camper professional n.11 aprile 2022 Antonio Mazzucchelli
L’editoriale di
Scriviamo questa nota a un mese esatto dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Non è nostro compito addentrarci in valutazioni di geopolitica, ma è chiaro che l’occidente non sarà più lo stesso. Gli scenari economici sono, comunque li si voglia guardare, molto poco incoraggianti. L’aumento dei costi delle materie prime, dell’energia elettrica e dei combustibili, abbinato alla penuria di semiconduttori, disegnano un futuro molto complesso. Andando diretti al nocciolo della questione: i camper (ma anche le auto) saranno sempre più cari e i tempi di attesa per l’acquisto del nuovo sempre più lunghi. E se l’aumento del prezzo del gasolio non troverà un equilibrio, è probabile che molti viaggeranno di meno. Ma non c’è dubbio che il nostro settore continuerà a coinvolgere migliaia di appassionati e che l’interesse per i camper continuerà a essere vivo. Anche se il nostro Paese, come abbiamo ben evidenziato in copertina, procede a passo di lumaca rispetto ad altri stati europei. Come è possibile che l’Italia con i suoi 60 milioni di abitanti sviluppi un mercato di poco più di 7.000 camper l’anno e la Svizzera che ha meno di 9 milioni di abitanti ne abbia venduti nel 2021 circa 8.500? Più avanti tra le pagine di questo numero vi proponiamo diversi grafici con i numeri del mercato europeo. Nel 2021 in Germania sono stati venduti 81.420 autocaravan e in Francia 30.822. Siamo al 9° posto in Europa se consideriamo anche le caravan. I motivi potrebbero essere svariati, a cominciare dal fatto che molti italiani hanno una seconda casa in luoghi di villeggiatura. Ma crediamo che una grande responsabilità di questo scarso successo sia da imputare all’industria del caravanning, che non è stata in grado, almeno in questi ultimi 20 anni, di promuovere adeguatamente questa forma di turismo. Ancora oggi, in troppi considerano la vacanza in camper come
un turismo di serie “B”. Forse, va un po’ meglio l’immagine del van, ma i giovani non hanno sufficienti risorse economiche per dare una vera svolta al mercato. È giunta l’ora che i costruttori di camper, che poco hanno fatto finora in Italia, diano vita a un progetto di comunicazione e promozione serio ed efficace per sostenere l’immagine del nostro settore, trasformando il camper in un oggetto del desiderio anche per quella fetta di clientela potenziale che ha una buona capacità di spesa. Poco importa se in questo momento non c’è prodotto, è ora di costruire le basi per una vera ripartenza del mercato italiano. E il Salone del Camper è una vera opportunità per presentare il mondo del turismo all’aria aperta al grande pubblico. È lì che si può entrare in contatto con il prodotto camper nelle sue svariate declinazioni, con gli accessori che ne migliorano la fruibilità, con le strutture di accoglienza, con le associazioni di appassionati. È a Parma, ogni anno, che questo mondo si racconta all’esterno, ai giornalisti e ai politici. Anche in tempi in cui non si hanno mezzi da vendere, non partecipare a questo evento non è necessariamente la scelta migliore. Il Salone del Camper non è solo una mostra commerciale: è un ingranaggio irrinunciabile del motore che spinge (o cerca di spingere) il turismo all’aria aperta. Noi ci saremo e ci auguriamo che sia una fiera molto partecipata. Chiudiamo questa nota, dando il nostro benvenuto a Raffaele Jannucci, fondatore della rivista PleinAir e ispiratore e innovatore di questo settore da più di 50 anni, che ha accettato di contribuire alle varietà di argomenti e opinioni presenti su Camper Professional, firmando una rubrica periodica. Camper Professional, ora ha anche un sito web dove raccogliamo e proponiamo alcuni tra gli articoli e le storie più interessanti pubblicate sul giornale cartaceo. Vi aspettiamo su www.camperprofessional.com
Sommario • 20 Intervista con Todd Woelfer - Thor Ind. Next-generation thinking
• 42 Focus aziende Fiat Professional 2022, l’anno d’oro del Ducato
• 56 Focus aziende Thetford Toilette nuova in due semplici mosse
• 24 Intervista con Markus Wahl - Pössl Group I pionieri nel mercato europeo dei camper van
• 44 Focus aziende Lippert L’aftermarket di Lippert ha una nuova casa
• 58 Focus aziende Teleco Nel futuro, più spazio all’energia
• 28 Intervista con Alessandro Calò - EHG EHG Italia, una macchina rodata
• 46 Focus aziende Sifi Solida esperienza, valori umani e orizzonti aperti
• 60 Mercati Europa, Germania, Spagna, Giappone
• 32 Intervista con Fernando Ortiz - Benimar ¡Gracias España! Prossimo obiettivo: Europa
• 48 Focus aziende ACSI Da impresa familiare a industria del turismo
• 68 Intervista con Gabriele Pagliuzzi Italia Vacanze, voglia di ripresa
• 36 Intervista: Antonio Cellie - Fiere di Parma Il Salone del Camper non si ferma mai
• 50 Focus aziende M.B. Trading Forniture just in time
• 70 Federazioni campeggiatori Uniti per il settore
• 38 Focus aziende Brianza Plastica 60 anni guardando sempre al futuro
• 52 Focus aziende Truma Aftermarket avanti tutta
• 72 Intervista con Nereo Fusaro Il registro degli RV storici italiani
• 40 Focus aziende Dexko/AL-KO Nasce AL-KO Vehicle Technology Electronics
• 54 Focus aziende Indel B Aria condizionata a 12V per il camper van
• 74 Associazioni APC - Assocamp - Promocamp
Direttore responsabile: Antonio Mazzucchelli Team editoriale: Paolo Galvani, Enrico Bona, Renato Antonini, Elisabetta Croce, Giorgio Carpi, Francesco Rossi, Terry Owen, Craig Ritchie, Jos Mark Progetto e realizzazione grafica: Federico Cavina Stampa: Pixartprinting - Quarto d’Altino VE Email: redazione@camperprofessional.com Editore: Fuori Media srl - Viale Campania 33 - 20133 Milano - Tel +39 02 58437693 o +39 02 58437051 - Numero REA MI - 2107599 - CF/P.Iva 09695690967 Periodicità: Trimestrale Registrazione del Tribunale di Milano n. 179 del 2/9/2019 La riproduzione e la ristampa, anche parziali, di articoli e immagini del giornale sono formalmente vietate senza la debita autorizzazione dell’Editore. Camper Professional aiuta i professionisti del settore a tenersi aggiornati con le ultime novità commerciali e le tendenze del mercato. Con la dicitura “In collaborazione con” indichiamo articoli a carattere pubbliredazionale.
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news Caravan, Camping & Motorhome Show: a Birmingham un evento da record
FCA Bank in partnership con Knaus Tabbert
Il Caravan, Camping & Motorhome Show che si è svolto al National Exhibition Centre (NEC) di Birmingham, nel Regno Unito, ha visto la partecipazione di 101.606 visitatori e molti espositori hanno riferito che la manifestazione è stata la migliore di sempre per le vendite di veicoli ricreazionali. I biglietti erano disponibili solo in anticipo e sono andati tutti esauriti. Si è trattato del primo evento di questo genere nel Regno Unito in due anni, poiché la pandemia aveva causato la cancellazione delle edizioni precedenti. I visitatori sono stati lieti di poter tornare agli eventi dal vivo, assaporando l’opportunità di entrare nei veicoli e confrontare i layout, gli allestimenti e le finiture di centinaia di modelli fianco a fianco. Oltre a cinque sale piene di caravan, camper, camper van, lodge di lusso, tende, trailer tent, accessori e proposte di percorsi, l’introduzione dell’Inspiration Theatre ha visto un’ampia gamma di relatori, provenienti da tutti i settori dell’outdoor, attirare grandi folle. I visitatori hanno apprezzato l’offerta di attività gratuite, che includevano una parete da arrampicata alta 10 metri, una piscina per paddleboard e kayak costruita su misura (riempita con 316.000 litri d’acqua) e il Great British Seaside con la sua spiaggia sabbiosa. I neofiti hanno anche usufruito dei corsi gratuiti di manovra camper e traino caravan, offerti dal Caravan and Motorhome Club e dal Camping and Caravanning Club, con sessioni prenotabili in giornata. Karen Dodd, direttore marketing ad interim di NCC Events, ha dichiarato: “Sono stati un paio di anni difficili, ma siamo lieti di tornare a offrire il nostro evento di maggior successo. Questo è il pubblico più numeroso che lo show abbia mai avuto, con l’86% di biglietti acquistati da neofiti di questa fiera, e ciò riflette un enorme afflusso di nuove persone nel settore, e un nuovo interesse per l’outdoor. I nostri espositori hanno visto migliaia di nuovi clienti aggirarsi nei padiglioni durante i sei giorni dell’evento. Vorremmo ringraziarli per il loro continuo supporto e non vediamo l’ora di sfruttare questa risposta del pubblico per organizzare un Motorhome & Caravan Show ancora più grande e migliore al NEC in ottobre”.
Una partnership tra FCA Bank e Knaus Tabbert fornirà al costruttore tedesco servizi finanziari alla rete di vendita e ai clienti finali in Europa. La partnership tra FCA Bank e Knaus Tabbert, già attiva in Germania, sarà presto estesa a Italia, Francia e a tutti gli altri Paesi europei. L’accordo coinvolge diversi marchi del gruppo, tra cui Knaus, Tabbert, Weinsberg, T@B e Morelo. Stipulando un accordo di cooperazione con Knaus Tabbert, FCA Bank continua la sua diversificazione ed espansione in Europa, con l’obiettivo di rafforzare il suo ruolo di leader nella mobilità combinando servizi finanziari per dealer e clienti finali nel settore camper e caravan. Un mercato in continua crescita, che ha registrato un anno record in Europa nel 2021 con un totale di immatricolazioni di veicoli ricreazionali in crescita del 10,1% rispetto all’anno precedente (nel dettaglio: 13,2% per i camper e 3,7% per le caravan) e oltre 260.000 nuove unità registrate. Inoltre, per la prima volta in Europa, è stato superato il traguardo di 180.000 nuovi camper immatricolati in 12 mesi. “Siamo orgogliosi di aver siglato la partnership con Knaus Tabbert, azienda leader in Europa nel settore dei veicoli ricreazionali. Il boom di vendite e immatricolazioni registrato negli ultimi anni dimostra la crescente importanza dei camper e delle caravan presso il pubblico internazionale,” ha affermato Giacomo Carelli, amministratore delegato e direttore generale di FCA Bank. “Questo accordo è per noi una grande opportunità per espandere la nostra presenza nel mercato dell’RV”. FCA Bank si occupa principalmente di car finance e del settore della mobilità. Fornisce prodotti finanziari a supporto delle vendite di prestigiosi marchi automobilistici in Italia e in Europa. I programmi di prestito, leasing, noleggio e finanziamento forniti da FCA Bank sono pensati specificamente per le reti di concessionari, i clienti privati e le flotte aziendali. FCA Bank è operativa in 17 paesi europei e in Marocco, direttamente o tramite filiali.
DexKo Global acquisisce The Expediter e Progress The Dexter Axle Company, consociata al 100% di DexKo Global, ha recentemente acquisito The Expediter, con sede a West Palm Beach, Florida, che fornisce rivenditori, vendita all’ingrosso e clienti OEM con ricambi per rimorchi dal 1979; ha inoltre acquisito Progress Mfg, con sede a Provo, Utah, un costruttore di prodotti per rimorchi di alta qualità e sicurezza, progettati su misura. The Expediter fornisce all’ingrosso ricambi per rimorchi, sistemi frenanti, soluzioni di traino, sospensioni e parti elettriche. “The Expediter, con i suoi dipendenti esperti e i suoi stimati clienti, ci consentirà di servire meglio i nostri clienti nel sud-est degli Stati Uniti,” ha affermato Fred Bentley, CEO di DexKo Global. Sven Magnuson, operations manager di The Expediter, ha dichiarato: “Siamo orgogliosi di unire l’esperienza della nostra azienda di famiglia con quella di Dexter. The Expediter ha lavorato con Dexter Axle e le sue altre società per quasi 40 anni”. Per quanto riguarda i noti marchi Progress Equal-i-zer Hitch e Fastway Trailer Products, sono venduti attraverso un’ampia rete di rivenditori in 4
Nord America. Per oltre 75 anni, Progress si è concentrata sulla progettazione e realizzazione di prodotti pluripremiati per il traino come ganci, supporti a sfera, cunei per ruote. “I prodotti e il team di Progress sono un’ottima integrazione del portafoglio Dexter, completando un’offerta già diversificata,” ha affermato Fred Bentley. “Insieme, Dexter e Progress saranno in grado di supportare ulteriormente i nostri clienti. Non vediamo l’ora di lavorare con il team Progress per continuare a offrire nuovi prodotti innovativi nelle soluzioni per il traino”. Adam Dexter, presidente e CEO di Dexter ha aggiunto: “Per Dexter e Progress si tratta di un’ottima partnership. Entrambe le società si concentrano da tempo su prodotti di alta qualità e su un servizio clienti eccezionale, con un forte riconoscimento del brand nel settore rimorchi”. Jed Anderson, CEO di Progress, ha dichiarato: “Siamo entusiasti di entrare a far parte della famiglia Dexter. Questa è una grande opportunità per continuare a far crescere i marchi che abbiamo sviluppato negli ultimi 75 anni”.
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Thetford nomina Fabrizio Di Piazza Key Account Manager per il Sud Europa Thetford ha promosso Fabrizio di Piazza al ruolo di Key Account Manager per il Sud Europa con responsabilità su segmento OEM e aftermarket per il mercato dei veicoli ricreazionali in Italia, Spagna, Francia, Slovenia e Portogallo. Di Piazza è entrato in Thetford 11 anni fa nel ruolo di direttore commerciale per il mercato italiano. Nel 2019 ha assunto anche la responsabilità commerciale del mercato sloveno. Prima di entrare in Thetford, Fabrizio ha avuto una lunga e significativa esperienza professionale nella sede di Roma di Renault dove, dal 2001 al 2010, ha ricoperto i ruoli di sales manager, brand manager, e business manager per il settore carrozzeria. È laureato in ingegneria meccanica presso l’Università La Sapienza di Roma. “Sono onorato per questa opportunità e ringrazio Thetford per la fiducia che ripone in me. Si tratta di una responsabilità importante che rappresenta, per me, una sfida in un mercato che sta vivendo vendite euforiche, ma sta anche affrontando diversi problemi organizzativi a livello globale,” ha dichiarato Fabrizio di Piazza. “L’opportunità di entrare in contatto con nuovi ambienti e culture della nostra azienda e di esplorare professionalmente nuovi territori mi stimola e mi motiva”.
Mercedes-Benz e il futuro del settore camper Mercedes-Benz Vans vuole svolgere un ruolo pionieristico e innovativo nel futuro del settore per quanto riguarda i temi della mobilità elettrica e delle emissioni. Negli ultimi anni il costruttore tedesco ha avuto successo grazie alla propria linea di camper van compatti Marco Polo e come fornitore di veicoli di base per gli allestitori di tutto il mondo. Il suo eCamper, basato sul Mercedes EQV elettrico a batteria, è una delle prime soluzioni pronte per il mercato. EQV è la controparte elettrica del van di medie dimensioni Classe V ed è disponibile con due varianti di batteria: l’EQV 300 ha una batteria da 90 kWh e un’autonomia di 326-363 km secondo il ciclo WLTP; l’EQV 250 ha una batteria da 60 kWh e un’autonomia di 213-236 km. Entrambi i modelli sono disponibili in due lunghezze, da 514 o da 537 cm. Alla stazione di ricarica rapida l’EQV 300 si carica dal 10 all’80% in circa 45 minuti. La conversione modulare dell’eCamper EQV è affidata alla società svizzera Sortimo Walter Rüegg e prevede un tetto pop-up, un’unità letto per il vano posteriore e un modulo cucina per il bagagliaio. La cucina comprende un lavello, un fornello a gas rimovibile a due fuochi, un box frigorifero e cassetti per posate e utensili. Il sistema letto è installato sopra l’unità cucina, su misura per la larghezza del veicolo, e quando è ripiegato permette l’utilizzo dei sedili posteriori senza restrizioni. La costruzione dei moduli è leggera, e questo conta soprattutto se applicato a un veicolo elettrico dove ogni chilo risparmiato significa maggiore autonomia. Anche i due pannelli solari, con una potenza totale di circa 400 watt che Sortimo può installare su richiesta, sono particolarmente leggeri e caricano sia la batteria di avviamento che quella ausiliaria.
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news Knaus Tabbert chiude l’acquisizione del gruppo WVD Knaus Tabbert ha concluso l’acquisizione del 100% delle azioni del gruppo WVD ed è ora l’unico proprietario del grande concessionario di veicoli ricreazionali. Knaus Tabbert aveva già annunciato l’acquisizione del Gruppo WVD a dicembre. Tutte le condizioni per la transazione sono state ora soddisfatte. “Con questa acquisizione, stiamo espandendo la nostra posizione geografica di mercato e rafforzando la nostra presenza nel sud-ovest della Germania. Abbiamo legato in modo stretto la nostra azienda a un partner dealer di grande successo e in futuro saremo in grado di avvicinarci di piu ai nostri clienti finali,” ha commentato Gerd Adamietzki, CSO di Knaus Tabbert. Oltre alla vendita e al noleggio di veicoli ricreazionali, WVD Südcaravan offre un portafoglio di servizi ed è un partner dealer di lunga data di Knaus Tabbert. Con circa 40 dipendenti e oltre 20.000 m² di spazio di vendita e assistenza, il concessionario è uno dei principali fornitori di veicoli ricreazionali nel sud della Germania. Nell’esercizio 2020/21 ha generato un fatturato complessivo di circa 20 milioni di euro, principalmente con veicoli Knaus Tabbert.
Lippert nel 2021 ha registrato una crescita record: +55% nel quarto trimestre e +60% per l’intero anno LCI Industries, attraverso la sua consociata interamente controllata Lippert Components, ha ottenuto risultati record nel quarto trimestre del 2021 con un fatturato netto di 1,2 miliardi di dollari (+55%). Le vendite derivanti da acquisizioni realizzate nel 2020 e 2021 hanno contribuito per un totale di 97 milioni nel quarto trimestre. Altri punti salienti nei risultati del quarto trimestre del 2021 includono un utile netto record di 82,3 milioni, in aumento di 33,6 milioni, ovvero il 69% anno su anno. Le vendite OEM nel settore RV in Nord America sono cresciute a 689,4 milioni nel quarto trimestre, con un aumento del 71% su base annua, trainate dalla domanda record all’ingrosso e al dettaglio per il trimestre. Le vendite OEM nei settori collaterali sono cresciute a 288,0 milioni, con un aumento del 52% anno su anno, mentre le vendite nette del segmento aftermarket sono cresciute a 197,0 milioni, con un aumento del 25% anno su anno. Per quanto riguarda l’intero 2021, Lippert ha fatto registrare un fatturato netto record di 4,5 miliardi di dollari, in crescita del 60% anno su anno, con un utile netto record che è arrivato a 287,7 milioni, in aumento di 129,3 milioni, ovvero dell’82% anno su anno. Nel corso del 2021, Lippert ha completato sei acquisizioni strategiche, per un corrispettivo di acquisto totale in contanti di 194,1 milioni di dollari. “Nonostante le sfide significative che abbiamo affrontato, che coinvolgono in particolare la manodopera, il trasporto merci e le filiere di approvvigionamento, i nostri team sono riusciti a raggiungere un risultato record nel 2021,” ha commentato Jason Lippert, Presidente e Amministratore delegato di LCI Industries. “Questa performance è il risultato diretto della dedizione dei nostri collaboratori che hanno lavorato instancabilmente per superare i venti contrari, sfruttando le nostre attività volte all’automazione e al miglioramento continuo.”
Erwin Hymer Group e Ford firmano una partnership strategica Ford ed Erwin Hymer Group (EHG) hanno firmato un accordo quadro per l’utilizzo di veicoli commerciali leggeri delle serie Ford Transit e Ford Transit Custom come base per veicoli ricreazionali. Inoltre, è stata concordata una partnership strategica che include una visione condivisa delle esigenze future dei clienti e del quadro giuridico. Argomenti centrali dell’accordo sono la legislazione sulle emissioni, l’elettrificazione, la digitalizzazione, la connettività e l’integrazione dei sistemi di assistenza alla guida. Ford integra strettamente EHG nel processo di sviluppo del prodotto; con questo accordo entrambe le società rispondono al boom del settore del caravanning in corso negli ultimi anni e Ford può diversificare ulteriormente e aprire così nuovi segmenti di mercato in forte crescita. EHG, leader di mercato europeo nei camper, sta ampliando la base di fornitori di veicoli per i suoi brand, migliorando così la capacità di consegna che è stata limitata dalla crisi dei semiconduttori. L’accordo quadro si concentra sui van Ford Transit a telaio ribassato e sui Ford Transit Custom, utilizzati come base per camper van, semintegrali e mansardati dei marchi EHG. I veicoli di base saranno prodot6
ti nello stabilimento Ford di Kocaeli in Turchia e saranno consegnati dal 2022 al 2024. Ford sta investendo nell’espansione delle capacità produttive a Kocaeli e sta anche rafforzando la sua struttura organizzativa in varie divisioni aziendali europee e tedesche. Questa partnership non è il primo accordo commerciale tra le due aziende: nei primi anni ‘80, il Ford Transit è stato la base per l’Hymercar. Nel 2004, inoltre, Ford e Hymer hanno concordato la consegna di veicoli base Ford per camper semintegrali e integrali, e per le conversioni dei mansardati. Martin Brandt, CEO di Erwin Hymer Group: “Le due serie Ford Transit ci hanno convinto come scelta di veicoli base per i brand EHG. I nostri clienti apprezzeranno particolarmente la loro originalità, le soluzioni di assistenza innovative e il design accattivante. Ford ci ha anche fornito una chiara strategia di sviluppo della sua attività sui veicoli commerciali in Europa. Vediamo quindi un prerequisito ideale per espandere ulte-
riormente la partnership a lungo termine”. Hans Jörg Klein, vicepresidente del consiglio di amministrazione di Ford-Werke: “In Ford abbiamo molti anni di esperienza e una grande passione per i camper. Siamo ancora più entusiasti del fatto che le nostre due serie di veicoli commerciali Custom e Transit - in particolare le nuove versioni “Active” e “Trail” - abbiano convinto l’Erwin Hymer Group. Oggi siamo nella condizione di fornire un altro partner altrettanto forte e innovativo. Stiamo quindi partecipando a uno dei settori automotive in più rapida crescita in Europa”.
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Knaus Tabbert cresce anche nell’anno fiscale 2021, con un aumento di fatturato dell’8,6% Secondo i dati preliminari resi noti per l’anno fiscale 2021, Knaus Tabbert ha raggiunto un fatturato consolidato di gruppo di 863 milioni di euro, contro i 795 milioni che erano stati registrati nell’anno precedente. Ciò corrisponde a un aumento dell’8,6% rispetto al 2020 e a un miglioramento delle previsioni che erano state formulate lo scorso 4 novembre dal consiglio di amministrazione, che parlava di 850 milioni di euro. Il temporaneo spostamento della capacità produttiva dai camper alle caravan, che generano ricavi mediamente inferiori, si riflette in questi dati di vendita. La ragione principale di questa scelta è stato il collo di bottiglia che ha colpito la fornitura di telai motorizzati, mentre le caravan hanno subito meno conseguenze dalle strozzature nella supply chain. “La significativa crescita dei ricavi e delle vendite sottolinea la capacità attrattiva dei nostri marchi nei confronti di rivenditori e clienti. L’elevata domanda di veicoli ri-
creazionali continua ininterrotta, il che si riflette anche nel nostro portafoglio ordini di 1,3 miliardi di euro a dicembre 2021,” commenta Wolfgang Speck, CEO di Knaus Tabbert. “Le difficoltà lungo la filiera hanno richiesto molti sforzi da parte nostra, dei nostri fornitori e dei nostri clienti. Nel corso del quarto trimestre del 2021, siamo stati in grado di ridurre progressivamente le consegne arretrate dei veicoli non ancora completati”, ha proseguito Speck. Nel dettaglio, i ricavi derivanti dal segmento luxury sono aumentati del 13,7 per cen-
to, passando da 107 a 122 milioni di euro nell’esercizio 2021. Sono stati fatturati 501 veicoli, rispetto ai 452 dell’anno precedente: un segno positivo quantificabile nel 10,8 per cento. Nel segmento premium, i ricavi sono invece aumentati del 7,8 per cento, crescendo dai 687 milioni di euro nel 2020 a 741 milioni nell’ultimo anno. Le vendite in termini di unità sono addirittura aumentate dell’11,3 per cento, da 23.897 tra camper, caravan e camper van a 26.588 veicoli ricreazionali totali. “In molti settori, il 2021 è stato caratterizzato da problemi nelle filiere di approvvigionamento. La pianificazione flessibile della produzione in tutte le nostre sedi ci ha permesso di reagire rapidamente alla carenza o alla non disponibilità di diversi materiali con breve preavviso, e di anticipare altri ordini,” ha continuato Speck. “Questo ci ha permesso di ridurre significativamente l’impatto complessivo sulla nostra attività e di ottenere l’ottimizzazione lungo la catena del valore”.
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news Knaus Tabbert, raggiunto un accordo con Mercedes-Benz per il marchio Weinsberg Knaus Tabbert ha firmato un accordo con Mercedes-Benz Commercial Vehicles per la fornitura di veicoli commerciali leggeri della serie Sprinter come base per i camper del marchio Weinsberg. “Con il costruttore premium Mercedes-Benz Commercial Vehicles noi, i nostri concessionari e i nostri clienti guadagnamo un partner affidabile e di alta qualità”, ha affermato Wolfang Speck, CEO di Knaus Tabbert. “Mercedes-Benz è sinonimo di innovazione, qualità e soste-
nibilità nel settore automotive ed è quindi un partner perfetto per Knaus Tabbert e per raggiungere i nostri obiettivi di crescita”. Knaus Tabbert, utilizzando un’ampia base di fornitori, non solo offre ai clienti una scelta più ampia, ma migliora significativamente le proprie capacità di consegna, che sono state recentemente limitate dalla crisi dei semiconduttori. Con questo accordo, Knaus Tabbert annovera infatti tre fornitori di veicoli di base.
Thor Industries: fatturato in crescita e supporto logistico alla Croce Rossa per aiutare l’Ucraina I risultati finanziari di Thor Industries per il secondo trimestre fiscale, terminato il 31 gennaio 2022, mostrano che le vendite nette sono state pari a 3,88 miliardi di dolalri, con un aumento del 42,1% rispetto al secondo trimestre dell’anno fiscale 2021. Il valore degli ordini arretrati consolidati di veicoli ricreazionali al 31 gennaio era di 17,73 miliardi, con un aumento di oltre il 60% rispetto al 2021. Commentando i risultati, Bob Martin, presidente e CEO di Thor Industries, ha dichiarato: “Sebbene rimaniamo molto concentrati sulla nostra performance come azienda, e sono lieto di rendere noti questi risultati, sarebbe una negligenza non dichiarare il nostro fermo sostegno al popolo ucraino nella difesa del proprio paese. Abbiamo dato e continueremo a dare il nostro sostegno e a valutare i modi in cui possiamo rispondere alla crisi umanitaria in atto in Europa. Ciò include l’offerta della nostra struttura recentemente acquisita a Nowa Sol, in Polonia, come base operativa per la Croce Rossa nel tentativo di fornire soccorso agli sfollati ucraini. Stiamo anche lavorando per procurare e donare beni di prima necessità”. “Per quanto riguarda i risultati del secondo trimestre fiscale, la nostra performance è stata estremamente valida, nonostante il perdurare delle sfide imposte della supply chain. I risultati mostrano il forte appeal dei nostri prodotti, la continua domanda del settore e le eccezionali prestazioni dei membri del nostro team. Oltre al record del secondo trimestre, abbiamo registrato un margine di profitto lordo consolidato del 17,4%. I nostri maggiori margini sono stati guidati dall’aumento delle vendite, dal miglioramento della qualità e dall’efficienza operativa, dalla riduzione degli sconti sulle vendite rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e da alcuni aumenti dei prezzi di vendita messi in atto per compensare i previsti aumenti di costo dei materiali. Continuiamo a performare meglio del mercato e continuiamo a mantenere una prospettiva positiva”. “Le prospettive per Thor e per il settore dei veicoli ricreazionali continuano a essere molto positive e riteniamo che la nostra eccezionale performance proseguirà per il resto del nostro anno fiscale”, ha concluso Martin.
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Kampgrounds of America da record: nel 2021 più 33% rispetto al 2019 Il 2021 si conferma come il migliore in 60 anni di storia di KOA (Kampgrounds of America). Il più grande operatore statunitense nell’ambito dei camping, come riportato nel Business Report del quarto trimestre 2021, ha registrato un aumento dei ricavi del 33,2% rispetto al 2020 e un incremento del 33% sul fronte del 2019, che è stato il precedente anno da record. Le prenotazioni delle attività future sono aumentate del 51% rispetto all’anno precedente, indicando che questa incredibile crescita continuerà anche nel 2022. “Siamo entusiasti di chiudere il 2021 e di entrare nel nostro sessantesimo anno di attività con la nostra performance finanziaria più forte di sempre, e ancora più soddisfatti degli indicatori di crescita futura,” afferma Toby O’Rourke, presidente e CEO di KOA. “La pandemia è stata un catalizzatore per molte persone che hanno provato a campeggiare per la prima volta. Le persone scelgono i campeggi rispetto ad altre opzioni di viaggio e preferiscono quelli di KOA”. Grazie alla forza del marchio e dei servizi, il sistema di campeggi in franchising dell’azienda ha continuato a crescere anche nel 2021. Alla fine dell’anno si è arrivati a 26 nuove location, sei delle quali si sono aggiunte nel quarto trimestre del 2021. “Siamo molto incoraggiati dal fatto che così tanti campeggi riconoscano il valore della collaborazione con KOA,” ha affermato Ann Emerson, chief operating officer del franchise di KOA. “Sia i campeggi di lunga data che i nuovi player che iniziano da zero sanno che KOA può aiutarli a offrire un’esperienza top di gamma di cui si fidano campeggiatori e viaggiatori. Siamo pronti per continuare a guidare il mercato del campeggio”. KOA continua a espandere anche il proprio portafoglio di campeggi di proprietà. Nel 2021 ha aggiunto 15 nuove location o terreni per lo sviluppo futuro. Nel quarto trimestre del 2021 l’azienda ha acquisito tre nuovi campeggi e terreni in Florida, California e New York.
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news Truma si è classificata tra i marchi di accessori più popolari Truma è stata classificata tra i brand più popolari in quattro categorie di prodotti dai lettori delle riviste promobil e Caravaning in Germania. Un totale di 20.488 let-
tori certificati delle due riviste (promobil: 14.037, Caravaning: 6.451), hanno votato i loro marchi preferiti in tutti i segmenti di prodotti di mercato essenziali. Truma si è assicurata il terzo posto con il suo frigorifero/congelatore portatile Cooler nella relativa categoria di accessori. I lettori hanno poi assegnato a Truma il secondo premio nella categoria “Sistemi di climatizzazione”. Nella categoria “Riscaldatori”, Truma ha raggiunto il primo posto con uno schiacciante 81,2% di preferenze. Per la settima volta consecutiva, i caravanner hanno classificato il Truma Mover come secondo marchio preferito nella categoria dei sistemi di manovra.
Sondaggio ACSI: i campeggiatori europei sono pronti per tornare in vacanza all’estero I campeggiatori di tutta Europa non vedono l’ora che arrivi l’estate. Oltre il 98% di loro prevede quest’anno di andare in vacanza in campeggio, preferibilmente all’estero. È quanto è emerso da un importante sondaggio condotto dagli specialisti del campeggio ACSI e dai negozi Obelink tra 15.000 campeggiatori di tutta Europa. “Il campeggio nel proprio paese rimane sempre più popolare che mai per molti europei per vacanze brevi,” dice Ramon van Reine, amministratore delegato di ACSI. “Ma dopo due anni di problemi dovuti al Covid, molti campeggiatori sono entusiasti di poter andare nuovamente all’estero”. La Francia rimane la destinazione più popolare di tutte, seguita dalla Germania e dai Paesi Bassi. Ma anche Spagna, Italia e Austria possono aspettarsi quest’anno molti turisti europei. Al sondaggio, i campeggiatori senza figli hanno risposto che vorrebbero andare in campeggio per una media di 62 giorni: sono più di
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otto settimane! I campeggiatori che viaggiano con figli o nipoti si aspettano di andare invece in campeggio per circa 36 giorni, il che equivale comunque a più di cinque settimane di vacanza. Per i campeggiatori con bambini, la stagione inizia ad aprile, quando quasi il 39% fa la prima vacanza dell’anno. Il 15% dei campeggiatori senza figli pregusta la stagione recandosi in campeggio già nel mese di marzo, a caccia dell’ultimo sole invernale e godendosi il fresco. Aprile, maggio, luglio e agosto sono i mesi più popolari per i campeggiatori con bambini. Chi non ha figli, e non è quindi legato alle vacanze scolastiche, preferisce invece andare in vacanza a maggio, giugno e settembre. Maggio è quindi il primo mese in cui tutti i campeggiatori vogliono andare in vacanza.
Volkswagen introduce il motore TDI da 110 kW sul suo nuovo Multivan Volkswagen Commercial Vehicles aggiunge una variante turbodiesel (TDI), a coppia elevata e basse emissioni, al suo nuovo Multivan lanciato lo scorso autunno. Come i suoi predecessori, l’ultima versione del Multivan offre una grande flessibilità negli interni, ma dispone anche di sistemi intelligenti di assistenza alla guida e servizi online completi. L’introduzione del motore TDI amplia il portafoglio di sistemi di propulsione del Multivan aggiungendo un moderno quattro cilindri a iniezione diretta da 1968 cc che proviene dalla gamma EA288evo e sviluppa una coppia massima di 360 Newton metri (da 1.600 a 2.750 giri/min). Come le varianti con trazione ibrida plug-in o motore a benzina, anche il Multivan 2.0 TDI a trazione anteriore è abbinato di serie al cambio DSG a 7 rapporti. Questo moderno motore diesel utilizza il cosiddetto “twin dosing”. Grazie all’uso di due convertitori catalitici SCR e di un doppio processo di iniezione di AdBlue, questo sistema riduce le emissioni di ossido di azoto (NOx) fino all’80%. La stessa tecnologia riduce anche le emissioni di CO2 e rende il motore più reattivo. Come tutte le versioni di questo modello, il nuovo Multivan soddisfa la norma sulle emissioni Euro 6D-ISC-IDM. Un basso coefficiente di resistenza aerodinamica di 0,30 e un peso molto ridotto rispetto al modello precedente migliorano le prestazioni di guida del nuovo Multivan e ne riducono i consumi. La sua velocità massima è, per esempio, di 190 km/h e il consumo di carburante (ciclo combinato) di 5,4-5,3 litri ogni 100 chilometri (pari a 143-140 g CO2/km - classe di efficienza A-A+). In combinazione con il serbatoio del carburante da 58 litri, tutto ciò permette percorrenze nell’ordine dei mille chilometri senza alcuna sosta per il rifornimento. Il nuovo Multivan TDI può trainare rimorchi con un peso fino a 2.000 chilogrammi; il peso totale a pieno carico massimo consentito è di 4.850 chilogrammi.
