Valsugana News 8/2022 Settembre

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OMAGGIOCOPIA NEWS Periodico d’informazionegratuitoecultura ANNO 8 - NR. 8 - SETTEMBRE 2022 SPECIALE ELEZIONI pag. 15-41 Auto Moto & Fuoristrada di tutte le marche LEVICO TERME - Via Claudia Augusta, 27/A - Tel. 0461.707273 - Fax 0461 706611 ALTRE INFORMAZIONI SU TUTTE LE NOSTRE AUTO, MOTO E FUORISTRADA NEL SITO WWW.BIAUTO.EU

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Ci si può candidare in un solo colle gio uninominale, mentre il sistema del “paracadute” assicura, inoltre, al candidato la possibilità di presentarsi in 5 circoscrizioni proporzionali.

Gli elettori, pochi o tanti che siano, voteranno per i candidati del listino.

La responsabilità di questa legge, non a torto criticata, è della classe poli tica nazionale, senza distinzione tra maggioranza e oppo sizione, perché a tutti fa comodo controllare i parlamentari di Camera e Senato.

Informiamo i nostri lettori che all'interno di questo numero è stato realizzato uno SPECIALE ELEZIONI” (da pag. 15 a pag. 41) contenente non solo dati, numeri e notizie, anche storiche (relative al referedum del 1946 e alla nascita della Repub blica Italiana), ma anche una particolare descrizione di quelli che sono i Palazzi politici del potere in Italia con l'elenco di tutti i Presidenti della Repubblica, del Governo Italiano, del Senato e della Camera dei Deputati.

A parere mio

l prossimo 25 settembre gli elet tori saranno chiamati a confer mare un parlamento di nominati. Altro che voto libero e democratico. E’ la conseguenza del “Rosatellum”, la molto discussa legge elettorale. Questa legge (1/3 parlamentari eletti nei collegi uninominali e 2/3 con i sistema proporzionale) consegna nelle mani di ristette consorterie dei comitati elettorali (i partiti non esisto no più) il controllo dei parlamentari, ridotti al ruolo di «yes man» L’elezione dei candidati con il siste ma proporzionale avviene tramite il listino. Vale a dire con voto obbligato, mentre l’elezione dei candidati (an ch’essi designati dalle consorterie) nei collegi uninominali avviene dalla loro

competizione diretta, ovvero vince chi prende un voto in più.

Il elaproporre,Fuallasabilitàassolvementeripescatopresidenzialismo,cosìtardivadallaMeloni,nonFdIdallarespondiappartenereconsorteria.RandolfoPacciardianeglianni‹60,«NuovaRepubblica»l›elezionedirettadel

Allora,nenza. dov’è il legame tra parlamen tare e territorio?

Capo dello Stato, idea ripresa succes sivamente da Giorgio Almirante con «‹alternativa al sistema verso la Nuova L’elezioneRepubblica».diretta del sindaco, propo sta sempre da Almirante, trovò inizial mente l’opposizione feroce del PCI che la bollò come deriva «podestari le», salvo poi cambiare idea quando capì che l’elezione diretta del “primo cittadino” avrebbe potuto consegna re nelle sue mani moltissime città e comuni italiani, come puntualmente Inavvenne.conclusione, il 25 settembre si con sumerà, per l’ennesima una volta, l’ esproprio della volontà popolare!

Un PARLAMENTO di NOMINATI

COMUNICATO DI REDAZIONE

Rodolfo Pacciardi

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Può essere eletto il candidato para cadutato diverso da quello votato, come diversa potrebbe essere la circoscrizione elettorale di apparte

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di Claudio Taverna

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Lo Stato ci aiuta nelle cure psicologiche 84

32 Votano

Marco Nicolò Perinelli - Francesco Zadra - Erica Vicentini

Girovagando nell’Arte: Lorenzo Ghiberti 70

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31 I luoghi

3

I luoghi della politica: Palazzo Montecitorio presidenti della Camera

Gruppo Romano Medica 82

DIRETTORE RESPONSABILE

Giampaolo Rizzonelli - Mario Pacher

Il personaggio: Vittorio Marchesoni 65

Canta che ti passa: onore ai canuti 48

Emanuele Paccher - Francesca Gottardi

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COORDINAMENTO EDITORIALE Enrico Coser COLLABORATORI

Alvise Tommaseo Ponzetta - Zeno Perinelli

Registrazione del Tribunale di Trento: nr. 4 del 16/04/2015 - Tiratura n° 7.000 copie

39

La Letteratura del BenEssere 77

Trento e Bolzano le città più care d’Italia 86

Società oggi: Marca Cappato e l’eutanasia 53

Il senso religioso

Le leggende della Valsugana: la povera Giana 85

Eleonora Mezzanotte - Laura Fratini - Patrizia Rapposelli

Dott. Giovanni D'Onghia - Dott. Marco Rigo

Il personaggio di ieri: Albano Tomaselli 74

A parere mio: un Parlamento di nominati

36 I luoghi

Dott. Francesco D'Onghia - Dott. Alfonso Piazza

SPECIALE ELEZIONI

Quando nasce in Trentino la meteorologia 78

Il libro sullo scaffale : Nel regno della notte 57

Il libro di Francescotti 69

a

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Tra Storia, Poesia e Letteratura: Giacomo Leopardi 58

Accade nel mondo: Cina-Taiwan

Armando Munaò - 333 28 15 direttore@valsugananews.com103VICEDIRETTORE

Sommario

Claudio Girardi - Silvana Poli - Laura Mansini

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15 Le elezioni e la

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Waimer Perinelli - Erica Zanghellini - Katia Cont

Italia al voto

I 40 anni di emoticon 55

Alessandro Caldera - Massimo Dalledonne

Girovagando nell'Arte LORENZOPaginaGHIBERTI70 LA CIMINIERA di Frattin CALCERANICAFrancescoALLAGO – Via Donegani, 2 – Tel: 0461 522449 Edicola - Tabacchi perRicaricheCartoleriatelefonicheLottoPuntopostaPuntoLISpagamentobollette Società oggi LA GUERRA IN EUROPA Pagina 12 Il GRACEpersonaggioKELLYPagina42

Novità in libreria: il libro di Matteo Paoli 63

Il personaggio: Grace Kelly 42

Putin una

16 Se le parole fossero voti 18 Tutti al voto 20 Il referendum del 1946; nasce la Repubblica italiana 23 I governi italiani dal 1861 ad oggi 26 I Capi della

Quattro passi tra i vigneti: In vino Veritas 72

30 Il Presidente

Che tempo che fa: Luglio 2022 caldo e poche piogge 80

Chiara Paoli

Personaggi di casa nostra: Pietro Marchioretto 51

Rivive la statua lignea 75

L’età e l’affinità elettiva 46

CONSULENZA MEDICO - SCIENTIFICA

Economia, società e finanza: La Cassa Rurale Alta Valsugana 61

34 I

38

Il libro di Poletti Tiziano 79

ANNO 8 - SETTEMBRE 2022

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Alice Rovati - Adelina Valcanover - Nicola Maschio

direttore@valsugananews.com103info@valsugananews.com

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La guerra in Europa: minaccia per l’Europa

SOMMARIO

I luoghi della politica: Palazzo Chigi

Elezioni politiche: rischio astensionismo partecipazione manchevole Stato Italiano della Repubblica e il suo ruolo della politica: il Palazzo del Quirinale pure donne Presidenti del Senato della politica: Palazzo Madama

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Conosciamo l’Urologia 83

La Stele di Rosetta 68

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Distribuzione: tutti i Comuni della Alta e Bassa Valsugana, Tesino, Pinetano e Vigolana compresi

l Trentino Alto Adige. Questa Terra di Convivenza, di Passaggi e di Confini è stata Margine. Anco randosi alle Tradizioni, alle Credenze ed ai Principi che ne segnarono la Storia ha saputo e voluto cambiare e crescere come Comunità. Non seguendo il Vento, della cui Potenza Distruttiva ha Esperienza, ma dandosi delle Regole a Difesa dell’Ambiente ed a favore della Coesione Sociale. Nel Rispetto di quella Somma di Sin golarità che formano questa Comuni tà. Teniamo la Rotta!

un contesto da cui trarre il sosten tamento richiede un non comune impegno ed espone a maggiori rischi, ascrivibili in primo luogo al fatto che lì ci si muove non solo in un ambito orografico complesso ed in costante evoluzione al mutare delle stagioni, ma in presenza di un territorio fragile. Come bene spiegò il dott. Ezio Amistadi nell’agevole saggio “Montanari si diventa” lo stes so evolversi, in luoghi assai distanti tra loro, ma simili nella difficoltà di costruirvi un rapporto equilibrato tra Uomo e Natura, di forme organizza tive che includono i Beni Collettivi e la loro gestione, sottolinea la ragione “adattiva” della scelta di quelle Comu nità nel fondare quel tessuto sociale su un rapporto cooperativo ispirato

Tra le tante le Terre Alte anche l’arco alpino è un luogo di approdo relati vamente recente, che ha forgiato chi lo popola nel costante rapporto con una Natura capace di un Linguaggio Severo e piuttosto Rarefatto. Fatto di

I

ITALIA AL VOTO

La politica di casa nostra di

6 auganaNEWS Periodico gratuito

Panorama di Trento

più che in altri al mutuo soccorso. Legna da tagliare e portare a valle, estrazione e metallurgia, valanghe e selvaggina, terre coltivabili strap pate alle pendenze, terrazzamenti, dilavamenti e frane, pascoli e dirupi ed una logistica impervia sono state da sempre il prezzo per chi decideva di vivere nelle Terre Alte o vi nasce va per restarci. Per cui una grande emigrazione e lo spopolamento sono una costante, sulle montagne in ogni parte del mondo. Con i rischi relativi al ritrovarsi vaste porzioni di territorio prive del presidio necessario ad evi tare poi disastri a valle. Le Terre Alte non sono fertili pianure, contese per garantire la Produzione a vaste Popo lazioni, sono spazi dove il rischio di dover abbandonare è alto. Per cui chi Cesare Scoroni

le vive si coalizza in una Convivenza che in primo luogo garantisca a chi le vive la sopravvivenza. Il Turismo vi trova spazi incontaminati poiché la densità antropica per gran parte dell’anno resta marginale e di presi dio al Territorio. Se poi, come nel caso delle Alpi, le Valli rappresentano la Via attraverso cui viaggiano gli scambi tra Paesi e Culture diverse il Margine si fa anche cerniera. Diviene quindi occasione di un Passaggio che è Contaminazione di Persone ed Idee. Ben localizzato lì dove passano quei flussi. Questa Terra, il Trentino Alto Adige, conserva sempre la diffidenza ed il passo prudente dei montana ri. Fortunatamente. L’Autonomia è autodifesa. Le Cose Repentine van capite. E pensate. Quando nel 1964 si avviò la costruzione dell’Autostrada del Brennero, fondamentale arteria dell’export italiano verso il Nord

COCKTAIL

Europa e dell’arrivo dei turisti verso il Garda e l’Adriatico, o nel 1967 si volle e si sviluppò l’Innovazione del primo Piano Urbanistico Provinciale si investì nelle Idee, si cercò e costruì consenso, reputando importante per dei territori piccoli ed oggettivamen te marginali mantenere una forte Coesione Sociale nel voler affronta re un Cambiamento. Faticoso, ma fruttuoso visto i disastri fatti da chi fugge da troppo tempo dalla fatica del Confronto e dell’Attenzione alle tante minoranze. L’Ambiente in cui viviamo va rispettato perché ciò che offre è figlio di una fatica che han fatto altri, questa è stata per decenni la linea di chi si è impegnato a valo rizzare ciò che era di tutti. La frattura evidentissima che si ebbe nel rap porto tra singoli Territori, Territorio ed Ambiente con la uscita dalla scena politica di Walter Micheli nel 1994 e

Da sinistra Emanuele(Esky) Cristian, Virginia, Giorgio, Nadine, Matilde e Sebastiano

SELEZIONIALARTIGIANALIGELATIANCHEDAASPORTONOSTROINTERNOBISTROTPIZZEEFOCACCEARTIGIANALIENOTECACONDIVINIREGIONALI,NAZIONALIEDALMONDO

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La politica di casa nostra

7auganaNEWS Periodico gratuito

l’emergere di una dimensione della politica costruita prevalentemente sulle Narrazioni anziché sui Fatti, l’idea fuorviante, malamente mutuata dal piano nazionale, che un generoso premio elettorale di maggioranza dispensasse l’esecutivo dalla fatica della ricerca della rappresentatività e dal mantenimento della Coesione Sociale, la spesa pubblica come unica leva del Consenso e la rinuncia da parte della Politica a quell’elaborazio ne intellettuale che poteva finalmen te contare su una buona Università sono stati un’uscita di rotta. Rotta che ora abbiamo tutti il dovere di ritrova re. A partire da quei Territori che sono Margine e Cerniera. Tra Nazioni e tra Culture. Riprendere la rotta non è più una opzione, è l’unica cosa che ci re sta dopo il disastro che oggi viviamo. Barra al Centro e Testa sui Problemi che qualcuno ha creato.

G

di Guido Tommasini

ve passo indietro, nell’Ottobre 1971 Taiwan venne espulsa dall’ONU ed il suo posto assegnato alla Repubblica Popolare Cinese(RPC) e poi nel 1979 gli USA siglarono il – Taiwan Relations Act – dove si stabiliva che avrebbero mantenuto la capacità di difendere quello Stato, ma non specificando che cosa sarebbe successo se la Cina l’avesse effettivamente attaccato. Nell’interpretazione dell’accordo si deduce di massima che la difesa con

2008 Jun 12 03:54:25 OMC Martin Weinelt km

Accade nel mondo

li ultimi atti di aperta ostilità della Cina Popolare contro Taiwan a seguito della visita della speaker americana Nancy Pelosi in quella repubblica costituiscono un cambio della politica cinese non solo localizzato dentro il Mar della Cina ma anche nei confronti di tutto il Sud Est asiatico e quindi ogni considera zione deve essere rapportata anche a quel più ampio scenario. Per citare una frase paradigmatica, fin dall’Agosto 1965 l’allora presidente Mao Tse Tung ave va già definito le linee guida per quell’area con un celebre discorso tenuto all’Ufficio Po litico del Comitato Centrale del Partito che qui si estrapo la come segue: “Dobbiamo ad ogni costo mettere le mani sul Sud Est asiatico, così ricco in minerali che merita vi si metta la taglia per conquistarlo.. “ Un’affermazione pesante come una macigno per la stabilità di quell’area che denotava un chiaro atteg giamento di sciovinismo e di espansionismo da grande Rebuspotenza.sic stantibus, la Re pubblica di Cina(Taiwan ) è sempre stata considerata fin dal 1949 da Pechino parte integrante della Cina con tinentale. La recente visita di Nancy Pelosi ha perciò varcato la border - line e la contraddizione latente si è resa palese con la reazione di Pechino non solo come

minaccia per Taiwan, ma anche come avvertimento agli altri Stati di quell’a rea(Vietnam, Malesia, Brunei, Giap pone) che hanno già dovuto subire in questi ultimi anni le prevaricazioni cinesi. Ci sono stati anche scontri navali come il cosiddetto Johnson South Reef(Isole Spratly) del 1988 fra cinesi e vietnamiti, mentre con le Fi lippine la Cina ha un buon rapporto, nonostante abbia perso un arbitrato sui confini marittimi.. Facendo un bre

APPUNTI SULLA CRISI CINA-TAIWAN

Repubblica Popolare Cinese

Taiwan

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La Presidente di Taiwn Tsai Ing-wen

creta di Taiwan non era un preciso impegno americano ma solo una base per una decisione ultimativa che spettava solo al Presidente USA. Con questa ambiguità strategica gli americani si erano così garantiti la possibilità di mantenere in piedi parecchi legami ufficiosi con Taiwan nonostante i rapporti diplomatici interrotti, esibendo la capacità di poter reprimere un eventuale attacco di Pechino attraverso lo stretto, ma anche diffidando implicitamente la stessa Taiwan dal pensare di avere carta bianca per dichiarare la propria indipendenza, cosa che avrebbe portato ad uno scontro diretto Cina -USA. Recentemente sull’argomento si è espresso anche l’analista della NATO Chris Parry:”Non devi mai dire al tuo potenziale nemico ciò che hai in mente di fare. Qualsiasi cosa venga migliorata per dissuadere in primo luogo la Cina e per frustrare le sue intenzioni di impadronirsi di Taiwan non dovrebbe essere solo militare, ma qualcosa di multidimensionale che includa focalizzazioni commer ciali, finanziarie ed informative”. Due parole sulla Porcospine Strategy che sarebbe la risposta asimmetrica da parte di Taiwan ad un’eventuale invasione cinese. Tale teoria si basa

sul presupposto che lo squilibrio delle forze sulla carta fra una potenza maggiore ed una minore (come nel caso di specie Cina- Taiwan ) non si sviluppi necessariamente nello stesso senso a livello delle operazioni sul ter reno, ma possa evolvere a favore del più debole. Come il porcospino dis suade il predatore con i propri aculei, Taiwan “Deve resistere al nemico sulla sponda opposta, attaccarlo nel mare, distruggerlo nella zona litoranea, annichilirlo nella prima area di sbarco” (quella base indispensabile per gli sbarchi successivi) infliggendo così innumerevoli piccole perdite, dissua dendo l’aggressore attraverso l’uso di altre armi di difesa mobili ed occulta te come missili antiaerei ed antinave. Una teoria creativa che si basa anche su condizioni favorevoli, come il fatto che Taiwan presenta scarsi siti adatti agli sbarchi. Al di là delle tattiche e delle ideologie, su queste tematiche è fondamentale pensare in funzione del principio dei diritti dei popoli. La Cina (RPC) ha delle argomentazioni valide per giustificare l’annessione di Taiwan che storicamente deriva dal regime del Kuomitang sconfitto nella guerra civile, ma è anche vero che nei 72 anni successivi Taiwan ha svi luppato un proprio sistema nazione

libero e indipendente con istituzioni democratiche di tipo occidentale, per cui le sue ragioni di continuare ad esistere come unità politica differente dalla Cina continentale sono da que sto punto di vista legittime. Tutto ciò premesso, per riallacciarsi alla storia asiatica in un contesto più ampio del confronto USA – Cina, sia a livello geografico che militare, si fa presente che nei primi Anni Cinquanta c’era stata la famosa teoria della formazio ne di una “Cintura di cobalto” atomica in Corea da parte di Mac Arthur con tro la minaccia cinese, però le am ministrazioni americane che si erano succedute avevano poi considerato la Cina da trattare come un “Santuario privilegiato”con il quale non avere conflitti diretti, ma le eventualità peggiori sono sempre state studiate a fondo. A puro livello accademico si rammenta anche che in seguito, alla fine degli Anni Sessanta l’ Hudson Institute, in un modello di previsio ne per una guerra nucleare fra USA e Cina (in quel caso era simulata come un’espansione della guerra del Vietnam), aveva stimato, fra le altre iniziative, che, al fine di contrastare la pressione di Pechino, sarebbe stato razionale lanciare un attacco atomico all’isola cinese di Hainan

Accade nel mondo

Il Presidente della Cina Xi Jinping

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QUEL CHEPRECONCETTOMALEDETTOCIBLOCCA

Il preconcetto, secondo quanto inse gnava il nostro a cominciare dal Liceo Berchet di Milano, ha una valenza positiva e si attiva naturalmente in noi ogni qualvolta, di fronte a una qualsia si proposta, reagiamo in base a quello che sappiamo e che siamo. «Anziscrive don Giussani -, quanto più uno ha personalità ed è ricco di sapere, tanto più di fronte a qualsiasi incontro immediatamente sente configurarsi in se stesso una determinata chiara immagine, idea, giudizio. Inevitabil mente sorge dunque un pre-concet to di fronte a qualsiasi cosa».

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Il problema - ed è davvero un proble ma poiché di fatto blocca la nostra capacità di conoscere, di cogliere la realtà per quella che è, in tutta la sua estensione -, il preconcetto in senso negativo, dannoso, bloccante, capita quando questa reazione di fronte alla realtà assume il carattere di giudizio, di pre-giudizio, senza possibilità di appello. Quando crediamo già di

sapere e, di fatto, chiudendo a qualsiasi ipotesi di apertura, non ci sogniamo nemmeno di fare la domanda giusta. Un preconcetto bloccante - insegna Giussani - ha due radici; la prima e forse più comune è quella del pregiudi zio materialistico, del quale, in modo del tutto scoperto, era forse vittima il popolarissimo e recentemente scomparso Piero Angela, che lavorò incessantemente per indottrinare il paese al più rigido dogma scientifico, nella convinzione (pregiudizio) che lo spirito, le energie, il mondo "sottile" non esistono, ma è «tutto solo e soltanto materia e frutto del caso», toccandogli in sorte quello che un giovanissimo Cesare Pavese aveva perfettamente compreso, quando a 17 anni scriveva che «Una volta giunti al materialismo non c'è più da andare avanti Mi dibatto per tirarmi su; ma mi convinco sempre di più che non c'è nulla da fare».

li uomini raramente im parano ciò che credono già di sapere”, scriveva Barbara Mary Ward nel suo testo “Faith and Freedom”, una economista e autrice britannica del secolo scorso, nota soprattutto per il suo lavoro su questioni sociali, economiche, ed ambientali nei paesi in via di sviluppo – una Greta Thunberg con la laurea, si potrebbe dire, non certamente un’autrice bigotta e clericale – e don Giussani la cita all’inizio del nono capitolo del testo “Il senso religioso” che dà il titolo alla nostra rubrica, per ritornare ancora una volta sul concet to di pregiudizio.

Utile per approfondire la consa pevolezza di questo blocco della conoscenza è il testo della lettera enciclica di san Giovanni Paolo II, del 1995, intitolata Evangelium Vitae, così da farci persuasi una volta di più che «la ragione lasciata a sé stessa e non illuminata dalla fede, si pretende ga rante della libertà, e invece approda all’arbitrio che cancella quella “propo sta universale”, condizione irrinuncia bile per la promozione e la difesa dei diritti umani fondamentali incentrati nel diritto alla vita e nell’affermazione della dignità e sacralità della persona umana». senso religioso

La seconda radice, che Giussani chiama "autodifesa sociale del pre concetto", descrive quasi la mentalità corrente, quella riguardo alla quale san Paolo ammoniva «Non conforma tevi alla mentalità di questo mondo» (Rom 12,2) e che ritroviamo in un brano del Gorgia di Platone, dove a un confuso Callicle che non sa come non riesca a farsi del tutto persuaso dei pur riconosciuti buoni ragiona menti del maestro Socrate, questi risponde: «È l'attaccamento alla men talità comune del popolo, radicato nell'anima tua, che mi è di ostacolo». È dunque fondamentale che sappia

Don Luigi Giussani

Il

di Franco Zadra

“G

mo rivedere i nostri pregiudizi, que sto anche e non solo per la religione, ma per riuscire a capire qualcosa dell’inevitabile e ineludibile, del tutto necessario, dibattito culturale che deve avvenire sempre nel corso di una vita sociale piena, attorno al formarsi dei valori, della società, o del senso della democrazia che pensia mo di avere in occidente, e non solo come conoscenza ma anche per (ri) dimensionare interpretazioni a volte anguste, date come notizie sicure, ma indiscutibili, nel corso della forma zione del tessuto umano e culturale della nostra società.

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con soldati schierati, bombardamenti, avanzate e ritirate; e quello mediatico, con una campagna di informazione e disinformazione che agisce su più Ilfronti.popolo ucraino sta pagando il prez zo più alto, in termini di vite umane e di distruzione del territorio, ma è la vittima di una aggressione che ha ori gini più lontane. Come ha ricordato lo stesso Fabbrini, non si tratta della risposta alla richiesta dell’Ucraina di aderire alla Nato, ma l’invasione è figlia di un progetto che ha una pre cisa matrice ideologica, quella della Russia che deve ritrovare la propria dimensione di nazione-impero sul modello zarista: tutto è iniziato con l’invasione della Georgia nel 2008, se guita da quella della Crimea nel 2014

Schuman, De Gasperi, Adenauer

Quest’ultimo progetto fu affossato della guerra in Europa

di Marco Nicolò Perinelli

Il ritorno

e con “l’annessione di fatto” della Bielorussia guidata da Lukašėnka. De Gasperi, che aveva vissuto due conflitti mondiali e stava gettando le basi di una Europa capace di trovare finalmente una propria unità, ave va capito che la guerra tra gli Stati europei poteva essere evitata solo in un modo: creando una sinergia permanente tra le nazioni che fosse garantita da un sistema sovranazio nale e che di fatto fosse cementata da una interdipendenza economica. Un sistema complesso, che trovò applicazione prima con la Comunità del Carbone e dell’Acciaio nel 1951 e poi con la Comunità Europea della difesa, la CED, che avrebbe costituito di fatto un esercito sovranazionale.

“La Russia di Putin è una minaccia permanenteper l’Europa integrata”

ergio Fabbrini è un uomo che si presenta con una naturale modestia, semplice ed ele gante nei modi e pacato nel parlare. Eppure il suo intervento ha lanciato un messaggio dirompente, con quello stile sì accademico, ma capace di parlare al cuore delle persone. E nel suo intervento alla Lectio degaspe riana di quest’anno ha affrontato un tema di stringente attualità: il ritorno della guerra in Europa. Oggi, travolti dalle vicende politiche italiane, stiamo quasi dimenticando che alle porte del nostro continente, anzi, nel nostro continente, si sta combattendo una guerra aperta, un conflitto che si sta combattendo su più fronti: quello sul campo, che ricorda la seconda guerra mondiale,

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Sergio Fabbrini, alla Lectio Degasperiana, ha affrontato il tema dell’Europa unita di fronte alla guerra in Ucraina e alla luce del percorso di Alcide De Gasperi. Una relazione illuminata che ha Provincia.altrentinopensierolungimiranteancorapermessounavoltaquantofosseildellostatistaediguardarefuturodellanostra

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dell’Unione di iniziare un programma che le renderà indipendenti.

le due Provincie in questi ultimi anni ha retto e rappresenta già un pos sibile sviluppo per quella che potrà essere un’Europa Federale, che avrà futuro solo dove esiste un sistema sovranazionale che metta in salvo la sicurezza economica e militare, ma che permetta alle singole Nazioni di mantenere una propria identità, alla quale aggiungere quella europea.

il 30 agosto del 1954 dall’Assemblea nazionale francese, che non lo votò, affidando di fatto l’intero sistema della difesa europea alla NATO. Tutto questo è tornato alla ribalta oggi, a settant’anni di distanza, di fronte alla guerra in Ucraina. Il siste ma di interdipendenza è oggi chiaro a tutti: la Russia, con questo conflitto, ne ha rotto gli equilibri, portando a rincari sulle risorse che noi tutti pa ghiamo, ma ha al contempo dato una sveglia anche a coloro che nell’Euro pa non credono. La visione di Alcide De Gasperi, che insieme ad Altiero Spinelli ha creato le basi del mondo in cui viviamo, ha permesso oggi di affrontare i danni economici dovuti alla pandemia, grazie al sistema di aiuti che si sono concretizzati nel PNRR e di fronte alla minaccia di ta glio degli approvvigionamenti di gas ed energia, ha permesso alle nazioni

Un finale che ha strappato applausi convinti anche da chi, fino a qualche settimana fa, voleva portarci fuori dall’Europa.

