Nunziare magazine n.6/2023

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ZERO NET > LA SFIDA DEI MATERIALI AL SERVIZIO DELLA MISSIONE MAGGIO 2023

Progetti made in Italy.

Siamo impegnati nella rigenerazione urbana, attraverso lo sviluppo di complessi residenziali che pongono al centro l’ecosostenibilità, con l’impiego di sistemi e prodotti innovativi capaci di consumare sempre meno energia e abbattere le emissioni di CO2 in atmosfera. Realizziamo residenze di qualità mediante le forniture prevalentemente made in Italy, nel segno del benessere abitativo e dell’innovazione.

Crediamo nella rigenerazione urbana e nella rinascita di aree dismesse e degradate delle nostre città. Sviluppiamo complessi residenziali iconici e green, senza consumare nuovo suolo, con l’obiettivo di perseguire una felice collaborazione tra investimenti privati e benessere pubblico. #sustainblefuture

Questa rivista partecipa al progetto VIVIECO

> Le emissioni di CO2 generate dalla sua produzione sono in parte compensate con la creazione di nuovi boschi

Con l’architettura l’uomo crea il suo riparo dall’ambiente, ma l’architettura può essere ostile o benigna, distruttiva o sostenibile.

< RENZO PIANO >

è il risultato della nostra visione. Non solo un modo di fare impresa, ma un modo preciso di stare al mondo.

Portiamo in cantiere la scienza dei materiali

Allo stato dell’arte l’efficientamento energetico è probabilmente il tema più popolare del programma ecologico dell’abitare contemporaneo, ma non è certamente l’unico e non è nemmeno un driver sufficiente per poter liquidare, una volta per tutte, la questione dell’uso razionale di energia dell’intero settore del costruito. Parlare di sostenibilità a 360 gradi, decarbonizzare, significa infatti avere una visione più articolata, occuparsi di una molteplicità di aspetti, ovvero, di tutti quei fattori (quelle fasi e quei componenti) che pesano sul bilancio ambientale ben oltre il contributo delle emissioni di CO2 legate all’uso corrente di energia all’interno delle nostre case. Per esempio, non siamo abituati a pensare che dietro la produzione di ogni singolo materiale da costruzione vi è un’impronta di carbonio, talvolta, persino superiore rispetto a quella che il suo uso consente di minimizzare. Per questo motivo, come suggerisce una delle voci più autorevoli nel campo dell’edilizia sostenibile in Italia Norbert Lantschner, prima di parlare di efficientamento bisognerebbe tornare ai fondamentali. Cambiare in modo profondo la progettazione, capire che cosa significa costruire approcciando - prima di tutto - ai materiali con un metodo di selezione e ricerca capace di prenderne in partita l’intero ciclo di vita, al fine di portare in cantiere soluzioni materiche eco-efficienti, riconvertibili, a km 0 e in grado di assorbire anidride carbonica anziché produrla garantendo, al contempo, la salubrità degli ambienti indoor non sempre così scontata.

Portare in cantiere la scienza dei materiali significa dunque, come vedremo, tornare al DNA della materia, recuperare la saggezza delle tradizioni costruttive millenarie prima che tutto venisse standardizzato trasformando la casa in quello spazio ad alto

consumo energetico che oggi causa problemi ambientali. Il numero di maggio di Nunziare Magazine diventa così un viaggio visivo e materico, a spasso nel tempo e nella buona architettura. Vengono passate in rassegna trame antiche e tecnologie di nuova generazione che imitano il comportamento della natura trovando applicazione in progetti iconici, inconsueti e sperimentali, sia in Italia che all’estero, che potrebbero diventare un punto di riferimento nel più generale mercato delle costruzioni.

Quanto guadagneremo se al posto di materiali energivori e senza possibilità di riciclo utilizzassimo materiali naturali? Su questo si basa la vera transizione green, da qui partiamo!

MAGGIO 2023 8
NUNZIARE MAGAZINE

editor's NOTE

Il contenimento dei consumi energetici è un dato ormai implicito alla progettazione, il trend attuale è la riscoperta del rapporto tra i materiali e l’energia che serve per produrli.

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in foto > YARI CECERE Ad Cecere Management

NET ZERO

> NUNZIARE MAGAZINE N.6

MAGGIO 2023

8.

Editoriale

> di Yari Cecere

con- tents

15. Countdwon 2050

> Meno e sviluppo come si conciliano?

21. Net Zero

> La memoria del passato per gestire il futuro

16.

Embodied Carbon

> Conoscere il carbonio incorporato

22.

Materiali naturali

24. Costruire con gli alberi: perfetta circolarità

29. Dal Regno Unito all’Italia progetti che sfidano gli standard comuni

35. Costruire con la canapa per risparmiare acqua e CO2

38. Il progetto pilota in calce canapa della Cecere Management, è il primo della Campania

41. Costruire con il bambù, il nuovo acciaio verde

46. Green School, nel cuore di Bali la scuola eletta simbolo dell’architettura organica

50.

Materiali innovativi

54. Fotocatalitici la tecnologia adesso imita la natura

56. Nunziare: gli edifici mangia smog della Cecere Management

58. Il calcestruzzo autoriparante

59. Il fotovoltaico che funziona con la pioggia

SOSTENIBILITÀ > IMPRESA > INNOVAZIONE

60.

Materiali circolari

> Decisioni strategiche per incorporare la circolarità all’inizio del design

64. Latte, riso, caffè e pneumatici, da scarto a risorsa inaspetattamentea

EDITORE

> Yari Cecere - Cecere Development srl -

68.

Riforestiamo

> Comunicare il verde piantandolo, intervista ai fondatori del progetto VIVIECO

DIRETTORE RESPONSABILE E PROGETTO EDITORIALE

> Daniela Iavolato

PROGETTO GRAFICO E DIREZIONE CREATIVA

> Emanuela Esposito

73.

Top brand

> Esagono: un successo lungo 40 anni

REDAZIONE

> Via Paolo Riverso, 57 - Aversa

STAMPA

>

75.

Econews

> Una serie di notizie per un futuro green e consapevole

80.

MIPIM

> Il resoconto dell’ultima tre giorni di Cannes

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> Numero 6 - Anno II MAGGIO - LUGLIO 2023 Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Napoli Nord n° 56 del 9/9/2022 Tuccillo Arti Grafiche Srl - Afragola (NA) Segui le nostre pagine social  Facebook  e  Instagram : troverai contenuti in più rispetto agli argomenti trattati. > Alcune immagini inserite in questo magazine sono tratte da Internet e, pertanto, considerate di dominio pubblico.
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COME SOCIETÀ DOBBIAMO MUOVERCI VERSO IL MENO: MENO IMPRONTA DI CARBONIO, MENO CONSUMO ENERGETICO, MENO SPRECHI E MENO IMPATTO.

È UNA SFIDA DIFFICILE PERCHÉ RICHIEDE LA RICERCA DI UN EQUILIBRIO TRA UN MONDO DEMOGRAFICAMENTE SOTTO PRESSIONE E LA GESTIONE DI RISORSE SEMPRE PIÙ SCARSE. PER RIUSCIRCI DOBBIAMO TORNARE AD OSSERVARE CON SGUARDO CURIOSO IL PASSATO PERCHÉ, QUELLO CHE ABBIAMO DIMENTICATO, È CHE LA STORIA HA SEMPRE DA INSEGNARE. BISOGNA PARTIRE DA LÌ, MASSIMIZZARE IL MINIMO E… PASSARE ALL’APPLICAZIONE!

COME CONCILIARE SVILUPPO ED ESIGENZE DELLE IMPRESE CON UN SEGNO “NEGATIVO”?

QUESTO NUMERO È UNA RICERCA TRA LE POSSIBILI SOLUZIONI.

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< a cura di DANIELA IAVOLATO > > Countdown 2050
MENO
> FOCUSON comprendere gli scenari Quello
non sappiamo ed è urgente sapere! > "ANCHE GRAZIE AI NUOVI LIVELLI DI EFFICIENZA LA QUANTITÀ DI CARBONIO INCORPORATO DIVENTA SEMPRE PIÙ IMPORTANTE”, UN RAPPORTO DI LEGAMBIENTE E KYOTO CLUB INVITA IL MONDO DELLE COSTRUZIONI A RIVEDERE LE CONOSCENZE E LE INNOVAZIONI TECNICHE CHE SI STANNO PORTANDO AVANTI NEL SETTORE. EMBODIED CARBON
che

Le stime del World Green Building Council - il network globale che riunisce le associazioni nazionali che operano nel settore dell’edilizia sostenibile -, parlano di come le emissioni totali di carbonio incorporato, a causa del raddoppiamento del patrimonio edilizio e delle ristrutturazioni, raggiungeranno, entro il 2050, picchi di oltre il 50%.

