STORIE CHE ROMPONO IL GUSCIO - Dai 6 anni

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Ideatrice dei testi: Francesca Rifiuti Redazione: Silvia Piangerelli, Federica Goffi, Silvia Civerchia, Linda Tesler, Silvia Amaolo Impaginazione: Silvia Piangerelli, Deborah Consolani, Eleonora Bianco Progetto grafico: Deborah Consolani, Silvia Civerchia Illustrazioni: archivio Tresei Copertina: Eleonora Bianco Organizzazione e direzione della creazione dell’opera: Editrice Tresei Scuola di Sbaffi Doriano

Editrice Tresei Scuola Via A. Meucci, 1 60020 Camerata Picena (AN) Tel. 071/946210 - 071/946378 © Tutti i diritti sono riservati

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ANNO 2019

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PRESENTAZIONE Questa guida affianca l’insegnante in un percorso di approfondimento dei temi trattati nella collana di narrativa “Le tartarughe marine”, offrendo spunti di lavoro collegati con l’educazione emotivo-affettiva e con le aree disciplinari. Nei percorsi didattici proposti si utilizza il libro come strumento anche per affrontare argomenti non facili, rendendoli accessibili attraverso storie scritte a misura dei bambini e con l’aiuto di immagini particolarmente evocative. Le tematiche della collana “Le tartarughe marine” hanno come sfondo il mondo dell’infanzia (fino a toccare l’inizio della preadolescenza), lo scambio generazionale, lo sviluppo di capacità personali, l’espressione di contenuti emotivo-affettivi e tanto altro ancora. L’adulto ha un compito importante nei confronti del bambino: sostenere la fiducia e l’autostima, favorire lo sviluppo dell’autonomia, incoraggiare lo spirito di iniziativa, promuovere la consapevolezza di sé e il rispetto delle differenze, contribuire alla formazione di individui in grado di esprimere bisogni, emozioni, capacità. La lettura congiunta crea occasioni per portare avanti tutto questo, affrontando argomenti importanti con rispetto e delicatezza, senza incorrere in forzature e appesantimenti.

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Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) ha promosso varie iniziative per sostenere l’importanza della lettura in ogni ordine di scuola e favorire l’educazione emotivo-affettiva degli alunni. Nella Scuola Primaria il piacere della lettura ad alta voce si intreccia con il percorso di apprendimento, che porterà gradualmente i bambini a leggere in modo autonomo. Il libro, fin dai primi anni di vita, è uno strumento che facilita lo scambio e la comunicazione, stimola il desiderio di conoscere, sviluppa la comprensione, la memorizzazione, la capacità di ascolto e permette una sintonizzazione emotiva e affettiva tra chi legge e chi ascolta. Negli anni della Scuola Primaria è molto importante far circolare libri all’interno delle classi, riflettere insieme sulle storie e permettere ai bambini di entrare in contatto con il piacere della lettura: è proprio tra i banchi di scuola che nascono e crescono i lettori del futuro! La guida didattica non contiene riferimenti precisi all’età dei bambini, ma una suddivisione per temi. Sarà l’insegnante a scegliere o a modificare le proposte in base all’età e alle capacità degli alunni, adattandole e rendendole accessibili. Il risultato sarà un’esperienza arricchente sotto tutti i punti di vista, fondamentale per la crescita del bambino e importante anche per l’adulto e per quella “parte piccola” dentro di lui, che è ancora capace di dare vita a un’atmosfera magica, giocando con le immagini e con le parole.

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INDICE Note introduttive

Le storie che aiutano a crescere

Un anno di storie Temi importanti attraverso i libri di narrativa Albi illustrati: i libri “ponte” Le Competenze Chiave attraverso le storie Obiettivi per Competenze Chiave Leggere con i bambini Quando si impara a leggere? È importante la lunghezza del libro? Chi legge?

La solitudine della rabbia

La regolazione delle emozioni a scuola Uno sguardo dentro di noi Leggere insieme “Sotto le coperte” “Dentro la storia” Riflettiamo insieme: emozioni e apprendimento

Troppo complicato!

Riconoscere e affrontare le difficoltà di apprendimento Uno sguardo dentro di noi Leggere insieme “Cora e il segreto della dismatematica” “Dentro la storia” Riflettiamo insieme: come parlare delle difficoltà degli alunni

A piccoli passi

La difficile conquista dell’autonomia Uno sguardo dentro di noi Leggere insieme “Due giorni di libertà” “Dentro la storia” Riflettiamo insieme: compiti a casa e autonomia

Bambini in viaggio

I grandi cambiamenti da affrontare insieme Uno sguardo dentro di noi Leggere insieme “Finché siamo noi” 6

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INDICE “Dentro la storia”

Riflettiamo insieme: l’importanza delle risorse per affrontare i cambiamenti

Essere sempre famiglia

Quando i genitori si separano Uno sguardo dentro di noi Leggere insieme “Come un’onda” “Dentro la storia” Riflettiamo insieme: il ruolo della scuola quando i genitori si separano

Giochi di oggi, giochi di ieri

La scoperta del gioco nelle sue varie forme Uno sguardo dentro di noi Leggere insieme “Alla scoperta di Valle Stretta” “Dentro la storia” Immagini fotocopiabili per costruire le carte Riflettiamo insieme: i compiti di realtà

Mi fido di te

L’adozione e la costruzione dei legami Uno sguardo dentro di noi Leggere insieme “Dimmi che saremo felici” “Dentro la storia” Riflettiamo insieme: pregiudizi e bisogni dei bambini

Diventare grandi davvero

Il passaggio alla Scuola Secondaria di Primo Grado Uno sguardo dentro di noi Leggere insieme “Centoventisette centimetri” “Dentro la storia” Riflettiamo insieme: la paura e il desiderio di crescere

Diventare grandi insieme

Amicizia, rispetto e prevenzione del bullismo Uno sguardo dentro di noi Leggere insieme “Timbranato e i trucchi di magia” “Dentro la storia” Riflettiamo insieme: la collaborazione con i genitori Riferimenti bibliografici 7

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NOTE INTRODUTTIVE LE STORIE CHE AIUTANO A CRESCERE Il mondo di oggi è una corsa irrefrenabile contro il tempo. Le immagini sugli schermi cambiano ogni millesimo di secondo e i tempi di attesa sono diventati quasi intollerabili. Quanto ci innervosisce quella piccola “clessidra” che appare sul computer nell’attesa che si apra il file che abbiamo caricato? Sembra che il tempo non passi mai, eppure a volte si tratta di pochi secondi… Quando invece ci troviamo davanti a un libro, il tempo è necessario e assume una forma del tutto diversa. Per leggere servono una certa pazienza, un impegno continuativo, una passione e una motivazione che molto spesso oggi manca. Per questo è importante che gli adulti accompagnino i bambini nel percorso di apprendimento della lettura e tramandino loro, sin dalla prima infanzia, l’amore per le storie scritte nei libri, per aiutarli ad affrontare il viaggio alla scoperta del piacere dell’attesa e della lentezza, che porta anche allo sviluppo dell’attenzione focalizzata, spesso poco allenata a causa delle nuove tecnologie.

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Le storie che aiutano a crescere I genitori, gli adulti di riferimento (tra cui gli insegnanti) e la comunità giocano un ruolo fondamentale per la crescita dei bambini in un ambiente ricco, stimolante e pronto a fornire una base solida per lo sviluppo delle abilità necessarie per diventare adulti. Leggere insieme è solo una delle tante attività che permettono la creazione di un ambiente positivo per la crescita, ma forse è, se ci pensiamo bene, l’attività più semplice e spontanea di tutte. Un momento di intimità e ascolto reciproco da condividere con i bambini, che potranno così arricchire le loro competenze cognitive, sociali e affettive. Riuscire a trasmettere la bellezza e l’importanza del tempo per leggere, si sa, è un compito molto difficile per gli adulti, soprattutto perché oggi anche loro sono affascinati dalle nuove tecnologie e dalla velocità del mondo. Ma è fondamentale, soprattutto nel contesto scolastico, recuperare questa vecchia abitudine e rispolverare i libri, che magari all’apparenza possono essere passati di moda, ma che in realtà sono trasversali a ogni periodo storico e non sono destinati certo a scomparire. E volete sapere perché? Perché le storie possono aiutare a parlare con i bambini di argomenti importanti e delicati, possono essere nostri complici nell’affrontare difficili momenti del ciclo vitale. Insomma, le storie sono nostre alleate nel lungo percorso di crescita degli alunni e attraverso esse possiamo creare uno spazio sicuro e un ambiente in cui possano sentirsi amati, accolti, stimolati cognitivamente e liberi di sperimentare nuovi apprendimenti.

Questa guida è un viaggio nel mondo delle storie e delle tante riflessioni e attività che esse possono ispirare. Quindi, cari insegnanti, preparatevi: ci sarà da leggere, da inventare, tagliuzzare, colorare, disegnare… Insomma, i modi per raccontare storie a scuola sono davvero tanti. La guida e la collana vi saranno d’aiuto, ma ciò che più conta sono il vostro entusiasmo e la voglia di trasmetterlo ai bambini. 9


UN ANNO DI STORIE Questa guida accompagna gli insegnanti per tutto l’anno scolastico e propone spunti teorici e pratici riguardo alla lettura e alle attività che possono essere collegate a essa. Con l’aiuto dei libri di narrativa che compongono questa ricca collana, sarà possibile affrontare insieme ai bambini argomenti importanti, riflessioni su eventi e momenti particolari della vita e costruire spazi dedicati all’espressione delle emozioni, all’ascolto dell’altro, al rispetto reciproco.

LE TARTARUGHE MARINE: STORIE CHE ROMPONO IL GUSCIO Questo è il titolo che abbiamo dato alla collana di libri di narrativa che accompagna questa guida didattica. Perché chiamare così la serie? Vediamolo insieme. Quando arriva il momento giusto, i cuccioli di tartaruga marina rompono il guscio e si fanno spazio nella sabbia, verso il mare. Queste storie sono come loro: escono ad esplorare il mondo e crescono con te. Sappiamo bene che ci sono tante situazioni difficili che i bambini si trovano a dover affrontare nelle varie fasi della crescita e questa collana propone storie appassionanti che trattano temi delicati, con semplicità e nel rispetto dell’età, grazie anche a illustrazioni coinvolgenti. Il nucleo centrale è il cambiamento; del resto crescere significa anche cambiare, conquistare nuove capacità, fare i conti con le richieste dell’ambiente, adattarsi a nuove situazioni, affrontando anche gli imprevisti. I temi principali proposti dalle storie riguardano l’inserimento in un contesto nuovo, l’autonomia, l’accoglienza delle differenze, le emozioni, il gioco, gli eventi familiari significativi, le difficoltà di apprendimento, l’amicizia.

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Le storie che aiutano a crescere

La flessibilità delle proposte La lettura di ciascun testo è inserita in un percorso didattico-educativo, che ogni insegnante può facilmente modificare e integrare in base a ciò che ritiene utile per il gruppo dei propri alunni. Ogni storia è quindi uno sfondo al quale collegare attività di ogni tipo in base ai bisogni emergenti. Lo sfondo consente anche deviazioni, cambi di rotta, scelta di nuovi sentieri, perché non dobbiamo privarci della bellezza dell’esplorazione. Ciò che è di primaria importanza sono l’approccio collaborativo e la condivisione di momenti significativi, di grande valore affettivo, alla scoperta di emozioni talvolta nascoste, che possono esprimersi con comportamenti difficili da gestire.

