DM Magazine Ottobre 2020

Page 1

SUCCESSI Pepco sbarca in Italia con due store

OTTOBRE 2020

CANTIERE

APERTO PER LAVORI

INTERVISTA L’Italia vince nel mondo di Alibaba


dejavu.it

Cosa significa, per te, il marchio Spiga Barrata?

Sicurezza. Francesca giovane donna con celiachia.

Il 78% dei consumatori celiaci* si fida del marchio Spiga Barrata. I consumatori celiaci e le loro famiglie percepiscono il Marchio come un sinonimo di garanzia e sicurezza a cui affidarsi e acquistano con maggiore fiducia i prodotti che espongono la Spiga Barrata. Per ottenere la concessione d’uso, occorre rispettare criteri fondamentali riguardanti: selezione e qualifica dei fornitori, controllo e stoccaggio delle materie prime, controllo del processo produttivo, formazione del personale, ecc. Dopo le verifiche previste e ottenuta la concessione, i prodotti della tua Azienda avranno un grande valore aggiunto rispetto a quelli dei tuoi diretti concorrenti.

È un’attività dell’Associazione Italiana Celiachia. AIC è un’associazione senza scopo

di lucro che, con le sue 21 Sezioni Regionali, rappresenta oltre 200.000 diagnosticati. Promuove, da quarant’anni,

l’assistenza ai celiaci, realizza attività per diffondere la dieta senza glutine, informa la classe medica, stimola la ricerca scientifica, sensibilizza le strutture politiche, amministrative e sanitarie. Perché, AIC, ha maturato negli anni un elevato know-how in tema di gestione e controllo della produzione senza glutine, attraverso anni di esperienza di verifiche tecniche.

Aggiungi valore ai tuoi prodotti.

Chiedi informazioni su come ottenere la concessione del Marchio. Chiama lo 010.4550.685, collegati al sito spigabarrata.it o scrivi a: segreteria@celiachia.it. Metti al centro la sicurezza. *Sondaggio 2018 realizzato dalla Federazione Europea delle Associazioni Celiachia (aoecs.org) su un campione di 8.960 celiaci in 16 Paesi europei Spiga Barrata Service Via Caffaro 10 - Genova spigabarrata.it


SOMMARIO DMM

3

Editoriale Toglieteci tutto, ma non il buon cibo

4

Cover Cantiere Coop, aperto per lavori

16 Intervista Unicoop Tirreno verso il pareggio di bilancio L’Italia vince nel mondo di Alibaba 21 Successi Pepco sbarca in Italia con due store 22 Mercati Frutta secca, un business dinamico e salutare

66 Customer 68 Mercati Olio e aceto, il mercato accelera su tracciabilità e qualità 83 Aperture Nasce Aicube 4.0, centrale d’acquisto promossa da Gruppo VéGé e Carrefour 85 Imprese Caffè Borbone prosegue la sua crescita nel mercato italiano 86 Focus Di qualità, innovative e naturali, le caramelle che piacciono di più

39 L’opinione Oltre l’assortimento, l’offerta

97 Real estate

40 Soluzioni in vetrina #Zerovaste ed Economia Circolare 42 Mercati I derivati del pomodoro puntano sulla filiera 100% italiana

100 Tecnologistica Altavia lancia la nuova tecnologia Proflyer 103 Video

60 Retail innovations

105 News

63 Digital Club/Retail

107 Prossimamente

Continua a tutto campo il rilancio delle sette grandi cooperative. E le più problematiche iniziano a vedere la luce in fondo al tunnel. DM Magazine Supplemento mensile di Distribuzione Moderna Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Milano Registrazione n° 52 del 30/1/2007

Responsabile editoriale Stefania Lorusso

Progetto grafico Silvia Ballarin

Responsabile di redazione Maria Teresa Manuelli

Direttore responsabile Armando Brescia

Redattori Federica Bartoli, Alberto Deiana, Fabio Massi, Paolo Pelloni, Luca Salomone, Emanuele Scarci, Claudia Scorza, Fabrizio Valente, Marco Zanardi

Editore Edizioni DM Srl - Via A. Costa 2 20131 Milano P. Iva 08954140961

Contatti Tel. 02/20480344 redazionedm@edizionidm.it Pubblicità Ufficio commerciale: commerciale@edizionidm.it Tel: 02/20480344

L’invio di materiale (testi, articoli, notizie, immagini, dati, grafiche, ricerche ecc.) da parte di autori esterni alla Redazione non garantisce che esso venga pubblicato, né in parte, né nella sua forma originale. Lo stesso, peraltro, potrebbe essere pubblicato in forma rimaneggiata per necessità di carattere editoriale. Si precisa altresì che l’invio del suddetto materiale costituisce automatica autorizzazione da parte di Edizioni DM Srl alla pubblicazione a titolo gratuito su tutte le proprie testate.

DM MAGAZINE 1


SANIFICARE VUOL DIRE PROTEGGERE Ogni giorno nei vostri punti vendita fioriscono sorrisi. Perché ogni notte ce ne prendiamo cura. Una squadra di professionisti con passione, precisione, trasparenza, protegge la qualità e garantisce la sicurezza. Scompone e svuota gli scaffali, conserva con cura la merce e sanifica gli spazi per poi ricomporre il mobile refrigerato a regola d’arte, così come lo ritrovi al mattino.

AL SORRISO DEI TUOI CLIENTI CI PENSA ARNEG

www.arneg.it

ITALIA

SANITIZED


EDITORIALE DMM

Toglieteci tutto ma non il buon cibo. Il Covid-19 ha cambiato il nostro mondo e, visto il protrarsi della situazione di emergenza, continuerà a farlo. Il lockdown a livello internazionale e l’effettiva sospensione dell’attività civica e commerciale in interi Paesi, hanno fatto da specchio sul funzionamento dei nostri sistemi economici, sociali e politici, forzando l’inizio di un discorso globale su come questi dovrebbero modificarsi. Il virus ha rivelato le traballanti fondamenta su cui è costruita gran parte di ciò che diamo per scontato nel mondo sviluppato, dalla complessa natura delle catene e delle infrastrutture produttive globalizzate alle consegne just-in-time dei supermercati, così come i forti contrasti tra i sistemi sanitari nazionalizzati e quelli finanziati dalle assicurazioni private. La fotografia scattata dal Rapporto Coop 2020 ci racconta, da una parte, di un’Italia ferita e molto preoccupata, dall’altra del desiderio di cogliere l’occasione per una nuova ripartenza. Pessimismo e resilienza. Senso d’insicurezza e ricerca di stabilità. Spending review e coscienza ambientale. In questa atmosfera di incertezza e cambiamento c’è, però, una costante che a quanto pare ci distingue sempre dai cugini europei: il cibo. Alla spesa alimentare, pur nell’emergenza e in una evidente contrazione generalizzata degli acquisti, gli italiani non rinunciano e solo il 31% ha dichiarato di voler acquistare prodotti di largo consumo confezionato più economici, a fronte di un 37% della media oltralpe; un dato decisamente inferiore al 50% registrato lo scorso anno e al 57% del 2013 (quando eravamo in piena crisi economica con un Pil a -1,8%). E anche a lockdown terminato, solo il 18% ha dichiarato di voler acquistare prodotti meno cari. Complice la relegazione domestica forzata, oggi abbiamo rimesso “le mani in pasta” e il cook@home è diventato una costante che spiega la forte crescita nelle vendite degli ingredienti base, a fronte della contrazione dei piatti pronti. Abbiamo riscoperto il piacere di cucinare anche per noi stessi, evitando cene take away di ritorno dall’ufficio, scegliendo con cura una ricetta, tritando e mescolando gli ingredienti, macinando le spezie: godendoci, insomma, il processo di preparazione di un pasto. Per la serie: toglieteci tutto, ma al buon cibo – noi italiani – non sappiamo rinunciare.

Stefania Lorusso, Responsabile Editoriale DM

DM MAGAZINE 3


di Emanuele Scarci

CANTIERE COOP aperto per lavori

Continua a tutto campo il rilancio delle sette grandi cooperative. E le piĂš problematiche iniziano a vedere la luce in fondo al tunnel.

N

el 2019 i ricavi aggregati delle sette grandi Coop dovrebbero aggirarsi intorno ai 10,6 miliardi con un calo stimabile vicino all’1% e una perdita netta di circa 100 milioni: meglio dell’esercizio precedente che segnava un rosso vicino ai 250 milioni. Da attribuire in prevalenza al gigante Coop Alleanza 3.0 e in misura molto minore a Unicoop Tirreno. I lavori in corso riguardano tutte le cooperative: i ricavi sono spesso in flessione o, nella

4 DM MAGAZINE


COVER DMM

migliore delle ipotesi, stagnanti. Per giustificarli non bastano la crisi conclamata del format ipermercato e il calo dei consumi. Tra i Big 7 solo due - Alleanza e Unicoop Tirreno - hanno un risultato netto negativo; per le altre è sempre positivo, ma due aziende hanno un risultato caratteristico (che attiene alla sola gestione industriale del retailing) in rosso. Sono Coop Lombardia e Coop Liguria. L’utile operativo è invece positivo per Unicoop Firenze, Nova Coop e Coop Centro Italia: riescono cioè a produrre un utile prima dei proventi da partecipazione e di quelli derivanti dalla gestione del prestito sociale (peculiare delle Coop). Questi proventi sono fondamentali nella gestione economico-finanziaria delle imprese cooperative. Tant’è che, nella sua severa analisi, il rapporto Mediobanca scrive che “nel periodo 2014-2018 la gestione industriale delle Coop ha prodotto margini cumulati negativi per 690 milioni e risultati positivi dalla gestione finanziaria per 1.388 milioni. Il portafoglio di titoli e partecipazioni ha comportato nello stesso periodo svalutazioni per 978 milioni. Le poste straordinarie hanno generato introiti per 370 milioni. Tenuto conto delle imposte per 232 milioni, si

ottiene una perdita netta cumulata di 142 milioni”. L’ufficio studi della banca d’affari stima, inoltre, che la consistenza del prestito sociale del Gruppo Coop sia passata da 9,1 a 8,4 miliardi, -6,9% rispetto al 2017. Esso fronteggia un portafoglio finanziario pari a 10,4 miliardi, composto da 6,5 miliardi di titoli e 2,5 miliardi di partecipazioni, di cui 2 miliardi direttamente in Unipol Gruppo. Il problema più grande per i risparmiatori rimane il tasso zero. «Negli ultimi anni il prestito sociale si è eroso – osserva Albino Russo, direttore generale di Ancc-Coop – anche se nel 2019 alcune cooperative hanno registrato un’inversione di tendenza. Sono state aiutate dalla performance positiva dei rendimenti, dopo l’annus horribilis 2018 che ha imposto la svalutazione del portafoglio titoli». Quest’anno non ci sarà questa opportunità e in più alle cooperative DM MAGAZINE 5


Abbiamo il sole dentro. Per offrirti ogni giorno la bontà della nostra frutta. Per garantirti i più alti standard di qualità, perché crediamo nell’evoluzione continua di ricerca e innovazione, perché abbiamo cura dell’ambiente che ci circonda. Dal 1851.


COVER DMM

mancherà la pioggia di dividendi garantiti da Unipol e Igd, la compagnia immobiliare retail. Causa covid, l’autorità di vigilanza europea sulle assicurazioni ha stoppato l’erogazione dei dividendi mentre Igd li ha dimezzati. Un problema in più per le Coop che dovranno far quadrare i bilanci. Sotto l’aspetto industriale, il trend generale della galassia Coop è confermato dal presidente di Coop Italia Marco Pedroni: «Per Coop il 2020 si chiuderà con ricavi in crescita tra l’1 e

l’1,5% e dunque con un valore superiore a 13 miliardi della sola parte retail. E le cooperative, sia quelle più performanti che quelle più lente, andranno tutte un po’ meglio». «A causa del lockdown non ci siamo certo arricchiti - aggiunge Pedroni -. I dati delle vendite di marzo (con picchi anche del +20%) si sono successivamente ridimensionati. A giugno e luglio poi gli andamenti della grande distribuzione sono stati negativi, mentre ad agosto si è registrato una tenuta. Per la sicurezza e per il sostegno alle famiglie abbiamo fatto investimenti aggiuntivi di oltre 100 milioni in questi mesi».

Cantiere Alleanza 3.0

Il mosaico dipinto dalle grandi cooperative non può che partire dal gigante Alleanza 3.0. La più grande per ricavi, ma anche per estensione territoriale: dal Friuli si allunga sulla dorsale adriatica fino alla Puglia e poi si espande fino a Calabria e Sicilia. L’ultima notizia è che da metà ottobre i negozi friulani a insegna Coop di Monfalcone, Aviano, Montereale Valcellina, Palmanova sud e Tarcento non saranno più gestiti da Alleanza 3.0. Si ricorrerà al franchising e i dipendenti potranno scegliere di spostarsi in altri punti vendita o lavorare per il nuovo gestore. Il Friuli rientra nell’ambito del piano generale di dismissione di 27 negozi nel Centro-

DM MAGAZINE 7


Nord (ceduti o chiusi) e di tutta la rete siciliana (con un accordo di franchising) che comprende 12 negozi, in prevalenza ipermercati con circa 1.000 addetti. Il negoziato con i sindacati è in corso, ma in agenda c’è anche la ristrutturazione della rete di Puglia e Basilicata che comprende un supermercato a Bari e 11 ipercoop, di cui 3 nel capoluogo e altri a Molfetta, Brindisi, Andria, Barletta, Foggia, Taranto, Lecce e Matera. Un processo di razionalizzazione in continuità rispetto a quello condotto in Campania e Calabria. Il cambio del vertice con le dimissioni del direttore generale Paolo Alemagna e la rinuncia, per motivi di salute, del presidente Adriano Turrini (sostituiti, rispettivamente, da Piermario Mocchi e Mario Cifiello) non sembra aver, almeno per ora, cambiato la strategia industriale. Compresa la volontà di non “lasciare nessuno a casa” di Alleanza 3.0. «Questa è la nostra peculiarità - commenta Russo -. Le cooperative attuano i piani di ristrutturazione, ma non fanno macelleria sociale. Una differenza sostanziale rispetto a Conad, costituita da cooperative di imprenditori che, legittimamente, aspirano al profitto d’impresa. Noi invece siamo cooperative di consumatori che non possono Mario Cifiello, Presidente di Alleanza 3.0

8 DM MAGAZINE


COVER DMM

Piermario Mocchi, Direttore Generale di Alleanza 3.0

distribuire utili, al massimo li accantoniamo». Di fatto, dopo una resistenza iniziale, il vertice di Alleanza 3.0 si è convinta che il ricorso al franchising dei punti vendita più problematici fosse la strada migliore in alcuni territori del Mezzogiorno: con l’affiliazione si perde il controllo del punto vendita ma permette di alleggerire pesanti costi di gestione e, nel contempo, di non mollare la presa dei prodotti a marchio Coop. «L’ipermercato per 20 anni è stato nella parte di mercato che cresceva di più – osserva Russo – ed è stato un grande business. Poi è arrivata l’inversione di tendenza. Per qualche anno alcune cooperative e, in particolare, Alleanza 3.0 hanno continuato a puntare sugli ipermercati, rifiutandosi di cederli o chiuderli. Fino a quando il peso non è

diventato insostenibile. Ora bisogna gestire la riconversione, specie nei territori in difficoltà economica, puntando anche su un modello di crescita indiretta, come il franchising».

Dal profondo rosso al rosso

Nel 2019 il tandem Turrini-Alemagna ha spinto la cooperativa sulla via del risanamento gestionale. Turrini è stato il presidente dell’unificazione della più grande cooperativa di consumatori con la fusione di Coop Adriatica, Coop Consumatori Nordest e Coop Estense. Con Alemagna hanno varato un piano di ristrutturazione partendo da un bilancio 2017 chiuso con una perdita operativa di 142 milioni (nonostante un provento straordinario immobiliare di 90 milioni), mentre l’esercizio precedente aveva accusato una perDM MAGAZINE 9


COVER DMM

dita operativa di altri 94 milioni. Non si riusciva più a far quadrare i conti nemmeno con la “bacchetta magica” della gestione finanziaria. Il nuovo piano industriale comporta maggiore efficienza e semplificazione organizzativa di sedi e reti, organici più leggeri con esodi incentivati e trasferimenti (ma senza licenziamenti), cessioni di punti vendita in perdita, ricorso al franchising e vendita di asset non core per fare cassa. La pulizia di bilancio del 2018 ha segnato una perdita monstre di 289 milioni. Nel 2019 i miglioramenti sono evidenti, ma l’esercizio chiude con una perdita di 138 milioni. In due anni sono 427 milioni. La cooperativa sottolinea che il piano industriale è in anticipo. L’esercizio 2019 si è chiuso con un sostanziale dimezzamento delle perdite, “il ritorno a un Ebitda adjusted (la generazione di cassa prima delle operazioni straordinarie ndr) in positivo e una chiara inversione dell’andamento della gestione caratteristica” scrive la società.

10 DM MAGAZINE

A pieni voti

Dalla peggiore alla migliore della classe: Unicoop Firenze. La corazzata delle cooperative (104 negozi) ha chiuso il 2019 con ricavi lordi per 2,36 miliardi, una spanna sopra i 2,32 miliardi dell’anno precedente. L’utile netto si è attestato a 52 milioni, in crescita rispetto ai 18 milioni del 2018, ma in linea con i 48 milioni del 2017. Unicoop Firenze nel 2019 ha investito oltre 32 milioni (più di 200 milioni nell’ultimo quinquennio) per l’ammodernamento della rete di vendita. Il patrimonio netto è di 1,675 miliardi (oltre a immobili per 1,5 miliardi) e il prestito sociale è intorno a 1,5 miliardi. Giulio Bani, consigliere delegato di Unicoop Firenze, sottolinea che al «positivo bilancio d’esercizio 2019 hanno contribuito sia la gestione dell’attività caratteristica della cooperativa che quella immobiliare e finanziaria. La cooperativa da tempo sta adottando un’attenta politica di contenimento dei costi che consente di raggiungere risultati positi-


vi». Tra i primi della classe anche Nova gionale e multimediale. Bene invece i Coop che ha chiuso il 2019 con vendite prodotti alimentari freschi e freschise utile in crescita. Il bilancio civilistico simi. Secondo Nova Coop il risultato è ha segnato un fatturato di 1,06 miliardi da ritenersi positivo in particolare se (986 milioni nel precedente esercizio) confrontato al sistema Coop nazionale e un utile netto di oltre 13,6 milioni (9,2 (9 grandi cooperative) che registra una milioni). L‘Ebitda supera 56 milioni e la perdita di fatturato del -0,95% sul 2018. gestione caratteristica chiude con circa Il prodotto a marchio Coop incide sul 3 milioni. fatturato dei prodotti La gestione confezionati per il 24%. L’anno scorso la Nova Coop finanziaria A livello nazionale il ha realizzato un saldo posi- marchio Coop vale 3 contribuisce con miliardi. L’anno scorso tivo dei soci prestatori con un saldo la cooperativa ha rea859 nuove aperture. positivo di lizzato un saldo posi18 miliotivo dei soci prestatori ni. Nova Coop conta su una rete di 46 con 859 nuove aperture. Cerved Rating super e 16 ipermercati (tra Piemonte e Agency ha assegnato a Nova Coop il Lombardia) e ha realizzato vendite per rating “A2.2” che valuta Nova Coop 989,5 milioni, +0,3%. Di queste 616,3 come “società cooperativa caratterizmilioni nel canale iper (-3,6%) e 373,1 zata da fondamentali molto solidi e da nel canale super (+7,4%). un rischio di credito basso”. La valutaLa zavorra arriva dall’area del non zione corrisponde al “livello A” di S&P. food, in particolare tessile, casa, staNella “classe dei meritevoli” rientra DM MAGAZINE 11


Fateli scegliere! Loro sanno cosa vogliono.

Prova i Paté monoprotein della linea Special Dog Excellence, formulati senza cereali e con un’unica fonte proteica animale. Ricette senza coloranti e conservanti. CERCALI NEI NEGOZI TRADIZIONALI, SUPERMERCATI E IPERMERCATI.


COVER DMM

anche Coop Centro Italia che nel 2019 ha subito un calo delle vendite del 7% a 649 milioni ma con un Mol positivo, 15,1 milioni, e un utile operativo di 2 milioni. L’utile netto è stato di 6,1 milioni, grazie anche a un provento straordinario di 4 milioni. Il prestito sociale si è eroso dei circa 18 milioni a 360 milioni.

