Rivista VENDING NEWS numero 62

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Numero 62 - Anno 2023 NEWS NEWS Il bimestrale della distribuzione automatica TUTTO QUELLO CHE CERCHI SULLA DISTRIBUZIONE AUTOMATICA CREA LA TUA PAGINA VETRINA E LASCIATI TROVARE NELL’OCEANO DEL WEB - ISCRIVITI SUBITO! www.paginevending.it C M Y CM MY CY CMY K EXE_ADV_BEVANDE DIVA_COPERTINA_Vendingnews.pdf 1 05/01/23 12:31

IL SUCCESSO È UNA QUESTIONE DI SCELTE.

distinguono per una comunicazione originale e d’impatto e per la loro continua capacità di innovare. Chewing gum, caramelle e healthy snack, ideali per ogni esigenza di consumo.

Perfetti Van Melle e Vending, insieme per UN SUCCESSO GARANTITO.

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L’editoriale

di Fabio Russo

Eravamo pronti per andare in stampa, quando mi è giunta la notizia del tutto inattesa della scomparsa di Felice Milani. Non ho potuto fare a meno di fermare la tipografia per dedicare qualche pagina di questo numero a colui che è stato tra i decani del Vending e, soprattutto, un amico per tutti coloro che lo hanno conosciuto dentro e fuori il nostro Settore.

Ci eravamo sentiti al telefono qualche settimana fa e, tra una battuta e una risata, ci eravamo scambiati qualche impressione sui difficili tempi che stiamo vivendo, ipotizzando scenari futuri: per lui sempre rosei. Perché Felice era così: positivo, ottimista, appassionato della vita e del prossimo.

Felice era una bella persona, sempre pronto a rendersi disponibile per il prossimo, capace di trasmettere allegria e serenità a tutti coloro che interagivano con lui.

sempre stato un vero piacere ascoltare i suoi racconti, che passavano dai mille avventurosi viaggi di piacere ai mille incontri di lavoro in giro per il mondo. Sempre pronto con le sue osservazioni sui temi del momento, che affrontava con lucidità e saggezza. Una saggezza che derivava dall’esperienza, dalla vita vissuta e che tutti apprezzavano.

Potrei scrivere pagine intere su di lui, sulle sue qualità umane e professionali, la sua simpatia e le tante passioni, come quella per la mortadella tartufata, che si faceva spedire ogni anno da un'azienda romagnola e che amava condividere con gli amici e con chi andava a salutarlo al suo stand a Venditalia.

Per raccontare Felice ancora una volta, con la redazione abbiamo deciso di riproporre un'intervista che ho raccolto 6 anni fa in occasione del suo 80° compleanno e che abbiamo pubblicato sul numero 33 della nostra rivista. Alla figlia Evelina, che saprà continuare l'opera iniziata dal papà, insieme al nipote Mario, e alla moglie vanno le nostre più sentite condoglianze.

Nel frattempo, la vita continua e il Vending pure. Contrariamente alle poco rosee aspettative di fine 2022, il continuo ascolto dei player della filiera indica ancora una volta come il Settore mostri la sua forza e la sua resilienza, uno zoccolo duro da cui partire per un ulteriore miglioramento delle performance nel 2023. Un aiuto verrà anche dalle agevolazioni alle imprese previste dalla Legge di Bilancio, di cui abbiamo approfondito i punti più interessanti in un articolo dedicato.

Anche in questo numero abbiamo evidenziato come alcuni trend, emersi negli ultimi due anni, stiano modificando sia le modalità di lavoro, che le scelte dei consumatori. E di questo il Vending non può non tenere conto per offrire un servizio di qualità che sia al passo coi tempi.

Buona lettura!

È

desires daily inspired

L’EDITORIALE di Fabio Russo

WEYOU – ANCHE NEL VENDING L’UNIONE FA LA FORZA

PPWR – GLI EFFETTI SUL MONDO DEL CAFFÈ DEL NUOVO REGOLAMENTO SUL PACKAGING E SUI RIFIUTI DA PACKAGING -

A CURA DI ERIKA SIMONAZZI

QWARZO – LA TECNOLOGIA AL SERVIZIO DELLA SOSTENIBILITÀ

INTERVISTA CON ROMINA JACE

LEGGE DI BILANCIO 2023 – LE AGEVOLAZIONI PER LE IMPRESE

SPINEL SRL – A 25 ANNI DALLA PRODUZIONE DELLA PRIMA MACCHINA SPINEL ENTRA NELL’ERA 4.0 -

INTERVISTA CON MINO FIORITO

WTD SRL - WORLD TRADE DISPLAY PRESENTA LE NOVITÀ 2023

FABER ITALIA INAUGURA LA PRIMA COFFEE MACHINE BOUTIQUE

FAS ANY PLACE TOUR 2023. IL VIAGGIO CONTINUA…

ITALFOODS SRL – INTERVISTA CON CARMINE RONDINELLI – EXPORT MANAGER

BLUPURA SRL – NUOVA BRAND IDENTITY

MELEGATTI PUNTA SUI CROISSANT

FIORE DI PUGLIA SPA – 30 ANNI ALL’INSEGNA DEL “BUONO”

SIGEP – FOTO GALLERY

OLTRE LO SMART WORKING

CAFFÈ BORBONE LANCIA LA MISCELA LIGHT

CELLI GROUP ACQUISISCE CAB

GRUPPO ILLIRIA ACADEMY 101CAFFE’ – L’ULTIMA NOVITÀ È L’APP

I NUOVI TREND – LE ACQUE AROMATIZZATE E FUNZIONALI

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TUTTI I CONTENUTI DI QUESTA RIVISTA SONO DI PROPRIETÀ DELLA
SOMMARIO
FABIO RUSSO SRL - VIETATA LA RIPRODUZIONE
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ZUCCHETTI ENTRA IN DIGISOFT SPA – INTERVISTA CON CECILIA D’AGUANNO

JAN MARCK VRIJLANDT NUOVO AD AD INTERIM DI SELECTA ITALIA

COCA-COLA TETHERED CAPS

PEPSICO E PERFETTI VAN MELLE TOP EMPLOYER 2023

PERFETTI VAN MELLE ACQUISISCE IL BUSINESS DEI CHEWING-GUM DI MONDELEZ

ORASESTA ACQUISISCE S.D.A. SRL

FERRERO ACQUISISCE FRESYSTEM

CAMBIO DI RUOLI IN COGES SPA

BONUS PUBBLICITÀ 2023

STARBUCKS BY NESPRESSO ADERISCE ALL’ALLEANZA PER IL RICICLO DELLE CAPSULE IN ALLUMINIO

IN RICORDO DI FELICE MILANI - L’INTERVISTA RACCOLTA DA FABIO RUSSO NEL 2018

FRULLÀ PRUGNA SECCA

CHIPS DI LENTICCHIE ROSSE

PROUP GUSTI INVERNALI

Periodico bimestrale della distribuzione automatica supplemento di www.vendingnews.it

Anno 2023 - Numero 62

Editore

Sede: Viale Antonio Gramsci, 17/b 80122 Napoli - Italia

Partita IVA 06552741214

CCIAA 822695 - ROC 22385 Tribunale di Napoli 49 Contatti con la redazione redazione@vendingnews.it Tel. 0810152150 - Fax 0810152151

Direttore responsabile Fabio Russo

Direttore editoriale Flora Seta

Hanno collaborato: Fabio Russo - Flora Seta - Serena Adriani Martini Barazzutti - Roberta Bolchini - Carlotta Bortolin - Flavia Lavermicocca - Luca Magliabosco - Enrico Scotton - Debora Screpanti - MLS Group - Publicis Consultants - Secnewgate - Jo Giuseppe Francione

Distribuzione

Compagnie di gestione- Artigiani del vending - Centri di assistenza tecnica OCS e VendingRivendite materiale alimentare e attrezzature - Costruttori di attrezzature - Produttori di materie prime - Torrefazioni di caffè - Negozi di rivendita cialde, capsule e OCS - Agenti di commercio del settore vending e Horeca - Associazioni di categoria e a tutela dei consumatori - Buyers del segmento Retail, GDO & GDE - Ufficio acquisti di operatori dell'Horeca - Grandi aziende ed enti pubblici

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Vending News è una rivista tecnica dedicata alla distribuzione automatica. I manoscritti e le fotografie, anche se non pubblicati, non vengono restituiti www.vendingnews.it

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I PRODOTTI
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Anche nel Vending l’unione fa la forza

BATTESIMO A PESCANTINA PER LA NUOVA REALTÀ CHE RIUNISCE 4 SOCIETÀ GIÀ OPERATIVE IN LOMBARDIA, TRENTINO-ALTO ADIGE E VENETO, CON OLTRE 150 DIPENDENTI. NEL CDA ANCHE DUE DONNE, NOVITÀ PER UN SETTORE MASCHILE.

Dalle Dolomiti fino alla laguna di Venezia, passando per il Garda. Nasce in questo ampio territorio una delle realtà più significative del vending.

Si chiama WeYou (noi voi, a sottolineare lo stretto rapporto che fin da subito la srl intende instaurare con la clientela) ed è nata dall’unione di quattro affermate aziende del settore oggi operanti in Lombardia, Trentino-Alto Adige e Veneto

Operativa dal 1° gennaio 2023, la nuova società è stata presentata sabato 21 gennaio, nel corso di un incontro

che ha visto riuniti, alle cantine 1925 Monteci di Pescantina (Vr), gli oltre 150 dipendenti coinvolti da questa unione, nata per far fronte ai grandi cambiamenti in atto nel mondo della distribuzione automatica.

WeYou srl prende origine dall’intuito e dalla lungimiranza di un gruppo di imprenditori a capo di quattro storiche realtà già presenti sul mercato del vending: Aesse Service, Automatic Service (operative in Trentino Alto Adige), ZaVa (operativa in Lombardia) e Scattolin distribuzione automatica Srl (radicata in Veneto).

Una scelta strategica che i soci - Pio Lunel, Gianluca Maracci, Mario Mattiazzo, Dino Cancelli, Vittorio Rizzoli, Sabrina e Davide Zanoni, Vanda Cenedella, Giorgia e Massimo Scattolin - spiegano con queste parole:

“In un mercato in rapida evoluzione abbiamo deciso di aggregarci per fare tesoro dell’esperienza e del knowhow delle nostre quattro singole imprese già affermate nel vending. Uniti, diamo vita a una nuova unica grande realtà, con l’obiettivo di offrire il miglior servizio ai clienti. Altro obiettivo è coniugare la flessibilità e la velocità, tipiche delle Pmi, con la forza e la solidità di un’azienda strutturata”.

Principio condiviso sarà la sostenibilità, dalla gestione efficiente dell’energia e dei magazzini all’interno dell’azienda, alla sostenibilità nei trasporti, fino alla scelta dei prodotti alimentari e alla gestione dei rifiuti nell’ottica di un’economia circolare.

La nuova società, che si presenta sul mercato forte di oltre 7 mila distributori automatici istallati nelle province già servite con un parco di oltre 120 automezzi in dotazione, opererà attraverso le sue sedi presenti a Castiglione delle Stiviere (Mn), Trento/Lavis (Tn), Ville di Fiemme (Tn), Laives (Bz) e Noale (Ve).

Essa è associata a Euro Group e Confida Nel board da segnalare la presenza di due donne, novità per un comparto, quello del vending, fino ad oggi in mani prevalentemente maschili. E avranno ruolo operativi importanti: Sabrina Zanoni si occuperà di acquisti e comunicazione, Giorgia Scattolin di risorse umane, miglioramento continuo e sostenibilità

WeYou srl, la cui nascita è stata seguita dallo studio Be Advisor di Noale, diventa così una delle realtà più importanti del vending, settore chiamato ad affrontare nei prossimi anni la sfida sostenibile e digitale, portando in dote i valori che già da tempo sono patrimonio condiviso della 4 società: attenzione all’ambiente (rigenerazione e riduzione dei rifiuti), condizioni di lavoro che pongono al centro il benessere delle persone, utilizzo delle più avanzate tecnologie oggi disponibili, offerta di prodotti biologici ed equosolidali. Ma soprattutto grande attenzione alla qualità del servizio offerto alla clientela, ovvero a quel ‘voi’ che cerca nella pausa caffè un’esperienza che dia un gusto alla vita.

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www.weyou.it

PPWR

PACKAGING AND PACKAGING WASTE REGULATION

PPWR. GLI EFFETTI SUL MONDO DEL CAFFÈ DEL NUOVO

REGOLAMENTO SUL PACKAGING E SUI RIFIUTI DA PACKAGING A CURA DI ERIKA SIMONAZZI

Nei prossimi mesi si parlerà molto, e non solo tra gli addetti ai lavori, del PPWR (Packaging and Packaging Waste Regulation), il nuovo regolamento sul packaging e sui rifiuti da packaging in discussione attualmente a Bruxelles. Il corposo documento è stato ufficialmente presentato dalla Commissione europea il 30 novembre scorso e contiene tante nuove disposizioni che cambieranno radicalmente il modo di concepire il packaging, dalla sua produzione, al suo utilizzo, al suo smaltimento. Tale regolamento si inquadra all’interno del più ampio Green Deal, un pacchetto di iniziative dell’UE verso la transizione ecologica, con l’obiettivo finale di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.

Il PPWR arriva a circa un anno di distanza dal recepimento della SUPD a livello degli stati membri, ma ci sono differenze sostanziali tra i due. La SUPD è una direttiva approvata a Bruxelles nel 2019 e dalla sua ufficializzazione gli stati membri hanno avuto più o meno un paio d’anni per

recepirla, con un buon spazio di ma novra per adattarla ad ogni singo la realtà e peculiarità nazionale. L’Italia per esempio, ha autorizzato la commercializzazione di prodotti monouso in bioplastica messi al bando dalla SUPD, (vedi le palette e i piatti monouso), proteggendo in questo modo gli ingenti investimenti fatti sul territorio per lo sviluppo della raccolta differen ziata dei packaging compostabili e degli impianti di compostaggio in dustriale.

Se per il recepimento della SUPD, gli Stati membri hanno avuto la possibilità di adattare le regole alle esigenze nazionali, il PPWR invece dovrà essere recepito tal quale, senza eccezioni. Ciò vuol dire che da quando diventerà ufficiale (si stima a primavera del 2024) entrerà in vigore da subito con regole uniche per tutti gli stati membri e senza possibilità di ‘personalizzazioni’.

Perché in questo modo, dice la Commissione, si faciliterà il libero scambio tra stati membri e si eviteranno i problemi di interpretazioni, a volte discutibili e non sempre in linea con l’obiettivo finale. Se, quindi, da un lato un regolamento porta maggior chiarezza e facilità di scambio, dall’altro impatterà su quelle nazioni che, in tema di sostenibilità, hanno investidi altri e sono già sulla strada per il raggiungimento degli obiettivi del Green Deal. Infatti, se tale strada non coinciderà con quella seguita dal PPWR, queste nazioni potrebbero veder vanificati gli sforzi e gli investimenti fatti fino ad ora. L’Italia è probabilmente il paese che da questo PPWR rischia di essere più danneggiata e proprio per questo motivo soprattutto dall’Italia la levata di scudi si è fatta sentire forte e chiara a Bruxelles.

Cosa richiede il PPWR?

Il PPWR pone obiettivi sfidanti in termini di RICICLABILITÀ dei packaging, a prescindere dal materiale di cui sono fatti e di RIUSO. La logica è quella di adottare un’economia sempre più circolare, dove il riciclo di qualità dovrà prevalere e, ove possibile, il riutilizzabile dovrà sostituire il monouso.

Un packaging immesso sul mercato dovrà essere RICICLABILE e per definirsi ‘riciclabile’ dovrà possedere due caratteristiche fondamentali: dovrà essere progettato per il riciclo entro il 2030 (si parla di ‘design for recycling’, per esempio saranno da preferirsi packaging monomateriali piuttosto che fatti con materiali compositi o anche materiali che per loro natura chimico-fisica sono più facilmen-

te selezionabili e riciclabili di altri). Inoltre,dovrà essere riciclabile ‘at scale’ entro il 2035, cioè dovrà esistere un sistema di raccolta differenziata che raggiunga almeno il 75% dei consumatori europei

Per determinati settori, diventa poi obbligatorio l’inserimento di soluzioni riutilizzabili proposte come alternative al monouso a scelta del consumatore o addirittura come sostituzione totale. È questo il caso dei packaging nel canale HORECA, dove, per consumi all’interno del negozio, sarà obbligatorio l’uso del riutilizzabile. In pratica, realtà come Mc Donalds, Autogrill, Burger King, avranno l’obbligo di servire tutti i pasti consumati nel negozio in contenitori riutilizzabili. Il delivery è ancora una zona grigia, nel senso che si parla di convivenza di monouso e riutilizzabile, ma ancora non è chiaro come si possa gestire questo modello ibrido nella pratica.

C’è poi l’articolo 8 del PPWR che parla di prodotti compostabili, e qui vorrei entrare più nel dettaglio perché promette di sconvolgere completamente il settore del caffè

Secondo tale articolo, tutte le capsule per caffè monoporzionato e le cialde in commercio dovranno obbligatoriamente essere compostabili (industrialmente) a due anni dall’entrata in vigore del regolamento. Ciò vuol dire che da metà 2026 tutte le capsule per caffè in plastica ed alluminio potrebbero scomparire dal mercato

Il punto 1 dell’articolo 8 del regolamento infatti recita così:

Entro 24 mesi dall'entrata in vigore del presente regolamento, le bustine di tè, le cialde di caffè filtro smaltite insieme ai prodotti a base di caffè usati, le capsule caffè, le etichette adesive attaccate a frutta e verdura e le buste di plastica molto leggere devono essere compostabili in condizioni controllate industrialmente in bio - impianti di trattamento dei rifiuti.

Nonostante il testo sia molto chiaro e non lasci spazio ad interpretazioni, è sconvolgente pensare che miliardi di capsule in plastica e alluminio in commercio scompariranno per lasciar spazio al compostabile come unica opzione possibile. Per questo motivo, tra i torrefattori ci sono ancora molti scettici che ritengono che chi ha scritto il testo non abbia consapevolezza dell’impatto di una simile decisione, che le lobby dell’alluminio si faranno sentire, che la situazione comunque rientrerà

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Io non ci metterei però la mano sul fuoco e lo dico dopo aver direttamente partecipato a incontri a Bruxelles, organizzati con chi questo regolamento lo ha pensato e scritto. Il team della commissione ambiente è in realtà più informato di quanto si pensi, e la sua convinzione che le capsule compostabili siano la soluzione più sostenibile a livello ambientale si capisce anche dal percorso che ha portato alla definizione del sopra citato articolo 8.

Nella prima bozza del PPWR le capsule di caffè non erano nemmeno considerate packaging, non rientravano quindi nell’elenco dei packaging obiettivo del regolamento; inizialmente l’articolo 8 citava solo bustine del thè, cialde di caffè, adesivi della frutta e buste di plastica molto leggere.

Nella seconda bozza le capsule sono state inserite sorprendentemente all’interno dell’elenco di prodotti considerati packaging, senza però nessun vincolo sul tipo di materia prima da utilizzare per la loro produzione. Infine, nella terza ed ultima versione, quella ufficiale del 30 novembre, le capsule per caffè sono state inserite nell’articolo 8 a fianco delle cialde caffè e delle bustine da thè, con obbligo di esser compostabili negli impianti di com-

postaggio industriale, secondo la EN13432

La logica che sta dietro a questa decisione è che tutti i packaging concepiti per essere venduti con all’interno il prodotto e dopo l’uso smaltiti insieme al prodotto, non sono generalmente riciclabili nella raccolta differenziata, a meno che non siano realizzati in materiale compostabile e raccolti nell’ organico domestico per diventare compost insieme al contenuto. Tale concetto è in linea con la direttiva europea WFD, che impone dal 2024 l’obbligo per tutti gli stati membri di introdurre la raccolta differenziata dell’organico. Per chiarezza, sottolineo che si parla esclusivamente di compostaggio industriale, l’unico normato da uno standard internazionale (EN13432) e l’unico ripetibile su larga scala.

I giochi non sono ancora definitivi, ora tocca al Parlamento Europeo e al Consiglio degli stati membri esprimersi, la proposta ufficiale della Commissione Europea è chiara e ragionata e i grandi torrefattori lo sanno già. La strada è indicata ed è importante non aspettare l’ultimo minuto per imboccarla perché la SUPD insegna, il mercato reagisce più velocemente dei tempi imposti dalla legge quando si parla di sostenibilità ambientale.

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Oggi ancora più buono, provalo!

Miscela in grani per Vending machine

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LA TECNOLOGIA AL SERVIZIO DELLA SOSTENIBILITÀ

Qwarzo® SpA è un giovane società italiana nata per sviluppare soluzioni tecnologiche, che dessero una risposta concreta agli obiettivi dell’economia circolare e, soprattutto, che offrissero una valida alternativa alla tanto combattuta plastica monouso. Un obiettivo tanto più ambizioso quando si tratta di plastica a contatto con gli alimenti o di materiali tecnici in plastica, destinati a specifici comparti, come i bicchieri e le palette utilizzati nella Distribuzione Automatica. In questi casi, trovare una soluzione del tutto naturale, sicura e 100% sostenibile non è facile.

Qwarzo® ha raccolto questa sfida e già nel 2018, in occasione della fiera francese del Vending, aveva presentato il suo progetto, destando l’attenzione degli addetti ai lavori. Negli ultimi anni, il progetto si è evoluto ed è ora maturo per entrare nel Vending dalla porta principale.

Ne parliamo con Romina Jace, Project Manager di Qwarzo® SpA

Che cos’è Qwarzo® e com’è nata l’idea?

