi come dicevamo. Qual è il vostro canale principale? I dati sono positivi per tutti i nostri canali, ma quello della grande distribuzione, con un peso di oltre il 90%, è certamente il nostro più grande partner. Riparliamo della materia prima. Quali sono le vostre scelte? La nostra catena di approvvigionamento ci rende molto orgogliosi. Le oltre 300 materie prime che utilizziamo vengono coltivate da 150 fornitori, operanti in una cinquantina di nazioni sparse in giro per il mondo. Ciò che ci contraddistingue è il rapporto diretto e di lunga durata che intratteniamo con l’80% dei partner produttivi, un patrimonio che ci permette l’acquisto della materia prima direttamente all’origine. Una rarità nel nostro settore, considerando che la maggioranza dei nostri competitor acquista miscele già pronte quasi esclusivamente da grandi rivenditori e non ha contatti con il mondo agricolo.n DM MAGAZINE 15


RETAIL INNOVATION DMM Caso tratto dalla ricerca Retail Innovations 16 di Kiki Lab

Fashionalia

Spagna

Un progetto phygital per i brand del lusso, sviluppato in modo integrato con un marketplace e un primo flagship, che propone capi full price con esperienze di acquisto fluide, sensoriali e altamente personalizzate.

Area chiave: Omni Experience Tendenze complementari: Loyalty coinvolgente; Multicanalità Info chiave • Abbigliamento multicanale • 2016: lancio marketplace • 2020: apertura flagship Madrid • 370 mq • 30 brand del lusso Fashionalia nasce nel 2016 come marketplace di abbigliamento con un’offerta multimarca di collezioni stagionali vendute a prezzo pieno, a differenza della maggior parte dei marketplace, per lo più posizionati come outlet con prodotti scontati perché di stagioni precedenti. Fashionalia fa molta attenzione a valorizzare i brand nella presen16 DM MAGAZINE


RETAIL INNOVATION DMM

tazione online, preservandone l’immagine e il posizionamento, e più che sul prezzo, l’azienda gioca sul coinvolgimento dei clienti tramite servizi e loyalty.

Loyalty coinvolgente I clienti possono aderire a un programma fedeltà che utilizza tecniche di gamification per raggiungere livelli sempre più alti e premi più interessanti. Vengono premiate anche le azioni virtuose, come la condivisione di contenuti sui social. I membri del programma loyalty possono accedere a prezzi speciali, per un periodo di tempo limitato, ricevere consulenze personalizzate, ottenere spedizioni gratuite, prendere parte a eventi e vendite esclusive, ecc.

Multicanalità A febbraio 2020, Fashionalia ha aperto a Madrid il suo primo negozio, fortemente integrato con la piattaforma, in cui i clienti possono vivere la stessa esperienza personalizzata dell’online, oltre alla fisicità dei capi. Il negozio propone collezioni stagionali di 30 brand di lusso, esposti a rotazione, e varie tecnologie: grandi schermi digitali permettono di esplorare l’intero assortimento disponibile online; scansionando i Qr code è possibile accedere a informazioni specifiche su un capo; specchi smart, Rfid, Qr e app consentono di inviare la lista dei

prodotti che si intende comprare direttamente sul proprio smartphone; camerini smart offrono la possibilità di selezionare i prodotti e di acquistare dal negozio oppure online, decidendo se ritirare l’acquisto direttamente in negozio o se farselo spedire a casa; l’app, oltre che essere un catalogo virtuale, permette di effettuare il pagamento e di prenotare un appuntamento con una personal shopper dedicata. La customer experience all’interno del negozio fisico è semplice e veloce, ma allo stesso tempo coinvolgente e personalizzata grazie a un Crm evoluto, basato sulla "single view", ossia la possibilità costante di monitorare le relazioni sviluppate dal cliente su tutti i touch point.

Commento finale Kiki Lab Fashionalia è un efficiente modello di reselling che integra l’ecommerce dei vari brand, lasciando a loro tutta la gestione della logistica, che ora ha fatto un interessante passo avanti con l’apertura di un flagship che funge da showroom per i brand e da attrattore e fidelizzatore grazie a un ambiente moderno, funzionale, valorizzante e fortemente integrato con l’online. Sfida: mantenere alto il livello di servizio e di consulenza ai clienti.n Fabrizio Valente, founder e amministratore di Kiki Lab (Gruppo Promotica)

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MERCATI DMM

Mercato dolce-amaro per

zucchero e dolcificanti di Claudia Scorza

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MERCATI DMM

Dopo il boom del 2020, grazie all’aumento dei consumi domestici e alla riscoperta voglia di cucinare dolci, le vendite si ridimensionano tornando progressivamente ai livelli pre-pandemia. Cresce l’attenzione verso un consumo responsabile e verso prodotti naturali e da filiera certificata.

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l mercato della dolcificazione, nell’anno terminante a gennaio 2022, registra una flessione generalizzata (fonte: Nielsen, Totale Italia, Iper+Super+Liberi Servizi+Discount). Il comparto, infatti, mostra una decrescita a doppia cifra sia a valore (-11,7%), con un giro d’affari di quasi 272 milioni di euro, sia a volume (-15,1%), con poco più di 225 milioni di chili venduti. La contrazione è rilevata in tutte le aree e in tutti i canali e, in particolar modo, nei liberi servizi, dove si osserva una riduzione del -18,1% a valore e del -21% a volume. Anche i discount, con -10,7% a valore e -14% a volume, hanno contribuito alla flessione della categoria. «Il prezzo medio – spiega Marila Scarcella di NielsenIQ – è in crescita (+4%) e il numero di referenze è stabile, mentre la pressione promozionale (5,3%) è ancora molto bassa se confrontata con la media del largo consumo confezionato (27,7% nel 2021)». DM MAGAZINE 19


INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

NOSTRANO: L’UNICO ZUCCHERO GREZZO 100% ITALIANO DA AGRICOLTURA SOSTENIBILE In casa di Italia Zuccheri ci sono sostenibilità, filiera corta, innovazione di prodotto e impegno per portare al consumatore l’unico zucchero grezzo 100% italiano di barbabietola. L’AZIENDA Dal campo alla tavola passando per l’innovazione: il percorso dello zucchero 100% Italiano da agricoltura sostenibile di Italia Zuccheri -unica realtà nazionale esistente del comparto- porta con sé la storia di una filiera corta, sin dalle sue radici nel 1962. Le 5000 aziende agricole che la compongono sono impegnate ogni giorno a garantire la riserva strategica di una delle materie prime più importanti per il funzionamento del sistema agri-food del nostro paese. NOSTRANO: L’ALTERNATIVA 100% ITALIANA ALLO ZUCCHERO GREZZO DI CANNA Lanciato da tre anni, “Nostrano grezzo di barbabietola da filiera corta 100% italiana”, è l’unico zucchero grezzo prodotto in Italia, proponendosi come l’alternativa

100% Italiana allo zucchero di canna. La Barbabietola è una coltura sostenibile: grazie ad un sistema di radici più efficiente per l’assorbimento, la barbabietola richiede meno acqua nella coltivazione rispetto alla canna (circa il 70% in meno). Inoltre la barbabietola favorisce un maggiore assorbimento di CO2 e nutre il terreno in cui cresce favorendo le coltivazioni successive. Lo zucchero di canna, arriva da paese lontani, contribuendo ad incrementare le emissioni di CO2 nell’ambiente legate al trasporto. Una sostenibilità a 360° anche nel pack in carta totalmente riciclabile FSC® a garanzia di una corretta gestione delle foreste. Il prodotto registra le migliori performance della categoria (+140% la crescita negli ultimi 2 anni). NOSTRANO ANCHE BIOLOGICO Evoluzione della linea Nostrano, è Nostrano Biologico, in linea con gli ultimi trend di consumo, e lanciato nel 2020 a conferma dell’impegno di ITALIA ZUCCHERI verso una coltura BIO oltre che 100% italiana.


MERCATI DMM

TREND VENDITE PER CANALE IPER Valore

Volume

SUPER Valore

Volume

LIBERI SERVIZI Valore

Volume

-10,2% -14,1% -10,9% -14,5% -18,1% -21%

DISCOUNT Valore

Volume

DISCOUNT SPECIALISTI DRUG Valore

Volume

-10,7% -14% +17,7% +31,5%

Fonte: Elaborazioni DM su dati Nielsen, a.t. 02/01/2022, Totale Italia, Iper+Super+Liberi servizi+Discount

Andamento dei segmenti

Lo zucchero, categoria principale della dolcificazione in quanto realizza l’82% del fatturato, guida la flessione delle vendite, pari a -13,8% a valore e a -15,2% a volume, registrando soprattutto nei liberi servizi un decremento del -19,9% a valore e del -21,1% a volume. Tutti i segmenti - barbabietola, canna e altri zuccheri - sono in calo, con lo zucchero da barbabietola che si distingue per la performance particolarmente negativa nei liberi servizi, pari a -20,5% a valore e a -21,3% a volume. I dolcificanti, invece, realizzano il 18% del fatturato della categoria e mostrano andamenti a valore quasi flat (-0,5%) a fronte di dinamiche positive sulle confezioni vendute (+1,3%). «Queste dinamiche – prosegue Marila Scarcella – sono influenzate dalle performance positive dell’Area 3 (+1,6% val.) e dall’Area 4 (+5,9% val.), dove c’è stata una riduzione del prezzo in confezioni, pari a -1,3% in Area 3 e a -2,9% in Area 4. Tra le tipologie che trainano il trend troviamo compresse/liquidi (+0,7% val. e +2% in unità). Tra i vari canali, il discount spinge la crescita della categoria con +2,3% a valore e +2,3% in unità; il trend è ancora più accentuato per compresse/liquidi (+3,9% val. e +1,6% in unità)».

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à novit

Dolcezza fa rima con leggerezza! Scopri Misura® Eritritolo l’alternativa allo zucchero di origine naturale,vegan e senza calorie! Lasciati ispirare dalle nostre deliziose ricette su misuraladolcezza.it


MERCATI DMM

Segmenti

Zucchero: -13,8% val; -15,2% vol

zucchero da barbabietola -13,8% val -15,3% vol

zucchero di canna -13,9% val -14,5% vol

altri zuccheri -11,7% val -12% vol

Fonte: Elaborazioni DM su dati Nielsen, a.t. 02/01/2022, Totale Italia, Iper+Super+Liberi servizi+Discount

Dopo il boom del 2020 i consumi si ridimensionano

Il calo del comparto è una naturale conseguenza della crescita considerevole della categoria avvenuta nel 2020 quando, causa lockdown, la centralità della sfera domestica ha portato all’intensificarsi della sperimentazione in cucina, premiando soprattutto la preparazione di dolci. «Lo zucchero è principalmente un ingrediente utilizzato per la realizzazione di ricette dolci – sottolinea Leandro Cariolo, responsabile marketing e trade marketing di Italia Zuccheri-Coprob – e i continui cambiamenti degli stili di vita dei consumatori hanno portato per anni, a eccezione del periodo di restrizioni a causa dell’emergenza sanitaria, a un maggiore incremento dei consumi nel fuori casa, con una conseguente decrescita degli acquisti di zucchero nella grande distribuzione organizzata, spostando costantemente i consumi verso il mondo della pasticceria e degli artigiani». Secondo Vincenzo Vangone,

Una strategia di comunicazione integrata In un mercato complesso come quello dello zucchero e dei dolcificanti, la strategia di Eridania prevede la promozione dei prodotti in modo mirato. «Nel 2021 – spiega Alessio Bruschetta – abbiamo pianificato una comunicazione integrata: una parte delle risorse è andata all’addressable tv e al product placement nel talent “Bake Off Italia”, con i prodotti Zefiro, Demerara, Moscovado, gli zuccheri Bio e Tropical Canna, mentre la restante parte dell’investimento è stata destinata ai social media e al web, in particolare con il progetto di community engagement “Dolci si diventa”. Abbiamo poi previsto attività di ufficio stampa segmentate e diluite nel corso dell’anno al fine di creare un flusso continuo di informazione con il target di riferimento».