In equilibrio precario

Nella classe delle cooperative “equilibriste” rientra Coop Lombardia: nel 2019 Il fatturato si è attestato a 857 milioni, al netto della rete carburanti. In calo di 30 milioni alla voce ricavi e prestazioni. L’utile caratteristico segna -20 milioni ma 28 milioni di proventi finanziari consentono di colorare di nero l’ultima riga del bilancio. Alla fine sono 6,6 milioni di utile netto. Rimane preoccupante il trend delle vendite: -3,9% a 857 milioni, al netto della rete carburanti. Contro il -2,2% del 2018. Spacchettando le vendite emerge che la flessione non risparmia nemmeno il vicinato, ma la più marcata è per la rete degli ipermercati -4,6%, poi i super-

mercati -3,2% e un po’ meglio i superstore: -2,4% ma nel 2018 questo canale aveva guadagnato il 4%. Alla fine i ricavi calano di 34 milioni contro i 20 dell’esercizio precedente. In giugno Coop Lombardia ha aperto un superstore a Busto Garolfo e un altro, a settembre, a Monza, inoltre da novembre potrà contare (grazie a una fusione) su 33 negozi di vicinato a insegna “InCoop”. Tra le cooperative “equilibriste” si difende meglio Coop Liguria. Il risultato dell’esercizio 2019 di Coop Liguria è stato di 16 milioni di euro. Le vendite al dettaglio dei supermercati e degli ipermercati hanno prodotto ricavi per 755 milioni (-0,90% rispetto al 2018) e gli scontrini emessi sono stati 27,1 milioni

DM MAGAZINE 13


AMMORBIDENTI

PROFUMA BIANCHERIA

chanteclair.it -


COVER DMM

(+0,33%). Nel complesso il canale super (con 2 punti vendita in più) ha guadagnato vendite per 2,5 milioni ma l’iper ha perso circa 10 milioni. Alla fine il risultato operativo è negativo per 9,2 milioni, ma 31 milioni di proventi finanziari e da partecipazione hanno riportato in nero l’ultima riga di bilancio. Per il 2020 Coop Liguria stima un risultato economico più rotondo: 27,2 milioni di utile netto.

Turnaround in vista

Un discorso a parte merita Unicoop Tirreno, reduce da una crisi profonda e dalla terapia da cavallo somministrata dal tandem Marco Lami-Piero Canova, rispettivamente presidente e ceo. Dopo 13 anni di profondo rosso la cooperativa di Piombino è a un passo dall’equilibrio economico. Il bilancio consuntivo 2019 segna un risultato ordinario (cioè prima delle poste straordinarie) positivo per +3,8 milioni. Il risultato finale rimane ancora in rosso per 4,8 milioni (-15,8 nel 2018), penalizzato dalle componenti straordinarie di reddito per 11,5 milioni. Di cui circa 5,7 milioni

legato all’esodo incentivato dopo la chiusura dei punti vendita del basso Lazio. «Puntiamo decisamente sul negozio di vicinato – dichiara il ceo Piero Canova, regista del turnaround – con un’enfasi su fresco, freschissimo e ortofrutta». L’anno scorso Unicoop Tirreno ha investito circa 13 milioni in ristrutturazioni di negozi. Per Lami «l’obiettivo è quello di arrivare a una gestione caratteristica strutturalmente positiva. I proventi finanziari non devono generare l’utile di bilancio. Certo, se poi arrivano è ancora meglio». Comunque nel 2019 i proventi finanziari hanno aiutato Unicoop Tirreno a restituire 35 milioni di prestiti (ma ce ne sono ancora 135) alle altre cooperative che, nel 2016, la soccorsero. Nella semestrale 2020 Unicoop Tirreno, nonostante i mancati dividendi di Unipol e il dimezzamento di quelli di Igd, ha chiuso con un risultato operativo sostanzialmente in equilibrio.n

DM MAGAZINE 15


INTERVISTA DMM

di Emanuele Scarci

Unicoop Tirreno

verso il pareggio di bilancio La semestrale della cooperativa guidata dal CEO Piero Canova dovrebbe anche chiudere l’esercizio 2020 con un piccolo utile nonostante i mancati dividendi di Unipol, congelati dalle autorità europee per il COVID, e quelli ridotti dell’immobiliare Igd.

U

nicoop Tirreno proiettata verso il pareggio di bilancio dopo 13 anni di profondo rosso. Inoltre entro la fine dell’anno potrebbe, con l’assenso della Consob, collocare delle obbligazioni e restituire un altro pezzo di debito alle Coop consorelle. La semestrale della cooperativa guidata dal ceo Piero Canova ha raggiunto il pareggio della gestione operativa e dovrebbe chiudere l’esercizio 2020 «con un piccolo utile – sottolinea il top manager – nonostante i mancati dividendi di Unipol, congelati dalle autorità europee per il covid, e quelli ridotti dell’immobiliare Igd». In dettaglio, nel semestre la cooperativa piombinese ha realizzato ricavi per 407,6 milioni, in calo di 9 milioni, un Mol di 11,4 milioni (2,5 milioni nell’analogo periodo del 2019), una perdita operativa di 303 mila euro (-9,9 milioni) e una perdita netta di 3,3 milioni (-6,5 milioni). I proventi finanziari sono stati “solo” 2,9 milioni contro i 12,9 dell’anno scorso. Unicoop Tirreno arriva da una drastica cura dimagrante: sono stati di-

16 DM MAGAZINE

smessi 4 iper e ridimensionato un altro. Oggi la rete conta su 94 negozi, di cui sono 2 superstore a Roma. Gli addetti sono 3.800 e i soci più di 600 mila. Nel 2019 il fatturato è stato di 889 milioni. «Se avessimo incassato il dividendo di Unipol avremmo chiuso il primo semestre 2020 con un utile largamente positivo. Un problema il congelamento dei dividendi che dovrebbe essere sollevato a livello nazionale – suggerisce Canova – anche se, alla fine, è stato congelato e non è escluso che venga erogato l’anno prossimo». Il lockdown ha spinto la Gdo. Unicoop Tirreno invece ha perso 9 milioni di fatturato nel semestre: a causa della cessione dei negozi? Solo una parte. L’altra parte è legata al fatto che dopo il balzo iniziale delle vendite, in giugno sono rallentate per le scorte da smaltire. E poi in luglio e agosto sono calate ancora per la mancanza di turismo: abbiamo perso una mon-


INTERVISTA DMM

Con la semestrale siete arrivati all’equilibrio della gestione caratteristica. Un risultato che non hanno tutte le Coop. Certo, ci teniamo moltissimo a questo risultato. Del resto la gestione finanziaria è molto cambiata: non ci sono più i rendimenti del passato e ci sono troppe variabili non controllabili. La chiave del successo sta nel margine industriale che realizziamo.

tagna di vendite. In settembre invece è tornata la crescita. Nella semestrale si nota il balzo del Margine operativo lordo. Ciò significa che i costi li controllo, la domanda no. Comunque il balzo si spiega con una maggiore efficienza della gestione e un miglior mix delle vendite: meno prodotti non food che hanno margini trascurabili. E soprattutto forte miglioramento della marca del distributore. Tanto che l’incidenza del 37% medio della Mdd ci pone in linea con Unicoop Firenze. Come performa la campagna “Convenienza forza 10”: 10 prodotti Coop a 10 euro? Molto bene. Le condizioni di acquisto dei principali prodotti di base sono molto vantaggiose. Com’è riuscito a tagliare 4 milioni di costi del personale? Abbiamo gestito meglio le risorse umane. Solo in sede nei primi 8 mesi dell’anno abbiamo risparmiato 1 milione.

Il margine industriale però potrebbe subire un’erosione dal rinnovo del contratto integrativo aziendale: avete dato disdetta ma non riuscite a convincere i sindacati. Intanto siamo seduti al tavolo e abbiamo prorogato la vigenza di un mese, al 31 ottobre. Lo abbiamo fatto perché finora c’è stato un clima costruttivo e collaborativo, ma, se non venisse raggiunto un accordo, a partire dal 1° novembre la cooperativa applicherà ai dipendenti la normativa di legge e la contrattazione nazionale, fatta salva l’eventuale emanazione di un regolamento aziendale. Per concludere, nel 2019 Unicoop Tirreno ha restituito 35 milioni di prestiti alle cooperative che, nel 2016, la soccorsero. Ci sono ancora 135 milioni da restituire e si potrebbe ricorrere all’emissione di strumenti finanziari partecipativi, in una parola delle obbligazioni. Quando, all’inizio del 2021? No, credo prima. Con Consob è aperto un dialogo fitto: ci danno consigli e ci chiedono variazioni e miglioramenti. Sono confidente che presto si arrivi a una soluzione.n Leggi anche “Everli e Unicoop Tirreno: attivato un servizio per spesa a domicilio”

DM MAGAZINE 17


INTERVISTA DMM

di Luca Salomone

L’Italia vince nel mondo di

Alibaba

Per delineare i confini delle opportunità offerte dalla piattaforma b2b leader nel mondo abbiamo incontrato Luca Curtarelli, Head of business development.

F

ondata in Cina nel 1999 da Jack Ma e da un gruppo di collaboratori, Alibaba è tra le principali compagnie tecnologiche planetarie, con un giro d’affari pari a 1 trilione di dollari registrato nell’anno fiscale 2020. La multinazionale asiatica mette a disposizione l’infrastruttura tecnologica su cui basa un ecosistema di marketplace digitali che consente, a piccole e medie imprese, ma anche a brand notori, di offrire prodotti e servizi a un bacino, in Cina e ovunque, di oltre 900 milioni di consumatori attivi. La missione ultima di Alibaba, in un’ottica di globalizzazione, è di consentire a tutti di fare business in modo semplice, ovunque. Quanto è importante l’Italia nella ‘geografia’ di Alibaba? Fondamentale e ovviamente, anche in Italia, il gruppo ha l’obiettivo, originario, di connettere aziende e marchi con le opportunità derivanti dall’espansione del mercato, cinese, asiatico e, soprattutto, mondiale. La nostra Penisola è stata però la prima nazione dell’Europa continentale in cui Alibaba ha aperto una controllata, Alibaba Italia, appunto, operativa dal 25 ottobre 2015. La scelta risiede nel fatto che qui si trovano prodotti riconosciuti tra i migliori al mondo. E infatti, fra le categorie a più alta crescita, troviamo tutte le nostre eccellenze: 18 DM MAGAZINE

l’agroalimentare, insieme ad abbigliamento, arredamento, cosmesi e macchinari. È attualissimo l’accordo con Cia. Parliamone… In effetti è quasi la notizia del giorno, risalendo al 15 settembre. L’intesa tra Alibaba.com e Cia-Agricoltori Italiani ha lo scopo di promuovere l’export del made in Italy agroalimentare, aprendo alle aziende nuovi canali commerciali online e favorendo incontri sul web con i buyer di tutto il mondo. E con Cia, con i suoi 45 anni di esperienza, oltre 2.500 collaboratori e 23 sedi nella Penisola, siamo convinti che Alibaba.com possa sviluppare ottime sinergie, con il fine ultimo di sostenere la digitalizzazione e aiutare le aziende associate a Cia stessa a beneficiare al meglio delle opportunità offerte dal più grande marketplace B2B online al mondo, con più di 20 milioni di buyer. Quali sono i termini dell’intesa? L’accordo avrà la durata di un anno e con esso Cia e Alibaba. com si impegnano a collaborare - anche attraverso Adiacent, global service partner certificato da Alibaba.com per l’erogazione di servizi a valore aggiunto nella Comunità Europea – al fine di sostenere, promuovere e valorizzare aziende locali e prodotti agroalimentari di qualità tramite il portale web internazionale, collegando acquirenti e


INTERVISTA DMM

fornitori, produttori e grossisti, per condurre affari in modalità virtuale. Alibaba.com è la più grande fiera online planetaria e abbiamo unito le forze con Cia, primaria realtà dell’agroalimentare, per permettere al meglio delle produzioni locali di essere apprezzate in tutto il mondo. Anche perché, tra i punti chiave di questo patto, ci sono tanti servizi a supporto delle aziende sul marketplace: creazione di materiale pubblicitario e informativo, commercializzazione di prodotti e fornitori sulla vetrina ‘Padiglione Italia’ del portale, partecipazione a eventi e attività come roadshow, convegni, promozioni online tramite canali social o media, consulenza di marketing e comunicazione. Il lockdown ha inciso sull’attività del vostro gruppo? Nei mesi del lockdown e del post lockdown il numero di adesioni di Pmi italiane sulla piattaforma è cresciuto di oltre il 400 per cento. In sostanza, tantissime imprese hanno davvero scoperto la digitalizzazione. La nostra Penisola si è confermata dunque, come detto, una nazione chiave, in quanto i buyer di tutto il mondo, soprattutto americani ed europei, cercano, sempre

più spesso, il made in Italy e i prodotti di alta qualità. Altri fatti recenti? Il 23 giugno di quest’anno si è svolto, in Italia, il nostro primo ‘Go Export’ Summit online. Le Pmi hanno potuto scoprire un partner con una serie particolarmente variegata di soluzioni chiare, flessibili, capaci di assicurare un ingresso ‘morbido’ anche a chi fa le prime prove nell’universo virtuale. Il pricing, molto ragionevole, abbatte le barriere all’ingresso e consente alle Pmi di non doversi caricare di un investimento significativo avendo, in cambio, accesso a una comunità amplissima. Il summit è stato anche l’occasione per presentare i molti accordi con partner certificati e attivi sul territorio, partner che vanno dai grandi istituti finanziari, come Unicredit, fino a realtà che prendono in carico la digitalizzazione, come Italiaonline, per non parlare di associazioni e consorzi per l’export, che possono agganciarsi al Padiglione Italia, continuamente aggiornato e migliorato.n DM MAGAZINE 19


Il buongiorno . o s i r r o s l a d e si ved

A volte basta un sorriso per cambiare la giornata. Noi lo sappiamo bene ed è per questo che, da quasi cinquant’anni, offriamo il nostro a chi ha deciso di sceglierci. E quando lo vediamo ritornare felice e soddisfatto, sappiamo che abbiamo fatto la cosa giusta. Sentirsi accolti mentre si fa la spesa è una cosa impagabile. Se anche voi volete sentirvi così, adesso sapete dove andare.


SUCCESSI DMM

Pepco sbarca

in Italia con due store

Il marchio è stato lanciato nel 2004 in Polonia e da allora ha riscosso un enorme successo da parte della clientela, ampliando così la propria espansione in Europa centrale e orientale.

P

epco, la catena no food più grande e in più rapida crescita d’Europa ha ufficialmente aperto le porte dei propri negozi in Italia, nelle provincie di Pordenone e Treviso. Il marchio è stato lanciato nel 2004 in Polonia e da allora ha riscosso un enorme successo da parte della clientela, ampliando così la propria espansione in Europa centrale e orientale. Ogni mese, oltre 19 milioni di persone visitano i negozi Pepco nei mercati in cui sono presenti.

L

a catena distributiva ha all’attivo oltre 2000 negozi in Europa e offre ai propri clienti un’ampia gamma di prodotti selezionati, tra cui abbigliamento per uomo, donna e bambino, biancheria intima, accessori, giocattoli, decorazioni, prodotti tessili e articoli per la casa a basso costo. L’abbigliamento (comprese scarpe e biancheria intima) costituisce circa il 60% dell’offerta della catena, mentre gli articoli per

la casa rappresentano il restante 40%.

I

primi Pepco store in Italia sono stati inaugurati qualche giorno fa in due famose shopping location del NordEst: il primo negozio si trova nel centro commerciale Gran Shopping Granfiume a Fiume Veneto in provincia di Pordenone, mentre il secondo è stato aperto nel centro commerciale Emisfero Sileamare a Silea, in provincia di Treviso. «Siamo molto felici che l’Italia sia entrata a far parte della lista di Paesi in cui opera Pepco. I clienti italiani avranno ora la possibilità di visitare i nostri punti vendita e approfittare della vasta gamma di prodotti offerti dalla catena a prezzi molto convenienti. Sono convinto che gli articoli proposti saranno in grado

di soddisfare pienamente i gusti degli italiani», afferma Marcin Stańko, operation director per Pepco.

L

’Italia è il dodicesimo Paese in cui è possibile acquistare i prodotti Pepco: i negozi della catena sono già operativi in Repubblica Ceca, Croazia, Estonia, Lettonia, Lituania, Ungheria, Polonia, Slovacchia, Slovenia, Romania e Bulgaria. Oltre alle aperture italiane, è prevista l’inaugurazione di nuovi punti vendita in Serbia a ottobre. Nei mesi successivi ci saranno ulteriori aperture in altre località italiane, tra cui Mantova, Bologna, Udine e Venezia. La catena prevede, infatti, di aprire altri 7 negozi e creare più di 100 posti di lavoro, sia part time sia full time, entro la fine del 2020.n

Leggi anche “Prima della prima: parla il Direttore operativo di Pepco, Marcin Stańko” DM MAGAZINE 21


Frutta secca,

un business dinamico e salutare

22 DM MAGAZINE


MERCATI DMM Il mercato nell’anno terminante ad agosto 2020 registra una crescita del +5,1% a volume e del +4,8% a valore rispetto all’anno precedente con un giro d’affari superiore ai 724 milioni di euro. Lo scaffale, sempre più dinamico e ricco di proposte, vede semi tostati e frutta secca senza guscio in cima alle preferenze degli italiani. Bene anche la frutta secca a guscio che, da tempo in sofferenza, torna a crescere nei primi mesi dell’anno.

V

endite positive per la frutta secca che, nell’anno terminante ad agosto 2020, registra una crescita del +5,1% a volume e del +4,8% a valore rispetto all’anno precedente, con un giro d’affari superiore ai 724 milioni di euro (fonte: IRI, Totale Italia, Iper+Super+LSP, a.t. agosto 2020). A trainare il comparto sono i semi tostati, che mettono a segno un incremento pari a +8,9% a volume e a +9,6% a valore, e la frutta secca senza guscio che registra +8,4% a volume e +6,8% a valore. Bene anche datteri e fichi (+4,9 a vol. e +7% a val.), frutta secca con guscio (+3,3% a vol. e +4% a val.) e prugne (+3,4 a vol. e +3,3% a val.), mentre si evidenzia una contrazione per le barrette (-1,7% a vol. e -11% a val.) e per il segmento frutta essiccata/esotica/altri (-3% a vol. e -8,1% a val.). I primi tre marchi (Noberasco, Madi Ventura ed Euro Company) coprono a valore il 26,5% del mercato, mentre la private label raggiunge quota

37,3%. La vivacità che sta caratterizzando il settore è dimostrata anche dai numeri positivi dell’import-export: «Nel 2019 le esportazioni hanno raggiunto le 76.474 tonnellate, secondo i dati Istat elaborati da Fruitimprese, rispetto alle 74.924 tonnellate del 2018, con un aumento del 2,1% in termini quantitativi e del 1,2% a livello di fatturato, passato da 494.405 a 500.213 milioni di euro», afferma Vittoria Calcagni, responsabile relazioni esterne di Besana, il maggior produttore italiano che da solo copre quasi 1/3 dell’export. Anche le importazioni hanno registrato una netta crescita, essendo passate dalle 246.958 tonnellate del 2018 alle 280.314 tonnellate del 2019 (+13,5%).

Canali e aree geografiche A livello di aree geografiche, il Nord Ovest registra la migliore performance (+35,9 a vol. e +35,4% a val.), seguito dal Nord


b aciati dall a natura

Noi di Fattoria dei Sapori raccogliamo dalla tradizione i frutti di una natura nuova, piĂš verde, piĂš sana, piĂš buona. Un brand italiano che punta all'innovazione di un comparto fortemente tradizionale, con elevati standard qualitativi nella selezione della miglior frutta conservata e frutta secca. Prodotti di alta gamma, racchiusi in un packaging distintivo ed elegante, facilmente riconoscibile a scaffale. SAMA S.P.A. Via Vittorio, 88 | Ponso (PD) | T 0429.656170 | www.fattoriadeisapori.it |

visita il sito e scopri i prodotti biologici


MERCATI DMM Est (+26,1% a vol. e +26,5 a val.), dal Centro+Sardegna (+24,8 a vol. e +25,7 a val.) e dal Sud (+13,1% a vol. e +12,4% a val.). Per quanto riguarda i canali, il super è in testa agli altri mettendo a segno una crescita significativa pari a +74% a volume e +74,4 a valore. L’iper registra +15,1% a volume e +13,6% a valore, mentre LSP segna +10,9% a volume e +12% a valore. La crisi sanitaria che ha interessato il Paese negli ultimi mesi ha ridefinito non solo le abitudini di consumo ma anche la scelta dei canali di acquisto, portando anche a incrementi significativi delle vendite online, come confermato da Mario Zani, diretto-

re generale di Euro Company: «il canale e-commerce ha subito un’impennata eclatante, che ha cambiato molto gli scenari di mercato e che andrà senz’altro tenuto in considerazione per le strategie future».

