Atlantis 1 + Quaderno delle competenze 1 + Studiafacile

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Alida Ardemagni Giovanni Silvera

atlantis1 Geografia green per l’Agenda 2030

Europa e Italia © Casa Editrice G. Principato SpA


Coordinamento editoriale: Marco Mauri Redazione: Incipit Studio Editoriale Progetto grafico: Ka Communications, Giuseppina Vailati Canta Impaginazione: Ka Communications Copertina: Studio Mizar Ricerca iconografica: Incipit Studio Editoriale, Eleonora Calamita Cartografia: LS International Immagini di copertina: Ben Markey - Shutterstock Si ringrazia la professoressa Janet Harmer per la revisione linguistica dei materiali in lingua inglese. Si ringrazia il dott. Gianluca Gallo del Centro Studi Confindustria per la gentile concessione del webinar L’industria di oggi e quella di domani La gamification Mission 2030 è stata realizzata da Eicon. Referenze iconografiche: ICP, Shutterstock, Archivio Principato Per le riproduzioni di testi e immagini appartenenti a terzi, inserite in quest’opera, l’editore è a disposizione degli aventi diritto non potuti reperire, nonché per eventuali non volute omissioni e/o errori di attribuzione nei riferimenti.

Contenuti digitali Progettazione: Giovanna Moraglia, Marco Mauri Realizzazione: Alberto Vailati Canta, Giovanna Moraglia, LS International, Camilla Borò, bSmart labs ISBN 978-88-416-1430-3 Atlantis 1 + Le regioni italiane + Quaderno delle competenze 1 + DVD ISBN 978-88-416-1431-0 Atlantis 1 + Le regioni italiane + Quaderno delle competenze 1 ISBN 978-88-416-1432-7 Atlantis 1 + Quaderno delle competenze 1 + DVD ISBN 978-88-416-1433-4 Atlantis 1 + Quaderno delle competenze 1 ISBN 978-88-6706-461-8 Atlantis 1 + Le regioni italiane + Quaderno delle competenze 1 sola versione digitale ISBN 978-88-6706-462-5 Atlantis 1 + Quaderno delle competenze 1 sola versione digitale

Prima edizione: gennaio 2020 Ristampe 2025 2024 VI V

2023 IV

2022 III

2021 II

2020 I

Printed in Italy © 2020 - Proprietà letteraria riservata. È vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico, non autorizzata. Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall’art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633. Le riproduzioni per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale, possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da CLEARedi (Centro licenze e autorizzazioni per le riproduzioni editoriali), corso di Porta Romana 108, 20122 Milano, e-mail autorizzazioni@clearedi.org e sito web www.clearedi.org. L’editore fornisce – per il tramite dei testi scolastici da esso pubblicati e attraverso i relativi supporti o nel sito www.principato.it – materiali e link a siti di terze parti esclusivamente per fini didattici o perché indicati e consigliati da altri siti istituzionali. Pertanto l’editore non è responsabile, neppure indirettamente, del contenuto e delle immagini riprodotte su tali siti in data successiva a quella della pubblicazione, dopo aver controllato la correttezza degli indirizzi web ai quali si rimanda.

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Stampa: Vincenzo Bona - Torino

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Geografia green per l’Agenda 2030

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Com’è fatto il tuo libro di GEOGRAFIA Le Unità

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Unità

Il tuo libro di geografia è organizzato in Unità. Ogni Unità si apre con una grande foto e un breve testo che ti aiutano a familiarizzare con i contenuti. Se vorrai, osservando la videolezione e svolgendo le brevi attività che ti vengono proposte, potrai verificare quello che già sai sugli argomenti di studio.

MONTAGNE, COLLINE E PIANURE

L

a superficie dei continenti è formata dalle montagne, dalle colline e dalle pianure. L’Europa è un piccolo continente, ma presenta catene montuose elevate, vaste pianure e zone collinari distribuite dappertutto. La parte settentrionale e centrale, più antica dal punto di vista geologico, presenta montagne basse, dalle forme arrotondate, mentre la parte meridionale ha catene montuose più giovani, alte anche oltre 5.000 metri, con profili aguzzi e frastagliati. Le colline europee sono in gran parte frutto dell’erosione delle montagne più antiche o dell’azione dei ghiacciai che, nel passato, hanno ricoperto la parte settentriona le e centrale del continente. Le pianure europee si sono invece originate prevalentemente per l’azione dei fiumi, che hanno trasportato detriti a valle formando vaste pianure alluvionali.

Le Lezioni

Guarda la videopresentazione dell’Unità, apri l'Atlante poi mettiti alla prova. Osserva la carta fisica dell’Europa di pp. 6-7 dell’Atlante e inserisci il nome di tutte le catene montuose che riconosci.

Il percorso si snoda in Lezioni su doppia pagina. Accanto al profilo, troverai tutti gli strumenti per acquisire un metodo di studio efficace e apprendere in maniera consapevole quanto espresso nelle pagine del testo. Sintesi semplificata dei contenuti di base

Osserva la carta politica di pp. 10-11 dell’Atlante e scrivi sulla carta fisica a quale Stato appartengono le catene che hai identificato. Cerca sulla carta fisica di pp. 6-7 dell’Atlante i nomi di tutte le cime che superano i 4.000 metri. Leggi poi la lezione 1 di questo volume a pag. 50: saprai quali sono le montagne più “giovani” dell’Europa. Sempre osservando la carta fisica di pp. 6-7 dell’Atlante, indica quali sono gli Stati più montuosi e quelli più pianeggianti d’Europa. Può esserti utile fare un confronto con la carta politica di pp. 10-11.

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Brevi schede che danno risposta alle tue curiosità

Schede di approfondimento per i temi di carattere più complesso

Lezione

La foce

Le acque interne ai continenti sono raccolte nei laghi e nei fiumi. Hanno un grado di salinità più basso di quelle dei mari e, comunemente, vengono chiamate “acque dolci”.

Il corso del fiume

Parola di Geografo Portata: quantità d’acqua che scorre in un fiume. Viene calcolata in m3 al secondo. Bacino idrografico: area da cui un fiume raccoglie le acque dei suoi affluenti.

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Il fiume è un corso d’acqua che ha un inizio, la sorgente, e una fine, la foce. L’acqua scorre solo in discesa: per questo motivo la sorgente del fiume si trova in un luogo elevato, spesso in alta montagna, mentre la foce si apre nel mare. Scorrendo, l’acqua crea un solco nel terreno, chiamato alveo (o letto) del fiume, delimitato a destra e a sinistra dalle rive (o sponde). Il corso del fiume non è mai perfettamente rettilineo perché l’acqua gira intorno ai rilievi del terreno. Quando la corrente è lenta, come accade nei fiumi che attraversano una pianura, le curve dell’acqua attorno alle asperità del suolo sono molto ampie e si chiamano meandri. La velocità della corrente e la quantità d’acqua presente nell’alveo, calcolate insieme, misurano la portata del fiume, che si esprime in metri cubi d’acqua al secondo (m3/sec). La portata di un fiume varia a seconda delle stagioni e della quantità delle piogge; aumenta quando il fiume riceve un affluente, cioè un corso d’acqua che si immette, provenendo da destra o da sinistra. Quando un corso d’acqua ha una portata molto variabile e può rimanere asciutto per alcuni periodi dell’anno viene definito “torrente”. La portata può variare quando il fiume, dopo essere entrato in un lago continua il suo corso uscendone e raccoglie le acque del lago. Quando entra in un lago il fiume si chiama immissario, quando esce è chiamato emissario. L’area da cui un fiume raccoglie tutte le acque che costituiscono la sua portata finale si chiama bacino idrografico.

Foce a estuario del fiume Gauja, in Lettonia.

La foce di un fiume può essere a delta o a estuario. Il delta si forma quando l’alveo del fiume si divide in tanti rami e l’acqua raggiunge il mare girando intorno a tante isole di sabbia. L’estuario ha invece la forma di un imbuto con la parte più ampia rivolta verso il mare. Delta o estuario si formano in base alla diversa quantità di sabbie e detriti trasportati dal fiume insieme all’acqua e in base alle caratteristiche del mare. Se il mare ha correnti, onde e maree deboli non riesce a ripulire la foce del fiume dalle sabbie: queste si accumulano e si forma un delta. Quando invece il mare ha la forza di tenere sgombra di sabbie la foce, questa conserva la sua forma a estuario. Foce a estuario del fiume Gauja, in Lettonia.

GEO EO D+ G Come si calcola la portata di un fiume Per calcolare la portata di un corso d’acqua è necessario disporre di alcuni dati. Prima di tutto ci vuole uno strumento per misurare la velocità dell’acqua. Supponiamo che sia pari a 2 m/sec (2 metri al secondo). In seguito, bisogna disporre della misura dell’area della sezione del fiume, supponiamo pari a 9 m2. La portata è pari alla superficie della sezione per la velocità, cioè 2 x 9 = 18 m3/sec (18 metri cubi al secondo).

curioso no

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7 I FIUMI

Torrente sulle Alpi scandinave, in Norvegia.

Unità

ACQUE

Come si distinguono gli affluenti di destra o di sinistra? Per capire da che parte arriva un affluente, ci si mette con le spalle alla sorgente del fiume principale e col viso verso la foce. Nel caso del Po, rivolti con le spalle al Monviso e con la faccia verso l’Adriatico, i principali affluenti di sinistra sono la Dora Baltea, il Ticino, l’Adda e l’Oglio, alcuni di destra sono il Tanaro, il Trebbia, il Panaro.

Foce a delta del fiume Etive, in Scozia.

Tutto chiaro? 1 Definisci (metti una crocetta).

3 Completa.

Le acque dei fiumi e dei laghi vengono comunemente chiamate acque: salate. dure. ✗ dolci.

2 Completa.

Le acque dei laghi hanno un grado di salinità più basso di quelle dei mari.

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Glossari per mettere a fuoco e comprendere il lessico della geografia

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La foce a estuario di un fiume ha la forma di un ventaglio/ imbuto con la parte più ampia rivolta verso la terraferma/ il mare.

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Carte, grafici, tabelle e foto per visualizzare i contenuti espressi © Casa Editrice G. Principato SpA

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La portata di un fiume varia in base alle stagioni . alle piogge 4 Scegli (cancella l’errore).

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Spunti per la verifica della comprensione su due livelli: più semplici e più complessi


GEO DD+

Cittadinanza

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GEO O D+ E G Per approfondire e ampliare quanto hai appreso nelle Lezioni, le

MIGRANTI: RISORSA E PROBLEMA I migranti in Europa e nel mondo sono sempre più li numerosi. Per i Paesi che accolgono sono una risorsa, un ma costituiscono anche problema difficile da gestire.

Come si ottiene la

presso la Questura Cittadini stranieri in coda permesso di soggiorno.

pagine GEO D+ propongono testi e immagini su temi di attualità e contenuti di educazione civica, corredati di interessanti spunti di ricerca in Rete. I GEO D+ sfruttano inoltre i molteplici legami GEO D+ tra la geografia e le altre + Le PREV discipline di studio, presenGEO + del TEMPISIONI GEO D O tando temi legati a: • Ecologia e ambiente • Storia, società e culture TUTTI A TAVOLA! • Economia e territorio IL CIBO È CULTURA • Cittadinanza Berlino “multikulti”,

si siede a tavola Quando la religioneil maiale è considerato

a capitale turca d’Europ

Un’esig en

WebQuest

Una ricetta Etnica etnico la ricetta del piatto Cerca in Rete e scrivi tu l’abbia già gustato sia

Il cibo è cultura

intensificati i flussi e in Europa si sono Da quando in Italia un tramite fra le culture. migratori il cibo è diventato in decine e del mondo si trovano Cucine di ogni Paese città, ma anche nei i di tutte le grandi cinesi o quelli decine di ristorant sono frequenti i ristoranti piccoli centri spesso molte scuole stanno di mense le modo ai gusti di indiani. Allo stesso iche, venendo incontro la pizza e la diventando multietn a culture diverse, servendo . Inoltre, alunni appartenenti o il riso alla cantonese pasta ma anche il couscous dosi, si sovrappongono e i, incontran se”. le culture alimentar “appetito e nuove sempre creano combinazioni

La “scoperta” dell’A

, zucche, sono alcuni dei Patate, pomodori, peperoncino Colombo. in Europa da Cristoforo

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fritte, cioccolato pomodoro, patatine Pizza, spaghetti al e non solo. dei ragazzi italiani sono tra i cibi preferiti Continente, non a, cioè del Vecchio Gli abitanti dell’Europ queste prelibatezze se Colombo potrebbero però gustare ” l’America. non avesse “scoperto

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Unità

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ARTE E IMMAGINE

Un invito alla tolleranza

La lotta al razzismo di Banksy

isti delle opere I muri sono grandi protagon ogni forma di Banksy, che si batte contro zione. Banksy, è un di razzismo e discrimina esponente della artista inglese molto noto, l’identità. I conosce si non cui di art, street anche all’interno della suoi lavori si inseriscono un movimento che si cosiddetta guerrilla art, governi considerate oppone alle iniziative dei più deboli. dei confronti nei discriminatorie la propria arte, lotta Insomma, Banksy, tramite realtà su cui spesso contro quegli aspetti della come appunto si tende a chiudere un occhio, ha dipinto 2018 nel il razzismo. Per esempio, per alcuni murales a Parigi denunciare le politiche francesi ed europee contro i migranti.

Un murales di Banksy in Palestina. ze (p. 80) Nel Quaderno delle competen Due murales di Banksy, DEBATE QUALCOSA Muri in Europa e nel mondo CAPIRE

SPUNTI PER LA RICERCA E L’APPROFONDIMENTO MULTIDISCIPLINARE

Una barca di migranti al porto

STORIA Il diario di Anna Frank

Anna Frank.

ebreo compie ilità è soltanto sua; se un cattiva azione la responsab Se un cristiano compie una ricade su tutti gli ebrei. anni, Anna una cattiva azione, la colpa una ragazza ebrea di tredici scritto sul suo diario da di Amsterdam Questo pensiero è stato famiglia in una buia soffitta nascosta con la propria ebrei. degli Frank, costretta a vivere furia dei nazisti nei confronti la superiorità per tentare di sottrarsi alla Germania nel 1933, sosteneva Hitler, salito al potere in altri gruppi ica persecuzione degli Il regime nazista di Adolf ariana), praticando la sistemat particolare contro della razza germanica (o portatori di handicap – in dissidenti, omosessuali, di ebrei. Per , furono uccisi 6 milioni etnici – oltre che di politici della Seconda guerra mondiale di shoah (in ebraico e o” gli ebrei. Durante gli anni “olocaust di ebrei si utilizzano i termini fu deportata definire il genocidio degli Frank, arrestata nel 1944, La giovane ebrea Anna in seguito un simbolo della “catastrofe”, “distruzione”). di Bergen-Belsen. Divenne tedesco dai vano mento nasconde concentra nel campo di sua famiglia si nel periodo in cui lei e la sedici anni. shoah per il suo diario, scritto quando non aveva ancora morte, avvenuta nel 1945 nazisti, e per la sua tragica ze (p. 81) appartiene a tutti Nel Quaderno delle competen DEBATE • La libertà L’ottimismo di Anna Frank, QUALCOSA La memoria dell’Olocausto CAPIRE

di Lampedusa.

SOS razzismo L’incontro tra popoli e culture fonte dovrebbe essere sempre spesso su pace e ricchezza, ma episodi genera invece grandissimi di razzismo.

VERSO LʼESAME

1991 si occupa dei di Lampedusa che dal Pietro Bartolo è il medico Da trent’anni è al largo delle coste siciliane. migranti sbarcati sull’isola ; li accoglie, li cura, li soccorso dei migranti quindi in prima linea nel to da Mondadori) racconta (pubblica sale di Lacrime ascolta. Nel libro ha tratto il regista Gianfranco Rosi quale dalla a, esperienz sua Bartolo la mare. Nel brano seguente il film-documentario Fuocoam balia del mare. un giovane migrante in descrive le sensazioni di liberare la stazza nelle ossa. Non riesco a È gelida l’acqua. Mi entra agilità ma la lancia resta mia la e forza mia la dall’acqua. Uso tutta È notte fonda e fa freddo. piena. E cado. Ho paura. riesco a farmi da Lampedusa e, se non Siamo a quaranta miglia voglio morire o qui e sarà la fine. Non sentire subito, mi lascerann irsi di me e panico sta per impadron di rimanere così. Non a sedici anni. Il fiato ho in gola, cercando quanto con ci consente comincio a urlare giù da questo mare che a galla e di non farmi trascinare decidere di abbandonarci per anche di sopravvivere ma che può sente. La fine si Lui è al timone e non mi sempre. "Patri" urlo. "Patri." accade... avvicina, penso. Poi qualcosa ze (p. 80) Nel Quaderno delle competen spiegato a mia Tahar Ben Jelloun, Il razzismo QUALCOSA figlia DEBATE Consigli di lettura CAPIRE

No to Racism

INGLESE

CLIL

are il pubblico una campagna per sensibilizz racism del calcio europeo, ha avviato tratto dal sito UEFA-No to L’UEFA, l’organo direttivo ranza. Il testo che segue è sui temi del razzismo e dell’intolle parole evidenziate. Leggi il testo e traduci le in recent years. READ AND TRANSLATE UEFA for priority a become racism from football has and discrimination 1 The campaign to eliminate awareness of intolerance public increase to to aims The No to Racism UEFA message them. On the match day dedicated and strategies on how to fight testimonials in football and develop ideas , and a video containing player 4 wear No to Racism armbands banner is held the campaign, team captains 3 every match, a No to Racism in stadiums. At the start of backing2 the campaign is shown pitch. the on are displayed accrescere. by players and other banners 1 aims to increase: intende 2 awareness: consapevolezza backing: che sostengono. 3 is shown: è mostrato, proiettato to fight: combattere 4 is held: è portato match day: giorno della partita armbands: fasce banner: striscione pitch: campo da gioco

Martin Luther King al Lincoln Memorial nel 1963.

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ze (p. 83) Nel Quaderno delle competen campaign CAPIRE Players back anti-racism QUALCOSA

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o e la ha un’assiste Un cittadino italiano di chiedere il passaport 18 anni, ha la possibilità girare liberamente nei Paesi quando raggiunge i per l’espatrio. Può inoltre paese dell’UE lavorare in qualsiasi carta d’identità valida Oltre che studiare, può Paese anche quando dell’Unione Europea. e restare nel nuovo permesso di lavoro senza bisogno di un lavorativa. si conclude l’attività

Chi racco

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cittadinanza I diritti garantiti dalla nascita, può votare nza sanitaria sin dalla

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di migrazion i. Spesso quando si parla solo alle proprie sensazion gli immigrati problema e ci si affida esempio quello che nei molto diffuso è per degli immigrati è occupata a. Un luogo comune dati ufficiali, l’85% retribuiti (cura “rubano il lavoro”. Secondo spesso precari e mal quindi, lavori molto faticosi, ecc.). Gli immigrati, settori che offrono lavoro agricolo stagionale vogliono svolgere (e che non degli anziani, edilizia, non italiani gli o europei gli svolgono lavori che venissero loro offerti). o soprattutt – svolgerebbero nel caso immigrati e Europea e diffusa è che gli al di fuori dell’Union b. Un’altra convinzion di provenienti da Paesi di un regolare permesso . extracomunitari, cioè clandestini, cioè privi minoranza – siano in buona parte regola costituisce una di in realtà chi non è in soggiorno, mentre possesso del permesso straniero immigrati è quindi in La maggioranza degli da uno Stato a un cittadino Stato dello documento rilasciato soggiorno, cioè un certo periodo) all’interno o a risiedere (per un autorizzat viene che che glielo ha concesso.

a Berlino.

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mensa scolastica.

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è “diritto del suolo”) della Ius soli (in latino indica l’acquisizione un’espressione che fatto di dato Paese per il cittadinanza di un ntemente territorio, indipende essere nati sul suo possono dei genitori, che dalla cittadinanza Paesi dell’Unione I stranieri. quindi anche essere regole uniformi. Europea non hanno questo a prevede cosa Cerca in Rete che in Italia e in un altro proposito la legge classe i tuoi compagni di Stato europeo. Se diversi la situazione in Stati oni approfondiscono scambiarvi le informazi (oltre all’Italia), potete situazione complessivo della e avere un quadro a questo tema. europea in merito

tori preziosi Gli immigrati, lavorai non si conoscono i termini reali del

ichi emente le condizi tà hanno tent hanno iniz ato di pred stato dell iato a seguire oni del cielo. Solo dall ire il tempo, un met osse ’Ottoce strumen ’atmosfera. Per odo nto le prev rvando to, il bar molti dec scientifico, respons basato ometro isioni del enni le sulla abil tempo le prevision e dei cambiam, in grado di mis previsioni si son raccolta di dati sullo i del modelli tempo enti del tempo. urare la pressio o fatte con un han di prev semplic ne dell Ma è solo isioni mat no registra e ’aria, con l’av to ematici un’e vento del principale molto com voluzione comput plessi, ma straordinar er che ia, Tutti siam resa anche mol to attendibpossibile da sapere o interessati alle che abb ili. prev isioni del igliamen una part to tempo ita – il “me meteoro di pallone o indossare per teo”, com un fine andare logi a sett e piano eco che hanno però mol imana al mar scuola o al lavo si usa dire – per e senza in agricolt nomico e per te altre ro la app pioggia. o per pianifica per aller ura, ma anche sicurezza dei citta licazioni, tutt Le prev re isioni e mol tare la pop per dini: son Berlino. olazione prevenire peri o utili per to importanti Un chiosco di kebap a coli sul quando sono in e catastrofi. Servorganizzare i lavo arrivo allu ono A seconda vioni, urag per esempio ri dell ani ’interval o forti nev posson lo di tem o icate. • now essere: po che prendon casting o in con (dall’ing cioè valid lese now siderazi e per • a bre one, le , prevision ve term meno di 6 ore; “adesso”, e [for • a me i ine e]castin dio term , cioè valid g, “pre e per 1-6 • a lun visione” ine, cioè go ), • stagio termine, cioè valide per 1-3 giorni; L’attend nali, cioè valid valide per 1 settimane; mese; ibili e è breve: tà delle prev per 1-6 mesi. ision entro le termine, 6 ore l’att i è ovviamente cioè end più entro i ibilità sfio per dise elevata 6 gior gna se ra se i mes re possibili scen ni. Le prevision il 100%, ma l’intervallo di i tempo è ripercuo invernali hanno ari, basandosi i a lungo term elevata anche terà sul ine, anche su a breve tempo registrato tem statistic cioè oltre il mes dei mes perature he 171 i successi molto rigid del passato e, servono 171 vi). e, presumi (per esem pio, bilmente ciò si

Un gruppo di donne turche

A che co

che che più ti piace, sia sentito parlare. che tu ne abbia solo ti necessari per tutti gli ingredien • Conoscevi già la sua preparazione? nell’agricoltura ti presenti anche • Sono ingredien italiani? e nell’allevamento o altrove? piatto al ristorante • Hai gustato il molto cui appartiene è • La cucina del Paese italiana? diversa da quella

cibi portati

i (ma anche il mais e pomodoro, il cacao del XV secolo Infatti, la patata, il Nuovo Mondo e prima in tavola molte fagioli) arrivano dal preparare e mettere gli europei non potevano – che invece oggi sono diffuse in la pizza prelibatezze – come tutto il mondo. Studenti a pranzo in una

del

) za verso (definita xenofobia Gli episodi di intolleran e, la “paura dello straniero” Paese con Paesi europei. È l’avversion ento ostile verso chi arriva nel nostro benestante atteggiam porta ad avere un i di povertà. Un immigrato spesso in condizion za. abitudini diverse e di episodi di intolleran il problema difficilmente sarà oggetto o nelle periferie delle grandi città – nella cultura In molte realtà – soprattutt mia, nella società e nell’econo uguali immigrati essere dell’integrazione degli e doveri dovrebbero ancora irrisolto. Diritti multietnica, cioè dei Paesi europei è è così. Una società essere di un Paese, ma non e conflitti, dovrebbe per tutti i cittadini oltre che fonte di tensioni campi della nostra vita (si formata da più popoli, diversi di arricchimento in la nostra visione considerata una fonte unità per allargare alla musica), un’opport pensi alla cucina o del mondo.

nella d’Europa, perché a la “capitale” turca grande Berlino è considerat che fanno parte della na 200.000 persone Germania vale per chi Nei Paesi di fede musulma metropoli vivono zione dei turchi in il consumo (lo stesso Germania. L’immigra il governo “impuro” e ne è vietato comunità turca in Corano, il libro sacro il suo badante. conquando scorso, Un anziano del secolo ebraica). Lo dice il di anche un segue la religione risale agli anni Sessanta per favorire l’arrivo di questo divieto c’è accordo con la Turchia e. Da dell’Islam, ma all’origine infatti, poco si adattano ai climi tedesco firmò un ia tedesca in espansion i suini, Ilavoratori, dat tedesca indispensabili all’industr (Medio città è i motivo geografico: vi 164 islamica clim e non atici serturca cresciuta, e oggi le religioni ebraica A Berlino la comunità vonoè164 è toccata aridi in cui sono nate Leallora previsi della sua presenza. per ma in senso opposto, evidenti sorte, fare molto oni segni i Analoga porti Per le previsi non del tempoquello di Kreuzber Oriente). la mucca. g, dove buona parte delche bandito dalla tavola: oni del tem l’atmoquartieri, come ci dico pasticcerie a un altro animale quartiere ci sono sfe in India, le vacche sono questo no In ra, diffusa 164-165 po. turche. più qua cioè ha origini le i tedeschi V1_U5_150_179_4bz_mp.indd tempoangolo. fedeli indù, la religione divinità, per cui sono sacre e della popolazione ilPR_geografia_ à lo stae i turisti Anchesar “atmosfe sono a ogni l’incarnazione di numerose al di là della religione, ci sono e ristoranti turchi ricoente “carnetoarrostita Ma, i döner kebap (letteralm ,” in una cucina turca ne è vietato il consumo. degli uomini ha bandito dalla amano pranzare con di miele. La dat a loca à” i dolci baklava ricoperti tale lità. animali che la “sensibilit che gira”) o gustare scandinavi non della cucina mediorien gli inglesi e i popoli combina elementi a per l’uso tavola: per esempio caratterizz è molto ricca, perché In Italia e Francia nea.IlSibaro coniglio. di metr e mediterra cavallo o misura un tradizione problema. mangiano carne di con elementi della la pressione d’oliva. Solo per fare invece senza alcun di atmo carni arrostite e olio sferica. la carne equina si mangia i suoi tabù alimentari per motivi di di carne macinata, di spezie, verdure, ha varietà di köfte, polpette uovo, che Insomma, ogni cultura e più in generale esempio, vi sono 300 cipolla, verdure o con spezie,Gli Comunque sia, in Italia mischiata etica. di o agnello, ani, di o uomini religione vegetari vitello sin dall crescita il numero dei fritte o al vapore. sem ’ant in Europa è in forte plic si cucinano arrosto, alimentazione a cibi

la propria cioè di coloro che limitano tipo di carne dalla propria dieta. qualsiasi vegetali, togliendo

dice molto e il tipo di alimentazione Il cibo caratterizza i popoli culture diverse dalla nostra. sulla nostra cultura e sulle

di Milano per il rinnovo

Lo Ius soli

della ntano l’acquisizione ha leggi che regolame un certo Stato. Ogni Paese europeo gli effetti cittadini di o alcune come si diventa a tutti Bassi ecc.) richiedon cittadinanza, cioè , Regno Unito, Paesi scritto e orale Quasi tutti i Paesi (Germania superare un esame tali, tra cui quella di la lingua è condizioni fondamen a dimostrazione che inglese, olandese ecc.), di lingua (tedesco, cultura di un popolo. casi: nella 5 in tale fondamen icamente za si ottiene automat In Italia la cittadinan genitore italiano; un da almeno da italiano nato è nato in territorio 1. se un bambino è 18 anni, se un bambino e e ininterrottamente in Italia 2. al compimento dei che risiedendo legalment maggiore età; due genitori stranieri della sua al raggiungimento italiano. dalla sua nascita fino è adottato da un cittadino 3. se un minore straniero za italiana: cittadinan la ae adulta invece può richiedere Una persona straniera io con un italiano/a dopo 2 anni di convivenz 4. in seguito al matrimon successivi al matrimonio; proviene da Italia residenza legale in (4 anni se lo straniero e in Italia da 10 anni lavoro. 5. se risiede legalment reddito minimo da e europea) e ha un un Paese dell’Union

ema dell’integrazione Il complesso problgli stranieri sono molto diffusi in Italia e nei che

EcDolog GEO

' culture Storia, societa e

WebQuest

dalle ondate continente travolto l’impressione di un 7% della c. Sbagliata è inoltre Europa sono solo il immigrati presenti in migratorie: oggi gli poco di più, cioè l’8,3%. aumentati in questi ultimi popolazione; in Italia olmente R, rifugiati, considerev Secondo i dati dell’UNHC Anche il problema dei se si considerano i numeri. rifugiati, ossia lo 0,68% della di anni, si ridimensiona erano presenti 3,5 milioni perché alcuni si sono tutti (non in Europa nel 2018 Europea I Paesi dell’Unione popolazione europea. rifugiati del mondo. perciò solo il 5% dei rifiutati) hanno accolto

13 1311

11/11/19

09:54

Come certamente sai, alla fine della Scuola Secondaria di Primo Grado dovrai sostenere un Esame di Stato. È bene allenarsi fin dalla classe prima a organizzare il colloquio pluridisciplinare che costituirà la prova orale dell’Esame. Per questo, le pagine propongono collegamenti tra l’argomento di studio delle Unità e quattro discipline presenti nel curricolo scolastico. Potrai ulteriormente approfondire i collegamenti sfruttando le proposte presenti nel Quaderno delle competenze e nelle espansioni digitali.

