Sorrento Style - Maggio/Giugno 2019

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TUTTI PAZZI PER LA PASTA ALLA NERANO THERE’S SOMETHING ABOUT THE NER ANO -STYLE PASTA Pur di gustarla, atleti come Maria Sharapova non esitano a fare uno strappo alla loro inflessibile dieta. Così come star del calibro di Paul McCartney non perdono occasione per apprezzarne sapore e cremosità. Stiamo parlando della pasta alla Nerano, piatto simbolo della cucina sorrentina che stregò il palato anche di Eduardo de Filippo e di Totò. Athletes like Maria Sharapova make an exception to their inflexible diet regime, because they cannot but taste it. Stars like Paul McCartney do not miss a chance to appreciate its taste and creamy texture. We are talking about the Nerano-style pasta, the iconic dish of the Sorrento cuisine by which the actors Eduardo de Filippo and Totò were bewitched.

Piatto povero ma degno di un principe (A frugal dish worthy of a prince) Era l’inizio degli anni Cinquanta, probabilmente il 1952. Francesco Caravita, principe di Sirignano, noto nel mondo come “Pupetto”, era in navigazione da Capri a Positano. A notte fonda la sosta a Nerano, borgo marinaro di Massa Lubrense, già all’epoca buen retiro di tanti vacanzieri illustri e tempio della gastronomia locale. In quel momento, però, la dispensa del ristorante “Maria Grazia”, nel quale Pupetto si era precipitato in preda a un improvviso attacco di fame, era quasi completamente vuota. Rimanevano soltanto poche zucchine dell’orto di famiglia, qualche foglia di basilico, la testa di un caciocavallo, pecorino e caciotta secca, oltre il sale, l’olio e gli immancabili spaghetti. Ingredienti poveri, dunque, che i cuochi del ristorante con vista sulla spiaggia di Nerano seppero assemblare alla perfezione dando vita a un piatto degno di un palato fine come quello del principe di Sirignano. Così nacque la prelibatezza che ancora oggi attira in penisola sorrentina buongustai da tutto il mondo, a cominciare dai personaggi del jet-set internazionale. Il segreto di tanto successo? Forse il mix di formaggi, al quale solo in un secondo momento si è aggiunto il provolone del monaco, forse la mantecatura, eseguita utilizzando l’acqua di cottura della pasta. Oppure, più probabilmente, quell’intreccio di storia e leggenda, fantasia e improvvisazione, che da quasi 70 anni alimenta il mito della cucina sorrentina nel mondo.

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It was around the year 1952. Francesco Caravita, Prince of Sirignano, better known as Pupetto, was sailing from Capri to Positano. In the middle of the night, he stopped in Nerano, the seaside town near Massa Lubrense that was a coveted retreat for distinguished holidaymakers and a temple of local gastronomy. Pupetto was extremely hungry and rushed into the “Maria Grazia restaurant. At that moment, however, the restaurant’s pantry was almost completely empty. There were only some zucchinis from the family’s vegetable garden, some basil leaves, a piece of caciocavallo cheese, some ewe’s milk pecorino cheese and aged caciotta cheese, apart from salt, oil and obviously some spaghetti. They were frugal ingredients, but the cooks at the restaurant overlooking the beach of Nerano were able to combine them to perfection, creating a dish worthy of the Prince of Sirignano’s palate. That is the origin of the delicacy attracting foodies and jet-setters from around the world to the Sorrento Peninsula. The secret of its success? It probably lies in the combination of cheese – to which Provolone del Monaco was added later – or in the process of using the pasta cooking water to create the creamy texture. Even more probably, it lies in the combination of history and legend, fantasy and improvisation, that has nourished the myth of the Sorrento cuisine for 70 years.


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