Il lockdown riporta verso prodotti più tradizionali Se il 2019 ha visto crescere maggiormente il consumo di prodotti ad alto contenuto di servizio e ideali per un consumo “on the go”, come barrette e misti di frutta secca sgusciati già porzionati, «il periodo di lockdown ha riportato i consumi “alle origini” – dichiara Mattia Noberasco, amministratore delegato di Noberasco – privilegiando gli ingredienti di base e i formati scorta, in modo trasversale alle diverse categorie; nella

Nucis Italia: frutta secca è benessere L’obiettivo di Nucis Italia, realtà che associa le principali aziende italiane che producono e commercializzano frutta secca ed essiccata, è quello di sensibilizzare il consumatore sui benefici nutrizionali e salutistici legati al consumo quotidiano di frutta secca e disidratata. Proprio per questo porta avanti, da diversi anni, la campagna “frutta secca è benessere”, che coinvolge medici nutrizionisti, specialisti in Scienza dell’Alimentazione e medici di base. I progetti di comunicazione per l’anno 2020-2021, prevedono l’attivazione di un’iniziativa di in-store communication all’interno di oltre 1.250 punti vendita delle maggiori catene distributive a livello nazionale. In alcuni negozi selezionati saranno organizzate delle giornate di consulenza nutrizionale durante le quali il nutrizionista coinvolgerà la clientela e, grazie a un questionario ad hoc, riuscirà a fornire consigli circa il consumo quotidiano di frutta secca o disidratata in base ai risultati ottenuti.

DM MAGAZINE 25



MERCATI DMM

, Novità tropicali per Noberasco Quest’estate Noberasco ha lanciato la gamma i Tropicali - CoccoBello, Viva il Mix Tropicale, Bio Mango, Bio Ananas e la versione Bio Mix Tropicale - proposta in confezioni doy richiudibili. Il packaging risponde alla grande attenzione del brand nei confronti della tutela dell’ambiente: quattro delle cinque confezioni, infatti, sono smaltibili nel circuito della carta previa separazione dello zipper, mentre CoccoBello è smaltibile nel circuito della plastica. Le novità tropicali, inoltre, sono al centro di un importante progetto di sviluppo della nazione d’origine di tutte le materie prime: lo Sri Lanka. Nella piccola nazione asiatica, infatti, Noberasco è impegnata a supportare la locale realtà cooperativa che si dedica al conferimento e fornitura della frutta al fine di migliorare il processo complessivo di gestione del prodotto. L’iniziativa sposa a pieno i pilastri valoriali dell’azienda, che insieme danno vita al “Metodo Noberasco”: attenzione alle condizioni di lavoro in essere presso i propri partner fornitori; rispetto e sostenibilità ambientale; correttezza delle procedure gestionali dei fornitori; coinvolgimento e sviluppo delle comunità, in particolare, nelle aree in via di sviluppo.

frutta secca, per esempio, si è registrato un rinnovato interesse per la frutta in guscio, da tempo in sofferenza rispetto alle referenze già sgusciate». Dal mese di aprile in poi, infatti, la categoria ha evidenziato una crescita dei consumi di prodotti più tradizionali, nei formati grandi e convenienza, adatti per un consumo domestico e alla preparazione di ricette casalinghe.

Il consumatore cerca prodotti salutari e naturali La sempre maggiore attenzione degli italiani nei confronti della qualità degli ingredienti e dell’apporto che essi forniscono in termini salutistici, ha sicuramente contribuito alla crescita costante del comparto. «La tendenza generale – spiega Federica Fiore, marketing manager di Sama – è quella di ricercare prodotti naturali e salutari, con proprietà nutritive benefiche per l’organismo. Noci, mandorle e pistacchi sono fonte di proteine, ma DM MAGAZINE 27


FRUTTA SECCA DAL 1921 From field to fork

Dal 1921 leader internazionale nella trasformazione di frutta secca, il Gruppo Besana è fornitore di Private Label delle principali catene di distribuzione in Europa e nel mondo. La divisione Industria fornisce semilavorati alle principali aziende alimentari internazionali e al canale HoReCa. Besana dispone di un modello di business integrato con una rete mondiale di produttori. Questa filiera virtuosa e sostenibile, dall’agricoltore al consumatore, permette un approvvigionamento di materie prime di alta qualità, con tracciabilità completa. Il Gruppo Besana è un’azienda familiare cresciuta grazie all’impegno e alla dedizione di 4 generazioni della famiglia Calcagni. Fonda la leadership internazionale su capisaldi quali innovazione, qualità e sostenibilità.

www.besanaworld.com


MERCATI DMM anche di vitamine e minerali essenziali, per questo si adattano perfettamente ai trend salutistici odierni. La referenza di frutta secca più distribuita da Sama è la noce, in particolare la varietà Lara. Per il brand Fattoria dei Sapori è stato selezionato un calibro di pregio con diametro 38+ che, poco presente a scaffale, rappresenta un prodotto differente e visivamente d’impatto». Anche New Factor punta sulle noci con Mister Nut un Mondo di Noci, una linea di noci estere, di cui, grazie alla ricerca e alla tecnologia italiana, l’azienda è in grado di garantire alta qualità e freschezza. «Si tratta di un nuovo progetto – afferma

Jasmina Annibali, responsabile comunicazione e marketing New Factor – per valorizzare il consumo di noci di qualità. L’obiettivo è di assicurare una continuità di freschezza del prodotto, acquistando la materia prima, in base al periodo di produzione, dai migliori produttori del mondo e di darne un ulteriore valore aggiunto grazie alla nostra esperienza maturata negli anni».

Nuovi gusti per le barrette La frutta secca in barrette è molto apprezzata dai consumatori perché rappresenta uno spuntino sano, nutriente e pratico da consumare in ogni momento della giornata. Tra le

proposte più gradite ci sono le morbide barrette biologiche BBMIX e BBExtra di Madi Ventura, con frutta secca ed essiccata e nessun altro ingrediente aggiunto che, grazie all’innovativo processo di lavorazione a freddo, mantengono inalterate tutte le proprietà nutrizionali dei frutti. Anche New Factor è presente in questo segmento con la linea Mister Nut Wellness, che si è recentemente arricchita con nuove referenze: Arachidi-Ananas, Mandorle-Datteri, NocciolaCaffè, Pistacchi-Zenzero, Mandorle-Albicocca, Nocciole-Fave di Cacao. «A queste – sottolinea Jasmina Annibali – si aggiungono le barrette 100% italiane realizzate

Nasce la filiera dell’arachide 100% italiana Al via il primo raccolto dell’arachide 100% italiana, progetto nato da una collaborazione di successo tra SIS (Gruppo BF Spa), Noberasco e Coldiretti. La domanda di arachidi sul mercato nazionale è oggi quasi interamente coperta da prodotto straniero, importato generalmente da Israele, Egitto e Stati Uniti d’America. La rinascita della filiera dell’arachide nostrana presenta quindi un enorme potenziale di sviluppo e vedrà, nei prossimi anni, tutto il comparto impegnato a riattivare gli aspetti agricoli e industriali necessari a rispondere a una richiesta che si preannuncia di grande valore e che potrebbe portare alla coltivazione di più di 30.000 ettari sul territorio. Più piccola, più scura e con gusto particolare rispetto alle tipologie convenzionali, l’arachide italiana viene depositata in campo nel mese di aprile e raccolta verso la metà/ fine di settembre; necessita di terreni torbosi, di temperature elevate e di molte ore di luce. Proprio per queste caratteristiche la regione che ha visto maggiormente svilupparsi questa coltivazione è stata l’EmiliaRomagna e in particolar modo la zona del ferrarese.

DM MAGAZINE 29


Non smetteremo mai di metterci il cuore. Ogni giorno 3.500 negozi delle nostre 27 insegne si adoperano per garantirvi prodotti di alta qualità a prezzi sempre più bassi. Da sempre noi di Gruppo VéGé operiamo con passione per rispondere alle esigenze di tutti. Ecco perché, in questo difficile periodo, i negozi, supermercati e ipermercati del nostro Gruppo hanno stabilito di bloccare i prezzi sui prodotti delle loro marche e, contemporaneamente, di continuare ad aumentare il numero di promozioni e offerte. Una scelta concreta con cui desideriamo dimostrarvi, ancora una volta, vicinanza, attenzione, cura.


MERCATI DMM

con le Noci di Romagna, con solo due ingredienti di provenienza nazionale, proposte in tre varianti: Noci di Romagna e fichi, Noci di Romagna e Mela, Noci di Romagna e Pera». Le Barrette Proteiche Plus, invece, sono l’ultima novità in casa Noberasco, disponibili in tre va-

rianti di gusto: datteri, caffè e mirtilli. Le referenze, prive di lattosio, zuccheri, sciroppi e olio di palma, sono ideali per chi pratica sport sia a livello amatoriale che pre agonistico, ma anche per chi è attento al proprio benessere che passa da una sana alimentazione.

L’ITALIANITÀ AL CENTRO DELL’OFFERTA

Uno scaffale sempre più ricco Besana innova lo scaffale con la crema spalmabile 100% frutta secca, disponibile in quattro varianti di gusto. «Il nut butter – spiega Vittoria Calcagni – è una vera “spremuta” ottenuta solo dalla frutta secca: sana e genuina, ad alto tenore proteico, è naturalmente ricca di preziosi elementi nutritivi e totalmente priva

Nel corso dell’anno Euro Company ha proseguito il percorso legato al concetto di “Qualità Etica” con i propri fornitori stipulando, tra le altre cose, un accordo di almeno 3 anni, creando relazioni dirette per eludere la logica del prezzo basso a ogni costo e concordando un prezzo minimo garantito. Tale percorso ha permesso il lancio di alcuni prodotti 100% nazionali: eccellenze italiane – tra cui Etrusca, la nocciola della Tuscia, e Caruso, la noce di Sorrento – provenienti da filiere tracciabili e trasparenti, destinate altrimenti a restare marginali e a scomparire. Garantire prodotti italiani coltivati con amore e rispetto è infatti la strada che l’azienda sta percorrendo offrendo materie prime di qualità come la mandorla Dolcina, la noce in guscio Biancanoce e i bicchieri 100% Frutta Italiana.

DM MAGAZINE 31



MERCATI DMM

Besana entra nel Gruppo Importaco per rafforzare la leadership europea Besana ha recentemente comunicato il suo ingresso in Importaco, gruppo spagnolo specializzato nel settore della frutta secca e delle bevande naturali. L’intesa tra le due aziende è volta al potenziamento a livello internazionale e intende rafforzare il vantaggio competitivo nel settore dei prodotti naturali, come nocciole, anacardi, mandorle, arachidi e semi. Tale obiettivo è sostenuto da una visione aziendale condivisa tra i due partner e corroborata da una lunga tradizione di attività ispirate a valori che fanno la differenza: sicurezza alimentare, qualità, innovazione, sostenibilità, competenza. Riccardo Calcagni, AD di Besana, ha commentato: «La globalizzazione dei nuovi mercati e lo sviluppo di sinergie per migliorare le economie di scala sono fattori determinanti nello scenario attuale. Il Gruppo Importaco è il partner strategico ideale per il raggiungimento di questi obiettivi e la creazione di valore attraverso la catena di fornitura».

di conservanti, coloranti e aromi artificiali». L’azienda ha introdotto anche una linea di lusso, realizzata solo con ingredienti premium: una mandorla tostata spolverizzata di tartufo estivo Urbani, ricco in proteine e fibre. Per una pausa sfiziosa, invece, Besana propone le nocciole ricoperte di cioccolato fondente con estratto di caffè monorigine brasiliano e le mandorle ricoperte di cioccolato e spolverate di cacao con vaniglia del Madagascar. Tra le novità pronte per l’autunno troviamo gli

Snack Revolution di Euro Company: Crazy Cocco, chips di cocco tostate e leggermente salate, Robusto caffeina croccante, a base di ananas essiccato, noci pecan e chicchi tostati di caffè peruviano, e Chocorilla, snack composto da anacardi con un pizzico di sale, noci pecan caramellate al miele e pepite di cioccolato. In rampa di lancio poi Antica Torrefazione Italiana, brand che recupera un antico ingrediente dal sapore speciale: il tempo. «È infatti grazie all’abilità dei nostri mastri tosta-

tori – dichiara Mario Zani – che abbiamo dato vita a una linea di frutta secca dall’aroma e dalla croccantezza straordinaria, attraverso una modalità di cottura lenta e uniforme, realizzata su forno a teglia».

Una comunicazione trasparente Le aziende del comparto scelgono di parlare ai consumatori in diversi modi e utilizzando differenti media. La strategia comunicativa di Sama si basa sia su media tradizionali che su strumenti digital, anche se la comu-

DM MAGAZINE 33


MERCATI DMM

social, con un approccio prodotto-centrico e un tone of voice articolato a seconda della piattaforma su cui è veicolato il contenuto per trasmettere valori veritieri in modo trasparente e mirato.

nicazione inizia prima di tutto dallo scaffale: la visibilità del packaging e la trasparenza che mostra la qualità del prodotto è il primo messaggio di Fattoria dei Sapori per il consumatore, cercando sempre di instaurare un dialogo diretto attraverso informazioni utili su prodotto, filiera ed eventuali impieghi in cucina. Media mix anche per Ventura che da diversi anni ha impostato un piano di comunicazione integrata, includendo tv, radio, campagne web, social e attività di field marketing. Durante il lockdown, a ridosso della

34 DM MAGAZINE

Pasqua, l’azienda ha deciso di realizzare uno spin off della campagna già esistente per ribadire l’importanza di “restare a casa”, o meglio, di “resistere a casa”. «La campagna – spiegano Matteo Giorgi, digital marketing manager e Angelica Addeo –, trasmessa in tv e declinata su Facebook e Instagram, è uno straordinario esempio di come Ventura creda nell’utilizzo coordinato dei canali media al fine di promuovere una brand identity forte e coerente». La comunicazione di Noberasco, invece, si concentra principalmente sul mondo digitale, soprattutto sui

Più attenzione per l’ambiente Il rispetto per l’ambiente e per le risorse collettive guida l’operato di molti player del mercato, che cercano di tradurre il proprio impegno in azioni concrete spaziando dalla riduzione delle emissioni di CO2 al risparmio idrico, dall’installazione di pannelli fotovoltaici negli stabilimenti fino ad arrivare alla scelta di packaging riciclabili. In particolare, l’assunzione di una precisa responsabilità in fatto di sostenibilità da parte di Euro Company è testimoniata dal suo essere Società benefit dal 2018 e parte del movimento B Corp dal 2019. Nel 2020 l’azienda ha avviato uno studio di Life Cycle Assessment (LCA), ossia uno studio comparativo dell’impatto ambientale che hanno i packaging dei prodotti in tutte le fasi del loro ciclo di vita.


MERCATI DMM

L’esito di questa analisi permette di sviluppare uno studio successivo di ecodesign delle confezioni, al fine di rendere ancora maggiori gli impatti positivi provocati dalle scelte aziendali sull’ambiente. Besana si è dotata di una propria sustainability chart per la riduzione di CO2, lavorando su importanti investimenti strutturali come l’installazione di un trigeneratore di ultima generazione. Investe inoltre sul packaging, favorendo l’utilizzo di plastiche monomateriale (per una piena riciclabilità) e il recupero di cartoni e glassine di scarto. «Già entro quest’anno – sottolinea Vittoria Calcagni – un quarto dei nostri imballaggi saranno riciclabili, il 100% entro il 2025. Un’ulteriore tappa di questo percorso “green” è prevista nel 2035, quando tutte le soluzioni di imballaggio saranno compostabili e biodegradabili, prodotte totalmente da fonti rinnovabili e riciclate, per un reale impatto zero sull’ambiente».n

Arriva Scorta Verde, la linea “green” di Ventura Guardando agli sviluppi Ventura sul mercato, l’azienda punterà sempre di più su progetti e prodotti caratterizzati da un elevato apporto valoriale sia in termini nutrizionali e salutistici, sia in termini di sicurezza alimentare e di sostenibilità ambientale. «A breve – dichiara Angelica Addeo, brand manager Ventura – lanceremo una nuova linea monofrutto, che comprende pistacchi tostati, noci sgusciate e mandorle sgusciate, e mix, ovvero uvetta, mandorle pelate, nocciole e noci sgusciate, nei formati “scorta” da 350 g e 500 g, accuratamente selezionati tra i migliori raccolti per ciascuna materia prima». La linea Scorta Verde è confezionata in packaging 100% biodegradabile e compostabile, amico dell’ambiente perché nato dalla bioplastica vegetale per essere raccolto nell’umido di casa e differenziato nell’organico. La scelta della busta a cuscino, inoltre, ha lo scopo di massimizzare l’efficienza logistica e ottimizzare le pallettizzazioni per ridurre al minimo l’impatto ambientale.

DM MAGAZINE 35


INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

La linea COLOMBA PLATINO si amplia con il NERO D’AVOLA

N

ato nel 1959, Colomba Platino Insolia è un vino da sempre protagonista dell’enologia siciliana e della ristorazione, creato da Topazia Alliata, ultima discendente della famiglia a gestire la casa vinicola Duca di Salaparuta: si tratta di un’Insolia in purezza, prodotta con uve provenienti dalla Sicilia occidentale, dove il clima caldo-arido e la forte escursione termica permettono la perfetta maturazione delle uve a bacca bianca. Il 2020 è stato un anno di grandi novità per la linea Colomba Platino, interessata dall’ingresso in Grande Distribuzione e dall’ampliamento della gamma, arricchita da un nuovo Nero d’Avola: in seguito ad approfondite ricerche di mercato, infatti, l’azienda ha individuato il target di riferimento privilegiato per la linea Colomba Platino, ossia la fascia di consumatori, definita “premium seeker”, che cerca rassicurazioni sul prezzo e sulla notorietà del brand. Realizzato con le uve provenienti dal profondo sud della Sicilia, dove sole e vento contribuiscono alla produzione di frutti sani e di grande struttura, il Nero d’Avola è un vino


ampio e vellutato al palato, contraddistinto da note speziate che rispecchiano al meglio tutte le caratteristiche più autentiche del Terroir. La gamma si distingue anche per il packaging originale e riconoscibile, caratterizzato dalla bottiglia renana, solitamente impiegata per i vini del Nord Italia e inusuale tra gli scaffali della Grande Distribuzione: con la nuova etichetta avvolgente, irregolare e ondulata (bianca per l’Insolia e nera per il Nero d’Avola), la linea Colomba Platino comunica il carattere aristocratico di questi vini, catturando l’attenzione dei consumatori più attenti all’estetica e al design. Entrambe le referenze, presenti in Gdo dall’inizio del 2020, hanno registrato buone performance se pur incontrando lievi difficoltà di inserimento iniziali, dovute all’emergenza sanitaria che ha interessato il Paese e i primi riscontri registrati da parte dei consumatori e dei buyer della Grande Distribuzione sono molto positivi.


La nostra tutela è la vostra sicurezza.


OPINIONE DMM

Oltre l’assortimento,

l’OFFERTA

C’è un nuovo category management “olistico” all’orizzonte che considera tutti gli elementi dell’offerta: perché è indubbio che le scelte assortimentali influiscano sul posizionamento dell’insegna.

T

ra le chiavi di successo di alcune insegne c’è senz’altro la distintività del proprio assortimento, sia in chiave di completezza, che di originalità, che di attinenza al territorio: comunque di non omologazione. E a ben guardare ciò che risulta vincente è la coerenza dell’assortimento all’interno del contesto più ampio di un’offerta distintiva.