La lettura come appuntamento fisso Ascoltare l’insegnante che legge è una bella esperienza per gli alunni. Si può decidere di leggere il libro “a puntate”, qualche capitolo ogni volta, interrompendoci magari sul più bello, per stimolare la curiosità e il desiderio di proseguire. La lettura a puntate potrebbe essere un appuntamento programmato, a precisi orari nel corso della settimana, così da poter diventare una buona abitudine da coltivare durante tutto l’anno scolastico.

La struttura di ogni percorso Pur essendo facilmente modificabile, ogni percorso ha una propria struttura, che agevola la consultazione da parte dell’insegnante. La guida didattica non contiene riferimenti precisi all’età dei bambini, ma una suddivisione per temi. Sarà l’insegnante a scegliere o a modificare le proposte in base all’età e alle capacità dei bambini. I temi sono comunque proposti rispettando la gradualità delle difficoltà, ma un bravo insegnante sa come adattarli e renderli accessibili. Ecco di seguito i punti chiave presenti in ogni percorso:

Una breve introduzione al tema Le note introduttive consentono di delineare la tematica con riferimenti di tipo psicologico e pedagogico, utili per entrare con competenza nel vivo dell’argomento.

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Uno sguardo dentro di noi È questo un momento importante che permette di iniziare, mettendoci in gioco in prima persona. Rispetto al tema trattato che tipo di esperienze abbiamo avuto? In che modo le abbiamo affrontate? Quali emozioni abbiamo provato? Come ci “sentiamo” oggi rispetto a quella particolare tematica? Tutto questo ha alla base la certezza che ciascuno di noi può stare vicino all’altro nella misura in cui riesce a essere in contatto con se stesso; siamo in grado di trasmettere e di sostenere se riusciamo a porci nei panni dell’altro.

Piccoli grandi obiettivi Ogni percorso richiede accorgimenti, principi educativi, modalità relazionali e riflessioni da parte dell’insegnante. Si tratta di predisporre il contesto, creando una base di partenza indispensabile alla buona riuscita del lavoro. Questi obiettivi necessitano sicuramente di tempo per essere raggiunti, ma sono una bussola che aiuta a orientare l’attività scolastica in modo utile per la crescita dei bambini.

Presentazione del libro Brevemente viene anticipato il contenuto della storia descrivendo la motivazione della scelta in relazione ai temi da affrontare a livello educativo.

“Dentro la storia” Si entra nel vivo della storia, procedendo con una analisi dei contenuti e dei significati sul piano affettivo. I bambini potranno, con il loro libro davanti, procedere con le ipotesi, con la loro lettura, ancor prima di entrare davvero “dentro” alla storia.

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Le storie che aiutano a crescere Tante attività, di tutti i tipi Segue una carrellata di attività collegate con la storia e con le sue tematiche principali, allo scopo di offrire alcuni spunti di lavoro agli insegnanti, che potranno integrare a loro piacimento.

Riflettiamo insieme Un angolo dedicato all’insegnante, che invita a riflettere sugli argomenti centrali di ogni percorso, dando spunti teorici e pratici attuali, molto utili per il lavoro in classe e per una buona relazione con le famiglie degli alunni.

Consigli letterari a sorpresa per i grandi L’insegnante, si sa, è un lavoro difficile e stancante. Per questo nella guida, per ogni capitolo, sono presenti consigli di lettura per i grandi, basati sul tema affrontato. Nelle nostre vite frenetiche, in cui tutto scorre velocemente e non c’è mai un tempo da dedicare a noi stessi, per alcuni è molto difficile trovare momenti per la lettura: ecco che questi consigli letterari possono essere un modo per riscoprire il piacere di leggere e per riappropriarsi di uno spazio personale e di un attimo di relax a fine giornata. E poi per i futuri lettori non c’è niente di meglio che essere guidati passo dopo passo da un lettore navigato, che faccia loro da modello! 13


Cosa contiene ogni percorso? Una breve introduzione indispensabile per entrare nel vivo dell’argomento Uno sguardo dentro di noi Il contenuto della storia di riferimento Gli obiettivi del progetto

Le indicazioni didattiche

“Dentro la storia” Le attività legate al tema trattato Altri spunti di lavoro

Spunti di riflessione

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Le storie che aiutano a crescere

TEMI IMPORTANTI ATTRAVERSO I LIBRI DI NARRATIVA Vediamo insieme i temi che saranno affrontati durante l’anno scolastico utilizzando come sfondo integratore le storie contenute nei libri di narrativa della collana “LE TARTARUGHE MARINE”. Ogni percorso è indipendente dagli altri, per consentire massima libertà di scelta all’insegnante. Rimane comune la struttura, già descritta nelle pagine precedenti.

1. LA SOLITUDINE DELLA RABBIA: LA REGOLAZIONE DELLE EMOZIONI A SCUOLA 2. TROPPO COMPLICATO: RICONOSCERE E AFFRONTARE LE DIFFICOLTÀ DI APPRENDIMENTO 3. A PICCOLI PASSI: LA DIFFICILE CONQUISTA DELL’AUTONOMIA 4. BAMBINI IN VIAGGIO: I GRANDI CAMBIAMENTI DA AFFRONTARE INSIEME 5. ESSERE SEMPRE FAMIGLIA: QUANDO I GENITORI SI SEPARANO 6. GIOCHI DI OGGI, GIOCHI DI IERI: LA SCOPERTA DEL GIOCO NELLE SUE VARIE FORME 7. MI FIDO DI TE: L’ADOZIONE E LA COSTRUZIONE DEI LEGAMI 8. DIVENTARE GRANDI DAVVERO: IL PASSAGGIO ALLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO 9. DIVENTARE GRANDI INSIEME: AMICIZIA, RISPETTO E PREVENZIONE DEL BULLISMO 15


• La rabbia e la gestione delle emozioni Libro della collana: Monica Pratelli - Francesca Rifiuti, “Sotto le coperte” Alcuni bambini presentano difficoltà a regolare le proprie emozioni, che spesso vengono espresse con due prevalenti modalità: la chiusura e la rabbia. Gli stati d’animo sono davvero tanti, ciò che ogni giorno pervade emotivamente la nostra vita ha molteplici sfaccettature e, forse, neanche noi adulti siamo davvero alfabetizzati rispetto al riconoscimento delle emozioni. Ma cosa c’è sotto alla rabbia, che a volte copre tutto? Ci sono tanti altri vissuti e, con l’aiuto della storia, raccontata in un albo illustrato breve ma molto intenso (utilizzabile anche con i più piccoli), si può riflettere insieme ai bambini, favorendo lo sviluppo della loro competenza emotiva.

• Le difficoltà e i disturbi dell’apprendimento Libro della collana: Monica Pratelli “Cora e il segreto della dismatematica” Ogni bambino ha i propri bisogni speciali; tutti apprendono in modo diverso, ognuno ha i propri tempi, le proprie strategie e risorse e i propri punti di debolezza. A volte però ci sono alunni che incontrano maggiori difficoltà e hanno bisogno di essere supportati dall’insegnante e fuori dal contesto scolastico. L’utilizzo della narrativa permetterà ai bambini di entrare in contatto, in modo divertente e “leggero”, con un vissuto molto comune tra i banchi di scuola: il senso di inadeguatezza e la paura di non essere capaci.

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Le storie che aiutano a crescere

• I bambini della Scuola Primaria, tra autonomia e dipendenza Libro della collana: Emma Palazzo, “Due giorni di libertà” La conquista delle autonomie è uno degli obiettivi fondamentali dei percorsi educativi e la Scuola Primaria è un ulteriore step per i bambini, che si trovano davanti a compiti di maggiore responsabilità e al bisogno di gestire da soli tempi, spazi e strategie di apprendimento e di relazione con i pari. Quando i bambini imparano a fare delle cose, prima con l’aiuto di un adulto e poi da soli, sviluppano un livello di sicurezza di sé che permetterà loro di fare tentativi, prendere decisioni, sperimentarsi e conoscersi nei propri limiti e nelle proprie risorse.

• I cambiamenti importanti nella vita dei bambini Libro della collana: Maria Rifiuti, “Finché siamo noi” Negli anni della Scuola Primaria spesso i bambini si trovano a dover affrontare cambiamenti rilevanti (nuove nascite, trasferimenti, cambi di lavoro dei genitori, cambi di scuola, nuovi compagni…), che possono scuoterli emotivamente, sia in positivo che in negativo, ma che comunque presuppongono una rinuncia a qualcosa a cui erano abituati e un riadattamento a una situazione nuova. A volte questo processo è semplice e fluido, altre volte può incontrare ostacoli e allora è più che mai importante imparare a riflettere e a condividere con i compagni.

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• La separazione dei genitori Libro della collana: Francesco Orietti, “Come un’onda” Sempre più di frequente, questo evento tocca e coinvolge, anche non direttamente, molti bambini durante il ciclo della Scuola Primaria. I bambini hanno tante domande in testa, tanti perché, tante emozioni che spesso rimangono inespresse e poi finiscono nello zaino, creando difficoltà nel contesto scolastico. È utile parlarne, leggere e discuterne insieme, attraverso attività e giochi specifici.

• Giochi di ieri e giochi di oggi Libro della collana: Luca Padalino, “Alla scoperta di Valle Stretta” Oggi i tempi e gli spazi di gioco sono dominati dalle nuove tecnologie: videogame, telefonini, computer, tablet e chi più ne ha, più ne metta. Ma non è sempre stato così e spesso si corre il rischio che i bambini non siano a conoscenza di quali fossero le abitudini dei loro coetanei di un tempo. Manca spesso il confronto tra le generazioni, lo scambio, il gioco condiviso. Il libro proposto offre uno spunto di riflessione su questo tema e la possibilità di dare spazio alla condivisione tra “vecchio” e “nuovo”, tra passato e presente.

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Le storie che aiutano a crescere

• Genitori e figli adottivi Libro della collana: Francesca Rifiuti, “Dimmi che saremo felici” Sempre più spesso nelle classi ci sono bambini adottivi, che provengono dall’Italia o da altre parti del mondo. Questi bambini hanno vissuto un’esperienza totalmente diversa da quella dei figli biologici ed è importante per l’insegnante conoscere queste peculiarità per poter aiutare gli alunni a riflettere insieme, dando voce ai pensieri, alle idee e ai vissuti di tutti, favorendo l’ascolto empatico e il rispetto delle differenze.

• Il passaggio alla Scuola Secondaria di Primo Grado Libro della collana: Monica Pratelli, “Centoventisette centimetri” Al termine della Scuola Primaria, i bambini sono curiosi, felici, eccitati dalla nuova avventura che li aspetta a settembre. È anche vero però che la fine della scuola li porta quasi sempre a dover salutare amici con cui hanno trascorso le loro giornate per cinque anni e questo spesso è fonte di grande dispiacere. Nuovi spazi, nuovi ambienti, nuovi insegnanti, nuovi compagni: tante cose a cui doversi riadattare. E allora, oltre alla curiosità, c’è anche la preoccupazione, la paura di non essere all’altezza e di non riuscire a fare amicizia. È un momento importante e se ne può parlare insieme, dando voce alle esperienze e ai vissuti di tutti.

