WolverNight fanzine - n°54, luglio 2021

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Il dolore nella voce di BILLIE EILISH di Michele Griggi Tutto ha inizio da una voce, la voce di una ragazzina di 13 anni che assieme al fratello si diverte a comporre canzoni in cameretta e a registrarle, la loro prima canzone a circolare in rete, ma ce n’era stata già una precedentemente, poi fatta sparire perché considerata “veramente brutta” dalla ragazzina, è “Ocean Eyes”, che come si usa dire oggi, diventa virale su youtube e procura alla ragazza, Billie, la possibilità di incidere musica e pubblicare i primi singoli, tutto questo succede nel 2016, ed è l’inizio della popolarità di Billie Eilish. In realtà Billie nasce ballerina, prima dei 12 anni la sua passione è ballare, balla tutto il tempo, lo sogna per il suo futuro, interrompe solo dopo un grave infortunio che la obbliga appunto a smettere di danzare e la condiziona fisicamente, costringendola spesso a dolorose cure, a tenere concerti sotto effetto di antidolorifici, con tutori alle ginocchia e la proibizione di saltare e ballare sul palco, cosa che puntualmente disattende, perché Billie on stage è una forza della natura, salta di qua e di là senza sosta, da tutto per il suo pubblico perché se il suo pubblico sta bene, sta bene anche lei. Billie ama cantare, ama avere canzoni da cantare, ma non sopporta la fase compositiva, in questo per fortuna c’è il fratello ad aiutarla, infatti se parliamo di Billie Eilish in realtà parliamo di un duo, o di una band di quattro persone, due delle quali vanno sul palco e due restano dietro le quinte, “it’s a family affair”, perché gli O’ Connell sono un team. Billie Eilish Pirate Baird O’Connell nasce a Los Angeles nel 2001, figlia di Maggie Baird e Patrick O’Connell , la madre insegnante e sceneggiatrice, il padre operaio edile con qualche particina come attore, peraltro in film anche conosciuti come “Iron Man”, sono musicisti, dilettanti, anche i genitori e crescono i due figli, Billie e suo fratello Finneas all’insegna delle arti, Billie sa suonare ukulele e pianoforte e da autodidatta la chitarra, Finneas sa suonare un po’ di tutto, destreggiandosi benissimo tra apparecchiature elettroniche sia per suonare che per registrare. Famiglia moderna a proprio agio con telefonini e Webcam documentano la crescita dei figli e cosi vediamo, mi riferisco come fonte al bellissimo docufilm “The World’s A Little Blurry” relativo al periodo immediatamente precedente e successivo alla pubblicazione dell’album “When We All Fall Asleep Where Do We Go?” , una neonata Billie fatta danzare sulla tastiera di un pianoforte, partecipare a contest musicali con il fratello e anche tutta la famiglia al completo performare sul palco. Billie non frequenta la scuola, ma studia a casa, l’home schooling, ovvero l’istruzione domiciliare, è una pratica tutto sommato abbastanza diffusa in America, e così la ragazza ottiene il suo diploma di scuola superiore prima di avere inciso il suo primo album. Come dicevo, la prima passione di Billie è la danza, arte che si inizia già in tenera età, danza classica e moderna, è una passione, un modo di esprimersi che la coinvolge totalmente finché non deve smettere perché il suo fisico non regge. La salvezza arriva dalla musica, già presentissima nella sua vita. Il suo primo brano è “Ocean Eyes” , scritto per una coreografia e presentato al suo insegnante di danza, finirà poi in un video.

I primi passi nel mondo della musica e l’attenzione procuratasi con “Ocean Eyes” valgono un contratto con l’etichetta discografica Darkroom, che fa parte della Interscope records, escono quindi il singolo “Six Feet Under” e una serie di remix di “Ocean Eyes”, “Six Feet Under” è una bella canzone melodica e romantica dove le qualità compositive del duo Billie/Finneas si sposano con i testi mai banali della ragazza che privilegia sempre accostamenti in rima, assonanze, cambi di tempo e molta ironia, by Gianluca Moro “our love isPhoto six feet under, I can’t help but wonder, if our grave was watered by the rain, would roses bloom?” Una storia un po’ tarantiniana fa invece da sfondo a “Bellyhache”, una canzone scandita da una bella ritmica di chitarra, “where is my mind? Maybe is in the gutter, where I left my lover, what an expensive fate, my V is for vendetta, thought that I’d feel better, but now I got a bellyhache”. Nel frattempo, i singoli di Billie trovano posto nelle colonne sonore dei telefilm maggiormente seguiti dai teenagers americani e di tutto il mondo, come “Tredici” ed “Euphoria”, per “Tredici” incide il brano “Bored”, altro pezzo melodico e dolce con accelerazioni che lo rendono irresistibile e cantabile “what makes you sure you’re all I need, forget about it, when you walked out the door and leave torn you’re teaching me to live without it” Con il suo immediato successo in rete e il contratto discografico arrivano in primi concerti e subito si stabilisce tra Billie e i suoi sempre più numerosi fans un rapporto speciale, Billie non perde occasione di abbracciarli salu-


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