A

ssortimento e Offerta , nel linguaggio operativo della GDO spesso sono utilizzati come sinonimi, ma non lo sono: il principale requisito dell’assortimento è di essere perfettamente sovrapposto alla lista della spesa dei clienti, al loro tempo disponibile, al loro desiderio di scelta (che non è l’imbarazzo della scelta !), e di gratificazione; meglio se poi an-

ticipa un loro bisogno latente. Se l’assortimento non soddisfa queste caratteristiche, l’offerta rischia di essere decodificata dal cliente soprattutto attraverso prezzo e promozioni: la marginalità si abbatte, la fedeltà è messa tutti i giorni a rischio.

C

’è un nuovo category management “olistico” all’orizzonte che considera tutti gli elementi dell’offerta: perché è indubbio che le scelte assortimentali influiscano sul posizionamento dell’insegna anche per aspetti non legati alla scelta, ma alla costruzione stessa dell’offerta, come ad esempio la percezione di convenienza (struttura dei terzili, prezzo medio, ecc.); per non parlare degli aspetti relazionali e di appartenenza che ruotano

attorno a certe scelte assortimentali: perché l’assortimento rivela il progetto commerciale di un’insegna.

E

invece assistiamo ancora all’appiattimento degli assortimenti, spesso legato all’allineamento su valori medi rilevati sul mercato, mentre quasi mai la migliore risposta ai bisogni dei propri clienti si ottiene “facendo la media”.

S

erve un approccio e delle soluzioni che restituiscano personalità all’offerta, analizzando in profondità il comportamento dei clienti, identificando le chiavi d’ingresso per categoria e unità di bisogno, simulando l’impatto delle scelte in tempo reale. Il livello di complessità aumenta, servono apertura e strumenti adeguati.n Marco Filipponi TradeLab Senior Consultant DM MAGAZINE 39


SOLUZIONI IN VETRINA DMM

#Zerowaste

ed Economia Circolare

L’impatto della refrigerazione nella conservazione del cibo e la capacità di riciclo globale

I

l 29 settembre si è tenuta la Giornata Internazionale della Consapevolezza sugli Sprechi e le Perdite Alimentari: un’occasione per riflettere su alcuni fattori che stanno diventando di assoluta importanza nel mondo dell’industria alimentare, distribuzione organizzata compresa. L’applicazione della legge Gadda (legge n.166/16), attualmente la migliore in Europa, stimola tutti gli attori della filiera a essere partecipi e attivi nella riduzione dello scarto alimentare. A partire dall’ambiente domestico siamo tutti coinvolti a fare nostre queste nuove abitudini. Nessuno è esente, e la consapevolezza di essere chiamati a portare risultati ci rende responsabili delle nostre azioni.

L

’atto del riciclo dello scarto, o per lo meno di quello che una volta consideravamo scarto, col passare del tempo ha creato un automatismo che, sotto gli occhi di tutti, sta producendo risultati incredibili. Il coinvolgimento della società civile e dell’associazionismo a livello nazionale e internazionale

40 DM MAGAZINE

(Banco Alimentare, Feba, FBAO) permette di riutilizzare il cibo in scadenza nel migliore dei modi.

I

n queste nuove dinamiche entra il comparto industriale, che con i settori dedicati alla produzione del cibo e alla produzione dei macchinari per la loro conservazione riesce a dare un contributo importante, a volte straordinario. L’industria conserviera, grazie a una produzione consapevole e un controllo della filiera alimentare senza punti deboli, è riuscita a ridurre lo spreco di alimenti sfruttando al massimo le capacità intrinseche del proprio settore. Allo stesso tempo, il comparto del freddo ha fatto la sua parte proponendo macchinari che garantiscono una shelf-life e una conservazione adeguata delle referenze, mantenendo intatte le caratteristiche organolettiche e proteiche del cibo. È possibile però andare anche oltre: il passo successivo alla più tradizionale attenzione per la conservazione dei cibi è l’adesione di tutti i prodotti, inclusi i packaging, al ciclo dell’economia circolare. Secondo la definizione


SOLUZIONI IN VETRINA DMM

della Ellen MacArthur Foundation, nell’economia circolare i flussi di materiali sono di due tipi: quelli biologici, che possono essere reintegrati nella biosfera, e quelli tecnici, destinati ad essere rivalorizzati senza entrare nella biosfera. Epta, Gruppo multinazionale specializzato nella refrigerazione commerciale, nella sua globalità è già pienamente coinvolta nell’adozione delle pratiche di economia circolare: ne è testimonianza la profonda collaborazione con l’Università delle Scienze Gastronomiche di Pollenzo e il concept Circular Bar & Grocerant presentato all’ultima edizione EuroShop, che si è tenuta a Düsseldorf nel febbraio di quest’anno.

I

l concept illustra come realizzare un bar o il servizio di ristorazione Grocerant in un punto vendita (Grocery + Restaurant), adottando soluzioni che minimizzino l’impatto ambientale e che siano portatrici di innovazione sociale. Sviluppato dall’Università di Scienze Gastronomiche (prof. Franco Fassio con il team Relazioni Esterne Unisg Gabriele Cena, Matteo Doveri, Daniele Ceratto, Roberta Rainero e la collaborazione di Alberto Montobbio, studente Unisg del corso di Laurea Magistrale in Food Innovation & Management) insieme al Gruppo Epta e il suo team specializzato EptaConcept (coordinato da Giorgio De Ponti, Product Strategy Manager Epta) ha riunito anche ben 16 stakeholders, alcuni dei quali d’importanza mondiale: Lavazza, Wega, Novamont, Lucart, BWT, Andriani, Colussi Group, Keo Project, Oleificio Zucchi, Fungo Box, Molecola, Kulmbacher, Il Frutto Permesso, Coop Tesori Bio.

S

i è scelto di operare nei settori Bar e Grocerant perché ritenuti più promettenti e cross-contaminanti con la grande distribuzione organizzata. Il Grocerant è e sarà il settore emergente e più profittevole nella Gdo, mentre il Bar è da sempre elemento di trade-union tra il cibo, le bevande e la popolazione di qualsiasi estrazione sociale. Il Circular Bar & Grocerant rappresenta l’elemento predominante di questa evoluzione, diventando un hub di incontro e di scambio di idee, un luogo di promozione di un’economia rigenerativa e resiliente, che si realizza all’interno di uno dei luoghi più frequentati dai clienti europei.

Giorgio De Ponti Product Strategy Manager Epta DM MAGAZINE 41


I derivati del pomodoro puntano sulla filiera 100% italiana


MERCATI DMM Il comparto, nell’anno terminante ad agosto 2020, cresce sia a volume (+6,6%) che a valore (+12,3%) rispetto all’anno precedente con un giro d’affari che supera i 541 milioni di euro. L’incremento positivo interessa tutti i segmenti con polpe, passate e pomodorini che segnano le migliori performance. Provenienza 100% italiana della materia prima, segmentazione regionale, qualità certificata e tracciabilità sono gli elementi chiave su cui le aziende del settore investono per valorizzare e innovare l’offerta.

I

l mercato dei derivati del pomodoro nell’anno terminante ad agosto 2020 (fonte: IRI Totale Italia Iper+Super+Lsp) ha registrato una crescita sia a volume che a valore, pari rispettivamente a +6,6% e a +12,3%, rispetto all’anno precedente, mettendo a segno vendite per oltre 541 milioni di euro. Un incremento positivo che interessa tutti i segmenti, con polpe (+8,8% a vol. e +13,5% a val.), passate (+6,4 a vol. e +13,4% a val.)

e pomodorini (+6,1% a vol. e +10,2% a val.) che registrano il trend migliore. Chiudono i concentrati con +4,7% a vol. e +6% a val. e i pelati con +4,1% a vol. e +8,3% a val. Le vendite nella Gdo rimangono nelle mani di tre grandi player – Mutti, Conserve Italia e Petti – che coprono da soli a valore il 50,4% del mercato, mentre la private label si attesta a quota 20,3%. La forte crescita dei volumi del mercato dei

derivati del pomodoro è indotta anche dall’emergenza sanitaria che ha interessato il paese nel 2020: «il Covid-19 – spiega Chiara Spagna, marketing manager food Conserve Italia – ha avuto un impatto significativo sugli stili di vita e sulle abitudini alimentari degli italiani che, nei soli mesi di marzo e aprile, hanno acquistato conserve di pomodoro a un ritmo del +50% e +30% a valore e del +40% e

DM MAGAZINE 43



MERCATI DMM

Valfrutta lancia la linea Pomodoro al Vapore L’innovazione di Conserve Italia coinvolge tutta la filiera, dalla coltivazione in campo delle materie prime fino al packaging e alla qualità del prodotto finale, cercando di valorizzare la qualità e proponendo sempre nuovi concetti di prodotto. Da qui nasce l’innovativa linea Pomodoro al Vapore Valfrutta: quattro referenze - Passata Vellutata, Polpa Gran Cubetti, Pelati, Polpa Fine - di alta qualità, uniche sul mercato, in cui il sapore naturale e genuino dei migliori pomodori è mantenuto intatto dalla delicata lavorazione a vapore. «Grazie alla tecnologia al vapore – spiega Chiara Spagna – i pomodori sono lavorati con maggiore delicatezza, per preservare al meglio le caratteristiche organolettiche della materia prima, tutta rigorosamente italiana. Si tratta di un progetto unico e distintivo, nato per portare innovazione nello scaffale delle conserve rosse e conquistare un consumatore sempre in cerca di prodotti con alte caratteristiche qualitative».

+20% a volume rispetto agli stessi mesi del 2019». Il super stacca gli altri canali Con il canale food service che ha subito uno stop importante in seguito alla pandemia, è il supermercato a dominare la scena rappresentando la fetta di mercato più considerevole con quota +71,2% sia a volume che a valore. Lsp, con +17,3% a volume e 17,1% a valore, e Iper, con 11,5% a volume e 11,7% a valore, registrano performance decisamente inferiori discostandosi non di molto tra loro. L’andamento per aree geografiche vede il Sud in testa con una crescita delle vendite pari a +36,2% a volume e a +29,2% a valore, seguito dal Centro+Sardegna con +27,2% vol. e DM MAGAZINE 45


Dal campo alla bottiglia. Il segreto di tanta bontà è accorciare le distanze.

RACCOLTA A DISTANZA MEDIA DI CIRCA 50 KM DALLO STABILIMENTO

PROCESSO DI LAVORAZIONE CONTROLLATO E CERTIFICATO

SOSTENIBILITÀ DEI PROCESSI PRODUTTIVI E DI TRASFORMAZIONE

50 km è la distanza media che separa il terreno di coltivazione dei nostri pomodori dagli stabilimenti dove vengono confezionati. L’innovazione al servizio della massima naturalità, una filiera corta che allunga il sapore per offrire ogni giorno un prodotto fresco, genuino e certificato. wwwpomionlineit

STRUMENTI DI TRACCIABILITÀ EVOLUTA


MERCATI DMM

Mutti innova lo scaffale con la Polpa di Datterini Mutti amplia l’offerta del segmento polpe con la Polpa Datterini, la cui peculiarità è quella di essere realizzata con pomodoro datterino 100% italiano, una varietà dal gusto naturalmente dolce, che conferisce al prodotto un sapore delicato, morbido e avvolgente. Tagliata in polposi pezzetti e particolarmente succosa, è ideale nelle cotture brevi e perfetta per condire la pasta secca, da quelle di semola a quelle integrali e a base di legumi, e per ricette con pesce e molluschi. La referenza va ad ampliare la gamma di Polpa Mutti, affiancandosi alla Polpa di pomodoro in finissimi pezzi, caratterizzata invece da un gusto fresco, perfetta in abbinamento a pasta fresca, carne, verdure e pizza.

27,6%, val. e dal Nord Ovest con +23% vol. e +26,8% val. Fanalino di coda il Nord Est, che registra +13,6% a vol. e +16,3% a val. Cresce la voglia di biologico e naturale Negli ultimi mesi prosegue la crescita del bio-

logico, sul quale Petti ha puntato per primo e sin dal lancio nello scaffale dei rossi. «In linea con queste tendenze – afferma Pasquale Petti, direttore generale Petti – abbiamo unito nei nostri prodotti di punta della linea Bio anche la specialità della mate-

ria prima oltre a quella regionale, raggiungendo ottimi risultati con la passata e la polpa fine di pomodori datterini biologici toscani da 350 g, che rimangono un unicum sul mercato e che restano in linea anche con la crescente richiesta dei formati ad alto servizio». La grande attenzione da parte del consumatore verso referenze sane e naturali ha portato Consorzio Casalasco del Pomodoro a sviluppare prodotti a base di pomodoro a “Residuo Zero”, punto di transito per un’ulteriore DM MAGAZINE 47


Inox Design - Milano

MODENA

Buoni si nasce.

Si sa, gli italiani di passate di pomodoro se ne intendono. È per questo che del nostro “Lampomodoro” apprezzano la genuinità, la straordinaria corposità e la naturale dolcezza. Lo sappiamo perché grazie al loro giudizio abbiamo vinto il “Quality Award”, un importante riconoscimento che ci gratifica e onora. Perché per noi il gradimento degli italiani è molto importante. E per voi?

La qualità premia.

Il “Quality Award” è il risultato di una valutazione espressa direttamente dai consumatori chiamati a giudicare nel corso di rigorosi blind test le caratteristiche del prodotto nel suo complesso: aspetto, profumo, sapore, consistenza, ecc.

Per la nostra passata usiamo solo pomodori cresciuti in Emilia Romagna, una terra generosa e particolarmente fertile che grazie alle ottime caratteristiche pedoclimatiche conferisce al pomodoro il tipico sapore dolce e la particolare compattezza della polpa.

Piace anche all’ambiente.

L’utilizzo di coltivazioni a basso impatto ambientale ha permesso ai nostri pomodori di essere certificati dal marchio “Qualità Controllata”. Una garanzia in più per l’ambiente e per la salute.

Ecco come crescono i nostri pomodori.

Crescita in rotazioni +48,6% (vs mkt +33.5%) Crescita vendite a volume +52.6% (vs mkt +10.6%) dati IRI I+S+LSP YTD Agosto 2020


MERCATI DMM

Qualità certificata per Le Conserve della Nonna Le Conserve della Nonna, fra le prime aziende in Italia a realizzare conserve di pomodoro in vaso di vetro trasparente, a garanzia di una bontà che prima si vede e poi si assaggia, utilizza per i propri prodotti solo varietà di pomodoro dal sapore particolarmente dolce, raccolti esclusivamente in Emilia-Romagna, coltivati con metodologie a basso impatto ambientale, che le hanno garantito anche il marchio “Qualità Controllata” della regione. «Il simbolo QC – sottolinea Lorenza Baretti, responsabile marketing prodotto comparto conservati Le Conserve della Nonna – garantisce una produzione integrata, rafforzata anche dal fatto che la maggior parte del nostro pomodoro proviene da campi situati a pochi km dal nostro stabilimento, quindi una produzione altamente sostenibile a tutela della salute del consumatore e dell’ambiente. Il particolare processo produttivo inoltre ci consente di ottenere passate particolarmente dense e corpose con un basso coefficiente Bostwich, altamente performanti in cucina. Qualità riconosciuta che ci ha permesso di vincere il Quality Award 2020, un premio attribuito direttamente dai consumatori a seguito dell’assaggio del prodotto».

diminuzione dell’impatto sull’ambiente e l’offerta di un prodotto eccellente: un pomodoro fresco e maturo pronto alla lavorazione senza alcun residuo di agrofarmaci. Il residuo zero rappresenta quindi un’evoluzione del prodotto convenzionale per ottenere referenze più sicure, salubri e sostenibili. Il valore aggiunto della segmentazione regionale Il mercato ha cercato di rinnovarsi e di innalzare il valore dei prodotti a scaffale puntando sulla segmentazione regionale. È quello che ha fatto Mutti con le Passate Regionali, tre diversi prodotti il cui carattere rispecchia a pieno quello del territorio in cui il pomodoro nasce: la Passata Siciliana al palato briosa e vivace, perché fatta DM MAGAZINE 49


,

Le Selezioni

L eccellenze del territorio Italiano.

datterino Sicilia di

Cirio seleziona le migliori varietà di pomodoro, scegliendo i territori d'origine d'eccellenza. Come i Datterini di Sicilia, coltivati solo nelle zone più vocate, su terre antiche, dove il sole e il terreno li rendono straordinariamente dolci, e subito lavorati con le più moderne tecniche. Così nascono Le Vellutate di Datterino di Sicilia Cirio: prodotti eccezionali caratterizzati da una estrema dolcezza naturale, grazie alla provenienza territoriale e da una polposità e cremosità uniche: 100% Sole di Sicilia, 100% Gusto e Natura. Maturati al sole di Sicilia

Estrema dolcezza naturale

Raccolti a mano

Qualità certificata

100% Pomodoro Siciliano


MERCATI DMM

solo con pomodoro ciliegino 100% siciliano, coltivato nel territorio della Piana di Catania, nella Sicilia Sud-Orientale, ai piedi dell’Etna; la Passata Pugliese, dal carattere rustico e vigoroso perché realizzata solo con pomodoro lungo 100% pugliese, coltivato nel territorio della Capitanata, nella Puglia settentrionale; la Passata Emiliana, morbida e armoniosa come il pomodoro datterino 100% emi-

liano da cui nasce, che proviene dal territorio delle campagne Parmensi, nel cuore dell’Emilia. Ad arricchire l’offerta troviamo anche la nuova linea Le Selezioni Cirio, un’esclusiva gamma dedicata a valorizzare l’eccellenza del territorio italiano, la qualità e l’origine della materia prima per le produzioni regionali di Puglia e Sicilia. In particolare, la novità Datterini di Sicilia Cirio, realizzata

con datterini rossi e gialli, presenta una grande dolcezza naturale grazie alla provenienza territoriale, alla polposità e cremosità che la terra e il sole di Sicilia riescono a garantire. Agromonte, invece, colora lo scaffale di giallo con “I Gialli di Agromonte”, gamma che comprende anche una passata a base di pomodorini ciliegino gialli, 100% Made in Italy e 100% siciliani, coltivati in serra con metodi naturali, raccolti manualmente e lavorati entro 24 ore con procedimenti tradizionali per mantenere inalterati il sapore e le proprietà nutrizionali.

DM MAGAZINE 51



MERCATI DMM

Pomodoro pugliese anche per Rosso Gargano, il cui prodotto di punta è il pelato di Puglia, caratterizzato da una forma più allungata rispetto ai pelati tradizionali, tratto distintivo e tipico delle coltivazioni della provincia di Foggia.

