Presenza 1-6 2024

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Nel segno del dialogo

Il rettorato di Elena Beccalli è cominciato aprendo subito al rapporto con gli studenti È la prima donna rettore in largo Gemelli

1-6/2024

Presenza

Rivista bimestrale realizzata dalla Funzione

Comunicazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, in collaborazione con il Master in Giornalismo, con la partecipazione del Servizio Pubbliche relazioni dell’Istituto

Giuseppe Toniolo di Studi Superiori © 2024 – Università Cattolica del Sacro Cuore

DIRETTORE Elena Beccalli

RESPONSABILE Alessandro Zaccuri

CAPOREDATTORE Paolo Ferrari

COMITATO REDAZIONALE

Luca Aprea, Francesco Berlucchi, Katia Biondi, Nicola Cerbino, Francesco Chiavarini, Sabrina Cliti, Graziana Gabbianelli, Emanuela Gazzotti, Federica Mancinelli, Bianca Martinelli, Antonella Olivari, Agostino Picicco

HANNO SCRITTO

Sara Barboglio, Velania La Mendola

REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE

Università Cattolica del Sacro Cuore

Largo Gemelli, 1 – 20123 – MILANO tel. 0272342216 – fax 0272342700

e-mail: presenza@unicatt.it www.unicatt.it

REDAZIONE ROMANA

L.go Francesco Vito – 00168 – ROMA tel. 0630154295

Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 94 del 5 marzo 1969

IMPAGINAZIONE

Studio Editoriale EDUCatt

FOTO ARCHIVIO

Università Cattolica, Archivio generale per la storia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Getty Image

STAMPA

Litografia Solari srl

Sommario

Questo periodico è associato all’USPI Unione stampa periodica italiana Il numero è stato chiuso in redazione il 24 novembre 2024 4 6 7 8 16 14 12 10

Elena Beccalli, Rettore nel segno del dialogo

Sfidare il presente per costruire il futuro

Presidi e prorettore, ecco tutte le novità

Dall’enigma alla responsabilità, la morte del Rettore Anelli

Per l’equità di genere crescono nuove alleanze

Intelligenza artificiale, la rivoluzione è in atto

Scuola di lettura e Bookcity, a diventare lettori s’impara

Internazionalizzazione, la Cattolica guarda al mondo

Brescia, Business and finance parla straniero

Cent’anni di Giurisprudenza

Bilancio di missione 2023 per un anno di valore

Il cammino sinodale in Università Cattolica

Un ateneo generatore di speranza

Piacenza, il primo parco agrivoltaico universitario

Cremona, 40 anni coronati dalla nuova sede

Dalla tesi sull’arte alla Cer, un ateneo per la sostenibilità

EDUCatt. Relazione di missione e Report di sostenibilità

Tra esperienza e speranza

Questo numero d i «Presenza» o ff re una sintesi essenzia l e d i un anno d urante i l q ual e l ’Università Catto l ica d e l S acro Cuore è stata p iù vo lte c h iamata a misurarsi con e s p erienze ine d ite. Benc h é messa a ll a p rova, h a sa p uto riconoscersi e p resentarsi c ome comunit à viva, composta d i rea l tà d iverse, ma intimamente l egate tra l oro. I l cor p o d ocente, i l p ersona l e tecnico-amministrativo, l e stu d entesse e g l i stu d enti h anno con f ermato una p rof on d a con d ivisione d i va l ori e d i sguar d o, a testimonianza d i uno sti l e c h e – pur assumen d o caratteristic h e p ecul iari in ciascuno d ei nostri c ampus – r i mane sempre r ic onosci b i l e, sem p re f e d e l e a ll o s p irito vo l uto d a p a d re Agostino Geme ll i e d ag l i a l tri f on d atori d e ll ’Ateneo. Anc h e ne l 2024, d e l resto, l ’esempio d e ll a b eata Armi d a Bare ll i non h a mancato d i sostenere l ’Università Catto l ica in o gn i c i rcostanza: ne i momenti d rammatici così come ne ll e o ccasioni d i gioia . L a storia più c h e centenaria d e ll ’Ateneo si è d unque arricc h ita d i un a l tro anno e o ra si prepara a d accog l iere i l d ono d i un anno nuovo, ch e sarà contra dd istinto d a ll a grazia d e l Giu b i l eo. Sarà l ’Anno Santo d e ll a Speranza, vo l uto d a Papa Francesco c ome segno d i un cammino

c omune e d i un impegno rib a d ito. La ricerca d e ll a p ace, l a riscoperta d e ll a generatività, l ’e l a b orazione d i p ratich e origina l i d i accog l ienza, d i accompagnamento ne ll a f atica e d i con d ono d ei d e b iti sono i p rinci p a l i o b iettivi ind icati d a ll a b o ll a d i in d izione d e l Giu b i l eo in ris p osta a ll e mo l te inquietu d ini d e ll ’uman ità. « T utti sperano – scrive il Ponte f ice –. Ne l cuore d i o gni persona è racc h iusa l a speranza come d esi d erio e attesa d e l b ene, pur non sapend o c h e cosa i l d omani p orterà c on sé. L’im p reve d i b i l ità d e l f uturo, tuttavia, f a sorgere sentimenti a vo l te contrapp osti: d a ll a f i d ucia a l timore, d a ll a serenità a ll o scon f orto, d a ll a certezza a l d u bb io. Incontr i amo s p esso p erson e s f i d uciate, c h e guar d ano all ’avvenire con scetticismo e pessimismo, come se nu ll a potesse o ff rire l oro f e l icità» ( Spes non con f un d i t , 1 )

Mai come oggi l ’Università C atto l ica sente proprie queste paro l e, c h e esortano non so l o a superare l e d i ff ico l tà quoti d iane, ma anc h e e spec ia l mente a progettare perc ors i i nnovat i v i . Ma i come o ggi l a società h a b isogno d e ll ’apporto incon f on d i b il e c h e i l nostro Ateneo può d are, in una d imensione d i generosa d e d izione a l b ene c omune. Con l a me d esima d eterminazione, l ’Università C atto l ica ren d e d isponi b i l i l e

sue competenze a l servizio d e ll a C h iesa, p arteci p an d o attivamente ai vari percorsi c h e con fl uiscono ne l Cammino Sino d a l e ita l iano e, più in genera l e, a l d isegno d e l Sinod o universa l e L ’ es p erienza non si esaurisce mai in sé stessa. I l suo d estino sta ne ll ’a l imentare l a speranza, con f eren d o l e concretezza e f avoren d o i l sorgere d i una novità semp re sor p ren d ente. Forte d i questa consapevo l ezza, ne l corso d e l 2025 ciascuna d e ll e nostre d o d ici Faco l tà è stata invitata d a l Rettore

El ena Becca l i a svi l uppare speci f ic h e attività d i ri fl essione e progettazione su l tema della s p eranza. È una s f i d a a in d ivi d uare potenzia l ità ines p resse, è un a ppe ll o a immaginare so l uzioni is p irate a criteri d i e q uità e giustizia. La mo l tep l icità d e ll e d iscip l ine costituisce d a sempre l a caratteristica d istintiva d e l nostro

Ateneo. Ne ll a stagione c h e si apre, assume partico l are importanza l a d imensione d e ll a co ll a b orazione e d e ll o scam b io tra i saperi, anc h e ne ll a prospettiva d i un u l teriore a ll argamento ag l i scenari internaziona l i .

Per un’Università come l a nostra, f are esperienza è i l mig l ior mo d o d i co l tivare l a speranza. Così è d a o l tre cent’anni, così sarà ne ll ’anno c h e ci atten d e.

Il rettorato di Elena Beccalli nel segno del dialogo

Per rendere ancora più forte la mia vicinanza con tutti voi, intendo prevedere uno spazio di ricevimento e incontro regolare con coloro che desiderino avere un momento di dialogo e confronto, alimentando così una relazione che sappia cog liere e inter pretare le vostre necessità e proposte». Il rettorato della professoressa Elena Beccalli è iniziato con l’impegno ad ascoltare. Nel g iorno del suo insediamento, il 1° lug lio scorso, si è rivolta con una lettera a ogni studentessa e ogni studente dell’ateneo, assicurando la disponibilità ad aprire le porte del rettorato e a tenere a perto un canale di comunicazione.

Non a caso “dialogo” è la parola che ha fatto da trama ai primi interventi pubblici, soprattutto alle prime interviste rilasciate ad alcuni importanti quotidiani italiani. Una cifra che vale per la comunità universitaria al proprio interno ma anche per il rapporto con il Paese e il mondo Agli studenti promette di valorizzare il loro «carico di energ ia e di speranza, che ci affida una g rande responsabilità: le università sono un presidio di futuro. Che deve essere orientato al bene comune». Per loro propone «una formazione interdisciplinare, anzi transdisciplinare». Un percorso «sul quale siamo molto impegnati» afferma. «Nell’ateneo ci sono dodici facoltà, espressione dei saperi delle scienze umanistiche, sociali, delle scienze dure e delle scienze mediche. Bene, l’obiettivo è promuovere ulteriormente il dialogo tra le discipline. Serve un’ibridazione delle competenze»

Sulla stessa linea dell’ascolto e del confronto è la scelta di procedere «con me-

todo orientato alla colleg ialità e al coinvolg imento del corpo docente e di tutte le componenti della comunità accademica». Concretamente ciò significa, per esempio, «valorizzare un organo come il Senato accademico, che raduna tutte le facoltà. È il luogo ideale per costruire nuove forme e nuovi spazi di confronto». Parlando di apertura al mondo il Rettore ricorda che l’Università Cattolica è «un ateneo aperto al dialogo, a servizio della società civile». E agg iunge che «per sua vocazione siamo un ateneo “universale” dove il dialogo e il confronto devono essere aperti, liberi e interdisciplinari». In questa prospettiva la professoressa Beccalli presenta una linea prog rammatica: «fare in modo che il nostro ateneo sia un bacino naturale a cui possano attingere la società civile, le istituzioni, il mondo

del lavoro e la Chiesa italiana e universale». Con l’augurio che «la Cattolica diventi la miglior università “per” il mondo e non “del” mondo, che vuol dire essere un ateneo al servizio del bene comune a partire da chi è ai margini».

L’udienza da Papa Francesco

Un impegno che la professoressa Beccalli ha ribadito nell’udienza privata con Papa Francesco il 12 agosto scorso. Diversi i temi affrontati nel colloquio, molti dei quali incentrati sul mondo universitario e sulla questione dell’emergenza educativa. Profonda e immensa la g ratitudine espressa dal Rettore, che ha ring raziato il Santo Padre per la sua costante vicinanza all’ateneo, dalla sua fondazione al servizio della società e della Chiesa italiana e universale. «Un’Università che, rinno-

vandosi costantemente, è impegnata ad accompagnare e sostenere le nuove generazioni in una formazione universitaria integ rale dentro una realtà in radicale trasformazione. Un ateneo che, valorizzando la dimensione di comunità, continua a interrogarsi sul senso di essere università ogg i, in particolare università cattolica, illuminato da uno spirito che è nello stesso tempo libero e orientato alla ricerca della verità»

Il legame tra l’Università e la Chiesa universale è stato rafforzato dalla nomina, da parte di Papa Francesco, della professoressa Beccalli a consultore del Dicastero per la cultura e l’educazione. La notizia della nomina è stata diff usa il 1° novembre dal Bollettino della Sala stampa vaticana

L’udienza del Presidente

della Repubblica

Il legame con le istituzioni e con il Paese si è consolidato l’11 luglio nell’udienza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per i 60 anni del Policlinico universitario “A. Gemelli” Irccs. «La solidarietà presidia e difende la vita di tutti, tutelando il diritto a essere curati» ha affermato il

L’Università Cattolica investe sulla cooperazione internazionale

L a cooperazione internazionale è uno dei tratti identitari della nostra storia universitaria». Lo ha detto il Rettore dell’Università Cattolica Elena Beccali aprendo il convegno internazionale “Ripensare la cooperazione internazionale”, ospitato il 10 e l’11 ottobre nella sede di Brescia dell’ateneo. Un’attenzione che si è tradotta nei molti progetti di ricerca, nelle iniziative concrete promosse nelle aree più povere del pianeta e nei corsi curricolari dedicati alle teorie e ai modelli della cooperazione. «Occorre pensare a programmi di lungo periodo con l’idea del reciproco interesse tra l’Europa e le aree più povere del pianeta» ha detto il rettore, secondo una logica centrata sul «binomio tra crescita ed educazione, accompagnato dalla solidarietà, che

è la chiave per lo sviluppo integrale e solidale, anche del Global South». Una prospettiva che sta portando l’Università a coordinare in un piano le proprie attività di cooperazione con l’Africa.

Il Rettore ha chiuso il suo intervento facendo riferimento alla sede di Brescia: «Il fatto che il convegno si svolga in questo campus non è casuale, perché qui è ospitata la Cattedra Unesco in Education for Human Development and Solidarity Among Peoples, istituita il 6 aprile 2018 (di cui è titolare il professor Domenico Simeone, ndr). Inoltre, non bisogna dimenticare che la vocazione di Brescia rispetto ai temi dell’educazione e della solidarietà è riconosciuta e apprezzata a livello nazionale». CONVEGNO

Rettore. «In questo senso il Gemelli è un vero e proprio luogo di solidarietà. Signor Presidente, questa occasione è dunque simbolicamente un Suo dono prezioso al personale del Policlinico Gemelli e a tutta la comunità universitaria perché è la conferma dello stretto legame tra l’a-

teneo dei cattolici italiani e la Repubblica italiana. Un legame che noi cerchiamo di rafforzare alimentando quella missione sociale e civile che Lei stesso ci ha indicato come prioritaria nel Suo intervento alla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2020-2021».

Università Cattolica del Sacro Cuore

Sfidare il presente per costruire il futuro

Tutte le università promettono futuro. Noi sfidiamo il presente”. È lo spirito che anima la campagna corporate dell’Università Cattolica 2024, che parte dalla consa pevolezza che il futuro è sempre più incerto, ma, soprattutto, ascoltando i discorsi dei rag azzi e delle rag azze sembra che ci sia sempre meno futuro nelle loro vite

Sotto la direzione creativa di Paolo Iabichino e del suo g ruppo di lavoro, il nostro ateneo esce nel 2024 con una campagna corporate inedita: una riflessione sul presente con l’obiettivo di generare fiducia e di rassicurare verso l’incertezza del f uturo. Il concept su cui si basa questa contronarrazione è “Presenza”, in quanto punto di partenza forte, deciso, netto, per dire che il

futuro si costruisce “qui” e si alimenta “ora”.

«Presente è la nostra àncora narrativa, il termine che intendiamo proteggere semanticamente e da cui discende il concept di comunicazione della campagna corporate 2024 dell’Università Cattolica del Sacro Cuore» afferma l’autore. «La nostra forza è la vocazione di una Università che parla da anni non solo di apprendere ma anche di comprendere Un ateneo che è in g rado non solo di istruire ma di formare uomini e donne consapevoli, cittadini e cittadine come parte attiva di una comunità».