4bz_mp.indd 172-173

PR_geografia_V1_U5_150_179_

Strumenti per il ripasso e la verifica Il percorso di studio delle Unità si conclude con le pagine FARE IL PUNTO (sintesi, mappa, lessico plurilingue), utili per il ripasso in vista dell’interrogazione e con la VERIFICA, quattro pagine per esercitare conoscenze, abilità, competenze.

... e inoltre Sul Quaderno delle competenze, allegato al volume, trovi ulteriori prove per esercitarti e per approfondire i temi di studio. In particolare: • Test Mi preparo all’interrogazione • Laboratori delle competenze • : e

Unità

ABITARE

O FARE IL PUNT

LA POPOLAZIO

LA MAPPA

ia, osa d’Ital più popol e oggi quest stata la città Napoli è . Roma. Anche Milano e nostro Paese Europa seguita da grandi del agna. In tutto il città più città. Città e camp ibuite su sono le tre Lezione 1 ne vive in ne sono distr solo nel popolazio renza Le città italia Una diffe Sono poche il 70% della agna. nale. a lungo e nazio in camp Sicilia è la divers territorio Il resto vive gna e della e campagna tra città ionale. è molto o della Sarde tà merid tante centr densi impor e. La o, soprattutto popolazion la densità l’Appennin , Londra densità di dalla città ee. Mosca città. Fuori azione che Le città europ città europee. alta nelle sa. La popol la i Lezione 4 a si abbas le più grand grandi tà costituisce a demografic e Parigi sono capitali di Stato sono ad alta densi abita zone a…) e in abita in zone altre Chi invece Anche le Roma, Vienn e urbana. e rurale. no, Madrid, popolazion i Paesi Bassi la popolazion città (Berli tà forma la Germania, a città bassa densi coprono vaste Paesi come i chiam si izzate alcun Un luogo le aree urban maggior parte delle La città. abitanti e il Belgio Lezione 2 orio. La o 10.000 centro territ almen io tà del lie propr attivi superfici rvato il quando accog o ci sono avori ee ha conse al suo intern tanti sono i e di capol città europ e quando più impor di monument i. Una tra cui le storico ricco cioè i serviz produttive, tà terziarie, chiamata i d’arte. oggi le attivi dimensioni viene megalopol i di lopoli. Le hanno più città di grand vaste delle 5 Le mega poli ne più ano a Lezio metro super ancor Le ta mondo urbanizzate metropoli. lopoli è forma molte nel o a sé sono aree Una mega abitanti, poli ha intorn politane. 300.000 poli e di aree metro ni. Ogni metro cui sono presenti me di metro In i 10 milio na in ti da un insie vicine una all’altra. infat polita metro che ane polit un’area o paesi. i: Renana, aree metro più piccole megalopol e altre città trovano 4 è un Germania Europa si ne. L’Italia mente in e prevalente Le città italia zi, i monumenti a-Midlands si sviluppa ina, Londr Lezione 3 palaz I Parig do città. Bassi, di o passeggian nei Paesi paese ricco incontriam lunga drali che oniano la Padana. e le catte i storici testim tocento nei loro centr ne. Fino all’Ot città italia storia delle

I grattacieli del

le di Mosca. quartiere direziona

NE

Rurale Urbana

LA SINTESI

200 200

6

Lezione 1

Lezione 1

Città rbani centri subu metropoli

Area tana metropoli Lezione 2

Paesi e case spars Lezione 1

Lezioni 2-3-4

i Megalopol Lezione 5

GEO VERIFICA OLE

LE PAR francese CON ingleseOSCENZE

cinese

romeno

arabo populaţiei spagnolo urbane 城市人口 ‫رضحلا ناكس‬ población g. Nel centro storico population populaţiei rurale urbana 1 urban 乡村人口 di Roma ci sono testimonianze Vero o Falso? urbaine dell’Impero romano ‫فيرلا ناكس‬ population . oraș tion a. In Europa lapopula h. Le città di 城市 población rural maggioranza della Milano e Napoli superano rural popolazione vive nelle zonerurale i tre ‫ةنيدم‬ milioni di abitanti. rurali. tion metropolă popula ciudad b. La popolazione ville 大都市 V ✗ F rurale vive in zone ‫[ةرضاح‬i. Oltre il 70 % della popolazione zonăeuropea town a bassa densità demografica. abita in città. Città metrópoli j. Il quartiere 都市圈 ole degli uffici si chiama metropolitană c. Nelleolis V F ✗ città sonométrop ‫ىربك‬ anche metrop prevalent ‫ةنيدم‬ quartiere i le attivitàárea direzionale Metropoli di servizi. .centru istoric olitan 老城 metropolitana aire urbaine metrop ‫ةمي‬ d. ‫دقلا‬ Nelle zone rurali c’è Area ✗V‫لبلا‬ F ‫ ةد‬3 Indica area suburbie meno inquinamento. con una crocetta casco antiguo ✗ 郊區 la città che nella metropolitana e. Le metropoli sono ville V F centre trova più a nord. coppia si città con più ‫ةيحاض‬ city Esegui l’esercizio diold 300.000 abitanti. navei senza consultare periferia la carta d’Italia; 通勤 Centro storico consultala solo banlieue f. Alcune se non riesci a ‫ لق‬arlo. V F suburb città si trovano all’intern migración ✗ complet ‫نتلا‬ Periferia di aree metropolitane. migration o zgârie-nori pendular a. ✗ Roma 摩天楼 ting pendulaire g. Roma commu ✗V F ‫باحس ةحطان‬ è sempre stata Napoli la Pendolarismo b. più popolosa d’Italia. città Torino rascacielos ✗ 帶Milano megalopolis gratte-ciel h. In Italia V ✗ c. skyscra F ci per Genova 大都市 sono 3 città metropo Grattacielo ‫ةمخض✗ ةنيدم‬ Firenze litane. i. Una megalopoli V ✗ F megalópolis d. puòmégalo Palermo estender pole si Cagliari sul megalo ✗ territoriopolis di più Stati. 201 e. ✗ Venezia Megalopoli j. La megalopoli Genova ✗V F renana si estende f. ✗ Bolzano anche in Germani a. Aosta k. Una delle funzioni g. ✗V F Bologna di una città ✗ Parma è quella di fornire h. ✗ Livorno servizi ai cittadini. Pescara l. In Sicilia non ci ✗V F sono città metropo i. ✗ Ferrara litane. m. In molte città Ravenna V ✗ F tedesche il centro storico j. è stato ricostruito Salerno dopo la Seconda ✗ Bari Guerra Mondiale. 4 Indica con una n. In una città la ✗V F crocetta la città densità demografica che nella coppia trova più a nord. può superare i 5.000 si Esegui l’esercizio ab/km2. senza consultare la carta d’Europ ✗V F a; consultala solo se non riesci a 2 Completa la frase. completarlo. a. Il pendolare è a. ✗ Parigi un lavoratore che si reca Napoli ogni giorno b. ✗ Milano in città. b. Fuori dalle città Madrid la densità della popolazi c. ✗ Roma one si abbassa Atene . d. c. La città è un centro Berlino che accoglie almeno ✗ Mosca 10.000 e. abitanti. Amsterdam ✗ Amburgo d. La densità nelle aree rurali non supera f. Barcellona i 100 ✗ Firenze ab/km2. g. ✗ Lisbona e. La città ha tre Siviglia funzioni principal h. i. f. Le metropoli hanno Venezia intorno a sé un’area ✗ Budapest metropolitana. i. ✗ Vienna Lione j. Napoli ✗ Tirana

italiano

Popolazione urbana Popolazione rurale

202 202

PR_geografia_

V1_U6_180_20

5_4bz_mp.indd

202-203

© Casa Editrice G. Principato SpA

5

5 Osserva la carta

a. In quale Stato s Germania

b. A quale regione Francoforte? Reno-Meno

c. In quali Stati si sv Paesi Bassi, Belgio,

d. Come si chiama la Bruxelles-Anversa

e. Su quale mare si

a

ABILITÀ E CO

6 Lavora con la car metropolitane italian Città metropo

litana

Roma Milano Napoli Torino Palermo Bari Catania Firenze Bologna Venezia Genova Messina Reggio Calabria Cagliari


Atlantis e

AGENDA 2030

Atlantis recepisce il documento dell’ONU Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile (2015).

Che cosa si intende per sviluppo sostenibile? Ne parleremo diffusamente nel volume 3 di questo corso, ma, per comprendere quanto sia importante essere informati e agire su questo tema, riportiamo qui di seguito la definizione datane dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Lo sviluppo sostenibile è: “uno sviluppo che deve soddisfare i bisogni di oggi in modo che anche i giovani, cioè le future generazioni, possano soddisfare i propri bisogni domani” (Agenda 2030). Agenda 2030 declina 17 obiettivi che dovranno essere raggiunti nel 2030, per garantire la sopravvivenza e il benessere dei popoli sulla Terra. Poiché gli obiettivi riguardano tutti e coinvolgono il nostro agire quotidiano, ogni volta che affronteremo temi a essi collegati, troverai nel testo uno di questi simboli che te lo ricorda.

È il gioco online per scoprire i 17 obiettivi e i traguardi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.

Ciao! Sono Ray, il robot venuto dal futuro e ho bisogno del tuo aiuto! Supera le diverse sfide e scopri gli obiettivi dell’Agenda 2030. Parti in missione per salvare la Terra! © Casa Editrice G. Principato SpA

6


INDICE CONTENUTI DIGITALI

1

Unità

PRIMA DI ARRIVARE A TERRA

11

1 L’Universo

12

2 Il Sistema solare

14

3 I movimenti della Terra

16

4 Acque e terre

18

GLI STRUMENTI DELLA GEOGRAFIA

20

Lezione 1 Dove siamo?

22

Lezione 2 Le carte geografiche

24

GEO D+ Ecologia e ambiente Rappresentare la Terra. Il globo e le proiezioni geografiche 26

Lezione 3 La scala delle carte

28

Lezione 4 I punti cardinali

30

Lezione 5 Paralleli e meridiani

32

Lezione 6 Stagioni e fusi orari

34

Lezione 7 La Geografia e i dati

36

Lezione 8 L’infografica

38

2

Il Sole L’orbita della Luna In viaggio tra i Pianeti Le stagioni nei due emisferi

Videopresentazione

The true size Le proiezioni prospettiche

40

Audiosintesi

42

Esercizi interattivi

MONTAGNE, COLLINE E PIANURE

46

Videopresentazione

Il paesaggio della montagna

48

Lezione 1 Le montagne

50

Le ere geologiche

GEO D+ Ecologia e ambiente Vulcani e terremoti Lezione 2 Montagne, ghiacciai e valli

52 54

Dentro il vulcano Come si origina il terremoto Esploriamo il ghiacciaio

Lezione 3 Le montagne in Italia

56

Lezione 4 Le montagne in Europa

58

Il paesaggio della collina

60

Lezione 5 Le colline

62

Il paesaggio della pianura

64

Lezione 6 La pianura

66

Lezione 7 Le pianure in Italia

68

Lezione 8 Le pianure in Europa

70

FARE IL PUNTO

Unità

Videopresentazione

VERIFICA

GEO D+ Ecologia e ambiente Natura in pericolo Le Alpi FARE IL PUNTO VERIFICA

© Casa Editrice G. Principato SpA

La vetta del Monte Bianco

I fontanili

72 74

G. Segantini, La natura

76

Audiosintesi

78

Esercizi interattivi

7


INDICE Unità

3

CONTENUTI DIGITALI

ACQUE

82

Videopresentazione

Lezione 1 Terra e acqua

84

Il ciclo dell’acqua

Lezione 2 Oceani e mari

86

GEO D+ Ecologia e ambiente Mare mosso Lezione 3 I mari d’Italia

88

Lezione 4 I mari d’Europa

92

Il paesaggio della costa

94

Lezione 5 Le coste

96

Lezione 6 Le coste d’Italia e d’Europa

98

GEO D+ Ecologia e ambiente Il Mediterraneo, un mare in pericolo

100

Il paesaggio del fiume e delle acque interne

102

Lezione 7 I fiumi

104

Lezione 8 I laghi

106

Lezione 9 Fiumi e laghi d’Italia

108

Lezione 10 Fiumi e laghi d’Europa

110

Lezione 11 I canali

112

Il mare FARE IL PUNTO

Unità

4

VERIFICA

CLIMI

L’inquinamento del Mediterraneo

I bacini idrografici europei

114

K. Hokusai, La grande onda

116

Audiosintesi

118

Esercizi interattivi

122

Lezione 1 I fattori del clima 124 Lezione 2 I dati climatici 126 Lezione 3 Venti, cicloni e anticicloni 128 GEO D+ Ecologia e ambiente Le previsioni del tempo 130 Lezione 4 Il clima cambia 132 Lezione 5 Il clima in Italia 134 GEO D+ Ecologia e ambiente Clima e vegetazione in Italia 136 Lezione 6 Il clima in Europa 138 GEO D+ Ecologia e ambiente Flora e fauna in Europa 140 Cambiamenti climatici 142 FARE IL PUNTO 144 VERIFICA 146

© Casa Editrice G. Principato SpA

8

90

La formazione delle maree Alta e bassa marea a Tenby, timelapse

Videopresentazione

La rosa dei venti

L’effetto serra I biomi dell'Italia

A. Hondus, Una fiera sul Tamigi Audiosintesi Esercizi interattivi


INDICE Unità

5

CONTENUTI DIGITALI

POPOLI E CULTURE

150

Lezione 1 Come cambia la popolazione

152

Lezione 2 Tutti in città

154

Lezione 3 Le migrazioni

156

I rifugiati nel mondo

Lezione 4 La popolazione in Italia

158

Lezione 5 La popolazione in Europa

160

Lezione 6 Culture e popoli diversi

La densità dei Comuni italiani La densità nelle regioni europee

162

GEO D+ Cittadinanza Migranti: risorsa e problema Lezione 7 L’Europa delle lingue

164

Lezione 8 L’Europa delle religioni

168

GEO D+ Storia, societa' e culture Tutti a tavola! Il cibo è cultura SOS razzismo FARE IL PUNTO

Unità

6

VERIFICA

170 172 174

Audiosintesi

176

Esercizi interattivi

180

Lezione 1 Città e campagna

182

Lezione 2 La città

184

Lezione 3 Le città italiane GEO D+ Cittadinanza La Costituzione italiana e il territorio

190

GEO D+ Cittadinanza I problemi della città Lezione 5 Le megalopoli

194

VERIFICA

Mappa di Milano

188

192

FARE IL PUNTO

Videopresentazione

186

Lezione 4 Le città europee

Le città

100 statistiche per capire l’Italia

166

ABITARE

GEO D+ Storia, societa' e culture Il sito della città

Videopresentazione

196 198 200

Audiosintesi

202

Esercizi interattivi

© Casa Editrice G. Principato SpA

9


INDICE Unità

7

CONTENUTI DIGITALI

ATTIVITÀ ECONOMICHE Lezione 1 I settori economici Lezione 2 Il lavoro e la produzione GEO GEO D+ Economia e territorio Lavoro e squilibri sociali in Italia Lezione 3 L’agricoltura in Italia GEO GEO D+ Economia e territorio Agricoltura hi-tech e di qualità Lezione 4 L’agricoltura in Europa Lezione 5 L’industria in Italia Lezione 6 L’industria in Europa GEO D+ Storia, societa' e culture La rivoluzione industriale Lezione 7 Le fonti energetiche Lezione 8 Il terziario in Italia Lezione 9 Il terziario in Europa L’industria

8

208

L’economia circolare

210 212

Lavoro e occupazione in Europa

214 216

L’agricoltura biologica

218 220

L’industria manifatturiera

222 224 226

Le fonti energetiche

228

I siti UNESCO in Italia

230 232 Audiosintesi

VERIFICA

236

Esercizi interattivi

VIAGGIARE

240

Lezione 1 Il sistema delle comunicazioni Lezione 2 Strade e ferrovie d’Europa GEO GEO D+ Economia e territorio La logistica Lezione 3 Spostarsi in città Lezione 4 Spostarsi in cielo Lezione 5 Spostarsi sull’acqua GEO GEO D+ Economia e territorio Grandi vie d’acqua d’Europa Lezione 6 Un mondo connesso Strade per viaggiare

242

FARE IL PUNTO VERIFICA

© Casa Editrice G. Principato SpA

10 10

Videopresentazione

234

FARE IL PUNTO

Unità

206

244

Videopresentazione

Treni ad alta velocità

246 248

Il car sharing

250

Il traffico aereo in tempo reale Il traffico marittimo in tempo reale

252 254 256 258 260

Audiosintesi

262

Esercizi interattivi



2

Unità

MONTAGNE, COLLINE E PIANURE

© Casa Editrice G. Principato SpA

46


L

a superficie dei continenti è formata dalle montagne, dalle

colline e dalle pianure. L’Europa è un piccolo continente, ma presenta catene montuose elevate, vaste pianure e zone collinari distribuite dappertutto. La parte settentrionale e centrale, più antica dal punto di vista geologico, presenta montagne basse, dalle forme arrotondate, mentre la parte meridionale ha catene montuose più giovani, alte anche oltre 5.000 metri, con profili aguzzi e frastagliati. Le colline europee sono in gran parte frutto dell’erosione delle montagne più antiche o dell’azione dei ghiacciai che, nel passato, hanno ricoperto la parte settentrionale e centrale del continente. Le pianure europee si sono invece originate prevalentemente per l’azione dei fiumi, che hanno trasportato detriti a valle formando vaste pianure alluvionali.

Guarda la videopresentazione dell’Unità, apri l'Atlante poi mettiti alla prova.

Videopresentazione

Osserva la carta fisica dell’Europa di pp. 22-23 dell’Atlante e inserisci il nome di tutte le catene montuose che riconosci. Osserva la carta politica dell’Europa di pp. 10-11 dell’Atlante e scrivi sulla carta fisica a quale Stato appartengono le catene che hai identificato. Cerca sulla carta fisica di pp. 6-7 dell’Atlante i nomi di tutte le cime che superano i 4.000 metri. Leggi poi la Lezione 1 di questa Unità a p. 50: saprai quali sono le montagne più “giovani” dell’Europa. Sempre osservando la carta fisica di pp. 6-7 dell’Atlante, indica quali sono gli Stati più montuosi e quelli più pianeggianti d’Europa. Può esserti utile fare un confronto con la carta politica di pp. 10-11. © Casa Editrice G. Principato SpA

47


IL PAESAGGIO DELLA MONTAGNA 1

4 2

3

17

11

15

10

5

La montagna si sviluppa oltre i 600 metri

coperte dalla neve 3 o dai ghiacciai 4 .

di altitudine. In una montagna si possono

La neve e i ghiacciai, sciogliendosi in parte

distinguere diverse parti, come si può vedere

durante la primavera e l’estate, alimentano

dal disegno. La parte culminante è la vetta 1

numerosi torrenti 5 .

e i suoi fianchi sono i versanti 2 , spesso

Quando sono vicine una all’altra le montagne

molto ripidi. La montagna è un territorio

formano le catene montuose, una barriera

difficile da raggiungere e per questo in gran

spesso difficile da superare. Per questo

parte spopolato.

l’uomo ha realizzato i trafori 6 e ha

Oltre i 2.500 metri di altitudine non ci sono

tracciato sentieri e strade dove l’altitudine è

centri abitati, non crescono gli alberi e la

minore, cioè in corrispondenza di un valico

vegetazione è formata solo da erbe basse e

(o passo) 7 . Il valico talvolta mette in

muschi. Oltre i 3.000 metri il paesaggio è

comunicazione due valli 8 , profonde incisioni

costituito prevalentemente di rocce, in parte

delimitate dai pendii della montagna.

© Casa Editrice G. Principato SpA

48 48


MONTAGNE, COLLINE E PIANURE

Unità

2

7

16 8 9 6

13

14

12

I centri abitati si trovano nelle zone più basse

energia: in alcune valli sono state costruite

di montagna: oltre i 1.000 metri di altitudine

le dighe 12 , grazie alle quali si sono formati

si tratta di piccoli paesi, mentre più in basso è

laghi artificiali 13 per raccogliere l’acqua

possibile trovare anche piccole città.

necessaria al funzionamento delle centrali

Le attività più antiche e tradizionali di chi

idroelettriche 14 .

abita la montagna sono l’allevamento del

L’attività più recente che si è inserita nel

bestiame e lo sfruttamento dei boschi 9 .

paesaggio della montagna è il turismo. Per

Per queste attività si è iniziato a modificare

praticare lo sci sono stati costruiti gli impianti

il paesaggio, per esempio eliminando zone

di risalita 15 e sono state disboscate vaste

boschive per dar spazio a prati 10 per il

zone per creare le piste di discesa 16 .

pascolo 11 .

Il turismo ha contribuito a ingrandire molti

In seguito la montagna è stata sfruttata anche

villaggi 17 e ha reso necessaria la costruzione

per la sua ricchezza d’acqua, utile per produrre

di nuove strade e di edifici commerciali.

© Casa Editrice G. Principato SpA

49


Lezione

1 LE MONTAGNE Il processo di formazione delle montagne si chiama orogenesi. Le montagne hanno una storia molto antica, infatti si sono formate milioni di anni fa ma non tutte nello stesso periodo. Alcune montagne sono molto antiche e hanno forme arrotondate. Altre montagne sono invece giovani e hanno cime aguzze e frastagliate.

Montagne antiche, montagne giovani

Parola di Geografo Geologia: scienza che studia come si è formato e come è fatto al suo interno il nostro Pianeta.

La formazione delle montagne si definisce orogenesi (dal greco óros, “rilievo”, e ghénesis, “origine”). Non tutte le montagne si sono però formate nello stesso periodo. Alcune sono antiche perché si sono formate centinaia di milioni di anni fa. Altre sono considerate giovani perché si sono formate più recentemente, comunque qualche decina di milioni di anni fa. I tempi della geologia sono molto diversi dai nostri, per cui le Alpi sono considerate montagne giovani anche se hanno più di 100 milioni di anni. Nello spazio europeo ci sono state 4 orogenesi, cioè 4 fasi di formazione delle montagne: orogenesi precambriana, caledoniana, ercinica, alpina. Quando la montagna è giovane le cime sono aguzze e frastagliate perché non hanno ancora subito l’erosione, cioè non sono ancora state “consumate” dagli agenti atmosferici come l’acqua, il gelo e il vento. Le montagne vecchie hanno invece forme arrotondate dalla lunga azione erosiva degli agenti atmosferici.

Il monte Elbrus (Caucaso).

© Casa Editrice G. Principato SpA

50 50


Unità

2

MONTAGNE, COLLINE E PIANURE

GEO EO D+ G La formazione del continente europeo

Il Ben Nevis, in Scozia.

Le ere geologiche

OCEANO

tico

Mare del Nord

Bal

Caledoniana Ercinica

sit lor do

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Le quattro orogenesi Precambriana

m

M

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Alpina

OCEANO AT L A N T I C O M

a

a rC sp

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Mar Nero

M a r M

1 Era arcaica (orogenesi precambriana) Da 4,5 miliardi a 600 milioni di anni fa circa. L’erosione ha spianato queste montagne antiche che oggi presentano forme quasi pianeggianti. Si trovano nel Nord dell’Europa. 2 Era primaria (orogenesi caledoniana ed ercinica). Da 600 milioni a 250 milioni di anni fa circa. Sono le montagne dell’Europa settentrionale e centrale. 3 Era secondaria e terziaria (orogenesi alpina). Da 250 a 2 milioni di anni fa circa. Sono le montagne dell’Europa meridionale e dell’Islanda. 4 Era quaternaria. Da 2 milioni di anni fa a oggi. Si sono formate vaste pianure.

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ARTICO

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i t e r r a n e o

Tutto chiaro? 1 Completa.

3 Scegli (cancella l’errore).

Le montagne hanno un’origine molto perché si sono formate di anni fa. 2 Definisci (metti una crocetta). La formazione delle montagne si chiama: morfologia. rilievologia. orogenesi.

Le montagne sono rilievi che superano 1.600/600 metri di altitudine; se sono antiche hanno forme arrotondate/aguzze e sono più/meno alte. 4 Completa. a. Le Alpi sono considerate montagne

.

b. In Europa ci sono state 4 fasi di formazione delle montagne: precambriana, , ercinica,

.

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51


GEO D+

Ecologia e ambiente

VULCANI e TERREMOTI

Oltre alla formazione delle montagne, altri due importanti fenomeni hanno origine all’interno della Terra: le eruzioni vulcaniche e i terremoti.

Com’è fatto un vulcano Le eruzioni vulcaniche sono fuoriuscite di magma, cioè di roccia fusa che risale in superficie da una spaccatura della crosta terrestre. Quando il magma si accumula costruisce un vulcano, un rilievo dalla forma conica. Come si può vedere dal disegno alla sommità di un vulcano c’è un’apertura a imbuto, cioè il cratere A , che costituisce lo sbocco del camino vulcanico B attraverso il quale sale il magma. I materiali eruttati sono di diversa natura: lava, cenere, lapilli, gas, vapore acqueo. I vulcani possono eruttare in modo “tranquillo” o in modo esplosivo: in quest’ultimo caso si tratta di vulcani molto pericolosi. Circa il 90% dei vulcani non si vedono perché sono sottomarini, si trovano cioè lungo le catene montuose situate sul fondo degli oceani. Sulla superficie terrestre i vulcani attivi sono oltre 1.300. I più importanti vulcani attivi europei si trovano in Italia e in Islanda. © Casa Editrice G. Principato SpA

5252

A

B

Dentro il vulcano


GEO D+ I terremoti I terremoti (dal latino terrae motus, “movimento della Terra”) sono vibrazioni causate da improvvisi movimenti di masse rocciose all’interno della crosta terrestre. I terremoti sono detti anche sismi o scosse telluriche. Come puoi vedere nel disegno, quando, all’interno della Terra, una massa di roccia si rompe, una parte dell’energia liberata si propaga sotto forma di onde sismiche, onde che quando arrivano in superficie causano la vibrazione del suolo, cioè un terremoto. Il punto in cui ha inizio la rottura della roccia si chiama ipocentro. La proiezione verticale dell’ipocentro sulla superficie terrestre si chiama epicentro e corrisponde all’area dove il terremoto provoca i danni maggiori. Se si è vicini all’epicentro, si può distinguere l’arrivo di onde diverse, secondo una successione di vibrazioni che sono sussultorie (su/giù) e ondulatorie (destra/sinistra). La misura della gravità di un terremoto viene definita magnitudo ed è espressa con un numero decimale (fino a oggi il terremoto più grave è stato quello avvenuto nel 1960 in Cile di magnitudo 9,5). La maggior parte dei terremoti si verifica lungo i margini delle placche in cui è divisa la Terra.

epicentro

ipocentro

onde sismiche

Come si origina il terremoto

L’origine dei terremoti

Quando l’Italia trema L’Italia si trova lungo la linea, molto instabile, dove la placca africana incontra quella euroasiatica (Europa + Asia), e quindi il territorio del nostro Paese è sismico per circa il 60%, come si può vedere sulla carta. Negli ultimi due secoli in Italia sono morte in seguito ai terremoti oltre 180.000 persone. I terremoti hanno causato danni molto gravi perché in Italia le abitazioni dei centri storici sono molto antiche e anche le costruzioni più moderne raramente sono state costruite con criteri antisismici, come avviene per esempio in Giappone o negli Stati Uniti.

faglia

Pericolosità BASSA

Bolzano Trento

Aosta Milano

Venezia

Torino

Genova

Bologna

Firenze

Pericolosità ELEVATA

Ancona Perugia

Pericolosità ALTA

L’Aquila ROMA Campobasso

WebQuest

Bari Napoli

L’Etna L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (I.N.G.V.) si occupa di aggiornare i dati relativi ai terremoti, specificando la zona, l’ora, la profondità, la magnitudo. Si occupa inoltre dell’attività dei vulcani, per esempio dell’Etna, il più grande vulcano attivo europeo. Cerca in Rete il sito della Sezione di Catania dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (www.ingv.it) e ricerca se negli ultimi tre anni l’Etna ha avuto eruzioni rilevanti.

Pericolosità MEDIA

Trieste

Potenza

Cagliari Catanzaro

Palermo

I l rischio sismico in Italia © Casa Editrice G. Principato SpA

53 53


Lezione

2 MONTAGNE, ghiacciai e valli I ghiacciai erodono le rocce e producono grandi quantità di detriti. I detriti, scendendo in basso, scavano profonde e ampie valli a U. Anche i fiumi, scorrendo verso il basso, erodono le rocce e formano strette valli a V.

I ghiacciai e l’erosione: morene e valli a U bacino collettore limite delle nevi p e renni

morena mediana crepacci

morena laterale

fronte del ghiacciaio lago glaciale

Come è fatto un ghiacciaio Esploriamo il ghiacciaio

I ghiacciai modellano il paesaggio attraverso tre fasi: l’erosione, il trasporto e la deposizione. I ghiacciai infatti erodono le rocce producendo grandi masse di detriti che, trasportati verso valle, si depositano e si accumulano. I detriti – roccia, sabbia, argilla – abbandonati dai ghiacciai nella fase del loro ritiro si chiamano morene. Molte regioni collinari hanno proprio questa origine (colline moreniche). I ghiacciai erodendo la roccia scavano anche profonde valli, che presentano pareti ripide e fondo largo e piatto, a forma di U. Infatti durante l’era Quaternaria il ghiaccio, scendendo lentamente, ha eroso i fianchi della valle e ha reso lisce le rocce, passando su di esse come una lima. Soprattutto dove il terreno è costituito da rocce tenere, la valle si presenta molto larga e quindi spesso vi sorgono anche città, vi passano grandi vie di comunicazione e l’uomo trova condizioni ambientali favorevoli per svolgere le attività economiche. Queste valli sono quindi lo spazio più importante delle regioni montane.