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• Le relazioni amicali e i conflitti tra pari Libro della collana: Valentina Torchia, “Timbranato e i trucchi di magia” Alla Scuola Primaria, l’amicizia acquista gradualmente una nuova “maturità”: gli amici diventano non solo compagni di giochi ma anche persone a cui potersi affidare, a cui rivelare segreti e a cui prestare ascolto nei momenti di difficoltà. Spesso però all’interno delle relazioni con i pari emergono difficoltà, sbilanciamenti di potere e situazioni che causano grande sofferenza. È importante che i bambini sappiano di poterne parlare con gli insegnanti, per evitare che gli eventi spiacevoli rimangano inespressi e facciano ancora più male. Insieme si può riflettere sulle modalità migliori per risolvere i conflitti e su soluzioni efficaci per rendere la scuola un contesto più sereno.

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Le storie che aiutano a crescere FUORI DAL GUSCIO PERCHÉ QUESTI TEMI? Le tematiche affrontate nei libri della collana di narrativa “Le tartarughe marine” dedicata agli alunni della Scuola Primaria sono state pensate per dare voce ad alcuni dei passaggi importanti nello sviluppo e nella crescita dei bambini e per offrire agli insegnanti spunti pratici e idee per affrontarli con serenità, divertimento e creatività, privilegiando l’uso della narrativa e favorendo l’incontro con il libro. Tutti i progetti e le attività correlate si focalizzano sul bambino come protagonista attivo dei percorsi di apprendimento e di crescita e hanno alla base l’esperienza concreta e la vita all’interno del contesto scolastico e familiare. Le attività proposte e le storie racchiuse nei libri di narrativa permettono di riflettere e lavorare con originalità sulle regole, sulle emozioni, sulle abitudini e le autonomie, sulla collaborazione e la partecipazione attiva, sul superamento delle difficoltà quotidiane e sullo sviluppo del pensiero creativo e produttivo. Nelle riflessioni e nelle attività proposte all’interno dei vari percorsi didattici non si fa particolare riferimento all’età dei bambini, poiché viene privilegiato l’utilizzo della lettura ad alta voce da parte dell’insegnante che, nel caso degli alunni più grandi, può precedere momenti di lettura autonoma. I protagonisti delle storie proposte sono solitamente di qualche anno più grandi rispetto agli alunni, affinché i libri possano essere occasioni di riflessione sulla crescita e di sperimentazione sicura dei vissuti legati a cambiamenti, problematiche ed eventi anche futuri.

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ALBI ILLUSTRATI: I LIBRI “PONTE” Ci sono libri che possono essere letti e riletti a tutte le età. Questo vale soprattutto per gli albi illustrati, perché in ogni periodo della vita possiamo comprendere ed elaborare i contenuti in modo diverso, riflettendo sugli stimoli offerti e interpretando i messaggi che essi ci offrono. Per questo motivo, gli albi illustrati che fanno parte della collana dedicata alla Scuola dell’Infanzia sono facilmente utilizzabili anche con i bambini delle prime classi della Scuola Primaria. In questa prospettiva, la scelta dello stampato maiuscolo facilita un approccio autonomo che gratifica e incoraggia i piccoli futuri lettori. La sinergia tra immagini e testo permetterà agli insegnanti di avviare riflessioni e approfondimenti su temi importanti per lo sviluppo e sarà un ottimo punto di partenza per iniziare a lavorare sulle prime, semplici, letture. Ecco le tematiche trasversali trattate nei libri “ponte”:

• La scuola come luogo sicuro Libro della collana: Monica Pratelli, “Pronti per la scuola” I protagonisti della storia sono una bambina e un bambino, ma lo sapremo solo alla fine. Una voce fuori campo dice: “Forza cuccioli, è ora di andare a scuola! Siete pronti?”.

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Le storie che aiutano a crescere Ecco che ogni cucciolo cerca di trovare una scusa per ritardare l’ingresso a scuola. Il gatto è aggrovigliato a dei fili di lana, il millepiedi deve mettersi le scarpe, l’elefantino deve finire di lavarsi, ecc.

Ma i cuccioli in realtà sono i peluche di due bambini, che fanno un po’ fatica a uscire dalla loro casa il primo giorno di scuola. Alla fine ci riescono, ma hanno bisogno di portare con sé tutti i loro pupazzi preferiti.

• A caccia di emozioni Libro della collana: Chiara Segré, “E poi è arrivata lei” Nella famiglia del piccolo protagonista tutto sembra essere davvero perfetto: ci sono la mamma e il papà, i nonni, il gatto Rufus e lui. Ma cosa succede quando arriva una sorellina? Le abitudini devono cambiare, si deve accettare di non essere più gli unici piccoli di casa, si deve fare i conti con qualche fastidio e con un po’ di disordine...

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Ma alla fine avere un fratello o una sorella significa anche avere un compagno di giochi, un alleato che prende le nostre difese, qualcuno a cui insegnare le cose che sappiamo, con cui condividere le piccole scoperte quotidiane. Insomma, il nostro protagonista ha cambiato idea: l’arrivo di una sorellina è proprio una gran fortuna!

• Pronto in tavola! Libro della collana: Martina Rossi, “Il piatto preferito di Camilla” La divertente storia di Camilla racconta di tanti ingredienti e dei mille modi per cucinarli, permette di comprendere il rispetto dei gusti altrui e l’importanza della fantasia in cucina, che aiuta a vaAl terzo piano, Camilla incontra la signora Uga riare e a rispettare le regole per un’alimentazione che dice di essere appassionata sana e divertente.di Lattuga. Nel condominio di Camilla, a tutti piacciono cose diverse! C’è la signora Floriana, a cui piace la melanzana. C’è il signor Denovo, che cucina sempre l’uovo. C’è la signora Uga, che va pazza per la lattuga.

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Le storie che aiutano a crescere Adriano che è appassionato di Parmigiano. E Saetta, che prepara tutti i tipi di polpetta. Camilla assaggia ciascuna pietanza, ma non riesce proprio a trovare il suo piatto preferito. Ci pensa nonna Fortunata, che prepara una bella torta salata con l’aiuto degli ingredienti prestati dai vicini di casa.

• Liberi di giocare Libro della collana: Francesca Rifiuti - Monica Pratelli, “Si fa per finta” Questa è la storia di Luca che, quando capisce di essere destinato ad annoiarsi per tutto il giorno, accetta l’invito di zia Susanna e parte con lei: destinazione parrucchiere! Prima del taglio di capelli, i due incontrano il vigile, vanno in pasticceria, fanno la spesa dal fruttivendolo, si fermano dal benzinaio... Insomma: Luca adesso è pieno di ispirazione e, una volta tornato a casa, comincia a mettere in scena insieme all’amica Serenella tutto ciò che ha visto nel corso della giornata, aiutandosi con pochi oggetti e con tanta tanta fantasia. Risultato? Un sacco di risate e nuove scoperte. Perché è proprio divertente giocare senza niente.

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• Uguali e diversi Libro della collana: Francesco Orietti - Francesca Rifiuti, “Dopo la pioggia” In un albero cavo in mezzo al bosco, vivono il picchio e la civetta. Il picchio è sempre in vena di far lavori e passa le sue giornate a inchiodare quadri, arredare il salotto, buttare giù pareti e tirarne su di nuove.

Al piano di sopra, vive la civetta, che ogni notte canta alla luna insieme al gufo e al barbagianni, e le sue feste durano fino all’alba. Quando il picchio si sveglia, la civetta va a dormire. Quando la civetta dorme, il picchio fa confusione e la sveglia. Quando il picchio dorme, è la civetta a svegliarlo ogni notte. E così iniziano a litigare e ad azzuffarsi. Il dottor Ghiro vuole trovare una soluzione a tutti questi litigi e invita il picchio e la civetta nella sua tana, proprio quando sta per scoppiare il temporale. Andando a trovare il ghiro, i due faranno una scoperta meravigliosa insieme, che darà inizio a una bella amicizia. 26


Le storie che aiutano a crescere

• Aiutami a fare da solo Libro della collana: Lorenzo Naia, “Un attimo!” È la storia di un piccolo drago di nome Saetta, che non è mai pronto e dice sempre: “UN ATTIMO!”. Quando è ora di prepararsi per uscire, la mamma chiede a Saetta di lavarsi, vestirsi, infilare le scarpe e prendere l’occorrente. Ormai è grande e può farlo da solo. “Ti sei lavato le ali?”, “Hai infilato i pantaloni?”, “Hai spazzolato gli artigli?”, “Hai preso gli occhiali?”, sono solo alcuni degli esempi di domande che Fiamma rivolge al figlio. Saetta, però, non sembra avere la minima intenzione di prepararsi! Risponde sempre “Un attimo!”. In realtà è concentrato a fare tutt’altro e quando arriva il momento di uscire è ancora circondato dal disordine. Un pomeriggio, arriva lo zio Fulmine, un grande drago blu, che invita il piccolo nipote a passare la giornata seguente al Luna Park con lui. Saetta è così eccitato che la mattina dopo fa tutto da solo in un baleno, pregustando già quello che troverà al parco. Scendere dal letto è veloce come le montagne russe, sistemare la stanza facile come un giro sulla ruota panoramica, prepararsi è divertente come un’astronave: la gioia per ciò che sta per accadere fa sembrare tutto più bello e il divertimento comincia il prima possibile! La giornata al Luna Park con lo zio Fulmine è indimenticabile! Saetta torna a casa stanco ma felice e racconta tutto alla mamma. L’indomani, non solo Saetta è pronto e scattante, ma sarà lui a rivolgere la domanda: “Mamma, sei pronta?”. Finalmente il piccolo drago ha capito che non vuole perdersi un attimo delle belle giornate che lo attendono e sarà ancora più divertito nel sentire che questa volta è la mamma a rispondere: “Un attimo!”. 27


LE COMPETENZE CHIAVE ATTRAVERSO LE STORIE Nel maggio 2018, il Consiglio Europeo ha emesso le nuove Raccomandazioni relative alle Competenze Chiave per l’apprendimento permanente, che mantengono i concetti chiave del precedente documento, ma si arricchiscono di contenuti al passo con i tempi e con le richieste della società. Vediamo insieme quali sono le nuove Competenze Chiave Europee, provando a confrontarle con quelle del documento del 2006. COMPETENZE CHIAVE PER L’APPRENDIMENTO PERMANENTE QUADRO DI RIFERIMENTO EUROPEO 2006

2018

1) COMUNICAZIONE NELLA MADRELINGUA

1) COMPETENZA ALFABETICA FUNZIONALE

2) COMUNICAZIONE NELLE LINGUE STRANIERE

2) COMPETENZA MULTILINGUISTICA

3) COMPETENZA MATEMATICA, E COMPETENZE

3) COMPETENZA MATEMATICA E COMPETENZA

4) COMPETENZA DIGITALE

4) COMPETENZA DIGITALE

DI BASE IN SCIENZA E TECNOLOGIA

IN SCIENZE, TECNOLOGIE E INGEGNERIA

5) COMPETENZA PERSONALE, SOCIALE E

5) IMPARARE A IMPARARE

CAPACITÀ DI IMPARARE A IMPARARE

6) COMPETENZE SOCIALI E CIVICHE

6) COMPETENZA IN MATERIA DI CITTADINANZA

7) SPIRITO DI INIZIATIVA E IMPRENDITORIALITÀ

7) COMPETENZA IMPRENDITORIALE

8) CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE

8) COMPETENZA IN MATERIA DI

CULTURALE

CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALI

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Le storie che aiutano a crescere Le nuove Raccomandazioni evidenziano in modo maggiore l’importanza di sviluppare il pensiero computazionale e quello creativo, la capacità di risolvere i problemi e le abilità di pensiero critico, di cooperazione e di autoregolamentazione. Inoltre, si fa riferimento alla promozione dello sviluppo sostenibile e all’importanza dello spirito imprenditoriale. Rimangono in primo piano la capacità di imparare a imparare, le competenze socio-relazionali, l’orientamento all’autonomia e al futuro, le competenze in materia di cittadinanza.