Twitter, Pinterest e YouTube sono i canali scelti da Cirio per creare una forte community con la quale interagire quotidianamente, a cui si aggiunge un’intensa collaborazione con foodblogger e portali di cucina. Per quanto riguarda Mutti, l’azienda comunica su diversi media online con un tone of voice più istituzionale sui canali Linkedin e Twitter e con una comunicazione mag-

giormente rivolta al consumatore su Instagram e Facebook, dove il prodotto la fa da padrone. L’ultima novità, a tal proposito, è il format “Voci di Impegno” ideato per raccontare il premio dedicato a valorizzare l’eccellenza degli agricoltori conferitori di Mutti, il Pomodorino D’Oro. Per la sua 21esima edizione, è stato creato un vero e proprio viaggio attraverso l’attenzione al territorio, la valorizzazione della filiera del pomodoro e il rispetto per le persone, raccontato dalla conduttrice di Radio Deejay La Pina e dal cantautore Elianto. Anche Consorzio Casalasco

La comunicazione è sempre più digital Le numerose attività di comunicazione e marketing messe a punto dai player del comparto per sostenere i propri brand e prodotti si concentrano prevalentemente sul web, in particolare sull’utilizzo dei social network. Facebook, Instagram, DM MAGAZINE 53


INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

Per l’autunno MOLINO ROSSETTO punta sulle farine di mais

In linea con i propri progetti per il 2020, con l’arrivo della stagione autunnale, Molino Rossetto investe sulla propria linea di farine di mais, con un progetto di valorizzazione del packaging e della presenza sul punto vendita. L’azienda veneta guarda infatti oltre al mondo polenta, alla quale tali referenze sono inevitabilmente e quasi esclusivamente collegate, individuando nuovi e interessanti momenti e occasioni di consumo. Le Farine di Mais sono altamente versatili e possono tradursi non solo in questo piatto simbolo della stagione invernale, ma anche in una serie di interessanti ricette facili, veloci e creative, in grado di attrarre anche i consumatori più giovani e meno tradizionalisti. Un messaggio nuovo che merita di essere veicolato in modo altrettanto nuovo. Ecco perché Molino Rossetto ha scelto di vestire i due prodotti di punta della linea, ovvero la Farina di mais per Polenta Bramata e la Farina di Mais per Polenta Istantanea, entrambe frutto di una filiera 100% italiana, con l’innovativo contenitore “Vpack”, la rivoluzionaria confezione moderna e sostenibile ideata dall’azienda in collaborazione con Italpack. Realizzato in carta FSC®, con tappo apri-chiudi in plastica bio-based, è resistente, facile da stivare, completamente riciclabile, ma soprattutto richiudibile, consentendo di conservare il prodotto in modo pratico, senza effettuare travasi in appositi contenitori. Inoltre, la finestra laterale mostra a colpo d’occhio e senza ausilio di bilance il quantitativo rimanente suddiviso per porzioni, facilitando così il dosaggio. Grazie alla presa sicura dovuta alla caratteristica forma “a V” della confezione e al tappo dosatore, poi, può essere versata facilmente nell’acqua di cottura mentre si mescola con la frusta, con un alto livello di servizio per il consumatore. A queste si affiancano altre referenze, che consentono di allestire uno scaffale davvero completo in grado di rispondere alle diverse esigenze dei consumatori. Si va infatti dalle classiche Farina di Mais per Polenta Bramata Gialla e Farina di Mais per Polenta Bianca, alle “speciali”. Tra queste, Farina di mais per Polenta Integrale senza glutine Bio e Farina di Mais per Polenta Fioretto, Farina di Mais per Polenta Istantanea Gialla, Farina di Mais per Polenta Istantanea Bianca, la speciale Farina di Mais e Grano Saraceno per Polenta Taragna Istantanea oltre ai Preparati per Polenta ai Formaggi e per Polenta ai Funghi Porcini. Tutte referenze interessate da un restyling in linea con le scelte estetiche adottate per i “Vpack” – trama grafica che rimanda al filato grezzo della juta e oblò che mostra il contenuto - con l’intento di creare una comunicazione di linea coerente e una macchia a scaffale altamente riconoscibile per i consumatori. A disposizione delle insegne, inoltre, anche un espositore dedicato da 45 pezzi.


MERCATI DMM

del Pomodoro punta fortemente sulla comunicazione digital: «Il web – afferma Fabrizio Fichera, direttore marketing di Consorzio Casalasco del Pomodoro – assorbe l’80% dei nostri investimenti, sia in Italia sia nel mondo,

da oltre due anni. La creazione di una piattaforma digitale multi-paese, con 13 siti dedicati ai mercati strategici e più importanti per il marchio Pomì ne è una tangibile testimonianza. Sul portale sono disponibili contenuti in

8 lingue diverse, ricchi di informazioni su prodotti, azienda e filiera, con ricette originali, notizie e curiosità». Maggiori risorse in ambito digital anche per Petti, a partire proprio dai social network. Dal prossimo autunno l’azienda conta di lanciare nuove campagne di collaborazione con blogger e influencer del settore sfruttando al massimo le potenzialità dei mezzi online per consolidare ulteriormente il dialogo diretto e il rapporto di fiducia instaurati con i consumatori.

Anicav valorizza la filiera del pomodoro da industria L’Associazione Nazionale Industriali Conserve Alimentari Vegetali in questi anni sta lavorando intensamente per un recupero reputazionale del settore e a tal fine ha commissionato nel 2019 a Reputation Institute - società leader mondiale specializzata in corporate reputation - uno studio che ha analizzato il legame emotivo degli italiani nei confronti delle conserve di pomodoro e delle aziende, identificando i driver reputazionali per consolidare il posizionamento e l’immagine del comparto. «È fondamentale – dichiara Giovanni De Angelis, direttore generale Anicav – riuscire a comunicare al consumatore gli “aspetti positivi” della filiera: tracciabilità, eticità, sostenibilità ambientale, qualità e salubrità. L’obiettivo dovrà essere quello di allontanare il pomodoro dal concetto di commodity a basso costo, puntando sulla formazione di un consumatore consapevole, disposto a pagare un premium price nel quale sia compreso il benessere sociale e in grado di riconoscere gli sforzi della filiera in tema di sostenibilità». Inoltre, Anicav ed EZ Lab, pmi innovativa specializzata in soluzioni digitali avanzate per il settore smart agri-food, hanno dato il via al progetto sperimentale “Tomato Blockchain” che, grazie all’impiego della tecnologia blockchain, punta a valorizzare la produzione del pomodoro di qualità, garantendone l’origine, la sicurezza e i valori sociali da trasferire al consumatore finale, certificando tutti i passaggi del processo di produzione e trasformazione.

DM MAGAZINE 55


Scopri di più su mortadellabologna.com

Quando tutti dicono tondo e tu dici quadrato

Perché sai quello che vuoi. Mortadella Bologna è fatta in Italia da sole aziende italiane nel rispetto del Disciplinare di produzione ed è garantita e protetta dal Consorzio di Tutela. Il marchio IGP attesta la sua qualità e il forte legame con il territorio di produzione. Per questo piace proprio a tutti.

Buona per ogni momento. Finalmente

Ad ottobre con Mortadella Bologna IGP vinci un premio ogni giorno! * - acquista Mortadella Bologna IGP e partecipa al concorso - premi giornalieri, settimanali e un premio finale a estrazione - promozione del concorso su web e social con contenuti diretti e personalizzati

www.octoberfet.it

*Concorso a premi valido dal 01/10/2020 al 31/10/2020. Montepremi € 2.627,66 iva esclusa. Regolamento disponibile su www.octoberfet.it


MERCATI DMM

Princes in prima linea per garantire un futuro sostenibile alla filiera La sostenibilità guida l’operato di Princes Industrie Alimentari, società che gestisce a Foggia il più grande stabilimento in Europa per la trasformazione del pomodoro e parte di Princes, primario gruppo internazionale del food&beverage del Regno Unito. Nel febbraio 2019, l’azienda ha infatti siglato con Coldiretti uno storico accordo nazionale di filiera per la sostenibilità e l’etica della filiera “Pomodoro 100% Italiano”, con l’obiettivo di dare nuova competitività a un comparto strategico per l’agricoltura italiana e garantire un futuro sostenibile e duraturo a tutta la filiera, dal punto di vista economico, ambientale e sociale. «Il nostro è un impegno concreto e a 360°: abbiamo sempre lavorato e investito – spiega l’AD di Princes, Gianmarco Laviola – per garantire il rispetto dei diritti umani dei lavoratori in tutta la filiera, anche al di fuori dei nostri cancelli. Nell’ambito di questo focus sulla sostenibilità etica abbiamo lanciato dal 2018 il programma “Lavoro senza frontiere”, in collaborazione con la Caritas di Foggia, che prevede l’assunzione in azienda di migranti per dare loro non solo un’opportunità di lavoro ma anche di integrazione nella società in cui viviamo».

Cresce l’attenzione verso tracciabilità e impatto ambientale La crescente sensibilità nei confronti della sostenibilità orienta le scelte delle aziende che operano nel comparto. Per Mutti sostenibilità significa anche qualità dei prodotti e dei processi produttivi: l’azienda utilizza esclusivamente pomodoro di origine 100% italiana, coltivato da agricoltori

fidelizzati secondo modalità certificate. Mutti è stata la prima realtà a certificare i suoi prodotti con il marchio “Produzione Integrata Certificata” e, a partire dal 2001, ha ottenuto la dichiarazione “non ogm”. Inoltre, dal 2016 ha raggiunto la com-

pleta certificazione di tracciabilità di filiera, secondo la norma internazionale Iso 22005 a garanzia della provenienza del pomodoro. Trasparenza e attenzione all’impatto ambientale anche per Consorzio Casalasco e le aziende agricole socie: alcuni mesi fa è stato pubblicato il nuovo Bilancio di Sostenibilità 2019, un documento particolarmente dettagliato col quale la cooperativa si impegna a condividere pubblicamente aspetti etici, ambientali e di gestione operativa per trasferire i valori coi quali opera da anni. La sostenibilità passa anche dal packaging Attenzione verso l’ambiente e innovazione sembrano andare di pari passo quando si parla di packaging.

DM MAGAZINE 57



MERCATI DMM CONSERVE RISPOLI SCEGLIE LE CONFEZIONI IN TETRA RECART

Sono molte, infatti, le aziende che lavorano da anni sulla realizzazione di imballi poco impattanti e sempre più green. «La sostenibilità – afferma Giuseppe Tammaro, direttore commerciale Italia La Doria – è un tema centrale per la nostra cultura organizzativa che guida tutti i processi aziendali, dalla selezione della materia prima fino al prodotto finito. Siamo rivolti sempre più alla realizzazione di prodotti bio, derivanti da agricoltura sostenibile e rispettosa del pianeta. Inoltre, produciamo internamente scatole e coperchi in banda stagnata, un materiale totalmente riciclabile e all’infinito che ci consente di confezionare i nostri prodotti riducendo le emissioni di CO₂ relative al trasporto dei

materiali provenienti da fornitori esterni». Le etichette dell’azienda sono inoltre stampate con vernice ad acqua, per ridurre al minimo gli impatti ambientali di ogni singolo pezzo realizzato negli stabilimenti. Investimenti in questo senso anche per Conserve Italia che sta lanciando in questi mesi prodotti con packaging più sostenibili che comprendono bottiglie con 50% di plastica riciclata e confezioni in Tetra Crystal che riducono del 13% le emissioni di CO₂ rispetto a quelle standard. Particolare attenzione alle confezioni per Petti, che per la campagna da pomodoro fresco 2020 ha scelto nuove etichette in carta patinata con fibre riciclate al 30% e di provenienza garantita FSC per il restante

Rispoli Luigi & C., azienda familiare fondata nel 1969 e specializzata nella lavorazione di pomodoro 100% italiano, un paio di anni fa ha intrapreso una nuova sfida: produrre pomodori pelati e pomodorini biologici confezionati in Tetra Recart, un packaging in grado di garantire massimo rispetto per la naturalità dei pomodori per offrire al consumatore un prodotto salutare, gustoso e a basso impatto ambientale. Le nuove confezioni Tetra Pak di Valle del Cilento, disponibili in Gdo nei formati da 390 g e 500 g, sono composte prevalentemente da carta garantita FSC, una risorsa naturale e rinnovabile. Questo tipo di packaging consente di limitare le emissioni 2 di CO nell’ambiente: confezionare 1Kg di polpa in Tetra Recart impatta, in termini di emis2 sioni di CO , circa cinque volte meno rispetto a confezioni in vetro o lattina di acciaio.

70%, nel rispetto di una corretta gestione delle risorse forestali, realizzata in modo completamente sostenibile. Questa caratteristica distintiva sarà riconoscibile sui prodotti grazie a un logo dedicato che riporta l’indicazione internazionale “Manufactured from recycled paper”.n DM MAGAZINE 59


RETAIL INNOVATIONS DMM Caso in anteprima dalla ricerca internazionale ‘Retail Innovations 15’

Area chiave: Omni experience Tendenze complementari: Rational experience; Grammable

KaveHome.com Spagna

Il primo DNVB (Digital Native Vertical Brand) ad applicare le logiche del fast-fashion al settore dell’arredo-design, con uno stile e un posizionamento in grado di attrarre Millennial e amanti del buon gusto. Info chiave 2013: lancio ecommerce 48 ore massimo per le consegne 2019: vendite in 6 Paesi EU 40 nuovi prodotti inseriti ogni settimana 2019: primo negozio Barcellona 1.000 mq 2 piani 3 negozi in Spagna € 15 mln 2018 (+ 80%) Julià Grup 1982: inizio attività 65 Paesi 35 mln €: fatturato 2018

60 DM MAGAZINE


RETAIL INNOVATIONS DMM

Kave Home Italia 2017: lancio ecommerce 2019: 5 shop in shop Kave Home nasce dall’idea di un’azienda catalana di mobili con 37 anni di attività, Julià Grup: vendere online prodotti di design a un prezzo ragionevole e con un costante aggiornamento del catalogo. Rational experience Il sito ecommerce ha tutte le funzionalità che ci si aspetta da un retailer nativo digitale: facilità di navigazione, adeguata presenza di filtri, chat per assistenza live, recensioni dei clienti, informazioni e immagini complete sui prodotti, dettagli chiari sulla consegna e sulla politica di reso, attenzione per lo storytelling , contenuti editoriali e molto altro ancora. Le consegne sono rapide rispetto agli standard del settore, entro le 48 ore. Omni-experience Come tutti i principali etailer anche Kava

Home ha deciso col tempo di aprire negozi fisici: il primo a Barcellona nel 2019. Rivolto soprattutto ai Millennial, ne intercetta il desiderio di sensorialità nei confronti dei prodotti di arredo che sono esposti in 14 ambienti dislocati su due piani e integrati con un ‘online bar’ per accedere al catalogo digitale con l’intero assortimento. Ai clienti in negozio viene chiesto di fornire la propria email per effettuare gli acquisti, proprio come avviene online, per tenere traccia delle abitudini di acquisto e impostare relazioni personalizzate. Grammable L’ambiente curato in ogni dettaglio, la costante attenzione per i design trend che si riflette nelle nuove linee proposte con 40 nuovi prodotti ogni settimana e nel visual merchandising delle ambientazioni rendono il negozio particolarmente instagrammabile. Kave ha anche impostato un programma di affiliazione per Instagrammer e blogger digitali che possono diventare ambasciatori del brand. Commento finale Kiki Lab Kave è un’interessante esempio di DNVB (Digital Native Vertical Brand) che per la prima volta applica nel settore dell’arredodesign le logiche del fastfashion. Dopo quello di Barcellona ha già aperto altri due negozi a Madrid e a Vigo e prevede di aprirne altri 20 nei prossimi due anni. Sfida: integrare in modo fluido le esperienze on e off dei clienti.n

Autore: Fabrizio Valente, founder e amministratore di Kiki Lab – Ebeltoft Italy

DM MAGAZINE 61



DIGITAL CLUB/RETAIL DMM

Lo SMARTPHONE entra in negozio (parte 8a)

Le modificate abitudini dei consumatori a seguito del COVID potrebbero influenzare gli andamenti dei prossimi mesi. Una maggior predisposizione all’uso dei propri dispositivi, più tempo speso on-line invece che all’interno dei negozi, che impatto avranno?

D

opo una pausa di tre mesi per parlare della pandemia, in attesa dei suoi sviluppi autunnali che ci auguriamo non nefasti, proviamo a riprendere il filo su smartphone e negozi. Negli articoli precedenti qui su DM Magazine abbiamo visto diversi aspetti. Partendo dal quesito fondamentale: quanto è disruptive lo smartphone per il negozio? Che speriamo sia archiviato come storico, poiché il punto non è se e come vivere la sfida, quanto saperne cogliere le opportunità al meglio. Per molti la reazione è stata pensare o realizzare una pro-

pria app come le difficoltà che abbiamo analizzato, la principale il basso tasso di adozione da parte dei clienti senza un chiaro beneficio di ritorno. Integrare il pagamento una strada possibile, ma non sufficiente da sé, con qualche eccezione positiva, più però nella ristorazione che nel retail.

tessera, e integrare le possibilità in più che il digitale consente. Abbiamo poi visto alcuni dati sull’uso della app per sostituire il volantino cartaceo e come anche qui sia necessario fornire un valore aggiunto consistente per non soccombere nel confronto dei siti (e delle app) degli aggregatori di promozioni.

U

nalizzando i dati di alcune ricerche di mercato abbiamo visto cosa si aspettano i clienti: controllare la disponibilità di un prodotto prima di recarsi nel punto vendita, poter acquistare anche via e-

n altro filone da seguire per far conoscere la propria app e incentivarne l’uso è legarla ai programmi di loyalty, dove però bisogna saper andare oltre la pura dematerializzazione della

A

DM MAGAZINE 63



DIGITAL CLUB/RETAIL DMM in cui l’app può integrare dei servizi al banco o, tornando per un attimo alla pandemia, la gestione delle code. E proprio le modificate abitudini dei consumatori a seguito del covid potrebbero influenzare gli andamenti dei prossimi mesi. Una maggior predisposizione all’uso dei propri dispositivi, più tempo speso on-line invece che all’interno dei negozi, che impatto avranno? Chi sarà più veloce non solo ad adeguare la propria offerta digitale, ma soprattutto ad allineare i propri processi con essa?

N

commerce un prodotto visto e/o provato in negozio e ricevere ulteriori informazioni sul prodotto stesso (incluse altre versioni, taglie o colori nel caso dell’abbigliamento). Ciò ci ha portato a ragionare su tecnologie come il proximity marketing o l’Rfid andando a vedere casi concreti d’uso e di successo. Casi che sono per fortuna anche in Italia, e non solo oltreoceano come spesso avviene. Menzione a parte merita il tradizionale SMS che è stato rinverdito con molto successo da alcuni retailer per semplificare l’interazione con i propri clienti.

per aiutare il cliente a localizzare un prodotto all’interno del punto vendita, in particolare nel settore della grande distribuzione organizzata. Una funzione che potrebbe aiutare le insegne ad allargare il numero di referenze, per far fronte alla concorrenza specializzata on-line, senza complicare troppo le disposizioni a scaffale.

S

empre per la gdo abbiamo visto alcuni casi

ei prossimi appuntamenti torneremo a parlarne, emergenza sanitaria permettendo. Torneremo anche a guardare i casi internazionali più significativi, da Sears a Net-A-Porter, da Starbucks a Nike. Sono settori merceologici anche molto diversi fra di loro, possiamo però estrapolare la logica di servizio, il beneficio per il cliente per trovare nuove idee per altre applicazioni sia in contesti simili che in altre tipologie di commercio.n Paolo Pelloni Digital Club/Retail

T

ornando invece alle app, ma anche qui ci sono casi con SMS o Whatsapp, altre funzioni integrabili riguardano il self-checkout o la realtà aumentata per arricchire l’etichetta di un prodotto. A queste aggiungo la mia idea sull’uso dello smartphone DM MAGAZINE 65


CUSTOMER DMM

La comunicazione nella CX S

embra strano, ma ancora oggi i Brand pensano troppo spesso in ottica “marca-centrica”, riducendo al minimo l’attenzione al cliente finale. Oggi invece, e su questo dobbiamo riflettere, si è ribaltata la piramide dell’influenza (fonte: Edelman 2016). Siamo passati da una posizione in cui chi aveva potere e chi influenzava era al vertice della piramide “insieme”, oggi le due anime si sono “sdoppiate” e sequanzializzate. Chi influenza ha un volume rilevante (85% della popolazione) con un Trust Index di 48% (mass population) versus Authoriy che rappresenta il 15% della po-

66 DM MAGAZINE

La Customer Experience è fattore critico di successo per i Brand. Le marche devono attivarsi decisamente per ascoltare e capire come i propri clienti percepiscono e entrano in contatto con i valori del Brand, che devono poi ritrovarsi in tutto l’ecosistema di comunicazione.

polazione (Informed public) con il 60% di Trust Index. La Customer Experience è quindi fattore critico di successo per i Brand.

L

e marche devono attivarsi decisamente per ascoltare e capire come i propri clienti percepiscono e entrano in contatto con i valori del brand, che devono poi ritrovarsi in tutto l’ecosistema di comunicazione e ancora di più in tutti i touch point fisici e digitali. Il cliente finale “vive” i valori in due dimensioni (psicologica e fisica/esperienziale) e quindi quanto espresso nella brand equity non può mancare nei punti vendita di qualsiasi categoria merceologica.


CUSTOMER DMM I valori di marca si devono inserire in una strategia di Customer Experience chiara e ben definita e che, a differenza delle attività marketing fino a oggi utilizzate (in logica outbound) deve essere più customer centrica, conversazionale (Inbound). La Customer Experience parte infatti dal cliente, dai suoi bisogni evidenti e latenti, e la marca deve “sintonizzarsi” con queste esigenze.