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news Nell’anno fiscale 2021, i ricavi Dometic sono cresciuti del 23 per cento Juan Vargues, presidente e CEO di Dometic, ha come di consueto rilasciato alcune dichiarazioni a commento dei risultati. “Il 2021 è diventato un nuovo e importante traguardo raggiunto da Dometic. Abbiamo continuato a guidare con successo il nostro programma di trasformazione e abbiamo raggiunto un fatturato netto e un utile operativo elevati nonostante diverse avversità (pandemia, difficoltà senza precedenti nella filiera di approvvigionamento e aumenti dei costi delle materie prime e del trasporto). Il fatturato netto nel trimestre è stato di 5.542 milioni di corone svedesi (4.213), corrispondente a una crescita del 32%. La crescita organica delle vendite nette è stata del 2%. Per l’intero anno 2021, abbiamo raggiunto un fatturato netto record di 21,5 miliardi di corone svedesi con una crescita organica del 23%. Escludendo il giro d’affari dall’acquisizione di Igloo, l’EBITA prima delle voci che incidono sulla comparabilità nel trimestre è migliorato a 644 milioni di corone svedesi (536) corrispondenti a un margine del 12,8% (12,7) nonostante l’impatto negativo dei problemi nella supply chain e dei prezzi delle materie prime. Abbiamo continuato ad adeguare i nostri prezzi per compensare l’aumento dei costi, vedendo uno sviluppo positivo rispetto al terzo trimestre. Gli investimenti nelle vendite e nel marketing sono stati aumentati rispetto a un anno fa per guidare la crescita nelle nuove aree strategiche. Inoltre, nel quarto trimestre 2020 avevamo una base low cost, ancora influenzata dai lockdown legati alla pandemia. Includendo il business Igloo, l’EBITA prima delle voci che incidono sulla comparabilità nel trimestre è migliorato a 632 milioni di corone svedesi (536), corrispondente a un margine dell’11,4% (12,7)”. “Nel 2021 sono state annunciate nove acquisizioni, destinate principalmente al mercato outdoor. [...] Ulteriori acquisizioni, nonché dismissioni di aree non strategiche, sono previste per migliorare ulteriormente il mix e ridurre gradualmente l’esposizione alla ciclicità. L’indice di innovazione è migliorato al 26% (22) e la pipeline di nuovi prodotti da lanciare rimane solida. Il programma di riduzione dei costi rimane una priorità assoluta. Sebbene gli effetti legati al Covid-19 abbiano influito sul ritmo di attuazione nel 2021, le attività di riduzione dei costi dovrebbero accelerare nel 2022. L’attuazione della nostra tabella di marcia per la sostenibilità continua e gli indici di produzione di CO2 registrano un’impressionante riduzione del 24% rispetto al 2020, superando il target fissato per il 2021. Nuovi ambiziosi obiettivi di sostenibilità sono stati implementati in tutta l’organizzazione per il periodo 2022-2024. Il flusso di cassa è stato di -5.593 milioni di corone svedesi (1.017), influenzato dal completamento dell’acquisizione di Igloo. Il flusso di cassa operativo per il trimestre è stato di 546 milioni di corone svedesi (724). [...] Continuiamo a essere ottimisti sulle prospettive della domanda per i prossimi trimestri. Il nostro portafoglio ordini è da record ma i problemi della filiera di fornitura globale che affliggono molti settori restano impegnativi”.
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FAITA e Federalberghi: un’alleanza strategica Migliorare la tutela delle imprese e ampliare la gamma di assistenza e consulenza offerti ai soci. Con questo obiettivo, le italiane FAITA-FederCamping e Federalberghi, che rappresentano rispettivamente le strutture ricettive all’aria aperta e gli hotel, hanno stipulato un protocollo d’intesa impegnandosi a una collaborazione quotidiana. L’accordo prevede anche la realizzazione di progetti speciali, con un’attenzione particolare alla diffusione di buone prassi in materia di accessibilità, sostenibilità e digitalizzazione, alla formazione continua dei lavoratori e degli imprenditori e al raccordo tra le imprese e il sistema dell’istruzione e formazione tecnica e professionale. Le due federazioni vantano un rapporto di collaborazione ormai storico, visto che già nel 1979 hanno stipulato congiuntamente il CCNL Turismo. Nel 1991 sono stati tra i soci fondatori dell’Ente Bilaterale Nazionale del settore Turismo (EBNT) e nel 2013 hanno costituito il Fondo di assistenza sanitaria integrativa per i dipendenti da aziende del settore Turismo (FAST). A partire dal mese di aprile 2022 FAITA e Federalberghi condivideranno la medesima sede. “Con questo nuovo accordo,” sottolinea Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, “le imprese avranno a disposizione strumenti più efficaci e incisivi per il rilancio dell’offerta. Inoltre, gli sarà possibile accrescere la qualità dei servizi forniti alla clientela, allo scopo di aiutare il comparto turistico a uscire da una fase di crisi profonda generata dagli effetti della pandemia”. Alberto Granzotto, presidente di FAITA-FederCamping, evidenzia che “si parte dalle necessità primarie degli imprenditori per un rilancio effettivo e rapido del turismo italiano il cui fulcro è nell’ospitalità e le cui imprese hanno diritto a un’interlocuzione attenta e specifica”. Il sistema ricettivo italiano produce ogni anno un valore aggiunto di oltre 27 miliardi di euro. Alberghi e campeggi ne costituiscono la colonna portante, esprimendo il 69,2% della capacità ricettiva (3,6 milioni di posti letto su un totale di 5,2), in cui vengono ospitati ogni anno circa 350 milioni di pernottamenti (l’80% su un totale di 436,7 milioni) e trovano lavoro 375 mila dipendenti.
Successi per AL-KO e Sawiko nel Best Brand 2022 AL-KO e la sua controllata, Sawiko, hanno avuto successo nei premi Best Brand 2022, votati dai lettori delle riviste europee promobil e Caravaning. Nel sondaggio dei lettori, AL-KO ha vinto ancora una volta i premi per il miglior brand nelle categorie: tecnologia dei telai per camper, piedini per camper e sistemi di manovra per caravan. Sawiko ha colpito i lettori con il suo portafoglio di prodotti e servizi, classificandosi al terzo posto nella categoria portatutto posteriori per camper. Con diverse migliaia di partecipanti, il sondaggio fornisce spunti validi e indipendenti su quali produttori e prodotti sono particolarmente apprezzati nel mercato dei veicoli ricreazionali. “I premi dimostrano l’attrattiva dei marchi premiati e sono un sigillo di approvazione per la qualità dei nostri prodotti, un indicatore importante per l’immagine della nostra azienda nel mercato in crescita dei veicoli ricreazionali,” afferma Harald Hiller, presidente e CEO di AL-KO Vehicle Technology Group. “È bello vedere che stiamo conquistando i clienti con l’elevata qualità dei nostri prodotti e il miglior servizio possibile. Siamo grati per la loro grande fiducia in noi. Il team lavora ogni giorno per garantire che i clienti possano continuare ad aspettarsi il meglio da noi in termini di comfort, sicurezza e gioia di vivere”.
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Grazie all’esclusivo utensile in materiale sintetico, questo smontagomme può rimanere più vicino al cerchio di qualsiasi utensile in metallo, riducendo lo stress sul tallone in caso di pneumatici ribassati. Fornito con stallonatore laterale, il modello G1065.EL proposto da Ravaglioli ha una velocità di rotazione del mandrino di 15 giri al minuto e una coppia massima di 1.200 nm, con una pressione di esercizio di 8/10 bar. Il diametro massimo dello pneumatico può arrivare a 1.143 mm (45”). Il motore a rotazione Invemotor garantisce 1,5 kW con una potenza per lo stallonatore che raggiunge i 2.000 kg per ogni disco (3.000 kg per lo stallonatore laterale). L’apertura dello stallonatore verticale è di 490 mm (19”), mentre quella laterale è di 430 mm (17”). La rumorosità è contenuta al di sotto degli 80 dB.
Dovete spianare piccole saldature a gola o pulire in profondità i cordoni? Le smerigliatrici angolari a testa ribassata proposte da Metabo sono pensate appositamente per operare ini spazi stretti. Grazie a una testata ingranaggi estremamente piatta, con queste macchine si possono raggiungere punti difficilmente accessibili e punti stretti con angoli fino a 39°. Il modello WEPBF 15-150 Quick dispone della massima dotazione di sicurezza ed è dotata di un interruttore “uomo presente” e di un freno mola meccanico per un arresto della mola entro due secondi dal rilascio dell’interruttore. Il motore Metabo Marathon con protezione antipolvere brevettata offre fino al 20% in più di resistenza ai sovraccarichi e il 50% in più di coppia torcente. Il sistema Metabo Quick consente di sostituire la mola tramite ghiera autoserrante, senza l’ausilio di attrezzi.
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Arexons ha rinnovato la linea di lubrificanti professionali Pro Motor Oil. La nuova gamma presenta un nuovo packaging che mette in evidenza informazioni quali viscosità, specifiche internazionali e profili richiesti dai principali costruttori. Inoltre, ciascuna tipologia di olio è resa rapidamente riconoscibile tramite un distintivo codice colore. L’offerta di lubrificanti professionali di Arexons comprende la linea Auto Gold (lubrificanti totalmente sintetici); Auto Silver (semisintetici); Auto Power (a base minerale); Truck (per mezzi pesanti di elevata potenza); Agri (per macchine agricole); Transmission (per trasmissioni automatiche, cambi e differenziali, comprese le nuove motorizzazioni plug-in); Idraulici (per tutti i sistemi idraulici ad alta pressione); Grease (per l’ingrassaggio di veicoli industriali); e Bike (sintetici e minerali per motori 2 e 4 tempi).
La modenese Fervi offre prodotti di ferramenta e macchine utensili ai lavoratori dell’industria e dell’artigianato. Specializzata nella distribuzione di macchinari e utensili per la lavorazione del metallo e del legno, ha tra i suoi clienti fabbriche e carpenterie, officine meccaniche e di riparazioni, professionisti, artigiani e hobbisti avanzati. Con oltre 6.000 referenze dedicate alla MRO (Materials, Repair and Operations), disponibili a prezzi competitivi, è in grado di rispondere a ogni esigenza di lavoro, manutenzione e riparazione. Una delle ultime novità è costituita dalla nuova gamma di giravite torx con punta magnetica fosfatata nera e manico realizzato in resina TPR altamente elastica e materiale polipropilene resistente all’olio. Offerti nelle misure T10x75mm, T15x100mm, T20x100mm, T25x125mm, T27x125mm e T30x150mm sono disponibili sia singolarmente sia in kit.
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CONDIZIONATORI AUTOMATICI CON POMPA DI CALORE SILENT PLUS SilentPlus 8100H / 5900H è la gamma di condizionatori silenziosi, leggeri, di facile installazione e tecnologicamente avanzati, progettati tenendo conto di tutte le nuove risorse per ottenere un prodotto ecologicamente pulito. È stato utilizzato un gas refrigerante R32 che ha il più basso Potenziale di Riscaldamento Globale (GWP 675) attualmente esistente sui condizionatori per mezzi mobili, riducendo del 70% il potere di inquinamento ambientale rispetto ai gas utilizzati fino ad ora. Due i modelli disponibili, con differente potere refrigerante, entrambi dotati di pompa di calore. Funzioni: Freddo, Caldo, Ventilazione e Automatico, selezionabili da telecomando e funzione Timer.
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Il Modello SilentPlus 5900H è stato progettato per un basso consumo e può essere anche collegato a una batteria attraverso un inverter a onda sinusoidale pura di almeno 1500W (nominali) per essere utilizzato con il veicolo in movimento. Il diffusore interno, piccolo e dal moderno design, con uno spessore di solo 4,2 cm, può essere installato facilmente proprio per le sue dimensioni ridotte ed è dotato di display multifunzione azzurro e di luci a led di facile accensione e spegnimento attraverso il telecomando.
A sinistra: Carry-Bike Frame per due bici E-Bike
Caratterizzati dalla solida struttura portante in acciaio inox, i portabici della serie Carry Bike Frame permettono di trasportare due E-Bike oppure 3 bici standard / mountain bike. La mensola può essere montata in tre posizioni: standard; intermedia; ribassata, per facilitare il carico delle bici. Con la mensola nelle posizioni intermedia e ribassata è necessario l’utilizzo della barra portatarga con gruppo luci Licence Plate Carrier. Carry Bike Frame permette l’apertura della porta posteriore, anche con le bici montate. Non è adatto ai veicoli con sistema di cerniere 270°; è adatto ai veicoli con finestre sporgenti. Carry Bike Frame può essere montato su: • Fiat Ducato III-IV serie • Citroen Jumper II-III serie • Peugeot Boxer II-III serie (≥ 2006 - H2/H3) 14
A destra: Carry-Bike Frame per tre bici standard
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GRADINO ELETTRICO GE-3-K La serie di gradini rientranti GE-3-K è disponibile in varie larghezze (60 / 80 / 110 cm) con spessore di 6,7 cm. Forti di una struttura anodizzata in lega di alluminio ad alta resistenza con zone antiscivolo differenziate, i gradini rientranti GE-3-K sono dotati di azionamento automatico tramite apertura e chiusura della portiera. Questa serie è ideale per veicoli con pianale basso, che richiedono un aiuto per salita e discesa, ed è raccomandata per percorsi con dossi e rampe. • 300 kg di portata • Sistema antiscivolo STEMGRIP • Estremamente veloce, tempo di uscita inferiore al secondo! Optional: Kit segnalazione gradino aperto su cruscotto La serie GE-3-K è disponibile anche con apertura meccanica tramite porta laterale o pedale.
Modello
Dimensioni
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SOLARFLEX EVO Solarflex Evo è l’innovativa gamma di pannelli solari semi-flessibili dotati di un alto grado di efficienza. Questa serie risulta indicata in modo particolare per tutte quelle applicazioni dove gli spazi a disposizione per l’installazione sono contenuti o non lineari, ma la necessità di energia richiede le massime prestazioni. Per garantire i migliori risultati nel minor spazio possibile, la gamma Solarflex è costruita con celle di qualità della Sunpower ad altissima efficienza. Le celle SunPower generano più potenza a vari livelli di insolazione, hanno migliori prestazioni in condizioni di nuvolosità, la tensione cresce rapidamente a bassi livelli di insolazione e l’efficienza è alta durante l’intera giornata.
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e sanitarie. Gli inverter Smart-In offrono autoconsumi tra i più bassi sul mercato e, a salvaguardia della carica della batteria, riducono al minimo l’assorbimento in stand-by e presentano un alto grado di sicurezza grazie a ingresso e uscita totalmente isolati, per prevenire anomalie tra gli accessori connessi. La gamma, inoltre, è dotata di connettori professionali integrati direttamente nella scheda, con una riduzione significativa della caduta di tensione sulla connessione tra dispositivo e batteria: a parità di potenza assorbita di un’utenza a 230V, per esempio, il consumo degli inverter Smart-In è inferiore a quello dei comuni inverter sul mercato.
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l’avvocato risponde francesca guerra
Francesca Guerra
I suggerimenti della consulente di Assocamp ai concessionari per ridurre i rischi e muoversi in sicurezza nei (difficili) rapporti con clienti, fornitori e produttori di veicoli ricreazionali
Tra responsabilità e accordi contrattuali Q
uali responsabilità se il camper usato venduto pochi mesi prima va a fuoco e come vengono gestiti i rapporti contrattuali che riguardano l’attività di riparatore dopo che un accordo di concessione è stato chiuso. Sono questi i due temi principali che l’avvocato Francesca Guerra, consulente di Assocamp, esplora con noi. Ho venduto un camper usato. Non ne ho più saputo nulla finché non ho ricevuto una missiva dalla compagnia di assicurazione del cliente: il camper è stato ricoverato presso un’altra officina per delle riparazioni e lì ha preso fuoco. L’assicurazione ha risarcito il danno e adesso tenta di agire in rivalsa nei confronti della mia ditta e dell’officina che ha eseguito le riparazioni. Ho ovviamente respinto ogni addebito, poiché non mi ritengo responsabile dell’accaduto, ma l’officina che a sua volta è stata citata dall’assicurazione ci ha chiamati in giudizio. Tra l’altro, l’officina ha eseguito un intervento proprio nella zona interessata dall’incendio, ma sostiene che lo stesso è stato causato da un difetto di conformità del frigorifero. Contem-
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poraneamente, ha anche affermato che, provvedere direttamente alla riparazione trattandosi di difetto manifestatosi entro 2. Chi agisce vantando pretese nei suoi conun anno dalla consegna, siamo noi a dover fronti non è il cliente, ma l’officina che eventualmente provare che non si tratta di ha eseguito le riparazioni, la quale non vizio di conformità. Cosa ne pensa? ha avuto alcun rapporto contrattuale con Francesca Guerra: Come più volte indicala sua azienda. Se avesse voluto esercitato, il venditore non deve rispondere di ogni re un’azione extracontrattuale lo avrebbe difetto presente sul bene venduto, ma solo dovuto fare, semmai, nei confronti del di quei vizi che esistevano al momento della responsabile del difetto, ovvero del proconsegna. Entro i primi sei mesi (e da gennaduttore io 2022 entro un anno dalla consegna, vista la recente modifica del codice del “Il venditore non deve rispondere di consumo) dalla consegna stessa spetta ogni difetto presente sul bene vendua lui provare che il difetto non c’era. Tuttavia, il cliente non è esentato dal to, ma solo di quei vizi che esistevano dimostrare che un vizio c’è. al momento della consegna.” In questo caso, distrutto il mezzo a causa dell’incendio, non è possibile risalire In questi casi è comunque conveniente chiealla presenza o meno di un difetto, indipen- dere il coinvolgimento in giudizio del prodentemente dal fatto che questo fosse vizio di duttore, affinché vi partecipi e non possa poi conformità o meno. Manca quindi totalmente successivamente lamentare di esserne rimala prova dell’esistenza di un vizio. A favore sto estraneo e sostenere quindi che le decidel venditore ci sono poi altri fondamentali sioni applicate al venditore non sono a lui punti: opponibili. 1. Il concessionario non è stato nemmeno La causa, per i punti sopra evidenziati, ha viavvisato del fatto che il veicolo era in sto vincere il concessionario-venditore chiariparazione: gli sarebbe spettato di poter mato in giudizio.
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Se il cliente non paga la riparazione Ho ricevuto l’incarico di provvedere ad alcune riparazioni su un vecchio camper usato. Ora il cliente non viene più a ritirarlo e a saldare il corrispettivo, cosa posso fare? Francesca Guerra: È opportuno innanzitutto mettere in mora per iscritto il cliente, comunicandogli che le riparazioni sono state eseguite e che, previo pagamento del prezzo, deve venire a ritirare il veicolo. Se nonostante i solleciti (eseguiti anche tramite legale, se non sortiscono effetti quelli fatti direttamente) l’inadempimento del cliente persiste, non è possibile, come sarebbe volontà di molti, abbandonare il vei-
colo nella pubblica via. In seguito all’affidamento per le riparazioni nasce infatti un dovere di custodire il bene con la cosiddetta “diligenza del buon padre di famiglia”. Non bisogna però scordare che, se sono state eseguite riparazioni che hanno apportato miglioramenti, il credito del riparatore gode di privilegio sui beni riparati. Ma non solo. Il riparatore ha diritto di ritenzione del bene finché non è soddisfatto del suo credito e può anche farlo vendere tramite pubblico incanto e soddisfarsi con il ricavato secondo le norme sul pegno. Dunque, il legale incaricato potrà avviare una procedura che consisterà dapprima nel-
la notifica tramite ufficiale giudiziario di un atto in cui verrà intimato al cliente di pagare il debito e gli accessori. Seguirà, in caso di mancato ritiro e pagamento, un’istanza di vendita al pubblico incanto da presentarsi al giudice competente per l’esecuzione. In seguito alla vendita, il riparatore potrà soddisfare il suo credito con il ricavato dell’incanto. In alternativa alla vendita, il riparatore potrà anche richiedere al giudice dell’esecuzione l’assegnazione del veicolo, fino alla concorrenza del debito, secondo la stima da farsi con perizia o secondo il prezzo corrente, se la cosa ha un prezzo di mercato.
Vorrei risolvere il mio contratto di concessione con uno dei produttori che rappresento, perché i rapporti si sono ormai deteriorati. Mi dicono però i miei colleghi che, per legge, perderei anche la possibilità di proseguire l’attività di riparatore autorizzato. È vero? Francesca Guerra: Bisogna innanzitutto considerare il contratto che disciplina i rapporti (o i contratti). Si potrebbe trattare di un unico contratto che prevede la figura del concessionario/riparatore autorizzato o di due diversi, uno per la concessione di vendita e l’altro per la riparazione. Nel secondo caso, ovviamente, sta al concessionario accordarsi con il produttore (se possibile) per mantenere in vita il contratto di riparatore autorizzato. Nel primo caso, o nel caso in cui non si trovi un accordo con il produttore, invece, bisogna verificare qual è il sistema di distribuzione scelto dal produttore per la propria rete. Per quanto riguarda i ricambi, di solito quasi tutti i produttori scelgono il sistema di distribuzione selettiva qualitativa. Ciò significa che ogni soggetto che abbia gli standard qualitativi stabiliti per far parte della rete dei riparatori autorizzati può fare domanda per diventarlo, e deve ottenere, sempre che rispetti questi standard, risposta affermativa dal produttore.
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ipse dixit raffaele jannucci
di Raffaele Jannucci Fondatore di Plein Air
Il veicolo abitativo nei due binari dell’offerta e della domanda non potrà ripartire da dove era giunto, ma deve imboccare un percorso tutto nuovo
Punto e a capo L
a situazione della pandemia e quella della guerra in Ucraina rende difficile prevedere quando si potrà mettere il punto ma per il camper è facile ipotizzare che dovrà andare a capo. Il veicolo abitativo nei due binari dell’offerta e della domanda non potrà ripartire da dove era giunto ma deve imboccare un percorso tutto nuovo. Un percorso, va detto in via preliminare, che segnerà la vita di un veicolo che ha tutti gli attributi per proiettarsi verso un successo frutto di motivazioni forti, non casuali, né episodiche. Un veicolo, come sanno gli operatori della produzione e della commercializzazione, che ha avuto i suoi cicli: la sorpresa, la curiosità, la moda. Basi che hanno dato vita a un successo non solo economico ma anche sociale, culturale, ispiratore di modelli di vita ricchi di preziose motivazioni. Con le trasformazioni che la società è chiamata a interpretare, il camper si presenta con credenziali che hanno solidi motivi di aggancio con lo scenario di una vita nuova che viene disegnata dalla rivoluzione digitale, dalla rigenerazione dei valori ambientali, dalla riconquista dell’identità personale che vede ognuno di noi interprete consapevole delle proprie scelte di vita. Il camper che conosciamo va proprio in questa direzione? Il veicolo a noi caro possiede in quello che possiamo chiamare il suo DNA proprio questa impronta. Emergerà in un mercato in cui offerta e domanda si incontrano con la consapevolezza di una intesa che colloca gli aspetti tecnici e commerciali in un contesto ben più ampio di quello che finora è stato definito con il termine “settore”. Certo, il camper sarà protagonista di un segmento merceologico ma tale segmento si innesta in ben più ampi valori. Il camper che verrà ha in sé l’idoneità che lo ren-
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de aperto a un pubblico non più segmentato ma a una domanda a largo spettro. Le motivazioni di acquisto e di impiego non saranno più “incartate” nella solo ottica della vacanza ma vanno trovate nei valori del tempo libero, nella creatività che solo la mobilità, connotato essenziale del nostro veicolo, sa dare. Queste riflessioni nascono in un momento in cui il passato e il presente devono collegarsi all’immediato futuro. Il camper, è bene dirlo, non potrà competere con i grandi numeri del fenomeno del turismo ma nel quadro dei mille e mille canali della vacanza è come un ruscello che segue un corso, quello che alimenta la creatività. È il connotato che fa del nostro veicolo uno strumento che ha il suono della libertà. Che cosa chiedere agli operatori della produzione e della commercializzazione? Innanzitutto la consapevolezza di essere interlocutori di una domanda ricca di tante sfaccettature. Ne devono tener conto nella progettazione e nell’approccio commerciale. Questo sarà il significato del punto e a capo, di un rinnovamento che ha basi solide per prendere quota. Il camper di ieri ha aperto una strada, quello di oggi l’ha resa sempre più lunga, quello del domani la disegnerà verso direzioni che ora ci limitiamo a sognare. I sogni, come sappiamo, muoiono all’alba ma il camper ha nella sua funzione la luce che illumina congiuntamente domanda e offerta e le guiderà verso nuovi orizzonti. La rivista alla quale affido queste considerazioni entra nelle vostre aziende per informare, analizzare, dibattere. Tutti verbi che, innestati nell’attuale scenario, aprono non solo alla speranza ma disegnano un ruolo che il camper possiede in modo esclusivo.
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Next-generation thinking Todd Woelfer, Senior Vice President e Chief Operating Officer di Thor Industries, ci racconta le sue idee sul futuro dell’RV design alla luce dei nuovi acquirenti e del panorama produttivo in evoluzione, fattori che cambiano il modo di realizzare i camper e le caravan Testo di Craig Ritchie
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ensare al domani è qualcosa di naturale per Todd Woelfer, Senior Vice President e Chief Operating Officer (COO) del colosso mondiale dell’RV, la Thor Industries, che controlla tra l’altro l’Erwin Hymer Group. Da quando è entrato a far parte dell’azien20
da nell’agosto 2012 come General Counsel, Woelfer si è distinto come key player nello sviluppo del business di Thor, guidandone l’innovazione, la strategia dei dati e le iniziative di sostenibilità aziendale. Con la sua nomina a COO avvenuta in dicembre,
Woelfer coprirà un ruolo fondamentale nel futuro successo dell’azienda, dirigendo le tecnologie operative, gli avanzamenti e le operazioni di marketing, supportando al tempo stesso le strategie digitali in tutta la famiglia di aziende Thor, inclusi i marchi
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di punta di veicoli ricreazionali negli Stati Uniti come Airstream, Dutchmen, Jayco, Keystone, KZ e Starcraft. Con noi ha parlato delle tendenze emergenti nel design di caravan e motorhome e di come sia i costruttori sia i consumatori stiano dando forma ai modelli di domani. In che modo i nuovi acquirenti influenzano il design degli RV? Todd Woelfer: I neofiti sotto i 40 anni rappresentano attualmente la più alta percentuale di acquirenti nella storia del caravanning. E per il nostro settore questo rappresenta un’opportunità, per ripensare il design di ciò che offriamo agli utenti dei veicoli ricreazionali e per riflettere su come possiamo guidare la user experience verso una direzione che ci permetta di attrarre una base più ampia di utilizzatori. Se si guarda al design dei prodotti di oggi, non solo i nostri ma quelli di tutto il settore, si trovano caratteristiche che lo rendono notevolmente diverso da ciò che offrivamo al mercato solo cinque anni fa, soprattutto in termini di funzionalità smart e connessioni. Gli acquirenti di oggi vogliono essere collegati al resto del mondo. La crescita della domanda, in parte dovuta a un afflusso di clienti spinti verso gli RV dalla pandemia, ha aperto gli occhi al settore e ha creato un’opportunità per promuovere progetti notevolmente diversi da quelli che proponevamo solo pochi anni fa. In che modo questi nuovi approcci del design influiscono sul modo in cui vengono prodotti i veicoli ricreazionali? Todd Woelfer: Il cambiamento ha avuto un impatto sulla nostra produzione perché ci ha costretto a riconsiderare i nostri processi,
in modo da poter continuare a promuovere una qualità superiore e allo stesso tempo sostenere queste nuove funzionalità nel design dei nostri modelli. Abbiamo percorso questo cammino lavorando su diversi fronti, inclusi i nostri processi interni e le procedure di controllo della qualità. Aziende come la nostra sono state spinte a considerare come semplificare non solo il contenuto di ciò che va all’interno, ma anche il contenuto di ciò che costituisce il guscio e il substrato dell’unità. Abbiamo quindi creato una serie di innovazioni che aiutano a guidare il nostro processo di progettazione per semplificare quello di produzione, che a sua volta, ci consente di essere più capaci nell’assicurare ai modelli l’alta qualità che gli utenti di oggi si aspettano. Questo si estenderebbe a iniziative come la sostituzione della tradizionale costruzione “stick-and-tin” con più pannelli prefabbricati, ad esempio? Todd Woelfer: Il costo della manodopera associato alla produzione “stick-and-tin” è molto alto, quindi mentre guardiamo al futuro valutiamo le opportunità per far evolvere quella forma di produzione. Ci sono poi anche altre considerazioni, come le implicazioni per la durabilità a lungo termine. C’è un equilibrio tra la fornitura di un prodotto conveniente, che gli acquirenti possono permettersi, e l’opportunità di migliorare i contenuti nei modelli che stiamo producendo. Nell’ultimo anno abbiamo acquisito un piccolo produttore di compositi che aveva sviluppato un substrato utilizzato da alcune delle nostre aziende al posto del classico luan. Stiamo cercando di ridurre il contenuto di legno nelle nostre unità e il no-
stro obiettivo è far crescere quel business, espandere le offerte e mettere quel substrato composito a disposizione dell’intero settore. Pensiamo che sia una soluzione più ecosostenibile. Pensiamo anche che avrà un impatto notevole sul peso, migliorerà la qualità e ottimizzerà la manodopera nella classica produzione “stick-and-tin”. La gestione del peso deve essere presa in maggiore considerazione ora, soprattutto con gli attuali contenuti elettrici negli RV e con la prospettiva delle unità a motore elettrico... Todd Woelfer: Il peso è un argomento all’ordine del giorno ed è fulcro di progetti futuri come mai prima d’ora, specialmente in Nord America. Quando abbiamo acquisito Erwin Hymer Group nel 2019, abbiamo sperimentato in prima persona come un design incentrato sul peso possa portare a prodotti di altissima qualità. Abbiamo perseguito un processo di apprendimento dalle nostre aziende europee per capire come produrre modelli di alta qualità e di peso inferiore. Prevediamo che negli Stati Uniti e in Canada le normative sul peso raggiungano quelle europee. E ci aspettiamo che le restrizioni sul peso influiscano sul design e su ciò che possiamo offrire agli utenti. Data questa prospettiva, stiamo già investendo in iniziative strategiche a lungo termine per aiutare a ridurre il peso dei modelli. Stiamo anche investendo in modo appropriato in aziende legate all’elettrificazione, per aiutare a guidare l’innovazione che si tradurrà in un aumento dell’efficienza delle batterie che, a sua volta, ridurrà il peso necessario per far funzionare le unità attraverso la trasmissione elettrica. Anche se la sfida qui in Nord
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a tu per tu con todd woelfer se l’infrastruttura sarà o meno a un livello tale da consentire una produzione di massa. Lo sviluppo delle infrastrutture potrebbe potenzialmente influenzare la domanda del mercato verso più unità motorizzate? Immaginiamo che sia più facile trovare una stazione di ricarica per un Classe B piuttosto che due punti di ricarica per una caravan elettrica e per il suo veicolo elettrico trainante. Todd Woelfer: Sì, penso che probabilmente abbiate ragione. Dal lato del rimorchio, dipende dall’avanzamento di queste tecnologie. Diventa un processo molto più macchinoso dover caricare sia il tuo veicolo elettrico sia la tua caravan elettrica rispetto al semplice plug in di un veicolo di Classe B. Sembra che i tempi dell’elettrificazione e l’esplosione del mercato dei Classe B suggeriscano fortemente che questi veicoli continueranno a essere una parte dominante nella crescita del nostro settore, una volta che l’elettrificazione avrà preso piede.
