Il Giardiniere 034 III trimestre 2022 completo

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LA NUOVA RIVISTA PER IL GIARDINIERE SERVIZIO A PAG. 31 ILgiardiniere magazine - III trimestre 2022 PROGETTAZIONE COSTRUZIONE GESTIONE E MANUTENZIONE PROFESSIONALE DEGLI SPAZI VERDI N° 034 + NEW GENERATION Conoscere e sperimentare per imparare a progettare + MACCHINARI Una manutazione tutta nuova con il progetto Panther Professional SOLUZIONI TECNICHE Il trinciaerba con raccolta Panther Professional di Peruzzo, in mostra alla prossima EIMA (Pad. 33, Stand A9) Una delle applicazioni di Panther Professional, progetto di Peruzzo, con un approccio fondato su qualità e innovazione, che guarda al futuro e alle necessità del professionista. COVER STORY realizzata in collaborazione con
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Un numero concreto, pensato per chi operativamente deve progettare il proprio lavoro e organizzare il cantiere. Un numero fatto di proposte pratiche, soluzioni e macchinari ideati per migliorare prestazione e qualità del lavoro degli operatori. Un approccio che si capisce subito, come sempre, fin dalla prima di copertina, e dalla cover story a pagina 12, realizzata in collaborazione con Peruzzo, azienda padovana specializzata nella costruzione di macchine per l’agricoltura e la manutenzione del verde. Grazie a un confronto tra l’azienda e un giardiniere professionista, abbiamo preso in esame uno degli ultimi modelli, del progetto Panther Professional, di trinciaerba che permette di eseguire tagli, verticut e raccolta in una sola passata. Una risposta alle esigenze degli operatori in un’ottica di innovazione, tecnologia e (soprattutto!) praticità.

Ma la capacità di essere pratici e concreti, passa anche da una maggiore consapevolezza in ambito formativo, perché è conoscendo e sperimentando - come ci suggeriscono Betsabea Maisto e Luca Bergoglio, due giovani progettisti del verde -, che si può organizzare al meglio la propria professione. Sembrerebbe una cosa ovvia, questa, ma che ovvia non è. Il loro monito? Studiare la materia e conoscerla a fondo, per ottenere il massimo dal mondo vegetale ogni giorno.

Poi, tanto spazio alle piante, dai consigli degli esperti di Fondazione Minoprio a una lunga intervista sul tema della riforestazione, fino alle ultime novità (alcune premiate) presentate da due aziende vivaistiche di riferimento del settore.

Per i super appassionati di innovazione, andate subito a 27, nella sezione ‘Soluzioni’. Qui un ampio carosello di nuovi strumenti e tecniche per il lavoro in cantiere.

Ma come sempre, questo è solo un assaggio di questo nuovo numero de IL giardiniere , che vuole essere uno spunto di riflessione, per un miglioramento continuo per la professionalità di tutti.

U
EDITORIALE 5N°034

GIARDINIERE:

Se penso a una figura professionale che si è involuta, penso senza dubbio a quella che rappresento, quella del Giardiniere. Una figura che nasce come punto di riferimento nella creazione dei grandi giardini storici, come massima maestranza nella conoscenza del giardino e del suo sviluppo. Un personaggio che mutua dall’ambiente che lo circonda tutti quegli aspetti naturali, che con magistrale capacità, applica e inserisce in realizzazioni artificiali contestualizzandoli con maestria.

Nel tempo la professione si trasforma, specializzandosi e differenziando le sue capacità, e tutto funziona alla perfezione. Ma poi qualcosa è successo e, come per tutte le professioni artigianali e manuali, quello del giardiniere viene declassato a poco più di un lavoro manutentivo di bassa qualità, una figura costretta a lavorare in economia, e sempre più spesso realizzando solo le idee di altri.

La semplice – che poi semplice non è –manutenzione e cura di un giardino è invece fondamentale. Quello che si è perso ulteriormente

è poi la capacità di esprimere le proprie conoscenze, che per un Giardiniere sono tomi su tomi di informazioni, che vanno dalla sistematica botanica ai principi di idraulica, passando per l’entomologia. Questa lunga premessa perché? Semplice, guardo le manifestazioni di giardinaggio e da tutti sono frequentate tranne che da giardinieri, per considerazione degli organizzatori e dolo dei giardinieri stessi. Le organizzazioni puntano tutte a quante stellette ci saranno quest’anno sulla divisa e a quanto brilleranno i nomi alle conferenze. I Giardinieri, d’altro canto, ahimè, fanno poco sforzo e spesso a quelle manifestazioni nemmeno ci vanno. Un paradosso pensare che, ogni volta che mi reco a una di queste manifestazioni, gli accrediti omaggio o scontati sono a disposizione di moltissime categorie, meno quella dei giardinieri. Non esiste nessun tipo di accredito formativo per la mia professione. Le grandi occasioni formative sono di fatto occasioni di formazione culturale, personale: fondamentali, senz’altro, ma spesso i costi elevati mettono distanza tra i lavoratori e questi eventi, ormai più mondani che professionali. Ho partecipato a molte occasioni di incontri con platee internazionali, e a parte riempirmi gli occhi e

Mi piacerebbe vedere un Giardiniere che possa raccontare l’esperienza reale di chi, in fondo in fondo, ci mette il cuore e le mani e che spesso ha una visione futura di quel che succederà in quel giardino o in quel terrazzo. E che, in fondo in fondo, è spesso l’unico in grado di comunicare con la natura, custode di un linguaggio semplice e antico. IL
LA RIFLESSIONE 6 N°034

TRA MITO E REALTÀ

il cuore di cose belle, tornando alla vita quotidiana difficilmente mi è stato possibile applicare quei principi imparati. Le manifestazioni di settore ormai sono occasioni a metà strada tra la fiera dell’amatore o “dell’ultimo geraneo antizanzare”, e il summit internazionale con tanto di lectio magistralis. In entrambi i casi, i veri protagonisti del settore vengono spogliati delle loro competenze o autorità in materia.

Sogno e continuerò a sognare una professione, la mia, che riparta da dove a un certo punto è stata interrotta. Quando si è smesso di essere Giardinieri e si è cominciato a essere la cenerentola di qualche altra professione. Sogno di Giardinieri che concretamente parlino di giardino e annessi, con cognizione di causa. Sogno scuole di formazione con uno sguardo aperto e di ampio respiro, manifestazioni nelle quali venga sottolineata l’arte

giardinieristica, dove si possa vedere e creare dal nulla uno spazio di benessere e tranquillità. Ultimo, e non certo per importanza, mi piacerebbe vedere un Giardiniere che possa raccontare l’esperienza reale di chi, in fondo in fondo, ci mette il cuore e le mani e che spesso ha una visione futura di quel che succederà in quel giardino o in quel terrazzo. E che, in fondo in fondo, è spesso l’unico in grado di comunicare con la natura, custode di un linguaggio semplice e antico.

Ogni centimetro quadrato di terreno racchiude dei misteri che solo la paziente mano del giardiniere è in grado di decifrare. Paulo Coelho
Il cantiere 20 Linee guida dei giardini storici e il PNRR di Anna Zottola 24 Legàmi, lègami e slegami di Lavinia Raccah ed Edoardo Carconi SOLUZIONI 28 L’endoterapia per prendersi cura del verde di Rachele Pozzato 31 Dall’ingegneria al campo 32 Il futuro dell’irrigazione di Rachele Pozzato 34 Alleati affidabili 35 Un futuro a batteria 36 Addio, benzina di Filippo Terragni 37 Quando la versatilità è il punto di forza 38 Un nuovo giardino di Emma Colombo 40 Spazio alle novità di Rachele Pozzato gestione 48 Un secolo e più di formazione e passione di Paola Martinelli 51 Novità in giardino di Rachele Pozzato 54 Il ritorno del verde di Filippo Terragni SOMMARIO N°034 COVER STORY 12 Una manutenzione tutta nuova di Rachele Pozzato NEW GENERATION 16 Conoscere e sperimentare di Rachele Pozzato

N˚ 034

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Supplemento al numero 201 di Greenup, periodico bimestrale registrato presso il Tribunale di Milano n. 64 del 27/01/1999 – n. R.O.C. 2232. Spedizione Posta Target Magazine autorizzazione LOMBARDIA/00202/02.2014/CONV.

Labor ator io ver ede

Tozzi

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da 4 numeri

+ 7 digitali: 30,00

sCOPERTE 58 Focus riforestazione di Rachele Pozzato 62 Fioriture da medaglia d’oro di Emma Colombo 64 I giovani amano le piante di Bianca Ferraris rubriche 05 Editoriale di Francesco Tozzi 06 La riflessione di Sandro Degni 43 News 54 Libreria a cura di Rachele Pozzato 82 L’opinione di Anna Zottola
--III TRIMESTRE 2022
Francesco Tozzi
Casa editrice specializzata nei settori florovivaismo, garden e interior AMMINISTRATORE UNICO Francesco
SEGRETERIA GENERALE Katiuscia
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Sandro Degni R giardiniere professionista di lunga data, esperto di terrazzi e spazi urbani

Francesco Ferrini R Professore di Arboricoltura e coltivazioni arboree all’Università di Firenze e presidente del Distretto Vivaistico-Ornamentale di Pistoia, accademico e divulgatore scientifico

Valerio Pasi R agronomo specializzato principalmente in verde ornamentale e pianificazione del territorio per gli aspetti legati all’agricoltura e alle foreste

Sara Lavinia Raccah R architetti del paesaggio, anime dello Studio Urka di Romaed Edoardo Carconi

Anna Zottola R agronoma con esperienza di ricerca, docenza e gestione della Scuola di Minoprio; oggi si occupa di consulenza per progetti di formazione e sviluppo del verde

LA NUOVA RIVISTA PER IL GIARDINIERE SERVIZIO A PAG. 31 ILgiardiniere magazine III trimestre 2022 PROGETTAZIONE COSTRUZIONE GESTIONE MANUTENZIONE PROFESSIONALE DEGLI SPAZI VERDI N° 034 + NEW GENERATION Conoscere e sperimentare per imparare a progettare + MACCHINARI Una manutazione tutta nuova con il progetto Panther Professional SOLUZIONI TECNICHE Il trinciaerba con raccolta Panther Professional di Peruzzo, in mostra alla prossima EIMA (Pad. 33, Stand A9) Una delle applicazioni di Panther Professional, progetto di Peruzzo, con un approccio fondato su qualità e innovazione, che guarda al futuro e alle necessità del professionista. COVER STORY realizzata in collaborazione con
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SMART 10 N°034 UNIVERSO IL giardiniere

Una manutenzionE

Un approccio fondato su qualità e innovazione, un’azienda che guarda al futuro e alle necessità della professione: proprio da qui è nato il progetto di Peruzzo per la Panther Professional di Rachele Pozzato

TEMPO DI

minuti

Panther Professional è uno strumento dedicato ai professionisti del settore, per eseguire le consuete attività di manutenzione con uno spirito nuovo, che guarda a innovazione, tecnologia e soprattutto praticità.

U N UNICO STRUMENTO

È proprio al momento dell’utilizzo, alla fruizione pratica di chi andrà a usare questo macchinario tutti i giorni che si pensa in fase di progettazione. Il risultato è un trinciaerba con raccolta che permette di eseguire taglio, verticut e raccolta in una sola passata, regolazioni dell’altezza di taglio e arieggiatura millimetriche.

A FFIDABILE ED EFFICIENTE

Lo scarico idraulico fino a 195 cm, che può arrivare ad oltre 2,20 metri grazie all’attacco a 3 punti, permette di ridurre drasticamente i tempi di lavoro, oltre a garantire un’alta autonomia di lavoro, dovuta agli ampi raccoglitori.

Panther Professional diventa così un braccio destro essenziale per i professionisti, affidabile e polifunzionale nell’arco della giornata e con l’alternarsi delle stagioni, che si adatta a trattori di media potenza da 40-50 cavalli e con una buona capacità di raccolta, fino a 1800 litri.

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tutta 12 N°034 COVER STORY

manutenzionE

OLTRE 60 ANNI DI ESPERIENZA

A OGNI STAGIONE IL SUO INTERVENTO

«È nata per tagliare e raccogliere l’erba, con un taglio di qualità. In più ha dei kit di montaggio e può così tagliare il manto erboso, arieggiare, o entrambe le attività contemporaneamente, piuttosto che raccogliere il feltro». Così inizia a raccontarci la Panther Professional Roberto Peruzzo, il titolare dell’azienda. «Permette anche lo scarico in altezza, fino a due metri, per scaricare in un pianale: interessante per chi fa manutenzione nei parchi perché un solo operatore riesce a fare tutto. È possibile anche la rullatura del manto erboso, e dunque diventa prestante anche sui campi sportivi. È una macchina “quattro stagioni”, che permette di essere sfruttata per le attività della bella stagione e per la manutenzione necessaria

La Peruzzo Srl nasce nel 1959: costruttrice di macchine per l’agricoltura e il verde pubblico, è stata una delle prime fabbriche a comprendere l’esigenza della nuova zootecnica, seguendo le evoluzioni del mercato e creando una gamma completa di attrezzature per la cura del verde professionale. La ricerca e l’innovazione tecnologica sono punti saldi per soddisfare il cliente, e da sempre hanno caratterizzato lo sviluppo dell’azienda, con prodotti d’avanguardia brevettati e riconosciuti a livello internazionale.

quando calano le temperature. Specialmente in inverno per la raccolta delle foglie, che vengono triturate con una notevole riduzione dei volumi e di conseguenza permettendo di raccoglierne una quantità nettamente maggiore». Insomma, un macchinario utile durante tutto l’anno e che permette la realizzazione di diversi interventi.

