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omplessità. Questa parola, forse più di ogni altra, riassume il senso della stagione che stiamo vivendo.
di Alessio Sitran Responsabile Area Mercato Autocarro di ANFIA-Aftermarket
Complessità non significa, però, che stiamo vivendo
un’epoca complessa (ogni epoca, a suo modo, è stata
per certi versi complessa per gli uomini che l’hanno vissuta). Piuttosto, la complessità riguarda ora il modo in cui viene gestita, in cui si cerca di padroneggiarla anziché semplificarla come accadeva in passato. Gestire questa complessità significa anche e soprattutto comprendere che la nuova normalità è già tra noi (Get used to it! Direbbero gli anglosassoni), è già normalità un senso
IL BOLLETTINO DELL’AUTOCARRO
2022: “Non chi comincia, ma quel che persevera”
di prevedibile imprevedibilità. Si apre, quindi, un 2022 incerto, forse anche più di quanto inizialmente sperato. I punti nodali che ereditiamo dal 2021 (evolversi dei processi di digitalizzazione, trasformazione del rapporto prodotto/servizio, emergere di nuove competenze e re-skilling delle attuali e, ancora, persistenza della crisi dei semi-conduttori e dei rincari delle materie prime, con impatti sui ritmi produttivi e i tempi di consegna, nuovi modelli organizzativi della filiera post-vendita) restano attuali e richiedono urgente attenzione, anche in termini di politiche di sviluppo del Sistema Paese. Fa ben sperare, d’altro canto, per la componentistica aftermarket del settore veicoli industriali, la ripresa osservata nel corso del 2021, dove sembra confermarsi un miglioramento del fatturato rispetto al 2019, registrando, inoltre, valori allineati al 2020. Una buona premessa per un ulteriore consolidamento nel 2022. “Non chi comincia, ma quel che persevera”, recita il motto della Vespucci. Buon anno, dunque, al nostro settore che, ostinatamente e caparbiamente, nonostante tutto, persevera.
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