n. 50 autunno 2021
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prato
OSPITI PER IL TÈ
David Riondino ON STAGE AL POLITEAMA
Fabrizio Moretti
IL COLLEZIONISTA E MERCANTE D’ARTE C I A C C O M PA G N A N E L L A S U A P R AT O
Roberto Gabbiani
M A E S T R O D E L C O R O D E L L’ O P E R A D I R O M A
Forni
I M I G L I O R I I N D I R I Z Z I D I P R AT O
Aperitivi
DOVE ANDARE IN CENTRO CITTÀ
VIA F. FERRUCCI, 240 - 59100 PRATO MAURIZIO 335/6697807
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n. 50
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11 EDITORIALE Raccontami di Prato
12 AGENDA MOSTRE 14 AGENDA SPETTACOLO 16 AGENDA LIBRI 18 LO SGUARDO DA DENTRO
Chiara Bettazzi
Arte e vita
24 LA MIA PRATO
Fabrizio Moretti ci racconta la sua città,
forse non segreta ma sicuramente speciale
di Francesca Lombardi
34 MODA
Ospiti per il tè
di Francesca Lombardi
44 IL MAGO DELLA VOCE
Roberto Gabbiani, un libro di storia
della musica moderna che cammina
20 CANTO LE STORIE
48 ATTO DI AMORE
David Riondino, la sua Prato
Francesco Vezzoli in Florence:
e il suo nuovo recital al Politeama
il progetto presentato dal Centro Pecci
di Teresa Favi
e dal Museo Novecento
n. 50
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50 LO SPAZIO DELLA VISIONE
61 SEGNI PARTICOLARI
Villa Rospigliosi e il suo progetto di arte.
Ilaria Innocenti. Pisana, figlia
Nel territorio, per la città
di accademici, costumista per le Cirque
di Francesca Lombardi
Invisible di Victoria Chaplin
56 SCALA REALE
62 PANIFICI DA URLO
Quinta vittoria al Giro d’Italia
Miniguida dei migliori forni del centro
per Christian Giagnoni, punta di diamante
e quartieri limitrofi nella patria della vera,
dell’handbike tricolore
sola, unica Bozza pratese
di Matteo Grazzini
58 PER OGNI OCCASIONE
di Teresa Favi
72 APPUNTAMENTO ALLE SETTE
Confezioni Santini a Agliana,
Dove andare in centro città
tutto sull’abbigliamento
per un aperitivo a regola d’arte
di qualità per lei e per lui
60 SEGNI PARTICOLARI
di Martina Olivieri
81 PRATO ESSENTIAL GUIDE
Fabrizio Ferroni. Il falegname artigiano che da ragazzino sognava di fare il liutaio
82 MESSAGGI DALLE STELLE
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DIRETTORE RESPONSABILE
Matteo Parigi Bini MODA
Francesca Lombardi REDAZIONE
Sabrina Bozzoni, Teresa Favi, Matteo Grazzini, Francesca Lombardi, Maria Lardara, Virginia Mammoli, Mila Montagni, Martina Olivieri, Elisa Signorini CONTRIBUTORS
Claudio Cannistrà FOTOGRAFI
Augusto Biagini, Agnese Fochesato, Dario Garofalo, Francesco Giannella, Yasuko Kageyama, Lorenzo Marzano, Alessandro Moggi, Paolo Moresca, Pasquale Paradiso, Fabrizio Sansoni, Anita Scianò, Claudio Seghi Rospigliosi, Alberto Sereni, Giulia Rospigliosi GRAFICA
Martina Alessi, Melania Branca DIRETTORE COMMERCIALE
Alex Vittorio Lana PUBBLICITÀ
Gianni Consorti, Alessandra Nardelli SOCIETÀ EDITRICE
Alex Vittorio Lana, Matteo Parigi Bini via Piero della Francesca, 2 - 59100 Prato - Italia tel +39.0574.730203 - fax +39.0574.730204 redazione@gruppoeditoriale.com Registrazione Tribunale di Prato - n° 5/2009 del 10.03.2009 Spedizione in abbonamento postale 45% art. 2, lettera b – legge 662/96 – Filiale di Firenze - Contiene IP STAMPA
Baroni & Gori - Prato Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana
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EDITORIALE
RACCONTAMI DI PRATO
U N A C I T TÀ FAT TA D I G R A N D I P E R S O N A L I TÀ E GRANDI ECCELLENZE Musicista, attore, cantastorie e scrittore fiorentino, David Riondino, affezionato del Politeama di Prato dove torna questo ottobre con il suo nuovo recital Fermata Provvisoria, è la cover story di questo numero autunnale che profuma di pane caldo, focacce e dolci delizie. Quelle dei migliori panifici della città, che abbiamo visitato per voi, per raccontare e fotografare le loro specialità. Per chi invece ha voglia di un buon cocktail, basta sfogliare il nostro speciale aperitivi, con una selezione dei locali storici e dei nuovi indirizzi da non perdere per gli amanti dei miscelati. Usciamo dal tema gusto e entriamo in una Prato intima e ricca di fascino, quella di Fabrizio Moretti, collezionista e mercante d’arte proprietario di importanti gallerie in Europa e negli Stati Uniti, che ci accompagna nei suoi luoghi speciali, da quelli della sua infanzia a quelli legate alla sua passione e professione, passando per i suoi ristoranti preferiti e la sua Fondazione con Centro Ippoterapico aperto a Tavola. Continuando a parlare di arte, vi portiamo alla scoperta di Villa Rospigliosi, un’antica dimora nobiliare immersa nel verde, poco fuori dalle mura, oggi sede dell’associazione ChorAsis, un progetto culturale di sostegno agli artisti, produzione e promozione dell’arte contemporanea, attraverso varie iniziative, tra cui interessanti mostre e incontri in loco. Infine due grandi orgogli pratesi: Roberto Gabbiani, da 20 anni direttore del Coro dell’Opera di Roma, legato a Prato per nascita, ma anche per aver inaugurato il Politeama, un libro vivente della storia della musica moderna, di cui è egli stesso un capitolo importante, e Christian Giagnoni, punta di diamante dell’handbike tricolore, che lo scorso aprile si è aggiudicato la quinta vittoria al Giro d’Italia.
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AGENDA MOSTRE
MUSEO DEL TESSUTO FINO AL 21 NOVEMBRE
CENTRO PECCI FINO AL 31 OT TOBRE
PRATO CITTÀ D’ARTE
UNA PICCOLA GUIDA SUGLI APPUNTAMENTI DA NON PERDERE Cominciamo dal Centro Pecci, dove è stata prorograta fino al 2 gennaio 2022 la mostra dedicata all’artista Chiara Fumai - raccontata attraverso un’ampia retrospettiva dei suoi lavori realizzati dal 2007 al 2017, che si trasformerà poi in un’esposizione itinerante - e dove fino al 31 ottobre è allestita La discoteca di Jacopo Miliani, una grande installazione audio-video che poi entrareà a far parte della collezione permanente museale del Centro - composta dalla proiezione del primo feature film dell’artista e dalla scultura luminosa al neon Babilonia, insegna della discoteca immaginaria in cui è ambientato il film, il Kontiki di Vigarano Mainarda, locale storico del ferrarese culla
delle balere e delle grandi discoteche anni ’80 e ’90. Attraverso un’estetica marcata e surreale, il film, dalla trama distopica, offre allo spettatore una narrazione aperta sulla costruzione dell’identità, la sfera della sessualità, la queerness, la fluidità di genere, il rapporto tra scelte personali e società. Spostiamoci di sede a andiamo al Museo del Tessuto, dove, fino al 21 novembre, è possibile visitare la mostra Turandot e l’Oriente fantastico di Puccini, Chini e Caramba. Una selezione di circa 120 oggetti della collezione Chini - tra tessuti, costumi e maschere teatrali, porcellane, strumenti musicali, sculture, armi… - diventati spesso soggetti dei numerosi dipinti di Galileo Chini, pit-
tore e scenografo, scelto da Puccini per la sua Turandot; una sezione sulle scenografie della grande opera e una sala con straordinari costumi della prima, andata in scena per la prima volta al Teatro alla Scala il 25 aprile 1926. Villa Rospigliosi è invece al suo ottavo appuntamento d’arte organizzato dall’associazione ChorAsis con la mostra Inservibile di Myriam Cappelletti, una riflessione sul tema del ‘rifiuto’, allestita fino all’8 gennaio 2022, mentre ogni 11 dei mesi di dicembre, febbraio, aprile e giugno, è visibile il progetto site-specific Finalmente Niente, elaborato dall’artista Cristina Gozzini in occasione della sua residenza d’artista. Di grande attualità Vivere in
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pandemia, la mostra documentaria allestita negli spazi dell’Archivio di Stato in via Ser Lapo Mazzei, fino 31 dicembre. Dalle lettere di Francesco Datini alla documentazione del secolo scorso, un modo per scoprire come sono state vissute le epidemie che hanno colpito l’Europa dal Medioevo al Novecento (prenotazione telefonando allo 0574 26064 o scrivendo a aspo@beniculturali.it). Infine, per appassionati di fotografia, segnaliamo Masterclass - Il racconto fotografico come documentazione della realtà, nello studio di Sedici, in via Genova 17/5. Nove incontri, nel periodo che va dal 13 novembre al 19 marzo 2022, a cura di Filippo Bardazzi e Claudia Gori.
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Il modo migliore per cominciare una giornata, festeggiare un’occasione speciale o anche solo concedersi una coccola. Per tutto questo c’è Vella Cafè, la pasticceria di Marco Colzi, vincitrice della puntata tutta pratese del programma targato Real Time Cake Star: Pasticcerie in sfida 2021, conquistando il famoso pasticcere Damiano Carrara e la conduttrice Katia Follesa grazie a una favolosa kermesse di dolci, fatta di torte e semifreddi, ma anche sfiziosi mignon.
Il meglio dell’alta pasticceria italiana unito alla creatività di alchimisti dei sapori per risultati che spaziano dai grandi classici a creazioni inedite. Senza dimenticare l’arte della caffetteria, pilastro della cultura italiana, servito sempre con un caloroso sorriso. Di produzione propria, preparati ogni giorno in laboratorio utilizzando solo i migliori ingredienti, anche tutti i salati esposti nel bancone, dalle schiacciatine vuote o ripiene alle pizzette, passando per deliziosi tramezzini e cornetti salati. La tua pausa di gusto, per tutti i gusti.