America non è ancora all’ordine del giorno, lo sarà tra un paio d’anni, quindi siamo già molto concentrati sulle nostre iniziative di riduzione del peso. Tutto questo fornirebbe l’opportunità di evolvere la produzione di RV da attività più continentale ad attività che utilizza più piattaforme internazionali? Il costo della costruzione di modelli secondo standard diversi in tutto il mondo è più alto rispetto a quanto sarebbe se fosse più standardizzato? Todd Woelfer: Sì, perché chiaramente man mano che le unità richieste dagli utenti iniziano a normalizzarsi tra Europa e Nord America, ci sono opportunità per ottenere maggiori efficienze. In questo momento negli Stati Uniti i rimorchiabili rappresentano il 70% del mercato e quelli motorizzati il 30%, mentre in Europa è essenzialmente il contrario. In gran parte ciò è dovuto al modo in cui le restrizioni di peso europee hanno avuto un impatto su quel mercato. In Europa le persone non possono trainare un rimorchio troppo pesante, non è consentito. Con la standardizzazione delle normative e della domanda da parte dei consumatori tra Europa e Stati Uniti, l’opportunità di condividere elementi del design a beneficio della produzione sia in Europa che in Nord America diventerà davvero reale. Stiamo già utilizzando alcune delle strategie che abbiamo sviluppato in collaborazione con la nostra azienda europea, l’Erwin Hymer Group. Abbiamo iniziato ad adottarne alcu-
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ne, quindi il tema della vostra domanda sta già iniziando a diventare realtà, su piccola scala. Un prodotto di nuova generazione come il Thor Vision Vehicle (TVV) suggerirebbe assolutamente quel modello operativo: parliamo di prodotti con un appeal universale. Todd Woelfer: Siamo entusiasti del punto a cui siamo arrivati con il TVV. Abbiamo mostrato il prototipo funzionante completo a Tampa, e ora stiamo conducendo alcuni studi di convalida per ottenere dati in modo da poter continuare a migliorarne il design e le funzionalità. Quando un prodotto di questo tipo alla fine arriva sul mercato la questione si fa complessa, perché non dipende più solo dagli OEM. Dobbiamo disporre di un’infrastruttura per supportare l’elettrificazione diffusa. Ciò significa stazioni di ricarica pubbliche e stazioni di ricarica private nei campeggi. Ci sono grandi dibattiti in Nord America e in Europa, in questo momento, sulla necessità di costruire l’infrastruttura per l’industria dell’RV. Siamo felici di prendervi parte, perché quell’infrastruttura deve essere sufficientemente robusta da supportare la user experience dei nostri utenti prima di poter avere una strategia significativa di industrializzazione dei veicoli ricreazionali elettrici. Da parte nostra, saremo pronti per essere sul mercato con il TVV entro la fine dell’anno solare 2023. Ma resta da vedere
Una delle caratteristiche del TVV è la comunicazione ad attivazione vocale. Per un produttore come Thor, è meglio provare a sviluppare quella funzionalità internamente o collaborare con un’azienda tecnologica come Microsoft o Google, che potrebbe consentire una user experience più continua tra la casa e il camper? Todd Woelfer: Il nostro obiettivo deve essere quello di massimizzare l’esperienza dell’utente. E credo che ci sia l’opportunità per un sistema proprietario che offra la migliore soluzione per i camperisti. Nessun grande produttore nello spazio digitale si concentrerà su un’experience specifica per gli RV, mentre Thor e i suoi concorrenti sì. Credo che ci sia l’opportunità di avere una soluzione best-in-class sviluppata in proprio. Questo perché l’ambiente RV ha requisiti unici? Todd Woelfer: Certo. I consumatori, a casa, non chiedono al loro assistente virtuale lo stato dei serbatoi, ad esempio. L’esperienza in camper è unica rispetto a qualsiasi altra cosa una persona possa fare nella propria vita, quindi anche le esigenze e le aspettative dei camperisti in viaggio sono uniche. Ecco perché riteniamo che un software progettato specificamente per l’esperienza dell’RV possa essere la giusta soluzione per offrire una user experience migliore rispetto a una soluzione plug-and-play standard. Questo passaggio a livelli più elevati di elettrificazione e connettività ha un impatto sui cicli di pianificazione e quindi sui cicli di vita dei prodotti? Li accelera? Todd Woelfer: Penso che cambi le cose, decisamente. Il nostro settore è sempre stato
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incredibilmente agile. E penso che questa forza sia condivisa da quasi tutti i concorrenti in gioco. I nostri team di progettazione, a livello operativo aziendale, possono adattare i progetti più rapidamente che in qualsiasi altro settore io abbia mai sperimentato; e possono farlo mantenendo alta la qualità, in risposta diretta ai feedback di rivenditori e utenti. Possono modificare il design per migliorare la user experience in molti modi, molto rapidamente. Lo abbiamo visto più e più volte nel corso degli anni. Penso che questi cambiamenti avverranno rapidamente, perché oggi è più facile che mai aggiornare e migliorare un prodotto attraverso il download di un software. Sono proprietario di una Tesla e ricevo aggiornamenti software con regolarità. Tesla è tanto una software house quanto una casa automobilistica, e penso che chi apprezza davvero quel tipo di esperienza digitale se lo aspetti. Non puoi uscire un anno con la soluzione migliore della tua classe, e poi non continuare ad evolverti: presto non saresti più il migliore della classe. Stiamo vivendo il periodo tecnologicamente più dirompente nella storia del nostro settore, con tutti i tipi di tecnologia emergente e molteplici tecnologie sorprendenti che vengono alla ribalta nello stesso momento. Non c’è mai stato niente di simile prima. L’opportunità di sfruttare davvero la nostra scala e di affidarci alla nostra strategia di innovazione effettuando investimenti a lungo termine progettati per massimizzare l’esperienza dell’utente è ciò che rende questo momento così incredibile per il nostro settore. In parte possiamo fare, ora, ciò che non potevamo fare prima; in parte guardiamo a ciò che sarà possibile fare a breve termine. Investiamo molto tempo ed energia
nell’esplorare le possibilità per sfruttare le nuove tecnologie e migliorare l’esperienza dell’utente. Penso che dobbiamo aspettarci che questo rapido ritmo nei cambiamenti continuerà, rendendo imperativo pianificare l’aggiornabilità nel nostro design. Tutto questo permette di estendere il ciclo di vita di un prodotto, perché la nuova tecnologia non lo lascia necessariamente indietro. Questo è un cambiamento di strategia entusiasmante, ma cosa lo sta davvero guidando? È un’aspettativa dell’utente finale, abituato a scaricare aggiornamenti software per i veicoli elettrici e gli smartphone, oppure è qualcosa che arriva dall’alto, dai produttori, che lo vedo-
no come un’opportunità? Credo che sia stato il fondatore di Apple, Steve Jobs, a dire che le persone non sanno cosa vogliono finché non glielo mostri. È questo il caso? Todd Woelfer: In parte sì. Henry Ford fece un’osservazione simile molti anni prima, dicendo che se avesse chiesto ai consumatori cosa volevano che facesse per loro, avrebbero detto “costruisci un cavallo più veloce”. Molte volte le persone possono sapere cosa vogliono quando lo vedono; la parte difficile è avere l’idea per cominciare. Quindi, in questo senso, ciò che hanno detto Steve Jobs e Henry Ford è vero, e siamo fortunati perché possiamo vedere queste tecnologie all’orizzonte e il nostro compito è allineare le nostre offerte di prodotti in modo da massimizzare la user experience. In qualità di produttori, alcuni anni fa abbiamo scelto di effettuare l’investimento a lungo termine che ci consentirà di offrire la migliore esperienza all’utente della nostra categoria. Una volta pronti per quella gara, ci siamo posizionati bene, in modo non necessariamente da compiere il percorso di Steve Jobs o Henry Ford, ma da sfruttare il valore e l’impatto delle tecnologie emergenti che ci consentano di fornire un valore unico ed eccezionale agli utenti dei veicoli ricreazionali. Investiamo molto per capire le esigenze dei nostri utenti finali. In termini di design, il nostro compito è comprendere le aspettative dei consumatori e bilanciarle con le opportunità offerte dalla tecnologia, attuale ed emergente. Essendo oggi un ambiente così dinamico, il momento è perfetto per essere in questo settore, c’è un intero mondo di opportunità che si aprono tutte insieme. Non vedo l’ora di sapere dove tutto questo ci porterà.
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intervista con markus wahl
I pionieri nel mercato europeo dei camper van Il mercato dei furgonati è esploso e attualmente rappresenta oltre il 50 per cento di tutti i camper venduti. Il gruppo Pössl ha prodotto circa 15.000 veicoli nel 2021. Per parlare di questo rapido sviluppo abbiamo incontrato l’amministratore delegato Testo di Peter Hirtschulz
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össl Freizeit und Sport è stata fondata nel 1989 da Peter Pössl con l’obiettivo di commercializzare camper a buon mercato. L’idea era brillante, ma troppo precoce per il mercato dell’epoca. Nel 2002 Peter Pössl ha venduto la sua azienda al gruppo Glück, con sede a Monaco, che all’epoca era già partner commerciale di Pössl. Con l’acquisizione, il marchio ha preso il volo, con una produzione annuale in continuo aumento. Markus Wahl ne era, ed è tuttora, l’amministratore delegato. Nel 2004, è stato siglato un accordo con Dethleffs come partner produttivo: in precedenza, i camper Pössl erano costruiti dalla slovena Adria. In breve tempo, la produzione è passata da poche centinaia di unità a quasi 2.000 veicoli, e dal 2017 una parte viene realizzata internamente. Con l’integrazione dei marchi Clever, Globecar, Roadcar e VanLine, oltre al marchio capogruppo Pössl, è stato creato il Gruppo Pössl.
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Una recente indagine di mercato afferma che i camper van si avviano a conquistare il 50% del mercato dei veicoli ricreazionali. Cosa ne pensa e qual è la posizione del Gruppo Pössl? Markus Wahl: Sì, è vero. I camper van sono l’elemento vincente dell’attuale boom dei veicoli ricreazionali. Grazie alla sua enorme forza innovativa, il Gruppo Pössl, pioniere in questo segmento di mercato, è il numero uno sia in termini di qualità che di quantità. Lei non è solo amministratore delegato, ma anche socio dirigente. Come si presenta l’attuale struttura gestionale? Markus Wahl: Il maggiore azionista è il Gruppo Glück. Nel Gruppo Pössl, la gestione è affidata a diversi direttori generali e capi divisione a seconda delle aree di responsabilità. Dove vengono attualmente prodotti i
camper del Gruppo Pössl? Markus Wahl: Abbiamo due dei nostri stabilimenti in Germania, uno a Vielbrunn e uno, aperto lo scorso anno, vicino a Erfurt. Inoltre, produciamo in Ungheria e come fornitori esterni ci avvaliamo di rinomati produttori di veicoli ricreazionali che hanno sede a Isny e vicino a Würzburg. Come è composto l’attuale portafoglio di prodotti del Gruppo Pössl? Markus Wahl: Attualmente con il marchio Pössl proponiamo cinque diverse gamme: D-Line, Trenta, Summit, H-Line e i cosiddetti Plus. Dietro queste serie ci sono circa 40 modelli diversi, alcuni dei quali hanno design molto particolari, a volte anche esotici, per soddisfare le diverse esigenze dei clienti. I nostri camper van sono abbastanza compatti da poter essere usati quotidianamente, ma offrono spazio più che sufficiente per una va-
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canza confortevole e sono dotati praticamente della stessa attrezzatura dei grandi camper. Solo in uno spazio più piccolo. A seconda del modello, a bordo sono presenti cucina, servizi igienici e doccia, letto, area giorno e soluzioni di stivaggio intelligenti. A differenza di chi utilizza camper più grandi, sulle strade cittadine chi guida un Pössl è più rilassato e può persino trovare parcheggio nei normali spazi per autovetture. Come ha sottolineato, i camper van hanno spazi relativamente limitati. Qual è il segreto del successo del Gruppo Pössl? Markus Wahl: Siamo innovativi e abbiamo perfezionato l’arte di usare lo spazio. Con le nostre attività di sviluppo stiamo esplorando nuove possibilità nei veicoli con lunghezze di 5,40, 6,00 e 6,40 metri. Il Gruppo Pössl è un pioniere nella realizzazione di varianti plani-
metriche con diverse soluzioni per la notte: offriamo letti trasversali, letti singoli e letti regolabili in altezza elettricamente su tutte le lunghezze. Nei polivalenti abbiamo un design brevettato per usare la cucina all’esterno, mentre nei camper van proponiamo frigoriferi di nuova concezione e originali layout. Su questi ultimi, oltre al bagno classico, abbiamo sviluppato quello con doccia centrale e quello con parete girevole. I modelli Summit sono equipaggiati di serie con il cosiddetto Sky-Roof sopra la cabina di guida, mentre la serie Shine prevede il nostro Multi-Roof brevettato. Nei nostri veicoli è presente la funzionalità “soft-close”, che consente alla porta scorrevole laterale di aprirsi e chiudersi molto silenziosamente. In sostanza, il nome Pössl è sinonimo di camper van. Quali sono attualmente i vostri numeri
Chi è Markus Wahl Markus Wahl, 58 anni, ha studiato economia aziendale. Dal 1989 è impiegato nel gruppo Bernhard Glück, in particolare nel settore del caravanning. Questo gruppo opera con successo anche nella produzione di materiali da costruzione e per l’edilizia. Dal 2002 Markus Wahl è responsabile del Gruppo Pössl come amministratore delegato.
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intervista con markus wahl di produzione? Markus Wahl: Nelle nostre diverse sedi produrremo circa 15.000 veicoli dei modelli 2022. Seguendo la domanda, se tutto andrà bene, prevediamo di crescere ulteriormente fino a circa 18.000 unità nel 2023, con vendite stimate comprese tra 800 a 900 milioni di euro. Parliamo di quel “se tutto andrà bene”. In che misura il Gruppo Pössl risente dei colli di bottiglia che si registrano nella filiera? Markus Wahl: Nella stessa misura di tutti gli altri produttori di veicoli ricreazionali. A volte mancano il telaio, a volte i tessuti, i componenti elettrici, le pompe o addirittura la pannellatura. È un periodo di ordinaria follia! Quanto pesano oggi i tetti a soffietto nei camper van di Pössl? Markus Wahl: I tetti a soffietto si stanno diffondendo rapidamente su tutti i nostri modelli, dai camper van ai più piccoli polivalenti. Finora, circa il 10 per cento dei nostri veicoli è stato prodotto con tetto a soffietto, ma questo numero è in costante aumento. Ovviamente, tutti i “veicoli urbani” come Campster e Vanster, nonché Campstar e Vanstar, sono generalmente dotati di tetto a soffietto. Stiamo pianificando una produzione annua di circa 4.000 veicoli, che vengono realizzati da un nostro partner in Polonia. Finora avete realizzato i vostri veicoli principalmente su telai Fiat, Citroën e Peugeot. Di recente, però, anche Mercedes è entrata a far parte della gamma… Markus Wahl: Esatto. Vista la forte richiesta da parte dei clienti, dal 2021 collaboriamo anche con Mercedes. Sulla base del Vito Tourer Pro e della Classe V, producia-
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mo veicoli che possono entrare anche nei garage sotterranei e che sono anche dotati, tra l’altro, della nostra “Easy Move Kitchen” amovibile brevettata. Prevediamo di produrne 1.000 unità nel corso del prossimo anno. Parlando di futuro, come vede lo sviluppo di un veicolo elettrico? Markus Wahl: Siamo preparati. Ci sono paesi le cui normative stanno riducendo in modo significativo l’uso dei motori a combustione, quindi siamo già in grado di offrire un’alternativa in questo campo. Il Vanster è già disponibile come prototipo in versione completamente elettrica e abbiamo in programma di iniziarne la produzione in serie ad aprile. Ha un’autonomia di circa 300 chilometri, a seconda dello stile di guida e in base all’utilizzo. Per poterlo usare senza problemi, tuttavia, sarà necessaria anche un’infrastruttura adeguata. In questo segmento di mercato, anche il Gruppo Pössl
vuole essere tra le aziende più innovative, in linea con quelle che sono la nostra storia e l’attuale posizione di mercato.
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PANNELLI SANDWICH perpassione Nata dalla fusione di due aziende già da tempo presenti nel mercato dei pannelli sandwich per il settore RV, Palomar produce attualmente pannelli di vario genere per pareti, tetti e pavimenti di camper, caravan e case mobili. Diversi tipi di materiali vengono utilizzati per formare il sandwich, in base alla richiesta del cliente. Palomar è attualmente distribuita su diversi stabilimenti, a breve distanza l’uno dall’altro, per un totale di 11.000 mq di area operativa. Negli ultimi anni sono stati fatti importanti investimenti per la crescita dell’azienda, l’ampliamento della gamma prodotti e l’aumento della capacità produttiva. I nuovi macchinari ci permettono di beneficiare della tecnologia più all’avanguardia, i nuovi spazi di snellire il processo di movimentazione dei materiali e dei prodotti finiti. Oggi Palomar produce anche pavimenti riscaldati per veicoli ricreazionali.
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Palomar s.r.l. • Via Milano, 2/20 • 50052 Certaldo (FI) • Italy • +39 0571 PROFESSIONAL 664573 • www.palomaritaly.net 27
a tu per tu con alessandro calò
EHG Italia, una macchina rodata Il managing director di Erwin Hymer Group per il nostro Paese racconta come è nata, ormai otto anni fa, la struttura italiana e quali sono le sue attività e obiettivi. Parlando di opportunità e problemi con uno sguardo al futuro del mercato dei veicoli ricreazionali Testo di Antonio Mazzucchelli
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rwin Hymer Group oggi controlla 15 diversi marchi di caravan e camper. Nel 2022 ha compiuto otto anni la sua struttura italiana, che gestisce i nove brand commercializzati nel nostro Paese. Per conoscere meglio le attività di questo Gruppo, che annovera tra le sue fila anche Laika, Camper Professional ha intervistato Alessandro Calò, managing director di Erwin Hymer Group Italia. La filiale italiana dell’Erwin Hymer Group è nata con lei? Alessandro Calò: Con me è nato un primo progetto pilota, voluto da Jan de Haas (ex amministratore delegato di Laika e ora Chief Sales Officer di Erwin Hymer Group, ndr), perché avendo nello stesso gruppo Hymer e Laika finivamo per farci concorrenza da soli. Per dare un unico filo conduttore ai vari brand del gruppo, de Haas ha deciso di riunirli, operazione difficile per mille motivi: da contratti preesistenti di distribuzione e importazione fino alle persone responsabili dei brand che volevano continuare a lavorare dalla Germania. La mentalità italiana però è difficile da capire. Il profilo del nostro cliente finale ha poco a che fare con quello tedesco. Io ho foto fatte nei nostri incontri la sera a cena dove ci sono
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italiani e spagnoli con il bicchiere di vino e i tedeschi con la birra. Sarà anche una banalità, ma è parte della cultura che ci portiamo dietro. Ci sono cose che il cliente italiano ritiene indispensabili su un veicolo ricreazionale che in Germania non vengono neanche montate, cosa che mi sentivo già dire da Federico Vezzani (oggi sales director di Erwin Hymer Group Italia, ndr) quando eravamo ancora concorrenti. Quando ci si incontrava mi diceva “il giorno in cui i tedeschi arriveranno con un prodotto adatto al nostro mercato, non ce ne sarà per nessuno”. E infatti i nostri tre brand entry level – Carado, Etrusco e Sunlight – hanno subito una metamorfosi abbastanza importante per adeguarsi al mercato italiano, e i risultati si vedono. Non voglio prendermi meriti inesistenti: molto è dovuto a quel vecchio discorso di Vezzani. Quali sono state le prime iniziative poste in essere per avviare questa nuova società? Quali le pietre miliari del consolidamento e dello sviluppo in questi anni? Alessandro Calò: Quando vai a compattare un gruppo composto da professionisti del settore, è ovvio che è difficile trovare un modo di coesistere, mettere insieme idee e opinioni. In fondo ci si portava dietro un bagaglio di anni di battaglie, e anche piccole schermaglie. Alla fiera di Rimini (Mondo Natura, ndr), Laika era sempre in prima posizione con Hymer alle spalle: ci facevamo dispetti in fase di allestimento. Cambiare questo atteggiamento in una collaborazione è stata in alcuni casi molto dura, in altri un processo più tranquillo e condiviso. Il 19 marzo 2014, a Varese, c’è stato l’evento in cui è stata costituita Erwin Hymer Group (EHG) Italia e, almeno dal punto di vista degli attori, eravamo più o meno tutti d’accordo. È stato un processo che alla fine ha portato benefici a tutti. EHG Italia non si posiziona né tra i produttori né tra i venditori: siamo degli agenti di commercio e i brand ci pagano una provvigione. Ovviamente noi cerchiamo di stare più vicino ai concessionari, pur lottando per ottenere da loro dei risultati che portino benefici a tutti. Il concessionario è
fondamentale, perché è lui che ordina e paga le fatture, e grazie a questo otteniamo le nostre provvigioni. Ma dobbiamo essere anche vicini e convincenti lato costruttore, a cui spesso chiediamo dei cambiamenti di prodotto. Capron (l’azienda che produce Carado e Sunlight, ndr) realizza quasi 15.000 veicoli all’anno e mentre all’inizio, se ci servivano 100 mezzi con la tappezzeria diversa, ci veniva risposto di comprare delle foderine, pian piano, con le nostre idee e l’aiuto dei concessionari, le cose sono cambiate, anche perché molte delle modifiche che chiedevamo sono poi state apprezzate anche in altri mercati. Laika, invece, fa storia a parte? Alessandro Calò: Fino a un certo punto. EHG Italia ha fisicamente sede nello stabilimento di San Casciano, dove vengono prodotti Laika ed Etrusco. Le azioni di marketing del marchio Laika non sono però gestite da EHG Italia, anche se c’è un’indispensabile collaborazione tra chi è sul mercato, chi vende, chi parla con i clienti: tutti portano informazioni utili per le decisioni e le attività di marketing. La differenza maggiore è quindi data dal fatto che Laika il marketing se lo cura da sola, ma il commerciale di Laika è EHG Italia. Qual è oggi il ruolo di EHG in Italia? Quali attività sono totalmente in capo alla filiale italiana e quali ricadono sotto la regia del gruppo? Alessandro Calò: Con il passare del tempo EHG Italia ha dato dimostrazione al quartier generale che non solo è stata un pioniere di questa nuova idea di gruppo, quella cioè di avere filiali sparse per l’Europa, ma sempre di più si sono resi conto che il guinzaglio si poteva allungare. Oggi con tutte le diverse attività che riguardano eventi, prodotto, comunicazione e social media siamo abbastanza liberi. Forse un po’ meno sui social, dove c’è ancora un controllo serrato da parte di Bad Waldsee. Nei rapporti con la rete vendita, per esempio sul tema delle garanzie, avete una strategia comune a tutto il gruppo oppure
ognuno ha la propria? Alessandro Calò: Naturalmente non si può paragonare l’assistenza post-vendita di Laika sul mercato italiano, fiore all’occhiello del brand per velocità ed efficienza con quella degli altri marchi. Questa cosa mi viene spesso sottolineata da quei concessionari che ne trattano più di uno: tempi, costi, burocrazia, rimborsi di manodopera sono diversi. La macchina EHG Italia sul fronte della vendita gira molto bene, per ciò che riguarda il post-vendita c’è ancora qualcosa da affinare. Quindi ci possiamo aspettare dei cambiamenti nel breve periodo? Alessandro Calò: Diciamo che sul post-vendita ci sono purtroppo vecchie metodologie di lavoro che ancora non riusciamo ad accordare. In parte ciò è dovuto a software gestionali diversi, ma in parte anche a dove è effettivamente localizzato il brand. È chiaro che è più semplice per Laika, con il magazzino ricambi a San Casciano, che per Carado e Sunlight, che lo hanno a Neustadt. Poi c’è l’aspetto amministrativo: Laika ha una metodologia di lavoro diversa, che nel caso di invio di ricambi in garanzia prevede un meccanismo di compensazione, mentre in Germania ci sono fatturazione e note di credito. Se poi invece di un concessionario, faccio fare assistenza a un’officina autorizzata, si innescano ulteriori difficoltà. Su questi aspetti dobbiamo lavorare. Anche dal punto di vista fiscale, l’Unione Europea non è tutta uguale. Insomma, abbiamo la necessità di colmare un gap: forse ci riusciremo domani, più probabilmente dopodomani. Quali e quanti sono i marchi in Italia? Pensate di introdurre nuovi brand nel prossimo futuro? Alessandro Calò: Con le ultime acquisizioni, in ordine alfabetico abbiamo: Bürstner, Carado, Crosscamp, Dethleffs, Etrusco, Hymer, Laika, LMC e Sunlight. Poi abbiamo iniziato a sviluppare la piattaforma di noleggio Rent Easy, anche se con la penuria di prodotto che c’è adesso non è facile renderla appetibile. Per noi, però, era importante partire e vedere se i
Laika Ecovip 600
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a tu per tu con alessandro calò
Hymer B-Klasse Master Line 880
concessionari erano stati abbastanza stimolati dal mercato per poter considerare il noleggio una fetta importante del fatturato annuale. Insieme a Rent Easy operiamo da gennaio anche con la rete McRent, che già esisteva. Oggi quindi abbiamo due piattaforme noleggio, oltre ai brand citati prima. Parliamo di van compatti. Questo particolare prodotto ha suscitato interesse in Italia? Che futuro vede? Alessandro Calò: L’urban vehicle è chiaramente perfetto per l’Italia. Sono convinto che esista una nicchia importante di clienti interessati a questo tipo di veicolo. Una quindicina di anni fa si vedevano in giro ben pochi furgonati, mentre oggi hanno un enorme successo. Chiaro che l’urban vehicle è estremizzato: mancano una vera toilette e la doccia, e questo forse è un deterrente all’acquisto, ma un veicolo così snello può supportare eventuali cambiamenti di alimentazione. Oggi un camper di sette metri e mezzo solo elettrico faccio fatica a vederlo, mentre un’Opel Zafira perché no? Sicuramente è più facile rispetto a un autocaravan. Poi analizziamo chi ha fatto aumentare così il mercato: i giovani, che hanno riportato
l’attenzione sul furgonato. Parte di loro può quindi essere interessata a prendere un’auto un po’ più grande che però il venerdì li porta in campeggio e dove ci possono dormire e fare colazione. Io ci credo: secondo me bisognava partire prima. Ha parlato di camper van: hanno conquistato in pochi anni il 50% del mercato. Pensa che sia un fenomeno con un inizio e una fine? Chi ha acquistato un camper van per la prima volta continuerà a farlo o si orienterà su altri segmenti? Alessandro Calò: Opinione personalissima: chi oggi ha comprato il camper van, se è una coppia di trentenni e l’esperienza gli è piaciuta, è probabile che domani, con l’allargamento della famiglia, debba passare a un autocaravan. Il segmento ha comunque avuto un’impennata un po’ troppo repentina. Credo che continuerà a essere importante e a vedere lo sviluppo di nuove idee e piante, ma non penso che crescerà allo stesso ritmo. I ritardi della supply chain sono più semplici da affrontare quando si opera con una gamma di marchi vasta e variegata come la
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vostra, o si aggiungono solo complicazioni e competizione interna? Alessandro Calò: Competizione interna no, e lo vediamo chiaramente da Carado e Sunlight, prodotti nello stesso stabilimento. Arrivano però settimanalmente comunicazioni sempre meno rosee per quanto riguarda la stagione 2022-2023, quindi se ci dovessimo mettere in competizione tra noi porteremmo beneficio forse solo alla concorrenza. Voglio però sottolineare che stiamo mantenendo i concessionari che hanno deciso di sposare la nostra filosofia, talvolta non facilissima, commercializzando un marchio in base ai nostri criteri, rispetto a quelli che hanno solo chiesto un prodotto e quando la situazione torna normale ci salutano. Cerchiamo di salvaguardare i concessionari su cui potremo contare anche nei periodi più difficili in cui, magari, ci sarà il prodotto ma non la domanda. Il mercato tedesco fa la parte del leone in Europa: vista la tendenza di molti produttori a prediligere il soddisfacimento della domanda locale, ciò può essere un limite per la crescita del mercato europeo complessivo? Come si comporta il gruppo nei confronti del mercato italiano? Alessandro Calò: Per dirla in maniera politica, tutti i mercati sono importanti per il gruppo, dal più piccolo al più grande. In parte, però, capisco quando, con piccole differenze percentuali, cercano di soddisfare meglio il mercato tedesco. Però bisogna stare attenti, perché se non si è presenti su un mercato, o lo si è con un numero di veicoli non rappresentativo, più di una stagione non si regge. Si parla sempre più di mobilità elettrica, con tutti i limiti che oggi vediamo per quanto riguarda la sua applicazione nel nostro settore. Considerando che la vita media di un RV è piuttosto lunga, come pensa che dovremmo affrontare questa transizione, e in che arco temporale? Alessandro Calò: Siamo molto indietro, secondo me. L’autonomia è un problema, il peso
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del veicolo anche. Dal punto di vista della batteria c’è anche il tema dello smaltimento. A oggi la vedo dura, posso pensare che l’unica strada sia cominciare a fare prove sui furgonati. Ma è tutto da verificare, perché – ripeto – bisogna vedere che fine faranno le batterie esauste. I prezzi dei veicoli ricreazionali hanno fatto registrare nell’ultimo anno balzi in avanti notevoli. Ritiene che questo nel medio periodo potrebbe penalizzarne le vendite oppure si aprono le porte a un nuovo tipo di pubblico con più capacità di spesa? Alessandro Calò: Sicuramente il livello dei prezzi dei veicoli è aumentato per mille fattori. L’unica cosa che ritengo possa essere penalizzata è la crescita del mercato: se oggi siamo a 7.500 immatricolazioni, anche il prossimo anno, con prezzi più alti, 7.500 clienti li troveremo, perché sono pochi. È chiaro che si va a penalizzare la fascia intermedia. Se uno può spendere 180mila euro, ne può spendere anche 200mila, così come chi prima ne spendeva 60mila può arrivare a 70mila. Ma nella fascia intermedia, che prima stava sugli 85-90mila euro e ora supera i centomila, interessante per i clienti che mirano ai brand mainstream – come Bürstner, Dethleffs e in parte Laika – si farà fatica. L’aumento del carburante peserà invece sulla fascia più bassa, e questo fattore potrebbe rallentarne la crescita. In Germania si vendono oltre centomila veicoli ricreazionali all’anno, in Francia circa 35.000. I nostri numeri sono in crescita, ma trascurabili rispetto ad altri paesi europei, tra cui anche Svizzera e Belgio, che ci hanno superato in immatricolazioni. Qual è il problema dell’Italia? Alessandro Calò: Per prima cosa, le limitazioni che abbiamo. In Italia, quando compri un camper la prima domanda che ti fai è: dove vado? Da settembre ad aprile i campeggi sono quasi tutti chiusi, ma perché? Abbiamo poi aree di servizio in autostrada da Siracusa a Gorizia, ma non si trova mai da scaricare. C’è
una bassissima presenza di infrastrutture funzionanti nonostante si spendano cifre elevate. E anche la mentalità è un problema: siamo percepiti come quelli che sporcano e creano ingorghi. Prima la pandemia, adesso la guerra con annessi aumenti di gasolio e costi generali e inflazione che galoppa: quali sono le sue aspettative sull’interesse per i veicoli ricreazionali? Alessandro Calò: Ora stiamo meglio, ma la pandemia purtroppo non è ancora passata, anche se ha aperto gli occhi a tantissime persone per quanto riguarda l’utilizzo del veicolo ricreazionale in sicurezza per lavoro, svago, vacanza. Il rincaro del gasolio non sarà certo un incentivo, ma è un po’ come l’aumento del prezzo delle sigarette: i fumatori non diminuiscono. Il prezzo del carburante avrà la sua influenza non sull’acquisto del camper, ma sulla frequenza di utilizzo. Al limite si farà qualche week end in meno. Erwin Hymer Group è anche caravan. Come spiega i numeri insignificanti di questa tipologia in Italia? Alessandro Calò: Da una parte c’è il discorso patente: tutte le volte che c’è l’omologazione non si sa mai con la propria auto quanto si possa trainare. Poi c’è, ancora una volta, il discorso sulle infrastrutture, sulla cultura e sulla mentalità nostrane: l’italiano non vuole andare a 80 all’ora con 16 metri di treno. EHG non parteciperà al Salone del Camper 2022. Credevamo che la strategia di partecipazione ogni due anni alle fiere riguardasse solo le due principali manifestazioni in Germania. Invece pare che colpisca anche altre fiere nazionali europee. È così? O ci sono dei motivi specifici legati al mercato italiano? Alessandro Calò: Innanzitutto, già il comunicato stampa diramato dal Gruppo a fine marzo 2021 spiegava che la partecipazione alle fiere estere sarebbe stata valutata sulla base
di considerazioni di merito e individuali. Per rispondere è bene fare un passo indietro e analizzare cosa è successo per le ultime edizioni. Nel 2020 la situazione della pandemia ha suggerito al Gruppo di non prendere parte alla fiera italiana, decisione onestamente condivisa da tutta la EHG Italia, da me in primis. Nel 2021 abbiamo partecipato, ma la mancanza di prodotto, la totale indecisione circa la disponibilità di veicoli, il loro prezzo definitivo e quant’altro, ha creato non pochi problemi ai concessionari, che hanno dovuto vendere in fiera senza la benché minima certezza, ha creato problemi ai costruttori che hanno ricevuto ordini per consegne improponibili e ha creato problemi ai clienti finali che, dopo mesi di attesa, ancora non hanno la certezza della consegna. Le prospettive per la stagione 2022/2023 sono forse ancora più “precarie” in termini di prodotto e prezzi. Le case costruttrici continuano a darci previsioni sempre al ribasso per quanto concerne i mezzi che ci verranno assegnati. Questo impone un attimo di attesa per evitare di avere gli stessi problemi registrati a seguito dell’edizione 2021, magari ancora più importanti. Il punto di vista di EHG ed EHG Italia è che la partecipazione al Salone del Camper 2022, con l’intento di vendere, si tramuterebbe in un boomerang nei mesi successivi con clienti sempre più scontenti, concessionari costretti a ridurre il margine e infine con i produttori costretti a proporre offerte fiera che non servirebbero a nulla. In buona sostanza, EHG Italia è ovviamente favorevole alle fiere di settore, per le vendite e per l’immagine. Quando però il partecipare a una fiera ha risvolti più negativi che altro, preferiamo fare un passo indietro e, come comunicato a Fiere di Parma, aspettare momenti più tranquilli per questo genere di attività.