MA PROCEDIAMO CON ORDINE: CHE COS’È IL CARBONIO INCORPORATO?

Quando in edilizia si parla di anidride carbonica la prima associazione è quella imputabile all’utilizzo di un edificio, da qui il mega-trend dell’efficientamento: intervenire, con una serie di materiali e accorgimenti, sulla domanda di energia - prevalentemente da riscaldamento e raffrescamento -, per ridurre l’impronta di carbonio operativo. Difficilmente si affronta invece il tema del carbonio incorporato, vale a dire, quanto dispendio di energia, gas serra e inquinamento provengono da materiali isolanti e da costruzione impiegati all’interno delle nostre abitazioni. Più o meno un cane che si morde la coda perché, se da un lato spingiamo per diminuire le emissioni di CO2

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delle nostre case nella loro fase di gestione, dall’altro lato, trascurando la fase pre-uso - quella prima che un progetto diventi operativo -, provochiamo un generoso gap che si ripercuote sulle ambizioni di neutralità climatica dell’intero settore.

L’11% delle emissioni globali di CO2 appartiene al carbonio incorporato, a materiali che solo per estrazione, produzione, trasporto e smaltimento impiegano più energia di quella che il loro stesso uso consente di mitigare. Percentuale, come abbiamo visto, destinata a salire quando il patrimonio edilizio si moltiplicherà a causa dell’aumento mondiale della popolazione. Un dato che apre una riflessione di non poco conto anche sul benessere e sulla qualità dell’aria indoor e su tutte quelle patologie silenti da edificio malato direttamente collegate con la scelta di materiali sintetici che impattano sulla vita degli utilizzatori finali.

Si capisce come in edilizia il concetto di sostenibilità si concretizzi quindi, in primo luogo, nei prodotti e nelle soluzioni che cercano di incidere il meno possibile sull’ambiente. Un problema che se volgiamo lo sguardo al passato nemmeno esisteva. Fino alla fine del XIX secolo i materiali da costruzione erano tutti

di origine vegetale o animale e le abitazioni erano costruite con lavorati prevalentemente reperiti in loco. Con la rivoluzione industriale - e con l’avvento di un sistema economico incentrato sul petrolio -, nelle abitazioni sono entrati materiali totalmente nuovi che hanno trasformato la casa da ambiente sano in ambiente potenzialmente aggressivo.

Produrre beni per soddisfare tutte le nostre crescenti necessità attraverso l’uso di derivati del petrolio, tutto sommato con una certa facilità standardizzata, ha rotto un ponte importante con le nostre tradizioni costruttive limitando la gamma di soluzioni che, mai come oggi, dovremmo recuperare. Così mentre 67.000 tonnellate di EPS - materiale plastico derivante dal petrolio, espanso con un idrocarburo gassoso - avanzano, prodotti dalla eco storica ma risolutivi incontrano ancora una certa resistenza.

Diventa difficile sostenere rimedi che per essere messi in pratica richiedono grandi quantità di energia e risorse, eppure, è quello che stiamo facendo.

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19 Architecture Design Partner PROATTIVITÀ AL SERVIZIO DEL CAMBIAMENTO IL NOSTRO APPROCCIO AL PROGETTO Realizzazione dell’idea, da sogno alla realtà attraverso l’azione. Architettura come: etica, antropologia, sociologia. Non solo arte di fabbricare. Via Vigevano 35 - 20144 Milano - info@principioattivo.eu - www.principioattivo.eu

IL PASSATO? È IL TREND DEL FUTURO NET ZERO

Se ad antiche conoscenze corrispondono rimedi ad alte prestazioni allora il futuro dell’abitare arriva dal passato! C’è chi la chiama retro-innovazione, chi avanguardia vernacolare o alternativa low tech ma, in definitiva, altro non è che quella ricerca di progetto ecologicamente orientata che, più che andare verso un maggiore sviluppo tecnologico dei materiali sintetici, punta a tutti quei materiali tipici dell’architettura tradizionale che vengono attualizzati per le loro incredibili potenzialità basso-emissive. Se c’è infatti una buona notizia è che in edilizia non bisogna soltanto inventare, ma anche recuperare il know-how dismesso combinandolo con ciò che abbiamo in più.

Tornare a costruire edifici con materiali naturali non è una moda per “alternativi”, piuttosto , è l’unica alternativa - sperimentata e certificabile - che abbiamo per contenere l’impatto ambientale. Una lectio, ma anche un monito, che arriva dai grandi maestri dell’architettura dei nostri giorni da Anupama Kundoo a Mario Cucinella che, in uno dei suoi saggi, racconta come nei suoi giri tra palazzi indiani sotterranei e antiche città del vento in Cappadocia e in Pakistan abbia recuperato molte informazioni andate perse destinate ad aiutare le città del futuro. Mai come ora tocca quindi imparare dagli altri, raccogliere idee da tutto il mondo e assorbire quanto più possibile dalle culture straniere, per questo motivo, in questa sorta di viaggio esplorativo - certamente non esaustivo -, attorno a tre famiglie di materiali da noi scelti ( naturali, innovativi, circolari ) abbiamo accostato progetti contemporanei che dimostrano come certe tecnologie stiano trovando una loro strada e campi di applicabilità che ben potrebbero adattarsi in contesti edilizi “normali” e su più ampia scala.

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> coverstory

NA TU RA LI

> Una risposta più onesta a problemi sentiti quali: isolamento, stoccaggio di carbonio, riciclaggio dei materiali, quantità di acqua ed energia impiegata.

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Il legno, la canapa, il bambù gli altri... e

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Costruire con gli alberi

> Perfetta circolarità

MAGGIO
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2023
>
naturali
legno

> Materiale espressione di una tradizione edile secolare, il legno grazie alla sua nuova dimensione tecnologica è uno dei materiali favoriti dalle nuove politiche comunitarie e tra i preferiti dei bioarchitetti che ne apprezzano, tra le altre cose, la leggerezza, la duttilità e la pulizia del sito in costruzione. Largamente diffuso nel Nord Europa, nonostante il vuoto di competenze e gli ostacoli culturali, sempre più progettisti lungimiranti anche in Italia si stanno affacciando all’edilizia in legno, che promette di immagazzinare il carbonio in modo sicuro nei nostri edifici anziché produrlo.

Sebbene l’idea di abbattere alberi per costruire edifici possa sembrare controintuitiva il legno è una risorsa rinnovabile con un approvvigionamento sostenibile regolamentato FSC o PEFC; il che significa che, per obbligo di riforestazione, per ogni albero abbattuto ne vengono impiantati molti altri. Numerosi sono i casi virtuosi a livello globale legati al suo utilizzo e molte le nuove potenzialità ancora da esplorare.

ECCO I VANTAGGI

È UN SERBATOIO DI STOCCAGGIO

Il legno immagazzina al suo interno oltre una tonnellata di anidride carbonica per metro cubo e continuerà ad immagazzinarla per tutto il suo ciclo di vita.

RISPARMIA ENERGIA

Il legno dalla fase di produzione, fino a quella di trasporto e realizzazione richiede poca energia, per questo motivo consente di risparmiare CO2 che altrimenti sarebbe stata immessa nell’aria a causa di combustibili fossili per la realizzazione di materiali da costruzione convenzionali.

È UN OTTIMO ISOLANTE

Sia acustico che termico, per cui uno dei vantaggi offerti dalle case in legno è il basso consumo energetico.

È 100% RICICLABILE, ZERO WASTE E PRIVO DI ADDITIVI CHIMICI

Del legno non si butta via niente, gode di una perfetta

circolarità. In ultimo, quando gli elementi del legno escono dal ciclo di utilizzo, possono essere decomposti per ottenere nuova materia prima: il ciclo pertanto si chiude a bilancio positivo, senza danni per l’ambiente ma con nuovi benefici economici ed ecologici.

in foto > KOOTA

Uno straordinario esempio di sviluppo residenziale in legno, verrà costruito sulla sponda occidentale di Porvoo piccola cittadina storica della Finlandia. Il progetto è di Anssi Lassila dello studio OOPEAA.