AGENDA SPETTACOLO
POLITEAMA 28 OT TOBRE
FABBRICONE DAL 28 AL 31 OT TOBRE
TRA PROSA E MUSICA GLI SPETTACOLI E I CONCERTI CHE CI ASPETTANO QUESTO AUTUNNO IN CITTÀ
OTTOBRE Il 24 ottobre l’Associazione Pratolirica porta in scena al Politeama La Traviata, l’intramontabile capolavoro di Giuseppe Verdi, tormentata storia d’amore di Violetta e Alfredo. Il 27 ottobre è la volta della nostra cover story, David Riondino, con Fermata provvisoria, il nuovo recital del cantautore, regista e attore fiorentino, che ancora una volta sceglie una formula essenziale: una chitarra, una sedia, un leggio sotto una luce bianca dove il menestrello di oggi si ispira alla radice popolare di ogni letteratura per raccontare storie che si intrecciano tra loro così come tra luoghi e tempi diversi. Il giorno dopo, al Politeama, tocca al
concerto di Gianni Maroccolo e Antonio Aiazzi, due dei membri fondatori dei Litfiba, che per la prima volta, all’inizio del 2021, sono usciti con un album a loro nome, dal titolo Mephisto Ballad, e da loro stessi definito ‘tardodiscodark’, mentre al Fabbricone va in scena fino al 31 ottobre OtellO, l’esplorazione firmata dalla compagnia teatrale Kinkaleri di una delle più famose tragedie shakespeariane. NOVEMBRE Tornando al Politeama, il 3 novembre c’è The best of, lo spettacolo di Katia Beni e Donatella Diamanti. Uno show inedito e originale, che mette in luce tutto il talento di due vere e proprie mattatrici del palcoscenico,
che continuano a stupire e divertire con improvvisazioni, sketch di repertorio in assolo o in coppia, brani inediti e cavalli di battaglia. Il 4, al teatro Magnolfi, c’è il solo site-specific Jukebox di Monica Demuru, che come un jukebox-umano riproduce la sequenza di parole che il pubblico può scegliere tra una selezione di discorsi raccolti dagli autori sul territorio. Due invece le serate, il 6 e 7 novembre, con protagonista Lella Costa al Politeama, con il suo Intelletto d’amore - Dante e le donne: il racconto scritto dalla Costa insieme a Gabriele Vacis, che, a 700 anni dalla scomparsa del Sommo Poeta, dà voce a un’insolita Divina Commedia declinata tutta
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al femminile. Stesso palco per Alessandro Lanzoni, che suona il suo pianoforte martedì 9, tra note che vanno dal bebop degli anni Sessanta e Settanta a un gusto melodico contemporaneo, senza perdere di vista il jazz europeo. Ancora musica al Politeama, il 16 novembre, con Dario Cecchini che presenta Jazzasonic, il suo nuovo progetto con Claudio Filippini, Gabriele Evangelista e Stefano Tamborrino, fatto di musicalità che vanno dal jazz a tutte le correnti della black music. Stessa data, al Fabbrichino, in programma c’è Family Game, uno dei primi spettacoli teatrali in realtà virtuale al mondo, che, grazie a uno speciale visore immersivo, porta lo
AGENDA SPETTACOLO
TEATRO MAGNOLFI 4 NOVEMBRE
spettatore al centro della scena, mentre intorno a lui si svolge l’azione dei personaggi, sia virtuali, sia presenti in sala. La storia è quella di uno scambio di identità, a partire dalla fuga misteriosa di un uomo dalle macerie di un terremoto. Giovedì 18, al Politeama, tocca al direttore Jonathan Webb e al pianista Pietro De Maria con Lo sguardo avanti, il concerto originariamente in programma lo scorso anno in occasione del 250° anniversario della nascita di Beethoven. Un altro omaggio per un altro anniversario: quello di Astor Piazzolla, padre del Nuevo Tango, di cui ricorrono i 100 anni dalla nascita. A celebrarlo, il 19 novembre, è il coreografo Luciano Padovani che con la sua compagnia porta a Prato Piazzolla Tango. Restiamo al Politeama anche martedì 23 con il concerto del pianista e compositore Alessandro Galanti, uno dei jazzisti più amati a livello internazionale, in questa occasione
POLITEAMA 9 NOVEMBRE
POLITEAMA 3 DICEMBRE
accompagnato dalla voce elegante e raffinata di Elle (Lucrezia Von Berger), mentre il 24 e 25 novembre va in scena un pilastro pratese, Pamela Villoresi, con Viva la vida, dove assume i panni di Frida Kahlo, in uno spettacolo innovativo che racconta una versione intima e contemporanea dell’artista. L’ultimo appuntamento di novembre è al Fabbricone, dal 25 al 28: About Lolita, con Gaia Masciale che interpreta la giovane ragazzina raccontata dallo straordinario romanzo di Nabokov e dal film di Kubrick, mito e rito della nostalgia della giovinezza e della sua sconvolgente sessualità, la violazione di un’infanzia che fiorisce in una preadolescenza aggredita da un quasi padre e da un suo amico su un campo da tennis. DICEMBRE Dal 2 al 5 dicembre al Metastasio, lo spettacolo Macbeth, le cose nascoste, una riscrittura della tragedia shakesperiana con l’ausilio
di una coppia di psicanalisti junghiani. Da questo viaggio nell’anima degli attori nasce un Macbeth il cui protagonista si fa letteralmente in tre, grazie a Tindaro Granata, Angelo Di Genio - entrambi Premi Ubu - e Alfonso De Vreese, mentre il giovane Alessandro Bandini, vincitore del Premio Scenario, impersona gli sfortunati figli della tragedia scozzese. Venerdì 3, al Politeama, sale invece sul palco Nada, che continua a portare in giro per l’Italia i grandi successi della sua lunga carriera da cantautrice, fino a quelli dell’ultimo lavoro uscito nel 2019, È un momento difficile, tesoro, mentre il 4 dicembre c’è Trascendi e sali, di e con Alessandro Bergonzoni, che lavora intorno al concetto della trascendenza kantiana. Al Fabbricone dall’8 al 12 dicembre, le Nina’s Drag Queens mettono in scena Le Gattoparde. L’ultima festa prima della fine del mondo, tuffandosi nella grandiosa decadenza di un mostro sa-
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METASTASIO DAL 16 AL 19 DICEMBRE
cro del nostro immaginario nazionale. Il 9 dicembre la Camerata strumentale del Politeama, sempre con il direttore Jonathan Webb, si esibisce in un altro omaggio al grande Beethoven, questa volta accompagnata dal violino di Suyeon Kang. L’11 e 12 dicembre in programma Orgoglio e pregiudizio, grande classico della letteratura mondiale affidato a Antonio Piccolo che ne firma l’adattamento teatrale. Tornando al Metastasio, dal 16 al 19, lo spettacolo I due gemelli veneziani, per la regia di Valter Malosti, che ‘incontra’ per la prima volta Goldoni, con un racconto di divertimento dalle tinte fosche. Infine, concludiamo con Ettore Bassi, al Politeama dal 18 al 20 dicembre come professor John Keating, il famoso insegnante de L’attimo fuggente, di cui ricorrono i 30 anni dal debutto cinematografico, per uno dei ruoli più amati dell’indimenticabile Robin Williams.
AGENDA LIBRI
Prato. La primavera Le 100 meraviglie (+1) della democrazia. Il 1849 a Prato Piero Ceccatelli Raccontare una città dal- e in Toscana la storia secolare e dalle architetture in continua trasformazione non sempre è facile, ma di sicuro rappresenta una sfida per chi come l’autore della città conosce i molteplici angoli e le vicende che pochi riescono a raccontare con tanta precisione e fine curiosità. Le luminose fotografie di Fabio Muzzi rappresentano Prato nelle sue ore diurne e in quelle serotine, mentre le parole di Ceccatelli accompagnano il lettore lungo un percorso che sa esser nuovo e curioso, disteso e comunque coinvolgente, insomma, un viaggio dentro una città viva e ricca di risorse… Euro 19.90
A. Giaconi e G. Pestelli
Quando si pensi al Risorgimento a Prato, la memoria corre subito alla lapide che troneggia alla stazione del Serraglio, posata per non dimenticare il passaggio di Garibaldi proprio in quell’eroico 1849. Ma il Risorgimento, in città e in Vallata, come nel resto della Regione è fatto anche di diari e lettere e resoconti scritti mentre la Storia entrava nella vita di tutti gli italiani. Così in queste pagine si conosce Garibaldi attraverso lo sguardo dell’uomo che lo aiutò nella fuga verso Roma, facendolo dormire nascosto in città e si comprendono anche meglio le idee di Mazzini, descritto con confidenza e ammirazione nelle pagine di Pietro Cironi, che attendeva a riordinare gli scritti del fondatore della Giovane Italia e della Giovane Europa. Un’occasione importante per conoscere la storia “minore” di un periodo e quella vera di una città. Euro 17.10
I nostri anni leggeri Diletta Pizzicori
La Val di Bisenzio è lo sfondo di questo romanzo che è un’opera prima dedicata agli anni turbolenti e politicamente intensi che seguirono la Grande Guerra e anticiparono di poco il ventennio fascista. Il nodo della vicenda si dipana infatti nell’estate del 1919, quando la Vallata si tinse di “rosso” con scioperi e proteste e intanto s’intrecciano in modo inestricabile le storie della giovane e ricca inglese Leticia Parker e di Primo Gualtieri, figlio del giardiniere della famiglia Parker a Meretto. Un modo per conoscere la Vallata e la città di Prato cent’anni fa, senza mettere da parte i sentimenti e le vicende private che illuminano di una quieta consapevolezza le pagine di una storia che non è soltanto antica. Euro 16.90
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Ritratti di famiglia e intrecci pratesi (1750-1950) Annalisa Marchi
Il sottotitolo di questo volume è Dagli Appennini alle Alpi per riannodare i fili della piccola e grande storia e l’autrice in diverse occasioni ha raccontato che sono pagine nate nei giorni della pandemia, quando la vita ha cambiato il suo ritmo consueto e la comunità ha riscoperto pian piano un passato fatto di piccole, grandi cose. Così Marchi ha messo sotto esame il diario del 1920-21 del nonno, ha recuperate preziose fonti orali e riattivate memorie familiari e ha risistemato il tutto con 75 fotografie d’epoca, restituendo un mondo che non è andato perduto ma forse solo accantonato in un cassetto da riscoprire. Un primo passo che ha consentito di raccontare le storie di uomini e donne, artigiani e tintori, che hanno animata questa parte di mondo dal 1750 fin quasi a oggi.
“...ho sognato la tua carne... Divina e profumata...”
pablo neruda
Via dei Ciliani, 122 - Prato - 0574 466752
LO SGUARDO DA DENTRO
ARTE E VITA
L’ U N I V E R S O D E L L’ A R T I S T A P R A T E S E C H I A R A B E T T A Z Z I DI VIRGINIA MAMMOLI
CHIARA BETTAZZI STILL LIFE, 2019 (PRIMO CICLO). MOSTRA PERSONALE PRESSO BB-S PRO A PRATO (PH. MARGHERITA NUTI)
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LO SGUARDO DA DENTRO
Un’arte in continua evoluzione quella di Chiara Bettazzi, che gioca con varie forme di espressione, compresi diversi linguaggi multimediali tra cui la fotografia e i video, come quelli esposti fino al 30 ottobre al Museo Marino Marini di Firenze, dove, con un’altra artista toscana, Daniela De Lorenzo, ha dato vita alla mostra Andature, l’ultima di una lunga lista. Numerose anche le prestigiose collezioni, private e pubbliche, di cui le sue opere fanno parte, tra cui quella di Castello di Ama, che vanta opere di artisti come Anish Kapoor, Daniel Buren e Louise Bourgeois, oppure la Collezione Farnesiana, che include tutti i grandi maestri italiani dal dopoguerra ad oggi. Nata a Prato, è qui che nel 2005 ha aperto il suo studio SC17, diventato un importante luogo d’incontro e di scambio per artisti e appassionati. I tuoi ‘primi amori artistici’? Carlo Guaita e Tacita Dean, il primo per una mostra alla Galleria Gentili del 2009, a cura di Saretto Cincinelli, la seconda, per alcuni incredibili video che ha realizzato nello studio di Morandi e che ho visto al Mambo di Bologna. Le tue forme espressive predilette? L’istallazione rimane ancora la mia forma espressiva primaria. Anche se la fotografia negli ultimi anni ha guadagnato terreno e autonomia, staccandosi dall’uso più documentativo che ne facevo in precedenza. Ma non ho forme espressive predilette, in realtà cerco di tenere tutti i mezzi insieme che per me sono semplicemente strumenti di lavoro per arrivare a una stratificazione di visione in cui si alternano vari linguaggi. Tre opere per raccontare la tua arte. Still Life, una serie di composizioni che monto prevalentemente per lo scatto e che poi scompongo subito dopo, una sorta di pose di oggetti di varia natura. Wonder object, un lavoro installativo che mi porto dietro da anni, e che si trasforma costantemente rimettendo in atto gli oggetti di uso quotidiano che archivio e conservo in studio, e che nel tempo e nei vari spostamenti subiscono vari deterioramenti divenendo sempre più frammenti e residui che mischio insieme a materie organiche che prelevo nel paesaggio. L’ultima non è un’opera ma una mostra, dal titolo A tutti gli effetti, realizzata a Villa Romana quest’estate. Una mostra complessa che si componeva di diversi lavori
che in quel momento concorrevano a presentarsi come un unico intervento, una sorta di work in progress continuo. Gli artisti del panorama attuale che più apprezzi? Parto da alcuni artisti toscani vicini a me, come Daniela De Lorenzo, Emanuele Becheri, Carlo Guaita e Robert Pettena. A spettro più ampio mi piace molto il lavoro di Rachel Whiteread, Doris Salcedo oppure Bernd e Hilla Becher. Un tour d’arte a Prato firmato Chiara Bettazzi. Impossibile non ricordare la Cantoria di Donatello, gli affreschi di Filippo Lippi e Paolo Uccello nel Duomo, un luogo che ospita anche opere contemporanee come l’altare e l’ambone di Robert Morris, maestro del minimalismo che ha realizzato anche uno straordinario labirinto all’interno della collezione di Giuliano Gori, a Villa Celle, a pochi chilometri da Prato. Oltre al Centro Pecci, è interessante visitare anche alcuni spazi indipendenti come Lottozero e Dryphoto, gli interventi nel quartiere del Macrolotto Zero, la zona di Santa Chiara dove è situato il Museo del Tessuto e lo Spazio K, sede della CHIARA HA PARTECIPATO compagnia di danza Kinkaleri. A NUMEROSE MOSTRE, Infine i siti industriali dismessi ULTIMA QUELLA AL MUSEO MARINO MARINI che rappresentano le archeoDI FIRENZE, logie contemporanee di Prato, E LE SUE OPERE FANNO come l’ex fabbrica Banci, la ORMAI PARTE Cementizia, la Baldassini con DI IMPORTANTI COLLEZIONI PRIVATE E PUBBLICHE gli orti sociali annessi, e le ex fabbriche che costeggiano il Bisenzio fino a Vernio. Non ultima, la Corte di via Genova, dove si trova il mio studio SC17. L’arte è? Un’espressione, che diventa ossessione senza la quale non vivi.