Qwarzo® nasce dalla volontà di Luca Panzeri, fondatore dell'azienda, di risolvere il problema della plastica negli oceani, e facendo leva sulla sua ventennale esperienza e attraverso un lungo processo di ricerca, ha ottenuto un coating a base minerale idoneo anche per la carta che permette la creazione di barriere all’acqua, al grasso, alle alte e basse temperature e ad agenti chimici senza alterarne la riciclabilità.

Avevate sin da principio il Vending e il mondo del food come target?

Avevamo la necessità di sviluppare un prodotto finito per provare al mercato che la nostra tecnologia fosse vincente e facilmente industrializzabile. Abbiamo optato per la paletta da caffè per dimostrare l’efficacia del nostro trattamento in particolare per le caratteristiche di resistenza all’acqua

Il risultato è stato più di 500 milioni di palette in commercio negli ultimi 12 mesi

Il settore food prevede una serie di altre garanzie e test che il nostro trattamento ha ottenuto con successo. Siamo certificati non solo per il food contact ma anche FSC, BRC e ISO 9001. Tutti questi motivi, ci hanno permesso di entrare in contatto con una grande realtà del mondo della plastica monouso, quale è la FLO SpA, con la quale collaboriamo proficuamente ormai da tre anni.

Quali e quante sono le possibili applicazioni della vostra tecnologia e a chi sono destinate?

Qwarzo® applicato alla carta, permette attraverso varie tecniche produttive di creare, bicchieri, cannucce, posate, contenitori per liquidi e solidi e utensilerie varie che seppur in carta hanno caratteristiche e barriere che garantiscono un risultato tecnico e qualitativo perfetti per l’utilizzatore.

L’Europa vieta il monouso in plastica e spinge per quello in cartoncino che nel Vending comporta una serie di problematiche tecniche. Come risponde Qwarzo®?

Il vantaggio della nostra tecnologia è che aumentando alcune proprietà meccaniche, oltre che formando barriere all’acqua, i prodotti in carta trattati da Qwarzo® possono essere utilizzati come quelli in plastica o legno e quindi senza le problematiche tecniche a cui lei fa riferimento. Qwarzo® è una tecnologia che si inserisce nelle filiere industriali senza richiedere de drastici cambiamenti.

Questo evidentemente fa parte di un concetto circolare di sostenibilità in cui non è necessario smantellare la capacità produttiva o sostituire i canali distributivi ma semplicemente adattarli a un prodotto in carta rinforzato.

Un prodotto trattato con Qwarzo® è 100% sostenibile e compostabile. Approfondisce questo concetto?

Il nostro coating a base silicio è già compostato e biodegradato, motivo per cui si pone come invariante rispetto alla carta. Per chiarire questo concetto, basti pensare che una carta classificata Aticelca A+ mantiene la sua classificazione anche successivamente al trattamento Qwarzo®

E rispetto alle bioplastiche?

I prodotti Qwarzo® sono tutti plastic-free e presentano una totale assenza di polimeri plastici a differenza di alcune carte che si trovano sul mercato, che sono invece rivestite con bioplastiche e quindi la loro riciclabilità nella carta apre dei temi importanti di opportunità, che si è cercato di attenuare introducendo la compostabilità. Ma compostare vuol dire distruggere materia prima, mentre nel nostro caso la carta viene riutilizzata per nuovi scopi.

Qwarzo® può rappresentare l’alternativa futura della plastica per il monouso?

Qwarzo® è già da diversi anni la vera alternativa per eccellenza alla plastica e bioplastica per il monouso!

www.qwarzo.com Mauro Montepiani, Responsabile commerciale Qwarzo SpA

LEGGE DI BILANCIO 2023

LE AGEVOLAZIONI PER LE IMPRESE

LA LEGGE DI BILANCIO 2023 CONTEMPLA DIVERSE AGEVOLAZIONI PER LE IMPRESE CHE SI TROVANO AD AFFRONTARE RINCARI ED EFFETTI DELL'INFLAZIONE, OLTRE A BONUS E CREDITI D'IMPOSTA PER SOSTENERLE NELLA TRANSIZIONE GREEN E DIGITALE. ACCANTO A CIÒ, AGEVOLAZIONI CHE MIRANO A STIMOLARE LE ASSUNZIONI, SOPRATTUTTO DI GIOVANI E DONNE.

CREDITO D’IMPOSTA PER IL CARO ENERGIA

ENERGIA ELETTRICA

Alle imprese a forte consumo di energia elettrica (cd energivore) è riconosciuto, a parziale compensazione dei maggiori oneri sostenuti, un contributo straordinario, sotto forma di credito d'imposta, in misura pari al 45% delle spese sostenute per la componente energetica acquistata ed effettivamente utilizzata nel primo trimestre dell'anno 2023. La misura vede un incremento rispetto al 2022, passando dal 40 al 45%. Possono beneficiarne le imprese, inserite nell'elenco dell’anno 2023 pubblicato dalla Cassa per i servizi energetici e ambientali, i cui costi per kWh della componente energia elettrica hanno subito un incremento superiore al 30% rispetto allo stesso periodo del 2019.

Alle imprese dotate di contatori di energia elettrica di potenza disponibile pari o superiore a 4,5 kW, diverse dalle imprese a forte consumo di energia elettrica, è riconosciuto, a parziale compensazione dei maggiori oneri effettivamente sostenuti per l'acquisto della componente energia, un contributo straordinario, sotto forma di credito d'imposta, in misura pari al 35% della spesa sostenuta per la componente energetica acquistata ed effettivamente utilizzata nel primo trimestre dell'anno 2023, con un incremento del 5% rispetto al 2022.

La maggiore spesa va comprovata mediante le relative fatture d'acquisto, che dimostrino che il prezzo dell’energia, calcolato sulla base della media riferita al quarto trimestre dell'anno 2022, al netto delle imposte e degli eventuali sussidi, abbia subito un incremento del costo per kWh superiore al 30% del corrispondente prezzo medio riferito al medesimo trimestre dell'anno 2019.

GAS NATURALE

Alle imprese a forte consumo di gas naturale, inserite nell'elenco dell’anno 2023 pubblicato dalla Cassa per i servizi energetici e ambientali, è riconosciuto, a parziale compensazione dei maggiori oneri sostenuti per l'acquisto del gas naturale, un contributo straordinario,

sotto forma di credito d'imposta, pari al 45% della spesa sostenuta per l'acquisto del medesimo gas, consumato nel primo trimestre solare dell'anno 2023, per usi energetici diversi dagli usi termoelettrici, qualora il prezzo di riferimento del gas naturale abbia subito un incremento superiore al 30% del corrispondente prezzo medio riferito al medesimo trimestre dell'anno 2019. La misura vede una maggiorazione del credito di imposta del 5%.

Ai fini della fruizione dei contributi straordinari, sotto forma di credito d'imposta, ove l'impresa destinataria del contributo si rifornisca di energia elettrica o di gas naturale, nel quarto trimestre dell'anno 2022 e nel primo trimestre dell'anno 2023, dallo stesso venditore da cui si riforniva nel quarto trimestre dell'anno 2019, il venditore, entro sessanta giorni dalla scadenza del periodo per il quale spetta il credito d'imposta, invia al proprio cliente, su sua richiesta, una comunicazione nella quale sono riportati il calcolo dell'incremento di costo della componente energetica e l'ammontare del credito d'imposta spettante per il primo trimestre dell'anno 2023.

I crediti d'imposta sono utilizzabili esclusivamente in compensazione entro la data del 31 dicembre 2023 e non concorrono alla formazione del reddito d'impresa, né della base imponibile dell'imposta regionale sulle attività produttive.

I crediti d'imposta sono cumulabili con altre agevolazioni che abbiano ad oggetto i medesimi costi, a condizione che tale cumulo, tenuto conto anche della non concorrenza alla formazione del reddito e della base imponibile dell'imposta regionale sulle attività produttive, non porti al superamento del costo sostenuto.

I crediti d'imposta sono cedibili, solo per intero, dalle imprese beneficiarie ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari, senza facoltà di successiva cessione, fatta salva la possibilità di due ulteriori cessioni solo se effettuate in favore di banche e intermediari finanziari autorizzati.

BONUS CARBURANTI

Il bonus carburante (anche detto voucher o buono benzina) consiste in una esenzione fiscale fino 200 euro a dipendente per le aziende che decidono di offrire un sostegno ai lavoratori per fronteggiare il cosiddetto caro carburante.

Già introdotto nel 2022, il Consiglio dei Ministri del 16 gennaio scorso ha prorogato al 31 dicembre 2023 il termine entro il quale il valore dei buoni benzina ceduti dai datori di lavoro privati ai lavoratori dipendenti non concorrerà alla formazione del reddito da lavoro dipendente Non si tratta in sostanza di una misura di sostegno, che il lavoratore può richiedere direttamente, ma un incentivo mirato a tutte quelle imprese che già erogano voucher benzina ai propri collaboratori.

I buoni sono ceduti a titolo del tutto gratuito dalle aziende private ai dipendenti; non concorrono alla formazione del reddito; si accompagnano al taglio da 25 centesimi sul costo di benzina e gasolio direttamente alla pompa; servono a dare un sostegno alle famiglie e le imprese in difficoltà per l’attuale crisi energetica.

Nello stesso Consiglio dei Ministri si è stabilito che, in presenza di un aumento eventuale del prezzo del greggio e quindi del relativo incremento dell’IVA in un quadrimestre di riferimento, il maggiore introito incassato in termini di imposta dallo Stato possa essere utilizzato per finanziare riduzioni del prezzo finale alla pompa.

INCENTIVI AUTO

Da gennaio è ripartito l’Ecobonus, rifinanziato anche per il 2023 con 630 milioni di euro

Si tratta di fatto di un contributo messo a disposizione dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy per l’acquisto di veicoli non inquinanti, auto elettriche, ibride e a motore termico con un livello di emissioni fino a 135 gr/km di CO2 (ma vale anche per motocicli e ciclomotori elettrici e non elettrici uguali o superiori a Euro 5, e per veicoli commerciali elettrici).

Il bonus auto è rivolto alle persone fisiche o giuridiche che intendono acquistare veicoli nuovi e non inquinanti e viene riconosciuto sotto forma di sconto applicato dal concessionario al momento dell’acquisto. Sarà infatti il concessionario a prenotarlo sull’apposita piattaforma online gestita da Invitalia. Unica condizione, mantenere la proprietà del veicolo per almeno 12 mesi.

A seconda della tipologia di auto acquistata e nel caso ci sia o meno la rottamazione, l’incentivo stabilito è per

• auto elettriche (livello di emissioni g/Km CO2 0-20):

- 5mila euro con rottamazione di un veicolo della stessa categoria omologato Euro da 0 a 4;

- 3mila euro senza rottamazione;

• auto ibride plug-in (livello di emissioni g/Km CO2 21-60):

- 4 mila euro con rottamazione di un veicolo della stessa categoria omologato Euro da 0 a 4;

- 2mila euro senza rottamazione;

• auto a basse emissioni (livello di emissioni g/Km CO2 61-135):

- 2mila euro con rottamazione di un veicolo della stessa categoria omologato Euro da 0 a 4;

- non previsto senza rottamazione.

Per tutti coloro che hanno un ISEE inferiore a 30mila euro nell’anno 2022, gli importi degli incentivi sono più alti:

• auto elettriche (livello di emissioni g/Km CO2 0-20):

- 7.500 euro con rottamazione di un veicolo della stessa categoria omologato Euro da 0 a 4;

- 4.500 euro senza rottamazione;

• auto ibride plug-in (livello di emissioni g/Km CO2 21-60):

- 6mila euro con rottamazione di un veicolo della stessa categoria omologato Euro da 0 a 4;

- 3mila senza rottamazione.

Il contributo va sottratto dal totale della fattura, quindi dal prezzo IVA inclusa.

L’iter per richiedere e ottenere l’Ecobonus auto prevede quattro fasi:

• prenotazione: il concessionario, una volta completata la registrazione alla piattaforma online gestita da Invitalia, procede con la prenotazione del contributo per ogni veicolo e, in base alla disponibilità del fondo, riceve conferma della prenotazione effettuata;

• erogazione: il concessionario riconosce al cliente il contributo tramite uno sconto applicato sul prezzo di acquisto;

• rimborso: il costruttore o importatore del veicolo rimborsa al concessionario il contributo erogato;

• recupero: il costruttore o importatore del veicolo riceve dal rivenditore tutta la documentazione utile per recuperare il contributo rimborsato sotto forma di credito d’imposta.

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Il comma 423 della Legge di Bilancio che indica i “Termini di consegna dei beni ordinati entro il 31 dicembre 2022 per la fruizione del credito d’imposta per investimenti in beni strumentali nuovi” prevede uno slittamento di data.

La misura, meglio conosciuta come “Nuova Sabatini" è l’agevolazione messa a disposizione dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy con l’obiettivo di facilitare l’accesso al credito delle imprese e accrescere la competitività del sistema produttivo del Paese.

L'agevolazione sostiene gli investimenti per acquistare o acquisire in leasing macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo e hardware, nonché software e tecnologie digitali.

I beni devono essere nuovi e riferiti alle immobilizzazioni materiali per impianti e macchinari, attrezzature industriali e commerciali, software, hardware e tecnologie industriali.

Ricordiamo che in principio, l'agevolazione era riconosciuta a decorrere dal 1° gennaio 2022 e fino al 31 dicembre 2022, ovvero, a condizione che entro la data del 31 dicembre 2022 il relativo ordine risultasse accettato dal venditore e fosse avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione, entro il 30 giugno 2023.

La disposizione proroga al 30 settembre 2023 il regime del credito d’imposta previsto dalla legge di bilancio 2021 a favore delle imprese che abbiano effettuato investimenti in beni strumentali nuovi, a condizione che:

• il relativo ordine risulti accettato dal venditore entro il 31 dicembre 2022

• e che entro tale data sia stato effettuato il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione.

INVESTIMENTI GREEN

L’articolo 1, comma 227, della legge n. 160 del 2019 (legge di bilancio 2020) ha disposto l’attribuzione di una specifica dotazione finanziaria nell’ambito delle risorse destinate alla misura Nuova Sabatini per investimenti a basso impatto ambientale da parte di micro, piccole e medie imprese.

Nello specifico, si tratta di investimenti green correlati all’acquisto, o acquisizione nel caso di operazioni di leasing finanziario, di macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo, a basso impatto ambientale, nell’ambito di programmi finalizzati a migliorare

Il credito viene riconosciuto:

• nella misura del 40% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;

• nella misura del 20% per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino a 2,5 milioni e fino a 10 milioni di euro;

• nella misura del 10% del costo, per la quota di investimenti superiori a 10 milioni di euro e fino al limite massimo di costi complessivamente ammissibili, pari a 20 milioni di euro.

Le agevolazioni consistono nella concessione da parte di banche e intermediari finanziari, aderenti all’Addendum alla convenzione tra il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, l’Associazione Bancaria Italiana e Cassa depositi e prestiti S.p.A., di finanziamenti alle micro, piccole e medie imprese per sostenere gli investimenti previsti, nonché di un contributo da parte del Ministero per ciò che concerne gli interessi sui predetti finanziamenti.

l’ecosostenibilità dei prodotti e dei processi produttivi. Per tali operazioni l’agevolazione è concessa alla PMI nella forma di un contributo in conto impianti il cui ammontare è determinato in misura pari al valore degli interessi calcolati, in via convenzionale, su un finanziamento della durata di cinque anni e di importo uguale all’investimento ad un tasso d’interesse annuo pari al 3,575%.

Per poter godere del contributo maggiorato, la pmi deve essere in possesso di un’idonea certificazione ambientale di processo oppure di un’idonea certificazione ambientale di prodotto

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INDUSTRIA
4.0

RICICLAGGIO MATERIE PLASTICHE

Al fine di incrementare il riciclaggio delle plastiche miste e degli scarti non pericolosi dei processi di produzione industriale e della lavorazione di selezione e di recupero dei rifiuti solidi urbani, in alternativa all'avvio al recupero energetico, nonché al fine di ridurre l'impatto ambientale degli imballaggi e il livello di rifiuti non riciclabili derivanti da materiali da imballaggio, la Legge di Bilancio dispone il rifinanziamento del credito di imposta con una dotazione di ulteriori 10 milioni per l’anno 2023

Per le medesime finalità, a tutte le imprese che acquistano prodotti realizzati con materiali provenienti dalla raccolta differenziata degli imballaggi in plastica, ovvero che acquistano imballaggi biodegradabili e compostabili secondo la normativa UNI EN 13432:2002 o derivati dalla raccolta differenziata della carta, dell'alluminio e del vetro, è riconosciuto, per ciascuno degli anni 2023 e 2024, un credito d'imposta nella misura del 36% delle spese sostenute e documentate per i predetti acquisti.

Tale credito d'imposta è riconosciuto fino a un importo massimo annuale di 20.000 euro per ciascun beneficiario, nel limite massimo complessivo di spesa di 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024 e 2025.

Il credito d'imposta è indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d'imposta di riconoscimento del credito; non concorre alla formazione del reddito, né della base imponibile dell'imposta regionale sulle attività produttive ed è utilizzabile esclusivamente in compensazione.

Ai fini della fruizione del credito d'imposta il modello F24 va presentato esclusivamente attraverso i servizi telematici messi a disposizione dall'Agenzia delle entrate, pena il rifiuto dell'operazione di versamento

Al fine di contenere la produzione di rifiuti in plastica attraverso l’utilizzo di eco-compattatori, viene rifinanziato il fondo denominato “Programma sperimentale Mangiaplastica”, per un importo di 6 milioni di euro per l’anno 2023 e di 8 milioni di euro per l’anno 2024.

Il fondo è stato istituito nello stato di previsione del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica dall’articolo 4-quinquies, comma 1, del D.L. 111/2019. Tale norma prevede che, a valere sulle risorse di tale fondo, i comuni presentano al Ministero dell'ambiente progetti finalizzati all'acquisto di ecocompattatori, ai fini dell'ottenimento di un contributo corrisposto sino ad esaurimento delle relative risorse e nel limite di uno per comune ovvero di uno ogni 100.000 abitanti. Il fondo ha una dotazione complessiva a legislazione vigente di 27 milioni di euro per il periodo 2019-2024. In virtù del rifinanziamento operato dalla norma in esame, le risorse per il 2023 risultano pari a 10 milioni per ciascuno degli anni 2023 e 2024, con un incremento rispetto alla precedente versione

PLASTICS AND SUGAR TAX

Il comma 64, alla lettera a, differisce l’entrata in vigore delle disposizioni relative all’imposta sui manufatti in plastica monouso (c.d. plastic tax) dal 1° gennaio 2023 al 1° gennaio 2024. Si ricorda che l’imposta, fissata nella misura di 0,45 euro per chilogrammo di materia plastica, inciderà sui manufatti con singolo impiego indicati come MACSI, che hanno o sono destinati ad avere funzione di contenimento, protezione, manipolazione o consegna di merci o di prodotti alimentari. L’obbligazione tributaria è destinata a sorgere al momento della produzione, dell’importazione definitiva nel territorio nazionale, ovvero dell’introduzione nel medesimo territorio da altri Paesi dell’Unione europea e diviene esigibile all’atto dell’immissione in consumo nel territorio nazionale.

Viene differita dal 1° gennaio 2023 al 1° gennaio 2024 la decorrenza dell’efficacia delle disposizioni inerenti la “sugar tax”, ovvero l’imposta sul consumo delle bevande analcoliche edulcorate, che siano con o senza zucchero.

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ASSUNZIONI

Al fine di promuovere l'inserimento stabile nel mercato del lavoro dei beneficiari del reddito di cittadinanza, ai datori di lavoro privati che dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023 assumono tali soggetti con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato è riconosciuto, per un periodo massimo di dodici mesi, l'esonero dal versamento del 100% dei complessivi contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro, con esclusione dei premi e contributi dovuti all'INAIL - Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro - nel limite massimo di importo pari a 8.000 euro su base annua, riparametrato e applicato su base mensile. Resta ferma l'aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche.

L'esonero è riconosciuto anche per le trasformazioni dei contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato effettuate dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023.

Al fine di promuovere l'occupazione giovanile stabile, le suddette disposizioni si applicano anche alle nuove assunzioni a tempo indeterminato e alle trasformazioni dei contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato, effettuate dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023. In tal caso, il limite massimo di importo di 6.000 euro previsto dal comma 10 dell'articolo 1 della legge n. 178 del 2020 è elevato a 8.000 euro.

FLAT TAX

Per il solo anno 2023, per i contribuenti persone fisiche esercenti attività d’impresa, arti o professioni - diversi da quelli che applicano il regime forfetario - viene prevista la possibilità di assoggettare a tassazione agevolata, con aliquota del 15%, gli incrementi di reddito realizzati nell’anno d’imposta, rispetto al più alto dei redditi dichiarati nel triennio 2020-2022. In particolare, viene previsto che il reddito incrementale venga escluso dalla tassazione progressiva IRPEF ed assoggettato ad imposta sostitutiva dell’IRPEF e delle relative addizionali, nella misura del 15%. L’incremento su cui applicare la “Flat tax” non può essere superiore a 40.000 euro, mentre non è previsto alcun limite sul reddito complessivo. È prevista, in ogni caso, una franchigia pari al 5% del reddito più elevato dichiarato nel triennio 2020-2022, entro cui gli incrementi di reddito sono considerati una variazione fisiologica e, quindi, esclusi dalla tassazione agevolata ed assoggettati a tassazione ordinaria. Viene, inoltre, stabilito che, ai fini della spettanza e per la determinazione di deduzioni, detrazioni o benefìci di qualsiasi titolo, anche di natura non

REGIME FORFETARIO

A partire dal 2023, viene incrementato, da 65.000 euro a 85.000 euro, il limite di ricavi e compensi entro cui i contribuenti persone fisiche esercenti attività d'impresa, arti o professioni, potranno accedere al regime forfetario con imposta sostitutiva pari al 15%. Tale intervento comporterà l’allargamento della platea dei soggetti che potranno beneficiare del regime fiscale agevolato e, quindi, una riduzione del carico fiscale. Inoltre, viene prevista la fuoriuscita immediata dal predetto regime agevolativo (e, quindi, nell’anno stesso) per chi supera la soglia di ricavi e compensi di 100.000 euro.