Sergio Fabbrini docente alla Luiss

“In conclusione” - ha detto Sergio Fabbrini “l’europeismo di De Gasperi e Spinelli parla al futuro dell’integra zione, non solo al suo passato. Esso dovrebbe caratterizzare l’orizzonte della politica italiana, indipendente mente dai governi in carica, in quan to ci ricorda che fuori dall’Europa non c’è un futuro per l’Italia”.

Il ritorno della guerra in Europa

Il Trentino-Alto Adige in tutto questo è solo un piccolo tassello, ma è un tassello fondamentale. Questo è il laboratorio, una piccola Europa dove popoli di lingua e cultura diversa con vivono uniti dalla contingenza terri toriale, ma anche da comuni interessi economici e sociali e che si ricono scono come appartenenti allo stesso . Il modello autonomistico, anch’esso ideato da De Gasperi, nonostante le differenze che si sono evidenziate tra

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15auganaNEWS Periodico gratuito SPECIALE ELEZIONI

ista la crisi di governo e le conseguenti dimissioni di Mario Draghi, le urne del Bel Paese si aprono già in questo settembre. I manicomi sono chiusi da tempo, ma tutta l’Italia politica sembra esserlo. La frenesia delle elezioni più che bipolarismo, sta facendo emergere figure bipolari. È disorientamento e ambiguità per il cittadino chiamato al voto, è rischio Iastensionismo.puntiinterrogativi non mancano, ma a grandi linee, tutto è pronto. Il 25 settembre 2022 si vota. L’elet torato con chi si deve confrontare? Un calderone di partiti, nomi e promesse sul cambiare l’andazzo generale. Impossibile negare che una considerevole fetta dell’eletto rato sia stufo e disilluso. Secondo i sondaggi raccolti lo scorso agosto, il 40 per cento degli elettori deci derà solo dopo le ferie se recarsi alle urne o meno e almeno il 20 per cento degli elettori si asterrà dall’e sprimere preferenze all’imminente tornata elettorale. È evidente un alto rischio di astensionismo. La disaffezione dei cittadini è se gnale di una vera e propria sfiducia. L’opinione pubblica, in questo momento critico del Paese per molte ragioni, avrebbe bisogno di confrontarsi con un assetto politico chiaro, costruito attorno a solidi va lori condivisi e sostenuti dai partiti. Invece, gli schieramenti sembrano avere visioni contrastanti sui grandi temi dell’attualità e sembrano esse re troppo interessati alla distribuzio ne dei seggi tra parlamentari uscen

A parere mio di Patrizia Rapposelli

ti. Seggi ridotti a 400 per la camera e a 200 per il Senato. Risparmio che ha prodotto risultati irrisori in termini economici, se si pensa ai numeri di una manovra economica o a quante risorse impiegano misure come il reddito di cittadinanza, come riportato dal Sole24 ore circa 9 miliardi di euro di costo, a fronte dei 60 milioni di euro che si sono ri sparmiati tagliando i parlamentari, lo 0,7 per cento. Volendo risparmiare sui conti pubblici, potevano essere tagliati gli enti pubblici da 30 anni inseriti nelle liste da abolire, ma che sono tutt’ora attivi.

Un altro esempio, le 30 mila auto blu che dovevano essere ridotte, da quest’anno ce ne sono 3 mila in più rispetto al passato. Battaglie che sembrano lontane dai bisogni effettivi degli italiani. In queste elezioni, sono tanti gli schieramenti raccogliticci ed improvvisati che vengono contrabbandati come vere e proprie liste elettorali. Sorge il dubbio generale che i partiti tradi zionali sono morti da anni, e quel che ne residua è un’accoglienza di unioni di scopo e alleanze di comodo. Spesso, l’elettore è accu sato tospersomapigromentesemplicisticadiessereerenitente,inrealtàènelmercaconfusodichi

governa. Incertezze incrementate dalle candidature ventilate e poi cassate, dai cambi di rotta di alcuni partiti. Si è parlato anche di compo nente “virostar”. Infatti, nella difficol tosa compilazione delle liste elet torali la parte virologica, sanitaria e anti-pandemica appare all’appello. I virologi sono cittadini come tutti e possono essere candidati dai partiti, ma è curioso. Dopo questi anni di profluvio comunicativo, occupazio ne di palinsesti televisivi, pagine di giornale, consulenze e dichiarazioni più o meno coerenti rilasciate in nome di competenza e scienza, a capitalizzare l’esposizione arriva la candidatura. Sono stati candidati virologi in quanto tali o per celebri tà mediatica? Spuntano poi nomi di presentatrici e presidenti di calcio. Tanta incertezza, troppi interrogati vi, per i sondaggisti crescerà l’asten sionismo di un Paese deluso dai partiti. Le elezioni sono alle porte, non resta che l’attesa.

V

Elezioni politiche,è rischio astensionismo

16 auganaNEWS Periodico gratuito

espresso un voto nullo o, semplice mente, non hanno espresso alcuna preferenza (scheda bianca). Gli analisti mostrano che c’è stato, per esempio, quasi un raddoppio del tasso di asten sionismo tra Prima e Seconda Repub blica. Sembra poi esserci una relazione importante tra astensionismo e regole elettorali vigenti (Porcellum, Mattarel lum, Rosatellum,..) che influirebbero non poco sul tasso di partecipazione. Per esempio, se guardiamo ai valori dell’astensionismo possiamo vedere come il passaggio dalla proporzionale al sistema misto a base uninominale e ritorno, non ha prodotto effetti con siderevoli: l’astensionismo continua a crescere con regolarità in tutte le ele zioni considerate indipendentemente dal tipo di regole del gioco adottate. Non così per i voti non validi che mo strano un più netto condizionamento da parte delle regole del gioco. Le percentuali più alte di voti nulli e schede bianche sono concentrate nelle elezioni del 1994, 1996, e 2001 quando si prevedevano due voti separati su schede distinte alla Camera con possibilità di un voto differenziato nel maggioritario e nel proporzionale; il ritorno al sistema elettorale propor zionale (corretto) con una sola scheda

Le elezioni e «la partecipazione manchevole»

SPECIALE ELEZIONI

A parere mio di Franco Zadra

ome sarà la partecipazione elettorale il prossimo 25 set tembre? Studiando un rap porto di sociologia a cura di Maurizio Cerruto, dedicato a “La partecipa zione politica in Italia (1992-2012)”, pur con le dovute proporzioni e in considerazione del rocambolesco decennio che ci separa da quello, sembra prevedibile che l’astensioni smo continuerà nella sua tendenza Vicrescente.leggiamo, infatti, che fino alla fine degli anni ‘70 l’astensionismo non veniva nemmeno preso in considera zione dagli analisti della politica, se si pensa che fino alle elezioni politiche del 1979 la partecipazione superava il 90%. Dopo queste, inizia una fase discendente che senza soluzione di continuità arriverà fino alle elezioni politiche del 2008 con un aumento dei non votanti di 10 punti percen tuali, pur lasciando l’Italia tra i Paesi europei con un livello di astensioni smo inferiore alla media, con alcuni picchi particolari, per esempio, il tasso balza al 13,9% nel 1994 per arrivare

C

al 19,5% nel 2008 e i cali di affluenza più forti si verificano nelle elezioni del 1996, del 2001 e del 2008. L’astensio nismo si trasforma così da fenomeno marginale, legato a ragioni «fisiolo giche», a fenomeno politicamente rilevante, dettato da motivazioni Insoggettive.realtà,l’astensionismo sembra sia solo una delle dimensioni di un più generale “processo di de-allineamen to”, di cui la “volatilità elettorale”, la “de-identificazione partitica” e il voto ai partiti di protesta sono segno di quella che potremmo definire una sin drome di instabi lità e fluidità elettorale,recatisielettoridendoampio,cioèsionismosipiùelettorali,comportamentideiancoraevidenteseanalizzal’asten“attivo”,insensocomprenquegliche,puralseggiohanno

A parere mio

SPECIALE ELEZIONI

BIANCHERIARELAXPERCASA E

e senza la possibilità di poter espri mere le preferenze per i candidati sembra produrre un nuovo calo dei voti nulli e delle schede bianche. Dai dati viene, peraltro, confermata l’esistenza di un dualismo Nord-Sud con riferimento sia all’astensionismo che al più generale andamento del voto inespresso, mentre mostrano che la media dell’astensionismo al Sud è pari al 21,4% contro l’11,3% del Cen tro (e il 12,6% del Nord). Esiste nel nostro paese anche un comportamen to di voto differenziato che varia in modo significativo, soprattutto al Sud a seconda del tipo di elezioni, politi che, amministrative, europee, oppure un MaReferendum.–cichiediamo assieme a Cerruto -, l’astensionismo va letto come segno della crisi della democrazia? Preso atto che il venir meno del prendere parte costituisca l’aspetto

I

forse più appariscen te della crisi della politica nelle moltizonteoccupanalitàposizioneledipolitica,l’elettorecioèsionismolato,necomplicatotemporanee,democratichesocietàconrisultaspiegarleragioni.Daunsiparladiastendaapatia,dadistanzafrael’offertaquestotipoastensionismo«hasueradicinelladimargichelapoliticanell’orizpsicologicodielettoridellemoderne demo

crazie di massa come testimoniano nu merose e ben documentate ricerche». Dall’altro lato, si parla di astensionismo di protesta, come espressione attiva

POLTRONE ALBERGHI NOSTRE OCCASIONI MATERASSI LE DOGHE

E

17auganaNEWS Periodico gratuito LA BOTTEGA DEI SOGNI di Petri Anderle Denise – LEVICO TERME (TN) - Via Dante, 6 Tel: 0461 1724565 – Mob: 340 5747668 – email: www.labottegadeisogni-levicoterme.itlabottegadeisogni.19@gmail.comMATERASSISANITARIMATERASSISCHIUMATIMEMORYRETIORTOPEDICHE

di una insoddisfazio ne dell’elettore, che esprime «un con senso allaprevalentel’apatialettoratomostranoleclasseneie,laapertaestrazionenegato,esplicitamenteunadimodisfiduciainmolticasidiostilitàversosferadellapoliticainparticolarmodo,confrontidellapolitica».Maricercheempirichechenell’eastensionistaècertamenterispettoprotesta.Spin

LE

gendoci a chiederci se, il destino delle democrazie avanzate non sia da ricercarsi proprio nella «partecipazio ne manchevole», per riprendere una espressione di Bobbio.

maggior parte degli Italiani, iniziando prima sottovoce, poi sempre più ag gressivamente, a creare problemi, con il consueto sistema distruttivo. Così dopo 18 mesi, tranquilli politicamente, ma scossi dalle notizie della guerra che la Russia, all’improvviso, ha portato all’Ucraina, ancora sofferenti di una Pandemia di Corona virus, colpiti da una incredibile siccità mai vista prima e poi da improvvise Trombe d’aria, con inconsuete bombe d’acqua, con il contorno di Cavallette, Zanzare, per non dimenticare i conflitti Cino-Ameri cani Israelo-Palestinesi, eccetera, qual cuno, particolarmente intelligente e lungimirante ha pensato “Sai che c’è? l’Italia in linea di massima sta andando bene; si sta riprendendo, aumentano i posti di lavoro, migliora l’economia. tornano i turisti, cosa ci stiamo a fare in questo governo che dimostra la qualità e la professionalità dei ministri in carica: facciamolo cadere”. Prima un gruppo, poi due, poi tre. E del 25 settembre di Laura Mansini

tante sospirate vacanze, si trova a dover riflettere su chi votare alle pros sime, inattese, elezioni. Francamente in Italia ci eravamo un po' adagiati e, personalmente, tranquillizzati, dietro l’ultimo presidente del Consiglio, Mario Draghi che, con consumata professionalità, stava aiutando il nostro Bel Paese ad uscire dalle secche procurate dalle tante parole dei governi paciosasiinabituatobene,eravaluce,protettesentitegoverno,fattologorroichetutteperfetto,Certamenteprecedenti.noneracertamentelepersonalitàchehannopartediquestononsisonoabbastanzaemesseinmac’erachilavotranquillamenteprofessionalmenteosereidireechi,afarepoliticapiazza,adurlare,sentivaoffesodallaserenitàdella

18 auganaNEWS Periodico gratuito

Le elezioni

SE LE PAROLE FOSSERO VOTI

“Finalmente è arrivato Settembre, il mese dell’anno che amo di più; infatti sta per finire l’estate e ci accompagna dolcemente verso l’autunno, una stupenda stagione dai caldi colori, con fresche leggere brezze che fanno presagire l’inverno”. Questo lo avrei scritto negli scorsi anni, ispirata poeticamente dalla natura che ci circonda. Ora è un’altra storia. Posso dire finalmente, ma non poeticamente: finalmente si andrà a votare, stanchi ed esasperati da una improvvisa ed inaspettata campagna elettorale. Quante parole abbiamo dovuto sopportare, ogni giorno, in questo periodo solitamente dedicato alla vacanze, ai discorsi lievi sotto l’ombrel lone o passeggiando in montagna? Migliaia... migliaia di migliaia, ma forse ne sarebbero state sufficienti poche, chiare, immediate. Forse sarebbe sufficiente capire quello che queste parole vogliono realmente raccontare; invece, molto spesso celano la verità . Da queste riflessioni ritengo si possa no capire le frustrazioni di un popolo che, all’improvviso, in attesa delle

SPECIALE ELEZIONI

del 25 settembre

ELEZIONILeelezioni

così la frittata è fatta. E’ stato davvero un brusco risveglio, e su noi, poveri Italiani, sono tornati ad abbattersi fiumi di promesse e di parole elettorali. Ab biamo visto di tutto. Partiti che si sono disgregati, altri che hanno fatto coali zioni che poi si sono divise, chi restava

19auganaNEWS Periodico gratuito SPECIALE

fermo sulle proprie posizioni, per coerenza, chi se ne andava di qua e di Senzalà.contare le mi gliaia di trasmissioni te levisive e radiofoniche che si sono lanciate in interviste ai vari politici di turno, i Telegiornali, le conferenze. Impos sibile sfuggire, siamo stati costretti a cercare l’evasione nei film pa nettoni, nei bei ricordi delle canzoni anni sessanta e settanta, sui canali televisivi alterna tivi. Tutto questo ci ha portato ad avere no stalgia per le Tribune Politiche d’altri tempi, con conduttori preparati come Zavoli, Biagi, Zavattin. La politica ora è spettacolo, ma condiziona le nostre vite, quindi ritengo sarebbe oppor tuno tornare sui nostri passi, tornare

alla professionalità, sia di che conduce le trasmissioni, ma soprattutto di chi si appresta a fare questa difficile arte. Fra i molti discorsi che ho sentito in questi due mesi uno mi ha fatto sobbalzare.: “Sentite per noi quel seggio è perso, mettiamoci a candidare una donna”. Che cosa si voleva dire, che perso per perso meglio una donna che si sa vale poco? Davvero nonostante tutte le battaglie fatte per favorire l’ingresso di donne preparate nell’Agone politica non sono servite a molto. Va detto comunque che mai come ora si sente la necessità di persone preparate, culturalmente, professionalmente. La Società odierna sta correndo ; per stare al passo ed aiutare le nuove ge nerazioni non si deve aver paura dei nuovi modelli culturali che la Scienza, la Cultura, la Tecnologia, propongono. La Politica, la più nobile delle Arti, deve saper gestire questa società, un po' confusa dal passaggio epocale che stiamo vivendo, aiutando la crescita sociale senza lasciare indietro nessuno.

MANIFESTI ELETTORALI DEL REFERENDUM 1946

un meccanismo di listini bloccati e dove i voti vengono divisi in proporzione tra i voti presi dai vari partiti. E non esiste premio di maggioranza.

Se al voto proporzionale si vuole scegliere un partito specifico all’interno di una colazione, basterà tracciare la X sulla lista desiderata, così da favorire i candidati di quella specifica lista. Non sarà possibile il voto disgiunto (che permette di scegliere un candidato non collegato alla lista dello stesso).

Coser

Il Rosatellum è un mix di maggioritario e proporzionale perchè un terzo dei seggi della Camera e del Senato viene assegnato con il maggioritario ovvero con un uninominale secco (chi prende anche un solo voto in più vince nel col legio) mentre gli altri due terzi saranno eletti con il sistema proporzionale. Per la cronaca saranno 147 i collegi maggioritari per la Camera e 74 per il Senato. Gli altri 367 parlamentari (245

Al seggio verranno consegnate due schede, una la Camera e una per il Senato: per tutte le coalizioni ci sarà stampata la lista singola o il candi dato al osimbolotracciareterzi).porzionaleladeiunabloccato',ciaiterzo),uninominalecollegio(uneaccantosimboli,invece,saràil'listinoovverobrevelistacandidatiperpartepro(dueBasteràunaXsuldellalistasulnomedel

Per quanto riguarda invece le soglie di sbarramento ne esistono di due tipi: per la parte proporzionale, i seggi sono spartiti tra le liste che ottengono almeno il 3%. Ogni lista infatti ha uno sbarramento nazionale del 3%, mentre le coalizioni lo hanno al 10%. I partiti che fanno parte di una coalizione e che prendono tra l'1 e il 3% riversano i loro voti, proporzionalmente, alle altre liste della stessa coalizione che hanno superato il 3%. I voti delle liste che rimangono sotto l'1% vanno invece completamente persi

TUTTI AL VOTO

SPECIALE ELEZIONI

candidato al collegio uninominale. Se si sceglierà il simbolo, il voto andrà in au tomatico anche al candidato collegato.

I

Se invece a essere scelto sarà il nome del candidato, il voto andrà automatica mente ai partiti della coalizione.

Infine, 8 seggi alla Camera e 4 al Senato vengono assegnati secondo il voto degli italiani all'estero.

rappresentanti del nuovo Parla mento (Camera e Senato) con la legge elettorale “Rosatellum” che prende il nome dal suo ideatore Ettore Rosato. La stessa con la quale abbiamo votato nel 2018, ma con una variazione dovuta al fatto che il 19 ottobre 2020 e per effet to della legge costituzionale approvata, il numero dei deputati da 630 è stato ridotto a 400 e i senatori da 315 a 200. Inoltre, a differenza delle precedenti elezioni, è stato parificato l'elettorato attivo a 18 anni, sia per Camera e Sena to (prima per il Senato erano necessari 25 anni).

di

20 auganaNEWS Periodico gratuito

Ancora una volta voteremo con il “Rosatellum” Enrico

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23auganaNEWS Periodico gratuito SPECIALE ELEZIONI

La Repubblica di Waimer Perinelli IL REFERENDUM DEL 1946 NASCE LA REPUBBLICA

re righe semplici e chiare dietro le quali è semi na scosto un periodo tragico della nostra storia, dove trovano posto la seconda Guerra mondia le, la guerra civile o partigiana, e un referendum: quello dei giorni 2 e 3 giugno del 1946. Fino a quei giorni di tarda prima vera il nostro Paese era governato dalla monarchia dei Savoia alla cui intelligenza e strategia milita re dobbiamo l'indipendenza e l'unità. Pensiamo al 1848 quando re Carlo Alberto dichiarò guerra all'Austria con l'intento di con quistare la Lombardia e magari il Veneto. Le cose andarono storte

“L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. ...” questo recita l'articolo 1 della Costituzione.

T

ma l'esperienza insegna e il pic colo regno sabaudo undici anni dopo, alleato con la Francia di Napoleone terzo, conquistò Mila no e dintorni. Poi venne Garibaldi e nel 1860 finalmente divenne italiano il Sud con la conquista del regno delle due Sicilie gover nato dai Borboni e l'anno dopo si proclamò ufficialmente l'esistenza dell'Italia Unita. Unita si ma non tutta concorde. Il popolo italiano è per motivi storici litigioso: dopo l'impero di Roma le invasioni bar bariche hanno portato alla nascita di tanti staterelli. Poi il fascismo e la centralità dello Stato e infine la Seconda Guerra Mondiale e gli

italiani che si ritrovano divisi e in lite. Questa vol ta per motivi ideologici. Comunisti e democristia ni, liberali e repubblicani, socialisti (anche di unità proletaria) partito d'A zione e partito Liberale. Tutti questi uniti avevano sconfitto il fascismo che dal 1922 governava l'Ita lia con il consenso della monarchia la quale, pur imponendo o accettando alcuni cambiamenti in corsa durante la guerra, come l'arresto di Musso lini e l'armistizio con le forze anglo-americane dell'8 settembre del 1943, arrivò a fine conflitto con il fiatone. Non stavano meglio i partiti antifascisti che il 28 giugno del 1945 for marono il primo governo post fascista e dopo lunghe, animate discussioni, nominarono presiden te del Cosngilio Ferruccio Parri, uno dei comandanti più stimati della Resistenza. Stratega in guerra armata era poco adatto alla guer ra di pace e quattro mesi dopo rassegnò le dimissioni lasciando campo aperto al trentino Alcide De Gasperi che s'insediò il 18 dicembre. I problemi economici, politici, culturali erano enormi ma

Partito Democratico del Lavoro (Pdl) 40.633 0,18 1

Calabria 60,3% Marche 70,1%

Partito d’Azione (Pd’A) 334.748 1,45 7

Abruzzo 56,9% Lombardia 64,1%

Voti %

Democrazia cristiana (Dc) 8.101.004 35,21 207

* in Valle d’Aosta, coalizione formata da: Partito Comunista Italiano – Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria – Partito d’Azione – Partito Repubblicano Italiano

La Repubblica

Puglia 67,3% Emilia Romagna 77,0%

24 auganaNEWS Periodico gratuito

Molise 56,9% Valle d’Aosta 63,5% Lazio 51,4% Veneto 59,3% Piemonte 56,9%

Unione democratica nazionale (Udn) (liberali) 1.560.638 6,78 41

Fronte dell’Uomo Qualunque (Uq) 1.211.956 5,27 30

Assemblea Costituente

Fronte Democratico Progressista Repubblicano* 21.853 0,09 1

Altri 412.550 1,79 0

Partito Cristiano Sociale 51.088 0,22 1

Concentrazione democratica repubblicana 97.690 0,42 2

Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria (Psiup) 4.758.129 20,68 115

Repubblica 12.717.923 50,9% Monarchia 10.719.284 43,2% Schede bianche 1.146.729 5,9%

Le Regioni della Repubblica

Sardegna 60,9% Toscana 71,6%

Regione

Movimento Unionista Italiano 71.021 0,31 1

Totale 23.010.479 100,00 556

Blocco Nazionale della Libertà (Bnl) (monarchici) 637.328 2,77 16

Partito sardo d’Azione (PSd’Az) 78.554 0,34 2

i rappresentanti dei partiti e del Comitato di liberazione (cln) di cui erano parte, si appassionarono alla questione istituzionale. Bisognava scegliere se confermare il re, che in parte aveva deluso, o virare ver so una forma repubblicana dello Stato. Con coraggio e moderazione De Gasperi indisse il primo refe rendum della storia d'Italia: solo le urne avrebbero deciso la scelta fra Monarchia e Repubblica. Il 2 giugno del 1946 si giunse alla votazione e per la prima volta il voto fu a suffragio universale cioè aperto a tutti purché cittadini italiani e con 21 anni compiuti. Diceva Wiston Churchill che gli italiani combattono una partita di calcio come fosse una guerra e una guerra come fosse una partita di calcio. E così fu: alla fine prevalse la Repubblica con 12.717.923 prefe renze contro le “sole” 10.719.284 della Monarchia che ebbe consensi soprattutto al Sud. Una votazione parallela portò contemporanea mente alla elezione dell'Assemblea Costituente alla quale spettava il compito di redigere la nuova Co stituzione italiana. Ne sortì una gran bella legge promulgata il primo gennaio del 1948. Venticinque giorni dopo, mentre il re Vittorio Emanuele III assisteva a queste vicende dall' Egitto dove si era auto esiliato, il giurista liberale Enrico De Nicola, veniva eletto Presidente:il primo presidente della Repubblica italiana. Alcide De Gasperi resterà leader per altri otto anni, poi dovrà cede re alla lotte interne alla Democrazia Cristiana e alla morte. Ma questa è un'altra storia.

Basilicata 59,4% Liguria 69,0%

L’Italia divisa in due: nord repubblicano, sud monarchico

* I cittadini dell’Alto Adige, come quelli di Trieste e della Venezia Giulia, non furono chiamati alle urne perché questi territori non erano ancora a piena sovranità italiana.

Partito Repubblicano italiano (Pri) 1.003.007 4,36 23

Campania 76,5%

Movimento per l’Indipendenza della Sicilia (Mis) 171.201 0,74 4

SPECIALE ELEZIONI

Partito dei contadini d’Italia 102.393 0,44 1

Le Regioni della Monarchia

Trentino* 85,0%

Voto % Regione Voto %

Sicilia 64,7% Umbria 71,9%

L’Assemblea Costituente della Repubblica italiana, composta di 556 deputati, fu eletta il 2 giugno 1946 e si riunì in prima seduta il 25 giugno nel palazzo Montecitorio. L’Assemblea continuò i suoi lavori fino al 31 gennaio 1948. Durante tale periodo si tennero 375 sedute pubbliche, di cui 170 furono dedicate alla discussione e all’approvazione della nuova Costituzione.