Competenza alfabetica funzionale

Competenza digitale

Competenza multilinguistica

Competenza personale, sociale e capacità di imparare a imparare

Competenza imprenditoriale

Competenza matematica e competenza in scienze, tecnologie e ingegneria

Competenza in materia di cittadinanza

Competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturali

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Pensiamo che il libro sia per i bambini un’esperienza di eccellenza, che attiva ogni ambito di sviluppo e di crescita. Il contatto con il libro, con la storia narrata, con la lettura da parte dell’adulto, con l’ascolto e l’osservazione di immagini, con il calore emozionale evocato, ecc., tutto questo facilita, senza ogni dubbio, lo sviluppo di competenze indispensabili per diventare cittadini capaci di esprimersi, di comprendere, di confrontare elementi, di socializzare.

COMPETENZA ALFABETICA FUNZIONALE Le attività proposte in questa guida hanno alla base il linguaggio verbale, nelle sue diverse forme relative alla comprensione, alla produzione e alla comunicazione. L’ascolto, l’interazione verbale tra insegnante e alunni, l’arricchimento lessicale e semantico che ne deriva, consentono la graduale conquista di quella padronanza linguistica che fa sentire parte delle esperienze.

COMPETENZA MULTILINGUISTICA Gli stimoli linguistici in cui i bambini vivono immersi sono molteplici; molte aule accolgono alunni di culture diverse o miste ed è fondamentale che ciascuno si senta padrone della propria lingua, ma senta accessibili anche altri idiomi. Comunicare nella madrelingua rappresenta il riconoscimento di sé come appartenente a una propria cultura, mentre la conoscenza della lingua straniera amplia i confini, consente di trovare un codice comune, comprensibile a tutti. Ecco che la lingua Inglese rappresenta senz’altro l’eccellenza, in quanto offre una maggiore possibilità di condivisione. I testi di narrativa ben si prestano a facili traduzioni e a role playing game.

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Le storie che aiutano a crescere COMPETENZA IN MATEMATICA, SCIENZE, TECNOLOGIE E INGEGNERIA Ogni argomento affrontato, ogni contenuto proposto può stimolare nei bambini la conquista di uno sguardo “scientifico” nei confronti del mondo, può far emergere il desiderio di conoscerlo, stimolando la curiosità e il coinvolgimento attivo. Il libro stesso è un “materiale” da esplorare: le immagini, le parole, i dialoghi, le sequenze di azioni, il confronto tra mondo reale e mondo fantastico sono solo alcuni degli spunti che ogni insegnante saprà cogliere nei momenti più opportuni, integrando con proposte mirate.

COMPETENZA DIGITALE L’uso delle storie offre la possibilità di creare un ambiente realmente multimediale, in cui c’è la possibilità di utilizzare strumenti di conoscenza diversificati tra loro, cercando e integrando stimoli diversi allo scopo di arricchire le esperienze. La presenza in aula di strumenti multimediali permette di diversificare le proposte e di sviluppare le abilità dei bambini senza dimenticare gli obiettivi e gli scopi comuni. Il pensiero computazionale è un’abilità trasversale, un’attitudine mentale utile per affrontare problemi di ogni tipo. Il “Coding” offre agli alunni una forma mentis che li rende attivi nell’uso della tecnologia. Costruire insieme i libri, inventare racconti, illustrare sequenze, stampare, socializzare i propri prodotti sono tutte attività gratificanti che danno senso alle esperienze vissute all’interno della scuola. 31


COMPETENZA PERSONALE, SOCIALE E CAPACITÀ DI IMPARARE A IMPARARE Imparare a imparare significa avere il potere del proprio apprendimento, essere consapevoli di ciò che abbiamo appreso e di come lo abbiamo appreso. Questa competenza sta alla base di tutto il nostro rapporto con il mondo, e riguarda i processi metacognitivi. Le storie stimolano la crescita del pensiero, invitano a esprimere contenuti personali, a ricercare soluzioni a situazioni problematiche. Naturalmente il ruolo dell’insegnante è fondamentale per sostenere l’attenzione, per avviare alla pianificazione delle attività, per sollecitare i processi di memoria e la rielaborazione successiva dei contenuti. Questo fa sì che le esperienze abbiano un filo, un senso e possano lasciare una traccia, che dà fiducia in se stessi e nelle proprie capacità. Questo punto è dedicato inoltre alle competenze personali e interpersonali, che si esplicano con comportamenti che facilitano la partecipazione sociale e permettono di cooperare, condividere stati d’animo e abilità raggiunte, maturando un vero senso di appartenenza all’ambiente.

COMPETENZA IN MATERIA DI CITTADINANZA Si tratta di tutte quelle capacità che consentono ai bambini di imparare ad agire come cittadini responsabili, sviluppando l’autonomia e un senso civico. Attraverso le storie, gli alunni imparano a partecipare alla vita sociale, comprendendo e rispettando gradualmente le regole e l’organizzazione dei contesti a cui appartengono. Le letture permettono loro di apprendere capacità di ascolto e di rispetto reciproco e di prendere parte ad attività di gruppo, lavorando al raggiungimento di obiettivi comuni.

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Le storie che aiutano a crescere

COMPETENZA IMPRENDITORIALE Ogni storia aiuta il bambino a formulare ipotesi, a ricercare soluzioni ai piccoli e grandi problemi. Le caratteristiche degli alunni sono molteplici: c’è chi è impulsivo, chi troppo pensieroso e riflessivo, chi è timido, chi è insicuro. L’insegnante sosterrà percorsi di evoluzione personalizzati, nel rispetto delle differenze e a favore della più piena capacità di espressione di sé. Ogni alunno può sentirsi protagonista della storia narrata, è aiutato a superare il proprio punto di vista, a formulare il proprio pensiero; le iniziative vengono valorizzate e gratificate, la competizione è sana e utile quando è alla ricerca di soluzioni condivise, mentre la prevaricazione necessita di contenimento.

COMPETENZA IN MATERIA DI CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALI Attraverso linguaggi e canali diversi si vivono esperienze che prendono spunto dalle storie. Il bambino conquista la possibilità di fruire della cultura in ogni sua forma e di esprimersi attraverso vari canali verbali e non verbali, attraverso linguaggi diversi (espressivi, artistici, visivi, multimediali). L’ascolto della storia, la lettura autonoma, la riesposizione dei contenuti, le illustrazioni, la visita alla biblioteca, agli ambienti narrati nelle storie e presenti nel territorio… tutto questo concorre a far sì che i bambini si sentano parte di un patrimonio culturale e artistico, che essi stessi riescono a “decifrare” in base alle proprie capacità e in relazione all’età.

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OBIETTIVI PER COMPETENZE CHIAVE Ecco i principali indicatori relativi alle Competenze Chiave. I percorsi didattici ed educativi attraverso l’uso delle storie offrono molteplici opportunità, in quanto sono coinvolgenti per gli alunni. Gli insegnanti riescono ad adeguare con competenza le loro proposte all’età dei bambini e ai livelli raggiunti.

COMPETENZA ALFABETICA FUNZIONALE Sì

Ascolta la storia con interesse Descrive le immagini del testo Legge la storia o parti di essa secondo le indicazioni dell’insegnante Nomina e descrive i personaggi della storia Riferisce le parti principali della storia Racconta alcune sequenze della storia con o senza il supporto delle immagini Confronta la storia con la propria esperienza Riferisce la storia oralmente ai compagni Descrive le emozioni dei protagonisti Risponde alle domande sulla storia Arricchisce il proprio lessico

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No

Con aiuto


Le storie che aiutano a crescere

COMPETENZA MULTILINGUISTICA Sì

No

Con aiuto

Memorizza le parole chiave della storia in lingua Inglese Su richiesta dell’insegnante cerca nel testo parole che riesce a tradurre in lingua Inglese In presenza di compagni di diversa origine culturale, si interessa ad altre lingue ed è disponibile al confronto È interessato a brevi sintesi del testo in lingua Inglese Risponde a semplici domande in Inglese riguardanti il testo

COMPETENZA MATEMATICA E COMPETENZA IN SCIENZE, TECNOLOGIE E INGEGNERIA Mostra curiosità verso il libro Ascolta con interesse la descrizione delle fasi di pubblicazione di un libro Individua le sequenze narrative principali Ricorda i nomi e le caratteristiche dei protagonisti Individua le situazioni problematiche proposte nel libro Ricerca nuove soluzioni alle situazioni problematiche Individua con chiarezza la differenza tra autore e illustratore

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COMPETENZA DIGITALE Sì

No

Con aiuto

Conosce le principali tecniche di composizione del testo Ricerca nel web immagini attinenti al testo Costruisce il canovaccio di una storia Scrive una breve storia usando la tastiera Abbina immagini a sequenze testuali COMPETENZA PERSONALE, SOCIALE E CAPACITÀ DI IMPARARE A IMPARARE È consapevole delle capacità acquisite Pone domande sulla storia Ricava nuove conoscenze dalla storia Esprime commenti sulla storia

COMPETENZA IN MATERIA DI CITTADINANZA Ascolta la storia, rispettando le regole dell’angolo lettura È rispettoso verso i libri e i materiali presenti in aula Interagisce con i compagni in modo adeguato durante le attività Ha un atteggiamento collaborativo Partecipa alle attività di gruppo Offre il suo contributo al gruppo Si impegna a modificare eventuali comportamenti inadeguati dopo la segnalazione dell’adulto o dei compagni Rispetta il ruolo assegnato nel gruppo 36


Le storie che aiutano a crescere COMPETENZA IMPRENDITORIALE Sì

No

Espone i propri dubbi Riconosce le proprie difficoltà Chiede aiuto in caso di bisogno È consapevole dei propri punti di forza Espone le proprie idee Propone attività al gruppo Promuove e argomenta le proprie proposte Spiega le proprie intenzioni riguardo a un lavoro da svolgere

COMPETENZA IN MATERIA DI CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALI Segue il racconto della storia mantenendo l’attenzione fino alla fine Si esprime intenzionalmente attraverso il disegno illustrando la storia Riesce a dare indicazioni a un compagno rispetto alle illustrazioni del testo Rappresenta il testo con la drammatizzazione È attratto dalle descrizioni dei personaggi presenti nel testo È attratto dalle descrizioni delle ambientazioni contenute nel testo 37

Con aiuto


I “compiti” dell’insegnante • Stimolare nei bambini coinvolgimento e interesse verso il libro. • Sollecitare la loro curiosità su temi importanti della loro età. • Favorire l’espressione delle emozioni. • Normalizzare emozioni spesso vissute come negative: rabbia, gelosia, rivalità, senso di abbandono, ecc. • Promuovere il piacere della lettura anche in famiglia. • Favorire una relazione positiva con la “biblioteca”. • Aiutare nella ricerca di soluzioni ai problemi quotidiani. • Stimolare la creatività e sostenere il bambino nella distinzione tra realtà e fantasia. • Favorire lo sviluppo delle abilità necessarie per realizzare un rapporto attivo e creativo con il libro. • Favorire lo sviluppo delle capacità di ascolto, di attenzione, di comprensione. • Promuovere lo sviluppo delle abilità di lettura autonoma. • Promuovere lo sviluppo di abilità di scrittura creativa. • Sviluppare le capacità di rielaborazione orale e di costruzione di storie. • Favorire l’arricchimento del patrimonio lessicale-semantico. • Porre le basi per una buona motivazione alla lettura nel percorso di crescita.