Etrusco Mansardato
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intervista con fernando ortiz
¡Gracias España! Prossimo obiettivo: Europa Al vertice di Benimar da vent’anni, Fernando Ortiz ha portato il brand spagnolo nell’olimpo dei migliori costruttori europei. E ora è impegnato anche in una nuova sfida: far crescere il sito produttivo di Mediterraneo VDL, una realtà aziendale nata per creare i mini-van a tetto sollevabile di Trigano Group Testo di Renato Antonini
A
bbiamo intervistato il tecnico spagnolo, classe 1965, che ha vissuto gran parte della sua vita nella zona di Peniscola, a nord di Valencia, dove ha sede Benimar. In un panorama europeo dominato da costruttori tedeschi, francesi, italiani e del Regno Unito, un’azienda spagnola come Benimar è sicuramente una rarità. Quanto ha contato questa appartenenza alla Spagna, in positivo e in negativo? Fernando Ortiz: La Spagna non viene considerata un paese leader nella tecnologia e nella produzione, ma non dobbiamo dimenticare che nella fabbricazione di automobili l’industria spagnola ha un peso importante, ormai da molti anni. Non solo perché ci sono valide aziende automobilistiche spagnole, ma anche perché ci sono costruttori tedeschi di auto che producono in Spagna. Quando sono arrivato in Benimar nel 1996, il titolare dell’azienda, Geensen, aveva una visione decisamente orientata all’export, perché il mercato spagnolo era molto piccolo. Per ottenere validi risultati all’estero abbiamo sempre puntato su qualità del prodotto e attenzione al cliente. Se noi, con un prodotto Made in 32
Spain, siamo arrivati a vendere molto bene fino in Norvegia, è dovuto molto al fatto che l’azienda ha sempre risposto quando c’era un problema, ha sempre ascoltato il cliente per sviluppare il prodotto e ha sempre cercato la soddisfazione del cliente finale. Vent’anni fa Benimar entrava a far parte di Trigano Group. Che cosa è cambiato in questi vent’anni e quanto ha contato l’appartenenza a Trigano Group? Fernando Ortiz: In origine l’azienda realizzava un prodotto customizzato, quasi su misura per il cliente: facevamo modifiche sulle misure del veicolo, sul numero di posti, sul layout, su tutto insomma. Questa linea di business ha funzionato molto bene dalla fondazione fino al 2002. Poi, quando Trigano ha acquistato Benimar, ci siamo accordati con François Feuillet per fare un prodotto meno personalizzato, più standardizzato, in modo da gestire al meglio grandi volumi di produzione. Tra il 2002 e il 2007 abbiamo lavorato per passare a una vera produzione seriale, con volumi elevati. Far parte di un gruppo come Trigano è sempre un vantaggio, negli acquisti, nella collaborazione tecnica, nel
know-how... L’appartenenza al gruppo ha permesso di industrializzarci più velocemente, per questo siamo cresciuti tanto. Senza il sostegno di Trigano non saremmo mai arrivati dove siamo oggi. In quanto tempo è avvenuto il passaggio dalla vecchia produzione customizzata a una produzione realmente seriale? Fernando Ortiz: Sostanzialmente tre anni. Abbiamo passato un periodo in cui abbiamo fabbricato veicoli per Challenger e Chausson e questo è stato un vantaggio per capire come poter lavorare a un’altra velocità e in modo seriale. Poi dopo qualche anno abbiamo finito di lavorare per Trigano VDL e tutta la capacità di produzione è stata destinata al marchio Benimar. Quali sono state le tappe fondamentali dello sviluppo di Benimar negli ultimi vent’anni? Fernando Ortiz: Abbiamo ampliato l’azienda a partire dal 2004, iniziando una vera produzione in serie. Poi, dopo la crisi del 2010, sono stati fatti forti investimenti per portare l’azienda al livello di oggi. Abbiamo amplia-
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to la fabbricazione dei pannelli sandwich, abbiamo realizzato una nuova falegnameria e una linea di produzione più lunga: tanti cambiamenti, oggi l’azienda non ha nulla a che vedere con quella originale. Possiamo dire che il 2005 e il 2015 sono i due anni più importanti, i punti più forti nella storia recente. Ma non ci si ferma mai... Ora stiamo costruendo un nuovo magazzino, ogni due anni facciamo modifiche perché aumenta la domanda. Per diversi anni Benimar è stato un brand poco conosciuto sullo scenario europeo, poi è iniziata la crescita e ora è uno dei pilastri di Trigano Group. Perché Benimar ha acquisito sempre più importanza? Fernando Ortiz: Tanti anni fa, insieme a François Feuillet abbiamo pensato ad alcuni progetti che abbiamo cercato di realizzare. Con Feuillet ci siamo detti: cerchiamo di fare una cosa e vediamo dove arriviamo. E siamo arrivati più lontano del previsto! Siamo un’azienda spagnola che vuole essere una parte importante di Trigano, non una piccola ditta nel Sud Europa con poca importanza. Forse è anche questo orgoglio che ci ha permesso di crescere... Quanto ha inciso l’export? Quali sono i vostri mercati principali? Fernando Ortiz: Benimar ha sempre avuto molto export, quando Trigano ci ha acquisiti l’export era oltre il 50% del fatturato. Abbiamo sempre pensato che l’export sia molto importante e che bisogna essere presenti su tanti mercati. Tutti i paesi sono importanti, non solo la Francia o la Germania, perché quando un mercato soffre, l’altro va bene e le cose si compensano. Oggi l’export rappresenta circa l’80% del fatturato. I mercati principali per noi sono Spagna e Francia, poi
abbiamo una presenza molto importante in Germania, dove abbiamo iniziato a vendere due anni fa con ottimi risultati grazie al mix di qualità e servizio. Poi c’è il Regno Unito, dove andiamo bene, e anche il Belgio, dove spesso siamo il secondo brand per numeri di immatricolazioni. Sono questi i cinque mercati più importanti per Benimar. Siamo comunque presenti anche in Italia, nei paesi nordici e nei paesi dell’Est Europa. Per alcuni anni Benimar ha avuto forti legami produttivi con Challenger e Chausson. Gran parte dei modelli erano molto simili a quelli dei due brand francesi di Trigano. C’è ancora questo legame? Fernando Ortiz: Per un certo periodo abbiamo avuto prodotti in comune e abbiamo anche costruito veicoli per Trigano VDL, poi in maniera progressiva abbiamo deciso di creare un prodotto diverso. La tecnica costruttiva era molto simile, oggi di meno. Abbiamo avuto prodotti simili a Challenger e Chausson soprattutto tra il 2005 e il 2008, poi abbiamo differenziato e nel 2014 abbiamo concluso la collaborazione, prendendo la nostra strada. Abbiamo voluto creare un nostro stile personale, uno “stile Benimar”, anche con combinazioni di colori più “vivaci” di quelle adottate dai nostri partner francesi. State lavorando in tema di ecosostenibilità del prodotto e dei processi produttivi interni? Fernando Ortiz: Oggi cerchiamo materiali che siano riciclabili, a tutti i livelli, non solo nelle fiancate, per realizzare un prodotto che lasci meno residui nell’ambiente. Per quanto riguarda il telaio, Trigano sta lavorando a progetti di transizione energetica a livello di gruppo. A livello produttivo cerchiamo di usare meno acqua, impieghiamo prodotti
Benimar L’azienda nasce in Spagna nel 1974 (Caravanas Benimar) con la costruzione di caravan e nel 1978 viene costruito il primo autocaravan. Nel 1984 la famiglia Geensen acquisisce la proprietà e inizia la fabbricazione di mobilhome. Nel 1996 viene realizzata la nuova fabbrica di Peniscola. Nel 2002 Benimar viene acquistata da Trigano. Oggi Benimar ha una capacità produttiva di oltre 4.000 veicoli/ anno, il sito produttivo ha una superficie di 130.000 mq e dà lavoro a circa 350 dipendenti.
meno contaminanti e per la generazione di elettricità abbiamo progetti di autogenerazione con impianti fotovoltaici. Come avete vissuto il difficile periodo della pandemia e come lo vivete ora? Fernando Ortiz: La pandemia ha avuto un forte impatto. È stato molto difficile soprattutto quando, a un certo punto, non si vedeva un futuro. Poi però abbiamo cominciato a lavorare gradatamente sul personale, abbiamo preso tutte le misure possibili per minimizzare il rischio. Ovviamente dobbiamo considerare anche i problemi legati alla fornitura dei materiali: sono stati due anni complicati e non è finita, problemi di fornitura ne abbiamo ancora, come tutti del resto, per i telai, i microchip, varie componenti tecniche... Che misure mettete in atto per risolvere il problema della scarsità di telai e di altri componenti?
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intervista con fernando ortiz
Fernando Ortiz: In questo settore i fornitori sono pochi, è una realtà con cui dobbiamo convivere. Noi abbiamo stipulato un accordo di flessibilità con i nostri dipendenti: quando i materiali sono disponibili lavoriamo, altrimenti fermiamo la produzione per mezza giornata, una giornata, una settimana, secondo la situazione, poi si recupera... Per quanto riguarda gli châssis, voi continuerete a concentravi su Stellantis e Ford? Fernando Ortiz: L’idea è di proseguire così, Fiat/Stellantis e Ford sono le due marche con cui lavoriamo da anni e con loro abbiamo un buon rapporto. Se in futuro ci saranno proposte interessanti di nuovi telai le valuteremo, ma ad oggi l’idea è di continuare con Fiat e Ford. Di certo oggi è difficile decidere, ritengo utile vedere come si stabilizzerà la fornitura di telai dopo l’emergenza. Lo sviluppo di Benimar è avvenuto anche grazie all’ampliamento dell’offerta: più tipologie, più layout. Come si è attuato questo nel corso degli anni? Fernando Ortiz: Grazie a una struttura agile e a un team molto collaborativo abbiamo cercato di fare cose attrattive e innovative, e questo ha caratterizzato la percezione dell’azienda da parte dei dealer. E noi ascoltiamo sempre le richieste e i consigli dei dealer, valutiamo ogni contributo. In Benimar abbiamo un’équipe che funziona in forma orizzontale, i vari team dell’azienda generalmente fanno incursioni in dipartimenti che non sono il proprio. La divisione commer34
ciale cerca di capire quali sono i problemi della produzione, il reparto acquisti cerca di capire i problemi del commerciale, e così fanno l’amministrazione, il reparto post-vendita... Siamo uniti, lavoriamo insieme, siamo collegati: la nostra forza sono le persone e il team. Per molti anni la produzione Benimar è stata limitata ai mansardati e ai semintegrali, poi avete introdotto i motorhome e i camper van. È stata una scelta vincente? L’investimento è stato importante? Fernando Ortiz: Sì, è stata una scelta giusta. Per i camper van ci appoggiamo allo stabilimento italiano di Trigano Group. Il motorhome invece è realizzato nel nostro sito produttivo. L’allargamento della gamma è stato importante per diventare a tutti gli effetti un marchio maturo capace di competere a tutti i livelli sul mercato europeo. La richiesta di camper van era in rapida crescita, mentre per il motorhome siamo intervenuti per dare una risposta alla nostra clientela più affezionata. Molti nostri clienti dopo aver posseduto duo o tre Benimar mansardati o profilati volevano passare a un motorhome. Prima dovevano rivolgersi ad altri marchi, ma il cliente va conservato, quindi dovevamo dare una risposta anche a chi voleva un motorhome. C’è stato un investimento importante, al fine di creare un prodotto affidabile e di qualità. E il motorhome è un prodotto più complicato da fabbricare: ha richiesto molto tempo e risorse, ma lo vendiamo bene, anche nei paesi nordici con riscaldamento Alde, in
mercati quindi dove solitamente si trovano solo veicoli di marche premium. Questo ci dà soddisfazione. Layout particolari, riscaldamento Alde... è un ritorno alle origini, a una certa customizzazione del veicolo? Fernando Ortiz: Quando anni fa abbiamo industrializzato e standardizzato la produzione, inevitabilmente abbiamo rinunciato ad alcune soluzioni particolari e di pregio. Oggi che l’industrializzazione del prodotto è un dato acquisito, possiamo tornare a fare qualcosa di più per il cliente finale. Ovviamente non parliamo di customizzazione, non ci rivolgiamo a ogni singolo cliente, ma possiamo offrire un ventaglio di scelte, anche di soluzioni particolari. Come si inserisce la nuova realtà di Mediterraneo VDL all’interno di un’azienda strutturata come Benimar? Fernando Ortiz: Mediterraneo VDL è un’azienda parallela a Benimar. Anche in questa realtà produttiva io rivesto il ruolo di amministratore delegato e parte del team è in comune con Benimar. Però parliamo di aziende con obiettivi diversi. In Mediterraneo VDL vengono realizzati i mini-van a tetto sollevabile commercializzati da Trigano con vari marchi: Panama, Karmann Mobil, Font Vendôme e Randger. Già da tempo in Trigano Group si stava pensando a un nuovo prodotto, più compatto e più semplice dei normali camper van su base Ducato. Nel periodo in cui le aziende erano ferme per la fase più
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Germania partendo dal Caravan Salon Düsseldorf: è stata una strategia che ha pagato, siete stati soddisfatti? La mancanza dei vostri competitor a Düsseldorf vi ha dato un’opportunità in più? Fernando Ortiz: Avevamo deciso che dovevamo entrare assolutamente nel mercato tedesco, perché la nostra capacità industriale era cresciuta, era sufficiente per intervenire in un mercato del genere. Inoltre il mercato tedesco avrebbe potuto compensare una possibile difficoltà su altri mercati: era il periodo critico della Brexit, ad esempio. Avevamo già deciso di inserirci in Germania partendo dal Caravan Salon di Düsseldorf, ancor prima di sapere che alcuni competitor non sarebbero andati alla fiera. acuta della pandemia da Covid, all’interno di Trigano Group abbiamo deciso di dar vita al progetto sfruttando lo stabilimento dove noi un tempo costruivamo le mobilhome. Abbiamo deciso di ripensare l’orientamento di quell’azienda, con una nuova linea di business che ritengo molto interessante, perché i prodotti si inseriscono in un mercato dove c’è crescente richiesta di camper van compatti, che stabiliscono un legame tra il mondo dell’auto e quello del camper. La fabbrica dei nuovi camper van compatti sta già lavorando a pieno regime? Fernando Ortiz: Abbiamo iniziato il lavoro meno di un anno fa e ora la produzione è piuttosto elevata, nonostante i noti problemi con le forniture. Possiamo sicuramente implementare di molto la produzione. I dealer sono interessati, il cliente finale anche, e noi siamo orgogliosi del fatto che Trigano Group abbia deciso di concretizzare questo nuovo progetto nella nostra fabbrica. Il team Benimar ha collaborato per lo sviluppo iniziale, poi sono state inserite nuove figure professionali che vanno assumendo tutte le responsabilità all’interno dell’azienda. A regime ci sarà un team completamente indipendente da Benimar. Lo stabilimento però è a poche centinaia di metri da quello di Benimar, quindi anche in futuro se sarà necessario ci potrà essere una collaborazione.
plice, quindi possiamo dire che c’è stato un investimento limitato? Fernando Ortiz: No, l’investimento è stato importante. La struttura, l’edificio e i macchinari, sono un investimento, ma lo è soprattutto la formazione del personale. Si deve lavorare bene e fare un prodotto che dia soddisfazione al cliente. Qual è il rapporto dell’azienda con le fiere di settore? Ritiene che la partecipazione a questi eventi sia un investimento utile? Fernando Ortiz: Per Benimar le fiere sono sempre state interessanti, con un ritorno sull’investimento. Oggi l’idea è di continuare, partecipando almeno a quelle più importanti. Alcune aziende ritengono che si debba investire di più sulla comunicazione digitale, ed è vero, ma una cosa non esclude l’altra. Vanno fatte entrambe le cose. Per comunicare al cliente finale le fiere sono molto importanti, trovare riuniti in uno stesso luogo tutti i brand e le varie innovazioni stimola il cliente. Penso che una fiera nazionale di settore non rappresenti solo un fatto commerciale, ma qualcosa di più, è “cultura”. Due anni fa avete avviato il mercato in
Gruppi che producono camper acquistano fornitori di primo impianto, distributori di accessori e anche concessionari. Cosa ne pensa: è questo il futuro? Fernando Ortiz: Non vedo sbagliato l’acquisto di punti vendita da parte di gruppi. Si acquistano concessionari che in seguito non diventano necessariamente monogruppo. Trigano dispone di propri concessionari come Marquis nel Regno Unito, L’Alliance Camper Team in Francia e Libertium in Spagna. Penso che il vantaggio sia la forza economica dei gruppi: spesso il punto vendita familiare ha bisogno di una quantità importante di denaro, perché il prodotto costa tanto e spesso per avere queste somme la famiglia dei titolari si deve rivolgere alle banche, correre rischi a livello familiare. Un gruppo può facilmente portare il punto vendita al livello d’eccellenza di cui ha bisogno oggi il nostro settore. A livello di fornitori non lo so, a me sembra che siano gruppi di fornitori che acquistano, più che gruppi di costruttori. Credo che, come in tutte le cose, il mix sia la soluzione migliore. Qualche fornitore rimane indipendente, qualche altro entra in un gruppo, ma il business può continuare.
Quali sono le aspettative per questo nuovo prodotto, il camper van compatto? Fernando Ortiz: Oggi è molto difficile fare una previsione sui numeri. Certo il Covid ha portato un cambiamento di mentalità, è mutato il modo in cui le persone intendono il turismo. Io credo che la gente oggi pensi molto all’outdoor, al contatto con la natura, e io sono convinto che questo piccolo camper van abbia una polivalenza d’uso che l’autocaravan non può avere, può essere infatti usato sia come autovettura, sia come RV per il week end. Il camper van compatto prodotto da Mediterraneo VDL è un prodotto molto sem-
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intervista con antonio cellie
Il Salone del Camper non si ferma mai Dopo avere confermato, in piena pandemia, le edizioni 2020 e 2021, la manifestazione si prepara ad affrontare altre difficili sfide. Con quali strategie lo spiega Antonio Cellie, amministratore delegato di Fiere di Parma A cura della redazione
È
passato quasi indenne da due anni di pandemia, è stato protagonista in Italia nel settore delle fiere e ora si prepara ad affrontare un 2022 a cui non mancano le criticità. Il Salone del Camper di Parma aprirà i suoi battenti dal 10 al 18 settembre, ma per la prima volta ci si aspettano defezioni importanti, come del resto era già accaduto al Caravan Salon di Düsseldorf. Segno che il momento storico è davvero particolare. Ne abbiamo parlato con Antonio Cellie, amministratore delegato di Fiere di Parma che, insieme all’ APC – Associazione Produttori Caravan e Camper, organizza il Salone. Il periodo della pandemia vi ha visti tra i pochi in grado di mantenere la continuità della vostra manifestazione, che si è svolta sia nel 2020 sia lo scorso anno. Ci sono secondo lei dei nuovi modelli di comunicazione digitale che possono essere complementari o addirittura più efficaci del tradizionale incontro in fiera? State pensando a qualche nuova iniziativa che vada in questa direzione? Antonio Cellie: Il Salone del Camper si è 36
svolto regolarmente nel 2020, nelle date ufficiali. È stata la prima fiera in presenza in Italia, utilizzata come demo per le procedure di sicurezza da molti enti fieristici italiani, accorsi a Parma per vedere “de visu” come abbiamo operato per organizzare un evento in presenza di pubblico in sicurezza, applicando tutte le norme in modo puntuale. Nel 2021, di nuovo, abbiamo realizzato un Salone del Camper pari per dimensioni e pubblico alle fiere dell’era pre-pandemica. Sarà così anche nel 2022: partiamo forti del successo dell’edizione precedente del Salone e certi della voglia di fiera che riscontriamo forte nel pubblico e nelle aziende espositrici, anche di altri settori su cui come Fiere di Parma operiamo. La ripartenza dell’economia di un paese comincia proprio dalle manifestazioni di questo tipo, che sono un momento ineludibile di incontro tra domanda e offerta, ma anche un’opportunità unica di networking per le
aziende espositrici. Per questo, Fiere di Parma esce rafforzata dalla pandemia e con risultati migliori di molti altri quartieri italiani di primordine. Se qualche brand ha deciso di rinunciare a questo unico appuntamento di riferimento per il mercato italiano, sono certo che molti altri sapranno invece trarne profitto. Cosa risponde a chi sostiene che i saloni non sono più così importanti come una volta? Antonio Cellie: La rappresentazione fisica, il teatro dal vivo, se così possiamo definire una fiera, resta lo strumento principale del business per molti settori. Sicuramente lo è in quello dei veicoli ricreazionali, per sua specificità e caratteristiche della distribuzione. Fiere di Parma ha comunque investito molto in questi anni anche in aziende controllate impegnate sul fronte digital, per tenere in vita la nostra community nei
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settori che per il virus hanno visto la cancellazione della manifestazione Il Mercanteinfiera, per esempio, che ha saltato due edizioni.
stagione, presentando le novità reali che i produttori hanno predisposto e coltivando con iniziative di intrattenimento e attività esperienziali la passione per il plein air.
I problemi produttivi e di disponibilità di prodotto sono evidenti e riguardano un po’ tutti i produttori. Come Salone del Camper siete pronti ad affrontare un’eventuale riduzione del numero dei veicoli presentati in fiera? A che tipo di soluzioni state pensando? Antonio Cellie: Ci auguriamo tutti che i tempi di soluzione di questa innegabile contingenza negativa siano vicini. Ci impegniamo comunque a confermare che il Salone del Camper è sì una grande esposizione automotive, ma è insieme – parallelamente – un happening di viaggiatori, un grande salone delle vacanze, un prodotto turistico tout court: la più importante fiera di turismo in Italia dedicata al consumatore.
Come immatricolazioni abbiamo superato di poco le 7.500 unità nel 2021. Sono numeri in crescita rispetto al recente passato, ma ancora risibili se paragonati alla Germania, alla Francia o addirittura alla Svizzera, che ci ha sorpassati. Che cosa non sta funzionando in Italia? Come mai l’industria non ha saputo promuovere adeguatamente questo tipo di turismo, che invece si sta dimostrando una forma di vacanza intelligente, stimolante, esperienziale e non un turismo di Serie B o di ripiego, votato al risparmio? Antonio Cellie: Uno degli effetti positivi di quanto ci siamo trovati ad affrontare, dal 2020 a oggi, è la crescita di interesse, la curiosità diffusa, e un numero di utenti sempre crescente che si affaccia per la prima volta al mondo del camper. Un pubblico più giovane, di famiglie con bambini, di sportivi amatoriali, di professionisti che hanno scoperto come lo smart working e un van ti liberano la vita dal grigiore dell’ufficio cittadino.
In una situazione in cui il prodotto manca e dove le produzioni 2023 rischiano di essere già sold-out a settembre, per quale motivo un produttore di veicoli ricreazionali dovrebbe partecipare al Salone del Camper? Antonio Cellie: Per presidiare il proprio mercato, acquisito e potenziale. Visto l’andamento del settore e la posizione che hanno assunto alcuni dei produttori di veicoli ricreazionali, ha senso pensare a una manifestazione che abbia una cadenza biennale, invece che annuale? Antonio Cellie: Come anticipavo prima, il Salone del Camper è una fiera prevalentemente B2C, pur sviluppando anche alcuni segmenti esclusivamente professionali. Il consumatore deve essere sollecitato a ogni
C’è un contributo più specifico, che vada oltre la presentazione dei veicoli ricreazionali, che il Salone del Camper può offrire per la promozione di questo tipo di vacanza? Antonio Cellie: Il Salone del Camper può offrire una nuova immagine a tutto il comparto, dal veicolo ricreazionale al mondo del campeggio. Le esigenze di una nuova immagine e comunicazione sono trasversali e condivise: dalla produzione dei VR alla promozione delle vacanze in campeggio o aree di sosta. Occorre uno storytelling
comune che renda desiderabile, glamour e protagonista di Stories su Instagram la vacanza in libertà. Il mondo del turismo all’aria aperta è molto più ampio del solo veicolo ricreazionale, comprendendo anche i concetti di turismo itinerante e vita all’aria aperta, che coinvolgono campeggi, aree di sosta e mete turistiche. Pensando alla possibilità di ampliare gli orizzonti della manifestazione, il nome Salone del Camper non rischia di essere più uno svantaggio che un vantaggio? Antonio Cellie: Certamente il nome del Salone è molto referenziale e specifico, ma abbiamo un sottotitolo ampio che lascia spazio ai settori che sono parte integrante della nostra offerta: Il Salone del Camper Caravan Accessori Percorsi e Mete. Al Salone è possibile trovare tutto quello che occorre per vacanze in libertà, una vita attiva e sport in natura. Dal veicolo ricreazionale alla tenda; dagli accessori per equipaggiare al meglio il proprio veicolo ai repellenti per zanzare o giacche impermeabili; dai dispositivi digitali per la navigazione ai pannelli fotovoltaici per essere sempre connessi; ma soprattutto una selezione di destinazioni, itinerari e location per brevi week end o vere e proprie vacanze all’insegna della sostenibilità. Quali sono le iniziative di marketing e comunicazione che state portando avanti per promuovere il Salone del Camper e quale investimento, se è un dato che si può condividere, avete previsto per queste attività? Antonio Cellie: Il Salone ha costruito il suo successo di pubblico su un importante investimento economico in pianificazione pubblicitaria che non è mai venuto meno, per attrarre in continuità con i visitatori storici affezionati anche un nuovo segmento di neofiti. Il media mix è una ricetta collaudata, che va dalla tv generalista ai programmi on-demand, quotidiani, stampa di settore, digitale e molto altro. Sul digitale la quota di investimento è sempre crescente, alla luce degli importanti risultati generati sulla vendita di biglietti online. Il Salone del Camper tende a utilizzare esclusivamente la biglietteria online, e su questo obbiettivo sito e canali social ci stanno offrendo un importante supporto. Quali sono le iniziative collaterali su cui state lavorando per arricchire l’offerta espositiva del Salone? Antonio Cellie: Rinforzeremo la consueta offerta di intrattenimento legata alle esperienze del turismo enogastronomico, allo sport, alle vacanze con animali, all’educazione e informazione su camper e vacanze in camper, attività specificatamente destinata al nuovo pubblico del Salone.
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focus aziende brianza plastica
Da sinistra Paolo, Giuseppe, Cristina e Alberto Crippa. Brianza Plastica è stata fondata da Giuseppe a Carate Brianza nel 1962
guardando sempre al futuro Brianza Plastica, nata con la produzione di lastre e rotoli in vetroresina, festeggia quest’anno il 60esimo di attività e continua a investire per consolidare la propria presenza nel settore dei veicoli ricreazionali e professionali. L’azienda di Carate Brianza, grazie ad una gamma di prodotti sempre più ampia e specializzata, è oggi in grado di soddisfare le necessità più diversificate del mercato Testo di Enrico Bona
La nascita dell’azienda Brianza Plastica S.p.A. nasce nel 1962, con la produzione di laminati traslucidi in vetroresina destinati ai settori commerciale, industriale ed agricolo. Negli anni a seguire, la produzione viene implementata grazie alla nascita di ulteriori siti, sia sul territorio nazionale che europeo, e vengono introdotti nuovi prodotti in grado di risolvere ogni esigenza di copertura.
Elyplan
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Gli anni ‘80 e l’isolamento residenziale e industriale Nel 1984 nasce il sistema Isotec, un innovativo pannello termoisolante sottotegola in poliuretano espanso rigido, che introduce l’azienda nel settore del termoisolamento di tetti e pareti in ambito residenziale e industriale. Nel corso degli anni, inoltre, Brianza Plastica ha continuato nella produzione, ricerca e sviluppo di nuovi prodotti anche nel settore vetroresina, ampliando la propria gamma sia di lastre piane e curve che di rotoli, nelle versioni ondulata, grecata o liscia, opaca o translucida, per applicazioni in diversi settori: agricoltura, allevamento, commercio, industria, veicoli commerciali e industriali e, a seguire, veicoli ricreazionali.
Gli anni 2000 e l’espansione Con l’inaugurazione, nel 2006 e nel 2008, dei due siti produttivi di Rovigo e Ostellato per la produzione dei laminati in discontinuo a freddo Elycold e l’inaugurazione nel 2009, nella sede di Carate Brianza, di una nuova linea produttiva dedicata alla laminazione in continuo a caldo Elyplan, Brianza Plastica amplia ulteriormente la propria capacità produttiva nel settore dei laminati in vetroresina. L’apertura della nuova sede logistico-commerciale Brianza USA Corporation di Elkhart in Indiana, nel 2014, invece, nasce dall’esigenza di seguire da vicino le richieste e le specifiche esigenze del mercato statunitense, consolidando ulteriormente la presenza commerciale nell’area nordamericana. Nell’estate 2016, Brianza Plastica aumenta i volumi di laminati piani con produzione in discontinuo attraverso l’inaugurazione di un nuovo sito produttivo, ancora a Rovigo, e di una nuova linea di produzione in continuo nella sede di Carate Brianza, distinguendosi definitivamente come uno dei player più importanti a livello globale nel mercato dei laminati in vetroresina, con una capacità produttiva estremamente flessibile, in grado di rispondere a qualsiasi esigenza del mercato. Con l’inizio del 2019 nasce il nuovo labora-
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torio chimico a Carate Brianza, quasi triplicato nelle dimensioni rispetto al precedente e notevolmente migliorato nel numero e nella qualità delle apparecchiature con le quali si eseguono i test chimico-fisici sia sulle materie prime, che sui prodotti finiti. La nuova struttura è dotata delle più avanzate strumentazioni a supporto dei processi produttivi dei laminati in composito e dei pannelli isolanti. Questi investimenti, insieme a uno staff qualificato e professionale, hanno portato a un incremento della capacità produttiva di oltre il 40%, permettendo a Brianza Plastica di fornire soluzioni tecnologicamente sempre più avanzate alla propria clientela. Nel corso del 2021 Brianza Plastica inizia la produzione, nel sito produttivo di Ferrandina, in provincia di Matera, delle lastre in policarbonato compatto grecato ed ondulato Elysol, completando così la sua offerta nelle coperture e nei tamponamenti in ambito agricolo ed industriale. La produzione attuale: Elycold e Elyplan La gamma Elycold nasce dall’abbinamento di resine poliestere (ortoftaliche ed isoftaliche) e fibra di vetro; questo materiale composito ha, nel corso degli anni, sostituito l’alluminio nella produzione di pannelli frigo destinati al mercato dei veicoli commerciali refrigerati, camper, caravan e motorhome, garantendo ai produttori un’eccellente resistenza del materiale nel lungo periodo, sia da un punto di vista tecnico, che in termini di protezione dai raggi UV e un piacevole aspetto estetico, grazie a un’ottima finitura. I laminati Elyplan, prodotti in continuo, sono disponibili in diverse versioni per offrire al cliente il laminato più adatto alle proprie esigenze. Il maggior vantaggio della produzione in continuo consiste nel raggiungimento della massima polimerizzazione possibile del materiale composito, derivante dall’utilizzo di tecnologie capaci di massimizzare al meglio tale valore. Come prodotto planare, con tolleranze dimensionali molto ristrette, la vasta gamma di laminati Elyplan garantisce un ottimo rapporto qualità/prezzo. Dal punto di vista della composizione, diver-
se tipologie di fibra di vetro possono essere abbinate ai materiali compositi come rinforzo: dalla fibra tagliata nella lunghezza di 5 cm uniformemente distribuita sul laminato, al tessuto intrecciato ortogonalmente e al Mat, fino al Velovetro. A richiesta del cliente, è possibile aggiungere uno strato di gelcoat. In generale, tutti i laminati delle gamme Elycold ed Elyplan sono leggeri: caratteristica sempre più rilevante e richiesta dal mondo dei trasporti, poiché i veicoli più leggeri risultano più sostenibili per l’ambiente e occorre meno tempo per smaltirne i materiali. Tutti i laminati in vetroresina sono destinati a essere impiegati come rivestimento esterno nei pannelli delle pareti di veicoli ricreativi, commerciali e per il trasporto di persone, oltre che per una molteplicità di altri utilizzi. Grazie, infatti, all’idoneità al contatto con gli alimenti, i laminati in vetroresina Elycold ed Elyplan sono utilizzati per la realizzazione di veicoli destinati alla vendita di alimentari e per pareti di celle frigorifere di varie dimensioni; la loro resistenza ad agenti chimici e atmosferici (UV) li rende, inoltre, ideali per la realizzazione di cartellonistica e affissioni pubblicitarie, oppure di porte e pannelli prefabbricati per case mobili e in qualsiasi applicazione nella quale sia richiesta una superficie leggera, facilmente lavabile e altamente resistente. La gamma Elyplan è vasta e diversificata. Nel tempo, infatti, sono stati sviluppati prodotti per soddisfare esigenze specifiche:
Elyplan Super nasce per migliorare l’aspetto estetico; Elyplan Super HF offre una migliore finitura in superficie; Elyplan Extra-Glass combina peso ridotto con un’elevata resistenza agli urti, Elyplan Anti-Slip è un laminato antiscivolo per i carichi studiato per i pavimenti interni di furgoni e camion; Elyplan Embossed, con finitura goffrata, si distingue nel mercato per la sua superficie facilmente lavabile; Elyplan Design è caratterizzato dall’accoppiamento ai laminati in vetroresina Elyplan, direttamente in linea produttiva, di PVC, e da un design particolarmente ricercato. Ultimo nato di questa linea è Elycold Velo, ideale per applicazioni interne (a parete o pavimento) a bordo di veicoli ricreazionali e trasporto persone. Elycold Velo è privo di protezione gelcoat ed è disponibile, solo Mat, negli spessori da 0,9 a 1,4 mm.
Il nuovo laboratorio R&D Brianza Plastica
Laminati Brianza Plastica, vari colori
La sede centrale a Carate Brianza (MB)
Il sito produttivo di San Martino di Venezze (RO)
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focus aziende dexko/al-ko
Dalla fusione di CBE e Nordelettronica nasce AL-KO Vehicle Technology Electronics Il 31 dicembre 2021 le aziende CBE Srl e Nordelettronica Srl si sono fuse dando vita alla società AL-KO Vehicle Technology Electronics Srl Testo di Giorgio Carpi
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l 2021 si conclude con la creazione di AL-KO Vehicle Technology Electronics Srl, società italiana con sede legale a Trento, che nasce dalla fusione di due fornitori di impiantistica elettrica ed elettronica applicata principalmente al caravanning con clienti in tutto il mondo: CBE e Nordelet40
tronica. CBE è entrata a far parte del Gruppo AL-KO Vehicle Technology nel 2018. In Italia ha due stabilimenti produttivi e un terzo è in Tunisia. Nordelettronica è stata acquisita dal Gruppo due anni più tardi, nel 2020. Ha due stabilimenti produttivi: uno in Italia e uno in Romania.
Entrambi i marchi hanno una storia lunga più di 40 anni e si propongono come partner progettuali di costruttori di camper e caravan, offrendo soluzioni personalizzate per gli impianti elettrici di bordo: dai pannelli di comando ai quadri di distribuzione, dai caricabatteria alle sonde, prese, inter-
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ruttori, fino al completo cablaggio del veicolo. Nordelettronica porta in dote, inoltre, anche una specializzazione nel campo dei caricabatterie per scrubber cleaning machines, per forklifts e per golf carts. Il Gruppo multinazionale DexKo continua, così, il suo percorso di specializzazione nel settore dell’elettronica, attraverso la sua Business Unit AL-KO Vehicle Technology, con una fusione strategica che apre a scenari futuri molto interessanti per il gruppo in termini di sviluppo di nuove tecnologie e connettività. “Con questa fusione AL-KO consolida il suo progetto di crescita e sviluppo nel ramo dell’elettronica” dice Paolo Moiola, co-amministratore di AL-KO Vehicle Technology Electronics Srl “Senza dimenticare il contributo al gruppo offerto da AL-KO Technology Lithuania nella progettazione e sviluppo di elettronica. Riteniamo strategica anche la decisione di mantenere i marchi CBE e Nordelettronica sui prodotti.
Sono entrambi brand riconosciuti in tutto il mondo per la loro qualità e affidabilità, presenti su un numero consistente di autocaravan europei e garantiti da un servizio post-vendita consolidato”. L’attuale management rimane invariato, così come non cambiano le attività di produzione che continueranno a svolgersi nei rispettivi stabilimenti in continuità con quanto avvenuto finora. Ma la fusione ha comunque avviato un processo di miglioramento che investe soprattutto i processi qualitativi e produttivi e l’ottimizzazione della supply chain. Questo si traduce anche in un concreto vantaggio per il cliente, che ha la garanzia di ottenere le forniture con continuità. “Abbiamo implementato i nuovi ERP per la gestione di contabilità, procurement, project management, gestione del rischio, compliance e operations della supply chain” dice Dorian Sosi, co amministratore di AL-KO Vehicle Technology Electronics Srl, “Un lavoro che ha richiesto molto impegno, ma che abbiamo portato a termine in brevissimo tempo per non rischiare rallentamenti nei nostri processi. Quando si cambia gestionale è sempre un momento delicato e fondere le esigenze di due aziende è stato complesso. I nostri clienti non si sono accorti di niente e hanno continuato a ricevere la merce regolarmente”. I clienti CBE e Nordelettronica potranno godere in futuro di un’offerta di prodotto molto più ampia rispetto a quella precedente alla fusione, anche nell’after market. AL-KO Vehicle Technology Electronics, infatti, raccoglie tutto il catalogo CBE al quale si aggiungono alcuni prodotti specifici che arrivano da Nordelettronica come il booster e il caricabatteria. E sono allo studio nuovi prodotti per ampliare ulteriormen-te l’offerta, poiché il potenziamento del mercato after market è tra gli obiettivi di questa fusione. “CBE e Nordelettronica stanno collaborando sullo sviluppo di alcuni prodotti, mettendo reciprocamente a disposizione il proprio know-how”, dice Alessandro Chies, co-amministratore di AL-KO Vehicle Technology Electronics Srl, “Ora pos-
Gerd Stoll
siamo fare ancora di più e meglio, con un reparto R&D unificato. Una delle grandi sfide è quella della connettività e dell’IOT, e questa fusione ci permette di diventare protagonisti di questa evoluzione, offrendo ai nostri clienti OEM tutte le garanzie che sono necessarie quando si parla di prodotti nevralgici per il funzionamento di un veicolo ricreazionale”. “Accolgo con grande entusiasmo la nascita di AL-KO Vehicle Technology Electronics Srl” aggiunge Gerd Stoll, amministratore delegato di AL-KO Kober GmbH/Srl, “Questa fusione combina la credibilità e affidabilità dei marchi Nordelettronica e CBE con la storia di successo di AL-KO Vehicle Technology, che ora in modo ancora più evidente, mette il suo nome al servizio dell’innovazione e dell’evoluzione nel settore dell’elettronica applicata al caravanning e ad altri settori dell’automotive nei quali AL-KO opera con profitto da anni, come quello dei veicoli commerciali, dei rimorchi, dei trattori e delle macchine movimento terra”.