Partito comunista italiano (Pci) 4.356.686 18,93 104

Partiti voti (%) seggi

Monarchia o Repubblica? Referendum istituzionale del 2 giugno 1946

C o m m i t t e n t e r e s p o n s a b i l e L e g a T r e n t i n o p e r S a l v i n i P r e m i e r

Camillo Benso Conte di Cavour

4

Luigi Carlo Farini

Marco Minghetti

15

9 marzo 1889 - 6 febbraio 1891 Francesco Crispi

25 marzo 1876 - 26 dicembre 1877

1920 Francesco

Benedetto Cairòli

Antonio Starabba, Marchese di Rudinì

Marco Minghetti

Antonio Starabba, Marchese di Rudinì

18

Antonio Starabba, Marchese di Rudinì

29 luglio 1887 - 9 marzo 1889 Francesco Crispi

14 dicembre 1869 - 9 luglio 1873

1914 Antonio

14 luglio 1879 - 25 novembre 1879

1914

5 gennaio 1868 - 13 maggio 1869

1916

23

28

27 ottobre 1867 - 5 gennaio 1868

18

1917 Paolo

25 maggio 1883 - 30 marzo 1884 Agostino Depretis

29 maggio 1881 - 25 maggio 1883 Agostino Depretis

11 luglio 1896 - 14 dicembre 1897

21

26

Ivanoe Bonomi febbraio 1922 - agosto Facta agosto 1922 - ottobre Facta - luglio Mussolini

29 giugno 1885 - 30 maggio 1886 Agostino Depretis

Antonio Starabba, Marchese di Rudinì

SPECIALE ELEZIONI

11 aprile 1867 - 27 ottobre 1867

6 febbraio 1891 - 15 maggio 1892

Urbano Rattazzi

1943 Benito

1

29 giugno 1898 - 14 maggio 1899 Luigi Pelloux

30

30 ottobre 1922

4 aprile 1887 - 29 luglio 1871 Agostino Depretis

Alfonso La Marmora

1922 Luigi

Urbano Rattazzi

Agostino Depretis

14 maggio 1899 - 24 giugno 1900 Luigi Pelloux

8 dicembre 1862 - 24 marzo 1863

25 novembre 1879 - 29 maggio 1881 Benedetto Cairòli

10

1922 Luigi

19

1 giugno 1898 - 29 giugno 1898

Periodo

3 marzo - 8 dicembre 1862

29

1909 Giovanni

24 marzo 1878 - 19 dicembre 1878

24 giugno 1900 - 15 febbraio 1901 Giuseppe Saracco

28 marzo 1905 - 24 dicembre 1905 Alessandro Fortis

4

24 dicembre 1905 - 8 febbraio 1906 Alessandro Fortis

Luigi Carlo Farini

13 maggio 1869 - 14 dicembre 1869

17 marzo - 6 giugno 1861

19 dicembre 1878 - 14 luglio 1879 Agostino Depretis

Benedetto Cairòli

31 marzo 1910

26 dicembre 1877 - 23 marzo 1878

26

1910 Sidney

29

26 auganaNEWS Periodico gratuito

Federico Luigi, Conte Menabrea

23

1920 Francesco

15 maggio 1892 - 15 dicembre 1893 Giovanni Giolitti

3 settembre 1903 - 12 marzo 1905

Federico Luigi, Conte Menabrea

Agostino Depretis

30 maggio 1886 - 4 aprile 1887 Agostino Depretis

8 febbraio - maggio Sonnino maggio - dicembre Giolitti - marzo Sonnino - marzo Luzzatti marzo - marzo Giolitti marzo - ottobre Salandra novembre - giugno Salandra giugno - ottobre Boselli ottobre - giugno

1914

Giovanni Lanza

30 marzo 1884 - 29 giugno 1885 Agostino Depretis

FrancescoDepretisCrispiGiuseppeZanardelliBenitoMussolini I Governi italiani dal 1861 ad oggi

1911 Luigi

Vittorio Emanuele Orlando giugno 1919 - maggio Saverio Nitti maggio 1920 - giugno Saverio Nitti giugno 1920 - luglio Giolitti luglio 1921 - febbraio

Federico Luigi, Conte Menabrea

Agostino

1914 Giovanni

31

Bettino Ricasoli

24 marzo 1863 - 28 settembre 1864

1911

Tommaso Tittoni

1921 Giovanni

15

1

10 marzo 1896 - 11 luglio 1896

1906

30

1919

21

29

30

1917

1906

Presidente del Consiglio

15 febbraio 1901 - 3 settembre 1903 Giuseppe Zanardelli

31

Giovanni Giolitti

1916 Antonio

Camillo Benso Conte di Cavour Urbano

5

10 luglio 1873 - 18 marzo 1876

25

Bettino Ricasoli

14 dicembre 1897 - 1 giugno 1898

17 giugno 1866 - 11 aprile 1867

Antonio Starabba, Marchese di Rudinì

12 giugno 1861 - 3 marzo 1862

11 dicembre 1909

GiovanniRattazziLanzaMarco

28 settembre 1864 - 31 dicembre 1865

Bettino Ricasoli

31 dicembre 1865 - 17 giugno 1866

12 marzo 1905 - 27 marzo 1905

1906 Sidney

21

Alfonso La Marmora

15 dicembre 1893 - 10 marzo 1896 Francesco Crispi

1922

Minghetti

27auganaNEWS Periodico gratuito SPECIALE ELEZIONI

Amintore

Mario Scelba luglio 1955 - 15 maggio 1957

21

I italiani dal 1861 ad oggi

Amintore Fanfani febbraio 1954 - 2 luglio 1955

Governi

Ivanoe Bonomi giugno 1945 - 8 dicembre 1945

19

31

21

Amintore Fanfani febbraio 1959 - 23 marzo 1960

26

10

Amintore Fanfani febbraio 1962 - 21 giugno 1963

Giuseppe Pella gennaio 1954 - 8 febbraio 1954

16

1944

25 luglio 1943

Alcide De Gasperi Fanfani Moro

23

GiovanniBettinoAndreottiCraxiGoria Periodo

Giulio

12

Adone Zoli luglio 1958 - 15 febbraio 1959

di

22 aprile

Giovanni Leone dicembre 1963 - 22 luglio 1964

Antonio Segni marzo 1960 - 26 luglio 1960

21

Alcide De Gasperi agosto 1953 - 12 gennaio 1954

Ivanoe Bonomi dicembre 1944 - 19 giugno 1945

15

Aldo Moro luglio 1964 - 23 febbraio 1966

Pietro Badoglio (governo militare provvisorio) 1944 - 8 giugno

6

Alcide De Gasperi maggio 1947 - 23 maggio 1948

Alcide De Gasperi maggio 1948 - 14 gennaio 1950

Alcide De Gasperi gennaio 1950 - 19 luglio 1951

18

Alcide De Gasperi luglio 1951 - 7 luglio 1953

25

Alcide De Gasperi luglio 1946 - 28 gennaio 1947

17 aprile 1944

10

22

Ferruccio Parri dicembre 1945 - 1 luglio 1946

Aldo Moro

17

23

Pietro Badoglio (governo unità nazionale) giugno 1944 - 10 dicembre 1944

Amintore Fanfani giugno 1963 - 4 dicembre 1963

27

2

13

Alcide De Gasperi febbraio 1947 - 31 maggio 1947

Fernando Tambroni luglio 1960 - 21 febbraio 1962

Presidente del Consiglio -

Aldo

18

Aldo Moro febbraio 1966 - 24 giugno 1968

Alcide De Gasperi luglio 1953 - 2 agosto 1953

26

1

Antonio Segni maggio 1957 - 1 luglio 1958

4

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5

1

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16 maggio

1 giugno 2018 - 5 settembre 2019

28 auganaNEWS Periodico gratuito

Giovanni Spadolini agosto 1982 - 1 dicembre 1982 Giovanni Spadolini dicembre 1982 - 4 agosto 1983 Amintore Fanfani agosto 1983 - 1 agosto 1986 Bettino Craxi agosto 1986 - 17 aprile 1987 Bettino Craxi aprile 1987 - 28 luglio 1987 Amintore Fanfani luglio 1987 - 13 aprile 1988

12

7

23

23

SPECIALE ELEZIONI

24

4

4

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21

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25

23 aprile

Mariano Rumor marzo 1974 - 23 novembre 1974 Mariano Rumor novembre 1974 - 12 febbraio 1976 Aldo Moro febbraio 1976 - 29 luglio 1976 Aldo Moro luglio 1976 - 11 marzo 1978 Giulio Andreotti marzo 1978 - 20 marzo 1979 Giulio Andreotti marzo 1979 - 4 agosto 1979 Giulio Andreotti agosto 1979 - 4 aprile 1980

17

Mariano Rumor

13 febbraio 2021

1

2013

13 febbraio 2021 - 21 luglio 2022

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17

12

5 settembre 2019

Ciriaco De Mita

29

25 aprile 2013 - 22 febbraio 2014

Presidente del Consiglio giugno 1968 - 12 dicembre 1968

Emilio Colombo

22

11

Periodo

9 dicembre 2016 - 1 giugno 2018

8 maggio

10

17

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Giovanni Leone

Mariano Rumor agosto 1969 - 23 marzo 1970 Mariano Rumor marzo 1970 - 6 agosto 1970 Mariano Rumor agosto 1970 - 17 febbraio 1972 Emilio Colombo febbraio 1972 - 26 giugno 1972 Giulio Andreotti luglio 1972 - 7 luglio 1973 Giulio Andreotti luglio 1973 - 14 marzo 1974

11

12

Giovanni Goria aprile 1988 - 22 luglio 1989 Ciriaco De Mita luglio 1989 - 12 aprile 1991 Giulio Andreotti aprile 1991 - 28 giugno 1992 Giulio Andreotti giugno 1992 - 28 aprile 1993 Giuliano Amato aprile 1993 - 10 maggio 1994 Carlo Azeglio Ciampi maggio 1994 - 17 gennaio 1995 Silvio Berlusconi gennaio 1995 - 17 maggio 1996 Lamberto Dini maggio 1996 - 21 ottobre 1998 Romano Prodi ottobre 1998 - 22 dicembre 1999 Massimo D’Alema dicembre 1999 - 25 aprile 2000 Massimo D’Alema aprile 2000 - 11 giugno 2001 Giuliano Amato giugno 2001 - 23 aprile 2005 Silvio Berlusconi 2005 - 16 maggio 2006 Silvio Berlusconi 2006 - 8 maggio 2008 Romano Prodi 2008 - 16 novembre 2011 Silvio Berlusconi (per dimissioni) - 25 aprile

Matteo Renzi

Paolo Gentiloni (Senza Votazioni – Incarico affidatogli dal Presi dente delle Repubblica Sergio Mattarella Giuseppe Conte -

Mario Draghi (Senza Votazioni – Incarico affidatogli dal Presen te delle Repubblica Sergio Mattarella)

Silvio Berlusconi

Giovanni Leone dicembre 1968 - 5 agosto 1969

26

Francesco Cossiga aprile 1980 - 18 ottobre 1980 Francesco Cossiga ottobre 1980 - 26 giugno 1981 Arnaldo Forlani giugno 1981 - 23 agosto 1982

28

Massimo D'Alema

Enrico GiuseppeLettaConte Mario MarioMatteoMontiRenziDraghi I Governi italiani dal 1861 ad oggi

Giuseppe Conte (per dimissioni) (Senza Votazioni – Incarico affidatogli dal Presi dente delle Repubblica Sergio Mattarella)

22 febbraio 2014 - 7 dicembre 2016

* 1 muore durante il mandato

Romano Prodi

14

28

13

28

16 novembre 2011

Mario Monti (Senza Votazioni – Incarico affidatogli dal Presen te delle Repubblica Giorgio Napolitano) Enrico Letta (per dimissioni)

30 auganaNEWS Periodico gratuito Nome Periodo Carica ALCIDE DE GASPERI 12 giugno 1946 / 29 giugno 1946 Presidente Provvisorio dello Stato ENRICO DE NICOLA 29 giugno 1946 / 31 dicembre 1947 Capo Provvisorio dello Stato ENRICO DE NICOLA 1 gennaio 1948 / 11 maggio 1948 Presidente della Repubblica LUIGI EINAUDI 11 maggio 1948 / 11 maggio 1955 Presidente della Repubblica GIOVANNI GRONCHI 11 maggio 1955 / 11 maggio 1962 Presidente della Repubblica ANTONIO SEGNI 11 maggio 1962 / 6 dicembre 1964[1] Presidente della Repubblica CESARE MERZAGORA 6 dicembre 1964 / 28 dicembre 1964 Presidente ad Interim in quanto Presidente del Senato GIUSEPPE SARAGAT 28 dicembre 1964 / 24 dicembre 1971 Presidente della Repubblica GIOVANNI LEONE 24 dicembre 1971 / 15 giugno 1978[1] Presidente della Repubblica AMINTORE FANFANI 15 giugno 1978 / 8 luglio 1978 Presidente ad Interim in quanto Presidente del Senato ALESSANDRO PERTINI 8 luglio 1978 / 23 giugno 1985[1] Presidente della Repubblica FRANCESCO COSSIGA 23 giugno 1985 / 3 luglio 1985 Presidente ad Interim in quanto Presidente del Senato FRANCESCO COSSIGA 3 luglio 1985 / 28 aprile 1992[1] Presidente Della Repubblica GIOVANNI SPADOLINI 28 aprile 1992 / 25 maggio 1992 Presidente ad Interim in quanto Presidente del Senato OSCAR LUIGI SCALFARO 25 maggio 1992 / 15 maggio 1999[1] Presidente della Repubblica NICOLA MANCINO 15 maggio 1999 / 18 maggio 1999 Presidente ad Interim in quanto Presidente del Senato CARLO AZEGLIO CIAMPI 18 maggio 1999/15 maggio 2006 Presidente della Repubblica GIORGIO NAPOLITANO 15 maggio 2006/20 aprile 2013 20 aprile 2013/31 gennaio 2015 Presidente della Repubblica SERGIO MATTARELLA 31 gennaio 2015/29 gennaio 2022 29 gennaio 2022/in carica (rieletto) Presidente della Repubblica [1] Si dimette Vittorio Emanuele II Dal 17 marzo 1861 al 9 gennaio 1878 Dal 1849 è Re di Sardegna Re d'Italia Umberto I Dal 9 gennaio 1878 al 29 luglio 1900 Assassinato a Monza Vittorio Emanuele III Dal 29 luglio 1900 al 9 maggio 1946 Abdica. Dal 5 giugno 1944 è Re solo nominalmente. Umberto II Dal 9 maggio 1946 al 12 giugno 1946 Dal 5 giugno 1944 è Luogo tenente Generale del Regno. A seguito del risultato del Referendum del 2 giugno va in esilio. SPECIALE ELEZIONI I Capi dello Stato Italiano

- nominare fino a cinque Senatori a vita; - inviare messaggi alle Camere, convocarle in via straordinaria, scioglierle salvo che negli ultimi sei mesi di mandato (semestre bianco, a meno che non coincidano in tutto o in parte con gli ultimi sei mesi di legislatura);

in relazione alla funzione legislativa:

- accogliere il giuramento del Governo e le eventuali dimissioni;

Elezione e funzioni del capo dello Stato di Franco Zadra

- concedere la grazia e commutare le pene.

Le funzioni del Presidente

Il Presidente della Repubblica Italiana è il capo dello Stato e rappresenta l’unità nazionale. Dura in carica sette anni. Attuale Presidente della Repubblica è Carlo Azeglio Ciampi, eletto il 13 maggio 1999 al primo scrutinio. È il decimo Presidente della Repubblica Italiana.

- autorizzare la presentazione in Parlamento dei disegni di legge governativi;

Aver compiuto 50 anni Godere dei diritti civili e politici.

- emanare i decreti-legge, gli atti amministrativi e i regolamenti del Governo;

Viene eletto dal Parlamento riunito in seduta comune, insieme a tre rappresentanti per ciascuna regione (solo uno per la Valle d’Aosta) in modo da garantire la rappresentanza delle minoranze. Per garantire un consenso il più possibile esteso intorno ad una istituzione di garanzia, nelle prime tre votazioni è necessaria l’approvazione dei 2/3 dell’assemblea; per le votazioni successive è sufficiente la maggioranza assoluta (il 50% più uno degli aventi diritto al voto). La carica dura sette anni; ciò impedisce che un presidente possa essere rieletto dalle stesse Camere, che hanno mandato quinquen nale, e contribuisce a svincolarlo da eccessivi legami politici con l’organo che lo vota. La sede per la votazione è quella della Camera dei Deputati. Il Presidente entra in carica dopo aver prestato giuramento al Parlamento al quale si rivolge tramite un messaggio presidenziale.

- indire le elezioni e fissare la prima riunione delle nuove Camere;

- promulgare le leggi approvate in Parlamento;

La curiosità

Il Presidente risiede a Roma presso il Palazzo del Quirinale ed ha a disposizione anche la tenuta Presidenziale di Castelporziano, presso Roma, e Villa Rosebery, a Napoli.

- nominare un terzo dei componenti della Corte Costituzionale;

I requisiti per essere eletto Cittadinanza Italiana

Gli ex presidenti della Repubblica prendono il nome di Presidenti emeriti della Repubblica e sono nominati Senatori a Vita. In caso di assenza del Presidente della Repubblica, inclusi i viaggi all’estero, le sue funzioni sono temporaneamen te svolte dal Presidente del Senato.

Il Presidente della Repubblica e il suo ruolo

Gli unici “atti” che il presidente può compiere senza l’obbligo di controfirma sono l’esercizio delle funzioni di presidenza del CSM e del CSD, le dichiarazioni informali (o esternazioni), le dimissioni.

31auganaNEWS Periodico gratuito SPECIALE ELEZIONI

i referendum e in caso di esito favore vole dichiarare l’abrogazione della legge ad esso sottoposta; in relazione alla funzione esecutiva e di indirizzo -politico:nominare dopo opportune consultazioni il Presidente del Consiglio dei Ministri e, su sua proposta, i ministri;

- nominare alcuni funzionari statali di alto grado; - presiedere il Consiglio Supremo della Difesa (CSD) e detenere il comando delle forze -armate;decretare lo scioglimento di consigli regionali e la rimozione di presidenti di Regione; in relazione all’esercizio della giurisdizione: - presiedere il Consiglio Superiore della Magi stratura (CSM);

La Costituzione esplicita tutti i compiti e i poteri del Presidente della Repubblica, che in dettaglio sono: in relazione alla rappresentanza esterna: - accreditare e ricevere funzionari diplomatici; - ratificare i trattati internazionali, su autorizza zione delle Camere; - effettuare visite ufficiali all’estero, accompa gnato da un esponente del Governo; - dichiarare lo stato di guerra, deliberato dalle inCamere;relazione all’esercizio delle funzioni parla mentari:

L’elezione

- rinviare alle Camere con messaggio motiva to le leggi approvate e chiedere una nuova deliberazione (essendo obbligato a promulgare se questa viene effettuata senza modifiche del intesto);relazione all’esercizio della sovranità popo -lare:indire

L’identikit del Presidente

Il mandato presidenziale Oltre che alla naturale scadenza, il mandato può essere interrotto per: dimissioni volontarie; morte; impedimento temporaneo, per motivi di salute; impedimento permanente, dovuto a gravi malattie; destituzione, ovvero per reati di alto tradimento e attentato alla Costituzione.

Conferisce inoltre le onorifi cenze della Repubblica Italiana tramite decreto presidenziale. La Costituzione prevede che ogni atto presidenziale debba essere controfirmato da un ministro o dal Presi dente del Consiglio. Questa condizione, che costituisce un limite significativo ai poteri del Presidente della Repubblica, crea ambiguità rimaste ancora irrisolte. Non viene infatti chiarito quali siano gli atti di sua sostanziale pre rogativa e quali siano invece solo formalmente presidenziali. Nella prassi ogni presidente ha interpretato in modo diverso il proprio ruolo e la propria sfera di influenza, con maggiore o minore attivismo; in generale la potenziale rilevanza delle prerogative ad essi conferite è emersa soprattutto nei momenti di crisi dei par titi e delle maggioranze di governo, rimanendo più in ombra nelle fasi di stabilità politica.

Quando effettua un volo di Stato, l’aeromobile utilizzato, solitamente fornito dal 31° stormo dell’Aeronautica Militare, assume il nominativo (Fonte:I-9001. Wikipedia)

I luoghi della politica di Waimer Perinelli

la propria residenza romana. Per vent'anni lavorarono alcuni dei migliori architetti, artisti e decoratori, del tempo: da Domenico Fontana a Pietro di Cortona, Alessandro Specchi, Guido Reni, Marcantonio Bassetti. Nella villa conosciuta ormai come villa d'Este trovò ospitalità nel 1583 il papa Gregorio XIII( 1572-1585) il quale iniziò un amplia mento a proprie spese. Conquistato dalla bellezza del luogo papa Sisto V, successore di Gregorio XIII, fece acquistare nel 1585

il terreno e la villa dalla Camera Apostolica con l'obiettivo di usarla come dimora estiva dei papi. Poiché il colle del Quirinale era considerato più salubre di quello del Vati cano e del Laterano, papa Paolo V Borghese (1605-1621) vi trasferì la propria residenza e dopo di lui ben 30 altri pontefici decisero di abitarvi. Tutti in vario modo contribuirono alla realizzazione dell'attuale dimora. Il palazzo del Quirinale ha oggi una superfi cie di 110.500 metri quadri, pari a 11 campi

32 auganaNEWS Periodico gratuito

P

IL PALAZZO DEL QUIRINALE SPECCHIO DI ROMA SPECIALE ELEZIONI

ur essendo solo prossimo al centro di Roma il palazzo del Quirinale è il cuore della Capitale che in esso si specchia politicamente e artisticamente. Il Palazzo sorge sul colle dove era venerato il dio Quirino, quel dio sabino nel quale fu divinizzato Romolo primo re di Roma che uccise il fratello Remo per una questione di confini. Secondo Plutarco il nome derivereb be in realtà dalla punta della lancia usata dai Sabini. Secondo altri il nome del dio verreb be da co-viria e co-virites ovvero patrono delle curie e degli uomini in esse riuniti. Mai nome è stato nei secoli più adatto a questo palazzo dove hanno dimorato imperatori e papi, re e presidenti della Repubblica. All'inizio come detto c'era il tempio del dio e della dea Salute, attorno molti altri edifici di culto e residenza dei sacerdoti. Poi la decadenza con la caduta dell'Impero e il sopravvento dei prati e delle coltivazioni. Fa questi un vigneto appartenente alla famiglia Carafa, una famiglia napoletana il cui nome deriverebbe dalla caraffa contenitore usato per il vino. Su questo terreno e dintorni sorgeva una villa, conosciuta come villa del Monte Cavallo, che in cardinale Ottavio Carafa (1538-1591) affittò al cardinale Ip polito d'Este il quale nel 1553 iniziò i lavori di ristrutturazione e ampliamento per farne

SPECIALE ELEZIONI

one vennero ripresi i lavori e fu sistemata definitivamente la fontana dei Dioscuri, un grande complesso scultoreo da alcuni fatto risalire alla terme di Costantino che sorgeva no in epoca romana poco lontano, secondo altri datato terzo secolo dc ovvero un secolo prima dell'imperatore "cristiano". Rappresen ta il giovane Alessandro Magno che tiene a freno il cavallo Bucefalo. Accanto a lui fanno altrettanto altri due uomini. L’ultimo papa a soggiornare al Quirinale fu Pio IX (184678), che lasciò traccia del suo pontificato facendo dipingere le volte di alcune stanze, già appartamento di Paolo V e affidando a Tommaso Minardi un dipinto murale di grande impegno quale la Missione degli Apostoli (1848) nella Sala degli Ambascia tori. Poi venne il Re e il palazzo fu arricchito di arazzi e mobili preziosi provenienti dalle regge e palazzi sabaudi. Dopo il 1946 le strutture architettoniche del complesso del Quirinale e gli arredi interni del Palazzo sono rimasti sostanzialmente inalterati. Da alcuni anni, è stato istituito un laboratorio per il restauro degli arazzi e il recupero dell’origi nario color travertino delle antiche superfici in stucco nel Cortile d’Onore e nella facciata principale del Palazzo, per tutelare il note vole patrimonio artistico e culturale che si é concentrato in quattrocento anni di storia. Il Palazzo del Quirinale è visitabile con pre notazione con almeno 5 giorni di anticipo. La durata del percorso di visita e di circa un'ora e trenta minuti.

di calcio. E' sesto nella classifica dei palazzi più vasti al mondo nella quale la Casa Bianca di Washington occupa posizioni inferiori con i suoi “soli” 30 mila metri quadri. Dopo essere stata appetita da Napoleone Bonaparte che la scelse come sua reggia ita liana, ma che non vi abitò mai, la dimora dei papi divenne nel 1871 la residenza dei Re d'Italia. Con i sabaudi il palazzo ebbe nuovi restauri, ampliamenti e ristrutturazioni. Con la caduta dei sovrani dopo il referendum istituzionale del 1946, si decise di usarlo come residenza del Presidente della Re pubblica ma sia Enrico De Nicola che Luigi Einaudi non vi soggiornarono. Vi entrerà per primo Giovanni Gronchi, seguito da Antonio Segni, Giuseppe Saragat e Giovanni Leone. Altri come Pertini e Cossiga non vi abitarono usandolo come sede di rappresentanza. Vi ritornarono ad abitare Osca Luigi Scalfaro, Carlo Azelio Ciampi, Giorgio Napolitano e l'attuale presidente Sergio Mattarella. Il Quirinale nell'arte Il palazzo, oggi in parte visitabile ad orari e giorni prestabiliti, si presenta con i suoi quasi cinque secoli di storia e arte. L'architettura esterna portata a compimento nel corso del pontificato di Paolo V Borghese dall'archi tetto Flaminio Ponzio ci introduce alla scala d'onore, al salone delle Feste e alla cappelli na dell'Annunziata affrescata da Guido Reni. Nel 1613 al Ponzio subentrò Carlo Maderno che progettò la Sala Regia e gli appartamenti

33auganaNEWS Periodico gratuito

papali. A Gianlorenzo Bernini fu affidato il disegno della Loggia delle Benedizioni (1638) collocata sopra il portale principale della facciata del Palazzo. Gli ultimi importan ti interventi sull’architettura del complesso del Quirinale e sulle sue adiacenze furono portati a termine tra il 1721 e il 1730 da Alessandro Specchi e Ferdinando Fuga che edificarono le Scuderie papali, oggi sede di importanti mostre d'arte. Nel 1809 i francesi occuparono Roma e il Papa venne deporta to in Francia. Il palazzo del Quirinale venne adattato in stile neoclassico per ospitare Napoleone Bonaparte che, come detto, non vi entrò mai. Dopo la sconfitta di Napole

I luoghi della politica

Il voto di Waimer Perinelli

La storia del voto alle donne è legato alla loro emancipazione la cui storia viene

In Italia dominava ancora il pensiero di Marco Porcio Catone (234-149 a.c.) sostenitore della supremazia del maschio il quale non doveva fare entrare le donne nell'amministrazione delle cose pubbli che né farsi calpestare dalla prepotenza Unamuliebre.voce forte a sostegno dei diritti in Italia era stata quella, inascoltata, nel 1906 della pedagogista Maria Montessori che scrisse: “Donne tutte sorgete! Il vostro primo dovere in questo momento sociale

34 auganaNEWS Periodico gratuito SPECIALE ELEZIONI

Nel 1918 arrivò il suffragio universale. Di donne tuttavia nemmeno l'ombra mentre l'anno dopo nel Parlamento inglese entra va la prima donna.

A

VOTANO PURE LE DONNE

generalmente fatta risalire al 1872 quando nel Regno Unito nasce ufficialmente il movimento delle suffra gette. Donne coraggiose presenti nel 1789 sulle barricate della Rivoluzione francese; donne pronte a farsi arrestare come l'inglese Emmeline Pankhurst che, nel 1903 manifestò davanti a Bukingham Palace e fu arrestata. Proprio Emmeline fonderà quell'anno lo Wo men's Social and Political Union, per chiedere il di ritto di voto. Dramma nella vita e commedia nel teatro quando nel 1905 il dram maturgo George Bernard Shaw scrisse la commedia “Il maggiore Barbara” e fu subito grande successo. E' la storia di una suffragetta impegnata nella lotta per i diritti civili delle donne e fra questi, oltre al rispetto socia le visto che l'anima le era stata riconosciuta già qualche tempo, c'era il diritto di partecipare con il voto e magari l'impegno personale alla vita politica delle Innazioni.quegli anni in Italia di voto alle donne nemmeno pensarci. Già gli uomini erano discriminati. Dal 27 gennaio al 3 febbraio del 1861 si votò per le prime elezioni legislative del neo Stato italiano e al voto furono am messi solo i maschi, con più di 25 anni, dell'alta borghesia con un elevato reddito e relative tasse. Nel 1881 si abbassò l'età a 21 anni e si estese il diritto alla media Dobbiamoborghesia.arrivare al 1912

passo dovremo accettare che anche loro hanno l'anima. E già, la cosa che appare oggi scontata, almeno da noi visto che in Afganistan e paesi fratelli, hanno le idee un po' confuse, è in realtà il frutto di millenni di confronti e scontri fra i due sessi, quello forte quando c'è da menare le mani e quello cosiddetto debole che usa ben altre armi per soggiogare i primi. Non a caso per liberare una donna rapita greci e troiani si scannarono per dieci anni ma le donne, se non erano escort, non entravano nei banchetti e pure i ro mani non scherzavano. Doveri molti, diritti pochi e non dico il voto ma nemmeno un parere ufficiale era permesso. Tuttavia re citava un antico motto: Roma comanda il mondo e le donne comandano i romani. E il voto?

perché Giovanni Giolitti proponesse e il Parlamento approvasse, l'estensione del voto agli uomini con più di 21 anni che avessero superato con buon esito l'esame di quinta elementare e a tutti gli altri, an che analfabeti, purché avessero superato i 30 anni.