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DAVID RIONDINO È NATO A FIRENZE NEL 1952, FIGLIO DI UN MAESTRO ELEMENTARE ESPONENTE DELLA AVANGUARDIA EDUCATIVA
COVER T E AT R O
CANTO LE STORIE D AV I D R I O N D I N O , L A S U A P R AT O E IL SUO NUOVO RECITAL AL POLITEAMA D I T E R E S A FAV I
Musicista, attore, cantastorie, scrittore David Riondino lega le parole alla musica con la cadenza dei racconti popolari andando avanti e indietro nel tempo come se non esistesse un prima e un dopo. Fiorentino, compagno di scuola di un altro fuori serie come Paolo Hendel, vive a Roma da anni. Ha debuttato ventenne allo Zelig di Milano, ha fatto il bibliotecario alla Nazionale di Firenze, ha letto di tutto accumulando una cultura spaventosa. Storiche le sue collaborazioni: quella con Stefano Bollani e Mirko Guerrini sfociata in una delle più belle trasmissioni radio degli ultimi vent’anni il dottor Djembe, in teatro con Sandro Lombardi e Federico Tiezzi, nell’editoria con Milo Manara e Sergio Staino. Al Teatro Politeama, che riparte con una bella stagione teatrale, David Riondino porta il 27 ottobre il recital Fermata Provvisoria. Titolo curioso, a cosa si riferisce? Fermata provvisoria è il momento in cui un venditore passando da una città all’altra si ferma e fa vedere la sua merce. È un titolo che diedero tanti anni fa dei torinesi, quando in un teatrino proposero a degli attori di passaggio di passare il lunedì, che è il giorno libero in teatro, a far vedere i loro pezzi di repertorio prima di ripartire. Invitarono anche me e feci una raccolta di pezzi che avevo costruito nel tempo. Questa cosa mi piacque e nel tempo l’ho fatta mia. Lo spettacolo che porto a Prato, dunque, è una raccolta di brani del mio repertorio - canzoni, monologhi, poesiole, storielle
- che rende conto della mia attività… un po’ da cantastorie. Insomma, immaginatemi come un venditore di pentole al mercato che intrattiene i curiosi per vendergli pentolini e padelle. C’è un legame speciale con il Politeama? C’è, assolutamente. Agli inizi degli anni Duemila feci una cosa molto bella proprio qui con Bollani, Petra Magoni, Monica Demuru, Paolo Benvegnù e Mauro Mengali. Si chiamava La cantata dei pastori immobili, commissionata dal Teatro per Natale con la premessa che non avevano tanti soldi da spendere. Proposi a Stefano di fare le statuine immobili del presepe che cantavano, dunque non c’era bisogno di un grande allestimento. Stefano sulla scena suonava il pianoforte, io facevo il narratore, e 4 statuine cantavano il loro fatto d’esser immobili. Per esempio, c’era il pastore con la pecora sulle spalle che si domandava dove diavolo avesse preso quella pecora. A forza di esser tirato fuori dalla scatola e rimesso dentro, aveva perso il senso della vita. Ne uscì un vero musical, divertente e poetico, a cui seguì anche un libro illustrato da Sergio Staino. Chi sono stati i tuoi maestri nell’arte di raccontare storie? La prima è stata la mia nonna materna che stava a Castel Fiorentino. Mi addormentava raccontandomi storie, spesso erano in versi come quel poemetto sulla Pia dei Tolomei che iniziava così: “Negli anni che de’ Guelfi e Ghibellini / Repubbliche a que’ tempi costumava / Batteano i Cortonesi e gli Aretini / Specie d’ogni
21 PRATOREVIEW
COVER T E AT R O
L’AT TORE E MUSICISTA È AL TEATRO POLITEAMA DI PR ATO IL 27 OT TOBRE CON IL RECITAL FERMATA PROVVISORIA
partito guerreggiava… e via dicendo”. Il gusto del racconto mi viene dall’antico. Concludi sempre le tue storie con una canzone, le due cose sembrano complementari... Per me la storia raccontata è sempre il prologo di una canzone, un po’ come nell’opera: dopo il recitativo viene l’aria. A cosa stai lavorando? Sto preparando un disco con Maurizio Geri con cui, tra l’altro, abbiamo ultimato da poco una serie web a puntate TG Suite. È una trasmissione settimanale di canzoni sui fatti di cronaca velocemente realizzate e videoclippate. Poi, una volta alla settimana ne abbiamo conversato su zoom con gli artisti e gli autori tra cui mia sorella Chiara (musicista anche lei, ndr), Mirko Guerrini, Mirio Casottini, Massimo Altomare e tanti altri. Sono 6, 7 canzoni originali per ogni trasmissione, tutte molto belle. Dante quest’anno è stato con te sulla scena ma anche in radio, non è vero? Certo, con il poeta Davide Rondoni. Oltre alla curiosa assonanza tra i nomi, c’era il fatto che io sono fiorentino e lui romagnolo: i due punti estremi della biografia dantesca. Insieme abbiamo fatto 30 puntate su RaiRadioTechetè dal titolo Tipi Danteschi in cui ogni volta intervistavamo un personaggio che in vario modo
ha intercettato Dante nella sua vita pur senza essere un filologo. Abbiamo parlato con Virgilio Sieni che è un coreografo, astrofisici, matematici come Piergiorgio Odifreddi, storici come Franco Cardini ed è venuto fuori che sono molti i ‘tipi danteschi’ ad aver incontrato Dante nella propria vita, e ad aver riconosciuto centrale il suo invito al viaggio, come ricerca del senso dell’esistenza. Da Dante a Boccaccio passando per Prato. Chi ti viene in mente? Madonna Filippa! La novella del Decamerone che racconta di una bella e giovane pratese che colta in flagrante adulterio dal vecchio marito, rischia per legge di essere condannata al rogo. Al processo che si consuma in piazza davanti al podestà e ai concittadini la bella si difende dicendo: “Una legge per essere rispettata deve essere condivisa, e non mi risulta che qualcuno mi abbia mai chiesto se ero d’accordo o se le donne siano d’accordo con questa legge”, un bel concetto per il 1300. A questa novella ho dedicato una canzone in un disco di qualche anno fa Bocca baciata non perde ventura. La faccio anche al Politeama ma con la proposta di una statua in onore di Madonna Filippa… Del resto, dove se non a Prato?
22 PRATOREVIEW
DAL DOT TOR DJEMBÉ A TIPI DANTESCHI LE SUE TR ASMISSIONI R ADIO SONO APPUNTAMENTI DI SPASSO E ARRICCHIMENTO
23 PRATOREVIEW
I C AR AT TERISTICI MERLI A CODA DI RONDINE DEL C ASTELLO DELL’IMPER ATORE (PH. ALESSANDRO MOGGI)
24 PRATOREVIEW
ITINERARI AUTUNNO
LA MIA PRATO
FABRIZIO MORETTI CI RACCONTA LA SUA CITTÀ, FORSE NON SEGRETA MA SICURAMENTE SPECIALE DI FABRIZIO MORETTI
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LA FIDUCIA IN DIO DI LORENZO BARTOLINI A PAL AZZO PRETORIO
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ITINERARI AUTUNNO
STORIE DELLA SACRA CINTOLA DI BERNARDO DADDI A PAL AZZO PRETORIO
“La mia città… Oggi mi fa strano chiamarla così perché manco da tempo. Non ho nostalgia, piuttosto un senso di appartenenza, una questione di radici. È avvenuta qui la mia formazione, in questi luoghi ho incontrato l’arte. Prato in effetti rappresenta parte della matrice di ciò che sono. Per parlare di una Prato segreta dovrei viverla di più, ma posso raccontare la mia città, un itinerario nei luoghi che per me contano. Per bellezza, perché mi ricordano l’infanzia, perché ci torno spesso. In piazza del Comune, silenzioso e imponente, Palazzo Pretorio custodisce veri e propri capolavori del Rinascimento italiano. Amo lo strepitoso polittico di Giovanni da Milano, le Pale di Filippo Lippi, la famosa predella di Bernardo Daddi… Da lì al Duomo sono pochi passi: ferma-
tevi di fronte alla facciata, alla lunetta di Andrea Della Robbia e osservate la copia del pulpito di Donatello, che ha la sua versione originale nel Museo Diocesano della città. Dentro al Duomo come non lasciarsi trasportare dalla leggerezza della Salomè di Filippo Lippi, figura centrale del ciclo di famosi affreschi dell’autore che qui ha vissuto la sua esistenza tormentata e ribelle. Sempre dentro il Duomo non tutti conoscono e si soffermano troppo a lungo di fronte alla straordinaria Cappella del Sacro Cingolo per osservare le Storie della Vergine e della Cintola, ciclo di sorprendente unità figurativa, dipinto nel 1392-95 da Agnolo Gaddi. La cappella è chiusa da una preziosa cancellata in bronzo, uno dei migliori esempi del genere conservatisi dal Rinascimento, di Maso di Bartolomeo, Pasquino di Montepulciano e
‘È AVVENUTA QUI LA MIA FORMAZIONE, IN QUESTI LUOGHI HO INCONTRATO L’ARTE’
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ITINERARI AUTUNNO
L A FACCIATA DEL DUOMO (PH. LORENZO MARZANO)
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ITINERARI AUTUNNO
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ITINERARI AUTUNNO
CENTRO PER L’ARTE CONTEMPOR ANEA LUIGI PECCI DI PR ATO
collaboratori, con quadrilobi e fregi di un fresco naturalismo. Da bambino amavo il Castello dell’Imperatore: un castello integro medievale è qualcosa di meraviglioso agli occhi di un bambino, una sorta di Lego gigantesco da sperimentare con mille giochi. Diventati adulti lo diamo per scontato, ma ogni volta che attraverso piazza delle Carceri esercita su di me quel fascino antico, memoria dell’infanzia. Io sono per la tutela dei luoghi: mi piace così, vuoto e immutabile, quasi fermo al Medioevo. In piazza San Marco gli fa da contraltare l’eleganza morbida della scultura di Henry Moore, quello che noi pratesi chiamiamo affettuosamente Buco ma in realtà è Forma Squadrata con taglio Ci ricorda la storia recente di questa città, la sua effervescenza imprenditoriale, un amore mai sopito per l’arte…
Eccoci al Pecci che incarna proprio il legame di Prato con l’arte: un museo speciale che fa già molto e che potrebbe fare anche molto di più, se gli venisse riconosciuto il ruolo chiave nel contemporaneo che gli spetta per la sua storia di primo centro per l’arte del nostro tempo e la sua continua ricerca. Per me il Pecci è più di un museo, è un luogo di incontro, rigenerante: quando sono in città mi fermo a pranzo da Myo, il ristorante di Angiolo Barni all’interno dell’edificio. Se invece ho voglia di sapori della tradizione, di cucina di casa vado da Baghino, in pieno centro storico: trattoria elegante come non ce ne sono neanche a Firenze. Che riesca a fare un passaggio o meno, il mio cuore pratese batte per la Visitazione di Pontormo nella propositura dei Santi Michele Francesco a Carmignano. L’avrete sicuramente vista in
‘IL PECCI INCARNA PROPRIO IL LEGAME DI PRATO CON L’ARTE’
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FORMA SQUADRATA CON TAGLIO DI HENRY MOORE, IN PIAZZ A MERC ATALE (PH. PASQUALE PAR ADISO)
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ITINERARI AUTUNNO
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DAL CUORE DELLA CITTÀ AI LUOGHI PIÙ BELLI DELLA PROVINCIA 1. L A DANZA SI SALOMÈ DI FILIPPO LIPPI, NEL DUOMO 2. L A LUNETTA DI ANDREA DELL A ROBBIA SULL A FACCIATA DEL DUOMO 3. L A VISITAZIONE DI PONTORMO NELL A PROPOSITUR A DEI SANTI MICHELE FR ANCESCO A CARMIGNANO 4. PAL AZZO PRETORIO (PH. PASQUALE PAR ADISO)
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ITINERARI AUTUNNO
FABRIZIO MORET TI, COLLEZIONISTA E MERC ANTE D’ARTE PR ATESE
una delle due mostre di Palazzo Strozzi che l’hanno ospitata, quella di Bill Viola nel 2017 e una su Rosso Fiorentino e Pontormo di qualche anno prima. Ma vederla in questa piccola chiesa di campagna ha un fascino tutto particolare: qui è ancora più commovente se possibile. Si compie un salto di più di 200 anni, ma mi sono molto cari anche gli affreschi di Gian Domenico Ferretti a Villa La Magia, non lontano dalla mia casa di Tizzana. Noto come il più autorevole artista fiorentino del tempo, Ferretti tra il 1714 e il 1715 realizzò parte della decorazione ad affresco del grande salone di rappresentanza. Il ciclo presenta il trionfo delle virtù sulla violenza e sul male che dominano il mondo, sull’ampia volta, e Bacco e Arianna e Diana e Atteone, rispettivamente sulla parete meridionale e su quella di tramontana della sala. Permettetemi di concludere con un luogo che spero rimanga il meno segreto possibile: la Fondazione che porta il mio nome e nasce per trasmettere agli altri la gioia e il profondo significato che il
cavallo ha avuto da sempre nella mia vita. L’uso dell’equitazione a scopo terapeutico e’documentata già nel IV secolo A.C. nell’opera di Ippocrate di Coo. Oggi l’ippoterapia, o equitazione a scopo terapeutico, trova la sua indicazione, oltre che nelle patologie classiche della paralisi cerebrale infantile, dell’autismo o della sindrome di Down, anche nelle patologie acquisite in conseguenza di traumi correlati alla infortunistica. Il cavallo, con le sue straordinarie doti di sensibilità, di adattamento, di intelligenza è ritenuto da sempre un valido supporto per la riabilitazione essendo capace di smuovere emozioni nel suo cavaliere. Proprio per questi motivi ho deciso di costruire a Prato, dove sono nato e cresciuto, un centro ippoterapico d’eccellenza dove possano trovare accesso al servizio ragazzi e bambini in condizioni economiche, sociali o familiari svantaggiate. Vorrei che con questa Fondazione tutti i bambini meno fortunati possano vivere con il cavallo un momento magico, come è stato per me”.