INQUADRA IL QR CODE

PER LEGGERE

LA PUBBLICAZIONE UFFICIALE

DELLA LEGGE DI BILANCIO 2023

Al fine di promuovere le assunzioni di personale femminile, le suddette disposizioni si applicano anche alle nuove assunzioni di donne lavoratrici effettuate dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023. Anche in questo caso, il limite massimo di importo di 6.000 euro previsto dal comma 16 dell'articolo 1 della legge n. 178 del 2020 è elevato a 8.000 euro.

L'efficacia di queste disposizioni è condizionata all'autorizzazione della Commissione europea.

tributaria, subordinati al possesso di requisiti reddituali, si tiene conto della quota di reddito soggetta alla predetta imposta sostitutiva. Infine, viene previsto che per il calcolo dell’acconto Irpef e delle addizionali per il 2024 non si tiene conto delle predette disposizioni agevolative.

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Il 31 dicembre 2022 è scaduta la proroga dello smart working semplificato. Di conseguenza, da gennaio 2023 per attivare il lavoro agile torna ad essere obbligatorio stipulare l’accordo individuale tra le parti previsto dalla legge n. 81 del 2017.

Il Decreto Semplificazioni ha reso strutturale la modalità di comunicazione semplificata, utilizzata nel periodo emergenziale, che permette di inviare al Ministero del Lavoro solamente i dati relativi a nominativi dei lavoratori interessati e data di inizio e fine della prestazione in modalità agile, senza dover indicare i dettagli dell’accordo, come avveniva in precedenza, pur restandone obbligatoria la sottoscrizione, che va conservata in archivio per 5 anni. La comunicazione semplificata va trasmessa entro 5 giorni dall’attivazione dello smart working, inviando il modello in via telematica tramite i servizi online del Ministero del Lavoro (servizi.lavoro.gov.it). In caso di mancata o tardiva comunicazione si applica una sanzione dai 100 ai 500 euro per ogni lavoratore coinvolto.

Per i lavoratori fragili, la Legge di Bilancio 2023 ha previsto una nuova proroga per il regime di smart working semplificato fino al prossimo 31 marzo, il che significa che viene prorogato il termine prima fissato al 31 dicembre 2022. I lavoratori che si trovano in condizioni di fragilità (affetti da gravi forme di disabilità, pazienti oncologici e immunodepressi) potranno continuare a svolgere la propria attività in modalità agile, anche ricoprendo compiti diversi, che rientrino nella stessa categoria o area di inquadra-

mento, così come definite dai contratti collettivi vigenti. Nel caso dei lavoratori fragili, per l’attivazione dello smart working non sarà necessario sottoscrivere l’accordo individuale tra le parti. Dal 1° febbraio 2023, anche per i lavoratori fragili è attiva la procedura ordinaria relativa al Lavoro agile come avviene per le altre categorie di lavoratori.

La Legge di Bilancio 2023, infine, non ha previsto alcuna proroga dello smart working semplificato per i genitori con figli sotto i 14 anni, scaduto a fine anno. Per questa particolare categoria di lavoratori tornano in vigore le regole ordinarie, previste per la generalità dei dipendenti.

TRASMISSIONE TELEMATICA DEI CORRISPETTIVI:

RINVIATA L'ENTRATA IN VIGORE DELLA FASE DEFINITIVA

Con il provvedimento 446073 del 2 dicembre 2022, il Direttore dell’Agenzia delle Entrate ha disposto modifiche ai precedenti provvedimenti n. 102807 del 30 giugno 2016 e n. 61936 del 30 marzo 2017, in tema di memorizzazione elettronica e trasmissione telematica dei dati dei corrispettivi giornalieri derivanti dall’utilizzo di distributori automatici.

La modifica elimina la data del 31 dicembre 2022 come termine ultimo per il passaggio alla fase definitiva, che avrebbe disposto nuove procedure tecniche e/o variazioni di quelle in essere per ottemperare all’obbligo.

Ricordiamo che con due provvedimenti, datati giugno 2016 e marzo 2017, il Direttore dell’Agenzia delle Entrate aveva introdotto l’obbligo, dal 1° aprile 2017, della memorizzazione elettronica e della trasmissione telematica dei dati dei corrispettivi per i soggetti passivi che effettuano cessioni di beni o prestazioni di servizi tramite distributori automatici. Tale obbligo andava assolto mediante soluzioni tecniche che, tenendo conto dei normali tempi di obsolescenza e rinnovo delle vending machine in essere alla data del 1° gennaio 2017, consentissero di non incidere sul funzionamento degli apparecchi, garantendo comunque livelli di sicurezza e inalterabilità dei dati.

A tal fine, col provvedimento di giugno 2016, erano state definite le soluzioni tecniche e gli strumenti per la memorizzazione e trasmissione dei dati dei corrispettivi giornalieri derivanti dall’utilizzo di distributori automatici con particolari caratteristiche tecniche, ossia dotati di una o più “periferiche di pagamento”, un “sistema master”, un erogatore di prodotti e servizi e una “porta di comunicazione” necessaria al fine di comunicare/trasferire digitalmente i dati, tra cui quelli di interesse fiscale, ad un dispositivo esterno atto a memorizzarli e trasmetterli al Sistema dell’Agenzia delle entrate.

Col provvedimento n. 61936 del 30 marzo 2017, invece, erano stati definiti gli strumenti necessari per la memorizzazione elettronica e la trasmissione telematica dei dati

dei corrispettivi giornalieri derivanti dall’utilizzo di distributori non dotati di “porta di comunicazione”

I due atti regolamentari prevedevano l’emanazione di nuovi provvedimenti finalizzati ad evolvere le specifiche tecniche in argomento, fissando il termine al 31 dicembre 2022 per il conseguente adeguamento tecnico dei distributori automatici.

In considerazione delle difficoltà conseguenti al lungo periodo di crisi economica, determinato dall’epidemia di Covid-19 e alle misure restrittive subite anche dagli operatori economici che gestiscono distributori automatici, nonché dell’opportunità di non gravare gli stessi di ulteriori oneri per l’adeguamento dei predetti apparecchi, è stato eliminato il limite temporale del 31 dicembre 2022, demandando a successivi 3 provvedimenti non solo la definizione delle nuove specifiche tecniche, ma anche la ripianificazione delle tempistiche di implementazione delle vending machine

Ricordiamo che, in occasione degli Stati Generali del Vending, lo scorso novembre CONFIDA ha richiesto alle figure istituzionali presenti all’evento di poter partecipare ai tavoli di lavoro che dovranno decidere in merito alla fase 2 della trasmissione telematica dei corrispettivi.

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SMART WORKING

A 25 ANNI DALLA PRODUZIONE DELLA PRIMA MACCHINA SPINEL ENTRA NELL’ERA 4.0

Mino Fiorito, nativo di Nardò (LE), laureato in Ingegneria meccanica a indirizzo produzione al Politecnico di Milano, ha maturato un’esperienza decennale nel settore delle macchine da caffè, lavorando presso aziende attive nella produzione di macchine Vending e componentistica per le stesse, assumendo crescenti ruoli in ambito tecnico. Ha ricoperto il ruolo di direttore presso stabilimenti produttivi di multinazionali, implementando le logiche Lean con l’ausilio dei più moderni strumenti di gestione e controllo.

Come mai è approdato in Spinel srl?

Spinel srl è un’azienda, ma innanzitutto è una storia imprenditoriale, che compie 25 anni in questo 2023. La sua

essenza è radicata nel territorio salentino e vuole mantenerla, accrescendo la propria organizzazione interna e il suo distretto di filiera implementando nuove competenze e tecnologie. Quando nel 2021, la famiglia Spinelli mi ha proposto di seguire il progetto imprenditoriale del nuovo stabilimento produttivo, ho accettato la sfida, assumendo il ruolo di Responsabile Operativo, seguendo l’ottimizzazione, efficientamento e controllo dei processi aziendali, il sistema gestione qualità, e collaborando alla realizzazione dei piani di sviluppo aziendali per favorire il miglioramento delle performance e la transizione in ottica Industria 4.0.

Come mai è stato necessario il cambio del modello produttivo/organizzativo di Spinel srl?

Negli ultimi 5 anni, la gamma dei prodotti si è ampliata, aprendo nuovi mercati e nuovi settori, in cui prima Spinel non era presente. Il segmento delle macchine per il caffè porzionato per i settori Ho.re.ca. ed O.C.S. con i modelli Jessica, Jasmine, MiniMini e Pinocchio è sempre stato il cavallo di battaglia dell’azienda. Il modello Ciao ha poi aperto grandi opportunità di sviluppo nel settore Home. Di conseguenza, le unità prodotte, come anche i flussi informativi ed organizzativi/produttivi, sono quadruplicati negli ultimi anni. Anche i tempi di risposta alle esigenze del mercato sono diversi rispetto agli scorsi anni e le aziende clienti necessitano sempre più di flessibilità e dinamicità. Si rischiava quindi di essere travolti da una mole di informazioni e dati che dovevano essere rapidamente processati ed indirizzati nell'ambito delle attività aziendali, per soddisfare rapidamente le esigenze dei clienti Inoltre, player internazionali, che apprezzano il prodotto Spinel per la sua durata, affidabilità e qualità del caffè in tazza, hanno sempre più l’esigenza di avere al proprio fianco un partner affidabile, non solo per la qualità del JASMINE

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prodotto, ma anche da un punto di vista della gestione dei processi. Il lavoro svolto negli ultimi 2 anni si è concentrato nella riorganizzazione interna, non solo di prodotto/ processo ma anche di sistema gestione qualità Questo impegno ha consolidato la partnership con i clienti, che ne hanno apprezzato il livello raggiunto anche mediante audit appositi.

Inoltre, per essere sempre più vicini alle moderne tecnologie web, è stato realizzato il nuovo sito, ricco di interessanti sezioni: la fiera virtuale, la realtà aumentata, il “Post vendita” con un'area per la vendita dei ricambi, una sezione “Aftersales” in cui è possibile consultare i manuali, gli esplosi ed ordinare direttamente online.

Come cambierà Spinel nel prossimo futuro?

Per il triennio 2022-2024, Spinel srl sta facendo investimenti non solo strutturali, ma anche formativi, per realizzare quello che sarà il futuro dell’azienda e della filiera.

L’introduzione di moderne tecnologie legate all’Industria 4.0, già proiettate all’Industria 5.0, trasformerà il processo produttivo attuale, statico e manuale, in un processo altamente dinamico, con la collaborazione uomo/macchina. Il futuro si baserà su una metodologia Lean avanzata, in cui tutto ciò che non ha valore aggiunto per il prodotto o per il cliente verrà eseguito da macchine ed impianti automatici.

Quindi non sarà più un processo manuale?

Le persone saranno sempre la risorsa centrale e parte dell’asset strategico dell’azienda e continueranno a produrre le macchine, ma le moderne tecnologie contribuiranno ad efficientare la logistica interna e prevenire possibili non conformità. Tutto questo migliorerà sensibilmente le performance.

L’introduzione di 3 pilastri fondamentali che uniranno tutti i reparti e gli uffici, ossia la gestione e comunicazione real time tra ERP (Enterprise Resource Planning), MES (Manufacturing Execution System) e PLM (Product Lifecycle Management), uniti a software di gestione di magazzini automatici WMS (Warehouse Management System) realizzeranno un’integrazione a 360° dell’azienda, come unico grande contenitore di dati, per avere una circolarità di informazioni interna ed eccellere sempre di più nella qualità del prodotto/servizio.

Si parla tanto di fabbrica intelligente. Come Spinel sarà in grado di esserlo e proporsi sul mercato, mantenendo il suo standard qualitativo e produttivo?

Raggiungere l’obbiettivo in questo caso non è semplicisticamente cambiare il processo produttivo in ottica 4.0, ma significa iniziare un lungo percorso di cambiamento interno, passo passo, per portare non solo l’azienda, ma le persone che vi lavorano, ad un approccio nuovo.

Tutto ciò è stato già avviato attraverso la riorganizzazione dei processi interni, l’efficientamento degli stessi, la risoluzione delle criticità e la trasformazione delle opportunità in realtà. Uno dei cambiamenti epocali si è già concluso con il successo dell’introduzione JESSICA

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dell’ERP più riconosciuto a livello mondiale che è SAP, che ha avuto il suo go live nel 2022. Ad oggi i benefici a livello di flussi e processi interni sono tangibili: ogni parte dell’azienda ha sotto controllo i dati, i processi ed il prodotto a tutti i livelli.

Non pensate che questo cambiamento digitale faccia di Spinel srl una delle tante aziende da mass production, che guarda più ai numeri che alle richieste del cliente, soprattutto nel mercato Italiano fatto di piccole e medie torrefazioni con esigenze specifiche a bassi numeri?

È proprio questa la sfida nella sfida che l’azienda si propone. Con il progetto di innovazione industriale Spinel non intende realizzare grandi produzioni di macchine tutte uguali, bensì focalizzarsi sulle customizzazioni richieste dai diversi clienti nazionali ed internazionali, assicurando l’efficienza della produzione di poche unità, così come di importanti commesse. Competere con macchine tutte uguali ad altissimi volumi sarebbe già una sfida persa in partenza, a causa della concorrenza dei prezzi asiatica. Dall’altro lato in Spinel c’è la “qualità che dura”, che unita alla capacità di rispondere alle richieste di personalizzazione del cliente, in un contesto altamente dinamico, fa dell’azienda un partner che soddisfa qualità, produzione e vicinanza alle esigenze del mercato.

La grande sfida è quindi quella di mantenere l’impronta di “sartorialità artigianale” in un modello organizzativo industriale automatizzato e collaborativo uomo/macchina. Questo farà di Spinel un fiore all’occhiello delle aziende italiane del settore e non solo.

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WORLD TRADE DISPLAY PRESENTA LE NOVITÀ 2023

WTD - World Trade Display lancia le novità 2023 delle sue nuove Display & Digital Signage Solutions.

Si tratta di un’intera gamma indoor-outdoor rinnovata, sia nel design che nelle prestazioni tecniche, che si presentano ancora più evolute, con l’obiettivo di mettere a disposizione dei clienti un’offerta di servizi interattivi completi per i settori Vending, Gaming, Automotive e, più in generale, del Digital Signage.

Da un lato, viene rinnovata l’intera gamma di display serie TACC, sia nella versione da incasso che nella versione wallmount, a partire dal più piccolo da 7 pollici sino ad arrivare al 43 pollici. Rinnovata anche la serie EGAN Large Display, dal 32 fino al 110 pollici, tutti dotati di nuovi ed aggiornati sistemi Android e ultime generazioni di motherboard per PC, grazie alle quali si avranno soluzioni touch ancora più performanti.

Anche la serie floor standing JOY subisce una profonda trasformazione, diventando ancora più sottile grazie ai nuovi pannelli “Open-Cell di ultima generazione”.

Infine, tutta la serie open frame touch monitor EDAR & GEN per gli impieghi outdoor, anche sotto il sole diretto 24 ore al giorno, è stata potenziate con LED panels più performanti e cooling fan system con controllo automatico tramite microchip.

Assoluta novità 2023 è “SUMMUW”, il nuovo terminale con funzione “ePayment Kiosk” con una gamma completa di accessori già integrati, quali Thermal Printer, Webcam, NFC & QR Code Reader ed uno speciale vano per il

posizionamento del POS, per consentire in modalità totalmente automatizzata sia i diversi sistemi di riconoscimento, che i pagamenti tramite credit card. In tal modo, SUMMUW si presenta come un innovativo terminale di pagamento automatizzato, che può operare sia con il sistema Android che con sistemi PC Linux/Windows.

Con SUMMUW tutti i pagamenti vengono effettuati tramite rete e le commissioni vengono riscosse dalla banca del cliente. SUMMUW inoltre è disponibile in diversi colori e con diversi touch monitor in tecnologia PCAP quali, 21,5/ 23,8/ 27/ 32 pollici per migliorare l’esperienza interattiva e mostrare sul display più informazioni contemporaneamente. Ulteriore caratteristica vincente è l’alta luminosità per tutti quegli ambienti outdoor dove la luce spesso crea problemi.

Riccardo Taccardi, presidente dell’azienda, spiega: “Con oltre 6.000 dispositivi venduti in Europa ed altre realtà internazionali anche quest’anno, WTD offre ai suoi clienti industriali e fornitori di servizi integrati, nuovi progetti sulla base delle specifiche richieste per soddisfare qualsiasi esigenza ad-hoc, grazie ad una collaudata e stabile joint-ventu re con le proprie factories nel far-east, attiva da oltre 29 anni."

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FABER ITALIA INAUGURA LA PRIMA

COFFEE MACHINE BOUTIQUE

Una galleria espositiva, un’area degustazione e uno spazio innovativo con pad e oculus. Questi gli ingredienti principali del primo store di Faber Italia, inaugurato a dicembre a Caserta.

Il tutto concentrato in 50 metri quadri dallo stile boutique: tra il design spicca il colore nero ed elementi d’arredo raffinati, tra i quali una scala intrecciata e una stanza specchiata che portano la firma del noto architetto campano

Carmine Abate

In fondo al locale una zona di assistenza alla vendita su prodotti di alta gamma.

Il cliente, infatti, potrà personalizzare la sua macchina a partire dai componenti singoli scegliendo sia il telaio che i dettagli come il pomello o la leva. Potrà inoltre decidere colori, rifiniture e materiali tra cui l’ottone, il rame, l’acciaio e il bronzo.

Tra gli elementi innovativi c’è il configuratore digitale dove applicare il proprio pattern, le incisioni, le grafiche o addirittura allegare un file. Sarà possibile così personalizzare la propria macchina da caffè e renderla unica. Indossando gli oculus, invece, si potrà entrare nel negozio virtuale di Faber Italia sul metaverso, tra le prime aziende italiane ad aver aperto il proprio spazio virtuale nel 2022.

“Si tratta di un progetto pilota nato come idea di franchising - spiega il Ceo Fabio Teti - l’intenzione, infatti, è aprire nel giro di un anno almeno altri 3 punti vendita con gli affiliati, a partire dal prossimo che sarà a Zurigo in Svizzera, e certamente anche a Napoli, Firenze, Milano. Prediligeremo tutte le aree grosse di distribuzione come la Germania, la Danimarca e Dubai“.

“Circa tre anni fa - continua Fabio Teti - proposi l’idea al team Faber, con l’obiettivo di portare un prodotto Made in Southern Italy pret-â-porter nel circuito internazionale del settore design, elettrodomestici, fashion. La Pods Coffee Machine non è oramai un oggetto in più nelle case degli italiani ma un MUST HAVE, iconico, caratteristico di un’industria in crescita. Noi lo abbiamo reso accessibile a tutti e al massimo della personalizzazione. Nella versione BOUTIQUE dei FABER STORE, l’elemento di arredo

macchina da caffè viene ultra personalizzato dalle rifiniture estetiche alle caratteristiche tecniche, per durare per sempre, di generazione in generazione, tramandare la cultura dell’espresso, con un design pragmatico tutto italiano. A breve lanceremo l’aggiornamento del nostro website, con la possibilità di scegliere ogni singolo dettaglio della customization. Caricare un proprio pattern o immagine con il configuratore su un modello 3D, incidere dediche, frasi o momenti salienti in real time con consegna in brevissimo tempo. La garanzia è a vita. Per questo progetto che è solo all’inizio devo ringraziare almeno 50 persone: dagli architetti ai softwaristi, gli uffici amministrativi, al Dipartimento Marketing, agli artigiani meccanici, i project developer, i manager, ai fornitori, anche chi solo semplicemente ha messo una vite, o mi ha dato un buon consiglio, voglio ringraziare tutti“.

IL VIAGGIO CONTINUA...

Il riscontro positivo, ricevuto lo scorso anno, ha spinto FAS a replicare anche per il 2023 il tour itinerante “Any Place, any Business”. Un format di successo, che si svolge a tappe lungo tutta la penisola, a contatto diretto con i gestori In tal modo, FAS riesce a comunicare con immediatezza al mercato tutte le novità presenti a bordo delle sue vending machine, approfondendone ogni dettaglio e affrontando anche altri temi di comune interesse. Un format che è piaciuto molto ai gestori che lo hanno già sperimentato, poiché permette di avere un confronto diretto con l’Azienda e di ricevere risposte ed approfondimenti sulle opportunità che le innovazioni possono dare al nostro Settore.

Al centro degli incontri ci sarà prima di tutto l’approfondimento degli ultimi sviluppi tecnologici applicati alla gamma delle vending machine by FAS:

- l’utilizzo di CO2 sulle macchine del freddo;

- il Fas Cloud+ nel nuovo aggiornamento per il controllo e la gestione delle macchine da remoto;

- i pagamenti digitali Satispay e Paypal a bordo di tutta la gamma FAS.

Quest’ultimo è un aspetto particolarmente importante, perché consente il pagamento via smartphone, un’evoluzione ormai necessaria per stare al passo con i tempi e soprattutto con le esigenze del consumatore finale.

Il tour sarà anche occasione per affrontare il tema del Vending 4.0. Nell’epoca della transizione digitale, la Distribuzione Automatica deve superare ed abbandonare le procedure di gestione tradizionali ed inserirsi nel contesto dell’Industria 4.0, un passaggio che non può più essere ignorato. Per supportare i gestori in questa transizione, il tour FAS si avvarrà della presenza di un commercialista, in grado di rispondere a tutte le domande dei gestori inerenti al tema.

Tutto è pronto per la partenza del FAS Tour 2023!

Ecco le tappe:

• il 10 febbraio a Padova presso l’Hotel Sheraton;

• il 24 febbraio a Bologna presso l’Hotel Sidney;

• il 10 marzo a Brescia presso l’Hotel Novotel;

• il 31 marzo a Torino presso il J Hotel.