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> Il mercato europeo degli edifici in legno tecnologico sta crescendo con quote di mercato di circa l’8% l’anno. Assolegno ne è certa: seguendo il trend dell’Europa anche in Italia la domanda crescerà, fornendo un contributo per la generazione di nuove filiere e nuovi lavori, nonché una risposta al fenomeno del caro materiali.

LA CARICA DEL LEGNO

> In Francia la metà di tutti gli edifici acquistati dal governo dovrà essere realizzata in legno. Amsterdam ha imposto che, dal 2025, il 20% di tutti i nuovi progetti abitativi dovrà essere costruito con il legno o con altri materiali a base biologica. In Finlandia la superficie totale dei progetti residenziali costruiti in legno è aumentata di dieci volte in dieci anni.

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PROGETTI Sfida alla standardizzazione

Esplorando la materia abbiamo organizzato qualche esempio affascinante disegnato da studi locali o da grandi firme che stanno prendendo a piene mani dall’architettura tradizionale reinventando i processi!

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> London > Nailsworth > Italy

LONDON: THE BLACK&WHITE BUILDING

> L’edificio multipiano in legno massiccio del quartiere di Shoreditch

Rismontabile e riutilizzabile proprio come i Lego, lo studio Waugh Thistleton Architects - pioniere delle costruzioni in legno e a basse emissioni di carbonio in tutto il mondo - rompe definitivamente con l’acciaio e col cemento e per questo edificio ad uso uffici a Shoreditch

- quartiere creativo ad est di Londra -, punta tutto sul legno massiccio come elemento costruttivo primario. Abete rosso, noce, faggio, quercia e una collezione di sedute in sughero hanno consentito di utilizzare quasi il 40% in meno di carbonio rispetto a strutture in cemento di dimensioni comparabili. The Office Group - lo specialista degli spazi di lavoro -, e WTA si sono uniti per esplorare un nuovo approccio alla progettazione del posto di lavoro sperimentando una “architettura della sufficienza” in cui ogni elemento ha uno scopo, nulla è superfluo e tutti i materiali e i processi sono più efficienti e sostenibili. Un giornalista del “Guardian” ha raccontato che, quando si è recato per la prima volta sul cantiere di Shoreditch, nell’estate del 2021, è stato profondamente colpito dalla mancanza di frastuono tipica di un cantiere e dalla facilità di lavoro di tutto il team. Con ventotto uffici, sei sale riunioni, aree per il relax e lo yoga, il Black&White - recentemente inaugurato -, vuole dimostrare che il legno non solo è una valida alternativa ai materiali di costruzione tradizionali ma che, quando si tratta di prestazioni e sostenibilità, è l’opzione ideale.

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> London
> ©
Img TOG + Waugh Thistleton Architects

NON SOLO EDIFICI

Combinando le ultime ricerche sui materiali e le tecniche di costruzione con nuovi approcci progettuali per un’architettura più sostenibile e inclusiva, il prestigioso studio Zaha Hadid ha progettato per la squadra inglese dei Forest Green Rovers - a Nailsworth nel Gloucestershire -, l’Eco Park Stadium. Interamente in legno e unico nel suo genere questo stadio, da 5.000 posti, incarna perfettamente i valori etici del club composto esclusivamente da giocatori vegani. Sarà così il primo club di football e la prima struttura sportiva ad emissioni zero, non solo, l’Eco Park Stadium è pensato anche come landmark cittadino. Inserito all’interno di un parco di 40 ettari fa parte di un progetto più ambizioso che intende fornire ai residenti spazi per attività sportive e allenamento aperti al pubblico, un’area dedicata ad uffici commerciali, ristoranti e strutture in cui riunirsi il tutto rigorosamente realizzato secondo i criteri dell’architettura organica.

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> Lo stadio di legno di Zaha Hadid diventa il luogo di riferimento di un’intera città
> © Img Zaha Hadid
> Nailsworth
www.zaha-hadid.com

LEGNO AD ALTA QUOTA

> Nel cuore della foresta l’ospitalità a tutta natura

Un eco-resort per vivere in stretta connessione con la natura. Lo YOUNA Nature Resort è solo l’ultimo hotel concept di Peter Pichler Architects, pluripremiato laboratorio di architettura con sede a Milano.

Una “casa sull’albero senza albero” in perfetta mimesi con la rigogliosa foresta delle Dolomiti italiane. Anche in questo progetto il materiale d’elezione è il legno, un’opzione coscienziosa che onora il lungo patrimonio e le tradizioni regionali. I “piccoli rifugi” disposti gli uni accanto agli altri sono racchiusi in un esoscheletro ligneo che ne rafforza la struttura e crea al tempo stesso un accumulo e un layout interni modulari che ne consentono la personalizzazione.

Un’architettura minimal, ma da sogno che esamina il paesaggio e contribuisce a ridurre l’impronta ambientale anche in un contesto così estremo.

Le best cases proposte mostrano un passato sempre più alla ricerca di un futuro. Attraverso la riscoperta dei materiali, tra mimetismo, flessuosità e sostenibilità, cambia anche il design e, insieme a questo, la sensibilità all’approccio di progetto che diventa più poetico.

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YOUNA Nature Resort > © Img Peter Pichler Architecture + Spectrum www.peterpichler.eu
> Italy

Costruire con la canapa

Per risparmiare acqua e CO2 naturali > canapa
>

> Un gruppo di scienziati del Centro per l’innovazione dei materiali naturali del Dipartimento di Architettura dell’Università di Cambridge, ha ribattezzato la canapa la “pianta del futuro” poiché è in grado di assorbire e bloccare, in modo permanente, anidride carbonica dall’atmosfera più del doppio degli alberi. Mentre infatti gli alberi possono catturare circa 6 tonnellate di CO2 per ettaro all’anno, la canapa può assorbire fino a 16 tonnellate.

Tra le piante utili più antiche dell’umanità, velocissima nella crescita ed estremamente efficiente dal punto di vista idrico (consente di risparmiare fino al 90% d’acqua rispetto al cemento), a un certo punto è stata dimenticata e declassata a coltura “proibita”, nonostante le sue fibre siano in grado di fornire biomateriali edili negativi al carbonio per architetti e designer. Oggi viene rivitalizzata per ridurre la dipendenza da materiali di costruzione sintetici e riscoperta per sostituire il tradizionale laterizio con una miscela in grado di rivoluzionare principalmente l’edilizia italiana.

L’impasto calce canapa in realtà non è nulla di nuovo

il suo utilizzo è ben noto alla storia. Un intonaco in canapa, calce e argilla, per esempio, è il segreto che ha permesso agli affreschi delle Grotte di Ellora, in India, di conservarsi per 1500 anni. Gilberto Barcella autore del libro “Canapa e calce. Tra tradizione e innovazione dalla bioedilizia alla neoedilizia”, spiega come molti monumenti considerati eterni siano sopravvissuti per millenni proprio grazie alla capacità di questo componente naturale di stare nell’atmosfera terrestre senza subire i fenomeni di ossidazione creati dall’acqua e dall’ossigeno.

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> risparmio energetico

> Biomattone: che cos’è?

> riciclabile al 100%

È un mattone nella forma molto simile a quello tradizionale, ma con virtù riconosciute dalla comunità scientifica. Si ottiene combinando la parte legnosa dello stelo di canapa, conosciuta anche come canapulo, ad un legante a base di calce - minerale naturale - che viene unito alla pianta essiccata e tritata. Una volta indurito il biocomposito si trasforma in un materiale rigido che può essere impiegato nella costruzione di muratura al posto del cemento dieci volte più idrovoro e inquinante.

3 CARATTERISTICHE

PROTEZIONE NATURALE DAL CALDO E DAL

FREDDO

Il biomattone permette di realizzare edifici totalmente indipendenti dal punto di vista energetico tagliando fino al 50% i costi di climatizzazione. I risultati di uno studio eseguito dal Politecnico di Milano ed Enea - Agenzia nazionale per l’energia e l’ambiente - parlano chiaro: il laterizio in calce canapa garantisce da solo (senza soluzioni aggiuntive) l’isolamento degli edifici, poiché è in grado di diminuire la conduttività termica, vale a dire la facilità con cui un materiale si lascia attraversare dal calore, mantenendo la casa ad una temperatura media di 26 gradi nei periodi di grande caldo. Una soluzione particolarmente adatta per un clima come il nostro poiché non solo isola dal freddo ma è in grado di andare incontro a stagioni sempre più torride, come quelle che stiamo affrontando, diminuendo il fabbisogno di energia.