Il claim è prog rammatico: Qui è Ora Una conferma, una promessa di partecipazione e di presenza rafforzate dal verbo essere che sostituisce la congiunzione nella nota locuzione tradotta dal latino “hic et nunc”. La bodycopy esplicita poi il messaggio di solidità e autorevolezza che l’Università Cattolica può permettersi di esprimere a partire dalla sua stessa missione

Da una parte infatti l’ateneo, con la sua storia ma anche con la sua visione lucida della realtà, che si pone in ascolto dei g iovani e si fa interlocutore. Dall’altra, le nuove generazioni che possono trovare nello studio e nella conoscenza antidoti per affrontare la contemporaneità, per emergere dal disorientamento, per contribuire responsabilmente alla costruzione di una civiltà migliore.

«Qui è dove conoscere significa confrontarsi con le sfide della contemporaneità, ascoltare le nuove generazioni da accogliere nel tempo presente

Or a: perché il passato sia testimonianza e il futuro diventi responsabilità e impegno. È nell’oggi che la nostra intera comunità universitaria si fa custode di formazione e ricerca al servizio della società». Il visual è volutamente realizzato in copy-ad, così da f ar risaltare meglio i contenuti e creare un’immediatezza comunicativa del messaggio e del pensiero che lo sostiene. Su campo blu, dove, con un leggero cambio di cromia, si intravedono due archi, cifra simbolica e potente della struttura universitaria che ha nei chiostri della sede monumentale di largo Gemelli il suo centro di ispirazione, emergono visibilmente le parole sulle quali è costruita tutta la creatività. La campagna è stata lanciata a fine marz o con durata annua; è a pparsa online e offl ine sui maggiori quotidiani nazionali e locali, sui principali social network, su mezzi di trasporto e g randi formati (a Milano), oltre che come spot per i podcast dei circuiti presidiati da Rcs. L’identità dell’ateneo non è stata oggetto solo della campagna pubblicitaria, ma di un’intera operazione di agg iornamento della sua brand identity, che è stata rinnovata all’interno del più ampio prog ramma di Piano Strateg ico 2023-2025 e prossima a essere completata

Il percorso progettuale ha permesso di sistematizzare l’immag ine coordinata in un Brand System razionale e org anizzato, basato su alcuni principali interventi quali: semplificazione dei caratteri; regolazione dell’apparato cromatico-percettivo; coordinazione dei materiali con forme, colori e trattamento fotog rafico riconoscibili e coerenti

Presidi e prorettore, ecco tutte le novità

Nell’anno in cui è stato rinnovato il rettore dell’ateneo, quattro facoltà hanno nominato i nuovi presidi per il quadriennio 2024-2028. Altre due, Economia e Scienze dalla formazione, hanno confermato alla guida per un altro mandato i professori Antonella Occhino e Domenico Simeone

il 1° novembre Andrea Santini, preside di Scienze politiche e sociali, che succede al professor Guido Merzoni, e Pier Sandro Cocconcelli, che, nella facoltà di Scienze ag rarie, alimentari e ambientali, succede al professor Marco Trevisan

A presiedere dal 1° luglio la facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative è Giovanni Petrella, che è subentrato alla professoressa Elena Beccalli, nominata Rettore dell’Università Cattolica. Il professor Petrella è ordinario di Economia degli intermediari finanziari e insegna nelle lauree magistrali “Bank ing and Finance” ed “Economia dei mercati e degli intermediari finanziari” A g iugno 2024 è stato nominato membro del Securities and Markets Stakeholder Group (Smsg) dell’Esma (European Securities and Markets Authority, Parig i) per il mandato 2024-2028 e a luglio 2024 è stato eletto Chair del Smsg dell’Esma.

Marco Allena dal 1° agosto è subentrato alla professoressa Anna Maria Fellegara, nominata prorettore vicario, alla guida di Economia e Giurisprudenza, sede di Piacenza. Sono entrati in carica

Il professor Allena è ordinario di Diritto tributario nella facoltà di Economia e Giurisprudenza, sede di Piacenza, Cremona e Brescia, dove tiene i corsi di Diritto tributario, Diritto tributario dell’Impresa, Politiche fiscali e sostenibilità. È presidente del Consiglio di corso di laurea magistrale in Giurisprudenza (Doppia laurea Diritto e Economia). È membro del Collegio Docenti della Scuola di Dottorato Agrisystem, del Comitato direttivo del Centro Studi Fiscali dell’Università Cattolica, del Comitato direttivo del Master in Fashion Law. Avvocato cassazionista, è membro di Consigli di amministrazione (tra i quali Cordusio Fiduciaria, Gruppo Unicredit) e di colleg i sindacali. È presidente della Fondazione Lombardia Film Commission

Il professor Santini è ordinario di Diritto dell’Unione europea, e tiene anche gli insegnamenti di Diritto delle politiche europee e di Diritto internazionale. È uno dei coordinatori del

corso di laurea in Scienze politiche e delle relazioni internaz i onali, referente della facoltà per la qualità della didattica, membro del Colleg io dei docenti della Scuola di Dottorato in Istituzioni e Politiche e del Comitato direttivo Centro studi Polidemos. È membro del Comitato scientifico della rivista Vita e Pensiero, del Consiglio di direzione della rivista Diritto comunitario e degli scambi internazionali, e del Comitato dei referees delle riviste Studi sull’integrazione europea e Papers di diritto europeo.

Il professor Pier Sandro Cocconcelli è membro del Consiglio di amministrazione e del comitato scientifico della Fondazione Pontificia Gravissimun Educationis del Dicastero per la Cultura e l’Educazione Cattolica della Santa Sede, dal 2003 a ogg i ha operato come esperto scientifico per la valutazione del rischio alimentare all’Autorità Europea per la Sicurezza degli Alimenti (Efsa). Nel 2020 è stato nominato Secretar y General della Strateg ic Alliance of Catholic Research Universities (Sacru), un network internazionale di otto università cattoliche. È inoltre presidente del Chei, il Centre for Higher Education Internationalisation, e direttore di Trofic, Transdisciplinar y Research on Food Issues Centre, il centro di ricerche transdisciplinari sulla filiera alimentare dell’Università Cattolica.

Università Cattolica del Sacro Cuore
Giovanni Petrella
Marco Allena
Andrea Santini
Pier Sandro Cocconcelli
Anna Maria Fellegara

È l’ora della responsabilità L’addio al rettore Anelli

L’improvvisa morte del Rettore Franco Anelli ha profondamente colpito la comunità universitaria. Fin dalla mattina del 24 magg io, quando è stata diffusa la notizia del trag ico avvenimento della sera precedente, si sono moltiplicate le manifestazioni spontanee di preghiera e di cordoglio, poi culminate nelle celebrazioni del 31 magg io nell’Au-

la Magna di largo Gemelli a Milano e nel Duomo di Piacenza.

A Piacenza Franco Anelli era nato il 26 g iugno 1963. Nel 1982 si era immatricolato nella facoltà di Giurisprudenza del nostro ateneo e presto era diventato uno dei più stretti collaboratori del professor Piero Schlesinger, al quale è sempre rimasto legato da un profondo sentimento

di g ratitudine. Parallelamente all’attività accademica, Anelli aveva intrapreso una brillante carriera professionale, maturando esperienze e competenze ampiamente valorizzate nelle sue pubblicazioni scientifiche. Dopo un periodo di insegnamento presso l’Università di Parma, Anelli era tornato in Università Cattolica come professore ordinario di Diritto privato e dall’anno accademico 2004-2005 aveva ricoperto il ruolo di prorettore. In forza di questo incarico, g ià nel 2011 aveva svolto in forma vicaria le funzioni del rettore Lorenzo Ornaghi, chiamato a far parte del Governo Monti. Eletto rettore nel 2013, Anelli aveva ottenuto per due volte la conferma del mandato, a dimostrazione della stima per la sua persona e dell’apprezzamento per il suo operato

Nel suo lungo impegno alla guida dell’ateneo, Anelli ha affrontato e superato sfide importanti, dall’istituzione della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS a partire dal 2015 fino all’avvio dei lavori di ristrutturazione della Caserma Garibaldi a Milano, destinata a costituire un g rande campus urbano insieme con la contigua sede monumentale dei chiostri bramanteschi. Non meno significativa è stata la gestione della crisi provocata dalla pandemia del Covid-19: con estrema lucidità, Anelli aveva favorito la rapida adozione di soluzioni che avevano consentito la prosecuzione dell’attività didattica a distanza, prog rammando nel contempo una serie di lung imiranti interventi tecnolog ici.

Nel clima tormentato del lockdown erano state programmate anche le celebrazioni del centenario dell’Ateneo (1921-2021), nel corso delle quali la missione e la storia

IL RICORDO DELL’ATENEO E DELLA CHIESA

Molteplici le espressioni di partecipazione al lutto che ha colpito l’Università Cattolica con la scomparsa del Rettore Franco Anelli. «Nonostante lo smarrimento, l’ateneo saprà affrontare, anche con l’aiuto di Dio e con la volontà di tutti, questi momenti di emergenza», ha detto il Segretario di Stato vaticano cardinale Pietro Parolin, sostando in preghiera davanti al feretro.

Un pensiero ripreso dall’arcivescovo di Milano monsignor Mario Delpini in aula magna, nel corso della preghiera di suffragio: «L’interruzione tragica della presenza del professor Anelli può generare un senso di inquietudine sul futuro. Chiediamo la grazia di passare all’assunzione di responsabilità perché ciascuno si metta di impegno per servire il bene della comunità universitaria, ciascuno offra il suo contributo di pensiero e di disponibilità, perché si scriva una storia che erediti tutto il bene e che si avvii su nuovi cammini, per nuovi climi e narrazioni persuasive».

Molte sentito il messaggio della studentessa della Facoltà di Giurisprudenza

dell’Università Cattolica del Sacro Cuore sono state rivisitate attraverso la testimonianza di grandi personalità internazionali quali Luciano Floridi, Jeffrey Sachs, Maryanne Wolf, il cardinal José Tolentino de Mendonça, Pierangelo Sequeri, Antonio Spadaro, Michael Sandel e il segretario di Stato vaticano, cardinal Pietro Parolin, in dialogo con Giuliano Amato. Di particolare rilievo la partecipazione della presidente della Commissione Europea, Ursula

Elisabetta Del Campo, che ha ricordato che «anche davanti a un fatto così drammatico non possiamo perdere quel naturale e vero grido alla vita, sempre ostinato e presente, che ci obbliga alla ricerca incessante di quel senso a cui il cuore umano anela». Il direttore generale dell’Ateneo Paolo Nusiner ha parlato di «un uomo capace di guardare avanti, di immaginare il futuro. Ma allo stesso tempo capace di ritornare al presente per dare concretezza a quei sogni, a quei progetti immaginati. Una straordinaria capacità di trasformare in azioni le visioni».

Il prorettore Pier Sandro Cocconcelli ha concluso il suo ricordo da amico dicendosi certo che «dallo smarrimento di queste ore trarremo la forza e il coraggio per continuare a scrivere insieme la storia della nostra grande famiglia»

Per il presidente della Conferenza episcopale italiana, cardinale Matteo Maria Zuppi «il Rettore Magnifico ha vissuto intensamente la vocazione dell’Università Cattolica, che coltiva la passione per l’uomo e la sua piena realizzazione, l’impegno

von der Leyen, all’inaugurazione dell’anno accademico 2021-2022

Sempre sotto il rettorato di Anelli è stato portato a compimento il processo di beatificazione della cofondatrice dell’Università Cattolica, Armida Barelli: alla solenne proclamazione avvenuta nel Duomo di Milano il 30 aprile 2022 aveva fatto seguito l’anno successivo il pellegrinaggio di ringraziamento presso la Basilica di San Pietro a Roma alla presenza di Papa Francesco

perché ogni persona possa diventare protagonista all’interno della società, sempre attenta al bene comune, che è sempre l’unica parte che la Chiesa sceglie e per la quale sarà sempre libera».

«Non possiamo nascondere il turbamento per una vita che si è spezzata in modo così drammatico, ma siamo consapevoli che ci sono soglie che non sono valicabili e di fronte alle quali dobbiamo assumere l’atteggiamento più consono e appropriato. Il silenzio e il rispetto innanzi tutto per una vicenda umana che ci ha posto di fronte a una situazione inaspettata e imponderabile». Così l’assistente ecclesiastico monsignor Claudio Giuliodori, nel corso dell’omelia nel Duomo di Piacenza, si è soffermato sul messaggio del Magnificat e ha ripreso l’immagine espressa dal cardinale José Tolentino de Mendonça, Prefetto del Dicastero vaticano per la Cultura e l’Educazione, nella visita compiuta alla camera ardente di Milano: «Non dobbiamo domandarci perché qualcuno se n’è andato quanto piuttosto che cosa è venuto a fare e che cosa ci lascia».

Internazionalizzazione, eccellenza e innovazione sono state le linee caratterizzanti del rettorato di Anelli, che nell’ultima prolusione da lui pronunciata, in apertura dell’anno accademico 2023-2024, così aveva sintetizzato la propria visione: «Le università non sono start up. La contendibilità non è un valore degli atenei. La loro perennità, lo è. Il loro saper cambiare restando fedeli a sé stesse, rendersi attuali grazie alla conoscenza e alla ricerca».

Università Cattolica del Sacro Cuore

Per l’equità di genere crescono nuove alleanze

L’equità di genere non è più un problema delle donne, ma della società nel suo insieme. Lo dimostrano le ricerche più recenti, da cui emerge che senza il lavoro femminile non c’è natalità, non c’è sostenibilità previdenziale, non c’è crescita per il Paese. Inoltre, servono più donne nelle posizioni di vertice, perché la diversità crea valore. Un’idea, questa, non ancora comunemente riconosciuta nel dibattito pubblico, anche se è ormai evidente che le donne in posizioni di leadership infl uenzano le scelte che le società compiono, favorendo una magg ior attenzione alla sostenibilità ambientale e al welfare, magg iori investimenti in innovazione tecnolog ica e una riduzione dell’evasione fiscale

Ecco perché è necessario un cambiamento culturale. L’Università Cattolica l’ha reso evidente con la task force sulle Pari opportunità, avviata l’anno scorso con l’intento di favorire una sinerg ia tra il Gender equality plan Team (costituitosi nel 2022) con la sua unità operativa, il tavolo del Piano Strateg ico d’Ateneo avviato nel 2023 e il nuovo Comitato Pari Opportunità eletto nel marzo 2023.

