TURISMO, SOSTENIBILITÀ E TERRITORIO
Senza nulla togliere a tanti bellissimi insegnamenti del nostro Ateneo, credo che il mio corso di Sociologia del Turismo sia una chiave per capire il mondo in cui viviamo. Una chiave alla portata di tutti, perché noi tutti siamo, siamo stati o vorremmo essere turisti. Gli splendidi hotel e i centri commerciali di Dubai, le ville sull’acqua e le piscine a sfioro dei resort di lusso delle Maldive, le maestose cattedrali gotiche e i musei delle nostre città d’arte, l’elegante skyline di Manhattan, sono luoghi del nostro immaginario collettivo, che ben conosciamo, perché ci siamo stati o vorremmo andarci. Sono però anche coloratissime tessere di un enorme e splendido mosaico, che nel suo insieme costituisce il nostro mondo, con le sue voci, i suoi sapori e i suoi profumi e, se vogliamo, anche con i suoi stereotipi, le sue disuguaglianze e le sue violenze.
28
Studiare Sociologia del Turismo significa studiare noi stessi e ragionare sul nostro modo di viaggiare e di rapportarci con altre culture. Ma vuol dire anche capire come, con il turismo, viviamo e consumiamo il territorio nel suo senso più ampio: come spazio culturale costruito nel corso dei secoli dalle comunità e fatto quindi di città, borghi e campagne, e come spazio naturale, fatto di parchi, deserti, oceani e foreste, culturalizzati dalle nostre pratiche di viaggio, divertimento e consumo. Il turismo, per lo meno nella nostra ricca cultura occidentale, costituisce da tempo una pratica identitaria, che contribuisce a definire la nostra identità di cittadini, di consumatori e, soprattutto, come ricordo sempre, di cittadini-consumatori. Il