I

l Customer Experience Management è il processo per gestire strategicamente tutte le esperienze dei clienti con la Marca e i loro punti in comune. Il C.E.M. è quindi un concetto fortemente orientato al cliente, al cui centro sta il cliente stesso, l’analisi dell’esperienza del cliente e i punti di contatto tra questo e la marca; questo permette di sviluppare una strategia per il customer e un’implementazione nel rapporto con la marca all’altezza delle richieste. (Bernd Schmitt, 2009). Il segreto per una Customer Experience Strategy è quella di comprendere a fondo come interagiscono i clienti con la marca, con i valori della marca e come riuscire a veicolare nel migliore dei modi il brand value all’interno dei canali di comunicazione di cui si dispone. Oltre ad analisi qualitative, esperienziali, etnografiche, l’ingresso sulla scena dei big data ci rende più facile comprendere come progettare e veicolare il messaggio nei

diversi punti di contatto; questo consente di passare i giusti valori ai giusti clienti, di creare loyalty, di restituire una conoscenza e consapevolezza distintiva del brand.

L

o scopo della Customer Experience è quella di essere positiva per l’utente, di lasciare sempre una esperienza gratificante, unica, affinché la relazione sia vantaggiosa; cosi facendo è molto più probabile che il cliente diventi leale e faccia più acquisti. Da uno studio di Oracle risulta che il 74% dei manager che si occupano di marketing in azienda, pensano che la Customer Experience sia impattante sulla volontà di un consumatore di essere leale a un brand. E anche le statistiche riguardanti i consumatori spingono verso questa interpretazione. I social sono i più grandi inglobatori di informazioni e di conversazioni: il mondo digitale per sua natura riduce il time to market e di conseguenza deve essere ridotto anche il tempo di risposta.

C

oltivare queste relazioni vuol dire anche portare il cliente ad essere esso stesso un brand ambassador, capace di divulgare i valori e la filosofia del brand tra i propri contatti. Risposte immediate, quindi, e una customer care pensata e studiata nei dettagli, permette ai

brand di creare un nuovo tipo di Customer Experience, che faccia sentire il cliente ascoltato, sono forse oggi il veicolo migliore per interagire con il proprio cliente, un touch point fondamentale per far sentire la presenza del brand con tutti i suoi valori.

C

reare una connessione emotiva con il proprio consumatore, dopo aver compreso esattamente chi è e cosa cerca, analizzare i dati e riuscire ad arrivare e a rendere felice il cliente è sicuramente fondamentale per la creazione di una Customer Experience Strategy vincente. culturali non saranno modesti, multidimensionali, globalizzati, cross generazionali (7 generazioni al momento nel pianeta), avviluppati, incrociati, intersecati, mescolati con tanto altro crea una ambiente complesso. I clienti finali saranno diversi da come ce li aspettiamo e dovremo predisporre soluzioni alternative se desideriamo competere e avere continuità (e ribadiamo, solo nell’ambito consumer).n Marco Zanardi Presidente Retail Institute e Partner Beready

DM MAGAZINE 67


MERCATI DMM

OLIO E ACETO : il mercato accelera su tracciabilità e qualità Andamento positivo per il comparto nell’anno terminante ad agosto 2020: l’olio mostra un incremento delle vendite del +9,8% a volume e del +5,3% a valore sull’anno precedente, con olio extravergine di oliva e olio di semi che trainano le vendite. Sorride anche il mercato dell’aceto con una crescita sia a volume (+8,7%) che a valore (+2,7%). Prodotti biologici, alta qualità della materia prima 100% italiana, tracciabilità certificata e novità che strizzano l’occhio ai trend salutistici vivacizzano il mercato.

D

opo alcuni anni

di difficoltà, il mercato olio e aceto ha mostrato importanti segni di ripresa nel 2019 per poi registrare nel 2020 performance nel complesso positive. In particolare, l’olio mostra un incremento delle vendite del +9,8% a volume e del +5,3% a valore sull’anno precedente (fonte: IRI To-

68 DM MAGAZINE

tale Italia Iper+Super+LSP AT agosto 2020). Al suo interno, l’olio extravergine di oliva registra il trend di crescita maggiore con +10% a volume e +4,4 a valore, seguito dall’olio di semi che segna un incremento pari a +9,9% a volume e +10,4% a valore. L’olio di oliva, invece, registra +7,4% a volume e -1,6% a valore, mentre quello di sansa segna


MERCATI DMM +2,1% a volume e -12,9% a valore. Il comparto, inoltre, si caratterizza per l’importante peso della private label, che detiene infatti la quota di mercato maggiore. «Se analizziamo il primo semestre del 2020 – dichiara Manuel Sirgiovanni, direttore divisione consumer Oleificio Zucchi –, per quanto riguarda la categoria oliva, vediamo che il biologico continua la sua crescita, anche se in leggero rallentamento rispetto al passato. Dal punto di vista della provenienza, il segmento maggiormente in crescita è il 100% italiano, che registra un aumento di più del 40%, favorito anche da un posizionamento prezzo più competitivo rispetto agli anni scorsi. Sempre in termini di posizionamento prezzo, notiamo che il mercato nei primi sei mesi dell’anno si è polarizzato sugli estremi dell’offerta, favorendo la crescita dei segmenti premium e su-

perpremium da una parte e low price dall’altra, a scapito della fascia mainstream». Bene anche gli oli di semi, che in questa fase di crescita generale, mostrano performance particolarmente brillanti nel segmento arachide e girasole, con il trend positivo del girasole altoleico. Aree geografiche e canali distributivi Per quanto riguarda l’andamento per aree geografiche, il Nord-ovest risulta in crescita del +26,3% a volume e del +30% a valore, mentre il Nord-est segna +19,4 a volume e +22,2% a valore. L’area Centro+Sardegna segna +26,7% a vol. e +26,8% a val. e il Sud registra +27,7 a vol. e +21% a val. Il canale Supermercato presidia la fetta di mercato più considerevole (+72,5% a volume e +72,4% a valore), staccando di molto Lsp (+16,1%

DM MAGAZINE 69



MERCATI DMM

a volume e +15,3% a valore) e Iper (+11,4% a volume e +12,3% a valore). Oltre al discount, che continua il suo percorso di espansione, anche le vendite online diventano sempre più rilevanti, come conferma Stefano Checcarelli, brand manager di Costa d’Oro: «l’ecommerce è stato l’altro grande canale che ha visto crescere in modo netto la sua importanza a causa della limitazione degli spostamenti, ma in questo caso l’aspettativa è di una crescita solida, simile a quella che le vendite digitali hanno avuto nelle altre categorie del non-food». Italianità e tracciabilità, driver d’acquisto Garanzia d’origine della materia prima e tracciabilità sono due aspetti molto importanti nella fase di acquisto. Proprio per questo i principali player del comparto propongono prodotti di cui è possibile

conoscere la provenienza in modo chiaro e trasparente, soprattutto per quanto riguarda il segmento dell’olio extravergine di oliva. All’inizio del 2020 Costa d’Oro ha lanciato i nuovi extra vergine 100% Italiani - Il Grezzo, Il Grezzo Bio e L’Italiano - con un sistema di tracciabilità certificata dell’origine del prodotto. «Costa d’Oro – afferma Stefano Checcarelli – ha sviluppato un sistema unico per il dettaglio delle informazioni che il con-

sumatore è in grado di ottenere autonomamente. Questi oli extravergine sono prodotti secondo lo standard di tracciabilità di prodotto ISO 22005, con qualità garantita dalla Specifica Tecnica di Prodotto 8 Rev.7 di DNV, dove troviamo parametri più restrittivi rispetto a quelli di legge». Nel secondo semestre 2020 è stata lanciata la Selezione Italiana Monini, una prestigiosa selezione di oli extravergine di qualità, ottenuti da olive acquistate e frante esclu-

Farchioni valorizza le Dop italiane La storica azienda umbra ha confermato anche nel 2019 la posizione di testa nella grande distribuzione italiana già raggiunta nel 2017 e mantenuta nel 2018, registrando numeri da record per il numero di bottiglie vendute: 30milioni in tutto, pari all’11% del volume totale delle vendite di olio evo in Italia nel segmento distribuzione moderna. Oltre ai risultati positivi dell’olio Farchioni Classico e de Il Casolare, numeri soddisfacenti arrivano anche dalla linea delle Dop Italiane. «La superficie degli oliveti aziendali di proprietà – dichiara Giampaolo Farchioni, manager dell’omonima azienda – conta attualmente 450 ettari ripartiti tra Umbria, Lazio, Puglia e Toscana. Questi territori donano olio di grande carattere che offriamo ai nostri clienti anche come Dop locale, nel rispetto delle caratteristiche aromatiche e sensoriali delle cultivar autoctone». La gamma si compone di: Dop Umbria Colli Martani, fruttato medio; Dop Terra di Bari Castel del Monte, fruttato intenso; Dop Riviera Ligure, delicato e dolce; Dop Chianti classico, equilibrato e armonico.

DM MAGAZINE 71



MERCATI DMM etichette delle bottiglie. La gamma comprende tre oli extravergine: 100% italiano, biologico e fruttato. Con il suo marchio Terre Nostre, Montalbano Agricola continua ad investire nel progetto integrato di filiera per offrire al consumatore oli extra vergine di oliva 100% italiani con caratteristiche uniche e garanzie di origine e tracciabilità: attraverso il lotto di produzione sul retro dell’etichetta si può conoscere chi ha coltivato le olive, il frantoio che le ha lavorate e chi ha confezionato l’olio. «L’obiettivo – spiega Viviana Benvenuti, communication e marketing manager di Montalbano Agricola – è valorizzare

sivamente in Italia. «La gamma – afferma Andrea e salvaguardare l’olivicolMarchelli, direttore martura nazionale, penalizzata keting Monini – è sottoin questi anni dal clima e posta a tracciabilità per dalle politiche commerciali, consentire al consumatopreservando la sua biodire di conoscere il luogo di versità unica al mondo». provenienza del prodotto acquistato attraverso un Oli di semi sempre QR code posto in etichetta. più salubri In questo modo è possibile Il segmento degli oli di offrire referenze di qualità semi è sempre più intereseccellente, controllate e sato da un rinnovo in chiave garantite dal Consorzio salutistica e sostenibile Extravergine di Qualità (CEQ), un organismo che definisce le regole e le procedure per un olio PANTALEO PUNTA extravergine sempre perSULLA TERRITORIALITÀ fetto per proprietà nutrizionali, gusto e sapore». Con la nuova campagna olearia 2019/20 PantaLa gamma si compone leo ha lanciato l’olio extravergine di oliva Igp Olio di degli extravergiPuglia. «L’approvazione del disciplinare è avvenuta il 23 ni GranFruttato dal dicembre 2019 – spiega Nicola Pantaleo, amministratore delegato della Nicola Pantaleo – e siamo stati fra i primi ad gusto deciso, Amabiadeguare la produzione e a lanciare il prodotto sul mercale dal gusto morbido to. La Puglia, producendo circa il 60% dell’olio della nostra e Bios, il Biologico nazione, non poteva non avere un Igp, potendo contare su pluripremiato. Coun’enorme eterogeneità di cultivar e quindi di caratteristiche organolettiche, che consentono di ottenere oli equilibrati e di ricelli, inoltre, ha altissima qualità. Il nostro Igp è prodotto interamente nella lanciato Casa Corinostra azienda agricola Pantaleo Agricoltura, dove sono a celli, la nuova linea dimora 15 diverse cultivar e dove possiamo cadenzare e di prodotti certificati controllare tutte le fasi, dalla raccolta alla molitura fino alla conservazione e quindi al confezionamento, anche che racconta il viaggio grazie a un QR-code apposto sull’etichetta del prodell’olio dal campo in dotto». Per il 2020 l’azienda ha in programma un cui vengono raccolte le olio extravergine biologico e il Rusticano olive fino allo scaffale gra100% italiano, un extravergine italiano non filtrato. zie al QR Code posto sulle DM MAGAZINE 73


FRESCO E FRAGRANTE O DENSO E PERSISTENTE?

Ogni piatto ha il suo Aceto Balsamico di Modena I.G.P. Ponti preferito. Per sceglierlo, c’è il nuovo sistema di classificazione Ponti con i suoi tre parametri, da oggi su ogni etichetta.

MATURAZIONE

MOSTO

DENSITÀ

In botti di legno pregiato, conferisce aromi e struttura

Ingrediente fondamentale, caratterizza con profumi e sapore unici

Caratteristica essenziale della qualità, dona armonia e persistenza

Con l’esperienza di chi fa aceto da nove generazioni, Ponti offre uno strumento chiaro e trasparente garantito da SGS, leader mondiale delle certificazioni. Per orientare l’acquisto e arricchire l’offerta.

Scopri di più su ponti.com


MERCATI DMM

Gruppo Salov presenta il brand premium Filippo Berio Filippo Berio, brand del Gruppo Salov lanciato in Italia a fine 2019 e già conosciuto e apprezzato in tutto il mondo, propone quattro oli extravergine di oliva prodotti secondo il Metodo Berio, il percorso di qualità e sicurezza tracciato lungo tutta la filiera che da ora si fregia anche della certificazione di Sgs. Tale metodo utilizza l’applicazione di tecniche di coltivazione e produzione integrata, nel pieno rispetto dell’ambiente e dell’ecosistema e di scrupolosi controlli durante tutte le fasi del processo produttivo e di selezione, trasporto in frantoio e molitura delle olive. La spremitura si avvale soltanto delle olive migliori e avviene rigorosamente a freddo e nel minor tempo possibile. La gamma comprende: il Classico, la referenza più versatile ed equilibrata della linea; il Bassa Acidità, rotondo e armonico con un’acidità massima naturale di 0,3%; il 100% Italiano, fruttato e vivace, prodotto unicamente con olive di origine italiana; il Biologico, realizzato con sole olive da agricoltura biologica controllando ogni passaggio della produzione secondo la regolamentazione europea dedicata al biologico (codice IT BIO 006).

con l’aggiunta a scaffale di referenze con caratteristiche particolarmente apprezzate da chi è attento ad uno stile di vita sano e alle tematiche riguardanti l’impatto ambientale. Tra le novità spicca l’olio di semi di girasole altoleico 100% Italiano Zucchi, che va a completare la gamma degli oli di semi 100% italiani da filiera tracciata e certificata, lanciata nel 2014. Questo prodotto, grazie alla sua composizione di acidi grassi insaturi e al suo punto di fumo elevato, sta conquistando i consumatori per le fritture e le cotture ad alta

temperatura. Attenzione all’ambiente, invece, per Friol che rinnova il proprio packaging in chiave green. «Friol, brand leader nel segmento degli oli per frittura con il 24% di quota, – afferma Roberto Sassoni, direttore generale business unit Italia Carapelli Firenze – è stato protagonista di un importante rilancio all’insegna dell’ecosostenibilità. Abbiamo infatti introdotto una nuova bottiglia ottenuta con il 14% di plastica in meno, che presto sarà estesa anche al resto della gamma dei semi».

finale attraverso i prodotti stessi, le aziende del comparto adottano una strategia di comunicazione che fa un uso bilanciato dei media tradizionali e dei canali digital. Il 2020 vede il ritorno di Carapelli in comunicazione televisiva, con una ricca pianificazione su tutte le principali reti nazionali e sui canali satellitari, oltre a una importante presenza su piattafor-

L’importanza della comunicazione Oltre a comunicare con il consumatore DM MAGAZINE 75


P U R A PA S S I O N E P E R I L G U S T O

Monorigine Perù Nei lontani territori del Perù amazzonico nasce un eccezionale cacao, unico e incontaminato, perfetto per elaborare ricette dalle ineguagliabili note aromatiche e per abbinamenti ricercati.

Le Tavolette Biologiche

Le 6 nuove tavolette Biologiche firmate Vanini stupiscono per la loro golosità, nata dall’incontro fra note dolci e sfumature salate, fra un cioccolato amabile e rotondo ed inclusioni croccanti dal gusto deciso.


MERCATI DMM me digitali e canali social. Il nuovo spot celebra la capacità di un grande olio di ispirare ogni preparazione culinaria, alla stregua di una creazione artistica e racconta una storia di italianità e qualità centenaria, di cui Carapelli è protagonista. Oleificio Zucchi, che quest’anno festeggia i suoi 210 anni, in marzo ha lanciato una nuova campagna pubblicitaria, dedicata a raccontare il nuovo posizionamento di marca, i valori e la storia dell’azienda, il tutto sintetizzato nel payoff “

La nostra idea di olio”. Partita a inizio anno con il primo spot tv su tutte le principali reti e piattaforme nazionali, con questo progetto l’azienda valorizza l’approccio a 360° al mondo dell’olio puntando su sostenibilità, tracciabilità e arte del blending. Il sito e le pagine Facebook e Instagram restano, invece, gli strumenti più immediati e di forte impatto per far conoscere i propri prodotti ai consumatori. Monini ad

aprile ha invece lanciato una campagna di comunicazione integrata articolata su mezzi offline e online, con spot di diversi formati per raccontare la nuova storia Monini, volta a valorizzare l’immagine della marca e la sua posizione nel mercato italiano e internazionale. Una storia fatta di tradizione, qualità, ma soprattutto di piacere, nonché di condivisione di un valore che Monini fa proprio e di cui si fa portatore: l’italianità.

SPAZIO AGLI OLI BIOLOGICI FUNZIONALI Nel segmento biologico trovano spazio anche referenze con funzioni benefiche per la salute. Gli Oli della linea Biologica Benvolio 1938 nascono proprio dalla prerogativa di trarre il meglio dalla natura, offrendo un prodotto naturale da agricoltura biologica certificata e garantita. «Tutti i nostri prodotti – spiega Martina Manna, global sales marketing manager di Benvolio – fanno parte della grande famiglia degli Oli del Benessere e oltre a possedere caratteristiche organolettiche uniche, nascono come alimenti funzionali al servizio della salute, in grado di aiutare le persone a stare bene partendo dalla tavola e dal mangiare sano. Ognuno è il frutto di una filiera biologica certificata e senza Ogm ed è naturalmente ricco di sostanze preziose per l’organismo. Olio di avocado e olio di zucca sono gli ultimi lanci di completamento per la linea». Tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020, l’azienda ha anche investito sulla sostenibilità aumentando la tracciabilità dei prodotti e utilizzando per gli oli materiali riciclati e ‘leggeri’. Gli oli della linea Benvolio bio vengono raccontati nel viaggio dal campo allo scaffale in un’ottica di trasparenza verso il consumatore grazie alla presenza di un QR Code e a dati memorizzati in una blockchain.

DM MAGAZINE 77


MERCATI DMM

L’aceto gode di buona salute

Sorride anche il mercato dell’aceto con una crescita sia a volume, pari a +8,7%, che a valore, pari a +2,7% (fonte: IRI Totale Italia Iper+Super+LSP AT agosto 2020). Nello specifico, l’aceto classico cresce del +6,9% a volume e del +3,3% a valore, mentre l’aceto di mele registra un incremento pari al +6,4% a volume e al +6% a valore. La crescita più vivace è però registrata dai segmenti altri aceti (+47,8% a vol. e +45,2% a val.) e aceto di alcool (+31,5% a vol. e +30,5% a val.). Andamento un po’ meno brillante per l’aceto balsamico, che segna +0,3% a volume e -0,8% a valore. In calo, il segmento aceto speciale, che registra -2% sia a volume che a valore, e la glassa di aceto balsamico con una flessione pari a -4,2% a volume e -5% a valore. I primi tre produttori coprono a valore il 50,9% del mercato (Ponti, Acetificio De Nigris e Monari Federzoni), con la private label che pesa il 29,8%.

78 DM MAGAZINE

Monari Federzoni amplia la gamma Gli Artigianali

Andamento per aree geografiche e canali Il Nord Ovest si dimostra l’area più performante, con una crescita del +29,9% a volume e del +30,2% a valore, seguito dal Nord Est con +24,6% a volume e 28,1% a valore, dal Sud con +25% a volume e +20,8% a valore e dal Centro+Sardegna con +20,5% a volume e +20,9% a valore. A livello di canali, il Super stacca tutti mettendo a segno +71,4% a volume e +71,5% a valore, mentre Lsp segna +17% a volume e +15,7% a valore e Iper registra +11,6% a volume e +12,8% a valore.