La convinzione che ispira la task force è che parità non significa neg are le differenze, ma valorizzarle. Come dimostrano le diverse iniziative intra prese in modo trasversale nelle diverse pieghe dell’ateneo e che ora hanno trovato una casa comune

La filosofia che ha indirizzato le scelte della task force sulle Pari opportunità,

coordinata dalla delegata del Rettore, professoressa Raffaella Iafrate, «si basa sul fatto che le Pari opportunità costituiscono la possibilità di esprimere e affermare l’uguale dignità di tutte le persone nel rispetto della loro unicità differenziante. Per questo sono coinvolte tutte le realtà che hanno a che fare con le differenze di tipo generazionale, etnico, relig ioso, socioeconomico, di abilità motorie e cognitive, con le loro intersezioni». Le prime azioni sono state quelle di mettere insieme chi g ià si occupava di queste tematiche e poi ascoltare tutta la comunità universitaria attraverso specifici focus team che hanno intercettato i diversi bisogni per poter poi attuare proposte concrete. Un secondo percorso di ascolto verr à avviato nei prossimi mesi.

Per facilitare la conciliazione famiglia-lavoro, sono state messe a punto delle Linee guida a sostegno alla maternità e alla genitorialità per le studentesse e gli studenti di tutte le sedi, durante la fase di g ravidanza e allattamento e fino al primo anno di vita del figlio o della figlia. Sono previste agevolazioni economiche supplementari, proroghe delle scadenze di pagamento delle rate, facilitazioni log istiche per accedere ai campus. A questi aiuti per chi diventa genitore si sono agg iunti dei percorsi di enrichment familiare, che sono stati molto apprezzati e che verranno proposti anche nelle altre sedi

Un’altra azione attuata dal Comitato pari opportunità e scritta da un team multidisciplinare è il Vademecum sul linguaggio inclusivo perché anche le parole possono portare al cambiamento di stereotipi e preg iudizi. Basate sull’ampia riflessione maturata su questi temi e sulle principali best practice in ambito nazionale e internazionale, le regole che vengono indicate vogliono fornire la premessa per una verifica e revisione delle consuetudini comunicative dell’ateneo, coerentemente con le indicazioni del Gender Equality Plan. Anche l’attiva-

zione della carriera alias è considerata uno strumento di inclusione, in linea con i principi di equità e di rispetto delle diversità. Si tratta di un profilo burocratico, alternativo e temporaneo, riservato agli studenti transgender. Un nome scelto viene quindi a sostituire il nome anag rafico, quello scritto nei documenti ufficiali e dato alla nascita in base al sesso biolog ico.

In ambito formativo, è attivo un corso sulla violenza di genere nella Facoltà di Psicolog ia che si vorrebbe estendere anche ad altre facoltà. Sul fronte della ricerca si stanno cercando investimenti sul tema delle diseguaglianze.

Dalla convinzione che insieme si possono ragg iungere magg iori risultati deriva la collaborazione con altri atenei, a cominciare dall’adesione al Centro interuniversitario “Culture di genere”, insieme alle altre cinque università milanesi. Il Centro si propone di dare impulso in modo permanente a studi, ricerche e azioni positive attinenti al tema delle culture di genere e di contribuire così alla crescita e alla diff usione del rispetto per la dignità e le competenze delle donne. Le delegate delle rispettive università si sono confrontate in un incontro che si è

Mamma e studentessa, missione possibile

F are la mamma e continuare a studiare all’università è possibile. E anche più bello. Lo dimostra Alessia, ventitré anni, salita in cattedra per la prima volta come testimone all’Open Day della sede di Brescia tenendo fra le braccia un neonato di pochi mesi, avuto quando era al secondo anno della triennale in Scienze linguistiche e letterature straniere. Nonostante le difficoltà di conciliare il ruolo di mamma con gli orari delle lezioni, Alessia ha raggiunto il traguardo di laurea triennale in corso e ora le mancano pochi esami per concludere il primo anno della magistrale, sempre in Scienze linguistiche.

«Allattando a richiesta lo portavo quasi sempre a lezione con me; da bebè è stato tutto più facile, ora che è un po’ più grandicello risulta più difficile da gestire e a volte mi accompagna una persona di fiducia. Sarebbe utile avere uno spazio o un’aula libera dove farlo giocare con una persona fidata o ancora meglio poter prenotare un’educatrice a ore per intrattenerlo. Un servizio che l’Università

potrebbe attivare avendo corsi che formano le future maestre. Ho saputo che ora è stato predisposto uno spazio dove

tenuto in largo Gemelli a metà settembre, dopo aver ascoltato l’intervento della psicologa australiana Michelle Ryan, che da anni studia i fattori che limitano il prog resso delle donne nei contesti organizzativi. Un messagg io chiaro è stato lanciato dall’altra parte del mondo ovvero «che nelle organizzazioni bisogna dare forza alla motivazione e all’ambizione delle donne». È stata formalizzata anche l’adesione al network Università in rete contro la violenza di genere (Unire) per il contrasto e la prevenzione della violenza contro le donne, e a Steamiamoci, iniziativa promossa da Assolombarda per favorire l’avvicinamento delle studentesse delle scuole di secondo g rado alle discipline Stem. La strada da compiere è molta, il soffitto di cristallo non è ancora infranto poiché le donne incontrano ancora troppa difficoltà a intraprendere la via della leadership. A volte anche per mancanza di consapevolezza e di convinzione. Per far leva sul ruolo dell’educazione l’Università Cattolica ha attivato diversi progetti come, per esempio, quello dedicato a donne e finanza, cui partecipano molte studentesse, che sono il segno che la strada è aperta.

allattare e cambiare i pannolini: lo trovo utile per le future mamme».

Alessia racconta con immensa gratitudine la meravigliosa disponibilità dei docenti che hanno sempre capito le sue difficoltà. «Abitando a 30 km dalla città, mi aiutavano con le date degli esami, il loro studio era sempre aperto per spiegazioni che mi ero persa ed è anche successo che mentre facevo i lunghi dettati tenessero in braccio il bambino».

Ringrazia in modo particolare anche don Mauro Cinquetti e suor Marta Arici del Centro Pastorale per l’ascolto e l’aiuto economico offerto, ma anche tutto il personale amministrativo della sede bresciana per averla aiutata e supportata a gestire questo doppio impegno. Riuscire a conciliare tutto da madre single non deve essere stato facile, ma la determinazione e la grande umanità incontrata in questo cammino hanno consentito ad Alessia di non rinunciare ai suoi sogni e di raccontare le filastrocche in inglese, tedesco e francese al suo bambino.

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AI, rivoluzione in atto al tempo del Sistema 0

L’interazione tra esseri umani e intelligenza artificiale sta dando forma a un nuovo sistema di pensiero, uno schema cognitivo esterno alla mente umana ma capace di potenziarne le abilità cognitive. Chiamato Sistema 0, si colloca accanto ai due modelli di pensiero umano che sono il Sistema 1, caratterizzato da pensiero intuitivo, ra pido e automatico, e il Sistema 2, un pensiero più analitico e riflessivo. Il Sistema 0 introduce un ulteriore livello di complessità, cambiando radicalmente il panorama cognitivo in cui operiamo e segnando un passo avanti epocale nell’evoluzione della nostra ca pacità di pensare e prendere decisioni. È la rivoluzione in atto raccontata sulla prestig iosa rivista Nature Human Behaviour da un g ruppo multidisciplinare di scienziati coordinato dal professor Giuse ppe Riva, direttore dello Humane Technology Lab dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e del Laboratorio di Tecnolog ia Applicata per la Neuro-Psicolog ia dell’Istituto Auxolog ico Italiano IRCCS. Questo studio, che rende evidenti le profonde ricadute che la diff usione pervasiva dell’IA può avere anche sul modo di pensare e di ag ire dell’essere umano, è solo una delle numerose attività che testimoniano la forte attenzione che l’Università Cattolica riser va all’Intelligenza Artificiale. Un tema cruciale per l’ateneo che g ià da alcuni anni è impegnato su diversi fronti scientifici, g razie al coinvolg imento di docenti e ricercatori appartenenti alle dodici Facoltà, per analizzare tutti i conseguenti effetti che il suo uso comporta in diversi

ambiti disciplinari: umanistico, sociale, psicolog ico, economico, sanitario, g iuridico, ag ro-alimentare.

Tuttavia , a essere chiamata in causa n on è solo la ricerca, ma anche la didattica: sul fronte dell’a pp rendimento u n utilizzo esteso dell’IA può g enerare rischi, che vanno conosciuti e pertanto g estiti, ma anche numerosi vanta gg i. Va in questa direzione il prog etto di Ateneo “Metaversit y ”, coordinato da Andrea Ga gg iol i , direttore del Cen -

tro studi e ricerche di Psicolog ia dell a comunicazione ( PsiCom ) e docente di Psicolog ia della comunicazione e delle esperienze mediate, realizzato in collaborazione con il L aboratorio dell’Ateneo Teachin g and Learnin g L ab ( TeleLab ) , diretto da Giovanni Marse g uerra , docente di Istituzioni di e conomia politica. L’obiettivo di Metaversit y è esplorare le frontiere della didattica di g itale, integ rando i mondi v irtuali con l’IA.

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Al cuore dell’iniziativa, tuttavia, non ci sono soltanto le innovazioni tecnolog iche, ma le persone: i docenti partecipano a workshop dove sperimentano direttamente le tecnolog ie stesse, mentre g li studenti sono coinvolti in studi per valutarne l’efficacia nell’apprendimento. Questa collaborazione tra docenti, studenti e ricercatori crea un modello di innovazione centrato sui bisogni formativi, guidato dall’esperienza diretta e dal feedback continuo. Fulcro del progetto sono i “MetaLabs”, esperienze di apprendimento immersivo personalizzabili, che permettono ai docenti di integ rare scenari virtuali nei loro prog rammi formativi, supportati da una nuova figura professionale: l’Immersive Learning Designer.

Nella s p erimentazione p ilota, che è a ttualmente in corso, il prog etto sta raccog liendo dati sui “MetaLabs”, che c onsentiranno d i valutare l’efficacia dell’apprendimento, il coinvol g imento deg li studenti e dei docenti, al fine di mi g liorare continuamente l’approccio e valutarne la sostenibilità e la re p licabilità. Insomma, es p erienze formative a ll’avan g uardia che si avvanta gg iano a nche delle più evolute tecnolog ie immersive , come ALeC , acronimo di Au g mented Learnin g Companion, un a ssistente virtuale basato su intelli g enza artificiale prog ettato per intera g ire c on lo studente, attraverso il lin g ua gg io naturale, e supportarne l’apprendimento, consentendo di approfondire e richie d ere chiarimenti su vari materiali didattici , che sono selezionati e verific ati dal docente stesso. Questo perché u no dei valori fondamentali del prog etto Metaversit y consiste nell’attenzione all’accessibilità e all’inclusività , per ridurre il divario di g itale e g arantire che le nuove soluzioni siano fruibili d a tutti.

Rispondono al medesimo obiettivo, quello cioè di ridurre il digital divide tr a studenti, altre due importanti iniziative didattiche elaborate dall’Università Cattolica, sempre tramite i laboratori dell’Ateneo Teaching and Learning Lab e Humane Technology Lab. La prima, è l’org anizzazione nel campus di Milano del corso “IA: I primi passi nel mondo

dell’Intelligenza artificiale”, pensato per le matricole e disegnato per guidare i g iovani che si aff acciano per la prima volta al mondo dell’università alla comprensione di una delle più dirompenti sfide della nostra epoca. Un’iniziativa talmente apprezzata che ha portato alla creazione di un nuovo corso dal titolo “Menti curiose: fondamenti di intelligenza artificiale per studenti multidisciplinari”, questa volta rivolto a tutti g li iscritti nei cinque campus dell’ateneo fruibile g razie a lezioni proposte in diretta streaming e strutturate per offrire una panoramica a pprofondita della nuova tecnolog ia, esplorandone le implicazioni sociali, etiche e g iuridiche al fine di stimolare una riflessione critica sull’impatto dell’IA nella società contemporanea.

Fornire com p etenze su un utilizzo app ro p riato di ChatGPT in ambito e conomico, in p articolare p er l’imp lementazione di modelli di business, a nalisi di dati, realizzazione di piani di comunicazione e strateg ie di marketin g efficaci, è tra le finalità prioritarie d ei d ue nuovi corsi d ella Facoltà di Economia “ChatGPT p er l’Analisi d ei d ati in ambito azien d ale” e “Masterin g ChatGPT for Business Applic ations”. Rivolti a g li studenti delle lauree triennali e ma g istrali, rientrano n ella p ro p osta didattica del cam p us di Milano p er l’anno accademico 20242025 e nascono sulla scia del g rande successo g ià riscontrato da entrambi i c orsi, avviati in fase sperimentale nel secon d o semestre d ell’anno acca d emic o 2023-2024 , attirando l’interesse di ben oltre 600 stu d enti d ella Facoltà d i Economia. «È importante conoscere il mondo dell’intelli g enza artificiale attraverso la pratica di uno strumento di straordinarie potenzialità per la g estion e delle informazioni che ci ven g ono messe a disposizione», afferma la presi d e Antonella Occhin o , spieg ando le motivazioni all’ori g ine della proposta didattica. «E imparare a farne buon uso a servizio d ella efficienza economica, senza dimenticare che la reg ia rimane quella della intelli g enza umana e c he l’obiettivo è q uello del contributo d i tutti al bene comune».

Benessere psicologico

Tutela e cura in ateneo

L a cura del benessere psicologico è un bisogno già compreso dal fondatore dell’Università Cattolica. Ai nostri giorni si è ulteriormente acuito, specialmente nelle fasce più giovani della popolazione dopo la pandemia. L’attenzione per la persona assume oggi le caratteristiche di un impegno condiviso da tutte le componenti della comunità universitaria, con la finalità di prendere in carico eventuali fragilità psicologiche e di offrire strumenti di sostegno volti a individuare le modalità migliori per superare i momenti di difficoltà. Al fine di raccogliere tutte le iniziative dedicate, sul sito www.unicatt.it è attiva la pagina “Tutela e cura del benessere psicologico in Università Cattolica”. A partire dai Servizi offerti: la consulenza psicologica per gli studenti promossa da EDUCatt, i servizi per l’inclusione per chi ha bisogni educativi speciali, i servizi, aperti anche alla città, di consulenza clinica per le persone, la coppia, la famiglia, l’apprendimento e l’educazione in età evolutiva, la psicoterapia, la valutazione dei requisiti psicologici per l’idoneità alla guida, la psicologia clinica e forense, la promozione di uno stile di vita sano attraverso la ristorazione. Nella pagina web si trovano anche le collaborazioni dell’ateneo con enti esterni come la campagna di disassuefazione da fumo promossa da Lilt o il progetto con il Centro di Monticello Brianza per gli studenti di Psicologia. È possibile, inoltre, consultare tutti i corsi di laurea triennale, magistrale e le Unità di ricerca che si occupano a vario titolo di benessere. Infine, alla sezione Progetti sono visibili “Prisma”, progetto interateneo a cui l’Università Cattolica ha aderito rivolgendosi agli studenti di tutte le sue Facoltà con l’obiettivo di promuovere e favorire la diffusione del benessere psicologico; e “Euthymia”, sempre rivolto agli studenti e guidato da psicologi e psichiatri del campus romano.