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ospiti per il tè DI FRANCESCA LOMBARDI
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DA SALVADORI
S E L E T T I - L A M PA DA W O N D E R
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DA SALVADORI
S E L E T T I - B LO W L E D L A M P N E O N S I G N S TO N G U E
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DA STILL LAMP
A RT E M I D E - L A M PA DA E C L I S S E
GUCCI - DIANA BAG
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DA OTTICA DANIELA RIGHI PRATO
JA C Q U E S M A R I E M A G E - O C C H I A L I L I M IT E D E D IT I O N
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DA SALVADORI
S E L E T T I W E A R S TO I L E T PA P E R - P I AT TO M E L A
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DA OTTICA DANIELA RIGHI PRATO
M O S C OT - O C C H I A L I L E MTO S H
REVIEW MODA
C H A N E L - M I N I B A G C O L L E Z I O N E A/W 2 0 2 1-2 2
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O RT I G I A S I C I L I A - C A N D E L A P R O F U M ATA
MUSICA INTERVISTA
IL MAGO DELLA VOCE ROBERTO GABBIANI, UN LIBRO DI STORIA DELLA MUSICA MODERNA CHE CAMMINA D I T E R E S A FAV I
Tra i suoi grandi meriti, uno sicuramente è stato quello di allargare il repertorio del coro lirico, spingendolo verso il Rinascimento e il Barocco da un lato, e verso la produzione contemporanea dall’altro. Ha lavorato con i più grandi direttori, voci, registi e compositori del nostro tempo. Roberto Gabbiani fu chiamato a dirigere il coro del Maggio Musicale Fiorentino nel 1972 da Riccardo Muti. Da allora, una carriera in ascesa passata dal Coro della Scala, l’Accademia di Santa Cecilia e il Coro dell’Opera di Roma che dirige da venti anni. A Prato, ha inaugurato il Politeama con una Tosca fatta nel ’99. Maestro, da quanto tempo manca da Prato e cosa le manca di Prato? Manco da quando sono partito per Milano nel 1990 per lavorare al Teatro alla Scala. E dal 2000 vivo a Roma. Ma torno a Prato per vedere i miei figli, la mia famiglia e ritrovare un contatto con i miei ricordi di gioventù a cui sono molto legato. Sono cresciuto anche culturalmente a Prato, dove ho studiato al liceo classico Cicognini con Agostino Ammannati, un grande professore che ha aperto molte menti. Poi, sono arrivati gli studi musicali al Conservatorio Cherubini, dove punto di riferimento principale è stato Luigi Dallapiccola che con il suo sigaro viaggiava sempre tra le aule di composi-
zione. A Firenze c’è stato negli anni ’60 un grande fermento musicale che la poneva all’avanguardia rispetto al resto d’Italia. Basti pensare al Maggio Musicale Fiorentino, più tardi a un giovanissimo Riccardo Muti che si è dedicato a lungo a Firenze e dopo di lui altri grandi, come Zubin Mehta. Quanto c’è di Prato nella sua carriera? È stata il mio punto di partenza, mi ha formato anche nel carattere, abitata com’è da persone che hanno sempre voglia di fare anche durante i periodi di crisi. Aver creato una Camerata è un merito eccezionale della città. Mi ha reso anche molto deciso e convinto nelle mie idee, ma allo stesso tempo disponibile ad ascoltare anche gli altri, perché è davvero questo che si fa a Prato. Qual è la sua conoscenza della scena musicale classica pratese di oggi? Lorenzo Fratini, oggi direttore del Coro del Maggio Musicale, è stato mio allievo. È un po’ il proseguo della mia vita, sta facendo quello che ho fatto quando ero giovane e mi fa piacere che in un certo senso porti avanti il mio testimone. Una delle più importanti produzioni liriche della nuova stagione dell’Opera di Roma sarà la Turandot con la regia di Ai Weiwei, per la prima volta alle prese con un’opera lirica. Può anticiparci qualcosa? Ai Weiwei è un personaggio incredibile.
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DUE FOTO DEL MAESTRO ROBERTO GABBIANI CHE DIRIGE IL CORO DELL’OPER A DI ROMA (PH. FABRIZIO SANSONI)
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LA PLATEA, I PALCHI E IL SOFFITTO DEL TEATRO COSTANZI SEDE DELL’OPERA DI ROMA (PH. YASUKO KAGEYAMA E FABRIZIO SANSONI)
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MUSICA INTERVISTA
AI WEIWEI ALL’OPER A DI ROMA PER TURANDOT DI PUCCINI, IN PROGR AMMA DAL 22 AL 31 MARZO 2022 (PH. YASUKO KAGEYAMA)
L’ho conosciuto quando abbiamo iniziato le prove nel 2020, poi interrotte l’8 marzo per il lockdown. Anche con questa Turandot sembra voler graffiare il mondo, come lui fa spesso nelle sue produzioni artistiche, per denunciare ciò che secondo lui c’è di sbagliato. I costumi che ho visto erano dirompenti, quasi laceranti, fatti con la plastica. La scenografia era suddivisa nei tanti continenti del nostro pianeta. Credo che tutto questo lo riporterà in scena anche quando riprenderemo le prove per il grande evento di marzo 2022 (dal 22 al 31, ndr). Ma adesso, con il Coro e l’Orchestra dell’Opera di Roma siete impegnati nelle prove del titolo che apre la stagione il 20 novembre. Sì, inauguriamo con un’opera contemporanea, una prima assoluta commissionata dal Teatro a Giorgio Battistelli. Si tratta del Julius Caesar dall’opera di Shakespeare. Una scrittura contemporanea è sempre un difficilissimo approccio per tutti i teatri, ma anche una grande novità culturale per il pubblico. Credo che il viaggio di due ore - quello in treno che separa Prato da
Roma - sia ben speso anche per un pratese nel caso di entrambe i titoli. Con il Maestro Riccardo Muti ha condiviso buona parte della sua carriera, cosa l’ha sempre colpita di lui? Il suo estremo rigore e il suo grande umorismo. Insieme ci siamo divertiti molto e insieme abbiamo lavorato molto per far andare le cose al loro posto. Per me è stato un mentore meraviglioso. Tra i grandi registi con cui ha collaborato, anche Franco Zeffirelli. Cosa ricorda di lui? Ricordo di averlo conosciuto per una Traviata del ‘67 al Maggio Musicale Fiorentino come un grande regista, una personalità dal fascino indiscutibile ma allo stesso tempo molto semplice e disponibile. Non amava stare sullo scranno. Un grande uomo. Cos’è il coro per il Maestro Gabbiani? Il coro è la società perché lì dentro si ritrova di tutto. Il coro è fatto di tanti esseri umani uno diverso dall’altro, ma quando cantano insieme diventano un unicum rinunciando a qualcosa di se stessi, ed è questa la bellezza sociale del coro.
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ARTE MOSTRE
ATTO DI AMORE
F R A N C E S C O V E Z Z O L I I N F LO R E N C E : I L P R O G E T T O P R E S E N TAT O DAL CENTRO PECCI E DAL MUSEO NOVECENTO DI FRANCESCA LOMBARDI
Dopo gli interventi di Jan Fabre, Urs Fisher e Jeff Koons e la presentazione di un’opera di Giuseppe Penone, Piazza della Signoria torna a essere il luogo del dialogo tra contemporaneo e Rinascimento con Francesco Vezzoli in Florence, un progetto presentato dal Museo Novecento di Firenze e dal Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato con la cura di Sergio Risaliti e Cristiana Perrella. Francesco Vezzoli è il primo artista italiano vivente a realizzare un’opera site-specific per piazza della Signoria, appositamente concepita per l’occasione. Firenze dedicò all’artista una mostra nel 2014. Oggi Vezzoli torna in città affrontandone i luoghi più simbolici: Piazza della Signoria e Palazzo Vecchio. In Piazza della Signoria l’opera Pietà (2021): un monumentale leone rampante novecentesco installato su un basamento antico, rappresentato nell’atto di stritolare tra le fauci una testa romana del II secolo d.C., in un pastiche tra diverse epoche artistiche che è diventato la cifra di molte sue opere recenti. Vezzoli prende in prestito il leone, elemento portante dell’iconografia fiorentina, per trasformarlo in un simbolo dei nostri tempi, dominati dall’aggressività. Non il Marzocco di Donatello, impettito e rassicurante, che sostiene lo scudo
gigliato, ma una fiera affamata, minacciosa. Insieme all’intervento in piazza, il progetto comprende una seconda scultura, La Musa dell’archeologia piange (2021), posizionata all’interno dello Studiolo di Francesco I de’ Medici a Palazzo Vecchio, che per la prima volta in assoluto ospita un’opera di arte contemporanea. Su una figura di togato romana è innestata una testa ‘metafisica’ di bronzo, citazione de Gli archeologi di De Chirico, una delle opere che meglio rappresenta il recupero della classicità in epoca moderna. Con queste opere Vezzoli ci ricorda che prima di tutto l’arte è un fatto mentale e che i ready made, gli assemblage antico - moderno, sono una pratica dalle radici molto antiche, come ci insegna il Ganimede di Benevenuto Cellini “È un atto d’amore nei confronti della classicità che rappresenta le nostre radici culturali ed è per me sinonimo di appartenenza” racconta Vezzoli parlando delle sue opere. L’artista vanta un lungo elenco di prestigiose esposizioni internazionali dal New Museum of Contemporary Art di New York al Castello di Rivoli, dalla Fondazione Prada di Milano alla Tate Modern di Londra - e spazia attraverso forme espressive che comprendono la video arte, la statuaria classica e l’uncinetto.