La storica azienda modenese, produttrice di Aceto Balsamico di Modena Igp, condimenti e bevande, co-leader di mercato in Italia, continua ad arricchire la propria gamma di prodotti con due nuove referenze di alta qualità che entrano a far parte della linea Gli Artigianali. La prima novità è “Forte”, il primo aceto di vino 8° di acidità, la più alta gradazione di aceto di vino attualmente presente sul mercato, nelle varianti Bianco e Rosso. Uve 100% nazionali, un processo produttivo realizzato interamente nella storica sede modenese di Monari Federzoni e affinamento in botti di legno pregiato danno vita a due prodotti che si distinguono per proprietà e caratteristiche organolettiche uniche, gusto deciso e profumi intensi. Sono indicati come condimenti per insalate, per la marinatura di pesce e carni e particolarmente adatti per la realizzazione di salse. La linea Gli Artigianali si amplia anche grazie all’Aceto di Vino Bianco Biologico: una referenza ottenuta da uve 100% italiane certificate biologiche. Senza solfiti, pesticidi, allergeni, coloranti e conservanti, questa proposta, fresca e profumata, è caratterizzata da 6° di acidità risultando ideale per la preparazione di insalate di verdure crude o cotte.


MERCATI DMM

I consumatori apprezzano le proposte healthy Ricerca, sperimentazione e analisi dei trend di consumo hanno dato vita a nuove referenze che soddisfano pienamente le esigenze di chi ama seguire uno stile di vita orientato al benessere. È il caso di Bongiorno Vinegardrink di Monari Federzoni, innovativa gamma di healthy drink bio con Aceto Balsamico di Modena Igp e Aceto di Mele proposta in cinque varianti: arancia, frutti rossi & melograno, limone & zenzero, mela & cannella e miele. I drink Bongiorno - disponibili in bottiglia di vetro 100% riciclabile - hanno un basso contenuto calorico, sono non gassati, non filtrati

e con ‘madre’: sostanza naturale ricca di fibre. Le referenze sono inoltre gluten e OGM free, con solo zuccheri della frutta per un prodotto 100% made in Italy. Inoltre, le bevande Bongiorno sono ideali gustate subito prima della colazione e, se assunte ogni mattina, contribuiscono alla regolare funzione digestiva. Nella stessa direzione va anche De Nigris con gli Aceti del Benessere: tre referenze – MelaMadre, Aceto di Melograno e Aceto di Cocco – fortemente innovative che uniscono le virtù dell’aceto con le proprietà benefiche di mela, melograno e cocco. Tutti e tre non filtrati, non pastorizzati e biologici, i prodotti sono ricavati da aceto madre e sono naturalmente senza glutine. Le referenze sono inoltre molto versatili poiché sono aceti da bere, condimenti e ingredienti preziosi per creare cocktail e bevande. «Il riscontro che hanno ottenuto i nostri Aceti del Benessere – di-

chiara Armando De Nigris, presidente del Gruppo de Nigris – è stato fin da subito positivo: questi aceti si sono posti sul mercato nazionale creando un segmento fino ad allora inesistente. Allo stesso tempo sui mercati internazionali si presentano come prodotti assolutamente in linea con i nuovi trend salutistici». Attenzione alla salute anche per Acetum con il suo aceto di mele Melinda Bio non filtrato. La referenza contiene tutte le proprietà benefiche della madre dell’aceto ed è pienamente in linea con le nuove abitudini di consumo che vanno sempre più nella direzione di prodotti non solo buoni ma anche alleati del benessere. La sostenibilità al primo posto Per De Nigris la sostenibilità passa attraverso un progetto etico, trasparente e sostenibile intrapreso con Aceto dal Campo, un aceto di vino di Filiera controllata e certificata, nato in seno a Coldiretti. Grazie a questo percorso l’azienda ha cercato di accorciare in maniera importante la filiera ottenendo un prodotto plastic free e 100% Made In Italy, riducendo anche le emissioni di CO2 bypassando circa quattro passaggi della filiera produttiva. Per Monari Federzoni l’attenzione all’ambiente, invece,

DM MAGAZINE 79


Liberi di scegliere di mangiare sano

Felicia. L’Avena che diventa Pasta. Fonte di fibre, biologica, vegan e naturalmente gluten free, la Pasta con Avena Felicia dal gusto unico e delicato consente molteplici abbinamenti in cucina, dal dolce al salato; è buona anche fredda e adatta a chi desidera gustare un piatto di pasta fuori dai pasti. Scopri tutte le altre referenze.


MERCATI DMM si traduce in un sistema articolato e integrato di azioni e misure. Sul fronte del risparmio di risorse energetiche e naturali, l’azienda ha realizzato qualche anno fa un impianto di cogenerazione a oli vegetali che produce 3,2 milioni di KWh di energia da fonti rinnovabili, ha ridotto del 60% il consumo di energia per l’illuminazione grazie all’installazione di lampade a LED e del 36% i consumi d’acqua rispetto al 2018. «Per quanto riguarda il packaging – sottolinea Matteo Candotto, direttore commerciale Monari Federzoni – entro il 2020 l’81% di imballi in cartone sarà realizzato in materiale riciclato e certificato FSC, crescerà la quota di bottiglie in vetro riciclato utilizzate,

oggi pari al 66%, e saranno eliminati i tappi in pvc per i prodotti bio. Non manca poi l’attenzione alla gestione dei rifiuti, che nel 2020 saranno differenziati all’80%». Acetum considera la sostenibilità una delle proprie mission, perché parte integrante della cultura aziendale. «L’Aceto Balsamico – afferma Cesare Mazzetti, presidente di Acetum – non esisterebbe senza il suo territorio, per questo Acetum è in prima linea nella riduzione dei consumi, nella produzione di energia pulita, nella depurazione delle acque reflue, nella sostenibilità dei processi produttivi e di confezionamento. Da tempo abbiamo iniziato la strategia di riduzione dei materiali plastici, come l’adozione di inchiostri non tossici per etichette e cartoni. Promuoviamo inoltre il

recupero e la raccolta differenziata di tutti i nostri scarti di produzione, produciamo energia elettrica pulita dal nostro impianto fotovoltaico che soddisfa oltre il 40% dell’intero fabbisogno aziendale e abbiamo installato un depuratore a fanghi attivi biologico per la gestione dei reflui industriali».n

Arriva l’Aceto Balsamico di Modena Igp Biologico - Quattro Foglie Acetum, storica azienda italiana specializzata nella produzione di aceto e, in particolare, nel segmento dell’aceto balsamico di Modena e derivati, ha recentemente lanciato l’Aceto Balsamico di Modena Igp Biologico - Quattro Foglie, ottenuto dalle migliori materie prime biologiche e perfezionato in botte fino a raggiungere una consistenza complessa e fruttata. Per le sue caratteristiche specifiche è un condimento perfetto per le insalate di stagione, le verdure alla griglia e le vinaigrette. Il sistema “foglie” di AIB (Assaggiatori Italiani Balsamico), creato vent’anni fa e a oggi utilizzato da un numero crescente di aziende e su uno stimato di mezzo miliardo di bottiglie in tutto il mondo, è importante per comunicare le differenze qualitative tra le referenze. Si tratta, infatti, dell’unico sistema indipendente di classificazione delle qualità di Aceto Balsamico di Modena: un metodo oggettivo di valutazione che identifica quattro semplici categorie qualitative costruite su parametri chimico-fisici e sensoriali, rappresentate da un numero di foglie crescente, da uno a quattro, che permettono di riconoscere a prima vista il prodotto più adatto ad ogni esigenza.

DM MAGAZINE 81


INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

14esima convention Consorzio Coralis: la TRASFORMAZIONE NECESSARIA La convention si è svolta in una duplice forma: live per gli ospiti che sono potuti intervenire fisicamente e in remoto per dare la possibilità di partecipare ai soci che non erano presenti.

Eleonora Graffione, presidente del Consorzio, ha aperto i lavori: “E’ stato un periodo difficile ma insieme ce l’abbiamo fatta! In questi mesi il lavoro della centrale non si è fermato”, ci siamo rafforzati migliorando la tecnologia per garantire tutti i servizi e abbiamo valutato nuovi progetti da mettere a disposizione dei soci. Abbiamo migliorato il Servizio Immagino di GS1 e a novembre ci sarà l’evoluzione verso la piattaforma Allineo di GS1 per completare le informazioni di prodotto

messe a disposizione dai fornitori, mentre per l’e-commerce abbiamo siglato un accordo con RESTORE per un set di servizi completi con un accesso dedicato ad ogni insegna. E poi continuità dei tavoli commerciali per migliorare la conoscenza dei prodotti e le condizioni contrattuali, e migliori procedure supportate da nuove tecnologie, per la sicurezza ed adattabilità di lavoro dei nostri collaboratori. “Ci siamo sostenuti e abbiamo saputo leggere le reciproche necessità e provvedervi”. Un’apertura che ha parlato di progetti futuri ma che aveva anche il buon sapore di un ringraziamento collettivo.

Ospiti della convention, Cristina Lazzati, direttore di prestigiose testate di settore e Giorgio di Tullio, Identity Innovation Design. Due inter-

venti densi di spunti che, pur partendo la prima da una premessa concreta e tangibile la seconda filosofica e visionaria, sono convertiti su alcune parole chiave per il futuro della GDO: etica, omnicanalità, sostenibilità, prossimità, sicurezza, trasformazione. “Le differenze raccordano” ha dichiarato Giorgio Di Tullio valorizzando in questo modo il dna di Coralis e spingendo i soci ad una sempre maggiore sinergia. Cristina Lazzati ha invece regalato alla platea un’attenta analisi del panorama della GDO domestica e internazionale.


APERTURE DMM

Nasce Aicube 4.0,

supercentrale d’acquisto promossa da Gruppo VéGé e Carrefour Andrà a rappresentare, in fase di negoziazione, circa 5.256 punti vendita sull’intero territorio nazionale, per un fatturato complessivo al consumo superiore a 15,7 miliardi di euro.

G

ruppo VéGé e Carrefour Italia hanno annunciato lo scorso settembre la sigla del nuovo patto che sancisce il varo di Aicube 4.0, supercentrale d’acquisto nello scenario della Grande Distribuzione Organizzata italiana, con una progettualità e una rotta ben definite. Aicube 4.0, acronimo di Associazione Imprese Internazionali Indipendenti 4.0, che avrà a brevissimo una sede propria pienamente operativa, nasce con una market share del 12,7% [fonte: elaborazione Aicube4.0 su dati Nielsen, GNLC ed. Febbraio 2020].

L

a nuova supercentrale andrà a rappresentare, in fase di negoziazione, circa 5.256 punti vendita sull’intero territorio nazionale, per un fatturato complessivo al consumo - inclusi gruppi mandanti – superiore a 15,7 miliardi di euro. «Aicube 4.0 nasce dalla comune volontà di proseguire una collaborazione che si è dimostrata solida e proficua mettendo a frutto il meglio delle esperienze acquisite in questi anni - ha dichiarato Nicola Mastromartino -. Ci sono poi istanze che una realtà come Aicube 4.0 è senz’altro in grado di rappresentare con maggior forza. Mi riferisco non solo alla capacità di dispiegare un’offerta sempre più articolata di prodotti di qualità a prezzi convenienti, ma anche a un’interlocuzione sempre più costruttiva ed equilibrata nelle relazioni commerciali con le grandi imprese industriali di marca».

I

l patto sottoscritto da Gruppo VéGé e Carrefour Italia impegna le due realtà di primissimo piano

della Gdo italiana per il prossimo triennio, senza facoltà di recesso anticipato.

L

’architettura della nuova centrale d’acquisto, tuttavia, rende possibile da subito l’ingresso di ulteriori soci che vogliano condividere la mission del progetto. «L’alleanza con Gruppo VéGé, con cui collaboriamo da 2 anni, mostra come organizzazioni con matrici differenti possano convergere dando vita a una struttura snella, efficiente e reciprocamente vantaggiosa, ma soprattutto capace di sviluppare sinergie e progetti ambiziosi a beneficio dei consumatori, andando oltre la somma delle quote di mercato da spendere in sede di contrattazione - commenta Christophe Rabatel per Carrefour Italia -. Aicube 4.0 prende in carico il potenziale dell’aggregazione precedente, in particolare il focus sulla convenienza e la valorizzazione delle filiere». n

DM MAGAZINE 83


INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

Piatti monouso in alluminio:la rivoluzione sostenibile del food delivery

Innovazione dei prodotti, soddisfazione dei clienti e rispetto dell’ambiente: sono questi gli asset fondamentali sui quali si fonda Contital, azienda che da più di 25 anni si occupa della produzione e della distribuzione di imballaggi in alluminio e non solo. In virtù di questi concetti chiave e del particolare periodo storico che stiamo vivendo, l’azienda ha deciso di lanciare sul mercato una nuova linea di piatti monouso in alluminio per la grande distribuzione e per il mondo Ho.Re.Ca. La gamma di prodotti, caratterizzata da un design innovativo e funzionale, è interamente realizzata con il 100% di materiale riciclato. A conferma ulteriore della vocazione ambientale dell’azienda, Contital ha anche deciso di avvalersi della metodologia LCA (Life Cycle Assessment) per valutare in maniera scientifica e trasparente i potenziali impatti ambientali della nuova linea di piatti monouso in alluminio nudo e laccato. Lo Studio LCA, verificato con Critical Review dall’ente accreditato SGS, evidenzia come il ciclo integrato di Contital permetta ai piatti di ottenere valori LCA molto competitivi. Per soddisfare le esigenze del mercato del food delivery e del takeway, i piatti hanno pareti rigide e un bordo liscio che può essere sigillato con film salvaliquidi - tradizionale e bio – o chiuso con coperchi preformati in materiale riciclabile, per garantire sicurezza e igiene. Hanno un costo competitivo, se paragonati ai prodotti simili realizzati con polpa di cellulosa o bio-plastica e sono adatti all’uso in forni tradizionali e a microonde, per congelamento e surgelazione. Questa nuova gamma di prodotti, che ha vinto già nei primi mesi del 2020 ben tre premi internazionali, è disponibile in varie tipologie (multiuso, superfondo, fondo, piano e dessert) e forme (quadrata, rotonda e altre in realizzazione). I piatti monouso in alluminio sono stati pensati per offrire un’alternativa pratica, esteticamente accattivante e soprattutto sostenibile, a un pubblico che sempre più cerca un prodotto di qualità e rispettoso dell’ambiente da poter utilizzare comodamente a casa propria.


IMPRESE DMM

Caffè Borbone prosegue la sua crescita nel mercato italiano I prodotti del brand sono interessati da altissime rotazioni, in continuità oltre che in promozioni, e l’azienda sta lavorando costantemente su tutte quelle che sono le leve del marketing mix.

C

affè Borbone, tra i principali torrefattori specializzati nella produzione di caffè in grani, cialde e capsule, stima di chiudere il 2020 a circa 215 milioni di fatturato, tra canale moderno e professional. «Un risultato davvero soddisfacente – dichiara Francesco Garufi, direttore commerciale retail – se si considera che l’anno scorso abbiamo chiuso a 170 milioni di euro e due anni fa a 135 milioni». Caffè Borbone è una realtà italiana in continua espansione, che punta ad ampliare il proprio giro d’affari ulteriormente nei prossimi anni, con sviluppi e potenzialità di incremento anche nel mercato estero a cui sta dedicando già dei progetti sempre più strutturati.

L

’azienda registra una crescita importante anche nell’ambito della grande distribuzione, sia a livello di pondera-

ta sia a livello di performance di fatturati. «Siamo leader in Area 4 nel mondo del monoporzionato – prosegue Garufi – e stiamo aumentando la nostra penetrazione nelle aree 3, 2 e 1 Nielsen. A settembre abbiamo raggiunto la quota ponderata di 58 punti e l’obiettivo, ambizioso ma assolutamente raggiungibile, è di arrivare entro il prossimo anno a 85 punti di ponderata a livello Italia».

I

prodotti del brand sono interessati da altissime rotazioni, in continuità oltre che in promozioni, e l’azienda sta lavorando costantemente su tutte quelle che sono le leve del marketing mix che consentono di poter far crescere le quote e allargare gli assortimenti. Oltre ad incrementare la distribuzione, infatti, Caffè Borbone mira ad accrescere la presenza dei prodotti sugli scaffali aumentando le

referenze nelle strutture che già distribuiscono il brand napoletano.

I

l marchio si distingue anche per la sua anima green ed è consapevole dell’importanza di avere un approccio integrato quando si parla di sostenibilità. In particolare, le certificazioni acquisite negli anni, riconosciute a livello internazionale, come la certificazione Compostabilità CIC per la cialda compostabile. Inoltre, l’azienda possiede le certificazioni BRC Food e la IFS Food e le certificazioni ISO 9001 del 2015. Vengono eseguite periodicamente analisi materiali e verifiche di fattibilità in relazione alla compostabilità e tracciabilità dei prodotti in tutte le fasi di produzione, trasformazione e distribuzione, e analisi del prodotto finale per verificare la presenza di metalli, contaminanti e ogni agente indesiderato.n DM MAGAZINE 85


Di qualità, innovative e naturali, le caramelle che piacciono di più

86 DM MAGAZINE


FOCUS

Le vendite di caramelle nell’anno terminante a gennaio 2020 nei supermercati e negli ipermercati del nostro Paese hanno abbondantemente superato i 350 milioni di euro, facendo registrare una variazione di +1,1% rispetto ai dodici mesi precedenti.

D

ure, ripiene, morbide, colate, gelatine, gommose, alla fragola, al limone, all’arancia, alla liquirizia, alla menta, al cioccolato o al mix di sapori. Ce n’è davvero per tutti i gusti quando si tratta di scegliere quale caramella mangiare. Il mercato di queste piccole dolcezze, sempre molto apprezzate dai consumatori italiani, è ricchissimo di varietà di prodotti così come di brand, alcuni dei quali con le loro specialità hanno fatto la storia di questo settore. Secondo i dati elaborati da Iri, le vendite di caramelle nell’anno terminante a gennaio 2020 nei supermercati e negli ipermercati del nostro Paese hanno abbondantemente superato i 350 milioni di euro, facendo registrare una variazione di +1,1% rispetto ai dodici mesi precedenti. In termini di volumi, invece, sono state vendute circa 32.000 tonnellate di prodotti, un quantitativo sostanzialmente in linea con quello del 2018 (-0,3%).

DM MAGAZINE 87



FOCUS

Sono molte le novità che le aziende del comparto lanciano ogni anno sul mercato cercando di soddisfare le preferenze dei consumatori con gusti originali e con accostamenti particolari di due o più ingredienti. Una spinta innovativa che riguarda anche i formati e il packaging con confezioni in grado di incontrare sempre di più le nuove esigenze dello shopper. La caramella è sicuramente un prodotto che porta con sé un elevato valore di autogratificazione e di puro piacere, ma negli ultimi anni è cresciuta molto anche la componente salutistica. Con un consumatore sempre più esigente e attento al proprio benessere fisico, infatti, i player del mercato continuano a proporre tante referenze senza zucchero, con soli ingredienti naturali o con vitamine, destinate anche a un pubblico vegano o con particolari necessità alimentari come le intolleranze al glutine o al lattosio. L’emergenza sanitaria causata dalla pandemia del Covid-19, poi, ha accentuato questa tendenza ed è in aumento la domanda di caramelle con produzione “made in Italy”, con filiera corta e con materie prime da agricoltura biologica.

CRESCONO LE CARAMELLE MORBIDE Il canale moderno nel 2019 ha registrato una lieve crescita a valore, trainata dalle caramelle morbide. «Con i due nostri marchi principali, Werther’s Original, le storiche caramelle Alla conquista della Penisola

Storck lancia ogni anno nuovi prodotti a livello internazionale, con un tasso molto alto di innovazione su caramelle e altre referenze, soprattutto a base cioccolato. «In Italia, anche nel 2021 lavoreremo per continuare a offrire novità nella regione in cui siamo più “maturi” e dove buyer e consumatori ci conoscono da molti anni – spiega Michele Tentindo – nel frattempo, proseguiremo ad allargare la distribuzione nel resto del Paese con i prodotti più storici e consolidati, seguendo i casi di successo già registrati in molti altri mercati europei e non solo».

DM MAGAZINE 89


Da sempre Fida seleziona materie prime di alta qualitĂ per le sue caramelle creando prodotti unici ed infinitamente golosi come Rossana e Bonelle. Scopri di piĂš su www.fidacandies.it


FOCUS

alla panna, e Nimm2 Smilegummi, ovvero le gommose alla frutta con vitamine – afferma Michele Tentindo, Business Unit Director di Storck –, siamo cresciuti in Trentino-Alto Adige, nel quale da sempre abbiamo una quota molto elevata, ma i volumi sono in aumento anche nel resto del Paese, dove stiamo allargando la distribuzione in Gdo». GRANDE ATTENZIONE ALLA FILIERA CORTA E AGLI INGREDIENTI NATURALI Il 2019 ha visto consumi stabili e spostamenti interessanti delle aziende verso l’area di prodotto più qualificato. Poi la tempesta del Covid. «Lo scorso anno – afferma Luigi Serra, AD di Serra Industria Dolciaria – la nostra strategia è stata quella di presidiare un settore “premium” di caramelle come le territoriali di qualità, con le nostre “Le Specialità Italiane”, o il biologico, con le nostre “Le Specialità BIO”. Oggi, invece, la filiera corta, la produzione nazionale e la specia-

lità territoriale sono argomentazioni vincenti, così come la “clean label”, cioè l’ingredientistica essenziale, corta e il più possibile naturale».