Valli a V Parola di Geografo Valle: incisione delimitata dai pendii di una montagna che si congiungono lungo una striscia più o meno ampia di terreno, il fondovalle.

Valle a U

Le valli che non sono state interessate dalle glaciazioni hanno una forma a V e sono modellate da un fiume; che ne ha eroso solo il fondo e che continua a scorrere in un fondovalle molto stretto. Hanno questo profilo molte valli minori della catena alpina e quasi tutte le valli appenniniche, che a volte sono molto impervie, fino ad assumere la forma di profonde gole. Per questo motivo, qui gli uomini hanno scelto di abitare, piuttosto che i fondovalle, le colline.

Valle a V © Casa Editrice G. Principato SpA

54 54


MONTAGNE, COLLINE E PIANURE

GEO GEO D+

Un’era geologica dominata dai ghiacci I ghiacciai sono stati i protagonisti di un’intera era geologica, l’era Quaternaria (o Neozoica). Circa 3 milioni di anni fa, nella sua prima parte detta Pleistocene, quest’era ha profondamente modificato l’aspetto delle terre emerse già esistenti, perché è stata caratterizzata da imponenti fenomeni di erosione e sedimentazione. Molte delle pianure, dei laghi, delle valli, delle coste che oggi vediamo sono un’eredità di quest’era, in cui si sono verificate grandi glaciazioni. Come puoi vedere nella carta, forti abbassamenti di temperatura hanno portato una parte notevole dell’Europa a coprirsi di ghiaccio. L’estensione dei ghiacci non fu però costante: si verificarono periodi di avanzamento (periodi glaciali) alternati a periodi di ritiro (periodi interglaciali). I geologi hanno individuato 4 grandi ere glaciali durante le quali la coltre gelata raggiunse in più punti spessori di 2-3.000 metri. L’azione dei ghiacci è stata rilevante ovunque: dalla Scandinavia alle isole britanniche, dalla Polonia all’Italia. Nel nostro Paese i ghiacciai sono avanzati sino quasi ai bordi della Pianura Padana e ci hanno lasciato come testimonianza del loro passaggio i laghi prealpini (Como, Maggiore, Garda, Iseo) e le colline moreniche che segnano il confine meridionale di alcuni di essi.

La formazione del lago di Garda

Unità

2

L ’estensione dei ghiacciai in Europa durante l’era Quaternaria

anfiteatro anfiteatro morenicomorenico

Mincio Mincio Adige

Adige

Tutto chiaro? 1 Completa. I ghiacciai producono molti

3 Scegli (cancella l’errore).

le rocce e .

Le valli appenniniche/alpine non sono state modellate dai ghiacciai e sono strette/larghe a forma di V.

2 Definisci (metti una crocetta). Le valli molto ampie formate dai ghiacciai hanno una forma a: V U C

4 Completa.

Lorem ipsum Lorem ipsum dei In Europa l’estensione ghiacciai non è stata costante: a periodi di avanzamento (periodi ) si sono alternati periodi di ritiro (periodi ).

© Casa Editrice G. Principato SpA

55


Lezione

3 LE MONTAGNE in Italia Le montagne italiane appartengono a due catene principali: le Alpi, che si estendono nella parte settentrionale del Paese, e gli Appennini, che si allungano nella parte centro-meridionale. Nelle Alpi molte cime superano i 4.000 metri di altitudine, per esempio il Monte Bianco (4.810 m), al confine con la Francia, che è anche la vetta più alta. Gli Appennini sono meno alti delle Alpi: la maggior parte delle cime non supera i 2.000 metri di altitudine. Fa eccezione solo il Gran Sasso, in Abruzzo, che è alto 2.912 metri.

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Le caratteristiche delle Alpi

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Le Alpi – che si estendono per oltre 1.000 chilometri in lunghezza e da 150 a 300 in larghezza – formano una barriera fra l’Italia e alcuni Paesi europei (Francia, Svizzera, Austria, Slovenia). Valli, valichi e trafori permettono comunque facili comunicazioni tra l’Italia e l’Europa. Numerose cime superano i 4.000 metri: la vetta più elevata confina con la Francia, ed è il Monte Bianco (4.810 m), situato in Valle d’Aosta, cioè nella sezione occidentale dell’arco alpino. Una parte notevole dei massicci alpini è formato da rocce dure, granitiche, e spesso quindi il paesaggio è caratterizzato da forme aguzze. Nelle Alpi Orientali si trova il gruppo montuoso delle Dolomiti, composte da una roccia molto particolare, la dolomia, che dà vita a paesaggi bellissimi, tanto che queste Alpi sono state dichiarate dall’Unesco Patrimonio mondiale dell’umanità. La catena alpina è più stretta a Ovest, in corrispondenza del Piemonte, dove mancano le Prealpi, che invece troviamo in Lombardia, in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia. Le Prealpi non superano i 2.000-2.500 metri e costituiscono una zona di passaggio tra l’area montana e la Pianura Padana. Le Prealpi hanno in genere forme più arrotondate perché formate da rocce calcaree, più tenere.

e

n n

in

i

La distribuzione dei rilievi sul territorio italiano

metri

P.ta Marguareis 2651

Presanella 3556

Gr. Paradiso 4061

Monviso 3841

M. Bianco 4810

Colle di Cadibona 440 Rocciamelone 3538

Grigna 2410

M. Cervino 4478

P.zo Martello 2459

M. Disgrazia 3678

Ortles 3899

P.zo di Coca 3052 Adamello 3554

M. Rosa 4633 M. Leone 3552

Bernina 4050

5000 4000 3000 2000 1000 0

Il profilo altimetrico delle Alpi © Casa Editrice G. Principato SpA

56 56

Cima Tosa 3173 Palla Bianca 3736 M. Pasubio 2235 Cima Dodici 2341

Marmolada 3342 M. Grappa 1774 P.co dei Tre Signori 3499

M. Coglians 2780 M. Canin 2585


Unità

2

MONTAGNE, COLLINE E PIANURE curioso no

so

vetta del Monte Bianco

Il Monte Bianco è la cima più alta d'Italia? Il Monte Bianco è la vetta più alta delle Alpi (4.810 m). Si trova tra l’Italia (Valle d’Aosta) e la Francia (Alta Savoia). Il confine tra i due Stati dovrebbe passare proprio sulla vetta, seguendo la linea dello spartiacque. Questo è il confine valido per l’Italia, con la vetta divisa in due, tra Italia e Francia. La Francia considera invece ancora valido un trattato del 1865 in base al quale la vetta è tutta in territorio francese. Molte carte geografiche italiane e straniere riportano il confine valido per l’Italia; altre riportano invece il confine definito da quel trattato. Lo fa per esempio la carta digitale di Google, come vedi qui accanto.

FRANCIA

ITALIA

La vetta del Monte Bianco

C arta digitale di Google.

Le caratteristiche degli Appennini Il colle di Cadibona, situato alle spalle di Savona, in Liguria, segna il punto di unione tra la catena alpina e la catena appenninica. Gli Appennini si estendono per circa 1.500 chilometri dalla Liguria alla Calabria (con una continuazione oltre lo Stretto di Messina, con l’Appennino Siculo). La maggior parte delle cime non supera i 2.000 metri, ma la vetta più elevata, il Gran Sasso, in Abruzzo, raggiunge i 2.912 m. L’Appennino è formato in prevalenza da rocce calcaree e argille, quindi da rocce più tenere di quelle delle Alpi: per questo è particolarmente soggetto a frane.

M. Pisanino (Apuane) 1946 Colle di Cadibona M. Cusna 2121 440 M. Cimone 2165 M. Lesima 1274 M. Fumaiolo 1407 M. Maggiorasca 1799

M. Falterona 1654

M. Viglio 2156 M. Amaro 2795 ( La Maiella) M. Greco 2283 La Meta 2241 M. Miletto 2050

M. Velino 2487 Gr. Sasso 2912 M. Gorzano 2458 M. Terminillo 2213

M. Vettore 2476 M. Pennino 1570 M. Catria 1701

I l profilo altimetrico degli Appennini

M. Sirino 2007 Vesuvio 1279 M. Vulture 1327 M. Cervialto 1809 M. Volturino 1836

metri

M. Pollino 2267 M. Montea 1785 Catena Costiera 1389 La Sila 1929

M. Pecoraro 1420

Etna 3340

M. Soro 1847 Le Madonie 1979 Montalto1956

M. Cammarata 1578 5000 4000 3000 2000 1000 0

Tutto chiaro? 1 Completa. In Italia ci sono due catene principali: le , e gli . 2 Definisci (metti una crocetta). Molte cime delle Alpi superano i: 6.000 metri di altitudine. 5.000 metri di altitudine. 4.000 metri di altitudine.

3 Scegli (cancella l’errore). Le Prealpi superano/non superano i 2.000-2.500 metri di altitudine e sono una zona di passaggio tra l’area montana/collinare e la Pianura Padana. 4 Completa. La maggior parte delle cime non supera i 2.000 metri di altitudine; tuttavia la vetta più elevata, il Gran Sasso (in ), raggiunge i metri.

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57


Lezione

4 LE MONTAGNE in Europa Le montagne europee più giovani e alte si sono formate durante l’orogenesi alpina a causa della placca africana che ha spinto contro quella eurasiatica. Queste montagne si trovano soprattutto nella parte sud-orientale del continente, per esempio le Alpi e il Caucaso. Le montagne europee più antiche e meno alte si trovano invece soprattutto nella parte nord-orientale: hanno forme arrotondate e non superano i 2.000 metri di altitudine.

Alpi Giulie in Slovenia.

Dove si trovano le montagne più alte Le montagne più alte e più giovani si sono formate quando la placca africana ha esercitato una forte pressione sulla placca eurasiatica (Europa + Asia) e hanno avuto origine dall’orogenesi alpina. Le Alpi hanno ben 16 cime che superano i 4.000 metri, ma è nella catena del Caucaso, nella parte sudorientale del continente, verso l’Asia, che si trovano le cime più alte d’Europa, cime che superano ampiamente i 5.000 metri (Elbrus, 5.642 m). A Est si trovano anche le catene dei Carpazi (Gerlach, 2.655 m) e dei Balcani (Botev, 2.371 m). Nell’estremità occidentale del continente, tra Spagna e Francia, si allungano invece i Pirenei, dove una decina di cime superano i 3.000 metri (Pico de Aneto, 3.404 m), mentre nel Sud della Spagna si trova la Sierra Nevada dove sono oltre una ventina le vette che superano i 3.000 metri (Mulhacen, 3.478 m). Gli Appennini, come abbiamo visto, nella loro parte più elevata sfiorano i 3.000 metri (Gran Sasso, 2.912 m).

La distribuzione dei rilievi sul territorio europeo OCEANO ARTICO sit

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Alture di Mosca Rialto Centrale Russo

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Alpi Transilvaniche

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Sistema Betico

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Sistema Centrale

Massiccio Centrale Pirenei

Tat ra Sudeti Selva Boema


MONTAGNE, COLLINE E PIANURE

Unità

2

Montagne antiche dalle forme arrotondate Le montagne più antiche hanno subito una forte erosione e quindi presentano forme arrotondate e altitudini modeste, mai superiori ai 2.000 metri. A Nord e a Nord-est del continente si passa dalle lievi ondulazioni delle alture della Penisola Scandinava e della Russia alle montagne delle isole britanniche (Ben Nevis, in Scozia, 1.343 m), sino ad arrivare al Massiccio Centrale francese (Puy de Sancy, 1.886 m). Nelle regioni centro-orientali del continente si trovano rilievi con un’altitudine media intorno ai 1.000 metri: la Selva Nera, i Sudeti, i monti Metalliferi e i Tatra, sino ad arrivare agli Urali, in Russia, che segnano il confine orientale dell’Europa.

I monti Tatra, in Slovacchia.

Tutto chiaro? 1 Completa. Le montagne più alte e più d’Europa si sono formate quando la placca ha fatto una forte pressione sulla placca . 2 Definisci (metti una crocetta). Le cime europee più alte si trovano: sugli Urali e sul Caucaso. sui Balcani e sulle Alpi. sul Caucaso e sulle Alpi.

3 Scegli (cancella l’errore). Le montagne più antiche si trovano nella parte sud‑orientale/nord-orientale del continente: hanno forme arrotondate e cime inferiori/superiori ai 2.000 metri di altitudine. 4 Completa. Nelle regioni dell’Europa ci sono rilievi che hanno un’altitudine media di metri: la , i Sudeti, i monti Metalliferi, i monti Tatra e gli , che ne segnano il confine orientale.

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IL PAESAGGIO DELLA COLLINA

2 4

6

5

La collina si sviluppa tra i 200 e i 600 metri

dall’arrivo dei nemici: nell’Italia centrale, una

di altitudine e ha forme dolci e ondulate.

zona d’Europa tra le più ricche di colline, ci

In collina si praticano da millenni le attività

sono molti antichi borghi 1 edificati sulle

agricole, come la coltivazione dei campi,

alture.

l’allevamento e lo sfruttamento delle foreste.

Le zone collinari sono da sempre più adatte

Nell’antichità spesso l’uomo preferiva abitare le

al popolamento rispetto alla montagna e per

colline per stare lontano dalle zone di pianura,

questo il loro paesaggio è stato maggiormente

spesso paludose e malsane.

trasformato dall’uomo.

Dalle colline inoltre era più facile difendersi

Lo sviluppo dell’agricoltura ha lasciato sempre

© Casa Editrice G. Principato SpA

60 60


MONTAGNE, COLLINE E PIANURE

Unità

2

1

10

9

7 3

8

meno spazio ai boschi 2 e in molte zone

vigneti 6 e nella coltura dell’olivo.

l’uomo ha modificato la forma delle colline,

In collina si sono sviluppate inoltre piccole

trasformando i pendii in terrazze per rendere

e medie industrie 7 e, contemporaneamente

più facile la coltivazione.

alla crescita dei centri abitati, sono aumentate

Il terrazzamento 3 serve inoltre per impedire

le strade 8 e le ferrovie che li collegano.

le frane e i calanchi 4 , cioè l’erosione a

Nel paesaggio collinare si trovano anche

cui sono soggetti i terreni ripidi quando

insediamenti turistici 9 , spesso vicino

non sono coltivati. Molte zone collinari sono

ai laghi 10 , ai fiumi e nelle zone dove il

specializzate negli alberi da frutto 5 , nei

paesaggio è più bello.

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61


Lezione

5 LE COLLINE Le colline hanno varia origine: tettonica, vulcanica, sedimentaria e glaciale. Il 41,6% del territorio italiano è occupato da colline. Esse sono molto adatte alle attività umane, soprattutto quelle agricole e dell’allevamento. Negli ultimi decenni si sono molto sviluppate anche le attività legate al turismo, grazie alla bellezza dei paesaggi collinari italiani. Anche l’Europa è ricca di colline: esse si sono formate soprattutto a causa dell’erosione di antiche montagne o dell’azione dei ghiacciai.

so

curioso no

Che cosa sono i detriti? I detriti sono frammenti di roccia di varie dimensioni. Questo pietrisco si forma quando le rocce vengono frantumate dall’azione del vento, dell’acqua, del ghiaccio. Si definiscono detriti alluvionali quelli formati dall’azione dei fiumi e detriti morenici quelli frantumati dall’azione del ghiaccio. Le colline formate dai detriti depositati dai ghiacciai si chiamano colline moreniche e hanno in genere forma allungata. La Serra d’Ivrea, in Piemonte, è la più grande formazione morenica di tutta l’Europa. Emerge sulla Pianura Padana come una collina rettilinea lunga oltre 25 chilometri.

L’origine delle colline In base alla loro origine, le colline possono essere: • di origine tettonica, cioè formatesi, come le montagne, per il corrugamento della crosta terrestre; • di origine vulcanica, formate dal magma; • di origine sedimentaria, formate da materiali trasportati dai fiumi e dal vento; • di origine glaciale, formate da morene, cioè da accumulo di detriti trascinati verso valle dai ghiacciai (vedi p. 54).

Le colline dominano il paesaggio italiano Il 41,6% dell’Italia è occupato dalle colline, che costituiscono il paesaggio predominante del nostro Paese. In alcune regioni dell’Italia centrale, come la Toscana e l’Umbria, addirittura circa il 70% del territorio è collinare. Le colline italiane hanno origini diverse. Colline di origine tettonica sono per esempio le Langhe e il Monferrato in Piemonte o il Chianti in Toscana; origine glaciale hanno le colline intorno al lago di Garda o la Serra d’Ivrea in Piemonte; di origine vulcanica sono le colline del Lazio e i colli Euganei in Veneto. Le colline costituiscono un ambiente molto favorevole alle attività dell’uomo. Soprattutto negli ultimi decenni il turismo ha dato un forte impulso all’economia delle zone collinari.

La Serra di Ivrea, in Piemonte.

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62 62


MONTAGNE, COLLINE E PIANURE L’attività turistica si è affiancata o talvolta sostituita alle tradizionali attività legate all’allevamento e all’agricoltura. Vigneti e uliveti si alternano a boschi, a campi coltivati e a prati destinati al pascolo. I centri abitati in genere si trovano arroccati sulle cime, a dominare uno dei più bei paesaggi del nostro continente. Numerosi prodotti per cui l’Italia è famosa nel mondo arrivano dalle pendici di colline piemontesi o toscane: vini come il Chianti o il Barolo sono eccellenze che fanno parte del nostro patrimonio enogastronomico.

Colline d’Europa Anche l’Europa è ricca di colline, in gran parte frutto dell’erosione delle montagne più antiche o dell’azione dei ghiacciai. A Nord troviamo i sistemi collinari della Gran Bretagna e della penisola Scandinava, a Nord-est le colline che punteggiano il territorio russo, al centro le colline francesi, belghe (Ardenne) e tedesche (Massiccio Renano), a Sud del continente vaste zone collinari attraversano la penisola Iberica, fino alla penisola Balcanica, passando per l’Italia.

Colline a ridosso dell’abitato di Bergen, in Norvegia.

La regione delle Ardenne in Belgio.

Tutto chiaro? 1 Completa.

3 Scegli (cancella l’errore).

Le colline possono essere di origine: , vulcanica, sedimentaria, . 2 Definisci (metti una crocetta). Il territorio italiano occupato dalle colline è: l’1,6%. il 41,6%. il 51,6%.

Le colline di origine glaciale/tettonica sono formate da morene, cioè dall’accumulo di detriti trascinati verso il basso dall’azione del ghiaccio/vento. 4 Completa. Le colline sono ambienti molto alle attività dell’uomo soprattutto quelle legate all’agricoltura e all’allevamento. Negli ultimi decenni si sono sviluppate molto anche le attività legate al .

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Unità

2


IL PAESAGGIO DELLA PIANURA

11 8

10

12

9

La pianura è una superficie prevalentemente

l’ambiente della pianura in epoche molto

piatta che si alza a pochi metri dal livello

lontane. Nell’antichità era occupato da grandi

del mare: in genere non supera i 200 metri

foreste che sono state tagliate per usare

di altitudine. La maggior parte delle pianure

il legname, per fare spazio all’agricoltura e

è stata formata dal deposito dei detriti

all’insediamento dei contadini. Gli interventi

trasportati dai fiumi 1 , che scendono dalle

dell’uomo hanno favorito il popolamento delle

montagne e dalle colline. Per questo motivo

pianure, che sono diventate le aree in cui

le pianure sono leggermente inclinate verso

si concentra la maggior parte degli abitanti

il mare, in cui i fiumi hanno la foce.

dell’Europa. In pianura sono cresciute le

Il terreno delle pianure, formato da ghiaia e

metropoli 2 , cioè le città più grandi che

da terra, è molto adatto allo sviluppo della

hanno intorno a sé vaste aree occupate da zone

vegetazione. L’uomo ha iniziato a trasformare

industriali 3 e da altri centri minori 4 .

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MONTAGNE, COLLINE E PIANURE

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1

4

3

2 6

7

Nelle aree di pianura dove il popolamento è

il tipico insediamento di chi lavora la terra.

più intenso lo spazio è occupato inoltre da

Spesso le pianure sono inoltre attraversate

centri commerciali 5 , da magazzini di deposito 6 e dalle grandi infrastrutture di trasporto (autostrade 7 , aeroporti 8 , stazioni e linee ferroviarie 9 ). Anche le attività agricole 10 sono molto sviluppate, perché in pianura i campi possono

da una fitta rete di canali 12 , costruiti per l’irrigazione delle campagne e utilizzati, insieme ad alcuni grandi fiumi, per il trasporto di merci. L’intensità degli insediamenti e delle attività

avere un’estensione molto grande ed è facile

economiche ha avuto un forte impatto sul

utilizzare i mezzi meccanici per le diverse fasi

paesaggio naturale delle pianure: oggi molte

della coltivazione. Nella Pianura Padana, la

di queste aree presentano gravi problemi di

più grande pianura italiana, la cascina 11 è

inquinamento sia dei terreni che dell’aria.

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Lezione

6 LA PIANURA Le pianure possono avere diversa origine: tettonica (che può essere di sollevamento, come il Tavoliere delle Puglie, o di sprofondamento, come il Campidano), vulcanica (come la Pianura Campana), di erosione (come il Bassopiano Sarmatico), e alluvionale (come la Pianura Padana). Alcune pianure sono poi di origine artificiale, cioè sono state create dall’uomo, che ha prosciugato i fondali marini (come nei Paesi Bassi) oppure ha bonificato i terreni paludosi (come l’Agro Pontino, nel Lazio).

Le pianure hanno diversa origine In base alla loro origine le pianure possono essere di quattro tipi. • Pianure tettoniche (di sollevamento/sprofondamento). Lo scontro di placche che porta alla formazione delle montagne e delle colline può anche sollevare e far emergere lentamente antichi fondali marini. Alzandosi sopra il livello del mare i fondali tendono a prosciugarsi e a trasformarsi in pianure: nascono così le pianure di sollevamento (come nel caso del Tavoliere delle Puglie). Le pianure di sprofondamento sono quelle che si formano in seguito all’abbassarsi del terreno, sempre dovuto ai movimenti della Terra (come nel caso del Campidano in Sardegna). • Pianure vulcaniche (di sedimentazione). Le pianure possono nascere anche dalla sedimentazione dei materiali (ceneri, lava) eruttati dai vulcani. Questi materiali si depositano intorno al vulcano, colmando i dislivelli del terreno e formando una distesa pianeggiante (come nel caso della Pianura Campana ai piedi del Vesuvio). Queste pianure sono particolarmente fertili e quindi densamente abitate.

Il Tavoliere delle Puglie.

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MONTAGNE, COLLINE E PIANURE

Unità

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so

curioso no

La Pianura Padana in Piemonte.

• Pianure di erosione. Una pianura può essere il risultato dell’erosione di montagne antiche: il vento, i ghiacciai e i fiumi consumano gradualmente le rocce, abbassando i rilievi. Nel corso di milioni di anni, in questo modo, intere aree montuose possono trasformarsi in aree pianeggianti. Un esempio di grande pianura di erosione è la pianura russa, chiamata anche Bassopiano Sarmatico. • Pianure alluvionali (erosione + sedimentazione). Sono le pianure formatesi grazie all’opera dei fiumi che, nel corso di milioni di anni, hanno trasportato a valle dei sedimenti, cioè dei detriti erosi dalle montagne. Un esempio è la Pianura Padana.

Che cos’è una bonifica? La bonifica è un’attività destinata a rendere un terreno adatto all’agricoltura. Viene praticata nei terreni paludosi, in cui le acque stagnanti non consentono le coltivazioni. Bonificare significa prosciugare il terreno e costruire canali in cui raccogliere le acque, utilizzarle per l’irrigazione e far scorrere quelle che non servono verso un fiume o verso il mare. Per prosciugare i terreni un tempo si usavano i mulini a vento, oggi si utilizzano le idrovore, enormi pompe in grado di assorbire grandi masse d’acqua. Impianto idrovoro di Tessera (Venezia).

Le pianure costruite dall’uomo Sin dall’antichità alcune pianure sono state create artificialmente dall’uomo, prosciugando i fondali marini, come è avvenuto nei Paesi Bassi, o con la bonifica di aree paludose. In Italia, per esempio, l’Agro Pontino, nel Lazio, è un’area prosciugata circa un secolo fa e oggi è abitata e coltivata. Per esempio, quasi l’80% dei kiwi prodotti in Italia è coltivato su questi terreni un tempo paludosi e disabitati, dove imperversava la malaria, una malattia che può essere mortale se non curata con appositi medicinali. Un’altra area bonificata è quella del Polesine, regione del Veneto meridionale, fra il Po e l’Adige; qui le colture principali sono il frumento, la barbabietola da zucchero e il mais.

Tutto chiaro? 1 Completa.

3 Completa.

Le pianure possono avere varia origine: tettonica (di o di sprofondamento), , di erosione, . 2 Definisci (metti una crocetta). La Pianura Campana ha origini: vulcaniche. alluvionali. tettoniche.

Una pianura può essersi formata anche per l’ di antiche montagne dovuta all’azione degli agenti atmosferici, dei o dei ghiacciai. 4 Scegli (cancella l’errore). Alcune pianure sono state create dall’uomo, prosciugando i fondali marini/fluviali, come nei Paesi Bassi, o allagando/ bonificando le zone paludose/montane, come nell’Agro Pontino (Lazio/Campania).

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Lezione

7 LE PIANURE in Italia Le pianure sono molto importanti per l’uomo che vi ha costruito numerose città e le sfrutta per le attività economiche. Le pianure dell’Italia centrale e meridionale sono poco estese e si trovano soprattutto nelle aree costiere. La pianura italiana più estesa è la Pianura Padana, nell’Italia settentrionale. Essa si è formata nel corso di milioni di anni grazie al deposito di detriti trasportati dal Po e dagli altri fiumi alpini che sfociano nel mar Adriatico.

Piccole pianure Nell’Italia centrale e meridionale le pianure sono poco estese e solo in Puglia occupano una superficie considerevole: la pianeggiante Penisola Salentina Pianura Padana comunque non raggiunge i 6.000 km2 e il Tavoliere sfiora appena i 3.000 km2. Le piccole pianure si trovano soprattutto nelle aree costiere perché hanno origine dai depositi alluvionali dei brevi fiumi appenninici (sono quindi pianure alluvionali). Valdarno Alcune pianure sono invece conche interne dovute allo sprofondamento dell’Appennino, come nel caso del Valdarno in Toscana o della Piana del Maremma Sele in Campania. Di origine vulcanica è la Pianura Campana, formata Conca del Fucino da lave e ceneri del Vesuvio. Agro Tavoliere Pontino Qualunque sia la loro origine, queste pianure occupano aree lidelle Puglie Pianura mitate e quindi non costituiscono la caratteristica principale Campana Penisola del paesaggio delle regioni centrali e meridionali, dominato Salentina Piana da colline e montagne. Sono però aree importanti per l’indel Sele Piana Campidano di Metaponto sediamento e le attività economiche e spesso ospitano grandi città (Bari, Napoli, Cagliari, Catania ecc.).

Piana di Catania

La distribuzione delle pianure in Italia

Piana di Gela

P aesaggio nella Pianura Padana: alle coltivazioni si succedono aree industriali e centri abitati. Sullo sfondo si vedono le Alpi.

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MONTAGNE, COLLINE E PIANURE

Come si è formata la Pianura Padana La pianura di gran lunga più vasta si trova, come abbiamo visto, nell’Italia settentrionale: la Pianura Padana. In realtà sarebbe più corretto chiamarla pianura Padana-veneto-friulana perché questa estesa area pianeggiante non è formata solo dalle alluvioni del Po (in latino Padus), ma anche dai detriti dei fiumi che nascono dalle Alpi Orientali e sfociano nell’Adriatico dopo aver attraversato il Veneto e il Friuli. I fiumi principali sono: l’Adige, il Brenta, il Tagliamento e l’Isonzo. Un milione di anni fa la Pianura Padana non esisteva, ma era un grande golfo marino chiuso fra due catene montuose, le Alpi e gli Appennini 1 . Circa 10.000 anni fa, il mare si abbassò notevolmente (sino a 100 metri rispetto al livello attuale) e si formò quindi una vasta pianura paludosa, che si estendeva fin quasi alle attuali Marche 2 . Nel corso dei millenni i fiumi alpini, scendendo verso il mare, colmarono via via con i loro detriti questa “fossa”. Poi i ghiacciai sciogliendosi si ritirarono e le loro acque fecero innalzare il livello del mare, che quindi avanzò. A questo punto la Pianura Padana arrivò ad avere l’estensione che ha oggi. La superficie della Pianura Padana è in continua espansione perché il Po trasporta circa 15 milioni di metri cubi di detriti all’anno, detriti che si accumulano soprattutto verso la foce e che fanno avanzare il delta di molti metri all’anno. Poiché i detriti sono di dimensioni diverse e i più grossi si depositano prima, anche nella Pianura Padana è possibile individuare una fascia di alta pianura e una di bassa pianura, divise dalla linea delle risorgive. Per questo le acque che si sono infiltrate nell’alta pianura a volte sono costrette, scendendo, a riaffiorare formando come delle sorgenti superficiali. Questa zona segna il confine fra alta e bassa pianura e viene detta fascia delle risorgive o dei fontanili.

Unità

2

Parola di Geografo Risorgiva (o fontanile): È una sorgente di acqua dolce nei terreni delle pianure alluvionali. I fontanili 1

2

L a formazione della Pianura Padana

Tutto chiaro? 1 Completa.

3 Completa.

La pianura italiana più estesa è la Pianura : si è formata nel corso di di anni grazie all’accumulo di detriti trasportati dal e dagli altri fiumi alpini che sfociano nel mar . 2 Definisci (metti una crocetta). Le pianure dell’Italia meridionale sono poco: abitate. estese. sfruttate.

di anni fa nell’area ora occupata dalla Pianura Padana si trovava un grande chiuso tra le Alpi e gli Appennini. Circa 10.000 anni fa il livello del mare si abbassò molto e si formò così una vastissima zona che arrivava fino alle attuali . 4 Scegli (cancella l’errore). La superficie della Pianura Padana aumenta/diminuisce perché il Tevere/Po continua a trasportare grandi masse di detriti che si disperdono/accumulano verso la foce e fanno avanzare/ridurre il delta di anno in anno.

