intervista con fernando ortiz
¡Gracias España! Prossimo obiettivo: Europa Al vertice di Benimar da vent’anni, Fernando Ortiz ha portato il brand spagnolo nell’olimpo dei migliori costruttori europei. E ora è impegnato anche in una nuova sfida: far crescere il sito produttivo di Mediterraneo VDL, una realtà aziendale nata per creare i mini-van a tetto sollevabile di Trigano Group Testo di Renato Antonini
A
bbiamo intervistato il tecnico spagnolo, classe 1965, che ha vissuto gran parte della sua vita nella zona di Peniscola, a nord di Valencia, dove ha sede Benimar. In un panorama europeo dominato da costruttori tedeschi, francesi, italiani e del Regno Unito, un’azienda spagnola come Benimar è sicuramente una rarità. Quanto ha contato questa appartenenza alla Spagna, in positivo e in negativo? Fernando Ortiz: La Spagna non viene considerata un paese leader nella tecnologia e nella produzione, ma non dobbiamo dimenticare che nella fabbricazione di automobili l’industria spagnola ha un peso importante, ormai da molti anni. Non solo perché ci sono valide aziende automobilistiche spagnole, ma anche perché ci sono costruttori tedeschi di auto che producono in Spagna. Quando sono arrivato in Benimar nel 1996, il titolare dell’azienda, Geensen, aveva una visione decisamente orientata all’export, perché il mercato spagnolo era molto piccolo. Per ottenere validi risultati all’estero abbiamo sempre puntato su qualità del prodotto e attenzione al cliente. Se noi, con un prodotto Made in 32
Spain, siamo arrivati a vendere molto bene fino in Norvegia, è dovuto molto al fatto che l’azienda ha sempre risposto quando c’era un problema, ha sempre ascoltato il cliente per sviluppare il prodotto e ha sempre cercato la soddisfazione del cliente finale. Vent’anni fa Benimar entrava a far parte di Trigano Group. Che cosa è cambiato in questi vent’anni e quanto ha contato l’appartenenza a Trigano Group? Fernando Ortiz: In origine l’azienda realizzava un prodotto customizzato, quasi su misura per il cliente: facevamo modifiche sulle misure del veicolo, sul numero di posti, sul layout, su tutto insomma. Questa linea di business ha funzionato molto bene dalla fondazione fino al 2002. Poi, quando Trigano ha acquistato Benimar, ci siamo accordati con François Feuillet per fare un prodotto meno personalizzato, più standardizzato, in modo da gestire al meglio grandi volumi di produzione. Tra il 2002 e il 2007 abbiamo lavorato per passare a una vera produzione seriale, con volumi elevati. Far parte di un gruppo come Trigano è sempre un vantaggio, negli acquisti, nella collaborazione tecnica, nel
know-how... L’appartenenza al gruppo ha permesso di industrializzarci più velocemente, per questo siamo cresciuti tanto. Senza il sostegno di Trigano non saremmo mai arrivati dove siamo oggi. In quanto tempo è avvenuto il passaggio dalla vecchia produzione customizzata a una produzione realmente seriale? Fernando Ortiz: Sostanzialmente tre anni. Abbiamo passato un periodo in cui abbiamo fabbricato veicoli per Challenger e Chausson e questo è stato un vantaggio per capire come poter lavorare a un’altra velocità e in modo seriale. Poi dopo qualche anno abbiamo finito di lavorare per Trigano VDL e tutta la capacità di produzione è stata destinata al marchio Benimar. Quali sono state le tappe fondamentali dello sviluppo di Benimar negli ultimi vent’anni? Fernando Ortiz: Abbiamo ampliato l’azienda a partire dal 2004, iniziando una vera produzione in serie. Poi, dopo la crisi del 2010, sono stati fatti forti investimenti per portare l’azienda al livello di oggi. Abbiamo amplia-
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