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Eridania,

INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

quando dolcificazione fa rima con innovazione Il category captain della dolcificazione sul mercato italiano, fedele alla sua mission di azienda votata all’innovazione in equilibrio con i valori di un marchio ultracentenario, oggi si rinnova scommettendo ancora una volta sulle potenzialità del brand e del suo assortimento per cogliere i trend della dolcificazione alternativa rispetto allo zucchero tradizionale sempre più orientati a salute e benessere, naturalità e ridotto impatto calorico. Una dolce rivoluzione che propone un modello produttivo e distributivo efficace, innovativo e attento all’ambiente per portare nelle case degli italiani dolcezza e valori solidi, concetti chiave attorno a cui ruota una più ampia strategia di Eridania che vuole guidare un vero e proprio cambiamento culturale nella categoria per soddisfare sia le esigenze dei propri Clienti retailer partner, che di un consumatore moderno sempre più informato e consapevole. Una filosofia unica e distintiva nel mondo della dolcificazione, che Eridania sintetizza e traduce nella nuova linea di prodotti per la preparazione di Ricette e di Confetture con almeno il -30% di zuccheri, ricche di fibre e a ridotto impatto glicemico, ma che mantengono il profilo dolce e le caratteristiche dello zucchero tradizionale.

Nelle novità Eridania, una parte dello zucchero è sostituita con il polidestrosio, una fibra alimentare che modula l’assorbimento degli zuccheri riducendone l’impatto glicemico. Le novità Eridania hanno trovato riscontro positivo anche da parte della Fondazione ADI (Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica), con la quale Eridania ha attiva una collaborazione pluriennale, validandone la promise legata ai benefit del prodotto in cui l’utilizzo nella preparazione di dolci casalinghi e confetture, può ridurre l’impatto glicemico nella dieta senza la rinuncia al piacere del gusto dolce.


MERCATI DMM Una proposta 100% italiana da filiera corta e certificata Italia Zuccheri ha iniziato un percorso di comunicazione strategica di medio-lungo periodo, che ha l’obiettivo di incrementare la brand awareness e trasmettere i valori della marca agli shopper, sempre più alla ricerca di prodotti nazionali, di qualità e tracciati. «Vogliamo raccontare la nostra filiera al consumatore – spiega Leandro Cariolo – e ribadire che Nostrano grezzo di barbabietola è l’unico zucchero grezzo da filiera corta 100% italiana che sostiene le aziende agricole del nostro Paese e proviene da un’agricoltura sostenibile certificata, oltre ad essere un prodotto consigliato da Legambiente».

key account manager b2c di Tereos Italia, la decrescita del mercato è connessa anche al trend salutistico: «Il mercato dello zucchero presenta una flessione costante anno su anno e questo è principalmente dovuto alla tendenza a seguire uno stile di vita più attento alle sane abitudini alimentari. Il comparto in generale, in Italia, resta legato ai formati classici (pacco da 1 kg e bustine) e difficilmente i player della Gdo si aprono a nuove proposte in maniera proattiva, considerando lo zucchero prettamente commodity e un articolo da prezzo con poco valore aggiunto». Verso un consumo sempre più responsabile

Gli italiani si stanno sempre più orientando verso prodotti biologici, integrali e ipocalorici, perfettamente in linea con l’ormai consolidato trend che coniuga salute e benessere. «Il

DOLCIFICANTI: -0,5% val; -3,4% vol

dolcificanti polvere/zollette: -1,8% val -7,2% vol

dolcificanti compresse/liquidi: +0,7% val +8,8% vol

Fonte: Elaborazioni DM su dati Nielsen, a.t. 02/01/2022, Totale Italia, Iper+Super+Liberi servizi+Discount

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MERCATI DMM

SCHEDE PRODOTTI Coprob/Nostrano Italia Zuccheri

Nome prodotto: Zucchero Grezzo di Barbabietola Caratteristiche: Nostrano è l’unico zucchero grezzo 100% italiano, proveniente da una filiera corta certificata e da un’agricoltura sostenibile.

Eridania

Nome prodotto: Eridania per Confetture Caratteristiche: la referenza è un mix di zucchero extrafine e fibre con pectina per la preparazione di confetture con il -35% di zuccheri.

Misura

Nome prodotto: Eritritolo Misura Caratteristiche: la referenza, la prima a entrare nel mercato della Gdo, ha zero calorie e un gusto delicato, ideale per chi segue una dieta chetogenica o ipocalorica. Si ottiene da un processo di fermentazione usando piante come il mais no Ogm, la barbabietola da zucchero e le patate.

consumatore – dichiara Alessio Bruschetta, direttore generale di Eridania – nell’acquistare uno zucchero o un dolcificante oggi privilegia, da un lato, la naturalità e l’apporto calorico e, dall’altro, la marca e la qualità percepita. Certamente rimane ampia la parte di shopper fedele allo zucchero tradizionale e premium ma, allo stesso tempo, è cresciuta l’attenzione nei confronti di un consumo responsabile dello zucchero, sempre più all’insegna del “less is more”, preferendo prodotti essenziali, salutari e sicuri». La tendenza a prediligere alimenti

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Una supply chain che preserva la qualità dello zucchero Logistica Uno, provider logistico che opera prevalentemente nel largo consumo, svolge per conto dei propri clienti servizi logistici di gestione deposito, trasporto e distribuzione. Nell’ambito della logistica alimentare la società si è specializzata nella supply chain dello zucchero. «Il prodotto – spiega l’azienda – arriva in big bag da una tonnellata l’uno via mare, successivamente viene spostato sul treno per poi arrivare fino al nostro polo logistico di Maddaloni (Ce). Qui lo zucchero viene scaricato e stoccato in un deposito, sicuro sotto il profilo Haccp, dotato di un sistema pest control all’avanguardia e monitorato da data logger per la verifica della corretta temperatura e umidità. Lo zucchero, infatti, pur essendo classificato come un prodotto alimentare non deperibile, è sensibile all’umidità che ne può causare dei grumi abbassando il suo valore economico. La maggior parte dei big bag viene poi caricata in apposite cisterne controllate per la consegna alle industrie, in particolare dolciarie, che utilizzano lo zucchero nel proprio processo produttivo. Siamo in grado di gestire al meglio questo delicato prodotto grazie ad una serie di processi certificati che garantiscono la migliore qualità».


MERCATI DMM salutistici sta favorendo la crescita globale del mercato dei dolcificanti naturali. «Il mondo dei dolcificanti naturali è in forte ascesa – afferma Federica Fiore, marketing manager di Sama – mostrando trend positivi nonostante le dimensioni contenute del segmento e una presenza a scaffale ancora senza una chiara collocazione all’interno del layout del punto vendita. È necessario informare il consumatore: c’è ancora una scarsa conoscenza della materia prima, che si traduce spesso nella difficoltà a districarsi tra prodotti di origine naturale e artificiale».n

SCHEDE PRODOTTI Sama/Fattoria dei Sapori

Nome prodotto: Sciroppo d’Agave biologico Fattoria dei Sapori Caratteristiche: estratto dalle piante di agave blu provenienti dalle coltivazioni biologiche messicane, è un dolcificante nobile di origine vegetale. Molto versatile in cucina, è adatto per dolcificare bevande, come guarnizione o come sostituto dello zucchero nella preparazione di dolci.

Tereos/Beghin Say

Nome prodotto: Doypack Zucchero di Canna Caratteristiche: il doypack permette, grazie al suo tappo dosatore, di versare la giusta quantità di zucchero evitando gli sprechi. La confezione flessibile ed ermetica preserva tutti i sapori dello zucchero e lo protegge dall'umidità. Formato da 750 g.

Filiera bieticolo-saccarifera resiliente, ma pesano gli impatti della riforma Secondo lo studio della Commissione Ue sulle strategie messe in atto nella filiera bieticolo-saccarifera europea per rispondere agli shock causati dalla riforma Pac del 2006, condotto da Areté, la filiera italiana ha conosciuto un drastico ridimensionamento, passando da 17 a 4 zuccherifici in attività tra il 2006 e il 2009, fino a ridursi ai soli due impianti attualmente attivi. Nell’Ue (ex Ue-28) invece il numero degli impianti è sceso da 189 a 102. Altrettanto importante la diminuzione degli occupati negli zuccherifici italiani (da 5mila unità circa a meno di mille oggi) e della produzione, che in Italia è passata da oltre 1,5 milioni di tonnellate nel periodo precedente alla riforma a meno di 200mila degli ultimi anni, rendendo così il Paese strutturalmente dipendente dalle importazioni. A livello Ue, dopo una riduzione negli anni immediatamente successivi alla riforma, l’ettarato a bietole è rimasto sostanzialmente stabile, sia pure con alcune oscillazioni (1,4/1,6 milioni di ha), e con esso anche la produzione totale di zucchero. La fine del regime delle quote ha contribuito a determinare, nella prima campagna di piena attuazione (2017/18), una produzione eccezionalmente elevata di zucchero nell’Unione che, unita alla concomitante situazione di surplus produttivo a livello globale, si è tradotta in una prolungata depressione del prezzo dello zucchero sul mercato europeo. «Lo studio – spiega Enrica Gentile, ceo di Areté – ha evidenziato chiaramente come le strategie di adattamento e gli strumenti di gestione del rischio non possano comunque sopperire a svantaggi competitivi di natura strutturale, il cui superamento richiede interventi mirati e radicali. In periodi di prezzi bassi i margini della filiera sono stati gravemente deteriorati. Decisivo guardare al ruolo che hanno giocato gli aiuti accoppiati alla bietola (nei Paesi in cui vengono concessi) e gli altri pagamenti diretti nel migliorare la resilienza dei bieticoltori Ue».

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SUCCESSI DMM

Lidl Italia: 25 milioni di investimenti e oltre 60 assunzioni

L’insegna continua il suo piano di espansione su tutto il territorio nazionale grazie alle recenti quattro inaugurazioni a San Vittore Olona (Mi), Catania, Cremona e Cascina (Pi). di Claudia Scorza

L

e aperture fanno parte di un ampio piano di sviluppo dell’azienda, che ha come focus le aree metropolitane e che va di pari passo ad un massiccio rafforzamento del proprio organico. Per la realizzazione di queste nuove strutture di vendita sono stati investiti complessivamente circa 25 milioni di euro con un impatto occupazionale di oltre 60 nuovi posti di lavoro. La catena di supermercati è presente in Italia dal 1992 e possiede attualmente una rete di 700 punti vendita riforniti quotidianamente da 11 piattaforme logistiche dislocate sul territorio nazionale, impiegando globalmente 20mila collaboratori. Nell’anno fiscale 2020-2021, Lidl Italia ha realizzato ricavi per 5,5 miliardi (+7%) e un utile netto di 185 milioni (+27%). L’offerta a scaffale si compone di oltre 3.500 referenze attentamente selezionate, di cui oltre l’80% prodotte in Italia e a marchio proprio. L’insegna offre un’esperienza d’acquisto semplice e funzionale. La sua formula comprende un ampio reparto frutta e verdura, specialità gastronomiche pronte al consumo, l’isola dedicata al pesce, il reparto panetteria con proposte calde sfornate più volte al giorno. Non mancano i prodotti biologici, free from e vegan. Ampliano la proposta il reparto dedicato alla cura della casa e della persona e quello rivolto ai pet. Significativi interventi di riqualificazione urbana e l’adozione di tecniche di progettazione innovative e sostenibili contraddistinguono l’approccio di Lidl Italia, che ha permesso di portare un valore aggiunto nei territori in cui opera. Le strutture sono concepite con una particolare attenzione al risparmio energetico e all’impatto ambientale, Leggi anche: ”Carrefour Italia: i risultati utilizzando l’integrazione di tecnologie sostedel 2021 confermano il cambio di passo”. nibili e sistemi di efficientamento energetico.n

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È già domani


Tiendeo:

IMPRESE DMM

il fatturato nel 2021 supera i 13 milioni di euro Tra i fattori chiave dell’ottima performance ci sono il consolidamento del suo progetto cashback in Spagna, l’espansione in nuovi mercati, la crescita delle campagne del 58%, l’investimento nel prodotto hyperlocal. di Claudia Scorza Jonathan Lemberger, María ed Eva Martín, fondatori di Tiendeo

Tiendeo.it, piattaforma che raccoglie offerte e promozioni digitali dei negozi fisici, con sede a

Barcellona e fondata nel 2011, ha chiuso l’esercizio 2021 con un fatturato di oltre 13 milioni di euro, registrando una crescita globale del +24% rispetto al 2020. Tra i fattori chiave dell’ottima performance realizzata nel 2021 ci sono il consolidamento del suo progetto cashback in Spagna, l’espansione in nuovi mercati (Messico, Brasile, Portogallo, Francia), la crescita delle campagne del 58%, l’investimento (+160%) nel prodotto hyperlocal che consente di raggiungere un pubblico locale esteso attraverso una partnership con Google e Facebook, nonché lo sviluppo tecnologico della piattaforma di shopping online per le imprese locali, il Bcn market e Palma Activa, che ha riscosso una buona accoglienza tra i consumatori. L’Italia rappresenta, fin dagli inizi, un mercato fondamentale per la startup spagnola: il fatturato del 2021 supera del 25% quello dell’anno precedente, registrando così un punto in più rispetto alla percentuale d’incremento della fatturazione dell’impresa a livello globale. Il piano strategico per il 2022 prevede di avviare e far crescere l’attività in mercati non ancora esplorati a livello internazionale e sviluppare nuove tecnologie che consentano di aumentare la propria offerta attuale. L’azienda tech spagnola punta, infatti, a raggiungere i 17 milioni di euro di fatturato, consolidando il proprio ruolo di partner strategico per brand e retailer per la distribuzione e diffusione delle loro promozioni online. Ciò comporterà un aumento dell’attuale forza lavoro del 57%.n

Leggi anche: ”Bofrost: oltre 310 milioni di fatturato e occupazione in crescita”.

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TREND DMM

Il barter scopre l’alimentare Grandi marche a prezzi stracciati: tutti le sognano, molti le strillano, altri hanno trovato la quadratura del cerchio. È il caso del cambio merce, un settore in grande espansione. di Luca Salomone

M

a, in pratica, di cosa si tratta? A spiegarcelo è Domenico Zambarelli, direttore commerciale barter media di Nextcom, agenzia milanese che ha in portafoglio le maggiori emittenti italiane ed estere: dalle reti Rai e La7, per arrivare a Bbc, Euronews e Canal Plus.

Vantaggi per tutti «Il barter è un circuito virtuoso che lega mezzi di comunicazione, produttori e distributori, avvantaggiando tutti, compreso il consumatore finale, che ottiene risparmi molto consistenti. La tecnica, nata circa 30 anni fa, vede schierati, nel nostro settore, una decina di operatori, i quali danno la possibilità di pagare in merce gli spazi Adv». Attraverso il baratto, i produttori si alleggeriscono di giacenze di magazzino, o di collezioni della stagione precedente, che avrebbero un notevole costo di gestione e ottengono, invece, visibilità. «Ma – spiega Zambarelli - ci sono anche industriali che aumentano la propria produzione per svolgere, senza bisogno di ulteriori investimenti, un ruolo attivo nel mondo dei media». Dunque, le private label sono escluse? «Assolutamente no, almeno nel nostro caso, visto che realizziamo per la Gdo appositi progetti». 32 DM MAGAZINE


TREND DMM

Portobello a ciclo completo Sul versante della distribuzione finale il circuito del barter, visti i grandi successi, è oggi in forte crescita e trova uno sbocco, secondo le stime, in circa un centinaio di realtà. Il leader Portobello, azienda a ciclo completo essendo una catena di negozi e anche editrice, è quotato all’Euronext growth Milan. Ha chiuso l’esercizio 2021 con un valore consolidato della produzione pari a 88,4 milioni di euro (+38% rispetto ai 64 milioni del 2020), mentre la superficie totale dei suoi 22 negozi è salita a 13.500 mq di Gla. L’impresa, fondata a Roma nel 2016 e gestita dagli imprenditori Pietro Peligra, Simone Prete e dall’attuale cofondatore e direttore generale, Roberto Panfili, nell’estate 2021 ha aperto le porte a Paolo Berlusconi, che ha investito 150mila euro rilevando 3.260 azioni. I negozi, sempre più grandi - le nuove aperture viaggiano sugli 800-1.000 mq -, sono quasi sempre in location di tipo prime, con un focus particolare sui centri commerciali: dalla Romanina di Roma a Le Porte di Torino, dal Puntadiferro di Forlì a Olbia Mare, raggiunti tra la fine del 2020 e l’autunno del 2021, che si aggiungono a Grotte center di Ancona, a Centro Borgo di Bologna, al Centro commerciale Porte di Catania e a RoRoberto Panfili, co-founder e COO di Portobello maest. Location che, a loro volta, si accostano a insediamenti nelle high street: da Milano via Torino (zona Duomo) a corso Buenos Aires (arteria centrale di 1,5 km di lunghezza), da corso Genova a Roma Santa Maria Maggiore e Roma Tuscolana. Il food è la vera parola magica. «Magica è esagerato, ma è sicuramente il grande fenomeno di oggi e domani – spiega Panfili -. Proprio in dicembre abbiamo inserito l’alimentare e questo dopo un progetto che ha comportato la creazione di una forza vendita dedicata. Food vuole dire, per noi, dolciumi, tisane, caffè, bevande analcoliche, vini e liquori, dunque prodotti ricorrenti, che aumentano la frequenza di visita e le opportunità di cross selling. Il successo è stato straordinario e, nei dieci giorni antecedenti al Natale, dalle nostre casse sono passate 20mila bottiglie di vino». Portobello è presente, in forze e direttamente, nei media. A inizio febbraio, ha acquisito, tramite la partecipata (al 20%) Sae, il quotidiano La Nuova Sardegna, che si è aggiunto a portali, settimanali e mensili, e a un ricco elenco di partnership. Fra i reparti di Portobello, che pone grande cura nell’allestimento dei negozi, oltre all’alimentare, continua a contare molto l’abbigliamento, che, a fine saldi, ha sempre importanti over stock, seguito, da cosmesi, casalinghi e cancelleria. Le marche hanno un WATCH punto prezzo molto basso, con uno sconto che arriva anche al 90%: pantaloni e pullover da 79,90 si trovano a 9,90, mentre i giacconi scenDM MAGAZINE 33


SESTO SIMPOSIO SULLA CIRCULAR ECONOMY E L’ URBAN MINING / 10TH ANNIVERSARY CAPRI / 18-20 MAGGIO 2022

Organizzato da

Il SUM 2022 – Sesto Simposio Internazionale sull’Economia Circolare e l’Urban Mining – si terrà dal 18 al 20 Maggio 2022 nella meravigliosa cornice di Capri, presso il Centro Congressi Comunale nel cuore della città. Il SUM rappresenta oggi il Forum di riferimento internazionale per il dibattito scientifico e tecnico sul recupero di risorse e riciclo di materiali dai rifiuti. In questa edizione ricorre il 10° anniversario del Simposio. Il SUM 2022, organizzato dall’IWWG - International Waste Working Group, conta sul supporto scientifico di prestigiosi atenei italiani e stranieri: Università degli Studi di Padova, Hamburg University of Technology (DE), Denmark University of Technology (DK), TU Wien (AT), Università degli Studi di Roma “La Sapienza” (IT), Università degli Studi di Napoli “Federico II”, University of Hong Kong (HK), Tsinghua University (CN). Il Programma scientifico si articolerà in tre giornate di lavori, ciascuna articolata in tre sessioni parallele distribuite in sedi contigue ubicate al centro di Capri, con quotidiani momenti di confronto in seduta plenaria. A fine Simposio, il sabato mattina, è prevista un’escursione a bordo di un tipico gozzo caprese, per ammirare da un punto di vista privilegiato gli scorci più belli di Capri, tra cui i Faraglioni, la famosa Grotta Azzurra, il Faro di Punta Carena e Villa Malaparte.

TEMI DEL SIMPOSIO

Recupero e riciclaggio di materiali e risorse / Prevenzione, minimizzazione e preparazione al riuso / Tecnologie per il recupero e la valorizzazione dei materiali / Materiali specifici nell’ Economia Circolare / Landfill mining / Controllo della qualità nella filiera del riciclaggio / Trattamenti di valorizzazione di materiali e risorse / Chiusura del ciclo della materia nell’Economia Circolare / Aspetti economici e finanziari / Aspetti normativi e legali / Mezzi e strumenti per la valutazione dei progetti / Educazione, comunicazione, aspetti sociali e partecipazione pubblica / Soluzioni digitali per l’Economia Circolare / Waste architecture - Gestione dei rifiuti e spazio urbano /“Tecnologie Blu” per l’Economia Circolare sostenibile / Recupero di risorse nei paesi in via di sviluppo / Altro Per approfondire tutti gli argomenti visitare: www.sumsymposium.it/it/temi

INVIO LAVORI E PROPOSTE DI WORKSHOP

Gli autori interessati a presentare il proprio lavoro al SUM 2022 dovranno inviare una proposta tramite l’apposito form online. I contributi possono essere presentati in forma di short paper (3-4 pagine) o articolo completo. Si accettano anche proposte di workshop. Per ulteriori informazioni visitare il sito al seguente link: www.sumsymposium.it/it/call-for-papers.

INFORMAZIONI

Per ulteriori informazioni si prega di contattare la segreteria organizzativa: Eurowaste Srl / Via Beato Pellegrino 23, Padova / info@sumsymposium.it / tel. 049 8726986 / www.sumsymposium.it con il patrocinio di:


TREND DMM

dono da 179,90 a 19,90. I risultati? «I nostri titoli azionari sono passati dai 4,40 euro del 2018, anno della quotazione, agli attuali 38 euro abbondanti. Idem per il fatturato: da 1,3 milioni del 2016 agli oltre 88 del 2021. E lo stesso, ovviamente, per la rete, in netta corsa: dai 6mila mq commerciali totali della prima metà del 2021 ai 13.500 mq di fine anno, con un target 2022 di 24mila mq, una cifra basata su contratti già siglati, prevalentemente con i centri commerciali. In molti negozi gli ingressi annui, da noi liberi e senza obbligo di registrazione, oscillano fra i 900mila e il milione di visitatori, mentre il flusso quotidiano tocca, presso gli shopping center, i 4mila clienti».

