Dall’archivio storico F.O.I.
Specie e razza (2ª parte) di U. ZINGONI (ITALIA ORNITOLOGICA in più parti annate 1986-1987)
La formazione dei gruppi sistematici Come detto sopra, la evoluzione è il risultato di mutazioni e della successiva selezione naturale sui nuovi caratteri da esse causati. Ci limitiamo a concretizzare il concetto sugli Uccelli. Da alcuni Rettili primitivi, qualcosa come duecento milioni di anni fa e più, hanno cominciato a formarsi animali nei quali le squame avevano tendenza a trasformarsi in penne, nei quali si affermavano i meccanismi della termoregolazione e così via, finché ad un certo momento, dopo qualche milione di anni, una certa popolazione di Rettili era scomparsa e al suo posto se ne era formata una di animali pennuti che adesso noi, con qualche riserva, ascriveremmo alla Classe degli Uccelli. I resti fossili delle forme intermedie di questi animali si contano sulle dita di una mano, ma sono inequivocabili, ed oggi nessuno metterebbe in dubbio l’origine degli Uccelli (e dei Mammiferi) da certe forme di Rettili (naturalmente oggi estinti). È ragionevole pensare che a quei tempi le differenze nell’ambito di questi primi pennuti di recente origine rettiliana fossero assai modeste, talché, al limite, si potrebbe pensare che tutti potessero incrociarsi fra loro dando prole più o meno feconda. Perciò un ipotetico studioso di Sistematica di quei tempi non avrebbe certo parlato di Classe, o di Ordine, o Famiglia di Uccelli, ma solo di Specie o tutt’alpiù di Genere di animali ormai più Uccelli che Rettili. La figura 4 ci ha già mostrato uno di questi animali, disegnato sulla base dei vari reperti fossili finora scoperti. Orbene, col passar del tempo, le successive continue mutazioni hanno fatto aumentare sempre più la variabilità di questa primitiva popolazione
di Uccelli, talché quelli più adatti ad un certo ambiente hanno cominciato a vivere e riprodursi separatamente da quelli che, per essere più adatti a vivere in un altro ambiente, avevano occupato, si direbbe oggi, una differente nicchia ecologica. Questo fattore di isolamento ha favorito il fatto che nel prosieguo di tempo queste due popolazioni di animali hanno finito per non avere più contatti fra loro, accumulando differenze così cospicue del loro corredo cromosomico, che, tutt’al più, dall’incrocio fortuito fra individui appartenenti a queste due diverse popolazioni potevano nascere figli infecondi, il che precludeva ogni ulteriore mescolamento e stabiliva che, secondo i criteri sopra esposti, quelle due popolazioni spettavano ormai definitivamente a Specie diverse di uno stesso Genere. Le successive trasformazioni evolutive, differenziando ulteriormente queste due popolazioni, hanno fatto sì che gli individui delle due popolazioni, anche incontrandosi, non fossero più attratti sessualmente fra loro o che, nel caso di qualche raro accoppiamento, non procreassero più figli. Cosicché a questo punto si poteva gìà parlare di Generi diversi. Successivamente, sempre con questi stessi meccanismi che sono alla base della evoluzione (mutazioni-selezione naturale-isolamento) l’accumulo di ulteriori differenze anatomiche e comportamentali (il corteggiamento, per esempio) ha fatto sì che le differenze di Specie diventassero poi differenze di Famiglia e, infine, di Ordine. Non stiamo qui ad elencare esempi, poiché ogni libro che tratti di evoluzione ne riporta in abbondanza, a cominciare dai ben noti Fringuelli di Darwin, ma di due casi vogliamo parlare più dettagliatamente: del Canarino e del Ciuffolotto.
Le Specie attuali Il Canarino e il Verzellino sono Specie fra loro differenti? Oggi si propende per ammettere che sia così, ma un tempo vi furono non poche incertezze. Sta di fatto che non tutti i figli nati dal loro incrocio sono fertili (specialmente le femmine) ed allora coloro che davano più peso alla fertilità dei figli ammettevano solo differenze di Sottospecie (Razza, Varietà), mentre coloro che davano più peso alla sterilità dei figli ammettevano differenze di Specie (sull’identità del Genere non ci sono naturalmente dubbi). Il lettore ha forse già capito la causa di queste incertezze. Verzellino e Canarino qualche centinaio di migliaia di anni fa costituivano una popolazione unica afro-europea formata da individui con un certo grado di eterogeneità (variabilità). Il confinamento (isolamento) negli arcipelaghi delle Canarie ha ulteriormente differenziato la popolazione ivi racchiusa da quella che occupa attualmente tutta l’Europa e, in tal modo, si sono differenziate due Specie che oggi non sono ancora del tutto distinte, ma che lo erano ancor meno in passato e lo saranno ancor più in futuro quando nessun ibrido fecondo nascerà più dal loro incrocio. Fra i tanti casi analoghi ci viene a mente quello del Cammello (Camelus bactrianus) e del Dromedario (Camelus dromedarius) dai più considerati come Specie differenti, da altri solo Razze differenti. Come è noto, il primo vive attualmente in Asia, l’altro in Africa, ma vi è una vasta zona di promiscuità (sovrapposizione) nella quale le differenze sono meno evidenti. Sta di fatto che in entrambe queste due Specie (?) vi sono Razze vere e proprie, alcune molto pesanti e lente adatte per particolari impieghi e altre leggere e veloci adatte per altri impieghi. Ebbene, la somma delle differenze fra Dromedari leggeri e Cammelli leggeri è assai inferiore a quella fra Dromedari leggeri e Cammelli pesanti e viceversa ed anche queste differenze influiscono sulla interfecondità complicando non poco la faccenda. In altre parole, incrociando Dromedario leg-
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