Nell’anno della pandemia chi decide di investire non è sparuta minoranza
Lascia o raddoppia? Raddoppio! Pur in una fase congiunturale così difficile, anche nella nostra provincia molti imprenditori programmano investimenti a lungo termine, convinti che questo sia il modo migliore per affrontare la pandemia
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Fabio Rubero
nvestire. Un termine, un’azione con cui ogni imprenditore e ogni azienda si confronta ogni
giorno. Un verbo che, in ogni declinazione e in ogni modo e tempo, condiziona inevitabilmente chi fa impresa. Questo vale da sempre, ma soprattutto in questi ultimi anni quando, in ogni àmbito, il considerevole aumento dell’offerta e, di conseguenza, di una concorrenza sempre più qualificata impone alle imprese una crescita quanto meno in linea con quella del mercato o dei mercati a cui fanno riferimento. Ma oggi, a più di un anno dall’esplosione di quell’autentico ordigno rappresentato dall’emergenza sanitaria tuttora in corso, quando è l’incertezza a contraddistinguere il clima, aziende e imprendi-
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tori si trovano di fronte a un bivio e a un quesito di “bongiorniana” memoria: lasciare o raddoppiare? A fronte della pur comprensibile scelta di molte aziende di preoccuparsi, al momento, più che altro di conservare le fette di mercato acquisite, ce ne sono altre che, anche in un momento così difficile, programmano investimenti a lungo termine, convinte che questo sia il modo migliore per affrontare la crisi. Si tratta di un’azione, per certi versi davvero coraggiosa, che è stata resa possibile anche grazie al qualificato supporto fornito dallo Sportello bandi e finanziamenti di Confindustria Cuneo che ha accompagnato tre importanti imprese cuneesi nella partecipazione ad altrettanti bandi. Da questa sinergia le imprese hanno ottenuto preziosissimi fondi utili allo sviluppo del loro businness.
CUNEO INOX «I nostri quasi settant’anni di vita ci hanno insegnato che, in qualunque momento storico, compreso questo, le esigenze delle persone non cambiano e, pertanto, riteniamo normale continuare a lavorare e a investire. Il 2020 è stato difficile anche per noi, è chiaro, ma, nonostante le difficoltà del lockdown, siamo riusciti a chiuderlo con un fatturato simile a quello dell’anno precedente, senza ricorrere a nemmeno un’ora di cassa integrazione e