Roberto Bresci
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MANAGEMENT
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PROFESSIONISMO SPORTIVO, UNA CONQUISTA PER LE DONNE (DA MIGLIORARE) La nuova norma che apre al professionismo sportivo femminile viene salutata con entusiasmo, ma sotto il profilo pratico necessita di aggiustamenti che la rendano più idonea per il settore, a corto di risorse negli sport meno mediatici di calcio o basket Dando per scontato che quando il presente contributo andrà in stampa la legge di bilancio per il 2020 sarà stata definitivamente approvata nella versione blindata uscita dalla commissione bilancio del Senato, arriva finalmente (almeno sulla carta) il tanto desiderato professionismo sportivo al femminile. In realtà, ciò che volgarmente viene definito come tale, dal punto di vista normativo si traduce in uno sgravio contributivo a valere per gli anni 2020, 2021 e 2022 a favore di quelle società sportive che stipuleranno con le atlete contratti di lavo-
ro, ai sensi degli articoli 3 e 4 della legge 23 maggio 1981, n. 91. L’esonero dal versamento contributivo sarà pari al 100% dei contributi previdenziali e assistenziali, con esclusione dei premi per l’assicurazione obbligatoria infortunistica, entro il limite massimo di euro 8.000 su base annua. Concluso il periodo di franchigia, gli oneri contributivi saranno a totale carico della società sportiva. Facendo un rapido calcolo all’esonero contributo previsto, corrisponde uno stipendio mensile di circa 1.400/1.500 euro. Va subito detto che, prima della
piena applicabilità della norma, sarà necessario che le singole federazioni sportive provvedano ad una modifica dei loro statuti, inseren-
Uno sgravio contributivo a favore di quelle società sportive che stipuleranno con le atlete contratti di lavoro
La pallanuoto femminile potrebbe beneficiare della norma, ma mancano le risorse - ph Sport Management
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HA 1 - 2020
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