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Lezione

8 LE PIANURE in Europa Le pianure più estese del continente si trovano nell’Europa orientale. Esse sono soprattutto pianure di erosione, come per esempio la pianura russa (o Bassopiano Sarmatico), che è anche la più vasta e antica del continente.

Grandi pianure d’erosione La più antica e vasta pianura europea è la pianura russa (o Bassopiano Sarmatico), interrotta da colline e basse catene montuose e chiusa a oriente dai monti Urali. Antica è anche la grande distesa pianeggiante dell’Europa Centrale, che occupa buona parte della Polonia e della Germania, la Francia settentrionale, un’area dei Paesi Bassi, la Danimarca e l’Inghilterra orientale. Per milioni di anni i ghiacciai non solo hanno eroso i rilievi che avevano ricoperto, ma nelle pianure hanno scavato conche. Al disgelo queste conche si sono riempite d’acqua, creando una miriade di paludi e di laghi, che oggi caratterizzano il paesaggio della Russia, della Finlandia e della Svezia.

Le pianure create dai fiumi Quando le glaciazioni sono terminate, l’opera modellatrice è continuata da parte dei fiumi, che hanno formato numerose pianure. Le pianure alluvionali sono prevalenti nell’Europa centrale e meridionale (pianure della Penisola Iberica, Pianura Padana, pianura ungherese e rumena lungo il Danubio) e spesso sono circondate da elevate catene montuose. Possono essere più o meno fertili, ma nella maggior parte dei casi sono densamente popolate e ospitano grandi città. OCEANO ARTICO

Carelia

OCEANO AT L A N T I C O

Ripiano dei laghi Svaeland

Bassopiano sarmatico

Bal

tico

Mare del Nord

ar

Jutland

M

Bassopiano sarmatico

Bassopiano germanico

Paesi Bassi Bassopiano francese

Bassopiano del mar Nero Pianura Ungherese

sp

Valacchia

Andalusia

M a r M

i t e r r a n e o

La distribuzione delle pianure sul territorio europeo © Casa Editrice G. Principato SpA

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d

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Mar Nero Alentejo

Paesaggio finlandese con laghi.

a a rC

Pianura Padana

e

M


MONTAGNE, COLLINE E PIANURE

Unità

2

Una pianura costiera “sotto il mare” Quasi tutti la chiamano Olanda, ma non è il suo vero nome. Il nome di questo piccolo Stato europeo è Paesi Bassi. Perché “bassi”? Il territorio dei Paesi Bassi è costituito da poche aree collinari (l’altitudine massima è 320 metri) e da una pianura formata dai detriti trasportati dai fiumi. Ma quello che rende unica questa pianura è il fatto che un quinto del territorio si trova sotto il livello del mare (è quindi una “depressione”). Per evitare che le acque del mare del Nord e dei fiumi allagassero la pianura, per secoli gli olandesi hanno scavato canali, alzato argini e costruito dighe. Buona parte del territorio è quindi artificiale: vaste estensioni di paludi costiere sono state isolate dal mare con dighe e prosciugate con pompe azionate dai mulini a vento, come mostrano i disegni qui sotto. Queste aree pianeggianti strappate al mare sono i polder e oggi sono coltivate e abitate. I polder sono quindi una pianura costiera situata sotto il livello del mare.

Dopo: polder coltivabile

Durante: prosciugamento

Prima: origine

livello del mare

mare

mare

mare

diga

diga

Il sistema di pompaggio delle acque e prosciugamento dei polder

Un polder nei Paesi Bassi.

Tutto chiaro? 1 Completa.

3 Scegli (cancella l’errore).

Le pianure estese dell’Europa si trovano nella parte del continente. La pianura europea più grande e è la pianura russa. 2 Definisci (metti una crocetta). Le pianure europee sono soprattutto: alluvionali. vulcaniche. di erosione.

Polonia, Germania e Portogallo/Francia sono caratterizzate da vaste aree paludose/pianeggianti che, nella maggior parte dei casi, sono densamente/scarsamente abitate. 4 Completa. Circa del territorio dei Paesi Bassi è stato sottratto al mare con opere di bonifica, di canalizzazione e la costruzione di : sono i , vaste aree pianeggianti sfruttate per l’insediamento e le coltivazioni.

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GEO D+

Ecologia e ambiente

NATURA in PERICOLO L’ambiente naturale è stato profondamente modificato dall’uomo. Sono rare in Italia e in Europa le aree di “natura selvaggia” cioè non trasformate dalle opere dell’uomo (spesso si usa il termine inglese wilderness). Per preservare questi ambienti incontaminati sono stati creati parchi e riserve naturali, dove anche specie rare di flora e di fauna possono essere salvaguardate.

Aree a rischio idrogeologico limitato medio elevato aree alluvionate

Le montagne Le aree montane sono quelle che conservano il maggior numero di aree disabitate, caratterizzate da natura selvaggia. Anche qui però a volte l’equilibrio ecologico è in pericolo. Lo sfruttamento forestale – la silvicoltura – ha sconvolto vasti spazi naturali. Oggi fortunatamente la silvicoltura “estensiva”, che costituiva in passato la pratica più diffusa, viene sostituita da metodi più rispettosi dell’ambiente, cioè da una silvicoltura “sostenibile”. La principale minaccia resta invece la crescita del turismo invernale, spesso poco rispettoso del paesaggio, come si vede dove ci sono piste da sci, impianti di risalita, alberghi e residence.

ree a rischio A idrogeologico

Le colline

I mpianti di risalita in una stazione sciistica sulle Alpi.

Le zone collinari sono più popolate delle aree montane e questo ha provocato una maggiore trasformazione del paesaggio da parte dell’uomo. Il territorio italiano è costituito per oltre il 40% da colline, in gran parte formate da rocce friabili (calcari, argille), particolarmente soggette all’erosione. L’erosione è un fenomeno naturale, ma spesso viene accelerata dagli errori dell’uomo: disboscamenti eccessivi, costruzione di abitazioni e strade su pendii non adatti, alvei di torrenti e fiumi non liberati dai detriti in eccesso. Per questo piogge particolarmente abbondanti concentrate in pochi giorni causano frane e alluvioni disastrose. Nel nostro Paese circa il 20% del territorio è a rischio frane. Ogni anno sono oltre un centinaio le frane sul territorio nazionale che causano vittime, feriti, sfollati e gravi danni a edifici, strade, beni culturali. Le regioni più interessate sono la Valle d’Aosta, la Liguria, l’Emilia-Romagna, la Toscana, l’Abruzzo, il Molise e la Campania. Le regioni maggiormente interessate dal rischio alluvioni sono quelle attraversate dal Po e dai suoi affluenti e, al Centro-sud, la Toscana e la Campania. © Casa Editrice G. Principato SpA

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GEO D+

Le aree maggiormente inquinate d’Europa (carta da satellite)

Le pianure Le aree pianeggianti sono di gran lunga le più popolate sia in Italia sia negli altri Paesi europei e ospitano le metropoli più importanti, oltre a numerosi centri urbani medio-piccoli. Presentano anche condizioni favorevoli all’agricoltura, agli insediamenti industriali e commerciali, alle vie di comunicazione. Questa intensità di attività ha avuto un forte impatto sull’ambiente naturale e infatti è proprio nelle pianure che si concentrano le aree che presentano i maggiori problemi di inquinamento. In particolare la Pianura Padana ha tassi molto elevati di inquinamento dell’aria, oltre che dei suoli e delle acque. Questo perché è una zona tra le più industrializzate e urbanizzate d’Europa, con una ventilazione molto bassa. La mancanza di venti costanti rende infatti più difficile la dispersione delle sostanze inquinanti. Secondo i dati diffusi dall’Agenzia europea dell’ambiente, in questa zona pianeggiante italiana si respira la peggior aria di tutta l’Europa. La situazione è confermata anche dalla carta da satellite riportata in alto nella pagina: le aree colorate in rosso sono quelle in cui l’aria è maggiormente inquinata.

L’Unione Europea e la protezione dell’ambiente L’Unione Europea ha individuato gli obiettivi fondamentali per proteggere l’ambiente e la biodiversità, cioè la varietà degli esseri viventi che popolano il nostro Pianeta. Ha quindi previsto finanziamenti agli Stati membri perché investano in progetti di protezione ambientale. La conservazione della biodiversità per ora, purtroppo, viene considerata meno importante rispetto agli interessi economici dei settori che maggiormente la minacciano, cioè l’agricoltura intensiva, le industrie inquinanti, il turismo di massa. Ecco i 5 obiettivi: 1. Proteggere le specie vegetali e animali minacciate di estinzione (82 specie, soprattutto uccelli). 2. Ripristinare almeno il 15% degli ecosistemi degradati entro i prossimi cinque anni.

WebQuest I muretti a secco Nella regione mediterranea, dove spesso i pendii collinari sono più franosi e difficili da coltivare, i muretti a secco, realizzati in pietra locale, rappresentano da secoli uno degli elementi più significativi della presenza dell’uomo. Costruiti pazientemente a mano, pietra dopo pietra, sono testimoni della storia del paesaggio europeo. Cerca in Rete perché sono utili anche all’ambiente e le motivazioni per cui nel 2018 sono stati dichiarati dall’Unesco Patrimonio mondiale dell’Umanità. Localizza sulla carta d’Europa i Paesi interessati, che sono, oltre all’Italia, Croazia, Cipro, Francia, Grecia, Slovenia, Spagna e Svizzera.

3. Puntare su attività agricole e forestali più rispettose dell’ambiente (agricoltura biologica, silvicoltura sostenibile). 4. Rendere la pesca più sostenibile e intervenire nelle aree marine più inquinate (soprattutto del Mediterraneo e del mar Baltico). 5. Combattere le specie esotiche più invasive (37 specie tra cui alcuni pesci tropicali, lo scoiattolo grigio, la nutria) che minacciano quelle locali.

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STORIA Annibale attraversa le Alpi Annibale, il condottiero cartaginese famoso per le sue vittorie durante la seconda guerra punica (218-201 a.C.), attraversò la Spagna, i Pirenei e le Alpi con l’intento di invadere la penisola italiana e attaccare Roma da Nord. Il passaggio delle Alpi dell’esercito cartaginese, che contava quasi 50.000 uomini, 37 elefanti “da battaglia” e 15.000 tra cavalli e muli, avvenne verso la fine di settembre del 218 a.C. Il freddo e la fatica si fecero subito sentire per uomini e animali, e tuttavia Annibale riuscì a raggiungere la Pianura Padana con il suo esercito prima che i passi fossero bloccati dalla neve. Le perdite dell’esercito furono ingenti: dopo circa due settimane di traversata, 18.000 fanti e 2.000 cavalieri non superarono la prova. Ma perché il generale cartaginese scelse un percorso così difficile e pericoloso? Avrebbe potuto evitarlo? Nicolas Poussin, Annibale attraversa le Alpi, 1620. Nel Quaderno delle competenze (p. 68) L’itinerario di Annibale DEBATE QUALCOSA CAPIRE La strategia di Annibale

SPUNTI PER LA RICERCA E L’APPROFONDIMENTO MULTIDISCIPLINARE

VERSO LʼESAME ITALIANO Uno scrittore che ha amato la montagna: Dino Buzzati Per Dino Buzzati, uno dei più importanti narratori italiani del Novecento, le montagne sono state una presenza costante e un elemento di ispirazione artistica (letteraria e pittorica). Così ha scritto in una lettera a un amico nel 1923, a soli 17 anni: Ora mi sembra di non poter essere felice che sulle montagne e di non desiderare che quelle. Da bambino e da ragazzo, per trascorrere le vacanze estive, Buzzati si trasferiva da Milano nella casa di famiglia di San Pellegrino di Belluno, davanti al magnifico anfiteatro di vette delle Dolomiti. Le montagne non potevano quindi che essere l’ispirazione dei suoi romanzi, di Bàrnabo delle montagne (1933), di Il segreto del bosco vecchio (1935) e del suo capolavoro, Il deserto dei tartari (1940). Per l’ambientazione di quest’ultimo romanzo, Buzzati si ispirò ai paesaggi e alle atmosfere dell’altopiano “lunare” delle Pale di San Martino, il gruppo più esteso delle Dolomiti, a cavallo fra il Trentino e il Veneto. Buzzati era anche un alpinista: nel corso della sua vita compì un centinaio di escursioni, la maggior parte sulle Dolomiti. Già le lettere scritte da ragazzino sono piene di disegni e di resoconti dettagliati ed emozionanti delle sue scalate, attraverso canaloni, costoni e gole. Nel Quaderno delle competenze (p. 69) QUALCOSA Buzzati e la montagna DEBATE CAPIRE Scrittori di montagna © Casa Editrice G. Principato SpA

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ARTE E IMMAGINE G iovanni Segantini, La natura, in Trittico delle Alpi, 1898-99.

G. Segantini, La natura

Segantini e le Alpi

Le Alpi Le catena delle Alpi non è una barriera insuperabile: le sue grandi valli, attraversate da sentieri e strade, hanno sempre consentito i viaggi e gli scambi tra i popoli. Con i loro paesaggi, le Alpi hanno ispirato l’opera di artisti e scrittori.

Giovanni Segantini è un pittore italiano dell’Ottocento, la cui fama è legata alla bellezza dei paesaggi alpini, in particolare quelli della valle svizzera dell’Engadina: qui il pittore visse i suoi ultimi anni e qui dipinse molte delle sue opere. In Engadina sono conservati segni importanti della presenza di Segantini: a Maloggia, dove Segantini visse dal 1894 fino alla morte nel 1899, i luoghi dai quali traeva l’ispirazione sono oggi uniti da un percorso commemorativo in 12 tappe, il Segantini Weg. Percorrendolo (è una facile escursione di circa 2 ore) si raggiunge il piccolo cimitero nel quale il pittore venne sepolto. Sankt Moritz, il principale centro dell’Engadina, ospita invece il Segantini Museum, la più grande raccolta di opere del pittore italiano. Il museo fu creato inizialmente per dare una degna collocazione al grandioso Trittico delle Alpi, al quale poi vennero aggiunte altre opere. Nel Quaderno delle competenze (pp. 70-71) QUALCOSA Segantini, Il Trittico delle Alpi CAPIRE Pittori a confronto

INGLESE

CLIL

Monte Bianco, the highest mountain in the Alps TRUE OR FALSE? - Leggi il testo e indica se le affermazioni sono vere (V) o false (F). Monte Bianco, or in French Mont Blanc, is the highest mountain in the Alps. It rises 4,810 m (15,777 ft) above sea level. The mountain stands in a range called the Graian Alps, between the regions of Aosta Valley (Italy) and Savoie and Haute-Savoie (France). The Mont Blanc massif is popular for hiking, skiing and snowboarding. The three towns which surround Mont Blanc are Courmayeur in Aosta Valley (Italy) and Saint-Gervais-les-Bains and Chamonix in Haute-Savoie (France). A cable car ascends and crosses the mountain range from Courmayeur to Chamonix, through the Col du Géant. The 11 km Mont Blanc Tunnel, constructed between 1957 and 1965, runs beneath the mountain. 1. The Mont Blanc massif rises 15,777 ft above sea level. 2. It is popular for hiking, bicycling and snowboarding. 3. Its tunnel was constructed between 1957 and 1965.

V F V F V F

Nel Quaderno delle competenze (p. 71) QUALCOSA The first ascent of Mont Blanc LISTEN AND ANSWER © Casa Editrice G. Principato SpA

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FARE IL PUNTO LA SINTESI

Audiosintesi

Lezione 1 Le montagne. Si definiscono montagne i rilievi con un’altitudine superiore a 600 m. Le montagne si sono formate quando i movimenti interni alla Terra hanno provocato veri e propri scontri fra una zona e l’altra della crosta terrestre, cioè sulla superficie della Terra. Nel punto di scontro, la crosta si è sollevata formando le catene montuose. Lezione 2 Montagne, ghiacciai e valli. Le montagne sono percorse da profonde incisioni delimitate da due pendii: le valli. I pendii si congiungono lungo una striscia di terreno: il fondovalle. Se sono state scavate da antichi ghiacciai, le valli hanno forma a U, cioè hanno una zona pianeggiante centrale larga e le pareti ripide. Le valli modellate da un fiume hanno invece forma a V: il fiume ha eroso solo il fondo e continua a scorrere in un fondovalle molto stretto. Lezione 3 Le montagne in Italia. I rilievi italiani appartengono a due catene principali, le Alpi, che si allungano nella parte settentrionale del Paese, e gli Appennini, che attraversano la penisola dal centro fino a Sud. Nelle Alpi numerose cime superano i 4.000 metri: la vetta più elevata confina con la Francia ed è il monte Bianco (4.810 m). La maggior parte delle cime degli Appennini non supera i 2.000 metri, ma la vetta più elevata, il Gran Sasso, raggiunge i 2.912 metri. Lezione 4 Le montagne in Europa. L’Europa non è un continente molto montuoso, ma sul suo territorio sono presenti catene anche molto elevate, come le Alpi, con cime superiori ai 4.000 metri e il Caucaso, dove le vette superano i 5.000 metri. Nelle regioni centrali e settentrionali del continente ci sono anche montagne di modesta altezza (tra i 1.000 e i 2.000 m) e dalle forme arrotondate. Lezione 5 Le colline. Le colline sono rilievi più bassi delle montagne: non superano i

600 metri d’altitudine. Hanno in genere forme arrotondate e versanti poco inclinati, caratteristiche favorevoli agli insediamenti e alle attività economiche. In molte regioni europee – in particolare in Italia – il paesaggio predominante è quello collinare. Buona parte delle colline europee è stata formata dall’erosione delle montagne più antiche. Sono diffuse anche le colline moreniche, formate dai detriti lasciati dai ghiacciai. Lezione 6 La pianura. La pianura è un territorio caratterizzato da una superficie orizzontale, priva di rilievi. Le pianure hanno caratteristiche diverse perché diversa è la loro formazione. Per esempio alcune sono vulcaniche, cioè formate dai materiali eruttati dai vulcani (ceneri, lava), altre sono alluvionali, cioè formate dai fiumi che, nel corso di milioni di anni, hanno trasportato a valle dei detriti erosi dalle montagne. Lezione 7 Le pianure in Italia. Una sola pianura - la Pianura Padana - costituisce il 71% delle aree pianeggianti del nostro Paese. La Pianura Padana si estende sul territorio di Piemonte, Lombardia, Veneto, FriuliVenezia Giulia, Emilia-Romagna. Nell’Italia centrale e meridionale le pianure sono poco estese e solo in Puglia occupano una superficie considerevole (Penisola Salentina, Tavoliere). Le pianure sono aree importanti per l’insediamento e le attività economiche. Spesso ospitano grandi città. Lezione 8 Le pianure in Europa. Le pianure più estese sono quelle dovute all’erosione glaciale e si trovano nell’Europa settentrionale. La più vasta pianura europea è la pianura russa, interrotta da colline e basse catene montuose e chiusa a oriente dai monti Urali. Le pianure alluvionali, cioè formate dai fiumi, sono prevalenti nell’Europa centrale e meridionale.

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MONTAGNE, COLLINE E PIANURE

LA MAPPA

Movimenti della CROSTA TERRESTRE Lezione 1

Terremoti ed eruzioni vulcaniche

OROGENESI

GEO D D++

Lezione 1

GEO

Montagne

Colline

Pianure

Lezione 2

Lezione 5

Lezione 6

Ghiacciai

Valli

Lezione 2

Lezione 2

LE PAROLE italiano

inglese

francese

spagnolo

arabo

cinese

romeno

Orogenesi

orogeny

orogenis

orogénesis

‫لابجلا نوكت‬

造山运动

orogeny

Montagna

mountain

montagne

montaña

‫لبج‬

munte

Vulcano

volcano

volcan

volcán

‫ناكرب‬

火山

vulcan

Terremoto

earthquake

tremblement de terre

terremoto

‫لازلز‬

地震

cutremur

Glaciazione

glaciation

glaciations

glaciación

‫دلجتلا‬

冰川

glaciațe

Ghiacciaio

glacier

glacier

glaciar

‫ةدلجم‬

冰川

ghețar

Erosione

erosion

érosion

erosión

‫لكآت‬

糜爛

eroziune

Valle

valley

vallée

valle

‫داو‬

valle

Collina

hill

colline

colina

‫لت‬

deal

Pianura

plain

plaine

llanura

‫لهس‬

simplu

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Unità

2


GEO VERIFICA

Esercizi interattivi

CONOSCENZE b. Erosione =

1 Vero o Falso? a. Le montagne più antiche si trovano nell’Europa mediterranea. b. Le cime europee più elevate superano gli 8.000 metri. c. Le cime più elevate del continente si trovano nella catena dei Carpazi. d. Le orogenesi (formazione delle montagne) in Europa sono state 4. e. L’Europa è il continente con l’altitudine media più elevata. f. I ghiacciai europei si stanno ampliando sensibilmente. g. Le valli scavate dai ghiacciai hanno forma a V. h. Le pianure formate dai fiumi si chiamano alluvionali. i. Le pianure possono essere sotto il livello del mare. j. La Pianura Padana si estende su 5 regioni italiane.

V F

c. Morene =

V F

d. Versanti =

V F

4 Cancella l’alternativa sbagliata. V F V F V F V F V F V F V F

2 Nella Lezione 2 hai letto che le valli possono avere la forma a U o la forma a V. Motiva il perché di questa differenza e poi rispondi alla domanda finale. a. Sono a forma di U perché

b. Sono a forma di V perché

Le pianure formate dai detriti dei fiumi si chiamano pianure glaciali/alluvionali. In Italia la pianura più vasta è quella Campana/Padana. Poiché i detriti trasportati dai fiumi viaggiano in modo diverso secondo le loro dimensioni, i più grossi/fini sono i primi a depositarsi. Per questo nell’alta/ bassa pianura (la parte più vicina alle montagne) i terreni sono in genere ghiaiosi e permeabili/impermeabili, cioè lasciano penetrare in profondità l’acqua. 5 Descrivi come si formano i vari tipi di pianura. a. Tettonica = b. Vulcanica = c. Di erosione = d. Alluvionale =

6 Scrivi un esempio di pianura italiana accanto a ciascun tipo di pianura. a. Pianura alluvionale = b. Pianura vulcanica =

c. Perché sono più popolate le valli a U? c. Pianura di sprofondamento =

3 Fornisci una definizione di ciascuno dei termini indicati. a. Orogenesi =

7878

d. Pianura di sollevamento = e. Pianura costruita dall’uomo con bonifiche =


MONTAGNE, COLLINE E PIANURE

ABILITÀ E COMPETENZE 7 Costruisci un grafico e utilizza l’Atlante Utilizzando i dati della tabella relativi alle cime più elevate di ogni catena montuosa europea (al di sopra dei 2.500 m), costruisci un grafico a istogrammi. Aiutandoti con la carta fisica e quella politica dell’Europa (Atlante, pp. 6-7 e 10-11), scrivi accanto a ogni vetta lo Stato o gli Stati a cui appartiene.

Catena o massiccio

Monte più elevato

Altitudine in metri

Caucaso

Monte Elbrus

5.642

Alpi

Monte Bianco

4.810

Sierra Nevada

Mulhacen

3.481

Pirenei

Pico de Aneto

3.404

Rodopi

Musala

2.925

Olimpo

Monte Olimpo

2.917

Appennini

Gran Sasso

2.912

Carpazi

Picco Gerlach

2.655

79

Unità

2


GEO

VERIFICA

8 Lavora con le immagini Scrivi la didascalia alla foto del Pico de Aneto, la cima più elevata dei Pirenei, utilizzando tutte le seguenti parole ed espressioni. Spagna – Francia – montagne giovani – Europa meridionale – forme aspre – cime superiori ai 3.000 m – orogenesi alpina

9 Lavora con la carta Servendoti dell’Atlante, completa la carta in basso inserendo al posto giusto le seguenti catene montuose europee. 1. 2. 3. 4. 5.

Sierra Nevada Pirenei Massiccio centrale Alpi Appennini

6. 7. 8. 9. 10.

Alpi Scandinave Carpazi Balcani Caucaso Urali

© Casa Editrice G. Principato SpA

80 80


MONTAGNE, COLLINE E PIANURE

10 Consulta Internet Le rocce che costituiscono la crosta terrestre sono aggregati di minerali e vengono classificate in base alla loro origine. Poiché la Terra nella sua lunga storia ha subito molte trasformazioni, le rocce di cui sono costituite le montagne sono molto diverse le une dalle altre. I geologi, gli studiosi delle rocce, le hanno raggruppate in 3 grandi categorie. Cerca notizie in Rete e completa la tabella sotto. Gruppo ignee

Esempi granito, basalto

Formazione solidificazione di rocce fuse nel sottosuolo

sedimentarie

metamorfiche

11 Lavora con il gruppo Scarica da Internet, oppure ritaglia da riviste o fotocopia da libri, notizie relative al ritiro dei ghiacciai. Portale in classe e mettile insieme a quelle dei tuoi compagni. Confrontate le informazioni raccolte e costruite un cartellone con i casi più recenti e più rilevanti. Potete anche dividere le notizie relative ai ghiacciai di montagna (alpini) da quelle relative ai ghiacciai che si trovano a elevate latitudini (Antartide, Groenlandia, Patagonia ecc.). 12 Lavora con le immagini Osserva l’immagine di una valle alpina austriaca (a sinistra) e confrontala con quella della valle appenninica (a destra). Individua il maggior numero di differenze.

© Casa Editrice G. Principato SpA

81

Unità

2




Coordinamento editoriale: Marco Mauri Redazione: Incipit Studio Editoriale Progetto grafico: Ka Communications, Giuseppina Vailati Canta Impaginazione: Ka Communications Copertina: Studio Mizar Ricerca iconografica: Incipit Studio Editoriale, Eleonora Calamita Cartografia: LS International Immagini di copertina: Ben Markey - Shutterstock Si ringrazia la professoressa Janet Harmer per la revisione linguistica dei materiali in lingua inglese. L’illustrazione di p. 75 è di Raffaella Cosco La gamification Mission 2030 è stata realizzata da Eicon.

Referenze iconografiche: ICP, Shutterstock, Archivio Principato Per le riproduzioni di testi e immagini appartenenti a terzi, inserite in quest’opera, l’editore è a disposizione degli aventi diritto non potuti reperire, nonché per eventuali non volute omissioni e/o errori di attribuzione nei riferimenti.

Contenuti digitali Progettazione: Giovanna Moraglia, Marco Mauri Realizzazione: Alberto Vailati Canta, Giovanna Moraglia, bSmart labs ISBN 978-88-416-1430-3 Atlantis 1 + Le regioni italiane + Quaderno delle competenze 1 + DVD ISBN 978-88-416-1431-0 Atlantis 1 + Le regioni italiane + Quaderno delle competenze 1 ISBN 978-88-416-1432-7 Atlantis 1 + Quaderno delle competenze 1 + DVD ISBN 978-88-416-1433-4 Atlantis 1 + Quaderno delle competenze 1 ISBN 978-88-6706-461-8 Atlantis + Le regioni italiane + Quaderno delle competenze 1 sola versione digitale ISBN 978-88-6706-462-5 Atlantis 1 + Quaderno delle competenze 1 sola versione digitale

Prima edizione: gennaio 2020 Ristampe 2025 2024 VI V

2023 IV

2022 III

2021 II

2020 I

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Stampa: Vincenzo Bona - Torino

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PRESENTAZIONE Il Quaderno delle competenze è organizzato in tre sezioni. Ciascuna di esse è strutturata per aiutarti nelle diverse fasi dello studio della geografia. La SEZIONE 1 Mi preparo all’interrogazione ti accompagnerà nel ripasso dei contenuti delle unità e nella preparazione all’esposizione orale.

Unità

5 POPOLI E CU LTU

RE

Ripassa i conten

uti dell’Unità osserv

, poi svolgi gli

Quantità

Emigrazione

Come cambia la

popolazione

1 Correggi l’error e. Il saldo migratorio/na turale è la differe ed emigrati. nza fra immigrati 2 Completa la frase. Sommando il saldo naturale e il saldo può stabilire di migratorio quanto sia aumen si tata (o diminuita) popolazione. la 3 Definisci. La piramide delle età è un grafico che illustra popolazione (età,

4 Vero o falso. a. L’invec

Lezione 2

La densità è il rappor

✗V

to tra la popolazione

luogo (ab./km 2 )

e la superficie

4 Vero o falso. a. La popolazione è distribuita in modo omogeneo sulla Terra. b. Sulla Terra non vi sono luoghi spopol o poco popolati. ati c. Oltre metà della popolazione mondi ale vive in città. Lezione 3

.

Tutti in città

Lezione 8

3 Definisci.

la struttura della

sesso)

chiamento della popolazione è elevato nei Paesi svilupp ati. b. Il tasso di fecond ✗V F ità in Italia è superio re a 2 figli. c. Le donne europe V ✗ F e vivono più a lungo degli uomini.

• Definisci • Vero o falso

Religione

Lezione 7

Densità abitativa Lezione 1

Lingua

di un

.