E poi ancora il 19 maggio a Roma; il 9 giugno a Napoli; il 22 settembre a Palermo; il 20 ottobre a Taranto; il 17 novembre a Milano!

2023
Neronobile
®, Ca taly ®, Bialetti ®, Uno System ®, Dolce Gusto ® sono marchi di titolarità di terzi, senza alcun collegamento con KILI CAFFÈ s.r.l.

DA TRE ANNI CARMINE RONDINELLI

RICOPRE IL RUOLO DI EXPORT MANAGER

PRESSO LA ITALFOODS SRL, PROPRIETARIA DEL BRAND DOLCEVITA. NELL'AZIENDA

CARMINE È ARRIVATO IN UN CONTESTO

SOCIO-ECONOMICO GLOBALE DIFFICILE, IN SEGUITO ALLA PANDEMIA DEL COVID.

IN QUESTA INTERVISTA CI RACCONTA IL SUO VARIEGATO PERCORSO PROFESSIONALE, CHE LO HA PORTATO AD APPREZZARE E AD APPASSIONARSI AL MONDO DEL CAFFÈ E DEI PRODOTTI AFFINI.

È COSÌ CHE CARMINE È ENTRATO NEL

CANALE VENDING (E NON SOLO) RIUSCENDO A SVILUPPARE IN ITALIA E NEL

MONDO UN INTERESSANTE PORTAFOGLIO

CLIENTI, CON I QUALI HA STABILITO UN FORTE LEGAME BASATO SULLA FIDUCIA.

Da quale settore arrivi?

Sono entrato nel mondo del lavoro da imprenditore sportivo, nel senso che sono stato un fantino che a fine carriera è diventato allenatore nello stesso settore.

Successivamente, ho preso il brevetto da pilota e ho cominciato a giocare a golf, sicuramente per passione, ma anche perché volevo frequentare un ceto sociale alto, dove poter conoscere persone di un certo livello, con le quali entrare in affari.

Dopo vent’anni di questo lavoro, che mi ha permesso di avere come clienti industriali e nobili che io stesso mi ero cercato e procurato, è arrivata la crisi del 2008, quella che ricordiamo come la crisi dei mutui, che ha colpito in particolar modo queste fasce sociali. Ricordiamo che ci fu il crollo delle borse, a cui si aggiunse un nuovo redditometro che andava a colpire beni come i cavalli da corsa come se fossero yacht o aerei privati, considerandoli beni di lusso. Il mondo dell’ippica fu completamente abbandonato ed io mi ritrovai con un curriculum da imprenditore che aveva tanto investito, in un momento in cui non c’erano più le condizioni oggettive che gli permettessero di rientrare degli investimenti fatti. Capii che era giunto il momento di cambiare. Avendo un curriculum focalizzato su un particolare settore, quale il mondo dei cavalli che pochi comprendevano, ho dovuto ricominciare tutto da capo

Come ti sei mosso?

Non mi sono perso d’animo e mi sono proposto alla Guatemal Caffè, una piccola realtà di Torino, dove ho iniziato come commerciale per il comparto HoReCa. Quello di Torino non è un mercato facile per chi intraprende nel caffè, perché ci si trova di fronte a competitor di una certa levatura come Lavazza, Costadoro, Vergnano, solo per nominare i più grandi.

Applicando la stessa strategia che avevo usato nelle precedenti esperienze, soprattutto nel mondo dei cavalli, sono riuscito in poco tempo a sviluppare un fatturato interessante per una piccola realtà come Guatemal Caffè. Purtroppo, dopo qualche anno in cui ero riuscito a creare una rete commerciale strutturata, l’azienda decise di vendere ed io ancora una volta dovetti cambiare strada, andando a lavorare in aeroporto come agente di rampa. La mia inclinazione per un lavoro di tipo commerciale mi ha permesso di fare carriera anche all’interno dell’aeroporto, dove sono passato ad occuparmi degli aerei di linea, vendendo pacchetti di servizi.

Durò un paio di anni, dopo i quali sono tornato al settore del caffè col Gruppo Daroma, che aveva appena comprato la Palombini di Roma, diventando una bellissima azienda, tra le prime in Italia nel canale HoReCa.

Lì mi fu assegnato il compito, non facile, di sviluppare una rete commerciale per inserire il caffè Palombini nei bar del Piemonte. Dico non facile, perché si tratta di un caffè dall’aroma deciso, adatto al consumatore del centrosud Italia, ma non del nord dove, si sa, si preferisce un caffè più dolce di tipo arabica. Questa breve ma intensa esperienza, mi ha insegnato a lavorare totalmente in autonomia, imparando a fronteggiare molteplici realtà.

Cosa hai fatto?

Ho valutato altre offerte e tra queste quella di Unilever, con la quale ero stato messo in contatto direttamente con l'HR dell’Azienda.

Al colloquio mi era stato però proposto lo stesso lavoro che facevo prima, ovvero il door-to-door nel canale HoReCa ed io non avevo intenzione di ripropormi al mercato in quella veste, anche se rinunciare a quest’incarico non è stata una decisione semplice, in quanto avrei potuto far parte di un colosso conosciuto a livello internazionale.

È a quel punto che c’è stato l’incontro con Manuele e Matteo Simondi della Italfoods?

A fine febbraio 2020, pochi giorni prima della pandemia, ho firmato il contratto con la Italfoods, che è stata una sfida per me sia perché, abituato a gestirmi da solo, per la prima volta mi sono ritrovato a lavorare in un team, sia perché c’era qualcuno che credeva in me, mi dava fiducia, ritenendomi la persona giusta per far crescere l’azienda all’estero

Manuele e Matteo Simondi sono per me delle persone eccezionali, che fin dall’inizio hanno creduto nelle mie potenzialità, creando una fiducia reciproca. Non mi hanno mai messo pressione, affidandomi un ruolo stimolante per me, perché non lavoravo più nel door-to-door ma con l’estero, che era quello che appunto desideravo.

Una sfida ancora più stimolante, considerando che partivo da un portafoglio a zero euro, il cui sviluppo dipendeva esclusivamente dalle mie capacità. In più non si trattava di una multinazionale in cui sarei stato uno dei tanti, ma di un’azienda piccola, in cui potevo fare la differenza e dimostrare a me stesso che potevo farcela.

Qual è stata la tua strategia per affrontare il Settore?

Inizialmente, rappresentando una piccola azienda ho trovato difficoltà a rendermi credibile presso i grandi distributori. L’unica strategia in quel momento era di catturare l’interesse di piccoli buyer, che credessero nelle potenzialità di Dolcevita grazie all’ampio range di prodotti, che è il nostro punto di forza. E ci ho visto giusto.

Con quali Paesi hai cominciato?

Con il mercato arabo, perché all’inizio della pandemia lì era estate ed il virus ancora non aveva colpito come da noi. Secondo me, in quel momento erano gli unici che mi potessero prestare attenzione, visto che l’Europa e gli Stati Uniti erano messi in ginocchio dal Covid. Infatti, oggi il marchio Dolcevita è più conosciuto nei Pasi arabi che negli altri. Dopo tre anni siamo almeno in 65 Paesi e sono molto soddisfatto di quello che sono riuscito a fare e degli obiettivi che intendo raggiungere. Nel 2024 dovremmo crescere esponenzialmente all’estero, perché mentre in Italia siamo saturi di torrefazioni, fuori c’è ancora molto lavoro da fare.

Cosa ha contraddistinto questo successo?

Credo che in primo luogo sia stata la mia voglia di rivalermi rispetto alle ultime esperienze, che non mi avevano lasciato grandi soddisfazioni e quindi la necessità di tornare a credere nelle mie capacità, mettendo in gioco le skills che avevo nel tempo sviluppato. Su questa base che definirei personale e motivazionale, sono intervenuti altri fattori legati all’azienda. Credo fermamente che il servizio e la qualità del prodotto siano aspetti fondamentali, più importanti del prezzo, e sono questi i valori alla base della nostra strategia commerciale. Al centro dell’attenzione c’è sicuramente il servizio, grazie ad un team capace di prendersi le responsabilità e di risolvere i problemi, anche non dipendenti direttamente da noi, ma da parti terze nostri partner, come ad esempio i corrieri. Se la merce arriva al cliente in cattive condizioni a causa del trasporto, cerchiamo di trovare soluzioni e tranquillizzare il cliente, senza scaricare la responsabilità sul corriere, come tanti fanno. Una soluzione la troviamo sempre.

Cosa rende il servizio un buon servizio?

Prima di tutto la celerità nel rispondere al cliente. Io, ad esempio, ho sempre la mail sotto controllo ed anche se mi arriva una richiesta di assistenza di sabato o domenica, rispondo sempre, anche solo per dire che l’ho ricevuta, per far capire al cliente che da parte nostra c’è disponibilità e flessibilità. A me costa pochi minuti, per il cliente è importante.

Altra cosa importante è l’aggiornamento continuo sulle novità. Se abbiamo un nuovo prodotto, lo comunico subito al cliente e gli mando una campionatura, in modo che possa provarlo e questo vale sia per i clienti fidelizzati che per i nuovi.

Un altro punto importante è essere precisi e puntuali nei pagamenti agli intermediari, che si sentono valorizzati e fidelizzati.

Tutto questo grazie al team e ai proprietari dell’azienda che mi appoggiano continuamente, seguendomi nel mio vorticoso modo di lavorare. Pensa che nel 2022 ho visitato 12 Paesi partendo ogni 2-3 settimane perché sono convinto che il cliente vada seguito da vicino, che il rapporto umano conti molto di più di una telefonata. L’azienda ha spostato questo mio modus operandi e non ha mai messo un freno, ad esempio, ai costi per le trasferte, credendo nella mia strategia e nel ritorno che ne avrebbe avuto in termini di business.

Quali sono i problemi che hai affrontato in questi tre anni? Prima di tutto quelli legati alla pandemia, che mi ha fatto iniziare col piede sbagliato. Pensa che all’inizio riuscivo a chiudere 5 ordini su 1000 e quindi è stato molto difficile partire. Non ho mai perso l’entusiasmo e ogni ordine che riuscivo a chiudere, nonostante le circostanze, mi ha dato nuova carica per continuare e crescere. Quest’anno poi abbiamo dovuto affrontare le conseguenze della guerra russo-ucraina e i numerosi aumenti che hanno colpito le

aziende, dalle materie prime ai costi energetici, i trasporti, i carburanti e tutte le speculazioni che ne sono derivate, ma ce l’abbiamo fatta!

Cosa significa lavorare per una piccola azienda? Per me rappresenta un plus, poiché, a volte devi essere in grado di adattarti anche ad altri ruoli essendo l’unico intermediario tra la dirigenza e il cliente, dandomi la possibilità di gestire in autonomia le trattative, nelle quali ho totalmente “carta bianca” da parte della proprietà, potendo proporre autonomamente delle soluzioni e accontentare il cliente, fidelizzandolo.

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NUOVA BRAND IDENTITY

Prima operazione di rebranding per Blupura che si presenta con un logo, rivisitato nello stile, ed un nuovo payoff per riflettere ulteriormente il carattere moderno e all’avanguardia che la distingue. Azienda leader nel settore, Blupura ha basato la sua crescita sul continuo sviluppo di soluzioni uniche nel design, nell’innovazione tecnologica e nell’attenzione alla sostenibilità.

Il concept del logo Blupura nasce nel 2008, anno di fondazione della società, per esprimere la filosofia innovativa di un brand che intendeva interpretare una nuova visione e nuovi valori nel settore dei refrigeratori d’acqua. Una filosofia incentrata sulla sostenibilità (attraverso l’uso di gas naturali e la proposta di macchine connesse unicamente alla rete idrica), il design, l’ergonomia e scelte senza compromessi sulla qualità e le prestazioni di modelli tutti concepiti, progettati e prodotti in Italia.

Per tradurre visivamente e con forza la carica di cambiamento del brand, fu scelta una goccia come elemento grafico del logo che prendeva forma da un contorno

rotondeggiante, sinuoso e dinamico, che rappresentava idealmente l’azienda e la sua visione. Completavano il logo un lettering dal design essenziale e moderno, e un originale payoff in inglese dal doppio significato (“Cool, yes we are!") a sottolineare anche le ambizioni del brand. Oggi, dopo 15 anni, quella di Blupura è la storia di successo di un brand consolidato e internazionale, protagonista del proprio settore.“Cambiare” è il verbo che più rappresenta la storia e lo scopo del brand. Perché cambiare, innovare, migliorare è quello che Blupura ha sempre fatto per rimanere fedele a se stessa e ai suoi valori di sostenibilità, innovazione ed eccellenza.

In questa ottica va inquadrato il restyling del logo Blupura e il suo nuovo payoff “Always Cooler”, una scelta che ha come obiettivo quello di trasmettere all’esterno la sua costante e positiva evoluzione nel tempo e rafforzare la propria visione per il futuro. Un futuro ricco di novità, che Blupura non vede l’ora di condividere.

PUNTA SUI CROISSANT

Melegatti, storico marchio italiano di prodotti da forno soprattutto di ricorrenza, ha definitivamente rilanciato il sito produttivo di San Martino Buonalbergo, oggetto di un’operazione di ammodernamento da parte della proprietà, dopo l’acquisizione avvenuta nel 2018.

Ricordiamo che la holding, che fa capo alla famiglia Spezzapria, aveva salvato l’azienda Melegatti dal fallimento, acquisendone attività e siti produttivi, dei quali uno è quello storico di San Giovanni Lupatoto e l’altro il nuovo stabilimento di San Martino Buonalbergo, dove tra il 2013 e il 2014 la ex proprietà aveva avviato gli impianti, che avrebbero dovuto essere destinati alla produzione di croissant ed altri prodotti da forno per la colazione e lo snacking.

La crisi, che era da lì a poco seguita e che ha poi portato all’acquisizione da parte della famiglia Spezzapria, aveva interrotto il progetto, che oggi viene rilanciato, dopo ulteriori investimenti compiuti negli ultimi anni.

Di recente, infatti, è stato effettuato un investimento di 3,5 milioni di euro per ammodernare gli impianti esistenti ed automatizzare al massimo la produzione, su cui l’azienda si è concentrata per tutto il 2022, anno che è stato dedicato anche alla strutturazione dei canali distributivi (GDO e Vending) e alla messa a punto del portafoglio prodotti con l’arricchimento del numero di referenze e un

progetto che punta a differenziare la produzione anche nel segmento dei biscotti.

L’obiettivo di questo grande impegno è tutto concentrato nel 2023, anno in cui Melegatti punta a incrementare i ricavi del 50%, ad accrescere il quantitativo di croissant prodotti, portandolo dagli attuali 400.000 a 600.000 al giorno, aumentando di conseguenza i turni da 2 a 3 e la forza lavoro da 57 a 73 addetti.

Melegatti ha chiuso il 2022 con ricavi a 30 milioni di euro, per il 20% realizzati con i croissant

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30 anni all'insegna del "buono"

Fiore di Puglia è una realtà consolidata nel settore dei prodotti da forno, con sede a Corato in provincia di Bari. Dopo 30 anni di attività, l’azienda si conferma ancora al vertice del suo settore, mantenendo un ritmo di crescita sostenuto e realizzando i sogni del suo fondatore Giuseppe Fiore.

Quattro Linee produttive, due stabilimenti e tanta innovazione legata ai taralli e alla linea degli snack, hanno permesso a Fiore di Puglia di chiudere il 2022 con un fatturato in crescita del 15%, un dato che si conferma per il terzo anno consecutivo, con 10 milioni di euro di ricavi.

L’azienda, che quest’anno compie 30 anni, guarda sempre verso il futuro e punta ad investire sempre di più in nuove tecnologie soprattutto se ecosostenibili ed in grado di apportare valore al territorio e alla comunità. Ed è proprio alla comunità che è rivolta l’ultima azione di beneficenza del signor Fiore, che negli anni ha dimostrato di essere sempre vicino alle persone più bisognose. Durante il Natale appena trascorso ha scelto di fare un grande gesto: donare un immobile, nel pieno centro abitato di Andria, alla Lega del Filo d’Oro Onlus, che si occupa dell’assistenza alle persone sordocieche e pluriminorate sensoriali e che ha una sede anche in Puglia, a Molfetta.

“La vita è stata generosa con me. Mi ha donato 4 figli, dei meravigliosi nipoti; ho ricevuto quasi tutto. È questo ciò che mi induce a fare qualcosa per chi non ha avuto la mia stessa fortuna”. Parole di Giuseppe Fiore, un imprenditore di successo, che ha costruito la sua posizione con sacrificio e tenace lavoro, una storia che nasce da un piccolo forno in cui da bambino impastava e produceva pane e taralli, con suo nonno e suo padre. Il forno è cresciuto sino a diventare una vera e propria industria, ma

la storia è rimasta ed è proprio quella ad aver alimentato nel maestro Giuseppe Fiore il desiderio di fare qualcosa per chi vive una vita non semplice

Per questo motivo, oltre ad aver donato lo stabile di corso Cavour ad Andria, Fiore di Puglia metterà a disposizione, due volte l’anno, i prodotti Qualità Puglia per essere venduti nelle piazze d’Italia in occasione di giornate dedicate. Il ricavato verrà donato in beneficenza alla onlus Inoltre, da giugno a settembre, il lido Gota di Trani, di proprietà della famiglia Fiore, aprirà le porte dello stabilimento balneare ai residenti della Lega del Filo d’Oro per due giorni a settimana, fornendo anche adeguata assistenza. Infine, terrà dei corsi in azienda per insegnare l’arte della panificazione agli ospiti dell’associazione, favorendone l’inclusione.

Giuseppe Fiore è un imprenditore di successo, guidato dall’aspirazione di esportare e accrescere il made in Puglia di qualità. I suoi taralli, infatti, sono venduti in tutto il mondo e sono il simbolo della tipicità pugliese.

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Nel 2022 ha lanciato sul mercato una nuovissima e sfiziosa linea di snack, i So Snack, presenti nel vending in confezione da 35gr. Queste referenze, che utilizzano come impasto base proprio quello del classico tarallo, sono state studiate come ottimi sostituti del pane e delle patatine e si caratterizzano per sapori unici come salsa Za’atar, barbeque, tartufo, salsa indiana e tanti altri. Anche il packaging si presenta rinnovato, più fresco e moderno.

Perfetti come snack da consumare in pausa pranzo o come spezza fame gustoso e saporito, i prodotti da forno Fiore di Puglia sono da anni nel canale Vending, sinonimo di qualità e fragranza.

Ricordiamo che la linea vending è composta da:

• Taralli classici e integrali, realizzati seguendo l’antica ricetta della tradizione pugliese.

• Tricioli: piccoli taralli leggermente intrecciati, presenti in due varianti: con olive e al rosmarino.

• Quadrotti: lavorati con impasto base dei taralli pugliesi e con una nuova forma, sottile e ondulata ricca di sapore con un gusto equilibrato e sfizioso. Due le varianti: barbecue e bacon.

• Targrissì: snack pensati per chi ama i gusti della tradizione e dell’inconfondibile e iconica pizza italiana nelle varianti pizza e aglio e peperoncino.

So Snack una vera e propria esplosione di sapori nelle varianti:

• Targrissì Za’atar: un mix di erbe aromatiche e spezie tipiche del medio oriente che rende unico il gusto di questo snack, tutto da provare

• Targrissì Tartufo: uno snack inconfondibile dal sapore intenso ed aromatico

• Targrissì Salsa Indiana: il più speziato ma sempre con il giusto equilibrio, un connubio di sapori unici come curcuma, coriandolo, senape e paprika.

A completamento della gamma i Senza glutine:

• Taralli classici: perfetto punto d’incontro con il tarallo convenzionale.

• Fiore Ciock: un dessert senza glutine al gusto cioccolato.

UN’EDIZIONE DA RECORD

L’intero comparto del Foodservice dolce ha ritrovato la sua piattaforma mondiale e, sotto il profilo dei visitatori, Sigep 2023 si chiude in linea con l’edizione record del 2020

La 44esima edizione del Salone Internazionale di Gelateria, Pasticceria, Panificazione Artigianali e Caffè, organizzato da IEG - Italian Exhibition Group insieme alla triennale ABTech, può essere considerata l'edizione della ritrovata fiducia, con le imprese che hanno riscoperto il valore delle relazioni e l’entusiasmo nel presentare le innovazioni prodotte nell’ultimo biennio. Un periodo difficile, vissuto tra tante difficoltà, rispetto al quale SIGEP ha espresso una energia positiva percepibile in tutto il quartiere fieristico riminese, sold out con oltre 1.000 imprese su 28 padiglioni, per 130.000 mq di expo

Un settore connotato da forte dinamismo, innovazione e propensione all’export

Il foodservice dolce made in Italy diffonde nel mondo tecnologia e talenti. Un richiamo efficace e concretamente riscontrato a SIGEP: i visitatori esteri sono arrivati a Rimini da 155 Paesi. Per quanto riguarda le provenienze: 77% Europa con Germania, Spagna, Grecia, Francia e Gran Bretagna ai primi posti; 12% Asia e Medio Oriente con prevalenza da Israele, Libano, India, Corea e i Paesi dell’Area del Golfo; 7% Americhe con Stati Uniti, Canada, Messico, Brasile e Argentina ai primi posti e il 4% dall’Africa, in primis da Marocco, Algeria Egitto, Libia e Nigeria. SIGEP 2023 ha quindi segnato il pieno ritorno alla sua dimensione di salone leader mondiale per la gelateria artigianale e fra i primissimi per gli altri comparti dell’arte bianca e del caffè. Insieme ai dati numerici, è soprattutto la soddisfazione generale degli espositori e dei visitatori a decretarne il successo.

