Focus Furgoni - Inserto del n.228

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MONDO ELETTRICO INFRASTRUTTURE

Sempre più diffuse nelle città e lungo le arterie nazionali, le colonnine di ricarica sono l’anello di congiunzione tra l’offerta sempre più vasta di veicoli elettrici e la strada per la loro affermazione come mezzo di lavoro da utilizzare ogni giorno. La situazione tra definizioni, diffusione e regolamentazione di

La rete di ricarica, un’infrastruttura indispensabile per il futuro elettrico

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artiamo da un dato di fatto. La diffusione dei veicoli elettrici porta con sé l’esigenza di una rete di punti di ricarica. Lo sviluppo della mobilità elettrica avrà quindi inevitabili e importanti riflessi sull’evoluzione del sistema elettrico nazionale. ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, ritiene essenziale che la crescita della mobilità elettrica si concili con il contestuale sviluppo efficiente del sistema elettrico nel suo complesso: il nuovo segmento di domanda si aggiunge infatti a quelli esistenti, comportando una “nuova elettrificazione” di usi finali tradizionalmente soddisfatti con combustibili liquidi. È dunque importante valutare con attenzione l’impatto che tale nuova domanda potrà avere sulle reti elettriche, in particolare sulle reti di distribuzione in bassa e media tensione, dove si attesteranno i prelievi delle infrastrutture di ricarica. Al riguardo, è opportuno ricordare che i costi per lo sviluppo, l’esercizio e la manutenzione delle reti elettriche sono posti in capo a tutti gli utenti del sistema elettrico, tramite l’applicazione di tariffe

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Andrea Trapani

TRASPORTARE OGGI  agosto/settembre 2021

per i servizi di rete non discriminatorie, definite da questa Autorità. Anche se la ricarica dei veicoli elettrici è un servizio che non rientra nel perimetro della regolazione affidata all’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, ARERA ritiene che rientri tra i propri compiti istituzionali anche fornire a cittadini, imprese e istituzioni informazioni il più possibile chiare, precise e utili per compiere le proprie scelte

di investimento, proseguendo le attività già intraprese da diversi anni a favore dello sviluppo della mobilità elettrica. Basti pensare che, già nel 2017, fu previsto dal MIT (ora Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, ndr) un piano a favore della nascita di una rete nazionale di ricarica dei veicoli elettrici dal valore di 72,2 milioni di euro. L’accordo, allora approvato al Cipe tra MIT e Regioni, è stato il primo

COLONNINE ELETTRICHE Le modalità di ricarica Al momento la tecnologia commercialmente disponibile prevede quattro differenti modalità di ricarica. Ricarica lenta (6-8 h) a 16 A, (corrente alternata) ammessa solamente in ambiente domestico privato. È possibile utilizzare una semplice presa domestica o una presa industriale fino a 32 A. RICARICA LENTA (6-8 h) a 16 A, (corrente alternata) ammessa in ambiente domestico e pubblico. Sul cavo di alimentazione del veicolo è presente un dispositivo denominato Control Box (Sistema di sicurezza PWM) che garantisce la sicurezza delle operazioni durante la ricarica. Le prese utilizzabili sono quelle domestiche o industriali fino a 32 A.

Ricarica lenta (6-8 h) a 16 A o mediamente rapida (30 min – 1 h)

a 63 A, 400 V (Modalità con sistema di sicurezza PWM), ammessa in ambiente domestico e pubblico. La ricarica deve avvenire tramite un apposito sistema di alimentazione dotato di connettori specifici.

Ricarica ultra rapida (5-10 min)

in corrente continua fino a 200 A, 400 V, ammessa solamente in ambiente pubblico. Con questo sistema è possibile ricaricare i veicoli in alcuni minuti, il caricabatterie è esterno al veicolo.


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