BUZZER BEATER
BUZZER BEATER Di Silvia Gottardi Un buzzer beater (battisirena) è il termine che nella pallacanestro definisce un canestro realizzato sul suono della sirena. Per essere considerato valido, il pallone deve essere rilasciato dalla mano del tiratore prima che la sirena di fine tempo suoni e che si accendano le luci rosse poste sul tabellone e sul tavolo degli ufficiali di gara. Sebbene la definizione sia valida per qualsiasi canestro realizzato sulla sirena (di fine periodo di gioco o al termine dei 24 secondi di tempo per il tiro) il termine viene utilizzato generalmente solo per i canestri realizzati allo scadere e che si rivelano decisivi per l’assegnazione della vittoria. Questo è quello troverete su Wikipedia se cercate sotto la voce buzzer beater, ma buzzer beater è anche il nome della mia nuova rubrica su Pink Basket Magazine. In estate siamo diventati una testata giornalistica, con Alice Pedrazzi nel ruolo di Direttrice responsabile. Alice, nonostante un’amicizia ormai trentennale, non ci ha pensato nemmeno un secondo per scalzarmi dall’Editoriale in apertura del Magazine… E pensare che io, sia nelle stagioni giocate assieme nei Club, sia in Nazionale, le ho sempre elargito molti palloni sotto canestro, come si confà ad una brava playmaker! Poco importa, ormai sono qui, in fondo al Magazine. Ma non mi dispiace, anzi. Anche da giocatrice preferivo finirle le partite, piuttosto che cominciarle. Perché sono i minuti finali quelli che contano veramente, quelli in cui si decide la partita. Quelli in cui un giocatore vincente vuole stare in campo. E qual è il modo migliore per vincerla una partita? Ovviamente con un canestro sulla sirena! Ci vuole sangue freddo, coraggio e testardaggine per giocarsi il tiro della vittoria. A volte anche un po’ di lucida follia. Quando si parla di buzzer beater non si può non pensare a Michael Jordan, uno che di canestri della vittoria ne ha segnati un bel po’. Quello con cui ha chiuso la serie contro i Cavaliers in Gara 5 dei playoff 1989 è probabilmente il canestro più famoso della storia, tanto da essersi guadagnato l’appellativo di The shot. Ve lo ricordate vero? A proposito di buzzer beater italiani, invece, c’è quello del 2005 di Rubén Douglas nella quarta partita di finale tra Fortitudo Bologna e Olimpia Milano, che ha regalato lo scudetto ai bolognesi. O quello di Curtis Jerrells a Siena nel 2014: grazie al suo canestro da due punti Milano pareggia la serie e poi vince il titolo due giorni dopo in Gara 7. Ma le donne? Certo che anche le donne sono capaci di buzzer beater clamorosi, come questi che vi elenco qui sotto, che mi fanno saltare sulla sedia ogni volta che li riguardo. Parto per forza di cose dal canestro più famoso nella storia della WNBA, quello di Teresa Weatherspoon, che ha giocato anche in Italia con la maglia della Comense. Con una preghiera da metà campo chiude Gara 2 delle Finals 1999 sul 68–67 per le sue New York Liberty, pareggiando la serie e costringendo le Houston Comets a Gara 3, che poi vinceranno le texane conquistando il titolo.