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FRANCESCO VEZZOLI IN FLORENCE: L’OPER A DELL’ARTISTA IN PIAZZ A DELL A SIGNORIA
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CONTRAPPUNTI, GIOVANNI TERMINI (PH. ALBERTO SERENI)
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ARTE ITINERARI
LO SPAZIO DELLA VISIONE
VILLA ROSPIGLIOSI E IL SUO PROGETTO DI ARTE. NEL TERRITORIO, PER LA CITTÀ DI FRANCESCA LOMBARDI
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ARTE ITINERARI
DET TAGLIO CONTRAPPUNTI, GIOVANNI TERMINI (PH. ALBERTO SERENI)
Poco fuori le mura della città, in una antica dimora nobiliare immersa nel verde, ha preso corpo con ricerca e discrezione un interessante progetto d’arte. Il complesso del XV secolo, ubicato sulle pendici di Poggio Secco in prossimità della chiesetta di Santa Cristina a Pimonte, dove storia bellezza e natura paiono fondersi insieme, è la sede del percorso creativo ChorAsis, un progetto culturale di sostegno agli artisti, produzione e promozione dell’arte contemporanea, curato e voluto dal proprietario della Villa, Claudio Seghi Rospigliosi. ChorAsis - lo Spazio della Visione, da κωρος lo Spazio e óρασις la Visione. Uno spazio fisico, reale, quello della villa. Uno spazio figurato, sognato, quello della visione dei suoi promotori, artisti e fruitori. ChorAsis è infatti la visione di Claudio Seghi Rospigliosi, e nasce dalla sua passione per l’arte contemporanea e per il desiderio di condivisione. Ma anche di Riccardo Farinelli, artista e curatore, e di coloro che collaborano per la sua realizzazione. “Ho avuto la fortuna di nascere in un contesto circondato dal bello e l’idea di aprire la villa al territorio ed alla città, dedicare
attenzione ad attività artistiche e culturali era li latente da tempo. Un sincero e disinteressato senso di voler rendere fruibile a tutti un bel luogo, dove arte natura ed architettura dialogano insieme. Ci ragionavamo con mio fratello Roberto da molto, poi c’è stato l’incontro con Riccardo e partendo da quella prima mostra nel 2019 il nostro ragionamento si è ampliato e concretizzato nel progetto ChorAsis.” afferma Claudio Seghi Rospigliosi. Obiettivo di ChorAsis è rivolgersi a un pubblico più ampio possibile e favorire il dialogo e la contaminazione tra lo sguardo contemporaneo, la storica forza del patrimonio artistico toscano e lo scenario del suo paesaggio naturale. Questa condivisione con la città si realizza anche attraverso laboratori e attività performative che coinvolgono adulti e giovanissimi, studenti e famiglie, e dove l’incontro tra artista e pubblico diventa possibilità di scambio gratuito e reciproco, privilegiando il rapporto con il territorio attraverso una chiave formativa. “Gli artisti invitati a confrontarsi con un luogo così caratterizzato storicamente possono
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INTERVISTA ARTE
PICCOLA BIBLIOTECA DEI SOGNI, IGNAZIO FRESU (PH. CLAUDIO SEGHI ROSPIGLIOSI)
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SOPRA: ZEROZERO, CARLO COLLI ( PH. CLAUDIO SEGHI ROSPIGLIOSI). SOTTO: INSERVIBILE, MYRIAM CAPPELLETTI (PH. GIULIA ROSPIGLIOSI)
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ARTE ITINERARI
DALLA SOGLIA, RICC ARDO FARINELLI ( PH. PAOLO MORESC A)
qui esprimersi con una libertà creativa lontana dalle logiche di mercato. Scelti sulla base di un rapporto di stima, sono quindi invitati a leggere ed interpretare gli spazi della villa e rispondere con creazione di opere ed interventi site specific pensati in questo e per questo sito. Ma ChorAsis non è un museo, le opere a evento terminato vengono smontate. Gli spazi della villa è importante che ritornino neutri per il successivo artista affinché egli possa esprimersi senza troppe interferenze, alcune opere sono gli stessi artisti successivi che fanno richiesta affinché rimangano.“ continua Claudio. Si tratta di interventi che sembrano pensati, da parte degli artisti autori, per prendersi cura di quel particolare scorcio del giardino o angolo della villa: lo gnomone (l’asta) mancante della meridiana, una protesi per una statua priva di una gamba, le aureole per dei busti posti in alto tra il verde che nessuno sembrava più notare. Alcune opere entrano a far parte della collezione del proprietario, altre hanno una natura effimera ed il loro tempo ha la durata del loro svolgersi. Una pubblicazione annuale raccoglie gli interventi artistici di ogni anno soffermandosi
sull’aspetto fondamentale di questa operazione, cioè la progettualità del processo creativo che conduce all’opera ancora più significativa dell’opera stessa, documentata nelle sue diverse fasi, dalla genesi all’opera finita, agli incontri con il pubblico. Quasi tre anni di storia e gli spazi della villa hanno già visto i progetti espositivi di Riccardo Farinelli, Qiu Yi, Ignazio Fresu, Giovanni Termini, Carlo Colli, Serena Fineschi ed in corso Cristina Gozzini e Myriam Cappelletti. ChorAsis è oggi al suo ottavo appuntamento con il progetto espositivo Inservibile di Myriam Cappelletti a cura di Laura Monaldi: una riflessione sul tema del “rifiuto”, visitabile fino all’8 gennaio 2022. Tra gli ultimi processi artistici ancora in corso l’incontro, avvenuto l’11 settembre, tra il pubblico e l’inedito progetto Finalmente Niente, elaborato dall’artista Cristina Gozzini in occasione della sua residenza d’artista presso la storica Villa Rospigliosi. L’azione, con una sequenza quasi stagionale, sarà visitabile ogni undicesimo del mese nelle quattro date del: 11 dicembre 2021, 11 febbraio 2022, 11 aprile 2022 e 11 giugno 2022.
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NEL FUTURO DI CHRISTIAN GIAGNONI GARE INTERNAZIONALI CON L’OBIETTIVO GIÀ PUNTATO SU PARIGI 2024
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SPORT INTERVISTA
SCALA REALE
QUINTA VITTORIA AL GIRO D’ITALIA PER CHRISTIAN GIAGNONI, P U N T A D I D I A M A N T E D E L L’ H A N D B I K E T R I C O L O R E D I M AT T E O G R A Z Z I N I
“Non c’è due senza tre. E il quattro vien da sé”: per il quinto però, non previsto dal noto proverbio, c’è voluto Christian Giagnoni, che anche quest’anno ha portato a casa il Giro d’Italia di categoria, mentre tra gli Assoluti è il terzo titolo. Una corsa infinita quella del 45enne atleta di handbike, con una carriera che passa di titolo in titolo con una regolarità che ha pochi uguali: il trionfo ad Assisi, nell’ultima tappa del Giro d’Italia, è solo l’ultimo tratto di un viaggio che ha già altre mete. Da quel maledetto 23 dicembre 2010 che strappò Giagnoni al suo sport preferito, l’hockey su pista, di strada sotto le ruote dell’handbike ne è passata tanta, tra curve e salite ed esaltanti sprint in rettilineo. Giagnoni è uno che guarda sempre avanti, ma la cronaca sportiva ci impone di fargli voltare lo sguardo indietro di qualche mese: nello specchietto retrovisore c’è infatti ancora il rimpianto per la mancata convocazione alle Paralimpiadi di Tokyo. “Se possibile - ammette - il rimpianto è più grande adesso di quando ho capito che non sarei andato in Giappone, perché a giochi fatti, guardando il percorso, che era adatto a me, ed i tempi fatti da chi ha vinto le medaglie non posso dire che sarei salito di sicuro sul podio ma di certo ci saremmo potuti divertire”. Quindi l’obiettivo è già puntato su Parigi 2024 o è troppo lontano? No, è troppo vicino. Ho due anni di tempo per giocarmi il tutto per tutto e dimostrare quello che valgo. Anche perché stanno arrivando dei ragazzi giovani e forti che danno filo da
torcere. Pur mantenendo la stessa tipologia di allenamento ho deciso che nel 2022 farò solo competizioni internazionali, dove c’è più selezione e dove potrò confrontarmi con tutti gli atleti che puntano alle Paralimpiadi. Cosa c’è all’orizzonte più vicino? Per questa stagione rimane da fare il Mallorca Paracycling Tour, dal 21 al 24 ottobre, e poi pensiamo solo a programmare gli allenamenti. Di sicuro tornerò al caldo di Maiorca verso febbraio o marzo alla vigilia della ripresa delle gare. Gli ultimi anni però si sono portati dietro anche incidenti, come quello di Zanardi o di Andrea Conti a Verona. Vi sentite particolarmente a rischio durante gli allenamenti? Sì, perché già vengono visti pochi i ciclisti, figuriamoci noi che praticamente viaggiamo rasoterra. Zanardi e Conti sono solo i due esempi più gravi ma ci sono stati anche altri incidenti, per fortuna con conseguenze minori. Dopo tanti anni di vittorie senti che Prato riconosca il tuo valore e il tuo impegno? Direi di sì. Prato ha anche ospitato una tappa del Giro d’Italia e la cronometro dei campionati italiani, che è un evento di primo piano. Sia Prato che Montemurlo hanno dato risalto a quello che ho fatto. Che effetto fa avere anche una pagina su Wikipedia? È una piccola soddisfazione. Per ora non c’è scritto moltissimo ma se qualcuno vuol sapere qualcosa su di me può iniziare da lì. In più può essere una vetrina promozionale per il nostro sport, che non fa mai male.
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ALCUNE FOTO DEL PUNTO VENDITA DI AGLIANA , IN VIA PAL AIA , 34. UN MEGA STORE DI 1500 METRI QUADR ATI
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FOCUS SERVICE
PER OGNI OCCASIONE CONFEZIONI SANTINI A AGLIANA, TUTTO S U L L’ A B B I G L I A M E N T O D I Q U A L I T À P E R L E I E P E R L U I P H O T O AG N E S E F O C H E S AT O
Una realtà tutta toscana dal 1959, punto di riferimento per l’abbigliamento di qualità. È Confezioni Santini, fondata da Ardelio Santini, imprenditore discendente di una famiglia di mercanti, che lavorava quindi nel settore delle vendite da ben prima dell’apertura del primo punto vendita a Empoli. Forte del suo know-how familiare ha dato vita a un’attività che è cresciuta negli anni, fino a diventare una grossa catena di negozi oggi presente, oltre a Empoli, dove nel ’93 si è spostata da via Masini a via Giuntini ampliando i suoi spazi, anche a Firenze, Sesto Fiorentino e, con un mega store di 1500 metri quadrati, a Agliana, l’ultimo punto vendita in ordine di tempo, aperto nel 2017 confermando la presenza di Confezioni Santini sul territorio, già attiva dal 2009 con il precedente negozio a Parco Prato. All’interno del punto vendita di Agliana si trovano capi di abbigliamento che spaziano dall’uomo alla donna, a cui è dedicato un ampio reparto, arrivando fino alle taglie forti. Un’attenta selezione che punta sul
made in Italy e sui migliori tessuti e materiali, con un occhio di riguardo per garantire sempre il perfetto rapporto qualità-prezzo. Ecco dunque che qui si possono trovare le ultime collezioni di brand come Pierre Cardin, Enrico Coveri, Geox, Carla Ferroni, Baci & Abbracci, Navigare e molti altri. Con capi che vanno da quelli per tutti i giorni fino agli abiti da cerimonia, potendo sempre contare su un’assistenza totale che supporta il cliente dalla scelta dell’indumento adatto all’occasione e a valorizzare al meglio la propria silhouette, consigli su come portarlo, fino alle eventuali modifiche per personalizzarlo alla perfezione, grazie al servizio di sartoria su misura presente in ogni punto vendita, gestito da uno staff qualificato e disponibile. Maglieria, abiti formali o a fantasia per lei, completi eleganti per lui, pantaloni palazzo, jeans, giacche, cappotti, camice sahariane o dal taglio classico, i pantoni dell’ultima stagione o evergreen come motivi pois o floreali. Insomma, un negozio per ogni occasione.
CONFEZIONI SANTINI È PRESENTE A AGLIANA, EMPOLI, FIRENZE E SESTO FIORENTINO
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S E G N I PA R T I C O L A R I TIPS
FABRIZIO FERRONI IL FALEGNAME ARTIGIANO CHE DA RAGAZZINO SOGNAVA DI FARE IL LIUTAIO
Nato e cresciuto a Firenze, che cosa l’ha portata a scegliere Prato? Io e Ilaria (l’artigiana protagonista di questa rubrica, ndr) abbiamo scelto Prato per costruire la nostra famiglia e come base per le due nostre attività artigianali. Perché ha scelto di fare il falegname? Da ragazzino avrei voluto fare il liutaio ma i miei non potevano mandarmi a imparare a Cremona, così sono diventato un falegname. A 16 anni ero già a lavoro.
Via Lavacchione 22/c
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LEGN’ARTÈ
La specialità del suo laboratorio? Con altri due soci offriamo più servizi complementari: allestimenti di boutique, musei, stand e falegnameria artigianale pura. La commissione più importante? Delle bellissime lampade in legno disegnate da Emanuele Pantanella, figura a metà tra designer e artista, scomparso da qualche anno. Dove possiamo trovarla? In via Lavacchione 22/c. Altri artigiani in città? L’impagliatore di sedie Luciano Traiani a Vergaio, il liutaio Leo Binetti, Sergio Baldanzi che in via Pomeria realizza insegne luminose in vetro soffiato, alla vecchia maniera. Fa una sorpresa a sua moglie dove la porta? Adora il cinema, quindi all’Eden.. ma di pomeriggio. Dovrei rapirla, ma poi sarebbe felice.