Nella pagina a sinistra, da sinistra: Alessandro Chies, Paolo Moiola e Dorian Sosi, co-amministratori di AL-KO Vehicle Technology Electronics
A destra: la sede centrale di CBE a Trento e quella di Nordelettronica ad Albina di Gaiarine (TV)
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focus aziende fiat professional
2022, l’anno d’oro del Ducato Il veicolo italiano è stato valutato da Euro NCAP il migliore furgone commerciale europeo in termini di sicurezza attiva, oltre ad aggiudicarsi per la quattordicesima volta consecutiva il premio “Miglior base per camper” assegnato dai lettori della rivista tedesca Promobil Testo di Paolo Galvani
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iat Ducato è il furgone commerciale europeo più sicuro del 2022. Lo ha stabilito lo European New Car Assessment Programme (Euro NCAP) mettendo a confronto 19 veicoli e i loro sistemi di assistenza alla guida (ADAS, Advanced Driver Assistant Systems). Questo ente - fondato nel 1997 e sostenuto da diversi governi europei, organizzazioni automobilistiche, dei consumatori e assicurative - si occupa di definire le modalità di valutazione della sicurezza attiva e passiva dei nuovi veicoli utilizzando specifici protocolli di prova. Le conclusioni riguardanti la sicurezza attiva si basano su rigorosi test degli ADAS effettuati su strada e vengono espresse attraverso un punteggio percentuale e un colore: platino, oro, argento e bronzo. Il nuovo Fiat Ducato ha raggiunto l’88 per cento ed è l’unico veicolo tra quelli considerati ad essersi aggiudicato il livello Platino, nonché il primo a raggiungere questo risultato. Nella precedente tornata di prove, svolta circa un anno fa, il veicolo era stato classificato nella categoria bronzo, ma le importanti innovazioni apportate in tema di sicurezza, con l’introduzione di un set di sensori avanzato, hanno consentito al Du-
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cato di posizionarsi come chiaro vincitore di questa comparativa. L’anno scorso, Euro NCAP aveva attirato l’attenzione sullo scarso livello di equipaggiamento dei dispositivi di sicurezza sui furgoni commerciali. “Essendo i mezzi preferiti dai corrieri e dalle piccole imprese, questi veicoli trascorrono molto tempo sulla strada dove, a causa delle loro dimensioni e massa, rappresentano un pericolo maggiore per i veicoli più piccoli e gli utenti della strada vulnerabili se coinvolti in una collisione,” scrive l’ente. “La nuova legislazione costringerà i produttori di furgoni a dotarsi di sistemi di prevenzione di base, già ampiamente disponibili sulle autovetture, nel giro di pochi anni. Nel frattempo, le valutazioni dei furgoni commerciali di Euro NCAP mirano a incoraggiare i produttori a montare più rapidamente sistemi avanzati”. La sollecitazione è stata tenuta in grande considerazione da Fiat, che in occasione del restyling del pluripremiato Ducato (“Miglior
base per camper” secondo i lettori di Promobil anche nel 2022, veicolo commerciale più venduto d’Europa nel 2020, in attesa dei dati 2021) ha deciso di premere l’acceleratore sul fronte della sicurezza. Il nuovo Ducato vanta così di serie il Driver Drowsy Detection, un sistema che monitora le abitudini di guida e rileva la possibile
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stanchezza del conducente. In opzione o di serie, a seconda dei mercati, si possono poi avere i sistemi AEB (Automatic Emergency Braking), Lane Control e Adaptive Cruise Control. Tutte insieme, queste dotazioni permettono al veicolo di raggiungere il Livello 2 di guida autonoma. Il punteggio di Safety Assist è determinato dai test sulle più importanti tecnologie di supporto alla guida per evitare e mitigare gli incidenti. In queste prove, Euro NCAP verifica la funzionalità e/o le prestazioni del sistema durante la guida normale e in scenari tipici di incidenti. La prima area di valutazione riguarda il sistema che gestisce la frenata di emergenza (AEB), che utilizza sensori per rilevare la presenza di un potenziale pericolo davanti al veicolo e, se il conducente non lo ha fatto in tempo, per azionare i freni allo scopo di evitare una collisione o per attenuarne la gravità. Euro NCAP verifica il comportamento del sistema in numerose condizioni, giudicandone l’efficacia in presenza di altri veicoli, ciclisti o pedoni. Il secondo elemento sotto i riflettori dell’ente europeo è il sistema di controllo automatico della velocità. Una buona soluzione deve essere in grado di informare il conducente sull’attuale limite, avvisarlo quando la velocità del veicolo è superiore alla soglia impostata e impedirgli attivamente di superarla. Per i sistemi che controllano in modo adattivo la velocità, vengono eseguiti test per garantire che il tutto funzioni in modo preciso. La terza colonna è costituita dai sistemi Lane Keep Assist (LKA), che aiutano a correggere la traiettoria di un veicolo che sta gradualmente uscendo dalla propria corsia. Di solito questi sistemi avvisano acusticamente il conducente del pericolo e applicano anche una piccola quantità di sterzo per impedire al veicolo di lasciare la corsia. I sistemi di Emergency Lane Keeping (ELK) intervengono in modo molto più aggressi-
vo, ma solo quando viene rilevata una situazione critica. Infine, Euro NCAP verifica presenza ed efficacia dei sistemi di monitoraggio dello stato degli occupanti, che vanno dalla segnalazione del mancato aggancio delle cinture di sicurezza alle nuove tecnologie in grado di monitorare le condizioni di attenzione del conducente. Il commento di Euro NCAP rilasciato dopo le prove eseguite sul nuovo Fiat Ducato è molto positivo. “Nei test della sua risposta ad altri veicoli, il sistema di frenata di emergenza autonoma (AEB) ha funzionato bene a basse velocità, anche quando l’obiettivo era molto sfalsato rispetto al percorso del veicolo di prova,” si legge nella relazione finale. Il sistema ha funzionato egregiamente anche nelle prove in cui il bersaglio stava frenando, sia in condizione di spazi ridotti sia in presenza di rallentamenti pesanti. Migliorabili, invece, i risultati a velocità più elevate. Il sistema AEB reagisce agli utenti della strada vulnerabili in modo eccellente, evitando le collisioni con bersagli pedonali adulti e bambini - fino alle velocità di prova maggiori. Nei test in presenza di ciclista, il Ducato ha evitato la collisione in tutti gli scenari e ha segnato il massimo dei punti. Mentre lo scorso anno il Ducato offriva solo l’avviso di deviazione dalla corsia (LDW), oggi è presente anche l’assistenza al mantenimento della corsia (LKA), che aiuta a riportare il veicolo sulla traiettoria prevista. Il sistema interviene anche in alcune situazioni più critiche per evitare che il mezzo esca di strada e, nel complesso, le prestazioni sono state buone. “Un sistema capace di riconoscere i segnali stradali basato su telecamera identifica il limite di velocità locale e fornisce queste informazioni al conducente. Il limitatore ha mantenuto la velocità in modo sufficientemente accurato per soddisfare i requisiti e il sistema è stato premiato”, aggiunge l’Eu-
ro NCAP, che chiude segnalando la presenza di serie di un segnale di avvertimento per il mancato uso della cintura di sicurezza sui tre sedili anteriori e di un sistema di monitoraggio che avverte di eventuali stati di affaticamento o problemi al conducente.
LANE SUPPORT - LANE KEEP ASSIST 18.8/20 punti (94%)
AEB CICLISTA 10/10 punti (100%)
AEB PEDONE 9.9/10 punti (99%)
Promobil: è la “Miglior base per camper” da 14 anni Da 14 anni consecutivi il Fiat Ducato si aggiudica il prestigioso premio “Miglior base per camper” assegnato dai lettori della rivista tedesca Promobil. La versione 2022 è stata un vero e proprio trionfo, con il 59,4 per cento dei votanti che ha indicato il modello italiano come preferito. Il precedente record, con il 56,4 per cento dei voti, risaliva al 2018. La vittoria di quest’anno assume un sapore particolare, considerato che il settore ha visto diversi concorrenti rinfrescare la propria immagine nel tentativo di diventare più competitivi.
Il titolo conferma la fiducia riposta dai clienti nel camper Ducato come base ideale per il proprio tempo libero. Fiat Professional ha infatti maturato una profonda conoscenza del mondo dei veicoli ricreazionali, specializzandosi in prodotti e servizi per i proprietari di camper e garantendo sempre ai propri clienti la massima flessibilità e libertà. Ducato, che nel 2021 ha festeggiato il suo quarantesimo compleanno, continua a confermare la sua leadership nel settore, come dimostrano le 700.000 famiglie europee che lo hanno scelto come base per i loro camper.
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focus aziende lippert
L’aftermarket di Lippert ha una nuova casa Lippert avvia la nuova business unit di Monteriggioni, sviluppata per ottimizzare i tempi di consegna di ricambi e aftermarket. Per ora dedicata solo gli articoli di produzione italiana, è destinata da settembre ad accogliere anche prodotti Polyplastic e Schaudt, preparandosi cosi a servire in futuro tutto il mercato mondiale Testo di Enrico Bona
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asce la business unit aftermarket, presso il Plant 318 dove una volta sorgeva lo stabilimento di Metallarte, azienda acquisita da Lippert nel 2017. Ne abbiamo parlato con Tommaso Gasparrini, responsabile aftermarket di Lippert, RV Europe.
Tommaso Gasparrini
Ci racconti di questa nuova business unit: a cosa serve, e come pensate di svilupparla? Tommaso Gasparrini: Si tratta di un’idea maturata nel corso degli ultimi due anni. Crediamo, infatti, che il mercato aftermarket e aftersales necessiti di una cura diversa rispetto al passato. Abbiamo, quindi, pensato di strutturare una business unit dedicata a questo segmento con persone esclusivamente dedicate, in modo da ottenere più performance nelle risposte. L’ambizione di Lippert, in futuro, è accorciare il lead time. Un altro vantaggio che avremo con la creazione di questa nuova business unit è che potremo sviluppare soluzioni avanzate e competitive che definiscano i nostri prodotti come migliore risposta alle esigenze di questo mercato. In termini di servizio, packaging e corredo al prodotto, tutto nasce, in Lippert, dalle esigenze dell’utilizzatore finale. L’approccio aftermarket, rispetto a quello OEM, impone innanzitutto di considerare, infatti, le esigenze del consumatore prima di quelle del costruttore. Questo è il nostro punto di partenza nell’ottica di offrire un prodotto sempre idoneo al mercato. Stiamo parlando di un magazzino con stoccaggio di prodotti aftermarket e ottimizzato per la spedizione in tempi brevi? Tommaso Gasparrini: Oggi noi garantiamo la spedizione in otto settimane dall’ordine, un tempo medio/breve, se consideriamo le difficoltà logistiche globali e contingenti. L’obiettivo di Lippert per i prossimi mesi è arrivare a evadere gli ordini aftermarket dai rivenditori. Ora il nostro canale di distribuzione primaria sono i grossisti, ma abbiamo anche una piccola percentuale di dealer che ordinano: stiamo studiando come strutturare al meglio, in futuro, questa tipologia di approccio commerciale. Importante è la distinzione tra l’accessorio inteso come articolo di vendita aftermarket presso un negozio, e l’accessorio utilizzato come ricambio nel primo impianto. Se prendiamo come riferimento l’automotive, infatti, il settore ricambi ha una strut-
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tura commerciale che consente alle officine di avere i ricambi in tempi brevissimi. Noi, dunque, dobbiamo pensare come il consumatore finale che, al volante di un veicolo che vale svariate decine, o addirittura centinaia di migliaia, di euro, si aspetta di poter risolvere in maniera molto rapida qualsiasi guasto, specialmente la sostituzione di un ricambio dal costo banale. Lippert deve, dunque, approcciare l’aftersales e il settore ricambi con un lead time veramente corto. Contemporaneamente, garantiremo i ricambi originali per almeno 10 anni post-produzione, fino ad arrivare a 15 per particolari best seller. Questo avverrà solo per il mercato italiano? Tommaso Gasparrini: Non solo: Plant 318, la sede della nuova business unit, ha una vocazione globale e il progetto vedrà uno sviluppo step by step. Attualmente il catalogo aftermarket Lippert Europe presenta il 6070% di articoli di produzione italiana a marchio Lippert, il 30% di produzione olandese a marchio Polyplastic by Lippert e un 20% tedesca a marchio Schaudt by Lippert. Ora, presso il 318, tratteremo solo gli articoli di produzione italiana. A partire dal 2023 implementeremo la gamma con Polyplastic e, in seguito, con Schaudt, andando a completare la gamma e predisponendoci così a servire tutto il mercato mondiale con i nostri prodotti Made in Europe da un solo plant, dedicato specificatamente all’aftermarket. Nella nostra divisione a livello di sales category abbiamo sia clienti OEM sia AM. L’aftermarket comprende piccoli costruttori, van converter, grossisti, dealer, service, clienti finali, canali ecommerce. È un mondo decisamente eterogeneo e la business unit rappresenta per Lippert, già nei primi due mesi dalla sua nascita, un cambio di passo epocale. Dal Plant 318, infatti, stiamo già spedendo materiali in tutto il mondo. Qual è la dimensione del magazzino? Tommaso Gasparrini: Per ora abbiamo 2.500 mq e il nostro progetto è espandere ulteriormente le superfici, per raccogliere tutte le gamme dei nostri prodotti. Quali sono i progetti per il servizio di assistenza B2B e B2C? Tommaso Gasparrini: Oggi la business unit 318, a Monteriggioni, ha una vocazione maggiormente operativa che commerciale. Ma ora il cliente ha un solo referente e una sola interfaccia per vendite aftermarket, customer service e supporto tecnico, e non deve preoccuparsi di dove sia dislocata geograficamente. Vogliamo, però, dare al cliente questa interfaccia unica per instaurare rapporti, fondamentali in questo mondo, e per semplificare le sue operazioni: con le tante acquisizioni di Lippert, infatti, si è a volte generato un disorientamento nel cliente su chi, in azienda, potesse offrire il migliore intelocutore per la
soluzione di uno specifico problema, tecnico o commerciale. Attraverso il catalogo, la business unit dedicata e un commerciale di riferimento, ora possiamo offrire al cliente ulteriore sicurezza e maggiori certezze. Inoltre, implementeremo nei prossimi mesi
dei corsi tecnici anche su prodotti Schaudt e Polyplastic, e, in particolare per il mercato italiano, abbiamo previsto dei seminari dedicati a letti e tetti a soffietto prodotti in Italia, che si affiancheranno ai seminari più generali sui prodotti di Schaudt, Polyplastic e Lippert.
Lippert supera le 550.000 ore di servizio alla comunità con la sua iniziativa “Culture of Caring” Il 2022 di Lippert è cominciato in grande stile con l’annuncio che i membri del team hanno superato le 550.000 ore di volantariato nelle comunità di tutto il mondo, dal 2017 a oggi. Questa attività di servizio alla comunità, nota come la “100.000 Hour Volunteer Initiative”, fa parte dell’obiettivo che Lippert si è posto per la creazione di una cultura che incoraggia e supporta i membri del team a fare la differenza, in ottica sociale, nelle proprie comunità locali di appartenenza. Ogni anno l’azienda pone la sfida, ai suoi oltre 14.000 collaboratori, di offrire opere di volontariato per oltre 100.000 ore di servizio alle organizzazioni che ritengono più meritevoli in ambito locale. Nel 2021, oltre il 50% dei dipendenti di Lippert ha partecipato a eventi, attività e azioni di volontariato nel mondo. Nonostante le continue difficoltà dovute alla pandemia di Covid-19, i membri del team hanno trovato modi nuovi e creativi per superare, nel 2021, il traguardo delle 100.000 ore di volontariato. Alcune delle attività intraprese includevano, per esempio: telefonate settimanali di supporto agli anziani costretti a casa, organizzazione di rinfreschi in onore dei professionisti impegnati nelle opere di soccorso, coordinamento di attività di rimozione della neve a supporto dei
vicini più bisognosi, fino a farsi bersaglio per il lancio di torte in faccia allo scopo di raccogliere fondi per la beneficenza e ai senzatetto. “È davvero incredibile vedere come i membri del nostro team provenienti da tutto il mondo continuino a fare la differenza nelle loro comunità in modi significativi e di grande impatto. Servire insieme ci aiuta a rafforzare le nostre relazioni, la nostra cultura e, in definitiva, la comunità. La nostra speranza è che molti altri seguano l’esempio, perché ciò farà davvero la differenza in questo mondo in cui viviamo: rendiamo il business una forza positiva, buona. Non vediamo l’ora di raccogliere nuovi risultati nel 2022”, ha affermato Jason Lippert, presidente e CEO di Lippert.
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focus aziende sifi
Solida esperienza, valori umani e orizzonti sempre aperti Il team SiFi cresce, anno dopo anno, sulle basi di una tradizione solida che guarda al futuro. L’azienda, oggi, conta su un nucleo storico di persone estremamente fedeli e competenti al cui organico ufficiale si aggiunge la giovane generazione della famiglia Guerrieri Testo di Enrico Bona
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iFi si struttura non solo per l’immediato futuro in termini di prodotto e servizio, ma definisce anche quale sarà la futura leadership dell’azienda che fa del family business una delle sue caratteristiche vincenti. I fratelli Guerrieri I fratelli Franco e Rocco Guerrieri sono i volti storici e coloro che hanno portato SiFi, in 40 anni circa, a diventare l’importante realtà che l’azienda, oggi, rappresenta nel mercato italiano dei veicoli ricreazionali. Il più giovane dei fratelli Guerrieri, Salvatore, è responsabile del magazzino e logistica della complessa macchina industriale e distributiva dell’azienda di Sasso Marconi.
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La nuova generazione Ma SiFi ha cominciato a delineare molto precisamente quale sarà la linea di successione in futuro, garantendosi di rimanere un’impresa a gestione familiare, con l’introduzione ufficiale nel proprio organico, nel 2022, di Lorenzo e Greta Guerrieri, cugini tra loro e coetanei, figli, rispettivamente, di Franco e Rocco. Nati entrambi nel 1999, Greta e Lorenzo sono oggi in grado di ricoprire molteplici ruoli all’interno dell’azienda, grazie a diversi anni di praticantato durante gli studi, messi a frutto come collaboratori, avvicinandosi alle dinamiche commerciali e organizzative di SiFi e introducendovisi gradualmente. Le loro principali attività sono: la supervisio-
ne editoriale e degli aggiornamenti sia del catalogo SiFi, sia del sito web e della app, la gestione degli ordini e delle promozioni, la gestione dei rapporti con clienti e fornitori e la supervisione del magazzino. “I giovani portano sempre idee innovative e assicurano, quando sono formati e appassionati come i nostri figli, che il progetto aziendale continui nel tempo, crescendo sempre più,” commenta Rocco Guerrieri. “Grazie alla loro presenza abbiamo potuto, infatti, progettare le innovazioni tecnologiche avvenute di recente, nella gestione degli ordini, della logistica e del magazzino, nell’implementazione delle novità del sito web e della app, aumentando soprattutto il potenziale di SiFi
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Franco Guerrieri Titolare
Rocco Guerrieri Titolare
Salvatore Guerrieri Magazzino e logistica
in ambito B2B. Entrambi hanno valorizzato ulteriormente, con i propri talenti, la qualità generale del nostro servizio al cliente e sono fortemente competenti, ormai, su ogni aspetto del nostro business, produttivo e commerciale”. Lorenzo, che ha sviluppato una grande esperienza e conoscenza su prodotto e logistica, si concentra maggiormente sulla gestione interna; Greta ha, invece, una marcata impronta commerciale che le conferisce una particolare abilità nel contatto con il cliente e occupa un ruolo competente e cordiale principalmente nelle relazioni esterne. “In azienda, io e Greta abbiamo ruoli molto trasversali e flessibili,” conferma Lorenzo Guerrieri. “Possiamo occuparci di ogni attività, interna ed esterna, ma lei ha un grande talento nei rapporti con i clienti e fornitori, mentre io mi sono appassionato al prodotto e abbiamo, così, trovato un equilibrio e una formula di supporto reciproco che funziona benissimo”. Il team manageriale SiFi è anche “famiglia”, come accade in tante aziende italiane di successo, per persone che sono andate al di là del rapporto di lavoro, restando fedeli per quasi 30 anni all’azienda con dedizione e motivazione.
Come nel caso di Alessandra Divani: “Sono arrivata in SiFi nel 1994 dopo alcune esperienze deludenti; cercavo una sfida a migliorare il mio lavoro e cercavo anche dei valori umani. Come questa lunga collaborazione e amicizia testimoniano, ho trovato tutto in Franco e Rocco, come imprenditori e persone, passando qui quasi tutta la mia vita professionale. Da subito ho ricevuto grande stima del mio lavoro, fiducia e autonomia, ho iniziato nell’area commerciale e, crescendo insieme all’azienda e alle sue persone, sono arrivata oggi a essere responsabile amministrativa”. È, infatti, anche grazie alla competenza e, soprattutto, alla continuità e affidabilità di persone come Alessandra Divani che SiFi, oggi, può vantare un servizio di eccellenza che l’ha portata a essere il più grande distributore indipendente italiano di materiali, accessori e ricambi nel settore RV. “Consideriamo Alessandra una di famiglia, senza nessuna retorica. È cresciuta con noi, è sempre stata un punto di riferimento per la sua precisione e competenza ed è dotata di qualità umane straordinarie. Infatti, Alessandra è anche mia testimone di nozze! La grande e lunga avventura di SiFi è fatta della passione delle sue persone e siamo fortunati ad avere una grande squadra,” conclude Franco Guerrieri.
Dal 1976 un punto di riferimento per il settore
Greta Guerrieri Comunicazione e clienti
A Marzabotto, tra le colline del bolognese, nasce nel 1976 S.I.F.I. Srl (Società Italiana Forniture Industriali), oggi storica azienda nella distribuzione di componentistica e accessori per il primo impianto e l’aftermarket per il settore camper, caravan e campeggio. Fondata da Antonio Guerrieri come gruppo d’acquisto che riuniva diverse realtà produttive della zona, con il passare degli anni, e grazie alla guida dei nipoti Franco e Rocco Guerrieri, subentrati nel 1993, oggi SiFi si è riservata, con passione, lavoro e qualità, un posto in prima fila nel panorama distributivo italiano. L’azienda, nel tempo, ha raddoppiato i magazzini e quintuplicato la loro superficie, grazie all’apertura di un secondo sito a Sasso Marconi, oggi sede principale di SiFi. Agli storici 800 mq di Marzabotto, infatti, si sono aggiunti gli oltre 3.000 mq dell’impianto di Sasso Marconi. In totale, oggi, SiFi impiega 20 persone, tra magazzino e area commerciale, serve un portfolio di circa 2.000 clienti attivi e ha in catalogo oltre 10.000 ricambi e circa 7.000 prodotti finiti. Circa l’85% dei prodotti, inoltre, è sempre disponibile in magazzino e SiFi è in grado di consegnare nel giro di 12-48 ore in tutta Italia.
Lorenzo Guerrieri Comunicazione e prodotto
Alessandra Divani Amministrazione
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focus aziende acsi
Da impresa familiare a industria del turismo Nata nel 1965, l’olandese ACSI oggi è leader in Europa per la pubblicazione delle guide ai campeggi, con 350 ispettori che ogni anno visitano 10.000 strutture. Disponibili anche in italiano, potrebbero essere vendute nel nostro paese anche attraverso concessionari e rivenditori A cura della redazione
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uando si parla dell’industria del turismo all’aria aperta, i protagonisti sono molti. Si parte certamente dai produttori di veicoli ricreazionali e dalle loro filiere, a monte e a valle, per arrivare fino alle strutture ricettive che devono accogliere i viaggiatori itineranti. Nel mezzo ci sono molti altri protagonisti, tra cui coloro che assicurano una dettagliata informazione su dove soggiornare, aiutando il turista nella scelta di luoghi e strutture. Negli ultimi vent’anni un’azienda di sicuro rilievo è stata ACSI. Questa impresa familiare, originariamente dedicata al mercato olandese, è cresciuta fino a diventare un’importante protagonista a livello europeo e oggi vanta 180 dipendenti. Ogni anno, milioni di campeggiatori europei si rivolgono ad ACSI per trovare informazio48
ni sui campeggi e su tutto ciò che riguarda questo tipo di vacanza. A fondare l’azienda è stato Ed van Reine. L’idea di Auto Camper Service International (ACSI) gli venne nel 1965, durante una vacanza in campeggio con la sua famiglia in Catalogna. All’epoca c’erano poche informazioni su come trovare un camping e la famiglia si trovava spesso di fronte a strutture piene. Ci doveva essere un modo per muoversi più agevolmente! È nata così l’idea della prima guida europea ai campeggi con strutture selezionate. Dati aggiornati su siti web, app e guide cartacee Oggi, 57 anni dopo, il figlio e successore Ramon van Reine conduce le operazioni con la stessa filosofia di base che ha sem-
pre accompagnato ACSI: proporre una selezione qualitativa di campeggi. Ora ce ne sono quasi 10.000 in tutta Europa, che vengono verificati annualmente dagli ispettori ACSI. Questo assicura dati aggiornati e accurati che si ritrovano poi sui siti web, sulle app e sulle rinomate guide cartacee per il campeggio. ACSI è l’unica azienda europea a offrire un servizio così capillare in modo continuativo. A metà degli anni ’90, ACSI ha deciso di pubblicare le sue informazioni sui campeggi anche online. È così nato il sito eurocampings.eu, che da quando è stato tradotto in 12 lingue ha fatto conoscere ACSI a un numero crescente di campeggiatori non olandesi. Il passo successivo nella crescita è stato lo sviluppo della CampingCard ACSI, ormai il programma europeo di
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maggior successo, ovvero la tessera che offre agevolazioni durante la bassa stagione. Grazie a oltre mezzo milione di guide CampingCard ACSI realizzate in sei lingue e al sito web campingcard.com, tutta l’Europa del campeggio conosce ACSI. Le cifre che l’azienda mostra anche quest’anno sono impressionanti. Nel 2022 prevede di vendere più di 750.000 guide campeggio in 21 paesi. Questo fa di ACSI il leader del mercato in Europa. Ma anche i numeri online e le applicazioni sono altrettanto rilevanti: l’anno scorso ACSI ha visto più di 22 milioni di visite ai suoi siti web e il 2022 sembra destinato a registrare un’ulteriore crescita. La quantità di guide prodotte ogni anno, la realizzazione e l’aggiornamento dei siti web, la partecipazione alle principali fiere internazionali e la gestione di 350 ispettori che ogni anno visitano circa 10.000 campeggi danno l’idea delle attuali dimensioni di ACSI. Che tra l’altro si avvale di un team di dipendenti internazionali per assicurare che tutte queste attività europee vengano portate avanti nella giusta direzione. Un’azienda europea attiva anche in Italia ACSI è molto attiva anche nel nostro paese e diversi italiani lavorano sia nella sede centrale in Olanda sia dall’Italia. Ogni anno sono in contatto con quasi 900 campeggi dalla Sicilia all’Alto Adige che, come nel resto d’Europa, vengono visitati annualmente da un ispettore ACSI. Il legame, di lunga data, è molto forte, tanto più che numerosi campeggiatori tedeschi, olandesi, inglesi, francesi, scandinavi e italiani trovano la struttura dove passare un periodo di relax nel nostro paese attraverso i siti web, le app e le guide ACSI. Il campeggio è una forma di vacanza molto popolare di questi tempi. Le persone tendono a volare di meno e chiedono flessibi-
Gli ispettori ACSI nel 2019
lità nelle date di arrivo e partenza. La sicurezza del proprio ambiente è importante, e il campeggio viene riscoperto ovunque. Il settore è pieno di ottimismo, mentre il mondo vive uno stato di incertezza. Negli ultimi anni, infatti, il percorso non è stato privo di ostacoli. Da un lato, la pandemia ha portato a un numero record di camper e caravan venduti in Europa, ma allo stesso tempo ha frenato il turismo internazionale. I campeggiatori sono rimasti più vicini a casa, anche con i loro nuovi mezzi. Inoltre, le centinaia di ispettori ACSI hanno avuto difficoltà a svolgere il loro lavoro. Il quadro del 2022 appare completamente diverso. Poco prima che scoppiasse la guerra in Ucraina, ACSI ha condotto un sondaggio internazionale tra quasi 20.000 campeggiatori europei. I risultati mostrano chiaramente che rispetto agli ultimi due anni il numero di chi ha intenzione di viaggiare all’estero è molto più elevato. Certo, la situazione esplosiva nell’Europa dell’Est può ridurre la voglia di viaggiare, ma per il momento il desiderio di andare in ferie nel Vecchio continente sembra forte. Così, nonostante tutto, ACSI si avvia verso il suo 60° anniversario, che cadrà nel 2025, piena di fiducia.
Collaborare con ACSI CampingCard ACSI, la guida con la tessera per le agevolazioni valida in bassa stagione, è molto diffusa in Italia e la storica Guida Internazionale dei Campeggi è disponibile anche nella nostra lingua. In tutta Europa i concessionari di caravan e camper e i negozi di articoli per la vacanza all’aria aperta vendono le guide ACSI ai loro clienti. La società sta pensando di ricorrere a questa modalità anche in Italia. In fondo, quale luogo è più adatto di quello in cui si comprano i veicoli ricreazionali o gli accessori per migliorare la qualità del proprio tempo libero? Per maggiori informazioni e per valutare interessanti opportunità di collaborazione, potete contattare: Gianluca Sartori gsartori@acsi.eu, tel. +31 (0) 488 79 28 45 Sandra Huizenga shuizenga@acsi.eu, +31 (0) 488 79 28 44
750.000 guide stampate, 22 milioni di visitatori sui siti del network e 10.000 campeggi visitati ogni anno danno un’idea delle dimensioni di ACSI
In Olanda c’è anche una rivista In Olanda, ACSI pubblica anche una rivista: ACSI FreeLife. Parla di tutto ciò che ruota intorno al mondo del campeggio e dei veicoli ricreazionali ed esce otto volte all’anno con una tiratura di 37.000 copie. All’interno sono presenti test tecnici di camper, roulotte, tende e accessori, raccontando tutte le novità a 360 gradi. Il sito acsifreelife.nl propone anche blog e video su questi argomenti.
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focus aziende m.B. trading
Forniture just in time Specializzata nelle grafiche adesive per il settore RV, l’azienda italiana ha avuto un incremento costante grazie all’apprezzamento dei clienti per il servizio offerto, potendo assicurare forniture just in time e progetti grafici personalizzati Testo di Renato Antonini, foto Enrico Bona
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ieci anni, tempo di bilanci: attiva dal 1997, M.B. Trading ha raggiunto e superato l’ambito traguardo di dieci anni di presenza nel settore RV, potendo oggi vantare una posizione di primo piano in tutta Europa nella produzione di grafiche adesive da applicare a camper e caravan. I numeri non mentono: nell’anno appena trascorso oltre 40.000 veicoli di nuova produzione sono stati personalizzati con decori adesivi realizzati in M.B. Trading. Stiamo quindi parlando di una grossa fetta del mercato europeo. “La nostra produzione è cresciuta tantissimo nell’ultimo periodo,” afferma Walter Bracci, socio fondatore di M.B. Trading. “Da una parte per la crescita del mercato seguita alla pandemia, dall’altra grazie all’acquisizione di nuovi clienti. Attualmente circa il 90% degli ordini arriva dal settore RV, un com-
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parto in cui l’azienda si è andata sempre più gliorare l’organizzazione per il confezionaspecializzando incontrando i favori dei co- mento del prodotto e la spedizione al cliente. struttori nostri clienti. Nel 2021 il fatturato “La modalità di lavoro just in time è sempre ha avuto un incremento consistente, con un più richiesta dai nostri clienti,” ci spiega Walter Bracci. “È un servizio d’eccellenza +50% rispetto al 2020”. L’azienda si sta strutturando per assecondare che noi riusciamo a fornire, grazie agli invele crescenti richieste. Oggi in M.B. Trading stimenti fatti in questi anni e a una consolidata logica organizzativa. lavorano 60 persone Possiamo lavorare in e sono stati fatti inter“Possiamo lavorare in base al piano di proventi di ampliamento base al piano di produzione duzione dei vari cosulla struttura. La sede dei vari costruttori” struttori, sapendo cosa è stata recentemente producono e quanto ampliata, ora la superficie totale arriva a 4.000 mq, che non sono producono. Avendo l’autorizzazione per l’acpoca cosa per una printing house. L’ubicazio- cesso al portale del costruttore di camper, ne dell’azienda a Pisa, in Toscana, assicura la possiamo programmare la fornitura sapendo vicinanza ai siti produttivi dei costruttori ita- il giorno in cui viene effettuato l’assemblagliani, collocati quasi tutti proprio in Toscana. gio di uno specifico modello sulla linea di L’ampliamento della sede ha lo scopo di mi- produzione”.
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Company Profile
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.B. Trading è una delle aziende leader, in Italia e all’estero, nel campo della stampa per grafiche adesive industriali e pubblicitarie. Tecnologie all’avanguardia, orientamento all’innovazione e creatività sono la base per lo sviluppo di un’ampia gamma di prodotti e soluzioni che consentono a M.B. Trading di “vestire” e decorare graficamente superfici e materiali di ogni tipo. Le tecniche di stampa di M.B. Trading spaziano dalla serigrafia, con un’esperienza di oltre 20 anni, alla stampa digitale più innovativa. L’azienda si estende su una superficie totale di 4.000 mq e conta 60 dipendenti.
In questo modo è possibile effettuare le forniture giorno per giorno, senza creare grandi lotti: basta sapere che nel giorno X verranno prodotti N veicoli del modello Y, i quali necessitano di una specifica grafica. I vantaggi per il cliente sono principalmente due: da una parte il costruttore può ridurre il magazzino (spazio, macchinari e personale), dall’altra si hanno grafiche sempre aggiornate, in base ai veicoli prodotti, senza che un certo numero di kit adesivi si deteriori o rimanga inutilizzato perché i veicoli ipotizzati non sono stati realmente prodotti. In questi dieci anni di presenza di M.B. Trading nel settore RV ci sono stati diversi mutamenti: evoluzione delle tecniche di stampa (maggiore velocità e migliore definizione), ampliamento della gamma colori, incremento del numero dei supporti per la stampa. Ma sono anche mutate le esigenze dei costruttori di veicoli: c’è una maggiore frammentazione della gamma, più modelli, più serie speciali, anche per differenziare i vari veicoli prodotti dallo stesso gruppo sulla medesima piattaforma: questo porta ad una produzione più differenziata di kit grafici.