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PAGINA WEB E SERVIZI

Libri, a diventare lettori s’impara

La lettura di tutti i buoni libri è come una conversazione con tutti i valentuomini dei secoli passati che ne f urono gli autori», ha scritto Cartesio. Una tesi conf utata da Proust, che scrive invece che la lettura, nella sua essenza originale, è «il miracolo fecondo d’una comunicazione in seno alla solitudine».

Comunque la pensiate, leggere non è un atto naturale o scontato. La sua invenzione, forse la più geniale dell’essere umano, risale a 6.000 anni fa in Mesopotamia, come racconta la neuroscienziata Maryanne Wolf nel libro Proust e il calamaro. La lettura, sia dal punto di vista biologico che intellettuale, permette però alla specie umana di oltrepassare l’informazione e produrre innumerevoli e meravigliosi nuovi pensieri. Oggi, immersi nel digitale, ci scopriamo lettori più fragili. Adulti e giovani, dati alla mano, fanno più fatica a sprofondare nel libro di carta, a essere costanti nell’esercizio che muove il “muscolo” della lettura. Un tema che riguarda tutto il sapere e che è da tempo al centro dell’attenzione della casa editrice dell’Università Cattolica Vita e Pensiero. I lettori sono infatti i veri protagonisti del

mondo del libro e bisogna preservarne la profondità. Ogg i non si legge meno di un tempo, ma lo si fa con un’impazienza cognitiva che fa diminuire le capacità di assorbimento di concetti complessi. Nasce da qui la Scuola di lettura, un’iniziativa varata nel 2023 che si lega al progetto “I g iusti continuano a leggere”, un g ruppo di lettori mobili (circa 800 sono gli iscritti ad ogg i) il cui nome deriva da una celebre poesia di Borges, I giusti, appunto, che recita così:

Un uomo che coltiva il suo giardino, come voleva Voltaire. / Chi è contento che sulla terra esista la musica. / Chi scopre con piacere una etimologia. / Due impiegati che in un caffè del Sud giocano in silenzio agli scacchi. / Il ceramista che intuisce un colore e una forma. / Il tipografo che compone bene questa pagina che forse non gli piace. / Una donna e un uomo che leggono le terzine finali di un certo canto. / Chi accarezza un animale addormentato. / Chi giustifica o vuole giustificare un male che gli hanno fatto. / Chi è contento che sulla terra ci sia Stevenson. / Chi preferisce che abbiano ragione gli altri. / Tali persone, che si ignorano, stanno salvando il mondo.

Accanto a reading, g ruppi di lettura, incontri online, maratone, la Scuola nasce per condividere l’essenza stessa dell’espe-

rienza della lettura, che – come ha detto Aurelio Mottola nell’inaugurazione – «è una questione di affetti, un’esperienza che suscita intuizioni, aperture, empatie, risonanze, domande, immag inazioni, desideri: l’esperienza di una fonte zampillante. Perché la nostra interiorità si anima delle vite degli altri, dei loro pensieri, delle loro parole». Sono incontri in cui scrittrici e scrittori diventano maestri di lettura raccontando l’esperienza che quel determinato romanzo ha suscitato in loro, condividendola con i membri della scuola che si impegnano a leggere il romanzo di cui si parlerà. È un piccolo impegno: leggere da soli per poi ascoltare e condividere. Nel 2023 hanno partecipato, tra gli altri, Alessandro D’Avenia, Paolo Alliata, Ilaria Gaspari, Alberto Manguel, Nicola Lag ioia. Nel 2024 la scuola ha aperto con Gioele Dix: «Centuria di Manganelli è fatto da cento piccoli libri dentro un unico volume; questi piccoli “romanzi” mi hanno colpito, perché mi hanno insegnato che la Storia con la S maiuscola la capisci anche da piccoli dettagli, che tutti insieme formano una g rande storia. Manganelli è poi un f unambolo della parola, con una ricchezza di aggettivi che ci aiutano a trovare quelle sf umature del nostro sentire che spesso non è facile tradurre».

Giorgio Fontana, protagonista del secondo incontro ha detto: «Kafka ha per me, paradossalmente, un valore fiabesco. Anche se i mondi da lui immag inati – come quello del Processo – sono spaventosi, più mi avvicino alla sua scrittura e alla sua anima più ne ho ricavato entusiasmo e voglia di scrostargli quell’aggettivo “kafkiano” dall’interpretazione comune di chi forse non l’ha letto fino in fondo». Leggere tra le righe, leggere il dettaglio, andare oltre.

A Bookcity Milano, il g rande festival diff uso nella città che vede ogni anno l’Università Cattolica presente con un prog ramma articolato, Silvano Petrosino – docente di Antropolog ia relig iosa – ha presentato il suo Letture. La verità nella finzione, sottolineando ancora una volta quanto questa capacità di lasciarsi inter-

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rogare dalla g rande letteratura sia fondamentale per capirne un po’ di più dell’umano, delle sue paure e contraddizioni.

“La letteratura non mente, mai. Anzi nella finzione ci invita alla verità, anche la più terribile”. Josep Maria Esquirol ha scritto che «leggere bene è preludio del costruire mondo» (La scuola dell’anima) e a Bookcity ha agg iunto: «Leggere è un momento speciale in cui non si evade dalla realtà, ma ci si immerge nelle cose più profonde della vita».

Queste occasioni danno frutto? Ci ha scritto una studentessa che ha partecipato alla chiusura della scorsa edizione, la lezione con Mar yanne Wolf e Joël Dicker: “Un’ora fa è finito l’evento più ispiratore a cui ho partecipato nella mia vita. Non capita tutti i g iorni di lasciarsi trasportare dalle parole di una brillante neuroscienziata e un g randissimo scrittore. Ancora più rara e preziosa è l’occasione di interag ire con loro. Le loro parole hanno lasciato un segno in quell’aula e in tutti i presenti, perché erano parole

che venivano dalla passione che provano per il loro lavoro. Conserverò un ricordo bellissimo dell’evento di stasera perché ha cambiato un pezzettino di me. Grazie davvero (anche se le parole non bastano)

Festival Soul, la kermesse della spiritualità

Cinque giorni, 48 eventi, 21 sedi e oltre 10mila partecipanti. Sono i numeri della prima edizione del Soul Festival, la rassegna dedicata alla spiritualità promossa dall’Università Cattolica del Sacro Cuore e dalla Diocesi di Milano dal 13 al 17 marzo. La manifestazione ha avuto come tema centrale “la meraviglia, vigilia di ogni cosa” a cui sono stati dedicati incontri, spettacoli, laboratori e momenti di meditazione. Ad aprire l’evento, in un’Aula Magna gremita, Alessandro Baricco: «Quando noi accediamo alla meraviglia ci troviamo davanti a una fenditura del nostro mondo e vediamo qualcosa che non siamo o non siamo

ancora» ha detto nella sua lecture. È stata l’Ultima cena realizzata da Leonardo nel Refettorio di Santa Maria delle Grazie a stimolare la riflessione sull’umano sconcerto. Soffermandosi sulla composizione dell’opera nella sagrestia del Santuario domenicano, lo storico dell’arte Pietro Marani e la scrittrice Melania Mazzucco hanno guidato il pubblico alla scoperta del capolavoro vinciano.

Un altro tema che sta suscitando oltre che meraviglia anche più di un interrogativo è l’intelligenza artificiale. «La tecnologia dev’essere un motore di speranza per tutta l’umanità» ha

a tutti quelli che hanno dato l’anima per organizzare questo evento. Non vedo l’ora di rivivere ancora, nella mia università, queste emozioni”. Nel 2025 la Scuola continua.

spiegato nel corso dell’incontro ospitato dalla Fondazione Corriere della Sera, don Luca Peyron, docente di Teologia del nostro ateneo. Correlatore del dibattito, moderato dal giornalista Massimo Sideri, il professor Giuseppe Riva, direttore di HTLab. La tecnologia è stato un tema ricorrente anche dell’incontro ospitato dalla Fondazione Feltrinelli in cui i docenti dell’Università Cattolica Fausto Colombo e Massimo Scaglioni hanno dialogato con Lodo Guenzi e Cristina Battocletti sul tema dei media.

Gabrio Forti, direttore dell’Alta Scuola sulla Giustizia penale “Federico Stella” ha introdotto l’evento in cui Agnese Moro, figlia del politico ucciso dalle Brigate Rosse nel 1978, e l’ex terrorista Grazia Grena hanno raccontato la loro esperienza all’interno di un percorso di giustizia riparativa in cui sono intervenuti i mediatori: il criminologo Adolfo Ceretti e la professoressa Claudia Mazzucato, docente di Diritto penale dell’ateneo.

«Sono stati giorni di meraviglia per tutte e tutti – recita il messaggio di saluto che campeggia sul sito del Festival, visitato da oltre 10mila utenti in tre settimane – grazie a chi è stato con noi: ospiti, pubblico, partner, perché Soul siamo tutti noi insieme».

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In crescita studenti, network e nuovi accordi

La Cattolica guarda al mondo

Un ateneo che guarda al mondo. È l’Università Cattolica del Sacro Cuore che negli ultimi anni sta consolidando sempre più la sua apertura internazionale, anche grazie al potenziamento di accordi e partnership con prestig iose istituzioni accademiche sparse in ogni angolo del mondo. I numeri lo confermano: sono 750 le università partner, presenti in 82 differenti Paesi, con cui la Cattolica collabora attivamente. In particolare, tra queste ben 36 rientrano tra le prime 100 università del mondo secondo la classifica del QS University Ranking 2025, come Stanford University (6), Harvard University (4) University of Pennsylvania (11) Yale University (23) University College London United Kingdom (9), National University of Singapore (8), The Australian National University (30), Sorbonne Université (63), per citarne alcune fra le più rinomate. Senza dimenticare le collaborazioni con la rete di università cattoliche – più di 240 membri in tutto il mondo – su cui l’ateneo può contare, facendo parte della Federazione Internazionale delle Università Cattoliche Fiuc, che contribuì a fondare nel 1924 insieme all’Università Cattolica di Nijmegen (Netherlands). Inoltre, per il triennio 202324/2025-26 l’Università Cattolica sarà sede del Segretariato della Strateg ic Alliance of Catholic Research Universities (Sacru), un network internazionale di otto università cattoliche in quattro continenti. Tutte alleanze fondamentali per favorire gli scambi tra docenti e studenti ma anche per aumentare i titoli di doppia laurea: a ogg i l’Università Cattolica ha all’attivo 53 percorsi tra double degree e articulations

La crescente internazionalizzazione è confermata sia dall’aumento di studenti internazionali iscritti ai corsi di laurea triennale, mag istrale e a ciclo unico di uno dei cinque campus dell’ateneo sia dall’ampia mobilità studentesca sia in entrata (inbound) sia in uscita (otubound). Nello specifico, nell’anno accademico 2022-2023 gli studenti internazionali iscritti a corsi di laurea e master

sono stati più di 3.300, facendo registrare una crescita negli ultimi sei anni pari al 22%; oltre 2.300 gli inbound students, con Stati Uniti, Messico, Spagna, Francia, Cina, Germania, Australia, Olanda, Portogallo, Federazione Russa nella Top Ten dei Paesi di maggior provenienza; circa 2.700 gli studenti dell’Ateneo che hanno scelto programmi di studio e lavoro all’estero, con un incremento del 34% negli ultimi 9 anni. Tra i programmi più scelti: semestre all’estero 38%; summer programme (10%); stage all’estero (22%); double degree (6%); volontariato (4%). Trend positivi che l’anno accademico 2024-25 sembra riproporre. Basta guardare i dati delle immatricolazioni che fanno registrare un incremento del numero di studenti internazionali pari a circa il 13%.

Un’apertura al mondo premiata dalle classifiche internazionali. Nella seconda edi-

zione del QS Europe University Rank ing 2025, incentrata su 684 istituzioni europee di 43 Paesi, di cui 51 italiane, l’Università Cattolica è infatti la prima tra gli atenei italiani per la mobilità internazionale in uscita dei suoi studenti (Outbound Exchange Students) ed è terza per attrattività dall’estero di giovani che scelgono l’ateneo per programmi di studio in entrata (Inbound Exchange Students). Sempre secondo la classifica elaborata dagli analisti di Quacquarelli Symonds, la Cattolica raggiunge il 140° posto tra le università in Europa, guadagnando in un anno ben 18 posizioni, entrando così nella top 150 europea. Nel rank ing europeo di QS l’indicatore in cui l’Università Cattolica fa registrare la crescita maggiore riguarda le pubblicazioni scientifiche per docente (Papers per Faculty): l’ateneo avanza di 43 posizioni, collocandosi al 139esimo posto

Business and finance parla straniero

di Antonella Olivari

Una classe internazionale, con metà studenti provenienti da 17 Paesi diversi. È il biglietto da visita del nuovo corso di laurea triennale in Business and finance, erogato in lingua inglese dalle facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative e di Economia e Giurisprudenza, che ha preso avvio nel campus di Mompiano della sede di Brescia Ivan arriva dalla Federazione russa, Melisa dalla Turchia, May dal Marocco e y Natalija dal Montenegro, altri quattro giovani dalla Bulgaria, e poi Croazia, Serbia, Romania, Azerbaigian, Germania, Brasile, Cina, India e Pak istan. Giada viene dall’Honduras a accompagnata dal papà, emigrato da Parma più di venticinque anni fa per lavoro e ora fiero di lasciare la figlia a Brescia per studiare finanza

Secondo il preside di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative Giovanni Petrella «l’avvio di questo nuovo corso di laurea a con il 50% di studenti internazionali è un vero successo». Soprattutto perché «hanno capito il valore dell’interdisciplinarità fra materie bancarie e finanziarie con quelle economico-giuridiche». Il gradimento del corso, fa notare il preside di Economia e Giurisprudenza Marco Allena, «è il riconoscimento a una delle città più ricche e produttive d’Italia, con un export fra i più alti d’Europa». Una cit-

tà che ai nuovi studenti è apparsa anche bella, pulita, accogliente e a misura d’uomo. La spinta che li ha portati a studiare a Brescia è dovuta alla proposta di un corso innovativo, interdisciplinare e in lingua inglese, che unisce le competenze di due facoltà dell’ateneo per formare professionisti altamente qualificati da spendere sia in ambito bancario e finanziario sia nel mondo delle imprese

Il triennio, articolato secondo gli standard internazionali, è strutturato at-

traverso lezioni in aula con interazioni degli studenti, testimonianze di esperti del settore, seminari, lavori applicativi individuali e di g ruppo, analisi di dati e casi di studio. Di particolare rilievo sarà l’attivazione di un prog ramma dual degree con un prestigioso ateneo estero, al fine di consentire il conseguimento di due titoli di studio nel corso del triennio. Non mancheranno esperienze in azienda, g razie al Progetto talenti e allo Stage day

Medicina a Bolzano, la laurea è trilingue

Sono 60 gli studenti del corso di laurea in Medicine and Surgery, attivato dalla Facoltà di Medicina e chirurgia nel Polo universitario delle Professioni Sanitarie “Claudiana” della città di Bolzano. «Quella che insieme avviamo oggi, 30 settembre, è davvero una sfida innovativa» ha detto il preside Antonio Gasbarrini, accogliendo le matricole nel Welcome day. «La Facoltà di Medicina e chirurgia, con oltre 50 corsi di laurea, ha ora quattro corsi di Medicina e chirurgia, presenti in otto città diverse. Quello di Bolzano non è un corso “normale”: è il primo in Italia a essere non solo in lingua inglese, accanto a quella italiana, ma anche in lingua tedesca, per permettere agli studenti di inserirsi nel sistema salute del territorio, una rete sanitaria straordinaria vera-

mente in collegamento con i medici di Medicina generale. Noi abbiamo l’onore di essere vicino a chi soffre: ecco il valore aggiunto che l’Università Cattolica può apportare: curare le persone insieme alla loro malattia».