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Le storie che aiutano a crescere

PICCOLI GRANDI OBIETTIVI Costruire storie Saper rispettare i tempi e gli spazi dell’altro Saper ascoltare l’altro

Incuriosirsi

Migliorare le abilità di problem solving

Arricchire il lessico

Saper rielaborare in forma scritta e orale

Saper esprimere e riconoscere le emozioni

Migliorare i tempi d’attenzione

Imparare a collaborare coi compagni

Diventare lettori

Sviluppare il pensiero creativo

Frequentare la biblioteca

Migliorare la lettura Migliorare la scrittura 39

Fare nuove esperienze


LEGGERE CON I BAMBINI Momento magico, quello in cui il bambino si rende conto di saper leggere le parole stampate. Per un lungo periodo, Francie non aveva fatto altro che pronunciare le lettere ad una ad una, sillabando e poi riunendo i suoni fino a formare le parole. Un giorno, gettando uno sguardo sul libro, la parola “topo” le apparve intera e carica di significato. Guardò la parola e l’immagine di un topo grigio le traversò la mente. Lesse ancora e quando incontrò la parola “cavallo” sentì l’animale battere a terra con lo zoccolo e il sole luccicare sul suo pelo lucido. La parola “corsa” la colpì all’improvviso e si sentì un po’ affannata come se avesse appena finito di correre. Era caduto l’ostacolo fra il suono delle singole lettere e il senso della parola intera; un colpo d’occhio era sufficiente e la parola stampata acquistava un significato. Francie lesse rapidamente qualche pagina e fu sul punto di svenire per l’emozione. Aveva voglia di gridarlo a tutti: sapeva leggere! Sapeva leggere! A partire da quel giorno il mondo le appartenne attraverso la lettura. Non sarebbe mai più stata sola e non avrebbe mai sentito la mancanza di un’amica intima. I libri divennero i suoi amici. Ne aveva per tutti i momenti: le poesie erano dolci compagni; i libri di avventura erano i benvenuti quando era stufa di quiete. Adolescente, sarebbe venuto il turno delle storie d’amore e, se desiderava conoscere qualcuno, leggeva una biografia. Il giorno in cui si accorse di saper leggere si ripromise di leggere un libro al giorno per tutta la vita. (Betty Smith, “Un albero cresce a Brooklyn”)

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Le storie che aiutano a crescere

Uno sguardo dentro di noi Provate a riflettere sul vostro rapporto con i libri… • Quando è iniziato? • I vostri genitori erano lettori? E i vostri nonni? • In casa vostra c’erano dei libri? • In quali stanze? • Quando eravate bambini, i vostri genitori o altre persone vi leggevano o raccontavano delle storie? • In quali momenti? • C’è un libro, una storia della vostra infanzia, che ricordate con affetto? • Che rapporto avete adesso con la lettura? • Siete dei lettori abituali o saltuari? • Quali generi letterari preferite? • Che cosa vorreste trasmettere ai vostri alunni riguardo alla lettura?

Che cosa significa leggere? Forse tutti noi abbiamo un’idea troppo ristretta di questo termine e, quando lo usiamo, facciamo riferimento soltanto al processo di decodifica della parola scritta. In realtà non si inizia a leggere nel momento in cui si entra in contatto con il nostro primo libro. L’essere umano “legge” anche gli scambi comunicativi che compie con gli altri, le narrazioni, i racconti, i giochi, l’ambiente che lo circonda. Si può rintracciare infatti nel bambino, fin dalle prime settimane di vita, un’intelligenza di tipo sociale, per cui egli è immediatamente pronto ad interagire con il genitore. Hanno quindi inizio i dialoghi sociali, con scambi di sguardi, vocalizzazioni e turni alternati che vengono a delinearsi grazie a una innata motivazione al dialogo. 41


Possiamo dire allora che il primo libro che il bambino incontra sia il volto della madre, dal quale appare particolarmente incuriosito sin dai primi giorni di vita. Un aspetto interessante è sicuramente la capacità innata che il bambino ha di “leggere” il volto materno e conseguentemente di imitarlo. Questa sintonizzazione rende possibile una connessione profonda e una condivisione degli stati affettivi interni.

Il bambino impara quindi a leggere il volto della mamma proprio come se fosse il suo primo libro, comprendendone gli stati d’animo e facendo di esso un modello e una guida alle emozioni. A partire dagli otto mesi la comunicazione tra genitore e bambino riguarda anche oggetti esterni. Se il bambino entra in contatto con un libro in questo periodo, potrà iniziare un processo di familiarizzazione con questo oggetto, potrà categorizzarlo e comprenderne le particolarità e le caratteristiche.

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Le storie che aiutano a crescere

QUANDO SI IMPARA A LEGGERE? Il ruolo della scuola Il processo di apprendimento della lettura è lungo e complesso e ha inizio nei primi anni di vita, grazie agli stimoli che il bambino riceve dalla famiglia e dalla Scuola dell’Infanzia. L’Alfabetizzazione Emergente, che precede l’apprendimento nel contesto della Scuola Primaria, ha inizio intorno ai due anni, quando il bambino incomincia la sua scoperta del sistema simbolico e rappresentazionale. Questo processo prende vita grazie ai contatti che i bambini hanno con il codice scritto ed è quindi di fondamentale importanza l’apporto della famiglia e della Scuola dell’Infanzia. Infatti, così come per tutte le altre abilità del bambino, sia quelle sociali, che quelle affettive ed emotive, l’apprendimento della lettura ha bisogno di una base solida su cui costruirsi giorno dopo giorno, di un sostegno, un’impalcatura, offerta dagli adulti di riferimento, che venga poi progressivamente smantellata con l’aumentare dell’autonomia nei vari compiti e nelle varie abilità. La lettura congiunta rappresenta il contatto più intenso e reale che i bambini hanno con le convenzioni e le regole del codice scritto e, quindi, i momenti di lettura ad alta voce e di focalizzazione dell’attenzione sul libro possono fornire occasioni di apprendimento. La lettura di libri ad alta voce consente infatti ai bambini di confrontarsi molto presto e molto intensamente con il registro scritto e con la lingua stampata su carta, di mettersi in contatto con la grammatica e con regole oratorie che normalmente non emergerebbero in conversazioni normali. Tutto ciò è molto importante per preparare il bambino al momento dell’ingresso nella scuola. 43


Successivamente, sarà compito proprio della Scuola Primaria rafforzare il rapporto tra i bambini e i libri; essi impareranno a leggere in modo autonomo, potranno condividere con i compagni le storie, incrementare la capacità di ascolto attivo delle letture fatte dagli insegnanti, sperimentarsi scrittori di storie inventate, accrescere le loro competenze e il loro vocabolario… I libri sono già presenti nelle Scuole Primarie e la nostra guida si propone di suggerire agli insegnanti modi diversi per utilizzarli, per dar loro nuova vita. Ecco che leggere un libro di narrativa non ha più uno scopo esclusivamente didattico, ma è un’attività che si fa anche solo per puro piacere, per dare valore al tempo libero, per entrare in mondi nuovi e tutti da scoprire. Ascoltare l’insegnante non serve solo a rispondere alle domande successive per ottenere un buon voto, significa anche affidarsi alla sua voce calda ed espressiva, lasciarsi trasportare in una dimensione diversa, mettersi nei panni del protagonista vivendo insieme a lui emozioni a cui poi poter dare un nome. E se le attività e la lettura non vengono portate avanti a scopo esclusivamente valutativo, ciò non significa che non possano portare apprendimento, crescita e soddisfazione, sia per i bambini che per gli insegnanti!

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Le storie che aiutano a crescere

La lettura dialogica L’insegnante che legge ad alta voce con poco trasporto, senza intonazione e con scarsa convinzione ha senz’altro di fronte un gruppo di bambini che percepiscono la noia dell’adulto e la fanno propria: sbadigliano, chiacchierano e ridono tra loro, non prestano attenzione e fanno fatica a concentrarsi. Leggere con i bambini è un’altra cosa. È quello che avviene quando l’adulto tiene in mano un libro che ritiene veramente bello e interessante, lo legge con espressività e trasporto, immergendosi nella lettura senza dimenticarsi di buttare ogni tanto uno sguardo sul suo pubblico. È ciò che si verifica quando l’insegnante ogni tanto fa delle pause, si ferma a parlare di qualche parola strana o nuova, perché capita di incontrare vocaboli un po’ difficili durante la lettura di una storia; basta solo immedesimarsi nei bambini e cercare di capire su cosa soffermarsi. Accade quando si fanno domande sulla trama, si ascoltano le riflessioni dei bambini, si danno delle risposte alle loro domande e si aiuta a ragionare su quanto viene letto… e forse anche ad immaginare quello che verrà dopo. Ecco la differenza tra la lettura ad alta voce ai bambini e la lettura ad alta voce con i bambini. Durante la lettura con i bambini, questi ultimi sono partecipanti attivi, attori principali e si assiste a un dialogo costante e pieno di spunti, che arricchisce il vocabolario e stimola le loro capacità di comprensione del testo e di immedesimazione nel protagonista, creando ricche opportunità di apprendimento e crescita. Molti studi hanno dimostrato che anche semplici interazioni durante la lettura con bambini portano più benefici rispetto alla semplice lettura ad alta voce del testo.

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Queste indicazioni di lettura si basano su tre regole principali e sono una semplice guida per leggere con i bambini in modo interattivo. 1. Incoraggiare la partecipazione del bambino, attraverso domande semplici ma stimolanti (Cosa? Dove? Chi? Quando? Perché?), senza limitarsi a domande con risposta dicotomica (sì/no). In questo modo il bambino viene coinvolto e invitato a parlare della storia in modo più approfondito.

2. Restituire dei feedback al bambino, che possano servire a fornirgli informazioni importanti, utili per la comprensione. Per esempio, l’insegnante può ampliare quello che il bambino ha detto, aggiungendo particolari, correggendo eventuali errori ma anche commentando positivamente il suo intervento, senza aggredirlo con rettifiche inutili che potrebbero portare a una diminuzione di disponibilità e di attenzione da parte sua.

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Le storie che aiutano a crescere 3. Adattare lo stile di lettura alle crescenti abilità del bambino. Scegliere testi adeguati e un ritmo di lettura giusto per i tempi attentivi di coloro a cui ci stiamo rivolgendo. Se il testo è troppo semplice, i bambini si annoieranno e non saranno stimolati. Se è troppo complicato, faranno una gran fatica a seguire la storia e vivranno una esperienza poco soddisfacente che aumenterà le loro resistenze nei confronti dei libri.

Un tipo di lettura dialogica, che coinvolge appieno il bambino nella storia, è ciò che serve per massimizzare gli effetti di questa buona pratica sul vocabolario, sulle abilità linguistiche e di letto-scrittura, sulle competenze di tipo emotivo e relazionale. Imparando a rendere il bambino partecipe della lettura ad alta voce, l’insegnante provvede a creare per lui uno spazio in cui sperimentare nuove parole, dare vita a personaggi e fatti immaginari, ampliare il suo pensiero creativo e giocare con i suoni e le immagini. La visione di un bambino come agente attivo del suo stesso sviluppo è alla base di pratiche di lettura efficaci, con risultati duraturi e aiuta l’insegnante ad adattarsi con spontaneità all’età dell’alunno, evitando discorsi e momenti di interazione poco spontanei e vissuti dai bambini come eccessivamente “didattici”.