S E G N I PA R T I C O L A R I TIPS
ILARIA INNOCENTI
PISANA, FIGLIA DI ACCADEMICI, COSTUMISTA PER LE CIRQUE INVISIBLE DI VICTORIA CHAPLIN (LA SESTA FIGLIA DI CHARLIE CHAPLIN)
Chi o che cosa l’ha portata a Prato? L’amore per Fabrizio (l’artigiano protagonista di questa rubrica, ndr). Dopo anni in giro per il mondo, ho sentito il bisogno di fermarmi e Prato era perfetta per noi, a misura di famiglia.. Perché ha scelto di fare la modista? Perché i cappelli sono sempre stati il mio pallino. Adoro tutti gli accessori, ma quelli per la testa mi attraggono infinitamente.
ILARIA CREAZIONI CAPPELLI
Due pezzi forti per l’inverno, per lei e lui? Per lei, la cloche in tessuto o in feltro. Per lui la coppola inglese o ‘paperino’, un berretto molto sfilato che sta bene a tutti. Qual è stata la sua commissione più importante? Una sessantina di copricapi per le guardie d’onore del sovrano degli Emirati Arabi commissionati dal suo stilista di fiducia, Ahmed Abdelrahman. Dove possiamo trovarla a Prato? In via dell’Arco, 4a. Altri artigiani in città? Stefano Ramazzotti bravo restauratore con laboratorio qui davanti e Andrea Amerighi orafo in via Magnolfi. Dove invita suo marito per farlo felice? A un bel concerto di Mesotonica (l’associazione pratese di musica antica).
Via dell’Arco, 4a
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ITINERARI FOOD
IL FORNINO IN VIA FR A’ BARTOLOMEO, 79
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ITINERARI FOOD
PANIFICI DA URLO
I MIGLIORI FORNI DEL CENTRO E QUARTIERI LIMITROFI N E L L A PAT R I A D E L L A V E R A , U N I C A . . . B O Z Z A P R AT E S E D I T E R E S A FAV I P H O T O PA S Q U A L E PA R A D I S O
L’arte bianca per tradizione da noi è la Bozza di Prato con farina di grano 0, acqua, lievito di birra e ‘pasta di riporto’ quella messa via dall’impasto del giorno precedente. La Bozza è rettangolare, con la buccia abbronzata e pezzata di farina bianca, mollica compatta: un pane digeribile, gustoso e duraturo. Un prodotto della tradizione così scolpito e definito, nel 2011 ha dato l’idea ad alcuni addetti ai lavori (agricoltori, mugnai, fornai, pasticceri e rivenditori) di costituirsi nell’Associazione Gran Prato che oltre a usare farine prodotte a Prato e provincia dalla coltivazione alla macinatura, per fare la Bozza a marchio Gran Prato si attengono a un disciplinare. Ma non di solo Bozza vivono i pratesi e i forni si prodigano a stuzzicarli in ogni modo. Allora non resta che seguire la scia del profumo di pane caldo, intenso e persistente tra le strade del centro e dei quartieri limitrofi... PANIFICIO IL DUOMO Lunga lievitazione e farine di qualità queste sono le regole del panificio che Vito Caporaso ha aperto 40 anni fa con la moglie e ora coinvolge anche i figli. Fa il panaccio bianco (con farine pure
macinate dal mulino Parri di Siena) e integrale (con la farina macinata a pietra dal Mulino Bardazzi di Vaiano). È famoso per la schiacciata classica a cui dedica un impasto a parte a lievitazione naturale di 5-6 ore con una base di lievito madre, stesa coi polpastrelli e per la schiacciata fine fatta con un morbidisimo impasto, steso a mattarello, e tanto olio extra vergine d’oliva toscano. Altro fiore all’occhiello, i ceci e i fagioli cotti nel coccio lentamente (7-10 ore). Tra i dolci sono top il castagnaccio e il pan con l’uva fatto con una pasta quasi briosciata ma senza uovo, zucchero e olio. 7.30-13.30, 16.3020.00 (chiuso mercoledì e sabato pomeriggio e la domenica) via Santo Stefano, 16-18 - ph 0574 34310. FORNO SANTINI Siamo nel regno di Federico Santini, seconda generazione, famoso per la schiacciata bassa e super-unta, pani a lievitazione naturale con lievito madre tra cui l’integrale, classico bianco, Bozza pratese realizzata con una lievitazione naturale compresa tra le 3 le 4 ore a base di pasta madre. Esce alle sette, otto e mezzo la mattina caldo e fragrante. Federico fa anche la schiacciata
LA BOZZA È IL FIORE ALL’OCCHIELLO DI PRATO MA I FORNI SI SBIZZARRISCONO ANCHE IN TANTI ALTRI PANIFICATI GOLOSI
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GIUNTINI IN VIA ROMA , 129
alla curcuma, schiacciata integrale, pane multicereali. Forno 7.00-13.00 (chiuso la domenica) via dei Cimatori, 9 - ph 0574 21873 / Rivendita 7.00-13.00, 16.00-18.00 (chiuso mercoledì pomeriggio e la domenica), via Garibaldi, 129 - ph 0574 483071. BARNI È un pezzo di storia della panificazione pratese questo forno aperto nel 1925 da Angiolino Barni che aveva un mulino in via Fra’ Bartolomeo. A lui è subentrato Mario (diplomato alla scuola d’arte bianca di Torino), e da quest’anno che Mario non c’è più, è mandato avanti soprattutto da Francesca coi dipendenti del babbo e con l’aiuto di Angiolo. Se la bozza pratese è diventata famosa fuori città forse lo si deve proprio al loro nonno che cominciò a portare il pane a Firenze in tempo di guerra, servendo le famose gastronomie dell’epoca e ristoranti rinomati come Cammillo ancora oggi cliente. Qui si fanno poche cose, ma eccellenti. La Bozza di Prato da 1/2 kg e 1kg, procedimento più classico del classico, con farina di frumento 0 del mulino piemontese Sobrino. Un tipo solo di pane scuro con farina 1 e una schiacciata classica medio-alta che nasce dallo stesso impasto del pane “da noi si è sempre fatto così e per ora restiamo fedeli alla tradizione”. Si sforna una
sola schiacciata integrale, la mattina, un po’ più bassa e croccante della classica. E da un po’ di tempo solo il giovedì dalle 18.00, escono anche la pizza napoletana e la pinza romana a lievitazione naturale (serve la prenotazione). 7.30-13.00, 17.00-20.00 (chiusi mercoledì pomeriggio e la domenica) via Francesco Ferrucci, 22 - ph 0574 607845. IL FORNINO Franco e Neda da più di 40 anni sono l’anima di questo panificio che tutti i giorni sforna la Bozza pratese, pagnotte ai cereali e integrali, un tipo solo di schiacciata di altezza media. Lievitazione naturale con lievito madre. Ma la sorpresa sono i dolci della Neda che ha conquistato i clienti con la sua pastiera napoletana in produzione tutto l’inverno fino a dopo pasqua, mantovane, brutti boni e cantucci. 6.00-13.00 (aperto tutti i giorni, la domenica fino alle 12.00) via Fra’ Bartolomeo, 79 - ph 055 8705155. FIASCHI Unico l’orario (dall’alba a notte fonda) e unica la formula di pasticceria e forno. Fatto sta che qui si trovano le uniche vere baguette francesi a Prato, lunghe dai 50 ai 60 cm con 5 tagli ma meno gommose e più croccanti di quelle alsaziane. Sergio, che ha studiato con il n. 1 della panificazione italiana Piergiorgio Giorilli e con il re del panettone
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SOPR A: FIASCHI IN PIAZZA MERCATALE, 144. SOTTO: PANIFICIO IL DUOMO IN VIA SANTO STEFANO, 16-18
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1. FOGACCI IN VIA PISTOIESE, 29 2. IL FORNINO 3. FIASCHI 4. BR ANCHET TI IN VIA PIERO GOBET TI, 42 5. PANIFICIO IL DUOMO 6. GIOVA IN VIA DELL’AGIO, 2/4 7. SANTINI IN VIA DEI CIMATORI, 9 8. BARNI IN VIA FRANCESCO FERRUCCI, 22 9. GIUNTINI
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GIOVA , IL FORNO STORICO
Iginio Massari, per farle usa la farina 0 del Molino Colombo (che produce farine che non incidono sul picco glicemico). Altri prodotti: pane integrale con farina pura al 100% Gran Prato macinata a pietra del Mulino Bardazzi, Bozza Gran Prato, bozza con farina Senatore Cappelli dai Molini del Ponte Drago di Castel Vetrano, pane di farina di castagne con noci. Pizza nel forno a legna, da lunedì a venerdì, a pranzo. Panettone a Natale con lievito madre e a lievitazione naturale. 6.30-2.00, 7.00-4.00 solo i weekend (chiuso il martedì) piazza Mercatale, 144 - ph 0574 32043. BRANCHETTI Alzi la mano chi non ha mai varcato la soglia del Branchetti? Oltre alla classica Bozza di Prato si sfornano tantissime altre varietà di pane: integrale, grano saraceno, segale, mais. Ma la loro specialità è la schiacciata in ogni forma e varietà, dalla più soffice al latte all’integrale, dalla più croccante alla classica. “Per un prodotto genuino - dice
Barbara, seconda generazione - è fondamentale un’attenta selezione dei migliori grani macinati, per questo da sempre scegliamo le farine dell’antico Molino Bardazzi di Vaiano. Hanno anche il Biscottificio Branchetti che produce una grande varietà di biscotti fragranti e sotto le feste panettoni e colombe. 7.00-13.30 (chiuso la domenica) via Piero Gobetti, 42 | via Francesco Ferrucci, 288 | Biscottificio 10.00-13.00, 16.0019.30 (chiuso la domenica) via Rocchi, 8 - ph 338 8444884. GIUNTINI Questo è uno dei pochi forni a Prato a fare il pane col grano Verna del Mulino Angeli di Pietrasanta. Poi c’è il panaccio che il proprietario di Quarrata ha visto fare nel panificio di famiglia per la prima volta nel ’67! Chi ama il Giuntini ci va anche per le focacce condite, le schiacciate ripiene, le pizze… Senza dimenticare la carta musica o croccantina, normale o di riso, una schiacciatina fine croccante con olio e sale. Jonhatan,
TRIONFANO LA FARINA GRAN PRATO, LE FARINE INTEGRALI MACINATE A PIETRA, LE MULTICEREALI
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SOPR A: CANTUCCI DEL FORNINO. SOTTO: SCHIACCIATA CL ASSICA DEL SANTINI
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SOPR A: SCHIACCIATA SOTTILE DEL FOGACCI. SOTTO: BOZZA DI PR ATO DEL BARNI
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FILONI DI PANE GR AN PR ATO DEL FOGACCI
quarta generazione, ci dice che alle cene con gli amici è un obbligo “se non la porto rischio grosso”. Provate anche il pane multicereali fatti con un mix di farine tra cui: segale, lino, miglio. A Natale vi suggeriamo il nuovo panettone caramello salato e pistacchio. 6.0014.00 (chiuso la domenica) via Roma, 129 - ph. 0574 36984. GIOVA 150 anni, sei generazioni, data di nascita 1870 con Gioacchino Nistri. Risultato? Bozza pratese e panaccio cotti a legna. E poi baghettine senza burro, schiacciata coi ciccioli, e dolci tipici toscani: pan con l’uva, castagnaccio, cenci, ma anche torte di mele e ciambelloni. Nel forno a legna cuociono anche ceci e fagioli, pancetta e mele. Per tutto la farina è la 0 dal mulino di Lucca, per la schiacciata si aggiunge olio d’oliva e sale. Chiedete di Gilda o Giada. via dell’Agio, 2/4 - ph 366 3005827. FOGACCI Last but not least, questo forno per importanza e storia meriterebbe di stare
molto più in alto se l’ordine di questo elenco fosse per autorevolezza e non per geolocalizzazione rispetto al centro storico. “Qui si fa la Bozza pratese da almeno 50 anni, il panaccio dagli anni ’80, e siamo stati i pionieri nel fare la schiacciata fine, mio fratello Alessandro iniziò nell’89 con un impasto morbido steso a mattarello e condito con l’olio”. A parlare è Enrico Fogacci, quarta generazione, che ogni giorno estrae dal forno di mattoni refrattari del 1931 dai 700 agli 800 kg di pane - di cui un buon 90% rappresentato dalle profumate e croccanti Bozza pratese e Bozza Gran Prato. L’uso maggiore di farina è rivolto alla Gran Prato del Molino Bardazzi, una parte viene dall’Emilia Romgna e un piccola percentuale dal Senese. Per alcuni prodotti a base di specie antiche si va sulla farina San Pastore. Dolci tradizionali pratesi: filone candito e cantucci. 5.00-14-00 (chiuso la domenica) via Pistoiese, 29 - 0574 39169.