Shopping club sempre più aperti Opta invece per la formula della registrazione obbligatoria – come la maggior parte degli operatori - Shopping club La Perla. Il perché ce lo spiega il titolare, Gabriele Pappini. «L’azienda, ideata circa 15 anni fa da mio padre, nasce sulla base di un rapporto storico con alcuni grandi marchi, per i quali abbiamo svolto, per molto tempo, il compito di spacci aziendali, un benefit riservato ai dipendenti. Dunque, no alle vetrine, alla pubblicità e all’e-commerce. Impensabile aprire le porte a tutti. In seguito, con le enormi trasformazioni del retail, la registrazione è stata aperta ai privati, ma sempre in modo selettivo, dunque senza creare particolari turbative di mercato. Da evitare, dunque, il barista e il piccolo imprenditore e, a maggior ragione il grossista, che potrebbero a Gabriele Pappini, titolare di La Perla loro volta rivendere. Comunque, anche oggi, per entrare in uno dei nostri negozi, bisogna avere un’iscrizione gratuita e una propria tessera personale». La Perla, che eroga, tramite concessionarie, interessanti spazi pubblicitari in cambio di merce, è presente, con 9 negozi dai 150 ai 500 mq, soprattutto nell’area Nord-occidentale: a Pogliano Milanese (primo punto vendita), Milano, Novara, Busto Arsizio, Corbetta, San Giuliano Milanese, Vigevano, Vercelli e, più a est, nella città di Trento. «Le nostre location – spiega Pappini - sono storicamente vicine ai lavoratori delle aziende convenzionate o, comunque, in zone uffici, dove le persone hanno tempo di acquistare in pausa pranzo e all’uscita dal lavoro». Progetti di espansione? «Shopping club La Perla va molto bene e dunque stiamo pensando alle nuove aperture. A tirare la volata, fra i reparti, sono l’abbigliamento, la cosmesi, ma il vero campione è l’alimentare».n

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MERCATI DMM

il benessere parte dalla colazione

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MERCATI DMM

Gli italiani continuano ad apprezzare il momento della colazione casalinga grazie a un assortimento ampio e variegato, attento alla componente salutistica e alle materie prime utilizzate, senza però trascurare il gusto e la gratificazione. di Claudia Scorza

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el 2021 il mercato dei prodotti da forno e dei cereali ha totalizzato un giro d'affari di poco superiore ai 4,3 milioni di euro con un trend positivo a valore di +1,1% rispetto all’anno precedente. Con oltre 862 milioni di chili venduti, il comparto presenta una leggera flessione a volume, pari a -0,3% (fonte: banca dati Iri per Unione Italiana Food, Totale Italia, Iper+Super+Liberi servizi+Discount, a.t. 26/12/2021). A livello di segmenti, crescono a doppia cifra la pasticceria (+12,6% val. e +12,2% vol.) e gli snack dolci base cereale (+17,7% val. e 19,2% vol.), seguiti dalle merendine (+6,7% val. e +5,6% vol.) e dai cereali pronti per la prima colazione, che evidenziano un incremento di +1,2% a valore e +3,8% a volume dopo l’andamento particolarmente positivo del 2020 (+7,5% val. e +5,7% vol.). Inoltre, tornano a performare bene anche i prodotti da forno, i cereali e gli snack senza glutine, che mettono a segno una crescita pari a +10,6% a valore e +9,5% a volume.

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Innovazione e qualità: gli asset per il rilancio del brand Da oltre 20 anni sul mercato, cameo Vitalis è pioniere di categoria del Muesli e protagonista del mondo colazione con i suoi irresistibili e gustosi agglomerati di fiocchi d’avena. Negli ultimi 10 anni il mercato del Muesli è più che raddoppiato: anche prima dell’avvento del Covid è aumentato il numero di famiglie che consumano abitualmente la prima colazione. Durante il lockdown sono ovviamente aumentati i consumi domestici e di conseguenza anche il Muesli ha registrato numeri molto positivi. Nel mercato si assiste ad una polarizzazione dei consumi: da un lato prodotti concentrati sul driver del gusto mentre dall’altro troviamo un’importante crescita del segmento Benessere. Abbiamo deciso di rilanciare la gamma Vitalis proprio perché consapevoli di questa polarizzazione: il nostro portafoglio prodotti doveva essere in grado di coprire i bisogni rilevanti per il consumatore. Con questo obiettivo abbiamo creato 2 gamme: la gamma dei croccanti, composta dalle 4 referenze storiche (Frutta secca, double chocolate,

Vitalis

miele e mandorle e mix di frutta) e la gamma Benessere, per chi ricerca un prodotto più funzionale. Per le nostre referenze chiave abbiamo optato per un rilancio grafico. Sul pack abbiamo dato maggior risalto alle caratteristiche che da sempre contraddistinguono i prodotti Vitalis: la golosità e la croccantezza. La gamma benessere è invece composta da 3 referenze: Vitalis 30% proteine, Vitalis senza zuccheri aggiunti e Vitalis Multicereali. Vitalis senza zuccheri aggiunti e Multicereali sono i nuovi nati nella famiglia: il primo non ha aggiunta di zuccheri, è un prodotto dal gusto classico, ideale per chi è attento all’alimentazione e ricerca un muesli croccante dal gusto delicato. Il secondo invece è un muesli in fiocchi con 4 diversi tipi di cereali integrali, cioccolato fondente e nocciole tostate. Da gennaio 2022 i nuovi prodotti Vitalis sono arrivati sugli scaffali: continueremo ad entrare nelle case degli italiani con i prodotti perfetti per iniziare la giornata con il piede giusto senza rinunciare al piacere di una buona colazione!


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IL PUNTO DI VISTA DELLA DISTRIBUZIONE: PENNY MARKET Secondo Penny Market il rituale della colazione casalinga è diventato sempre più un momento centrale della giornata, facendo registrare buone performance al comparto. «A fronte della crescita delle categorie merendine e cereali da colazione – dichiara Carlo Somaschini, buyer and category manager di Penny Market –, riscontriamo un calo del segmento dei biscotti. Nello specifico, crescono in maniera trasversale a tutte le categorie i segmenti del salutistico, trainati dai prodotti con fibre, proteici e a ridotto contenuto di grassi e zuccheri. Nel 2022 la nostra offerta di prodotti da forno e cereali da colazione del distributore virerà proprio sull’ampliamento delle proposte salutistiche. Declineremo, infatti, attraverso la nostra private label e in particolare con un marchio cross-category di recentissimo lancio, Welless, una proposta di biscotti, merendine e cereali che, con tratti di chiara innovazione rispetto all’attuale scaffale e verso i principali competitor, offrirà una gamma di prodotti gustosi e, al contempo, in linea con i bisogni di benessere».

Aumenta la polarizzazione dei consumi tra convenienza e premiumness…

Secondo Roberto De Lucca, head of marketing di Loacker Italy, nel comparto si registra una generale polarizzazione dei consumi: «Da un lato gli acquirenti ricercano la convenienza per alcune categorie, preferendo il canale discount, che sta sempre più allargando gli assortimenti per creare maggiore attrazione oltre a sfruttare la leva della prossimità, dall’altro cercano la premiumness nella Gdo, dove si registra un effetto di trading up degli acquisti. Inoltre, soprattutto nell’ambito della prima colazione, si conferma il trend dei consumi all’interno delle mura domestiche, segno che il consumatore ha mantenuto le nuove abitudini adottate durante i lockdown». Per il Gruppo Bauli l’“epoca covid” ha portato gli italiani a prendere decisioni più consapevoli, modificando talvolta la loro scala delle priorità: «Sostenibilità, omnicanalità e DM MAGAZINE 39



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SCHEDE PRODOTTI A. Loacker/Loacker Nome prodotto: Loacker Biscuits Peanut Butter Caratteristiche: biscotti con una crema a base di arachidi, ingrediente principale della referenza (33% di crema nel prodotto), una copertura di cioccolato al latte alpino non Ogm arricchito con cacao nobile dell’Ecuador e granella di arachidi. Senza aromi aggiunti, coloranti, conservanti e grassi idrogenati.

Balocco Nome prodotto: Fagottini Balocco Caratteristiche: la referenza è una novità crosscategory, che avvicina ai biscotti gli amanti dei cereali da prima colazione. I Fagottini sono caratterizzati da cornflakes, avena e cioccolato e da una texture “extra crunchy”.

scelte di consumo più etiche – afferma l’azienda – sono aspetti sempre più importanti che guidano i comCameo/ Vitalis portamenti d’acquisito. Ci aspettiaNome prodotto: Vitalis senza zuccheri aggiunti mo che la recente risalita dell’inflaCaratteristiche: prodotto croccante dal gusto classico, ma senza zuccheri aggiunti. Ideale zione e la preoccupazione dei rincari per chi è attento all’alimentazione e ricerca un possano inoltre dare nuova spinta muesli croccante dal sapore delicato. al fenomeno della polarizzazione tra disponibilità a spendere, a fronte però di elevata qualità e di una proCerealitalia I.D./Cerealitalia posta rilevante, e un orientamento Nome prodotto: Multicereali con frutti rossi Caratteristiche: fiocchi multigrano con riso e orzo al prezzo». In un contesto dominato 100% italiani nelle varianti di gusto Classico, dall’incertezza, gli shopper stanno al Cioccolato extra fondente o con Frutti rossi. già modificando le loro scelte di acquisto come reazione all’hype mediatico che da mesi prospetta l’impennata inflazionistica, come spiega Cristian Modolo, direttore marketing e comunicazione di Vicenzi Group: «Con l’indice di fiducia eroso da aspettative pessimistiche, i consumatori stanno rispondendo ricercando la maggiore convenienza, modificando il mix di acquisto per mettere nel carrello meno inflazione di quella effettiva. Questa è la chiave che ci aiuta a interpretare certe azioni del trade moderno per tenere bloccati i prezzi, vantare il primato di convenienza, nel tentativo di non assistere a un prolasso di clientela verso il discount». … e tra salute e gusto

Il fenomeno della polarizzazione dei consumi riguarda anche la ricerca di gratificazione e l’attenzione alla salute: «Da una parte – sottolinea Camilla Rota, executive manager category and business intelligence di Cameo – il consumatore chiede prodotti concentrati sul driver del gusto, dall’altra assistiamo a un’importante crescita del segmento “benessere”. Aumenta, infatti, l’interesse per prodotti salutistici, con basso contenuto di zuccheri e grassi: negli ultiDM MAGAZINE 41


INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

Da Zebra Technologies i consigli su come gestire l’intero parco dispositivi in modo efficiente e proattivo La gestione dei dispositivi aziendali è oggi un’attività strategica per l’intero flusso di lavoro, sia in ottica di produttività che di ritorno sugli investimenti. L’impossibilità di utilizzare anche solo un singolo device potrebbe infatti ripercuotersi sull’intero ciclo produttivo, causando ritardi se non addirittura blocchi, dell’operatività con conseguenti perdite in termini di rendimento operativo. Per evitare questo tipo di rischi, le aziende devono dotarsi di sistemi di controllo validi ed efficaci che assicurino il continuo monitoraggio dell’efficienza di tutti i dispositivi in uso, e che, in caso di rallentamenti o interruzioni, siano in grado di segnalare tempestivamente la natura e la tipologia di problema riscontrato. Esistono oggi soluzioni aziendali per effettuare questo tipo di controllo in modo intelligente, che permettono di raccogliere e analizzare tutte le informazioni sullo stato di funzionamento dei device aziendali, restituendo precisi report sulla salute, la disponibilità e il livello di utilizzo, da cui poter programmare eventuali azioni per migliorare tutto il processo produttivo. Dal corretto funzionamento del software fino alla piena operatività degli strumenti hardware, queste soluzioni assicurano un monitoraggio continuo e personalizzato sulla base delle modalità operative dell’azienda, conformandosi alle reali esigenze dell’attività lavorativa e del personale che vi opera. Con VisibilityIQ di Zebra le aziende hanno a disposizione un portafoglio completo di strumenti in grado di generare informazioni fruibili e disponibili, il cui utilizzo intelligente permette di sfruttare al meglio risorse, personale e attività quotidiane. VisibilityIQ di Zebra è in grado di assicurare un monitoraggio altamente customizzato che aggiunge ai servizi standard di acquisizione e gestione dei dati, numerose

funzionalità, come l’analisi in tempo reale di oltre 250 data points raccolti attraverso la piattaforma dai dispositivi sul campo, per consolidarli direttamente all’interno dei sistemi di assistenza. In questo modo il team ha a disposizione una gran quantità di informazioni circa le performance dei dispositivi in funzione, e può agire prontamente in caso di malfunzionamenti o prestazioni al di sotto dei livelli prestabiliti, fino, addirittura, a poter prevedere un’eventuale problematica futura. Funzionalità come queste consentono inoltre di centralizzare il monitoraggio di tutti i device, anche quelli fisicamente lontani, in modo da ottimizzare sia la gestione dei dispositivi stessi che del personale addetto al controllo. È ad esempio possibile inviare in qualsiasi momento agli operatori una guida chiara sulle azioni urgenti da intraprendere in caso di guasti o istruzioni su come procedere per una corretta manutenzione dei vari dispositivi. Disporre in unico luogo di tutti i dati necessari per una completa sorveglianza su tutti gli apparecchi collegati consente infatti numerosi vantaggi, e non solo nell’ottica di preservare intatto nel tempo il patrimonio aziendale, ma soprattutto nell’ottimizzare i tempi di reattività, nonché agevolare l’approvvigionamento di ricambi e di nuovi dispositivi più performanti o per rimpiazzare apparecchiature ormai obsolete. Matt Rance, Regional Portfolio Manager Global Managed and Support Services, EMEA, Zebra Technologies