V ✗ F V ✗ F

Le migrazioni

F

F

violazioni dei

✗V

Lezione 7

F

13

F

indoeuropea

dagli antich

Lezione 8

i

V ✗

F

V ✗

F

V ✗

F

L'Eu

V ✗

F

V ✗

F

V ✗

F

ioni ropa delle relig

l'errore. /obbligo di culto. 1 Correggi gli Stati c’è libertà In Europa in tutti la frase. ca 2 Completa ne sono: cattoli confessioni cristia . Le tre principali e ortodossa

,

protestante

ortodo 3 Definisci. à delle Chiese le più alte autorit I patriarchi sono

sse

. 4 Vero o falso ro di fedeli il maggior nume a. Il Paese con Russia. ortodossi è la è la Bibbia. dei protestanti b. Il libro sacro ior presenza eo con la magg c. Il Paese europ è l'Italia. ci islami fedeli di

oli diversi

l'errore. minima 1 Correggi per la gran parte/ europei sono Oggi gli Stati parte laici. la frase. cultura sua 2 Completa dalla popolo è data L'identità di un

.

i Romani

. e 4 Vero o falso sono le più parlat indoeuropee a. Le lingue mondo. in Europa e nel o delle tiene al grupp b. L'inglese appar . niche lingue germa nessuna hanno non che c. Vi sono lingue altre lingue. parentela con

in Europa

Culture e pop

V ✗

lingue

latino parlato 3 Definisci. derivate dal tine sono quelle Le lingue neola

F F ✗

0 l'errore. no circa 60/10 1 Correggi hanno ciascu Regno Unito Italia, Francia, ti. milioni di abitan 2 la frase. 2 Completa di 70 ab./km . dell'Europa è media à La densit

Lezione 6

L'Europa delle

l'errore. 1 Correggi lingue diverse. o 20/oltre 60 In Europa si parlan lia la frase. 2 Completa tiene alla famig lingua che appar L'italiano è una .

.

F ✗

che emigra

.

ti oggi sono sopratt utto giovani tra i 16 e i 35 anni.

La popolazione

. F V ✗ F V ✗

. le. 4 Vero o falso lingua ufficia vi è una sola a. In ogni Stato anze etniche. ci sono minor b. In Italia non formato da tanti multietnico è c. Uno Stato popoli diversi.

in Italia

. ne. 4 Vero o falso milioni di perso vivono circa 700 a. In Europa ea è pari e urbana europ b. La popolazion totale. al 70% di quella più immigrati eo che ospita c. Il Paese europ è la Germania.

il proprio Paese per sfuggire a guerre, diritti umani o catastrofi naturali

4 Vero o falso. a. I migran

e da quelle culturali divers cui vive del Pase in

V F ✗

i molto istruit 3 Definisci. e giovani italian cervelli” si intend Per “fuga di . no

1 Correggi l’error e. Un tunisino che arriva in Italia per noi è un immigr emigrante. ato/ 2 Completa la frase. Gli immigrati vengon o in Europa per trovare migliori condizioni di vita . 3 Definisci. Un profugo è chi lascia

1 Correggi l’error e. Lungo le fasce costier e vive la minima popolazione mondi /gran parte della ale. 2 Completa la frase. Le grandi civiltà sono nate lungo i fiumi .

ristich 3 Definisci. che ha caratte etnica è un popolo popolazione oranza della Una minoranza della maggi

F V ✗

l'errore. di 65 anni. 1 Correggi di 15 anni/più cinque ha meno Un italiano su 2 delle la frase. ab./km , una 2 Completa alia è di 201 La densità dell'It pa. più alte d'Euro le aree urbane 3 Definisci. a densità sono elevat più a Le zone . 4 Vero o falso lie italiane V parte delle famig a. La maggior onenti. ha più di 5 comp e italiana V ✗ della popolazion b. Quasi metà ra. V pianu vive in i di stranieri. circa 10 milion vivono Italia In c. Lezione 5

✗V

e

La popolazione

Lezione 4

Lezione 6

Immigrazione

TURE POPOLI E CUL o negli Stati profughi è accolt b. L'80% dei europei più ricchi. e sanità tisce istruzione c. L'Italia garan minorenni soli. rati immig agli

Cultura

Lezione 3

Fattori ambientali

Unità

5

Movimenti

Lezione 2

Nascite, morti, migrazioni

i

NE I popoli si differenziano per

Distribuzione

Lezione 1

Esercizi interattiv

esercizi.

LA POPOLAZIO

È studiata dalla demografia

Potrai verificare la tua preparazione svolgendo rapidi test resi interattivi e organizzati secondo quattro tipologie:

• Correggi l’errore • Completa la frase

ando la mappa

.

.

V ✗ V ✗

F F

F V ✗

14 14

La SEZIONE 2 Laboratorio delle competenze propone cinque attività da svolgere individualmente e in gruppo che ti permetteranno di mettere in pratica conoscenze, abilità e competenze acquisite attraverso lo studio del libro di testo. Ogni laboratorio è suddiviso in quattro fasi di lavoro:

• F ase 1: Attività di riscaldamento. Che

1 Da casa a scu

ola divertendosi

FASE 1

Attività di risca

1 Dal più grande al più picco a Metti in ordine

ldamento. Che

cosa sappiamo

lo

e che cosa sapp

iamo fare

dal più grande

al più piccolo. Segui l’esempio. Città (Genova) 6 Nazione 5 Continente (Italia) (Europa) 1 Universo conosc 7 Regione 2 Galassia (Calabria) iuto 4 Pianeta 3 Sistema (Terra) b Collega le foto solare ai nomi geogr afici dell’esercizio precedente. Segui l’esempio. 8

2 Che tempo

Regione (Calabri

a) Città (Genova) Pianeta (Terra)

Universo conosc

iuto

Sistema solare

del clima ai

In azione!

FASE 3 Continente (Europa

)

o il tema

meteorologi sbagliate. meteorologiche del brano. di previsioni fine conseguenze riportate alla seguente sulle le indicazioni Leggete il brano ssione in classe seguendo a In classe. Piemonte un esposto poi una discu nel Sud del di Organizzate ionato presenta vano una nevicata eccezionale ta tormenta pens : aio. La temu liate di o sbag arrivenerdì 1 febbr una spolverata Previsioni mete iate e la grande nevicata nonntare per il giorno al contrario senza creare verificava ma o sbagl per prese ncia astigiana neve non si Previsioni mete si rivolge a un avvocato llarmismo geva la provi dell’a avvol mico onato chio nevis va: un pensi Il danno econo nte e diolari problemi. quotidiana è stato rileva prevista partic stata graun esposto. era e e di Asti, della vita e di ogni ordin della sulle attività fa, nella zona no convinto denti parte delle scuol Due settimane previsioni aveva scuole rompente: gran chiuse, una parte dei dipen la gente nevicata. Le chiudere le te una grande a casa, provincia a ni. In realtà, do sono rimas sono rimasti sindaci della ata in casa e inistrazione quasi tutti i forti precipitazio non Pubblica Amm o da neve è rimasta barric chiuso per i in vista delle di neve che o i centimetri per due giorn un pensiocaduti poch in preda al panic commerciali hanno tenut cative. Ora, à sulla zona sono signifi attivit hé ze rose affinc i nume conseguen to contro ignot hanno avuto nulla». ntato un espos procurato allarnato ha prese da per questa sorta di 16 febbraio 2019) a Provincia. Notizia oggi, qualcuno rispon il curioso caso è La Nuov (Adattato da ntare – si legge nell’e me. A racco fine gennaio che gia annunciasettimana di pensionato di meteorolo «Per tutta la ha ragione il hanno rosi siti web a, secondo voi nume – esatt o za ine che ad Asti sta ondata spost è una scien autorità cittad i della previ orologia non o ragione le dann mete i la hann nire che re tesi. preve oppu Sapendo na e dell’altra e mirate per sioni meteo, b In classe. ragioni dell’u re delle previ a e hanno imposto misur le l’erro dole, ncia denu genz argomentan stato di emer e sostenete, due gruppi dichiarato lo Dividetevi in di maltempo?

8 Gli “scherzi”

cosa sappiamo e che cosa sappiamo fare

• Fase 2: Metto a fuoco il tema • Fase 3: In azione! • Fase 4: Diario di bordo

fa? Metto a fuoc

FASE 2

nostra provincia

22 22

! Che paesagg

i! Realizziamo tivi.

significa bella la 9 Cheitine ambientali più rari turistici

Galassia

gli

Nazione (Italia)

LA SFIDA

orio provinciale

Studiare il territ

FASI DI LAVO

e individuar

RO

iche climatiche

ne le caratterist

ni e informazio quanti più dati entali del Raccogliete e ambi a In classe. iche climatiche da proporre, sulle caratterist ncia vostra provi mediali, ai ntazioni multi territorio della lloni o prese a. attraverso carte ad altre classi della scuol o vostri genitori ione di un e la conformaz mina un La posizione , e il clima deter Promemoria! cono sul clima territorio influis naturale. certo ambiente

una mostra

per presenta

rne

terno. ntarlo all’es

i per prese

e ambiental

no dei quali gruppi, ognu Seguite Dividetevi in o percorso. b In gruppi. parte di quest un cartellone realizzerà una per ognuno realizzate ggi: questi passa mediale. ntazione multi o una prese del territorio; morfologia della si • Anali clima; ale. • Analisi del paesaggio natur • Analisi del

36 36

La SEZIONE 3 Verso l’esame – Oltre la geografia propone spunti per approfondire i contenuti del suggeriti nella rubrica volume. Per ciascun tema ti verranno presentati proposte per la ricerca e l’approfondimento multidisciplinare che ti saranno utili per imparare a individuare collegamenti tra le discipline in vista del colloquio dell’esame di fine ciclo. In particolare, per ciascun tema ti verrà proposto:

CAMBIAMENTI CLI MATICI

ARTE E IMMAGI NE

QUALCOSA

GEO D+

4

CLIMI Unità

a. Leggi il cartigli o in alto a destra: in quale anno avvenn e il fenomeno? b. Che gioco stanno facendo gli uomini nella parte in basso a quale sport attuale sinistra? A assomiglia? c. Grazie a quale tecnica a procedere l'imbar riesce cazione "rompighiaccio" al centro del dipinto ?

CLIMI

4

I CLIMATICI CAMBIAMENT g e completalo . Ascolta il testo COMPLETE LISTEN AND t • ice e date. con le parol ed • environmen • rising • dropp d • average melte • Earth ing Global warm of SA O D+ rising LCO the GE be QUA used to descri ing is the term . warm l Globa . The on Earth rature before temperature the average changes in tempe gone through ages, when the l ice The Earth has world was through severa the of gone lot a even Earth has significantly and eventually warmed dropped t temperature time the plane glaciers. Each covered in ice the of the ice. ions variat up and melted tant? Even small impact on the l warming impor Why is globa can have a large e temperature planet's averag . ing nment

Global warmin

INGLESE

CLIL

enviro

CAPIRE D+ Venezia oggi e GEO domani Oggi la laguna di Venezia non ghiaccia invernali è diventa to frequente il fenom più, anzi: nei mesi alta”, cioè l'innalz eno dell’“acqua amento del livello della laguna dovuto all'azione combin ata delle maree e del vento. Negli ultimi anni il fenomeno si è aggravato proprio a causa del cambia mento climatico: questo potrebbe mettere a rischio la sopravvivenza stessa di Venezi Tra gli artisti che a. con sensibilizzare l'opinio le loro opere hanno voluto ne pubblica su questo Lorenzo Quinn problema c'è che, nel 2017, ha realizzato l'install riprodotta a lato. azione • Raccogli inform azioni sul fenom eno alta”, sulle previs ioni per il futuro dell’“acqua e sugli interventi della laguna già affrontare il proble realizzati o proposti per ma. Organizza i risulta ti in un dossie r.

78 78

, 2017.

• Osserva l’imma

gine e poi rispon di. a. Che cosa ha voluto rappresentare l'artista con questa installa zione? Prova a spiegar , secondo te, commento. lo in un

ts of global

warm

+ Effec i il testo e scegl CHOOSE. Leggi READ AND ento corretto. n as il completam think may happe that scientists y happening. of the things them are alread Here are few rises. Some of y melting and the temperature g: many glaciers are alread rature increases • Glaciers meltin ghout the world. If the tempe shrinking throu to melt; will ue the ocean levels they will contin glaciers melt, d near the coast; will rise: as the • ocean levels cause flooding in cities locate cooler spots as to rise. This could ls will migrate species of animals: anima . This could put some • migration ts get too warm their old habita tion; will warming extinc in danger of ists think that and er: some scient more droughts • extreme weath rful hurricanes as well as fuel more powe nt areas of the world. flooding in differe global warming: 4. A causa del ni. uraga iai: più ghiacc ero non ci sarebb l’estensione dei ero più forti. rature aumentano ni diventerebb 1. Se le tempe ✗ gli uraga in molte zone aumenta. global warming 5. A causa del be: siccità potreb ✗ diminuisce. del mondo la li per le città: ing crea perico aumentare. 2. Il global warm ✗ lontane dal mare. diminuire. potrebbero: le inondazioni coste. global warming ✗ vicine alle warming l’habitat di molti animali 6. A causa del global 3. A causa del ✗ aumentare. are: potrebbe divent diminuire. o. troppo abitat D GEO CAPIRE

Francesco Battagli oli, di Venezia ghiaccia La laguna ta.

Lorenzo Quinn, Support

er sviluppare un ulteriore p approfondimento.

Unità

glaciale”

Anche in Italia nel a ghiacciata Settecento si avverti Battaglioli (17101796), conservato rono gli effetti della “Piccola era glaciale”: in questo presso il Museo veneziana comple del Settecento venezia tamente ghiacci dipinto di France ata. sco no di Ca‘ Rezzon • Ingrandisci l'imma ico, si può vedere gine quanto più la laguna possibile, osserv ala e poi rispon di alle domande.

QUALCOSA er conoscere meglio il tema GEO D+ p suggerito; CAPIRE GEO D+

La “Piccola era

Venezia, la lagun

troppo caldo.

© Casa Editrice G. Principato SpA

3

79


INDICE CONTENUTI DIGITALI

PRESENTAZIONE Parte

Parte

1 2

3

Mi preparo all’interrogazione

5

Unità 2 Montagne, colline e pianure

6

Unità 3 Acque

8

Unità 4 Climi

11

Unità 5 Popoli e culture

13

Unità 6 Abitare

15

Unità 7 Attività economiche

17

Unità 8 Viaggiare

19

Laboratorio delle competenze 21 1

Da casa a scuola divertendosi

22

2

Che tempo fa?

30

3

Luci della città

40

4

Lavoro e turismo

48

5 Il linguaggio della geografia

Parte

3

58

Verso l’esame 67 SPUNTI PER LA RICERCA E L’APPROFONDIMENTO MULTIDISCIPLINARE

Unità 2 Le Alpi

68

Unità 3 Il mare

72

Unità 4 Cambiamenti climatici

76

Unità 5 SOS razzismo

80

Unità 6 Le città

84

Unità 7 L’industria

88

Unità 8 Strade per viaggiare

92

© Casa Editrice G. Principato SpA

4


1 Mi preparo all’interrogazione In questa sezione troverai una serie di test che ti permetteranno di verificare la tua preparazione in vista dell’interrogazione. I test seguono la struttura del libro, sono preceduti da una mappa per il ripasso e sono organizzati secondo quattro tipologie:

• Correggi l’errore • Completa la frase • Definisci • Vero o falso

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5


Unità

2 MONTAGNE, COLLINE E PIANURE

Esercizi interattivi

Ripassa i contenuti dell’Unità osservando la mappa, poi svolgi gli esercizi. Movimenti della CROSTA TERRESTRE Lezione 1

Terremoti ed eruzioni vulcaniche

OROGENESI

GEO D D++

Lezione 1

Montagne

Colline

Pianure

Lezione 2

Lezione 5

Lezione 6

Ghiacciai

Valli

Lezione 2

Lezione 2

Lezione 1

GEO

4 Vero o falso. a. Nelle valli a V la zona pianeggiate di fondovalle è stretta. b. Le valli a V sono più popolate delle valli a U. c. La valli a U sono lo spazio più vitale delle regioni montane.

Le montagne

1 Correggi l’errore. Le montagne giovani si sono formate poche centinaia/ decine di milioni di anni fa. 2 Completa la frase. Per essere definito montagna un rilievo deve avere un’altitudine di metri sul livello del mare.

Lezione 3

Orogenesi significa . 4 Vero o falso. a. Le montagne antiche sono le più elevate. b. Una montagna antica ha di solito forme arrotondate. c. L’Europa è stata interessata da 4 orogenesi.

V F

2 Completa la frase. metri e si eleva al .

3 Definisci. V F V F

Le Prealpi sono . 4 Vero o falso. a. Le Alpi si estendono ad arco per circa 100 chilometri di lunghezza. b. Negli Appennini la maggior parte delle cime supera i 2.000 metri. c. Lungo l’arco alpino sono numerosi i valichi e i trafori.

1 Correggi l’errore. Il ghiacciaio è una grande massa di ghiaccio che può ricoprire vaste aree dei pendii montuosi/delle cime montuose. 2 Completa la frase. .

3 Definisci. Le morene sono .

Lezione 4

V F V F V F

Le montagne in Europa

1 Correggi l’errore. L’Europa è, insieme all’Oceania, il continente più/meno elevato della Terra.

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6

Le montagne in Italia

Il Monte Bianco è alto confine con

Montagne, ghiacciai e valli

Le valli scavate da antichi ghiacciai hanno forma

V F

1 Correggi l’errore. Le Alpi e gli Appennini sono montagne giovani/antiche.

3 Definisci.

Lezione 2

V F V F


Unità

2

MONTAGNE, COLLINE E PIANURE 2 Completa la frase. Le catene montuose si trovano nella parte

, dalle forme aspre, del continente.

3 Definisci. Le caratteristiche delle montagne antiche sono un’altitudine e forme

.

4 Vero o falso. a. Alpi, Appennini, monti del Caucaso, Carpazi, Balcani, Pirenei sono montagne antiche. b. Le cime europee più elevate si trovano nelle Alpi Scandinave. c. Nessuna montagna europea supera i 5.000 metri. Lezione 5

Lezione 7

V F

V F

V F V F

Le pianure in Italia

2 Completa la frase.

1 Correggi l’errore. Le colline sono rilievi che non superano i 600/1.600 metri d’altitudine. 2 Completa la frase. Gran parte delle colline si sono formate per l’erosione delle .

La Pianura Padana è formata dalle e dei suoi

del Po .

3 Definisci. Una pianura di origine vulcanica è . 4 Vero o falso. a. La Pianura Padana occupa circa la metà della superficie pianeggiante dell’Italia. V F b. La Pianura Padana si prolunga a Est del bacino del Po e occupa il territorio di 5 regioni. V F c. La Pianura Padana è in fase di riduzione per il minor apporto di detriti del Po. V F

3 Definisci. Le colline formate dall’accumulo di detriti lasciati dai ghiacciai si chiamano .

Lezione 6

V F

1 Correggi l’errore. La Campania/Puglia ospita le pianure più vaste dell’Italia centro-meridionale.

V F

Le colline

4 Vero o falso. a. Colline di origine vulcanica si trovano in Lazio e in Veneto. b. I centri abitati si trovano anche sulle cime delle colline. c. L’Europa è ricca di rilievi collinari.

4 Vero o falso. a. Alcune pianure si sono formate in seguito ai movimenti tettonici della Terra. b. I materiali eruttati dai vulcani possono formare pianure che però non possono essere abitate. c. I fiumi depositano i materiali alluvionali in modo uniforme.

Lezione 8

V F

Le pianure in Europa

1 Correggi l’errore. La più vasta pianura europea è la Pianura Padana/Pianura Russa.

V F V F

2 Completa la frase.

La pianura

Le pianure europee più antiche sono dovute

1 Correggi l’errore. Una pianura è una distesa di terreno che si trova a volte/ sempre sotto il livello del mare.

. 3 Definisci. I polder sono

2 Completa la frase. Alcune pianure sono state create dall’uomo con la di aree paludose.

.

3 Definisci. Una pianura alluvionale è .

4 Vero o falso. a. Paludi e laghi caratterizzano il paesaggio di Francia e Germania. b. Le pianure alluvionali si trovano soprattutto nell’Europa meridionale e centrale. c. Le pianure sono sempre densamente abitate.

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V F V F V F

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2

Laboratorio

delle competenze Le attività proposte ti consentiranno di:

• S viluppare le competenze disciplinari di:

• Orientamento • Linguaggio della geo-graficità • Paesaggio • Regione e sistema territoriale

• Utilizzeremo le seguenti modalità di lavoro

• Attività individuali • Apprendimento cooperativo • CLIL • Dibattito • Compito di realtà

• Attivare le otto le competenze-chiave:

• Competenza alfabetica funzionale • Competenza multilinguistica • Competenza matematica e competenza in scienze, tecnologie e ingegneria • Competenza digitale • Competenza personale, sociale, e capacità di imparare a imparare • Competenza in materia di cittadinanza • Competenza imprenditoriale • Competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturali

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1 Da casa a scuola divertendosi FASE 1

Attività di riscaldamento. Che cosa sappiamo e che cosa sappiamo fare

1 Dal più grande al più piccolo a Metti in ordine dal più grande al più piccolo. Segui l’esempio. Città (Genova) Continente (Europa) Galassia

Nazione (Italia) Regione (Calabria) Sistema solare

1 Universo conosciuto

Pianeta (Terra)

b Collega le foto ai nomi geografici dell’esercizio precedente. Segui l’esempio.

Universo conosciuto

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LABORATORIO DELLE COMPETENZE

FASE 1

2 The borders of my Region

CLIL

a Find out and paste below a map of your Region.

b Write on the map the cardinal points. c Complete the compass rose writing the borders of your Region.

N NW

W

NE

E

My Region SW

SE S

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1 Da casa a scuola divertendosi

FASE 1

3 Vieni a fare merenda a casa mia? a In coppia. Hai invitato il tuo compagno a casa e devi spiegargli dove abiti e quale percorso deve compiere da casa sua a casa tua. Tu abiti nel punto A e il tuo compagno si trova nel punto B della mappa.

A

B

b Tracciate sulla mappa il percorso da casa sua (punto B) a casa tua (punto A). c Osservando la mappa, ci sono dei luoghi che potreste usare come punti di riferimento? Elencali qui sotto.

d Osservando la mappa spiega al tuo compagno quale percorso deve seguire per raggiungere la tua casa. Utilizza i riferimenti della domanda c e scrivi qui sotto il percorso di andata.

e Sempre osservando la mappa, adesso il tuo compagno spiega a te quale percorso seguirà per tornare a casa sua. Anche lui deve utilizzare i riferimenti della domanda c e scrivere qui sotto il percorso di ritorno.

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LABORATORIO DELLE COMPETENZE

FASE 1

4 Coordinat...iamoci! In gruppi. Dividetevi in due gruppi. Osservate attentamente la carta dell’Europa qui sotto, sulla quale abbiamo evidenziato 8 luoghi geografici situati all’incrocio tra un meridiano e un parallelo. A turno ciascun gruppo indicherà le coordinate (ad esempio 30 gradi latitudine Nord e 60 gradi longitudine Est) corrispondenti a un luogo geografico. L’altro gruppo dovrà individuare lo Stato in cui esso si trova. Vince il gruppo che indovina più Stati dell’altro. 40°

30°

20°

10°

10°

20°

30°

40°

50°

60°

70°

80°

60°

A

B

C

50°

D

E

F

40°

H

10°

30°

G

10°

20°

30°

40°

50°

A: B: C: D: E: F: G: H: © Casa Editrice G. Principato SpA

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1 Da casa a scuola divertendosi

FASE 2

Metto a fuoco il tema

5 È meglio andare a scuola in auto o a piedi? a In classe. Con l’aiuto dell’insegnante completate l’istogramma che illustra il mezzo di trasporto utilizzato da ciascuno di voi per raggiungere la scuola. Rispondete poi alle seguenti domande. • Quale motivo vi spinge a utilizzare un mezzo piuttosto • Sono possibili, secondo voi, delle alternative? Fate delle che un altro? (Ad esempio, la lontananza della scuola ipotesi. dalla propria abitazione può costringere qualcuno a spostarsi con l’auto...). 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 n° di compagni

Piedi

Bicicletta

Mezzi pubblici

Auto propria

Auto condivisa

b Leggete il seguente testo informativo che descrive il Piedibus, un’interessante iniziativa attuata da alcune scuole per risolvere il problema del raggiungimento della scuola. Organizzate poi una discussione in classe seguendo le indicazioni riportate dopo il brano.

Che cos’è il Piedibus? Il Piedibus è un autobus che va a piedi, è formato da una carovana di bambini che vanno a scuola in gruppo, accompagnati da due adulti, un “autista” davanti e un “controllore” che chiude la fila. L’adulto "controllore" compila un "giornale di bordo" seguendo i bambini presenti ad ogni viaggio. Il Piedibus, come un vero autobus di linea, parte da un capolinea e, seguendo un percorso stabilito, raccoglie passeggeri alle “fermate” predisposte lungo il cammino rispettando l’orario prefissato. Il Piedibus presta servizio tutti i giorni, con qualsiasi tempo, secondo il calendario scolastico. I bambini si fanno trovare alla fermata per loro più comoda indossando una pettorina ad alta visibilità. Anche i bambini che abitano troppo lontano per raggiungere la scuola a piedi possono prendere il Piedibus, basterà che i genitori li portino ad una delle fermate.

Lungo il percorso i bambini chiacchierano con i loro amici, imparano cose utili sulla sicurezza stradale e si guadagnano un po’ di indipendenza. Ogni Piedibus è diverso! Ciascuno si adatta alle esigenze dei bambini e dei genitori. Il Piedibus è una realtà in molti Paesi del mondo e inizia a diffondersi anche in Italia. È il modo più sicuro, ecologico e divertente per andare e tornare da scuola. Il Piedibus può nascere in ogni scuola dove ci siano genitori disponibili a fare gli autisti o i controllori.

Perché il Piedibus? Nel bambino che cresce la possibilità di fare esperienze autonome è una esigenza fondamentale. Muoversi fuori da casa sviluppa l’autostima e contribuisce a un sano equilibrio psicologico. Questa sola motiva-

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LABORATORIO DELLE COMPETENZE

FASE 2 zione dovrebbe essere sufficiente a convincere i genitori a mandare i propri figli a scuola da soli, ma in realtà ce ne sono molte altre. All’entrata e all’uscita dei bambini, le scuole vengono prese d’assalto dalle automobili che congestionano di traffico l’intera zona. Paradossalmente sono proprio i genitori che, per proteggere i propri figli, contribuiscono ad aumentare i pericoli e il degrado dell’ambiente. Promuovere l’andare a scuola a piedi è un modo per rendere la città più vivibile, meno inquinata e pericolosa. Ciascuno di noi deve cominciare a cambiare le proprie abitudini e il Piedibus è di per sé una scelta semplice ed efficace. Una patologia in aumento a ritmi preoccupanti nel mondo infantile è l’obesità. Pigri e sovrappeso, i bambini camminano troppo poco, e i genitori sono i primi a non dare

il buon esempio. I pediatri insegnano che 30 minuti di cammino al giorno bastano ad assicurare il mantenimento della forma fisica durante la crescita e sono è in grado di prevenire molte gravi malattie croniche. Andare a scuola a piedi è un’occasione per socializzare, farsi nuovi amici ed arrivare di buon umore e pimpanti all’inizio delle lezioni. I ragazzini imparano l’educazione stradale sul campo e diventano pedoni consapevoli. Non è giusto limitare la libertà dei ragazzi per paura degli incidenti! Muoversi è un bisogno vitale dei bambini! Prima o poi saranno liberi di circolare in ogni caso e sarà meglio che siano preparati a difendersi nel traffico. (Adattato da www.piedibus.it)

c In gruppi. Dividetevi in due gruppi. Il primo gruppo si concentrerà nell’individuare gli aspetti positivi del Piedibus, il secondo cercherà di farne emergere quelli negativi. Avrete 10 minuti di tempo per la riflessione in gruppo. d In classe. Mettete in comune le riflessioni compilando la seguente tabella che avrete trascritto alla lavagna o su cartelloni appesi in classe. Seguite l’esempio. Il Piedibus

Per i bambini

Per i genitori

Per la scuola

Viene limitato il traffico delle auto nell’orario di ingresso della scuola

Vantaggi

Svantaggi

Per la città

Bisogna alzarsi presto per essere pronti alla “fermata” del Piedibus

e In classe. Inventate una frase che sintetizzi la vostra idea sul Piedibus.

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1 Da casa a scuola divertendosi

FASE 3

In azione!

6 Organizziamo il Piedibus! LA SFIDA Progettare il Piedibus per le classi prime della scuola.

FASI DI LAVORO a In classe. Preparate un questionario per studenti e famiglie al fine di stabilire: • quanti ragazzi sono interessati ad usufruire del servizio; • da quale zona del quartiere provengono; • quali e quanti genitori sono disponibili ad assumere i ruoli di “autisti” e “controllori”. b In gruppi. Distribuite i questionari nelle classi prime e ritirateli dopo una settimana. c In gruppi. Ciascun gruppo analizza i questionari raccolti e, aiutandosi con una mappa stradale, individua le zone del quartiere in cui si concentrano il maggior numero di studenti. d In classe. Confrontate le varie mappe elaborate dai gruppi e su un’unica mappa stabilite: • il capolinea (preferibilmente in un raggio di uno o al massimo due chilometri dalla scuola); • l’itinerario più breve e sciuro; • le fermate più convenienti per la provenienza di ogni alunno.

e In gruppi. Ogni gruppo, accompagnato da un adulto, percorre la distanza tra due fermate dell’itinerario scelto e verifica i tempi di percorrenza. f In classe. Disegnate la mappa definitiva con gli orari di ogni fermata utile per raggiungere in tempo la scuola. g In gruppi. Ogni gruppo si occupa di contattare i genitori “autisti” e “controllori” per valutare la loro disponibilità, gli orari e i turni settimanali. h In classe. Sotto la supervisione dell’insegnante compilate la seguente tabella degli accompagnatori suddivisa per i giorni della settimana. Ne dovrete fare una versione più grande da appendere a scuola e consegnare una copia in formato A4 ai genitori di tutti gli alunni che usufruiranno del Piedibus, insieme alla mappa delle fermate e degli orari.