NUOVE ESIGENZE

«Il clima sempre più tropicale rende fondamentale la raccolta, per mantenere il prato sempre verde: senza raccolta il taglio dell’erba non è più sufficiente». Per Peruzzo è chiaro che i cambiamenti climatici influenzano profondamente le esigenze legate a chi fa interventi di manutenzione sul verde. Il progetto della Panther Professional si inserisce così proprio in questo spazio di mercato, lasciato libero da un approccio

Visita il sito peruzzo.it

nuova I PLUS ◗ Apertura interna per facile ispezione e manutenzione ◗ Millimetrica regolazione rullo agevole e intuitiva ◗ Manutenzione professionale ◗ Coltello a paletta brevettato di serie ◗ Possibilità di arieggiare, tagliare e raccogliere in una sola passata con l’inserimento del coltello verticut ◗ Mazzetta robusta forgiata per erba alta e piccoli sarmenti 13N°034

più tradizionale e che rende macchinari come questo fondamentali per interpretare appieno il nuovo spirito della professione. Una capacità di guardare oltre e capire la nuova quotidianità del mestiere che ha ripagato del tutto l’azienda. «Negli ultimi anni la vendita di queste macchine, come quantità in numero, è crescita del 20%», conclude infatti.

AL FIANCO DEI PROFESSIONISTI

Quello di Peruzzo è un assetto aziendale già ben rodato e di successo, di respiro

internazionale e che anno dopo anno conferma di essere un importante punto di riferimento per gli amatori tanto quanto per gli operatori del settore, ritagliandosi sempre più spazi con novità come questa, in grado di soddisfare anche i fruitori più esigenti: «L’azienda esporta circa l’85% della produzione, specialmente nei Paesi del nord Europa, Australia e Stati Uniti. C’erano nel parco macchinari aziendale già macchine simili, ma non dedicate al taglio a livello professionale. Quelle esistenti erano più grezze e indirizzate al settore agricolo». Una garanzia di affidabilità e qualità, del marchio tanto quanto dei prodotti: «Sono macchine testate al 100% prima di uscire dalla produzione, costruite con acciai ad alta resistenza e verniciature che ne garantiscono la tenuta per 8/10 anni, con tempistiche di produzione brevi: da quando nasce dalla lamiera siamo intorno ad appena 30 giorni di attesa per il prodotto ultimato e pronto all’utilizzo».

LA PAROLA AI CLIENTI

«Io ho lavorato con la Panther Professional per un mese circa in modo consecutivo, tutti i giorni, per la manutenzione dell’ippodromo di Merano». A raccontarci della sua esperienza con Peruzzo è Mauro Urru, giardiniere professionista che si occupa della manutenzione dell’ippodromo di Merano. «La macchina è sostanzialmente un tagliaerba con raccolta, sul quale poter aggiungere un kit per sfruttarla in altri contesti».

Per Urru, quello con Panther Professional, è stato un incontro fortunato: «Nella mia esperienza, su una superficie piana piuttosto estesa, i risultati sono stati ottimi. Dà la possibilità di tagliare a un’altezza molto bassa e raccogliere il 95% del materiale, che è davvero moltissimo. Non mi aspettavo un prodotto di questo tipo: oltre agli impieghi più comuni è una macchina che si rende preziosa anche per il processo di preparazione ad altri tipi di lavorazione».

A CUORE LA SALUTE DEL PRATO

Un’ultima novità permette anche l’assemblaggio alla Panther Professional del Kit Bio-Fertilizzante per la rigenerazione del tappeto erboso, da montare direttamente sul macchinario con sistema a pompa elettrica con agitatore e interruttore, per l’utilizzo su trattore. Un nuovo modo di prendersi cura del verde già in fase di lavorazione e manutenzione.

In questo caso, dunque, Panther Professional ha mantenuto le promesse di vendita, permettendo un lavoro ben fatto e certosino. L’apostrofo rosa, poi, tra cliente e rivenditore è la competenza della squadra Peruzzo.

Un approccio al settore che non si esaurisce con la produzione e la vendita dei macchinari, ma che mira ad accompagnare i clienti passo dopo passo e trovare la soluzione più adatta a ogni contesto e necessità. «Il rapporto umano con l’azienda è stato fondamentale», racconta infatti Mauro.

Visita il sito urrugreenmonster.it per saperne di più sugli interventi realizzati!
L’ippodromo di Merano visto dall’alto.
14 N°034 COVER STORY

Conoscere e sperimentare

due giovani: studiare

ottenere

massimo dal mondo

ogni

Betsabea e Luca lavorano gomito a gomito da ormai cinque anni, ma le loro strade si sono incrociate già all’inizio dei loro studi: dall’Università di Agraria alla specializzazione in progettazione, dai primi progetti a una realtà lavorativa strutturata e completa, all’interno della Floricoltura Girasole, ad Alessandria. Già dalle prime parole di entrambi quello che si fa notare è una profonda conoscenza di questo mondo,

dei suoi segreti e delle sue dinamiche, per portare rinnovata e cresciuta rilevanza al verde.

Come è avvenuto il vostro incontro con il verde?

B: Io vengo da Torino, ho studiato Agraria alla triennale, per la magistrale ho poi deciso di specializzarmi in Architettura del paesaggio. Non provengo da un ambiente strettamente legato a questo settore, a differenza di Luca che lo respira

TEMPO DI LETTURA: 5 minuti I due elementi alla base dell’approccio alla progettazione di
la materia e conoscerla a fondo, per
il
vegetale
giorno colloquio
con Betsabea Maisto e Luca Bergaglio di Rachele
Pozzato
16 N°034 NEW GENERATION

da sempre. L’azienda dove poi abbiamo iniziato a lavorare, e dove ci occupiamo della parte di progettazione è infatti di suo padre, qui in provincia di Alessandria. Ho sempre avuto, però, una certa sensibilità verso il verde, legata forse alla passione che mi ha trasmesso mio padre: un grande hobbista appassionato, per questo sono sempre cresciuta tra una moltitudine di piante e fiori in casa. Ho deciso così di iniziare questo percorso, poi convertito verso la progettazione. Io e Luca ci siamo conosciuti proprio all’università, dopo la magistrale abbiamo iniziato a orbitare intorno a questo mondo con le prime esperienze, finché poi anche io non sono stata assunta qui. Floricultura Girasole, oltre al lato di progettazione che seguiamo noi, ha una parte di produzione e di vendita. Nelle serre abbiamo una sezione di vivaio, dalla quale peraltro attingiamo per i nostri progetti, oltre a una parte produttiva di piante annuali e orto. C’è poi una squadra di ragazzi che si occupa della realizzazione dei giardini a livello manuale e della potatura. Insomma, una realtà davvero a 360 gradi.

L: Abbiamo seguito lo stesso percorso, dalla triennale alla specializzazione, tra Milano, Genova, ma soprattutto Torino. La nostra è un’attività dinamica, ci occupiamo di tutto il processo: dal rapporto con il cliente al sopralluogo, la stesura dei preventivi e progetti grafici, fino ad arrivare in cantiere. Ci siamo allontanati solo quando, nel 2020, prima dell’arrivo del Covid, ho trascorso un periodo a Londra. Avevo bisogno di qualcosa in più, a livello personale e professionale. Così ho seguito un corso di specializzazione in Planting

L’IDENTIKIT

Design. Mi sento molto legato, proprio per quest’esperienza, al mondo inglese: una cultura dalla quale mutuo molto, quotidianamente, nel mio lavoro, oltre che una rete di conoscenze oltremanica a cui attingo. Soprattutto per un’attenzione al verde molto più sentita rispetto a quanto non succeda in Italia.

Nella vostra esperienza, la giovane età è stata un vantaggio o un ostacolo?

B: In un primo momento di certo un ostacolo. Quando ti approcci a un cliente, se hai 25 anni è difficile essere presi subito sul serio. Appena usciti dall’università hai poca esperienza, quindi diventa complicato. Acquisendo però consapevolezza e sicurezza, contando su una formazione solida, siamo poi riusciti a introdurre delle novità mettendo un po’ da parte il giardinaggio delle scorse generazioni, con progetti innovativi e spazi pensati in chiave moderna, anche sperimentando nell’uso delle specie vegetali.

Betsabea Maisto, 30 anni, architetto paesaggista. Studia Scienze e Tecnologie Agrarie a Torino e, a seguire nel 2017, in Progettazione delle Aree Verdi e del Paesaggio al corso di Laurea Magistrale Interateneo tra Università di Milano, Università di Torino, Politecnico di Torino e Università di Genova. Nata e cresciuta a Torino, vive attualmente in provincia di Alessandria e lavora come garden designer presso l’azienda Floricoltura Girasole ss a Pozzolo Formigaro (AL).

Luca Bergaglio, 30 anni, paesaggista, nasce e cresce a Novi Ligure (AL). Dopo il Liceo Scientifico e la Laurea Triennale in Scienze Agrarie, si specializza in Progettazione del Paesaggio e delle Aree Verdi, laureandosi nel 2017 a Torino. Vivaista e garden designer presso Floricoltura Girasole, l’azienda di famiglia, fra il 2020 e il 2021 si trasferisce a Londra per specializzarsi in Planting Design presso il London College of Garden Design, a Kew Gardens. La passione per il mondo inglese influenza profondamente il suo lavoro.

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L: Sono d’accordo. È complicato soprattutto per l’ambiente italiano, per il “nepotismo” che quasi si respira in questo mondo. Non è impossibile farsi strada per noi giovani, ma di certo complicato. I primi anni è difficile imporre le proprie idee, bisogna scendere a compromessi con clienti e le altre figure professionali con cui ci si interfaccia, serve polso duro.

Qual è la sostanziale differenza tra l’approccio al lavoro delle scorse generazioni e quelle più giovani?

L: Credo soprattutto sia una questione di mentalità, più che di età. Ho conosciuto progettisti, per esempio nel circolo inglese, brillantissimi nonostante di “vecchia scuola”, a livello anagrafico. Quello che fa la differenza è una formazione puntuale, che spesso è quello che viene a mancare.

Un vostro progetto dei sogni?

L: Credo che non esista un progetto dei sogni: ogni lavoro ha qualcosa da dire. Quello che ci auguriamo è piuttosto un cambiamento

L’AZIENDA

Floricoltura Girasole nasce nel 1991 a Pozzolo Formigaro (AL). L’azienda durante il corso degli anni si è sviluppata, con una visione a 360° sul mondo del verde: produzione di specie annuali e orticole, vivaio, realizzazione, progettazione e cura del verde pubblico e privato.

dell’ambiente in cui lavoriamo. Negli ultimi anni si sta certamente andando verso una maggiore consapevolezza della necessità di ambienti curati per un maggior benessere, valorizzando il verde sia in privato sia nelle città. Questo è un po’ il mio auspicio: lavorare sempre di più in armonia e in linea con le istituzioni. E soprattutto in un ambiente di respiro più internazionale. Quando mi chiedevo perché il verde inglese avesse più successo, ho poi scoperto che la risposta era molto semplice: in Inghilterra, è un settore che traina l’economia. Cosa che qui in Italia non succede. Deve cambiare questo per rendere possibili certi progetti, anche se senza dubbio qualcosa si sta muovendo.

Avete parlato di una maggiore attenzione al verde negli ultimi anni, come pensate possa svilupparsi questa tendenza? È una vera inversione di rotta nel ruolo del verde per la società?

L: Non lo vedo come un vero e proprio cambiamento. Basta pensare al Pnrr: i fondi in arrivo sono senza dubbio una buona notizia, ma come vengono spesi? Bisogna migliorare le competenze di chi ne usufruisce perché siano progetti davvero incisivi.

B: Vediamo però che le persone si interessano sempre di più al verde. Quello che ancora manca, secondo me, è una concezione del verde non come qualcosa di contorno o cornice, ma di strettamente connesso alla città e alle abitazioni. Un legame tra chi vive il verde e il verde in sé, percependolo come necessità e non come possibilità.

E se doveste dare un consiglio a un giovane che vuole muovere i primi passi in questo settore?

L: Studiare, studiare tantissimo e leggere: la bibliografia è immensa, la conoscenza delle piante è una scienza illimitata e bisogna sempre tenersi aggiornati. Viaggiare e guardarsi intorno, prendendo spunto da chi ha fatto meglio di noi per tenerlo come riferimento.