Secondo il professor Maurizio Sanguinetti, coordinatore del nuovo corso di laurea, «l’idea di collaborare con le realtà di ricerca di questo territorio è volta allo sviluppo di importanti sinergie operative, oltre alla dimensione didattica, per fare, insieme agli studenti, un percorso innovativo. La realtà trilingue di questo corso di laurea, un unicum in Italia, formerà giovani medici che hanno davanti una prospettiva promettente per loro e per tutta la realtà sociosanitaria dell’Alto Adige». [Federica Mancinelli ]

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Cent’anni di Giurisprudenza

Era il 2 ottobre 1924 quando f u istituita la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Da allora è trascorso un secolo nel corso del quale dialogo, confronto e capacità di rispondere alle sfide del tempo sono state le cifre distintive degli studi in ambito giuridico. Un compleanno importante che l’ateneo ha voluto celebrare giovedì 24 ottobre, chiamando a raccolta professori emeriti, ex studenti e giovani laureati. In un clima familiare, tipico di una «universitas» di «magistrorum et discipulorum», i protagonisti della giornata che si sono susseguiti sul palco dell’aula Magna hanno condiviso ricordi, aneddoti, esperienze. Ma hanno anche lasciato ampio spazio per riflettere sul f uturo del diritto. Una ricorrenza, quindi, per «rimarcare l’identità di questa Facoltà», ha detto il Rettore dell’Università Cattolica Elena Beccalli, rivolgendosi alla platea presente ai festeggiamenti. «Un’autorevolezza che la storia ha confermato a più riprese, ben rispondendo all’auspicio di padre Gemelli che aveva avvertito la necessità di istituire, tra le prime, una Facoltà capace sia di assicurare una formazione tecnica di prim’ordine con cui istruire e formare le f uture classi dirigenti sia di fornire un apporto di ricerca per rispon-

dere ai bisogni e alle sfide della società del tempo». Emblema del contributo che Giurisprudenza ha dato al Paese, creando una «f ucina di giuristi preparati» secondo il progetto di padre Gemelli, è il volume “Cent’anni di dialogo”, pubblicato da Vita e Pensiero, con i contributi di docenti ordinari ed emeriti che ripercorrono momenti salienti della vita della Facoltà.

«Abbiamo voluto lasciare qualcosa di tangibile per valorizzare la tradizione e insieme proporre una guida per l’avvenire», ha osservato il preside di Giurisprudenza Stefano Solimano Le testimonianze dei docenti emeriti Mario Romano, Tiziano

La Facoltà di Psicologia compie venticinque anni

V enticinque anni non sono tanti, ma tante cose sono cambiate dalla nascita della nostra Facoltà a oggi». Con queste parole il preside Alessandro Antonietti ha introdotto l’evento del 5 novembre, che ha celebrato i primi cinque lustri della Facoltà di Psicologia.

Nata nel 1999, ha, però, una storia centenaria, che ha raccolto l’eredità degli studi di padre Gemelli e del Laboratorio di Psicologia coevo alla

nascita dell’ateneo. Nei decenni sono seguite le attivazioni dell’Istituto di Psicologia, della scuo la di specializzazione, del dipartimento di Psicologia, dell’Alta Scuola in Psicologia “Agostino Gemelli”, dei centri di ricerca, del Centro di Ateneo Studi e ricerche sulla famiglia, del dottorato di ricerca, e i corsi di laurea triennali e magistrali, di cui due in lingua inglese.

Le radici profonde hanno portato a

Treu e Carlo Castronovo, e dei giovani laureati Federica Tagliabue, Carlo Scotto di Clemente, Paola Dassisti, vincitori del Premio Gemelli delle ultime tre edizioni, hanno consentito di aprire i cassetti della memoria, confermando ancora una volta che, come ha fatto notare il preside Solimano, «durante questo secolo “non breve” la Facoltà ha svolto il proprio compito alimentandosi della vitalità di Milano e al contempo mettendo in rapporto e in circolo le suggestioni di una popolazione studentesca proveniente da tutte le parti d’Italia, formando generazioni di g iuristi che hanno ricoperto importanti posizioni a livello professionale e istituzionale».

sviluppare i temi portanti della Facoltà: lavoro, famiglia, clinica, socialità, rapporto uomo-tecnologia. Sempre mettendo al centro la persona in una sorta di «visione olistica che fin dalle origini ha caratterizzato l’approccio dei fondatori», come ha sottolineato il Rettore dell’Università Cattolica Elena Beccalli alla presenza del professor Antonietti, degli ex presidi Eugenia Scabini e Claudio Bosio , degli alumni e degli studenti. [e.g.]

Con il Bilancio di missione 2023 il valore creato dall’ateneo in un anno

l primo elemento distintivo di un’Università è essere sintesi di ricerca scientifica ed educazione. Ma un ateneo è contraddistinto anche dalla capacità di creare una virtuosa relazione con il contesto sociale. Le Università, non a caso, si qualificano in relazione a un luogo, perché appartengono a una comunità, ne promuovono i valori, ne formano la classe dirigente. In questo senso la reputazione consiste nella riconosciuta ca pacità di creare valore pubblico.

Il Bilancio di Missione 2023, oltre a offrire uno sguardo d’insieme dell’attività dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, illustra il modo in cui la comunità universitaria risponde alle sue tre fondamentali missioni – formazione, ricerca, disseminazione della conoscenza – esplicitando il valore generato dall’ateneo. Un valore che emerge anche dalla soddisf azione che studenti e laureati esprimono nel processo di autovalutazione promosso dall’Università, dalla crescente internazionalizza-

zione e dall’incremento nell’attività di ricerca, attestata dalla partecipazione a prestig iosi bandi e progetti di ricerca e dal deciso miglioramento della posizione dell’ateneo in importanti rank ing internazionali

Un forte accento è posto sulla sostenibilità, come oggetto di insegnamento e come valore cui si ispirano le scelte gestionali dell’ateneo. Ma tra i numeri che esprimono i punti di forza della Cattolica devono essere citati il 92% dei laureandi che è complessivamente soddisf atto del corso di laurea appena concluso, il 90% di laureati mag istrali che è occupato a un anno dalla laurea, le 35mila aziende ed enti che sono reg istrati sul portale dedicato agli annunci di stage e lavoro, i 39,9 milioni di euro investiti nel 2023 per g arantire il diritto allo studio. L’Università, inoltre, è in prima linea nello studio delle relazioni che intercorrono tra l’Intelligenza Artificiale e le diverse dimensioni dell’esperienza umana.

In questo modo il Bilancio di Missione 2023, consultabile cliccando il link ateneo\Università Cattolica sul sito

Gabrio Forti e Roberto Zoboli accademici dei Lincei

Due docenti della Cattolica, i professori Gabrio Forti e Roberto Zoboli, sono entrati a far parte dell’Accademia dei Lincei. Sono stati eletti, infatti, soci corrispondenti della più antica accademia scientifica del mondo, la massima istituzione culturale italiana, che gode dell’Alto Patronato permanente del Presidente della Repubblica. Come si legge nel suo Statuto, l’Accademia ha lo scopo di promuovere, coordinare, integrare e diffondere le conoscenze scientifiche nelle loro più elevate espressioni nel quadro dell’unità e universalità della cultura.

Il professor Forti può fregiarsi del distin-

tivo di socio corrispondente per la Categoria VI (Scienze Giuridiche), mentre il professor Zoboli è socio corrispondente nella sezione Scienze Sociali e Politiche della Classe di Scienze Morali Storiche e Filologiche. Il distintivo di socio corrispondente è stato consegnato ai professori in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico 20242025 a palazzo Corsini a Roma.

Gabrio Forti è professore emerito di Diritto penale, direttore dell’Alta Scuola “Federico Stella” sulla Giustizia Penale e docente di Criminologia nell’Università Cattolica del

BILANCIO di MISSIONE

unicatt.it, offre agli interlocutori istituzionali dell’Università una visione sintetica, ma completa e agg iornata, del valore creato da un’istituzione a perta all’innovazione e desiderosa di contribuire al «prog resso materiale e spirituale della società», come recita la Costituzione.

Sacro Cuore, dove è stato, dal 2010 al 2018, preside della Facoltà di Giurisprudenza.

Roberto Zoboli è professore ordinario di Politica Economica nella Facoltà di Scienze politiche e sociali. È direttore dell’Alta Scuola per l’Ambiente (Asa) e co-fondatore di SEEDS – Sustainability, Environmental Economics and Dynamics Studies, centro di ricerca interuniversitario creato nel 2013 a cui partecipano attualmente dodici università italiane.

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Gabrio Forti
Roberto Zoboli

Il cammino sinodale in Cattolica, un esperimento di Chiesa in uscita

Il cammino sinodale ha risvegliato il desiderio di domandarci chi siamo e di dare un senso all’idea originaria dell’Università Cattolica, che deve passare di generazione in generazione ed essere mantenuta viva nel suo valore». L’assistente pastorale dell’ateneo padre Enzo Viscardi sintetizza così il significato del cam- i mino sinodale compiuto fino alla fine del 2024 dalla comunità universitaria. Nelle tre fasi – narrativa, da ottobre 2021 a marzo 2022; sapienziale, fino a marzo 2024; e profetica, fino a maggio 2025 – insieme con la Chiesa Italiana, l’Università si è interrogata sul cammino da intraprendere «Nel primo anno di lavoro è emersa l’idea di una “Chiesa in uscita”, chiamata al dialogo con il mondo senza perdere la propria identità e la matrice evangelica» ha spiegato padre Viscardi. «Forte è stato il richiamo al bisogno di fraternità, a spazi di dialogo per sottrarre le persone all’isolamento, con un rinnovato senso di appartenenza all’istituzione e di condivisione di esperienze e idee per il futuro. L’Università è un luogo idoneo a elaborare e sperimentare nuovi stili sostenuti da un forte impegno culturale, che affondi nella transdisciplinarità. Infine, è importante la missione verso l’esterno, tenendo sempre al centro la vita di fede» Per l’approfondimento della fase sapienziale i temi scelti sono stati la missione secondo lo stile di prossimità, il linguaggio e la comunicazione, la formazione alla fede e alla vita, la sinodalità e la corresponsabilità, il cambiamento delle strutture, la fraternità teologica. A questi si sono unite le proposte di alcune buone prassi per l’Università Cattolica. «Innanzitutto abbiamo compreso che la fede non è solo trasmissione di idee, ma vita vissuta. Quindi l’università dovrebbe prevedere spazi, tempi e strutture per condividere esperienze di fede, come gli Esercizi spirituali annuali per tutti e corsi di approfondimento biblico»

La riflessione si è poi concentrata sull’identità dell’ateneo: «Quando entriamo in

Cattolica, entriamo in una “storia” e in un “progetto”» continua padre Enzo. «L’Università è per l’annuncio e la testimonianza al mondo, quindi, deve favorire un approccio interdisciplinare della teolog ia, il confronto con non credenti e diversamente credenti». Se il Centro pastorale nei lavori di gruppo è stato percepito come un luogo di accoglienza e cura, è emersa anche la proposta di rivisitare i corsi di Teolog ia per coinvolgere magg iormente gli studenti mostrando il valore di questo sapere nella loro vita

«La sinodalità si esprime anche attraverso la vita di ogni g iorno nello stile della sequela di Gesù e curando le relazioni interpersonali e istituzionali dell’Ateneo, con un’attenzione particolare al ruolo femminile da valorizzare di più» ha agg iunto padre Enzo. «Il cammino sinodale ha mostrato la necessità di passi ulteriori per diventare più visibili, perché la Chiesa in uscita è una Chiesa missionaria con lo stile della prossimità»

Il messagg io vale per tutti. Per il personale tecnico amministrativo, perché mantenga il proprio stile di accoglienza. Per i docenti, perché ricordino che alla base di ogni insegnamento c’è l’antropolog ia cristiana e che trasmetterla è una grande sfida che passa attraverso l’incontro tra le generazioni. Per gli studenti, perché siano consapevoli di essere chiamati a studiare per diventare professionisti evitando il professionalismo. La prima Assemblea sinodale di novembre 2024, con 1.200 partecipanti per finalizzare l’Instrumentum laboris, ha evidenziato due aspetti fondamentali. Il primo riguarda l’espressione del pensiero e della ricerca all’interno del mondo cattolico e la necessità che l’Università Cattolica sia presente in modo scientifico e autorevole nel dibattito culturale. Il secondo rilievo riguarda la sfida che sinodalità e corresponsabilità diventino caratteristiche fondamentali nel vivere la missione “dell’ateneo dei Cattolici in Italia”

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Un’università generatrice di speranza

Una tappa nel cammino universitario, un itinerario creativo alla riscoperta dell’essere comunità, l’importanza delle relazioni e dell’educazione come cura e formazione delle persone che nel prossimo f uturo compiranno scelte e si assumeranno responsabilità, nella costante ispirazione della “Spes non confundit”, la Bolla di indizione del Giubileo ordinario dell’Anno 2025: tutto questo è stato il Seminario di studio, a Roma dal 9 al 12 settembre, che ha avuto la speranza come bussola di percorsi, bilanci, idee e orizzonti, in due sedi, l’Ospedale Isola Tiberina-Gemelli Isola e il campus di Roma dell’Università Cattolica.