Entrata Autista

Uscita Controllore

Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì © Casa Editrice G. Principato SpA

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Autista

Controllore


LABORATORIO DELLE COMPETENZE

FASE 4

7

Diario di bordo

Rifletti su questa attività di laboratorio rispondendo alle seguenti domande.

1 Nel suo complesso questo laboratorio è stato interessante?

2 Quali sono gli argomenti che mi hanno interessato maggiormente?

3 Quali sono le attività che ho svolto senza particolari difficoltà?

4 In quali attività ho avuto invece maggiori dubbi o incertezze?

5 Che cosa ho fatto per superarli?

6 Ho lavorato meglio nelle attività individuali o in quelle di gruppo? Perché?

7 Nel compito di realtà ho partecipato volentieri e in modo attivo al lavoro di gruppo e a quello di classe?

8 Come giudico i risultati raggiunti nello svolgere questo laboratorio?

9 Ci sono argomenti o aspetti sui quali posso migliorare? Se sì, quali?

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3

Verso l’esame

SPUNTI PER LA RICERCA E L’APPROFONDIMENTO MULTIDISCIPLINARE

Alle pagine seguenti troverai spunti di lavoro per approfondire i temi di ricerca suggeriti nella rubrica del volume. Per ciascun tema ti verranno presentate due proposte di lavoro che ti saranno utili per creare collegamenti pluridisciplinari: QUALCOSA GEO D+ per conoscere meglio il tema suggerito; CAPIRE GEO D+ per sviluppare un ulteriore approfondimento.

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LE ALPI STORIA

Unità

2

MONTAGNE, COLLINE E PIANURE

Annibale attraversa le Alpi

QUALCOSA GEO D+ L’itinerario di Annibale

Le possibili strade di Annibale

L’impresa di Annibale fu straordinaria, ancora oggi avvolta da un alone di leggenda. Non si sa per certo, per esempio, da quale valico sia passato l’esercito cartaginese. Recentemente è stata avanzata un’ipotesi interessante, riportata anche dalla rivista Le Scienze. È il passo del Colle delle Traversette, in Francia, a circa 3.000 metri di altitudine, nei pressi del Monviso, che permise ad Annibale di attraversare le Alpi per dirigersi verso Roma a capo dell’esercito cartaginese: lo hanno scoperto alcuni ricercatori, risolvendo un mistero che durava da 2.000 anni sul vero itinerario della spedizione militare. [...] I ricercatori hanno utilizzato una combinazione di analisi di chimica ambientale e genetica microbiologica per documentare la presenza di antichi resti di sterco, soprattutto di cavallo, compatibili con il passaggio dell’armata cartaginese. La datazione al radiocarbonio fa risalire i reperti a circa 2.186 anni fa, cioè proprio al 218 a.C., anno in cui iniziò la seconda guerra punica. Un’ulteriore conferma che si tratti effettivamente dei resti dell’armata di Annibale viene dall’analisi microbiologica: il 70% circa dei microbi presenti nello sterco sono infatti del genere Clostridium, che è molto stabile nel suolo e può sopravvivere per migliaia di anni. [...] Sembra così smentita la ricostruzione dello storico romano Tito Livio, che circa due secoli dopo l’evento scrisse che la discesa cartaginese in Italia avvenne dal Colle Clapier, un passo situato più a Nord, a quota 2.400 metri, e molto più agevole da attraversare (Adattato da Le Scienze, 17 aprile 2016)

• Dopo aver letto l’estratto dell’articolo, rispondi alle domande. a. Dove si trova il Colle delle Traversette? b. Come sono riusciti i ricercatori a stabilire la datazione dello sterco di cavallo? c. Quale ulteriore "prova" conferma la datazione? DEBATE

Sostieni la tua scelta! Osservate la carta e dividetevi in due gruppi: il primo sosterrà la scelta di Annibale di attraversare le Alpi per scendere fino al Ticino, il secondo la contesterà e proporrà un itinerario differente. I due gruppi discuteranno argomentando la propria posizione.

Col de Traversette Col du Mont Cenis Col du Montegenévre

Torino Valenza Monviso

Avignone Antipolis Marsiglia

CAPIRE GEO D+ La strategia di Annibale • Il condottiero cartaginese giunse alle Alpi dopo circa 1.000 chilometri di marcia attraverso la Spagna e la Gallia Transalpina. Ma perché Annibale scelse di attaccare i Romani da Nord, affrontando un viaggio così lungo e impegnativo? a. Con l’aiuto dell’insegnante e del tuo libro di storia, cerca di capire il piano strategico di Annibale e se questo ebbe successo. b. Insieme ai tuoi compagni di classe costruisci un "calendario" degli eventi della seconda guerra punica. • Dopo aver attraversato con enormi difficoltà il fiume Rodano, Annibale compì un’altra scelta apparentemente inspiegabile. Infatti, invece di proseguire lungo la costa, egli decise di valicare le Alpi. a. Nel libro XXI dell’opera Ab Urbe condita lo storico romano Tito Livio racconta, a meno di due secoli di distanza, le vicende della seconda guerra punica. Leggilo e cerca di capire dove poteva essere posizionato l’esercito romano e se questo può aver determinato la scelta di Annibale.

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Tito Livio, Annibale in Italia.


Unità

MONTAGNE, COLLINE E PIANURE

ITALIANO

2

LE ALPI

Uno scrittore che ha amato la montagna: Dino Buzzati

QUALCOSA GEO D+ Buzzati e la montagna La montagna per Buzzati è il simbolo di un “regno bello e buono”, da non contaminare e stravolgere. Nel 1952, sul Corriere della Sera (il quotidiano milanese con cui collaborò molti anni), in un articolo dal titolo Salvare dalle macchine le Tre Cime di Lavaredo aveva dichiarato senza mezzi termini: «Ricordiamoci che la natura vergine, come l’ha fatta Dio, sta diventando una autentica ricchezza. Di tale ricchezza le Dolomiti sono una miniera prodigiosa che il mondo sempre più ci invidierà. Ma se la si sfrutta ciecamente, per la smania di pomparne soldi, un bel giorno non ne resterà una briciola.» E pochi anni dopo, nel 1956, aggiunse questo pensiero: «Per capirle, le Dolomiti, veramente, non occorrono arrampicate in piena regola. Bastano i sentieri. Entrare, avventurarsi un poco fra le crode, toccarle, ascoltarne i silenzi, sentirne la misteriosa vita. […] A tanti la montagna pare offrire così poco, invece quel poco è tantissimo e indispensabile: l’avventura, la rottura della regola, l’antitesi alla pigrizia e alla neghittosità, la fantasia, la purezza, la poesia.» • Dopo aver letto l’estratto dell’articolo, rispondi alle domande. a. Che cosa significa che la natura alpina incontaminata è una ricchezza da preservare? b. Che cosa significa l’espressione “pomparne soldi”? c. Che cosa sono le crode? d. Che cosa significa neghittosità? DEBATE

Sostieni la tua scelta! Ti sembra un buon consiglio quello di Buzzati, di vivere la montagna sui sentieri, con lentezza, senza stravolgere la natura? Esprimi la tua opinione e discutine con i tuoi compagni.

CAPIRE GEO D+ Scrittori di montagna Tra i numerosi libri ambientati sulle Alpi te ne suggeriamo alcuni. Cerca in Internet la trama e, se ti incuriosiscono, potresti inserirne uno nelle tue prossime letture. Lo troverai quasi sicuramente nella biblioteca della scuola o in quella più vicina a casa.

Paolo Cognetti, Le otto montagne, Einaudi

«La montagna non è solo neve e dirupi, creste, torrenti, laghi, pascoli. La montagna è un modo di vivere la vita. Un passo davanti all’altro, silenzio, tempo e misura.» In questo romanzo il giovane scrittore Paolo Cognetti racconta una storia di amicizia tra due ragazzi – e poi due uomini – ambientata in un paesino delle Alpi.

Paolo Rumiz, La leggenda dei monti naviganti, Feltrinelli «Ero partito per fuggire un mondo e invece ho finito per trovare un mondo.» Così lo scrittore Paolo Rumiz riassume il suo viaggio di 8.000 chilometri lungo l’intero arco alpino e gli Appennini.

Erri de Luca, Il peso della farfalla, Feltrinelli

«Avevo trent´anni. Dopo tanto mare, ho deciso di lasciarmi tutto alle spalle. Allora ho scelto la montagna. Così mi sono ritrovato a vagare tra la Val Pusteria e la Val Badia, in Alto Adige. Le Dolomiti e le pareti delle Tre Cime di Lavaredo.» Così lo scrittore napoletano Erri de Luca spiega il suo amore per la montagna, protagonista del romanzo che narra la storia di un vecchio camoscio, “il re dei camosci”, e di un anziano bracconiere che gli dà la caccia.

• Buzzati fu anche pittore. Osserva il quadro qui a lato e poi rispondi alle domande. a. Sai dire che cosa rappresenta? b. Sul quaderno, prova a scrivere una didascalia che descriva non solo il soggetto rappresentato nel quadro, ma anche le sensazioni e le suggestioni che, secondo te, evoca. © Casa Editrice G. Principato SpA

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LE ALPI

Unità

ARTE E IMMAGINE

2

MONTAGNE, COLLINE E PIANURE

Segantini e le Alpi

QUALCOSA GEO D+ Segantini, Il Trittico delle Alpi

I tre dipinti di questa pagina rappresentano l’espressione massima dell’amore per la montagna del pittore, nato in Trentino e vissuto a lungo nella valle svizzera dell’Engadina. Trittico delle Alpi nasce dagli studi sul paesaggio legati al progetto di Segantini di portare all’Esposizione internazionale di Parigi del 1900 una grande rappresentazione panoramica dell’Engadina con tutti i principali paesi della valle. Nonostante i tre anni di lavoro febbrile, l’opera rimase incompiuta per la morte del pittore, a soli 41 anni. Realizzate con la tecnica divisionista, le tre enormi tele sui temi La Vita, La Natura, La Morte e conservate presso il Museo Segantini di Sankt Moritz, hanno come sfondo rispettivamente lo scenario montano di Soglio, il crepuscolo dallo Schafberg e il paesaggio invernale dal passo del Maloja. • Dopo aver osservato attentamente i tre dipinti, attribuisci a ciascuno il titolo indicato dal pittore: La Vita, La Natura, La Morte. Giovanni Segantini è stato un maestro del Divisionismo. Sviluppatosi in Italia a cavallo tra Ottocento e Novecento, il Divisionismo è un movimento artistico che utilizza una tecnica pittorica innovativa per rappresentare la realtà attraverso gli effetti della luce del sole. I pittori divisionisti applicano i colori puri sulla tela a piccoli tratti o a puntini, lasciando che sia l’occhio dello spettatore a ricomporli. • Ingrandisci le immagini dei tre dipinti e cerca, con l’aiuto dell’insegnante, di capire qualcosa di più sulla tecnica utilizzata da Segantini per comporre le immagini sulla tela. • Oltre al Trittico delle Alpi molti altri dipinti di Segantini hanno come protagoniste le Alpi. Cerca in Internet e osserva i dipinti Dal bosco, Le due madri, L’ora mesta e rispondi: a. In questi tre dipinti il protagonista è il paesaggio alpino o la vita sulle Alpi? b. Rappresentano una sola stagione? c. È messo in primo piano il lavoro delle donne o degli uomini? d. Quali attività stanno svolgendo? e. Quale sensazione vuole comunicare l’artista: Quiete? Fatica? Povertà?

Giovanni Segantini,

Giovanni Segantini,

Giovanni Segantini,

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Unità

MONTAGNE, COLLINE E PIANURE

2

LE ALPI

CAPIRE GEO D+ Pittori a confronto Oltre a Segantini, un altro artista importante del Divisionismo è Giuseppe Pellizza da Volpedo. • Cerca in Internet i dipinti Panni al sole e Aprile nei prati di Volpedo ed evidenzia le differenze di soggetti e colori rispetto ai dipinti di Segantini. • Osserva i due quadri riprodotti qui accanto che rappresentano entrambi scenari alpini.

aspar David C Friedrich (1774-1840), Viandante sul mare di nebbia, 1818.

a. Quale dei due secondo te è realizzato con la tecnica divisionista? b. Quali sensazioni intendono trasmettere i due pittori attraverso queste opere? Segnalo sulla tabella qui sotto. Friedrich

Longoni

Serenità La forza della natura Turbamento Luce Emilio Longoni (1859-1932), Le pecore malate, 1902.

Monte Bianco, the highest mountain in the Alps

INGLESE

CLIL

QUALCOSA GEO D+ The first ascent of Mont Blanc LISTEN AND ANSWER. Ascolta il testo e completalo con le parole date.

1808 • acclimatized • mountaineer-tourists • ascent • woman • 1786 • climb The first recorded of Mont Blanc was on 8 August by Jacques Balmat and the doctor Michel Paccard. This traditionally marks the start of modern mountaineering. The first to reach the summit was Marie Paradis in . Nowadays the summit is ascended by an average of 20,000 each year. It could be considered a technically easy, yet arduous, ascent for someone who is well-trained and to the altitude.

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DIRITTO – La fonte principale dell’ordinamento giuridico

Alida Ardemagni Giovanni Silvera

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PLUS

atlantis geografia GREEN per l’

a i f a d cil u t S e Schede per ripassare i contenuti essenziali (didattica breve)

Il piacere di apprendere

032_039_diritto.indd 32

Gruppo Editoriale ELi 04/02/20 16:50


Coordinamento editoriale: Marco Mauri Redazione: Incipit Studio Editoriale, Marinella Torri, Chiara Villa Progetto grafico: Ka Communications, Giuseppina Vailati Canta, Enrica Bologni Impaginazione: Ka Communications, Enrica Bologni Copertina: Enrica Bologni Ricerca iconografica: Incipit Studio Editoriale, Eleonora Calamita, Marinella Torri, Chiara Villa Cartografia: LS International Immagini di copertina: Ben Markey - Shutterstock

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Contenuti digitali Progettazione: Giovanna Moraglia, Marco Mauri Realizzazione: Alberto Vailati Canta, Giovanna Moraglia, LS International, Camilla Borò, bSmart labs ISBN 978-88-416-5146-9 Atlantis PLUS 1 + Quaderno delle competenze + Le regioni italiane + Raccoglitore con Studiafacile ISBN 978-88-416-5147-6 Atlantis PLUS 1 + Quaderno delle competenze + Raccoglitore con Studiafacile ISBN 978-88-416-5148-3 Atlantis Plus 1 Raccoglitore con Studiafacile ISBN 978-88-6706-528-8 Atlantis PLUS 1 + Quaderno delle competenze + Le regioni italiane + Raccoglitore con Studiafacile – solo versione digitale ISBN 978-88-6706-529-5 Atlantis PLUS 1 + Quaderno delle competenze + Raccoglitore con Studiafacile – solo versione digitale ISBN 978-88-6706-530-1 Atlantis PLUS 1 Raccoglitore con Studiafacile – solo versione digitale

Prima edizione: gennaio 2022 Printed in Italy © 2022 - Proprietà letteraria riservata. È vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico, non autorizzata. Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall’art 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633. Le riproduzioni per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale, possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da CLEARedi (Centro licenze e autorizzazioni per le riproduzioni editoriali), corso di Porta Romana 108, 20122 Milano, e-mail autorizzazioni@clearedi.org e sito web www.clearedi.org. L’editore fornisce – per il tramite dei testi scolastici da esso pubblicati e attraverso i relativi supporti o nei siti www. principato.it e www.gruppoeli.it – materiali e link a siti di terze parti esclusivamente per fini didattici o perché indicati e consigliati da altri siti istituzionali. Pertanto l’editore non è responsabile, neppure indirettamente, del contenuto e delle immagini riprodotte su tali siti in data successiva a quella della pubblicazione, dopo aver controllato la correttezza degli indirizzi web ai quali si rimanda.

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La casa editrice attua procedure idonee ad assicurare la qualità nel processo di progettazione, realizzazione e distribuzione dei prodotti editoriali. La realizzazione di un libro scolastico è infatti un’attività complessa che comporta controlli di varia natura. È pertanto possibile che, dopo la pubblicazione, siano riscontrabili errori e imprecisioni. La casa editrice ringrazia fin da ora chi vorrà segnalarli a: Servizio clienti Principato e-mail: info@principato.it

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DIRITTO – La fonte principale dell’ordinamento giuridico

Si ringrazia la professoressa Janet Harmer per la revisione linguistica dei materiali in lingua inglese. La gamification Mission 2030 è stata realizzata da Eicon.

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UNITÀ 2 L’UNIONE EUROPEA

atlantis 1 UNITÀ 1 GLI STRUMENTI DELLA GEOGRAFIA

Google Maps e le carte geografiche I punti cardinali, i paralleli e i meridiani Le stagioni, i fusi orari, i dati geografici, l’infografica

DIRITTO – La fonte principale dell’ordinamento giuridico

UNITÀ 2 MONTAGNE, COLLINE E PIANURE I rilievi Le valli Le montagne d’Italia e d’Europa Le colline La pianura Le pianure d’Italia e d’Europa

UNITÀ 3 ACQUE

Terra e acqua Oceani e mari Mari d’Italia e d’Europa Le coste I fiumi e i laghi Fiumi e laghi d’Italia e d’Europa I canali

UNITÀ 4 CLIMI

I fattori del clima I dati climatici Il clima cambia Il clima in Italia e in Europa

UNITÀ 5 POPOLI E CULTURE

La popolazione Tutti in citta Le migrazioni La popolazione in Italia e in Europa Culture e popoli diversi L’Europa delle lingue L’Europa delle religioni

UNITÀ 6 ABITARE Città e campagna Le città italiane Le città europee Le megalopoli

UNITÀ 7 ATTIVITÀ ECONOMICHE Le attività dell’uomo e il PIL L’agricoltura in Italia e in Europa L’industria in Italia e in Europa La produzione di energia Il terziario in Italia e in Europa

UNITÀ 8 VIAGGIARE

Il sistema delle comunicazioni in Europa Spostarsi in città Spostarsi in cielo Spostarsi sull’acqua Un mondo connesso

Nascita e sviluppo della UE Gli obiettivi e le difficoltà Le istituzioni

5 5 7 9

UNITÀ 3 EUROPA OCCIDENTALE Territorio, popolazione, economia Regno Unito Irlanda Francia Belgio Paesi Bassi Germania Austria Repubblica Ceca Svizzera

11 11 12 13 15 16 17 19 19 21 23 25 27 29 30

UNITÀ 4 EUROPA NORDICA

31 31 33 35 37

UNITÀ 5 EUROPA CENTRALE

Territorio, popolazione, economia Svezia Norvegia Islanda Finlandia Danimarca Estonia

Territorio, popolazione, economia Lettonia Lituania Polonia Slovacchia Slovenia Ungheria

39 39 40 41 43 45 47 49

UNITÀ 6 EUROPA MERIDIONALE Territorio, popolazione, economia Spagna Portogallo Grecia Cipro Malta

51 51 53 55 57

UNITÀ 7 EUROPA BALCANICA

Territorio, popolazione, economia Croazia Bosnia-Erzegovina Albania Serbia Romania Bulgaria

59 59 61 63 65 67

UNITÀ 8 EUROPA ORIENTALE

Territorio, popolazione, economia Russia Bielorussia Ucraina Moldova

69 69 71 72 73 74

32

Gli Stati d’Europa Democrazia e conflitti Il colonialismo La fine della supremazia Le città motori di sviluppo L’Italia in Europa

85 85 87 89 91 93 95 97 99 101 103 105 105 107 109 110 111 112 113 115 115 117 118 119 120 121 122 123 123 125 127 129 131 132 133 133 135 136 137 138 139 140 141 141 143 145 146 147

atlantis 3 UNITÀ 1 DISUGUAGLIANZE E DIRITTI

atlantis 2 UNITÀ 1 L’EUROPA

81 81 82 83

Sviluppo e disuguaglianze Le disuguaglianze alimentari Salute: un diritto per pochi Istruzione e sviluppo I diritti negati ai bambini I diritti negati alle donne Le guerre frenano lo sviluppo La difesa dei diritti umani Lo sviluppo sostenibile

75 75 76 77 78 79 80

149 149 150 151 152 153 154 155 156 157

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159 159 160 161 162 163 164 165

Quanti siamo sulla Terra Paesi giovani, Paesi vecchi Troppi o troppo pochi Tutti in città Un mondo in movimento Il mondo delle lingue Il mondo delle religioni

UNITÀ 3 L’ECONOMIA MONDIALE

167 167 168 169 170 171 172 173

Che cos’è l’economia Le economie del mondo Economia e globalizzazione Il settore primario Minerali ed energia L’industria Il terziario, i trasporti e il turismo

UNITÀ 4 LA TERRA

175 175 176 177 178 179 180

La Terra e l’Universo Sistema Terra I continenti Forze endogene ed esogene Montagne, colline e pianure Fiumi, laghi, oceani e mari

UNITÀ 5 CLIMI E BIOMI

L’atmosfera I climi della Terra I climi e i biomi della Terra Biomi dei climi tropicali: la foresta pluviale Biomi dei climi subtropicali: savana e deserto Biomi dei climi temperati: foresta temperata, prateria, steppa Biomi dei climi polari: taiga, tundra, ghiacci Territorio e biodiversità

UNITÀ 6 ASIA

Territorio e ambiente Popolazione, economia, Paesi in primo piano: Paesi in primo piano: Paesi in primo piano:

186 187 188 189 189 191 193 195 197

regioni India Cina Giappone

UNITÀ 7 AFRICA

199 199 201 203 204

Territorio e ambiente Popolazione, economia, regioni Paesi in primo piano: Egitto Paesi in primo piano: Sudafrica

UNITÀ 8 AMERICA

Territorio e ambiente Popolazione, economia, Paesi in primo piano: Paesi in primo piano: Paesi in primo piano:

181 181 182 183 184 185

205 205 207 209 211 212

regioni Stati Uniti Messico Brasile

UNITÀ 9 OCEANIA

UNITÀ 10 ANTARTIDE

216 216

Territorio, popolazione, economia

Un mondo che cambia SEZIONE 1 NEL MONDO DEI MICRORGANISMI Lo zoo dei microbi CURIOSIAMO:

Osserviamo gli atomi

Batteri, virus & Co CURIOSIAMO:

217 219 220

221 221

Batteri tuttofare

LEZIONE 3

Tutti insieme appassionatamente: la virosfera CURIOSIAMO:

223 224

I mezzi di trasporto dei virus

SEZIONE 2 IN GUERRA CONTRO NEMICI INVISIBILI

227

LEZIONE 4

Tra epidemie e pandemie LE STORIE:

229 232

Quando John Snow si mise a contare

LEZIONE 5

Da dove viene SARS-CoV-2

233

LEZIONE 6

Curare e prevenire le malattie infettive CURIOSIAMO:

235 235

Test sierologici e tamponi

LEZIONE 7

I nostri comportamenti, uno scudo contro le infezioni LE STORIE:

237

Il medico che insegnò a lavarsi le mani: Ignac Semmelweis 238

LEZIONE 8

I virus non volano

239

SEZIONE 3 MALATTIE CHE CAMBIANO IL MONDO

243

LEZIONE 9

Covid-19 e gli Obiettivi per uno sviluppo sostenibile

LEZIONE 10

245

Malattie in viaggio

247 248 249

Rotte della pandemia ieri e oggi

250

LE STORIE: Milano, la peste e il Lazzaretto CURIOSIAMO: Il caso Italia CARTE A CONFRONTO: La via della seta

LEZIONE 11

Una minaccia per bambini e ragazzi: il morbillo LE STORIE:

Un vaccino col nome di un ragazzo

LEZIONE 12

Quale scuola durante e dopo la pandemia? CURIOSIAMO: Chi usa la mascherina a scuola? LE STORIE: La didattica a distanza vista da una

prof

LEZIONE 13

Città che cambiano

LE STORIE: Una lettera da Wuhan CARTE A CONFRONTO: Le megalopoli

cinesi

Le aree urbane più popolate del mondo

LEZIONE 14

Il Pianeta si ribella? Verso lo sviluppo sostenibile

LE STORIE: Crisi momentanee e crisi che durano LEGGERE LA CARTA: Zanzare e altri “veicoli” pericolosi CURIOSIAMO: La malaria nel 2020 secondo i dati dell’OMS

LEZIONE 15

Uniamo le forze o non andrà tutto bene LE STORIE:

Il coraggio di immaginare un mondo differente

213 213 215

Territorio, popolazione, economia Paesi in primo piano: Australia

LEZIONE 1

LEZIONE 2

251 252 253 253 254 255 256 258 259 260 262 262 263 264

PAROLE IN PRIMO PIANO

CONTAGIOSITÀ EPIDEMIA IMMUNITÀ DI GREGGE INCLUSIVO LETALITÀ LOCKDOWN PANDEMIA PARASSITA

p. 243 p. 227 p. 243 p. 243 p. 243 p. 227 p. 227 p. 217

PATOGENO PRESIDI MEDICOCHIRURGICI QUARANTENA RESILIENZA SOSTENIBILITÀ VETTORE ZOONOSI

p. 217 p. 227 p. 227 p. 243

DIRITTO – La fonte principale dell’ordinamento giuridico

UNITÀ 2 PERSONE

p. 243 p. 217 p. 227

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UNITÀ 2 Unità

MONTAGNE, COLLINE E PIANURE

‫كلذ‬l e‫ اعم‬d e l TOȚI ALL D I R I T T O – L a f大家 o n t一起 e p r i n c i‫لك‬ pa l ’ o rÎMPREUNĂ dinamen t oTOGETHER g i u r i d iTUTTI c o INSIEME

MONTAGNE, COLLINE E PIANURE 2MONTAGNE, COLLINE E PIANURE Lezione 1

atlantis 1

I rilievi

1 Che cosa sono i rilievi?

alla Terra hanno provocato veri e propri

I rilievi sono le montagne, le colline e le

scontri fra una zona e l'altra della superficie

pianure, cioè tutte le terre emerse dal mare.

della Terra.

I rilievi più alti sono le montagne,

Nel punto di scontro, la superficie

più in basso troviamo le colline e ancora

si è sollevata formando le catene montuose.

più in basso le pianure.

Quando la montagna è giovane è più elevata

Le terre emerse formano sei continenti:

(alta) e le cime sono aguzze e frastagliate

Europa, Asia, Africa, America, Oceania,

(cioè con profili molto seghettati, irregolari)

Antartide.

perché non hanno ancora subito l'erosione degli agenti atmosferici, cioè

2 Che cosa sono e come si sono formate le montagne?

non sono state ancora “consumate” dall’acqua,

Le montagne sono rilievi con un'altitudine

dal gelo e dal vento.

superiore a 600 metri.

Le montagne antiche hanno invece forme

Le montagne hanno una storia molto antica,

arrotondate a causa della lunga erosione

di decine e decine di milioni di anni.

degli agenti atmosferici.

Si sono formate quando i movimenti interni

Tra le montagne si trovano le valli.

Le Alpi sono montagne giovani e le loro cime sono alte e aguzze.

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MONTAGNE, COLLINE E PIANURE Lezione 2

Le valli

LA MAPPA

1 Che cosa sono e come sono fatte le valli?

Completa la mappa con le parole seguenti.

Le valli sono profonde incisioni delimitate

Aguzze - giovani – 600 - antiche

da due pendii.

Le montagne

I pendii si congiungono (uniscono) lungo

Unità

2

una striscia di terreno: il fondovalle.

ALL TOGETHER

2 Che forma hanno le valli?

Rilievi che superano

Le valli scavate da antichi ghiacciai hanno

metri

i

una forma a U, cioè hanno un fondovalle largo. Poiché la valle a U è ampia, spesso

Si possono suddividere in:

vi sorgono città e vi passano grandi

montagne,

Le valli che non sono state scavate dai

montagne

TOȚI ÎMPREUNĂ

vie di comunicazione.

con

ghiacciai sono più strette e hanno una forma a V: sono state modellate da un fiume che scorre quindi in un fondovalle

cime meno

con cime più

elevate e

elevate e

arrotondate

molto stretto.

‫اعم كلذ لك‬

LE VALLI Indica quale immagine raffigura una valle formata dall’erosione di un ghiacciaio e quale invece quella formata dall’erosione di un fiume.

大家 一起

DIRITTO – La fonte principale dell’ordinamento giuridico

UNITÀ 2 MONTAGNE, COLLINE E PIANURE

TUTTI INSIEME

,

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UNITÀ 2 MONTAGNE, COLLINE E PIANURE

Unità

2

MONTAGNE, COLLINE E PIANURE

‫كلذ‬l e‫ اعم‬d e l TOȚI ALL D I R I T T O – L a f大家 o n t一起 e p r i n c i‫لك‬ pa l ’ o rÎMPREUNĂ dinamen t oTOGETHER g i u r i d iTUTTI c o INSIEME

Lezioni 3 e 4

Le montagne d'Italia e d'Europa

1 L’Italia e l’Europa sono molto montuose? No, sia l’Italia che l’Europa non hanno un territorio

LA MAPPA

le pianure e le colline.

Completa la mappa con le parole seguenti.

Le montagne però sono un elemento importante

Arrotondate – collinare – numerose –

del paesaggio italiano ed europeo, anche perché

antiche – 3.000 - giovani

particolarmente montuoso, perché prevalgono

sono presenti cime molto elevate.

Il territorio europeo

2 Dove si trovano le montagne più elevate? Le montagne più elevate d’Europa si trovano nella parte meridionale del continente, dove molte cime superano i 3.000 metri d’altitudine. Proprio in Italia, al confine con altri quattro Paesi europei, si allunga l’arco montuoso delle Alpi, dove il Monte Bianco arriva a 4.810 metri.