TRASPIRABILITÀ

Il biomattone aiuta ad “abitare sano” poiché evita il

> carbon negative

> elevato isolamento termico

> ignifugo

proliferare di muffe e l’accumulo di umidità, aggirando problemi di condensa e cattiva qualità dell’aria all’interno dell’edificio. La parete infatti, rispetto ad altre soluzioni, è molto più traspirante, questo consente il passaggio dell’umidità regolandone il tenore naturale negli ambienti soprattutto d’inverno quando la differenza di temperatura tra interno ed esterno è elevata e si tengono le finestre chiuse.

RICICLABILITÀ

Terminato il ciclo di vita il bio-composito in calce canapa è totalmente biodegradabile e riutilizzabile tornando utile sia per l’industria che per il manifatturiero.

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LEGNO SI FA MURO
IL

Nunziare IV

> Il progetto pilota in calce canapa della Cecere Management

La canapa è il materiale scelto dalla Cecere Management per il building in corso di realizzazione “Nunziare IV” ad Aversa (CE) adiacente a un altro volume abitativo, firmato dalla Holding, che azzera l’inquinamento con la fotosintesi (vai a pagina 56). L’edificio, composto da dieci unità abitative, scommette sul biomattone per affrontare il tema del rispetto dell’ambiente fin dalla scelta dei materiali da costruzione, privilegiando una filiera corta, naturale e rinnovabile.

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> progetti

«L’energia più sostenibile è quella non consumata» spiegano i progettisti Nunziare «eravamo alla ricerca di un materiale bassoemissivo in grado di risparmiare energia sia “prima” che “dopo”. Una volta esplorati i siti di produzione - appena a 170 Km da noi -, abbiamo avuto maggiore conferma del fatto che la canapa, rispetto alle materie concorrenti, ha un costo energetico di produzione e smaltimento molto più basso, in più rappresenta una naturale difesa contro le forti ondate di calore al quale il nostro territorio e le nostre abitazioni sono maggiormente esposte. Bisogna tenere a mente che gli edifici spesso hanno bisogno di un maggior supporto in termini di raffreddamento/riscaldamento anche a causa delle loro caratteristiche materiche, Nunziare IV con l’uso della fibra di canapa sarà in grado di offrire appartamenti più freschi e salubri che necessiteranno di minori consumi energetici - sia nella stagione calda che invernale -, sottraendo più di 20mila chilogrammi di CO2 all’atmosfera, senza contare la qualità dell’aria indoor grazie a spazi privi di umidità e sbalzi di temperatura. Con questo progetto si aprono per noi nuove prospettive, vedremo quale sarà la risposta del mercato».

Costruire con il bambù

Il nuovo acciao verde naturali > bambù
>

e flessibile al tempo stesso tanto da conquistare l’appellativo di “acciaio verde”, costruire con il bambù significa abbracciare l’idea che la natura debba tornare a vivere e abitare con noi e con le nostre case. Dopo essere stato abbandonato come materiale da costruzione a favore del cemento e dell’acciaio oggi gli ingegneri ne apprezzano le proprietà meccaniche, mentre i designer adorano il suo aspetto naturale e originale.

col bambù si possono realizzare gridshell per l’arredo urbano, pavimenti, pareti o coperture che proteggono in maniera naturale da acqua e sole, ma c’è chi si è spinto molto più in là portandone l’utilizzo al massimo delle sue potenzialità con progetti avveniristici e di grande bellezza, come nel caso dell’architetto austriaco - specializzato in soluzioni architettoniche originali - Chris Precht, il quale partendo da un sistema costruttivo modulare con canne di bambù orizzontali e verticali ad incastro applicato su un “test” hotel progettato per il concorso “AIM Legend of the Tent” in Cina, ha poi espanso l’idea verticalmente e orizzontalmente dando vita alla più grande e futuristica Farmhouse. Un sistema edilizio prefabbricato e

modulare di blocchi a sezione triangolare, progettato per essere assemblato rapidamente e con il minimo impatto sull’area circostante. «Un’opportunità» dicono dallo Studio Precht «nata per ricollegare le persone che vivono nelle aree urbane al mondo naturale e al processo di coltivazione del proprio cibo».

> Forte
> in foto La Farmhouse di Chris e Fei Precht © Img Studio Precht www.precht.at

Materiale d’elezione della tradizione asiatica , cultura in grado di realizzare edifici notevoli interamente in bambù, anche l’Italia - dove questa pianta dai mille usi diventa sempre più presente e più del legno è in grado di crescere velocemente su terreni degradati - inizia pian piano ad accorgersi dei vantaggi offerti dalla graminacea considerata strategica dall’Onu poiché in grado di adempiere a 6 dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Nel mondo delle costruzioni e della sua filiera sono infatti sempre più diffuse le sperimentazioni e la ricerca di nuovi confini e campi di applicazione che oggi inquadrano il bambù tra i simboli di una nuova architettura green e sostenibile ispirata ai grandi maestri del calibro di Kengo Kuma o Simon Velez.

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ARCHITETTURA NATURALE

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> progetti

Building with bamboo

> Nel cuore di Bali, tra le foreste e le risaie, sorge la Green School, il campus fondato nel 2006 da John e Cynthia Hardy per accogliere ed istruire la futura classe di changemakers (ambientalisti provenienti da tutto il mondo). Una struttura senza precedenti - progettata dallo studio locale IBUKU -, eletta simbolo dell’architettura organica per il modo incredibile in cui utilizza il bambù.

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C’è sempre qualcosa di meraviglioso quando le ancestrali tecniche artigianali incontrano le moderne tecniche di costruzione.

Ha commentato l’architetto del bambù Jules de Laage membro del team IBUKU e responsabile del cantiere. A rendere infatti unica la forma e il processo

creativo dello spazio polivalente The Arc, completato recentemente, è la perfetta integrazione tra architettura e ingegneria strutturale, innovazione e tradizioni secolari che unendosi esplorano le infinite possibilità costruttive offerte da questo strepitoso materiale rinnovabile.

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> in foto THE ARC l’edificio più recente della famosa Green School di Bali, in Indonesia, pensato per ospitare uno spazio di benessere e una palestra.

La struttura ha avuto il merito di portare l’architettura in bambù a un livello completamente nuovo.

© Img Tommaso Riva + web Informazioni > www.ibuku.com

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INNO VA TI VI

> Quelli “intelligenti” e sempre più utilizzati dall’edilizia attenta poiché, anziché avere una funzione statica, risolvono problemi e per questo sono da conoscere

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Dal calcestruzzo auto-riparante alle ceramiche bioattive

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Il brevetto della natura

MAGGIO 2023 52
> innovativi

Se le piante trasformano la luce in energia chimica immagazzinabile, assorbendo il peggior nemico dell’umanità, la CO2, allora i nuovi materiali dovranno assomigliare agli alberi: imitare il comportamento della natura per svolgere funzioni inedite e intelligenti.

Sembra impossibile, invece, sta già succedendo!

Le piante hanno già inventato la tecnologia che possiamo usare per il nostro futuro. La formula è abbastanza semplice e l’abbiamo studiata tutti a scuola: si chiama fotosintesi clorofilliana. Un gruppo di scienziati che maneggia le nanotecnologie per aiutare l’ambiente ha “semplicemente copiato” i migliori brevetti della natura intuendo che la fotochimica, applicata ai materiali di costruzione, si trasforma in una soluzione molto interessante tanto da diventare parte integrante della strategia mirante a ridurre l’inquinamento ambientale attraverso l’uso di materiali da costruzione che contengono fotocatalizzatori.

Di vernici, tegole, rivestimenti, pavimentazioni, ceramiche e facciate esterne - già ampiamente commercializzate - che, imitando il comportamento degli alberi, migliorano la qualità dell’aria che respiriamo, costituendo una misura di contrasto “attiva” nella lotta allo smog.