In sintonia con la missione dell’ateneo, docenti di teologia e assistenti pastorali hanno riflettuto dal punto di vista sociale, culturale e teologico, sull’importanza di saper discernere i segni dei tempi per farli diventare segni di speranza, seguendo l’esortazione contenuta nella Bolla papale (n. 7). E lo hanno fatto anche attraverso incontri comuni di approfondimento culturale e scientifico con i docenti dell’ateneo, accanto a incontri didattici e di programmazione e riunioni dei gruppi di lavoro, tenendo sempre presente il contesto del Cammino sinodale, vivo in Università Cattolica fin dal 2021

Alle quattro giornate di studio, riflessione e preghiera hanno partecipato i vertici accademici e amministrativi dell’ateneo –dalla giornata inaugurale aperta dal Rettore Elena Beccalli e dal direttore generale i Paolo Nusiner – i presidi delle Facoltà, di- r

Le prossime tappe del Sinodo

L e Chiese locali sono invitate a raccogliere osservazioni sull’ Instrumentum laboris e a inviarle entro la fine di febbraio 2025 al Cammino sinodale che le integr erà nel documento da sottoporre al Consiglio episcopale permanente e poi alla seconda Assemblea sinodale dal 31 marzo al 4 aprile. Le proposte concrete saranno presentate al Consiglio episcopale

rigenti, studenti e personale, fino alla conclusione, nella sede di Roma, con il dialogo fra il Rettore e il Presidente della Cei cardinale Matteo Zuppi È in questa occasione che la professoressa Beccalli ha presentato i il nuovo Progetto dell’ateneo ispirato alla speranza: «Proprio a partire dai semi gettati in questo seminario dei docenti di teolog ia e degli assistenti pastorali abbiamo deciso come Senato accademico di dare vita a un percorso in Università Cattolica per declinare il tema della speranza secondo le specificità disciplinari delle dodici Facoltà, così da pensare alla speranza in medicina, in economia, nel diritto, nell’educazione, nelle scienze politiche, nella psicolog ia, nelle scienze agrarie, in tutti i

saperi coltivati nel nostro ateneo con l’idea di realizzare un pieno coinvolg imento dei g iovani perché questa iniziativa vuole anche renderli protagonisti del percorso, responsabilizzandoli e facendo accendere in loro quella passione che poi consente di guardare al futuro con speranza» Lo ha ribadito monsignor Claudio Giuliodori a conclusione delle g iornate di studio. «La speranza è memoria viva del f uturo, e il f uturo non è incertezza, ma attesa di un compimento g ià in divenire: è questa la chiamata a partecipare all’evento g iubilare per andare ancor di più in profondità nei dinamismi sia della comunità sociale sia della comunità accademica».

permanente e all’80esima Assemblea generale della Cei dal 26 al 29 maggio. Questi ultimi daranno forma alle Propositiones che costituiranno il nucleo del Liber Synodalis , da riconsegnare poi alle chiese locali. Nella presidenza del Comitato nazionale del cammino sinodale sono presenti come membri dell’Università Cattolica monsignor Claudio Giuliodori ,

Pierpaolo Triani , Nando Pagnoncelli e don Giuliano Zanchi ; nel Comitato nazionale sono inseriti Ivana Pais e Giovanni Marseguerra come rappresentanti dell’Ateneo, Livia Cadei , Alessandro Zaccuri e Simona Beretta come esperti, don Antonio Bomenuto , don Mauro Cinquetti e padre Enzo Viscardi in qualità di delegati dell’Università Cattolica. [e.g.]

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Il primo parco agrivoltaico universitario

Ottomila metri quadrati, 774 pannelli bifacciali e una potenza di picco pari a 500kWp. Produrrà energia che verrà autoconsumata dall’Università Cattolica nella misura dell’80-85%, coprendo il 60% del fabbisogno energetico annuo; l’altro 20% confluirà nella Comunità energetica avviata pochi mesi fa. Sono i numeri del primo parco agrivoltaico universitario e di ricerca in Italia, che nasce nel campus di Piacenza sotto la supervisione scientifica di Stefano Amaducci, docente di Agronomia della Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali e uno dei massimi esperti europei in materia. «Ogni pannello ha una potenza di 650 Watt ed è bifacciale, per produrre energia elettrica sia con la faccia rivolta verso il sole sia con quella che riceve le radiazioni riflesse dal terreno e dalle colture» afferma. «Inoltre, la distanza e l’altezza dei pannelli, posti a

cinque metri da terra, permettono l’accesso alla magg ior parte dei mezzi meccanici che si usano in agricoltura».

Permetteranno anche di fare ricerca?

Da 10 anni a questa parte abbiamo sviluppato studi sull’energ ia rinnovabile da agrivoltaico, formulando ipotesi basate sulla teoria, utilizzando piattaforme informatiche per stimare la produzione energetica dei vari sistemi disponibili e simulare la risposta produttiva delle principali colture da pieno campo sottoposte all’ombregg iamento dei pannelli fotovoltaici. Adesso sperimenteremo finalmente in campo, sotto i pannelli, colture commerciali come il mais, il frumento, il pomodoro e lo spinacio

Sono già realtà un progetto europeo (Value4farm) e uno regionale, Agrivolt-ER. Questo è un impianto avanzato e molto flessibile, che consente di gestire al meglio la radiazione solare in funzione della produzione energetica e delle colture. La

struttura sulla quale sono montati i pannelli si muove su due assi, permettendo così un inseguimento totale del sole, per massimizzare la conversione energetica, o consentendo di controllare il movimento dei pannelli per gestire l’ombregg iamento a beneficio delle colture sottostanti. Verranno, quindi, sviluppati protocolli di gestione dei pannelli per favorire la produzione energetica piuttosto che quella delle colture in funzione di obiettivi economici, ambientali e sociali.

E oltre alla ricerca?

«Grazie a questo impianto contribuiremo a realizzare la strateg ia di decarbonizzazione e, quindi, di sostenibilità del campus. Senza dimenticare la formazione: il parco darà un supporto strateg ico alle attività didattiche. Gli studenti potranno partecipare alle prove sperimentali, fare esperienza di pieno campo di quello che studiano sui libri e che insegniamo in aula. Quindi prima e seconda missione, ma anche terza missione, grazie alla condivisione del surplus di energ ia con la Comunità energetica, la prima Cer italiana che fa capo a un ateneo».

Che cosa si può rispondere alle critiche sull’impatto visivo dell’impianto?

L’impatto paesaggistico è uno dei principali fattori critici di accettabilità sociale, si tratti di pannelli solari o pale eoliche; per questo sono state nel tempo emanate linee guida, regole e normative, a livello nazionale, ma soprattutto a livello regionale. Con riferimento specifico al nostro parco, l’area su cui è stato installato, racchiusa tra la ferrovia, un cavalcavia e una zona industriale, è sicuramente di basso valore paesaggistico e ritengo che il parco agrivoltaico universitario abbia in realtà un impatto positivo, anche considerando che abbiamo valorizzato un terreno improduttivo e ormai abbandonato. In generale è necessario che si faccia cultura nei confronti della produzione energetica rinnovabile: i benefici sono superiori all’impatto visivo e avere tutto senza fare nulla è complicato. Quel campo era incolto, ora invece lo coltiviamo e facciamo sperimentazione e orti. È una grande opportunità».

Quarant’anni coronati dalla nuova sede

Vedere in anticipo quello che sarebbe accaduto. È la nota dominante nella storia della sede cremonese dell’Università Cattolica che ha appena tagliato il traguardo dei 40 anni. Alla fine degli anni ’60, le stalle della pianura padana erano ormai diventate aziende, ma non era ancora diff usa la consapevolezza che le imprese agricole fossero parte di un sistema le cui regole sarebbero state sempre più dettate dalla grande distribuzione e da estesi gruppi internazionali. Nel mondo che stava per arrivare, ci sarebbe stato bisogno di manager nuovi capaci di inter pretare il cambiamento.

Partendo da qui, il professor Giovanni Galizzi, all’epoca docente di Economia agraria, propose di creare a Cremona una Scuola di Specializzazione post lauream poi divenuta Smea, Alta Scuola di Management ed Economia Agro-Alimentare. Il 19 novembre 1984, negli spazi di Palazzo Ghisalberti, iniziarono le prime lezioni e f u subito un successo. «Francamente non ci aspettavamo che sarebbero arrivate tante richieste, ma ricordo che impiegammo tre giorni per selezionare i candidati», racconta Galizzi.

L’altra idea visionaria f u del professor Vittorio Bottazzi. Negli anni ’80 gli organismi geneticamente modificati erano già sulle prime pagine dei giornali, ma la ricerca era ancora concentrata in ambito sanitario. A nessuno era ancora venuto in mente che dagli Ogm si sarebbe potuto ricavare cibo. «In quegli anni, Bottazzi volle andare a vedere a Strasburgo una startup di cui aveva sentito parlare», racconta Lorenzo Morelli che da assistente lo ac- i compagnò in quel viaggio. Grazie a quella visita capirono che non c’era tempo da perdere. Nel 1988, con il sostegno delle istituzioni locali, aprì i battenti il Centro Ricerche Biotecnologiche, una novità assoluta in Europa. Negli anni ’90, il Crb orientò le ricerche dagli Ogm verso i batteri, giungendo a scoperte fondamentali sul ruolo dei microrganismi nei processi di trasformazione alimentare. In seguito il

Centro allargò lo spettro d’indag ine considerando anche la chimica e la tecnolog ia alimentare, confl uendo infine nell’attuale Dipartimento di Scienze e tecnolog ie alimentari per una filiera ag roalimentare sostenibile. Intanto, si rafforzò anche la didattica con l’attivazione di un diploma universitario in Scienze e tecnolog ie alimentari, poi corso di laurea dal 2001 Nel frattempo, i diversi distretti produttivi del territorio sostennero l’ateneo nel dare avvio nel 1996 a un diploma universitario in Economia e amministrazioni delle imprese, trasformato in corso di laurea con la riforma universitaria. Nel 2006 nacque il Centro di ricerca per lo Sviluppo imprenditoriale. Il Cersi, modello di collaborazione con il mondo imprenditoriale, è stato decisivo nell’aiutare il tessuto produttivo di Cremona e le sue eccellenze, una fra tutte la liuteria, nell’affrontare la competizione globale, accreditandosi anche nelle istituzioni internazionali come

riferimento per l’analisi dei sistemi di impresa locali.

A coronamento di un’avventura iniziata 40 anni fa, la ristrutturazione dell’ex Monastero di Santa Monica, splendidamente recuperato g razie a un accordo siglato nel 2017 tra diverse istituzioni, l’Università Cattolica e la Fondazione Arvedi-Buschini, principale sostenitore dell’iniziativa. Il nuovo Campus – inaugurato nel 2021 con la visita del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – ha dato all’ateneo a una sede di straordinaria bellezza dove accogliere nuove generazioni di studenti e coltivare progetti con la stessa ambizione delle orig ini. Ne rappresenta un esempio l’apertura a Cremona di un’unità dedicata al cibo di EngageMinds HUB, punto di convergenza di diverse discipline dove si studiano le leve piscolog iche all’orig ine delle scelte alimentari e di salute. Una nuova frontiera su cui il campus di Santa Monica si è g ià messo in cammino.

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La Cattolica al Meeting di Rimini

Alla ricerca dell’essenziale

di Luca Aprea

Puntare all’essenziale ci aiuta a prendere in mano la nostra vita e a farne uno strumento di amore, di misericordia e di compassione, diventando segno di benedizione per il prossimo». Con queste parole Papa Francesco, riprendendo il titolo dell’edizione 2024, “Se non siamo alla ricerca dell’essenziale, allora cosa cerchiamo?”, ha salutato la 45° edizione del Meeting per l’Amicizia dei popoli di Rimini

L’Università Cattolica, partner della rassegna, anche quest’anno ha partecipato con uno stand in cui sono stati accolti alumni e ragazzi da tutor e studenti. Per i meno giovani, è stata un’occasione per tornare all’ateneo che li ha formati. Per coloro che, invece, devono ancora scegliere il loro percorso, un’opportunità per conoscere meglio la Cattolica e le iniziative dedicate agli studenti e alle loro famiglie, raccontate attraverso un maxi video-wall e spiegate negli OrientaKit.

L’ateneo è stato protagonista anche dei tantissimi dibattiti che hanno animato la Fiera della città romagnola dal 20 al 25 agosto. Tanti gli incontri, molto partecipati, che hanno visto protagonisti i nostri docenti in qualità di relatori: intelligenza

artificiale, disabilità e inclusione, diritto alla salute, sono stati solo alcuni dei temi di g rande attualità affrontati nei vari dibattiti

Numerose anche le mostre ospitate dalla kermesse. Tra queste, a vario titolo, tre hanno coinvolto il nostro ateneo: la ricerca della Terra Promessa nel pensiero biblico, un approfondimento della figura di Alcide De Gasperi, nel centenario del-

Nasce in largo Gemelli l’Istituto di Cultura Araba

U n segno tangibile del dialogo interculturale e interreligioso. È questo in sostanza l’Istituto di Cultura Araba inaugurato venerdì 30 agosto alla presenza del Rettore Elena Beccalli e frutto di un accordo siglato lo scorso luglio tra l’Università Cattolica e la Sharjah Book Authority, importante organizzazione degli Emirati Arabi promotrice di iniziative culturali legate all’editoria con cui l’Ateneo collabora da alcuni anni. Diverse le autorità che hanno preso parte alla cerimonia di inaugurazione, tra cui Sua Altezza Sultan Bin Muhammad Al-Qasimi, Emiro di Sharjah, che ha voluto partecipare a testimonianza della

sua grande riconoscenza per l’istituzione a Milano di un centro di questo tipo, la Principessa Bodour Al Qasimi, il Ceo della Sharjah Book Authority Ahmed Al Ameri e monsignor Paolo Martinelli, Vicario Apostolico dell’Arabia meridionale. L’Istituto, diretto dal docente di Lingua e letteratura araba e con sede negli edifici di via Lanzone 14, dal mese di ottobre opera a pieno ritmo. Tra le numerose iniziative in programma: training per gli studenti sulla conoscenza della lingua, workshop di scrittura, culture management, dialoghi tra figure significative di entrambi i mondi, arabo e occidentale, attività editoriali.

la nascita, e un allestimento dedicato alla storia dei Giubilei, alla vig ilia dell’Anno Santo, che è stato al centro anche di un incontro di preparazione e riflessione al g rande evento.

La prossima edizione del Meeting si terrà dal 22 al 27 agosto 2025 e avrà come titolo un brano tratto dai Cori de “La Rocca” di Thomas Stearns Eliot: “Nei luoghi deserti costruiremo con mattoni nuovi”.

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Una cura di fiducia per la democrazia

Debutta l’Osservatorio ItaliaInsight

La d emocrazia è i l gran d e ma l ato d e l nostro tempo, minata com’è, d a ll ’interno, d a popu l ismi e sovranismi, e s f i d ata, d a ll ’esterno, d a autocrazie sempre più minacciose. Per tastare i l po l so d ei sistemi d emoc ratici e per compren d ere l e tras f ormazioni c h e l i attraversano, f aticosamente in d agati d a ana l isi e son d aggi, Po l i d emos h a creat o un O sservatorio su ll o stato d e ll a d emo c raz ia – Ita l iaInsig h t c ongiunto con I p sos. «I l nostro tentativo non è sem pl icemente monitorare g l i an d amenti d i v o t o ma cercare d i an d are p iù in pro f on d ità» spiega i l d irettore d e l Centro d i ricerca p er l o stu d io d e ll a d emocrazia e d ei mutamenti p o l itici d e ll ’Università Catto l ica Damiano Pa l an o . «Per questo g l i strumenti o ff erti d a I p sos ra pp resentano un patrimonio prezioso».

il primo d ei qua l i h a d e d icato un f ocus ai f enomeni d e ll ’autoritarismo e d e l ra d ica l ismo, c h e h a trovato g l i ita l iani s f i d uciati e stanc h i d e ll a po l itica, anc h e se continuano a mostrarsi consapevo l i d e ll ’importanza d e ll e istituzioni d emoc ratic h e senza ca d ere ne ll a tentazione d i “scorciatoie” autoritarie

Posti d i f ronte a una sce l ta netta tra una “società d emocratica d ove sono p resenti vari p ro bl emi” e “un regime d ittatoria l e c h e garantisce a tutti un l ive ll o d i b enessere su ff iciente e d ove non sono p resenti p artico l ari emergenze” g l i ita l iani si sc h ierano comp attamente p er l a p rima o p zione: 55 % contro i l 17% c h e p ref erire bb e una d ittatur a “ virtuosa ” (non ris p on d e i l 28%).