35auganaNEWS Periodico gratuito

SPECIALE ELEZIONI

dice che le elezioni del 4 marzo del 2018, grazie alla nuova legge elettorale che ha tra le sue disposizioni la rappresentanza di genere, sono state elette 334 donne, di cui 225 (su 405 uomini) alla Camera e 109 (su 205 uomini) al Senato. Per la pri ma volta l'Assemblea di Palazzo Madama venne presieduta da una donna, Maria Elisabetta Alberta Casellati.

Il voto

è di chiedere il voto politico”. Ci sono voluti altri 39 anni perché le donne potessero votare, prima nelle elezioni amministrative del 1945 e succes sivamente al Referendum istituzionale del 10 febbraio 1946 quando, di un soffio, prevalse la scelta della Repubblica. Oggi il diritto di voto è sancito dall'arti

colo 48 della costituzione che recita : «Sono elettori tutti i cittadini, uomi ni e donne, che hanno raggiunto la maggiore età. Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico”. Il voto è perciò un diritto universale senza discriminazioni di sesso, con il solo possesso della cittadinanza italiana e della maggiore età che, lo ricordiamo si raggiunge a 18 anni. E mentre si discute se abbassare l'età a 16 anni le donne in Parlamento erano nella trascorsa legislatura il 35,3 per cento degli eletti; nel 1945 erano il 5 per cento. Ancora più significativa l'indagine della Com missione del Senato che ha verificato come le votazioni del 1946 permisero a 21 donne su 556 eletti di entrare nell’Assemblea Costituente e ad alcune di loro fu concesso di far parte della Commissione dei 75 per la Carta Costitu zionale, entrata in vigore il primo gennaio del ‘48. Il 18 aprile dello stesso anno, le elezioni politiche della prima legislatura permisero l’ingresso in Parlamento a 49 donne (il 5% degli eletti) tra deputate (7%) e senatrici (1%). La stessa indagine ci

MANIFESTI ELETTORALI DEL REFERENDUM 1946

Giovanni Spagnoli

Marcello Pera

Cesare Merzagora

Amintore Fanfani***

Ennio Zelioli Lanzini

Amintore Fanfani**

Dal 9 luglio 1985 al 17 aprile 1987 IX

Enrico De Nicola**

Dal 2 luglio 1987 al 22 aprile 1992 X

Dal 9 dicembre 1982 al 6 maggio 1983 VIII

Renato Schifani

della

Meuccio Ruini

Amintore Fanfani

Ivano Bonomi*

Dal 25 maggio 1972 al 26 giugno 1973 VI

I Presidenti

Nome Periodo

Dal 22 aprile 1987 al 1 luglio 1987 IX

Vittorio Colombo

Dal 8 maggio 1948 al 20 aprile 1951 I

*MuoreNote durante il mandato - **Si dimette ***Si dimette perché diventa Presidente del

Legislatura

Dal 5 luglio 1976 al 19 giugno 1979 VII

M. Elisabetta Alberti Casellati Dal 16 marzo 2018. in carica... XVIII Consiglio - eletto Presidente Repubblica del Senato

Nicola Mancino

Dal 16 aprile 1994 al 8 maggio 1996 XII

Dal 8 novembre 1967 al 4 giugno 1968 IV

Presidenti del Senato – Repubblica Italiana

Giovanni Spadolini

36 auganaNEWS Periodico gratuito SPECIALE ELEZIONI

Dal 24 aprile 1992 al 14 aprile 1994 XI

Franco Marini

Dal 5 giugno 1968 al 24 maggio 1972 V

Dal 28 aprile 1951 al 24 giugno 1952 I

Dal 12 maggio 1983 all'11 luglio 1983 VIII

Dal 12 giugno 1958 al 15 maggio 1963 III

Cesare Merzagora**

Dal 29 aprile 2008 al 15 marzo 2013 XVI

Piero Grasso

Dal 16 marzo 2013 al 8 marzo 2018 XVII

Dal 25 marzo 1953 al 24 giugno 1953 I

****Viene

Tommaso Morlino*

Amintore Fanfani***

Giovanni Francesco Malagodi

Giuseppe Paratore**

Amintore Fanfani

Dal 9 maggio 1996 al 29 maggio 2001 XIII

Dal 20 giugno 1979 al 1 dicembre 1982 VIII

Dal 26 giugno 1952 al 24 marzo 1953 I

Dal 29 aprile 2006 al 29 aprile 2008 XV - XVI

Francesco Cossiga****

Dal 25 giugno 1953 al 11 giugno 1958 II

Cesare Merzagora

Dal 27 giugno 1973 al 4 luglio 1976 VI

Carlo Scognamiglio Pasini

Giovanni Spadolini

Dal 30 maggio 2001 al 29 aprile 2006 XIV

Dal 12 luglio 1983 al 24 giugno 1985 IX

Dal 16 maggio 1963 al 7 novembre 1967 IV

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Nel 1737, alla morte del Granduca Gian Gastone, ultimo superstite della famiglia de’ Medici, il Granducato di Toscana passò dai Medici ai Lorena, e con esso anche Palazzo Madama. Acquistato nel 1755 da Papa Bene detto XIV divenne palazzo pubblico dello Stato Pontificio e interessato da importanti interventi di ristruttura zione: fu aperto un secondo cortile dove oggi c’è l’Aula e fu sistemata la piazza antistante la facciata, affidata a Luigi Hostini.

Nel 1798-99 Palazzo Madama ospitò l’ufficio centrale della Repubblica franco-romana. Pio IX lo destinò a sede del ministero delle finanze e del debito pubblico e dal 1851 l’edificio ospitò anche gli uffici delle poste Nelpontificie.febbraio del 1871 palazzo Madama venne scelto come sede del Senato del Regno. Questo evento rese necessari ampi lavori di adat tamento: nello spazio del cortile delle poste pontificie, su progetto dell’ingegnere Luigi Gabet, membro di diverse commissioni nominate per decidere l'assetto urbanistico di Roma, fu realizzata l’Aula dove il Senato del Regno si riunì per la prima volta il 28 novembre 1871.

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Nel Seicento vennero effettuati notevoli lavori di ristrutturazione: una facciata barocca, progettata da Paolo Marucelli e ultimata nel 1642, prese il posto del precedente frontone asim metrico e l’interno, sotto la direzione di Romano Monanni, si arricchì di soffitti decorati e di fregi.

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I Medici, però, non si servirono più del palazzo finché, nel 1725, andò ad abitarvi Violante Beatrice di Baviera, vedova di Ferdinando de’ Medici che fu principe ereditario al trono di Toscana, su invito del cognato Gian Gastone. Palazzo Madama visse allora un ultimo periodo di splendore, fu teatro di balli e feste e sede dell’Ac cademmia dell’Arcadia, fondata a Roma nel 1690, e dell’Accademia dei Quirini.

Attualmente a palazzo Madama hanno sede l’Aula, alcuni Gruppi par lamentari, gli uffici della Presidenza e del Segretariato generale, nonché alcuni servizi e uffici funzionali all’atti vità parlamentare.

Giovanna van der Gheynst, e duches sa di Parma e Piacenza, che vi pose la sua residenza. Il palazzo rimase ai Medici e ai Granduchi di Toscana fino al XVIII secolo.

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roprietari del terreno sul quale venne edificato Palazzo Mada ma, erano i monaci benedettini dell’Abbazia di Farfa, un monastero del V Secolo in provincia di Rieti, che lo cedettero nel 1478 alla Francia in vista della costruzione di un Ospizio per i pellegrini francesi a Roma. La famiglia de’ Medici che lo acquisto in seguito, vi apportò varie migliorie e lo ristrutturò per adeguarlo al presti gio della nobiltà famigliare. Il palazzo, infatti, venne restaurato su progetto di Giuliano di Sangallo, tra i migliori interpreti dell’architettura rinascimen tale, e vi fu trasferito quello che era rimasto della biblioteca di Giovanni de’ Medici, vittima della Congiura dei Pazzi, figlio di Lorenzo il Magnifico e futuro Papa Leone X, dopo la cacciata degli stessi Medici da Firenze. Alla morte di Leone X, nel 1521, palazzo Madama venne assegnato a suo cugino Giulio de’ Medici, che vi aveva lungamente abitato prima

Il Palazzo di Margherita d’Austria detta “la Madama”

Palazzo Madama fu costruito nel XV secolo dalla famiglia fiorentina de’ Medici, e deve il suo nome a Margherita della casa d'Asburgo, detta “Madama d'Austria”, che vi risiedette dopo la morte del suo primo marito Alessandro de' Medici, duca di Firenze, morto ammazzato la sera del 6 gennaio 1537 per mano di suo cugino Lorenzino de' Medici. Nel corso del ‘700 fu anche sede delle Forze dell’Ordine, influenzando il gergo romanesco che si riferisce alla Polizia chiamandola “La Madama”. Oggi è sede del Senato della Repubblica.

di salire al soglio pontificio come Clemente VII. Nel 1534 l’edificio fu ereditato da Ales sandro de’ Medici e, alla morte di questi, assegnato in usufrutto alla moglie dellaturaled’Austria,MargheritafiglianadiCarloVesuaamante

Là dove si decide/ La sede del Senato nel corso dei secoli di Francesco Zadra ELEZIONI

SPECIALE ELEZIONI

’area dove oggi sorge il Palazzo era occupata da botteghe e piccole abitazioni medievali fino a quando, tra il 1578 e il 1580, Pietro Aldobrandi ni, fratello di Ippolito Aldobrandini che dieci anni dopo divenne Papa Clemen te VIII (1592-1605) e subito elevò al rango di cardinale il nipote, omonimo del padre Pietro, acquistò due di quegli immobili per dotarsi di una dimora pre stigiosa, la costruzione del quale segue e accompagna per più di tre secoli lo sviluppo dell'intera zona. I lavori pro seguirono a fasi alterne con l’acquisto di altre casette fino al 1622 quando la sorella maggiore, Olimpia Aldobrandini, Principessa di Meldola e Sarsina, dive nuta unica erede della famiglia, portò a compimento gran parte del Palazzo. Il nucleo aldobrandiniano corrisponde all’angolo tra via del Corso e Piazza

Palazzo Chigi, da Mussolini a Draghi

Per la Presidenza del Consiglio - fino a questo momento ospitata nel Palazzo del Viminale - è giunta finalmente l'op portunità di sistemarsi in una sede più appropriata e prestigiosa.

Nel 1922, Mussolini trasferisce il Mini stero delle Colonie nel Palazzo della Consulta, davanti al Quirinale, e destina Palazzo Chigi a sede del Ministero degli Esteri. Mussolini, che ricopre la doppia carica di Presidente del Consiglio e mi nistro degli Esteri, diventa così il nuovo inquilino di Palazzo Chigi. Fino al 1961 il Palazzo rimane sede del Ministero degli Esteri, trasferito poi al Palazzo della Farnesina, costruito appositamente per le esigenze di questo ministero.

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Nel centro storico di Roma lungo via del Corso, quasi a metà strada tra Piazza del Popolo e Piazza Venezia, dal 1961 Palazzo Chigi è sede della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Dopo l’acquisto da parte dello Stato nel 1917, il Palazzo divenne sede prima del Ministero delle Colonie, poi del Ministero degli Esteri.

accordi ed alleanze. A partire dal 1878, nonostante la presenza dei principi Chigi in veste di padroni di casa, Palazzo Chigi diventa sede dell'ambasciatore d'Austria-Ungheria presso il Quirinale. È in questo periodo che il Palazzo viene soprannominato la "Mole austro-vatica na", sottoposto alle frequenti manifesta zioni irredentiste per Trento e Trieste. Prima del passaggio del Palazzo allo Stato, nel 1916, gli adattamenti degli ambienti interni mutano con l’avvicen darsi dei proprietari, membri di famiglie importanti della Roma papalina, riflet tendo in parte le vicende politiche e storiche vissute nel nostro paese negli ultimi duecento anni. Lo Stato opera gli ultimi e definitivi ammodernamenti e ne fa, prima, sede del ministero delle Colonie e successivamente del ministero degli Esteri.

Colonna ed era già dotato di importanti decorazioni quando nel 1659 Fabio Chigi, rampollo di una nota famiglia di banchieri toscani, divenuto Papa con il nome di Alessandro VII, decise di acquistarlo per farne la residenza dei familiari giunti a Roma da Siena al suo seguito. Negli anni successivi vennero acquistate le case adiacenti e i lavori di ampliamento, su via dello Sdrucciolo e via dell’Impresa, furono affidati prima a Felice dalla Greca e poi a Giovan Battista LeContini.fasidi costruzione dell’edificio continuano nel corso del ‘600 e sul finire del 1700, Palazzo Chigi poteva quindi considerarsi terminato nelle sue struttu re essenziali, e vede la presenza più o meno stabile dell'ambasciata spagnola a NelRoma.corso del 1800, diventa il luogo di

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Là dove si decide/ La sede del Senato nel corso dei secoli di Franco Zadra

SPECIALE ELEZIONI

templi e di altri edifici romani, da qui “Mons Gittorius”, oppure “Mons Acceptorius”; altri ne fanno derivare il nome dal luogo dove in epoca romana si svolgevano le assemblee elettorali, da cui "Mons Citatorius”, ma la piccola altura, su cui fu edificato il palazzo, sarebbe dovuta proprio all’accumulo di quei materiali, oltre che alla demolizione della colonna eretta sul luogo della cremazione del corpo dell’imperatore Antonino Pio, l'Ustrinum Antoninorum, avvenuta sempre nel Medioevo.

cioè a forma vegetale, simulando un edificio poggiante su un banco roccioso naturale. La costruzione tuttavia vide un’imprevista interruzione alla morte del Principe Niccolò Ludovisi, castellano del Castel Sant’Angelo e governatore del Borgo, nel 1664. I lavori furono ripresi 20 anni dopo da Carlo Fontana che, come documentato in un famoso discor so intitolato “Alla santità di nostro signore Innocenzo XII. Discorso del cavalier Carlo Fontana sopra il Monte Citatorio situato nel Campo Martio, ed altre cose ad esso appartenenti, con disegni tanto degl'antichi, quanto de' moderni edificii della nuova curia”, convinse il papa Innocenzo XII (1691-1700), a utilizzare il palazzo per due importanti fun

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La parte frontale dell’edificio è costituita da cinque sezioni che danno un andamento curvilineo a tutta la facciata, con cantonali di travertino grezzo e decorazioni fitomorfe,

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Là dove si decide/ la sede della Camera dei Deputati di Francesco Zadra

Voluto da papa Giovanni Battista Pamphilj, progettato in origine dal Bernini, il Palazzo Montecitorio racconta ai romani, dagli albori della Modernità, la storia di un potere passato di mano, dalla Chiesa allo Stato. Fu sede della Curia innocenziana, poi dei tribunali, del Governatorato di Roma e della direzione di polizia, centro della vita amministrativa e giudiziaria del governo pontificio.

Palazzo Montecitorio e la sua storia

el 1653 il Papa Innocenzo X (16441655) incarica Gian Lorenzo Bernini, artista poliedrico e multiforme, considerato il massimo protagonista della cultura figurativa barocca,  di progettare una prestigiosa residenza per omaggiare i nipoti di Papa Gregorio XV (1621-1623), figlio del conte Pompeo Ludovisi, consolidando il pre stigio di quella schiatta romana che la sorte aveva incluso tra i consanguinei del Papa. Inizia quindi la storia di palazzo Montecitorio, così denominato, si pensa, in dipendenza dal fatto che in quell’area del Campo Marzio corrispondente all’antica Regio IX Circus Fla minius, nel Medioevo si scaricavano materiali edilizi di risulta derivanti dalle demolizioni dei

Dal 10 maggio 1955 all'11 giugno 1958 II

Leonilde Iotti

Gianfranco Fini

Nome

Roberto Fico

*Si dimette perché Presidente del Consiglio - **Viene eletto della Repubblica

Presidenti della Camera dei Deputati Repubblica Italiana

Dal 25 giugno 1953 al 29 aprile 1955 II

Giovanni Leone

Dal 8 maggio 1948 al 24 maggio 1953 I

La ricostruzione di Palazzo Montecitorio fu affidata a Ernesto Basile, architetto di punta dello stile liberty in voga all’epoca, che diede vita a un ottimo progetto aprendo una nuova ala dietro l’edificio antico, riducendo il cortile interno e rifacendo ex novo l'aula del Parla

Fausto Bertinotti

Dal 16 marzo 2013 al 24 marzo 2018 XVII

Dal 24 aprile 1992 al 25 maggio 1992 XI

Dal 26 giugno 1963 al 14 maggio 1968 IV

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Dal 29 aprile 2006 al 30 aprile 2008 XV

Note

Dal 10 maggio 1996 al 29 maggio 2001 XIII

Alessandro Pertini

Luciano Violante

Là dove si decide/ la sede della Camera dei Deputati

Dal 25 maggio 1972 al 4 luglio 1976 VI

Periodo

diventa

SPECIALE ELEZIONI

Leonilde Iotti

Dal 30 aprile 2008 al 15 marzo 2013 XVI

Giovanni Gronchi**

Dal 24 marzo 2018, in carica... XVIII

Presidente

Dal 31 maggio 2001 al 29 aprile 2006 XIV

Dal 12 giugno 1958 al 15 maggio 1963 III

Laura Boldrini

Pietro Ingrao

Bruno Bucciarelli Ducci

zioni amministrative pubbliche: il Tribunale Pontificio (poi ribattezzato Curia Innocenzia na) e gli uffici per la riscossione dei dazi. In seguito, l'architetto Carlo Fontana aggiunse il campanile e inserì due porte ai lati di quella già esistente. La Curia, una volta finita, entrò in funzione nel 1696, inaugurata dando acqua alla fontana collocata in fondo al grande cor tile semicircolare. Il palazzo accolse in seguito anche il Governatorato e la sede centrale della Polizia Pontificia, assumendo in questo modo un ruolo fondamentale nella vita ammi nistrativa e giudiziaria di Roma. Dopo il Risorgimento, il palazzo fu scelto dal Governo unitario per ospitare la Camera dei Deputati. Il progetto per i nuovi lavori fu inizialmente assegnato a un ingegnere privo di grandi esperienze, Paolo Comotto, che rea lizzò un'aula poco funzionale, inaugurata il 27 novembre 1871, con acustica difettosa, fred da d’inverno e troppo calda nei mesi estivi. Tra le varie problematiche che riecheggiaro no in quell’aula fin dai primi momenti e che andavano costruendo l’agenda del governo e della classe politica dopo l’unificazione, sotto gli aspetti economici, sociali, istituzio nali, e amministrativi, e tra la repressione del brigantaggio, la terza guerra d’indipendenza, la questione romana, e successivamente il congresso di Berlino, l’atteggiamento dei cat tolici intransigenti e del movimento operaio e anarco-socialista, lo scacco di Tunisi, i difficili rapporti con la Francia, l’adesione alla Tripli ce, l’avvio del colonialismo, che impegnarono a fondo governo e Parlamento, il resoconto parlamentare annota anche che i deputati vennero autorizzati dal Presidente nelle giornate particolarmente rigide a tenere in testa il cappello.  Poi, a causa di sopraggiunte infiltrazioni d'acqua l’Aula Comotto divenne pericolante e fu chiusa nel 1900. Fallito un tentativo di costruire in Via Nazionale un nuovo palazzo del Parlamento (destinato a ospitare anche il Senato), i Questori della Camera decisero di trasferire i lavori dell’As semblea in un’auletta provvisoria che rimarrà in funzione fino al 1918.

mento, illuminata da un superbo lucernario a ventaglio, il famoso Velario.

Dal 12 luglio 1983 all'1 luglio 1987 IX

Leonilde Iotti

Dal 5 luglio 1976 al 19 giugno 1979 VII

citorio, grazie alla competente guida degli Assistenti parlamentari, ci vuole quasi un’ora per visitare il Palazzo, attraversando i luoghi più noti e suggestivi della vita parlamentare: l'Aula dove si riuniscono in seduta plenaria i 400 deputati – prima del 21 ottobre 2020 erano 630 -, il grande corridoio prospiciente l'Aula denominato Transatlantico o Galleria dei passi perduti, luogo di sosta e collo quio per deputati e giornalisti, le maestose scalinate berniniane che conducono ai piani superiori, le grandi sale di rappresentanza del secondo piano, la Sala della Lupa, con una scultura della lupa romana in bronzo e con degli arazzi fiamminghi alle pareti, un ampio salone dove fu proclamato il risultato del referendum istituzionale del 2 giugno 1946, la Sala Aldo Moro, la Sala della Regina. Può capitare, in particolari occasioni lungo il percorso a porte aperte, di assistere a delle esposizioni di opere d'arte, di fotografie, ecc., organizzate nella sede della Camera.

Dal 20 giugno 1979 all'11 luglio 1983 VIII

Al Basile si deve anche la progettazione e costruzione del bellissimo salone detto "il Transatlantico", che deve la sua originale denominazione all’arredo tipico delle grandi navi per la navigazione transoceanica degli inizi del Novecento. Il salone è molto amato dai parlamentari e addirittura, tra le varie sale e il cortile, il preferito per discutere in privato delle delicate questioni politiche del nostro Paese. Con Basile collaborarono anche altri artisti, tra i quali Leonardo Bistolfi e Domeni co Trentacoste, autori dei gruppi marmorei e della facciata posteriore, il pittore Aristide Sartorio, autore del grande fregio pittorico dedicato alla storia del “Popolo italiano” che circonda l’Aula in alto, appena sotto l’arioso velario liberty in vetro colorato opera di Gio vanni Beltrami. Lo scultore Davide Calandra eseguì il grande pannello bronzeo dell’Aula “La glorificazione della dinastia sabauda”. Accedendo all'ingresso di Piazza Monte

Oscar Luigi Scalfaro**

Dal 10 maggio 1994 all'8 maggio 1996 XII

Dal 5 giugno 1968 al 24 maggio 1972 V

Giovanni Leone*

Pier Ferdinando Casini

Legislatura

Giovanni Gronchi

Dal 2 luglio 1987 al 22 aprile 1992 X

Irene Pivetti

Dal 3 giugno 1992 al 14 aprile 1994 XI

Giorgio Napoletano

Alessandro Pertini

Giovanni Leone

Dal 16 maggio 1963 al 21 giugno 1963 IV

di Laura Paleari

Il personaggio

Attrice, Principessa e Mito

Grace Kelly… icona di stile, nasce il 12 novembre del 1929 a Filadelfia e ci mette ben poco a spiccare tra tutte e brillare attraverso la lente della Iniziòtelecamera.recitando nel film “14esima ora” di Henry Hataway, per poi passare a pellicole più impegnative fino a recitare di fianco ad attori del calibro di Gary Cooper e Clark Gable. Ma il vero brillare della sua stella ini ziò quando venne notata dal grande Alfred Hitchcock; “Delitto Perfetto”, “La finestra sul Cortile” e “Caccia al Ladro”

ttrice, moglie, madre, musa, principessa… Hitchcock la definiva “ghiaccio bollente” magnetica è forse il giusto aggettivo per descrivere la donna che è entrata nelle menti e nei cuori di uomini e donne in tutto il mondo.

sono solo alcuni dei film più iconici e famosi in cui la giovane attrice recitò.

cortile”, disegnato da Edith Head, era composto da un corpetto nero con due profonde scollature, una sul décolleté e una sulla schiena e dalla bianca gonna che riprendeva le pie ghe di quelle indossate nei balletti di danza classica; per molti questo abito di scena anticipò le creazioni della collezione di Christian Dior lanciata nell’anno 1955.

GRACE KELLY

Grace non sopportò mai tutta quell’attenzione mediatica che le venne riservata fin dal giorno del suo matrimonio, il 18 aprile 1956, passato alla storia più per il look della futura consorte del principe; un evento mondano che catapulto Monaco sulle pagine di tutti i giornali e sule bocche di tutti gli aristocratici, bor ghesi e non, salvando di fatto il prin cipato dalla rovinosa caduta verso la quale stava andando incontro. Modella di bellezza, stile e vita, a lei fu dedicata anche una borsa: la Kelly di Hermes: dalla forma a trapezio, due soffietti triangolari, un manico e due cinghie, alla fine degli anni ’50 venne immortalata insieme alla principessa mentre si copriva il pancione segno della gravidanza in corso. Tra gli altri suoi accessori must troviamo i meravigliosi occhiali da gatta e i fantastici foulard, oltre al suo iconico filo di perle che prefe riva nettamente ai diamanti o altre pietre Perfetta,preziose.maivolgare, uno dei suoi look più imitati fu il Paris Dress indossato nel film “La finestra sul

Il cinema cambiò la sua vita e fu al centro del suo mondo, fu proprio gra zie al festival di Cannes che conobbe non solo il suo futuro compagno di vita ma anche l’unico uomo che divenne il degno avversario della sua più grande passione: il principe Ranieri di Monaco.

È strano come la vita di due persone possa intrecciarsi in maniera così ca suale ma così impattante; era il 1956 e nello stesso anno venne annuncia to il loro fidanzamento ufficiale.

Grace Kelly

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E non possiamo non parlare dell’ abito da sposa disegnato e realiz zato dalla costumista della MGM vincitrice di due premi oscar, Helen Rose (oltre al prezioso aiuto di ben 35 sarte). Dopo 6 settimane di duro lavoro, ecco nascere l’abito che tutti noi abbiamo imparato a conoscere e amare; lo stesso presentava maniche di pizzo, bottoncini centrali e dop pia gonna con un piccolo strascico; definito dalla stampa:”Regale ma non Sembrasuperbo”.impossibile eppure sono pas sati ben 40 anni dalla tragica scom parsa di Grace Kelly a causa di quel fatidico incidente sulla Rover 3500, il 14 settembre 1982 dovuto ad una emorragia celebrale; con lei la figlia allora 17enne, Stéphanie, che riuscì a sopravvivere riportando una frattura cervicale e vari traumi.

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Una donna che lasciò il segno e che ancora oggi fa battere il cuore e sognare.

