Giovani e società di Elisa Corni
Fermoimmagine:
la pandemia raccontata da e per i giovani Il Piano Giovani di Zona, dei Laghi ha promosso un progetto proposto in coordinamento tra l’Associazione Tennattiva e APPM - Associazione provinciale per i minori, con la partecipazione di Movin’Sounds e con il patrocinio dei comuni di Tenna e Calceranica, Levico e Caldonazzo. Si chiama: feromimmagine al tempo del coronavirus. In realtà a spingere perché si realizzasse sono stati i ragazzi stessi, i nostri giovani, mossi dalla pressante necessità di raccontare qualcosa che ha cambiato la vita di tutti noi, ovvero il lock-down imposto dalla grave crisi sanitaria che ancora oggi sembra non voler cedere il passo alla serenità e alla quotidianità. È stata proprio la quotidianità della quarantena, l’isolamento fisico da amici e compagni di scuola, l’impossibilità di socializzare se non attraverso strumenti tecnologici, la difficoltà per chi era abituato a vedersi tutti i giorni anche solo sulla corriera per la scuola ad aver ispirato questo progetto di story-telling attraverso diversi media. L’obbiettivo del progetto, finanziato appunto dal PGZ che dovrebbe vedere la luce entro dicembre, è appunto quello di raccontare e far raccontare ai giovani della zona laghi la loro e altrui quarantena. Cosa significa raccontare un’esperienza come questa e quali sono le strade intraprese dai ragazzi che hanno aderito al progetto? Sono diverse vie proprio perché, sotto la guida di esperti nella comunicazione, sono stati proprio loro. E alcune di queste modalità sono davvero originali. La più “banale” è sicuramente quella che vede, attraverso la realizzazione di una serie di video interviste a diverse persone, la produzione di un documentario
video attorno al tema della quarantena e dell’emergenza sanitaria. Per le interviste sono state scelte persone di estrazione sociale diversa, con età e professioni variegate, oltre che con esperienze molto diverse. Ad affiancarli in questo percorso alcuni professionisti della comunicazione, dal giornalismo al coordinamento al video-making, con l’obbiettivo comune di realizzare una serie di mini-video per i social e un documentario più lungo che sarà proiettato, covid-permettendo, nei mesi di novembre e dicembre. Le interviste, poi, saranno archiviate e costituiranno il corpus iniziale per un archivio della memoria. Ogni buon video deve però essere accompagnato da buona musica e quindi, alcuni dei ragazzi hanno optato per un oggetto comunicativo meno usuale: scrivere musica. Insie-
me all’associazione Movin’Sounds e grazie ad APPM stanno componendo e registrando una serie di brani originali ispirati proprio dalla loro esperienza di isolamento forzato. Sempre con Movin’Sounds i ragazzi che partecipano al progetto stanno familiarizzando con la fotografia. Ma è forse l’ultimo dei progetti all’interno di Fermoimmagine il più sorprendente: la realizzazione, in collaborazione con Contra la Pared, di due murales. Il primo, terminato, è stato realizzato sulla parete esterna della palestra di Calceranica. L’altro, in fase di completamento, è realizzato su due tavole di compensato e girovagherà per gli altri tre comuni che hanno aderito all’iniziativa. Un’iniziativa che, attraverso gli occhi, i linguaggi e la creatività dei più giovani, vuole aiutarci a leggere un triste capitolo della nostra storia.
augana
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