S o l o ne l nostro Paese i l 56% d eg l i ita l iani si d ice d e l uso d a l mo d o in cui l a d emocrazia f unziona , f a notare i l presi d ente d e ll a società d emosco p ica N an d o Pagnonce lli , d ocente in Ateneo d i Ana l isi d e ll a pubblica opinione. «È il risultato d e l cam b iamento pro f on d o ch e attraversa i l ra pp orto, s p esso c ritico, tra citta d ini e p o l itica» osserva. Una re l azione controversa ch e, o l tre a d enotare una « d istanza am p ia», f inisce p er in fl uenzare i com p ortamenti d i voto

L a co ll a b orazione tra Po l i d emos e I p sos p ro d urrà d ue re p ort annua l i,

G l i ita l iani , insomma , c ontinuano a mostrarsi consa p evo l i d e ll ’importanza d e ll e istituzioni d emocratic h e e d i a l cuni e l ementi f on d amenta l i c ome l o stato d i d iritto , l a l i b ertà d i espressione, i l ruo l o d ei corpi interme d i e d i p roce d ure d ecisiona l i co ll egia l i, b i l anciate tramite i b en n oti “ pesi e contrappesi”. Una f igura so l itaria a l comand o, in un ra pp orto d iretto e d isinterme d iato con i citta d ini, non c onvince g l i ita l iani, c h e pre f eri-

scono ancorarsi a una d emocrazia magari imper f etta, ma c h e rimane “ l a peggior f orma d i governo, eccezion f atta per tutte l e a l tre”

P er Damiano Pa l an o que ll o c h e emerge in mo d o piuttosto netto «è i l ritratto d i una società ital iana d ivorata d a ll a s f i d ucia. Una s f i d ucia c h e non riguar d a so l o e neppure speci f icamente l a po l itica, ma c h e investe l a visione genera l e d e l f uturo e d e l mon d o. Tutto q uesto h a rica d ute p o l itic h e, p rima d i tutto p erc h é l a p o l itica viene ritenuta d a mo l ti irri l evante. Ma anc h e p erc h é l a s f i d ucia nei con f ronti d e ll a c l asse p o l itica (e d ei “ p ro f essionisti d e ll a p o l itica ” ) rimane un tratto estremamente d i ff uso»

Per A n d rea Sc av o , d irector Pu bl ic A ff airs d i I p sos «è f on d amenta l e ana l izzare ten d enze come q ue ll e osservate in q uesta p rima ri l evazione attraverso un monitoraggio costante , in f orma continuativa. Un progetto come l ’Osservatorio Ita l iaInsig h t su ll o stato d e ll a d emocrazia è em bl ematico d e ll ’importanza d i strumenti d i anal isi d e ll ’o p inione p u bbl ica c h e a bb iano l a prospettiva , i l meto d o e l ’am b izione d i inci d ere su temi d i i mportanza crucia l e c ome q ue ll i q ui a ff rontati. Nei p rossimi mesi all arg h eremo l ’orizz onte sia a ff rontan d o i l tema d a p ros p ettive u l teriori sia integran d o i d ati ita l iani con que ll i pro d otti d a ll e nostre ricerc h e in a l tri Paesi».

Damiano Palano
Nando Pagnoncelli

Dalla tesi sull’arte alla Cer Ateneo per la sostenibilità

Hanno aderito al bando 2.062 studentesse e studenti (62% donne, 38% uomini) provenienti da oltre 80 università in tutta Italia. Di questi 151 sono laureati dell’Università Cattolica, che è l’ateneo con più candidature presentate e che vanta cinque menzioni speciali tra le 90 opzionate. Tra i 10 vincitori di un premio in denaro messo a disposizione dalla Luiss figura anche Elisa Minchio, 25 anni, di Gallarate, laureata alla magistrale in Economia e gestione dei beni culturali all’Università Cattolica.

“10 tesi per la sostenibilità” è un’iniziativa di Fondazione Symbola, Università Luiss Guido Carli e Unioncamere, con il sostegno di Deloitte Climate & Sustainability e il patrocinio del Ministero dell’Università e della Ricerca, della Conferenza dei Rettori (Crui), la collaborazione del Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea, della Rete dell’Università per lo Sviluppo sostenibile (Rus) e del Consorzio Interuniversitario nazionale per la Scienza e la Tecnologia dei Materiali (Instm) e la partecipazione di altre 20 università.

La tesi premiata è dedicata ad Arte e sostenibilità ambientale. L’arte può mobilitare le persone ad agire nei confronti dei cambiamenti

climatici? Un elaborato che già dal titolo lascia intuire la prospettiva su cui si è mossa la studentessa, che non ha potuto ritirare il premio a Roma, il 10 ottobre nella sede della Luiss, perché impegnata in uno stage in una casa d’aste di Parigi. «Oltre che di questo riconoscimento, sono contenta per il lavoro che ho realizzato e che sia stato apprezzato da una giuria così prestigiosa». Quella del cambiamento climatico per Elisa è «la questione generazionale del nostro tempo». «La sento sulla mia pelle, perché impatta sulla mia vita e, un domani, su quella dei miei figli. Non voglio essere una spettatrice ma voglio dare il mio contributo per affrontare un problema che è di tutti».

Un contributo a investire sulle fonti rinnovabili viene anche dalla sede di Piacenza che ha dato vita a una delle prime comunità energetiche rinnovabili in Italia promossa da enti universitari. Shared Energy Campus – questo il nome della Cer – si inserisce nell’ambito di una serie di iniziative che le tre facoltà, Scienze agrarie, alimentari e ambientali, Economia e Giurisprudenza e Scienze della formazione, hanno da tempo avviato su temi legati alla sostenibilità

L’atto costitutivo della Cer è stato stipulato

il 25 luglio, nel campus di Piacenza, con la firma da parte del Rettore dell’Università Cattolica Elena Beccalli e del direttore di i EDUCatt Angelo Giornelli, su procura della presidente Elena Marta, dinanzi al Notaio Massimo Toscani «Per l’Università Cattolica, sostenibilità e tutela dell’ambiente sono due temi di assoluto rilievo» spiega il Rettore dell’Università Cattolica. «Per questo motivo, abbiamo investito risorse nella creazione di un parco agrivoltaico. Dall’idea iniziale di assumere uno stile più consapevole rispetto ai consumi energetici, costruendo un impianto destinato a soddisfare una parte consistente del fabbisogno della sede con energ ia da fonti rinnovabili, il Comitato sostenibilità del campus di Piacenza ha maturato il convincimento che questa fosse un’occasione da non perdere per una più completa interpretazione del proprio ruolo nella transizione energetica ispirato ai principi della Laudato si’ Da qui il progetto, con i suoi ulteriori sviluppi, di ampliare e condividere l’energ ia prodotta con altri soggetti, formando una comunità aperta, solidale e inclusiva. Oltre ai benefici economici e all’efficientamento legato all’autoconsumo virtuale locale, che evita sovraccarichi e garantisce stabilità al sistema energetico, rimangono prioritarie le finalità sociali e di contrasto alla povertà energetica».

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TEDxUNICATT, studenti da applauso

Sono oltre 70 gli studenti che compongono il Team di TEDxUNICATT, nato nel 2019 dall’iniziativa di un gruppo di studenti della Facoltà di Economia. Oggi ad animarlo sono studenti provenienti da facoltà e corsi differenti, che si candidano da volontari e in base a competenze e interessi personali per offrire il loro apporto all’organizzazione. Il team si rinnova di anno in anno, dando la possibilità a più studenti del nostro ateneo di cimentarsi nella realizzazione degli eventi, collaborando con realtà e speaker che possano ispirare i coetanei e diffondere la conoscenza, ma anche stimolando il dialogo e favorendo le relazioni all’interno del team organizzatore e tra i partecipanti Il 12 maggio si è tenuto Slow Motion, il primo evento TEDxUNICATT del 2024, organizzato alla Fondazione GianGiaco-

Giovani

mo Feltrinelli con la diretta streaming sulla piattaforma TED. L’obiettivo era rivelare gli effetti che i ritmi della società attuale hanno sulla mente e il corpo di ognuno di noi, mostrando – con un approccio multidisciplinare – che è possibile scegliere alternative più lente, sane e sostenibili. Dieci speaker (tra cui anche i nostri docenti Emanuela Confalonieri, Pier Sandro Cocconcelli e i Claudio Giannetti) si sono alternati sul palco e con le loro storie e i loro punti di vista innovativi hanno condotto alla scoperta degli effetti positivi derivanti dalla scelta di un diverso ritmo di vita. Domenica 17 novembre i nuovi spazi dell’Auditorium Amplifon hanno ospitato TEDxUNICATT Beyond, riflessione sull’inatteso che ci aspetta oltre il limite. Diversi gli interventi in questa ultima edizione, dal racconto del professor Paolo Colombo

e politica. Un podcast per avvicinare i due mondi

P er noi giovani sono tempi duri ma un’alleata c’è, si chiama politica”. Comincia così il trailer di “ Sognare non costa nulla. Un podcast su giovani e politica ”, neonato progetto di Filippo Lera e Maria Lipari , rispettivamente alumnus e dottoranda dell’Università Cattolica che pochi

mesi fa, ancora da studenti e membri dell’associazione Club diplomatici dell’Ateneo, si sono interrogati sulla disaffezione crescente dei giovani alla politica e hanno immaginato di realizzare un podcast per farli dialogare. Il progetto di otto puntate conta su

Piazza Loggia, docufilm Dams

L’ idea nasce da loro, non è un progetto didattico» spiega Massimo Locatelli, coordinatore del corso di laurea in Discipline delle arti, dei media e dello spettacolo (Dams). «Non è un lavoro studentesco, è un lavoro professionale» aggiunge il collega Fabio Piozzi che li ha preparati ad affrontare la produzione e la postproduzione.“1974. La strage di Brescia” è un lungometraggio realizzato da una decina di studenti del Dams che ripercorre cinquant’anni di storia a partire da quel 28 maggio in cui una bomba fascista in piazza della Loggia fece otto vittime e centinaia di feriti. «Tutto nasce da un incontro con Manlio Milani per un’intervista di cinque minuti» racconta il regista Carlo Porteri, anima del progetto nato in modo autonomo dai ragazzi del Dams. Manlio Milani, che nella strage perse la moglie Livia Bottardi, è presidente dell’associazione Casa della Memoria. «Mi ha stupito la passione civile che hanno messo nella realizzazione di questo prodotto, significativo per tutti e non solo per Brescia».

che ha rievocato la vicenda delle tre navi della Marina Militare italiana protagoniste nel 1979 del salvataggio di 907 profughi vietnamiti alla deriva nel golfo del Siam, alla performance della danzatrice e pittrice e Simona Atzori, che utilizzando solo i suoi piedi e il suo sorriso, ha mostrato come il limite possa essere superato con un diverso modo di affrontarlo.

ospiti d’eccezione, da Giuseppe Conte a Carlo Calenda, da Paolo Crepet, al fondatore di We Road Paolo Denadai ed è disponibile, un episodio ogni settimana, su tutte le principali piattaforme audio: Spotify, Spreaker, Apple podcast, Amazon Podcast e Podcastory.

Università Cattolica del Sacro Cuore

Impegno, motivazione e risultati, così l’Atalanta ha conquistato l’Europa

AVertova, meno di 5mila abitanti nel cuore della Val Seriana, tra Bergamo e Clusone, qualcuno scrisse “Invadiamo l’Europa” sul muro di una rotonda della Statale 671. Era il 2019, l’Atalanta di a Gian Piero Gasperini giocava per la prima volta la Champions League, in Europa non c’era ancora la guerra, e non avevamo ancora conosciuto neppure il Covid. Che proprio lì, in Val Seriana, colpì durissimo. Durante quella strana stagione, gli atalantini non invasero l’Europa. Ebbero ben altro a cui pensare. Intanto, la Dea arrivò fino ai quarti in Champions, e sfiorò la semifinale. Da allora tante cose sono cambiate, ma quella scritta a caratteri nerazzurri è ancora lì, tra il campo sportivo e il fi ume Serio che scorre verso Bergamo. Resiste nel tempo, proprio come le idee di gioco e i valori che Gasperini ha trasmesso a un gruppo di uomini e di giocatori che hanno cambiato per sempre la storia dell’Atalanta. Sono quelle idee e quei valori che hanno portato i bergamaschi a conquistare l’Europa League, lo scorso 22 maggio a Dublino, superando 3-0 l’imbattibile Bayer Leverkusen campione di Germania. Sono, prima di tutto, quelle qualità che Gasperini non è disposto a negoziare. «È davvero un onore essere qui con voi, oggi, all’Università Cattolica» esordisce l’allenatore, che ha festeggiato le 400 panchine con l’Atalanta e sorride: «Sono abituato a parlare con ragazzi della vostra età, ma dentro un rettangolo da 105x68». L’occasione è l’incontro “Impegno, motivazione e risultati tra sport, economia e università” per il quindicennale del Double-degree in “Politiche europee e internazionali – Europäische und internationale Wirtschaft”, il percorso formativo dell’Università Cattolica e della Martin Luther Universität di Halle-Wittenberg. Nel suo messaggio, la professoressa Elena Beccalli, Rettore dell’Università Cattolica, sottolinea che «il

consolidamento della proiezione internazionale, che si concretizza anche con l’istituzione di Double-deg ree, è uno degli obiettivi prioritari del nostro ateneo e della sua apertura al mondo. Con la nascita di questa esperienza di scambio, la Facoltà di Scienze politiche e sociali è stata, per molti versi, pioneristica, e i buoni risultati che si sono reg istrati fino ad ogg i sono la dimostrazione di un’iniziativa lung imirante».