“Abbiamo cercato di rispondere al meglio alle richieste di mercato anche grazie a macchinari di ultima generazione,” spiega Walter Bracci. “Ad esempio nel 2021 abbiamo acquistato sei nuove macchine: si tratta di quattro plotter da stampa e due plotter da taglio di grandi dimensioni (fino
a 300x200 cm). Abbiamo quindi portato a dieci il numero di macchine da stampa, a cui si aggiungono sette plotter da taglio. Produciamo grafiche sia per i motorhome costruiti con pannelli sandwich, sia per i campervan con scocca originale in lamiera metallica”.
cliente, potendo anche realizzare il progetto grafico in base a pochi input del costruttore. Prima viene creato a mano un bozzetto, poi si procede alla definizione particolareggiata attraverso programmi di grafica computerizzata. Nel corso degli anni è certamente cam-
biato lo stile adottato per le grafiche: con pochi cambiamenti è stato possibile rendere più attuali e moderni i veicoli attraverso grafiche più dinamiche, più vivaci ma allo stesso tempo più eleganti, potendo differenziare le gamme più economiche da quelle più prestigiose.
Reparto grafico Quantità e qualità della produzione, efficienza e velocità del servizio: sono questi i binari su cui si muove M.B. Trading. Non dobbiamo inoltre dimenticare che il reparto grafico, dove lavorano cinque persone, riesce a creare soluzioni personalizzate per ogni singolo
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focus aziende truma
Aftermarket avanti tutta Abbiamo incontrato Simona Kvapilova, che dallo scorso anno ricopre il ruolo di Country Manager Retail Italia, per parlare delle strategie aftermarket dell’azienda. Dai climatizzatori Aventa e Saphir ai prodotti per la sicurezza dell’impianto a gas. Tutto proposto attraverso una vasta rete di Truma Partner e Truma Service Partner
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ruma. A volte basta una sola parola per evocare il fascino del camper. Non sono molti, infatti, quei prodotti al cui nome si associa in modo così perentorio l’idea del veicolo ricreazionale. Da qualche mese, il produttore tedesco di apparecchiature e fornitore di servizi ha una nuova responsabile per l’Italia: con la qualifica di Country Manager Retail Italia, Simona Kvapilova è ora il punto di riferimento per tutti i rivenditori. In questo ruolo, il suo compito è quello di supportare il lavoro dei due distributori Dimatec ed Euro Accessoires, che fa parte di Trigano Servizi, e quello dei circa 200 partner. Kvapilova vanta una lunga esperienza nel mondo italiano dei veicoli ricreazionali: entrata nel
gruppo Sea nel 2007 è poi passata a occuparsi di Bürstner per il locale agente, responsabile per il nostro paese e la Grecia, per poi approdare, nel 2015, nell’Erwin Hymer Group. Dopo un’esperienza a livello europeo con il gruppo Knaus Tabbert è arrivata in Truma con la responsabilità del mercato retail italiano. L’azienda tedesca vanta un forte radicamento nel nostro Paese, in cui oggi l’utente finale viene raggiunto attraverso due canali diversi e complementari, che talvolta si sovrappongono: i Truma Partner e i Truma Service Partner, in entrambi i casi con l’obiettivo dichiarato di raggiungere un livello qualitativo nella vendita aftermarket e nell’assistenza di assoluta eccel-
Da sinistra: Massimiliano Camillò - Sales & Technical Support; Michael Peikert - Head of European Retail Management; Angela von Schenk - Team leader Intercompany Management IT / NA / UK; Eduard Schrall - Head of International Key Account Management; Marco Zani - Ex-Country Manager Retail IT/ES/PT; Simona Kvapilova - Country Manager Retail Italy; Fernando Collini - Technical Customer Service; Annette Walter - Deputy Head of Marketing
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Testo di Francesco Rossi
lenza. “In Germania ci siamo aggiudicati il prestigioso premio ‘Lupo’ 2021 nella categoria Fornitori, assegnato dalla DCHV, associazione che riunisce 320 rivenditori di caravan, camper e accessori,” dice Kvapilova. “Questo è un punto di riferimento e un obiettivo per cui lavoriamo anche negli altri Paesi, come l’Italia.” Lo spazio nell’aftermarket di Truma continua a crescere grazie a prodotti come i condizionatori d’aria (da tetto nella serie Aventa, da gavone nella famiglia Saphir), i frigoriferi portatili, i mover per le caravan e le soluzioni per la gestione del gas, a cui si aggiunge l’innovativo comando Truma iNet X Panel. Sopra a tutto, una grande attenzione verso la sicurezza del veicolo nel suo complesso. Dai prodotti alla loro installazione tutto è studiato per offrire agli utenti una totale tranquillità sia in marcia sia in sosta, soprattutto quando si parla di gas. La sicurezza prima di tutto “C’è da lavorare su due fronti”, commenta Kvapilova. “Uno è quello dell’installazione, l’altro quello delle verifiche. In Germania è previsto un controllo di legge che in Italia non c’è. Però non ci deve per forza essere una norma: il cliente per primo deve pensarci. Sicurezza e comfort sono due valori fondamentali per Truma e sviluppiamo i nostri prodotti di conse-
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guenza. È altrettanto fondamentale che anche i te da Truma. Puoi anche essere un ingegnere nostri partner commerciali e gli stessi clienti fi- meccanico, ma ci sono lavori che devono essenali siano sensibilizzati su questi temi. È impor- re fatti da una persona specializzata”. tante, per esempio, che dopo un certo numero Sull’argomento, Truma ha messo a punto una di anni i componenti come i tubi e i regolatori specifica campagna pubblicitaria, a cui si agdi pressione vengano sostituiti.” giungono i materiali di marketing sul punto Truma ha messo a punto da qualche mese una vendita. Che non sono ovviamente limitati alle specifica offerta: l’utente finale che acquista un soluzioni per il gas. regolatore DuoControl CS o MonoControl CS insieme ai Filtro gas Truma e a tubi flessibili Dalla vendita all’assistenza ad alta pressione con protezione antirottura può I Truma Partner, che in Italia sono oggi circa avere la garanzia del produttore estesa a cinque 160, sono soprattutto concessionari di veicoli anni. I regolatori di pressione Truma permetto- ricreazionali che propongono anche i prodotno di interrompere l’erogazione ti aftermarket. In particolare, del gas in caso di incidente, e la a queste strutture è riservata la versione DuoControl consente vendita dei condizionatori e dei di passare automaticamente dalmover, che richiedono specifila bombola esaurita a quella di che competenze per la corretta riserva. Gli specifici filtri, indiinstallazione. I clienti che acspensabili per il corretto funzioquistano questi prodotti da un namento dell’impianto, evitano Truma Partner godono di una che eventuali impurità nel gas garanzia che si estende fino a possano creare problemi. cinque anni. Simona Kvapilova Tutti questi prodotti, per altro, Il prodotto aftermarket più vendevono essere installati da professionisti quali- duto di Truma è il condizionatore da tetto Avenficati. Ci sono senz’altro molti camperisti dotati ta, che in Italia si declina più facilmente nella di buona manualità, ma la preparazione tecnica versione “compact” da 1.700W per questioni specifica è importantissima. “I concessionari di consumi. “Le strutture ricettive italiane purci segnalano spesso veicoli usati che il cliente troppo non sempre sono in grado di garantire ha utilizzato o modificato in modo improprio”, la corrente necessaria a supportare l’Aventa conferma Kvapilova. “Dobbiamo spiegare ai ‘comfort’, che con la sua pompa di calore è un clienti, insieme ai nostri partner, l’importanza grande successo in altri paesi,” spiega Kvapidella sicurezza sulla strada, indipendentemen- lova. La potenza in questo caso è di 2.400W in
raffreddamento e 1.700W in riscaldamento. A questi due prodotti si affianca l’Aventa “compact plus” da 2.200W. Chi non ha spazio sul tetto può ricorrere alle soluzioni Saphir per l’installazione in un gavone. La versione compact ha una potenza di 1.800W ed è adatta a veicoli di dimensioni contenute, mentre il “comfort RC” aggiunge la pompa di calore e arriva a 2.400W in raffreddamento e 1.700 in riscaldamento. Decisamente focalizzati sull’assistenza tecnica sono invece i Truma Service Partner, che sono chiamati a intervenire per le riparazioni e la manutenzione anche sui prodotti di primo impianto. Con una presenza distribuita su tutto il territorio italiano, queste strutture sono nella maggior parte dei casi delle officine indipendenti. Si tratta di una sessantina di aziende, metà delle quali sono per altro qualificate anche come Truma Partner, che vengono seguite con grande attenzione dal punto di vista tecnico, partecipando ad approfonditi corsi di formazione. Per quanto riguarda la formazione tecnica, di particolare importanza è il supporto che arriva dai distributori Dimatec ed Euro Accessoires, che mettono a disposizione personale specializzato. “I Truma Service Partner sono rivenditori molto fedeli e di grande supporto nella vendita, perché sono dei veri specialisti,” commenta Simona Kvapilova. Del resto, devono anche e soprattutto garantire la sicurezza dei veicoli su cui eseguono riparazioni e manutenzione.
L’offerta Truma per l’aftermarket La gamma di prodotti offerta da Truma in aftermarket è ampia e variegata. Ecco cosa comprende. Condizionatori d’aria Si tratta di cinque prodotti, tre per l’installazione sul tetto (gamma Aventa) e due per il montaggio nel gavone (Saphir). Su entrambe le famiglie, i top di gamma denominati “comfort” hanno anche la pompa di calore. Frigoriferi portatili I Truma Cooler Single Zone sono disponibili in sei diverse dimensioni, con volumi utili compresi tra 30 e 104 litri, mentre i Dual Zone (due modelli da 69 o 95 litri) permettono di raffreddare e congelare grazie a due zone di temperatura regolabili separatamente. Caravan mover Qualunque sia la dimensione della caravan, Truma ha la soluzione giusta. I mover per rimorchi monoasse possono spostare caravan fino a 2.300 kg di peso, mentre i sistemi di manovra per veicoli a doppio asse gestiscono fino a 3.100 kg, anche in pendenza e su terreni scoscesi e irregolari. Alimentazione a gas Per un riscaldamento sicuro, anche in viaggio, Truma propone i regolatori di pressione DuoControl e MonoControl con crash sensor (CS), a cui si aggiungono i filtri per il gas, i tubi flessibili ad alta pressione con protezione antirottura e i sistemi di controllo del livello di gas nella bombola. Truma iNet X Panel Fa parte del nuovissimo iNet X System: insieme al relativo sistema operativo, pone le basi per i veicoli a prova di futuro, connessi e intelligenti. L’iNet X Panel permette di controllare più dispositivi, non solo di Truma, e si può integrare in impianti già esistenti, purché recenti.
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focus aziende indel B
Refrigerazione OFF grid e aria condizionata a 12V per il camper van Il gruppo Indel B, leader nella refrigerazione a corrente continua, offre una vasta gamma di potenti ed efficienti frigoriferi a compressore e un sistema di aria condizionata a 12 volt per gli amanti delle vacanze outdoor Testo di Enrico Bona
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ndel B, nata nel 1967, si presenta al pubblico degli amanti della vita en plein air con oltre 50 anni di esperienza, qualche milione di frigoriferi circolanti in tutto il
PleinAircon la prima aria condizionata a 12 Volt
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mondo e una gamma dal target ben preciso. Abbiamo chiesto a Gabriele Morbidelli, Responsabile Sviluppo Automotive & Leisure, di raccontarci come Indel B ha inteso l’approccio a questo settore. Qual è la tipologia di veicolo ricreazionale a cui si rivolge Indel B con la sua gamma di prodotti OFF? Gabriele Morbidelli: Quando abbiamo deciso di entrare nel settore RV lo abbiamo fatto con l’intento di colmare un gap ben preciso. Vogliamo fornire, infatti, dei prodotti che consentano di vivere le proprie passioni outdoor senza rinunciare al comfort domestico. I prodotti devono avere elevate performance e bassi consumi energetici per garantire,
così, una maggiore autonomia. Dopo un attento e dettagliato studio del mercato RV, abbiamo individuato nel segmento camper van il nostro target principale di mercato: questa tipologia, infatti, garantisce leggerezza, dimensioni contenute che consentono l’accesso a zone più isolate e difficili da raggiungere, e riesce a garantire un comfort sufficiente agli occupanti nonché il trasporto di attrezzature sportive. Indel B è la prima azienda in grado di fornire un sistema d’aria condizionata a 12V al segmento dei camper van costruiti su basi meccaniche da 3,5 t e non solo. Quali sono le caratteristiche di questo sistema di aria condizionata a 12 volt?
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Gabriele Morbidelli: Abbiamo deciso di colmare un vuoto attraverso un prodotto che, prima, non esisteva e che, grazie alla nostra esperienza nel settore dei veicoli industriali pesanti, eravamo in grado di sviluppare: Indel B fornisce di primo impianto frigoriferi e aria condizionata da parcheggio ai principali produttori di camion europei e americani come Scania, Daf, Volvo, Iveco, Renault, Peterbilt, Freightliner, Mack. Siamo stati i primi, già nel 2003, a introdurre sul mercato l’aria condizionata da parcheggio alimentata a corrente continua, oggi diventata uno standard, e non abbiamo dubbi in termini di efficienza, efficacia e affidabilità dei nostri sistemi di condizionamento. Il sistema PleinAircon 12V è stato sin dall’inizio progettato con l’intento di migliorare (riducendo umidità e temperatura) il comfort nella zona letto e, capace di funzionare anche con il mezzo in movimento, può essere utilizzato già prima di arrivare a destinazione, con un impatto minimo sui consumi della batteria. A quali altri segmenti sono rivolti i vostri prodotti? Gabriele Morbidelli: Indel B si rivolge sia a costruttori di van che lavorano con le basi meccaniche più popolari, ai quali proponiamo l’offerta completa di frigoriferi e aria condizionata PleinAircon, ma anche agli allestitori di minivan su base Opel Vivaro o PSA Jumpy e Combi, o Volkswagen Multivan T6, con un’offerta di piccoli ed efficienti frigo-freezer. La nostra attenzione, inoltre, si rivolge anche a coloro che effettuano delle trasformazioni sui propri MPV (Multi Purpose Vehicle), come Berlingo o Kangoo, grazie alla gamma di frigo-freezer portatili a compressore, gli stessi che installiamo sui veicoli commerciali pesanti. Quindi una gamma di prodotti estremamente diversificata e adatta a ogni tipo di veicolo motorizzato abitabile. Gabriele Morbidelli: Esattamente: i classici camper van furgonati possono essere equipaggiati con aria condizionata da tetto e frigoriferi capienti da 65, 85, 130 litri, mentre per i veicoli ricreazionali derivati da minivan l’offerta si concentra su frigoriferi da 40/50 litri a carico frontale. Negli ultimi
TL27 per tutte le soluzioni countertop, perfetto nelle camperizzazioni dei minivan
anni, però, la continua ricerca dell’ottimizzazione degli spazi di bordo ci ha guidati verso lo sviluppo di una serie di frigoriferi top loaded, cioè caricabili dall’alto, di piccole dimensioni, dai 16 ai 30 litri, facilmente posizionabili a fianco della cucina o del lavello. Per questo tipo di installazione abbiamo sviluppato tre modelli: TL16, TL30 e il nuovo TL27 che consente delle sofisticate applicazioni stilistiche high end. Design e attenzione al dettaglio sono, dunque, le caratteristiche peculiari del Made in Italy che ritroviamo in tutti i prodotti Indel B. Gabriele Morbidelli: Lo sono e fanno parte della storia e del DNA dell’azienda. Da sempre, infatti, Indel B collabora con i più esigenti engineering & style automotive, un confronto che ci stimola continuamente nella ricerca di soluzioni tecniche efficienti mantenendo canoni estetici di alto valore. Lavorare con aziende di grande spessore anche in ambito elettrodomestico - dove il design è spesso prodotto stesso - certamente aiuta a sviluppare una particolare attenzione all’estetica funzionale. In effetti, la nuova gamma Elite e l’aria condizionata PleinAircon hanno un design molto originale. Gabriele Morbidelli: Per fare la differenza dobbiamo offrire qualità sotto ogni punto di vista tecnico e funzionale, di affidabilità ma anche stilistico. Grazie alla collaborazione con importanti studi di industrial design, infatti, abbiamo sviluppato dei prodotti nei quali anche il solo aspetto estetico comunica la nostra alta qualità. Per quel che riguarda i frigoriferi, abbiamo pensato anche a una generosa e versatile soluzione custom che consente all’allestitore, attraverso un particolare sistema di aggancio, di rivestire la porta del frigorifero con gli stessi materiali degli arredi interni e ottenere, così, un’integrazione totale del nostro prodotto a bordo del veicolo: sui nuovissimi modelli DR49 e DR65 Custom, infatti, abbiamo trasferito il know-how che ci proviene da decenni di progettazione e produzione di frigoriferi domestici per conto di numerosi marchi di primo piano del settore.
Veicoli industriali Indel B fornisce di primo impianto frigoriferi e aria condizionata da parcheggio ai principali produttori di camion europei e americani come Scania, Daf, Volvo, Iveco, Renault, Peterbilt, Freightliner, Mack
Oltre il 60% dei veicoli industriali pesanti equipaggiati di serie con un frigorifero sono forniti da Indel B. Fonte: elaborazione Indel B su dati Lmc-Auto 2021
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focus aziende thetford
Toilette nuova in due semplici mosse Grazie ai Toilet fresh-up Set di Thetford, disponibili per tutte le versioni della celebre soluzione a cassetta, rinnovare il bagno non è mai stato così facile. Ecco i piani della società per supportare le vendite di questo popolare prodotto Testo di Francesco Rossi
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uando si parla di veicoli ricreazionali, anche nella fase di presentazione al cliente, si tende forse a sottovalutare uno degli impianti che è sempre presente ma di cui di rado si parla: la toilette. Certo, se il mezzo è dotato dell’innovativo sistema Thetford iNDUS, capace di gestire in modo automatico i vari additivi e di semplificare le fasi di scarico, viene naturale utilizzarlo come argomento di vendita nei confronti dei potenziali clienti. Ma in attesa che questo sistema trovi spazio su un maggior numero di camper, anche la toilette a cassetta ha qualche freccia al suo arco. Thetford vanta una lunga tradizione in materia di bagni per veicoli ricreazionali. E l’esperienza in questo campo conta molto: anche un prodotto apparentemente semplice ha bisogno di una lunga ricerca & sviluppo, fatta di soluzioni ingegneristiche, materiali specifici e idee innovative. A Thetford tutto ciò non manca: la prima toilette fissa per veicoli ricreazionali dell’azienda risale al 1964, mentre nel 1986 è stata lanciata la prima soluzione a cassetta. Da allora il prodotto è stato costantemente migliorato, fino ad arrivare agli attuali modelli delle serie C220, C260 e C400. Oggi, sui veicoli usati, si trovano numero56
se versioni di toilette a cassetta, che si sono succedute negli anni. Thetford non dimentica chi nel tempo ha scelto le sue soluzioni, e non solo offre supporto a chi si occupa della manutenzione, sia esso rivenditore o utente finale, attraverso la fornitura di parti di ricambio e prodotti per la pulizia periodica, ma ha pensato anche a creare una proposta che permette di ringiovanire in un attimo il sistema toilette: il Toilet fresh-up Set.
procedere autonomamente alla sostituzione senza dover ricorrere ad attrezzi. L’attuale catalogo Thetford propone il Toilet fresh-up Set per i modelli delle serie C2/C3/
Un kit in due parti Il kit si compone di due parti: una cassetta estraibile, talvolta migliorata rispetto a quella originariamente in dotazione, sia in termini di materiali che di funzionalità, e una tavoletta con coperchio per la tazza del wc. La prima in alcuni casi è stata rielaborata, come per esempio nel diffusissimo modello per la serie C200, dove la cassetta è stata riprogettata per poterla utilizzare come “trolley”, aggiungendo le ruote e un maniglione pieghevole. La sostituzione con l’elemento esistente è immediata, non richiedendo alcun intervento specifico sulla struttura della toilette. Tavoletta e coperchio sono invece fissati a incastro: grazie alla flessibilità dei materiali plastici utilizzati, anche l’utente finale è in grado di
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Tutto per la cura del bagno Per le sue toilette a cassetta, oltre ai Toilet fresh-up Set, Thetford propone una serie di utili complementi. Per le serie C250/260, per esempio, è disponibile un ventilatore elettrico automatico che filtra e sposta all’esterno gli odori dal serbatoio di scarico, rendendoli inavvertibili sia fuori che dentro. Per aiutare la disgregazione del materiale biologico, è disponibile un’ampia gamma di liquidi Aqua Kem. Il Duo Tank Cleaner Concentrated è invece uno specifico liquido da usare periodicamente che va utilizzato nella cassetta e nel serbatoio delle acque grigie per eliminare incrostazioni e cattivi odori. Se il serbatoio dello sciacquone è indipendente, l’acqua può essere
additivata con Aqua Rinse Concentrated, mentre per pulire le plastiche della toilette si può ricorrere al detergente specifico Bathroom Cleaner. Per la tazza, Thetford propone il Toilet Bowl Cleaner, un agente
di pulizia ideale per le superfici interne. Infine, la carta igienica super morbida Aqua Soft (a listino sin dal 1967!) permette di evitare qualsiasi problema di disgregazione e quindi di scarico.
C4 (disponibile nelle versioni destra e sinistra), C200, C220, C250/260, C400 e C500. Questo consente una rapida sostituzione di serbatoio, tavoletta e coperchio su pressoché tutti i veicoli dotati di toilette a cassetta Thetford. Per questo nella vendita di un camper usato offrire - insieme alle solite operazioni di ripristino, pulizia e sanificazione - anche il Toilet fresh-up Set può essere un ulteriore argomento di vendita, importante per dimostrare al cliente il livello di cura che si pone a tutti gli aspetti del veicolo. Che si tratti di un’attenzione particolare da parte del concessionario su un veicolo usato o della scelta del consumatore finale, il ricorso al Toilet fresh-up Set consente di ottenere un serbatoio nuovo (o una seconda cassetta per aumentare l’autonomia) e di avere una garanzia di igiene totale. Per supportare le attività di vendita di questi prodotti, con il claim “Una toilette fresca e sicura” Thetford ha lanciato una campagna che parte dal sito della società e abbraccia i social media e le piattaforme
dell’usato. La campagna viene inoltre rilanciata in questo periodo sulle principali riviste di settore.
alcuni “ambassador”, iniziativa che potrebbe essere replicata anche quest’anno. Le vendite rispecchiano la diffusione delle toilette nel parco circolante europeo. Le due versioni più di successo, infatti, sono per l’affermata C250/260 e per la storica toilette C200. Thetford sta registrando una forte crescita anche per la nuova C220. Il Toilet fresh-up Set è una soluzione semplice e veloce per rinnovare la toilette a cassetta, ma non va dimenticata anche un’adeguata manutenzione. Le operazioni da fare non sono in realtà molte, a parte una buona e costante pulizia, ma la cosa importante è utilizzare (e consigliare) l’uso di prodotti specifici. Quelli domestici non sono infatti adatti ai materiali con cui sono realizzate le varie componenti della toilette. Una corretta manutenzione della cassetta, invece, ne prolunga non di poco la durata. Di particolare importanza la lubrificazione della guarnizione con lo spray siliconico e la pulizia periodica, eseguita due e tre volte l’anno, con il Duo Tank Cleaner Concentrato.
Le vendite a più 50% Iniziative analoghe nel 2021 hanno dato risultati molto positivi. “Le specifiche campagne digitali sul Toilet fresh-up Set puntano sulla sensibilità crescente da parte dei clienti sugli aspetti legati all’igiene e all’utilizzo della propria toilette al posto di quelle comuni che si trovano nei campeggi,” dice Fabrizio di Piazza, Key Account Manager South Europe di Thetford. “Nel 2021 le vendite di questo prodotto hanno fatto registrare un incremento del 50% rispetto all’anno precedente, e tutti i Paesi europei ne hanno beneficiato in modo più o meno simile”. La campagna digitale non è stato l’unico strumento utilizzato dalla società per promuovere il Toilet fresh-up Set: nel corso dell’anno sono state messe in atto molte altre azioni, tra le quali anche la comunicazione per mezzo di
La toilette del futuro Con iNDUS, Thetford ha presentato un cambiamento davvero epocale. Non è un semplice prodotto nuovo, ma un sistema sanitario completo e intelligente, che offre agli utilizzatori più comodità, più igiene e più libertà. Il sistema garantisce fino a una settimana di autonomia e permette lo scarico in una sola volta in modo igienico e flessibile. Gli additivi sono dosati automaticamente con l’esatto quantitativo necessario, mentre l’acqua pulita viene risparmiata grazie a un risciacquo efficiente della toilette utilizzando le acque grigie. Tutte le attività sono supportate da un’app che offre al camperista una panoramica completa in tempo reale. Il sistema
sanitario non è mai stato così facile da utilizzare. La nuova toilette iNDUS ha un sistema soft-closing del coperchio e un design della tazza, che pesa solo 7,5 chili, studiato appositamente per sentirsi come a casa. Un aspetto fondamentale è l’utilizzo contenuto di acqua: il sistema usa solo 200 ml di acque grigie per un breve risciacquo o 500 ml per uno scarico completo. A titolo comparativo, a casa si utilizzano ogni volta da 3 a 10 litri.
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focus aziende teleco
Nel futuro, più spazio all’energia Dopo avere costruito il suo successo sui sistemi di ricezione tv, sui condizionatori d’aria e sui generatori, l’azienda romagnola spinge l’acceleratore nell’ambito della gestione energetica. Dalle batterie al litio fino ai sistemi di ricarica multifunzione, passando dai moduli fotovoltaici Testo di Paolo Galvani
Q
ualità, ricerca e sviluppo, innovazione. Sono questi i capisaldi di Teleco Group, società italiana che ha costruito le sue fortune nel mercato dei veicoli ricreazionali partendo dalle antenne per la ricezione dei programmi televisivi, fino ad arrivare a offrire complete soluzioni terrestri e satellitari, impianti di climatizzazione e una serie di sofisticate proposte per la gestione e l’immagazzinamento dell’energia a bordo. Nata a Lugo di Romagna, alle porte di Ravenna, l’azienda si è via via sviluppata fino ad avere una consolidata presenza internazionale e un’organizzazione basata su più filiali. In Italia sono diverse anche le società che si dividono i compiti: Teleco Spa per la tradizionale parte di tv, antenne e accumulo energetico, Telair Srl per i sistemi di climatizzazione e le soluzioni di ricarica delle batterie, dai moduli fotovoltaici ai multicharger. All’estero, invece, spiccano la filiale tedesca Teleco GmbH, inaugurata nel 1991, e quella francese Teleco Sas, fondata nel 2011. Dalla prima vengono seguiti anche il mercato austriaco e quello svizzero di lingua tedesca, dalla seconda la Svizzera francese. Ma l’impegno di Teleco sul mercato europeo non si ferma qui. Grazie al lavoro di alcuni agenti, vengono serviti con attenzione anche Olanda, Belgio, Gran Bretagna, Svezia, Norvegia, Finlandia, Danimarca, Spagna, Portogallo, Grecia e paesi dell’Est Europa. In Italia, l’azienda opera attraverso una serie di agenti regionali per promuovere i suoi prodotti sui
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rivenditori, che spesso sono anche parte della rete di assistenza all’utente finale. Formazione in sede e in tour Uno degli aspetti fondamentali per operare con successo nel mercato dei veicoli ricreazionali è quello di offrire un servizio di assistenza qualificato e sempre disponibile. Teleco ha centri in tutto il continente, da alcuni dei quali si occupa anche di fare formazione tecnica ai suoi partner e rivenditori. Per esempio, oltre che in Italia, questo avviene anche a Tournon-sur-Rhône, in Francia, ma non è raro che Teleco organizzi dei veri e propri tour sul territorio per portare la formazione più vicina alle sedi delle aziende con cui lavora. L’offerta di Teleco Group è vasta e articolata. La grande attenzione da sempre posta sull’aspetto qualitativo ha consentito all’azienda di proporsi come fornitore di primo impianto a diversi produttori. Il risultato è che oggi circa il 55 per cento dei ricavi arriva proprio da accordi raggiunti con chi realizza veicoli ricreazionali. Quali sono i prodotti best seller nei diversi paesi lo spiega Vittorio Simioli, amministratore delegato, al pari del suo socio Raul Fabbri, di Teleco. “In Italia i prodotti più venduti sono sicuramente le antenne automatiche e i condizionatori, mentre in Germania l’80 per cento del nostro fatturato aftermarket deriva dai sistemi satellitari (80%),” conferma. “In Francia la situazione è più simile a quella italiana, con il settore satellitare che pesa per un 50%. Se parliamo invece di primo impianto, antenne, televisori e aria condizionata sono i prodotti che destano la maggiore attenzione, con i generatori che suscitano comunque un certo interesse, almeno per alcune tipologie di veicoli”.
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I consumi tendono ad aumentare La società però guarda avanti puntando anche sull’innovazione e su nuovi settori. È indubbio che uno degli elementi che più catalizza l’attenzione degli utilizzatori di camper riguarda la gestione energetica. Rispetto al passato i consumi tendono ad aumentare, così come le aspettative degli appassionati di nuova generazione. Oggi, anche in vacanza, non si può più prescindere dall’uso di computer, tablet, smartphone e altri dispositivi elettronici, e sui veicoli si stanno sempre più diffondendo soluzioni come il riscaldamento a gasolio e il frigorifero a compressore, che richiedono più energia rispetto alle soluzioni a gas. A questo si aggiunge il desiderio di poter avere a disposizione anche la macchina per il caffè espresso, oppure di ricorrere a sistemi “energivori” come asciugacapelli, condizionatori o piani cottura a induzione. L’utilizzo “off grid”, cioè senza essere collegati alla rete elettrica a 230V, di molti di questi sistemi non è ancora alla portata degli impianti che si trovano mediamente sui veicoli ricreazionali, ma Teleco lavora su un duplice fronte: quello dei generatori di corrente, dove la sua gamma di prodotti a GPL consente anche di mantenere un profilo ecosostenibile, e quello più ampio delle soluzioni per la gestione energetica. Qui si parla tanto di sistemi di ricarica quanto di accumulatori. Su quest’ultimo fronte la “rivoluzione” litio avanza rapidamente, nonostante i prezzi non stiano scendendo come ci si sarebbe aspettati un paio d’anni fa. Ma i vantaggi nell’uso di queste batterie sono di tale portata (leggerezza, possibilità di sfruttarne quasi totalmente la capienza, velocità di ricarica, possibilità di erogare correnti elevate in presenza di carichi “difficili”) che anche i più scettici si stanno sempre più orientando verso questa soluzione. “Le batterie al litio sono per noi un prodotto abbastanza giovane”, racconta Simioli, “ma ci sta dando grandi soddisfazioni e sta raccogliendo molti apprezzamenti, tanto che un noto produttore di veicoli ricreazionali ha deciso di adottarlo di serie su tutta la sua produzione. Abbiamo cominciato a studiare il settore sei anni fa e abbiamo presentato il nostro prodotto al mercato nel 2018. Il successo è stato immediato, ma oggi si consolida ancora di più grazie all’elevatissima affidabilità che ha saputo dimostrare”.
