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un periodo strutturale di ricondizionamento per il personale imbarcato: l’equipaggio, al termine delle visite per la prevista idoneità fisica, partecipa ai corsi di formazione professionale di categoria volti all’aggiornamento delle competenze legate al “controllo del danno”. Ciò consente di consolidare e accrescere il bagaglio professionale e tecnico del personale militare, risorsa preziosa e riconosciuta nel contesto nazionale ed internazionale. Solo dopo questa fase, l’equipaggio, pronto a riprendere il mare e addestrato individualmente, comincerà l’addestramento di team (il saper fare insieme: essere un equipaggio!) necessario a navigare ed operare in sicurezza.Le navi classe Comandanti rappresentano un indispensabile strumento della Squadra navale. Queste navi infatti, sono deputate all’attività operativa di “medio raggio” che si esprime in missioni di presenza e sorveglianza, monitoraggio, deterrenza alle attività illecite e tutela degli interessi nazionali impiegate nelle principali operazioni italiane e che interessano Forze internazionali alleate ed europee. In questo contesto nave Comandante Bettica e il suo equipaggio, “con ardire e con tenacia” - come recita il motto dell’unità - saranno presto pronti a solcare il mare e percorrere nuove miglia.
N OT I Z I A R I O
D E L L A
M A R I N A
La parola ai protagonisti
Comandante (capitano di fregata Elia Cuoco) ci dice un aspetto peculiare della sosta in bacino di nave Bettica? La sosta in bacino è un momento delicato. I risultati degli sforzi che ognuno di noi mette in campo si vedranno nei mesi a venire, quando nave Bettica tornerà a navigare. In questa fase le attività devono essere fatte bene, nel rispetto delle tempistiche ma, soprattutto, in sicurezza. La sicurezza sul lavoro del mio equipaggio e di chiunque collabori con noi è fondamentale, viene prima di tutto.