ESPERIENZE DI UN CARDIOCHIRURGO CHE LAVORA PRESSO L’OSPEDALE CARDIOLOGICO SRI SATHYA SAI DI RAJKOT Dottoressa Varsha Ben Shah
I pazienti che erano stati operati il sabato si alzavano dal letto subito dopo la rimozione di tutti i tubi di drenaggio e la flebo. Essi entravano addirittura nel reparto e scendevano persino le scale. Alcuni di loro preferivano andare alla mensa, sedersi nella sala da pranzo e consumare i pasti. Io non avevo mai visto prima questo genere di cose.
M
OLTI ANNI FA, ALMENO 16, Kano Kaka mi chiamò e chiese: “Tamey Rajkot Operation Karavaa Jasho?” (vuoi andare a Rajkot a operare?). Io immediatamente risposi di sì. Ero sempre in cerca dell’opportunità di fare un buon lavoro perché, essendo un cardiochirurgo, il solo fatto di operare e guadagnare denaro non era il mio obiettivo. Volevo fare qualcosa per la società. Ero alla ricerca di una buona opportunità per fare un qualche lavoro apprezzabile e caritatevole. Questa era la miglior opportunità. Perciò, risposi subito ‘sì’ a Kano Kaka e cominciai ad andare a Rajkot come e quando veniva richiesto. All’interno avevano anche un chirurgo. All’inizio, qualche volta andavo il sabato pomeriggio e, entro lunedì pomeriggio, avevo terminato 27 operazioni, la maggior parte delle quali a cuore aperto. 27 operazioni nell’arco di due giorni e mezzo è un numero incredibile in qualunque altro
8 Novembre 2018
Eterno Auriga