Show, contenuti e competizioni nelle sei Arene: Dolce, Gelato, Pastry, Choco, Bakery e Coffee, con la Start-Up Area e la Digital Talks. Un palinsesto arricchito da oltre 100 talk e 200 relatori, di cui 50 internazionali, più di 20 competizioni con 30 Paesi partecipanti. Oltre 1.000 gli eventi organizzati dagli espositori.

I prossimi appuntamenti per Sigep La 45a edizione di SIGEP è in programma dal 20 al 24 gennaio 2024 alla Fiera di Rimini.

Ma prima SIGEP, la piattaforma della community del foodservice dolce e del modo italiano di viverlo, si appresta a un nuovo, ambizioso appuntamento: SIGEP China. Si terrà dal 10 al 12 maggio 2023 e sarà organizzato da EAGLE, società interamente controllata da IEG, in partnership con Fiera di Colonia, allo Shenzhen World Exhibition e Convention Center.

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DAL 20 AL 24 GENNAIO 2024 SAVE THE DATE!

IL MONDO DEL CAFFÈ A 2023

Realizzata a partire da materie prime rinnovabili e compatibile con gli impianti di compostaggio industriale, la capsula di caffè della torrefazione pugliese Quarta Caffé è tra le poche ad aver ottenuto la doppia certificazione: OK Bio based e OK Compost dall’ente TUV Austria.

Composta da fibre vegetali, amido, proteine, lipidi e additivi di origine naturali, la capsula esausta può essere quindi smaltita nei rifiuti organici. Si tratta quindi di un materiale innovativo, 100% vegetale, che rispetta l’ambiente e preserva la salute dei consumatori.

Oltre ad essere vegetale, e quindi Gluten Free, la capsula di Quarta Caffè è OGM Free e non contiene Bisfenolo A, Ftalati, Allergeni, Distruttori endocrini, Nanoparticelle, Oli minerali, Metalli pesanti, Carbonio Fossile.

FOTO GALLERY

Caffè Motta al Sigep ha presentato ufficialmente “La Cremotta”, la nuova macchina per cialde nata dalla collaborazione con Aroma, azienda specializzata nella progettazione e produzione di macchine da caffè in cialda. Progettata e prodotta interamente in Italia, garantisce affidabilità e robustezza grazie ad un’assistenza dedicata. È ecosostenibile, perché realizzata esclusivamente con materiali riciclabili, come l’acciaio, l’ottone, l’alluminio e il vetro, il che racchiude tutta la conoscenza e la ricerca continua di innovazione che Caffè Motta porta nella creazione dei suoi prodotti. Questa macchina è stata creata per essere semplice da usare e molto versatile, rendendo l’esperienza della pausa caffè qualcosa di accessibile a tutti.

Con la Cremotta fare un espresso sarà comodissimo! Grazie alla pratica chiusura a palmo, basterà appoggiare la mano sulla macchina e applicare un leggera pressione per ottenere un caffè buono come al bar.

Con un packaging innovativo, dallo stile eccentrico e stravagante curato nei minimi particolari, la macchina è disponibile in tre colorazioni: nero, bianco e l’immancabile arancione, da sempre il colore distintivo di Caffè Motta.

Protagonista dello stand Carimali Blue26 Power, la nuova arrivata della gamma Blue26, nata per offrire bevande a base latte di alta qualità e gestire un menù sempre più ampio. Può erogare prodotti solubili e latte fresco, senza però rinunciare alle dimensioni ridotte. Come gli altri modelli della gamma, Blue26 e Blue26 Plus, ha una produzione media di 75 tazze al giorno ed è larga 26 cm. L’ideale per quei locali come piccoli uffici, B&B e sale colazioni che necessitano di un'ampia varietà di bevande ma hanno uno spazio limitato. Oltre alla Blue26 Power, in mostra anche Blue26 Plus. Entrambe le superautomatiche sono compatte e dotate di un intuitivo touch screen da 7” che oltre ad aiutare l’interazione tra utente finale e macchina velocizza anche il processo di erogazione.

Tutti e due i modelli si distinguono per la loro versatilità, semplicità d’uso e per la qualità dell’erogato, caratteristiche indispensabili per soddisfare i bisogni di una clientela sempre più esigente.

THE SOLENOID VALVES THAT MAKE THE DIFFERENCE

MODULARITÁ FLESSIBILITÁ

PERSONALIZZAZIONE

RPE progetta e sviluppa elettrovalvole e accessori di alta qualità per la gestione di ogni tipo di fluido: dal 1972 presenti nelle macchine del caffè dall’ingresso dell’acqua fino all’erogazione in tazza.

rpesrl.com

A Sigep Lavazza ha presentato la propria offerta studiata per le differenti tipologie di operatori dell’away from home. Il target attratto da un’offerta ricercata e innovativa ha trovato risposte una risposta nella gamma La Reserva de ¡Tierra! mentre il target che ricerca la classica offerta della caffetteria italiana, contraddistinta dalla tradizione e dal gusto, è stato soddisfatto dalle miscele della gamma Lavazza dei Classici e dei Classici Speciali

Grande rilevanza ha avuto il mondo de La Reserva de ¡Tierra!, la collezione di miscele premium nate da un progetto di responsabilità sociale di Lavazza per migliorare le condizioni ambientali e le tecniche produttive delle comunità dei coltivatori di caffè.

Sigep è stato anche il palcoscenico in cui annunciare ufficialmente l’introduzione della nuova miscela La Reserva de ¡Tierra! Cuba: il risultato dell’impegno della Fondazione Lavazza, in collaborazione con il Ministero dell’Agricoltu-

ra di Cuba, volto a ripristinare il patrimonio del caffè come eccellenza locale, preservando l’ambiente. La coltivazione di caffè a Cuba risale al XVIII secolo e il rito del caffè è profondamente radicato anche nella cultura cubana. Da un punto di vista organolettico, La Reserva de ¡Tierra! Cuba è una miscela dal gusto equilibrato, che nasce dall’incontro di una pregiata selezione di Arabica e Robusta lavate e impreziosita dalla Robusta fermentate per 72 ore, che sprigiona note delicate di cacao e un retrogusto dolce. Grazie all’uso della tecnologia della blockchain, i consumatori hanno potuto seguire il viaggio del caffè da Cuba fino alla loro tazzina, così come l’impegno aziendale per la sostenibilità dietro questo progetto.

Presentata in fiera anche la novità Eraclea, Eraclea Chill: un iced cappuccino che con i suoi colori brillanti si distingue e cattura il target giovane, avvezzo al consumo onthe-go

Ulteriore nota di rilievo: lo stand, sviluppato in collaborazione con EFGROUP, è stato realizzato con l’obiettivo di ridurne il carbon footprint, in modo da migliorare sempre di più l’impatto sull’ambiente.

Immancabile la presenza della torrefazione napoletana

Caffè Moreno al SIGEP di Rimini, dove quest’anno ha presentato molte novità, oltre all’intera gamma di miscele dedicate al mondo HoReCa e i porzionati in cialda - di cui è stata un pioniere - e in capsule compatibili con i più diffusi sistemi presenti nel mercato.

I visitatori professionali hanno potuto assaggiare ed apprezzare le miscele Moreno, che da sempre mantengono il loro punto di forza nel rappresentare il vero espresso napoletano, che non è solo caffè, ma una vera e propria cultura che la torrefazione mira a diffondere non solo in Italia, ma anche nei paesi esteri.

Quest’anno Caffè Moreno ha dedicato un corner brandizzato a Caffè Speciali Certificati e alla sua prima miscela 100% arabica con il bollino CSC: la miscela ELECTUS, dal latino “scelto”, ideata per chi desidera provare nuove e più avvolgenti sensazioni.

IL MONDO DEL CAFFÈ A 2023

EVOCA Group si è presentata a SIGEP 2023 con un’offerta sempre più completa per il mondo Horeca e OCS.

Uno dei protagonisti indiscussi dell’evento è stato Gaggia Milano. Al centro della scena, tre fidati alleati delle locazioni Horeca, dove la qualità del prodotto erogato in tazza è imprescindibile: l’innovativa macchina superautomatica La Solare e il modello tradizionale a un gruppo La Dea, in coppia con il macinacaffè G5

Al suo fianco il brand Saeco, che da sempre soddisfa il gusto del caffè nei diversi stili di vita e che in questa nuova edizione di SIGEP ha proposto due versioni della nuovissima Magic: un modello per l’ufficio e uno per il foodservice che offre prestazioni avanzate, abbinate a caratteristiche tecniche all’avanguardia, tra cui un nuovo sistema di montatura del latte.

Infine, a completamento dell'offerta di EVOCA il marchio Necta con Kalea Plus e Visacrem con la sua macchina tradizionale Vetro, oltre a una serie soluzioni digitali e di pagamento trasversali alla gamma di prodotti dell’azienda.

Tra le soluzioni di prodotto esposte a Sigep 2023 dal Gruppo Goglio, che detiene storicamente una posizione di leadership nella fornitura di sistemi di packaging e macchinari per il comparto del caffè, c’è la valvola di degasazione monodirezionale, brevettata nel 1968 dall’azienda, che oggi ne produce oltre un miliardo di unità all’anno. Grazie a questa speciale invenzione, è stato possibile per la prima volta confezionare il caffè appena tostato, senza che questo debba essere lasciato a riposare affinché termini il suo processo di degasazione, con evidenti vantaggi in termini di riduzione dei tempi di stoccaggio. La valvola, infatti, consente ai gas naturalmente emessi dal caffè di fuoriuscire dal pack impedendo allo stesso tempo l’ingresso dell’ossigeno. La valvola ha recentemente trovato applicazione anche nel segmento del caffè porzionato con la prima capsula con valvola di degasazione al mondo realizzata dal Gruppo, in esposizione nel corso della fiera. Anche la capsula Goglio testimonia il costante impegno del Gruppo nella creazione di soluzioni compatibili con l’ambiente. La speciale capsula è, infatti, disponibile sia nella versione “ready for recycling” che in quella 100% compostabile, garantita biodegradabile in un impianto di compostaggio industriale.

In anteprima al SIGEP, il Gruppo Caffè Moak ha presentato il restyling della linea PREMIUM che sostituisce l’attuale packaging. In linea con le richieste del mercato sempre più attento all’origine e le caratteristiche del caffè sul retro di ogni confezione è riportata “La carta d’identità del prodotto”: una scheda tecnica dettagliata con tutte le informazioni sulle rispettive miscele.

Tutte le miscele sono state prodotte utilizzando solo Energia Green 100% e confezionate con l’utilizzo di materiali sostenibili che prevedono una importante riduzione di alluminio.

Una partecipazione che esce dagli schemi di una fiera come Sigep quella di Magex, azienda leader nella produzione di distributori automatici, che ha voluto portare una “nuova idea” per i professionisti del mondo HoReCa. Magex, infatti, ritiene che il distributore automatico possa rappresentare una nuova opportunità di business per gli operatori della gelateria e della pasticceria i quali, grazie ai distributori automatici del freddo e a quelli per gelati e surgelati, possono vendere torte e sorbetti anche negli orari in cui il punto vendita è chiuso. In tal caso, un distributore come Easy 14 o Alaska rappresentano un’appendice del banco vendita, mentre il sistema locker della Boxmax, presentata nella scorsa edizione di Venditalia, permette al cliente il ritiro differito dei prodotti. La proposta di Magex al Sigep dimostra ancora una volta come sia sempre più interessante la commistione tra mondo Vending e mondo HoReCa.

Vendomat SpA opera da oltre 40 anni nei settori Vending e OCS ed è entrata nell’HoReCa solo da pochi anni, attraverso la partnership con Dr. Coffee, per offrire agli operatori della piccola ristorazione un sistema di erogazione del caffè, cosiddetto Bean2Cup, che garantisca grande qualità in tazza a fronte di consumi ridotti.

Abbattere i costi grazie ad una superautomatica significa non solo abbattere i consumi energetici (rispetto ad una macchina professionale) ma anche non dover necessariamente avere in organico un barista professionista.

Oltre ai vari modelli della gamma Dr. Coffee, Vendomat ha presentato al Sigep anche il suo frigo intelligente, uno smart fridge che lavora con una tecnologia a peso, attraverso la quale si possono gestire ad esempio le colazioni in albergo ed offrire un servizio h24 agli ospiti, rendendo disponibili alimenti e bevande durante tutto l’arco della giornata.

illycaffè si è presentata in uno stand suddiviso in 3 aree dedicate al racconto delle eccellenze e delle caratteristiche dei prodotti dell'azienda, l'unico blend illy 100% Arabica Uno dei protagonisti dello stand è stato illy Cold Brew, con una postazione dedicata al soft drink naturale a base caffè, ottenuto grazie all’infusione a freddo per la durata di 12 ore dell’unico blend illy 100% Arabica, che ne esalta il gusto senza aggiungere zuccheri, aromi, coloranti e conservanti. Un’alternativa originale, gustosa e senza calorie: la soluzione ideale per un target esigente e attento alle nuove tendenze.

In esposizione anche tutte le soluzioni illy per il mondo HoReCa, dalle macchine con tecnologia Iperespresso alle capsule dedicate, per approfondire le modalità con cui illy, prima azienda italiana del caffè ad ottenere la certificazione B-Corp, applica in modo concreto il concetto di sostenibilità.

Infine, un’area Bar, dove si sono susseguiti eventi dedicati a esaltare le potenzialità del blend illy: ospiti speciali e maestri pasticcieri ambassador di illycaffè, accompagnati dai docenti dell’Università del Caffè, hanno coinvolto i visitatori tra degustazioni ed esperienze multisensoriali.

IL MONDO DEL CAFFÈ A 2023

La torrefazione Pascucci crede sempre di più nella Sostenibilità. Dopo la White Revolution rappresentata dalla capsula biodegradabile e compostabile, frutto di anni di ricerca dedicati ad individuare i materiali naturali più idonei, capaci di degradare trasformandosi in compost, l’azienda lancia la sfida della Organic Revolution L’idea è di convertire interamente l’impresa al biologico:

dalle attività al reperimento della materia prima, alla sua trasformazione, per arrivare al fine vita, riducendo al minimo l’impatto sull’ambiente.

Un obiettivo ambizioso, non facile da raggiungere, ma in linea con la filosofia di Caffè Pascucci, secondo la quale il futuro sta nei materiali naturali, specialmente quando si tratta di prodotti alimentari.

Faber Coffee Machines, leader per la produzione di macchine per caffè in cialda, ha presentato al Sigep la linea Agenta, una gamma innovativa che rivoluziona l’offerta di caffè delle piccole strutture ricettive. Dotata di uno o due gruppi di erogazione, Agenta è in grado di erogare un caffè di qualità senza l’ausilio di un barista professionista, consentendo così alla struttura meno costi e anche meno sprechi, grazie all’utilizzo di cialde. L’innovazione sta nel sistema digitale sul termostato che regola perfettamente la temperatura del vapore. Ad accrescere l’appeal di Agenta è il design elegante e di impatto, realizzato utilizzando materiali di qualità. Altro punto di forza della gamma è la versione mini di Agenta che la rende collocabile anche nei corner caffè che dispongono di uno spazio minimo.

Rhea, la scuola di formazione 9bar con la sua torrefazione Little Bean, e Fratelli Milano - Italian Coffee si sono presentati insieme al Sigep per offrire ai visitatori un’esperienza sensoriale collegata al momento della pausa caffè, e una competizione tra specialty estratti con le macchine superautomatiche di Rhea.

All’interno dello stand è stato realizzato un percorso sensoriale al buio, dove i visitatori hanno potuto vivere un’esperienza tattile-olfattiva: toccare con mano le piante e le foglie di caffè, i chicchi, gli strumenti per la macinatura, per poi passare a cogliere le caratteristiche aromatiche del caffè verde e di quello tostato, terminando con la degustazione di un caffè estratto con la macchina superautomatica di Rhea rhTT1, attraverso l’applicazione rheability che permetterà un’ interazione inclusiva.

Uno spazio speciale al concetto “Design for all” - la centralità dell’automazione nell'utilizzo della macchina del caffè.

Caffè Barbera, azienda fondata nel 1870 e gestita da 6 generazioni dalla famiglia Barbera ha partecipato al Sigep fregiandosi di un importante riconoscimento: l’iscrizione al registro dei marchi Storici Italiani, riconoscimento rilasciato ad imprese produttive nazionali di eccellenza storicamente collegate al territorio nazionale.

Oggi Caffè Barbera, dopo 152 anni di attività, esporta in oltre 65 paesi le proprie miscele tramandate da generazioni e vanta una catena di caffetterie in franchising chiamata “Cafè Barbera - The Italian Coffee House’’ con oltre 50 caffetterie in Medio Oriente.

Essse Caffè ha presentato al Sigep la nuova immagine, risultato di un restyling sia del logo che del sito, rinnovati per allinearsi alle tendenze attuali di comunicazione, mantenendo però la tradizione di eccellenza targata Essse Caffè. Scienza, Sapienza, Specializzazione, ossia le tre S che contraddistinguono il brand, si riflettono nel restyling di logo e sito: il primo, conferma l’iconico logotipo del chicco rosso a forma di S, inserito però in una composizione più moderna e dalla grafica pulita ed elegante, evocativa dell'essenza di Essse Caffè; il secondo va nella direzione di una user experience agevole e responsive, con un look&feel ordinato ma al contempo emotivo ed esperenziale.

Oltre alla proposta per il mondo HoReCa, a Sigep l’azienda ha presentato i nuovi modelli della macchina S12 del Sistema Espresso di proprietà di Essse Caffè, una macchina dal design particolarmente accattivante e originale firmato Giugiaro Design Mantenendo lo stesso risultato in tazza, caffè dopo caffè, la S12 viene proposta nel nuovo modello S20, disponibile anche nella versione latte, per rispondere alle richieste dei mercati esteri.

Oltre al Sistema Espresso di proprietà, la linea home di Essse Caffè si è recentemente allargata con le nuovissime capsule compatibili Nespresso, Dolce Gusto e A Modo Mio, una ampliata linea di caffè, che comprende anche monorigini e una variegata gamma di solubili.

IL MONDO DEL CAFFÈ A 2023

Medcaffè srl, torrefazione campana proprietaria dei brand Kamo e Roko, ha partecipato per la prima volta al Sigep per far conoscere la qualità e l’ampiezza di gamma dei suoi caffè ad un pubblico internazionale. La proposta di Medcaffè srl è rivolta sia ai canali OCS/ Home con l’ampia gamma di cialde e capsule a marchio Roko, che ai canali bar/ristorazione con la linea in grani e cialde a marchio Kamo.

L’esordio al Sigep è stata occasione per introdurre due novità: il lancio del sito di e-commerce e l’entrata in azienda del nuovo responsabile marketing, Francesco Giardino, figlio dei proprietari, che in Medcaffè rappresenta la seconda generazione. Giovane e intraprendente, Francesco ha ben chiaro quali sono gli obiettivi futuri: raggiungere un’ampia platea di consumatori attraverso l’e-shop e accreditare i brand Kamo e Roko nel panorama internazionale del caffè.

OLTRE LO SMART WORKING

La settimana corta, che in alcuni Paesi europei è già stata ampiamente applicata, comincia a riscuotere in Italia sempre più consensi, soprattutto dopo il forzato smart working adottato a causa della pandemia Covid.

Pioniera in Europa della nuova modalità di lavoro è stata l’Islanda che, dopo le sperimentazioni della settimana corta svolte tra il 2015 e il 2019, nel 2021 ha reso effettiva tale modalità per 2.500 impiegati, che lavorano tra le 35 e le 36 ore settimanali, senza riduzioni di stipendio.

La Gran Bretagna è stata uno dei primi Paesi a sperimentare per alcuni mesi la settimana corta presso 70 aziende di diverse dimensioni ed appartenenti a più settori (dal commerciale alla finanza). I risultati su produttività e benessere fisico e mentale, riportati dal movimento 4 Day

Week Global e pubblicati dal Financial Times, sono stati positivi: meno assenteismo, dimissioni leggermente diminuite e soddisfazione nei lavoratori per il ritrovato equilibrio tra lavoro e vita privata. Si è addirittura registrato un aumento medio dei ricavi dell’8% per le aziende che hanno aderito al progetto. La sperimentazione è stata oggetto di uno studio ufficiale da parte delle università di Cambridge e Oxford e del Boston College i cui risultati, prossimi alla pubblicazione, confermerebbero quanto su riportato.

A macchia di leopardo, la sperimentazione della settimana lavorativa corta ha coinvolto anche altri Paesi. In Irlanda il progetto pilota è stato condotto in 33 società, coinvolgendo 903 lavoratori. In questo caso, 27 aziende, alla fine della sperimentazione, hanno deciso di conti-

IL SETTORE DELLA DISTRIBUZIONE AUTOMATICA DEVE FARE I CONTI NON SOLO CON LE CONSEGUENZE DELLO SMART WORKING, MA ANCHE CON L’INTRODUZIONE DI NUOVE MODALITÀ DI LAVORO, CHE TENDONO A TENERE LE PERSONE SEMPRE DI PIÙ A CASA.

nuare con la settimana corta a parità di stipendio, perché soddisfatte della produttività e dei risultati dei lavoratori, oltre che dei ricavi, che per qualcuno sono aumentati anche del 38% rispetto all'anno precedente. Inoltre, il 97% dei 495 dipendenti che hanno risposto al questionario di fine progetto si è detto pienamente soddisfatto della novità introdotta, perché meno stressati e affaticati e con concreti miglioramenti sulla salute fisica e mentale.

Altro Paese ad introdurre a inizio 2022 la settimana lavorativa corta è stato il Belgio, che ha optato per la formula stesse ore lavorative settimanali, ma concentrate in quattro giorni invece che in cinque. Il dipendente che ne fa richiesta, dopo un periodo di prova di 6 mesi, vi può aderire in maniera definitiva. Qualcosa del genere è stata introdotta anche in Spagna

Uscendo dai confini europei, scopriamo che in Giappone già dal 2019 Microsoft ha concesso un giorno libero in più a settimana ai propri dipendenti e la produttività è passata a +40%.