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MERCATI DMM Fonte: Elaborazioni DM su banca dati Iri per Unione Italiana Food, a.t. 26/12/2021, Totale Italia, Iper+Super+Liberi servizi+Discount

+1,1% -0,3%

TREND VENDITE A VALORE

IL PUNTO DI VISTA DELLA DISTRIBUZIONE: D.IT - DISTRIBUZIONE ITALIANA

4,3 mld/€ TREND VENDITE A VOLUME

862 mln/kg mi dieci anni lo zucchero presente nei prodotti per la prima colazione è diminuito del 30% circa. Inoltre, vengono sempre più spesso preferite referenze integrali, con fibre o multicereali e con una lista ingredienti corta». Anche nell’ambito “gluten free” gli italiani sembrano alla continua ricerca di un equilibrio tra referenze indulgence e dalla forte connotazione salutistica, come spiega William Galletti, head of sales Gdo Italia di Schär: «Notiamo una richiesta di claim legati alla ricchezza di fibre, al contenuto di grassi buoni e una preferenza per alimenti senza conservanti e formulati con una molteplicità di cereali naturalmente senza glutine, meglio se coltivati con pratiche agricole rispettose del suolo. Al contempo, viene data estrema importanza all’esperienza gustativa, che riveste un ruolo centrale per il target, orientato verso prodotti altamente gratificanti per il palato, ricchi di note gustative». Secondo Francesco Detommasi, revenue and sales development manager di Kellogg, i trend che guidano le scelte dei consumatori sono benessere olistico e gusto: «Assistiamo alla crescita dei brand che soddisfano questi trend, come il segmento della granola e dei prodotti più semplici e naturali, che rappresentano ormai circa il 55% del mercato dei cereali in Italia. Come Kellogg siamo promotori di un benessere olistico a vantaggio di singoli, pianeta e comunità: ci impegniamo a offrire ai nostri consumatori food dal profilo nutrizionale

Secondo Simona Riccardo, category manager di D.It - Distribuzione Italiana, anche nel comparto dei prodotti da forno e cereali le opportunità per la marca del distributore vanno ricercate in quelle che una volta erano considerate nicchie di mercato: «I consumatori, oggi, sono sempre più attenti alla propria salute, come evidenziano i dati Iri che rilevano incrementi costanti a valore sui segmenti funzionale e biologico della Mdd, pari rispettivamente a +10,2% e +6,7%. In particolare, risultano in crescita il “free from”, soprattutto “sugar free” o con pochi zuccheri, ma anche il “rich in”, specie i prodotti integrali, con farine proteiche o con frutta secca. Per quanto riguarda la nostra offerta, abbiamo deciso di ampliare ulteriormente la gamma di cereali per la prima colazione lanciando una linea di cereali biologici a marchio VerdeMio, composta dalle referenze Riso soffiato, Farro soffiato al miele e Fiocchi di avena, così da andare incontro al gusto di grandi e piccini. Nei prossimi anni la partita si giocherà sempre più sulla scelta di materie prime gourmet o sulla definizione di etichette corte, caratterizzate da pochi e semplici ingredienti, senza rinunciare al gusto».

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SCHEDE PRODOTTI Colussi/Colussi 1791 Nome prodotto: Frollini con cioccolato in pezzi Caratteristiche: le farine poco raffinate solo italiane vengono riscoperte e impastate con uova italiane da galline allevate a terra, latte fresco italiano, zucchero e burro per dare vita a un prodotto ispirato alle forme dei frollini di una volta; frollini con ancora più cioccolato e più grandi per un inzuppo perfetto.

Doria/Semplicissimi Nome prodotto: Frollini Semplicissimi Caratteristiche: frollini, naturalmente semplici e sfiziosi, nati dall’unione di farine speciali con il miele, il cioccolato e il malto. La linea comprende i Frollini al miele con farina di riso, Frollini al cioccolato con farina di cereali e Frollini al malto con farina integrale.

Dr. Schär/Schär Nome prodotto: Madeleines Caratteristiche: merendine soffici con uova da allevamenti a terra e olio di girasole; senza glutine, lattosio, frumento e olio di palma. Disponibili in confezione da 240 g (8 per 30 g).

Ferrero/Kinder Nome prodotto: Kinder Plumcake Cacao e gocce di Cioccolato Caratteristiche: la delicata bontà di Kinder Plumcake diventa golosa con la nuova variante al cacao e morbide gocce di cioccolato fondente. La referenza è particolarmente soffice grazie alla cottura in teglia e all’impasto preparato con yogurt alla greca.

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continuamente migliorato, riducendo il nostro impatto ambientale e continuando a creare impatto positivo per le fasce più fragili della popolazione». Cresce l’attenzione per il benessere dell’organismo

La componente salutistica è ormai un must per i consumatori, attenti a tutto ciò che mangiano e al proprio stato di benessere generale. «Il crescente interesse nei confronti di una dieta equilibrata – spiega Cerealitalia – è il principale driver di sviluppo del settore. Nonostante il caro prezzi, il comparto si sta dimostrando piuttosto dinamico e in grado di attirare nuove famiglie di acquirenti proprio grazie a proposte inedite e innovative, capaci di soddisfare le nuove esigenze dei consumatori». Oggi, infatti, sono molti gli italiani alla ricerca di alimenti salutari, ricchi di fibre, con pochi grassi o “senza”, come sottolinea Chiara Agrusti, senior brand manager di Céréal: «I consumatori pongono sempre maggiore attenzione all’origine dei prodotti, soprattutto per quanto concerne quelli da forno, leggendo le etichette e le proprietà nutrizionali. Crescono i consumi sia dei prodotti “free from”, specie dei senza glutine, senza zuccheri, senza lattosio e senza lievito, sia di quelli “ricchi in”, per esempio i prodotti arricchiti in vitamine, minerali e fibre». Anche Dario


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Mapelli, business unit director di Náttúra, ha evidenziato una sensibilità particolare per tutti quegli alimenti che apportano benefici all’organismo: «Per i cereali si riscontra una forte crescita del segmento avena, soprattutto per le sue particolari proprietà benefiche, dal momento che contiene betaglucani, che aiutano a mantenere i livelli normali di colesterolo nel sangue, ed è uno dei cereali più ricchi di proteine e fibre. Per quanto riguarda i prodotti da forno, invece, l’integrale è un trend in espansione, che proietta sempre di più verso il “functional food”». Tra gli alleati del benessere, infatti, i prodotti integrali ricoprono sicuramente un ruolo di primo piano, come conferma Alessandra Balocco, direttrice marketing di Balocco: «I trend dei panieri di consumo nel 2021 registrano crescite maggiori per i prodotti appartenenti al mondo “salute e benessere”, come testimonia il successo del segmento integrale, molto apprezzato dai consumatori moderni».

AL VIA IL RILANCIO DI GAMMA Quest’anno Cameo si concentrerà sul comunicare al meglio le caratteristiche dei propri prodotti, soprattutto dopo il rilancio della gamma Vitalis effettuato a partire da gennaio. «Dietro al rilancio – spiega Camilla Rota – c’è proprio l’obiettivo di soddisfare al meglio tutti i bisogni del consumatore. Abbiamo diviso i prodotti in due gamme: quella dei croccanti, composta dalle quattro referenze storiche di Vitalis (Frutta secca, Double chocolate, Mix di frutta e Miele e mandorle) e quella più funzionale con la linea Benessere, composta dalle referenze Vitalis 30% proteine, Vitalis senza zuccheri aggiunti e Vitalis Multicereali. Infine, abbiamo rilanciato dal punto di vista grafico anche i nostri due Porridge, presenti sul mercato da un anno e mezzo circa».

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SCHEDE PRODOTTI Forno Bonomi Nome prodotto: Savoiardi Caratteristiche: prodotto di punta e best seller in tutto il mondo, proposto ora nel nuovo pack design che interpreta l’identità visiva di Forno Bonomi, fondata sull’autenticità del gusto e sull’orgoglio di essere un’azienda con sede in montagna, ai margini del parco naturale della Lessinia. Formato da 300 g.

Kellogg Company/Special K Nome prodotto: Special K Classico Caratteristiche: fiocchi di riso, frumento 100% integrale e orzo, con 9 nutrienti essenziali e ricco di fibre. Una porzione di prodotto contiene ≥15% dei valori nutritivi di riferimento di vitamina D, che contribuisce alla normale funzione del sistema immunitario, niacina (B3) e vitamina B12 che concorre al normale metabolismo energetico, e ferro che aiuta a ridurre stanchezza e affaticamento. Con aggiunta di Vitamina B1, B2, B6, acido folico e zinco.

Náttúra Nome prodotto: Fiocchi di avena integrali Caratteristiche: fiocchi di avena integrali da agricoltura biologica senza glutine e ricchi di fibre. L’avena, grazie ai betaglucani che contiene, contribuisce al mantenimento di livelli normali di colesterolo nel sangue.

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I player puntano sul restyling tra tradizione e innovazione

Molti player del comparto hanno intrapreso un percorso di rinnovamento dell’immagine e dell’offerta per venire maggiormente incontro alle esigenze di uno shopper oggi molto competente e selettivo. È il caso di Colussi, che ha stravolto completamente la sua offerta: «Un nuovo logo – racconta Cristina Lupattelli, direttrice marketing di Colussi Group – con una nuova data che rimanda al passato, un nuovo claim “Bontà di casa - semplici e autentiche dal nostro forno”, un colore azzurro più naturale e accogliente per una gamma rivista e rinnovata. Tutto il buono del passato con lo sguardo al futuro del nostro pianeta, visto che le nostre nuove confezioni sono riciclabili in carta certificata Fsc o in plastica dagli spessori ridotti». Restyling di gamma anche per il marchio Forno Bonomi, che ha rinnovato l’immagine di brand con un riposizionamento strategico per il mercato italiano, come spiega Alberto Kruger, responsabile marketing di Forno Bonomi: «Abbiamo messo a punto un re-


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SCHEDE PRODOTTI Nutrition & Santé Italia/Céréal Nome prodotto: Ciambella Senza Glutine Caratteristiche: senza glutine, naturalmente senza lattosio e priva di olio di palma, la ciambella è realizzata con farina integrale di riso e con olio di girasole alto oleico. La referenza è appositamente formulata per chi presenta intolleranze al glutine e al lattosio, ma non vuole rinunciare a gusto e benessere.

styling che ha interessato il packaging, arrivato a scaffale dallo scorso dicembre con un nuovo design, e tutte le piattaforme istituzionali. Vogliamo ripartire dalle nostre origini per diffondere la brand awareness: essere riconosciuti come il brand di eccellenza made in Italy che è riuscito a diventare il primo produttore al mondo di Savoiardi e a distribuirli su tutto il territorio internazionale, restando fedele alle proprie tradizioni, ma con lo sguardo sempre rivolto all’innovazione».n

Vicenzi/Grisbì Nome prodotto: Colazione con Grisbì Caratteristiche: tutta la goduria e il peccato palatale dell’originale Grisbì, ma in formato più piccolo e confezionato in doypack.

I segmenti più performanti snack dolci base cereale

pasticceria

+12,6% val +12,2% vol

+17,7% val +19,2% vol

+10,6% val +9,5% vol

prodotti da forno, cereali e snack senza glutine

+6,7% val +5,6% vol merendine

+1,2% val +3,8% vol

cereali pronti prima colazione

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CUSTOMER DMM

Le novità del

Ces 2022

La pandemia non ha fermato la più importante manifestazione di tecnologia consumer. Abbiamo visto per voi i principali insight dei prossimi anni.