B: Guardarsi intorno e coltivare una sensibilità diversa verso il verde, l’ambiente e la natura. Il nostro ruolo è proprio quello di fare la differenza dimostrando che conosciamo il tema, conosciamo le piante e l’ambiente che ci circonda. Non si tratta solo di specie vegetali, ma anche di suoli, ambienti circostanti e moltissime altre variabili: dobbiamo differenziarci in questo.

Visita i profili social! 18 N°034 NEW GENERATION

Anna Zottola

guida

dei giardini st

Nello scorso numero de Il Giardiniere abbiamo trattato l’importanza del bando PNRR -Misura 1-Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura-Componente 3- Cultura 4.0. Intervento 2.3 “Programmi per valorizzare l’identità dei luoghi: parchi e giardini storici finanziato dall’Unione Europea - Next Generation Eu. Con questo nuovo numero della rivista descriviamo in sintesi un manuale tecnico, forse ancora non del tutto conosciuto, che è stato introdotto dal Ministero della Cultura, tra gli allegati che devono essere utilizzati da tutti i professionisti, compresi quelli di competenza del verde. Si tratta delle “Linee guida e norme tecniche per il restauro dei giardini storici”. Un manuale

metodologico, tecnico ed esecutivo per le fasi di intervento di restauro.

DEFINIRE LE LINEE GUIDA

Il testo è il frutto di un lungo lavoro svolto da un Comitato di esperti, appartenenti all'Associazione Parchi e Giardini d’Italia (APGI), e guidato da Vincenzo Cazzato, già docente universitario di Arte dei Giardini e Architettura del Paesaggio. Al gruppo si sono affiancati i funzionari dell’amministrazione dei beni culturali, allo scopo di revisionare e aggiornare la parte tecnica del capitolato dei lavori delle opere verdi da applicare in un sito storico.

L’avviso pubblico aveva tre principali finalità: 1) rigenerare e riqualificare i parchi e giardini italiani di interesse culturale; 2) elevare gli standard di gestione e manutenzione, sicurezza e accoglienza;

di 237 pagine pubblicato a dicembre dello scorso anno allo scopo di offrire un indirizzo TEMPO DI LETTURA: 6 minuti Tra le misure del Pnrr c’è anche un testo creato ad hoc per i professionisti: “Linee guida e norme tecniche per il restauro dei giardini storici” nasce infatti come strumento per definire un indirizzo nelle diverse fasi del restauro di
Linee
20 N°034 IL CANTIERE | opportunità

L’ASSOCIAZIONE APGI

Si tratta di una organizzazione di coordinamento di enti pubblici e privati che si occupano della gestione di parchi e giardini storici, considerati patrimonio culturale italiano. Promuove iniziative di studio, formazione e valorizzazione con promozione dei giardini. Tra questi eventi si ricorda “Appuntamento in giardino” che apre nel primo fine settimana di giugno le porte ai più belli giardini storici d’Ialia. Tra le attività istituzionali di APGI vi è la Convenzione stipulata con il Ministero per i beni e le attività cultuali, che prevede anche la realizzazione e diffusione di strumenti culturali in grado di offrire criteri-guida per le opere di tutela, conservazione, recupero e restauro dei parchi e giardini storici. Per raggiungere questo obiettivo i membri della Associazione partecipano al Tavolo verde che nel 2019 si è costituito presso la Direzione Generale Musei.Visita il sito web apgi.it

orici e il PNRR

3) assicurare la migliore conservazione nel tempo in un’ottica di sostenibilità e resilienza.

UN PERCORSO ATTRAVERSO TUTTE LE FASI DEI LAVORI

Le line guida offrono indirizzi di metodo e pratiche sugli interventi di restauro a partire dalle prime fasi di conoscenza, rilievo e di indagini preliminari al progetto. Per poi seguire sulla individuazione dei materiali adatti a intervenire sui manufatti presenti nei parchi e giardini storici. Grande risalto viene dato alle buone pratiche da adottare in arboricoltura e alle scelte delle specie botaniche, sia nella elaborazione progettuale sia in cantiere. La prima parte è dedicata alle diverse forme di rilevamento, a partire da quello territoriale e urbanistico che consente di inquadrare il luogo nel quale il giardino abita. Seguono i rilievi della

il PNRR 21N°034

distribuzione dei vegetali con le necessarie carte delle stratificazioni degli impianti con il passare degli anni, o meglio dei secoli. Dopo il rilevamento delle architetture, infrastrutture e impianti vengono trattati interi capitoli sulle ricerche e analisi riguardanti il terreno, gli aspetti fitosanitari e gli impianti idrici: tutti elementi di vitale importanza per il benessere duraturo di un giardino. Il capitolo che tratta i materiali per le opere a verde si avvale di contributi tecnici scritti dall’European Nurserystock Association nel manuale “European technical and

quality standars for Hardy Nurserystock”. Diventa un documento didattico per gli operatori di settore con il capitolo definito “Categorie di lavoro”, che comprende numerosi paragrafi: il suolo e la vegetazione, le opere murarie e, per esempio, le pavimentazioni, i manufatti particolari o gli impianti, ognuno di essi corredato da specifiche esecutive che entrano in un dettaglio tecnico tale da supportare anche tecnici che non hanno lunga esperienza nel campo del restauro del verde storico. Direttive utili anche per i proprietari gestori: l’ultima parte del manuale tratta infatti proprio la programmazione e gestione delle attività manutentive, di ogni tipo, dai manti erbosi ai cespugli, dalle siepi agli alberi, dal diserbo all’irrigazione, fino al monitoraggio fitosanitario, in particolare delle alberature, redatto secondo le indicazioni del Protocollo ISA sulla valutazione di stabilità degli alberi.

UNO SGUARDO AL PASSATO

I caposaldi dei progetti completano l’immaginario di un parco o giardino storico, poiché costituiti dalla componente vegetale e il disegno del giardino, sicurezza e accessibilità, l’architettura e le sculture con l’impiantistica, ed infine gli interventi di promozione per valorizzare al meglio uno dei più affascinanti e coinvolgenti patrimoni che abbiamo nel nostro paese. Interessante, non solo per il richiamo dei secoli passati alle nuove generazioni, bello per le forme, i volumi e i colori che i giardini delineano nel paesaggio italiano, ma anche in quanto spazi aperti per la didattica e per creare scenari favorevoli alle diverse espressioni culturali e artistiche. Ora bisogna solo aspettare che i diversi enti pubblici e privati, vincitori del bando, possano al meglio sviluppare il proprio progetto per poi divulgarne gli esiti e godere dei risultati di questi importanti interventi di riqualificazione ad opera dei tecnici, specializzati nella cura e conservazione del verde.

CHI SONO I BENEFICIARI?

Con il Decreto SGU 50421/06/2022 è stata approvata la graduatoria di merito delle proposte ammesse a valutazione dell’Avviso pubblico del 31/12/2021. Sono stati ammessi a valutazione 813 progetti. Con gli allegati B1 si documenta l’approvazione di 106 progetti di giardini storici situati nelle regioni del Centro nord per un valore complessivo di 151.544.121,30 euro e con l’allegato B2 i progetti ammessi asl finanziamento per giardini storici del Sud Italia per un valore pari a 38.277.805,83 euro.

Scopri di più sul sito beni culturali.it

Si ricorda che l’Avviso pubblico prevedeva il finanziamento di 19.000.000,00 euro per interventi di restauro e valorizzazione di parchi e giardini storici. Il Ministero della Cultura ha inoltre individuato e dedicato un finanziamento pari a 100.000.000,00 euro a 5 importanti siti storici (Reggia di Caserta, Real Bosco di Capodimonte, Villa Favorita ad Ercolano, Villa Lante a Bagnaia e Villa Pisani a Strà).

22 N°034 IL CANTIERE | opportunità

Pavimentazione esistente dei giardini pensili dell’Auditorium di Roma, dove è stata inserita l’installazione.

Legàmi, lègami e slegami

Lo Studio Urka, in occasione del concorso indetto dal Festival del Verde e del Paesaggio di Roma, evento che ha luogo ogni maggio nella cornice dell’Auditorium Parco della Musica, ha allestito un’installazione avente come tema il selvaggio. Per il progetto, che è stato poi selezionato e premiato dalla giuria, è stata adibita in 15 metri quadri una stanza che evocasse questo tema. Lo spazio, attraversato da un piccolo sentiero

in pacciamatura, sabbia e foglie di quercia, cela alla vista un interno stracolmo di specie arbustive e arboree dall’aspetto volutamente lussureggiante. Ad incarnare il tema del selvatico e della riconquista della natura sull’uomo, alcune delle piante utilizzate, fornite dallo storico vivaio piante Mati: Clematis armandii, Hakonechloa macra, Phyllirea angustifolia, Lonicera nitida, Sambucus nigra, Cotinus coggigria, Acer camperste, Carpinus betulus, Fraxinus excelsior.

L’idea

L’installazione è la sintesi di come uomo e natura siano legati in una danza perfetta, dove non si distingue se sia l’uomo a detenere il controllo, o piuttosto la natura a lasciarsi controllare. Nell’installazione i protagonisti siamo noi, che attraversiamo questo percorso ideale dove incontriamo una natura selvaggia, ma anche quel che l’uomo lascia per strada e inevitabilmente viene inglobato e reso parte integrante dell’ambiente che lo circonda.

prima

TEMPO DI LETTURA: 2 minuti
Area dove vengono allestite annualmente le installazioni del Festival del Verde e del Paesaggio. Planimetria del progetto realizzato da Studio Urka.
IL CANTIERE | prima&dopo 24 N°034

Per saperne di più sul progetto vai al sito

Lo Studio Urka, composto dagli architetti del paesaggio Lavinia Raccah ed Edoardo Carconi, con base a Roma, si occupa di progettare e realizzare spazi esterni per committenza pubblica e privata. Tra i punti di forza: un’elevata creatività mista a una sapiente conoscenza tecnica e al non volersi mai accontentare di realizzazioni mediocri.

dopo Il progetto
con cui Studio Urka è stato premiato al Festival del Verde e del Paesaggio 2022, sezione ‘Avventure Creative’, come miglior installazione
Varietà e ricchezza di ambienti convivono in uno stesso spazio di dimensioni contenute, regalando al visitatore un’esperienza sensoriale e coinvolgente. di Lavinia Raccah ed Edoardo Carconi, con Sandro Deghi, Mateusz Chorzępa e Peiyi Fan - foto di Vittorio Campana
studiourka.com
GLI AUTORI
TECNOLOGIE . INNOVAZIONI . IDEE SOLUZIONI

endotera

L´ per prendersi cura del verde

Una tecnica antica, ma rivista da Newpharm alla luce di nuove tecnologie e innovazione, per una nuova frontiera della salute di piante e alberi di Rachele Pozzato

2 N°034 SOLUZIONI | alberature

Fin dai tempi antichi l’endoterapia fu un’intuizione brillante: si tratta di una tecnica per combattere diverse problematiche e avversità nelle specie vegetali, attraverso la somministrazione di liquidi compatibili con la linfa, direttamente nel sistema vascolare delle piante. L’endoinfusione è divenuta così, con il passare dei secoli, dai primi studi nel XVI secolo, uno strumento affidabile ed efficace, oltre che sostenibile e attento a benessere e salute degli alberi.

M ENO SPRECHI, PIÙ EFFICACIA

L’endoterapia si distingue dalle altre pratiche per molti aspetti, primo fra tutti, per esempio,

DIVERSE PROBLEMATICHE, UN SOLO RIMEDIO

I contesti d’azione in cui il ricorso all’endoterapia sono svariati e numerosi, peraltro in continuo aggiornamento:

◗ Tingide del platano

◗ Minatrice fogliare dell’ippocastano

◗ Ifantria americana

◗ Processionaria del pino

◗ Cocciniglia tartaruga

◗ Cocciniglia cotonosa del pino

◗ Punteruolo rosso della palma

◗ Castnide delle palme

◗ Galerucella, fillossera e cocciniglie del leccio

Afidi

Eriofidi

Fisiopatie e carenze nutrizionali

una quantità minore di prodotti impiegati rispetto alle irrorazioni, che coinvolgono l’intera chioma delle piante arboree. A caratterizzare questa specifica tecnica è anche una maggiore persistenza d’azione nelle piante, dopo che il prodotto è entrato in circolo. L’approccio endoterapico, infatti, è destinato alla protezione e cura delle specie arboree ad alto fusto e permette di trattare in maniera precisa e completa l’esemplare arboreo a prescindere dalla dimensione. I benefici, come dimostrano le rilevazioni sugli ultimi studi, possono essere addirittura pluriennali

MATERIALI DI QUALITÀE CURA DEI DETTAGLI

Il Bite® 2.2, sviluppato da Newpharm sulla scia dell’efficacia di questa tecnica, permette di effettuare un trattamento di endoinfusione in maniera professionale e sicura, oltre che efficiente. Bite 2.2 prende infatti parte del sistema Bitecare, messo a punto insieme all’Università degli Studi di Padova per le infusioni gravitazionali ad albero ad alto fusto, che permette di raggiungere grandi risultati nel totale rispetto dell’ambiente. A cambiare le dinamiche della tecnica ha giocato un grande ruolo la ridefinizione del porta-ago, ora in policarbonato: leggero ma al tempo stesso resistente, consente di inserire l’ago nel legno utilizzando un semplice martello di gomma, mentre l’estrazione risulta ancora più facile grazie all’estrattore, intuitivo e maneggevole. La conformazione degli strumenti e i nuovi materiali impiegati per la progettazione del Bite® 2.2, così, hanno portato alla realizzazione

3N°034
pia

dell’endoinfusione su un nuovo livello, puntuale, semplice e basato su consapevolezze tecniche e scientifiche frutto di una lunga ricerca.

