Curiosità dal mondo di Francesco Zadra
Premio IgNobel
quando follia e genialità s’incontrano
A
differenza del fratello maggiore nordico, scintillante sugli abiti da sera di eminenti studiosi, attivisti per i diritti umani e ieratici economisti in gessato, il premio IgNobel (sic), capeggia sulle mensole dei ricercatori che hanno dato il loro contributo alla scienza e all’umanità seguendo vie “non convenzionali”. Istituito nel 1991 dalla redazione della rivista scientifica “A.I.R.”, questo riconoscimento semiserio si propone di premiare le 10 ricerche scientifiche più improbabili e bizzarre, ma che in quanto a rigore accademico e scientificità non hanno nulla da invidiare ai loro corrispettivi acclamati a Oslo e Stoccolma. Dobbiamo spostarci dalla fredda Scandinavia e volare nel ben più mite Massachusset per assistere alla cerimonia di premiazione che si svolge annualmente sotto i riflettori del Sanders Theatre, Università di Harvard. La giuria, che spesso annovera tra i propri membri anche vincitori del “vero” premio Nobel, assegna il trofeo secondo diverse categorie che spaziano dalla Medicina all’Economia. Ha fatto epoca l’IgNobel per la Fisica assegnato nel ‘99 all’Università di
L'italiano Silvano Gallus
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augana
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Sidney per aver calcolato l’angolazione migliore con cui inzuppare un biscotto, per non parlare del dispositivo “anti-cats” che impedisce ai nostri amici felini di camminare sulle tastiere del PC, brillante intuizione di un informatico dell’Arizona. Stanchi di turarvi il naso per cambiare il pannolino ai vostri figli? Contattate Iman Farahbakhsh, eclettico inventore del macchinario “lava bebè”, IgNobel per l’ingegneria 2019. Pure le tematiche umanitarie non sono sfuggite all’attenzione dei giurati: il riconoscimento per la Pace è andato, ironicamente, all’inventore di un antifurto per auto con lanciafiamme incluso. Lo scorso anno sono stati invece premiati gli sforzi di una equipe euroasiatica nel calcolare i benefici psicologici dei...grattini sulla schiena. La Pace dei sensi! Ma cos’hanno a che fare statistiche sullo scaccolamento degli adolescenti o studi sull’aerodinamica delle patate con la vita quotidiana? Che contributo dà l’analisi dei gas intestinali (ehm…) bovini al progresso scientifico? Secondo le intenzioni dell’ideatore, Marc Abrahams, bisogna abbattere il preconcetto che la serietà sia una virtù, “laugh first, think second” è difatti il motto dell’IgNobel Prize. Serio e faceto non sono per forza in contrapposizione, anzi: scoperte epocali sono spesso frutto di errori o di battute ironiche prese alla lettera, Fleming e la sua penicillina insegnano. Un concetto tanto innovativo quanto rivoluzionario, dalla “Laus Stultitie” (elogio della follia) di Erasmo da Rotterdam all’ormai iconico monito “stay
Marc Abrahams (da Wikipedia - ph David Kessler)
hungry, stay foolish” che Jobs rivolse nel 2005 ai laureandi della Standfort, le menti che più di tutte hanno lasciato un segno nella storia sono state proprio quelle che hanno saputo fare del “pensiero divergente” e apparentemente anomalo la forza motrice del loro successo. Dopotutto, il cervellone per antonomasia Albert Einstein lasciò scritto ai posteri che “la creatività è l’intelligenza che si diverte”. Se il buon Albert non ci inganna, il lampo di genio potrebbe essere sempre dietro l’angolo, anche nei luoghi e momenti più inaspettati. È il caso di Karl Kruszelnicki , ricercatore australiano, premiato nel 2001, che scoprì la causa del formarsi di lanugine nell’ombelico: l’atrito della peluria corporea fa migrare verso il centro le fibre dei vestiti indossati dando origine ai caratteristici batuffoli ombelicali. Insomma, la prossima volta che verrete accusati di perdere tempo a guardarvi l’ombelico potrete ribattere con la scusa di dover dare il vostro contributo alla Scienza.