Un mondo di dispositivi Se le batterie al litio LiFEPO4, quelle più sicure per un impiego in un veicolo ricreazionale, costituiscono la pietra angolare del sistema energetico, attorno vi ruota un intero mondo di dispositivi che ne consentono la ricarica e la gestione ottimale. “Grazie ai nostri preparatissimi ingegneri, stiamo puntando molto sullo sviluppo di tutta la gamma del ‘sistema energia’, dalle batterie alle soluzioni di carica – pannelli solari compresi – per offrire all’utente un pacchetto completo,” dice Simioli. “Bisogna far funzionare riscaldamento, frigorifero ed eventualmente aria condizionata. Teleco e Telair sono specializzate da vent’anni nella produzione di generatori, che sono la soluzione perfetta per chi preferisce trascorrere la sua vacanza in zone lontane dalla folla”. Da non trascurare in questo contesto l’apporto che arriva dalla soluzione più sostenibile che ci sia, ovvero i pannelli solari, e quello degli apparati di ricarica multifunzione. Con questi ultimi, grazie a un unico dispositivo si può gestire l’energia che arriva dai moduli fotovoltaici (tramite tecnologia MPPT), dall’alternatore (con il booster DC-DC) e dalla rete elettrica o dal generatore, con la certezza che per ogni tipo di batteria, sia essa al piombo o al litio, la curva di ricarica è sempre ottimizzata. Insomma, che si parli di ricezione TV, sistemi di condizionamento o gestione energetica, Teleco ha la soluzione pronta per oggi e sta già studiando quelle perfette per domani. Perché per costruire una storia di successo, e confermarla nel tempo, servono qualità, ricerca e sviluppo e innovazione. Sapientemente mescolate con una chiara visione del futuro. Vittorio Simioli
Dai camper al Manhattan Bridge Teleco Group è famosa per i suoi prodotti dedicati ai veicoli ricreazionali, ma la sua storia nasce con gli impianti per la ricezione TV a casa, che ancora oggi costituisce un importante pilastro, e si sta sviluppando in nuove e inattese direzioni. L’azienda ha infatti una divisione che si occupa del monitoraggio strutturale della salute degli edifici (SHM, Structural Health Monitoring). Nata nel 2008, questa attività ha registrato un’improvvisa accelerazione negli ultimi mesi. Teleco SHM Systems propone sensori per edifici e ponti che tengono monitorato il manufatto registrandone vibrazioni, spostamenti, temperatura e tutto ciò che può
essere misurato digitalmente. Per esempio, se un qualche elemento della costruzione comincia a vibrare in modo anomalo può scattare un allarme che avverte della mutata condizione. In caso di evento sismico, si può capire se l’edificio o il ponte sono rimasti danneggiati o meno. A testimonianza della validità delle soluzioni proposte dall’azienda romagnola, un sistema Teleco SHM602 è stato installato sul Manhattan Bridge di New York, nell’ambito di un avanzato programma di test organizzato e sostenuto da Columbia University, Università di Bologna e CIRI Edilizia e Costruzioni. - www.telecoshmsystems.com
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mercati europa
Il mercato degli RV a colpo d’occhio Europa: le vendite di nuovi veicoli ricreazionali sono aumentate del 9,9% nel 2021, l’anno di maggior successo nella storia dell’industria europea del caravanning A cura della redazione
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ancora una volta nei mercati svizzero, belga e finlandese, dove le vendite di nuove caravan e motorcaravan hanno raggiunto rispettivamente 10.815, 8.376 e 3.636 unità. E nel mercato austriaco è stata raggiunta un’impressionante impennata pari al 47,5%, con 5.851 veicoli venduti. Vendite in aumento anche nei Paesi Bassi, in Francia, in Svezia e in Danimarca, rispettiva-
2021 2020 - 2021
mente del 24,4%, 19,4%, 17,2% e 10,3%. Vendite in aumento in quasi tutti i mercati europei Solo tre mercati europei hanno registrato un calo delle vendite rispetto all’anno precedente. I 5.762 veicoli ricreazionali venduti in Norvegia rappresentano un calo dell’1,4%. E sebbene il mercato tedesco
181.299
78.094
+13,2%
+2,8%
2011 - 2021
ost Krüger, Segretario generale della European Caravan Federation (ECF), ha dichiarato: “Siamo estremamente soddisfatti della crescita record nelle vendite raggiunta nel 2021: quasi 260.000 nuovi caravan e autocaravan venduti. E questo nonostante le scoraggianti condizioni di mercato che il settore sta affrontando a causa della pandemia di Covid, della carenza di materie prime e dei problemi legati alla catena di approvvigionamento. Riteniamo quindi che le prospettive siano eccellenti per il 2022, dato che la popolarità delle vacanze in caravan e camper è ai massimi livelli in Europa”. L’anno scorso è stato quello di maggior successo nella storia dell’industria europea del caravanning. I 259.393 nuovi veicoli ricreazionali venduti nel mercato europeo nel suo complesso durante il 2021 hanno superato del 9,9% il risultato record del 2020. Come negli anni passati, la Germania è stata, in proporzione, il leader delle vendite nel mercato europeo con 106.138 tra caravan e camper venduti, e questo nonostante le vendite di nuovi veicoli siano diminuite dell’1% rispetto al record raggiunto in Germania nel 2020. Una crescita sostanziale è stata raggiunta
EUROPA
J
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2021
24.718
+4,3%
-15,2%
2021
30.822
7.446
2020 - 2021
+23,5%
+5,2%
2011 - 2021
FRANCIA
2011 - 2021
GERMANIA
2020 - 2021
81.420
2021estimates
14.160
18.047
2020 - 2021
+12,3%
+19,5%
2021
3.171
8.521
+29,5%
+22,6%
2011 - 2021
UK
PAESI BASSI
2011 - 2021
2020 - 2021
2021 2020 - 2021
8.498
1.687
+26,3%
+8,0%
2021
5.066
3.869
+26,3%
+7,1%
SVEZIA
2011 - 2021
2011 - 2021
SVIZZERA
2020 - 2021
Grafici basati su dati numerici pubblicati da ECF (European Caravan Federation)
abbia rappresentato il 41% di tutte le vendite di nuovi caravan e autocaravan nel mercato europeo, i numeri sono scesi dell’1% rispetto all’anno precedente. Le vendite nel Regno Unito sono aumentate del 16,2%, con 32.207 caravan e camper venduti. “È molto gratificante vedere che il Regno Unito, uno dei mercati RV più importanti in Europa, è stato in grado di riprendersi dagli effetti negativi della Brexit e si è rimesso in carreggiata con un aumento delle vendite a due cifre”, ha affermato Krüger.
con una crescita del 35,7% e 422 camper venduti; la Finlandia è al terzo posto in questa classifica con una crescita del 32,8% e 2.634 camper venduti; seguono la Svizzera con una crescita del 26,3% e 8.498 unità e la Svezia con un +26,3% e 5.066 camper venduti. Particolarmente gratificante anche la crescita delle vendite raggiunta nel 2021 in Francia e nel Regno Unito, rispettivamente il secondo e il terzo mercato più grande d’Europa. Nel mercato
Vendite record di nuovi camper A parte Norvegia e Portogallo, dove le vendite di nuovi camper sono diminuite rispettivamente del 9% e del 12,6%, in tutta Europa i numeri sono in aumento, e in alcuni mercati a doppia cifra. Complessivamente, in Europa, le vendite di nuovi camper sono aumentate del 13,2%. Parliamo di 181.299 veicoli, un massimo storico. Questo è il quinto anno consecutivo in cui è stato superato il record dell’anno precedente nella vendita di autocaravan; nel complesso, le vendite di questi veicoli sono più che raddoppiate dal 2010. Questo risultato è da attribuire principalmente ai numerosi record di vendita che sono stati superati in diversi mercati europei. Il tasso di crescita più consistente nella vendita di nuovi camper è stato registrato in Austria, con una crescita del 58% a fronte di 4.691 autocaravan vendute. La Slovenia è stata la seconda, in questo senso,
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mercati europa
6.175
1.926
2020 - 2021
+0,4%
+14,1%
1.290 +12,7%
2021
7.113
568
2020 - 2021
+9,2%
+10,5%
2021
3.081
2.681
2020 - 2021
-9,0%
+9,0%
2020 - 2021
ITALIA
2011 - 2021
SPAGNA
2011 - 2021
2021
7.086 +30,3%
2021
BELGIO
La domanda di caravan in Europa continua a crescere La crescente domanda di caravan nel mercato europeo si è riflessa, nel 2021, su una crescita sostanziale delle vendite, anche se in termini di conteggi numerici non risulta così solida come quella delle autocaravan. Nel 2021 sul mercato europeo sono state vendute in totale 78.094 nuove caravan. Anche in questo settore, la Germania è stata il leader nelle vendite, con 24.718 unità che, tuttavia, rappresentano un calo del 15,2% rispetto all’anno precedente. La crescita nelle vendite è stata invece registrata in tutti gli altri mercati europei, in alcuni casi con aumenti a doppia cifra percentuale. Nei Paesi Bassi, le vendite sono aumentate del 22,6% con 8.521 unità; in Austria del 16,2 per cento, con 1.160 caravan vendute; e la Spagna
ha registrato un aumento delle vendite del 14,1% con 1.926 unità. “Le 18.047 nuove caravan vendute nel secondo mercato più grande d’Europa, il Regno Unito, indicano chiaramente che la domanda in UK è in ripresa e che le incertezze da parte dei consumatori, dovute a Covid e Brexit, sono ora in diminuzione”, ha osservato Krüger. Infine, dopo aver raggiunto una crescita nelle vendite del 5,2%, con 7.446 nuove caravan, la Francia è stata relegata al quarto posto dai Paesi Bassi.
2011 - 2021
francese le vendite sono aumentate del 23,5%, con 30.822 nuovi camper venduti; nel Regno Unito la crescita ha fatto segnare un +12,3%, con 14.160 nuove autocaravan. Come in passato, la Germania è di gran lunga il mercato più vasto per quanto riguarda i camper nuovi, con una crescita del 4,3% e 81.420 veicoli venduti nel 2021.
4.691
1.160
2020 - 2021
+58,0%
+16,2%
2011 - 2021
NORVEGIA
2011 - 2021
AUSTRIA
2021estimates
2.900 +0,9%
2011 - 2021
2021 2020 - 2021
2.634
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+20,9%
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1.704 +31,3%
DANIMARCA
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FINLANDIA
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Grafici basati su dati numerici pubblicati da ECF (European Caravan Federation)
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mercati germania
L’industria tedesca dell’RV fa segnare un nuovo record di vendite
Il Presidente del CIVD, Hermann Pfaff, durante la conferenza stampa annuale della Caravaning Industrie Verband (CIVD) tedesca - online il 20 gennaio 2022
Il settore ha registrato vendite di caravan e camper, nuovi e usati, e di accessori per un importo di 13,9 miliardi di euro, nonostante i colli di bottiglia della filiera di approvvigionamento
L
’industria tedesca del caravanning ha registrato ricavi per 13,9 miliardi di euro nel 2021. Nonostante i problemi delle supply chain e la carenza mondiale di materie prime, fattori che hanno avuto un enorme impatto negativo sulla produzione di caravan e camper, le vendite sono comunque aumentate del 12,1%. Questo risultato segna l’ottavo anno consecutivo in cui il settore ha raggiunto vendite record. I ricavi delle vendite sono quasi triplicati durante questo periodo. La parte del leone nei ricavi del settore la fanno le vendite di nuove caravan e autocaravan, per un totale di 7,5 miliardi di euro, con un aumento del 16,1% rispetto all’anno precedente. Anche la proporzione di veicoli ricreazionali esportati rispetto alle vendite totali è aumentata rispetto all’anno precedente: 3 miliardi di euro per un aumento del 21,7%. Le vendite di nuovi camper sono ammontate a quasi 6,4 miliardi di euro, con un aumento del 14,8% rispetto al record dell’anno precedente. Le vendite di nuove caravan hanno registrato un’ottima ripresa dopo il calo registrato nel 2020, crescendo del 24% a oltre 1,1 miliardi di euro - e anco-
ra una volta superando il livello pre-Covid (2019) per questo segmento. La richiesta di caravan e camper usati è rimasta forte nello scorso anno, con un aumento del 6,3% e un nuovo record a 5,2 miliardi di euro. Rispetto al 2020, le vendite di caravan usate sono aumentate del 10,4% e quelle di motorcaravan del 5,5%. Anche il settore degli accessori per veicoli ricreazionali ha registrato una forte crescita nel 2021, con un aumento del 14,2% rispetto al 2020, per un totale di 1,2 miliardi di euro. “La filiera mondiale è diventata estremamente inaffidabile a causa del Covid, una situazione che ha colpito anche il settore del caravanning nel quale si sono riscontrate carenze di numerosi componenti e materiali. Se non fosse stato per i ritardi nella produzione di caravan e camper causati da questa situazione, i risultati di vendita del settore sarebbero stati ancora migliori”, ha affermato Daniel Onggowinarso, amministratore delegato di Caravaning Industrie Verband (CIVD). “Ma francamente non abbiamo motivo di lamentarci, dato che il nostro settore ha raggiunto vendite record nel problematico e insolito ‘Anno Covid’
2020 e ha persino stabilito nuovi record di vendite per il 2021. Le vacanze in caravan e camper stanno facendo segnare una crescita a un livello che supera di gran lunga quello di qualsiasi attività comparabile. La domanda di veicoli ricreazionali è attualmente molto forte e prevediamo che rimarrà tale per il prossimo futuro,” ha commentato Onggowinarso. I numeri impressionanti del settore tedesco del caravanning Nel secondo anno della pandemia di Covid, il caravanning è rimasto molto popolare tra i tedeschi che partono per le vacanze. Le vendite di nuove caravan e autocaravan in Germania hanno superato le 100.000 unità nel 2021: è la seconda volta che questa cifra viene raggiunta dall’anno record 2020. Nel corso del 2021, 106.138 nuovi veicoli ricreazionali hanno lasciato i saloni dei concessionari tedeschi; si tratta di un calo dell’1% rispetto al 2020. A causa della pandemia di Covid si è verificata una carenza di semiconduttori e di materie prime fondamentali come acciaio, legno, plastica e collanti, con conseguenti ritardi nella produzione e nella
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mercati germania consegna dei veicoli. Nonostante i problemi di consegna, le vendite di nuovi camper sono aumentate del 4,3% nel 2021, raggiungendo il nuovo primato di 81.420 unità vendute. È l’undicesimo anno consecutivo di vendite record per questo settore, e nel corso dell’ultima decade le vendite annuali di camper sono più che raddoppiate. Senza considerare le filiere di approvvigionamento vacillanti e la carenza di materie prime, l’impatto degli acquisti anticipati a causa della riduzione dell’IVA nel 2020 è stato avvertito in Germania con più forza nel settore della caravan, con una diminuzione del 15,2% nel 2021 rispetto alle robuste vendite del 2020. Un totale di 24.718 nuove caravan sono state vendute nel periodo. “Sulla scia della peggiore recessione economica nella storia della Repubblica Federale nel 2020, l’anno successivo ha visto la più grave carenza di materie prime dalla seconda guerra mondiale a oggi. Nonostante questi gravi problemi, l’industria tedesca del caravanning ha ottenuto risultati eccezionali, vale a dire vendite di oltre 100.000 nuove unità all’anno”, ha osservato Daniel Onggowinarso, nel dare una valutazione complessivamente molto positiva delle prestazioni del settore nel 2021.
Grande richiesta di caravan e camper di fabbricazione tedesca La domanda di veicoli ricreazionali di fabbricazione tedesca, da parte di clienti stranieri, rimane solida e i costruttori tedeschi sono stati in grado di aumentare notevolmente la produzione nel 2021, per un totale di 130.666 veicoli. Ciò rappresenta un aumento del 12,8% rispetto al 2020 e un record assoluto per l’industria tedesca del caravanning. La produzione di camper è aumentata del 9,4%, raggiungendo un record di 82.393 veicoli motorizzati, mentre i risultati per le caravan sono stati in proporzione ancora più importanti: 48.273 veicoli prodotti, per un aumento del 19,2%. Le esportazioni nel 2021 hanno stabilito un nuovo record con 54.799 veicoli ricreazionali consegnati a clienti al di fuori della Germania: un aumento del 18,7% rispetto all’anno precedente. Nel 2021 sono stati esportati in totale 32.407 camper di fabbricazione tedesca, segnando un aumento del 14,2% rispetto all’anno precedente. I risultati dell’esportazione di caravan sono stati ancora più interessanti, con un aumento del 26% e 22.392 veicoli venduti. Ciò dimostra quanto sia fondamentale il mercato europeo per i produttori tedeschi di veicoli ricreazionali. “Le vacanze in RV sono popolari non solo
in Germania, ma anche in tutta Europa, un fatto che si riflette nella domanda in costante crescita di caravan e camper di fabbricazione tedesca. Il fatto che la Germania abbia esportato più di 55.000 veicoli ricreazionali nello scorso anno ha reso la nostra nazione ancora una volta il leader di mercato nel settore del caravanning europeo,” ha detto Daniel Onggowinarso. “Se la situazione della carenza di materie prime e dei colli di bottiglia nella supply chain migliorerà quest’anno, riteniamo che ci troveremo di fronte a un 2022 di grande successo. Dato che i libri ordini dei produttori tedeschi di caravan e camper sono pieni, queste aziende faranno tutto ciò che possono per soddisfare l’elevata domanda sia tra i rivenditori che tra i consumatori”.
L’industria tedesca dell’RV 2021 a colpo d’occhio
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Daniel Onggowinarso amministratore delegato del CIVD
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Il caravanning sta diventando sempre più popolare in Germania, nonostante la tendenza al ribasso del comparto viaggi e turismo Una nuova ricerca di mercato commissionata dal Caravaning Industrie Verband (CIVD) all’Institut für Demoskopie Allensbach dimostra che il caravanning è una parte importante nel settore vacanze e tempo libero in Germania. L’Istituto ha intervistato persone che possiedono una caravan o un camper, nonché tedeschi che potrebbero essere interessati a possedere un veicolo ricreazionale in futuro. Inoltre, i sondaggisti sono stati in grado di ottenere nuove informazioni grazie a un’analisi rappresentativa secondaria dei dati ottenuti dall’Allensbach Market and Advertising Media Analysis, basata su circa 23.000 interviste all’anno. Questa analisi mostra chiaramente che la popolarità del caravanning, nella sua qualità di vacanza popolare all’aria aperta, è cresciuta anche durante la pandemia e ha raccolto un considerevole gruppo di nuovi appassionati composto da oltre due milioni di turisti tedeschi. Il risultato è un aumento nel numero degli appassionati di caravanning, in Germania, da 11,6 a 13,8 milioni.
La prospettiva a lungo termine mostra anche che, sebbene questo tasso di crescita possa essere stato favorito dal Covid, la pandemia non è stata affatto l’unica o la principale causa di tale risultato. Il caravanning ha guadagnato il 40% dei suoi aderenti tra il 2017 e il 2021, e il 16% negli ultimi due anni. Uno sguardo indietro alle intenzioni di acquisto di una caravan o di un camper ci permette di avere un quadro della situazione rivelatore: rispetto al 2015, c’è stato un aumento significativo di 1,2 milioni di tedeschi che si dedicano al caravanning, e che pianificano di acquistare una caravan o un camper entro i prossimi 12-24 mesi. L’indagine dell’Institut für Demoskopie Allensbach rivela anche una chiara tendenza nelle decisioni di acquisto relative a caravan o autocaravan. Il 66 per cento degli intervistati che intendevano acquistare un veicolo ricreazionale per le proprie vacanze ha optato per un camper. Il 53% degli intervistati appartenenti a questo sottogruppo ha dichiarato di voler acquistare un camper usato e il 13% di essere invece orientato all’acquisto di un nuovo veicolo. Dell’11% degli intervistati che ha dichiarato di voler acquistare una caravan, l’8% ha affermato che avrebbe optato per un veicolo usato e il 3% che avrebbe acquistato un veicolo nuovo. L’esauriente lavoro dell’Institut für Demoskopie Allensbach ha prodotto anche interessanti spunti per quanto riguarda i target group del caravanning. I gruppi delineati sono i seguenti: gli “scopritori”, i “parsimoniosi”, i “flessibili”, i “consapevoli del prezzo”, gli “stabili”, i “devoti appassionati” e i “full timer”. I membri del target group “scopritori”, di nuova identificazione e che rappresenta il 17% degli intervistati, sono dediti
a brevi viaggi, in caravan e in compagnia dei bambini. Il gruppo dei “flessibili” comprende la stessa proporzione di intervistati, nella loro qualità di “target group no-kids a doppio reddito” - ovvero coppie di mezza età che amano vacanze brevi, in camper, prediligendo le località turistiche meno frequentate. I Best Agers benestanti, nella loro qualità di caravanner a tempo pieno, godono del privilegio di viaggiare tutto l’anno con il proprio camper, con una spiccata tendenza a visitare anche le città. L’indagine di mercato dell’Institut für Demoskopie Allensbach fornisce anche informazioni sulle opinioni relative al caravanning dei millenial, che costituiscono la prossima generazione di caravanner. Come target group, i millennial attribuiscono particolare importanza alla sostenibilità e alla protezione dell’ambiente, valori con i quali ritengono che il viaggiare in RV sia pienamente compatibile.
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mercati spagna
Camping Profesional: Il turismo spagnolo ha perso 150 miliardi di euro a causa della pandemia Il mercato spagnolo, come tutti quelli mediterranei, non ha fatto eccezione. Il turismo in generale ha sofferto, mentre quello all’aria aperta ha invece sfoderato le sue armi migliori. I colleghi di Camping Profesional, con i quali abbiamo un ottimo rapporto di collaborazione, hanno dipinto un quadro preciso di ciò che è accaduto al turismo in terra iberica. Ve lo proponiamo, con il loro permesso, in versione integrale.
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due anni dal primo paziente in Spagna positivo al Covid, la pandemia ha lasciato una scia devastante nel turismo, con perdite per un totale di almeno 150 miliardi di euro e quasi 117 milioni di turisti svaniti, anche se le previsioni per il 2022 sono piuttosto più ottimistiche. L’anno in corso non sarà quello del pieno recupero dei valori pre-pandemici, concordano gli esperti del settore, ma darà un forte impulso ai movimenti turistici per poi tornare alla normalità tra il 2023 e il 2025, a seconda dei segmenti di attività. I dati delle indagini dell’Istituto Nazionale di Statistica (INE) sugli arrivi di turisti stranieri (Frontur) e le spese sostenute (Egatur) mostrano che in Spagna, tra il 2020 e il 2021, quasi 117 milioni di turisti hanno smesso di viaggiare rispetto ai record pre-pandemici. In termini di spesa, nell’ultimo biennio sono stati persi circa 125 miliardi di euro derivanti dai turisti stranieri e circa 25 miliardi dai turisti nazionali nei loro viaggi interni. Per fare questo confronto non sono stati utilizzati i dati di spesa dei cittadini spagnoli all’estero, anche se una parte degli acquisti viene realizzata in Spagna (per esempio, se si acquista un pacchetto turistico). Dal migliore al peggiore anno Nel 2019 sono arrivati in Spagna 83,5 milioni di turisti internazionali, un record storico, mentre nel 2020 questa cifra è crollata a 19 milioni (anche questo un record, ma al contrario) e nel 2021 ne sono entrati 31,13 milioni. Ipotizzando che in assenza di pandemia il nume-
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ro di turisti sarebbe rimasto stabile rispetto al 2019, nel 2020 e nel 2021 si sono persi quei quasi 120 milioni di turisti stranieri, che sono la principale fonte di reddito per il settore, che fa in questo segmento due terzi del suo fatturato. Allo stesso modo si possono calcolare i dati relativi alla spesa: nel 2019 i turisti internazionali giunti in Spagna hanno portato 91,91 miliardi di euro, mentre nel 2020 ne sono stati registrati solo 19,74 miliardi e nell’anno da poco concluso, 34,82 miliardi. La somma di entrambi gli anni, i peggiori della storia del turismo spagnolo, mostrano uno scarso equilibrio: nemmeno 55 miliardi di euro contro gli oltre 180 che sarebbero arrivati se il Covid non avesse fermato il mondo. In sostanza, 125 miliardi che hanno smesso di entrare nelle casse di campeggi, compagnie aeree, ristoratori, imprenditori del tempo libero, musei… Il recupero del turismo nazionale A questi dati va aggiunto il calo del turismo nazionale, che pur essendosi evoluto molto meglio di quello estero, non ha nemmeno raggiunto i volumi del 2019, traguardo che il settore stima di poter raggiungere quest’anno nelle destinazioni più turistiche, in particolare le coste. In attesa di conoscere i risultati dell’indagine sul turismo dei residenti (Familitur) per il quarto trimestre 2021, che sarà pubblicata a fine marzo, tra gennaio e settembre 2021 gli spagnoli hanno effettuato 106,54 milioni di viaggi, rispetto ai 193,87 milioni del 2019. Nel 2020 ne erano stati effettuati 101,5 milioni. Nonostante il numero dei viaggi nazionali non abbia ancora raggiunto i livelli pre-pandemici, il calo più intenso è stato quello dei viaggi all’estero, che si sono ridotti a un quinto. Nel 2019, quasi 174 milioni di viaggi erano stati fatti entro i confini nazionali e 20,2 milioni a livello internazionale. In altre parole, circa il
10% del totale aveva viaggiato all’estero. Nel 2020, dei 101,5 milioni di viaggi, 96,4 sono stati nazionali e solo 5 milioni internazionali (5%), mentre nel 2021 (tra gennaio e settembre) sono stati registrati 106,5 milioni di movimenti, di cui 102,2 interni e i restanti 4,4 milioni è andato all’estero (4,1%). In termini di spesa, nel 2019 gli spagnoli hanno speso in viaggi 48,06 miliardi di euro, giusto il doppio di quanto calcolato nel 2021 (fino al terzo trimestre). In tutto il 2020 la somma si era attestata a 21,1 miliardi. Il risultato è che tra il 2020 e il 2021 gli spagnoli avranno speso per viaggi circa 50 miliardi in meno di quanto avrebbero fatto senza le restrizioni ai movimenti turistici imposte in tutto il mondo, e di questi la metà corrisponde a viaggi nazionali. La caduta del PIL generato dal turismo Questa è, in linea di massima, la mappa del settore in Spagna, che riflette bene il forte calo che il PIL del settore turistico ha subito in questo periodo. Sebbene i dati per il 2021 non siano ancora completi, l’evoluzione 2019-2020 è chiara: prima della pandemia il turismo rappresentava il 12,4% del PIL, mentre secondo l’INE questo contributo è sceso nel 2020 al 5,5%. In termini occupazionali, l’emorragia è stata molto più contenuta per l’effetto degli Expedientes de Regulación Temporal de Empleo (ERTE, le norme temporanee a sostegno del lavoro), che hanno permesso ai posti di lavoro nel settore di “tenere”: così, nel 2020 l’occupazione nel turismo è stata pari al’11,8% dell’economia totale, solo 0,9 punti percentuali in meno rispetto al 2019. Ora, dopo la fine del 2021 e un inizio incerto del 2022, a seguito della forte espansione della variante Omicron, il settore confida che questa sia stato solo una battuta di arresto sulla strada della ripresa iniziata lo scorso maggio.
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mercati giappone
Japan Camping Car Show 2022
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a più grande fiera di veicoli ricreazionali in calendario nel paese del Sol Levante si è svolta alla Makuhari Messe, nella Greater Area di Tokyo, dal 10 al 13 febbraio 2022. Con il tema “Proteggi, lavora, divertiti - Il potenziale dei veicoli ricreazionali”, e svoltasi nonostante gli ostacoli incontrati dagli organizzatori, l’esposizione ha registrato un’affluenza di pubblico inferiore al previsto, ma dati di vendita in crescita e una ragguardevole copertura da parte dei media nazionali. Con il governo che ha ulteriormente esteso i termini dello stato di emergenza e un’inaspettata nevicata durante due giorni, l’affluenza ha registrato 21.775 visitatori rispetto ai 67.000 dell’era pre-Covid. In esposizione, tuttavia, su una superficie di circa 27mila mq, quasi 300 veicoli provenienti dai costruttori membri della JRVA. Come nelle edizioni precedenti, infatti, circa 120 degli espositori erano produttori di veicoli, fornitori di primo impianto e di infrastrutture per il campeggio. Nissan Motors ha colto l’occasione per presentare il proprio Nissan Caravan Myroom Concept, che inizialmente aveva debuttato all’Auto Saloon, mentre Stellantis Japan ha annunciato il lancio della Jeep Gladiator e l’introduzione di Fiat Ducato Serie 8 entro la fine dell’anno. JRVA, dopo il successo ottenuto nel 2021, ha di nuovo presentato uno stand volto a sensibilizzare ulteriormente sull’importanza dei camper nelle aree colpite da disastri per i soccorsi, ricevendo ancora un’accoglienza molto positiva. Nel corso dell’ultimo anno, la JRVA ha compiuto uno sforzo significativo per radicare questa consapevolezza nella sfera politica giapponese. La fiera del 2022, infatti, ha visto la partecipazione di diverse figure legislative chiave provenienti dalle agenzie giapponesi di soccorso che il governo del Paese mette in campo in caso di calamità. Il livello di interesse degli utenti finali in visita e, soprattutto, le vendite registrate, come già avvenuto in altri show durante l’anno, rivelano che l’utente finale giapponese arriva in fiera con l’intenzione di acquistare. Questa domanda crescente e sostenuta costituisce una sfida per i produttori, i quali dovevano affrontare
tempi di produzione e consegna che andavano dai 10 ai 15 mesi già prima della pandemia. Nonostante diversi costruttori stiano aumentando la produttività, in Giappone un utente finale che acquista ora un camper deve mettere in conto un tempo di attesa di almeno 12 mesi. Questa situazione è resa ancora più incerta dalle importazioni, in particolare quelle europee, poiché la maggior parte dei produttori stranieri si trovano, in questo momento, ad affrontare significative carenze nei loro mercati interni e scelgono di evadere innanzitutto quegli ordini. “Con la pandemia in corso, i volumi del nostro prodotto saranno stabili per tutto il prossimo anno. Questa stabilità della domanda consentirà ulteriori investimenti da parte dei nostri membri in capacità produttive, mentre le attività sul soccorso, intraprese dal governo giapponese e avviate con successo, creeranno ulteriori opportunità per il futuro,” dice Mr Araki, presidente della JRVA. In questa fiera, in termini di nuovi veicoli e innovazione tecnologica, sebbene ogni produttore abbia mostrato progressi nel design e nello stile, non ci sono stati annunci epocali da parte dei produttori di RV giapponesi. Le novità principali sulle quali si è concentrata l’attenzione sono state i concept car Nissan Caravan e la Serie 8 Ducato presentata da Stellantis Japan. Per quest’anno, a causa dei limiti di produzione in Europa, nella rete B2B che fornisce i principali produttori, verranno introdotti solo i modelli di van L2H2, L3H2 e L3H3. Le prime consegne sono previste per la fine dell’estate, mentre i primi camper van su base Ducato saranno in vendita al pubblico intorno all’autunno di quest’anno. Come in passato, quasi tutti i produttori si sono assicurati sufficienti volumi di produzione per l’anno prima dell’inizio della fiera. Le vendite aggiuntive generate durante i quattro giorni di fiera saranno occasione per molti per avviare ulteriori espansioni interne volte ad aumentare le produttività e abbreviare i tempi di consegna per i nuovi clienti. Inoltre, nonostante voci insistenti riportino che il governo giapponese sembra intenzionato ad allentare
Testo di Bartek Radzimski
le draconiane restrizioni sui viaggi internazionali, la maggior parte dei giapponesi, molto probabilmente, opterà per le vacanze familiari domestiche: molti di loro si metteranno in viaggio con il proprio camper appena acquistato o con un veicolo noleggiato. Grazie a una crescente attrattiva sul pubblico nazionale, il mercato giapponese dei camper ha sicuramente un brillante futuro davanti a sé.
Il concept Nissan Caravan Myroom
Sotto: Fiat Ducato serie 8
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intervista con gabriele pagliuzzi
Italia Vacanze, voglia di ripresa Abbiamo incontrato Gabriele Pagliuzzi, amministratore unico del Parco Esposizioni Novegro, che ha deciso di organizzare il tradizionale evento nonostante numerose assenze da parte del settore. Una manifestazione sicuramente sottotono, ma che ha rappresentato comunque un’importante occasione di incontro per gli operatori di settore e di dialogo con i campeggiatori A cura della redazione
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“
E’ stata definita l’edizione dell’orgoglio quella di Italia Vacanze 2022, che ha sancito la riapertura dopo due anni di chiusura pandemica dello storico appuntamento milanese,” recita il comunicato stampa distribuito dopo la manifestazione. “Un atto dovuto ai tanti sostenitori del settore, che ha soddisfatto operatori e pubblico nonostante tutte le difficoltà che ancora incombono, compresa la scarsa disponibilità dei mezzi. Tuttavia era importante non interrompere il filo di intesa con il mercato nella fiducia di un suo assestamento positivo già a partire da quest’anno. E’ una speranza, ma si sa che i desideri spesso si avverano quanto è più forte la spinta di chi li coltiva con passione e determinazione”. La mostra Italia Vacanze è sicuramente la più “storica” delle iniziative che si svolgono nel Parco Esposizioni Novegro. Per lungo tempo ne ha identificato il sito facendo combaciare perfettamente la sua “mission” con le caratteristiche ambientali del centro fieristico, decisamente inserito in quella “riviera” est di Milano, oggi ancora meglio connotata nel programma del grande Parco Forlanini: un contesto quanto mai adatto a far risaltare le motivazioni sociali e commerciali dell’abitar viaggiando, che a Milano e in Lombardia trova il massimo palcoscenico nazionale. Ci racconti la storia di Italia Vacanze, quando è stata creata? Gabriele Pagliuzzi: Italia Vacanze è la più antica delle manifestazioni che si sono svolte a Novegro e fu aperta nel 1975 al pubblico. Fu la prima volta che veniva organizzata una fiera non riservata agli addetti ai lavori e fu creata su ispirazione della prima iniziativa del settore plen air, “Vivere nel verde” al Parco Sempione, il cui successo aveva dato dimostrazione che esisteva un mercato per caravan e camper. Siamo molto legati a questa iniziativa, perché Novegro è sempre stato il luogo adatto per questa manifestazione. Da subito, infatti, si è presentato come un grande centro aperto, quasi un villaggio vacanze, con parti coperte e parti all’aperto, con del verde e un’atmosfera adatta. In seguito, la funzione del quartiere fieristico si è spostata su altri settori rivolti al pubblico. Di questi, alcuni sono cresciuti di più, altri di meno, ma comunque si può dire che la fiera ha attraversato l’era del settore del commercio. Inoltre, la manifestazione è da sempre nata in una ottica di colloquio sociale che ha portato il pubblico ad affezionarsi alla fiera, che aveva la peculiarità di essere una delle poche aperte al pubblico e che attirava molte persone grazie ai grandi spazi che aveva a disposizione.
pandemia, in questi anni non sono cambiate molto fortunatamente le abitudini in questo settore, ma se pensiamo ai teatri, ai cinema e all’eventistica tutto è cambiato. Inoltre, anche la mobilità delle persone e la mobilità psicologica si sono modificate e si è rallentata molto a causa della sovraesposizione di comunicazione fatta in televisione che ha portato molti a rinchiudersi in casa per la paura. Quest’anno avete deciso di ripetere la fiera nonostante le difficoltà che tutti conosciamo… Gabriele Pagliuzzi: La vetrina di Novegro non si è potuta sottrarre alle contingenti difficoltà di penuria dei mezzi che stanno mortificando il mercato, ma la voglia di ripresa e l’ostinato ottimismo per il futuro di questo settore hanno prevalso. Partecipare a Italia Vacanze, infatti, per molti operatori è come rinnovare un rito di amicizia e passione che lega il presente al passato quando l’escursionismo, seppur in un guscio ben protetto o sotto un telo robusto, aveva il carattere di indiscutibile avventura. Il bello è che questi valori oggi possono incontrare un pubblico più vasto e più nuovo, meno attrezzato per tradizione e consuetudini famigliari a fare proprio questo particolare utilizzo del tempo libero, quasi assimilabile a un vero e proprio “stile di vita”, ma non meno conquistabile. Tale attitudine comportamentale è stata resa ancora più attuale da quanto è occorso nel lungo periodo di isolamento “pandemico”, laddove l’utilizzo di un camper o di una confortevole caravan ha rappresentato un’incomparabile opportunità di autonomia e sicurezza. È questa la sfida su cui si è tutti impegnati: produttori, reti vendita, organizzatori di fiere ed eventi, consci che le stagioni commerciali possono variare, ma l’identità di un prodotto e la sua filosofia saranno tanto più capaci di sopravvivere nel tempo quanto più in loro si creda con convinzione. Queste sono sempre state le linee guida della mostra di Novegro, che non ha mai arretrato su di un punto: creare un appuntamento specializzato di mercato esclusivamente circoscritto al settore dei veicoli e delle attrezzature per il turismo itinerante. Anche l’amatorialità non è trascu-
rata in questo che, oltre alla caratterizzazione fieristica, vuole soprattutto essere una occasione di festa per “abituee” e neofiti. Abbiamo raccolto qualche impressione dagli operatori del settore che non sono contenti della situazione. Ha qualche messaggio da mandare a loro? Gabriele Pagliuzzi: Io credo nel libero mercato e nella libera impresa, per cui ognuno fa le sue scelte e decide. Qui c’è un luogo e lo si può organizzare come si vuole: aspettare non funziona in queste situazioni. Perciò noi continuiamo a fare comunicazione, perché sarebbe come interrompere la pubblicità delle auto perché stiamo aspettando le macchine elettriche. Ai concessionari dico che un pizzico di generosità e disponibilità non guasterebbe, e noi non togliamo spazio a nessuno. Il pubblico di Novegro è un pubblico che si è formato nel corso degli anni ed è una risorsa che non sprechiamo. Inoltre, molti centri espositivi utilizzano denaro pubblico, quindi hanno avuto ristori per cui non hanno lo stimolo di cavalcare situazioni con dei rischi imprenditoriali. Questo è il motivo per cui siamo rimasti di fatto solo noi nel panorama italiano insieme al Salone del Camper a Parma. Come vede il 2023? Gabriele Pagliuzzi: Italia Vacanze ci sarà anche nel 2023 e abbiamo già pronte le date di marzo. Siamo pronti ad affrontare i problemi e siamo consapevoli che il mercato sta evolvendo verso un’altra direzione. È possibile che il mercato vada su una fascia più qualificata che desidera il salotto nel camper. Per questo motivo ci si dovrà focalizzare di più sulla clientela d’élite. Abbiamo, inoltre, programmi migliorativi di accoglienza che saranno favoriti dall’apertura della pista ciclabile che unisce il Parco Forlanini all’Idroscalo. È un progetto molto importante per attrarre i turisti che sono molto legati a questo settore e molto spesso portano le loro biciclette sui caravan/camper. Come ho già detto, Italia Vacanze tornerà, ma non avremo un’idea speculativa: il nostro obbiettivo sarà quello di parlare con gli operatori e riflettere sul futuro di questo settore.
