WolverNight fanzine - n°54, luglio 2021

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TRIP-HOP ovvero il Bristol Sound che invade il mondo con l’aiuto delle ragazze di Lewis Tollani

Per il trentennale dell’uscita di “Blue Lines” dei Massive Attack, non potevamo ignorare il cosiddetto genere Trip-Hop. Genere che Bjork ha preso a braccetto all’inizio della sua carriera solista e che, fra i pezzi che lo caratterizzano, ne ha un buon numero interpretato da donne. La cittadina portuale di Bristol, nel sud-ovest della Gran Bretagna, si è sviluppata ed evoluta fin dai primissimi anni del 1700 come uno dei porti principali di collegamento per le rotte navali transoceaniche, soprattutto Canada e Stati Uniti, con la ditta armatrice Britstol City Line a farla da padrone. Questo continuo scambio con il "Nuovo Mondo" subisce un brusco arresto nei primi anni '70 del secolo scorso, ma ormai la città è un autentico "melting pot" umano e culturale, secondo solo a quello della capitale Londra; e quindi "il dado era ormai tratto" e il miscuglio multicolore di influenze musicali è la base per la nascita di una nuova fusione di generi, apparentemente inconciliabili fra loro, ed il propulsore per portare la cittadina alla ribalta mondiale. Il nucleo che genera tutto questo risponde al nome di “Wild Bunch”, una sorta di posse dedicata alle arti tipiche dell'hip hop americano, “writing” (la leggenda metropolitana Bansky fa la sue prime apparizioni nella cittadina e si narra sia proprio di Bristol, alcuni si spingono anche ad identificarlo con Robert Del Naja, deus ex-machina del “Wild Bunch” prima e dei Massive Attack poi), “djing” completamente fuori dal comune, che frullano funk, house, r&b, reggae, dub, rap, elettronica, jazzy in un miscuglio mai sentito prima (ed il soundsystem del “Wild Bunch” presto si prende la leadership della scena cittadina), “rapping” con gli MC che declamano liriche infuocate, come nelle strade di New York facevano i pionieri dell'hip hop nei primi anni '70, ma a Bristol aggiun-

gono anche il “toasting”, cantilene e soprattutto vocalizzi, sussurri e melodie di matrice wave e post-punk rendendo il tutto ancor più incredibile. Anche in questo campo, presto il “Wild Bunch” inizia a risplendere di una luce particolarmente abbagliante, tanto forte da riuscire a mettere in ombra tutti gli altri collettivi... certo se al tuo interno puoi vantare dei fuoriclasse come, il suddetto Del Naja a.k.a 3D, Tricky Kid, Nellie Hopper, Daddy G, Dj Milo e Mushroom tutto risulta più "facile". Fra il 1983 ed il 1989 il collettivo sale alla ribalta cittadina e pian piano comincia a diffondere il proprio verbo in tutta la nazione, ma i rapporti fra i vari membri sono sempre più tesi, difficili, sia per quanto riguarda la gestione quotidiana di un numero esteso di persone, che soprattutto per la convivenza di personalità fortissime che iniziano ad avere idee diverse nella direzione artisti-

Massive Attack “Wild Bunch”

ca del gruppo. Al momento dello scioglimento "ufficiale" 3D, Daddy G e Mushroom avevano già formato un nuovo progetto, chiamato Massive Attack, con Tricky Kid (ora divenuto grande e quindi solo Tricky) che andava e veniva a suo piacimento (come aveva sempre fatto anche prima nel “Wild Bunch”). La storia (della musica ma non solo) prende, a questo punto, decisamente un'altra direzione, partorendo ufficialmente il cosiddetto Bristol Sound. Nel 1991 i Massive Attack pubblicano il loro disco di esordio "Blue Lines" e grazie al traino del singolo "Unfinished Sympathy" con la splendida voce di Shara Nelson (ottima cantante soul ed r&b, già famosa nel cir-


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