Medicina & Salute
di Erica Zanghellini *
L’ortoressia U
n nuovo disturbo, si sta facendo strada piano piano. Complice la facilità nel recuperare informazioni, anche grazie al Web, stanno emergendo sempre di più casi di ortoressia. Non so quanti di voi abbiano mai sentito questo termine, ma sta ad indicare una nuova categoria dei disturbi alimentari. Anche se è stata definita da Bratman nel 2001, è uno di quei disturbi che è stato riconosciuto solo recentemente. Mi spiego meglio, grazie a Internet possiamo reperire infinite informazioni, tra cui: cucinare in modo light le pietanze, come sostituire alcuni ingredienti, ma soprattutto la composizione dei vari generi alimentari. Queste informazioni sono importanti se una persona le usa in modo funzionale, ovvero se le utilizziamo per migliorare il nostro stile di vita, ma diventa invece un problema se noi ci “fissiamo” e tutto viene condizionato
68
augana
NEWS Periodico gratuito d’informazione e cultura
da questo. Un conto è cercare per esempio di alimentarsi con prodotti senza olio di palma, oppure con poco zucchero raffinato o ancora cercare delle “versioni” più sane di una pietanza, un altro è mangiare solo alimenti che hanno determinate caratteristiche. La linea di confine tra stile salutistico e disturbo alimentare è sottile, ed è possibile che molte persone che in realtà crediamo siano solo molto attente abbiano qualcosa di più. L’ortoressia è proprio questo, una vera è propria ossessione per il mangiare “pulito” che però inficia anche altre aree della nostra vita. Ricerche maniacali su cibi naturali, oppure biologici o ancora non contaminati da alcune sostanze artificiali, o anche privi di un certo ingrediente diventeranno la priorità a scapito di qualsiasi altra cosa. Le persone, di solito sono scarsamente consapevoli che la loro ricerca di
vivande “sane” porta ad importanti conseguenze. Spesso infatti, vengono eliminati dalla dieta cibi ritenuti pericolosi, ma che in realtà possono essere importanti per il nostro corpo. Si possono creare squilibri sia a livello di nutrienti introdotti giornalmente sia un vero e proprio deficit sul piano nutrizionale che alla lunga può causare danni considerevoli, soprattutto se l’esordio avviene in alcune fasi di vita. È una malattia subdola, perché inizia come una scelta nel migliorare le proprie opzioni alimentari e poi diventa una vera e propria ossessione a cui non si può trasgredire. I criteri di ammissibilità di un alimento diventano sempre più restrittivi fino ad arrivare all’eccesso, l’eliminazione totale. Si può quindi giungere ad abolire intere categorie di elementi nutritivi in realtà necessari al fabbisogno giornaliero e arrivare a un indebolimento del