I PIÙ GETTONATI TRA I DOLCI DA FORNO SONO I CANTUCCI, LE TORTE DI MELE E I DOLCI DI STAGIONE
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C AVEAU ENOTEC A GASTRONOMIC A
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APPUNTAMENTO ALLE SETTE DOVE ANDARE IN CENTRO CITTÀ PER UN APERITIVO A REGOLA D’ARTE DI MARTINA OLIVIERI
L’ora del tramonto in città ha il retrogusto dolce amaro di uno spritz, il sapore frizzante di una bollicina, il gusto di menta di un moijto. Dopo il lavoro in settimana, prima di una cena nel weekend, è sempre il momento giusto per fermarsi in centro per un aperitivo. Per questo vi suggeriamo - fra nomi storici e nuove realtà - i migliori aperitivi per trascorrere una serata in allegria. MAG56 Tra mixology e cucina dall’anima fusion, Mag56 è diventato in poco tempo un locale cult della città. Goloso ristorante ma anche innovativo cocktail bar, Mag56 si accende all’ora dell’aperitivo che può essere gustato alla carta oppure con delle proposte settimanali particolari a prezzo fisso. Quest’anno hanno scelto di puntare sui coccoli (pasta fritta) abbinati in modo unconventional ad ingredienti di terra o di mare, crudi o cotti - ad esempio, crudo di gamberi e burrata, Picanha e chimichurri, patanegra al coltello - mezze porzioni di tartare e fritto di mare in monoporzione. Per i drink propongono una ampia varietà di spritz, 5 rivisitazioni del Negroni, il cocktail da aperitivo per
eccellenza, ma anche signature, cocktail più tradizionali pensati in base ai gusti o alle esigenze del cliente. Non mancano nemmeno le serate a tema, ideali per conoscere i prodotti che utilizzano ed entrare a pieno nel magico mondo di Mag (via Don Giuseppe Arcangeli 58, ph. 389 168 9731). CAFFÈ ZERO Tra i clienti abituali, ormai diventati amici, è più conosciuto come da Pino, dal nome di uno dei due proprietari. Il locale è piccolissimo, ma il bianco degli interni illumina e amplifica lo spazio. Appena varcata la soglia, poltrone vintage, libri, foto poster danno il senso della vita che passa da lì. Di giorno, per una colazione che ricorda quella sana di casa, o per un pranzo veloce ma curato. Di sera, per l’aperitivo. Dalle 18.00 fino a quando c’è gente. Qui ad andare per la maggiore è lo spritz, accompagnato da noccioline, patatine, grissini e pizzette in attesa della cena (via Giuseppe Garibaldi 65, ph. 331 4081808). I FRARI DELLE LOGGE Tra gli archi e le logge di uno storico stabile restaurato nel 2016, I Frari delle Logge è un
FRA NOMI STORICI E NUOVE REALTÀ, ECCO DOVE ANDARE PER QUELLO CHE È DIVENTATO ORMAI UN VERO E PROPRIO RITO
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TO WINE IN PIAZZET TA
punto di riferimento per la movida pratese. Accompagna ogni giorno i suoi clienti dalla colazione alla cena, passando ovviamente per l’irrinunciabile aperitivo. 10 euro, bevande escluse, che comprendono un assaggio di antipasto toscano con una selezione di salumi, crostini misti, coccoli, grana a scaglie, polpette al sugo e pappa al pomodoro (o polenta concia), un primo piatto con tortelli o ravioli a base di ragù o burro e salvia. Per chi invece preferisce un pasto più sostanzioso, può provare il menù con i panini alla carta. Il tutto accompagnato dagli ottimi cocktail del bar manager Enzo Russotto che insieme al suo staff ha dato vita a fantasiosi signature, tra cui spiccano quelli a base di frutta di stagione (piazza del Comune 16, ph. 0574 35490). PLANTAGO NATURAL WINE BAR Uno degli ultimi arrivati in terra pratese è Plantago Natural Wine Bar, nato dal desiderio di promuovere piccoli produttori e aziende che con passione lavorano in maniera del tutto naturale. Locale chic e moderno, dove andare per un aperitivo o una chiacchiera dopo cena davanti ad un buon bicchiere di vino. Conta una cantina con oltre 350 etichette di vini naturali italiani ed esteri con un’ampia selezione di Pét-Nat e Orange.
Non mancano i più classici dei cocktail e alcune rivisitazioni moderne. Ad accompagnare il tutto un menù variegato con prodotti di eccellenza internazionale come il caviale Magret de Canard, il carpaccio di cervo, il salmone irlandese e molto altro. È possibile scegliere una degustazione con 3, 5 o 7 assaggi oppure alla carta, da gustare dal martedì alla domenica dalle 18 alle 24 nei salottini interni o nel dehor vista Duomo (piazza del Duomo 12, ph. 0574 182 4047). TO WINE IN PIAZZETTA Dall’esperienza e dall’entusiasmo di Gionni Bonistalli, fondatore della storica Enoteca To Wine in Viale della Repubblica a Prato, nasce In Piazzetta Food & Drink, che eredita tutta la cura per la qualità e la selezione rigorosa delle materie prime, e la concentra in un’offerta culinaria innovativa e mai banale. Il menù si sviluppa in una proposta dedicata al centro storico, proponendo piatti gourmet che utilizzano materie prime di stagione. Dal martedì alla domenica dalle 18 alle 21.30 largo all’aperitivo che prevede una selezione di cocktail alcolici e analcolici e di circa 20 vini al calice sempre accompagnati da 4 finger food preparati dalla cucina e da gustare all’interno del locale oppure nell’am-
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SOPR A: MAG56. SOTTO: FITZ GIN BAR
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NON I SOLITI BUFFET MA GOLOSI PIATTI DA ACCOMPAGNARE AL VOSTRO DRINK PREFERITO 1. BARTAT 2. PL ANTAGO NATUR AL WINE BAR 3. C AFFÈ ZERO 4. C AFFÈ 21 5. FITZ - TEQUIL A & EXOTIC BAR
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I FR ARI DELLE LOGGE (PH. AUGUSTO BIAGINI)
pio spazio esterno nella bella stagione (via Benedetto Cairoli 15, ph. 0574 965874). FITZ GIN BAR Completamente in stile art Decò anni ’20, il Fitz Gin Bar è il posto perfetto per trovare il vostro gin preferito con le sue oltre 200 etichette provenienti da tutto il mondo. Come suggerisce il nome servono solo gin e cocktail a base di gin, accompagnati da un bicchiere d’acqua aromatizzato di benvenuto, patatine e sott’oli. La sfida più grande è quella di far apprezzare il Gin attraverso freschi e gustosi cocktail anche a chi non è un vero e proprio appassionato. (Via Cesare Guasti 14). Spin off di Fitz Gin Bar, il nuovo Fitz - Tequila & Exotic Bar, con un arredamento tutto in stile sudamericano che richiama i Caraibi e il loro clima decisamente più esotico. È specializzato in tequila e mezacl, ma non manca nemmeno i drink più tradizionali, come lo spritz, il mojito nelle sue 8 varianti di-
verse, una selezione ampia di cocktail a base di rum, birre e vini scelti con cura dal sommelier. L’aperitivo qui può essere accompagnato dal food menù, che unisce piatti semplici toscani a portate leggermente più esotiche. Da non perdere nemmeno il menù degustazione per un vero salto in Messico a 360 gradi (via Giuseppe Garibaldi 112, ph. 320 836 3617). BARTAT Aperto da ottobre 2016, grazie alla collaborazione del barman Marco Zipoli e del suo socio Leonardo Volpi, è diventato in poco tempo uno degli indirizzi più apprezzati e affollati nel centro storico. Un successo ben meritato dato che quest’anno hanno anche ottenuto il primo posto nella Tuscany Cocktail Week su Prato con il Cocktail House Punch ideato da Marco. Per l’aperitivo, disponibile ogni giorno dalle 18.00 in poi, Bartat propone cocktail accompagnati da patatine, noccioline, olive e mezza pinsa a scelta. A questo si aggiunge,
DAL CLASSICO SPRITZ AI COCKTAIL PIÙ ELABORATI E ISPIRAZIONI ESOTICHE
A A A A: MAG56. SOT TO: TO WINE IN PIAZZET TA SOPR
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C AVEAU ENOTEC A GASTRONOMIC A
per chi vuole protrarsi fino a cena, un menù variegato e diverse collaborazioni con produttori di aziende italiani come la Macelleria Giagnoni, il Verdiani & Magni, il MangiarBene, e la Nef, per quanto riguarda il food e Fine Spirits, Velier, Sibe per il beverage (via Pugliesi 24, ph. 0574 35613). CAVEAU ENOTECA GASTRONOMICA Piccolo locale in stile retrò che si sviluppa all’interno di una vecchia casa torre, dove è possibile trascorre una piacevole serata dall’aperitivo al dopo cena grazie all’esperienza e alla passione nella ristorazione dei tre titolari Luca, Piero e Stefano. All’orario dell’aperitivo non troverete dei classici buffet, ma sarà possibile assaggiare dei piatti dedicati, come i crostini con il foie gras e i fichi, pane burro e acciughe, pinzimonio, hummus o guacamole fatti in casa. Il tutto accompagnato da un ottimo cocktail o da un buon bicchiere di vino. Per chi sceglie di rimanere anche a cena non mancano panini sia di carne che di pesce, la loro inconfondibile tartare oppure la golosa crespella con ricotta e bietole, che strizza l’occhio anche al mondo vegetariano. Valore aggiunto: tutti i piatti possono essere serviti in versione gluten free. Per il dopo cena la vasta selezione di
distillati con più di 40 gin diversi saprà soddisfare le vostre richieste e se siete amanti del vino la cantina, interamente composta da vini naturali, vi accompagnerà per un giro intorno al mondo. Aperti dal martedì alla domenica dalle 18.30 alle 01.00 (via Settesoldi 36/38, ph. 0574 063153). CAFFÈ 21 Locale storico del centro, il Caffè 21 propone un concept nuovo di fare aperitivo che ruota intorno a una selezione di piatti che cambia stagionalmente da accompagnare al vostro drink preferito. Il concept è moderno e gourmet e permette anche di creare menù personalizzati in base alle esigenze e agli eventi da celebrare. Imperdibile la formula dell’Aperibox consegnato comodamente a casa per chi non vuol rinunciare alla coccola dell’aperitivo senza lasciare la comodità delle proprie mura domestiche (viale Piave 5, ph. 0574 726211). Infine, due ultimi consigli per gli amanti del vino: LE BARRIQUE, una vecchia cantina rimodernata, con ampia selezione di vini e cocktail ben fatti (Via Giuseppe Mazzoni 19, ph. 0574 30151), e il WILD - WINE IN LOVE DARLIN’, deliziosa enoteca con un occhio di riguardo per i vini naturali (via Pugliesi 7).