PASSO DOPO PASSO

Un altro punto forte del processo di endoinfusione messo a punto da Newpharm sta proprio nella semplicità di utilizzo. Anzitutto, è necessario misurare la circonferenza del tronco: da questa dipenderà infatti la quantità di liquido

da somministrare e la dimensione dell’ago da scegliere Il kit contiene infatti tre diverse lunghezze di ago: il più sottile, da 35 mm, è adatto a specie caratterizzate da un piccolo spessore dell’alburno e una corteccia sottile, come lecci od olivi, oppure alberi dal fusto di diametro molto ridotto. Per gli alberi dalla corteccia più spessa, come pini o palme si utilizzerà invece l’ago da 65 mm, mentre la misura intermedia sarà adatta a gran parte degli altri casi.

Dopo aver avvitato l’ago nel porta-ago e disinfettato la superficie del tronco, si procede all’inserimento dell’ago nel legno, aiutandosi con il martello di gomma, avendo cura di lavorare perpendicolarmente rispetto al tronco. Dopo aver inserito la siringa nel porta-ago e rimosso lo stantuffo, inizia l’endoinfusione. Nel frattempo, si posizionano gli altri iniettori lungo la circonferenza e, una volta svuotatasi la siringa, si rimuove l’ago servendosi del percussoreestrattore per liberarlo dal legno. L’ago, inserendosi tra le fibre del legno, non lacera i tessuti e ne permette una veloce chiusura.

1. Avvitare l’ago. 2. Posizionare l’ago nel legno. 3. Endoinfusione in corso. 4. Rimuovere l’ago con il percussore-estrattore. 2. 3. 4. 1. 4 N°034 SOLUZIONI | alberature

Dall

ingegneria al campo

sistema che sta trasformando il modo in cui gli operatori del verde, della paesaggistica, dell’hardscaping e i giardinieri professionisti misurano gli spazi

VANTAGGI DI MOASURE

Misura e disegna in contemporanea

Misura anche le aree curve

Può misurare più aree insieme

Calcola l’elevazione e in 3D

Misura intorno agli ostacoli

Sensori inerziali, un algoritmo brevettato e una tecnologia che utilizza il movimento per effettuare le misurazioni: questa la ricetta di Moasure per offrire una modalità davvero innovativa per la misurazione di spazi complessi.

DALL’APP

AI PROFESSIONISTI

Un’idea che arriva direttamente dal Regno Unito, con il lancio già nel 2014 di un’applicazione per smartphone che permette di sfruttare i sensori di movimento del proprio dispositivo per effettuare misurazioni. Una conferma per convalidare la tecnologia, alla base del dispositivo oggi a disposizione dei professionisti: Moasure One permette di conoscere gli spazi in tempo reale, misurando e disegnando simultaneamente, ottimizzando notevolmente i tempi di lavoro.

RAPIDO E PRECISO

Un nuovo approccio rispetto agli strumenti tradizionali, meno precisi e più lenti: Moasure

calcola area, perimetro e distanze registrando anche pendenze e dislivelli, dimezzando i tempi per la progettazione e i preventivi. Utilizzando accelerometri, giroscopi e algoritmi complessi, questo dispositivo tascabile misura il proprio movimento in 3 dimensioni senza fare affidamento sul GPS: occorre solo una connessione Bluetooth tramite smartphone/tablet

Visita il sito moasure.it e scopri di più!

Un
I
SOLUZIONI | parco macchine

Il futuro dell’irrigazione

IrriRT è un software dedicato alla progettazione di impianti di irrigazione per landscaping, urban green, giardinaggio residenziale, campi sportivi e parchi. Una soluzione professionale per chi opera nel verde, dagli architetti ai paesaggisti, giardinieri e ingegneri. Una tecnologia che mette a disposizione strumenti necessari alla valutazione della qualità dell’irrigazione e il funzionamento

COME FUNZIONA?

IrriRT accompagna l’utente attraverso tutte le fasi di progettazione, con strumenti per il disegno della rete, il dimensionamento delle tubazioni, la scelta delle componenti e la gestione dei turni, con anche la possibilità di inserire e progettare la pompa e verificare il relativo funzionamento nell’impianto. Dopo la fase progettuale sarà poi possibile effettuare la verifica idrica, con a disposizione report, grafici, disegni tecnici, esportazione dei file.

dell’impianto dai piccoli giardini ad ampie planimetrie, su più livelli o con geometrie complesse.

L A NASCITA DEL PROGETTO

Il progetto nasce a Palermo, nel 2006, con l’obiettivo proprio di creare un software in grado di gestire ogni punto di un impianto di irrigazione, in maniera matematica ed esatta. Il primo prodotto di Irriworks viene dedicato all’agricoltura, partendo da un algoritmo in grado di rispondere a questa esigenza e un software che potesse sfruttare questo algoritmo. La richiesta di ampliare l’offerta al settore giardinaggio è arrivata poi proprio dalla clientela: professionisti che volevano un prodotto specifico o anche commerciali, che in un momento di crisi volevano ampliare il magazzino prodotti. L’azienda ha così iniziato a progettare tools specifici e aggiuntivi, con sempre più strumenti per gestire la progettazione: produrre disegni in

SOLUZIONI | innovative

di Rachele Pozzato

I VANTAGGI

◗ Processo progettuale facile e intuitivo

◗ Rilievo tramite Google Maps

◗ Posizionamento automatico degli erogatori

◗ Tracciamento automatico delle condotte

◗ Valutazione idraulica

◗ Progettazione della pompa

◗ Ampio database

◗ Esportazione CAD e PDF

◗ Distinta dei materiali automatica

Visita

modo automatico, avere una cernita dei materiali, insomma, un supporto concreto nella fase di progettazione dell’irrigazione.

I L VALORE PRATICO

Prima di questo prodotto la configurazione degli impianti idraulici era basata su un approccio probabilistico, mentre IrriRT permette un lavoro basato su dati reali, sapendo sempre con certezza pressione e portata di irrigazione di un impianto idraulico, e una percentuale di errore ridottissima, sotto il 4%.

L’innovazione poi ha riguardato anche il settore in cui si è inserito IrriRT: perlopiù si trattava infatti di una clientela che aveva la necessità di passare dal cartaceo al digitale, una vera e propria evoluzione tecnologica della clientela, con una richiesta di professionalità nel settore che si è fatta sentire sempre più forte. Una novità che in Italia, come spesso accade, ha impiegato il suo tempo a prendere piede, ma che negli ultimi anni sta invertendo questa tendenza adottando sempre più soluzioni innovative. Per anni il 90% del fatturato per Irriwork è arrivato infatti dall’estero, per una delle prime aziende che si è inserita nel mercato proponendo la vendita di un prodotto senza nessun tipo di supporto fisico

RILIEVO E MODELLO 3D

Grazie all’innovativa tecnologia per il rilievo da Google Maps, disponibile all’interno del programma, si potrà effettuare il rilievo tipografico, con modello 3D della zona dove realizzare l’impianto.

Tecnologia e innovazione al servizio del verde e dei professionisti, con un software che permette una progettazione precisa e matematica degli impianti idraulici
il sito www.irriworks.com per saperne di più!

Alleati affidabili

Come quelli che torna a proporre Antonio Carraro: trattori solidi e potenti, con modelli che

Con Eima 2022 è arrivata per la Antonio Carraro un’occasione, ancora una volta, per rinnovare l’impegno e confermare l’importante ruolo nella green economy Una nuova stagione, un catalogo fresco e rinnovato ma capace di conservare le costanti del marchio: affidabilità ed efficienza

ANTEPRIMA MONDIALE

L’esposizione internazionale di macchine per l’agricoltura, Eima, ha visto la presentazione, in particolare, del modello SPe Si tratta di un nuovo “concept tractor”, unico nel suo genere: un veicolo 100% elettrico destinato alla manutenzione civile. Alla base del progetto, il modello AC SuperPark, proprio in qualità di macchina destinata alla propulsione full-electric, dedicato alla manutenzione urbana e in grado di dimostrarsi un utile strumento capace di performance competitive.

Tra i punti di forza, senza dubbio, il telaio articolato Actio, il motore elettrico di 25 kW e una capacità delle batterie di 32 kWh.

“TUTTOFARE” NELLA GESTIONE DEGLI SPAZI

Tigre 3800 è l’innovativo trattore isodiametrico per la gestione di piccoli terreni agricoli, orti, serre vivai, ma anche parchi, campi sportivi o aree comunali. Dotato di motore Yanmar da 25,7 hp Stage 5, questo modello rappresenta una configurazione dedicata in particolare ai vivaisti, che richiedono una struttura stretta e agile, ma stabile nelle disconnessioni del terreno ed elevata forza di sollevamento. Un trattore leggero, ma robusto, con anche il vantaggio di comandi intuitivi e in posizione ergonomica.

U N MOTORE “SNELLO”

Motore 3769cc, ad iniezione diretta, 4 cilindri, turbocompresso, 16 valvole: massima potenza garantita, insieme a elasticità di accelerazione. La Serie Cento assicura trazione e aderenza nei terreni sconnessi con un cambio estremamente affidabile. Come nel caso del TGF 8900 Cento, il modello monodirezionale ad assetto super ribassato Un trattore che si muove agile rimanendo stabile. Ideale per frutteti, vigneti, nelle serre, nelle lavorazioni in pendenza trasversale o nei filari a ritocchino o trasversali.

44 N°034 SOLUZIONI | parco macchine
Tigre 3800 TGF 8900 Cento 034_S_carraro

Un futuro a batteria

Alla gamma Ego Power+, punto di riferimento per l’attrezzatura a batteria per la manutenzione del verde, si è aggiunto LB7650E, un potente soffiatore portatile. Parte della linea Professional, il soffiatore garantisce una forza propulsiva massima di 26n e una velocità fino a 313 km/h. Indicato soprattutto per chi lavora in aree di grandi dimensioni, grazie alla batteria Arc Lithium da 56V, che con una singola carica permette un’autonomia di sei ore. Un utensile progettato per superare le prestazioni di quelli a benzina e capace di soffiare fino 1.300 m3 di aria all’ora, il soffiatore LB7650E offre anche un completo controllo della potenza e della velocità.

A PROPOSITO DI EGO

Ego figura tra i maggiori produttori di utensili nel mercato internazionale, dopo la sua fondazione nel 1993. Un’esperienza, dunque, lunga e di successo che non smette di pensare al futuro e all’innovazione. In questa direzione va infatti Challenge 2025, la chiamata di Ego per educare e incoraggiare gli utilizzatori di apparecchiature da giardinaggio a preferire l’energia a batteria, lasciando la benzina al passato.

Kit zaino porta batteria BH1001, da aggiungere al soffiatore per eliminare il peso dalle braccia.

Visita il sito egopowerplus.it

PAROLA D’ORDINE, PRATICITÀ

Un design realizzando pensando al comfort di chi lo utilizza: LB7650E è leggero e migliorato nell’ergonomia per agevolare il lavoro degli utenti. L’interruttore a velocità variabile, il pulsante per la funzione boost e il selettore di velocità semplificano l’utilizzo e lo rendono intuitivo. Ottenendo un processo lavorativo più snello, efficace e agevole.

Come quello all’orizzonte per gli utensili da giardinaggio. Dimenticando l’alimentazione a benzina, ma non le prestazioni competitive

Kress ha sorpreso i professionisti della cura del prato e del paesaggio a Galabau 2022, la fiera di settore a Norimberga, con grandi novità: un rivoluzionario sistema a batteria, non ancora disponibile sul mercato, in grado di caricarsi al 100% in massimo otto minuti e con una vita di dieci volte maggiore a quelle a litio attualmente in uso. Uno strumento che garantisce le performance di un motore a benzina con la

CURA DELL’AMBIENTE E PRODUTTIVITÀ

Le batterie 8-minute CyberSystem rappresentano un vero spartiacque per il mondo delle batterie, con un nuovo sistema che garantisce più profitti e produttività riducendo i tempi. A rendere così importante l’ingresso sul mercato di devices come questo è poi l’impatto ambientale, in una società sempre più attenta a ridurre le emissioni ma con l’esigenza di mantenere prestazioni competitive e a prezzi di mercato accessibili.