Una rivoluzione che sta coinvolgendo anche Paesi più tradizionalisti. Negli Emirati Arabi Uniti, ad esempio, dal 1° gennaio di quest’anno il governo ha deciso di cambiare il fine settimana da venerdì-sabato, come vuole la tradizione, a sabato-domenica e istituire una settimana lavorativa di quattro giorni e mezzo. Oltre al sabato-domenica, i lavoratori degli Emirati godranno di un'ulteriore mezza giornata di riposo nel pomeriggio di venerdì, giorno della grande preghiera settimanale nei Paesi musulmani, lavorando da casa in modo da poter organizzare l’orario in base alle proprie esigenze religiose

Negli Stati Uniti, ad esempio, a partire dal 16 gennaio Microsoft ha introdotto un nuovo piano ferie, secondo il quale i dipendenti possono decidere in maniera autonoma i propri giorni di riposo, senza doverli prima accumulare. La concessione di ferie senza limiti rappresenterebbe un vantaggio per i datori di lavoro stessi che, oltre a non dovere riconoscere ai dipendenti che si dimettono o che vengono licenziati risarcimenti per eventuali ferie non godute, grazie al nuovo modello possono risparmiare tempo in burocrazia e attività amministrative.

Sembrerebbe che altre grandi aziende oltreoceano come LinkedIn, Oracle, Netflix e Goldman Sachs siano prossime a seguire l’esempio di Microsoft.

E IN ITALIA?

ALCUNE AZIENDE DI GRANDI DIMENSIONI STANNO SPERIMENTANDO MODELLI DI LAVORO CHE SUPERANO GLI SCHEMI DELLO SMART WORKING, A CUI STAVAMO INIZIANDO AD ABITUARCI.

A dicembre 2022 il Gruppo Intesa Sanpaolo ha lanciato la settimana corta di quattro giorni, proponendo questo nuovo modello organizzativo per andare incontro alle esigenze di tutti e conciliare gli equilibri di vita professionale e lavoro. Tutto ciò si traduce in un risparmio dei consumi energetici per l’azienda e delle spese per gli spostamenti per i dipendenti. La nuova settimana corta in Intesa San Paolo non significa però automaticamente la chiusura del venerdì, perché sarà il lavoratore a scegliere la giornata libera extra

Ad usufruirne sono i dipendenti di 200 filiali in Italia che possono optare su base volontaria per modalità di lavoro ibride e flessibili, come poter lavorare da casa fino a 120

giorni all’anno, con un’indennità di buono pasto di 3 euro al giorno, oppure la settimana corta di 4 giorni da 9 ore lavorative a parità di retribuzione.

Da febbraio di quest’anno anche un’altra realtà italiana come Magister Group, specializzata in servizi alle imprese e gestione del personale, ha deciso di promuovere la settimana corta tra i 250 dipendenti delle controllate Ali Lavoro e Repas. I dipendenti saranno impegnati in ufficio per quattro giorni a settimana nell’arco di 11 mesi del 2023. Contestualmente, l’azienda ha assicurato che la riduzione del monte orario, che passerà da 40 a 32 ore settimanali, non comporterà un abbassamento dello stipendio che resterà uguale.

E poi c’è Lavazza. Nel nuovo contratto integrativo Lavazza ha introdotto la possibilità da maggio a settembre di accorciare la durata del lavoro il venerdì, spalmando le ore sul resto della settimana. In questo modo i lavoratori che lo chiedono possono lasciare prima il lavoro a ridosso del weekend, mantenendo intatto il proprio stipendio. Lavazza propende per un modello ibrido, basato sulla responsabilità individuale e di team. Le persone concordano le giornate di smart working e quelle di lavoro in presenza con i propri responsabili e i loro team di appartenenza, per poter garantire il raggiungimento degli obiettivi fissati.

Se tutto ciò non bastasse, sono all’orizzonte ulteriori novità, che minacciano di rivoluzionare definitivamente il mondo del lavoro.

L’ultima novità è rappresentata dal Gruppo Nestlé che proprio in Italia lancia il Fab Working, testato nel 2022 e che è stato avviato definitivamente quest’anno, superando il concetto di smart working.

Fab Working è l’acronimo di Flessibile, Adattabile e Bilanciato: viene infatti adattato ai diversi gruppi di lavoro in base alle esigenze di ognuno e può essere modificato se le esigenze dovessero cambiare.

L’ufficio diventa un luogo di lavoro diverso rispetto ai canoni tradizionali: mentre la casa (o qualsiasi altro luogo) si configura come il “nuovo” ufficio in cui svolgere le attività quotidiane, l’azienda diventa un ufficio complementare dove organizzare attività di co-progettazione, condividendo e collaborando con i colleghi, socializzando e facendo team building. Ma solo per qualche ora.

QUANTO IMPATTERANNO IN TERMINI DI BATTUTE LE NUOVE MODALITÀ

DI LAVORO SUL SETTORE DELLA DISTRIBUZIONE AUTOMATICA? IN CHE MODO I GESTORI DOVRANNO RIPENSARE L'ATTIVITÀ PER COLMARE LE PERDITE?

Ripensare il servizio puntando sulla qualità per essere più attrattivi

Individuare nuovi luoghi di consumo (condomini, spazi di coworking, strutture ricettive, punti vendita del retail...)

Puntare sulle novità di prodotto per cavalcare l'onda dei nuovi trend di consumo

Spingere sulla digitalizzazione per comunicare col proprio cliente e lanciare operazioni di marketing mirate

Utilizzare la tecnologia per la raccolta dati al fine di personalizzare l'offerta

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Neronobile ®, Ca taly ®, Bialetti ®, Uno System ®, Dolce Gusto ® sono marchi di titolarità di terzi, senza alcun collegamento con KILI CAFFÈ s.r.l.

Caffè Borbone amplia l’offerta di miscele disponibili in cialde compostabili e presenta Miscela Light, la miscela con il 50% in meno di caffeina, per un buon caffè napoletano dal tradizionale gusto intenso al palato, ma più leggero. Le nuovissime cialde Miscela Light sono disponibili in esclusiva nella rete di negozi specializzati e sul sito ufficiale di Caffè Borbone.

L’aroma inconfondibile in perfetto equilibrio tra un carattere vigoroso e una squisita dolcezza è assicurato dalla Miscela Blu che, combinata con la Miscela Dek decaffeinata, dà vita a un caffè cremoso e leggero, da assaporare nel corso dell’intera giornata fino a tarda sera.

CAFFÈ BORBONE LANCIA MISCELA LIGHT

CON IL 50% IN MENO DI CAFFEINA

Con Miscela Light, che mette d’accordo tutti i palati offrendo il 100% della qualità e del gusto tipico dell’espresso Borbone, il rito del caffè si esprime attraverso una nuova forma di convivialità in cui gli amanti del caffè hanno un alleato in più per godersi i propri momenti di relax. L’obiettivo di Caffè Borbone è tendere un culto fortemente legato alla tradizione come quello del caffè alle tante opportunità offerte dall’evolversi degli interessi e delle abitudini dei consumatori per continuare a stupirli con nuove miscele e varietà, sempre nel rispetto dell’ambiente che contraddistingue l’impegno della divisione Ricerca & Sviluppo.

Le cialde compostabili, infatti, conferiscono al prodotto un’elevata biodegradabilità e dimostrano come sia possibile concretizzare soluzioni sostenibili senza sacrificare sapore e gusto, mantenendo l’aroma tipico del caffè in un involucro di carta che può essere comodamente smaltito.

Intuizione e innovazione è il binomio da cui nascono le migliori novità del brand che, partendo dal territorio, è arrivato a conquistare sempre più persone attente alla qualità del caffè che amano bere ogni giorno per vivere una magica emozione.

Il Gruppo Celli, azienda specializzata nella progettazione e produzione di impianti e accessori per l’erogazione di bevande, ha finalizzato l’acquisizione strategica del 100% del capitale di CAB S.p.A.

L’operazione è la dodicesima acquisizione in nove anni e rappresenta un ulteriore passo strategico del Gruppo Celli, con l’obiettivo di integrare la propria già ampia gamma prodotti ed inserirsi in un segmento nuovo come quello dei frozen drinks. Questa ulteriore acquisizione, dopo la software house Uquido, la spagnola Reyvarsur, e l’apertura delle sedi commerciali in Francia e Spagna nel 2022, è un passo importante all’interno di un progetto di crescita che ha visto il Gruppo Celli chiudere il 2022 con un fatturato in crescita del +33% sul 2021, anno in cui era già stato recuperato il fatturato pre-pandemia e traguardare i 180 milioni di vendite nel 2023.

Nata nel 1986, Cab è un’eccellenza italiana a conduzione familiare con sede a Pozzuoli (Napoli), specializzata nella progettazione e produzione di macchine da granita, refrigeratori di bevande e distributori di bevande calde. Con 16 dipendenti produce nello stabilimento di 2000 mq a Pozzuoli, per fornire più di 120 clienti in Italia e principalmente all’estero.

La famiglia Caiano rimarrà alla guida di Cab S.p.A. e Luca Caiano assume il ruolo di Amministratore Delegato, con il compito di dare continuità alla gestione aziendale, continuare lo sviluppo commerciale e coordinare l’implementazione delle sinergie con il Gruppo Celli.

“Il Gruppo Celli ha una visione chiara: sviluppare i sistemi di dispensing di be vande come soluzione alternativa al “single use packaging” - afferma Mauro Gallavotti, Amministratore delegato e Presidente del Gruppo Celli - per offrire al consumatore finale nuove e più sostenibili esperienze di consumo e all’industria del beverage la possibilità di implementare nuovi modelli di business. Cab consentirà al Gruppo Celli di ampliare la propria offerta e a sua volta il Gruppo Celli potrà offrire a Cab e ai suoi clienti supporto commerciale in tutto il mondo e servizi di assistenza tecnica nei principali Paesi Europei. È per me un onore dare il benvenuto nel Gruppo alla famiglia Caiano, che ha dimostrato per più di trent’anni la capacità di creare e condurre un’azienda eccellente, rinomata in tutto il mondo, vero orgoglio del made in Italy”.

Il Gruppo Celli è stato assistito per la due diligence finanziaria e fiscale da BDO, da Ramboll per gli aspetti HSE e dallo studio legale Ughi e Nunziante per gli aspetti legali. CAB è stata assistita da Equity Factory in qualità di advisor finanziario e da Quorum per tutti gli aspetti legali.

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Ha preso vita un nuovo ambizioso progetto, l’Academy di Gruppo Illiria Academy nasce con l’obiettivo di creare una scuola d’impresa che faciliti l’introduzione dei giovani al mondo del lavoro in ambito meccatronico, la disciplina che studio il modo di far interagire tre sottodiscipline, la meccanica, l’elettronica e l’informatica al fine di automatizzare i sistemi di produzione, semplificando e sostituendo il lavoro umano.

16 studenti iscritti all’ultimo anno dell’indirizzo “Tecnico dei servizi di manutenzione e assistenza tecnica” dell’ I.I.S. “J. Linussio” di Codroipo - in provincia di Udine - hanno avuto la possibilità di trascorrere due settimane in Illiria per essere formati da un gruppo di collaboratori dell’azienda e da tecnici specializzati delle principali società fornitrici di distributori automatici.

Gli studenti che hanno scelto di intraprendere questo percorso formativo, al termine del loro corso di studi devono possedere competenze per gestire, organizzare ed effettuare interventi di installazione e manutenzione ordinaria, di diagnostica, riparazione e collaudo relativamente a piccoli sistemi, impianti e apparati tecnici.

Grazie all’esperienza in Academy potranno mettere in pratica quanto appreso a scuola, vivendo un ambiente dove verranno messi in condivisione saperi, valori e comportamenti per la crescita dei loro talenti.

Gruppo Illiria offrirà una comunità di lavoro “generativa” ed “educata” che assicuri coinvolgimento e passione con trasparenza e concretezza.

Un’esperienza formativa sia in forma teorica che pratica: i ragazzi trascorreranno la prima parte della giornata in aula per le sessioni teoriche, proseguiranno poi sperimentando quanto appreso facendo pratica in Area Tecnica. Molti gli argomenti trattati: l’organizzazione e le funzioni aziendali, il funzionamento teorico e pratico dei distributori automatici, il flusso di lavoro nelle aree operation e commerciale, pratica in area produzione.

Al termine delle due settimane Gruppo Illiria sceglierà tre ragazzi per un’assunzione a tempo indeterminato, una a tempo determinato di 12 mesi e uno stage curricolare

L'ULTIMA NOVITÀ È L'APP

101CAFFE’ lancia la sua nuova app per dispositivi iOS e Android, e mostra una volta di più la sua natura di azienda fortemente orientata all’innovazione e alla tecnologia, intesa come strumento di facilitazione per i propri clienti e per la rete dei propri negozi.

Attraverso l’app, disponibile per il download gratuito sugli store, in pochi semplici passi è possibile selezionare il proprio negozio di riferimento (o cercare quello più vicino), navigare tra i prodotti disponibili ed ordinare direttamente dal proprio smartphone

Il pagamento dei prodotti può essere effettuato subito tramite carta di credito oppure successivamente in negozio al momento del ritiro.

Nessuna coda in cassa, possibilità di organizzare il ritiro quando e dove si vuole, risparmio di tempo: lanciata da poche settimane, già molti clienti hanno iniziato ad apprezzare i vantaggi offerti dalla nuova app 101CAFFE’ ITALIA con grande soddisfazione di tutti gli affiliati dei negozi in franchising del marchio.

Presto ci saranno nuovi importanti aggiornamenti che renderanno questo strumento ancora più efficace e innovativo. La prima novità sarà la possibilità di utilizzare l’app anche per ordinare al tavolo o take-away nelle caffetterie 101CAFFE’ Fast Gourmet, il nuovo format che porta 101CAFFE’ nel mondo della ristorazione e che sta avendo sempre maggiore successo (l’ultima apertura è a Milano Navigli): che sia un gelato, un caffè goloso o il pranzo, sull’app si potrà scegliere dal menu e pagare per poi essere notificati non appena pronto quanto richiesto. In questo modo, il Fast Gourmet diventerà ancora più Fast, consentendo di esaudire il bisogno di una pausa ve-

loce ma di alta qualità e con il gusto inconfondibile dei prodotti 101CAFFE’.

La seconda novità in cantiere riguarda la possibilità di utilizzare l’app non solo per il ritiro ma anche per le consegne a domicilio: questo permetterà ai clienti di ricevere direttamente a casa o in ufficio i loro prodotti, quando lo desiderano, con consegne veloci e personalizzate in orari concordati.

Nei prossimi mesi inoltre, per venire incontro alle richieste dei negozi 101CAFFE’ situati fuori dal territorio nazionale, è previsto il lancio dell’app anche sugli store esteri, a partire dalla Francia.

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I NUOVI TREND

LE ACQUE AROMATIZZATE E FUNZIONALI

Dopo la contrazione dei consumi legata al periodo pandemico, a partire dal 2021 il mercato delle acque minerali ha mostrato segnali di ripresa, recuperando le perdite. Nel primo semestre 2022, secondo i dati NielsenIQ, le vendite di acque minerali nel canale off-trade hanno registrato una crescita del 6,4% a valore e del 4,7% a volume rispetto allo stesso periodo del 2021.

Un risultato positivo registrato anche nel Vending: nei primi 6 mesi del 2022 le vendite di acqua minerale sono cresciute del 15,26% rispetto allo stesso periodo del 2021. Particolarmente in crescita gli energy drink (+32,44%) e gli sport drink (+21,98%), ovvero quelle bevande funzionali scelte dal consumatore perché apportano benefici all’organismo.

Si tratta di un settore ancora di nicchia, che sta crescendo a doppia cifra con previsioni più che rosee per il futuro. Un fenomeno che le aziende attive nel comparto delle acque minerali hanno intuito già da tempo, proponendo

acque arricchite, altrimenti dette aromatizzate e funzionali. Qual è la differenza?

Per acque aromatizzate si intendono generalmente delle acque minerali a cui vengono aggiunti aromi naturali o sintetici, senza o con pochissimo dolcificante.

Le acque funzionali sono invece arricchite con ingredienti, appunto, “funzionali”, che hanno lo scopo di migliorare un determinato aspetto della salute o dell’aspetto: erbe, estratti di frutta, vitamine, sali, fibre, amminoacidi o altre sostanze nutritive. Gli elementi usati e la loro proporzione, calcolata in modo preciso, variano a seconda dello scopo che l’acqua si prefigge. Si possono così trovare acque depurative, rigeneranti, energetiche, rilassanti, adatte alle diverse esigenze dei consumatori che, sempre più attenti alle tematiche del benessere, non vogliono rinunciare alla freschezza di una bevanda dissetante.

Vediamo cosa propongono al mercato tre aziende leader del comparto delle acque minerali e dei soft drink.

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vs. gen-sett 2021 Consumi bevande fredde gen-sett 2022

D-FENCE al gusto limone, con vitamina C, Zinco, Selenio, oltre alle vitamine B12, B6 e B9 che contribuiscono al normale funzionamento del sistema immunitario e alle vitamine PP, B5 e H che favoriscono il metabolismo energetico.

C-POWER al gusto arancia, arricchita con le vitamine C, PP, B12 e B6 che contribuiscono alla riduzione della stanchezza e dell’affaticamento e al normale metabolismo energetico.

San Benedetto Aquavitamin è la linea di bevande anal coliche vitaminiche, con un alto contenuto di vitamina C e altre vitamine, in grado di fornire il 20% del fabbisogno quotidiano al nostro organismo. Una bevanda funzionale, dedicata a tutti coloro che svolgono una vita attiva, at tenti al proprio benessere e con uno stile di vita dinamico. Aquavitamin è disponibile in quattro gusti freschi e disse tanti, con quattro diverse aree funzionali: BEAUTY-YOU al gusto frutti rossi, un alleato per l’idrata zione e la tonicità della pelle. Una bevanda arricchita di vitamine B6, PP e C che contribuiscono alla riduzione della stanchezza e dell’affaticamento, la vitamina E che protegge le cellule dallo stress ossidativo e le vitamine PP e H che mantengono la pelle integra e sana.

BRAIN-UP, al gusto kiwi/mela/melograno, per ritrovare vi talità e concentrazione, arricchita con vitamine B5, B6, PP e C che contribuiscono al normale metabolismo energe tico e alla riduzione della stanchezza.

San Benedetto è entrata nel mercato degli Energy Drink con due prodotti dalle caratteristiche uniche e innovative: San Benedetto SB San Benedetto Fruit & Power, un’esplosione di energia da portare sempre con sé in ogni momento della giornata per affrontare con la giusta carica, le sfide di tutti i giorni.

La gamma di bevande energetiche San Benedetto non sono semplicemente un classico energy drink, ma anche un nuovo approccio al mondo della frutta, col valore aggiunto della ricarica energetica, che risponde alle richieste di consumatori più esigenti.

San Benedetto SB Energy Super Boost è l’energy drink a base di taurivitamine del gruppo B, che contribuiscono al normale metabolismo energetico e alla riduzione della stanchezza fisica. Il suo design fresco e colorato, nel formato lattina da 0,25l, e la sua grafica con richiami al mondo energetico dei supereroi, rendono San Benedetto SB Energy Super Boost un must have in tutte le occasioni della giornata che richiedono una sferzata di energia.

San Benedetto Fruit & Power è la carica gustosa e fresca alternativa al caffè, con tutto il buono della frutta in acqua minerale naturale e taurina, zero zuccheri aggiunti. Il design dell’etichetta valorizza i plus del prodotto attraverso un design fresco e lineare, per esaltare al meglio le proprietà energetiche e la freschezza della frutta. Disponibile nel pratico formato da 0,40 l in Pet

SKINCARE è la bevanda in acqua minerale naturale arricchita dalle preziose proprietà del Collagene, dello Zinco e dell’Acido ialuronico che San Benedetto ha pensato per offrire alle donne un nuovo rituale di bellezza quotidiano. Disponibile nel pratico formato on-the-go in PET da 0,22L, ideale da portare sempre con sé, ha un piacevole gusto Pesca & Frutti Rossi ed è assolutamente privo di conservanti e coloranti

Un’innovazione pensata per soddisfare le esigenze delle consumatrici con uno stile di vita attivo e impegnato ma che allo stesso tempo non rinunciano a prendersi cura di sé e della propria bellezza.

SKINCARE si presenta con un packaging caratterizzato da un design prezioso, elegante e alla moda, dalle linee morbide ed essenziali. È la proposta pronta da bere, arricchita da preziosi alleati della bellezza, in particolare 2,5 g di Collagene VERISOL®, il 15% del valore nutrizionale di riferimento di Zinco e 22 mg di Acido ialuronico, che possono aiutare a migliorare l’aspetto di pelle, capelli e unghie e preservare le cellule dallo stress ossidativo.

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Senza zuccheri e calorie, una bottiglia di Levissima+ al giorno contribuisce al 16% del fabbisogno giornaliero di ciascun sale minerale e Levissima+ Vitamine B contribuisce al 30% del fabbisogno giornaliero di vitamina B6. Levissima+ è proposta nell’esclusivo formato 60cl nella bottiglia di forma quadrata

Levissima interpreta al meglio i trend salutistici con la gamma Levissima+: quattro acque funzionali che contribuiscono al fabbisogno di sali minerali e vitamine e sono adatte a ogni esigenza e momento della giornata. La purezza dell’acqua Levissima è infatti addizionata di uno specifico sale minerale o vitamine, che contraddistingue così ogni singola referenza e permette di scegliere quella più adatta alle proprie esigenze.

Levissima+ Zinco con il suo piacevole gusto al ribes nero, contribuisce a proteggere le cellule dallo stress ossidativo e al normale funzionamento del sistema immunitario.

Levissima+ Potassio al gusto mora contribuisce alla normale funzione muscolare.