C

es-consumer electronic show è la più grande fiera al mondo di tecnologia consumer. Sia per quantità di categorie tecnologiche presenti sia per ampiezza di produttori è certamente anche la più influente a livello internazionale. È definita a tutti gli effetti uno “stage of innovation”. Per alcuni giorni diventa un melting pot di paesi, culture, generazioni, industrie, tecnologie, innovazioni e frontiere del domani. Nella scorsa edizione ha raccolto oltre 4.500 espositori, 1.200 startup, 20mila nuovi prodotti lanciati nel mercato, 170mila partecipanti dai più svariati mercati: 5G, connettività, intelligenza artificiale, augmented, virtual e spatial reality, smart cities, resilience technologies, sport ed esports, robotics, products e molto altro. Quest’anno la manifestazione ha sofferto ancora la pandemia, pur rimanendo un punto fermo per avere uno sguardo sul futuro di breve e medio lungo periodo. La partecipazione, infatti, è stata di circa 40mila persone, circa un terzo dei livelli pre-Covid. Sebbene molte grandi aziende tecnologiche si siano ritirate dalla partecipazione, c’era ancora un’ampia lista completa di sessioni, mostre e vetrine di prodotti. Riportiamo a titolo di condivisione le categorie merceologiche presenti a dimostrazione della loro ampiezza e profondità.

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CUSTOMER DMM 5G Technologies Accessibility Accessories AR/VR/XR Artificial Intelligence Audio Technologies Blockchain Car Audio Cloud Computing/Data Cybersecurity Digital Currency/Cryptocurrency Digital Health Digital Imaging and 3D Printing Drones Education

Energy/Power Entertainment and Content Family and Lifestyle Fintech Fitness and Wearables Food Technology Gaming and Esports High-Tech Retailing/E-Commerce Home Entertainment Hardware Home Office Hardware and Acessories Investing IoT/Sensors Marketing and Advertising Mobile Hardware and Accessories Privacy

Quantum Computing Robotics Smart Cities and Resilience Smart Home and Appliances Sourcing and Manufacturing Space Technology Sport Technology Startups Streaming Sustainability Travel and Tourism Vehicle Tech Video Technologies Wellness Technologies

G

li insight che abbiamo potuto estrarre sono veramente tanti. Abbiamo cercato di sintetizzare quelli che sono, a nostro avviso, i trend principali emersi: 1. Il Ces continua ad aggiungere nuovi verticali ogni anno, come la tecnologia alimentare e la tecnologia spaziale. 2. Le società di “piattaforme tecnologiche” sono pronte a lanciare più prodotti correlati. 3. Il concetto di mobilità elettronica continua ad ampliarsi e ad affinarsi. 4. Abbott Laboratories si unisce al nucleo dell’elettronica di consumo con i dispositivi indossabili di biorilevamento. 5. Ci sono opinioni diverse sul wireless 5G: è fibra o industriale? 6. Le automobili stanno diventando personalizzate e personalizzabili, come altri prodotti di elettronica di consumo. 7. Gli elementi costitutivi del metaverso erano in primo piano in mostra e in discussione al Ces, inclusi giochi, criptovalute, blockchain, contratti intelligenti e token non fungibili (Nft). 8. L’agricoltura e la ristorazione utilizzano sempre più l’automazione per contrastare la carenza di manodopera. 9. La tecnologia si sta evolvendo per offrire nuovi modi per migliorare la sostenibilità. 10. I giochi per computer e la tecnologia alimentano l’innovazione, il metaverso e la salute e il benessere. 11. I retailer devono effettuare un “reset” nel 2022 per adattarsi a un nuovo mondo caratterizzato dalla centralità del consumatore. 12. La vendita al dettaglio fisica sta adottando nuovi scopi per soddisfare le mutevoli preferenze dei consumatori.n Marco Zanardi, partner Beready e presidente Retail Institute Italy

La presentazione dei “trend to watch 2022” della Consumer Technology Association, la primaria fonte di conoscenza e informazione in termini di tecnologia in Usa.

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DIGITAL CLUB/RETAIL DMM

Due chiacchiere in più

Integrare il supporto al cliente in negozio via chat e altre soluzioni di intelligenza artificiale.

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iprendiamo le nostre “chiacchiere” sul supporto al cliente in negozio via chat. Ci eravamo lasciati parlando dei più semplici chatbot ad albero. Il livello successivo sono quelli in grado di riconoscere alcune parole chiave specifiche all’interno delle richieste che ricevono e rispondere di conseguenza. Banalmente se trovano la parola volantino propongono gli sconti della settimana o con dentifricio potrebbero indicare la corsia dove trovarlo. Rispetto al primo tipo a pulsanti danno una sensazione più di conversazione anche se la capacità di comprensione è estremamente limitata. Come lato positivo hanno il basso costo di implementazione, ma personalmente non li amo e non li utilizzerei. La limitata abilità nel comprendere il linguaggio viene percepita molto velocemente deludendo le aspettative di chi interagisce con essi. A questo punto diventa migliore la più semplice navigazione ad albero dove guido il cliente verso la sua risposta ed è anche più semplice capire se la soluzione è presente all’interno del sistema o sono arrivato in fondo e devo scalare su un altro canale di supporto. 50 DM MAGAZINE


DIGITAL CLUB/RETAIL DMM

I

l gradino superiore è rappresentato dai chatbot contestuali, ovvero quelli che usano la capacità di comprendere il linguaggio naturale per rispondere alle esigenze di chi li interroga. Gli algoritmi di intelligenza artificiale alla base hanno tipicamente la capacità di apprendere nel tempo dalle interazioni migliorando continuamente. L’investimento iniziale per approntare queste soluzioni non è trascurabile e il massimo dei risultati si ottiene quando sono affiancati da persone che li istruiscono e guidano il loro processo di apprendimento. Quali possono essere le possibili applicazioni di questi sistemi, vuoi implementati su chioschi, vuoi in app o via web? Fornire immediatamente in negozio quelle risposte che il personale di vendita darebbe in un tempo maggiore, vuoi perché non subito disponibile o perché debba ricercarle a sua volta. Penso alla disponibilità di articoli in termini di colore, taglia o quantità presente in negozio. Controllare gli ingredienti per una ricetta, le applicazioni d’uso di un capo di vestiario tecnico, le informazioni nutrizionali di un alimento, la scelta di un cibo in base a parametri dietetici sono altri esempi che vengono facilmente in mente. Andando più in là si potrebbe gestire il pagamento digitale in chat, di fatto esistono già soluzioni. Una delle evoluzioni su cui diversi stanno investendo è l’uso della voce per interfacciarsi con questi sistemi. Il cliente che pone le sue domande parlando al chatbot è sicuramente la strada per l’e-commerce, la vedo meno praticabile in negozio dove manca la privacy di casa. Chi chiederebbe in pubblico se nell'Amatriciana ci vanno le cipolle o controllerebbe se quel prodotto è adatto per i propri problemi di salute? Più interessate è invece capire come inserire un supporto via chat con un assistente alla vendita umano, sia esso all’interno del punto vendita o da remoto, e su questo mi piacerebbe ricevere le vostre considerazioni.n Paolo Pelloni, Digital Club/Retail

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REAL ESTATE DMM

PARCHI COMMERCIALI “on the move”

È il formato che ha risentito meno del calo affluenze dovuto alla pandemia. I vantaggi che lo caratterizzano sono destinati a dare i loro risultati anche dopo l'emergenza sanitaria?

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lla vigilia del secondo anno di crisi pandemica mondiale, le conseguenze sulle abitudini quotidiane sono ancora evidenti e l’orizzonte ancora incerto. Il segmento commerciale del real estate arriva da un lungo periodo di discesa costante dei valori di compravendita e dei canoni di affitto causati principalmente da arresti nelle affluenze e cali dei consumi. Un formato che ha risentito meno del calo affluenze è stato quello dei parchi commerciali. Insita in tale formato, infatti, la caratteristica di essere open air: di fianco ai noti vantaggi di minori costi di gestione per tale tipologia di struttura, infatti, si è aggiunto quello di poter permettere un acquisto più sicuro che ha rappresentato un vantaggio competitivo rispetto ai centri commerciali. In confronto ai centri città, invece, ha pesato la caratteristica di polo attrattivo composto da un insieme di category killer e dotato di infrastrutture di servizio. Questi vantaggi sono destinati a dare i loro risultati anche dopo la pandemia? Sembrerebbe possibile, se si considera che per la prima volta nella storia i rendimenti dei retail park europei raggiungono il livello dei centri commerciali: 5,43% di media. Questo è quanto emerge da una ricerca di Savills “European Investment Outlook 2022” che analizza le transazioni di retail park in tutta Europa. Nel 2021, per tutto il settore retail, sono stati investiti oltre 5,1 miliardi di

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REAL ESTATE DMM euro in nove Paesi europei, tra cui l’Italia. Solo durante il III Q gli investimenti sono aumentati di ben il 46% rispetto all’anno precedente, con al primo posto Regno Unito (46%), a seguire Germania (37%) e Francia (12%). L’aumento degli investimenti in retail park è stato del 29% durante i primi tre trimestri dell’anno, superiore di ben 20% alla media del quinquennio: si tratta di una tendenza al rialzo che, secondo la ricerca, pare sia destinata a continuare. Non è solo questione di numeri: anche i modelli sottostanti sono in movimento. Vogliamo riportare un esempio dalle interessanti potenzialità: nel 2021 il colosso austriaco Immofinanz ha fatto il suo ingresso in Italia, acquistando il Parco Fiore a Treviso, con l’obiettivo di riconfigurarlo con il suo brand Stop Shop. Si tratta di un primo passo considerando che, secondo i piani di sviluppo aziendali, sono previsti investimenti fino a 250 milioni di euro entro il 2024. Il Parco Fiore è una struttura di ca. 27mila mq interamente locata con un variegato mix di operatori nazionali e internazionali di riconosciuto standing. È presto per registrare i risultati di questa acquisizione, tuttavia sarà interessante vedere se e come tale struttura verrà modificata per rispondere appieno al modello Stop Shop. Questa tipologia di parchi, infatti, punta il suo successo sulla combinazione di due elementi dell’offerta al pubblico: la presenza di marchi che abbiano le caratteristiche di grande notorietà e riconoscibilità e si connotino per un buon posizionamento in termini di rapporto qualità-prezzo. Questo è possibile grazie alle relazioni di partnership che la società immobiliare intrattiene con le catene presenti nei suoi parchi. Completa l’offerta un’integrazione di opzioni per il tempo libero e l’intrattenimento. Sintetizzando si tratta di una formula, per così dire, pseudo-teutonica dei parchi commerciali, ovvero di grande sostanza apportata dalla notorietà e convenienza, abbinata a quel pizzico di forma che non può mancare per essere attrattivi. È un formato sviluppato in diverse città del Centro-Est Europa in regioni a basso reddito, con interessanti risultati di redditività e sostenibilità dell’investimento, stando ai dati pubblicati dalla società. Come affermato è presto per tirare le somme. ma nel futuro vigileremo per comprendere se questa formula potrà realmente prendere piede anche in Italia.n Alberto Deiana, Project Management and Real Estate Executive Mi.No.Ter.

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MERCATI DMM

I vini premium

conquistano il carrello degli italiani di Claudia Scorza

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MERCATI DMM

I consumi di vino si stanno spostando progressivamente su fasce premium, spinti da un’offerta sempre più ricca e profonda a scaffale. I consumatori, stimolati dalla curiosità di provare nuovi vitigni e denominazioni più tipiche del mondo della ristorazione, si orientano verso proposte di qualità anche per momenti di quotidiana convivialità.