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Analoga ricerca era stata condotta dall’università di Chicago dove il 67 per cento degli intervistati fra i 85 e 74 anni ha dichiarato di svolgere

46 auganaNEWS Periodico gratuito

Iva Zanicchi, 82 anni, ha recente mente dichiarato di fare sesso con il compagno Fausto Pinna di nove anni più Willygiovane.Pasini,84 anni, psichiatra, saggi sta e accademico italiano, fondatore della Federazione europea di sessuo logia psicologia applicata, sostiene che a una certa età il sesso non è più tabù. Intervistato da Dagospia ha dichiarato di essere una banca dati vivente delle cose più strane al mon do. Fra queste la relazione fra sesso e cancro alla prostata. La ricerca di un urologo australiano ha dimostrato

io padre saliva i 48 gradini che por tavano al nostro appartamento di Verona. Aveva 60 anni e soffiava sugli ultimi sei che io, per gioco, superavo con un salto. Era ancora forte, aveva i capelli appena brizzolati, e per la prima volta scoprii di pensare ch’era vecchio. Aveva vissuto in tensamente, con una campagna di Russia nel 1942, una gita del duce, diceva, e questo poteva giustificare l’affaticamento, tut tavia la regola generale sanciva che : alla sua età si era vecchi. Oggi, secondo recenti studi, un uomo di 70 anni ben spesi, si presenta come un uomo di 50 anni. Sarà vero? Se così è il meri to va certamente all’alimentazio ne, equilibrata, ricca e varia, alla pratica di lavori meno usuranti, pensiamo alla differenza operati va dell’impiegato e dell’operaio del porfido, ma anche alle medicine e alle cure. E’ accertato oggi si vive di più e meglio di 50 anni fa. Gli studiosi si sono posti non solo il problema della salute e della vita ma anche quello della sessualità. Pensate solo che solo o ben, dipende dalla prospettiva, 50 anni meravigliava quando non scan dalizzava il bacio scambiato fra due coniugi dai capelli grigi. Ma com’è possibile, il sesso non finisce mai? Oggi la risposta ha trovato riscontro in studi scientifici ed è sorprenden te, anche per menti aperte come le Recentementevostre. due geriatri di New

L’ETÀ E ELETTIVAL’AFFINITÀ

York hanno sottolineato, in un libro, come fra gli anziani ci sia, con cre scente evidenza, il bisogno di fare sesso come i giovani.

ancora attività sessuale. Fra i 75 e gli 85 anni gli attivi sessualmente erano il 39,8 per cento.

di Waimer Perinelli

Lunga vita all’amore

M

Negli Stati Uniti una decina di anni fa la ricerca del Kinsey Istitute nel Neva da condotta fra persone con più di 60 anni, scopriva che fra i 65 e 74 anni il 53 per cento dichiarava di svolgere attività sessuale e il sesso era pratica to anche dalle persone fra i 75 e 84 anni, che sia pure nella misura minore del 26 per cento, dichiaravano di ave re fatto sesso nell’ultimo anno.

respinto, ma il sentimento sublimato gli ha procurato la forza per scrivere ancora libri. Aveva “solo” 60 anni quando, nel 1809, scrisse il capola voro “Affinità elettive “ , titolo tratto dalla capacità degli elementi chimici di attrarsi o respingersi. Il romanzo racconta di una coppia che si trova a convivere con un amico di lui e una giovane nipote di lei. Elementi chimici che si mescolano e scatenano una frattura da cui nasceranno due nuove coppie destinate però ad una tragica fine. Più tardi, forse anche per merito dell’innamoramento, tema di cui scrive ampiamente il sociologo Francesco Alberoni (“Innamoramento e amore), il grande scrittore germa nico produrrà le proprie memorie e una vasta raccolta di poesie, la cui massima espressione è nel volume “Della mia vita. Poesia e verità” scritta nel 1831, un anno prima della morte.

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che su mille uomini di ottant’anni d’età se praticavano sesso almeno due volte la settimana c’erano il 30 per cento di probabilità di contrarre questa terribile malattia. Il sesso dunque fa bene a uomini e naturalmente alle donne e se ha maggiore frequentazione è per motivi sociali e di salute. In qualche caso anche farmacologici visto che un aiutino viene anche da prodotti farmacologici, blu o bianchi, il cui prezzo è diminuito a causa della maggiore diffusione sul mercato. Il sesso ha effetti “miracolosi”. Il dottor Pasini racconta di una paziente, di 68 anni, guarita dall’artrosi grazie alla pratica sessuale. “L’orgasmo, dice, agisce sul cortisolo, è un toccasana”. Non proprio il sesso ma l’innamora mento ha giovato anche a Wolfgang Goethe che a 70 anni si era innamo rato di una diciassettenne che lo ha

Possiamo ironicamente ipotizzare che se avesse avuto un esperto consulen te sessuologo avrebbe ancora scritto notevoli capolavori.

Lunga vita all’amore

Ma, tornando al nucleo del proble ma: veramente tutti ad una certa età possono esercitare il sesso? A questa domanda il professor Pasini risponde positivamente ma alla presenza di due fattori. Il primo è il denaro perché è evidente che chi è ricco ha più frecce seduttive nella faretra dell’ar co. Il secondo fattore è l’attrazione che è uguale, ma proprio uguale fra uomo e donna e cioè, per citare Goethe, l’ affinità elettiva, o chimica, è maggiore in soggetti con una giusta differenza di età ed è per questo afferma Pasini che “ Un uomo di 80 anni non riesce a trovare una ragazza di 25 anni e spesso nemmeno una coetanea perché anche lei vorrebbe un giovane di 25 anni”.

trovavi di ogni genere, magari faceva no una ospitata con i due o tre singoli conosciuti e poi via. Abbiamo esempi piuttosto vivi nella nostra memoria. Qualcuno ricorda qualche brano diverso da "anima mia" dei Cugini di campagna? Con questa canzone è dal 1973 che scorrazzano su e giù per l’Italia senza sosta.

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L

Axl Rose (da wikipedia)

Sono più al sicuro coloro che erano in auge negli anni 70 e 80, il pubblico è invecchiato con loro e quando vedo no la locandina di un loro concerto, si dicono "perché no? Ma ti ricordi..." ed ecco che scatta l’operazione nostal gia. Poi vai, vedi che i capelli, quando sono rimasti, sono grigi o bianchi ma pure tu non scherzi. Ti ritrovi a can tare quelle canzoni che hanno fatto parte della tua giovinezza e non con

Vorrei sottolineare che non c’è nulla di male in questo eh, ognuno è libero di cantare ciò che vuole e se ancora oggi fanno ospitate da Rai 1 fino a Telesaccoccia, beh, hanno ragione loro. C’è però un genere che è fuori dal tempo, anzi! Più i capelli sono bianchi più credibilità ottieni. Se sei un musicista jazz, è fatta! Puoi suo nare fino a quando ti devi far portare sul palco, non importa, il jazz è senza tempo e senza età. Canuti pianisti, ottuagenari contrabbassisti, curvi batteristi li puoi trovare in ogni luogo. Magari sono della vecchia scuola che esige anche una certa eleganza sul palco. Sono un tiepido amante del genere, mi piace quello più "facile" a quello estremo e quando dico che Miles Davis non mi fa emozionare, mi guardano come se avessi detto una bestemmia ad alta voce in San Pietro. Dobbiamo però pensare ad un genio come Bollani che quando avrà settant’anni, sarà ancora stupendo vederlo suonare e avremo voglia di sentirlo ancora e ancora. Abbiamo visto Franco Cerri (l’uomo in ammollo per alcuni) che ha suonato fino all’ul timo con una dignità senza pari. Io invece che impazzivo per i Gun’s and Roses, vedere Axl Rose, una icona sexy della mia giovinezza, trasformar si piano piano nella signora Fletcher, beh, un pochino di tristezza mi ha preso. Ma poi a squarciagola con lui "november rain"...

a casa di riposo per artisti, per un certo periodo è esistita. Si chiamava "Bandiera Gialla". Locale nato nel 1983 a Rimini è stato per anni l’ultima spiaggia per colo ro che magari avevano conosciuto stagioni scintillanti, ma che ora con gli anni che salutano, diventavano materia per nostalgici coetanei. An che in questo caso i generi musicali, tracciano la via. Se fai rock, quello con i capelli lunghi al vento, i pettorali in vista, i giubbotti di pelle aderenti... ecco, vedi di goderteli bene gli anni della giovine età. Perché sono davve ro pochi i reduci di annate gloriose che possono avere ancora una certa credibilità sui palchi.

Stefano Bollani (ph Valentina Cenni - da Wikipedia)

tento concludi con il classico "oggi non c’è più buona musica". Se sei sta to un cantautore, quello classico che si presentava sul palco rigorosamente in jeans e camicia a scacchi, magari con la bottiglia di rosso dietro lo sga bello con la tua chitarra e la tua voce che magari non era nemmeno un granché, ma l’importante era ciò che dicevi, ti va ancora bene. Puoi sempre indossare gli stessi jeans, se ci entri, hai sostituito il vino con una bella tisana perché anche la prostata ha il suo daffare e riproponi ai tuoi coetanei gli slogan che hai scritto tanti anni fa. In effetti vanno ancora bene perché non è che politicamente si siano fatti chissà quali passi avanti. Se sei stato protagonista per una o due stagioni, ecco, la cosa diventa un pochino più complicata, quindi si andava tutti al "bandiera gialla" che era perfetto! Ci

Canta che ti passa

di Gabriele Biancardi

ONORE AI CANUTI

49auganaNEWS Periodico gratuito CON HAITRENTINAACUSTICAMOLTODIPIÙ Perchè TrentinaAcustica si prende a cuore il tuo caso, risolve i problemituoidi udito permettendoti di tornare a sentire con gioia i suoni di ogniCHE“giorno.ILFATTOCISIA DA PIÙDI40ANNI...” Adriano C. - Trento CON DAEDAFFIDABILITÀTRENTINAACUSTICAHAIESPERIENZAOLTRE40ANNI Per info prenotazionie PERGINE Via Pennella, 47 - BORGO VALSUGANA Via Fratelli, 19 - tel. 328 3648960 TRENTO SEDE Viale Verona 31/2 - www.acusticatrentina.com

50 auganaNEWS Periodico gratuito NUOVA APERTURA INAUGURAZIONE 17 SETTEMBRE 2022 FIORI - PIANTE - CREAZIONI ARTISTICHE BORGO VALSUGANA - VIA BONOMO 2/A FIORI E CONFEZIONIPIANTEFLOREALI PERSONALIZZATEANCHEARTISTICHECREAZIONI A“CONSEGNASERVIZIODOMICILIO” BATTESIMIMATRIMONIE CRESIME RICORRENZELAUREE RECEPTIONSETTIMANALEALLESTIMENTOVARIE

di Anna Girardelli

P

diverse vedute delle terre lombardo per conto della contessa Kilmansegg di Hannover.

Veduta di Telve del Marchioretto

È in questo periodo che Pietro Mar chioretto conosce la Valsugana: per tre anni risiede a Borgo dove disegna lavori che venivano poi incisi in rame per le corti di Augusta e di Vienna. Qui dipinse anche la Deposizione della Croce per la chiesa decanale di Strigno. Come scrive Antonio Zanetel “venne richiamato a Bressanone per dipingere un santo sepolcro nel Duo mo dove conosce il principe russo Rasumovski. Rifiuta la sua proposta di trasferirsi in Russia accettando l’incarico di insegnante di disegno e di prospettiva a Trento”. Nel capo luogo trentino rimase quattro anni fino a quando decide di stabilirsi in EsattamenteValsugana.

a Telve dove mette dimora e sposa Elisabetta Franceschi. La coppia mise al mondo quattro figli ma nessuno di loro seguì le orme del padre. Pietro Marchioretto eseguì diversi lavori per vescovi e ufficiali francesi durante la permanenza delle truppe napoleoniche in Valsugana, molte vedute per la contessa Kil mansegg e il conte Bovio di Feltre, il Museo Nazionale di Trentino. Realizzò una trentina di quadri per casa Buffa a Borgo, un panorama di Strigno pe Casa Suster ed una sua pala era presente nella chiesa di Lui a Lamon. Suoi lavori, quasi tutti paesaggi del Cismon, sono presenti in casa Giobbe a Lamon, casa Mangotti a Fonzaso e nella villa Guarnieri di Arsiè. Vittorio Marchioretto muore nel 1828, all’età di 56 anni, nella sua casa di Telve.

Pietro Marchioretto (1796 - La Tor tonda di Marter)

er l’Ambrosi era un pittore “solo in parte trentino”. O per meglio dire “solo in parte valsuganotto” in quanto Pietro Mar chioretto fece di questo territorio la sua terra di adozione. Tanto che morì esattamente 194 anni a Telve. Figlio di poveri campagnoli, era nato nel 1772 a Lamon e all’età di soli 13 anni venne spedito a Bassano. A quei tempi, infatti, nelle famiglie c’era l’usanza di spedire via di casa i propri figli affin ché provvedessero da soli al proprio sostentamento. Come servo servì in quella cittadina e, successivamente, anche nei pressi di Castelfranco Vene to. Come novello Giotto, per un certo periodo, lavorò come pastore per il veneziano Pietro Curian.

Fu proprio questo gentiluomo che, osservandolo dipingere, ne colse le non comuni qualità artistiche decidendo di presentarlo al pittore Giovanni Gaetano Lazzarini. Quest’ul timo ci mise ben poco a riconoscerne le doti portando il ragazzo nella sua scuola a Venezia e, negli anni succes sivi, lasciandolo anche erede di tutti i suoi beni. Il giovane Marchioretto inizia a farsi apprezzare come pae saggista, lo fece viaggiando molto, soprattutto dopo la morte del suo benefattore. Girando in Veneto e nella Lombardia ci mise poco a rima nere senza soldi, Fu ricondotto sulla retta via dal pittore Francesco Can citak e per tre anni diviene maestro di disegno a Verona nella casa della famiglia Ottolini. Successivamente lo troviamo presso l’Istituto di calcogra fia di Bressanone e, per alcuni anni, perennemente in viaggio realizzando

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Personaggi di casa nostra

LA VALSUGANA E PIETRO MARCHIORETTO La storia di un pittore “adottato”

di Massimo Dalledonne

Veduta di Strigno del Marchioretto

53auganaNEWS Periodico gratuito

Marco Cappato

L’

di Emanuele Paccher

è la separazione dei poteri. Se la Corte si arrogasse il compito di modificare le leggi, è chiaro che si aprirebbe uno scenario pericoloso per l’Italia: dei giu dici non eletti, nominati per 9 anni, in misura ridotta (15 membri), avrebbero un potere enorme, ben oltre i confini delineati dalla stessa Costituzione che i giudici sono chiamati a proteggere. Già la sentenza Cappato del 2019 presentava delle criticità sotto questo punto di vista. Una nuova sentenza che andasse a modificare ancora di più un articolo di legge è chiaro che rischierebbe di far sorgere una prassi in tal D’altrosenso.canto, non si può negare che ci sono persone che non hanno più tem

MarcoEUTANASIACappatonuovamentesotto processo

1 agosto 2022 Marco Cappa to si è recato nuovamente in Svizzera per accompagnare una donna che ha chiesto di accedere al suicidio assistito. Si trattava di una paziente oncologica di 69 anni, affetta da un tumore al polmone con meta stasi, ma tuttavia non dipendente da dispositivi di trattamento di sostegno L’azionevitale. di Marco Cappato rientra a pieno nel reato previsto dal codice penale all’art. 580. Questo, infatti, era stato ritoccato dalla Corte costitu zionale, ma le modifiche della Corte riguardavano solo i casi di malati gravissimi sorretti in vita da dispositivi di trattamento di sostegno vitale. Non quindi quello della signora in questio ne. L’ex eurodeputato rischia fino a 12 anni di carcere per aiuto al suicidio. Quali sono gli scenari possibili per evi tare una simile condanna? La prima via sarebbe quella di una modificazione legislativa dell’art. 580. Tuttavia, questa strada sembra poco percorribile allo stato attuale, visto che il Parlamento si è già mostrato incapace di legiferare in materia per tanti anni. La seconda via, che è quella in cui presumibilmente spera Cappato, è quella di un nuovo intervento della Corte costituzionale. La Consulta po trebbe infatti rimodificare il dispositivo dell’art. 580, dichiarando che l’azione di Cappato non è più perseguibile Mapenalmente.anchequesta strada presenta non poche insidie. Il compito della Corte costituzionale non è quello di sostitu irsi al legislatore, perché se così facesse verrebbe meno quel principio fonda mentale di tutti gli Stati moderni che

Società oggi

L’eventuale decisione della Corte si preannuncia quindi di una difficoltà estrema, che avrà grandi ripercussioni su tanti aspetti della nostra società, e che, qualunque sentenza verrà adotta ta, sarà destinata a riempire le pagine dei manuali di diritto costituzionale e dei quotidiani italiani. Insomma, ai giudici l’ardua sentenza.

po e non possono aspettare le lungag gini legislative. Il Parlamento e i capi di partito si sono mostrati incapaci in tale materia. Marco Cappato, sotto questo punto di vista, ha quindi cercato di compiere un’azione umana, nella pro fonda convinzione di essere nel giusto. Ma non è solo la giustizia, intesa come moralità, che governa il diritto.

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interi libri come “Pinocchio”, tradotti in emojitaliano e i film, non solo quelli dove gli emoji prendono vita dive nendo i protagonisti. Sempre più vicine alla realtà le serie televisive scelgono di mostrare allo spettatore i messaggi che i personag gi si scambiano e così anche le emoji si stagliano sullo schermo di casa nostra. Le più diffuse tra gli italiani ri mangono il romantico bacio, la risata con lacrime e il pollice alzato come risposta breve per dire ok. Se pensia mo che siano i giovani ad abusarne, sbagliamo, perché le maggiori utiliz zatrici sembrano essere le donne fra i 35 e i 44 anni. Nonostante l’Accade mia della Crusca e Treccani ci dicano che il termine emoji è maschile, c’è ancora chi lo ritiene femminile, visto che la traduzione italiana potrebbe corrispondere al termine icona. Tra le stranezze, qualcuno ritiene che addirittura Abraham Lincoln abbia in serito un emoticon in un suo discorso del 1862, ma forse, lo ha fatto solo per correggere e quindi nascondere un errore di battitura. In realtà sotto il nome di “arte tipografica” le emoticon fecero la loro prima apparizione nel lontano 1881 nella rivista americana Puck.

Lo sapevate che?

successo, perché con un piccolo simbolo è possibile esternare il nostro sentire e anche pochi caratteri posso no esprimere sentimenti importanti come l’amore .

di Chiara Paoli

Nel 2014 Jeremy Burge, storico delle emoticon e fondatore di Emojipedia propone di dedicare una giornata a queste faccine che fanno parte della nostra quotidianità e da allora il 17 luglio si celebra il World Emoji Day. Questi piccoli disegni si evolvono se condo gli avvenimenti, ne sono nate di nuove nel perdurare della pande mia e costellano le nostre giornate anche attraverso la letteratura con

55auganaNEWS Periodico gratuito

9 settembre 1982, nasce l’emo ticon, noti anche come smile o faccine, quelle che ormai fanno parte del nostro modo di comunicare attraverso la tecnologia e che sono andate ad arricchire e rendere più accattivanti i messaggi di testo. L’ideatore di questa nuova modalità di comunicazione è il professor Scott Fahlman, che per primo ha messo insieme punti, trattini e parentesi sulla tastiera ASCII per dare l’idea di un volto, mandando un messaggio ad una bacheca elettronica dell’uni versità Carnegie Mellon di Pittsburgh, in Pennsylvania.

1

I messaggi di testo hanno la pecca di non riuscire a trasmettere il nostro stato d’animo, a volte le parole possono essere fraintese e l’uso delle espressioni facciali introdotte con l’e moticon serve a comunicare la nostra tristezza o la nostra felicità, ma anche una risata se il nostro messaggio deve essere preso in modo scherzo so. Le emoticon si configurano come sostitutive del linguaggio non verba le, quando due persone non hanno la possibilità di vedersi faccia a faccia e nell’intento di comunicare sensa zioni e emozioni. Le faccine e non solo quelle hanno avuto un grande

In quarant’anni anche questa tecno logia si è evoluta, oggi parliamo infat ti di emoji (termine composto dalla ‘e’ che significa ‘immagine’ e ‘moji’ che in giapponese vuol dire lettera/carat tere). Le emoji come le conosciamo noi oggi, nascono nel 1999 grazie al grafico giapponese Shigetaka Kurita, che per realizzarle si ispira alla cultura manga. All’epoca egli faceva parte del team di sviluppo della società di telefonia mobile NTT DoCoMo, e si dedicò alla progettazione di 176 pittogrammi o icone; il set originale è conservato all’interno del MoMA di New York (Museum of Modern Art).

40 anni di EMOTICON

2022 GIOVEDÌ 27 · ORE 20.30 VENERDÌ 28 · ORE 20.30 SABATO 29 · ORE 18.00 DOMENICA 30 · ORE 16.00 Teatro Stabile di Bolzano e Fondazione Haydn di Bolzano e Trento in collaborazione con Centro Servizi Culturali S. Chiara PPP. CORSAROPROFETA di Leo Muscato e Laura Perini regia Leo Muscato NOVEMBRE 2022 GIOVEDÌ 17 · ORE 20.30 VENERDÌ 18 · ORE 20.30 Zebra GRACES coreografia Silvia Gribaudi drammaturgia Silvia Gribaudi e Matteo Maffesanti

Il

GIOVEDÌ ORE 20.30 ORE 20.30 ORE 18.00 5 ORE 16.00 direttoTeatrodaMarco Balsamo

VENERDÌ 3 ·

GIOVEDÌ 1 · ORE 20.30 VENERDÌ 2 · ORE 20.30 SABATO 3 · ORE 18.00 DOMENICA 4 · ORE 16.00 Teatro Stabile del Veneto SPETTRI di Henrik Ibsen regia Rimas Tuminas

Nuovo

Ianniello&Musacchio© PeraLeTommaso© EucalittoRomolo© LuiseDeLucia©

DOMENICA 18 ·

·

di

DOMENICA

SABATO 10 ORE 18.00 ORE 16.00 Funaro-Pistoia e con Cristiana Morganti con l’appoggio e il sostegno della Pina Bausch ORE 20.30 20.30 18.00 ORE 16.00

12 · ORE 20.30 VENERDÌ 13 · ORE 20.30 SABATO 14 · ORE 18.00 DOMENICA 15 · ORE 16.00 Teatro Stabile di Bolzano TANGO MACONDO Il venditore di metafore drammaturgia e regia Giorgio Gallione musiche originali Paolo Fresu con Ugo Dighero GIOVEDÌ 19 · ORE 20.30 VENERDÌ 20 · ORE 20.30 SABATO 21 · ORE 18.00 DOMENICA 22 · ORE 16.00 Teatro Stabile di Torino-Teatro Nazionale, Teatro di Roma-Teatro Nazionale, ERT-Teatro Nazionale, Sardegna Teatro, Festival d’Avignon, MA scène nationale-Pays de Montbéliard LA TEMPESTA di William Shakespeare traduzione

MOVING WITH PINA di

GIOVEDÌFoundation-Wuppertal 15 ·

MINE VAGANTI spettacolo di Ferzan Ozpetek con Francesco Pannofino,

56 auganaNEWS Periodico gratuito MAIN SPONSOR Centro Servizi Culturali S.Chiara Trento, Via S.Croce 67 www.centrosantachiara.it Ti ABBONATI!aspettiamo... TE ATRO SOCIALE 22/23

GIOVEDÌ 27 · ORE 20.30 VENERDÌ 28 · ORE 20.30 SABATO 29 · ORE 18.00 DOMENICA 30 · ORE 16.00 Teatro Stabile di Torino-Teatro Nazionale, Teatro Stabile di Bolzano RICCARDO III di William Shakespeare regia Krista Székely con Paolo Pierobon PozzoLaila© AlessiMarina©

Stabile di Torino-Teatro Nazionale IL CROGIUOLO di Arthur Miller diretto e interpretato da Filippo Dini

DICEMBRE 2022

e

·

GENNAIO 2023

GIOVEDÌ e adattamento Alessandro Serra

FEBBRAIO 2023

OTTOBRE

Teatro Stabile Bolzano Teatro

uno

SABATO 17 · ORE

Iaia Forte, Erasmo Genzini, Carmine Recano e Simona Marchini GIOVEDÌ 16 · ORE 20.30 VENERDÌ 17 · ORE 20.30 SABATO 18 · ORE 18.00 DOMENICA 19 · ORE 16.00 Stivalaccio Teatro, Teatro Stabile di Bolzano, Teatro Stabile del Veneto, Teatro Stabile di Verona ARLECCHINO MUTO PER SPAVENTO ispirato al canovaccio Arlequin muet par crainte di Luigi soggettoRiccobonioriginale e regia di Marco Zoppello GIOVEDÌ 23 · ORE 20.30 VENERDÌ 24 · ORE 20.30 SABATO 25 · ORE 18.00 DOMENICA 26 · ORE 16.00 Cardellino Srl LA VITA DAVANTI A SÉ dal testo “La Vie Devant a soi” di Romain Gary Emile Ajar riduzione e regia di Silvio Orlando con Silvio Orlando MARZO 2023 GIOVEDÌ 2 · ORE 20.30 VENERDÌ 3 · ORE 20.30 SABATO 4 · ORE 18.00 DOMENICA 5 · ORE 16.00 Teatro Nazionale di Genova LA MIA RACCONTATAVITA MALE da Francesco Piccolo con Claudio Bisio regia Giorgio Gallione GIOVEDÌ 16 · ORE 20.30 VENERDÌ 17 · ORE 20.30 SABATO 18 · ORE 18.00 DOMENICA 19 · ORE 16.00 Nuovo direttoTeatrodaMarco Balsamo DON CHISCIOTTE liberamente ispirato al romanzo di Miguel de Cervantes Saavedra con Alessio Boni, Serra Yilmaz regia Roberto Aldorasi, Alessio Boni, Marcello Prayer

VENERDÌ 16 · ORE

APRILE 2023

DOMENICA 11 ·

2 ·

SABATO 4 ·

scaffale

Nel Regno della Notte...

57auganaNEWS Periodico gratuito

di Andrea Casna

«Nel Regno della Notte» offre al lettore, quindi, una lettura inedita e suggestiva del patrimonio storico, monumentale e folcloristico trentino.

«Nel Regno della Notte» edito da Publistampa, Anno 2021, Fotografie e testi di Andrea Contrini Pagine: 204 con con 113 fotografie a colori I capitoli sono organizzati in ordine geografico: dalle valli del Noce a quella dell’Adige, dalle Giudicarie al Primiero. I luoghi sono poi introdotti da mappe dei luoghi, testi di taglio storico sull’evoluzione castellana, del folclore delle valli. sullo

storia. «Ogni castello del Trentino -spiega Andrea Contrini- è avvolto da un’au ra fantastica dove si aggirano spiriti inquieti, cavalieri neri e streghe cospiratrici: un mondo leggen dario scaturito nella notte dei tempi e che solo nelle ore più buie si rivela in tutto il suo mistero». Questo libro, infatti, apre a una visione inedita e suggestiva del patrimonio storico e folcloristico Ilalpino.lettore ha la possibilità di fare un viaggio tra le oltre cento rocche, torri e manieri che punteggiano i monti e le vallate trentine; ma si tratta di un viaggio sulle ali della fotografia not turna, realizzata con trame di luce e di colore sulla grande tela dell’oscurità. Sfogliando attentamente il lavoro di Contrini si entra in dialogo con fiabe e leggende, in un’atmosfera avvolta dall’ignoto e rivolta verso orizzonti inesplorati. Realtà e fantasia si fondo interpretando il paesaggio fortificato

T

Il libro

MaterassiMaterassiBioFlexsanitarisanitarischiumati memory Reti BiancheriaPiuminiortopedicheanallergicipercasa e alberghi SERVIZIO A DOMICILIO di Iobstraibizer Diego Via Maso Corni, 15 FIEROZZO SAN FRANCESCO Tel: 348 9367147 email: bioflexmaterassi@gmail.com

attraverso l’immaginario.

utti i castelli del Trentino sono avvolti dalle nebbie del mi stero. Fate, streghe, fantasmi e orchi abitano questi antichi manieri che da secoli dominano in solitaria le nostre vallate. È una costante: ogni castello è abitato da un essere misterioso. E ogni castello ha plasma to, e plasma ancora oggi, l’identità di quei luoghi; luoghi spesso abban donati, dimenticati e nascosti dalla vegetazione. Ed è quello che il libro dal titolo «Nel Regno della Notte. I castelli del Trentino tra paesaggio e leggenda» di Andrea Contrini riesce a Andrearaccontare.Contrini, classe 1982, vive a Rovereto e si avvicina alla fotografia nel 2010 muovendo i primi passi nell’ambito dell’architettura e del pa esaggio. Ha pubblicato vari libri come «I Guardiani del Silenzio (2015)», «Echi nel Silenzio - Paesaggi della Grande Guerra dal Garda al Pasubio (2017Menzione Speciale Trentino al Premio ITAS del Libro di Montagna 2018)» e «Le fortezze Bastiani della Val d’Adige Il(2021)».suoultimo lavoro, pubblicato nel 2021 (Publistampa) è un tributo al mondo del mistero e del notturno. È un tributo ai castelli e alla loro

di

Fu così che, una volta guarito, il giovane Leopardi organizzò una fuga, all’insaputa di tutti.

