Les Flâneurs Magazine n.1

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Festa al trullo (pag. 190, € 14) non è solo un romanzo ma anche un concept editoriale. L’uscita del libro è stata preceduta da una campagna teaser sui social dedicati (Facebook, Instagram e Twitter), creando curiosità e aspettativa intorno all’organizzazione di una fantomatica festa in Valle d’Itria, un evento assolutamente glamour. Promotrice Chiara Laera, la più importante influencer mondiale nella moda. Intorno a lei una inarrestabile macchina organizzativa. Nella homepage del sito www.festaltrullo.it ha campeggiato per quasi due mesi un countdown accompagnato dal messaggio: “La festa è quasi pronta. E tu sei sicuro di essere fra gli invitati?”, e qualcuno si è davvero invitato alla festa. Terminato il conto alla rovescia si è svelato l’arcano: la festa c’è, ma solo nel romanzo. Per parteciparvi bisogna leggerlo. Nel sito i personaggi vengono raccontati come fossero protagonisti di una fiction, i luoghi in cui si svolge il romanzo diventano set paesaggistici che viene voglia di visitare, e le tradizioni e i piatti citati sono integrati in metatesti di approfondimento di quanto narrato in questa black comedy. Per sapere come va a finire, si deve leggere il libro. In un momento storico in cui il troppo tempo trascorso sui social allontana dalla lettura, gli stessi social, i loro linguaggi e contenuti sono stati usati per l’operazione inversa: riavvicinare alla lettura. Una sorta di rimedio omeopatico, un esperimento di promozione editoriale che ci ha molto divertito e speriamo diverta anche i lettori. CHICCA MARALFA È nata e vive a Bari. Giornalista, è responsabile dell’ufficio stampa dell’Unioncamere Puglia. Si è laureata in Giurisprudenza per tenere contento suo padre e ha sempre scritto storie – mai pubblicate – fra cui, ai tempi del Liceo Classico, una biografia non autorizzata dei Rolling Stones. Appassionata di rock indipendente, ha collaborato per le pagine culturali della Gazzetta del Mezzogiorno, i periodici Ciao 2001 e Music, Antenna Sud e Rete 4. Si è occupata anche di cronaca nera. È stata ideatrice del concorso internazionale di fotografia “Bariphotocamera”, insieme a Cosmo Laera, curando il catalogo edito da Federico Motta. Viaggia spesso, è fan sfegatata della band americana The National. Ha una figlia femmina, Nicole, e due gatti maschi, Storm e Noel. romanzo, saggiamente cosciente delle origini che descrive e che domina, con le sue citazioni. Perché, come lei stessa scrive a proposito di Vanni Loperfido – lo stilista a cui Chiara Laera ha dedicato la festa al trullo, «le sue linee parlano, danno voce al nostro presente ma anche alle nostre contraddizioni, a quel tempo di mezzo, ormai indefinibile, che è la nostra vita». Anche i suoi personaggi sono descritti meticolosamente, nel loro vissuto passato che a tratti stride con il percorso 2.0 che poi hanno intrapreso. Mimmo in particolare, che è il custode del trullo, è la contrapposizione più evidente, che impone carattere alla

storia e che, probabilmente, restituisce in maniera diretta il messaggio che Chicca Maralfa vuol lanciare: la quiete della campagna contrapposta al turismo invasivo; l’uso sconsiderato che si fa delle tradizioni e della saggezza ancestrale verso la pochezza degli invasori virtuali; i mutamenti globali che inficiano la qualità di vita e infondono insofferenza per il futuro di una terra dalle secolari virtù; i timori che accompagnano questi cambiamenti e l’inadeguatezza dei suoi abitanti a cambiare rotta. Perché non sempre la promozione commerciale e la valorizzazione del territorio vanno di pari passo. LES FLÂNEURS MAGAZINE - 5


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