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l mercato del vino, nell’anno terminante a gennaio 2022, registra un calo delle vendite a volume pari a -4,7% con 669 milioni di litri venduti rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Il relativo giro d’affari arriva a quota 2,1 miliardi di euro, in trend lievemente negativo (-0,1%) rispetto all’anno precedente. L’e-commerce, che veicola 44,5 milioni di euro e 7,1 milioni di litri, se aggiunto al totale Italia offline, porta la categoria a un trend di -4,5% a volume e flat a valore (fonte: Nielsen, Totale Italia, Iper+Super+Liberi servizi+Discount). Aree geografiche e canali distributivi

L’Area 1 traina la categoria con il 34,1% dei volumi segnando una decrescita pari a -2,3% a valore e a -6,1% a volume. Il comparto evidenzia un trend negativo a volume in tutta Italia, mentre mostra performance positive a valore in Area 3 (+2,3%) e in Area 4 (+1,2%). «Si registrano trend opposti – afferma Eleonora Formisano di NielsenIQ – tra valore e volume in Gdo (Iper+Super+Liberi Servizi) dove si concentrano il 69,2% dei volumi (-4,2%) e l’80,2% dei valori (+0,9%). I discount, invece, rappresentano il 30,8% dei volumi (-5,7%) e il 19,8% dei valori (-4,4%). Inoltre, a livello di formati suddivisi per politiche commerciali, la categoria performa particolarmente male nei negozi metropolitani con un calo del -6,2% a volume e del -2% a valore». Andamento dei segmenti

A guidare la flessione della categoria è il vino comune italiano, che rappresenta il 35,1% dei volumi (-9,2%) e solo il 16,5% del fatturato (-9,3%). Sostiene il comparto, invece, il vino Doc Docg, che realizza il 36,1% dei volumi (-0,7%) e il 54,4% del fatturato (+3,2%); segue il vino Igp Igt, che rappresenta il 27,3% dei volumi (-3,7%) e il 26,7% del fatturato (-0,7%). «Soprattutto in Gdo – prosegue Eleonora Formisano – si assiste a una “premiumizzazione” della categoria vino, guidata dal Doc Docg italiano, venduto a un prezzo medio di 5,57 €/l rispetto a una media della categoria di 3,70 €/l e sostenuto da un lieve incremento della pressione promo, che raggiunge il 40,7% dei volumi. L’e-commerce si mostra come il canale più premium, con un prezzo medio del vino Doc Docg di 7,63 €/l». Lo scaffale della Gdo si allarga

Nel corso del 2021 i consumatori si sono dimostrati sempre più esigenti e competenti, alla ricerca di prodotti di qualità anche tra gli scaffali dei supermercati. «La grande distribuzione organizzata – dichiara Giampaolo Farchioni, manager di Farchioni – si è fatta trovare pronta: ha esteso i propri assortimenti e ha dato più profondità DM MAGAZINE 55


MERCATI DMM

IL PUNTO DI VISTA DELLA DISTRIBUZIONE: IPER, LA GRANDE I Nel comparto del vino Iper La grande i, marchio con cui opera Finiper, ha riscontrato una crescita nei segmenti delle bollicine e del metodo classico. In particolare, il segmento del metodo classico ha registrato un trend positivo sulla nicchia del rosé. «Le restrizioni sul settore Horeca – afferma Francesco Portaluri, shopper analyst e category manager liquidi di Iper La grande i – hanno avuto effetti positivi sui vini della Gdo, soprattutto su quelli di fascia alta, che hanno riscontrato una crescita. Si prospetta, però, un anno complesso sia a causa dell’aumento delle materie prime e dell’energia, che intaccherà il potere d’acquisto dei consumatori, sia per la difficile reperibilità dei prodotti, andando così a impattare sui volumi». L’insegna lavora costantemente per migliorare l’esperienza di acquisto all’interno dei punti vendita. «Nel 2021 abbiamo previsto due servizi in quest’ottica: Vinhood, un totem interattivo che aiuta il consumatore nella scelta del vino sulla base dei gusti personali e di possibili abbinamenti, e un sommelier virtuale, presente solo in alcuni store, che il cliente può chiamare direttamente dal negozio per chiedere un aiuto nella scelta del vino».

alla categoria vino, creando cultura e interesse. Questo atteggiamento ha attirato l’attenzione verso prodotti più particolari e ha acceso il desiderio di scoprire nuove denominazioni, senza il timore di spendere un po’ di più, a patto però di ricevere piena soddisfazione dall’acquisto». La pandemia e le connesse restrizioni hanno sicuramente favorito tale fenomeno, incoraggiando la destagionalizzazione dei consumi, aumentando le degustazioni domestiche, sdoganandole anche dall’esclusività delle occasioni speciali. «Si consolida sempre di più – sottolinea Benedetto Marescotti, direttore marketing di Caviro – la tendenza verso vini un tempo più occasionali, come gli spumanti, i vitigni bianchi

SCHEDE PRODOTTI Bolla Nome prodotto: Prosecco Doc Rosé Extra Dry Caratteristiche: uno spumante di grande qualità, fragrante e con una personalità spiccata data dall’unione di due grandi vitigni, Glera e Pinot Nero.

Caviro/Vigneti Romio Nome prodotto: Novebolle Spumante Doc Romagna Caratteristiche: spumante giallo vivace e brillante, al naso rivela note fruttate di agrumi e frutti esotici che affiancano sentori floreali. Al palato è fresco e sapido, con perlage fine e piacevole.

Gruppo Duca di Salaparuta/Corvo Nome prodotto: Irmàna Nero d’Avola Caratteristiche: l’attenzione alla sostenibilità e la conoscenza profonda del vitigno che meglio rappresenta la terra di Sicilia, il Nero d’Avola, portano nel calice i profumi di marasca e lampone tipici di queste uve. Irmàna Nero d’Avola è ottenuto da sole uve raccolte a mano.

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MERCATI DMM e i vini fruttati, considerati ora un ottimo accompagnamento per momenti conviviali, fruibili per una vasta pletora di consumatori giovani ed “emergenti”. In questi mesi si sono scoperti molti vitigni meno presenti a scaffale e più tipici del mondo ristorazione, che hanno trovato spazio, probabilmente duraturo, in distribuzione». Qualità e territorialità orientano la scelta

Sono ormai numerosi gli shopper che si orientano verso vini premium e percepiti come qualitativamente superiori, come spiega Severio Righi, direttore vendite Italia di Gruppo Italiano Vini: «Nel comparto si denota un continuo sviluppo dei consumi di etichette di qualità e una crescita profonda della conoscenza del prodotto da parte del consumatore, che lo porta a prediligere i vini di qualità e a penalizzare il consumo di vini generici e da tavola». Gli italiani prediligono quindi proposte dalla forte identità territoriale e con valori da esprimere, capaci di rendere l’esperienza di consumo particolarmente gratificante. Secondo Antonella Imborgia, responsabile marketing e comunicazione di Genagricola, «il consumatore ricerca prodotti di qualità e si fa guidare in tal senso dalla presenza di certificazioni Docg e Doc, dalla fascia di prezzo e dall’appartenenza a un territorio specifico. Una volta fatte queste considerazioni, la leva promozionale rimane, comunque, il driver finale nell’acquisto». La sostenibilità come valore aggiunto

La sostenibilità è oggi una componente sempre più rilevante per il consumatore che approccia lo scaffale del vino. Molti player del comparto continuano a investire in questo senso, come spiega Pietro Mattioni, ceo di Zonin 1821: «Nelle nostre tenute l’attenzione alla viticoltura sostenibile riguarda diversi aspetti, perché seguiamo la filosofia di preservazione del suolo e dell’ecosistema che ci accoglie a livello locale, con Castello di Albola e Rocca di Montemassi, le prime tenute del Gruppo ad aver ottenuto le certificazioni Equalitas e biologiche

-4,7% -0,1%

A VOLUME

669 mln/l

A VALORE

2,1 mld/€

Fonte: Elaborazioni DM su dati Nielsen, a.t. 02/01/2022, Totale Italia, Iper+Super+Liberi servizi+Discount

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MERCATI DMM

SCHEDE PRODOTTI Tenute del Leone Alato/ Tenuta Sant’Anna Nome prodotto: Prosecco Doc Extra Dry Tenuta Sant’Anna Caratteristiche: il primo Prosecco prodotto dall’azienda, oggi fiore all’occhiello, si distingue per la sua piacevolezza e freschezza che lascia spazio a una piacevole sapidità.

Terre de la Custodia Nome prodotto: Rosato Umbria Igp Caratteristiche: vino a base di uve di Pinot Nero, Merlot e Sangiovese provenienti dai vigneti di Montefalco, Gualdo Cattaneo e Todi. Colore rosa, al naso profumi di melograno, fiori di ciliegio e salvia. In bocca è fresco e sapido con finale avvolgente ed elegante. Zonin 1821 Nome prodotto: Prosecco Doc Rosé Millesimato Extra Dry Caratteristiche: un blend di Glera e Pinot Nero vinificato in rosso. Un metodo charmant per un Prosecco rosé dal perlage finissimo, che ne esalta la lucentezza. Il profumo è intenso e fruttato, con note che ricordano la mela renetta, seguite da leggeri sentori di frutti rossi. È morbido e floreale, ideale per un aperitivo grazie al sapore equilibrato.

(Valoritalia). Nella maggior parte dei terreni coltivati utilizziamo sovesci per preservare la biodiversità della microfauna del suolo e garantiamo la biodiversità, arricchendo la nostra presenza tramite seminativi. Ad oggi, il 60% dei vigneti è coltivato senza erbicidi». La salvaguardia dei territori è un tema fondamentale anche per Fabio Nard, direttore commerciale Italia Wines & Spirits di Duca di Salaparuta: «Da sempre Corvo, simbolo di sicilianità in tutto il mondo, è particolarmente attento alla tutela dei propri territori, dal punto di vista ambientale, economico e sociale. Il grande lavoro fatto finora ci ha portato a ottenere due importanti certificazioni – Viva ed Equalitas – che aiutano il consumatore a orientarsi nella scelta. La linea Irmàna, da sole uve raccolte a mano e prodotta con materiali sostenibili, è quella che meglio rappresenta la cura e l’amore che ci legano alla nostra terra».n

IL PUNTO DI VISTA DELLA DISTRIBUZIONE: DESPAR ITALIA Per Despar Italia la performance migliore è stata raggiunta dagli spumanti, cresciuti a doppia cifra percentuale, seguiti dai vini fermi che, se pur in calo a volume, portano un piccolo contributo positivo a valore. Questo perché i consumi si stanno spostando sempre di più su fasce premium a discapito dei vini generici e frizzanti. Anche per il comparto del vino c’è preoccupazione per l’aumento dei prezzi: «Per il 2022 – afferma Calogero Giuliano, product manager no food, beverage, pet food di Despar Italia – la problematica più importante sarà soprattutto relativa al rincaro dei listini, in particolare sulle bollicine, che subiranno aumenti dovuti non solo ai costi di produzione, vetro, cartone e trasporti, ma anche a una domanda sempre maggiore dall’estero». L’insegna si è posta l’obiettivo di migliorare l’offerta con proposte con un rapporto qualità/prezzo sempre più favorevole. «Stiamo lavorando su prodotti regionali esistenti, andando a sostituire o affiancare referenze che abbiano una maggiore qualità. Per la nostra linea Conte De Doss, a breve, presenteremo un Franciacorta Pà Dosé su cui abbiamo notevoli aspettative ed è stata lanciata, in affiancamento alla già esistente gamma Messapico, la nuova linea di vini pugliesi Pintisanto».

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OSSERVATORIO DIGITAL DMM

CANTINE VINICOLE SEMPRE PIÙ SOCIAL L’Osservatorio Digitale di Soluzione Group, che attraverso le piattaforme di social listening Fanpage Karma e Talkwalker, ha analizzato l’attività online delle principali aziende vinicole di tutta Italia presenti in Gdo, esclusi prosecchi, spumanti e champagne.

L

’indagine avviata su Fanpage Karma¹ ha analizzato le strategie adottate dai vari player del settore e i loro risultati in termini di numero di fan e di interazioni dei contenuti pubblicati. A guidare la classifica su Facebook è Frescobaldi Vini, che raggiunge 164k fan. Segue Donnafugata con 119k e Cavit Vini Trentini con 106k.

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OSSERVATORIO DIGITAL DMM

C

ambio di scena se si guardano le interazioni con i post: in cima al podio rimane Frescobaldi Vini (92k) mentre sono new-entry Tavernello (43k) e Banfi (37k). A trionfare tra i top post è Tavernello, con il branded video realizzato insieme al creator Maccio Capatonda, che si trasforma in un finto esperto di vino, smontando in modo ironico i pregiudizi più diffusi sul Tavernello. «Vincente la scelta di questa comunicazione divertente e al passo coi tempi» commenta Michele Rinaldi, head of digital di Soluzione Group.

