Per non dimenticare Da parte del dott. Roberto Possamai riceviamo questa sua lettera che volentieri pubblichiamo
Per ricordare il massacro di Lidice Un intero villaggio distrutto e tutti i suoi abitanti sterminati o deportati, tra loro anche 99 bambini. Questa è la storia di Lidice, un paesino che venne raso al suolo durante la Seconda guerra mondiale dalle SS di Hitler e uno dei tanti capitoli bui del nazismo.
I
n questo triste momento storico dove le televisioni sono tutte concentrate sulla guerra tra Russia ed Ucraina con queste poche righe vorrei parlare di Lidice, luogo divenuto tristemente famoso per fatti accaduti durante la seconda guerra mondiale. Lidice è un piccolo villaggio della Boemia centrale in Repubblica Ceca non lontano da Praga a circa 50 km da dove ho il domicilio sportivo. Da quest’anno vesto infatti i colori dello Sparta Praga, squadra ciclistica Continental con sede in Repubblica Ceca. In quell’isolato villaggio della Boemia si è consumata forse una delle pagine più tristi della nostra storia recente dalle quali l’uomo avrebbe dovuto comprendere gli orrori ed errori della guerra ed evitare di ripeterli. Invece nulla, la recentissima storia ci comunica che l’essere umano non impara nulla dal proprio passato. Ma cosa successe a Lidice? Durante la seconda guerra mondiale i cosiddetti “partigiani” cechi uccisero Reinhard Haeydrick, "Protettore del Reich" nel protettorato di Boemia e Moravia. Come rappresaglia il 10 giugno 1942 i Nazisti si recarono a Lidice e fucilarono sul posto, a gruppi di 10 alla volta, 192 uomini. L’esecuzione di massa durò 7 ore; le 198 donne del villaggio vennero caricare su camion, poi alla stazione di Kladno, fatti salire sui “famosi” treni speciali nazisti ed inviate nel campo di concentramento di Ravensbruck, Qui, 35 di esse furono mandare al campo di concentramento di Auschwitz, dove vennero sottoposte ad esperimenti medici. Quelle rimaste a Ravensbruck
98
furono costrette a lavori veramente massacranti. Alla liberazione del campo 153 erano ancora in vita, ma di esse molte erano gravemente ammalate. La cosa più triste che fece piangere il mondo fu che i 99 bambini di Lidice (da 1 a 16 anni), il 2 luglio 1942, furono deportati nell’attuale Polonia a Lodz dove vennero divisi. Diciassette vennero ritenuti idonei alle adozioni da parte di famiglie tedesche mentre gli altri 82, su ordine di Adolf Eichmann, vennero trasferiti nel campo di concentramento e di sterminio di Cladmo, a 70 km da Lodz, dove trovarono la morte nelle camere a gas. È molto probabile che la maggior parte di loro sia stata gassata il giorno stesso dell'arrivo. In totale 334 abitanti di Lidice morirono per la rappresaglia tedesca (192 uomini con più di 16 anni, 60 donne e 82 bambini). Il villaggio di Lidice, che fu raso al suolo e dato alle fiamme, venne completamente distrutto tanto da scomparire dalle cartine geografiche.
Alla fine della guerra solo alcune donne ritornarono a Lidice e i 17 bambini “Germanizzati” vennero rintracciati e riportati in Patria. Il Paese fu ricostruito nel 1949 nei pressi del vecchio villaggio. Al posto del vecchio villaggio ora vi è un parco con alcuni resti e un meraviglioso monumento dedicato ai bambini di Lidice (42 femmine e 40 maschi). Ebbene, il 10 giugno 2022 ci sarà l’ottantesimo anniversario del massacro e della distruzione di Lidice e una delle mie avventure ciclistiche di quest’anno sarà proprio quella di recarmi in quel villaggio boemo, partendo da Feltre in bicicletta, per portare il mio personalissimo messaggio di pace esprimendo la mia totale contrarietà