Come crede sia cambiato il comportamento del pubblico in questi anni? Gabriele Pagliuzzi: Da quando è esplosa la
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federazioni campeggiatori
Le tre federazioni unite per il settore In occasione del convegno indetto dal Camper Club Cento Torri di Pavia e tenutosi durante la manifestazione Italia Vacanze di Novegro (MI), si sono confrontati i rappresentanti delle federazioni dei campeggiatori italiani - ACTItalia, Confedercampeggio e Unione Club Amici sul tema dei programmi futuri del settore A cura della redazione
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a preso per primo la parola il presidente della Confedercampeggio, Giovanni Grassi, per illustrare le azioni che la sua federazione ha messo in campo in questi anni. Innanzitutto, ha ricordato l’iniziativa congiunta con le altre due federazioni di campeggiatori (ACTItalia e Unione Club Amici) e con Assocamp (Associazione Nazionale Operatori Veicoli Ricreazionali e Articoli per Campeggio) per la sensibilizzazione dei concessionari dei diversi tratti della rete autostradale per tenere efficienti i servizi di scarico delle acque grigie e nere. In questo senso è stata anche attivata una rete di moni-
Giovanni Grassi
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toraggio tra i soci per segnalare impianti non funzionanti, abbandonati o carenti di manutenzione. Poi ha ricordato l’impegno della Confedercampeggio nella sensibilizzazione delle regioni verso la costruzione di aree di sosta, citando la proposta di legge della Sardegna e l’esempio virtuoso della Toscana che contribuirà con quasi 500.000 euro alla realizzazione o alla riqualificazione di aree di sosta per autocaravan e caravan. “Cinquecentomila euro non sono grandi cifre,” dice Giovanni Grassi, “però, testimoniano che c’è un rinnovato interesse verso il turista itinerante, che è una risorsa importante perché spende il suo denaro sul territorio. Noi siamo i sostenitori e promotori di iniziative per favorire lo sviluppo del turismo all’aria aperta. Vediamo che spesso le nostre federazioni non vengono coinvolte dalle istituzioni come dovrebbero. Questo è sbagliato perché abbiamo conoscenza ed esperienza diretta di questo settore e rappresentiamo i campeggiatori italiani”. Ha preso poi la parola il consigliere Giancarlo Valenti, ACTItalia, portando il saluto del presidente nazionale Guido Chiari, e sot-
Giancarlo Valenti
tolineando l’importanza degli obiettivi comuni che si stanno attuando a livello federale per avere più peso “politico” per il nostro settore e un sempre maggiore coinvolgimento con le associazioni del territorio. “L’attuale direttivo di ACTItalia è stato eletto nel 2020, in piena emergenza pandemica e non abbiamo potuto fare molto finora,” dice Giancarlo Valenti. “È venuta a mancare la socialità che è la base dello spirito associazionistico. Abbiamo fortemente voluto questo incontro che sancisce una nuova collaborazione tra le nostre tre federazioni nazionali. Rappresentiamo una larga fetta
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Ivan Perriera
dei camperisti, caravanisti e campeggiatori italiani ed è indispensabile unire le forze per avere un maggior peso politico”. Il presidente Ivan Perriera di UCA, dopo aver salutato, ringraziandolo per la sua presenza, l’architetto Pagliuzzi, presidente fiera di Novegro, e il Presidente Luigi Boschetti, di Promocamp, ha illustrato le strategie della
propria organizzazione chiedendo di condividere a livello politico la sospensione della federazione Russa dalla FICC (Fédération Internationale de Camping, Caravanning et Autocaravaning), valutando, così, la possibilità di inviare una lettera comune delle tre federazioni al presidente internazionale, Joào Pereira. “Bisogna attuare una politica unitaria,” dice Ivan Perriera, “perché spesso è successo che le federazioni abbiano percorso strade separate e poco efficaci. Bisogna continuare su questa strada, instaurare un dialogo costruttivo tra le nostre realtà nazionali e portare avanti senza indugio le iniziative proposte. Vi chiedo di unirci per contare di più a livello politico, di far sentire la voce dei camperisti perché i camper in giro sono tanti, i posti di accoglienza sono pochi ed è difficile far capire alle amministrazioni
locali che incentiviamo l’economia locale”. Un’altra proposta è quella di far sentire la “voce” dei campeggiatori italiani al governo per contrastare i continui rincari del carburante. Perriera suggerisce, poi, di proporre una collaborazione per fare iscrivere gratuitamente per un anno, tutti i nuovi acquirenti a uno dei club presenti in Italia, al fine di offrire una maggiore informazione ed educazione al corretto utilizzo del camper. E si dice favorevole anche a creare un tavolo di lavoro con l’associazione dei proprietari di campeggi FAITA. Perriera, inoltre, chiede alle federazioni e ai club di incentivare l’adesione e le associazioni dei caravanisti. Vi sono problemi mai risolti come la velocità ridotta a 80 km/h in autostrada per le auto con caravan al traino, mentre in altri paesi europei la velocità massima raggiunge i 100 km/h.
Il dibattito Dopo la presentazione delle tre federazioni la discussione si è animata con un “botta e risposta” che ha coinvolto anche il nostro direttore Antonio Mazzucchelli, presente al convegno. In Italia abbiamo numeri insoddisfacenti Antonio Mazzucchelli: “In Italia abbiamo un problema, stiamo festeggiando perché abbiamo incrementato le vendite e superato la soglia dei 7.000 autocaravan immatricolati. Ma sono numeri ridicoli se comparati agli 81.000 della Germania, ai 31.000 della Francia, ai 14.000 del Regno Unito e anche agli 8.500 della Svizzera! Se consideriamo sia i camper sia le caravan oggi in Europa siamo al 9° posto per immatricolazioni. È evidente che qualcosa non ha funzionato nella promozione di questo tipo di turismo, che non è entrato nell’immaginario collettivo come una forma di vacanza non solo libera e indipendente, ma anche di qualità. Ben venga questo sodalizio tra le federazioni se può anche promuovere la cultura del settore camperistico”. I campeggi: luci e ombre Ivan Perriera: “La pandemia ha portato tanti nuovi turisti itineranti, ma molti di questi sono ignari delle regole del vivere civile. In questo le nostre federazioni potrebbero avere un ruolo fondamentale nel formare queste persone. Poi abbiamo un problema di accoglienza. Io che uso il camper per lavoro se non avessi dormito nei parcheggi dei concessionari, qualche volta non avrei saputo dove sostare. Purtroppo, la stragrande maggioranza dei campeggi rimane chiusa nei periodi di media e bassa stagione”. Antonio Mazzucchelli: “La colpa è anche un po’ nostra. I giornali, la filiera produttiva, le fiere e l’utenza si sono allontanati in questi ultimi 30 anni dalle strutture campeggistiche. Ci siamo dimenticati che il campeggio è sempre stato il punto di approdo naturale per il turista all’aria aperta. Negli scorsi due anni, la pandemia ha rallentato le presenze di clienti tedeschi e olandesi e i campeggi italiani hanno riscoperto l’importanza del turista camperista nostrano. È il momento giusto per dialogare con questo mondo, tanto più che è cambiato il presidente di FAITA, cioè l’associazione che riunisce i proprietari dei campeggi italiani”. Stefano Villani, socio di InCaravan Club Italia: “Volevo far presente una problematica per noi caravanisti che utilizziamo molto di più dei camperisti le strutture dei campeggi. In questi ultimi anni ho riscontrato una
progressiva trasformazione dei campeggi da strutture semplici e immerse nella natura a strutture che tendono sempre di più ad essere villaggi turistici, quindi con case mobili, bungalow, tende glamping. Sto notando una riduzione progressiva del numero di piazzole disponibili per i turisti itineranti. Chiederei quindi ai presidenti di segnalare al presidente di FAITA, che c’è una grossa fetta di turisti itineranti interessata ai campeggi”. Aree di sosta e campeggi Antonio Mazzucchelli: “I camperisti italiani hanno progressivamente abbandonato i campeggi, preferendo le aree di sosta. È evidente che queste strutture private abbiano dovuto inventare nuovi modelli di business. Talvolta con il campeggio stanziale, altre volte con strutture come case mobili e tende fisse. Le case mobili di ultima generazione, in verità, offrono anche un’accoglienza di qualità e non vedo risvolti negativi per il turista in camper e caravan. Dall’altra parte i campeggi, rispetto alle aree di sosta, hanno tasse molto più elevate e numerosi adempimenti di legge in più. Anche i costi di gestione sono molto più alti ed è comprensibile che molti debbano rimanere chiusi piuttosto che accogliere pochi camper in bassa stagione”. Adriano Cremonte, Presidente Federcampeggio Lombardia: “C’è un equivoco di fondo sull’utilizzo delle aree di sosta. Ogni regione ha regole che vengono intrepretate dai comuni. È vero che i prezzi dei campeggi sono alti perché spesso offrono servizi che a molti camperisti non interessano. Ed è giusto che ci siano delle alternative. In molte località turistiche, però, l’area di sosta non viene utilizzata come dovrebbe. Il camperista ogni tre giorni esce e si registra nuovamente, sostando per ben più delle 72 ore previste dalla normativa. Anche qui c’è una riflessione da fare. Qualcosa non funziona”. Ivan Perriera: “Le aree di sosta sono più flessibili rispetto ai campeggi, però non offrono gli stessi servizi. Per non infrangere la legge non si potrebbero aprire i tendalini né mangiare fuori dal camper. Oggi non c’è una via di mezzo. Si predilige il campeggio quando si riesce e si può. Vogliamo i servizi, ma vogliamo anche pagare poco, cosa che non tutti gli imprenditori riescono a offrire. Oggi inizia un nuovo percorso. Dobbiamo partire con grinta per lavorare tutti insieme a livello politico. Certo i numeri del nostro settore sono modesti, e quando parliamo con i politici è difficile venir presi in considerazione. Ci vorrà tempo, ma è ora di iniziare”.
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intervista con Nereo Fusaro
Quattro chiacchiere con il registro degli RV storici italiani Camper Professional in occasione di Italia Vacanze ha intervistato Nereo Fusaro, vicepresidente di RIVARS - il Registro Italiano dei Veicoli Abitativi Ricreazionali Storici - che spiega quali sono i requisiti per poter considerare “storico” un mezzo come un camper o una caravan A cura della redazione
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amper Professional ha incontrato Nereo Fusaro a Italia Vacanze, la manifestazione che si è svolta presso il polo fieristico di Novegro a Segrate (MI), dall’11 al 13 marzo. Fusaro è vicepresidente di RIVARS dal 2019. L’associazione ha sede a Gorizia e nasce 22 anni fa per volere di Claudio Galliani e di sua moglie Anna con l’obbiettivo di storicizzare legalmente le caravan e gli autocaravan ed è riconosciuta dall’ASI (Automotoclub Storico Italiano) dal 2003. L’iscrizione a RIVARS consente di ricevere, in qualità di associati, la qualifica legale di “Veicolo di interesse storico e collezionistico” che consente ai suoi detentori di poter circolare regolarmente, ma non per impieghi professionali, a condizione che il veicolo superi le revisioni biennali di legge. Fusaro ci ha raccontato la storia e il mondo italiano dei veicoli ricreazionali storici (ovvero con più di vent’anni d’età) che, nonostante alcune interruzioni legate alla pandemia, continua ad avere un suo fa72
scino e ad attrarre nuovi iscritti. Innanzitutto, lei possiede un mezzo storico? Nereo Fusaro: Ero proprietario di un mezzo storico che purtroppo è andato distrutto in un incidente. Adesso ho un altro veicolo, ma non è ancora storico. Il camper di prima ci ha salvato la vita, abbiamo avuto un incidente con due tir, e noi eravamo quelli in mezzo... Il vostro club ha 22 anni di vita: come si è evoluto nel tempo? A oggi quanti soci e quanti veicoli iscritti contate? Nereo Fusaro: Di iscritti ne abbiamo tanti: nei primi 20 anni di attività siamo arrivati anche a 900. Poi purtroppo una parte di loro si è persa. La ragione è che, in parte, alcuni non hanno più l’età per viaggiare, e altri hanno la patente C, che dopo un paio di anni gli viene tolta, quindi o cambiano il camper o non hanno più la possibilità di
utilizzare quello storico in loro possesso. Adesso siamo 300 soci, un numero elevato, anche se la pandemia ha bloccato molte iniziative, ma ora stiamo cercando di riprendere a pieno regime. Quali sono i vantaggi di iscriversi al vostro club, che aderisce ad ACTItalia, Associazione Campeggiatori Turistici d’Italia? Nereo Fusaro: Il primo vantaggio è la soddisfazione di poter viaggiare con il proprio personale mezzo storico. Ed è una soddisfazione non da poco! Per avere la certificazione ASI si può passare da voi? Quali sono i requisiti? Nereo Fusaro: Il mezzo deve essere storico e per esserlo deve essere iscritto a un registro della storicità. Tornando ai vantaggi, per esempio, in Lombardia ed Emilia-Romagna il mezzo storico può circolare 7 giorni su 7, 24 ore su 24, anche se non
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nelle zone a traffico limitato (ZTL). E poi il valore del veicolo, per esempio in caso di furto, è maggiore se è categorizzato come storico. Avendo un mezzo iscritto all’ASI, si può circolare nelle regioni che ci diceva. E nelle altre? Nereo Fusaro: Le regioni Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto si stanno comportando, riguardo all’inquinamento, nello stesso modo. Per i veicoli storici abbiamo Emilia-Romagna e Lombardia che hanno dato piena circolazione, mentre per il Piemonte, che purtroppo è quello più sfortunato perché chiuso dalle montagne e quindi più inquinato, ASI è riuscita comunque a ottenere la circolazione per mezzi storici dal lunedì sera al venerdì mattina prefestivi e festivi, 24 ore su 24. Per i veicoli storici anche il Veneto si comporta in questo modo, mentre le altre regioni non hanno i problemi di inquinamento che abbiamo noi. Da che età un veicolo può essere considerato storico? Nereo Fusaro: 20 anni e un giorno. Ci sono dei requisiti, per il veicolo, per cui è per esempio necessario che la componentistica sia originale? Oppure la normativa non è così stringente? Nereo Fusaro: Per il CRS (Certificato di Rilevanza Storica) non occorre che sia tutto originale, si lascia correre abbastanza. Se in un camper che ha 25-30 anni si rompe il frigorifero, per esempio, se non lo si trova d’epoca di ricambio si può sostituirlo con uno nuovo. Per tutto il resto, è molto importante che il camper sia bello e in buone condizioni, sia dentro che fuori.
Tutto questo vale anche per le caravan? Nereo Fusaro: La caravan funziona in modo particolare, perché ASI non rilascia il CRS (Certificato di Rilevanza Storica) per la sola caravan: vuole tutto il “treno”, che comprende auto e rimorchio. Quindi anche l’auto deve essere storica. Abbiamo visto che permettete ai vostri associati di aderire alla federazione ACTItalia, che conferisce una serie di vantaggi propri, tra cui la camping card e l’accesso alla certificazione ASI. Immagino che per la parte burocratica e tecnica voi aiutiate il vostro socio. Nereo Fusaro: Siamo noi a fare tutto. Siamo ispettori ASI, io sono commissario tecnico ASI e sono commissario tecnico del nostro club. Io faccio la certificazione del camper, poi la mando all’ASI; l’Automotoclub Storico Italiano verifica la certificazione e di conseguenza manda il Certificato di Rilevanza Storica. È vero che avete in programma un raduno? Nereo Fusaro: Sì, abbiamo programmato un raduno a Soncino, in provincia di Cremona. È previsto per Pasqua. Speriamo di essere tutti insieme e che ci sia grande affluenza dei nostri soci. Avete previsto altri raduni nel 2022? Nereo Fusaro: Ne abbiamo un altro in programma a Marano Lagunare, in Friuli, che si terrà a giugno per la festa di San Vito, il santo patrono di Marano. Gli altri raduni sono in fase di studio e preparazione, perché devono integrarsi con il calendario delle varie fiere. In aprile siamo in fiera a Bologna, poi seguiranno i raduni di Soncino e Marano Lagunare.
Claudio e Anna Galliani
La parola al Presidente Claudio Galliani, il presidente di RIVARS, ci ha raccontato le tappe della storia dell’associazione e le difficoltà che ha dovuto affrontare nel corso degli anni. Come è nata l’idea di creare RIVARS? Claudio Galliani: Fin da quando sono entrato nel giro dei veicoli storici, negli anni ’80 del secolo scorso, mi sono reso conto che venivano storicizzati veicoli di diverse tipologie, quali carri armati, aeroplani, motoscafi. Invece gli autocaravan, che sono una nicchia specialistica, in compagnia per esempio dei trattori agricoli, non venivano prese nella dovuta considerazione. Quali sono stati gli ostacoli principali che l’associazione ha dovuto affrontare nella sua storia? Claudio Galliani: Un problema ricorrente è stata la poca preparazione dei pubblici uffici nell’affrontare questi argomenti. Per legge, infatti, il camper allestito non esiste, ma esiste solo l’autocaravan, cioè un veicolo che nasce dall’autotelaio di un furgone e viene poi allestito con una cellula abitativa. Il problema, quindi, è che tutti i veicoli che nascono come furgone vengono poi considerati appartenenti alla categoria di trasporto merci N1, mentre per legge l’autocaravan è dedicato al trasporto persone in categoria M1, ed è così che andrebbe considerata. Molte volte mi sono ritrovato a dover correggere un errore della motorizzazione, che aveva considerato l’autocaravan un veicolo N1 al posto di un M1. Quali crede che siano le più grandi difficoltà che l’associazione deve affrontare oggi? Claudio Galliani: Non abbiamo avuto molte difficoltà, a parte quelle dovute all’emergenza sanitaria. Non abbiamo potuto fare raduni e sedute di verifica, perché sarebbe stato impossibile evitare gli assembramenti.
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associazioni apc
di Ludovica Sanpaolesi Direttore Generale APC
Molte le iniziative in programma per il prossimo Salone del Camper che si terrà a Parma dal 10 al 18 settembre 2022
Riparte la macchina organizzativa per il Salone del Camper 2022 S
ettembre è dietro l’angolo. Mancano infatti meno di sei mesi all’appuntamento annuale con il Salone del Camper. E così si stanno riscaldando i motori della macchina organizzativa che sta progettando la prossima edizione del Salone del Camper di Parma, che – ci piace ricordarlo – è la seconda manifestazione fieristica del caravaning in Europa per numero di visitatori. L’edizione 2021, che si è conclusa con circa 100.000 visitatori, ha visto convergere in fiera a Parma non solo una vasta platea di camperisti e caravanisti, come negli anni passati, ma anche un numero considerevole di persone che si sono avvicinate per la prima volta al mondo del caravaning, confermando la forte capacità di attrazione di questa kermesse. Secondo l’indagine svolta da Fiere di Parma a fine settembre 2021, il 43% dei visitatori intervistati ha dichiarato di non possedere (ancora) né un camper, né una caravan. Altro dato fortemente significativo è la percentuale di visitatori per i quali il Salone 2021 è stato una prima assoluta: oltre il 37% dei visitatori intervistati ha dichiarato di non avere partecipato a edizioni precedenti del Salone del Camper ma di avere appunto visitato il Salone del Camper per la prima volta nel 2021. Questi numeri rendono l’evento fieristico parmense un momento irrinunciabile per avvicinare anche coloro che non fanno tradizionalmente parte del mondo del caravaning, ma sono incuriositi da questa modalità di fruizione del tempo libero e vogliono saperne di più. Partecipare al Salone in qualità di espositori costituirà senza dubbio un fattore di successo, a maggior ragione in questa fase di mercato: chi espone al Salone del Camper - che è di fatto una importante vetrina per avvicinare il nuovo pubblico - coglie l’opportunità di farsi conoscere anche dal vasto bacino dei neofiti.
Comuni e Regioni in primis - interessate ad accogliere i camperisti sui loro territori. In questa ottica, APC e Fiere di Parma hanno promosso il primo webinar 2022 del “Salone del Camper Lab”, proprio dedicato al tema delle ricadute economiche positive per i territori e le imprese che si dotano di un’area di sosta camper, con un’attenzione particolare verso la digitalizzazione. Il webinar, che si è svolto il 30 marzo 2022, primo di una serie, ha voluto fornire ad amministratori locali e imprenditori le informazioni utili per comprendere il potenziale economico del turismo itinerante e avere informazioni tecniche e normative su come realizzare una struttura di sosta per camperisti e caravanisti. Numerose le testimonianze di Comuni e Regioni, che già hanno creduto in questa forma di turismo. Anche il presidente di ENIT (Ente Nazionale Italiano per il Turismo), Giorgio Palmucci, ha partecipato al webinar, in qualità di oratore. Molte le iniziative in programma per il prossimo Salone del Camper. Come ogni anno, un corposo battage pubblicitario richiamerà l’attenzione del grande pubblico su questa manifestazione la quale – per l’ampiezza dei temi e per l’interesse che riesce a suscitare – si qualifica sempre più come fenomeno socio/culturale di grande rilevanza e non semplicemente una “fiera di settore”. APC lavorerà assieme a Fiere di Parma per contribuire a rendere il Salone del Camper una manifestazione di sempre più ampio respiro, capace anche di attrarre e coinvolgere nuovi visitatori.
Durante l’edizione 2021, il Salone ha dedicato un’area espositiva specifica alle attrezzature e alle dotazioni per le aree di sosta, i campeggi e altre strutture ricettive. Tale area verrà ulteriormente potenziata per la prossima edizione della fiera, in linea con l’obiettivo del Salone del Camper di presentarsi come punto di riferimento non solo per il grande pubblico, ma anche come “trait d’union” fra il settore del caravanning e le istituzioni -
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Rai Isoradio prosegue nel dare voce al settore del turismo itinerante con la rubrica “Camperisti: tana libera tutti!” L’emittente RAI interpreta un nuovo approccio e un netto cambiamento culturale verso il mondo del caravaning in Italia. Isoradio, il canale che fornisce in tempo reale le informazioni su traffico e viabilità in Italia, ha deciso di far proseguire anche nel 2022 la rubrica “Camperisti”, dedicata al mondo del camper e della caravan, lanciata ormai quasi un anno fa. Avrebbe potuto essere solo un “esperimento” di poche puntate. E, invece, anche grazie alla professionalità dei conduttori, Elena Carbonari e Marco Rho, che “costruiscono” la trasmissione in prima persona, questa rubrica si è dimostrata un programma di successo. Durante ogni puntata, due volte alla settimana, i giornalisti del servizio pubblico propongono ai radioascoltatori alcune interviste con gli utilizzatori finali di camper e caravan e con gli imprenditori attivi nel nostro settore. Sono stati intervistati anche imprenditori locali che accolgono i turisti itineranti nel loro territorio, dando voce alle opportunità di sviluppo economico delle zone che riservano spazi a chi viaggia in camper e caravan. In altre parole, Isoradio - per prima nel panorama italiano delle emittenti “di massa” – ha voluto occuparsi in maniera continuativa del “fenomeno camper”, individuandolo come un nuovo trend sociale e culturale che si sta sempre più affermando nel nostro Paese. APC desidera ringraziare da queste pagine i giornalisti Elena Carbonari e Marco Rho e la Direttrice di Rai Isoradio, Angela Mariella, la quale ha promosso il programma e creduto in questo progetto. Noi di APC ci siamo divertiti – per una volta – ad invertire i ruoli: abbiamo intervistato Elena Carbonari, storica voce di Isoradio, dai toni caldi e avvolgenti, con l’obiettivo di ascoltare le sue impressioni e il suo punto di vista sul mondo del turismo itinerante. La rubrica “Camperisti: Tana libera tutti!” si sta dimostrando un successo. Lei e il collega Marco Rho avete intervistato decine di camperisti. Al di là delle singole storie, che idea si è fatta del mondo del caravanning, come fenomeno sociale e culturale? Elena Carbonari: Con la nostra rubrica, ci siamo introdotti nel mondo del caravanning con molta umiltà e curiosità. Nessuno di noi due, del resto, ha avuto esperienze personali. Questo può essere un elemento di svantaggio o, al contrario, quel qualcosa che ti consente di raccontare con ulteriore interesse e obiettività tale comparto. Dalle storie dei vari camperisti e addetti ai lavori si ricava una narrazione appassionante. Al centro il senso di libertà, il rispetto per il territorio, l’amore per la natura. Viaggiare con la propria cellula abitativa su ruote, ha consentito di muoversi in sicurezza anche nel periodo pandemico. Un valore aggiunto per chi ne era già fruitore, un forte elemento di richiamo per i neofiti. Stiamo assistendo ad una piccola rivoluzione culturale del settore. Cresce il numero delle persone che ne vengono attratte. Diverso il loro approccio e varie le motivazioni, comune è lo spirito di aggregazione. Lei ha intervistato anche decine di imprenditori del settore della camperistica. Che impressioni ne ha tratto? Elena Carbonari: Gli imprenditori intervistati hanno raccontato di un comparto importante della nostra economia. I numeri,
Ludovica Sanpaolesi con Elena Carbonari
del resto, lo confermano. Il lavoro dei nostri artigiani, fa poi la differenza rispetto ad altre produzioni. Sono competenze e professionalità da difendere e non disperdere. Come in tutti i settori, anche qui, ci sono zone d’ombra. Gli imprenditori lamentano uno scarso lavoro di squadra, necessario invece per valorizzare il settore. Auspicabile minor burocrazia e maggior attenzione da parte istituzionale. Al contempo, le nostre aziende sanno cogliere le richieste del mercato, interpretare le esigenze del consumatore e investono in ricerca e sviluppo dei veicoli ricreazionali. Rai Isoradio invita i radioascoltatori a scrivere all’indirizzo dedicato: camperisti@rai.it. I camperisti vi stanno scrivendo? Ci può raccontare di qualche mail che ricorda con particolare piacere? Elena Carbonari: Ci scrivono per raccontare le proprie storie. Ne abbiamo sentite di divertenti, curiose ma anche romantiche e affettuose. Numerose quelle di famiglie con disabili che raccontano di come, grazie a questi veicoli, siano riuscite a garantire la vacanza ai propri cari. Altrettanto numerose quelle di gruppi che utilizzano il camper per iniziative di beneficenza. C’è chi poi, con questo mezzo, intende diffondere messaggi di risparmio energetico e difesa del territorio, chi invece promuove la scoperta del nostro Paese. C’è infine, chi del camper ha fatto la scelta di vita. Ci vive stabilmente, anche girando il mondo. Tutte storie che abbiamo portato ai nostri microfoni attraverso la voce dei protagonisti.
Già operativo il bando della Regione Toscana per le aree di sosta camper È stato pubblicato lo scorso 26 gennaio il Bando Regionale destinato ai Comuni toscani con meno di 20.000 abitanti per la realizzazione o la ristrutturazione di aree di sosta camper. I Comuni interessati a partecipare hanno già inviato i propri progetti alla Regione Toscana, la quale metterà a disposizione € 487.000 nel 2022. Il contributo della Regione verrà erogato in misura del 50% rispetto ai costi complessivi, con un tetto massimo di € 40.000 per progetto. APC coglie l’occasione per ringraziare la Regione Toscana, e in particolare l’Assessore Regionale al Turismo ed alle attività produttive, Dott. Leonardo Marras e il Vicepresidente della Giunta Regionale, Dott. Stefano Scaramelli che hanno promosso ed attuato il progetto.
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associazioni assocamp
di Ester Bordino Presidente Assocamp
È molto importante che l’esperienza di chi noleggia un camper sia positiva e quanto più possibile spensierata e senza imprevisti
Assocamp Rent & Service: professionisti del noleggio e dell’assistenza insieme per un servizio di qualità Assocamp (Associazione Nazionale Operatori Veicoli Ricreazionali e Articoli per Campeggio) presenta Assocamp Rent & Service: un network di noleggiatori professionisti e di centri di assistenza a cui hanno aderito già 64 associati
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l noleggio di un camper è spesso una fase molto delicata del processo decisionale che porta o meno all’acquisto di un veicolo ricreazionale. Per questo è molto importante che l’esperienza di chi noleggia il camper sia positiva e quanto più possibile spensierata e senza imprevisti. Lo sanno bene i professionisti che hanno aderito ad Assocamp Rent & Service e che sono abituati ad accompagnare il cliente nel suo percorso di noleggio proponendo il
veicolo adatto alle sue esigenze; spiegando nei dettagli il funzionamento dei servizi di bordo; offrendo consigli di guida e utilizzo; illustrando la normativa vigente; sottolineando i comportamenti corretti che chi noleggia deve osservare per non danneggiare tutta la categoria. Non meno importanti sono le indicazioni su itinerari e soste, che sono poi il cuore dell’esperienza di viaggio e di vacanza. Questo bagaglio di conoscenza, che possiede ogni professionista associato ad Assocamp Rent & Service, è anche raccolto nel volume di 40 pagine “Con il camper puoi... i consigli di Assocamp” che viene consegnato a ogni cliente della rete di noleggio. Si tratta di una guida di 40 pagine che contiene tutto quello che c’è da sapere sull’uso corretto del camper, inclusi suggerimenti sulle migliori guide per la sosta. “Tre anni fa, con alcuni associati ad Assocamp, abbiamo creato un gruppo informale dedicato al noleggio per lo scambio di informazioni e la mutua assistenza su una piattaforma di messaggistica,” dice Ester Bordino, presidente di Assocamp, “Questo canale ha funzionato molto bene e abbiamo deciso di trasformare questa esperienza in un network ufficiale. Il vantaggio più rilevante per il cliente di Assocamp Rent & Service è quello dell’assistenza, garantita presso uno qualsiasi degli associati che comprendono sia noleggiatori sia officine specializzate nella manutenzione di autocaravan. Così, chi ha noleggiato un camper sa che non sarà mai solo e che potrà ricevere assistenza in tutta Italia presso questa
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rete di professionisti. Abbiamo anche previsto un contratto specifico, che tutela sia il cliente sia il noleggiatore, e regole molto precise che devono essere osservate da tutti gli associati. Per esempio: i mezzi non devono avere più di tre anni e al rientro dal noleggio devono seguire un protocollo di pulizia e disinfezione prestabilito”.
infatti, prevede che per una condivisione non possa essere previsto alcun tipo di corrispettivo, salvo eventuali rimborsi spese, e che l’utilizzo del bene debba essere limitato nel tempo. Prevedere un compenso, configura questa pratica come “noleggio senza conducente”, cioè un’attività vietata a un privato dalle vigenti norme”.
“Questa iniziativa,” continua il presidente Ester Bordino, “vuole anche ribadire il ruolo centrale dei professionisti del noleggio, in contrasto con il fenomeno del noleggio tra privati che in Italia è illegale. La normativa italiana,
Assocamp Rent & Service avrà presto anche una sezione dedicata sul sito Internet di Assocamp, dove sarà possibile conoscere le caratteristiche dell’iniziativa e identificare i centri di noleggio e assistenza aderenti.
Convention Assocamp dal 15 al 16 maggio a Roma Sono passati sei anni dall’ultima Convention di Assocamp e l’Associazione si prepara per il prossimo appuntamento, il quinto della sua storia, in programma a metà maggio nella sede nazionale di Confcommercio a Roma, in piazza G. G. Belli, 2. Il programma prevede, nella mattinata di domenica 15, il benvenuto del presidente Ester Bordino che darà il via a una serie di interventi da parte di ospiti di prestigio tra i quali Ludovica Sanpaolesi, presidente di APC (Associazione Italiana Produttori Caravan e Camper), che parlerà del prossimo Salone del Camper di Parma,
la cui preparazione è già in corso. Seguiranno gli interventi di Agos, istituto di credito convenzionato di cui ricorreranno in maggio i venti anni di collaborazione con Assocamp, e di Simonpaolo Buongiardino, Vicepresidente di Confcommercio Lombardia e Presidente di Federmotorizzazione. La convention, che ha lo scopo di promuovere il settore del caravanning in Italia illustrandone gli obiettivi e l’evoluzione della clientela, si articolerà in un evento aperto agli operatori del settore e alla stampa e, a seguire, nella consueta Assemblea dei Soci.
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associazioni promocamp
di Luigi Boschetti Presidente Promocamp
Nel “Plein Air Act” è contenuta la sintesi del nostro lavoro e del confronto con tutti gli attori del turismo all’aria aperta, sviluppatosi nel corso dei decenni
Al lavoro per realizzare il “Plein Air Act” Già in precedenti numeri della rivista abbiamo presentato quello che è stato ritenuto, dal mondo del turismo all’aria aperta, il Progetto più completo e organico per affrontare strategicamente i temi dello sviluppo pluriennale del nostro turismo, e che abbiamo chiamato “Plein Air Act”. In questa proposta è contenuta la sintesi del nostro lavoro e del confronto con tutti gli attori del turismo all’aria aperta, sviluppatosi nel corso dei decenni della nostra attività associativa. Dal momento in cui l’abbiamo elaborato e presentato - in occasione di un evento eccezionale come il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che prevede importantissime risorse anche per lo sviluppo del turismo - abbiamo iniziato una intensissima campagna di promozione e sensibilizzazione a ogni livello possibile. Lo stesso Ministro del Turismo Massimo Garavaglia ha manifestato il suo interesse e ha assicurato il suo impegno per la realizzazione, così come vari assessori regionali al turismo hanno convenuto di procedere in tal senso, dopo aver accolto la sollecitazione di
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Promocamp di aggiornare le loro leggi regionali (per esempio in Piemonte e Lombardia) e di affermare il ruolo strategico del turismo all’aria aperta per lo sviluppo diffuso dei territori. Un impegno particolare dell’Associazione è rivolto soprattutto nei confronti dei Comuni italiani e delle loro aggregazioni territoriali (in particolare dei piccoli Comuni), in quanto sono loro che principalmente debbono presentare i progetti per la realizzazione di sistemi di accoglienza del turismo all’aria aperta. Il contributo di Promocamp in questo è determinante perché offre un quadro organico e dettagliato dei servizi e delle strutture ricettive necessarie per attrezzare i territori, che vanno considerati nella loro accezione più vasta e coerente per attrarre un turismo della mobilità che sia interessato a un’offerta multivalente (natura, cultura, eno-gastronomia, esperienze di vita). Le occasioni pubbliche in cui svolgiamo la nostra funzione di proposta e sensibilizzazione, mettendo attorno a tavoli di lavoro istituzioni, enti locali e imprenditoria, sono principalmente le maggiori fiere del turismo all’aria aperta, a partire dal “Salone del Camper” di Parma, passando poi per “Turismo Natura” di Montichiari, “Italia Vacanze” di Novegro, “Liberamente” di Bologna: fiere nelle quali offriamo ai nostri associati tutto il supporto necessario per valorizzare appieno le loro proposte di vendita.
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