Storie di casa nostra di Massimo Dalledonne
Il secolo della Sat di Borgo
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ent’anni e non sentirli. I festeggiamenti, a Borgo, per i 100 anni della locale sezione della Sat si doveva tenere proprio in questi giorni. L’emergenza sanitaria, però, ha costretto la direzione a rinviare il tutto (per la seconda volta quest’anno) a data da destinarsi. Presumibilmente nella primavera del 2021. Una storia, quella del sodalizio, che merita di essere raccontata, iniziata la sera di venerdì 16 aprile 1920 con l’ammissione, da parte della direzione di Trento, in massa dei soci della sezione di Borgo. Come si legge nel libro che verrà distribuito nei prossimi mesi “l’atto di nascita viene consegnato nelle mani del delegato locale cavaliere Adone Tomaselli. L’anno precedente, in paese, una decina di persone avevano aderito al Cai. Con Giovanni Regensburger, Giuseppe Pasqualini e Ruggero Lenzi anche don Cesare Refatti, Vittorio Andreaus e Oreste Cadonna. Per celebrare l’evento il 16 maggio del ’20 si organizza la prima gita sociale con salita al Monte Cima, al Tombolin de Caldenave e Cima Ravetta. Durante il ventennio, alla guida della sezione si alternano Ruggero Lenzi, Annibale Moggio e Armando Pagnusat con don Cesare
Una delle prime sedi della Sat di borgo
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Refatti che si occupa della “ripartenza” guidando l’assemblea generale svoltasi il 17 ottobre del 1945 in una saletta del bar Milano. Da allora saranno ben 18 i presidenti che si alterneranno alla guida, a partire da Flavio Dellai a cui succederanno Giuseppe Solenni, Ruggero Lenzi senior, Dario Segnana, Gigi Cerbaro, Marco Ciola, Ezio Menapace, Bepi Janeselli, Renzo Rinaldi. Tullio Zotta, Franco Gioppi, Carlo Galvan, Luca Alberini, Roberto Rosso, Lucio Cazzanelli, Riccardo Segnana, Faustino Terragnolo e l’attuale presidente Andrea Divina. Un’attività dove, oltre alle varie iniziative sociali e gite stagionali, con il tempo assumono sempre più importanza i referenti per i sentieri e la segnaletica. Come si legge ancora nel libro “Nel 1953 nasce la locale Stazione del Soccorso Alpino e nell’anno successivo prende forma il villaggio Sat di Celado. Grazie all’iniziativa del socio Daniele Moser prende forma anche l’idea di costruzione una baita in località Lanzola, in Sella. Edificio che sarà ufficialmente inaugurato il 14 settembre del 1961. Anche il Gruppo Grotte Selva di Grigno entra nei ranghi della sezione di Borgo e domenica 2 ottobre del 1966 in paese si svolge il 72° congresso provinciale della Società degli Alpinisti Tridentini”. In quei anni la sezione è impegnata nell’organizzazione della corsa in montagna dell’Ortigara, prima edizione nel 1968. Dall’anno successivo anche i satini di Olle confluiscono nella sezione di L'attuale sede della Sat di borgo Borgo, così come
quelli di Strigno. Da segnalare anche l’inaugurazione della croce di Cima Dodici; realizzata dall’artista di Borgo Ferruccio Gasperetti viene eretta e posizionata in quota il 28 settembre del 1969, Negli anni ’70 da ricordare la vicinanza dei satini ai terremotati del Friuli (76) e la collaborazione, nello stesso anno, con il Soccorso Alpino nei lavori di costruzione del Bivacco Busa delle Dodese inaugurato il 27 agosto del 1976. Sono gli anni in cui nasce il Meeting del Lagorai, rimesso a nuovo il sentiero dedicato a don Cesare Refatti (1980) ed aperto il primo gruppo giovanile su iniziativa di Alessandro Alberini. Si parla sempre più anche dell’idea di dare vita al grande parco nel gruppo Lagorai – Rava e Cima d’Asta e, siamo nella metà degli anni ’90, prende corpo anche la collana denominata “I quaderni della Sat” curata da Franco Gioppi e Giordano Balzani. Pochi anni dopo si assiste alla ricostituzione del gruppo giovanile, su interessamento di Paolo Marconi e Michela Del Fabbro, al posizionamento di due edicole-ricordo dedicate a Mario Michelini e Pino Andreaus ed al 42° Convegno Regionale CAI-SAT ospitato a Borgo nel novembre del 2000. In questi ultimi due decenni, da ricordare il gemellaggio con la confinante sezione CAI di Asiago-Sette Comuni, i numerosissimi interventi di manutenzione sui sentieri e la segnaletica e l’entrata della Sat nel mondo della scuola locale con laboratori, uscite ed escursioni, proiezioni al fine di legare le giovani generazioni alla natura. Una azione che ha avuto, come logica conseguenza, l’avvento del terzo vivaio sezionale. Giovani “accomunati da quell’amore pei monti – si legge nel libro – che alberga nel cuore di ogni satino”.