Le origini di questa “ricetta” partono dal Giappone, un gruppo di ricercatori dell’università di Tokyo, capeggiati da Fujishima e Honda, si rese conto che il biossido di titanio (TiO2) nella forma nanometrica, irradiato con la luce solare o indotta riproduceva di fatto la reazione redox simile a quella della fotosintesi delle piante.

Con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite che mirano a ridurre i

DI CHE COSA SI TRATTA NELLO SPECIFICO?

gas serra, la ricerca sulla fotosintesi ha preso sempre più piede e il connubio tra ingegneria e chimica ha avviato una rivoluzione nell’industria che ha poi generato materiali contenenti al loro interno particelle di TiO2 in grado di decomporre sostanze organiche e non organiche presenti nell’atmosfera, favorendo la decomposizione degli inquinanti. L’applicazione di questi prodotti in Giappone ha già fatto diminuire drasticamente le percentuali di inquinamento. Studi pubblicati hanno messo in correlazione la diminuzione delle polveri inquinanti con l’attenuazione di ben 270 tipi di malattie diverse.

IL LIBRO (PER APPROFONDIRE)

Imparare dal comportamento delle piante è la lezione di Stefano Mancuso , botanico e saggista italiano, direttore del laboratorio internazionale di neurobiologia vegetale (LINV) dell’Università di Firenze. Secondo lo scienziato il nostro futuro è scritto nelle pratiche di adattamento che il mondo vegetale è capace di mettere in atto per rispondere ai cambiamenti dell’ambiente. Dobbiamo solo studiarlo e copiare il loro comportamento traslandolo in maniera tecnologica.

Nunziare > Gli edifici mangia smog della Cecere Management

Si comportano come piccoli boschi in grado di purificare le emissioni di CO2 giornaliere dovute al transito dei veicoli anche gli edifici a marchio Nunziare sviluppati dalla Cecere Management. www.ceceremanagement.it

MAGGIO 2023 56 > progetti

L'ultimo, dotato di un’ampia facciata fotocatalitica, è il building Nunziare II completato da poco ad Aversa. Per realizzarla sono state impiegate le ceramiche certificate Casalgrande Padana, grazie alla loro speciale tecnologia al biossido di titanio Nunziare II - in presenza di luce solare -, innesca una reazione in grado di produrre ossigeno attivo, abbattere gli inquinanti presenti nell’aria e decomporre sporco e batteri che si depositano sulle superfici abbattendo i costi di pulizia e manutenzione delle facciate, garantendo - al contempo - un sensibile risparmio in termini economici, nonché il mantenimento della qualità estetica e materica dell’edificio.

VANTAGGI DELLE FACCIATE NUNZIARE

> Antinquinamento

> Antisporcamento

> Antibattericità

Per comprendere le potenzialità di queste facciate basti pensare che un rivestimento di 1000 metri quadrati ha la capacità di purificare l’aria in misura paragonabile a un bosco delle dimensioni di un campo da calcio, oppure, di eliminare gli ossidi di azoto (nOx) emessi da 70 automobili nel corso di un’intera giornata. Nunziare si conferma così un brand sensibile non solo al comfort dei propri committenti ma anche a quello dei residenti più in generale; sempre più a misura d’uomo e meno inquinante. Che dimostra con fatti tangibili e misurabili che anche gli edifici possono contribuire in modo significativo alla lotta al cambiamento climatico.

IL CALCESTRUZZO CHE SI RIPARA DA SOLO

> Allungherà la vita degli edifici e ridurrà le emissioni del 20%

Le antiche abilità costruttive, quelle che hanno consentito a ponti e acquedotti della Roma del passato di resistere alla prova del tempo, ancora una volta ci vengono in soccorso e le “innovazioni” in realtà altro non sono che le rivisitazioni di antichi segreti. È il caso del calcestruzzo auto-riparante che promette di allungare la vita degli edifici e ridurre le emissioni del 20% rispetto all’attuale filiera industriale. Partendo dalla “ricetta” del calcestruzzo utilizzato per edifici “eterni” come il Pantheon o il Colosseo, un gruppo di ricerca del Mit-Massachusetts Institute of Technology ha identificato nell’hot mixing (miscelazione a caldo) il procedimento che ha permesso a strutture magnifiche di rimanere intatte nonostante intemperie, terremoti e incendi. La formula “magica” - pubblicata a gennaio sull’autorevole rivista Science Advances -, consiste in una miscela - che

non si trova nelle formulazioni più moderne -, di calce viva con acqua e cenere vulcanica mescolata ad alte temperature che dà vita a piccoli granuli ricchi di calcio. Tali clasti rappresentano la svolta poiché reagendo con l’acqua si sciolgono e riempiono le crepe prima che possano diffondersi. Da qui la capacità di autoguarigione precedentemente non riconosciuta. La scoperta adesso è una startup la DMAT www.dmat.co/it che garantisce di rivoluzionare il mercato dei materiali da costruzione su scala globale con D-Lime, il calcestruzzo dai superpoteri ispirato ai romani per le costruzioni del futuro.

MAGGIO 2023 58
> innovativi

IL FOTOVOLTAICO CHE FUNZIONA ANCHE CON LA PIOGGIA

> L’idea al grafene che arriva dalla Cina

La tecnologia si rivela inarrestabile e ogni giorno sforna soluzioni che potrebbero davvero rivoluzionare il panorama delle costruzioni se combinate ai materiali passati in rassegna, ognuno validissimo in base al contesto, al progetto e alla sensibilità della committenza. Se fino ad oggi il fotovoltaico aveva nella pioggia il suo nemico numero uno, adesso sta per arrivare un’innovazione in grado di eliminare per sempre questo ostacolo e di consentire ai pannelli di andare a regime anche in caso di cielo nuvoloso. L’idea arriva dalla Cina, due equipe di ricercatori della Soochow University hanno realizzato una cella solare ricoperta da un sottile strato di

atomi di grafene che, a contatto con alcuni sali contenuti nelle gocce di pioggia, come calcio e sodio, generano energia meccanica permettendo l’efficienza del pannello. Attualmente il progetto è ancora nel campo della sperimentazione, ma i primi risultati oggetto di una pubblicazione sulla rivista tedesca della Chemical Society lasciano ben sperare.

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> innovativi

CIR CO LA RI

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e

L’edilizia del riuso del riciclo

Le città sono miniere di risorse nelle quali si può arrivare ad estrarre e recuperare il 99% di materiali dalle demolizioni selettive di edifici. Ripensare l’edilizia in maniera circolare significa fermare l’estrazione sempre più critica e impattante di materie, ma anche… diminuire rifiuti solidi ed energia. Si può già fare? Pare proprio di sì!

se consideriamo che, da qui al 2060, il patrimonio edilizio mondiale raddoppierà con un ritmo equivalente a una nuova New York al mese per i prossimi quattro decenni, si capisce perché negli ultimi tempi l’edilizia - che da sola consuma circa la metà delle materie prime estratte, metà dei consumi energetici, un terzo del consumo d’acqua e un terzo del volume dei rifiuti -, sia diventata oggetto di interesse non solo per gli addetti ai lavori.

La transizione, oltre alla ricerca di nuovi materiali ed utilizzo di rinnovabili, spinge sempre più imperativamente nella direzione della riconversione dei rifiuti con i quali realizzare composti nuovi, manti stradali e isolanti a impatto zero e riciclati al 100% per sostituire l’estrazione di materiali con altri provenienti dal recupero e il riciclo.

La disciplina non manca, l’approccio corretto è quello di iniziare a valutare, sin dall’inizio di un progetto, i costi relativi all’intero ciclo di vita dell’edificio così da svilupparlo in modo che i suoi componenti possano essere il più facilmente possibile disassemblati, separati, riusati o riciclati, contribuendo a non depauperare risorse. Per fare questo è necessario selezionare accuratamente i materiali, privilegiando

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> circolari

quei prodotti edili durevoli che hanno un’alta percentuale di scarti riciclabili al termine della vita utile di un edificio.

Complicato? No se pensiamo a quanto è già stato fatto in Italia da Pininfarina e Giugiaro con lo stadio della Juventus o che, ben presto, anche sul nostro mercato potrebbero arrivare piattaforme di facilitazione come Rigenerate - progettata dall’Università di Sheffield -, che mette a disposizione di progettisti e costruttori dati che aiutano a prendere decisioni strategiche per incorporare la circolarità all’inizio del design.