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PRATO ESSENTIAL GUIDE I luoghi del gusto in città e dintorni APERITIVO APOTHEKE Via Verdi, 17 ph. +39 0574 25099 BAR MAGNOLFI Piazza San Francesco, 24 ph. +39 0574 25633 BIG EASY Piazza Mercatale, 177 ph. +39 0574 1824218 BARTAT Via Pugliesi, 24 ph. +39 0574 35613 CAFFE’ 21 Viale Piave, 5 ph. +39 0574 42064 CAVEAU Via Settesoldi, 36/38 ph. +39 0574 063153 CUL DE SAC Via Santa Trinita, 25 ph. +39 348 8950467 DA LUCIO Piazza del Comune DA TOMMI RIDAMMI UN BACINO Via Cesare Guasti, 11 ph. +39 0574 1594200 FABBRICA IN PEDAVENA Via Galcianese, 23c ph. +39 0574 966269 FIASCHEMBERG Via Settesoldi, 42 ph. +39 393 3827850 FITZ GIN BAR Via Cesare Guasti, 14 GRADISCA 1973 Via Settesoldi, 30 ph. +39 0574 1827470 I FRARI Via Garibaldi, 120 ph. +39 334 3442532 I FRARI DELLE LOGGE Piazza del Comune,16 ph. +39 0574 35490 LAB 59100 Via Settesoldi, 25 ph. +39 348 0588472 LA DOLCE VITA Via Traversa Pistoiese, 37 ph. +39 0574 814748 LA GIOCONDA Via Raffaello Lambruschini, 25 ph. +39 0574 603091 LA TAZZA D’ORO Viale della Repubblica, 290 ph. +39 0574 593771 LE BARRIQUE Via G. Mazzoni, 19 ph. +39 0574 30151 MAG56 Via Don Giuseppe Arcangeli, 58 ph. +39 389 1689731 METHE Piazza Mercatale, 134 ph. +39 0574 965659 OPIFICIO JM Piazza San Marco, 39 ph. +39 0574 870500 OZNE Via Pugliesi, 35 ph. +39 0574 076857 PLANTAGO NATURAL WINE BAR Piazza del Duomo, 12 ph. +39 0574 1824047 PO’STO Via Borselli, 89 ph. +39 0574 965208 PRATO CITY Via Valentini, 7 ph. +39 0574.1821183
SQUISIO Via Santa Trinita, 87 ph. +39 328 4269495 ZERO Via Garibaldi, 65 ph. +39 0574 35041 RISTORANTI A CASA GORI Piazza Sant’Agostino, 14 ph. +39 0574 24893 ANTICHI SAPORI Via F. da Filicaia, 40/A ph. +39 0574 461189 ARDENGO Via dei Cimatori, 6 ph. +39 366 5318415 BAGHINO Via dell’Accademia, 9 ph. +39 0574 27920 BOVES Via dei Lanaioli, 31 ph. +39 0574 742052 CHE CICCIA C’È Piazza del Collegio, 9 ph. +39 0574 30416 CHEF REPUBLIC Viale della Repubblica, 236 ph. +39 0574 072744 GALLERIA 33 Via Agnolo Firenzuola, 33 ph. +39 377 3614155 OSTERIA DA NEDO Via Verdi, 15 ph. +39 0574 49027 DE’STO Via Modesti, 7/9/11/13 ph. +39 0574 1582336 I CORTI Piazza Mercatale, 136 ph. +39 0574 606082 IL DECANTER Piazza delle Carceri, 1/2 ph. +39 0574 475476 L’ANTILOPE Via Pistoiese, 248 ph. +39 0574 21033 ENOTECA BARNI Via Ferrucci, 22 ph. +39 0574 607845 IL CAPRIOLO Via Roma, 306 ph. +39 0574 1825326 IL MERCANTE Via Traversa il Crocifisso, 47 ph. +39 0574 627174 IL PIRANA Via Valentini, 110 ph. +39 0574 25746 INTERLUDIO Via Pomeria, 64 ph. 0574 605200 L’ALTRA CALAFURIA Piazza Filippo Lippi, 9 ph. +39 0574 26697 LA LIMONAIA DI VILLA ROSPIGLIOSI Via Firenze, 83 ph. +39 0574 592515 LE FONTANELLE Via Traversa del Crocifisso, 7 ph. +39 0574 622316 LE GARAGE BISTROT Piazza San Domenico, 26 ph. +39 0574 24842
LO SCOGLIO Via Giuseppe Verdi, 42 ph. +39 0574 22760 MADDALENA Piazza Sant’Agostino ph. +39 0574 31734 MANGIA Via Ferrucci, 175 ph. +39 0574 57291 MEGABONO Via Ser Lapo Mazzei, 20 ph. +39 347 8908892 MOKHA Piazza San Marco, 5 ph. +39 0574 400412 MOLO16 FISHBAR Via Settesoldi, 16 ph. +39 333 3254569 MYO BISTROT MYO RISTORANTE Viale della Repubblica, 277 ph. +39 0574 1597312 MYSEA Via Benvenuto Cellini, 9 ph. +39 375 6088656 OSTERIA SU SANTA TRINITA Via Neroni, 4 ph. +39 0574 605899 PACA Via Fra’ Bartolomeo, 13 ph. +39 0574 1820222 PEPE NERO Via Zarini, 289 ph. +39 0574 550353 RAGIONA Via del Melograno, 40 ph. +39 0574 1597416 SCHIACCINO Via Giuseppe Verdi, 28 ph. +39 0574 1826528 SHARK Piazza S. M. delle Carceri, 5 ph. +39 0574 20523 SOLDANO Via della Sirena, 10 ph. +39 0574.830913 Via Pomeria, 35 ph. +39 0574 34665 TONIO Piazza Mercatale, 161 ph. +39 0574 21266 TO WINE Viale della Repubblica, 23 ph. +39 0574 550462 TO WINE IN PIAZZETTA Via Cairoli, 15 ph. +39 0574 965874 TRATTORIE LA FONTANA Via di Canneto, 1 ph. +39 0574 27282 LAPO Piazza Mercatale, 141 ph. +39 0574 23745 OSTERIA CIBBÈ Piazza Mercatale, 49 ph. +39 0574 607509 OSTERIA LE CENTO BUCHE Via degli Abatoni, 7 ph. +39 0574 694312 PIZZERIE CAVALLINO ROSSO DA GIOVANNI Via Pistoiese, 26 ph. +39 0574 23143 FANCY KING Via Valentini, 21 ph. +39 0574 581343 IL BORGO ANTICO Via Gherardacci, 25/27 - Iolo ph. 0574 622707
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IL SIPARIO Via Firenze, 40 ph. +39 0574 562282 LA TORTELLERIA Via Bologna, 196 ph. +39 0574 692641 IL RAGNO Via Valentini, 133 ph. +39 0574 596700 KING’S PUB Via Garibaldi, 148 ph. +39 0574 28641 NOMAD Via Carradori, 50 ph. +39 392 0575675 ORO DI NAPOLI Via del Vergaio, 4 ph. +39 0574 1823266 PASSAPAROLA Viale Galilei, 8 ph. +39 0574 468350 PIZLAND Via Gelsomino, 7 ph. +39 0574 35081 8 LANTERNE BLU Vicolo degli Arrigoni, 4 ph. +39 0574 33139 PIZZERIA MAGGIE Via Bologna, 326 ph. +39 0574 460493 VOGLIA ‘E TURNA! Via dei Lanaioli, 30 ph. +39 0574 754592 CUCINA ETNICA E BIO CIBINO Via Pomeria, 84 ph. +39 0574 23989 ELEMI Via Roma, 74 ph. +39 0574 055536 FUJIYAMA Via Valentini, 5 ph. +39 0574 623857 KALDI’S KAFFE Via Settesoldi, 31 ph. +39 339 535 5010 KOTO RAMEN Via Valentini, 102 ph. +39 0574 603162 LA COVA TAPAS BAR Via Santa Trinita, 3 LA FABBRICA ALIMENTARE Via Valentini, 102 ph. +39 0574 870315 L’ORTO DI NENÈ Via Santa Trinita, 47/A ph. +39 349 8478186 MOI OMAKASE Viale Piave, 14 ph. +39 0574 065595 NAGOYA Via Avignone, 34 ph. +39 0574 400183 NAGA THAI Via Santa Trinita, 53 ph. +39 0574 074031 ŌPAHA Piazza del Collegio, 3 ph. +39 0574 968838 POKÉ BY KOTO Via Valentini, 102 ph. +39 331 7542523 RAJA Piazza del Collegio, 8 ph. +39 0574 32032 RAVIOLI LIU Via Fabio Filzi, 39 ph. +39 0574 830973 RAVIOLI DI CRISTINA Via Cavallotti, 36 ph. +39 0574 1820920 TODO BIEN Via Settesoldi, 11 ph. +39 389 0013201 YOP Via Santa Trinita, 80 ph. +39 0574 1823429 YOXI YOXI Via Valentini, 61 ph. +39 0574 596942
OUTSIDE ARTIMINO BIAGIO PIGNATTA Viale Giovanni XXIII, 1 ph. +39 055 8718086 BOTTEGA PERUZZI Via Cinque Martiri, 21 ph. +39 055 8718322 CANTINE DEL REDI Via 5 Martiri, 29 ph. +39 055 8751408 DA DELFINA Via della Chiesa, 1 ph. +39 055 8718074 CANTAGALLO IL GHIRIGHIO Loc. Migliana, 29 ph. +39 0574 981103 LA BUA DELLA TONIA Via S. Quirichello, 2 ph. +39 0574 956171 LA CASTAGNA Via di Migliana, 40 ph. +39 0574 981791 CARMIGNANO ANTICA TORRE Piazza G. Matteotti, 15 ph. +39 055 8712096 IL BARCO REALE P.zza Vittorio Emanuele II, 28 ph. +39 055 8711559 SU PE’I’ CANTO Piazza Matteotti, 25/26 ph. +39 055 8712490 VILLA LE FARNETE Via Macia, 134 ph. +39 055 8719747 FILETTOLE LOGLI MARIO Via Carteano, 1 ph. +39 0574 23010 GALCIANA A MANGIA’ FORA Via Sant’Ippolito, 16 ph. +39 328 3032343 MONTEMURLO LA TAVERNA DELLA ROCCA Piazza Castello, 2 ph. +39 0574 680459 VICTORY CAFÉ Viale A. Labriola, 243 ph. +39 0574 650438 POGGIO A CAIANO LA FURBA Via Statale, 99 ph. +39 055 8705316 LA FRUGOLA Viale Aldo Moro, 33 ph. +39 055 8778143 VAIANO LA LOCANDA DEGLI ARTISTI Via Bertini 76 - Schignano ph. +39 0574 983436 LA NUOVA TIGNAMICA Via Val di Bisenzio, 112 ph. +39 0574 984424 VERNIO CIRCOLO ARCI Via Del Bisenzio 337 ph. +39 0574 957466
OROSCOPO AUTUNNO 2021
MESSAGGI DALLE STELLE
Consigli a trecentosessanta gradi seguendo il percorso degli astri ARIETE (21 marzo - 20 aprile)
BILANCIA (23 settembre - 22 ottobre)
I suggerimenti di Giove e Saturno dall’Acquario rendono lo scenario tutto sommato a voi favorevole, se si esclude la Luna Piena del giorno 20 ottobre, delicata per la terza decade.
L’intraprendenza di fine ottobre lascia il campo ai piccoli malumori di novembre e dicembre. Si mantengono in fase espansivo-costruttiva i nati 15-22 ottobre. Stimolante la Luna Nuova del 4 dicembre.
TORO (21 aprile - 20 maggio)
SCORPIONE (23 ottobre - 22 novembre)
Se le energie della quadratura di Saturno portano impegni e malinconie ai nati dal 26 al 30 aprile, gli influssi uraniani mantengono in tensione i nati 1-4 maggio, invitandoli alla prudenza.
Marte resterà in vostra compagnia in novembre e per la prima metà di dicembre: è bene organizzarsi con la massima cura, in… tutto, visto anche il permanere di Giove, Saturno e Urano contrari.
GEMELLI (21 maggio - 21 giugno)
SAGITTARIO (23 novembre - 21 dicembre)
Saturno aiuta i nati in maggio a concretizzare i loro progetti, mentre Giove offre ai nati 13-20 giugno occasioni di avanzamento sociale ed inattesi riconoscimenti. Cogliete l’attimo!
Terza decade in piena forma e carica di entusiasmo, mentre da metà novembre il transito dell’asteroide Vesta nel segno invita tutti a riflettere sul mistero della vita e ad occuparsi di spiritualità.
CANCRO (22 giugno - 22 luglio)
CAPRICORNO (22 dicembre - 20 gennaio)
Passato il mese di ottobre, carico di tensioni, da novembre siete in fase di recupero energetico giorno dopo giorno. Gli stati d’animo possono essere mutevoli, soprattutto in campo sentimentale.
Dai primi di novembre vi sono molteplici ragioni perché possiate sentirvi sereni e distesi: la principale è lo stazionare di Venere nel segno, che addolcisce il panorama sentimentale.
LEONE (23 luglio - 23 agosto)
ACQUARIO (21 gennaio - 19 febbraio)
I vostri programmi non funzionano esattamente secondo le previsioni, in particolare se siete nati a fine luglio. Evitate i confronti di forza e le esagerazioni, ma siate sempre disponibili.
Giove, che dal 18 ottobre si pone diretto, a 23° del segno, favorisce i nati 11-19 febbraio offrendo inattese occasioni di crescita e di espansione. A tutti gli altri si consiglia molta prudenza.
VERGINE (24 agosto - 22 settembre)
PESCI (20 febbraio - 20 marzo)
Marte in Scorpione dall’1 novembre vi rende più sicuri, mentre gli influssi di Venere dal Capricorno vi fanno vivere momenti piacevoli. Senza dimenticare Urano e Plutone ancora a vostro favore!
Da inizio novembre il trigono di Marte vi offre tanta energia e una grande determinazione, mentre Venere dall’amico Capricorno vi rende accattivanti e particolarmente seduttivi.
a cura di Claudio Cannistrà, la “Bottega dell’Astrologo”, Associazione culturale pratese Le indicazioni interpretative si riferiscono alla sola posizione del Sole nei segni, perché un’analisi previsionale specifica richiede la conoscenza di data, ora e luogo di nascita del soggetto. Per informazioni sui corsi e le attività culturali organizzate scrivere a: labottegadellastrologo@gmail.com; canniclau@libero.it Disegni dei segni zodiacali opera di Pacpainter - www.pacpainter.it 82 PRATOREVIEW