Levissima+ Magnesio alla mela verde è un valido aiuto alla concentrazione e contribuisce alla riduzione della stanchezza e dell’affaticamento.

Levissima+ Vitamine B al lime è perfetto per chi ha bisogno di una ricarica di energia, grazie al mix di vitamine B1, B3 e B6.

Levissima Natura risponde alle esigenze di persone che vogliono essere soddisfatte da prodotti naturali, con poche calorie, pieni di gusto e piacere, attraverso esperienze gratificanti senza scendere a compromessi; diventando parte irrinunciabile di una dieta varia ed equilibrata e uno stile di vita sano, contribuendo al benessere al pari dell’attività fisica.

Levissima Natura è dedicata anche a tutti coloro che conducono una vita particolarmente attiva e dinamica –la cui giornata è scandita da numerosi impegni professionali, sociali o sportivi - rigenerando e restituendo loro ciò che la vita quotidiana consuma, concedendo una pausa di gusto per un’idratazione sorprendente e innovativa Levissima Natura infusa a freddo può essere, infatti, un contributo per un’idratazione con gusto: una piacevole bevanda, di qualità, senza conservanti, con selezionati ingredienti di montagna, in grado di rigenerare, con il suo gusto 100% naturale.

I tre gusti di Levissima Natura infusa a freddo sono: Mela e Erbe di Montagna, Tè Bianco e fiori di sambuco, Tè verde di montagna e fiori di tiglio.

Levissima Natura Mela e Erbe di Montagna sprigiona un avvolgente profumo di mela accompagnato da un delicato sentore floreale. Un gusto piacevolmente dolce, esaltato dalle note intense della mela.

Levissima Natura tè Bianco e fiori di sambuco regala un piacevole aroma di sambuco seguito da sfumate note di tè bianco: un perfetto equilibrio gustativo e una struttura bilanciata. Dal gusto deciso e caratteristico, il sapore è dolce accompagnato da una prevalente nota di freschezza tipica dei fiori di sambuco.

Levissima Natura tè verde di montagna e fiori di tiglio ha un profumo netto e fresco, ricco di intensi e finissimi aromi di tè verde e fiori di tiglio. Dal sapore morbido, ha una struttura equilibrata, che termina con una piacevole persistenza dolce su sfumate note floreali.

Levissima Natura infusa a freddo, coniugando gusto, leggerezza e naturalità, è espressione di profonda attenzione alla qualità e all’innovazione di Levissima.

In formato unico da 480 ml, la bottiglia è riciclabile e può essere rigenerata in nuove bottiglie e in soluzioni innovative. Soluzioni che si legano al progetto Levissima Regeneration, il piano di sostenibilità con cui Levissima coinvolge le persone in un percorso di consumo responsabile e di tutela dell’ambiente, a partire dall’educazione al corretto riciclo.

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Senza conservanti e coloranti, completamente gluten free e con un basso contenuto calorico, 9 kcal per bottiglia, Fruity Touch è disponibile nel formato da 0.5 l, una speciale bottiglia ergonomica pensata per l’idratazione in movimento e per soddisfare le necessità di consumo nei diversi momenti del giorno.

Con Fruity Touch Acqua Sant’Anna ha lanciato nel 2019 una nuova linea di bevande che unisce il gusto della frut ta al bisogno primario dell’idratazione, fondamentale per il benessere.

L’ingrediente fondamentale è l’Acqua Sant’Anna, tra le acque più leggere al mondo, a cui si aggiungono i bene fici di uno speciale mix di ingredienti che danno vita ad una bevanda che soddisfa la voglia di piacere, mentre idrata e dà benessere al corpo.

Fruity Touch è disponibile in tre gusti:

Fruity Touch Limone con concentrato di succo di limone. Fruity Touch Frutti Rossi con concentrato di fragola ed amarena.

Fruity Touch Lime, Zenzero e Guaranà con succo di lime concentrato, estratto naturale di zenzero e di guaranà.

Sant’Anna Beauty è l’acqua con collagene addizionata con zinco senza glutine, né coloranti e conservanti, che Sant’Anna ha sviluppato per le donne che amano prendersi cura di sé e della propria bellezza.

Disponibile in tre gusti per soddisfare i palati di tutti: rosa + frutti rossi; kiwi + lime + menta; pesca + pepe nero.

Il comune denominatore della nuova linea di prodotto è l’Acqua Sant’Anna, un’acqua minerale che si distingue per la sua straordinaria leggerezza, con un residuo fisso tra i più bassi al mondo (solo 22,3 mg per litro). Inoltre, con solo 1,9 mg di sodio per litro, è particolarmente indicata per le diete povere di sodio.

Ad impreziosire l’acqua preferita dagli italiani, le virtù del collagene, che è una delle più importanti proteine strutturali prodotte dal nostro organismo. Studi scientifici hanno dimostrato che l’ingestione di collagene idrolizzato, più facilmente digeribile ed assimilabile, ha un effetto benefico sull’aspetto della pelle, in particolare sulla riduzione delle rughe d’espressione, sulla formazione dei segni dell’invecchiamento e sull’elasticità della pelle.

I benefici del collagene sono resi ancora più effettivi dalla presenza dello zinco che contribuisce alla protezione delle cellule dallo stress ossidativo.

Sant’Anna Beauty al Collagene è disponibile in pratiche bottigliette da 330 ml

Accanto alla linea al collagene, Sant’Anna ha lanciato Sant’Anna Beauty Hyaluronic Acid, un vero e proprio integratore alimentare con acido ialuronico e zinco nel pratico formato da 150ml e dalla peculiarità esclusive:

• pronto da bere;

• con 135 mg di acido ialuronico;

• con zinco;

• completamente vegan;

• senza zucchero;

• senza glutine, senza conservanti, senza coloranti.

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DUE SOFTWARE HOUSE UNISCONO LE FORZE

A fine 2022 si è conclusa un’importante operazione di mercato che riguarda da vicino il nostro Settore e, in particolare il mondo delle software house: Zucchetti, che progetta e sviluppa soluzioni gestionali per un ampio numero di attività, primo in Italia, ha acquisito una quota importante della Digisoft SpA, che con i suoi gestionalitra i quali l’ormai storico Vega - rappresenta un punto di riferimento per il controllo delle attività delle nostre imprese di gestione.

Cecilia D’Aguanno, membro del CDA e responsabile marketing di Digisoft ci spiega i dettagli dell'operazione.

Cosa vi ha indotto a prendere questa decisione?

Quando abbiamo ricevuto la proposta da un’azienda del calibro della Zucchetti, ci è sembrata un’occasione importante, da non lasciarsi sfuggire, trattandosi del primo gruppo informatico italiano ed uno dei più grandi in Europa.

Abbiamo chiesto ed ottenuto il mantenimento assoluto dell’indipendenza e della governance della Digisoft, affinché per tutte le decisioni operative, i piani, i progetti non dovremo render conto ai nuovi partner, che potranno valutare il nostro lavoro sulla base dei risultati finali e non sul tipo di percorso che avremo deciso di intraprendere per raggiungerli. Per noi questo era ed è importante.

Qual è quindi lo scopo dell’operazione?

Lo scopo dell’operazione è proprio quello di dare continuità al nostro lavoro nel tempo, con l’opportunità di creare sinergie per lo sviluppo futuro con il più grande gruppo italiano del Settore.

JAN MARCK VRIJLANDT È IL NUOVO AD INTERIM DI SELECTA ITALIA

Selecta Group ha annunciato la nomina di Jan Marck

Vrijlandt a nuovo AD ad interim di Selecta Italia col compito di rinforzare il servizio al cliente attraverso la qualità e far diventare l’azienda il riferimento numero 1 nel settore FoodTech.

Selecta Italia sta gettando le basi per una crescita duratura nel mercato automatico grazie a soluzioni premium sia per il caffè che per i prodotti alimentari freschi, attraverso l’utilizzo di nuove e moderne tecnologie, come lo Smart Fridge, disponibili soprattutto nei luoghi di lavoro. Tutto ciò è possibile anche grazie a grandi partnership con grandi marchi come Nestlé, Lavazza, Red Bull e Mars.

Nel numero 60 della nostra rivista Vending News abbiamo parlato del vostro percorso verso l’internazionalizza zione. L’operazione con Zucchetti è finalizzata anche a questo? Indubbiamente! Per noi avere al fianco un partner di grande valore come Zucchetti, significa avere più facilmente referenze e contatti che da soli faremmo molta più fatica ad ottenere.

In sintesi, potrei definirla un’ope razione di tipo industriale, finalizzata alla crescita dell’attività e del posizionamento all’estero, mantenendo la nostra identità storica, la nostra autonomia progettuale ed operativa ed il management attuale.

A questo proposito, nominiamo le persone che ne fanno parte?

Ci sono io Cecilia D’Aguanno, membro del CDA e coresponsabile marketing, Roberto Pellegrini presidente del CDA, Giovanni Rocchetti CEO, responsabile sviluppo e membro del CDA, Guido Panigada CEO e responsabile commerciale e Oscar Valsecchi membro del CDA e responsabile sviluppo.

Che futuro si prevede per Digisoft? Assolutamente quello che si prevedeva anche prima, ma con una marcia in più.

"Sono impaziente di affrontare la nuova sfida in Selecta e sono convinto che abbiamo grandi opportunità di conquistare il mercato italiano nei prossimi anni con le nostre innovative soluzioni FoodTech", ha commentato Jan Marck Vrijlandt.

Jan Marck Vrijlandt ha 26 anni di esperienza in Selecta e conosce approfonditamente il mercato grazie ai suoi numerosi ruoli di leadership ricoperti negli anni. La sua esperienza, unita al suo intuito per le innovazioni e alla sua passione per l'azienda, lo rendono la persona giusta per guidare in questo momento cruciale la crescita di Selecta in Italia

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TETHERED CAPS

A meno di un anno dall’introduzione su FuzeTea, Coca-Cola estende i Tethered caps, i tappi uniti alla bottiglia, a tutti i marchi del portafoglio, con l’obiettivo di semplificare la raccolta e il riciclo e ridurre la dispersione e l’impatto della plastica sull’ambiente. Un’innovazione importante che conferma l’impegno dell’azienda per rendere le confezioni sempre più sostenibili e che anticipa le disposizioni contenute nella direttiva EU sulle chiusure degli imballaggi in plastica per bevande, che entrerà in vigore nel 2024

L’introduzione dei Tethered Caps è solo l’ultima delle iniziative portate avanti da CocaCola negli ultimi anni in chiave di sostenibilità. Tutte le confezioni in plastica, vetro e alluminio sono già 100% riciclabili e diversi formati sono al 100% in rPET, con continui investimenti per raggiungere presto il 100% di plastica riciclata per tutte le confezioni dei prodotti venduti nel Paese, grazie anche alla riapertura della fabbrica di Gaglianico di CCH CircularPET, un impianto all’avanguardia per la lavorazione del PET riciclato.

Altre tappe di questo percorso sono state un continuo lavoro di riduzione della materia prima degli imballaggi in vetro, alluminio e plastica, la rinuncia al colore arancione delle bottiglie di Fanta e al verde di quelle di Sprite, che ne ha reso più semplice il riciclo in nuove bottiglie trasparenti, e l’introduzione del packaging secondario KeelClip™, un sistema in carta 100% riciclabile che consente di fare a meno dell’involucro in plastica per confezioni multiple di lattine. Nel corso dei prossimi mesi, i Tethered Caps saranno estesi progressivamente a tutte le bottiglie in plastica dell’azienda. I nuovi tappi hanno un design innovativo,

frutto di un intenso lavoro di ricerca e sviluppo per garantire un’esperienza ottimale al consumatore mantenendo il sistema di apertura di sempre: il tappo è solamente collegato a un anello di sicurezza tramite una linguetta che garantisce che non possa essere separato dalla bottiglia, in modo da rendere più facile conferire l’intera confezione con il tappo attaccato.

Il passaggio ai Tethered Cap sarà supportato da un messaggio presente sul tappo di ogni bottiglia o sull’etichetta, oltre che da una campagna di comunicazione che ne illustra ai consumatori le funzionalità e i vantaggi.

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Per il 15° anno consecutivo, PepsiCo è stata certificata ‘Top Employer’ ed è nella top 10 della prestigiosa classifica. Quest’anno ha ottenuto il 6° posto tra le 141 migliori aziende dove lavorare in Italia. Questo riconoscimento è stato rilasciato dal Top Employers Institute, un ente che accredita a livello globale l’eccellenza nei contesti professionali che le aziende creano per i propri dipendenti. In questa edizione, il Top Employers Institute ha riconosciuto in modo particolare la flessibilità che PepsiCo offre grazie al modello di lavoro ibrido, le iniziative previste nell’ambito della diversità, dell’uguaglianza e dell’inclusione come la Giornata della Donna e la Settimana dell’Orgoglio LGTBIQA+, e la creazione di un piano di formazione virtuale e standardizzato per i nuovi talenti Inoltre, ha valorizzato l’impegno di PepsiCo per la sostenibilità attraverso la nuova strategia aziendale PepsiCo Positive (pep+).

Per il terzo anno consecutivo, Perfetti Van Melle Italia ottiene la Certificazione Top Employers, un riconoscimento dell’eccellenza nelle politiche e strategie HR e della loro attuazione per contribuire al benessere delle persone e a migliorare l’ambiente di lavoro.

Quest’anno Perfetti Van Melle Italia ha ottenuto un punteggio molto alto: 93,76%, che la colloca tra le prime 20 aziende italiane certificate, su un totale di 141.

“Siamo molto orgogliosi di questo risultato, che ancora una volta riconosce gli sforzi e l’impegno profuso dalla funzione Risorse Umane e dall’azienda per migliorare l’esperienza delle nostre persone in PVM Italia. Questa certificazione è un forte stimolo ad attuare programmi e iniziative che ci consentono di migliorare costantemente il nostro modo di lavorare, il nostro ambiente di lavoro, consentendo a tutti di crescere e migliorarsi professionalmente e come persone” dichiara Samuele Marri, Direttore Risorse Umane

PERFETTI VAN MELLE GROUP ACQUISTA PARTE DEL BUSINESS DEI CHEWING GUM DI MONDELEZ

Mondelēz International ha stipulato accordi definitivi per la vendita a Perfetti Van Melle Group delle sue attività di gomme da masticare nei mercati sviluppati negli Stati Uniti, in Canada e in Europa. Il prezzo dell’operazione stimato, ancora da definire, è di 1,350 miliardi di dollari o 15 volte l’equivalente dell’EBITDA stimato per l’anno in corso.

La vendita include gli impianti di produzione a Rockford (Illinois) e Skarbimierz (Polonia) e i marchi di gomme Trident, Dentyne, Stimorol, Hollywood, V6, Chiclets, Bubbaloo e Bubblicious negli Stati Uniti, in Canada e in Europa, nonché i marchi di caramelle europei Cachou Lajaunie, Negro e La Vosgienne

Mondelēz International continuerà a gestire la sua attività di gomme da masticare al di fuori degli Stati Uniti, del Canada e dell’Europa, guidata da Stride in Cina, così come tutti gli altri suoi marchi e prodotti di caramelle.

L’acquisizione del business delle gomme da masticare per i mercati sviluppati di Mondelēz International completa il portafoglio di Perfetti Van Melle, inclusi marchi globali iconici come Mentos, Chupa Chups e Alpenliebe

L’operazione permetterà a Mondelēz International di concentrarsi maggiormente sulla crescita delle sue principali categorie di cioccolato, biscotti e snack da forno. Per quanto riguarda la categoria chewing gum, Mondelēz International manterrà il business nei mercati emergenti in America Latina, Asia, Medio Oriente e Africa.

La transazione, soggetta alle consuete condizioni di chiusura, dovrebbe concludersi nel quarto trimestre del 2023 Gli accordi definitivi riguardano la vendita delle attività negli Stati Uniti, in Canada e in Europa, Francia esclusa. Le parti hanno stipulato accordi di esclusiva per la cessione dell’attività in Francia.

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Orasesta S.p.A. ha acquisito il 100% delle quote sociali di S.D.A. S.r.l. già S.D.A. di Adami Fausto e Pennati Mario & C. S.a.s., storica società di gestione di distributori automatici, con sede a Cassano d’Adda (MI).

L’operazione, inclusiva delle proprietà immobiliari, per-

metterà ad Orasesta di consolidare la propria presenza in Lombardia e, grazie all’alta densità di clientela situata nell’area tra Milano e Bergamo, di ottimizzare la logistica dei rifornimenti e dell’assistenza tecnica, a vantaggio del servizio reso alla clientela.

Il Gruppo Ferrero ha acquisito Fresystem, azienda italiana leader di mercato nel settore del frozen bakery della “colazione italiana”, operazione già annunciata a fine 2022.

Fresystem, fondata nel 1983 e acquisita dalla famiglia Simioli nel 1991, ha chiuso il 2021 con un fatturato di 60 milioni di euro e opera in Italia tramite il polo produttivo di Caivano (NA). Produce e distribuisce referenze a marchio Cupiello e opera come produttore per conto terzi. Il punto di forza di Fresystem è l’utilizzo di ingredienti pregiati, tra cui l’esclusivo lievito madre fresco, custodito e rigenerato quotidianamente in una zona dedicata dello stabilimento, uniti a processi e tecnologie di produzione innovativi.

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L’acquisizione rientra nell’ambito del percorso di crescita strategico di Ferrero nel mercato allargato del fuoripasto dolce e si colloca in un segmento ad alto potenziale. L’operazione consolida la posizione di Ferrero in Italia, che rimane un polo strategico per il Gruppo sia in termini produttivi, che di mercato. Lo stabilimento di Caivano diventa il secondo polo produttivo di Ferrero in Campania e si affianca allo storico stabilimento di Sant’Angelo dei Lombardi in provincia di Avellino.

La transazione, soggetta alle consuete condizioni di chiusura, dovrebbe concludersi nei prossimi mesi. I termini della transazione non sono stati resi noti.

WW.VENDINGNEWS.IT

CAMBIO DI RUOLI IN

Da Gennaio 2023 ci sono stati in Coges alcuni cambiamenti nel team commerciale e nel Customer Service. Matteo Miglioranza ha assunto il nuovo incarico di Area Manager di Coges, sostituendo Francesco Princiotto giunto alla meritata pensione lo scorso Dicembre.

A Matteo il compito di seguire le regioni italiane precedentemente seguite da Francesco: Lombardia, Piemonte, Liguria, Valle D’Aosta, Toscana e Lazio, sotto la direzione del Sales Manager Daniele Ioriatti ed in coordinamento con il team commerciale e la rete di rivenditori presente sul territorio. Matteo lavora in Coges da oltre vent’anni anni nell'ambito del Customer Service, sviluppando una lunga esperienza a stretto contatto con tutti i clienti Coges.

Michele Gardellin è invece entra to a far parte dell’ufficio Custo mer Service

Michele ricoprirà il ruolo di Tecnico SAT di Coges e insieme ai colleghi Marta e Davide si occuperà dell’assistenza clienti e del supporto agli Area Manager, per garantire la risoluzione dei reclami da cliente e il mantenimento di un livello di servizio al cliente a livelli di eccellenza, sotto la direzione di Giovanni Riva.

Michele ha lavorato per un lungo periodo in un’importante azienda del Vending, dove ha avuto modo di lavorare sia in ambito assistenza clienti che IT, formandosi a tutto tondo sul servizio al cliente.

BONUS PUBBLICITÀ 2023: SI TORNA AL REGIME ORDINARIO

Confermato anche per il 2023 il bonus pubblicità, ma con modalità diverse rispetto ai due anni precedenti, in cui non veniva più richiesto un incremento dell’investimento pubblicitario di almeno l’1% rispetto all’anno precedente ed il credito d’imposta concesso ammontava al 50% del valore dell’investimento.

Nel 2023 si torna la regime ordinario e sono agevolabili solo gli investimenti sulla stampa: il credito d’imposta è concesso nella misura unica del 75% del valore incrementale degli investimenti effettuati in campagne pubblicitarie esclusivamente sulla stampa quotidiana e periodica, anche on line

Rispetto agli anni 2021 e 2022, quindi:

1) viene ripristinato il “regime agevolativo ordinario”, con il credito d’imposta concesso nella misura del 75% del valore incrementale degli investimenti effettuati ed il presupposto dell’incremento minimo dell’1% dell’investimento pubblicitario, rispetto all’investimento dell’anno precedente, quale requisito per accedere all’agevolazione;

2) non sono più agevolati gli investimenti pubblicitari effettuati sulle emittenti televisive e radiofoniche, analogiche o digitali.

Restano fermi i limiti dei regolamenti dell’Unione europea in materia di aiuti “de minimis”.

Per fruire del credito d’imposta, i soggetti interessati devono presentare:

1) la “Comunicazione per l’accesso al credito d’imposta” contenente i dati degli investimenti effettuati o da effettuare nell’anno agevolato;

2) la “Dichiarazione sostitutiva relativa agli investimenti effettuati” per dichiarare che gli investimenti indicati nella comunicazione per l’accesso al credito d’imposta, presentata in precedenza, sono stati effettivamente realizzati nell’anno agevolato e che gli stessi soddisfano i requisiti previsti dalla norma.

L’ammontare del credito d’imposta effettivamente fruibile da ciascun richiedente è stabilito con provvedimento del Dipartimento per l’informazione e l’editoria, pubblicato sul sito istituzionale del Dipartimento stesso.

Il credito d’imposta riconosciuto è utilizzabile esclusivamente in compensazione mediante il modello F24, che deve essere presentato al Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri, tramite il servizio on line messo a disposizione dall’Agenzia delle entrate.

La comunicazione per l’accesso al credito d’imposta è presentata dal 1° al 31 marzo di ciascun anno.

La dichiarazione sostitutiva relativa agli investimenti effettuati è presentata dal 9 gennaio al 9 febbraio dell’anno successivo a quello agevolato.

