Barbera di Enzo Russo
Barbera d’Asti, riparte la storia Nuova attenzione in vigneto, più qualità in cantina, più dedizione ad un vitigno versatile e generoso. Una rivoluzione raccontata da Filippo Mobrici
C
astagnito è un paesino della provincia di Cuneo, dove ha sede l’enoteca Vignaioli Piemontesi, una delle più importanti realtà del territorio e a livello nazionale che rappresenta tutti i Consorzi di Tutela del vino piemontese e promuoverli. E’ qui che abbiamo appuntamento con Filippo Mobrici Presidente del Consorzio del Barbera per parlare di questa “rinnovata” Barbera ricca di profumi e con una storia che coinvolge tutto il Piemonte. E’ una giornata calda ed afosa, fuori ci sono 34°, fortunatamente la sala di presidenza è fresca e le poltrone sono molto accoglienti per una rilassante intervista.
The Italian Wine Journal
Presidente, lo scorso anno avete organizzato una manifestazione che ha visto la presenza di giornalisti, addetti ai lavori e opinion leaders provenienti da tutto il mondo. Un evento importante dove si è potuto degustare la Barbera nelle sue diverse tipologie. Un vino che ha riscosso successo e apprezzamenti positivi da tutti i partecipanti, per qualità, freschezza, profumi e ben bilanciata nelle varie componenti organolettiche. Insomma una Barbera d’Asti Docg che in questi ultimi anni si è “rinnovata”, al passo con i tempi e competitiva su tutti i fronti. Ci vuol dire cosa è successo, cosa avete fatto sul campo e in cantina?
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settembre 2019