Leggere per… La lettura ad alta voce contribuisce a creare una disponibilità all’ascolto, a stimolare il collegamento tra movimenti del corpo e ritmo del linguaggio, a facilitare e sostenere le prime risposte di tipo verbale del bambino. Dal punto di vista cognitivo aiuta ad accrescere le capacità linguistiche, di comprensione ed espressione, amplia i tempi di attenzione e crea consapevolezza della lingua scritta e del significato dei caratteri stampati, del fatto che essi non variano e possono essere letti e riletti, del fatto che esista una direzione da seguire durante la lettura.

FUORI DAL GUSCIO Leggere con i bambini aiuta loro a capire il ritmo e il suono del linguaggio e aiuta a porre le basi per una prima comprensione della grammatica delle storie e della struttura narrativa.

Dal punto di vista socio-emotivo permette al bambino di crearsi un rapporto tutto personale e affettivo con i libri e di assumere un atteggiamento positivo nei confronti della lettura, accresce le capacità di riconoscimento delle emozioni attraverso il contatto con le storie, stimola la curiosità del bambino e aumenta in questo modo il desiderio di imparare a leggere, fornendo la giusta dose di motivazione necessaria perché questo avvenga velocemente. La lettura ad alta voce con i bambini porta a una conoscenza precoce di diversi generi letterari, crea un territorio e un contesto comune dove adulti e bambini possano scambiarsi idee, emozioni e immagini, pone le basi dello sviluppo sociale del bambino, educando al silenzio, all’ascolto e al rispetto dell’altro. Non è certo il semplice atto di leggere che permette di percepire tutti questi effetti positivi, è molto importante anche la qualità della lettura e lo stile con cui gli adulti leggono. 48


Le storie che aiutano a crescere

Parlare di emozioni attraverso i libri Leggere libri e comprendere il significato delle figure è un’attività sociale e non individuale: toccando, ridendo e guardando le immagini con l’insegnante, gesticolando e indicando le figure si crea una vera e propria conversazione sociale tra due o più partecipanti. I bambini dimostrano lo sviluppo delle loro competenze socio-emotive in molti modi. Bambini socialmente competenti a cinque anni riescono a collaborare e condividere con gli altri le proprie esperienze, quasi come se questo tipo di competenza fosse del tutto innata. Riescono a comprendere la giustizia e a volte usano questo concetto per interpretare la realtà che hanno di fronte, stanno imparando a capire la differenza tra varie emozioni, come tra la rabbia e la tristezza. Stanno anche imparando a riflettere sul fatto che a volte possiamo mostrare un’emozione quando in realtà ne sentiamo un’altra dentro di noi, a comprendere emozioni più complesse, a parlare di esperienze emotive passate, a moderare i loro sentimenti guadagnando controllo su di essi e decidendo quando e come esprimerli in modo appropriato. I libri per bambini presentano solitamente personaggi che interagiscono, risolvono situazioni e hanno il potere di riuscire a connettere emotivamente l’ascoltatore della storia con le esperienze dei personaggi stessi.

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FUORI DAL GUSCIO L’attenzione, la memoria e l’apprendimento sono strettamente collegati con le emozioni e proprio per questo moI bambini sperimentano il rispetto dei turni, l’ascoltivo i bambini ricordano molto meglio to dell’altro, la valorizzazione delle differenze, l’uso eventi e letture se ad esse collegate. di un linguaggio socialmente accettabile. Attraverso i libri, i bambini potranno anche accrescere il loro vocabolario delle emozioni, immagazzinando sempre nuove parole, nuovi significati e contesti di utilizzo. Se la lettura viene affrontata in piccoli gruppi, come può avvenire nella Scuola dell’Infanzia, i bambini riescono a sperimentare e a fare proprie moltissime abilità sociali necessarie per la vita di tutti i giorni. Se l’insegnante è responsivo ed emotivamente connesso con il gruppo di bambini, allora la loro motivazione, l’attenzione e l’impegno saranno ancora più accentuati. I momenti di lettura hanno un significato strettamente affettivo: gli adulti che leggono ad alta voce con i bambini dedicano loro tempo e attenzione e riescono così a trasmettergli un giudizio di valore positivo. Le sessioni di lettura permettono quindi la creazione di un contesto sociale che vede la partecipazione attiva sia dell’insegnante che dei bambini e dà vita a un intrecciarsi di processi cognitivi ed emotivi di entrambi. Proprio come un gomitolo di lana tutto annodato, in un primo momento potrebbe sembrare difficile relazionarsi l’un l’altro efficacemente. Ma poi si fa presto a conoscersi, scambiarsi gesti ed espressioni, capire quali sono le esigenze, entrare in una sintonizzazione emotiva e cognitiva che permette a entrambi di godersi questo momento fino in fondo, assaporando la storia e dando vita a un dialogo di gesti e di parole.

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Le storie che aiutano a crescere Così quel gomitolo tutto intrecciato diventa un contesto sociale e relazionale armonioso e fluido, in cui incontrarsi, conoscersi, trasmettere e favorire la conoscenza del mondo.

FUORI DAL GUSCIO Leggere libri insieme ai bambini permette anche di affrontare con loro tematiche ed eventi della vita difficili e delicati: un trasloco, una separazione, una difficoltà di apprendimento... Leggere storie che riguardano questi argomenti dà la possibilità al bambino di sperimentare in un ambiente protetto le emozioni suscitate dalla situazione, prendendo confidenza con cose che non conosce e alleviando la paura. Tutte le storie della collana sono state pensate anche per questo scopo.

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I BENEFICI DELLA LETTURA AD ALTA VOCE:

AREA COGNITIVA

AREA SOCIO-EMOTIVA

Sviluppo delle capacità linguistiche

Costruzione di un atteggiamento positivo nei confronti dei libri

Sviluppo della comprensione ed espressione

Maggiore capacità di riconoscimento delle emozioni

Ampliamento dei tempi di attenzione e concentrazione

Sviluppo dell’empatia

Maggiore curiosità Consapevolezza della lingua scritta

Costruzione di una motivazione alla lettura

Collaborazione con i pari e rispetto dell’altro

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Le storie che aiutano a crescere

È IMPORTANTE LA LUNGHEZZA DEL LIBRO? Consigli pratici Sappiamo che la lunghezza del libro non è importante, quando l’obiettivo è quello di facilitare l’accesso a temi di così grande spessore. Chi conosce la narrativa per l’infanzia sa bene che ci sono albi illustrati, contenenti poche frasi, ma corredati di immagini così evocative da consentire di “entrare” in contenuti profondi, offrendo a ciascun bambino la possibilità di andare oltre la lettura. Ogni libro di narrativa affronta un tema importante, rispetto al quale l’insegnante potrà organizzare attività con gli alunni.

CHI LEGGE? Anche questa è una decisione che spetta all’insegnante. Possiamo limitarci ad alcuni suggerimenti.

La pre-lettura del testo Sfogliare i libri prima di leggerli è un’esperienza forte, che permette agli alunni di fare ipotesi sui contenuti, di inventare una propria storia, magari facendo riferimento al titolo e alle illustrazioni. È una strategia ben accolta da tutti, soprattutto da chi ha difficoltà di lettura, e sollecita l’interesse per il libro.

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La lettura ad alta voce da parte dell’insegnante I nuovi studi affermano l’importanza della lettura ad alta voce rivolta ai bambini; sappiamo che promuove lo sviluppo delle capacità di ascolto, di attenzione, di comprensione e che sollecita il desiderio di leggere. Se è l’adulto che legge, tutti i libri della collana divengono accessibili a ogni età.

La lettura silente da parte dei bambini Può esserci un momento, nella giornata scolastica, dedicato alla lettura silente, ognuno per conto proprio. Una lettura che permette di leggere con il proprio ritmo, senza che diventi una gara a chi finisce per primo. Una lettura che consente di tornare indietro se non abbiamo capito, di comprendere dal contesto un termine sconosciuto, di procedere con l’intuizione.

La lettura in gruppo Leggere in piccolo gruppo è piacevole. Si legge un po’ ciascuno, si annotano le parole chiave, si illustra la sequenza letta, si apprende un metodo di lavoro. Insieme.

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Le storie che aiutano a crescere

I criteri per scegliere un buon libro

Immagini

Capaci di stimolare la narrazione Alta qualità grafica Evocativo

Altamente leggibili Chiaro Non generico, né banale

Linguaggio Preciso

Adatta all’età Storia

Semplice

Avvincente Originale

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Prima della lettura con i bambini... • Leggere il libro scelto. • Esaminare e conoscere la storia: personaggi, ambientazione, trama ed eventi principali. • Esaminare e conoscere il tono emotivo della storia, le emozioni prevalenti dei personaggi, l’atmosfera suscitata. • Preparare una lettura ad alta voce con toni e ritmi adatti alla storia scelta. • Scegliere un tempo per la lettura, che rimanga fisso all’interno dell’orario scolastico: la regolarità di certe azioni e di certi momenti rappresenta infatti per i bambini una struttura affidabile e sicura.

...e poi • Leggere con entusiasmo e coinvolgimento. • Rispettare i ritmi della storia. • Utilizzare alcune pause per fare domande ai bambini e renderli partecipi della lettura. • Lettura chiara, comprensibile, ritmata. • La drammatizzazione e il cambio di voce per ogni personaggio non sempre sono necessari. • Modulare la voce in base a ciò che si sta leggendo. • Leggere anche con il corpo: mimica facciale, mani, contatto visivo, ecc. • Se ci sono delle immagini, indicarle lasciando che i bambini intervengano nella loro descrizione. • Coinvolgere gli alunni, attraverso domande e collegamenti tra la storia e la vita quotidiana. • Leggere senza perdere di vista il pubblico che si ha davanti: sta ascoltando? È concentrato? Cosa posso fare per migliorare il livello di attenzione della classe?

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Le storie che aiutano a crescere • Se l’aula non consente uno spazio di lettura a semicerchio, l’insegnante potrebbe girare fra i banchi con il libro in mano, leggendo. In questo modo può rendere partecipi tutti i bambini in modo uguale. • Date il buon esempio: portatevi dietro il libro che state leggendo e appoggiatelo sulla cattedra. Dimostrando che siete lettori abitudinari avrete più possibilità che i bambini vi prendano da modello. • Prestate attenzione alla biblioteca della scuola o di classe. È molto importante averne cura e responsabilizzare gli alunni a rispettarla, arricchendola ogni tanto di libri (anche se usati) adatti alla fascia d’età. • Rendete partecipi i genitori: una buona alleanza scuola-famiglia è fondamentale nello sviluppo della motivazione alla lettura.

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NE I D U T I L O LA S A RABBIA L L E D

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La solitudine della rabbia

L A R E G O LA Z I O N E D E L L E E

MOZION I A SCUOLA

Un breve percorso dedicato al tema della rabbia, affrontato con l’aiuto di un racconto illustrato che permette di trattare con delicatezza argomenti complessi. Le immagini aiutano molto i bambini a entrare nella trama. Alcuni presentano difficoltà a regolare le proprie emozioni, che spesso vengono espresse con due prevalenti modalità: la chiusura e la rabbia. Gli stati d’animo sono davvero tanti, ciò che ogni giorno pervade emotivamente la nostra vita ha molteplici sfaccettature e, forse, neanche noi adulti siamo davvero alfabetizzati rispetto al riconoscimento delle emozioni. La competenza emotiva inizia a svilupparsi negli anni della Scuola dell’Infanzia e si consolida alla Scuola Primaria.