GIACOMO LEOPARDI e la passione per l’infinito

58 auganaNEWS Periodico gratuito

e i suoi fratelli trascorrevano le loro giornate nella bibliote ca paterna dove alcuni precettori si prende vano cura della loro formazione. Quando Giacomo ebbe 14 anni gli insegnanti non ave vano più nulla da inse gnargli. E così il ragazzo continuò a studiare da solo leggendo, tradu cendo e parafrasando tutto quello che poteva trovare nella biblioteca.

Leopardi Giacomo, ritr. A Ferrazzi, Recanati, casa Leopardi

La casa di Giocamo Leopardi a Recanati (da Visitare le Marche)

G

Recanati apparteneva allo Stato Pontificio e per uscire dai confini era necessario avere un passaporto. Senza coinvolgere suo padre, Giaco mo chiese alle autorità competenti il lasciapassare per il Lombardo Veneto. Ma i Leopardi erano una famiglia importante e il funzionario della polizia di Macerata, a cui era arrivata la richiesta, ne parlò, e i progetti di Giacomo vennero smascherati.

vent’anni ebbe un problema al nervo ottico e dovette stare lontano dai libri per molti mesi. L’unica consolazione di quel periodo furono le lettere che scambiava con l’amico scrittore Pietro Giordani. A lui confidava di sentirsi oppresso in quel paese arretrato, lontano dai centri culturali dell’epoca. I suoi genitori però, non compren dendo il suo disagio, non gli permet tevano di andare altrove.

Fu così che trascorse sette anni di “studio matto e dispera tissimo” a studiare, oltre alle lingue antiche, anche il francese, l’inglese e lo Divennespagnolo.unragazzo prodigio ma il suo fisico si indebolì. Intorno ai

a vendere i gioielli e gli abiti che aveva portato in Giacomodote.

iacomo Leopardi è stato il più importante poeta e filo sofo italiano dell’Ottocento: come poeta ha saputo rinnovare la poesia italiana dopo secoli di imita zione della scrittura di Petrarca; come filosofo ha utilizzato la poesia come strumento di conoscenza per affron tare temi esistenziali. Giacomo Leopardi nacque a Recanati, nelle Marche, nel 1798. I Leopardi erano i signori di Recanati, ma suo padre, il conte Monaldo non era stato un buon amministratore e sui beni della famiglia gravavano ingenti debiti. Amante della cultura, Monaldo era riuscito ad acquistare tanti libri da avere una delle più importanti biblio teche della regione. Ma tutto questo non aveva fatto altro che aprire delle voragini nel patrimonio di famiglia. Per questo Adelaide, la madre di Leopardi, si trovò costretta a cercare, per tutta la vita di sanare il bilancio di famiglia. Si pensi che, il giorno dopo il matrimonio, Adelaide fu costretta

Tra Storia, Poesia e Letteratura Silvana Poli

59auganaNEWS Periodico gratuito

Uno dei grandi problemi che afflis sero Leopardi furono le ristrettezze economiche. Le sue pubblicazioni venivano pagate pochissimo e dalla famiglia non aveva nessun sostegno. Dovette sempre cercare sostenta mento altrove e non fu facile per lui. Nel 1830 alcuni amici fiorentini lo invitarono nella città toscana. Qui decise di concorrere per un premio offerto dall’Accademia della Crusca, premio che gli avrebbe permesso di risollevarsi dalla difficile situazione economica. Vennero analizzate le sue “Operette morali”, una raccolta di dialoghi in prosa, ma forse il testo era troppo moderno per essere apprez zato e il premio fu consegnato a un altro. Fortunatamente alcuni amici fecero una colletta per fornirgli un so stegno economico e nel 1830 anche i suoi genitori decisero di inviargli un piccolo assegno mensile.

Fu quello il periodo in cui Leopardi diede alla luce il suo “Infinito”, una delle sue poesie più famose. In questo componimento poetico, Leopardi racconta di essere sedu to sul suo colle preferito, dove può godere della solitudine. La vista verso l’orizzonte però gli è impedita dalla presenza di una siepe. Non potendo vedere al di là della siepe, il poeta inizia a fantasticare: immagina spa zi illimitati, silenzi profondi e pace assoluta. Nel suo immaginare il poeta si mette in ascolto e sente il fruscio del vento tra le fronde; ripensa al passato, lo mette in confronto col presente e gode del piacere che gli deriva dallo stare lì. Gli sembra quasi di perdersi in quell’oceano di pensieri, e, conclude, “il naufragar m’è dolce in questo mare”. Con l’Infinito Leopardi vuol celebrare il supremo piacere dell’immaginazione. Qualche anno dopo finalmente Gia como Leopardi poté lasciare Recanati e andò a Roma. Lui immaginava che nella città eterna avrebbe trovato vitalità e modernità e invece rimase deluso. Roma gli apparve come un ri trovo di vecchi parrucconi impolverati e di personaggi vani, frivoli e noiosi. Ritornò quindi, affranto, a Recanati ma intenzionato a ripartire presto. Malgrado la sua collocazione perife rica, Leopardi era apprezzato dagli intellettuali della sua epoca e le sue opere lo stavano già rendendo famo so. Partì per Milano ma il clima della città non era adatto alla sua salute. Si trasferì quindi prima a Bologna e poi a Firenze e Pisa. Ovunque frequenta va salotti letterari e gabinetti cultu rali, scriveva le sue opere e coltivava relazioni d’amore e di amicizia. Si innamorò perdutamente di Fanny Targioni Tozzetti, una nobildonna che apriva la sua casa fiorentina a letterati e artisti. Era una donna spigliata e avve nente, seduttiva ed ammaliante di cui era facile innamorarsi. Ma se Leopardi perse la testa per lei, la donna era affa scinata solo dalle opere del recanatese.

Leopardi rimase incantato dalla forza della natura e della sua straordinaria capacità di affermazione e da questo spettacolo trasse spunto per un’altra delle sue opere più famose intitolata “La ginestra” opera che è considerata il suo testamento poetico.

Tra Storia, Poesia e Letteratura

Se con le donne Leopardi non ebbe fortuna, le amicizie non gli mancaro no. Per molti anni infatti, al fianco di Leopardi ci fu l’amico Antonio Ranieri, un giovane esule napoletano. E fu con Ranieri che, nel 1833, Leopardi partì alla volta di Napoli.

Il poeta morì nel 1837 a soli 39 anni, a Torre del Greco, attorniato dall’affetto di Antonio Ranieri e di sua sorella. Le sue poesie, ancora oggi, hanno il po tere straordinario di consolarci nella nostra fragilità.

Giacomo Leopardi - Opere Napoli (1835)

Il clima partenopeo e la vitalità dei suoi abitanti piacquero al poeta la cui salute era in progressivo peg gioramento. Ma nonostante la fatica fisica, Giacomo amava godersi la vita: si pensi che tutti i giorni gustava un enorme gelato in uno dei locali del centro. E, in mancanza del gelato, Giacomo assaporava altre delizie del la pasticceria napoletana. Anche se i medici gli avevano proibito i peccati di gola, lui non intendeva resistere! Quando Napoli fu colpita da una terribile epidemia di colera, il poeta si trasferì a Torre del Greco. Qui poté assistere allo straordinario spettaco lo offerto dall’eruzione del Vesuvio.

Alta Energia, Alta Valsugana.

Cassa Rurale Alta Valsugana. Altamente tua.

ALTAENERGIA

Siamo orgogliosi di sostenere le energie umane presenti sul nostro territorio. Le energie delle associazioni sportive, culturali ed artistiche. Persone che con impegno e passione operano a favore della crescita sociale della nostra comunità.

A

FONDAZIONE CASSA RURALE ALTA VALSUGANA E TERZO SETTORE

61auganaNEWS Periodico gratuito

Economia, società e finanza

Un impegno ad agire in coerenza con i princìpi e le linee guida della coope razione trentina, in modo da concre tizzare le azioni di reciprocità sociale, istituzionale e democratica”.

Per il Presidente della Fondazione, Giorgio Vergot: “La missione di questo ente è specificatamente orientata all’azione sociale volta alla costruzione del bene comune e al sostegno delle attività sul territorio finalizzate al rag giungimento dell’interesse collettivo.

Le modalità di intervento stabilite sono quelle consuete che prevedono la for mulazione di una richiesta direttamen te alla Cassa Rurale Alta Valsugana per mezzo del portale cooperazionereci proca.it facilmente accessibile dopo l’accreditamento della singola associa

Franco Senesi nel suo ufficio avvia l'operazione MUV

Nella sua autonomia funzionale e ge stionale la Fondazione Cassa Rurale Alta Valsugana opera, quindi, su mandato e disponibilità degli Enti fondatori, grazie alla consolidata e continua collabora zione con il tessuto di volontariato e associazionismo locale.

zione. Le erogazioni sono garantite di anno in anno dalle risorse attivate dagli enti fondatori ed è possibile presenta re questo tipo di richieste in qualsiasi momento dell’anno.

fronte dei repentini mutamen ti – sia a livello globale che a livello locale – del contesto economico e sociale, si è venuto a ride finire in modo ancora più significativo il ruolo di riferimento che le banche lega te al territorio rivestono nella comunità. Le banche di credito cooperativo, in particolare, sono chiamate sempre più ad intercettare i bisogni provenienti dalle comunità non soltanto in termini di servizi bancari e finanziari, ma anche in tutti quegli ambiti sociali e relazionali necessari a favorire la partecipazione, la reciprocità ed una maggiore attenzio ne per la tutela dell’ambiente con un approccio più responsabile ed orien tato alla sostenibilità. A questo scopo, lo scorso 24 aprile, è stata iscritta nel registro nazionale degli enti del Terzo settore la Fondazione Cassa Rurale Alta Valsugana. La riforma del Terzo settore ha, infatti, permesso di rafforzare il ruo lo della Cassa Rurale nella promozione e nel sostegno alle azioni di volonta riato e cittadinanza attiva presenti nei nostri territori. Grazie alla costituzione della Fondazione si sono aperte nuove possibilità di intervento come la con divisione e coprogettazione di attività con le Amministrazioni locali, nonché l’ampliamento della gamma di attività funzionali agli scopi sociali.

Le aree di azione previste sono molte plici e rappresentative degli interessi e passioni che animano quel florilegio di associazioni presenti sul territorio dell’Alta Valsugana, vera ricchezza cul turale e sociale per tutta la cittadinanza.

“La Fondazione – sottolinea il Presi dente della Cassa Rurale Alta Valsugana Franco Senesi – rappresenta la naturale evoluzione e continuazio ne dell’Associazione Cooperazione Reciproca Pergine che, fin dal 2008, ha prestato senza alcun fine di lucro, la propria opera sostenendo le attività di assistenza culturale, ricreativa, sociale, formativa, fiscale ed economica, in coerenza con i principi statutari della Cassa Rurale”.

Tra gli enti fondatori c’è anche il Con sorzio cooperativo “Formazione Cultura e Servizi” che è stato costitu ito dal Consorzio Lavoro Ambiente e da altri soggetti del sistema cooperativo trentino con lo scopo, tra gli altri, di acquistare, realizzare ex-novo e gestire strutture e complessi immobiliari desti nati alla formazione scolastica e cultu rale in genere o all’ospitalità di studenti, personale docente e ausiliario. In questo senso, uno dei progetti che ha già impiegato notevolmente le strutture della Fondazione è stata la partecipazione al bando PNRR per la realizzazione del “Mountain Univer sity Village Lagorai”. Un’operazione di rigenerazione urbana – condivisa con l’Università degli Studi di Trento e con l’Opera Universitaria – che potreb be sorgere nell’area dismessa che fu dell’industria tessile Cederna a Pergine e che sarà in grado di ospitare quat trocento alloggi destinati agli studenti, servizi per attività culturali e ricreative in un contesto naturalistico di rara bel lezza come quello dell’Alta Valsugana.

È

in distribuzione, su Amazon e in tutte le librerie IBS- Feltrinelli con le eventuali scontistiche previste, il libro “Racconti dell’Accademia di arti magiche e oscure di Venezia” scritto da Matteo Paoli titolare dell’Hotel Paoli- Alla Vedova di Caldonazzo. Un’opera letteraria dai contenuti indiscu tibilmente originali e accattivanti che la rendono piacevole a leggersi e ad imme desimarsi nel vari contenuti e nelle storie descritte al suo interno e che ha nella fantasia il suo punto e valore portante. “Anche l’Italia, scrive l’autore, ha la sua scuola di magia: la trovi su un’isoletta incantata della laguna veneziana. Se vuoi conoscerla, basta sfogliare le pagine di questo libro. E’ qui, a Venezia – città unica e...magica, che sorge l’Accademia di arti magiche e oscure, un castello medievale invisibile agli occhi dei “non magici”, dove giovani maghi e streghe studiano per affinare le proprie abilità. La scuola, l’isola su cui è stata fondata, la stessa laguna di Venezia così come la racconto nelle mie pagine, esiste per tutti i bambini e i ragazzi che credono nei valori della genti lezza, dell’uguaglianza, dell’amicizia, e nei Quisogni.le vite di giovani studenti, dei loro Profes sori e di creature magiche e non magiche si intrecciano in storie di vita ordinaria e straor dinaria. Le lezioni e gli incredibili personaggi, che animano le pagine di questi racconti, porteranno il lettore in un mondo fantastico, fatto di amicizia, amore, stupore, ma anche di tradimenti e qualche dispiacere. Tre racconti, tre storie diverse, ma un comune denominatore: l’amicizia, la magia più forte di tutte, che rafforza, unisce e aiuta nei mo menti difficili...perchè anche i maghi hanno delle belle gatte da pelare tra amori compli cati, stregoni senza scrupoli e libri maledetti”.

TRA MAGIA E REALTÀ

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Chi è l’autore: Matteo Paoli è nato a Levico Terme (TN) ne 1077. Dopo aver viaggiato dalla Sicilia all’Inghilterra per lavoro, inizia a gestire l’hotel di famiglia. Le persone che ha incontrato nel corso della sua vita e le figlie, Matilde e Vittoria, hanno ispirato i “Racconti dall’Accademia di arti magiche e oscure di Venezia”, che è, per Matteo, il suo libro di esordio e al quale certamente ne seguiranno altri.

Un libro dove la fantasia si sposacon i valori della vita

Novità in libreria: è in distribuzione il libro di Matteo Paoli

64 auganaNEWS Periodico gratuito

Pantone 484 C

lla sua memo ria è stato inti tolato il Circolo Culturale di Povo. Ma il professore e naturalista Vittorio Marchesoni era originario di Caldonazzo anche se, a causa del lavoro di capostazione del padre, nacque nel 1912 a Malè, in val di Sole. Una figura, la sua, ancora oggi famosa in diversi enti scientifici italiani e, per certi aspet ti, decisamente meno conosciuta in Valsugana. Dopo aver ultimato gli studi ginnasiali e liceali al collegio vescovile di Trento, il giovane Vit torio si trasferì a Pado va dove, il 12 novembre del 1937, conseguì la laurea in scienze naturali. Per qualche tempo ricoprì la carica di assistente presso l’Istituto Botanico della città e nel 1939 divenne assi stente ordinario. Come scrive Antonio Zanetel “dopo aver frequentato il cor so allievi ufficiali divenne sottotenen te di artiglieria e con questo grado venne richiamato nel 1941 sotto le armi ed inviato sul fronte albanese. Diventato tenente rientrò in Italia al comando di un reparto antiaereo dislocato nella penisola salentina”. Dopo l’8 settembre del 1943 Vittorio Marchesoni divenne comandante di una batteria al servizio delle truppe alleate e, al termine della Seconda Guerra Mondiale, ritornò a Pado va dove nel 1948 ottenne la libera docenza in botanica. Tre anni dopo, come ricorda ancora Zanetel nel

Lincei.cademiadivenneeedidaldelleeRoveretanadell’AccademiadegliAgiatidell’AccademiaItalianaScienzeForestali,1961dell’AccademiaAgricoltura,ScienzeLetteraturadiVeronadall’annosuccessivosociodell’AcNazionaledeiNel1962venne

di Massimo Dalledonne

Il personaggio

Dal 1956 fu socio dell’I stituto Marchigiano per le Scienze, Arti e Lettere, dal 1960

VITTORIO MARCHESONI, il professore naturalista di Caldonazzo

suo volume “Dizionario biografico di uomini del Trentino Sud-Orientale”, assume il ruolo di professore straordi nario presso l’Università di Camerino diventando ordinario esattamente un anno dopo. “Per sette anni, dal 1951 al 1957, ricopre la carica di preside della facoltà di scienze dello stesso ateneo diventandone, nel novembre del 1960, rettore.

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Un anno dopo, però – continua ancora Zanetel – rinuncia all’incarico per assumere la cattedra di fisiologia vegetale della Facoltà di Scienze di Padova”. Una carriera universitaria, la sua, davvero intensa: Vittorio Mar chesoni, infatti, tenne diversi corsi di botanica, erboristeria, chimica agraria, botanica farmaceutica e veterinaria e di fisiologia vegetale. Ancora Zanetel. “Nel 1954 prese il posto di Giovanni Battista Trener come direttore scienti

A

nominato presidente della Società per la Scienze Naturali del Trentino Alto Adige e membro del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Fu autore di oltre 50 pubblicazioni fino a quando, il 12 luglio del 1963, un male incu rabile lo stroncò a Padova all’età di 51 anni. “Nel pomeriggio del giorno successivo alla sua morte – scrive Antonio Zanetel – all’Università di Padova, al mesto suono della campa na del Bo, si è svolto nel cortile antico dell’Ateneo il tradizionale commiato accademico con il rito dell’alza bara alla presenza di autorità accademiche di Padova, Camerino, Ferrara ed un folto stuolo di suoi allievi. La salpa proseguì per Trento dove venne composta la camera ardente presso il Museo di Storia Naturale. Vittorio Marchesoni venne tumulato a Povo, ove risiedevano i suoi familiari”.

fico del Museo di Storia Naturale del Trentino Alto Adige ed anche per merito suo si riuscì a rinnovare e potenziare il Giardino Alpino delle Viotte sul monte Bondo ne a Trento”.

66 auganaNEWS Periodico gratuito S C O P R I TU T T O S U ilfestivaldellosport.it | #ilfestivaldellosport Li hai vi sti , amati , sognati , sono u n’i spi razi on e, ti hann o fatto esu lta re, ma anche piange re, grida re, a bbra ccia re uno sc ono sciu to e i l tuo mig lio re ami co. Hai la l oro mag li etta ne l ca ss et to, sem pre p ronta pe rch é quan do la in do ssi , lo sai , sei im ba tti bil e. Sono i più g randi , i ca mpioni, le leggende che t rasformano un g io co in una st oria che non ti pe rde res ti mai . 4 g io rn i , 150 event i, 300 p rotagonist i per ra cconta re la g loria di quei m omenti , condivi dendo l’a mo re per lo sport che ci a ccomuna da se mp re. T I ASP E T T IAM O A T REN TO DA L 2 2 A L 2 5 SE TT EMBRE 20 2 2

Non rimanere mai vicino ad un orso per osservarlo o fotografarlo

Segnala per tempo la tua presenza facendo del rumore o parlando ad alta voce

grandicarnivori.provincia.tn.itAVVISTAMENTOPREVENZIONE INCONTRO L’equilibrio tra uomo e natura: una responsabilità di tutti COME UNSECOMPORTOMIINCONTROORSO? Per avvistamenti o danni 335 7705966 In caso di emergenza 112

Se l’orso si avvicina o si alza sulle zampe posteriori, resta fermo e fai sentire la tua voce senza urlare

I rifiuti potrebberoabbandonatiattrarre gli orsi. Utilizza i cassonetti o tieni con te gli avanzi e portali a casa

Se l’orso rimane fermo, allontanati senza correre

Se l’orso attacca, rimani al suolo faccia a terra con le mani sulla nuca

Se l’orso ti ha notato, attendi che si allontani prima di proseguire e non inseguirlo nemmeno se sei in auto

Tieni il tuo cane sempre al guinzaglio

67auganaNEWS Periodico gratuito PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

Se l’orso non ti ha notato, torna in silenzio sui tuoi passi senza disturbarlo

N

una rappresentazione del faraone. La pietra venne realizzata nella città rea le di Sais e collocata in un tempio, ma con la chiusura di tutti i luoghi non cristiani per volere dell’imperatore romano d’oriente Teodosio e la con seguente rottura, venne riutilizzata per la costruzione voluta dal sultano mamelucco Qaytbay nel XV secolo, di fort Julien a Rashid.

La scrittura geroglifica era stata ab bandonata ormai da secoli, e nessu no riusciva più a decifrarla l’ultima iscrizione realizzata con gli ideogram

La Stele di Rosetta

infatti bottino di guerra inglese dopo la capitolazione dell’esercito francese nel 1801 e dall’anno successivo trova collocazione all’interno del British Museum di Londra. L’artista Joseph Kosuth ha realizzato una grande ri produzione della Stele di Rosetta che sin trova nella Piazza delle scritture a Figeac, città d’origine di Champollion. La stele risulta in realtà essere solo un frammento, cui manca la sommità, la parte più lacunosa è quella incisa con i caratteri geroglifici e molto probabil mente doveva essere presente anche

di Chiara Paoli

el mese di ottobre a Vene zia verrà inaugurata una grande mostra dedicata a “Tutankhamon”, che vede la luce a cento anni dalla scoperta della sua tomba da parte di Howard Carter. Ma per l’egittologia ricorre un altro importante anniversario in questo mese di settembre; sono trascorsi 200 anni dalla decifrazione dei carat teri geroglifici, possibile grazie alla Stele di Rosetta, una grande lastra di granodiorite che a fianco a questi caratteri riporta il testo in demotico e greco Geroglificiantico.edemotico non sono in realtà due linguaggi differenti, ma due diverse grafie della stessa lingua egizia; la prima usata per i monumen ti e per gli atti di una certa importan za, era considerata “Il linguaggio degli dei”, la cui scrittura è riservata ai soli sacerdoti, mentre la seconda, ricavata semplificando la grafia ieratica intor no al 500 a.C., era impiegata general mente per atti e documenti. La stele risale al 196 a.C. e riporta un decreto tolemaico per celebrare il primo anniversario dall’incoronazio ne del faraone Tolomeo V Epifane. Deve il suo nome all’antica città di Rashid (latinizzato in Rosetta) sul delta del Nilo, dove fu scoperta il 15 luglio del 1799 dall’ufficiale francese Pierre-François Bouchard, che aveva preso parte alle campagne napoleo niche. In realtà la scoperta materiale è dovuta ad un soldato il cui nome rimane avvolto nel mistero, ma il generale ebbe il merito di ricono scerne l’importanza e di mostrarla al generale Jacques François Menou, che la portò ad Alessandria e cercò di occultarla fra i suoi effetti personali per non cederla al nemico. Questo importante reperto divenne

68 auganaNEWS Periodico gratuito

La STELE di ROSETTA

Girovagando tra la cultura

Presentato a Tenna il libro di Francescotti

“IL TRAGHETTO DI PIEDICASTELLO”

L

a Sala Consigliare di Tenna era gremita e si sono dovute aggiungere altre sedie per la presentazio ne del romanzo di Renzo Francescotti “Il traghetto di Piedicastello”. Una serata molto applaudita, organizzata dall’amministrazione di Tenna in collaborazione con La Fonte, presieduta da Waimer Perinelli, con l’autore a dialogare con il presentatore, il sindaco di Tenna Marco Nicola Perinelli, e i componenti del Gruppo “Neruda”, Chiara Turrini a interpretare alcuni brani del romanzo, Maurizio Agostini e Franco Grasselli a proporre canti in dialetto tratti dagli spettacoli del “Neruda”. Molti gli spunti offerti da questo “romanzo a racconti”, che fa parte di quella che è stata chiamata “la saga dei rioni di Ren zo Francescotti”, uscito con successo nei mesi scorsi, ambientato nel più antico e singolare quartiere di Trento, che abbraccia l’arco di tempo di oltre settant’anni, dal secondo dopoguerra ai giorni nostri.Quest’opera in cui tutti gli avvenimenti sono realmente accaduti, tutti i personaggi sono realmente vissuti, Francescotti fonde la sua esperienza di narratore a quella di storico e poeta ed è frutto di una lunga ricerca attraverso i documenti ma soprattutto i racconti degli abitanti. Sono soprattutto le donne a far vivere il romanzo: la maestra Carmela che non si sposò mai, completa mente dedita ai suoi scolari; la Lena lavandaia che lavò i panni al giovane Mussolini, il quale se ne andò senza pagare il debito; le sue due figlie la Ginalonga, una delle prime operaie alla Michelin e la Wanda, la bella del rione che finì tragicamente la sua vita nelle acque dell’Adige…Non sorprende quindi che il romanzo piaccia soprattutto alle donne.

mi risaliva al 394 d.C. mentre l’ultima in caratteri demotici è databile al 452. Non si può dire che nei secoli siano mancati i tentativi di traduzione, basti pensare che già nel V secolo il sacer dote Orapollo scrisse Hieroglyphica, dove venivano illustrati ben 200 glifi, peccato che quest’opera si sia rivelata ingannevole ai fini della comprensio ne della scrittura egizia. Molti sono stati i tentativi, fino a quelli che han no spianato la strada. Già il medico inglese Thomas Young aveva intuito che nel cartiglio del testo geroglifico era riportato il nome di un sovrano, questo facendo seguito al lavoro di altri studiosi come Silvestre de Sacy e Johan David Åkerblad, che aveva individuato la pronuncia corretta di 14 dei 29 segni, ma riteneva erronea mente che i simboli demotici fossero esclusivamente di natura fonetica. Il suo metodo di comparazione con il

duttore”, colui che ha dato il maggior contributo alla comprensione dei geroglifici, grazie alla sua conoscen za della lingua copta è il francese Jean-François Champollion. Champollion il Giovane per questa sua grande impresa riportata nella comunicazione scientifica a Bon-Jo seph Dacier, segretario dell’Académie des inscriptions et belles-lettres di Parigi, nota come “lettera al signor M. Dacier” datata 1822, è considerato il padre dell’egittologia. Egli dedicò il suo ingegno per la redazione di una grammatica e di un dizionario della lingua egiziana che vennero pubbli cati postumi, a causa della sua pre matura morte a soli 41 anni per ictus, nel 1832. La sua intuizione per cui la scrittura egizia era una combinazione tra fonetica, ideogrammi e pittogram mi si rivelò corretta, svelando uno dei grandi misteri di questa civiltà.