Gustose novità senza zucchero

L’azienda produce anche barrette di frutta, naturali e bio, ma lo storico core business rimane quello delle caramelle. «Siamo soddisfatti di aver proposto nel 2020 una linea di caramelle senza zucchero decisamente innovative – continua Luigi Serra – sia in termini di accostamenti di gusti, come per esempio la nota speziata dello zenzero in sottofondo, sia soprattutto per il ricco sapore fruttato, privo di retrogusti “chimici”».

DM MAGAZINE 91



FOCUS

Nuova combinazione armoniosa

SODDISFARE IL CONSUMATORE ATTENTO AL BENESSERE Il 2020 ha messo ancora più in luce l’attenzione del consumatore per il proprio benessere. «Il mercato delle caramelle ha inevitabilmente risentito della situazione che purtroppo ci siamo ritrovati a vivere in questi mesi – afferma Emanuela Busi, Marketing Manager di Divita – ma Ricola, proprio

Con l’arrivo dell’autunno l’azienda ha lanciato una nuova referenza della linea “Ricola Azione Glaciale”. «Dopo l’introduzione sul mercato, esattamente un anno fa, del gusto Menta Forte – spiega Emanuela Busi – proponiamo una nuova variante: Limone e Mentolo, una combinazione davvero armoniosa. I due prodotti, disponibili nel formato tascabile in astuccio da 50 g e in busta da 70 g, hanno in comune un gusto forte per una caramella funzionale, ma nello stesso tempo gradevole e freschissima».

DM MAGAZINE 93



FOCUS

Nuova morbidezza da gustare

Lo scorso maggio Fida ha lanciato sul mercato una gustosa novità. «Le nuove Bonelle Toffee uniscono tutta la qualità e la bontà di Bonelle – spiega Pierluigi Gravina – per regalare al consumatore una caramella ricca di gusto e piacevole da masticare. È disponibile in tre golose varianti: al Latte, la più classica tra le toffee, Liquirizia, per regalare momenti di puro piacere, e Mentaliquirizia, un delizioso mix per un sapore autentico da gustare dall’inizio alla fine. Le nuove Bonelle Toffee, inoltre, sono senza glutine, 100% vegetariane e certificate Halal».

grazie al posizionamento di marca che la contraddistingue e all’offerta di prodotti benefici e naturali a base di erbe officinali, è riuscita a guadagnare quote di mercato, mostrando come i valori che la caratterizzano dalla sua nascita, 90 anni fa, siano più che mai attuali». I PLUS DEL BRAND SONO ANCORA DECISIVI Oggi il consumatore è sempre più attento all’etichetta del prodotto e ai plus qualitativi che la marca è in grado di veicolare. «Il brand Rossana ha confermato anche nel 2019 un importante trend di crescita a doppia cifra già mostrato negli anni precedenti – afferma Pierluigi Gravina, Direttore Commerciale di Fida – grazie anche al supporto della referenza Rossana Cioccolato 175 g, mentre Rossana l’originale ancora una volta è prima nelle vendite a valore nella distribuzione moderna».n

DM MAGAZINE 95


L’ORGOGLIO, SENZA PREGIUDIZIO


REAL ESTATE DMM

Il futuro del retail non è il retail La maturità dei centri commerciali non è solo un fatto quantitativo come emerge nel report quanto piuttosto un fatto qualitativo. Per superare questo problema la sfida è di abbinare nuove funzioni a quella propria del commercio.

D

iverse parti indicano come consolidata una tendenza alla saturazione degli spazi commerciali, ancor più vero se riferito ai centri commerciali. Una maturità che vede sempre più vicina la domanda di spazi rispetto all’offerta. Questo

avvicinamento è stato certamente favorito dalla sempre maggiore importanza del commercio elettronico e di tutte le forme di commercio “non fisico”, tendenza ben lungi dall’aver espresso tutto il potenziale. Secondo un report realizzato a livel-

lo europeo da Cushman & Wakefield, questa maturità porta a concentrare l’attenzione degli sviluppatori verso azioni di riqualificazione e di ristrutturazione volte a creare spazi per lo shopping e il tempo libero più moderni e accoglienti.

C

iò porterebbe a un ulteriore polarizzazione e distanza fra prime location in crescita e posizioni secondarie in difficoltà. La soluzione proposta nel citato report sarebbe quella di focalizzare l’attenzione degli sviluppatori verso la riconversione delle posizioni secondarie a funzioni quali uffici, abitazioni o altre tipologie non commerciali. Questa visione, eccessivamente semplicistica, è stata ulteriormente indebolita dalla crisi “covid-19” che ha turbato le logiche di mercato. DM MAGAZINE 97



REAL ESTATE DMM

L

a verità è che la “stanchezza” del consumatore verso le strutture dei centri commerciali è stata solo stimolata dai fattori richiamati, ma era già in atto da diverso tempo e, fin che è stato possibile, si è cercato di contrastarla con l’attività di leasing o di maquillage sugli edifici. La maturità dei centri commerciali, pertanto, non è solo un fatto quantitativo come emerge nel report quanto piuttosto un fatto qualitativo. Per superare questo problema la sfida è di abbinare nuove funzioni a quella propria del commercio (acquisto di beni) in misura sapiente e sempre più strutturata oltreché adattata ai luoghi e ai bacini demografici.

I

n quest’ottica, le funzioni aggiuntive – se ben equilibrate, nel medio periodo possono assumere una duplice valenza rispetto al retail che sempre di più da loro dipende; non solo quella di sostenerlo e rafforzarlo bensì integrarlo, dando luogo così a nuovi schemi frequentati anche per aspetti relazionali, di intrattenimento, di benessere, di svago, abitativi ecc… La sfida è avvincente proprio perché ora il successo passa anche per la giusta calibratura del mix di funzioni. Un interessante esempio, in corso di realizzazione con apertura prevista 2022, è offerto da “Milanord2” un complesso che, partendo

S

da solide dotazioni infrastrutturali e da una rilevante e agiata catchment area, propone una combinazione di commercio (centro commerciale, super & fresh market), intrattenimento e tempo libero (sky plaza e cinema), ristorazione (food court), innovazione (area eventi digitali) proporzionata in modo non scontato.

L

a tendenza è che questi oggetti edilizi si vanno aprendo sempre più verso l’esterno, sono resi più accoglienti e non solo esteticamente più attraenti. Luoghi in cui si sta bene e si trova o si può fare (quasi) tutto quello di cui si necessità: non solo beni ma anche servizi alla persona, cultura, cibo, lavoro, benessere ecc… Luoghi integrati e a ciò favoriti dalla gestione estesa a tutto il complesso, che al contempo garantisce novità per i fruitori e una costante vitalità.

i amplia la categoria di servizi offerti, per aumentare la platea dei frequentatori. Superare la logica esclusiva del canone di affitto che accentua troppo la valutazione nel breve periodo, quanto piuttosto abbracciare una logica di valore biunivoca poiché nel mediolungo risiede, nell’esperienza di chi scrive, uno dei fattori di garanzia di ritorno dell’investimento – e quindi di durata – per ciascun soggetto che nel tempo si succede nella proprietà dell’asset. Questa prospettiva è soltanto apparentemente sbilanciata verso criteri sociologici ed estetici a discapito degli aspetti economici. In realtà, rimodellare il real estate verso soluzioni mixed-use è una strategia che, come la diversificazione di qualsiasi portafoglio finanziario, offre maggiore protezione dai rischi insiti nelle varie fasi del ciclo economico. Certo, diversificare, tramite l’acquisizione di diverse asset class, ma anche tramite un approccio “uso misto” nell’ambito di un singolo progetto e ciò per dare al bene immobiliare una maggiore resilienza durante i cicli del mercato e meglio reagire alla evoluzione degli scenari politici, demografici ed economici.n

Alberto Deiana Project Management and Real Estate Executive, Mi.NoTer. DM MAGAZINE 99


TECNOLOGISTICA DMM

ALTAVIA,

lancia la nuova tecnologia Proflyer Una piattaforma digitale integrabile nell’app del retailer che permette di ampliare in maniera esponenziale le potenzialità del principale investimento in comunicazione delle insegne: il volantino cartaceo. L’azienda, specializzata nella comunicazione commerciale del settore retail, ha presentato un innovativo sistema tecnologico che rivoluziona il volantino tradizionale, trasformandolo in un media digitale. Ne abbiamo parlato con Paolo Mamo, Presidente e Amministratore Delegato di Altavia. Cosa è la tecnologia Proflyer? Proflyer è una piattaforma digitale integrabile nell’app del retailer che permette di ampliare in maniera esponenziale le potenzialità del principale investimento in comunicazione delle insegne: il volantino cartaceo. Con Proflyer, infatti, esso si evolve in un nuovo spazio multimediale omnicanale, uno strumento di comunicazione dinamico, orientato all’aumento del traffico in-store e alla fide-

100 DM MAGAZINE

lizzazione, con un’importante focalizzazione sulla profilazione, l’engagement e l’interazione con i clienti. Grazie all’interazione e all’integrazione con il CRM del retailer, Proflyer mostrerà a chi lo utilizza, quelle offerte e quelle promozioni che sono coerenti con chi lo sta utilizzando. Se lei è vegetariana, vedrà evidenziate per lei solo offerte e contenuti (ricette, concorsi, game) coerenti con la sua profilazione. Inoltre

le informazioni di navigazione tramite la tecnologia Proflyer arricchiranno il CRM dell’insegna. Un flusso costante di informazione che consente una targettizzazione scientifica. E poi la semplicità e velocità di passare dalla scelta a volantino all’acquisto in-store per redimere promozioni e vantaggi. Grazie a un codice datamatrix univoco stampato su ogni volantino e al login effettuato dai clienti per accedere alla tecnologia Proflyer, inoltre, l’insegna potrà conoscere esattamente quanti volantini sono stati consegnati e dove. In cosa si differenzia da un normale volantino? Il volantino che incorpora la tecnologia Proflyer ha l’aspetto di quello tradizionale,


TECNOLOGISTICA DMM

tutt’ora considerato lo strumento principe della comunicazione commerciale (il 69% dei consumatori, infatti, vi trova prodotti e offerte interessanti, mentre l’87% dei clienti decide quali referenze acquistare sulla base delle offerte disponibili, messe a confronto con le diverse insegne). Il valore aggiunto consiste nella possibilità d’interagire con chi lo consulta e di offrire contenuti diversi a seconda di chi li utilizza, ma anche di garantire la possibilità di fare comunicazione a più livelli arricchendo contemporaneamente il CRM dell’insegna.

Quali sono i vantaggi per un distributore? E per i consumatori? Retailer, brand e consumatori traggono evidenti vantaggi dalla tecnologia Proflyer: i primi, infatti, vedono aumentare il traffico in-store, la fidelizzazione e la profilazione dei clienti. La distribuzione certificata con il codice datamatrix, inoltre, consente l’ottimizzazione degli investimenti. I brand, invece, acquisiscono un nuovo canale per offrire promozioni personalizzate, ma anche l’opportunità di fare cross-selling, nonché la possibilità di raccogliere e utilizzare dati profilati ad alto valore aggiunto. Per quanto concerne i consumatori, infine, il vantaggio sta nel disporre di uno strumento interattivo, in grado di fornire informazioni dettagliate sui prodotti e contenuti innovativi. Con quali sistemi può interagire Proflyer? Proflyer è concepito per interfacciarsi con ogni siste-

ma utilizzato dai retailer, dal CRM, alle casse: esso, infatti, gestisce tutti i flussi di comunicazione dei dati, da e verso i sistemi dei clienti, attraverso l’impiego di tecnologie standard e “leggere”. Può fare un esempio di case history di successo, se già disponibile? Proflyer è sul mercato solo da qualche settimana, quindi è presto per una case history. Tuttavia, abbiamo già riscontrato grande interesse da parte di vari interlocutori. Posso anticipare, però, che entro la fine del 2020 Proflyer sarà integrato nel sistema di acquisto e promozione di un big player del retail alimentare italiano.n

Paolo Mamo, Presidente e Amministratore delegato di Altavia DM MAGAZINE 101



NEWS DMM

Riso Gallo alla conquista dei mercati esteri Sace e Banco BPM hanno finalizzato un’operazione di finanziamento da 3 milioni di euro a supporto del piano di crescita sui mercati esteri di Riso Gallo, azienda leader nella produzione di riso e risotti. L’operazione è stata perfezionata in piena emergenza Covid-19 e grazie al finanziamento erogato da Banco BPM, tramite la propria struttura Mercato Corporate Milano Lodi, e garantito da Sace, il noto brand investirà in attività di marketing, ricerca e sviluppo, nella registrazione di marchi e brevetti e nel rinnovo e riqualificazione di impianti e macchinari, oltre che nella partecipazione a fiere internazionali e nel capitale circolante. “In un anno complesso come questo - spiega Carlo Preve, amministratore di Riso Gallo, siamo orgogliosi di dare un segnale positivo e di concretizzare il nostro impegno come azienda simbolo del Made in Italy all’estero.”

Famila mette a segno una crescita del +9,3% a parità di rete Famila, l’insegna nazionale di Selex Gruppo Commerciale, entra nell’autunno di un anno impegnativo con il miglior risultato dell’ultimo decennio: +9,3% a parità di rete. Un dato ancor più positivo se confrontato con il mercato (Iper+Super) che ai primi di settembre era al +1,2%. La previsione di un andamento positivo per l’ultimo trimestre dovrebbe portare a un +12,8% di fatturato a fine anno, circa 2.200 milioni (1.950 milioni nel 2019). Sono quattro le declinazioni dei 235 punti vendita: Famila, Superstore, Iper e Market; quest’ultima, nata nell’estate 2019 dalla volontà di intercettare una fascia di consumatori attenti alla “prossimità” ma al tempo stesso esigenti in termini di completezza della spesa e con assortimenti adattati a differenti esigenze.

Sofidel: nuovo impianto negli Stati Uniti H&M chiuderà 250 negozi nel 2021 Il Covid-19 lascia segni pesanti su H&M: il colosso svedese, con oltre 5.000 punti vendita nel mondo, ha infatti in programma di chiudere, entro il 2021, qualcosa come 250 negozi, pari al 5% del proprio network. Il dato è la somma algebrica di un piano di 100 opening, contro 350 dismissioni. Nel periodo da gennaio a fine agosto il colosso del pronto moda ha chiuso 118 negozi e ne ha aperti 85, con un saldo negativo di 33. A motivare il taglio della rete fisica, ma anche a fungere da camera di compensazione è infatti, come per altri retailer, soprattuto lo sviluppo del canale online, attivo, per il marchio portabandiera, H&M, in 51 nazioni. La sua incidenza ha raggiunto il 26% dei ricavi totali, e una variazione positiva, nei 9 mesi, del 36 per cento.

È pienamente operativo a Inola, in Oklahoma, il nuovo stabilimento di Sofidel, fra i leader a livello mondiale nella produzione di carta per uso igienico e domestico. Con sede a Porcari (Lucca), di proprietà delle famiglie Stefani e Lazzareschi, il Gruppo è noto in Italia e in Europa in particolare per il marchio Regina. Un impianto integrato – comprendente cioè sia la fase di cartiera, sia quella di trasformazione – la cui realizzazione ha comportato un investimento complessivo di circa 360 milioni di dollari. Nell’impianto sono impiegate oltre 300 persone. Il sito produttivo di Inola è il secondo – dopo quello di Circleville, in Ohio, inaugurato nel 2018 – realizzato ex novo da Sofidel negli Stati Uniti, e va ad aggiungersi ai siti Sofidel già attivi in altri stati del paese nordamericano.

DM MAGAZINE 103


CONFINDUSTRIA

ASSOCIAZIONE NAZIONALE EDITORIA PERIODICA SPECIALIZZATA


VIDEO DMM ERBERT INAUGURA A MILANO È sbarcato a Milano Erbert, il nuovo concept store ecosostenibile, inaugurato lo scorso giugno e situato in via Moscati 11. Il format innovativo, ideato da Enrico Capoferri fondatore e Ceo della startup EatRight, basa la propria filosofia sul rispetto ambientale e sul mangiare sano: i prodotti, infatti, provengono tutti da filiera controllata, frutta e verdura derivano da produzioni biologiche, mentre il packaging dell’intero assortimento è realizzato con materiali compostabili. Maggiori dettagli sono forniti ai mostri microfoni da Enrico Capoferro.

TRENTINGRANA RINNOVA IL PACKAGING

SPAZIO LENOVO INAUGURA A MILANO

Trentingrana CONCAST, il Consorzio della Provincia Autonoma di Trento, ha presentato due importanti novità nel corso dell’evento intitolato “Rinascimento Trentingrana”. Lo Stagionato 30 mesi un prodotto di nicchia, è realizzato con latte ricavato da bovine allevate sul territorio, la cui alimentazione controllata è costituita da fieno, foraggi e mangimi rigorosamente No Ogm, senza l’impiego di insilati. Per il 2020, è prevista la realizzazione di circa 2500 forme, che il Consorzio si propone di aumentare a 5 mila nei prossimi 5 anni. Cambia la veste grafica dell’intera Gamma di formaggi del Trentino, rielaborata in collaborazione con Neurexplore, società trentina specializzata in neuromarketing.

Sbarca in Italia Spazio Lenovo, il primo store europeo della multinazionale tecnologica di Pechino, situata ai numero 8/10 di Corso Matteotti, su mille metri quadrati di superficie commerciale, articolati su tre livelli. Si tratta di un concept altamente innovativo, che si propone come luogo in cui i consumatori possono sperimentare i vantaggi che la tecnologia è in grado di offrire per andare incontro alle esigenze quotidiane, nonché alle nuove necessità lavorative e di comunicazione. All’interno dello store, alcune aree stanno dedicate all’incontro e all’apprendimento. Ce ne parla nel dettaglio Natasha Perfetti, Country Marketing Manager di Lenovo Italia.

DHL SUPPLY CHAIN APRE LE PORTE DELLO STABILIMENTO DI CORTEOLONA (PV) DHL Supply Chain ha aperto le porte dello stabilimento di Corteolona, in provincia di Pavia, un campus tecnologico vasto oltre 80 mila metri quadrati, 10 mila dei quali sono adibiti all’attività di co-paking. L’offerta di servizi a valore aggiunto è fornita sia alle aziende di stoccaggio nel magazzino di Corteolona, sia a clienti esterni, che si avvalgono della sola attività di co-packing attraverso l’impiego di un sistema di navettaggio che consente lo spostamento delle merci nei vari depositi. Ce ne parla nel dettaglio Fabrizio Mascherpa, co-packing Manager di DHL Supply Chain.

DM MAGAZINE 105


VUOI ESSERE ELETTO PRODOTTO DELL’ANNO? Iscriviti all’Edizione 2021

02 45491704 • iscrizioni@prodottodellanno.it • prodottodellanno.it


NEL PROSSIMO NUMERO INCHIESTA Il futuro di Conad MERCATI Aperitivi Caffè Farine e preparati per dolci

Responsabile marketing Valentina Vendra v.vendra@edizionidm.it Marketing marketing@edizionidm.it tel: 02/20480344

Eventi Maya Plata eventi@edizionidm.it skype:mayaplata cell:3498734213

Commerciali: Enrico Bigatti e.bigatti@edizionidm.it skype: ebigatti cell:3282860964 Emanuela Dalchele e.dalchele@edizionidm.it skype: emanueladalchele cell:3332196167

Laura Origgi l.origgi@edizionidm.it cell: 3475649708 Edoardo Pavesi e.pavesi@edizionidm.it skype.: E.pavesi80 cell: 3394918442


Distribuzione Moderna. Il retail in real time. Ogni giorno, numeri, fatti e protagonisti della Gdo e del largo consumo.

www.distribuzionemoderna.info


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.