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Ecco i tre aspetti principali di cui è composta: • Espressione delle emozioni: riguarda la manifestazione visibile (o udibile) delle emozioni, che avviene attraverso la comunicazione non verbale. Osservare lo sguardo, il volto, ascoltare il tono della voce, fare caso alla postura, sono aspetti importanti per riuscire a entrare in contatto con l’emozione predominante in un momento particolare. • Comprensione delle emozioni: la conoscenza e la consapevolezza degli stati emotivi interni, che sono alla base delle azioni individuali. • Regolazione delle emozioni: i bambini imparano come monitorare, valutare e gestire le loro emozioni, modificandone l’intensità e l’espressione a seconda del contesto e della situazione che stanno attraversando. Per i più piccoli tutto questo è chiaramente molto difficile; essi si sentono riempiti di sensazioni alle quali non sanno dare un nome. Tutte le situazioni vissute a scuola scatenano emozioni contrastanti: • Il piacere di incontrare i compagni / la difficoltà a distaccarsi dai genitori. • Il desiderio di svolgere un’attività / la paura di non esserne capace. • Il bisogno di giocare insieme / il timore di non piacere e di non trovarsi bene col gruppo. • Altro ancora…

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La solitudine della rabbia Ogni alunno arriva a scuola con la propria storia, la porta con sé dentro a una valigia invisibile, ma piena di cose. Ciascuno ha quindi iniziato già a costruirsi un proprio “stile” di comunicazione, che si manifesta attraverso atteggiamenti e comportamenti talvolta dirompenti.

Cosa c’è dentro alla rabbia? Dentro alla rabbia ci sono tante cose, confuse, indistinte, difficili da definire. I percorsi dedicati alle emozioni sono di grande aiuto e i bambini hanno davvero bisogno di essere incoraggiati e sostenuti nella conoscenza di sé e dell’altro. È importante che il nostro lavoro non sia indirizzato a “quel bambino lì”, a quell’alunno rabbioso e aggressivo; le proposte dovrebbero essere per tutti, perché tutti devono crescere con consapevolezza. In ogni sezione possiamo trovare un alunno che manifesta il proprio disagio psicologico con l’aggressività, con la rabbia, con la costante insoddisfazione. Spesso, di fronte a certe manifestazioni, anche i grandi perdono il controllo, si arrabbiano e allora si entra in una spirale che non ha mai fine. Consigli letterari per gli insegnanti

Elizabeth Strout, Olive Kitteridge, Fazi Editore

Olive Kitteridge, ex insegnante, è colei che tiene insieme tutti i fili delle storie e delle emozioni che si intrecciano in questo libro.

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Quindi è importante… • Dare regole chiare, ma poche e ben sostenute dall’adulto. • Su quelle poche regole non mollare. • Di fronte a bambini particolarmente impegnativi provare a individuare i loro bisogni prevalenti. • Mettersi nei loro panni: un bambino sempre arrabbiato non è un bambino felice, non è sereno, ha dentro di sé dei livelli di sofferenza elevati. • Cercare di individuare ciò che fa loro particolarmente piacere: che cosa gli piace fare di più? Quali sono i materiali che prediligono? • Individuare le loro capacità e abilità: in che cosa sono più bravi? • Proporre attività che li facciano sentire capaci. Spesso la rabbia ha origine dalla frustrazione, dal senso di inadeguatezza. • Tenere presente che questi bambini si sentono spesso rifiutati, hanno quasi sempre la sensazione che con loro non si stia volentieri e, se ci pensiamo bene, è davvero una brutta sensazione. • Assumere un atteggiamento di accoglienza, gratificare i momenti positivi, cercando di indossare “occhiali” selettivi, che ingigantiscono ciò che va bene. • Regalare ai bambini le nostre parole per aiutarli a esprimere le loro emozioni autentiche: “Forse sei arrabbiato, perché volevi questo gioco tutto per te…”; “Ti dispiace tanto che il tuo amico non voglia giocare con te, vero? Questo dispiacere ti fa proprio arrabbiare.”; “Sei preoccupato perché hai paura che questo lavoro sia troppo difficile? Posso aiutarti. Possiamo farlo insieme”.

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La solitudine della rabbia • Nei momenti di grande difficoltà può essere utile appartarsi un po’ con i bambini, solo per pochi minuti, per tranquillizzarli, evitando il rimprovero esclusivo, ma rivedendo insieme l’accaduto, aiutandoli a trovare altre soluzioni. • Il momento “appartato” può essere utile anche prima che scatti davvero la rabbia. L’insegnante conosce bene i propri alunni, sa leggere nel loro volto e nei loro gesti e può, con competenza, intervenire prima che i giochi siano fatti.

Tutto quanto appena detto è di difficile realizzazione, e questo lo sappiamo bene. In aula c’è un gruppo numeroso di bambini e tutti hanno bisogno dello sguardo attento dell’insegnante. La “lettura” dei bisogni da parte dell’adulto, la sua capacità di gratificare e sostenere, si trasmette anche ai piccoli, che, a mano a mano, diventano “esperti”. Anche loro inizieranno a osservarsi vicendevolmente con uno sguardo più attento alle risorse e alle fragilità dei compagni, creando un clima di accoglienza e di comprensione reciproca.

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UNO SGUARDO DENTRO DI NOI Iniziate partendo da voi. Proprio come i bambini, siete portatori di emozioni tutto il giorno e a ogni ora. Ci saranno momenti in cui vi sentite più rilassati, altri in cui il lavoro porta agitazione, altri ancora in cui siete arrabbiati. Provate a riflettere su di voi e a tornare indietro nel tempo, a quando avevate l’età dei vostri alunni.

Ieri… • Cos’è che da piccoli vi rendeva felici? • Quando eravate agitati, che cosa vi calmava? • Che cosa vi rendeva tristi? • Piangevate spesso? • Chi vi consolava nei momenti di tristezza? Come? • Ricordate un episodio in cui siete rimasti veramente sorpresi? • Che cosa vi faceva arrabbiare? • In che modo esprimevate la rabbia? • A chi somigliavate? • Di che cosa avevate paura? • Siete stati gelosi dei vostri fratelli o sorelle?

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La solitudine della rabbia

…e oggi Adesso che avete pensato alle vostre emozioni nell’infanzia, provate a porvi le stesse domande pensando a oggi. Molte cose sicuramente saranno cambiate, ma altre forse sono rimaste simili a com’erano anni fa. Dopo aver riflettuto su di voi, è il momento di pensare ai vostri alunni e al loro mondo emotivo. • Che cosa li fa arrabbiare? Come esprimono la rabbia? • Che cosa li intristisce? Come esprimono la tristezza? • In quali momenti sono felici? Da cosa lo riconoscete? • Hanno qualche paura? • Come reagite nei momenti di maggiore difficoltà? • Nella vostra classe, ci sono bambini che hanno difficoltà a regolare le emozioni? • Come reagite di fronte agli scatti di rabbia?

FUORI DAL GUSCIO Per poter sostenere i bambini nel loro sviluppo emotivo e affettivo, è molto importante prima di tutto saper riflettere sulle emozioni. È un buon esercizio per conoscere meglio se stessi e i propri alunni. Molto spesso, il tono dell’umore del bambino è influenzato dal clima emotivo della famiglia, ma anche da ciò che appartiene a voi e che circola tra i banchi di scuola. È proprio vero che i bambini, come delle spugne, hanno la capacità di assorbire un po’ di tutto!

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PICCOLI GRANDI OBIETTIVI Sviluppare la competenza emotiva

Imparare a entrare in contatto con l’emozione dell’altro Riconoscere le emozioni su di sé e sugli altri Sviluppare un buon vocabolario emotivo-affettivo

Instaurare una relazione affettiva di fiducia con gli insegnanti

Comprendere quali sono le emozioni prevalenti in un certo momento

Imparare a condividere con i pari, rispettando le regole e gli spazi altrui Riconoscere la rabbia, distinguendola dalle altre emozioni Imparare a mettersi nei panni dell’altro, con l’aiuto della storia 66


La solitudine della rabbia

LEGGERE INSIEME

“SOTTO LE COPERTE”

Una storia per riconoscere le emozioni “Sotto le coperte” è un albo illustrato: le parole non sono molte, le immagini parlano forse anche da sole. Il libro può essere letto dagli alunni stessi o narrato dall’insegnante. Essendo piuttosto breve e ricco di illustrazioni evocative, può essere una delle prime letture autonome per gli alunni che stanno imparando a leggere. La storia si pone l’obiettivo di aiutare i bambini a riflettere, riconoscere ed esprimere le proprie emozioni e a comprendere e accogliere quelle altrui. L’argomento è delicato e importante ma, attraverso la storia, può essere affrontato in modo sereno e stimolante.

Di cosa parla la storia? È la storia di un bambino pieno di rabbia. Non vuole alzarsi al mattino, disprezza la colazione, non vuole andare a scuola e, appena in classe, si arrabbia con tutti, non vuole fare nulla. Alla sera non vuole lavarsi i denti, vuole sempre lo stesso pigiama anche se è sporco, non dice neanche “buonanotte”. Dice sempre: “NO! NON MI PIACE! NON LO VOGLIO! NON TE LO DO!”, ed è sempre solo. Sotto le coperte tutto cambia. Lì il bambino può immaginare un mondo diverso, dove si lava volentieri, sa dire anche di SÌ e permette alla mamma di lavare il pigiama. Un mondo pieno di amici con cui giocare. Un mondo felice. Sotto le coperte sorride, si rilassa e pian piano capisce che a volte la sua rabbia non è rabbia. A volte è tristezza, altre volte è delusione, altre ancora è solitudine o paura. Per fortuna ci sono mamma e papà, che sono grandi e sanno risolvere tutti i problemi.

La lettura delle immagini Il libro è un albo illustrato, quindi dà grande importanza alle illustrazioni e a ciò che esse comunicano. Invitiamo i bambini a sfogliarlo, a commentare le immagini, a fare ipotesi sul contenuto e sui significati. Saranno così bravi da aggiungere elementi, ampliando così il breve, ma intenso contenuto. 67


“DENTRO LA STORIA” I bambini, in cerchio o seduti nelle loro postazioni, sfogliano il libro e iniziano a fare ipotesi prima della lettura da parte dell’insegnante o da parte dei bambini stessi. • Che cosa racconta questo libro? • Chi è il protagonista? • È maschio o femmina? • Che cosa fa? • Che cosa non vuole fare al mattino? • E a scuola, che cosa non vuole fare? • Perché è sempre solo? • Cosa fa quando è ora di cena? • E prima di andare a letto? • Cosa fa sotto le coperte? • Come finisce la storia? La lettura condivisa ha grande importanza e, pur essendo una storia breve, il contenuto ha grande intensità e significato. La lettura da parte dell’adulto offre l’opportunità interpretativa, che rende più chiara la trama. Successivamente i bambini procedono con una riesposizione orale del testo, alla quale potranno apportare modifiche e nuovi contenuti.

