Voci - Numero 2 Anno 6 - Amnesty International in Sicilia

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Umanità violata: storie di popoli perseguitati

I ROM, UNA LUNGA STORIA DI DISCRIMINAZIONE di Annalisa Zanuttini

Foto: Museo statale di Auschwitz-Birkenau / auschwitz.org - Una delle poche fotografie rimanenti di una prigioniera di un campo “zingaro” (ZigeunerLager).

Un pregiudizio antico Sono molto antiche le origini di quelle popolazioni che oggi vanno sotto il nome di Rom, includendo i gruppi che costituiscono la minoranza romani (gli altri gruppi sono sinti, manouche, romanichals, kale e caminanti). Ognuno può essere diviso in comunità più piccole con caratteristiche etniche, linguistiche e socioculturali differenti. Comunque, tutti loro condividono un linguaggio comune (il romaní o romanes), l’origine e la storia. Ma al di là delle ragioni che hanno spinto questo popolo ad abbandonare le proprie terre per iniziare a spingersi verso l’Europa balcanica e poi verso Occidente, è fondamentale capire che molto presto, a partire dal XVI secolo, viene loro imposto il marchio di “vaganti” con tutte le accezioni negative e persecutorie che tale stigma comportava. Inoltre, il pregiudizio antico che li relegava in una società minore con una sottocultura ha comportato che la loro storia sia diventata invisibile sia nei documenti che nelle cronache dell’Occidente. Secondo vari studiosi il loro luogo d’origine è la zona nord-occidentale dell’India, dalla quale sono emigrati nel IX e X secolo, probabilmente per sfuggire all’invasione dei mongoli. La loro migrazione verso l’Europa li ha portati in Persia, Turchia, Grecia ed Egitto; infine sono entrati nell’Europa occidentale intorno ai secoli XIV e XV.

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L’antico viaggio dei Romanì dall’India verso l’Europa.

Nel 1300 le prime bande di “zingari “che si affacciavano nelle terre occidentali e anche in Italia si mescolavano alle folle di pellegrini e viandanti in movimento per sfuggire la fame o per raggiungere la Terra Santa o altri luoghi di pellegrinaggio. Tra i pochi documenti arrivati sino a noi si menziona la “Grande Banda” guidata da un certo Andrea che nel 1440 si proclamava “duca di Egitto” e sosteneva di essere in viaggio per motivi di penitenza, per espiare il peccato di avere rinnegato il Dio cristiano sotto le minacce degli infedeli e per questa ragione si recava a Roma, sperando di ottenere dal pontefice Martino V una lettera salvacondotto che gli permettesse di muoversi liberamente. DICEMBRE 2020 N.2 / A.6 - Voci


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