Al momento il mercato edile europeo circolare è

ancora piccolo e sfiora uno striminzito 30% ma, considerando il suo potenziale, si potrebbe arrivare a una quota del 50% già entro il 2040. Del resto, esempi e materiali virtuosi già pronti all’uso non mancano, anche in questo caso si tratta solo di arrivare quanto prima a un cambio di passo e di mentalità.

riciclo

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L’Allianz Stadium è un esempio, in Italia e all’estero, del recupero di materiali usati in edilizia. L’impianto sportivo nasce dal riciclo di 40 mila metri cubi di calcestruzzo, 5 mila tonnellate di acciaio, 2 mila metri quadrati di vetro e 300 tonnellate di alluminio provenienti dal vecchio “Delle Alpi”. Oltre a evitare di sottrarre nuove materie prime, l’operazione ha permesso un risparmio economico stimato in 2 milioni di euro circa.

DA SCARTO A RISORSA INASPETTATAMENTE

Da materiali di risulta della filiera agro-industriale a materiali inediti da costruzione per sostituire i prodotti petrolchimici e riscrivere completamente le regole di un mondo tradizionalista. Così riso, latte, uova o caffè, incontrano in maniera stupefacente il mondo della sperimentazione edilizia.

Costruire con i prodotti secondari della coltivazione del riso è l’idea della startup biellese Ricehouse fondata dall’architetto Tiziana Monterisi e dal geologo Alessio Colombo che utilizza la lolla, cioè la buccia del riso non commestibile, come materiale non estrattivo per ricavarne pannelli isolanti, massetti, intonaci ed ecopitture. www.ricehouse.it

MAGGIO 2023 64
LA CASA DI RISO
> circolari
01.

I MATTONI DI LATTE

Sono invece una tecnologia sviluppata principalmente per preservare le risorse idriche e risolvere il problema dell’eccessivo uso di acqua nell’industria edilizia. In Sardegna Milk Brick - nata dall’intuizione di Giangavino Muresu - recupera le acque reflue dei caseifici e le trasforma per l’industria edilizia globale, sostituendo all’acqua dolce il latte di scarto con un ciclo di vita continuo e nuovamente riciclabile.

www.milkbrick.com

Rigenerare è la parola chiave anche per Wakeup™ nata da un brevetto del CRS Molteni Vernici, utilizza gli scarti dell’industria del caffè per realizzare una finitura che può essere impiegata su qualsiasi supporto da interior. Dal tuorlo d’uovo, dal latte, dalle resine naturali e dalla canapa nascono invece le pitture bio di spring color.

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LE VERNICI DAL CAFFÈ
03. 02.

MATERIA CHE CAMBIA

Legno e pneumatici: due materiali che ritornano nell’edilizia con diverse applicazioni.

L’Italia è in testa nelle classifiche del riuso per ciò che riguarda il legno e i pneumatici. Ad incontrare la filiera in ottica di ottimizzazione dei materiali è Ecopneus (www.ecopneus.it), società italiana senza scopo di lucro che rintraccia, raccoglie, tratta e recupera circa 200.000 tonnellate di pneumatici fuori uso ogni anno per realizzare - con i granuli e il polverino di PFU - campi da calcio, pavimentazione ad uso ludico e sportivo, isolanti acustici ma anche asfalto e sigillanti.

ITALIA VIRTUOSA

> In altri Paesi il legno, dopo il consumo, viene prevalentemente bruciato per produrre energia, l’Italia invece mantiene da decenni un primato mondiale nel riciclo del legno post consumo anche grazie al ruolo svolto dal Consorzio Nazionale Rilegno (www.rilegno.org), un sistema collaborativo basato su 400 piattaforme di raccolte private e la sottoscrizione di più di 4000 comuni associati, in grado di raccogliere, recuperare e riciclare gli imballaggi di legno per un totale di due milioni di tonnellate che si trasformano in nuova materia, utilizzata per realizzare nuovi prodotti.

> Il rifuto legnoso deriva da bancali, smantellamento di costruzioni esistenti, mobili o cassette per la frutta. L’Italia ricicla il 63% degli imballaggi in legno risparmiando due milioni di tonnellate di CO2.

in foto > Una superficie Ecopneus per il basket 3x3

MAGGIO 2023 66
04.

L’opera

d’arte non è responsabile verso nessuno, la casa verso tutti.
< GIO PONTI > architetto
… A volte dimentichiamo una
cosa importante

Riforestiamo

MAGGIO 2023 68 < di DANIELA IAVOLATO >
> comunica- reilgreen

pPerché limitarsi a semplici campagne di comunicazione quando si può fare molto di più? È la riflessione scaturita a margine di un incontro avvenuto con Michelle Moscardo e Benedetto Fucci, rispettivamente senior sales manager e founder del progetto che questo mese ci ha aiutato a calcolare la carbon footprint di Nunziare Magazine e a compensarne l’impatto.

Il loro progetto si chiama ViviEco ed è legato a Tea Web, agenzia comasca che pianifica e sviluppa campagne di responsabilità sociale e ambientale d’impresa, implementando progetti tracciabili e trasparenti per aziende green oriented.

Come nasce Vivi Eco?

«Occupandoci di comunicazione e progetti digitali già con Tea Web, a un certo punto, abbiamo capito che per molte aziende la sostenibilità è un labirinto ampio e complesso in cui spesso diventa difficile orientarsi. Ci sono imprese che già agiscono in ottica eco-sostenibile ma non sanno come dare voce ai loro progetti e altre, invece, che non sanno proprio da dove cominciare. Noi aiutiamo le PMI a strutturare strategie di sostenibilità reali: dallo sviluppo alla comunicazione».

Da dove partite?

«Individuiamo punti di forza e criticità delle aziende e le accompagniamo in un percorso di responsabilità sociale e ambientale coerente che consentirà loro di posizionarsi, in modo chiaro ed efficace, nel panorama del mercato di riferimento, migliorando reputazione e fidelizzazione dei clienti. Il primo

step è sempre quello dell’analisi, l’obiettivo verso il quale cerchiamo di portare le aziende è quello di limitare, ridurre e compensare le emissioni di CO2 legate alle loro attività, per questo motivo, si effettua una valutazione scientifica preliminare del carico ambientale e si restituisce poi un piano di assorbimento».

Ovvero?

«Sviluppiamo un report che consente di quantificare le reali emissioni prodotte e per riassorbirle proponiamo un progetto di riforestazione e manutenzione del verde che va, di pari passo, con iniziative di comunicazione cross-mediali e virali che consentono di valorizzare l’impegno positivo messo in campo dall’azienda».

Dove vengono piantati gli alberi?

«Aderendo al progetto di riforestazione portato avanti da ViviEco diventa possibile riforestare in Italia, ripopolando alcuni terreni che si trovano vicino al Parco del Ticino, nel Parco Regionale Spina Verde e in Molise, regione che ci vede al fianco degli ulivi abbandonati. Riforestare infatti non significa solo piantare alberi, la questione è molto più complessa e, spesso, la cura diventa più importante della messa a dimora

69 > COMUNICARE IL VERDE: PIANTANDOLO! È LA MISSIONE DI TEA WEB IMPRESA COMASCA CHE PUNTA ALLA MESSA A DIMORA DI MILLE ALBERI NEL PARCO REGIONALE SPINA VERDE.

perché consente di proteggere un territorio da fattori esterni che ostacolano la crescita degli alberi».

Che tipo di riscontro state ottenendo da questo nuovo modo di comunicare?

«Nonostante alcuni ostacoli culturali ancora da superare crediamo molto in questo progetto. La sostenibilità non si realizza con slogan e dichiarazioni, ma con azioni tangibili e questa lo è. Si tratta di una comunicazione attiva e molto più coinvolgente, che mette le imprese di fronte alla possibilità concreta di fare uno sforzo in più e produrre un effetto di sensibilizzazione a catena. Avere cura dei luoghi che amiamo non toglie nulla al business, semmai, aggiunge. Ed è quello che accade ogni volta che portiamo a termine un progetto: amministratore delegato e team, coinvolti in prima persona, si rendono conto di quanto sia utile tutto questo e la vivono come l’esperienza aziendale più bella mai vissuta. Coinvolgere i vertici per noi è fondamentale perché li mette in condizione di sviluppare consapevolezze in più».