Jean-Francois Champollion

Girovagando tra la cultura

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copto, divenne poi la chiave di volta utile alla decifrazione della scrittura Nelgeroglifica.1814,Young tradusse completa mente il testo demotico della Stele di Rosetta e si dedicò allo studio dell’alfabeto geroglifico ma non riuscì a comprendere che i testi non erano tradotti in modo letterale. Il vero “tra

LORENZO GHIBERTI, lo scultore del “Paradiso”

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orenzo Ghiberti (1378 – 1455) fu sculture, architetto, orafo e scrittore d’arte vissuto a Fi renze a cavallo tra il XIV e il XV secolo. Sulla sua nascita ci sono informazioni contraddittorie e poco chiare, date anche dalle molteplici e diverse versioni fornite dall’artista mentre era in vita. In una denuncia anonima risa lente al 1444, si accusava Lorenzo di essere incompatibile con la carica dei dodici buonomini (collegio consulti vo composto da dodici membri eletti dalla cittadinanza) in quanto figlio Pareillegittimo.chela madre, Monna Fiore, sia stata spostata a Pelago con Cione di ser Bonaccorso Abatini o Batini, “persona disutile e quasi smemora to”, che lasciò per partire alla volta di Firenze dove conobbe l’orafo Bartolo di Michele, da cui, sempre secondo quanto riportato nella lettera, ebbe due figli tra cui Lorenzo. È pertan to plausibile che l’artista sia nato a Firenze attorno al 1378 e non a Pelago come riportato sulla facciata della casa natale dove probabilmente abitò la Assiememadre.aMasolino da Panicale e Jacopo della Quercia, fu promotore di un nuovo linguaggio artistico in scultura, sapendo conciliare sapien temente l’eleganza tardo gotica, l’ap proccio classicheggiante della nuova arte rinascimentale con un’attenta e accurata ricerca naturalistica. Ghiberti ricevette una prima for mazione presso la fiorente bottega d’oreficeria di Bartolo. In quel perio do a Firenze fiorivano numerose e fortunate botteghe, come quella del Brunelleschi o di Donatello, tanto per fare alcuni nomi, a testimonianza del

fatto che il capoluogo toscano era una fucina di idee e sperimentazioni artistiche, crogiolo di artisti e artigiani di indubbio spessore. Nel 1400 Ghi berti lasciò Firenze alla volta di Pesaro, forse assieme all’amico pittore Ma riotto di Nardo, e lì presso la corte dei Malatesta venne loro commissionata la dipintura di una stanza nel palazzo medievale. Di tale lavoro però non ri mane alcuna traccia, poiché il palazzo venne completamente ricostruito nel DuranteCinquecento.ilsoggiorno pesarese, Ghi berti ricevette una lettera da Firenze in cui lo si informava che era stato in detto un concorso per la realizzazio ne della porta nord del Battistero. Si licenziò dunque dal Signore di Pesaro e fece ritorno a Firenze, dove si mise a lavorare alla formella bronzea raffigu rante il Sacrificio di Isacco da portare alla commissione giudicante. Sulla vittoria di Ghiberti ci sono pervenu

Girovagando

te notizie discordanti: il biografo di Brunelleschi ci informa che il giudizio finale fu un pari merito tra la formella del Ghiberti e quella di Brunelleschi ritraente lo stesso soggetto. Di fronte all’ipotesi di un lavoro di cooperazione tra i due, Brunelleschi rifiutò l’incarico che andò dunque di diritto a Ghiberti. Quest’ultimo però, nel suo famoso trattato I Commentari, nega tale versione e afferma più volte che la vittoria gli è stata riconosciuta all’unanimità. Il meraviglioso portale nord, iniziato nel 1403 e conclu so nel 1424, fu dedicato al Nuovo Testamento, con ventotto formelle di bronzo riportanti episodi salienti della vita di Cristo, degli Evangelisti e dei Padri della Chiesa. Ghiberti, nella disposizione e nella configurazione delle formelle si ispirò alla porta sud del Battistero, realizzata tra il 1329 e il 1336 da Andrea Pisano e collaboratori. Durante gli anni in cui lavorò alla porta nord, fuse anche tre statue per la chiesa di Orsanmichele, un cantiere vivace e stimolante dove le corporazioni di mestiere fiorentine si facevano rappresentare attraverso le statue bronzee o marmoree dei rela tivi santi protettori, inserite in nicchie all’esterno della struttura. Per l’Arte di Calimala realizzò un San Giovanni Battista, per l’Arte del Cambio il San Matteo, mentre l’Arte della Lana gli commissionò la statua di Santo Ste fano. L’altra grande impresa che lega il nome di Ghiberti al Battistero di Firenze è indubbiamente la Porta del Paradiso, direzionata ad est e frontale alla L’ideaCattedrale.inizialefu quella di seguire lo schema compositivo e geometrico dei precedenti portali, ovvero di nell’Arte

di Eleonora Mezzanotte

L

Lorenzo Ghiberti - La Porta del Paradiso

71auganaNEWS Periodico gratuito POLIZZE IN TUTTI I RAMI • POLIZZE On-Line RCA a prezzi davvero convenienti e con ASSISTENZA in Agenzia • POLIZZE sulle abitazioni con la garanzia terremoto • POLIZZE RCA con estensione all’urto con animali selvatici e veicoli non assicurati • RINNOVO PATENTI IN TEMPI RAPIDI • PASSAGGI DI PROPRIETA’ E AUTENTICHE DI FIRMA SENZA ATTESA • VISITE PER IL RINNOVO PORTO D’ARMA DI QUALSIASI TIPO • DA NOI ORA ANCHE PAGAMENTO BOLLO AUTO LEVICO TERME - Corso Centrale, 74 PACCHER 0461 702 226 di Toller Deborah e Paccher Roberto & C. snc LEVICO TERME - Corso Centrale, 74 - tel. 0461 700 334

ne, tra cui un autoritratto dell’artista. Gran parte delle informazioni circa la vita e l’operato di Ghiberti, oltre che dal Vasari, ci vengono trasmesse dal suo trattato I Commentari, composto da tre libri e rimasto incompiuto,

ventotto formelle quadrilobate con scene tratte dall’Antico Testamento. Fu probabilmente Ghiberti ad avan zare l’idea di una nuova suddivisione spaziale, in modo tale da decorare le due grandi ante con dieci bassorilievi inseriti in una cornice rettangolare. Le formelle, più grandi e preziose nella lavorazione, vennero dorate in su perficie, così che la porta est assunse un’estetica di straordinario pregio. Le dieci scene vennero incorniciate da statue di profeti intervallate a testi

quasi un testamento letterario che pone le basi per la trattazione artisti ca a venire, contenendo d’altronde le prime biografie artistiche (partendo da quella di Giotto) nella storia della critica d’arte.

Girovagando nell’Arte

Lorenzo Ghiberti - Giacobbe ed Esau' (da Enciclopedia delle Belle Arti)

72 auganaNEWS Periodico gratuito

gana, e oramai svolgo questa attività da quasi vent’anni. “ Nel territorio della Valsugana -continua Maurizioproduciamo uve da vitigni autoctoni nella frazioni di Serso e Viarago che sono nel comune di Pergine Valsu gana, in Trentino, all’imbocco della Valle dei Mocheni. Da li produciamo il vino che si chiama Blanc de Sers, e l’o monimo spumante e il roseè de Sers sempre in versione bolla. Si tratta di vini spumanti non doc ma vini spu manti di qualità che vengono ottenu ti da questi vitigni autoctoni in via di estinzione ma recuperati negli anni che sono la vernaccia, la vanderbara e il veltriner rosato. Inoltre-prosegue Ia chemet nel Perginese abbiamo uve di Chardonnay e Pinot nero dalle quali produciamo del Trento doc di ottima qualità.

In VeritasVino

Come sarà l’annata 2022 del vino Trentino?

iorni cruciali per il settore vitivinicolo per la vendem mia 2022 che è gia in corso in alcune regioni d’Italia. Anche in Trentino Alto Adige per alcuni tipi di uva si è già dato il via alla ven demmia. Nelle prime considerazioni raccolte tra gli addetti ai lavori si concorda su un calo generalizzato dei livelli quantitativi di almeno il 10%, più accentuato laddove ci sono state grandinate, mentre sulla qualità, mai come quest’anno si conferma determinante l’attenta gestione agronomica del vigneto. Ne abbiamo parlato con Maurizio Iachemet, classe 1980, nato a Trento enotecnico dal 2004 presso le cantine Monfort di Lavis. “Sono di origini Cembrane dice Maurizio, una valle viticola e per certi versi molto simile a quella della Valsu

G

L’annata 2022 -dice Maurizio- è molto particolare perché abbiamo avuto temperature alte superiori a quelle del periodo e anche qui in Trentino ha cominciato a fare caldo già dal mese di maggio per cui ad un certo punto sono iniziati i problemi per la siccità anche se oltre il 90% dei vigneti trentini è irrigato. A metà luglio questo ha permesso di salvare gran parte del raccolto che ha visto la sofferenza per quei vigneti dove i terreni erano maggiormente sabbiosi e poco profondi. L’annata 2022 con questo caldo è stata anticipata di circa 12-15 giorni rispetto al 2021 e la vendemmia è partita nel Trentino prima di ferragosto. Abbiamo iniziato con la vendemmia delle uve adibite Claudio Girardi

Quattro passi tra i vigneti di

Per non parlare poi dell’attenta super visione e attenzione degli addetti ai lavori per quel che riguarda la tutela dell’ambiente e del paesaggio trenti no. Ovviamente come tecnici siamo consapevoli che questo mutamento del clima è evidente e reale e che purtroppo se prima era una cosa eccezionale ora è diventato la realtà.

momento di un successo straordina rio!

a base spumante proprio per evitare di perdere freschezza ed acidità sulle stesse. Ora stiamo vendemmiando le uve rosse e l’annata vede delle uve integre senza marciume, molto mature ed equilibrate in particolare per le uve rosse, che beneficiano di un clima cosi caldo e soleggiato e che sicuramente daranno grandi ros si ricchi di colore e di corpo. Si tratta di annate che nell’enologia arrivano circa ogni 10 anni se non di più. Anche qui ci sono problemi di reclu tamento del personale?

Ritengo che le aziende medie trenti ne di dimensioni da un ettaro e mez zo a due reperiscano il loro personale all’interno della loro gestione familia re ma non c’e’ ombra di dubbio che qualche difficoltà nel reperimento del personale ci sia stata anche da noi. Le problematiche legate alle sempre più mutevoli e imprevedibili condi zioni climatiche impongono un più attento monitoraggio da parte dei vignaioli e degli enologi, con parti colare attenzione alla custodia e alla sostenibilità ambientale, elementi ormai necessari anche per un ade guato riconoscimento da parte dei consumatori, cosa ne pensa?

sanitari il tutto per l’attenzione del consumatore e alla sua salute.

73auganaNEWS Periodico gratuito

Ritiene importanti i social nel mondo del vino?

I giovani sono attenti a quello che bevono e anche molto tradizionali sti, ci tengono a bere trentino. Sono anche preparati e conoscitori del mercato più di quello che noi pen siamo, apprezzano i nostri vini non solo per campanilismo ma principal mente perché c’è una reale qualità del prodotto trentino, in particolare i vari Trento doc che godono in questo

Secondo lei quale e il rapporto vini trentini e i giovani?

Il Trentino è sempre stato all’avan guardia e al passo con i tempi. C’è un disciplinare di produzione certificato che punta alla sostenibilità molto restrittivo nell’utilizzo dei prodotti fito

Si certo per il marketing sono veicoli eccezionali. Stanno informando mol to i consumatori sia sulle cantine e sui loro progetti, fungono da amplifica tore del marchio, dei loro prodotti e del brand aziendale.

I rincari sono impietosi, sia per il vetro, i cartoni, il legname, come anche tappi, gabbiette, etichette. A cui poi si deve aggiungere la bolletta energe tica molto più salata rispetto a due anni fa. Il vetro scarseggia, i rincari crescono e i tempi di consegna sono aumentati. Ma le aziende trentine hanno saputo far fronte a ciò e gli ordinativi del vetro sono stati fatti a tempo debito per evitare di trovarsi poi impreparati. Altro problema delle etichette ma anch’esso fortunata mente è stato scongiurato in quanto le cantine trentine si sono organiz zate per tempo. Ma la problemati ca senza ombra di dubbio esiste.

Quattro passi tra i vigneti

Avete risentito di ulteriori problemi legati alla carenze di materie prime ? Nell’ultimo anno il prezzo di tutte le materie prime è volato alle stelle, con ripercussioni pesantissime lungo tutta la filiera agroalimentare. Lo sanno bene i produttori di vino, che hanno già lanciato l’allarme.

All’inizio del mese di dicembre del 1856, durante il soggiorno a Firenze, viene colpito dal vaiolo: muore il 10 dello stesso mese a soli 23 anni. Scrive l’Ambrosi: «Così si spense un ingegno che avrebbe onorata grandemente la scuola italiana».

di Andrea Casna

Albano Tomaselli -

RitrattoAlbano

Un genio dell’arte stroncato in giovane età

«D

ALBANO TOMASELLI

Tomaselli - Fanciulla in contemplazione

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Il

Lasciò ai posteri poche opere finite e molte incompiute e le «cose che rimangono di lui -scrive l’Ambrosi-, finite o da finire, contengono qualcosa di grande, che accenna alla potenza del suo talento artistico».

Venne sepolto nel cimitero delle Porte Sante. Sul luogo della sepoltura fu po sta la seguente scritta: «Albano Toma selli di Strigno – pittore – tutto bizza rie, fervori, speranze – morto a Firenze di 23 anni – mentre il genio dell’arte promettendogli gloria e allegrezza –gli sorrideva. Qui nel composero la salma – una sera piovosa e cupa – gli amici». Il suo paese d’origine, Strigno, nel 1887 pose una targa commemora tiva sulla facciata della sua casa natale. Dal 2011 porta il suo nome la bibliote ca comunale di Strigno. personaggio di ieri

La sua è una carriera in rapida ascesa perché ancora da studente ottiene le sue prime commissioni, sia pubbliche che private, che lo porteranno ad ottenere la promozione di “maestro”. Terminati gli studi accademici nel 1853, nel 1855 espone ad una mostra dell’Accademia su Filippo IV di Spagna e dipinge la pala d’altare nella Chiesa di San Michele Arcangelo di Arsiero, raffigurante la visione dello stesso arcangelo da parte di San Daniele: un vero capolavoro dell’arte italiano di quel periodo.

ipinse con modellatura ed abilità di pennello, che fatta ragione alla brevità della sua vita, può dirsi mira colosa». Sono le belle parole che si possono leggere in un vecchio libro, pubblicato da Francesco Ambrosi nel 1883, dal titolo «Scrittori ed artisti trentini». Sono parole dedicate ad un artista ancora, purtroppo, poco cono sciuto. Si tratta di Albano Tomaselli, nato a Strigno il 6 marzo del 1833, da Elisabetta Carraro e Giuseppe. Sin da piccolo il giovane Albano ha sempre mostrato interesse per la pittura. Grazie all’aiuto di alcuni nobili locali, fra cui la Signora Anna Vetto razzi ne’ Rinaldi, che lo prese sotto la sua protezione, riescì a coltivare la sua passione per la pittura e il disegno. Fu grazie, infatti, a personaggi come Tommaso Gar e il Barone Giovani a Prato che il giovane Tomaselli, a par tire dal 1845, inizia a lavorare presso lo studio di uno scultore a Padova. Qualche anno dopo, nel 1847, entra all’Accademia di belle arti di Venezia e inizia a seguire i corsi di Michelangelo Grigoletti e Pompeo Marino Molmen ti: insegnanti e artisti che lasceranno una forte impronta di tipo hayezano nello stile pittorico del giovane. Nel nostro appena citato libro, «Scrittori ed artisti trentini», si legge che a Vene zia «ebbe a riportare prima il premio di seconda classe, poi tre volte quello di prima classe con medaglia d’oro, e soprattutto la stima e la protezione del Marchese Pietro Selvativo, che lo teneva come figliolo, e ne preconizza va la riuscita con quella sicurezza che gli faceva caparra il rapido progresso fatto nell’arte dal giovane pittore».

Rivive la statua lignea di San Pietro (foto archivio A. Tomaselli di Castel Ivano)

U

Fatti

“Con lo sfondamento del fronte della Seconda Armata tra Plezzo e Tolmino – scrive ancora Girotto – nell’otto bre del 1917 la cappella si trovò alla merce dei reparti Standschutzen. La piazza d’armi del Tambolin, nei mesi a seguire, venne spogliata di tutto, compresi gli allestimenti della cappella. Alla fine del conflitto la chiesetta era oramai ridotta ad un perimetro murario privo di copertura, che gli anni e le intemperie hanno lentamente degradato ai pochi resti attuali”. Ma che fine aveva fatto la statua di San Pietro? “Rotolata o get tata nel sottostante canalone fino ai ghiaioni di Val Rava – ricorda ancora Luca Girotto – venne recuperata nel dopoguerra dai nuovi occupanti delle vicine malghe per farne legna da ardere; fu, probabilmente, solo l’espressione dolente del primo disce polo di Cristo coronato di filo spinato, scolpita dal capitano Gardelli, che in dusse la mano sacrilega a risparmiare parzialmente l’opera d’arte salvando ne il busto e destinando al focolare il restante corpo in larice”. Il busto venne recuperato alcuni decenni or sono e conservato presso la sede del gruppo alpini di Strigno, nel comune di Castel Ivano. Da alcune settimane, però, una fedele riproduzione della statua di San Pietro è ritornata al Tam bolin di Rava, rimessa a nuovo dalle mani dello scultore di Pieve Tesino Alberto Boschetti e l’impegno delle penne nere che hanno provveduto alla pulizia dell’area e all’installazione di alcuni pannelli informativi. di casa nostra

prima dalle brigate Trapani ed Aosta e, successivamente, da un battaglio ne di bersaglieri.

na storia che merita di esse re raccontata. Questa volta dalla fine visto che, nelle scorse settimane, in occasione dei festeggiamenti per i 95 anni di fon dazione del gruppo Ana di Strigno, la statua lignea di San Pietro è tornata al suo posto: nella piazza d’armi di Tambolin. Così si chiamava, durante la Prima Guerra Mondiale, quella spiana che si stende tra rocce di Cima Ravetta e l’omonima forcella. Era stata scelta dallo Stato Maggio re dell’esercito italiano come sede stanziale del contingente dei militari destinati a rintuzzare le minacce dell’esercito austro-ungarico tra mon te Cima e la cresta Ravetta. Come ricorda lo storico Luca Girotto “que sta zona era stata scelta in quanto permetteva di spostarsi rapidamente grazie alla rete viaria d’alta quota che gli zappatori e i contingenti di lavo ratori militarizzati avevano realizzato nell’estate-autunno del 1916 lungo le valli di Rava e di Quarazza”. Sin dall’autunno del 1916 le truppe erano

ben fornite di materiale ed attrezza ture e qualche decina di metri dietro il ciglio di cresta, come ricorda ancora Girotto “sulle pendici orientali di cima Primaluna erano state erette le barac che della mensa, del cappellano e del suo attendente, del reggimento e di quello della batteria di artiglieria da montagna che rafforzava lo schiera mento. Le messe si tenevano all’aper to, con qualsiasi tempo e quell’inver no la massa nevosa in quota aveva superato i quattro metri di altezza”. Si decise così di erigere la “cappella della Ravetta”, nei pressi delle barac che del comando ma a valle dell’esi stente mulattiera. Venne eretta dagli zappatori del 2° battaglione tra gli scogli di granito. Un piccolo edificio e, a destra dell’ingresso, venne posta una singolare scultura: San Pietro con una corona di spine composta da una matassa di reticolato scolpito nel tronco di un larice dal capitano Au gusto Gardelli. Pochi mesi dopo, nel giugno del 1917, le truppe vennero trasferite e la postazione occupata

di Massimo Dalledonne

75auganaNEWS Periodico gratuito

RIVIVE LA STATUA LIGNEA DI SAN PIETRO AL TAMBOLIN DI RAVA

76 auganaNEWS Periodico gratuito Cod. 000361798 CUCINA A “KLARETTA”LEGNA Potenza nominale: Ø8kW.scarico fumi: 86,3x77x57,6cmLxPxH:130mm. Cod. 000361799 STUFA A PELLET “EASY 1000” Potenza nominale: 6,4kW. LxPxH: 86,5x42,9x50,4cm Cod. 000361800 STUFA A PELLET SLIM “QUADRO 11” Potenza nominale: 10,2kW. 99,2x110,9x31,9cmLxPxH: Cod. 000361241 STUFA A LEGNA “ILARIA” In LxPxH:97,4x51,1x57,5cm.11,13kW.Potenzamaiolica.nominale: Cod. 000361796 STUFA A LEGNA “AROMY WOOD” Potenza nominale: 8,5kW. LxPxH: 51,8x59,6x112,7cm Cod. 000361797 STUFA A LEGNA “SAINT MORITZ” In 63,6x66x132,3cmLxPxH:maiolica. PREZZO DI VENDITA € 1.799,50 INCENTIVO CONTO TERMICO 2.0*€ 1.169,35 TI COSTERÀ SOLTANTO € 829,65* PREZZO DI VENDITA € 1.235,00 INCENTIVO CONTO TERMICO 2.0*€ 802,75 TI COSTERÀ SOLTANTO € 632,25* PREZZO DI VENDITA € 1.999,50 INCENTIVO CONTO TERMICO 2.0* € 1.299,68 TI COSTERÀ SOLTANTO € 899,83* PREZZO DI VENDITA € 2.399,50 INCENTIVO CONTO TERMICO 2.0*€ 1.559,68 TI COSTERÀ SOLTANTO € 1039,83* PREZZO DI VENDITA € 3.199,50 INCENTIVO CONTO TERMICO 2.0*€ 2.079,68 TI COSTERÀ SOLTANTO € 1319,83* PREZZO DI VENDITA € 3.799,50 INCENTIVO CONTO TERMICO 2.0*€ 2.880,63 TI COSTERÀ SOLTANTO € 1.751,11* Decreto ambientale Classen.186 energetica A+ Decreto ambientale Classen.186 energetica A+ Decreto ambientale Classen.186 energetica A+ Decreto ambientale Classen.186 energetica A+ Decreto ambientale Classen.186 energetica A+ Decreto ambientale Classen.186 energetica A+ SE LA CAMBI TI STUFA?CONVIENE! Hai una stufa da sostituire? Attiva il Conto Termico! * Incentivo effettivamente corrisposto pari al 65% della spesa comprensiva la tariffa di apertura pratica pari a 200,00€ per le stufe e 395,00€ per caldaie e termostufe. Per i prodotti del volantino l’incentivo mas simo in zona E o F, a seconda della zona climatica dove verrà eseguita l’installazione, ti verrà comunica to dai nostri addetti vendita. Nella pratica possono essere incluse spese di installazione, trasporto ecc. L’in centivo è lordo, il netto spettante sarà decurtato dell’1%+IVA per costo GSE. Erogazione su conto corrente entro 150 giorni massimo dalla data di fine lavori. Progetto per punti vendita fisici, esempio di incentivo a mero titolo indicativo, non contrattuale ed esemplificativo. Per maggiori informazioni recati in punto vendita. PELLET, LEGNA E ACCENDIFUOCO AMPIO ASSORTIMENTO DI COMBUSTIBILE AL GIUSTO PREZZO! ORDINA IN NEGOZIO E NON FARTI IMPREPARATOTROVAREALFREDDO! TI ASPETTIAMO A BORGO VALSUGANA IN CORSO VICENZA 68/A (DI FRONTE AL C.C. “LE VALLI”) DA LUNEDÌ A SABATO 08.00-12.00 / DOMENICA15.00-19.00CHIUSO OFFERTE VALIDE DAL 08 AL 29 SETTEMRE 2022

T

canto Dante sta per par tire per il viaggio ma viene travolto dalla paura: è terrorizzato all’idea di andare all’inferno, teme di non riusci re a sopravvivere al viaggio e allora inizia ad accampare scuse. Non ha il coraggio di dire che ha paura e allora dichiara di non esserne degno, di non meritare un onore simile. Virgilio ascolta le pontifica zioni di Dante e poi lo rassicura raccon tandogli che ci sono tre donne in Paradi so che vogliono la sua salvezza.

di Silvana Poli

Dante Alighieri (da Enciclopedia della Stria del mondo)

Se siamo per strada, soli, di notte e all’improvviso un cane corre verso di noi abbaiando noi proviamo ovvia mente paura. Ma se stiamo guardan do un film, comodamente seduti sul nostro divano, e all’improvviso il protagonista, che sta camminando in una strada buia da solo, si trova davanti un cane ringhioso, si accende in noi la stessa emozione.

viaggio che li attende.

Ma questo meccanismo funziona anche con le emozioni positive.

utti noi conosciamo la paura: la pandemia e la guerra hanno acceso le nostre paure e oggi ci troviamo a portare il peso di questa emozione bloccante. Sì perché la paura, se non gestita, ha il potere di bloccarci, di paralizzarci. Innanzitutto precisiamo che la paura, come tutte le emozioni, è preziosa e importante e non va assolutamente Lademonizzata.pauraappartiene a quelle emo zioni che non amiamo provare, ma sappiamo che ogni emozione è utili e preziosa. Potrei dire, addirittura, che la paura arriva con lo scopo di salvarci la vita.

Dante Alighieri in cui viene racconta to un viaggio nei regni dell’oltretom ba. Non tutti forse sanno che Dante ha avuto paura moltissime volte e che spesso, soprattutto nell’inferno, ha temuto per la sua incolumità e una volta è addirittura svenuto dal Nelterrore.primo canto dell’inferno Dante si è perso in un bosco, in una valle da cui mai era uscita persona viva. Guardando in alto ha la sensazione di aver trovato una via d’uscita ma poi tre animali feroci si mettono sulla sua strada e lo fanno indietreggiare. In quel momento vede un’ombra, non sa bene chi sia, ma non ha paura di chiedere aiuto. Invoca quest’ombra dicendo: Abbi pietà di me, chiunque tu sia, L’ombraaiutami.èquella di Virgilio, grande poeta della latinità, che sarà la guida di NelDante.secondo

Il cervello non distingue tra immagi ne vera e immagine falsa e a stimolo simile produce simile reazione.

Ene.se non abbiamo qualcuno a cui chiedere? Beh possiamo sempre im brogliare il nostro cervello: ci mettia mo davanti allo specchio e diciamo esattamente le parole che abbiamo bisogno di sentirci dire.

Provare per credere! per BenEssere

LA PAURA

Le parole che Virgilio usa hanno il potere di infondere coraggio in Dante e di permettergli di affrontare il difficile

La Letteratura

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Vi faccio un esempio: Reinhold Messner è riuscito a scalare tutti gli Ottomila, ma non ci sarebbe riuscito se non fosse stato affiancato dalla Quandopaura. prendiamo a braccetto la paura, quando la facciamo nostra alleata, questa si trasforma in pruden za; quando invece le permettiamo di legarci i piedi e di impedirci di cam minare, allora ci blocca e ci paralizza. L’antidoto a questa paura si chiama fiducia, ma ne parleremo più avanti. Tutti hanno almeno sentito parlare della Divina Commedia, il poema di

Dante Alighieri (Ritratto)

La rassicurazione funziona sempre perché fa leva su un meccanismo della nostra mente.Il nostro cervel lo reagisce alle immagini, a tutte le immagini, vere o finte che siano.