Kress offre così la possibilità ai professionisti di avere un’alternativa elettrica che sia davvero conveniente, in grado di compensare il costo iniziale in meno di una stagione.

Scopri di più su kress.com

Addio, benzina

Un nuovo sistema di batterie per ridisegnare il mondo degli attrezzi professionali con strumenti efficienti, convenienti e che rispettino l’ambiente di Filippo Terragni

RIGUARDO KRESS…

Il marchio Kress è conosciuto a livello internazionale per il design e la produzione di motori elettrici da oltre 90 anni. Parte della famiglia Positec, si è prima affermato sul mercato tedesco, per poi offrire anche negli altri Paesi soluzioni ad alta professionalità. La loro nuova linea di attrezzatura per l’outdoor per professionisti ruota interamente alla nuova tecnologia alla base di queste batterie, disegnate specificatamente per giardinieri e paesaggisti, con l’obiettivo di rendere i macchinari a benzina finalmente e definitivamente obsoleti.

SOLUZIONI | parco macchine

Un prodotto polivalente e potente, DPAS-2600 è la nuova chicca progettata d Echo per la manutenzione del verde

Quando la versatilità è il punto di forza

Pratico e versatile, DPAS-2600 è il multifunzionale a batteria della serie E-Force, sviluppato da Echo per soddisfare ogni esigenza. Un prodotto competitivo e prestante, in grado di soddisfare un utilizzatore privato ma esigente, ma soprattutto i professionisti che vogliono effettuare lavori di manutenzione nel minor tempo possibile, con l’utilizzo di una sola macchina.

UNA LINEA INNOVATIVA

È poi la batteria al litio a caratterizzare l’intera linea: altamente professionale, in grado di adattarsi alle esigenze degli operatori del verde. Le macchine di questa serie sono in grado di gestire i diversi lavori, di piccola o grande portata, con precisione ed efficienza. gamma capace di garantire affidabilità e prodotti che durano nel tempo.

Visita il sito echo-italia.it per saperne di più!

◗ 2.4 chilogrammi di peso a secco

ESPERIENZA DA ORIENTE

Echo nasce in Giappone ormai 70 anni fa, progettando e producendo prodotti di qualità e prestanti. A iniziarne la storia un semplice atomizzatore: da lì il catalogo si è poi via via arricchito sempre di più, fino a fare di Echo un marchio mondiale, punto di riferimento nel settore. L’azienda ha continuato a crescere e prosperare, grazie proprio alla qualità offerta e all’efficienza delle macchine, assemblate nei vari stabilimenti localizzati in diversi parti del mondo, garantendo elevati standard.

SOLUZIONI | parco macchine

Un nuovo giardino

Un luogo simbolo per i momenti di socialità di Genova: quello sorto sul depuratore Sturla è un giardino pensile che ha dato vita a uno spazio che interpreta appieno i valori della riqualificazione cittadina Cinema all’aperto nelle serate estive, chiosco, giochi per bambini, area cani in un giardino completamente rinnovato con l’obiettivo di rendere la superficie di copertura della struttura, oltre che gradevole esteticamente, anche idonea a ospitare iniziative culturali e di intrattenimento.

CONIUGARE LOGISTICA E QUALITÀ

Il cantiere per intervenire con queste migliorie non era però accessibile con strada carrabile, a circa cinque metri d’altezza e un’estensione di 1000 metri

quadrati. Un contesto, insomma, che rendeva la logistica un elemento determinante per la scelta dei materiali per la realizzazione della copertura a verde. Una soluzione facilmente trovata con Laterlite: Leca 2-4 frantumato per il primo strato drenante e LecaGreen estensivo per lo strato colturale, pompati direttamente in cantiere con praticità e velocità di posa, nonostante l’ampia superficie.

I VANTAGGI SPECIFICI

Le qualità di questo prodotto lo rendono particolarmente adatto per la progettazione di giardini pensili, inverdimenti in ambiti di ristrutturazione e per spessori di substrato importanti, riducendo inoltre sensibilmente i sovraccarichi sulla copertura. La specifica formulazione assicura al substrato porosità e permeabilità in grado di facilitare la circolazione

I prodotti Laterlite hanno consentito di riqualificare il verde pensile sulla copertura del depuratore genovese, dando nuova vita a un’area pubblica completamente rinnovata
SOLUZIONI | urbane

degli elementi nutritivi e l’ossigenazione dell’apparato radicale. Il substrato LecaGreen consente inoltre di ridurre i cicli di irrigazione, rilasciando nel tempo umidità allo strato vegetativo ed evitando la formazione di dannosi fenomeni di ristagno. La struttura del substrato rimane inalterata nel tempo, eliminando il fenomeno del compattamento del substrato e favorendo la stabilità del sistema.

Il materiale è certificato in accordo alla normativa di riferimento UNI 11235 che regola la realizzazione delle coperture a verde, ed è quindi idoneo all’utilizzo in un luogo pubblico.

LA REALIZZAZIONE, PASSO A PASSO

Sulla copertura esistente per prima cosa è stato così steso un primo strato drenante di Leca 2-4 frantumato, materiale che si caratterizza per peso ridotto, elevata ritenzione idrica, capacità drenante e grandi prestazioni di isolamento. L’argilla espansa Leca FRT 2-4 è stata stesa sfusa e livellata sulla copertura del depuratore. Successivamente, un secondo strato è stato realizzato con il substrato colturale leggero LecaGreen estensivo. Grazie alla speciale argilla espansa AgriLeca, questo materiale riduce il peso del substrato dal 25% rispetto ad un prodotto tradizionale.

Visita il sito leca.it per scoprire di più sui prodotti utilizzati

Spazio allenovità

Il decimo compleanno di Leonessa Vivai è stata un’occasione per tornare a incontrarsi, ma soprattutto per scoprire le nuove proposte di Rachele Pozzato

Otto ettari di vivaio addobbati a festa: quello di Leonessa Vivai è stato un decimo compleanno memorabile, all’insegna degli incontri professionali, ma ancor di più dei rapporti umani. Piantonario 2022, pensato e organizzato da Francesca Cangianiello come una vera e propria festa, è stata anzitutto un’occasione per incontrarsi di nuovo, dopo la forzata lontananza della pandemia. Le occasioni da festeggiare poi erano davvero tante: oltre al compleanno dell’azienda, il lancio di una ricca e vasta nuova collezione e la grande novità dello shop online. L’allestimento degli spazi è stato organizzato in isole merceologiche, lo spazio dedicato alla formazione con Erica Cherubini e Marta Pavia, e una zona espositiva ricca di piccoli stand che

Visita il sito vivaileonessa.it per saperne di più!

Le varietà della collezione autunnale, presentate proprio in quest’occasione, erano raccolte su uno scenografico tavolo centrale.

riportano al sapore delle feste di una volta: la pesca di beneficienza, la lettura dei tarocchi, il bar, lo street-food, musica, ma soprattutto fiori e piante da scoprire passo dopo passo. Dalle tradizioni irrinunciabili alle novità più fresche.

SOLUZIONI | urbane

per tutto l anno Diasporum cantoniense Moonlight è una perenne sempreverde, resistente al gelo, affascinante nelle stagioni più fredde così come in estate. Adatta all’ombra e piuttosto compatta. Le foglie, variegate, sono di colore verde scuro con pennellate bianco argento molto luminose. Si tingono poi di viola rosa quando le temperature si raffreddano in autunno. Dalla tarda primavera all’estate, invece, i fiori profumati a forma di campana si tingono di colore bianco crema.

una chicca da preservare

Una fioritura profumata, frutti rosa acceso che seguono la caduta dei fiori: Heptacodium miconioides è un vero tesoro da custodire, a rischio estinzione perché in natura sta sparendo. Noto anche come SevenSons Flower, “fiore a sette figli”, perché in estate si riveste di fiori candidi raccolti in mazzetti di sette fiori ciascuno. Resiste benissimo al freddo, vive bene al sole, ma ha una buona tolleranza anche in situazioni d’ombra.

seguire il profumo

Un forte sviluppo e una forma compatta molto arrotondata, Caryopteris clandonensis Good As Gold è un arbusto a foglia caduca molto aromatico, che ricorda gli agrumi Il suo fogliame giallo brillante rimane rigoglioso e vivido anche nei mesi più caldi, senza rovinarsi. Fiorisce a fine estate, di viola scuro, dando un contrasto drammatico con il fogliame.

le terre lontane

Direttamente dalle cime dell’Himalaya, Holboellia latifolia è una rampicante dalla magnifica fioritura a forma di campanelle bianco e rosa scuro, estremamente profumate. Le foglie sono grandi, appuntite e verde scuro lucido. Una specie che sopporta benissimo la siccità. I suoi grossi frutti allungati, rosso porpora e commestibile, gli sono valso il soprannome inglese Sausage Vine, “vite salsiccia”.

LA NOVITÀ DELLO SHOP ONLINE

Con Leonessa Vivai è ora possibile effettuare i propri ordini e acquisti direttamente sullo shop online, in modo intuitivo e dinamico. Su ogni foto è indicata la settimana in cui è stato effettuato lo scatto, e c’è un’area riservata allo storico degli acquisti che rende tutto ancora più semplice.

, INFORMAZIONE PUBBLIREDAZIONALE

IL VERDE IN FIERA

Una prima edizione di grande successo quella di Plantarium|Groen-Direkt, fiera tenutasi gli scorsi 24 e 25 agosto all’International Trace Center di Hazerswoude/Boskoop nei Paesi Bassi. Un’importante occasione per mantenere i contatti con i clienti e instaurare nuove relazioni commerciali. Di livello notevole anche il pubblico e le strutture impiegate, che presuppongono una prossima edizione, il prossimo 7 e 8 febbraio, di altrettanto successo, con circa il 35% degli espositori già registrato per partecipare all’appuntamento primaverile Info: www.groen-direkt.nl

UN NUOVO PRESIDENTE PER AIPH

L’Associazione Internazionale dei Produttori Orticoli (AIPH) ha eletto Leonardo Capitanio come nuovo presidente. L’annuncio è stato fatto in occasione dell’Assemblea Generale al 74 Congresso Annuale di AlPH ad Almere, Paesi Bassi. In qualità di coltivatore di piante ornamentali a Monopoli, in Italia, con un ruolo passato come Presidente dell’Associazione Italiana Esportatori di vivai (ANVE), e più recentemente lavorando come Vicepresidente presso AIPH, Leonardo Capitanio, è stato coinvolto nella cooperazione internazionale nel settore orticolo industria per molti anni Info: www.aiph.org

L’ALLARME DELL’INDUSTRIA DEI MACCHINARI AGRICOLI

Investita dalla crisi, l’industria dei trattori, dei mezzi agricoli e della relativa componentistica rischia di uscire dal mercato. Le spese per l’energia, le materie prime e la logistica fanno impennare i costi di produzione, costringendo le aziende a continui ritocchi sul prezzo finale dei prodotti. Così, un settore di punta della meccanica italiana, con un fatturato annuo superiore a 13 miliardi di euro, si trova a dover fare i conti con l’aumento dei costi di produzione molto onerosi per un settore che ha processi di lavorazione che consumano non solo molto energie, ma che utilizzano soprattutto materiali come ferro, plastica e semiconduttori. Secondo FederUnacoma, la Federazione italiana dei costruttori di macchine agricole, negli ultimi sei mesi il prezzo cumulativo delle varie fonti energetiche è cresciuto del 110% Anche sul fronte dei materiali la situazione è piuttosto complessa, con un aumento generale intorno al 30%. Info: www.federunacoma.it

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NEWS DAL MERCATO News

TECNOLOGIA AL CENTRO

Fieragricola Tech nasce dall’esigenza dell’agricoltura di introdurre nuove tecnologie e innovazioni digitali con l’obiettivo di rispondere alle esigenze di qualità, sicurezza alimentare, ma anche sostenibilità economica, sociale e ambientale, di tutela dei rischi climatici e ambientali, di utilizzo razionale delle risorse idriche. Si tratta della nuova iniziativa dedicata alle tecnologie digitali e all’innovazione, presentata da Veronafiere in programma l’1 e 2 febbraio 2023 e che sarà caratterizzata da tre macro-aree, robotica e digitale, energie rinnovabili in agricoltura e soluzioni tecnologiche per la gestione e il risparmio idrico. Un nuovo format di Fieragricola per andare incontro a tutte le nuove esigenze e urgenze del settore e del pubblico. Info: www.fieragricola.it

IL PESO DEI RINCARI SUL SETTORE

Assofloro ha raccolto i dati del comparto florovivaistico, che raccontano come le aziende italiane se la stiano passando con l’aumento dei costi energetici. Gli incrementi sono a due, tre e quattro cifre. Fino al 97% in più per l’energia elettrica, addirittura un aumento del 1212% per il metano. Ai rincari energetici si aggiungono però gli aumenti che hanno colpito nell’ultimo anno le materie prime necessarie alla produzione, dalla vasetteria alla torba, fino alla distribuzione e ai trasporti. Un panorama critico, insomma, che richiede validi aiuti per il settore: «Se gli interventi non saranno tempestivi, tante aziende del settore rischieranno seriamente di morire», ha infatti commentato la presidente di Assofloro, Nada Forbici. Info: www.assofloro.it

BULBI DA PREMIARE

LE NOVITÀ DI EIMA GREEN

La nuova edizione di EIMA Green, il Salone del gardening a Bologna dal 9 al 13 novembre, avrà al suo centro un nuovo evento, dedicato a macchine e attrezzature per il giardinaggio e la cura del verde. “Garden E-motion” è la vera novità del Salone 2022, con dimostrazioni pratiche accanto all’esposizione statica tradizionale, allestita come di consueto all’interno dei padiglioni 33 e 34 del quartiere fieristico. EIMA si arricchisce anche con nuovi incontri e convegni, dalle tecniche di manutenzione dei giardini alla progettazione del verde urbano e sportivo, toccando anche l’agromeccanica e moltissimi altri ambiti in una rassegna di respiro internazionale: gli espositori sono infatti più di 1500, per un terzo di provenienza estera da oltre 50 Paesi. Info: www.eima.it

Sono conosciuti anche come tulipani nani, noti per la loro altezza e per la forma a stella: i tulipani botanici sono stati eletti “bulbo dell’anno”, e, a differenza dei classici, si moltiplicano sottoterra, producendo così continuamente nuovi bulbi. I tulipani botanici sono poi un grande aiuto alla biodiversità del giardino, grazie alla grande quantità di polline e nettare che producono, facilmente accessibile agli insetti.

