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e di controllo degli spazi subacquei, considerati i complessi scenari operativi e geopolitici che caratterizzeranno il futuro delle operazioni nel dominio marittimo. La nuova serie di sottomarini si colloca nel necessario processo di ammodernamento della flotta subacquea: gli U212NFS andranno infatti a sostituire i quattro battelli della classe Sauro entrati in servizio tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90 (“Salvatore Pelosi”, “Giuliano Prini”, “Gianfranco Gazzana Priaroggia” e “Primo Longobardo”). I nomi degli otto sottomarini italiani onorano i Sommergibilisti Medaglie d’Oro al Valor Militare, le cui gesta sono esempio e ispirazione per le nuove leve che ogni anno chiedono
Taranto, sottomarino classe U212A in uscita dal mar Piccolo, sullo sfondo il Castello Aragonese.
di diventare professionisti del mondo underwater. Il sottomarino “Scirè” riprende il nome del Regio Sommergibile, protagonista di imprese ardimentose come la violazione del porto di Alessandria (18 dicembre 1941) durante l’ultimo conflitto mondiale. Il programma U212NFS servirà a preservare e incrementare lo strategico e innovativo know-how industriale maturato da Fincantieri e a consolidare il vantaggio tecnologico conseguito dall’azienda e dalla filiera, grazie alla presenza a bordo di componentistica sviluppata dall’industria nazionale. Il programma è gestito da OCCAR (Organisation Conjointe de Cooperation sur l'Armement - Organizzazione internazionale di cooperazione per gli armamenti). I compiti che i sottomarini svolgono sono molteplici, soddisfacendo la tutela degli interessi nazionali e la difesa collettiva nell’ambito delle più importanti alleanze alle quali il Paese partecipa:
NATO e UE. Alle missioni militari si aggiungono quelle inerenti la libertà di navigazione, la sicurezza delle vie di approvvigionamento energetico e flusso dati (in virtù delle risorse dei fondali e delle infrastrutture subacquee presenti), il rispetto del diritto internazionale, la lotta al terrorismo, la tutela delle frontiere esterne, la salvaguardia delle infrastrutture marittime, incluse quelle vitali off-shore e subacquee, e non ultimo la salvaguardia degli ecosistemi marini. Ecco perché il taglio della “prima lamiera” del NFS rappresenta un passo in avanti deciso e importante lungo la rotta dell’evoluzione tecnologica, l’unica in grado di fare eccellere la Marina Militare tra gli attori statali che gravitano senza sosta in Mediterraneo, in maniera visibile e invisibile. Abbiamo intervistato il contrammiraglio Vito Lacerenza, responsabile del 5° Reparto sommergibili dello Stato Maggiore Marina, che ci ha descritto le caratteristiche dei nuovi sottomarini.
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