M

edaglia d’oro per i Top Brand Instagram va a Donnafugata con 74k follower, seguito da Frescobaldi Vini con 47k e dalla new-entry in classifica Feudi di San Gregorio con 41k. Il quadro cambia completamente parlando di performance della pagina: protagonista, in questo caso, è Tavernello che raggiunge ben il 24% di interazioni, seguito da Banfi con il 12% e infine PicciniWines con il 9%.

L

’analisi di Talkwalker² ha invece registrato 660 mention all’interno di conversazioni spontanee legate al mercato del vino, coinvolgendo un pubblico di oltre 47M di persone. #winelover, #winetasting e #winetime sono gli hashtag più utilizzati, a dimostrazione di come il vino sia sempre sinonimo di piacere a tavola, convivialità e allegria.

A

dominare la scena tra i tag sono

in assoluto il vino rosso (51%) e il vino bianco (43%), mentre solo il 5%

cita i vini rosati. Infine, i brand più citati ricalcano perfettamente la classifica delle aziende vinicole con le community social più ampie, quali Tavernello, Frescobaldi e Donnafugata.n ¹ Fonte Fanpage Karma: indagine avviata nel periodo tra 1 agosto 2021 e 31 gennaio 2022 ² Fonte Talkwaker: indagine avviata nel periodo tra 5 febbraio 2021 e 15 febbraio 2022

www.soluzionegroup.com

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TECNOLOGISTICA DMM

M-Cube

lancia la Digital Experience Platform Oggi i brand stanno guardando a sistemi di nuova generazione capaci di garantire un’unica sala di controllo per gestire i numerosi touchpoint stratificati. di Claudia Scorza

M

-Cube, società specializzata nelle soluzioni di in store digital engagement, lancia una rivoluzione nell’ambito della costumer experience con la Digital Experience Platform: una piattaforma che offre un'esperienza d’acquisto personalizzata attraverso una nuova concezione del digital signage che, attraverso display, utilizza video e immagini per condividere informazioni, lanci di prodotto o annunci di servizio pubblico. «Forte dell’esperienza maturata sulle tecnologie associate al digital signage e all’engagement più spinto – commenta Leonardo Comelli, chief marketing & product officer di M-Cube – l’azienda ha capitalizzato progettazione, programmazione e personalizzazione mettendo a punto Digital Experience Platform, che semplifica la governance massimizzando tutti gli obiettivi di gestione e di business. MCube offre ai brand una preziosa cabina di regia che permette di orchestrare più applicazioni rivolte ai clienti tramite un unico livello di interazione e di presentazione, combinando moduli di engagement, loyalty, profilazione, rewarding e targeting». Grazie a questa nuova soluzione i retailer possono intraprendere strategie di ingaggio triangolando communication, gamification e un uso avanzato dei dati sui consumatori in modo semplice e intuitivo. Orchestrando e armonizzando tecnologie mobile, digital signage, IoT, social management e digital marketing, la piattaforma di M-Cube permette di rilasciare una comunicazione e una relazione omnicanale con i consumatori nel tempo.n Leggi anche: “Lg e Userful: una soluzione intelligente per la gestione centralizzata dei contenuti video”.

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TECNOLOGISTICA DMM

Element Logic

entra nel mercato italiano Un passo reso possibile anche grazie all'esperienza nel settore di Matteo Casagrande, managing director per l’Italia, che da oltre 20 anni gestisce progetti in Europa, Asia e Usa. di Claudia Scorza

E

lement Logic annuncia l’ingresso nel mercato italiano e l’apertura della sede di Milano, affidata al managing director Matteo Casagrande, puntando alla creazione di magazzini sostenibili, ottimizzati e automatizzati adatti alle piccole, medie e grandi imprese. Nata nel 1985, l’azienda norvegese specializzata nella tecnologia per l'intralogistica, presente in undici Paesi, nel 2021 ha raddoppiato il fatturato rispetto all’anno precedente, ha realizzato circa 45 installazioni e ha acquisito 60 progetti per il 2022. «L’ingresso nel mercato italiano – dichiara Armin Gesslein, executive vice president Central & Southern Europe di Element Logic – conferma la costante crescita dell'azienda e consolida la nostra posizione nel Sud Europa. Un passo importante reso possibile anche grazie all'esperienza nel settore di Matteo Casagrande, il nostro managing director per l’Italia, che da oltre 20 anni gestisce progetti in Europa, Asia e Usa. Il know-how tecnologico, l’attenzione alla sostenibilità, la qualità dei nostri servizi e la capacità di adattamento a ogni tipo di cliente e di business sono da sempre caratteristiche fondamentali in azienda». Element Logic ha recentemente ottenuto i diritti di distribuzione globale per la distribuzione e l'implementazione della tecnologia AutoStore, il sistema di evasione degli ordini più veloce per metro quadrato sul mercato, che offre una soluzione robotica versatile e modulare, in grado di adattarsi a ogni genere di impianto di stoccaggio e prelievo per carichi leggeri. Inoltre, permette una riduzione del 75% dell'ingombro rispetto a un magazzino manuale e, allo stesso tempo, aumenta la capacità di picking fino a 10 volte, preparando centinaia o migliaia di ordini ogni ora.n

Leggi anche: “P3 Logistic Parks annuncia un nuovo sviluppo brownfield”.

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NEWS DMM

Action rispetta i programmi e debutta in Spagna Action entra in Spagna, decimo mercato europeo della propria geografia, con un primo punto vendita a Girona, capitale della Catalogna. A partire dalle prossime settimane saranno inaugurati, sempre nella regione catalana, altri tre insediamenti. La catena, più di 5,6 miliardi di euro di fatturato nel 2020 e 2mila negozi nel Vecchio Continente, tutti fra gli 800 e i 1.000 mq, è anche un bell’esempio di un articolato piano di sostenibilità. Per esempio, tutti i negozi opereranno con energia rinnovabile al 100% entro la fine del 2022, una scelta già adottata a Girona.

Acque Minerali d'Italia: siglato l'accordo con Clessidra e Magnetar

Acque Minerali d’Italia (marchi Norda, Gaudianello e Sangemini), Clessidra e Magnetar firmano l’accordo per il passaggio di proprietà di Ami. I due investitori acquisiscono il controllo e immettono nuove risorse finanziarie nella società della famiglia Pessina, grazie a un aumento di capitale di 50 milioni di euro. Questo dopo che il Tribunale di Milano a fine 2021 aveva omologato il concordato preventivo di Ami e dopo che a luglio 2021 era già stata notificata l’acquisizione congiunta dell’80% del capitale: 56% all’americana Magnetar e 24% a Clessidra, che si erano impegnati in un dettagliato piano di salvataggio.

Todis acquisisce 12 punti vendita in Sicilia

Il colosso francese O'Tacos sbarca in Italia O’Tacos, la più grande catena francese di ristoranti di tacos, sbarca in Italia all’interno della food court del centro commerciale Romaest. Il marchio, appartenente a Qsrp, piattaforma internazionale di ristorazione veloce controllata da Kahris Capital, nasce in Francia oltre dieci anni fa per poi affermarsi rapidamente in altri cinque Paesi, tra i quali Belgio, Olanda e più recentemente Germania. O’Tacos, che conta più di 300 ristoranti a livello internazionale, ha in mente un importante piano di sviluppo che presto vedrà l’insegna aprire in tutte le principali città italiane.

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Colpo grosso di Todis in Sicilia: la catena discount che fa capo alla società Iges, interamente controllata da Pac2000A Conad, ha infatti rilevato da Meridi 12 punti vendita ex Forté, tutti a Palermo. La rete isolana è ora di 35 punti vendita, un numero che è destinato a salire, come ha dichiarato a Il Sole 24 Ore il direttore generale Massimo Lucentini. L’investimento è stato di 4 milioni di euro, in una regione molto importante per lo sviluppo del canale discount e dove Todis è oggi alla ricerca di imprenditori partner per ulteriori sviluppi. Todis, il più importante franchisor del canale, vanta 270 punti vendita a livello nazionale, in 11 regioni, e un fatturato alle casse di 900 milioni di euro.


VIDEO E PODCAST DMM

RONCADIN CHIUDE IL 2021 IN POSITIVO E PUNTA SULLA CRESCITA SOSTENIBILE

WÜRTH ITALIA INAUGURA IL PRIMO PUNTO VENDITA EXPRESS A MILANO

Roncadin, azienda specializzata nella produzione di pizze surgelate, ha chiuso il 2021 con un fatturato pari a 148,5 milioni di euro, in crescita del 6% rispetto all’anno precedente. Anche i dati occupazionali registrano un segno positivo, con 44 stabilizzazioni e 88 nuovi ingressi, per un totale di 684 nuovi dipendenti assunti direttamente dall’azienda. Ce ne ha parlato Alessandro Tomba, Hr manager di Roncadin, che ha raccontato i progetti messi in atto dalla società nell’ambito della valorizzazione delle persone e ha sottolineato la volontà di Roncadin di continuare a progredire sul fronte della sostenibilità.

Lo scorso 28 gennaio, Würth Italia ha aperto al pubblico il primo store express in Via Padova a Milano, raggiungendo così quota 200 punti vendita dislocati nel territorio italiano. Il negozio, l’ottavo nel Milanese e il primo nel cuore della città, è anche l’apripista dei quattro store che apriranno nel capoluogo lombardo nel 2022 e contribuisce a rafforzare la presenza dell’azienda nella città, dove sono già attivi sette punti vendita che servono oltre 12 mila clienti ogni anno con un fatturato in crescita del 25% rispetto al 2020. Ne abbiamo parlato con Roberto Montanari, store area manager di Würth Italia.

RUMBO (ALPIPAN): DUE NUOVE LINEE E 12 MILIONI PER AMPLIARE LO STABILIMENTO

ZOIA (CNCC): CENTRI COMMERCIALI IN RIPRESA NEL 2021

Alpipan, azienda parte del Gruppo Bauli e specializzata nei prodotti senza glutine, ha chiuso il 2021 in forte crescita registrando un fatturato pari a 10,2 milioni di euro, in aumento del 17% rispetto all’esercizio precedente. Cresce anche l’occupazione che aumenta del 17,2%. Ne abbiamo parlato nel dettaglio con Pierluigi Rumbo, ceo di Alpipan, che ha sottolineato il ruolo fondamentale giocato dalle due nuove gamme di prodotto a marchio Bauli e Doria lanciate lo scorso anno.

Anche nel 2021, continua il trend di ripresa dei centri commerciali che, rispetto al 2020, hanno registrato un miglioramento sia in termini di ingressi che di fatturato. Stando a quanto emerge dal quadro fornito dal Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali, è stato registrato un graduale e costante segno di ripresa per tutto il comparto, le cui performance erano state compromesse dall’incedere dell’emergenza pandemica.

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B2B MARKETING CONFERENCE 2022 19 Maggio 2022 Milano e Live Streaming

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NEL PROSSIMO NUMERO COVER Ombre di guerra sulla distribuzione MERCATI Fuoripasto dolci Succhi e nettari Giocattolo

Responsabile marketing Sabrina Crippa s.crippa@edizionidm.it

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Digital marketing manager Valentina Vendra v.vendra@edizionidm.it Marketing marketing@edizionidm.it tel: 02/20480344

E-commerce Maya Plata ecommerce@edizionidm.it skype:mayaplata cell: 3498734213

Commerciali Francesca Cuneo f.cuneo@edizionidm.it skype: Francesca Cuneo cell: 3396980893

Responsabile commerciale Edoardo Pavesi e.pavesi@edizionidm.it skype: E.pavesi80 cell: 3394918442

Emanuela Dal Chele e.dalchele@edizionidm.it skype: emanueladalchele cell: 3332196167

Laura Origgi l.origgi@edizionidm.it cell: 3475649708 Maria Francesca Reale f.reale@edizionidm.it cell: 3482223685


Distribuzione Moderna. Il retail in real time. Ogni giorno, numeri, fatti e protagonisti della Gdo e del largo consumo.

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