Di moltissime varietà diverse, dai toni più tenui alle colorazioni più vivaci, resistono bene a freddo e vento e amano una posizione in pieno sole.

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NEWS DAL MERCATO

IL VERDE IN FIERA

Le date da tenere libere per il prossimo appuntamento con una delle manifestazioni del Verde di maggiore rilevanza in Italia saranno il 22, 23 e 24 febbraio prossimi. Torna a Milano così MyPlant, con un nuovo assetto e molte novità

Respirare internazionalità

Alla presentazione del Salone è stata infatti annunciata la nuova sinergia con AIPH, International Association of Horticultural Producers, l’associazione di riferimento per i rappresentanti del florovivaismo internazionale, di cui MyPlant, è entrata a far parte. Un grande orgoglio, come sottolinea l’AD di VGroup, la società organizzatrice dell’esposizione, entrare a far parte di un ampio e selezionato network internazionale. Una collaborazione che va nella direzione proprio di una sempre maggiore diffusione del valore economico, ambientale, sociale e culturale delle green cities anche nel nostro Paese, come dimostra l’elezione di Leonardo Capitanio a presidente di AIPH: un riconoscimento deciso al valore del florovivaismo italiano. Insieme a quella con AIPH, MyPlant punta a consolidare la consistenza del settore nello scenario internazionale lavorando fianco a fianco anche di ICE, la segreteria organizzativa, diverse agenzie specializzate, Camere di Commercio e IEG, Italian Exhibition Group. Un’edizione, quella del 2023, che vedrà così la presenza di buyer e contractor da sempre più Paesi, dall’Europa centro-occidentale e centro-orientale all’Asia centrale, Sud America, Eurasia e Maghreb.

Evergreen e nuove tendenze

Oltre alla consueta ricca offerta concentrata sul settore di fiori e piante in vaso, un intero spazio espositivo sarà riservato al Verde Sportivo, dalle infrastrutture, forniture e progettazione fino agli

Visita il sito myplantgarden. com per maggiori informazioni!

approfondimenti normativi. Ma anche verde e arredo urbano, mobilità dolce, eco e smart Spazio poi ai focus sui materiali per l’edilizia per l’outdoor e alle iniziative dello Urban Green Management, il mondo wedding, una nuova edizione di Garden Center New Trend, sempre innovativo per concept, allestimento, contenuti merceologici e tematici. L’organizzazione sta poi lavorando a un progetto di sviluppo per il mondo del BBQ, motorgarden e arboricoltura, oltre che a un potenziamento di Myplan Tech, punto di connessione tra ricerca, innovazione e mercato. Info: www.eima.it

SAVE THE DATE

MyPlant & Garden

VII edizione: 22-23-24 febbraio 2023.

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Visita il sito edt.it per scoprire di più!

L’AUTORE

Fabio Marzano è scrittore, giornalista per diverse testate rinomate ed esperto di botanica. Ma soprattutto, è un grande appassionato di verde, come dimostra il piccolo giardino coltivato sul balcone in ombra perenne del suo balcone a Torino.

ASCOLTARE LE PIANTE

a cura di Rachele Pozzato

Servono occhi attenti e orecchie preparate per saper ascoltare le storie che hanno da raccontarci piante e fiori. Storie di collezionisti, piante che hanno fatto il giro del mondo e alberi che sfidano le leggi del tempo: I racconti delle piante di Fabio Marzano ci permette così di conoscere storie nascoste, di andare oltre lo sterile nome in latino che spesso pare essere l’unica informazione disponibile quando ci si aggira per orti o giardini botanici in Italia. Una passeggiata che diventa un viaggio, attraverso le pagine di questo libro edito da EDT giusto quest’estate, che ci porta a riscoprire il legame tra le piante e il nostro pianeta, dal clima alle nostre abitudini, dal nostro gusto estetico al nostro futuro. Il mondo vegetale ha moltissime storie da raccontare, per chi le sa ascoltare, e che riguardano soprattutto noi: alberi-monumento, fossili viventi, foreste urbane, antenati selvatici ma anche spionaggio vegetale e viaggi avventurosi.

PERCHÉ LEGGERLO?

◗ Per ripercorrere storie di incredibili migrazioni, come quella dei “profughi glaciali”: gli alberi che dall’Europa del nord hanno raggiunto le sponde del Mediterraneo;

◗ Per scoprire i tesori nascosti delle foreste urbane conservate nei parchi storici e nelle aree pubbliche di tutto il Paese;

◗ Per rivivere le storie di cacciatori di piante,

custodi della natura a varietà antichissime, ma anche di piante protagoniste di memorabili flop industriali tutti italiani;

◗ Per conoscere le testimonianze dei custodi delle orchidee e delle foreste, i volontari che conservano le specie a rischio estinzione;

◗ Per riflettere su di noi attraverso la lente del mondo vegetale

I racconti delle piante, viaggio curioso nel mondo vegetale italiano, ci porta in un viaggio nei giardini e negli orti botanici d’Italia, per scoprire storie bizzarre e affascinanti sulle piante
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La Scuola Agraria del Parco di Monza compie 120 anni di vita Un compleanno importante, da festeggiare riportando alla memoria tanti ricordi e traguardi raggiunti. Nel corso dei decenni, a cambiare sono stati perlopiù gli strumenti per rendere la scuola sempre più attraente, oltre che utile, ma mai la mission di promozione di una formazione concreta. E con qualche cambiamento, dal 1902 ad oggi, anche i docenti si sono succeduti, sempre con grande passione e impegno, nel mestiere di ambasciatori di un’agricoltura moderna e funzionale.

L’INIZIO DELLA STORIA, 100 ANNI FA

La Scuola Agraria del Parco di Monza nasce in un periodo storico molto critico per l’Italia, sia

da un punto di vista sociale sia da un punto di vista economico. Il settore agricolo, in particolare, assisteva, all’inizio secolo scorso, all’esodo dei propri braccianti verso la città, in cerca di nuove opportunità per sostenere le proprie famiglie. Era la donna a soffrirne di più, per il suo delicato e faticoso ruolo all’interno della famiglia, ma soprattutto per una scarsa istruzione e preparazione al mondo del lavoro. Un contesto nel quale solo una donna di cultura, l’insegnante di lettere Aurelia Josz, poteva trovare i giusti stimoli per fondare una “Scuola Rurale”, finalizzata alla istruzione femminile. Il suo intento era quello di colmare l’enorme divario di genere, consentendo alle giovani donne di formarsi su diverse discipline, dalle pratiche agricole fino all’educazione domestica. Con qualche inevitabile ostacolo politico e burocratico, l’energica fondatrice milanese riusciva però ad inaugurare la “Scuola pratica agricola femminile” (S.P.A.F) con sede a Niguarda, nella villa settecentesca Clerici-Melzi. I primi decenni sono caratterizzati da un forte impulso nelle attività di raccolta fondi. L’obiettivo era quello di consentire alla scuola di dotarsi, fin da subito, di moderne attrezzature didattiche, e di annettere successivamente un convitto, sull’esempio, all’epoca straordinariamente moderno, dei modelli formativi del Belgio: un sistema dal quale la scuola trasse forte ispirazione, accogliendo studentesse da ogni regione di Italia.

120 anni per la Scuola Agraria del Parco di Monza: oltre un secolo dedicato all’educazione e al verde come motore sociale e lavorativo di Paola Martinelli

Solo dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, dopo la morte della fondatrice in un campo di concentramento, e la chiusura della scuola decretata dal regime fascista, sarà il Comune di Milano a riportare in attività l’istituzione scolastica, trasferendone la sede nel parco di Monza e ponendo le basi per un rinnovato rilancio nel campo della formazione agricola.

Da allora, la crescita è ripresa a un ritmo costante. Dal 1960 al 1970 la Scuola è impegnata ad aderire alle indicazioni ministeriali, con proposte formative sempre più al passo dei tempi. Dal 1972,

Un secolo e più di formazi

in collaborazione con
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GESTIONE | formazione

quando le competenze dell’istruzione vengono delegate alle Regioni, la Scuola Agraria del Parco di Monza avvia il suo percorso di accreditamento e comincia a proporre corsi molto innovativi, come lo studio delle piante officinali e altre indagini scientifiche all’interno di numerose discipline agricole. In particolare, si sviluppano le attività di ricerca all’interno dell’area dell’orto-frutticoltura, iniziative che hanno consentito la realizzazione dell’attuale frutteto, ricco di varietà diverse, e degli orti, rinnovati annualmente, ed oggi a conduzione biologica, o naturale.

Dalla seconda metà degli anni ’80 la scuola apre i corsi alla componente maschile e alla fine degli anni ’90 è già attiva, con originalità e competenza, nella formazione digitale. La scuola progetta ed elabora dispense per le prime forme di studio a distanza. Partecipa alla fondazione della Rete dei Giardini storici Regis. Organizza seminari, convegni e workshop e in tutta Italia.

GLI ULTIMI 20

La scuola continua a sviluppare azioni per migliorare la propria offerta formativa e per essere sempre attinente alle richieste del settore del verde, riqualificandolo soprattutto attraverso abilitazioni professionali e certificazioni. Un ventennio fondamentale per la Scuola, per la costruzione di intensi rapporti con le istituzioni. Si distingue poi per far parte del Gruppo di Studio sulla gestione sostenibile dei rifiuti, dal quale, anche se non sono in molti a saperlo, è nata la raccolta differenziata. Siede al tavolo del florovivaismo, promosso dal Ministero delle Politiche agricole e forestali, promuove il riconoscimento di nuove figure professionali della Regione Lombardia e lo sviluppo del settore green attraverso una formazione pratica e professionalizzante.

IL VERDE COME ESPERIENZA EDUCATIVA

La diffusione del programma che ha al centro il verde come esperienza educativa e inserimento socio-lavorativo, dallo scorso anno, punta alla formazione della nuova figura di Esperto in orti e giardini del benessere (riconosciuta dalla Regione Lombardia).

LE AREE FORMATIVE

I percorsi della scuola comprendono svariati ambiti: dal giardinaggio all’arboricoltura, agricoltura e agroalimentare. Per ogni figura sono poi previsti corsi di specializzazione specifici.

La scuola inoltre organizza brevi corsi di orticoltura per giovani autistici e camp estivi per bambini. L’offerta è talmente vasta che risponde correttamente alle politiche attive del lavoro e formazione messe in campo dalla Regione Lombardia per sostenere le persone disoccupate o colpite da povertà sociale, per accompagnare al lavoro gli immigrati o ancora sostenere donne in difficoltà. La scuola si relaziona ogni giorno con numerose imprese per l’inserimento lavorativo, rivelandosi terreno fertile per un’opportunità di incontro permanente, e garantito, di domanda e offerta.