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NEL 2011 NESPRESSO HA CREATO IN ITALIA UN SISTEMA DI RICICLO DELLE CAPSULE DI CAFFÈ IN ALLUMINIO, A CUI NEL 2021 HA ADERITO ILLYCAFFÈ, DIVENTANDONE PARTNER. ANCHE STARBUCKS BY NESPRESSO ENTRA ORA NELL'ALLEANZA, DANDO IL SUO CONTRIBUTO A UN MODELLO VIRTUOSO DI ECONOMIA CIRCOLARE.

“STARBUCKS BY NESPRESSO” ADERISCE ALL’ALLEANZA PER IL RICICLO DELLE CAPSULE IN ALLUMINIO

L’Alleanza per il riciclo delle capsule in alluminio, fondata da Nespresso nel 2021 in partnership con illycaffè, si estende oggi con l’ingresso di Starbucks by Nespresso, che si unisce al progetto di economia circolare, contribuendo a favorire e incrementare il riciclo delle capsule esauste in alluminio in Italia. Un nuovo, importante risultato raggiunto dall’Alleanza per incentivare ancora una volta processi virtuosi per la salvaguardia dell’ambiente e la gestione responsabile di risorse e materiali lungo tutto il ciclo di vita delle capsule in alluminio.

Con l’ingresso di Starbucks, si ampliano perciò le possibilità per i consumatori di dare nuova vita alle proprie capsule esauste in alluminio: da oggi, infatti, anche le capsule usate in alluminio Starbucks by Nespresso, oltre a quelle di Nespresso e illy, potranno essere riconsegnate indifferentemente nelle oltre 65 Boutique Nespresso dislocate da nord a sud, nei 10 illy Store (illy Shop e illy Caffè) e in oltre 75 isole ecologiche convenzionate, per un totale di oltre 150 punti di raccolta sul territorio nazionale.

Con l’Alleanza per il riciclo delle capsule in alluminio, Nespresso, illycaffè e il nuovo membro Starbucks offrono ai propri clienti la possibilità di prendere parte a un processo di economia circolare che garantisce una seconda vita alle capsule usate in alluminio, limitandone l’impatto sull’ambiente e permettendo di trasformare un residuo in risorsa, facendo sì che il ciclo di vita delle stesse non si concluda con l'erogazione del caffè, ma continui sotto nuove forme.

Alla base del programma di economia circolare fondato da Nespresso nel 2011, è il protocollo sottoscritto con CIAL (Consorzio Imballaggi in Alluminio), Utilitalia (Federazione che riunisce le aziende operanti nei servizi pubblici per

l’ambiente) e C.I.C, Consorzio Italiano Compostatori, e ha aderito anche illycaffè e oggi Starbucks by Nespresso.

Attraverso l’Alleanza, Nespresso, illycaffè e Starbucks si pongono l’obiettivo comune di trasformare le capsule esauste in alluminio in una nuova risorsa per l’ambiente e le comunità, incentivando così un processo virtuoso che si ispira ai principi di sostenibilità e di responsabilità sociale e che guidano l’operato delle tre aziende, ma anche un impegno a comunicare e informare i consumatori al fine di sensibilizzarli verso un’iniziativa in cui rientrano come parte attiva, riportando le capsule di tutte e tre le aziende nei punti di raccolta Nespresso, illy e nelle isole ecologiche partner dell’iniziativa.

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Da sinistra: David Brussa (Chief Sustainability Officer illycaffè), Silvia Totaro (Sustainability&Safety Health Environmental Manager Nespresso Italiana) e Marta Schiraldi (Safety, Health, Environment e Sustainability Head Gruppo Nestlè) siglano l'ingresso nell'Alleanza di Starbucks by Nespresso.

La linea Frullà Puro si arricchisce di una nuova referenza: dopo Ananas, Mango e Banana arriva Frullà Puro Prugna Secca, l’unico prodotto nel panorama della frutta frullata contenente esclusivamente il 100% di prugna secca. Una novità assoluta, un’idea originale per rendere ancora più facile il consumo e la disponibilità di questo frutto eccezionale.

Frullà Puro Prugna Secca nasce dalla lavorazione delle migliori prugne fresche di origine italiana, accuratamente selezionate, nate e cresciute al caldo delle nostre terre. Un tesoro di dolcezza che viene semplicemente essiccato, ridotto in pura polpa e pronto al consumo, senza l’aggiunta di aromi, conservanti o zuccheri, nel pieno stile di tutti i prodotti Frullà.

Un toccasana energizzante, tonificante, detossinante, fonte di fibre: una scelta per adulti e bambini, per chi cerca un gustoso benessere per tutti i momenti della giornata. Ideale da fine pasto, perfetto a merenda o in pausa-lavoro, prezioso alleato nel tempo libero.

Il nuovo Frullà Puro Prugna Secca è disponibile nel comodo e pratico formato doypack da 90 grammi, con bordi stondati antitaglio e tappo richiudibile.

Cipster, lo snack salato del gruppo Mondelēz International, che da 50 anni unisce gusto e croccantezza, lancia le Chips di lenticchie rosse. In linea con i nuovi trend di consumo, il nuovo snack senza coloranti, conservanti, né aromi artificiali combina il gusto alla cottura al forno e alle caratteristiche della farina di lenticchie.

Le chips di lenticchie rosse, ideate per entrare a pieno titolo nella famiglia Cipster, richiamandone il logo, il classico pack, la forma e l’irresistibile croccantezza sono disponibili in formato da 80 gr nelle varianti ‘Con un pizzico di sale’ e ‘Con Paprika dolce’.

Queste nuove referenze vanno ad arricchire ulteriormente l’offerta del gruppo Mondelēz International che annovera nel proprio portfolio prodotti alcuni tra i più iconici snack salati come, per esempio, Tuc, Fonzies e Ritz.

Gruppo Eurovo amplia la linea di ProUp, la prima bevanda proteica senza latte, con due nuovi gusti ideali per l’inverno: Caffè e Cioccolato & Cookies

Dopo i gusti Mirtillo e Lime & Zenzero, lanciati la scorsa estate, arrivano ora due varianti, Caffè e Cioccolato & Cookies, studiate da Eurovo per accompagnare i mesi più freddi, rispondere ad un target più ampio e adattarsi a più occasioni di uso.

Nello specifico, una bottiglia di ProUp al Caffè corrisponde a 2 tazzine di espresso, mentre il gusto Cioccolato & Cookies, grazie alla sua nota calda e piacevole, è una coccola proteica.

ProUp è la prima bevanda proteica senza latte a base di proteine dell’albume realizzata da Gruppo Eurovo, leader da oltre 70 anni nella produzione di uova ed ovoprodotti, che ha rivoluzionato il settore dell’hi-protein unendo innovazione e performance.

ProUp è stata realizzata pensando agli sportivi ma anche a chiunque pone attenzione al proprio benessere fisico e mentale.

Si tratta di un vero e proprio shot di proteine: una bottiglia da 250 ml ne contiene 20g, cioè il 40% del fabbisogno giornaliero medio, ideale per ricaricarsi dopo l’allenamento ma anche come drink da gustare ovunque in qualsiasi momento dalla giornata, poiché resiste fuori frigo fino a 6 ore ed è pronta da bere grazie al pratico formato on the go della bottiglia.

I plus di ProUp, però, non finiscono qui: la bevande è infatti priva di grassi e zuccheri aggiunti, è ricca di proprietà nutritive tra cui minerali e vitamine del gruppo B. Si tratta quindi di un ottimo metodo per assumere proteine in modo semplice e con gusto, adatto a chiunque poiché gluten e lactose free.

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L'8 FEBBRAIO È VENUTO A MANCARE FELICE MILANI, FONDATORE DELLA NI.SI. SRL, AZIENDA LEADER PER LA PRODUZIONE DI PALETTINE PER IL CAFFÈ. CON LUI VA VIA UN PEZZO DELLA STORIA DELLA DISTRIBUZIONE AUTOMATICA, UNA STORIA CHE FELICE HA PERCORSO SIN DAI PRIMI TEMPI, DA QUELLI DELLA STORICA LIOFAEMINA, FINO ALLA FONDAZIONE NEL 1978 DELLA SUA AZIENDA, CHE HA SAPUTO FAR DIVENTARE PUNTO DI RIFERIMENTO PER GLI OPERATORI DEL VENDING IN ITALIA E ALL'ESTERO.CON LUI VA VIA UNA PERSONA STRAORDINARIA, UN UOMO INTELLIGENTE E ARGUTO, APPASSIONATO DELLA VITA E DEL SUO LAVORO, SEMPRE GIOIOSO E POSITIVO.

PERDIAMO UN AMICO SINCERO, CONSERVANDO I TANTI RACCONTI CHE NEGLI ANNI HA CONDIVISO CON NOI. PER RICORDARE LA SUA STORIA, PUBBLICHIAMO DI NUOVO, A DISTANZA DI 5 ANNI, L'INTERVISTA CHE HA RILASCIATO ALLA NOSTRA RIVISTA IN OCCASIONE DEL 40° ANNIVERSARIO DELLA NI.SI. E DEL SUO 80° COMPLEANNO.

INTERVISTA RACCOLTA DA FABIO RUSSO

Nel 2018 Felice Milani, CEO della Ni.Si. srl, compie 80 anni, 40 dei quali impegnati a far crescere la sua azienda, che fondò nel 1978 non senza sacrifici. Oggi la Ni.Si. è senza dubbio leader nel suo settore, quello della produzione di palettine per il caffè, una leadership riconosciuta che potrebbe permettere al suo fondatore di lasciare alla figlia Evelina e al nipote Mario le redini dell’azienda. Ma Felice è un instancabile ed un entusiasta per natura e, come dice nel corso di quest’intervista, non ha alcuna intenzione di ritirarsi perché lavorare “mi diverte ancora”. Grande comunicatore e un vero gentiluomo, Felice Milani dà il meglio di sé durante le fiere di settore, che sono per lui il momento migliore non tanto per promuovere i suoi prodotti, quanto piuttosto per intrattenere relazioni sociali con amici e clienti (che sono poi suoi amici), divertendosi e divertendo.

Avendo attraversato 40 anni della Distribuzione Automatica, conosce tutti e tutti lo conoscono, motivo che mi ha spinto ad intervistarlo ancora una volta, nella speranza di riuscire a tracciare il suo percorso di uomo e di imprenditore, parallelamente all’evoluzione del Vending nel nostro Paese. Impresa a dir poco ardua quando si ha a che fare con una persona come Felice capace di passare da un argomento all’altro e da un aneddoto all’altro con estrema leggerezza: difficile riuscire a mantenere a lungo il filo del ragionamento, ma ci ho provato.

Felice, quest’anno tagli due importantissimi traguardi. Come li vivi?

Con le stesse energie e con lo stesso entusiasmo che mi hanno accompagnato per tutta la vita, personale e professionale. Certo, oggi sono costretto a qualche piccola rinuncia (come andare in moto sui passi alpini), ma non mi pesa: l’importante è divertirsi ed io mi diverto ancora!

Vogliamo provare a ricostruire il tuo percorso?

Io sono qui dagli anni ’60, perché ho cominciato nel settore ancor prima che in Italia ci fossero le palette. Sono partito come venditore di caffè e, tra i vari marchi, vendevo anche Barbera - Il mago del caffè, che allora aveva due torrefazioni, una a Napoli e una in Sicilia. Erano begli anni: il caffè si vendeva 1.500/2.000 lire al chilo ed era tutta Robusta perché faceva tanta crema. Quando ci mettevi lo zucchero, restava sopra per mezz'ora e la gente diceva: “Questo sì che è caffè”. La cultura del caffè, della qualità, era ancora molto lontana. Dal caffè sono andato avanti.

C’è un ricordo legato a quegli anni?

Ce ne sono tanti, ma te ne racconto uno in particolare. Una volta Barbera mi invitò ad andare a Napoli. Io avevo una 500 e non c’era ancora l’Autostrada del Sole, ma non mi persi d’animo e scesi giù da Como impiegandoci 4/5 giorni, un viaggio infinito, ma ne valse la pena. Fui ospi-

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te di Barbera per una settimana e furono giorni bellissimi: pranzare sul mare per me che venivo dal lago di Como era una sensazione fantastica.

Dopo il caffè, le palettine e il Vending… È ancora presto per le palettine. Dopo il caffè arrivò il Vending. Siamo negli anni ’70 ed io ero amico di Amilcare Rivetti, il cui papà era il direttore della Faema che stava facendo i primi distributori automatici, la famosa E61. Pensai di lanciarmi in questa novità e, insieme ad Amilcare, feci una società e cominciammo a installare le E61, devo dire anche con una certa facilità. Ma nacque subito un problema: le macchine c’erano, il caffè c’era, ma mancavano bicchieri e palettine. Pensa che allora c’era una sola ditta a Milano che distribuiva i bicchieri, la Cartosa, e quando andavamo a rifornirci c’era la fila e riuscivamo a prendere bicchieri che duravano un paio di settimane. Allora, parlando con alcuni amici che avevano il mio stesso problema, decidemmo di farceli noi i bicchieri e aprimmo una fabbrica in Sardegna, a Macchiareddu vicino Cagliari, dove ho ancora degli amici. La fabbrica esiste tutt’oggi, non fanno più bicchieri ma prodotti farmaceutici. Per me ha un significato importante: resta la mia prima fabbrica e ha rappresentato il mio passaggio al mondo della plastica.

Come sei passato dai bicchieri alle palette?

La fabbrica in Sardegna andava da sola, ma dopo 4 anni mi resi conto che era diventato complicato seguirla visto che comunque abitavo a Como. Decisi, quindi, di vendere le mie quote ai soci e di dedicarmi alle palette, che nel frattempo avevo cominciato a produrre per risolvere l’altro problema critico del Vending di quegli anni.

Come andò?

Direi bene. Avevo la fortuna di conoscere il dott. Motta, che era un responsabile della Nestlé, e davo a loro le palette, quelle da 100 non incartate ma confezionate in sacchetti. Ne vendevo tante perché Nestlé andava forte in quegli anni con il caffè liofilizzato erogato nelle macchine Faemino. Contemporaneamente, poiché in precedenza avevo aperto una piccola gestione, andavo in giro a piazzare le macchine, tentando di metterle dove c’era il perso-

nale. Ma me le facevano mettere nelle portinerie e allora puoi capire che non rendevano nulla, finché non convinsi un amico che aveva una bella fabbrica tessile a mettere una macchina all’interno, dove c’erano gli operai Fu un successo perché a quel tempo gli operai si portavano da mangiare da casa e bevevano l’acqua del rubinetto, ma avevano fnalmente un caffè caldo, fatto al momento.

Furono anni intensi?

Direi di sì. Gli anni ’70 sono stati tutta una corsa: ero sempre in giro a vendere caffè e a piazzare macchine e, contemporaneamente, producevo palette in quella piccola fabbrica che avevo costruito sul lago di Como, nella mia terra. Con sacrifici e tanta passione - quella non mi è mai mancata - investendo in quel primo capannone tutto quel-

Felice Milani con la figlia Evelina e il nipote Mario

lo che guadagnavo, ho visto l’azienda crescere fino a diventare la struttura che è oggi: 2.000 metri quadri dove impiego 35 dipendenti, oltre gli stagionali che chiamo nei momenti di picco.

Da allora è filato tutto liscio?

Non direi: momenti difficili ne ho attraversati, come tutti gli imprenditori; c’è stato addirittura un momento in cui ho creduto di aver letteralmente bruciato tutto il lavoro fatto fino ad allora.

Era il 1994 e nel capannone scoppiò un incendio: miliardi di lire di danni e un immenso spavento poiché dentro c’erano gli operai. Nonostante fossi assicurato, ci ho rimesso di tasca mia. Ero avvilito e convinto che tutto fosse andato perduto. Allora provai a reagire: presi il camper di mio fratello e lo portai ai margini di quello che era stato il mio capannone e, grazie ad un amico che lavorava alla Sip, ripristinai le linee telefoniche in giornata. Insieme a mio fratello e socio Fiorenzo e Raffaella, che ancora collaborano con me, rimettemmo in piedi l’ufficio.

E la fabbrica?

Vennero a trovarmi 4 amici, che poi erano anche miei clienti, e mi portarono ognuno un assegno di 50 milioni di lire, dicendomi che li avrei restituiti quando avrei potuto, così sulla parola, senza nessun accordo scritto e senza chiedere interessi. Con quel capitale di 200 milioni di lire comprai un piccolo concorrente a Mantova che mi permise di non perdere i clienti e cominciai a ricostruire la fabbrica Riuscii ad onorare il debito ma, da un punto di vista personale, non fu solo il sostegno degli amici a ridarmi la fiducia e la carica, bensì un altro episodio. Dopo l’incendio, tornai a casa e andai a letto avvilito; fu una notte agitata, ma al mattino mi venne a svegliare mia figlia Evelina dicendomi “Papà mi accompagni a scuola?”. Allora mi sono detto “È questa la vita vera”. Mi sono vestito e l’ho accompagnata, pensando tra me che era inutile star lì a piangere. Dovevo rimboccarmi le maniche e ripartire. E così è stato.

Dalle E61 Faema al Vending di oggi. Cosa è cambiato?

Te lo dico in poche parole: le E61 costavano 1 milione di lire e un caffè si vendeva 50 lire. Pensa in quanto tempo si ammortizzavano! Chi ha cominciato a quei tempi, ha guadagnato e da lì sono nate le grandi compagnie di gestione. Oggi tutto questo non sarebbe possibile: manca il contesto e mancano figure di imprenditori come c’erano allora. Non ti faccio nomi per non dimenticare qualcuno e fargli torto. Poi il Vending è cambiato sotto la pressione di altre dinamiche, di nuovi canali che allora non c’erano. Quello che mi fa più paura oggi sono le vendite online, una guerra dei poveri e dei prezzi che non fa bene a nessuno e non fa bene al Settore.

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Felice Milani con Dino Macchi inventore della capsula FAP Felice Milani insieme ad Amilcare Rivetti

Quindi tu non credi nei canali innovativi?

Io credo nell’innovazione fatta con intelligenza. Sono sempre stato e sono ancora alla ricerca dell’innovazione. Quando la mia fabbrica si incendiò, i miei clienti furono aggrediti dalla concorrenza e, quando ne sono venuto fuori, ho puntato tutto sull’innovazione che ho portato in questo piccolo segmento. Cerco di essere sempre all’avanguardia, visto che molti si ispirano alle mie palette per produrre le loro. Allora bisogna che mi differenzi con nuove idee che mi tengano un passo più avanti.

Fammi qualche esempio.

Ti dico solo che sono uno dei pochissimi al mondo che produce tutti i formati di palette richiesti dal mercato: tutte le misure, 88, 95, 105, 115, 125…, incartate e non, in plastica, legno, cartoncino. Questo ti fa comprendere anche quanto ho dovuto investire in impianti e quanto investo nelle materie prime che sono tutte di qualità, uno standard che ho sempre cercato per scelta personale e non solo perché la mia azienda è certificata per la Qualità.

Hai accennato alle palette in legno e cartoncino. È una scelta dettata dalla Sostenibilità?

In verità, le chiede il mercato ed io rispondo. Ti faccio una domanda: quanto è sostenibile disboscare per fare palette in legno, perché quelle di plastica inquinano e comportano i problemi relativi allo smaltimento e così via? Ricordati che non è la plastica ad essere cattiva, ma è l’uomo che ne fa un uso cattivo. Senza contare che quando lasci una paletta di legno in infusione nel caffè, te lo stravolge, cambia il sapore che diventa quello del tè, perché il legno contiene il tannino.

Altra cosa sono le palette in cartoncino, ma non c’è richiesta. Pensa che le ho presentate in un bell’angolo dello stand Rheavendors alla fiera di Colonia, un angolo dedicato alla natura, dove c’erano i bicchieri in cartoncino, la frutta, il caffè equo-solidale e le mie palette in cartoncino. Ma il mercato non recepisce questo discorso a pieno

In ogni caso, io sono pronto e vedremo più avanti.

È vero, ma il consumatore oggi è più attento al problema della plastica e si stanno sperimentando plastiche alternative, biodegradabili, per risolvere problemi come quello della plastica delle capsule di caffè.

Lo so, certo, e io stesso ho sperimentato le palette in Mater-Bi, solo che quando le metti nell’acqua non si sciolgono, ma si piegano. Poi devo fare un appunto: è più corretto parlare di degradabile che di biodegradabile. Per quanto riguarda le capsule, invece, lo sai che ho una mia capsula proprietaria?

No, non lo sapevo…

Ho solo quattro clienti che la utilizzano, uno in Italia e tre in Europa, ma è davvero diversa da tutte le altre. Come sai, per fare il fltro nella capsula quasi tutti mettono la carta. Io metto il tessuto non tessuto in polipropilene che costa di più ma è sostenibile. Nel mio laboratorio abbiamo sperimentato queste capsule mettendole con un po’ d’acqua in un macinino. Quando vengono macinate, la plastica rimane da una parte sotto forma di granuli grossi, mentre la polvere del caffè scivola da un’altra parte e così ho la plastica rigenerata al 100%. Questo non puoi farlo con la carta.

Tirando le somme di questo lungo percorso?

Sono un uomo fortunato e sono felice della mia vita. Encantado, come dicono gli spagnoli. Ho tanti amici e tanti amici sono gestori, con i quali mi ritrovo a cena il venerdì sera e, logicamente, non parliamo di lavoro. Ho girato il mondo, ho viaggiato tanto e continuerò a farlo, ho fatto tutto quello che mi è piaciuto e, soprattutto, ho avuto accanto due donne eccezionali: mia moglie e mia figlia

Inutile chiedergli “E se tornassi indietro?”

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Ancora con Walter Pennetta della Union Caffè
Arrivederci al cinquantesimo!
Felice Milani insieme a Sophie Amoudjayan della Stephane Express (FR)
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