Cosa succede sul posto?

«ViviEco non ama l’adozione a distanza. Come accennato, preferiamo di gran lunga trascinare sull’area a noi assegnata gli attori aziendali per coinvolgerli in un’esperienza di team building con le “mani in pasta” e nella massima trasparenza. Al loro arrivo trovano l’area già pulita e dotata di buche di circa 40 cm, insieme posizioniamo le piantine e le avvolgiamo in una retina di protezione».

L’ASviS ha stimato che l’Italia avrà bisogno di circa 227 milioni di alberi per arrivare al traguardo 11 dell’Agenda 2030. Voi che cifra vi siete fissati?

«Dipende da quante aziende saremo in grado di tirare con noi in questa straordinaria avventura. I fondi a disposizione del nostro

MAGGIO 2023 70

Paese sono pochi, siamo nettamente indietro e siamo già stati sanzionati per non aver raggiunto le cifre stabilite, proprio per questo, abbiamo bisogno di più iniziativa da parte dei privati. Per quanto ci riguarda, l’obiettivo a breve termine è riuscire ad arrivare almeno a quota mille nel Parco Spina Verde di Como. Le aziende purtroppo non sempre sono disposte a sposare questa causa perché non ritengono sia compito loro, ecco perché ViviEco si avvale dell’utilizzo di diversi strumenti per cercare di sensibilizzare, educare e informare il più possibile un pubblico trasversale».

Quali sono?

«Il nostro fiore all’occhiello è Radio ViviEco, una stazione radio che ci consente di raccontare, spiegare e coinvolgere progetti e imprenditori dal cuore green, ma a breve partirà anche un programma tutto dedicato ai bambini che, attraverso giochi e attività ludiche, potranno imparare a vivere sostenibile».

Quanto è importante comunicare la sostenibilità della propria azienda?

«Ormai è fondamentale, basti pensare che a breve il bilancio di sostenibilità aziendale diventerà obbligatorio allargando a 50mila società in Europa e 6mila PMI italiane la platea di soggetti tenuti a redigere questo report. Chi non si adegua, non solo diventa poco competitivo, ma rischia di essere tagliato fuori e perdere la fiducia dei propri stakeholder».

Dunque… meglio iniziare a prepararsi!

«Sì, avere in azienda o affidare a una società esterna la responsabilità del green marketing diventerà indispensabile.

Questo è un campo che non può essere lasciato nelle mani di chi finora ha fatto altro e si improvvisa attraverso un cambio “furbo”, quindi mettetevi subito alla ricerca».

Che consiglio possiamo dare a chi deve partire

da zero nella sua comunicazione green?

«Comunicate informando: i contenuti non servono a vendere - o meglio -, vendere è davvero l’ultimo processo di un ingranaggio molto più articolato. Siate utili e consentite alle persone di comprendere in maniera semplice i reali vantaggi delle vostre azioni sostenibili».

ViviEco è un progetto nato in Tea Web Sviluppa piani di riduzione di CO2 personalizzati e campagne comunicative di valore

Per saperne di più www.vivieco.com

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MAGGIO 2023 72 26 Settembre 2022 Bologna Premio Rivenditori 2022 a CENTRO VENDITE ESAGONO Srl Napoli esagonoceramiche.com AVERSA SHOW ROOM & CONTRACT via delle Industrie AVERSA CONCEPT STORE via della Libertà, 19 CASERTA CONCEPT STORE piazza Sant’Anna, 16A in ItaliaGrazie a voi N. 1

Imprenditore capace di anticipare le sfide della contemporaneità, Giovanni Bo lega la fortuna della sua azienda al territorio in cui opera.

Esagono

Un successo lungo 40 anni

tutto è iniziato con un piccolo camion, Giovanni Bo - che negli anni ’60 sognava di laurearsi in legge e diventare ambasciatore in Asia -, dopo la morte prematura del padre rileva un’azienda di autotrasporti. In quel periodo tenne solo un camion con il quale portava piastrelle sù e giù per l’autostrada Milano-Roma. Dal trasporto nacque il primo negozio e poi ancora un’azienda che all’inizio evocava i simboli della sua passione più grande: gli Stati Uniti. Esagono, in origine, si chiamava infatti Pentagono, ma quel nome sul mercato era già presente «così, per evitare problemi aggiungemmo un lato» racconta insieme ai figli «e l’impresa diventa Esagono».

Tenacia, capacità di guardare in prospettiva e un amore appassionato per il territorio diventano le doti più spiccate di Esagono che, da piccolo negozio a conduzione familiare, diventa un’mpresa con 24 dipendenti e tre show-room sparsi tra Aversa e Caserta, 400 grandi marchi trattati e 1000 progetti sviluppati.

73 > topbrand
>

Risultati ottenuti in 40 anni caratterizzati da incontri ispiranti con grandi firme dell’architettura come Philippe Starck e Santiago Calatrava e da scelte lungimiranti «non ci siamo mai piegati alla logica del prezzo» spiega Giovanni Bo «la nostra offerta punta sulla qualità e la selezione accurata dei prodotti. Siamo stati tra i primi ad innovare la proposta di vendita. Piuttosto che mostrare singole piastrelle, allestivamo grosse strutture per presentare il risultato finale. Oggi è la norma ma all’epoca era l’eccezione».

Una storia di famiglia, quella di Esagono, portata avanti brillantemente anche da Franca, moglie di Giovanni, e dai figli Gianpaolo - architetto ed ingegnere edile -, e Francesco - ingegnere civile -, che hanno introdotto in azienda novità tipiche della loro generazione.

«Abbiamo riconosciuto in maniera precoce» spiegano «l’importanza del web, con l’impiego dei social media e la creazione di un e-commerce».

Vincitrice del Premio Confindustria Ceramica

Distributor - Award 2022 - è la prima azienda del Sud Italia ad aver conquistato un riconoscimento così prestigioso «in 26 anni la scelta non era mai ricaduta su una realtà del Mezzogiorno. È stata una grande soddisfazione perché il premio viene assegnato sulla base delle segnalazioni delle principali aziende produttrici italiane. La nostra storia insegna che professionalità, competenza e amore pagano sempre».

in foto > GIOVANNI BO con i figli GIANPAOLO e FRANCESCO

esagonoceramiche.com

Con 3 show room tra Aversa e Caserta, Esagono è un punto di riferimento importante nel settore delle ceramiche, dell’arredo bagno, della rubinetteria e parquet .

econews econews econews econews econews

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ASviS, Festival dello Sviluppo Sostenibile

Tra gli eventi in cartellone anche una media partnership con Nunziare Magazine

Torna il Festival dello Sviluppo Sostenibile promosso dall’ASviS con un’edizione tutta rinnovata che parte dai territori. Quest’anno infatti gli eventi principali, organizzati dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile e dai suoi gruppi di lavoro, si svolgeranno in diverse città in tutta Italia, ognuna delle quali ospiterà una tappa del Festival, con eventi sulle diverse tematiche, grazie ad una partnership con le amministrazioni comunali e gli atenei. Con questo nuovo format, il Festival assegna ai territori un ruolo da protagonista, mettendo in evidenza anche i nuovi centri di ricerca creati dal Pnrr su discipline legate all’Agenda 2030. Il calendario prevede tappe a Bologna, Milano, Napoli, Roma e Torino, a queste iniziative principali si aggiungono poi, come ogni anno, centinaia di eventi che andranno ad animare il cartellone. Tra questi ci siamo anche noi di Nunziare Magazine . Quest’anno partecipiamo al Festival dello Sviluppo Sostenibile grazie alla media partnership stipulata con l’Associazione di Promozione Sociale La Fenice che a Casapulla (CE), ha organizzato un grande evento aperto a tutta la cittadinanza dal titolo “Sviluppo sostenibile, economia circolare e reddito energetico: una nuova era per l’economia verde”. L’11 maggio presso la Sala Consiliare del Comune di Casapulla - Ente patrocinatore dell’iniziativainterverranno Pietro Petrillo co-founder della prima piattaforma in Italia di lending crowdfunding per l’energia; Yari Cecere Ceo della Cecere Management e Giorgio Mottironi di Keep Life, società benefit che produce oggetti di arredamento e design da materiali di scarto e riciclo. Per saperne di più collegati alle nostre pagine social.