L’affermazione della scuola come centro di eccellenza formativo lombardo e nazionale continua a permettere a giovani e adulti, donne e uomini di provenienza e professionalità diverse di trovare, nuove esperienze di vita, forse stanchezza e fatica, ma tanta felicità. Un progetto in linea con la visione della fondatrice Aurelia Josz, e che continuerà a crescere.

one e passione

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Per
www.monzaflora.it

Edizioni

y LA CASA EDITRICE DEL VERDE www.laboratorioverde.net
Laboratorio Verde è l’unica casa editrice di filiera, con prodotti specifici per ogni target del florovivaismo e del gardening: produzione, retail, professionisti e consumatori. Uno sguardo a 360° che ci rende il punto di riferimento preciso e aggiornato nel panorama dell’editoria specializzata. Edizioni Laboratorio Verde è la casa editrice di chi ama e lavora con il verde: la vostra casa. la vostra casa LA NUOVA RIVISTA PER IL GIARDINIERE SERVIZIO A PAG. 31 ILgiardiniere magazine III trimestre 2022 PROGETTAZIONE COSTRUZIONE GESTIONE E MANUTENZIONE PROFESSIONALE DEGLI SPAZI VERDI N° 034 + NEW GENERATION Conoscere e sperimentare per imparare a progettare + MACCHINARI Una manutazione tutta nuova con il progetto Panther Professional SOLUZIONI TECNICHE Il trinciaerba con raccolta Panther Professional di Peruzzo, in mostra alla prossima EIMA (Pad. 33, Stand A9) Una delle applicazioni di Panther Professional, su qualità e innovazione, che guarda al futuro e alle necessità del professionista. COVER STORY realizzata in collaborazione con

con

Novità in giardino

Dalle specie più note a quelle più particolari, i consigli degli esperti di Fondazione Minoprio per arricchire ogni progetto con il tocco giusto

a cura di Rachele Pozzato

Cinquant’anni di esperienza nel campo di ricerca e sperimentazione nel verde: Fondazione Minoprio è una sicurezza per il settore, punto di riferimento affidabile e competente. Il punto di forza della Fondazione è proprio la sua squadra, ricca di esperti e spunti sempre freschi per i

professionisti più curiosi e aggiornati. Dalle specie meno note a quelle più popolari, nuove idee, curiosità e utilizzi: abbiamo così raccolto alcuni suggerimenti degli esperti di Fondazione Minoprio sulle specie più attuali da inserire all’interno degli spazi verdi, per progetti all’avanguardia e operatori del settore sempre più consapevoli e innovativi.

Visita il sito per saperne di più!

LA FONDAZIONE

Fondazione Minoprio prende vita a Villa Raimondi, sorta nella seconda metà del ‘700, dove hanno sede oggi gli uffici direzionali. Affreschi e fregi ottocenteschi sono circondati da una tenuta di circa 60 ettari tra parco storico, agricolo e naturalistico. Una vera chicca a 25 chilometri da Milano e 10 da Como, proprietà della Regione Lombardia che le gestisce proprio attraverso la Fondazione. Nella tenuta hanno sede anche il centro scolastico, l’azienda agricola didattico sperimentale con le sue strutture produttive. Il parco botanico misura ben sette ettari, con oltre 300 essenze arboree principali e circa 1600 arbusti e alberi minori. Un tesoro per il mondo verde, insomma, ricco e curato in tutti i suoi dettagli.

GESTIONE | formazione
in collaborazione
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Chicche da Oriente

Della famiglia delle Thymelaeaceae, l’Edgeworthia tomentosa nakai è originaria dell’Asia, arrivata anche gli USA solo di recente. Più nota come “Indian paper tree” perché da secoli la sua corteccia viene usata per la produzione di carta, un tempo persino di banconote. Predilige terreni acidi, tollerando comunque anche quelli neutri, a patto però che la terra sia sempre umida. Si tratta di un arbusto deciduo, che arriva fino al metro e mezzo di altezza: tondeggiante e con abbondanza di foglie, caratterizzate da una lamina oblanceolata e ricoperte di soffice peluria, che cadono prima della fioritura, in tardo inverno, e raggiungono fino ai 20 centimetri. I fiori sono celebri per il loro intenso profumo, cromie sui toni del crema, oltre alle varianti più accese dai gialli o rossi accesi. Ama la penombra, tollerando la luce diretta solo per poche ore al giorno.

Dipinto di blu Blu vivido e intenso a contrasto con gli steli di un verde brillante: i Muscari amano terreni fertili e umidi, ma sempre ben drenati, e i pieni raggi del sole. Raggiungono fino i 20 centimetri di altezza e, anche se soggetti a virus, necessitano di una scarsissima, quando non nulla, manutenzione. Resistente e prolifera, quando nelle giuste condizioni, questa bulbosa si adatta a giardini o boschi decidui, con piante spontanee o per la naturalizzazione in prateria.

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Giallo raggiante

Abbondanti capolini globosi giallo intenso, profumatissimi e in fioritura tra gennaio e marzo: i fiori della mimosa sono popolari e diffusi. Le foglie dentate, dai toni chiari del verde, a contrasto con i frutti, legumi che quando maturi assumono una colorazione nerastra. Un albero sempreverde, eretto, alto fino a 15 metri, con chioma irregolare e scomposta, caratterizzato da una corteccia liscia, grigiastra e spesso sfruttata per estrarne i tannini, utilizzati per la produzione di prodotti farmaceutici. Della famiglia delle Fabaceae, la mimosa si è facilmente diffusa in Europa, ma è in realtà originaria di Australia e Tasmania. Oltre al suo utilizzo come pianta ornamentale e dono per la Giornata Internazionale della Donna, infusi dei suoi fiori sono noti per le loro proprietà benefiche in medicina.

La stella del giardino Grandi fioriture a forma di stella, frutti verderossastro, gemme setose al tatto, rami che si intrecciano i complessi disegni, corteccia dai toni argentati e liscia: la Magnolia stellata è un arbusto affascinante e dal portamento elegante. Raggiunge fino a tre metri di altezza, circa uno e mezzo in larghezza, e arriva dall’Asia orientale e dal Giappone. Ama i terreni acidi e ben drenati, fertili e freschi.

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ritorno

Un’atmosfera stimolante, di confronto tra professionisti del settore, per spunti sempre nuovi e, finalmente, di nuovo un’occasione per incontrarsi di persona e riprendere le fila del settore vis a vis: dopo una pausa forzata lunga quattro anni, imposta dalla pandemia, dal 14 al 17 settembre è tornata a Norimberga Galabau, la fiera di riferimento per outdoor, verde urbano e gardening. Siamo così tornati a visitare i ben 14 padiglioni dedicati: un ampio spazio per espositori e produttori con un programma ricco di eventi per guardare davvero al futuro del verde.

L A SFIDA CLIMATICA

tema portante della manifestazione mirava

appieno

spirito non solo della

Il
a interpretare
lo
TEMPO DI LETTURA: 6 minuti Il
del 54 N°034 GESTIONE | report

Quello dei giardinieri paesaggisti è un ruolo chiave in questa prospettiva di attenzione al clima e protezione dei sistemi ambientali e delle specie. Spazi verdi ben manutentati nelle città, specie arboree che abbiano un impatto sugli effetti del cambiamento climatico, verde pensile combinato a pannelli solari, piante resistenti al modificarsi del clima, sistemi in grado di risparmiare risorse: tutte tendenze sempre più diffuse nel settore, fondamentali per i prossimi anni, e ben rappresentate, in diversissime declinazioni, dai professionisti presenti alla fiera. Un ruolo dell’organizzazione quasi di lobby, per spingere l’attenzione della comunità internazionale e delle istituzioni a osservare le soluzioni proposte dal settore, per incentivare l’innovazione in questa area.

verde
Galabau 2022 è tornata in presenza, dopo quattro anni di stop. Così, siamo stati a Norimberga dove abbiamo trovato una fiera ricca, all’insegna di competenza e innovazione di Filippo Terragni
IL RUOLO DELL’ARCHITETTURA DEL PAESAGGIO NELLA PROTEZIONE DELL’AMBIENTE
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GIARDINI TERAPEUTICI

L’European Landscape Contractors Association, l’associazione europea degli appaltatori di giardini e paesaggi, ha assegnato l’ELCA Trend Award 2022 alla svedese Harplinge Retirement Home, una struttura per anziani con uno spazio all’aperto be disegnato. Un progetto, come lo ha definito la giuria, in grado di tenere conto di tutte le sfaccettature della salute e del benessere, in particolare l’aspetto sociale, attingendo al valore speciale del vivere il verde. Nel presentare il premio, ELCA ha sottolineato l’importanza degli spazi verdi progettati pensando agli anziani, come fattore chiave per luoghi che offrono un’elevata qualità di vita.

filiera, ma della società di oggi: uno sguardo attento al clima e all’ambiente, “Lavorare insieme per un futuro climaticamente sostenibile”, con il Green-blue Path, l’area con un focus specifico sulle questioni climatiche, con soluzioni concrete di produttori ed espositori per fare la differenza, insieme all’importanza di città sempre più verdi e digitalizzate. Un tema sempre più sentito e rilevante, come ha dimostrato l’ampia e coinvolta partecipazione all’iniziativa: dal design alle costruzioni, fino alla manutenzione del verde urbano e degli spazi esterni, la giuria è rimasta colpita dalla qualità dei progetti in grado di coprire tutti gli ambiti di applicazione. I visitatori hanno così avuto la possibilità di aggirarsi tra innovazioni e prodotti al 100% riciclabili, in grado di ridurre le emissioni di CO2 nella catena produttiva, in un’ottica del mercato profondamente amica dell’ambiente. Uno spazio, il Green-blue Path, in grado finalmente di dare vita concreta, con prodotti e soluzioni, alle tematiche climatiche e ambientali al centro del dibattito internazionale.

UNA PLATEA DI ALTO LIVELLO

Nei 14 padiglioni sono stati ben 1.102 espositori, da 33 paesi diversi, a presentare le loro novità. La maggior parte originari dalla Germania, seguiti da Olanda, Italia, Austria, Polonia e Francia. Un panorama, dunque, di respiro internazionale con una diffusa soddisfazione per l’andamento della fiera: circa il 93% degli espositori ha infatti dato risposte positive riguardo alla partecipazione alla manifestazione, con un’altissima percentuale anche di nuovi contatti commerciali instaurati. I visitatori sono stati invece oltre 60 mila, da 76 diversi paesi:

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PROGETTI IN GARA

Anche quest’anno particolare attenzione è stata riservata alla “Landscape Gardener Cup”, che ha avuto luogo nel parco centrale dell’area espositiva. Una competizione durante la quale due squadre da 12 membri, provenienti da tutta la Germania, si sono sfidati per due giorni nella realizzazione di un giardino 4 x 4 metri, dal design sofisticato, sostenibile e un buon ambiente per gli insetti. Ancora una volta, per il secondo anno di seguito, la vittoria è stata del team sassone, Baviera al secondo posto e medaglia di bronzo per l’Assia.

manager del settore, operatori di attività di giardinaggio professionale e vivaisti, rappresentanti di istituzioni municipali, architetti del paesaggio e professionisti del settore o di ambienti legati al verde. Un pubblico vasto e qualificato, che è stato ben capace di cogliere la qualità delle esposizioni e che ci sia aspetta possa essere altrettanto numeroso nella prossima edizione del 2024.

MOMENTO DI CONFRONTO

Galabau 2022 ha, ancora una volta, garantito molte opportunità per una crescita e un arricchimento professionale e personale, basato soprattutto proprio sull’interazione e il confronto con gli esperti. Oltre ai nuovi prodotti esposti poi, da produttori di tutta Europa, come sempre è stato ricco e vasto anche il programma di incontri e talk per approfondire tematiche e angoli da cui osservare natura e business.

Più di 30 presentazioni, per esempio, sono state dedicate all’impatto della digitalizzazione al nuovo forum, inaugurato proprio in questa edizione, “Digitalisation@GaLaBau”. Ma anche diverse dimostrazioni dedicate ad ambiti o zone particolari, come “Innovation Made in Germany” che ha riscosso notevole successo tra il pubblico presente. Nemmeno la pioggia poi è bastata per allontanare gli spettatori dalle presentazioni all’aperto, concentrate specialmente sui motori elettrici.

SAVE THE DATE!

Dopo la conclusione dell’edizione 2022, ci si repara già al prossimo anno: l’appuntamento è dall’11 al 14 settembre 2024 al centro espositivo di Norimberga.

Visita il sito

galabau-messe.com per saperne di più! 57N°034

Una tendenza sempre più diffusa in Italia, così come in tutta Europa. Ne abbiamo parlato con Gloria Guagno, di Vivai Guagno: una realtà specializzata nella coltivazione di specie per impianti come questi colloquio con Gloria Guagno di Rachele Pozzato

riforestazione

TEMPO DI

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5 minuti

Si parla molto, in questi mesi di riforestazione. È un trend che si registra anche in vivaio? Come andrà secondo te nei prossimi anni?

Il trend ovviamente si percepisce. C’è una ripresa della richiesta che non si vedeva dagli anni ’90, è da allora che non si parlava di riforestazione in questi quantitativi. Ci sono moltissimi programmi anche a livello statele ed europeo, di conseguenza i numeri e le tendenze sono già delineati: quando si parla di 3 miliardi di

piante messe a dimora entro il 2030 in Europa, per la grande maggioranza si parla di specie forestali. Anche all’interno nel nostro Pnrr ci sono già degli appalti e dei progetti previsti dalle portate straordinarie.