Quindi, quando qualcosa ci fa paura dobbiamo solo cercare qualcuno che accenda in noi fiducia e rassicurazio

il

C

A partire dal 1870 vengono pubbli cate le prime raccolte ordinate come quelle di Julius von Hann, dell’Ac cademia delle Scienze di Vienna, e

Tra i primi profani che si dedicano alla meteorologia tra sette e ottocento è citato il fisico, giurista e filosofo Gian Domenico Romagnosi le cui osserva zioni sono citate da altri studiosi ma di cui non vi è più traccia; vanno poi citati il Wessley con le sue “Osserva zioni a Trento dal 1836 al 1832”, inse rite negli Annali dell’Ufficio Centrale di Meteorologia a Vienna nel 1848 e il professor Lunelli, con rilevazioni a Trento dal 1821 al 1858.

78 auganaNEWS Periodico gratuito

Grazie alla scansione cronologica inserita in questa raccolta, è stato possibile fare ipotesi sulla ciclicità

osservazioni strumentali, con rilevamento giornaliero della temperatura, ad un orario però Agliimprecisato.inizidel XIX secolo sono menzionate le osservazioni nell’arco di 40 anni del frate Sisinio a Cles ma a tal propo sito il Busin sostiene «“che io disgraziatamente al giorno d’og gi non so ancora ove si trovino, quali osservazioni siano state fatte, e quale attendibilità esse possano avere”. Secondo il Busin “qui sono riportate per quasi tutte le stazioni meteoriche del Trentino le medie mensili ed annua della temperatura ridotte al periodo 1851-1890”» (Storia e fonti della meteorologia in Tren tino: progetto “ASTRO”: recupero e valorizzazione dell’Archivio meteo Storico Trentino). mentre ancora fruibili sono le osserva zioni dell’Abate Simone Eberle a Trento nel 1787.

Quando nasce in Trentino METEOROLOGIAla

Curiosità trentine

Giovanni Battista Trener

ittà italiane come Milano, Padova, Torino, Bologna, Mantova, Mo dena e Roma nel XVIII secolo potevano già vantare la pre senza di un proprio osservato rio meteorologico. Nella nostra provincia i primi “meteorologi” iniziarono per diletto ad osser vare il clima e le sue variazioni, scrivendo note riguardanti fatti di una certa rilevanza, come fece padre Alessandro Gottar di tra il 1756 e il 1865. Tra le opere più consistenti si può annoverare la “Malographia Tridentina”, scritta dal padre francescano Giangrisostomo Tovazzi; si tratta di una cronaca che riporta in ordine cronolo gico fatti calamitosi succedutisi nel Trentino e nelle regioni limitrofe attraverso i secoli, dal tempo di Cristo fino al 1803. Tra le notizie riportate si trova no riferimenti a “inverni freddis simi in cui l’Adige gelava a Torre Vanga, piantagioni morte a causa del gelo, brinate ad aprile, nevicate eccezionali ininterrotte per vari giorni, seguite da inondazioni disastrose, oppure inverni miti, in cui spuntano le gemme e poi le foglie in dicembre ed a gennaio i frutti, inverni senza neve persino al Brennero, estati torride, raccolti perduti a causa di siccità.” (Storia e fonti della meteo rologia in Trentino: progetto “ASTRO”: recupero e valorizzazione dell’Archivio meteo Storico Trentino).

degli eventi e su questi studi si è basato il geologo trentino Giovanni Battista Trener per pubblicare nel 1904, all’interno del XXIII Annuario della Società Alpinisti Tridentini, “Le oscillazioni periodiche secolari del clima nel Trentino”. In questo studio si indi vidua l’alternanza tra periodi, freddi e ricchi di piogge e fasi contraddistinte da temperature elevate e siccità, con una ciclicità che è stata calcolato corrisponda a 35 anni; in accordo con gli studi del più noto meteorologo e climatologo Eduard Brückner. Nel 1816 il Convento di Borgo Valsu gana è tra i primi a prendere nota di

di Chiara Paoli

Il libro del HEALTHmese CRISIS MANAGEMENT

ma anche in pubblicazioni specia listiche riguardanti l’agricoltura o annuali come Bollettini,e Annali SAT. Tra le più antiche stazioni meteo viene annoverata quella di Cavalese alla cui fondazione collaborò Padre Denza e attiva già nel 1880, sebbene i dati disponibili attualmente partano dal 1920, anno a partire dal quale i dati venivano inviati regolarmente a Roma e Venezia.

Giangrisostomo Tovazzi (da Il Trentino Nuovo)

Esperienze di gestione strategica per le strutture sanitarie.

L

o scorso 15 giugno l’infermiere Poletti Tiziano di Castel nuovo, in servizio presso la RSA di Borgo Valsugana San Lo renzo e Santa Maria della Misericordia da più di un decennio, è riuscito nell’intento di pubblicare un lavoro di ricerca gestionale nell’ambito del management sanitario. Questo libro, pubblicato tramite l’editore trentino Erickson, ha preso forma partendo dai contenuti della tesi di master universitario di primo livello in “Gestione del coordinamento nelle professioni sanitarie" con seguito dallo stesso autore -con il massimo dei voti- nel mese di marzo 2022. Attualmente è in corso il “book tour” dell’opera in alcuni paesi della Bassa Valsugana e delle Valli Giudicarie (località trentina dov’è nato e cresciuto l’autore). A detta di chi ha avuto modo di acquistare e leggere il libro, non si tratta di un lavoro così specialistico e pertanto fruibile soltanto dai professionisti sanitari, bensì di una lettura accessibile anche da parte dei non addetti ai lavori. La pubblicazione in questione contiene una parte iniziale dedicata alle principali pandemie ed epidemie susseguitesi nel corso dell’ultimo secolo, mentre le due parti restanti spiegano in modo chiaro ed essenziale gli argomenti portanti del libro: ossia il processo del Crisis Management e la capacità resiliente delle strutture sanitarie nei periodi di gravi crisi sanitarie. Il libro (104 pagine- 14 euro) ed è ordinabile in qualsiasi libreria d’Italia. E’ inoltre subito disponibile nelle librerie Erickson di Trento e Il Ponte di Borgo Valsugana oppure contattando direttamente l’autore all’indirizzo mail: tizianozeno@gmail.com.

zioni meteo cominciano a circolare anche attraverso quotidiani e riviste,

Curiosità trentine

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dell’ingegner Paolo Busin, responsa bile del coordinamento delle stazioni meteo della SAT, che evidenzia come le osservazioni precedenti al 1860 non abbiano valore scientifico data la mancanza di una postazione fissa per la strumentazione, la scarsa costanza delle misurazioni che non sono di qualità dato che non venivano fatte costanti calibrazioni dell’attrezzatura. Qualche tempo dopo Cesare Battisti riporta di 54 stazioni pluviometriche recentemente installate, ma anche in questo caso le osservazioni non sono costanti e infatti per il suo studio “Il Clima del Trentino” del 1898, dovette fare una selezione delle sequenze più Allaattendibili.finedell’Ottocento le informa

Questa stazione collaborava con la rete nazionale della Società Mete orologica Italiana e dell’I.R. Istituto Centrale Meteorologico di Vienna, inizialmente installata nella casa di Cavalese del dottor Spazzali, venne poi spostata presso il Convento dei Frati Francescani dove operò Fra Fedele Armellini originario di Olle Valsugana.

la prima volta nel Regno Unito a luglio è stata registrata una temperatura di +40°C. La Spagna ha registrato il luglio più caldo di sempre, così come il mese più caldo di sempre dal 1961.

Che tempo che fa

Nel Regno Unito secondo il Met Office, 46 stazioni meteo hanno stabilito nuovi record di tempera tura massima di tutti i tempi. Per

In Francia il luglio 2022 è stato il terzo più caldo di sempre. In Danimarca le temperature sono salite fino a +35,9°C il 20 luglio. Secondo l’Istituto meteo rologico danese, questo rappresenta il giorno di luglio più caldo mai registra to e il secondo giorno più caldo nella storia danese.

P

Il mese di luglio 2022 nel Sud America si è classificato al quarto posto più caldo mai registrato.

PIANETA TERRA – (fonte NOAA)

er “tirare le somme” sull’intera estate 2022 dovrò attendere settembre quando saranno disponibili i dati del trimestre (ricordo che l’estate meteorologica inizia il 1° giugno e termina il 31 agosto). In questo numero parleremo del mese di luglio 2022.

Fig. 2 - Anomalie temperature pianeta Terra Luglio 2022 rispetto a 1991/2020

80 auganaNEWS Periodico gratuito

TRENTINO

In Paraguay, nel bel mezzo di un’onda ta di caldo invernale, ha raggiunto un nuovo record di temperatura massima

ITALIA

Nella nostra Provincia il mese di luglio ha fatto registrare temperature molto superiori alla norma anche se la media mensile è stata ovunque poco inferiore ai valori massimi, il luglio più caldo è stato quello del 2015 fatta eccezione per la stazione di Trento Laste (fonte Meteotrentino) dove resiste il record del luglio 1950. Sempre nella stes sa stazione meteo di Trento è stata registrata la minima assoluta (+16,7°C il giorno 9) più alta della storia delle rilevazioni iniziate nel 1921 (il record precedente spettava al 19/07/1967 con +16°C). La temperatura media mensile a Trento è stata di +26,3°C, superiore di ben 3,3°C ai valori medi storici carat teristici. Stessa situazione a Castello Tesino dove la media del mese con +21,0°C è stata di 3°C superiore ai 18°C di valore medio storico. Come aveva mo visto nel numero precedente in cui abbiamo parlato anche degli incendi luglio è stato caratterizzato da scarse precipitazioni che si sono concentrate nell’ultima settimana del mese.

plessiva è di +2,26°C. Luglio è risultato essere il secondo più caldo dall’inizio delle rilevazioni (1800), battuto solo dal luglio 2015, per rendere l’idea il luglio più freddo fu quello del 1913 con un’anomalia negativa di -5,39°C (quindi 7,65°C più freddo del luglio 2022).

La figura 2 mostra le differenze di tem peratura media del luglio 2022 rispetto alla media del periodo 1991/2020, ed è subito evidente una “macchia rossa” sull’Europa a dimostrazione del caldo intenso che ha colpito gran parte del PerAlcunicontinente.dati:gliUSAil

LUGLIO 2022: caldo e con poche precipitazioni non solo in Italia

di Giampaolo Rizzonelli

Fig. 1 - Anomalie temperature Italia luglio 2022

L’Asia ha registrato il suo terzo luglio più caldo di sempre. Numerosi record di temperatura sono stati battuti in tut ta la Cina. L’11 luglio è stato stabilito un nuovo record di +44,0°C per la provin cia dello Yunnan a Yanjin. A Shanghai, dove vivono 26 milioni di persone, le temperature hanno raggiunto i +40,9°C il 13 luglio, segnando un nuo vo record. Hong Kong ha registrato il luglio più caldo di sempre.

La figura 1 (fonte Isac/CNR) mostra l’anomalia di temperatura media del mese di luglio 2022 rispetto alla media 1991-2020, tutte le Regioni hanno registrato temperature superiori alla media anche di 4°C, l’anomalia com

luglio 2022 è stato il terzo luglio più caldo mai regi Ilstrato.Portogallo ha registrato il luglio più caldo di sempre. Una stazione a Pinhão ha registrato +47,0°C il 14 luglio, stabilendo un nuovo record per il giorno più caldo di luglio per il paese.

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Sud America meridionale. Gran parte dell’Argentina, del Brasile centrale, delle Hawaii e di parti della Cina sudorien tale e della Russia occidentale hanno avuto precipitazioni inferiori alla media. Condizioni più piovose del normale si sono registrate in alcune zone degli USA orientali, Alaska, Sud America nord-orientale, Islanda, Finlandia, India occidentale, Pakistan, Sud-est asiati co, Nuova Zelanda e costa orientale dell’Australia.

insolitamente caldo secondo il National Snow and Ice Data Center. Le temperature nel Mare di Weddell erano in media tra 3° e 7°C superiori al normale. La maggior parte del continente e della costa orientale ha registrato temperature da 1° a 4°C sopra la media ad eccezione del Mare di Ross settentrionale che ha registrato temperature di circa 4°C inferiori alla media.

Molto interessante è la fig. n. 3 che mostra le anomalie di precipitazione per il Pianeta Terra per il mese di luglio 2022 rispetto alla media del 1961/1990, appare subito evidente il deficit di precipitazioni sull’Europa occidentale, centrale e meridionale e sull’ovest degli USA, ma anche su Messico, Asia centrale e sud-occidentale, Australia meridionale e occidentale, nonché parti del Brasile sud-orientale e del

L’Oceanialuglio. ha registrato un luglio quasi nella media, è stato il più freddo dal Secondo2012. l’ Australia’s Bureau of Me teorology , l’Australia ha registrato un luglio più freddo di 0,6°C rispetto alla media del paese del 1961-1990. Una stazione aeroportuale nel New South Wales ha stabilito un record di tempe ratura minima per luglio di -6,0°C. La temperatura della Nuova Zelanda di luglio 2022 è stata di 1,3°C al di sopra della media del 1981-2010. Questo è stato il quarto luglio più caldo del paese dall’inizio dei record nazionali nel 1909.

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per luglio con +39,1°C all’aeroporto di Vallemi vicino a Concepción. Andando in Africa, la capitale tunisina ha stabilito una temperatura massima record di tutti i tempi di +48°C il 13

L’ Antartide ha registrato un luglio

Fig. 3

SanitarioDirettore ROSSETTOClaudioDott.

AnalisiLaboratorioDirettoreCESCODarioDott. UROLOGIA Visita urologica Visita urologica con ecografia reno-vescicale e/o scrotale CENTRO PRELIEVI VISITE SPECIALISTICHEMEDICHEOrario Segreteria: Lunedì - Venerdì 08.00-13.00 / 14.00-19.30 - Sabato 08.00-12.30 Orario Centro Prelievi BORGO VALSUGANA: Lunedì - Sabato 07.00-09.30

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L’UROLOGIACONOSCIAMO

Apparato riproduttore maschile (da Wikipedia)

disturbi legati alle funzioni sessuali, infezioni genitali maschili e femminili, dolore pelvico e/o coliche, compresi dolori ai reni. Sintomi, questi, che DE VONO spingere a sottoporsi ad una visita urologica allo scopo di preveni re patologie a volte subdole che nel tempo possono aggravarsi.

Sezione traversale del rene

Medicina & Salute in collaborazione con GRUPPO ROMANO MEDICA - BORGO

uando si parla di urologia il riferimento è per quella branca specialistica (medica e chirurgica) che studia e si occupa di tutte le malattie a carico sia dell’ap parato urinario maschile e femminile sia degli organi genitali interni ed Laesterni.visita urologica, effettuata dall’u rologo (medico specialista in grado di eseguire varie procedure medi co-chirurgiche - con finalità diagno stiche e/o terapeutiche) è una visita non dolorosa e non invasiva che ha come principale obiettivo quello di diagnosticare, escludere o monitorare disturbi e patologie, anche allo stadio iniziale, che se non diagnosticate in tempo possono evolvere e decisa mente peggiorare anche in maniera E,tragica.purtroppo, tra le “gravi” patologie di pertinenza dell’urologia ci sono anche i tumori dell’apparato urinario e riproduttivo maschile tra cui quello della prostata che è il più frequen te negli uomini e non di rado, può causare mortalità. Per la cronaca il cancro della prostata (che può essere di natura anche benigna) è il tumore maschile più diffuso nei paesi indu strializzati, Italia compresa, e il nume ro di casi diagnosticati è, purtroppo, in continuo aumento e il rischio di insorgenza aumenta con l’invecchia mento: la maggior parte dei pazienti, infatti, ha più di 50 anni. Da qui e per quanto sopra, non sono “MAI” da sottovalutare particolari e specifici sintomi, quali urine torbide o che presentano tracce di sangue, dolore durante la minzione e/o

Q

E secondo l’opinione degli esperti lo screening urologico è importante, soprattutto per gli uomini, perché permette di individuare per tempo molte malattie che possono avere complicanze a volte gravi.

Una recente indagine ha certificato che otto italiani su dieci non si sono mai sottoposti a una visita urologica, anche se è accertato che controlli frequenti sarebbero di vero aiuto e di vera prevenzione contro gran parte dei disturbi a carico dell’apparato urinario maschile e femminile.

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getti di urina deboli e ridotti rispetto al normale; incontinenza urinaria (perdite involontarie di urina) e/o stimoli frequenti e urgenti ad urinare; infezioni e calcolosi delle vie urinarie,

Novità per la Psicoterapia

di Claudio Girardi

UNA LEGGE CHE FUNZIONA

Troppo spesso, ancora, la salute men tale non è vista con la giusta conside razione che dovrebbe avere per dare dignità alle persone.

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La psicologia è considerata ancora per pochi purtroppo, invece sì è visto che c’è una forte richiesta da parte di molti che, soprattutto negli ultimi anni con la pandemia, hanno manifestato soffe renza psichica.

al termine della data di presentazione delle domande fissata per il prossimo 24 ottobre, saranno stilate le gradua torie per l’assegnazione del benefi cio, distinte per Regione e Provincia autonoma, tenendo conto del valore Isee e dell’ordine di presentazione delle domande, in caso di parità di Isee. Quindi chi prima presenta prima arriva...

Un percorso psicoterapeutico richiede tempo, il bonus agevola le prime dieci sedute così che le persone possano iniziare ad intraprendere un cammino psicologico dandosi la possibilità di prendersi cura della propria mente e delle proprie emozioni.

Ci sono state molte richieste, più di quello che ci si aspettava, questo è un dato da non sottovalutare, ci si augura che in futuro si possa dare alla gente la possibilità di accedere alla psicoterapia come può rivolgersi al medico di base. I tempi potrebbero essere maturi”.

“Da psicoterapeuta penso che il bonus psicologo sia un’opportunità impor tante per le persone e, ci auguriamo, un segnale di comprensione da parte delle autorità verso la salute mentale.

R

ecentemente l’Inps con propria circolare n. 83/2022 ha fornito le istruzioni per la presentazione delle domande per ottenere il contributo finalizzato al sostenimento di spese relative a sessioni di psicoterapia fruibili presso specialisti privati iscritti nell’apposi to elenco degli psicoterapeuti. Tale contributo nasce in considerazione dell’aumento delle condizioni di depressione, ansia, stress e fragilità psicologica, causate dalla recente emergenza pandemica ma anche dall’attuale situazione socio econo mica che sta vivendo il nostro Paese. Questo bonus è stato infatti intro dotto dall’articolo 1-quater, comma 3, del Dl 228/2021 (il Milleproroghe), regolato dal Dm del 31 maggio scorso e dalle circolari e dai messaggi Inps che hanno stabilito la data di scadenza fissata entro il prossimo 24 ottobre. L’erogazione di tale bonus sarà eseguita dalle regioni e dalle province autonome di Trento e di Bolzano, il cui importo, fissato in un massimo di 600 euro per persona, è diversificato in funzione dell’indi catore della situazione economica equivalente, privilegiando chi ha un valore Isee più basso e lasciando fuori chi supera i 50mila euro. Ad oggi l’ammontare stanziato è di 25 milioni di euro a seguito dell’ultima aggiunta avvenuta con il Dl “Aiuti bis”. Per richiedere tale bonus l’Inps ha co municato che ci sono due modalità: online con carta di identità elettroni ca (Cie), Spid oppure Carta Nazionale dei Servizi (CNS) e il secondo attra verso il Contact Center dello stesso Istituto. L’Inps infine attraverso la sua circolare n. 83/2022, ha stabilito che

LO STATO CI AIUTA NELLE CURE PSICOLOGICHE

Oggi anche il Trentino sta attraver sando una crisi sia economica che sociale e di questo abbiamo colto l’occasione chiedere un parere alla dott.ssa Laura Fratini, psicologa clinica e psicoterapeuta con studio a Trento….

di Selva esigessero il diritto di prima notte di matrimonio su tutte le belle ragazze che si sposavano. Ma questa è una storia, possiamo dire, “classi ca”, spesso ricorrente nel panorama fantastico e rurale dei castelli. Quello che ruota attorno alle vecchie mura di Castel Selva è una storia molto più agghiacciante. È la storia della povera Giana. Aldo Gorfer, nel suo libro «I castelli del Trentino (Vol. 2)» raccon ta che «Giana, una bella ragazza di Selva, era stata rapita e portata al castello. Ma ella era riuscita a fuggire saltando da un muro. Rincorsa dagli sgherri era stata raggiunta alla Salina, sopra Levico, legata a due larici che furono piegati e poi lasciati brusca mente andare di modo che il corpo della donna fu spezzato a metà».

nche a Lavico le leggende che narrano le gesta crudeli dei nobili non mancano. E queste leggende, ovviamente, ruotano attorno a Castel Selva. Ora ri dotto, come molti manieri del nostro Trentino, a una rovina, un tempo fu sede del potere amministrativo della giurisdizione di Selva. Le sue origini sono avvolte nelle nebbie del tempo, ma probabilmente fu edificato dalla popolazione attorno al VI secolo come burlando difensivo contro i A“barbari”.partire dal 1027 la storia del castello si lega a quella del Principato Vesco vile di Trento e nel corso del Cinque cento il principe vescovo di Trento Bernardo Clesio ordinò la ricostruzio ne del maniero che, con il Concilio di Trento, nel 1545, ospitò alcuni cardinali. Sul portale castellideltren tino.it, a proposito degli interventi voluti da Bernardo Clesio si legge che «numerosi artisti vengono ingaggiati per affrescare le stanze del castello, i soffitti vengono decorati con raffinati cassettoni e i boschi e le terre incolte attorno al maniero vengono trasfor mati in giardini e vigneti». Nei secoli successivi fu abbandonato e nel 1779 venne acquistato dal co mune di Levico Terme che ne utilizzò le parti in muratura per la costruzione di molte case del centro storico. Questa, in sintesi, è la storia ufficiale. Ma anche Castel Selva nasconde una seconda verità che non si trova nei libri di storia e nella documentazio ne ufficiale. Questa, che stiamo per raccontare, è una storia nascosta che gli abitanti della zona non hanno mai dimenticato. Anzi. Secondo le leggende, infatti, pare che i castellani

Le leggende

La povera Giana

Castel Selva col pizzo e le mandraele (Mandriolo - 1928)

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A

Il signore di Castel Selva aveva messo gli occhi sulla bella Giana. Una dome nica mattina, proprio nel bel mezzo

della messa, i suoi uomini avevano fatto irruzione nella casa di Dio inter rompendo bruscamente la funzione religiosa. Lì, fra la costernazione e le urla dei presenti, gli sgherri presero la povera Giana e la rinchiusero nelle se grete del castello. Dopo alcuni giorni, una delle guardie decise di aiutare la poveretta a fuggire. Una notte infatti la giovane Giana trovò la porta della cella aperta: uscì di corsa e si gettò dalla prima finestra. Fortunatamente cadde su un mucchio di fieno. A quel punto, con la libertà fra le mani, fuggì nei campi sopra Levico verso la Salina ma, sfortunatamente, fu raggiunta dalle guardie del castello che, come ha scritto Mauro Neri nel libro «Le mille leggende del Trenti no», «piegarono due giovani larici fin quando le chiome si confusero tra di loro, legarono i polsi e le caviglie della poveretta ai due tronchi e poi, senza nessun preavviso, li lasciarono andare in modo che il corpo della donna fosse spezzato a metà». della Valsugana

di Andrea Casna

Si narra, anche, che sul luogo della morte fosse stata eretta una lapide a memoria della povera Giana.

L’inflazione è alle stelle in tutta Italia, ma il record del caro-prezzi va a Trento e Bolzano, lo dice la classifica stilata da Unione nazionale dei consumatori (Unc), che ha elaborato i dati dell’Istat di luglio e riordinato le città italiane in base ai rincari.

di Patrizia Rapposelli

Società oggi

I

l cappuccino al bar è meglio con sumarlo a Roma, costa in media 1,18 euro, piuttosto che a Trento, 1,68 euro, il più caro d’Italia. Per la spe sa meglio optare per Napoli, dove si spende la metà, e se bisogna usufruire di un servizio, è meglio stare alla larga da Trento. Questa è la sintesi sulla base del viaggio tra i prezzi e le tariffe dopo il balzo dell’inflazione e l’analisi di luglio 2022 comunicata dall’Istat. Infatti, l’Istat ha reso noti i dati dell’in flazione delle regioni e dei capoluoghi di regione, in base ai quali l’Unione Nazionale Consumatori ha stilato la classifica delle città e regioni più care d’Italia (aumento costo della vita). A tirare l’inflazione non è soltanto il caro energia, ma anche una crescita dei prezzi del carrello della spesa at torno al 10%, registrando un aumento che non si osservava da settembre 1984. Al primo posto Bolzano seguita da Trento. Le città del Trentino-Alto Adige sono al primo posto, un podio che costerà alle famiglie 2.521 euro in più all’anno. L’inflazione a Trento e Bolzano viaggia sul 10 per cento, appunto la più alta d’Italia. Sul gradino

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inferiore Milano, +8,1% genera una spesa supplementare pari a 2.199 euro annui per una famiglia tipo. Nella top ten rientra al quarto posto Bologna dove l’inflazione si aggira attorno all’8,6%, questo comporta un aumento della spesa di 2.145 euro, segue Brescia (+8,1%, 2.136 euro), Ravenna (+8,8%, +2.127 euro), Verona (+9,1%, 2118 euro), Padova (+8,7%, +2.025 euro) e Firenze (+8,6%, +2.006 euro). Al decimo posto Perugia, +8,6%, pari a 1.976 euro. Nella mischia delle posizioni inferiori citiamo Napoli, dove i prezzi sono aumentati del 7,6 % con una spesa maggiorata di 1.538 euro. E Roma con un’inflazione pari al 7,5% con una spesa superiore di 1.756 euro rispetto all’anno precedente. Occu pano i posti più bassi della classifica Campobasso, città più virtuosa con un’inflazione del 6,9% e una spesa aggiuntiva per una famiglia tipo pari a “solo” 1.263 euro. Seguono Catanzaro (+7,1%, +1326 euro) e Bari (+7,8%, +1354 euro). Invece, a livello regionale

TRENTO e BOLZANO,CITTÀ PIÙ CARE D’ITALIA

si aggiudica il primo posto di territorio più costoso d’Italia il Trentino-Alto Adi ge, con un’inflazione annua a +9,7%, che registra a famiglia un aggravio medio pari a 2.521 euro su base

Segueannua. la Lombardia, dove la crescita dei prezzi del 7,7% implica un au mento del costo della vita pari a 2.001 euro, terzo il Veneto, +8,5%, con un rincaro annuo di 1.946 euro. La regio ne ultima, la più virtuosa, è il Molise (+6,9%, pari a 1.263 euro), seguita da Puglia (+7,9%, +1.279 euro) e Marche (+7,3%, +1.423 euro). Aspettando che il rialzo dei tassi deciso dalla Bce faccia effetto, l’Istat conferma che i prezzi sono cresciuti. Coldiretti ha calcolato che gli italiani spenderanno 564 euro in più solo per la tavola nel 2022. Da tener presente che i costi sono gonfia ti anche a causa del taglio dei raccolti per la siccità. Un’emergenza che va af frontata e risolta con efficaci provvedi menti. Trento e Bolzano città più care d’Italia, un primato che scontenta.

auganNEWS Periodico gratuito

88 auganaNEWS Periodico gratuito CASSA RURALE ALTA VALSUGANA. ALTAMENTE TUA.

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