Per l’organizzazione di eventi, convegni e seminari con la nostra redazione, i nostri esperti e i nostri professionisti o per media-partnership con la nostra rivista puoi scrivere a redazione@nunziare.it

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01.

Rigenerazione urbana a Segrate

Oasis: un luogo di incontro “galleggiante” nel Nuovo Centroparco

È stato presentato da poco il rivoluzionario progetto di rigenerazione urbana della città di Segrate. Lo studio danese MAST, specializzato in architettura marittima, è stato incaricato dal Comune di trasformare l’ex cava di sabbia in un nuovo parco per offrire ai residenti l’opportunità di rifugiarsi nella natura. Oasis - questo il nome dell’ambizioso progetto -, si svilupperà sulla sponda sud del lago del Nuovo Centroparco finora inaccessibile, restituendo ai cittadini un luogo di aggregazione. Comprenderà una serie di installazioni in legno prefabbricato finemente realizzate sull’acqua, raggiungibili attraverso una passerella lungolago o a bordo di piccole barche elettriche. La più grande di queste isole sarà caratterizzata da un anfiteatro sopraelevato che fornirà un luogo unico per spettacoli ed eventi pubblici, mentre le isole minori fungeranno da luoghi per picnic ed eventi privati. Il progetto è il primo del suo genere in Italia , costruire soluzioni abitative sull’acqua - in risposta al riconoscimento dell’innalzamento del mare e dell’aumento dei rischi di inondazione urbana -, è una specialità dello studio di architettura di Copenaghen che ha già progettato Land on Water , un sistema modulare abitativo fluttuante - pensato per ospitare nuovi tipi di comunità - , pronto a sfruttare la forza delle onde per trasformarla in energia.

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02.

BOTTOM UP!

Le nuove date del Festival di Architettura di Torino

Torna il festival di architettura di Torino dedicato ai processi dal basso per la trasformazione urbana. Nato nel 2019 dall’iniziativa della Fondazione per l’architettura / Torino e dell’Ordine degli Architetti di Torino, Bottom Up! si propone come processo sperimentale di coinvolgimento dei cittadini in azioni di trasformazione urbana, travalicando i confini della città metropolitana. Sede principale del festival sarà il Porto Urbano dei Murazzi, le date da segnare sono: 7 - 8 - 9 giugno, tre giorni di incontri, confronti, performance e laboratori.

Per info www.bottomupfestival.it

Alberi

Buone notizie: in Italia crescono i boschi sostenibili

A renderlo noto è il Pfec Italia - ente promotore della certificazione e della buona gestione del patrimonio forestale -. A fine 2022 i boschi certificati hanno raggiunto quota 925.609,96 ettari, 33 mila ettari in più rispetto al 2021. Quattordici sono le regioni che hanno almeno una foresta certificata con il Trentino Alto Adige in testa che conferma la superficie più vasta, seguita da Friuli Venezia Giulia e Veneto. Crescono anche le aziende di trasformazione di legno e carta certificate e aumenta la richiesta di imballaggi sostenibili.

03. 04.

Biodiversità

Lucciole: a causa dell’inquinamento luminoso rischiano di sparire

Pesticidi e inquinamento luminoso stanno mettendo seriamente a repentaglio, dopo 2000 anni di vita sulla Terra, la sopravvivenza di uno degli insetti più affascinanti al mondo, capace di illuminare anche le notti più buie. Dal 1500 a oggi sono scomparse più di 150.000 specie su 2 milioni di quelle conosciute. In termini economici la perdita di biodiversità potrebbe costare 1900 miliardi in almeno 9 settori chiave dell’economia. Servono più spazi verdi, occorre ricostruire habitat, garantire meno cemento e più edifici sostenibili. In questo momento, per il Wwf, solo 4 città europee sono particolarmente impegnate sul tema della salvaguardia della biodiversità e stanno guidando il cambiamento: bisogna fare di più!

Human & Business: formazione sostenibile

Nunziare Magazine aderisce all’Associazione di Promozione Sociale

Nunziare Magazine dà il via a una nuova collaborazione e aderisce alla formazione continua pensata per manager, professionisti e imprese che intendono iniziare un percorso sui temi della sostenibilità con l’APS Human & Business accreditata dalla Regione Lombardia. L’accordo di media partnership vedrà la nostra redazione impegnata nel fornire un contributo durante corsi o eventi in presenza e la diffusione di copie gratuite presso gli associati.

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05. 06.

resistere ai cambiamenti climatici tutto il settore immobiliare dovrà adattarsi in 20 anni»

> Il resoconto dell’ultimo MIPIM di Cannes: ecco di cosa si è discusso.

si è discusso anche di embodied carbon all’ultimo MIPIM di Cannes, evento annuale che si conferma come la principale iniziativa internazionale del panorama del real estate. Il WBCSD e la società di consulenza globale per lo sviluppo sostenibile Arup, per l’occasione, hanno presentato il rapporto Netzero buildings: Riduzione delle emissioni da costruzione oggi con il quale hanno incoraggiato gli operatori del settore a spostare l’attenzione dall’efficienza energetica all’energia incorporata e ad agire senza attendere grandi innovazioni, avendo già a disposizione le soluzioni necessarie per iniziare immediatamente a dimezzare le emissioni di carbonio incorporato.

Della stessa opinione anche il professore statunitense

Jeremy Rifkin che ha aperto i lavori della mostra al Palais des Festivals, sottolineando l’urgenza di un cambiamento radicale del mondo delle costruzioni e i nuovi passi da intraprendere per la strada del Net Zero. Particolarmente urgente, secondo il relatore che ha esordito tuonando «tu che sei seduto qui hai

l’opportunità di cambiare le cose, l’intera impronta immobiliare mondiale dovrà essere modificata nei prossimi 20 o 30 anni», il passaggio da un approccio lineare a uno circolare che, in ottica più moderna, consiste nell’intraprendere azioni anche per la riduzione della CO2 immagazzinata esaminata in questo numero. Nel nostro Paese la trattazione di questo argomento è ancora agli albori e consiste, come abbiamo visto, nel rivedere tutte le fasi che interessano la costruzione: dall’approvvigionamento delle materie prime alla costruzione dell’opera, fino alla sua dismissione e il riciclo dei materiali. È quindi evidente quanto siano importanti proprio le prime fasi di un progetto per diminuire le risorse energetiche necessarie alla sua realizzazione, ma al momento meno dell’1% dei progetti edilizi calcola e segnala la propria impronta di carbonio completa. Informare,

«Per
< a cura di MARCELLA MASTROBUONO >
MAGGIO 2023 80

formare ed educare è stato così il mantra promosso dalla mostra per aiutare il processo decisionale. Spinge nella stessa direzione anche l’Europa che, con il pacchetto Fit for 55, apre una nuova sfida di decarbonizzazione che riguarda: i materiali edilizi e gli edifici. Accanto all’UE i leader della sostenibilità - a cominciare dal New European Bauhaus - stanno rivolgendo sempre più la loro attenzione a questa fase utilizzando un approccio basato sul carbonio per tutta la vita, collettivamente noto come WLC - Whole

Life Carbon -, in cui vengono privilegiati soprattutto i materiali rinnovabili, considerato che estraiamo più di quello che riutilizziamo. Accanto a questi: legno, sughero, canapa e paglia - da valutare secondo il contesto e le esigenze di progetto -, devono tornare a far parte del mondo edilizio e trovare una più vasta applicazione.

DAL 1986

EDILIZIA TULIPANO SRL

Quella che allʼinizio sembrava solo una piccola impresa a carattere familiare, oggi, dopo anni di impegno e duri sacrifici, è diventata unʼazienda leader nel settore edile in Campania.

Padre Antonio Tulipano e i figli Luigi e Alessandro Tulipano, malgrado i momenti difficili, hanno una determinazione rara, e non si arrendono mai di fronte agli inevitabili ostacoli dellʼattuale realtà economica e lavorativa.

VIA DELLʼINDUSTRIA, 2 AVERSA (CE) EDILIZIA TULIPANO@LIBERO.IT TEL / FAX 081-503-9242 “COMPETENZA, ESPERIENZA E PROFESSIONALITÀ SONO I VALORI CHE CI CONTRADDISTINGUONO”
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MAGGIO 2023 84 www.nunziaremagazine.it

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