• Realtà e fantasia Il protagonista vive una duplice dimensione: quella reale del bambino arrabbiato, e quella fantastica, del bambino felice di fare le cose di tutti i giorni. Con gli alunni possiamo provare ad arricchire i contenuti espressi, aggiungendo e descrivendo nuovi momenti. 68


La solitudine della rabbia Il bambino della storia si arrabbia per tutto: - non si vuole alzare - non si vuol pettinare - non vuole fare la pipì - non vuole i biscotti - non vuole indossare le cose che la mamma gli ha preparato. Il bambino della storia sotto le coperte immagina: - di alzarsi volentieri - di andare in bagno - di fare colazione con latte e biscotti - di lavarsi i denti - di vestirsi da solo - di avere tanti amici. Parliamone con i bambini. La realtà e la fantasia anche in loro si mescolano con facilità e, talvolta, manifestano un comportamento che non corrisponde a ciò che davvero desiderano. Alcuni alunni sono vulnerabili alla frustrazione, non accettano l’errore, non sopportano di sbagliare e, di fronte alle richieste dell’adulto, possono assumere atteggiamenti di rifiuto o provocatori. Magari il loro desiderio è di comportarsi bene, ma alla fine non riescono, è più forte di loro. Parlare del tema della rabbia attraverso una storia non è colpevolizzante ed è di grande aiuto per affrontare situazioni difficili. Il bambino in difficoltà sente che la sua rabbia è compresa e, magari, può imparare a esprimerla in un modo più adeguato. 69


• Le azioni del protagonista e le azioni dei bambini La storia narra le vicende di un bambino, ma le azioni che gli vengono richieste sono quelle di ogni giorno: quel bambino deve alzarsi, lavarsi, vestirsi, fare colazione… proprio come tutti gli alunni. Confrontiamo la storia con la vita quotidiana. Procediamo con delle “simulate”, inventandone insieme il “copione”. Alcune scene racconteranno le vicende di un protagonista arrabbiato, altre di un bambino triste, altre ancora di un bambino molto ubbidiente. Naturalmente i contenuti e le espressioni mimico-gestuali saranno amplificati, per rendere tutto più divertente.

• E se il protagonista fosse un nostro compagno di scuola? Proviamo a inventare scene di vita scolastica che hanno come protagonista un bambino arrabbiato, che però desidera avere tanti amici e vorrebbe sentirsi amato da tutti.

• I segreti della rabbia La storia parla anche di tutte le emozioni che talvolta sono nascoste dalla rabbia. Raccontiamo ai bambini storie brevissime, che descrivono particolari situazioni e invitiamoli a indovinare le emozioni prevalenti. Non è facile, ma, con un po’ di allenamento, i più grandi possono riuscirci. 70


La solitudine della rabbia

• Conversando con i bambini • Ti è mai capitato di arrabbiarti come il bambino della storia? • Che cosa ti era successo? • Sei stato arrabbiato per tanto tempo o per poco tempo? • Come hai fatto a calmarti? • Chi ti aiuta di solito a calmarti? • Qual è il trucco per calmarti quando sei tanto tanto arrabbiato?

• Io mi arrabbio quando… Invitiamo i bambini a parlare della rabbia, di tutto ciò che scatena in loro questa emozione forte, che fa venire voglia di gridare, di rompere le cose. La rabbia è uno stato d’animo importante, con cui entrare in contatto. Per imparare a gestirla in modo non distruttivo è necessario conoscerne la causa.

- Annalisa si arrabbia tanto quando non riesce a fare la matematica. - Alessandro si arrabbia tanto quando non gli concedono di giocare alla Play. - Laura si arrabbia perché non vuole fare i compiti. - Federico si arrabbia tanto quando il babbo e la mamma vogliono che vada a dormire. 71


• La scatola della rabbia Ogni bambino disegna la propria rabbia. I lavori vengono piegati uno ad uno e messi dentro a una scatola. Così saranno custoditi con cura.

• Al posto della rabbia Che cosa possiamo fare quando la rabbia ci esplode dentro? Arrabbiarsi è normale, ma dobbiamo capire bene perché siamo così arrabbiati. Se non si capisce si esplode e, se si esplode, poi ci sentiamo soli e non capiti dagli altri. • Cosa c’è dentro la nostra rabbia? • C’è un po’ di tristezza? • C’è la paura di sbagliare? • C’è la voglia di fare una cosa diversa da quella che ci hanno chiesto? • Siamo un po’ delusi? • La rabbia, come sappiamo, si mescola facilmente ad altre emozioni, che vanno comprese ed espresse, altrimenti rimangono lì, sconosciute e sole.

• Inventiamo un’altra storia sulla rabbia Gli alunni possono svolgere l’attività divisi in gruppetti e inventare un racconto: • Chi sono i protagonisti? • Dove si svolge la storia? • Cosa succede al protagonista? • Perché si arrabbia? • Prova anche altre emozioni? • Come si risolve la faccenda? • Chi lo aiuta? 72


La solitudine della rabbia L’insegnante può passare tra i banchi a dare una mano ai bambini durante lo svolgimento dell’attività. La storia può essere scritta, raccontata oralmente oppure anche disegnata.

• Trucchi antirabbia Il primo trucco, come abbiamo visto, è capire se la rabbia nasconde un’altra emozione. Il secondo trucco è fare respiri profondi alternati a respiri brevi. Il terzo trucco è chiedere all’insegnante se si può fare una cosa diversa, perché quella non ci riesce tanto bene. Il quarto trucco è andare vicino all’insegnante e dire: “Sono arrabbiato, perché…”. Il quinto trucco, se non sappiamo perché siamo arrabbiati, è farci aiutare dall’insegnante: “Sono arrabbiato, ma non so dire perché, mi aiuti?”. Poi ci sono un sacco di altri trucchi: possiamo trovarli insieme e, man mano, scriverli su un cartellone per non dimenticarli.

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RIFLETTIAMO INSIEME: EMOZIONI E APPRENDIMENTO L’interconnessione tra sistemi emotivi e sistemi cognitivi è ormai nota da tempo e sappiamo che il benessere psicologico aiuta ad apprendere meglio. Ecco perché questa guida didattica dedica uno spazio così ampio a temi strettamente collegati con le esperienze di vita dei bambini e il vissuto emotivo a esse connesso. Apprendimento, sviluppo socio-affettivo, benessere psicologico marciano insieme, si intrecciano, si influenzano a vicenda, creando ostacoli, risorse, punti di forza e di debolezza. Ecco che le emozioni giocano un ruolo fondamentale nei processi cognitivi; l’attenzione, la memoria, la motivazione sono fortemente dipendenti dall’assetto psicologico della persona, da ciò che vive, dal contesto, dalle relazioni affettive e dalla sua capacità di entrare in contatto ed esprimere le proprie emozioni.

Le emozioni in classe Ogni momento della nostra vita è connotato da emozioni più o meno intense; ce le sentiamo addosso, perché è proprio il corpo il veicolo più importante. Permettere alle emozioni di “entrare” in aula vuol dire dare accesso a ciò che già è presente, significa autorizzare l’ingresso a stati d’animo che, altrimenti, rimarrebbero nascosti, magari mascherati da atteggiamenti e comportamenti difensivi. Il gruppo classe può gradualmente assumere un duplice ruolo: veicolo di apprendimento e sostegno emotivo, attraverso la condivisione, il contenimento, la tolleranza alla frustrazione, la sana competizione che fa emergere il desiderio di migliorare, di crescere. Il gruppo consente lo scambio, l’osservazione delle differenze, la ricerca di soluzioni a situazioni problematiche. La costruzione del gruppo richiede tempo, affinché possa gradualmente costruirsi una storia comune, che crea quel senso di appartenenza che fa sentire sicuri di essere accolti.

L’insegnante “coinvolto” Tutti noi abbiamo ricordi significativi del nostro percorso scolastico. Questi ricordi suscitano ancora emozioni, anche se è passato tanto tempo. L’insegnante burbero, quello noioso, quello che ci incantava con le sue spiegazioni, quello che ci capiva nei momenti di difficoltà, quello allegro e quello con l’umore a terra… 74


La solitudine della rabbia Ma chi ha lasciato più impronte dentro di noi? Sicuramente chi ha saputo mixare con cura competenze relazionali, conoscenze e didattica, chi ha dimostrato la capacità di saper trasmettere il proprio sapere con metodi efficaci, considerando che i protagonisti veri eravamo noi. Quali competenze per gli insegnanti? Saper guardare negli occhi i propri alunni, riuscire ad “ascoltarli” anche quando non parlano, individuare i momenti di difficoltà sul piano psicologico, trasmettere entusiasmo per la conoscenza, contagiare con l’entusiasmo stesso e valorizzare le risorse di ciascuno, dare valore positivo all’errore come fonte di apprendimento, offrire un modello valido di comportamento e altro ancora.

Tanta fatica? Le competenze sono davvero tante, ma una cosa è certa: più l’insegnante è coinvolto emotivamente nel proprio lavoro, più si entusiasma insieme ai propri alunni e meno pesanti sono le ore di scuola, per lui stesso e per i bambini. È grazie all’impegno e al lavoro degli insegnanti che gli alunni scoprono il piacere di apprendere, di stare insieme, di condividere esperienze significative; è grazie a loro che essi diventano capaci di ascoltare e di ascoltarsi, di esprimere e regolare le emozioni. La stretta collaborazione con la famiglia e con i servizi del territorio è senz’altro garanzia di buona riuscita, ma i docenti fanno davvero tanto. È grazie alla scuola che tanti bambini si salvano.

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Quando arriva il momento giusto, i cuccioli di tartaruga marina rompono il guscio e si fanno spazio nella sabbia, verso il mare. Queste storie sono come loro: escono ad esplorare il mondo e crescono con te.

www.letartarughemarine.it Le Tartarughe Marine

DAI 7 ANNI

DAI 3 ANNI

Dopo la pioggia

Un incontro-scontro per scoprire che le differenze possono far nascere un’amicizia.

E poi è arrivata lei

Se un giorno, all’improvviso, arriva una sorellina...

Il piatto preferito di Camilla

Una storia ricca di gusto e sapori, per riflettere su quello che mangiamo.

Pronti per la scuola

Il distacco da mamma e papà, con tutta la leggerezza e l’ironia dei bambini.

Si fa per finta

Per divertirsi non serve nulla, a parte l’immaginazione.

Sotto le coperte

Proviamo a sciogliere la rabbia con un pizzico di fantasia e tanta tenerezza.

Un attimo!

Non si è mai abbastanza veloci per prepararsi a uscire di casa, ma il draghetto Saetta ha scoperto come fare...

alla scoperta di valle stretta

Ma è possibile divertirsi senza corrente elettrica né dispositivi elettronici?

centoventisette centimetri Tra insicurezze e desiderio di crescere: a piccoli grandi passi verso il mondo degli adulti.

come un'onda Ci sono eventi che ci travolgono in maniera inaspettata, come quando due persone che amiamo si separano.

cora e il segreto della dismatematica Una bambina alle prese con le proprie difficoltà nel mondo della scuola.

Dimmi che saremo felici Una storia delicata sul tema dell’adozione.

Due giorni di libertà Fratello e sorella a casa per due giorni senza mamma e papà: ne vedremo delle belle!

finché siamo noi Il trasferimento in un’altra città può sconvolgere la vita, ma può gettare una nuova luce sulle cose veramente importanti.

timbranato E I TRUCCHI DI MAGIA

Su una grande nave che solca gli oceani, un ragazzino trova il modo di difendersi dai bulli: ogni vera magia nasconde un trucco!




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