The Italian Wine Journal -# 6 - estate 2019

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Birra

La birra italiana chiede al nuovo Governo più terra per crescere Il 2018 è stato l’anno dei record – più consumi, più produzione, più export, più imprese, più occupati - , ma AssoBirra calcola che se aumentasse la produzione di orzo e luppoli nazionali il boom attuale diverrebbe un trend costante nei prossimi anni

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a birra italiana cresce, dà lavoro, aumenta il volume delle accise ed imposte pagate ed aiuta la bilancia commerciale nazionale. AssoBirra, nel suo tradizionale appuntamento annuale del suo Report, si gode il momento d’oro del settore – 12 birrifici maggiori e ben 862 microbirrifici in tutt’Italia -, ma non rinuncia ad indicare una strada per migliorare ancora questo trend. E, soprattutto, dargli un profilo di lungo periodo. Back to the roots, tornare alle radici, ovvero incentivare la produzione nazionale di orzo brassicolo e di luppolo, il primo cereale perfetto per ridare vita e dignità economica alle zone rurali periferiche del nostro Paese evitando l’abbandono delle campagne, creando nuovo lavoro e sviluppare la specializzazione italiana delle birre. Ovvero quella “regionalizzazione” che le rende uniche – al pari del vino – nel panorama internazionale dove le bionde italiane i incontrano sempre più favori. Non a caso, la diversificazione portata avanti da grandi e piccoli produttori è uno dei principali driver che ha guidato l’innovazione di mercato, con un incremento delle birre speciali del 115% negli ultimi 5 anni, unitamente alla valorizzazione dei territori e delle loro peculiarità, tra cui anche le materie prime

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locali. Serve una nuova legge di settore – spiega l’associazione che raggruppa i big del comparto ma anche tanti piccoli mastri birrai italiani - dato che quella attuale ha più di 50 anni e che bisogna portare la Politica Agricola Comunitaria a prevedere incentivi per filiere virtuose come quella dell’orzo da birra così da ridurre la tradizionale dipendenza italiana dall’estero. Il 2018 ha segnato un +4,7% della produzione nazionale di birra, superando la soglia dei 16 milioni di ettolitri, incremento ancor più rilevante se comparato alla produzione alimentare italiana che è cresciuta solamente di un +0,8%. Per la prima volta nella storia è stata varcata la soglia dei 20 milioni di ettolitri di consumo con un aumento del 3,2%, in controtendenza rispetto ai consumi alimentari in Italia che sono invece in riduzione (-0,5%). Oggi, infatti, più di tre italiani su quattro (77%), con valori omogenei nelle diverse aree del Paese, consuma birra e lo fa prevalentemente a pasto. La birra oggi riveste un ruolo di primo piano nell’economia e nell’export del Paese. Nel 2018 le esportazioni sono cresciute del + 6,6% (3.045 milioni di ettolitri) segnando un ulteriore record ed, anche in questo caso, l’incremento è sensibilmente maggiore di quello registrato dall’intero settore alimentare (+3,4%), a conferma che la birra italiana è sinonimo

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