È prevalentemente e pianeggiante

In Italia si trova anche il vulcano più elevato del continente, l’Etna (3.330 m), ancora in attività. La catena montuosa più elevata del continente europeo è però il Caucaso, dove si superano i Però ci sono

5.000 metri.

catene montuose

3 Dove sono le montagne più basse? Le montagne di modesta altezza - non superiori ai 2.000 metri - si trovano nelle regioni centrali e settentrionali del continente europeo. Sono le più antiche, sono state erose da molto tempo e quindi hanno forme arrotondate. Per esempio, le alture della Penisola Scandinava e della Russia e le montagne delle isole britanniche.

A Nord

A Sud

montagne

montagna ,

,

molto elevate e

meno elevate

con cime

e dalle forme

superiori ai metri

Panorama delle Alpi Scandinave in territorio norvegese.

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UNITÀ 2 MONTAGNE, COLLINE E PIANURE

MONTAGNE, COLLINE E PIANURE

Osserva la carta e completa il testo con le parole seguenti.

Alpi - 1.343 – Urali – Aneto - 4.810 - Asia - Caucaso - Scandinave A Nord e a Nord-est del continente si trovano le montagne più antiche. Tra queste ci sono: � le Alpi

, la cui cima più elevata è il Galdhøpiggen (2.469 m); m)

ALL TOGETHER

� i monti Cambrici, Pennini e Grampiani (con il Ben Nevis, alto nelle isole britanniche; � i monti

, in Russia, che segnano il confine orientale tra Europa e

2

TUTTI INSIEME

LE MONTAGNE EUROPEE

Unità

.

OCEANO ARTICO

Al p

i

Urali

lt ic o

M a re d el N o rd

ar

Ba

Alture di Mosca Rialto Centrale Russo

M

Ardenne

Caucaso

sp

io

M a r N e ro

Ca

Alpi Transilvaniche Balcani

‫اعم كلذ لك‬

M

i

in

nn

Sistema Betico

Ca

ar

Al pi

Alture del Volga

i az rp

i Alp

e pp A

Massiccio Centrale Sistema Pirenei Centrale

Tat ra Sudeti Selva Boema

TOȚI ÎMPREUNĂ

OCEANO AT L A N T I C O

LAl pio rem

ip su

sit ore lv dao i mn d an Sc

M a r

M

e

大家 一起

d i t e r r a n e o

Le montagne più giovani si trovano nella parte centrale e Sud-orientale dell’Europa. Tra queste ci sono: � le

, in cui molte cime superano i 4.000 metri (per esempio il Monte Bianco è

alto

m);

� i Pirenei, al confine tra Francia e Spagna, in cui il Pico de

è alto

3.404 metri; � il

che segna il confine meridionale tra Europa e Asia, con il monte Elbrus

che supera i 5.000 metri. Montagne più alte di 1.500 metri Montagne con altezza compresa tra 600 e 1.500 metri

DIRITTO – La fonte principale dell’ordinamento giuridico

atlantis 1

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UNITÀ 2 MONTAGNE, COLLINE E PIANURE

Unità

2

MONTAGNE, COLLINE E PIANURE

Le colline

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Lezione 5

1 Che cosa sono le colline?

regioni centrali come Toscana e Umbria, dove circa il 70% del territorio è collinare.

Le colline sono rilievi che non superano

2 Come si sono formate?

i 600 metri d'altitudine. Hanno in genere forme arrotondate,

Le colline possono essere state formate:

caratteristica favorevole alle attività

a. dall'erosione delle montagne più antiche

dell’uomo che sin dall’antichità ha costruito

(colline di erosione);

paesi e coltivato sui versanti poco inclinati. Le colline occupano circa il 30% del

b. dai detriti trasportati dai ghiacciai (colline moreniche); c. dai detriti trasportati dai fiumi e

territorio europeo. In Italia invece le colline occupano oltre il

dal vento (colline sedimentarie); d. da antichi vulcani spenti (colline

40% del territorio e sono diffuse in ogni zona del nostro Paese, ma soprattutto nelle

vulcaniche).

LE COLLINE ITALIANE

LA MAPPA

Osserva l'immagine e completa il testo con le parole seguenti.

Completa la mappa con le parole seguenti.

Vulcaniche – antiche – 600 – fiumi e venti -

Colline - turistica – 70 - Toscana

moreniche Le colline

Rilievi che non superano

Possono essere formate da:

i metri di altitudine

l’erosione di montagne (colline di erosione) i detriti lasciati dai ghiacciai (colline

)

i detriti trasportati da In (colline sedimentarie)

% del territorio è formato da

antichi vulcani (colline

e in Umbria circa il . Il paesaggio è molto

bello ed è un’importante attrattiva

)

per le due regioni.

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UNITÀ 2 MONTAGNE, COLLINE E PIANURE

MONTAGNE, COLLINE E PIANURE

Le pianure

LA MAPPA

1 Che cos’è una pianura?

Completa la mappa con le parole seguenti.

La pianura è un territorio pianeggiante o lievemente ondulato con un’altitudine non

Vulcaniche – 200 - erosione

superiore ai 200 metri.

Le pianure

Le pianure sono la parte del territorio

Rilievi che non superano

attività economiche.

i

ALL TOGETHER

più favorevole all’insediamento e alle

metri

2 Quali origini e caratteristiche hanno le pianure?

Si possono

Le pianure hanno caratteristiche diverse perché

suddividere in:

diversa è la loro formazione.

TOȚI ÎMPREUNĂ

Una pianura:

pianure di

� può essere stata una antica montagna poi completamente erosa (cioè consumata e spianata) dagli agenti atmosferici

pianure di sollevamento

(pianura di erosione);

2

TUTTI INSIEME

Lezione 6

Unità

DIRITTO – La fonte principale dell’ordinamento giuridico

atlantis 1

� può essersi formata dal sollevamento di antichi fondali marini (pianura di sollevamento); nel corso di milioni di anni, hanno trasportato

‫اعم كلذ لك‬

� può essersi formata per l’azione dei fiumi che,

pianure alluvionali

a valle i detriti erosi dalle montagne (pianura alluvionale); � può essere formata dai materiali fuoriusciti dai

pianure

vulcani, come ceneri e lava (pianura vulcanica).

大家 一起

LE PIANURE ALLUVIONALI

Completa il testo con le parole seguenti.

Detriti – valle – sabbia - erodono Molte pianure europee hanno origine alluvionale. I corsi d’acqua, scendendo dalla montagna, le rocce e il terreno su cui scorrono e trasportano a di

una grande massa , cioè ghiaia, ciottoli, terriccio,

che riempiono vaste superfici e formano così la pianura.

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UNITÀ 2 MONTAGNE, COLLINE E PIANURE

Unità

2

MONTAGNE, COLLINE E PIANURE

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Lezioni 7 e 8

Le pianure d'Italia e d'Europa

1 In Italia e in Europa ci sono vaste

3 Dove si trovano le pianure più vaste

In Italia solo il 23% del territorio è

Le pianure più estese del continente si

pianeggiante, mentre il territorio europeo è

trovano nell'Europa centro-settentrionale.

occupato per circa la metà da pianure.

La più vasta pianura europea è la

d’Europa?

pianure?

2 Dove si trova la più vasta pianura

Pianura Russa (o Bassopiano Sarmatico).

d’Italia?

Una grande distesa pianeggiante si

Una sola pianura - la Pianura Padana -

allunga poi nell'Europa Centrale e occupa

costituisce il 71% delle aree pianeggianti

buona parte della Polonia e della Germania,

del nostro Paese.

della Francia settentrionale, la Danimarca

La Pianura Padana si estende sul territorio

e l'Inghilterra orientale.

di 5 regioni settentrionali:

Le pianure più antiche sono quelle

Piemonte, Lombardia, Friuli-Venezia Giulia,

settentrionali, come la Pianura Russa,

Veneto, Emilia-Romagna.

e sono di origine glaciale.

È una pianura alluvionale: si è formata nel

Le pianure alluvionali sono invece prevalenti

corso di milioni di anni grazie al deposito

nell'Europa centrale e meridionale: le pianure

di detriti trasportati dal fiume Po e

della Penisola Iberica, la Pianura Padana,

dagli altri fiumi alpini che sfociano

la Pianura Ungherese e quella rumena lungo

nel mar Adriatico.

il Danubio.

LA MAPPA

Completa la mappa con le parole seguenti.

Russa – metà – Danimarca - più Le pianure europee

Sono molto vaste e occupano circa la

del territorio

Si trovano soprattutto in:

Europa settentrionale

Europa centrale Ampie distese pianeggianti in:

Pianura

(o Bassopiano Sarmatico)

Polonia, Germania, Francia settentrionale,

La

Paesi Bassi,

estesa del continente

e Inghilterra orientale

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UNITÀ 2 MONTAGNE, COLLINE E PIANURE

MONTAGNE, COLLINE E PIANURE

Osserva la carta e completa il testo con le parole seguenti.

Glaciale – alluvionale – antica – Danubio – Sarmatico - Po

Il Bassopiano è di origine ed è la più pianura

OCEANO

europea.

ARTICO

ALL TOGETHER

Carelia

OCEANO AT L A N T I C O Svaeland

Bassopiano sarmatico

Ba

lt ic

o

Ripiano dei laghi Mare del Nord

TOȚI ÎMPREUNĂ

ar

Jutland M

Bassopiano germanico

Paesi Bassi Bassopiano francese

e

Bassopiano del mar Nero

M ar

Pianura Ungherese

Ca

Pianura Padana

sp io

Mar Nero

Alentejo

‫اعم كلذ لك‬

Valacchia

Andalusia

La Pianura Padana è una pianura alluvionale formata dai

M a r M

2

TUTTI INSIEME

LE PIANURE EUROPEE

Unità

La Pianura Ungherese e

d i t e r r a n e o

detriti del fiume

è una pianura formata dai detriti del fiume

.

大家 一起

e dei suoi affluenti. La Pianura Ungherese.

DIRITTO – La fonte principale dell’ordinamento giuridico

atlantis 1

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Un mondo che cambia

DIRITTO – La fonte principale dell’ordinamento giuridico

SEZIONE

3

RESILIENZA Indica la capacità di affrontare positivamente traumi e difficoltà, di riorganizzare la propria vita dinanzi alle difficoltà, di ricostruire se stessi cogliendo le opportunità positive che la vita offre, senza rinunciare alla propria identità. CONTAGIOSITÀ È la capacità

Malattie che cambiano il : i nostri post sul mondo che verrà Nel maggio 2020, in piena pandemia, il WWF ha lanciato una consultazione via web e via social, sollecitando i cittadini (anche i ragazzi possono partecipare!) a esprimersi sulle priorità da affrontare e sul mondo da costruire una volta superata l’emergenza Covid-19. Per questo la campagna “Il mondo che verrà” invita tutti a esprimere la propria opinione, le proprie speranze con un messaggio, una proposta da postare su: wwf.it/il__mondo_che_verra.cfm • ESPLORIAMO la pagina del sito, guardiamo insieme il breve filmato introduttivo e confrontiamo le nostre opinioni sugli argomenti proposti. • REALIZZIAMO una serie di post (frasi, immagini, video) per comunicare la nostra idea di mondo futuro e come intendiamo partecipare alla sua costruzione.

di una malattia di diffondersi all’interno di una popolazione recettiva all’agente patogeno, attraverso contatto diretto o indiretto.

LETALITÀ Il termine indica il

rapporto tra il numero di decessi, per una data malattia, e il numero di individui affetti dalla stessa malattia.

IMMUNITÀ DI GREGGE

L’espressione “immunità di gregge” o “immunità di gruppo” si usa per indicare un’immunità naturale contro un virus ottenuta grazie alle vaccinazioni, o lasciando che gran parte della popolazione contragga l’infezione guarendo spontaneamente. È una forma di protezione indiretta che si realizza quando una parte significativa di una popolazione tutela anche quegli individui che non hanno sviluppato l’immunità.

INCLUSIVO Si dice di un sistema, un’organizzazione, un processo che non esclude nessuno, ma che anzi favorisce l’avanzamento di tutti a partire dalle caratteristiche e dalle potenzialità di ciascuno. SOSTENIBILITÀ Termine

usato in campo economico, sociale e ambientale, per indicare processi nei quali lo sfruttamento delle risorse, gli investimenti, l’orientamento dello sviluppo sono tutti in sintonia per far fronte ai bisogni della società attuale e delle generazioni future.

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Un mondo che cambia

SEZIONE 3 MALATTIE CHE CAMBIANO IL MONDO

Quali sono le priorità da affrontare? _______________________________________________________________________________________________

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Qual è la tua idea di futuro? _______________________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________________

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LEZIONE 9 COVID-19 E GLI OBIETTIVI PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE

Un mondo che cambia

LEZIONE

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e gli Obiettivi per uno

La pandemia da Covid-19 è una crisi sanitaria globale che richiede solidarietà e una risposta umanitaria.

Una pandemia come il Covid-19 può aggravare la povertà di comunità e popolazioni. Dobbiamo assicurarci che i più vulnerabili siano protetti.

La pandemia può sconvolgere le nostre vite, compresa la capacità di procurarci il cibo. Garantire la sicurezza alimentare e sviluppare resilienza di fronte ai disastri è vitale per sconfiggere la fame.

Con l’80% degli studenti a casa da scuola, occorrono misure per supportare insegnanti e alunni in questa nuova dimensione di apprendimento.

Le donne sono al centro e al fronte di ogni crisi sanitaria, perché costituiscono il 70% dei lavoratori nel settore sociale e sanitario.

Crisi sanitarie come il Covid-19 dimostrano l’importante ruolo che l’igiene, la pulizia e l’accesso all’acqua potabile ricoprono nel prevenire la diffusione delle malattie.

Una fornitura di elettricità sicura e accessibile è fondamentale per mantenere le persone connesse da casa e per alimentare dispositivi salva-vita negli ospedali.

Circa 25 milioni di persone potrebbero perdere il lavoro a causa della crisi economica indotta dal coronavirus.

Reti digitali universali, sicure e accessibili sono indispensabili per condividere informazioni vitali per la salute.

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LEZIONE 9 COVID-19 E GLI OBIETTIVI PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE

Un mondo che cambia

Non c’è dubbio che la pandemia in corso costituisca una sfida senza precedenti, ma in questo momento di crisi è ancora più importante lavorare insieme, con determinazione per riprenderci, seguendo il cammino tracciato dagli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Ognuno di essi può diventare una risorsa per aumentare la resilienza e la sicurezza delle nostre comunità così duramente colpite. Il futuro dell’umanità e la ripresa da questa pandemia dipendono dalla nostra volontà e dal nostro impegno nel perseguire e realizzare gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. L’ONU ha pubblicato la lista dei 17 Obiettivi rivisitati alla luce della pandemia da Covid-19.

Le persone affette da disabilità sono le più vulnerabili in una crisi sanitaria. Assicuriamoci di non lasciare indietro nessuno nella risposta al Covid-19.

I governi locali sono in prima linea nella lotta al Covid-19. Dobbiamo rendere le città sicure e resilienti.

Gli uomini e la natura fanno parte di un sistema interconnesso. Modelli di produzione e consumo sostenibili sono cruciali per la salvaguardia della natura e delle sue risorse.

La scienza è essenziale per la nostra risposta alle emergenze climatiche e sanitarie nel mondo.

Salvare i nostri oceani deve rimanere una priorità. La biodiversità marina è cruciale per la salute delle persone e del nostro pianeta.

La diffusione del coronavirus sottolinea la necessità di proteggere la biodiversità, inclusa la fauna selvatica, per la salute del pianeta e di noi stessi.

Non possiamo permettere che il Covid-19 comprometta i progressi dei Paesi che stanno già soffrendo i disagi della guerra e dell’insicurezza.

Affrontare sfide globali richiede la partecipazione di tutti. Il Covid-19 non fa eccezione.

Lo zoo dei microbi

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Gli Obiettivi secondo l’ONU

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LEZIONE 10 MALATTIE IN VIAGGIO

LEZIONE

DIRITTO – La fonte principale dell’ordinamento giuridico

10 Malattie

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in

Imparare dal passato, recente e remoto

La pandemia da Covid-19 sembra aver colto il mondo di sorpresa, ma le pandemie ci sono sempre state e noi le conosciamo bene. Può essere utile quindi riflettere non solo sul presente ma anche sul passato, sia più recente che remoto, perché la storia aiuta a comprendere meglio quello che sta succedendo. Dalle pandemie del passato abbiamo imparato che esiste un’arma antica sempre efficace: l’isolamento. Come dai tempi della peste, la carta vincente contro la diffusione del contagio è ancor oggi l’isolamento degli infetti, il rallentamento, quando non il blocco totale, della mobilità e dei contatti interpersonali.

Distanza sociale

Le prime pandemie della storia

La Xenopsylla cheopis o pulce del ratto

La peste è una malattia batterica causata dal bacillo Yersinia pestis. È una zoonosi, il cui unico vettore è la pulce dei ratti, che può essere trasmessa anche da uomo a uomo. La cosiddetta “peste di Giustiniano”, che scoppiò nel 541 d. C. a Costantinopoli (l’attuale Istanbul), è la prima pandemia di peste documentata. Propagatasi in tutta la regione del Mediterraneo fino al 750 circa, causò una riduzione della popolazione del 25%. La seconda pandemia più devastante fu quella che dilagò intorno alla metà del XIV secolo, nota come “peste nera”. Importata dalla Cina, in pochi anni fece il giro della Russia, dell’Africa settentrionale e dell’Europa. In Italia l’epidemia fu particolarmente violenta a Firenze, ed è stata descritta dal Boccaccio nel Decameron. Secondo alcuni studi uccise almeno un terzo della popolazione europea. Visto il continuo ripresentarsi della peste, un po’ ovunque vennero adottate misure per limitarne gli effetti. Milano fu una delle prime città a muoversi in tal senso, istituendo un ufficio di sanità permanente nel 1450 e realizzando un grande Lazzaretto, descritto da Manzoni nei Promessi Sposi, romanzo ambientato durante la peste che infuriò a Milano dal 1630 al 1631.

O pa

Cittadini di Tournai, in Belgio, seppelliscono vittime di peste a metà del XIV secolo.

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Milano, la peste e il Lazzaretto

“La peste che il tribunale della sanità aveva temuto che potesse entrar con le bande alemanne nel milanese, c’era entrata davvero, come è noto; ed è noto parimente che non si fermò qui, ma invase e spopolò una buona parte d’Italia…..”. Così ha inizio il capitolo 31 dei Promessi Sposi dedicato all’epidemia di peste che si abbatté su Milano nel 1630. Nelle pagine di Alessandro Manzoni ritornano luoghi del Lazzaretto di Milano,

una struttura costruita tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento come ricovero per i malati. Ecco la descizione: “S’immagini il lettore il recinto del lazzeretto, popolato di 16.000 appestati; quello spazio tutt’ingombro, dove di capanne e di baracche, dove di carri, dove di gente; quelle due interminate fughe di portici, a destra e a sinistra, piene, gremite di languenti o di cadaveri confusi, sopra sacconi, o sulla paglia”.

Renzo incontra Fra Cristoforo e Don Rodrigo nel Lazzaretto.

Malattie importate: dal Vecchio al Nuovo mondo

Le popolazioni del “Nuovo mondo”, scoperto da Colombo nel 1492, non conobbero malattie come il vaiolo o il morbillo fin quando i navigatori europei non misero in contatto l’Eurasia e l’Africa con quella parte della Terra, realizzando di fatto la prima “unione microbica del mondo”. Come scrive il biologo e antropologo Jared Diamond nel suo saggio Armi, acciaio e malattie, gli europei avevano contratto numerose malattie infettive (influenza, vaiolo, peste, colera, malaria, morbillo, tubercolosi) dagli animali domestici con cui avevano convissuto, e nel corso dei millenni avevano sviluppato una relativa immunità. Quando sbarcarono in America portarono con sé quei germi che provocarono una strage, sterminando le popolazioni locali, che non avevano le difese immunitarie per combattere quelle malattie.

Caffè, zucchero, riso, té, cavallo, mucca, maiale, malattie come la peste, il colera, il vaiolo, il morbillo

Oro e argento, patate, tabacco, malattie come la sifilide

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LE STORIE

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LEZIONE 10 MALATTIE IN VIAGGIO

LEZIONE

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DIRITTO – La fonte principale dell’ordinamento giuridico

La Spagnola? Niente a che vedere con la Spagna!

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L’influenza Spagnola fu chiamata così non perché veniva dalla Spagna, ma perché i primi a parlarne furono i giornali spagnoli. Questa malattia virale, infatti, prese probabilmente avvio negli Stati Uniti o in Cina nella primavera del 1918, e a fine anno si era già diffusa in tutto il mondo. Fu la peggiore pandemia della storia, arrivando a infettare circa 500 milioni di persone in tutto il Pianeta, provocando 50 milioni di morti su una popolazione mondiale di circa 2 miliardi. Se paragoniamo la Spagnola all’attuale pandemia ci accorgiamo che le malattie che provocano epidemie e pandemie hanno molte caratteristiche comuni, ma anche differenze. Analogie, per quanto riguarda contagiosità e letalità; differenze per quanto riguarda le caratteristiche delle vittime e il loro numero, oltre la differente e accresciuta capacità, nel tempo, di far fronte al virus.

Il caso Italia In Italia, per la Spagnola i morti furono 466.000 (su una popolazione di 36 milioni di abitanti nel 1918), mentre sinora i morti per Covid-19 sono pari a un sedicesimo rispetto alla Spagnola. Per la durata possiamo dire che fu di circa 1 anno per la Spagnola, mentre è impossibile fare una

previsione per l’attuale pandemia. Le vittime della Spagnola erano prevalentemente giovani, con una età media inferiore ai 30 anni, mentre per il Covid-19 l’età media dei deceduti si è mantenuta all’inizio intorno agli 80 anni, e dopo i primi mesi ha cominciato ad abbassarsi.

Malattie e globalizzazione: non solo cattive notizie!

Molto prima che la mobilità delle merci e delle persone assumesse il ritmo frenetico degli ultimi decenni, grazie alla globalizzazione, le condizioni per la veloce diffusione di un virus esistevano già. Possiamo prendere come esempio il caso della peste, protagonista di una grave pandemia avvenuta addirittura sette secoli prima che si avviasse il progetto cinese della nuova Via della Seta (o BRI, Belt and Road Initiative) che intende collegare la Cina con l’Europa. Oggi la globalizzazione mette in contatto anche gli angoli più remoti della Terra, fa viaggiare rapidamente microbi da un Paese all’altro. L’aumento dei viaggi e dei commerci sta incrementando il tasso con cui le malattie possono diffondersi in nuove aree geografiche, ma bisogna sottolineare che la globalizzazione consente anche di mettere rapidamente in comune le ricerche e le scoperte che riguardano cure e vaccini.

1. In che secoli si sono registrate le più grandi epidemie di peste? Fai una crocetta G sulle date non corrette. VI sec. G

VII sec. G

VIII sec. G

XIV sec. G

XV sec. G

XVI sec. G

XVII sec. G

2. Perché in America le popolazioni indigene vennero sterminate dalle malattie importate dagli europei? 3. Quali sono state finora le più grandi pandemie della storia? 32

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Un mondo che cambia

LEZIONE 10 MALATTIE IN VIAGGIO

Il batterio all’origine della peste si è evoluto in Cina ed è stato trasmesso attraverso epidemie multiple che hanno seguito varie rotte: principalmente lungo la Via della Seta e, nel 1400, attraverso i viaggi delle navi mercantili che trasportavano anche topi e pulci. La Via della Seta XIV secolo

Come per la peste del 1300 anche la pandemia da Covid-19 ha avuto origine nella Cina centrale: Wuhan è infatti la capitale dell’Hubei, una provincia che confina a nord ovest con la provincia di Shaanxi, di cui Xi’an è il capoluogo. Da lì il virus ha raggiunto prima l’Iran e poi l’Italia. Nella carta sotto la BRI, Belt and Road Initiative che collega oggi la Cina, a partire da Xi’an, all’Europa, e a fianco, la carta di diffusione del Covid-19 nel mese di febbraio 2020.

■ Confronta queste tre carte e consulta la rete per realizzare in classe un dibattito sui PRO e i CONTRO della globalizzazione. La pandemia da Covid-19

Belt and Road Initiative

Lo zoo dei microbi

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DIRITTO – La fonte principale dell’ordinamento giuridico

La via della seta Rotte della pandemia ieri e oggi

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LEZIONE 11 UNA MINACCIA PER BAMBINI E RAGAZZI: IL MORBILLO

Un mondo che cambia

LEZIONE

DIRITTO – La fonte principale dell’ordinamento giuridico

11 Una minaccia per

bambini e ragazzi: il Che cos’è il morbillo?

Il morbillo è una malattia infettiva causata da un virus del genere morbillivirus, che viene facilmente trasmesso per via aerea, da persona a persona. Nel caso ci si ammali il corpo si ricopre di piccole macchie rosso-chiaro, che diventano rilevate e di colore più scuro, per poi scomparire dopo 6-7 giorni. Il morbillo colpisce soprattutto i bambini da 1 a 3 anni, ma è diffuso anche in età scolare, fino all’adolescenza. In genere non presenta sintomi gravi, ma è comunque una malattia da non sottovalutare perché può portare a complicanze e mettere a serio rischio la vita delle persone. In casi estremi può provocare la morte a causa di infezioni batteriche come l’otite, la laringite, la diarrea e soprattutto la polmonite.

OMS: “allarme globale” per il morbillo

Tra il 2000 e il 2018, la vaccinazione di massa ha abbattuto dell’80% i casi di morbillo nel mondo salvando oltre 2 milioni di vite, in gran parte bambini. A causa delle recenti campagne “no-vax” (contro i vaccini) nei Paesi ricchi la tendenza si è invertita, tanto che il numero dei casi dal 2018 a Con MORBILLO, oggi è triplicato, arrivando a sfiorare il milione. I casi interessano PAROTITE e ROSOLIA non si gioca. soprattutto i Paesi in via di sviluppo, in particolare africani e asiatici. Anche in Italia, seppure in misura molto minore, si è registrato un aumento dei casi di morbillo in relazione a un calo delle vaccinazioni, ritenute da alcuni inutili se non addirittura dannose: secondo l’ultimo rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità, nel 2019 sono stati circa 1500 i casi segnalati (il triplo rispetto al 2016). Il vaccino utilizzato attualmente nel nostro Paese è trivalente, protegge cioè, oltre che dal morbillo, anche dalla parotite (gli “orecchioni”) e dalla rosolia. Morbillo - Parotite - Rosolia Circa il 95% dei bambini italiani è vaccinato, una percentuale LA VACCINAZIONE che comunque assicura l’ immunità di gregge e la riduzione SI PRENDE CURA DEI NOSTRI FIGLI della circolazione della malattia. L’età media di coloro che di recente hanno contratto il morbillo in Italia si è alzata a 30 anni; nell’87% dei casi si tratta di persone che non si sono mai vaccinate.

annuncio stampa esecutivo

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Grav si 12 p co pi L’Af inc m

Il Morbillo, la Parotite e la Rosolia

sono malattie virali spesso sottovalutate,

ma che possono portare gravi complicanze. Oggi con un solo vaccino sicuro ed efficace

è possibile prevenirle tutte e tre.

Il vaccino è praticato gratuitamente.

Informati presso la tua ASL o il tuo pediatra.

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www.ministerosalute.it

CAMPAGNA STRAORDINARIA DI VACCINAZIONE ANTI MORBILLO - PAROTITE - ROSOLIA

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LEZIONE 11 UNA MINACCIA PER BAMBINI E RAGAZZI: IL MORBILLO

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Un vaccino col nome di un ragazzo

Nell’inverno del 1953 ci fu una delle tante epidemie di morbillo negli Stati Uniti: David Edmonston era appena arrivato nella sua nuova scuola e si ammalò. A pochi chilometri dalla scuola i dottori John F. Enders e Thomas C. Peebles raccoglievano campioni

di sangue da diversi studenti malati. Erano determinati a isolare il virus del morbillo nel sangue di uno di loro per ottenere un vaccino, e ci riuscirono! Isolarono il morbillo proprio nel sangue del tredicenne David. Ci vollero anni, ma nel 1963 trasformarono il loro

ceppo di virus del morbillo Edmonston-B in un vaccino che nel 1968 iniziò a essere distribuito negli USA. Oggi, tutti quelli che vengono vaccinati contro il morbillo hanno un po’ di David nel loro sangue.

L’importanza dei vaccini nel mondo

Una catastrofe a livello mondiale - quella delle morti per morbillo - è stata scongiurata grazie alle vaccinazioni di massa. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) nel 1980, prima delle vaccinazioni di massa, le morti per morbillo nel mondo ammontavano a 2,6 milioni all’anno. Nel 2000 i decessi erano invece scesi a 550.000 grazie al 72% della popolazione mondiale immunizzata. Una percentuale che si abbassa poi drasticamente nel 2016, quando a un tasso di immunizzazione mondiale dell’85%, i morti per morbillo scendono a 90.000. I morti risalgono però a 150.000 nel 2019 e ancora di più nel 2020, in seguito soprattutto all’arresto dei programmi vaccinali bloccati dal diffondersi del Covid-19. Tra i Paesi più colpiti c’è il Madagascar, che nel 2019 stava cercando di fronteggiare l’epidemia (127.500 casi) con una campagna straordinaria di vaccinazioni, ma in seguito all’emergenza Covid-19 ha bloccato il progetto. Un altro Paese molto povero, come la Repubblica Democratica del Congo, si trova oggi a fronteggiare da solo la peggiore epidemia di morbillo del mondo. UCRAINA

KAZAKISTAN

CIAD

Gravi focolai di morbillo si trovano in questi 12 paesi, di cui 8 africani, come vedi dai colori piu scuri sulla carta. L’Africa ha registrato un incremento dei casi di morbillo del 900%.