Durante l’incontro moderato da Guido Merzoni, preside della Facoltà di Scienze politiche e sociali, l’allenatore dell’Atalanta dialoga con Alberto Krali, docente di Lingua tedesca all’Università Cattolica. «Avevamo un’idea: puntare sui g iovani, proporre una nuova organizzazione di g ioco ed essere consapevoli di g iocare per qualcuno. Non è stato facile, nonostante la voglia della proprietà. È andata bene». All’evento, fortemente voluto anche da Mario Agostino Maggioni, direttore del Dipartimento di Economia

internazionale, delle istituzioni e dello sviluppo della Facoltà di Scienze politiche e sociali e coordinatore del prog ramma di studio, hanno partecipato Lars Börner, docente alla Martin-Luther-Universität Halle-Wittenberg, Battista Severgnini, docente alla Copenhagen Business School, Martin Klein, emeritus alla Martin-Luther-Universität Halle-Wittenberg

«Ogg i mi porto a casa due insegnamenti straordinari» conclude il professor Merzoni. «La capacità di reag ire, di non buttarsi g iù quando le cose non vanno bene, e il coragg io, che permette di vincere la paura». Quelle qualità che a Bergamo non mancano di certo, dentro e f uori dal campo. Come il mondo intero ha imparato, durante la pandemia. L’Atalanta di Gasperini ce l’ha ricordato, proprio contro i campioni di Germania, in una notte di primavera, all’Aviva Stadium di Dublino. La notte in cui la Dea è entrata, definitivamente, nella storia

Cesare Tiezzi e Leonardo Fornaroli, i talenti del Motorsport scelgono Unicatt

In camera, Cesare Tiezzi (nella foto in basso) ha ancora il poster di Valentino Rossi. Sul suo casco però c’è il 34, quello che f u di Kevin Schwantz, l’idolo del Dottore da giovane, e pure di suo papà quando correva con le moto da cross. Lui, Cesare, è diventato campione italiano Moto3 nel 2022 con l’AC Racing Team, e oggi è un pilota del Team Eagle-1 nel FIM JuniorGP, classe Moto3, l’anticamera della classe minore del Motomondiale. Con Valentino, Cesare condivide la data di nascita, il 16 febbraio. Ma nel 2005, quando nacque il giovane talento di Novi Ligure, Rossi aveva già vinto sei titoli mondiali in quattro classi diverse, e aveva appena fatto risorgere la Yamaha da un sonno quasi eterno, che durava addirittura dal 1992, quando Wayne Rainey vinse l’ultimo titolo mondiale nella 500 Proprio lui, Rainey, il grande rivale di Schwantz. «Mio padre adorava il pilota della Suzuk i, così quando abbiamo dovuto scegliere il numero non ho avuto

dubbi sul 34» racconta Tiezzi tra i chiostri dell’Università Cattolica, dove è al secondo anno di Economia delle imprese e dei mercati e partecipa al prog ramma Dual Career. «Ho iniziato tardi, avevo 9 anni. Da allora mi sono innamorato di questo mondo»

La sua famiglia è stata il motore anche della scelta di continuare a studiare. Una decisione non comune tra piloti pronti a g iocarsi un posto nel Motomondiale. «In effetti, non ne conosco altri che facciano l’università» racconta Cesare. «Quando vedevo che i miei “colleghi” smettevano di andare a scuola, e andavano solo in moto, volevo fare la stessa cosa. Ma i miei genitori hanno sempre dato molta importanza all’istruzione e, crescendo, ne ho capito il motivo. Ho scelto l’Università Cattolica perché credo mi possa aprire molte porte, e mi possa aiutare a rimanere nel mondo del motociclismo quando la mia carriera da pilota sarà finita».

Una scelta simile a quella di Leonardo Fornaroli (nella foto in alto), il primo pilota italiano a vincere il Campionato FIA di Formula 3. Lo ha fatto, il 1° settembre, all’ultima curva, la mitica Parabolica di Monza dedicata a Michele Alboreto, al termine di una g ara pazzesca, ostinata e pervicace. «Partivo primo, sapevo che il mio potenziale era molto buono. Ero abbastanza tranquillo» racconta il ventenne del Team Trident, che studia Management per la sostenibilità all’Università Cattolica nel campus di Piacenza. «Dopo un incidente all’Ascari, la variante si era sporcata molto. Alla ripartenza, appena sono passato sulla traiettoria ideale, ho perso completamente il controllo della macchina e ho dovuto tagliare la curva, cedendo tre posizioni».

Rimaneva un g iro e mezzo prima della fine del campionato. «Mi sono passate in testa tantissime cose. Allora mi sono detto: “Vada come vada, ma all’ultima curva ci provo”». Quel sorpasso gli è

valso il titolo. «È stato davvero speciale» prosegue Fornaroli, seduto nella piazzetta del campus di Piacenza. «Sarebbe stato più tranquillo prenderselo con una bella vittoria, ma le cose semplici non mi piacciono». Proprio per questo, Leonardo ha accettato la sfida di correre in Formula 2 nella prossima stag ione. Lo farà con un top team, Invicta Racing.

«Non vedo l’ora di tornare in pista», racconta Fornaroli. Prima, c’è tempo per dare qualche esame. «Il prog ramma Dual Career mi ha aiutato tantissimo nell’organizzazione degli esami e dello studio. Ring razio di cuore la professoressa Anna Maria Fellegara per il g randissimo consiglio che mi ha dato quando mi ha suggerito di parteciparvi. Ho scelto l’Università Cattolica perché anche mio papà si è laureato in questo ateneo. Proprio lui mi ha consigliato di iscrivermi per la qualità dei docenti e degli insegnamenti. E poi qui, g razie alle lezioni in presenza, imparo molto di più e rimango concentrato».

Università Cattolica del Sacro Cuore

Relazione di missione e Report di sostenibilità, verso una valutazione degli impatti

EDUCatt pubblica le nuove edizioni dei documenti di analisi e rendicontazione relative all’anno 2023 e 2024: dare notizia e ragione delle scelte, soppesare risultati attesi e ottenuti, valutare gli impatti generati per scommettere sulla sostenibilità sociale

obiettivo della Relazione di Missione è – ormai da oltre 12 anni – raccontare i valori di EDUCatt senza limitarsi ai soli aspetti economici: la pubblicazione periodica di Report e Bilanci di Missione conferma l’impegno al servizio degli studenti e delle loro famiglie per ricordare ed esplicitare i valori che ispirano le decisioni strategiche e operative in un’ottica di comunicazione trasparente con i principali stakeholders e la comunità universitaria tutta. Sebbene anche l’edizione 2023 proceda con uno stile narrativo che predilige parole e immag ini, non mancano i dati quantitativi dell’anno che si alternano ai fatti di magg iore interesse che hanno coinvolto in particolare i servizi: così ai 924.582 pasti serviti su tutte le sedi si affiancano i racconti dei lavori di restyling di Mensa.5 di Via Necchi g e del nuovo Bistro.84 a Piacenza, accanto al numero dei colleg iali ospiti delle strutture EDUCatt (1.303) sono raccontati i lavori di ristrutturazione dei colleg i Ludovicianum e Nuovo Joanneum, passando per i libri e lo sport, con i tanti eventi dell’anno 2023, fino alle agevolazioni economiche tra numero di idonei (3.158) e manovre straordinarie per coprire le necessità di tutti gli studenti bisognosi e meritevoli. Chiude la Relazione di missione 2023 una sezione sul valore generato dall’attività quotidiana della Fondazione non solo rispetto ai principali portatori d’interesse, ma anche sull’ambiente inteso dal punto di vista ecolog ico, economico e sociale. Il breve approfondimento lancia spunti di narrazione sui temi che

Di MiSSiONE

2 23 RELAZiONE

sono ampliati e analizzati in uno studio più esteso all’interno della seconda edizione del Report di sostenibilità, pubblicato per la prima volta nel 2023 e rilasciato lo scorso novembre per la seconda edizione 2024. Il documento parte dall’analisi e dalla rendicontazione delle azioni messe in campo da EDUCatt per confrontarsi con il più ampio contesto dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile: è in questo quadro che la nuova edizione del Report di sostenibilità intende raccontare, attraverso storie, esempi e immagini, l’approccio al tema. Dopo la premessa del direttore della Fondazione Angelo Giornelli e alcuni testi introdut- i tivi, il report si sviluppa proprio lungo i tre binari della sostenibilità – sociale, ambientale ed economico – per rendicontare l’impegno quotidiano della Fondazione, fatto perlopiù di piccoli gesti che educano al rispetto del creato. L’impegno per il sostegno al successo formativo, la volontà di garantire strumenti di sostegno allo studio alternativi e dignitosi, la lotta alle disuguaglianze con il progetto di inclusione e formazione di Casa Fogliani, l’attenzione alle risorse che sono il volto con cui EDUCatt si

presenta ai portatori d’interesse: sono solo alcuni esempi che popolano la sezione relativa alla sostenibilità sociale, sicuramente la più ricca della Fondazione e per questo in prima posizione nella scelta narrativa. Seguono esempi concreti di sostenibilità ambientale, dalle azioni intraprese nei servizi di ristorazione in collaborazione con partner virtuosi alle soluzioni e strumenti per lo studio, dal benessere fisico, psichico e sportivo ai progetti di formazione ed educazione nei collegi, le cui strutture sono coinvolte anche da importanti lavori di riqualificazione ed ampliamento: è per lo più una «sostenibilità nascosta», perché spesso le azioni non sono immediatamente visibili al pubblico, ma hanno un impatto spesso strutturale sulla produzione e sull’erogazione stessa dei servizi.

Infine, una breve sezione dedicata alla sostenibilità economica lascia intravedere a l’idea di sostenibilità che orienta le scelte, mettendo in gioco le professionalità per costruire una solida base di educazione al bene comune, affinché i «gesti di cura» possano davvero diventare stile di vita delle nuove generazioni.

Paolo Gomarasca, Francesco Stoppa Salviamo la Cosa pubblica. L’anima smarrita delle nostre istituzioni

Vita e Pensiero, Milano 2024 – pp. 208, € 18,00 (Transizioni, 87)

CLibri EDUCatt

Beatrice Nicolini (a cura di)

Le risorse naturali in Africa: riflessioni e proposte

EDUCatt, Milano 2024 | ISBN: 9791255353225 | 582 pp. | 29 euro

ome rimettere al centro del dibattito la Cosa pubblica, mantenendola in costante dialogo con i territori e le comunità? Paolo Gomarasca e Francesco Stoppa instaur ano un inedito dialogo tra le loro diverse competenze – filosofico-sociolog iche da un lato, psicanalitico-terapeutiche dall’altro – affrontando una serie di questioni cruciali: da un profondo e critico ripensamento della f unzione della leadership, alla necessità di delineare un’etica delle pratiche d’équipe realmente istituente. Fino alla scommessa di una formazione non meramente professionale, ma capace di far percepire a chi opera nelle istituzioni l’importanza e la nobiltà del proprio lavoro. Perché la Cosa pubblica – che riguardi la politica come la scuola, l’economia come la pratica terapeutica – è sempre espressione della Cosa per eccellenza, quello specifico umano intessuto di riconoscimento reciproco che chiamiamo comunità civile.

Silvano Petrosino

Letture. La verità della finzione

Vita e Pensiero, Milano 2024 – pp. 240, € 18,00 (Transizioni, 88)

L’esperienza umana, l’esclusivo modo di esistere delle donne e degli uomini, non coincide mai con la semplice vita, ma è frutto dell’intrecciarsi di segni, sogni, simboli, fantasmi, paure, rimorsi, aspettative, immag inazioni, speranze, illusioni, propositi, sensi di colpa… che accompagnano ogni istante del vivere. Parlare di questa trama aggrovigliata e densa è un’impresa temeraria: eppure, c’è un segmento dell’espressione umana che tenta di rispondere. È la g rande letteratura, che presta la propria voce per dire qualche verità su quel tratto umano distintivo spesso assente nei discorsi della scienza. E lo fa ricorrendo al suo strumento più raffinato: la finzione. A questa modalità di espressione si accosta il filosofo Silvano Petrosino, dedicando i saggi qui raccolti a opere di grandi autori, da Céline a Conrad, da Manzoni a Kafka, da Joyce a Yourcernar e altri, proseguendo sugli interrogativi g ià lanciati da Nietzsche: che cosa abbiamo veramente vissuto? Chi siamo noi in realtà?

Josep Maria Esquirol

La scuola dell’anima.

Dalla forma dell’educare alla maniera di vivere

UJna «sfida» nata in un clima di «divertimento accademico»: così scrive la professoressa Beatrice Nicolini nell’introduzione alla raccolta di saggi sul variegato tema delle risorse naturali in Africa realizzati dagli studenti del corso magistrale in Storia e Istituzioni dell’Africa (a.a. 2022-2023) presso la Facoltà di Scienze politiche e sociali. Suddiviso in aree geografiche per facilitarne la consultazione, il volume è una prima sperimentazione di didattica innovativa proposta dalla professoressa Nicolini ai suoi studenti: «I singoli contributi rispettano le identità e gli stili degli autori», differenti come lo sono «le percezioni delle realtà africane nel mondo occidentale». Una ricerca dettagliata sul continente dinamico e vivace da cui derivano «le principali energie e ricchezze del mondo», che «rimarrà nella memoria di questi giovani autori» e non solo. [Valentina Giusti]

Mosaic. The Journal for Language Teachers, vol 14, n. 1 EDUCatt, Milano 2023 | ISSN 1195-7131 |

EVita e Pensiero, Milano 2024 – pp. 200, € 16,00 (Transizioni, 89) osep Maria Esquirol è il filosofo della prossimità. Contro il narcisismo e il solipsismo di questi nostri tempi disorientati e confusi, costruisce una riflessione sull’uomo e il mondo utilizzando, come gli è consueto, una metafora efficace: siamo tutti piccole verticalità che restano in piedi l’una grazie all’altra, e attraverso la prossimità e la non-indifferenza riusciamo ad avvertire l’infinito che ci attraversa, e a trovare la maniera di rispondergli generando legami e senso. La scuola, intesa non solo come istituzione ma, nel suo registro più ampio, come luogo in cui si allena l’attenzione alle cose del mondo e agli altri, ha un ruolo fondamentale nel coltivare questa attitudine alla risposta, nel sostenere ognuno nel proprio cammino verso una vita matura e feconda. È questa la “scuola dell’anima”, un’educazione alla cura che può esercitarsi nel luogo concreto di un edificio scolastico, ma che può anche durare tutta la vita, con la porta aperta per tutti e per ogni età.

sce per i tipi di EDUCatt il nuovo numero di “Mosaic. The Journal for Language Teachers”, una rivista internazionale di fascia A, fondata nel 1993 dallo specialista della glottodidattica Anthony Mollica e dedicata all’insegnamento e all’apprendimento delle lingue straniere, mediante un approccio didattico giocoso e creativo. La rivista raduna interventi di studiosi e docenti che inseriscono le proprie esperienze pratiche e concrete all’interno di cornici teoriche relative all’insegnamento della lingua, offrendo un quadro pedagogico multidisciplinare e innovativo. Grazie a una visione inclusiva e attenta alle diversità etniche e culturali, “Mosaic” propone un ventaglio eterogeneo di soluzioni didattiche e pedagogiche, mettendo rilievo le sfide che possono emergere all’interno di una classe in tutte le fasi dell’apprendimento di una lingua. [Martina Vodola]

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