Collaborando con le Pubbliche Amministrazioni si riscontra un’attenzione alle piante autoctone, il vostro ambito di specializzazione?

È da dire: non al 100%. I viali stradali, ad esempio, rimangono popolati di specie tradizionali, o di quelle che hanno assunto rilevanza recentemente. Mi vengono in mente, per citarne qualcuno, il Pyrus “Chanticleer” o l’Acer campestre, che possono anche essere autoctone, ma non vengono scelte in base a questo criterio. Si scelgono queste specie per la crescita massima degli esemplari spesso, o per la resistenza al calore. Allo stesso tempo, sta nascendo la richiesta di un verde urbano diverso: boschi urbani, rinaturizzazione ad esempio degli svincoli o dei cigli delle strade che vengono ricoperti di verde. Aree tampone e periferiche che vengono riforestate con specie autoctone. Tutti spazi che fino a qualche anno fa non si vedevano.

Focus
Gloria Guagno.
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riforestazione

Nella vostra produzione quali sono le scelte per questo tipo di interventi? E per quali diversi utilizzi alcune caratteristiche sono più adatte? Da noi sono disponibili tre diversi formati, che variano in grandezza. Il vaso 9 è quello della pianta forestale per tradizione. Gli esemplari hanno età di uno o due anni e sono il formato più economico e pratico per effettuare nuovi impianti. Proprio perché a basso costo, sono i più utilizzati per forestazioni massive da migliaia di piante. C’è poi il vaso da 3-4lt o 16-18cm: sono piante generalmente di due o tre anni, hanno una gestione più semplice in quanto sono già grandi. Per esempio: sono più visibili durante lo sfalcio, sono meno minacciate dalla fauna… insomma, incorrono in meno rischi e criticità rispetto agli esemplari più piccoli. Però ovviamente necessitano di un budget più alto. La differenza è sostanzialmente economica, tra questo formato e quello in vaso 9, perché entrambi i prodotti sono indicati per il medesimo risultato. Abbiamo poi un ultimo formato, quello più grande in vaso 24, già con il tutore. Si tratta di un ibrido tra l’alberatura standard e la pianta

Ulmus minor in vaso 24 con tutore.
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forestale base. Questo prodotto esce dal concetto puro di forestazione, ed entra più nel tema della riforestazione urbana: nel primo caso la pianta deve essere sana e robusta ma coltivata secondo le caratteristiche della specie e le variabilità genetiche, nella riforestazione urbana, invece, potrebbe essere necessario individuare l’esigenza di aree verdi marginali, ma potenzialmente fruibili. Questo significa che si tratta di impianti molto più a contatto con i cittadini e fenomeni di vandalismo,

ad esempio. La pianta ha un impatto già maggiore rispetto a quelle in vaso 9, sono più semplici da manutentare ma hanno un costo inferiore rispetto all’alberatura standard che si andava a piantare una volta. Noi qui forniamo diversi comuni: Bologna, Padova e nei dintorni, ed è una proposta che porta una soluzione, uno strumento per soddisfare gli obiettivi delle ultime politiche di riforestazione. Piante più sviluppate, per rispondere a tutta questa richiesta, non ce ne sono a sufficienza sul mercato, dunque usando piante più giovani ma già più strutturate si raggiunge comunque un buon risultato.

Se l’obiettivo di queste riforestazioni è portare a città più verdi, non sempre gli impianti stessi con cui si realizzano gli interventi garantiscono l’utilizzo di materiali sostenibili. Esistono delle alternative, quali possono essere?

È un aspetto a cui si dovrebbe prestare molta più attenzione, noi qui infatti proponiamo delle alternative. Per quanto riguarda le protezioni dei fusti esistono per esempio le bioplastiche, che però sono ancora, in molti casi, oggetto di studio o comunque di difficile reperibilità. Validi sostituti sono le arelle, delle stuoie di canna palustre da usare come shelter a protezione del tronco. Rispetto poi ai teli neri di plastica usati una volta per pacciamare esistono comunque moltissime alternative, materiali bio o comunque di origine naturale da usare in sostituzione delle plastiche.

Si parla moltissimo di aumento dei costi, tra l’impennata delle materie prime e spese energetiche. Quanto pesano questi prezzi sul settore vivaistico, nella vostra esperienza? Per qualche voce delle spese in particolare? Noi direttamente, come tutti, abbiamo subito dei rincari, che però sono stati diffusi. Non ha inciso l’energia elettrica più di qualche materiale, per intenderci. In generale però tutte le voci hanno concorso all’aumento del costo generale della pianta, senza dubbio. Abbiamo risentito poi moltissimo del costo dei trasporti in seguito alla pandemia. L’aumento può andare dal 20 al 50% per i costi di produzione, proprio perché ora tutto costa di più: le bollette, i vasi, un aumento a cascata.

Panoramica coltivazioni in vaso 9.
Acer Pseudoplatanus in vaso 16. 60 N°034 SCOPERTE | vegetali

Fioriture da medaglia d’oro

Innovazione, qualità e cura nei dettagli sono valsi a Romiti Vivai, l’azienda pistoiese, la premiazione da parte del Ministro delle politiche agricole Stefano Patuanelli per la collezione di Lagerstroemia indica a fioritura precoce, durante la fiera padovana Flormart 2022. La selezione presentata da Romiti Vivai comprende piante a foglia scura e fioritura precoce, ma anche piante a foglia verde con fioritura prolungata, per una specie capace di sbocciare dai paesi del Nord Europa al Mediterraneo. Le varietà proposte, inoltre, sono resistenti alle malattie e ottime per essere coltivate in vaso.

SCOPERTE | vegetali
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La collezione di Lagerstroemia indica è valsa

pistoiese Vivai Romiti un premio a Flormart 2022 di Emma Colombo

FIORITURE SUL PODIO

Riflettori puntati, in particolare, su Lagerstroemia Indica Violet Lord e White Queen. La prima, caratterizzata da un fogliame particolarmente scuro e dal fiore rosa intenso, con fioritura in Italia a fine giugno che si protrae per tutta l’estate. La seconda, invece, riconoscibile dal fiore bianco puro e brillante. Entrambe le varietà sono state testate dai vivai Romiti per tre anni prima di essere messe in commercio.

Così da poter osservare il comportamento dei Lagerstroemia indica in tutte le stagioni.

ADATTARSI AL CLIMA

Visita il sito romitivivai.it per saperne di più!

Purple Star è la prima a fiorire, da metà maggio per poi ripetere la fioritura a settembre, ed è caratterizzata da foglie verdi e fiore color porpora. Eveline, invece, è una varietà riconoscibile grazie al suo fogliame verde e al fiore del colore rosa acceso. «L’innovazione è importante per avere sempre più piante resistenti e adatte alle sfide che l’adattamento climatico richiede» ha detto Davide Romiti, figlio di Gianluca e nipote di Lorenzo e Marco, co-fondatori dell’azienda pistoiese, ritirando il premio.

UN FORMATO PER OGNI ESIGENZA…

Romiti

cespuglio

Flormart

a mezzo fusto e ad alberello

63N°034
alla
Vivai produce queste piante premiate a
in diversi formati: a
nel vaso da 6 litri,
in vaso da 15 litri altro 130-140 cm. 1: Lagerstroemia Indica White Queen. 2: Lagerstroemia Indica Violet Lord. 3: Lagerstroemia Indica Purple Star. 4: Lagerstroemia Indica Eveline. 2 3 4

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Giovani amano Le piante

Nelle ultime generazioni le tematiche ambientali e climatiche sono sempre più centrali e sentite. Una preoccupazione che spinge sempre più numerosi giovanissimi ad approcciarci al verde e che i professionisti devono saper sostenere di Bianca Ferraris

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L a cura per il verde riguarda fasce generazionali sempre più popolate: se prima il giardinaggio, nell’ideale comune, si associava alla fascia tipica dai 35 ai 50 anni, il trend rivela oggi un cresciuto interesse per il verde da parte dei più giovani nell’età compresa tra i 19 e i 30 anni, che sono passati dal 26% del totale di richieste nel primo semestre del 2021 al 35% nel primo semestre dell’anno corrente. A rivelarlo è un sondaggio ProntoPro, marketplace di riferimento che mette in contatto domanda e offerta di servizi professionali, che segnala come i giovani si avvicinino in media, alla fascia immediatamente successiva dei 31-50 anni, che era il 47% nel 2021, ma in calo per il

2022, dove nel primo semestre ha rappresentato il 41%: solo 6 punti percentuali di distacco rispetto ai 21 punti in più che aveva l’anno scorso rispetto alla fascia 19-30. Una vicinanza al mondo vegetale che si fa portavoce di una nuova attenziona al verde tutta delle generazioni più giovani, e che il settore deve saper leggere per soddisfare le necessità di una nuova fetta di clienti che si affaccia ora sul mercato.

L A PREOCCUPAZIONE DELLE NUOVE GENERAZIONI

In questa spinta a volersi circondare di verde nelle proprie case e a sentirne sempre più necessità nei centri urbani, si deve leggere la complicità di un particolare, oltre che recentissimo, fenomeno:

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quello dell’ecoansia. Si tratta infatti di un sentimento di angoscia, provocato dall’inevitabilità e dall’incertezza dovuti al cambiamento climatico. Come infatti si evince dal sondaggio sull’ansia climatica “Young People’s Voices on Climate Anxiety, Government Betrayal and Moral Injury: A Global Phenomenon” - definito dal The Guardian come il più ampio studio mai pubblicato su giovani e ansia da cambiamento climatico - in cui il 59% degli intervistati con età compresa tra i 16 e i 25 anni, si è definito “molto o estremamente” preoccupato per il cambiamento climatico, mentre l’84% “moderatamente preoccupato”.

I L VERDE CHE PORTA BENESSERE

Già da tempo dottrine e tesi di psicologia e psicoterapia avevano commentato il contatto con la natura come un forte deterrente dallo stress. Lavorare la terra e prendersi cura delle piante migliorerebbe infatti la vita quotidiana, soccorrendo persino in una fase depressiva e stimolando la capacità di risoluzione dei problemi.

La Green Therapy si rivela così un approccio giovane, ma con una comprovata efficacia e riconoscimenti sempre più diffusi in ambienti di cura e riabilitazione. Una tendenza certamente da incoraggiare e sostenere, oltre che dalle istituzioni, che sempre più stanno imparando a riconoscere la rilevanza del verde nei progetti locali tanto in quelli internazionali, anche dal mondo dei professionisti del settore, nei quali ricercare conoscenza e incentivi per abitazioni e città che sempre di più coinvolgano la presenza di piante e fiori, non più come contorno ma come parte integrante della quotidianità di ognuno.

Per saperne di più visita il sito prontopro.it

Cosa fa il Giardiniere quando in Giardino l´acqua non c´è

U n po’ in tutto il mondo, tra le diverse organizzazioni, comprese le comunità scientifiche, e le Nazioni Unite che ne dichiarano una emergenza diventata cronica, si discute quali migliori politiche, di gestione e messa in sicurezza dei territori, si possano attuare per limitare l’impatto della siccità sulla nostra Terra Madre. Durante questa attesa anche il Giardiniere può sentire il peso di nuove responsabilità.

Le tragiche immagini di piante morte o fortemente compromesse dalla lunga carenza idrica degli scorsi mesi estivi trasmettono dubbi e incertezze. La siccità è un fenomeno che presenta diverse variabili, in funzione della durata e della sua variabilità da località a località. Interagisce con altri stress, quelli biotici, causando le malattie provocate da diversi parassiti. Però è altrettanto vero che esiste il potere di adattamento e di difesa di diverse specie botaniche all’ambiente e ai suoi cambiamenti.

La ricerca scientifica ha già fatto numerose scoperte, se pur principalmente in campo agroalimentare, individuando nel genoma vegetale

precise caratteristiche biochimiche, morfologiche e fisiologiche in grado di aumentare la capacità di sopravvivenza delle piante allo stress da carenza idrica. Per esempio: la regolazione degli stomi con i processi osmotici e il turgore fogliare, la temperatura che produce la chioma di una pianta, la presenza di cera sulla pagina fogliare, la concentrazione di alcuni idroaminoacidi, oppure una ottimale fertilità del suolo sono alcuni dei fattori che possono favorire una crescita senza acqua anche per lunghi periodi. L’argomento è certamente complesso per la pluridisciplinarità che rappresenta, e Il Giardiniere da tempo propone piante, prodotti e pratiche di giardinaggio che vanno in questa direzione di adattamento al cambiamento del clima con regole di sostenibilità. Più volte abbiamo promosso i valori della Biodiversità, un tema ampiamente trascurato nel secolo scorso, quando si è preferita la scelta di piante geneticamente selezionate, per una maggiore resa produttiva ed un migliore risultato estetico. Ora è necessario scegliere altre soluzioni e anche in questa emergenza è importante ricorrere ad una formazione di aggiornamento di tutti gli operatori che hanno nel loro DNA il benessere del Giardino.

L’OPINIONE 66 N°034

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