THAILANDIA FILIPPINE

NIGERIA SUDAN CAMERUN ANGOLA

SUDAN DEL SUD MADAGASCAR

REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO

1. Quali sono le cause per cui il morbillo sta tornando a diffondersi nel mondo? 2. Quanto è efficace il vaccino contro il morbillo? Lo zoo dei microbi

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LEZIONE 12 QUALE SCUOLA DURANTE E DOPO LA PANDEMIA?

Un mondo che cambia

DIRITTO – La fonte principale dell’ordinamento giuridico

LEZIONE

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12 Quale

durante e dopo la pandemia?

La pandemia e gli studenti: non tutti sono uguali

All’inizio della primavera 2020, con la diffusione del Covid-19, le scuole di tutto il mondo hanno chiuso. Nel mese di aprile circa 1,5 miliardi di studenti sono stati costretti a restare a casa e, nel migliore dei casi, a seguire le lezioni al computer, in remoto. Con il passare del tempo pediatri e insegnanti hanno però iniziato a esprimere i primi timori: la chiusura delle scuole stava causando più danni di quanto si immaginasse. L’istruzione a distanza in taluni casi ha reso più profonde, se non addirittura causato, le disuguaglianze fra gli studenti. In particolare, i bambini e i ragazzi delle famiglie meno abbienti hanno avuto serie difficoltà a dotarsi di computer, ad avere una buona connessione internet e, nei casi più gravi, ad aver garantita persino una corretta alimentazione a causa della chiusura delle mense scolastiche.

La nuova sfida è stata tornare a scuola!

Alcune scuole in estate e altre in autunno hanno riaperto. Ogni Paese – dalla Finlandia al Sudafrica – ha seguito strategie diverse, privilegiando l’uso di mascherine, il distanziamento fisico o la suddivisione degli studenti in piccoli gruppi. Alcuni Paesi hanno adottato strategie “creative”, dalle lezioni in spazi aperti, alle lezioni in spazi chiusi ma extrascolastici: in Belgio sono state utilizzate anche le chiese e in una cittadina danese persino il cimitero. Per milioni di bambini dei Paesi in via di sviluppo il ritorno a scuola è però solo una speranza. Ad esempio, in Bangladesh e nelle Filippine le autorità hanno dichiarato che le lezioni in presenza riprenderanno solo quando sarà disponibile un vaccino.

Chi usa la mascherina a scuola? Cina, Corea del Sud, Giappone, Vietnam Germania, Austria Canada, Danimarca, Svezia, Regno Unito Ghana, Benin, Sudafrica, India

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Si può togliere solo durante il pranzo in mensa Si indossa solo nei corridoi e nei bagni È facoltativa sia per studenti che insegnanti La indossa solo chi ha la possibilità di comprarla

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LE STORIE

LEZIONE 12 QUALE SCUOLA DURANTE E DOPO LA PANDEMIA?

La didattica a distanza vista da una prof didattica a distanza la spiegazione frontale perde efficacia. E allora abbiamo trasformato le spiegazioni frontali in video-spiegazioni registrate, che gli studenti possono guardare in autonomia, per riservare alle ore in videoconferenza la parte più importante: la relazione con la classe, discutere insieme, ragionare e costruire l’apprendimento... Ho osservato così i timidi diventare più attivi, quelli meno studiosi risvegliarsi ed essere brillanti

Una premessa: nessuno preferisce la didattica a distanza se può svolgere quella in presenza. Se sei al mare, non ti sogni di fare il bagno in piscina. Ma se per qualche motivo ti vietano di entrare in mare, allora ti tuffi in piscina e non porti la canoa anche se è il tuo sport preferito, ma forse ti metti a giocare a pallanuoto e impari un nuovo sport… In classe una lezione frontale, di quelle fatte con passione, coinvolge i ragazzi ed è una ricchezza. Nella

(dati Istat 2020)

90% FAMIGLIE CHE NON POSSIEDONO LA BANDA LARGA

40%

FAMIGLIE CHE NON DISPONGONO NEMMENO DI UN COMPUTER

25,4%

nella sfida di un problem solving, perché a volte l’intuito e la voglia di emergere contano di più delle pagine studiate sul libro... Dalla didattica a distanza ho imparato che lo spirito di collaborazione e l’empatia ci hanno permesso di condividere i problemi e di essere più vicini, nonostante la distanza; che la crisi è un acceleratore di cambiamento e che la creatività è un acceleratore di soluzioni. (Prof.ssa Cinzia Celino- Istituto Tecnico Statale “Artemisia Gentileschi” Milano)

La didattica a distanza e i limiti della rete

Molti studenti, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, hanno sperimentato sulla loro pelle che cos’è il digital divide, cioè la diversità di accesso agli strumenti di connessione alla rete. Il passaggio dalla didattica in aula a quella in remoto è diventato una necessità urgente durante il lockdown, ma ha comportato anche disparità nell’apprendimento dovute alla mancanza di dispositivi elettronici (computer, tablet) e connessioni a Internet. I bambini e i ragazzi che hanno potuto seguire le lezioni con i loro insegnanti in remoto hanno evidenziato sia difficoltà di apprendimento sia mancanza di socialità, dovute all’assenza di contatti con i compagni e con gli insegnanti.

FAMIGLIE SENZA UN E-READER (TALE DA PERMETTERE LETTURE LUNGHE) FAMIGLIE SENZA ALCUN TIPO DI ACCESSO ALLA RETE

16,3%

1. Com’è la tua esperienza della didattica a distanza e quale scuola vorresti dopo questa esperienza. Fai un elenco di almeno 5 caratteristiche della tua “scuola ideale”. 2. Dai una definizione di digital divide. Consulta il planisfero: quale continente ha il peggior accesso agli strumenti di connessione alla rete? Lo zoo dei microbi

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LEZIONE 13 CITTÀ CHE CAMBIANO

LEZIONE

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Wuhan

che cambiano

Tutto ha avuto inizio in una città: Wuhan

Wuhan è una metropoli della Cina centro-orientale, capoluogo della popolosa provincia dell’Hubei. A Wuhan, che ha circa 11 milioni di abitanti, nel dicembre 2019 si è manifestato per la prima volta il Covid-19. Nel mercato alimentare di Wuhan, uno dei più grandi del mondo, il virus ha trovato le condizioni ottimali per diffondersi in modo massiccio: moltissime persone che interagiscono in spazi ristretti, a contatto anche con animali vivi e con i resti della macellazione. Il 7 gennaio 2020 le autorità cinesi confermano di aver identificato un nuovo tipo di virus della stessa famiglia di cui fanno parte, tra gli altri, i virus della SARS e della MERS. L’11 gennaio un uomo di 61 anni è la prima vittima del Covid-19. Pochi giorni dopo, casi di contagio vengono confermati in Thailandia, in Corea del Sud, in Giappone e in Australia. L’intera Wuhan viene completamente isolata e messa in quarantena: nessuno può lasciare la metropoli e anche all’interno della città stessa tutti si devono spostare solo in caso di estrema necessità, altrimenti devono restare chiusi in casa. Il 30 gennaio l’Oms dichiara il SARS-CoV-2 un’ “emergenza sanitaria globale” e l’11 marzo “una pandemia”.

La città di Wuhan

La rapidissima crescita delle città

Wet market in Cina: pangolini e serpenti in vendita.

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Oltre la metà della popolazione mondiale oggi vive in città. In tutto il mondo le città sono cresciute in modo rapidissimo, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo asiatici, Cina in testa. E proprio in Cina, così come in tutto il mondo, le metropoli costituiscono uno spazio vulnerabile, il luogo dove le malattie infettive trovano terreno fertile a causa della densità di popolazione elevata, della scarsità degli spazi verdi, della inadeguatezza delle infrastrutture e dei servizi di numerosi quartieri. Soprattutto nelle metropoli africane, latinoamericane e asiatiche si estendono vasti quartieri poveri e degradati, formati da baraccopoli (bidonvilles, slums, favelas). Le città sono gli snodi più importanti della nostra società globale interconnessa e offrono molti vantaggi, almeno a una parte dei loro abitanti. Ma il mondo urbano globalizzato possiede anche un lato oscuro: un’epidemia locale può trasformarsi rapidamente in una pandemia.

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LE STORIE

LEZIONE 13 CITTÀ CHE CAMBIANO

Una lettera da Wuhan

In questa lettera il racconto della quarantena dell’artista cinese Feng Chen. «Mi chiamo Feng Chen e sono nato a Wuhan. Il 17 gennaio 2020 sono tornato a Wuhan con il treno rapido da Hangzhou per festeggiare il nuovo anno con la mia famiglia. In quel periodo ancora nessuno indossava la mascherina. Il 23 gennaio, la Cina ha dichiarato di avere chiuso la città di Wuhan a causa del Coronavirus. In questi oltre 50 giorni di isolamento, il mio stato d’animo è passato dal senso di sopraffazione e ansia dei primi tempi fino all’attuale atteggiamento propositivo con cui porto a termine

gli obbiettivi che mi prefisso per la giornata. In questo arco di tempo, ho maturato un po’ di esperienza e alcune riflessioni. Bisogna fare il possibile per avere comunque una vita piena e influenzare in maniera positiva e con un atteggiamento ottimista le persone che ci stanno al fianco. Appena sveglio, la prima cosa che faccio è comunicare la mia temperatura corporea alle autorità sanitarie attraverso una applicazione telefonica, il passo successivo è leggere le notizie. Dopo essermi riposato dopo pranzo, verso le tre del pomeriggio io e la mia famiglia giochiamo tutti insieme a ping pong. Da quando abbiamo deciso di

trasformare il tavolo della sala da pranzo in un tavolo da ping pong, per il pranzo ci resta solamente la metà del tavolo. ... A causa dell’isolamento, tutte le notizie sul mondo esterno arrivano da internet. Queste informazioni - monotematiche e sgradevoli - possono facilmente influenzare il nostro umore. Io credo che si debba restare informati ma con razionalità. Credo che l’isolamento metta alla prova il modo in cui l’individuo reagisce alle crisi. La cosa più importante è mantenere viva la curiosità, usando il tempo che abbiamo a disposizione per fare ciò che in passato non abbiamo mai osato fare.»

Città proiettate nel next normal

La “micromobilità” delle bici e dei monopattini elettrici.

La crisi legata al Covid-19 ci pone una domanda: a che cosa serve davvero una città? A favorire la crescita economica di un Paese e diventare motore dello sviluppo, mantenendosi sempre in competizione con le sue rivali sulla scena mondiale? O a migliorare la qualità della vita di tutti, favorire la sostenibilità e la capacità di affrontare le difficoltà come nel caso della pandemia? La risposta sta nel trovare il punto di equilibrio fra le due opzioni, in modo che una non escluda l’altra. Non è facile, ma la pandemia ci ha resi protagonisti di un esperimento in tempo reale, ricco di esempi di come potrebbero essere le città, città più sostenibili di quelle in cui viviamo oggi. Il next normal non è semplicemente sinonimo di “futuro”, è un termine che sottolinea che c’è stato un prima e un dopo, e che finita la pandemia dovrà emergere una nuova normalità, diversa da quella precedente e più consapevole del nostro impatto sul Pianeta. In molti Paesi, Italia compresa, alcuni cambiamenti in campo economico e dei trasporti, sono già in atto: ad esempio la diffusione dello smart working e il potenziamento delle piste ciclabili, o la limitazione del traffico a favore di spazi pedonalizzati e più verdi. Inoltre si sono moltiplicate le reti di assistenza create da comuni cittadini che si offrono volontari per aiutare chi è in difficoltà. Lo zoo dei microbi

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LEZIONE 13 CITTÀ CHE CAMBIANO

LEZIONE

13 Sette idee per la città ideale

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Se vogliamo prevenire, scongiurare e fronteggiare con maggiore efficacia le pandemie, dobbiamo ripensare e ridisegnare i grandi spazi urbani. È un progetto complesso, ma le linee guida sono già tracciate.

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• Un trasporto pubblico capillare, economico e green, indispensabile per creare un futuro meno dipendente dalle auto. • Una rapida crescita delle piste ciclabili. Milano, per esempio, ha progettato di trasformare 35 chilometri di strade carrabili in aree ciclabili e pedonali. Parigi ha annunciato progetti per una rete ciclabile di 650 chilometri nella sua regione. • Una riduzione delle emissioni di CO2 e di sostanze inquinanti in tutte le aree urbane. Il lockdown ha prodotto una riduzione dell’inquinamento atmosferico: per esempio in Cina si calcola che ci siano stati 77.000 morti in meno, semplicemente per via del miglioramento della qualità dell’aria. Una cattiva qualità dell’aria nelle metropoli ha aumentato il rischio di morte per Covid-19 in chi era già affetto da malattie polmonari legate all’inquinamento. • Ripensare alla struttura commerciale delle città sempre più basata su grandi centri commerciali. Creare un’offerta differenziata che sostenga anche i piccoli negozi di quartiere, quelli che proprio durante la pandemia si sono dimostrati essenziali, perché più vicini ai cittadini. • Assegnare gli spazi lasciati liberi dalle industrie a organizzazioni di quartiere, ai cittadini che vogliono occuparsi di “orti urbani”, a strutture per il tempo libero per giovani e anziani, a edilizia popolare energeticamente sostenibile. Grandi città, come per esempio Berlino, stanno ridisegnando la distribuzione dello spazio urbano trasformando intere strade in spazi pubblici, pedonali e verdi. • Rigenerare e proteggere spazi verdi in città potrebbe essere indispensabile per migliorare la nostra capacità di affrontare nuove pandemie. • Risanare tutti i quartieri degradati (che nei Paesi in via di sviluppo accolgono la maggior parte della popolazione) e costruire le nuove abitazioni nell’ottica del risparmio energetico, con l’utilizzo di nuovi materiali e di soluzioni innovative, come per esempio la creazione di spazi verdi sulle pareti e sui tetti degli edifici.

1. Dove e quando si è manifestato per la prima volta il Covid-19? 2. In quali Paesi del mondo le città sono costituite in gran parte da quartieri degradati? 3. Ci sono già in atto cambiamenti nelle città per renderle spazi meno vulnerabili in caso di pandemie? 40

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LEZIONE 13 CITTÀ CHE CAMBIANO

LE MEGALOPOLI CINESI Vaste megalopoli si stanno formando in Cina, in seguito all’impetuosa crescita economica del Paese e alla conseguente forte urbanizzazione.

Le 4 megalopoli cinesi

Le megalopoli cinesi, in continua trasformazione, sono quattro: • Jingjinji, una megalopoli che unirà le aree urbane di Pechino e del centro portuale di Tianjin alle città della provincia dell’Hubei (dove alcuni centri urbani come Shijiazhuang e Handan sfiorano già i 10 milioni di abitanti). • Si sta trasformando in una grande megalopoli di oltre 40 milioni di abitanti anche la regione del Delta del Fiume delle Perle, nel Sud del Paese. Questa è già una delle aree più urbanizzate al mondo e uno dei principali poli della crescita economica cinese. Nella regione sono presenti ben nove metropoli (tra cui Guangzhou e Shenzhen), oltre alle due municipalità autonome di Hong Kong e Macao.

• •

tratta da Limes

• La terza megalopoli è quella del Delta del Fiume Yangtze, dominata da Shanghai, ma che comprende anche numerose aree metropolitane. • La quarta megalopoli (circa 100 milioni di abitanti) è quella che ha come poli urbani principali Chengdu e Chongqing, due città

situate in una zona strategica per il governo cinese, che sta puntando verso Ovest sulla Nuova Via della Seta. ■ Nel planisfero la localizzazione delle maggiori megalopoli al mondo. Qual è il continente con più megalopoli?

Le megalopoli del mondo

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Le aree urbane più popolate del mondo

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LEZIONE 14 IL PIANETA SI RIBELLA? VERSO LO SVILUPPO SOSTENIBILE

Un mondo che cambia

LEZIONE

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14 Il Pianeta si ribella?

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Verso lo

Non è possibile rimanere sani se il Pianeta è malato

Esiste un legame stretto tra la pandemia provocata dal virus Sars-Cov-2 e lo stato di salute del nostro Pianeta. Molte delle “nuove” malattie come Ebola, SARS, influenza aviaria, influenza suina e il più recente Covid-19 non sono catastrofi del tutto casuali, ma la conseguenza indiretta del nostro impatto sugli ecosistemi naturali. Epidemie e pandemie sono perciò un effetto di quello che stiamo facendo alla natura; per esempio distruggendo le foreste e catturando gli animali selvatici che vivono in questi habitat, esponiamo l’umanità a nuove malattie. Scimmie, pipistrelli, pangolini (una specie simile ai formichieri), serpenti e tantissimi altri animali vengono commerciati vivi, l’uno vicino all’altro, macellati direttamente sul posto favorendo il passaggio del virus dagli animali all’uomo. Questo è quanto è presumibilmente successo al mercato cinese di Wuhan da cui è partita la pandemia.

Il blocco durante la pandemia è stato salutare per il Pianeta?

Cerbiatti passeggiano nelle strade deserte durante il lockdown.

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Poco, purtroppo! L’improvvisa riduzione delle emissioni di gas-serra durante il blocco, ha avuto un impatto del tutto trascurabile sul contenimento dell’aumento della temperatura globale. I mesi in cui il Pianeta si è fermato non sono stati un aiuto significativo per combattere il cambiamento climatico. In un periodo di restrizioni senza precedenti sul lavoro e sui viaggi, a causa del Covid-19, i trasporti sono stati la causa principale della riduzione delle emissioni di CO2. Ma la temperatura è diminuita solo di 0,01 gradi. Il lockdown è stato rigido, ma di troppo breve durata per influire sul clima. E ovviamente è la strada sbagliata e impraticabile per risolvere il problema. Anche se alcune misure e restrizioni rimarranno in vigore per tutto il 2021, senza interventi “strutturali” non otterremo nessuna riduzione significativa della temperatura globale sulla Terra. Bisogna cambiare il modo di produrre, di far viaggiare uomini e merci, di utilizzare le fonti energetiche, di consumare. Come agiremo nei prossimi anni deciderà se riusciremo a mantenere l’aumento di temperatura al di sotto di 1,5°C (entro il 2050) come previsto dall’Accordo internazionale di Parigi sul clima. È chiaro a tutti che se i pochi mesi di lockdown non hanno avuto un impatto significativo sul clima, lo possono avere invece le scelte future.

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Un mondo che cambia LE STORIE

Crisi momentanee e crisi che durano

Mentre tutti noi focalizzavamo l’attenzione sulla pandemia, un’altra crisi, quella climatica e della sostenibilità in generale, continuava a essere presente. “Il 2019 è stato l’anno più caldo mai registrato in Europa, con temperature medie di quasi due gradi al di sopra di quelle della seconda metà del XIX secolo. Certamente il coronavirus e il

cambiamento climatico sono entrambi problemi molto seri, ma tra le due crisi c’è una fondamentale differenza, “ha affermato il Segretario delle Nazioni Unite Antonio Guterres. “La pandemia Covid-19 è un problema temporaneo che un giorno scomparirà, il cambiamento climatico esiste invece da molti anni e rimarrà con noi per decenni”.

Giugno 2019: ricercatori cercano di recuperare la strumentazione scientifica sul ghiaccio marino della Groenlandia, ridotto a pozzanghera.

La strada verso lo sviluppo sostenibile non può essere interrotta

Siccità in Australia e tornadi in Italia.

(da Focus)

Il cambiamento climatico interessa i Paesi di tutti i continenti, provoca danni ambientali, economici e sociali ovunque. Le persone stanno sperimentando le conseguenze più evidenti del global warming, come per esempio l’innalzamento del livello del mare per la fusione dei ghiacci e i fenomeni meteorologici estremi, come le bombe d’acqua o gli uragani a latitudini dove non si erano mai verificati. Le emissioni di gas a effetto serra, derivanti dalle attività umane, sono la causa principale del cambiamento climatico e continuano ad aumentare: oggi sono al loro livello più alto nella storia. Il cambiamento climatico è una sfida globale che va ben oltre i confini nazionali. Tutti oggi sono però impegnati a combattere le disastrose conseguenze legate al Covid-19 e, per il momento, sono state accantonate le soluzioni che permetterebbero di far diventare le economie più pulite e lo sviluppo più sostenibile. La strada verso l’economia green e l’economia circolare ha subito una brusca interruzione.

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LEZIONE 14 IL PIANETA SI RIBELLA? VERSO LO SVILUPPO SOSTENIBILE

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LEZIONE 14 IL PIANETA SI RIBELLA? VERSO LO SVILUPPO SOSTENIBILE

LEZIONE

Un mondo che cambia

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Un nuovo modello di economia: l’economia circolare

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Il modello di crescita economica dei Paesi industrializzati degli ultimi 150 anni si definisce economia lineare, cioè un’economia basata sullo sfruttamento delle risorse naturali, sull’estrazione e sulla trasformazione di materie prime sempre nuove e sul consumo di massa. Questo modello economico ha permesso un generalizzato benessere nei Paesi sviluppati e di più antica industrializzazione, ma nello stesso tempo ha prodotto effetti devastanti sull’ambiente. Esiste però un’alternativa: un modello di sviluppo sostenibile, cioè uno sviluppo economico e sociale compatibile con la salvaguardia dell’ambiente, l’eliminazione delle disuguaglianze sociali e la tutela del diritto delle generazioni future a una buona qualità della vita. Si tratta dell’economia circolare che implica condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali e prodotti resistenti il più a lungo possibile.

Le foreste, un potente antivirus

La terribile pandemia del Covid-19 è collegata anche alla distruzione delle foreste: abbiamo già perso la metà della superficie forestale del Pianeta e ogni anno abbattiamo miliardi di alberi, dal Brasile (Amazzonia) al centro dell’Africa (Congo), dall’Indonesia all’Australia. Le foreste sono preziose perché ospitano l’80% della biodiversità terrestre, e sono ecosistemi in cui vivono milioni di specie, in gran parte sconosciute, compresi virus, batteri, parassiti, funghi che vivono in equilibrio con l’ambiente. Le foreste forniscono un’infinità di “servizi” alla vita sul Pianeta, fra cui la protezione della nostra salute, al punto che gli scienziati sostengono che, tra le cause della diffusione di malattie infettive “emergenti”, vi siano fattori importanti come la forte diminuzione della biodiversità, la creazione di ambienti artificiali, la manipolazione e il commercio di animali selvatici. La nostra azione distruttiva nei complessi equilibri del Pianeta e il nostro intervento sugli ecosistemi possono portare a conseguenze che hanno un impatto diretto sulla salute. Per esempio, le sterminate e povere periferie senza spazi verdi delle metropoli tropicali sono la culla perfetta per la diffusione di malattie pericolose e per la trasmissione di zoonosi, mentre la diffusione di sistemi d’irrigazione per l’agricoltura favorisce la riproduzione di pericolosi vettori di microbi come le zanzare.

1. Completa il testo con le parole mancanti. germi • specie selvatiche • mutazioni • uomo • alberi e si Come scrive Quammen, l’autore di Spillover: “Là dove si abbattono gli del posto si trovano a volare in giro come polvere che si alza uccide la fauna, i , si adattano bene dalle macerie”. Alcuni virus, essendo facilmente soggetti a e velocemente alle nuove condizioni e ai nuovi ospiti. La distruzione delle foreste può quindi a nuove forme di contatto con che ospitano i miesporre l’ crorganismi che causano malattie. 44

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Zanzare e altri “veicoli” pericolosi • La perdita di biodiversità e l’utilizzo di farmaci nell’allevamento intensivo di bestiame in Nordamerica hanno aumentato la presenza di un gruppo di batteri che causa la malattia di Lyme, trasmessa all’uomo tramite il morso di una zecca infetta, e anche di nuovi ceppi di virus influenzali e di batteri di salmonella resistenti agli antibiotici.

• Anche la diffusione incontrollata delle risaie irrigate in Asia ha portato all’aumento delle zanzare e quindi della malaria, che colpisce ogni anno oltre 200 milioni di persone.

• La deforestazione ha aumentato il rischio di malaria in Africa e in Sudamerica. Questo è in buona parte legato allo stravolgimento degli equilibri ecologici e al conseguente aumento delle zanzare del genere Anopheles, vettori del plasmodio, il protozoo responsabile della malattia.

• La febbre gialla, diffusa in Sudamerica e in Africa centrale , viene trasmessa da un virus che passa all’uomo da scimmie infette attraverso la puntura di diverse specie di zanzare.

La malaria nel 2020 secondo i dati dell’OMS • 228 milioni di persone colpite • 405.000 decessi stimati • i bambini di età inferiore a 5 anni hanno rappresentato il 67% (272.000) dei decessi per malaria in tutto il mondo

• il 93% dei casi (213 milioni) e il 94% dei decessi si è verificato in 19 Paesi africani, in particolare in Nigeria, Repubblica Democratica del Congo, Uganda, Costa

d’Avorio, Mozambico e Niger • In Europa i casi di malaria registrati sono stati 834, per oltre il 99% da associare a viaggi in aree dove è presente la malaria. Lo zoo dei microbi

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LEZIONE 15 UNIAMO LE FORZE O NON ANDRÀ TUTTO BENE

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LEZIONE

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15 Uniamo le

o non andrà tutto bene Nessuno si salva da solo: uniti siamo tutti più forti

Nell’aprile 2020, in piena pandemia, l’ONU ha pubblicato un rapporto dal titolo molto chiaro e significativo: “Responsabilità condivisa, solidarietà globale: rispondere agli effetti socio-economici del Covid-19”. Nel documento le Nazioni Unite chiedono a tutti gli Stati di dare una risposta coordinata e globale alla pandemia, occupandosi in particolare delle categorie più deboli: donne, bambini e anziani, lavoratori a basso reddito, piccole e medie imprese. Un’attenzione particolare deve essere rivolta ai Paesi in via di sviluppo, caratterizzati da sistemi politici fragili, da precarie condizioni igieniche e sanitarie, colpiti più di altri dai cambiamenti climatici. Il rapporto evidenzia che se si fossero investite più risorse, cioè più soldi, nell’attuazione degli Obiettivi dell’Agenda 2030, oggi i Paesi avrebbero una base più solida per resistere alla crisi mondiale e potrebbero contare su adeguate strutture sanitarie. Il rapporto si conclude sottolineando che ora più che mai è necessario costruire economie sostenibili, che siano più resilienti nell’affrontare pandemie, cambiamenti climatici e tante altre sfide globali.

La risposta dell’Europa alla pandemia

L’SDG watch Europe, l’alleanza europea di organizzazioni della società civile creata per monitorare anno dopo anno il raggiungimento degli Obiettivi dell’Agenda 2030, ha lanciato un manifesto di risposta alla crisi provocata dal Covid-19 che si basa su tre punti: 1. Transizione verso un’economia sostenibile e green 2. Solidarietà europea e mondiale 3. Diritti e democrazia Nel manifesto si afferma che “Alla luce degli impatti devastanti della pandemia, invitiamo l’Unione Europea e gli Stati membri a rafforzare tutti gli sforzi per mobilitare le risorse necessarie ad attuare gli Obiettivi di sviluppo sostenibile entro il 2030”. In effetti l’Unione Europea ha compiuto un grande passo, mettendo a disposizione centinaia di miliardi di euro per il sostegno ai Paesi membri, soprattutto a quelli più colpiti dalla pandemia come l’Italia. Seppure con qualche difficoltà, la UE in questa occasione ha saputo superare le differenze, gli ostacoli e le reciproche diffidenze dei Paesi.

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Il coraggio di immaginare un mondo differente

Dalla pubblicazione dedicata alla crisi esplosa per effetto del Covid-19, ecco un estratto dall’articolo di Guido Brera, scrittore e finanziere: “ Il virus e la conseguente crisi emergenziale sono la sirena di un sistema di sviluppo insostenibile, da cui sono derivate disuguaglianze. Non si può né si deve tornare dove eravamo già, alla cosiddetta “normalità” di prima, perché era quella normalità il problema. Per questo ogni nostro sforzo, proposito, idea e progetto dovrà essere volto a rovesciare il vecchio e costruire

qualcosa di nuovo. Qualcosa che sia in grado di farci trovare pronti davanti alla prossima emergenza sanitaria globale. Dobbiamo avere il coraggio di osare, di immaginare un mondo diverso. Un mondo in cui ciascuno abbia accesso a un servizio sanitario pubblico efficiente, a una Rete libera e gratuita, alla mole di dati necessari alla ricerca e allo sviluppo. Una società in cui a ciascuno sia chiesto di lavorare il tempo necessario e non oltre, in cui siano garantiti i diritti e ci sia un reddito universale per poter soddisfare i propri bisogni.”

Il volume da cui è tratto il brano.

Dobbiamo pensare al futuro e dobbiamo pensarci oggi

Secondo l’Agenda 2030 lo sviluppo sostenibile è “uno sviluppo che deve soddisfare i bisogni di oggi in modo che anche le future generazioni possano soddisfare i propri bisogni domani”. I giovani sono quindi in primo piano. Ma ora? Come la pandemia cambierà i nostri valori, i nostri stili di vita, insomma le scelte individuali e collettive? La pandemia rappresenterà uno stimolo al cambiamento dell’attuale modello economico nella direzione indicata dall’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, oppure l’esigenza di affrontare i danni causati dal Covid-19 prevarrà su tutto il resto? Verranno privilegiate la crescita economica e la creazione di posti di lavoro senza preoccuparsi degli aspetti ambientali, delle disuguaglianze e di molto altro? L’ideale sarebbe che tutti si impegnassero per un cambiamento radicale, basato su politiche che abbiano le persone - soprattutto i giovani - al centro.

1. Scrivi una frase utilizzando uno dei seguenti termini. • sostenibile • inclusivo • resiliente 2. L’Unione Europea ha stanziato più fondi per quali Paesi? 3. Nell’Agenda 2030 quale classe di età viene messa in primo piano? Lo zoo dei microbi

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LE STORIE

LEZIONE 15 UNIAMO LE FORZE O NON ANDRÀ TUTTO BENE

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