N. 217

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il dorsale

La reputazione che ci manca pregiudicano (anche esageratamente a mio parere) i rapporti con alcuni Paesi europei (Francia e Paesi del Nord Europa in primis). di

Gian Paolo Pinton

l’

analisi che tento di fare in questo mio intervento riguarderà una serie di eventi che stanno coinvolgendo il nostro Paese e soprattutto la qualità dei nostri governanti. Un cittadino orgoglioso, un patriota, un italiano normale, dovrebbe provare grande fastidio vedendo la mancanza della presenza dell’Italia agli incontri istituzionali internazionali. Una situazione causata dalla scarsissima preparazione e al prestigio, quasi inesistente, del nostro attuale Ministro degli Esteri e al disinteresse dello stesso a rappresentare adeguatamente l’Italia nel mondo. Patetica la sua figura, che condiziona negativamente l’immagine dell’intero nostro Paese. Per contro, il Premier si è rivelato un combattente politico, ambizioso, con una grande capacità di mediazione e orgoglioso di difendere l’Italia nello scenario internazionale. Una persona che ha imparato in fretta quali sono i perimetri del suo ruolo e che ha guadagnato la stima dei colleghi esteri. Purtroppo, non è ancora riuscito a riparare al gap negativo di immagine prodotta da personaggi politici del passato come il fauno di Arcore o del presente come il leghista urlatore la cui personalità talvolta presenta sospettosi segnali di bipolarità o, ancora, l’ex venditore di bibite, diventato “capo banda” di un partito, che voleva identificarsi politicamente con i gilet gialli francesi. Modelli che tuttora

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TRASPORTARE OGGI  aprile 2020

Cosa comporta tutto questo? Direi principalmente a consolidare una bassa reputazione politica del nostro Paese, alimentata anche da fattori socialmente deleteri quali la mancanza della certezza della pena, a tutto vantaggio delle migliaia di spacciatori illegali e clandestini che scorrazzano liberamente per le nostre città. Possiamo, dunque, affermare che L’Italia è in mano, a mio parere, a una maggioranza di politici inconsapevoli della situazione reale del Paese, la cui incompetenza è drammatica. Opposizione compresa. Una classe politica, che abbiamo eletto noi, che ci ha messo in queste condizioni di assoluto pericolo.

La nostra classe politica è lo specchio della nostra società. Pensate come si possono sentire gli italiani in un Paese nel quale la legge si fa (o non si fa) rispettare in questo modo. A mio parere, questo vulnus legislativo si chiama mancanza di certezza del diritto. A loro si aggiungono anche gli imprenditori disonesti e criminali, classificati come appartenenti alla criminalità organizzata, la quale

controlla più del 20% delle aziende italiane di grandi dimensioni, mentre le aziende piccole subiscono il pizzo illegale, un taglieggiamento non fiscalmente detraibile… Ci sono poi le grandi partite industriali che hanno del tutto dimostrato l’impreparazione dei manager sia pubblici che privati e la mancanza di controllo da parte degli organi istituzionali che dovrebbero controllare il rispetto delle leggi e degli accordi. La lista è lunga, partendo dai 160 casi di crisi aziendali fermi da anni presso il ministero dell’economia, prime fra tutte gli scandali di Alitalia, la situazione incandescente dell’Ilva, i banchieri truffatori e via dicendo. Manager padri padroni che non andranno mai in carcere, che non restituiranno il denaro rubato o dissipato (oltre 50 miliardi di euro) e che non permetteranno ai risparmiatori feriti di recuperare i loro risparmi. Ultimo scandalo in ordine di tempo è quello della compagnia aerea Air Italy: un buco di 260 milioni tutto sulle spalle delle banche. Mi chiedo su che basi sono stati prestati questi soldi? A fronte di quali garanzie? Infine: in Italia ci sono circa 500 mila negozi sfitti e quasi 600 mila immobili domestici invenduti (fonte Confedilizia). Nessun altro Paese europeo ha legato alle gambe del proprio PIL queste enormi ancore che bloccano ogni tentativo di sviluppo socioeconomico. Anche in questo caso i provvedimenti governativi stentano a farsi strada nella palude della stagnazione che ha preso in ostaggio il Bel Paese. Non perdetevi questo libro di Luca Ricolfi: La società signorile di massa. Euro 15.50.


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