LA CRISI DIGITALE, UN ALTRO MONDO È POSSIBILE
L’economia digitale è in crisi, quanto meno in Occidente. Google, Amazon, Twitter, Facebook, licenziano decine di migliaia di persone, mai successo prima; i bitcoin, il Metaverso, gli NFT saltano per aria come fossero polvere; colpisce anche la retromarcia sui resi nell’eCommerce (si pagano sempre più spesso) e il plateau raggiunto dal delivery.
I conti non tornano più, evidentemente. La crisi inflattiva sta facendo male a tanti, e poi l’arrivo di “newcomer”, la saturazione da social, l’uscita dall’era dei lockdown e il ritorno alla vita fisica, queste alcune delle probabili ragioni del fenomeno.
Che è particolarmente interessante perché è certamente economico e finanziario, ma anche sociologico, antropologico e culturale. Banalmente: abbiamo esagerato col tempo trascorso tra mail, pc, smartphone, social? Per la prima volta assistiamo a un rigetto, a una fatica o solo alla stanchezza per l’interazione digitale: molto pressante, sfidante, letteralmente ininterrotta. È un caso che sempre più aziende impongano ai propri collaboratori “fasce protette” serali e festive, in cui è vivamente/ tassativamente sconsigliato lo scambio di comunicazioni di lavoro via mail, social o whatsapp?
Probabilmente qualcosa cambierà nei prossimi mesi. Pensiamo alle decine di migliaia di ingegneri, programmatori, tecnici espulsi dalle major del digitale: cosa faranno ora? A quali nuovi progetti si dedicheranno? Ci saranno nuove applicazioni, nuovi social network, nuovi “spazi” dove passare il tempo, prodotti e servizi da acquistare? E soprattutto nella Silicon Valley ci sarà interesse a sviluppare prodotti più utili, etici, sostenibili, divertenti? Sì, sicuramente. E speriamo che non siano orientati alla polemica, alla rabbia, alle discussioni fini a sé stesse, nel caso dei social. O ad acquisiti inutili, di prodotti scadenti e non sostenibili.
Non stiamo vivendo un conflitto tra fisico e digitale, entrambe le dimensioni fanno e faranno parte delle nostre vite, fortunatamente. Però si sta affermando una consapevolezza diversa, in chi offre contenuti e prodotti e in chi li utilizza. Ci auguriamo di assistere al lancio di meno metaversi e di più soluzioni volte a migliorare la vita, la salute, le relazioni, in città, sul lavoro, in famiglia, nel tempo libero. Un altro mondo è sempre possibile. Magari anche migliore.
Andrea AielloINFORMARSI È UN BENE, NON FARLO MALE: LEGGI RETAIL&food
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Anno 17 · numero 12 dicembre 2022
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Eurofund entra nel mercato italiano e trasforma Parma Retail in “Promenade”
Eurofund annuncia il suo ingresso nel mercato italiano e acquisisce Parma Retail. Il centro, con una GLA di circa 40.000 mq, sarà trasformato nella prima “passeggiata” all’aperto, tra shop ping e leisure, in Italia. Per Parma Retail, la società internazionale di investimento e sviluppo (che ha all’attivo numerosi progetti commerciali nel Regno Unito, in Portogallo e in Spagna) punterà su una destinazione Retail & Leisure. Nei piani di Eurofund è prevista anche la trasfor mazione dell’offerta commerciale dell’asset che, come si legge nella nota stampa, “riposizio nerà il centro come uno dei principali ambienti commerciali esperienziali Retail & Leisure della regione”. Per raggiungere questo obiettivo, il Gruppo Eurofund investirà 25 milioni di euro, e riposizionerà Parma Retail come “Parma Promenade”. L’inizio dei lavori previsto per la fine del 2023. Per l’attività di commercializzazione del progetto e per garantire un tenant mix diversi ficato e innovativo per questa nuova destinazione, Eurofund Group ha scelto Svicom Agency, parte del Gruppo Svicom S.p.A.
STOCK OPTIONS
BUY NEUTRAL SELL
RALPH LAUREN
Il marchio americano ha battuto le attese, nel secondo trimestre fiscale, terminato ad ottobre, con ricavi a 1,58 miliardi di dollari: +5% su base annua. Bene il mercato asiati co, con una crescita del 17% anno su anno, fino a 361 milioni di vendite.
BEST BUY
Il titolo del retailer americano di elettroni ca ha avuto una fiammata, oltre il 10%, nella giornata del 22 novembre, dopo aver pub blicato risultati trimestrali (al 29 ottobre) in forte crescita. L’utile per azione era 1,38 dollari contro le attese di soli 1,93 dollari.
GAP
Sopra le attese degli analisti la trimestrale di Gap, per il periodo terminato il 29 otto bre, con vendite a 4,04 miliardi di dollari, contro una previsione di 3,8. Salgono del 5% le vendite on line, che ormai coprono il 39% sul totale. I negozi fisici sono diffusi attualmente in 40 Paesi.
GUESS
Nell’ultimo trimestre, i ricavi hanno mostra to un lieve calo, pari al 2%, a 633,4 milioni di dollari. Eppure il marchio ha confermato l’outlook 2022, con un aumento del 2% dei ricavi rispetto al bilancio dello scorso anno. I ricavi dei primi nove mesi sono a 1,87 mi liardi (+4%):
HARRODS
I grandi magazzini più famosi di Londra hanno chiuso l’anno fiscale in utile: profitti netti ante imposte per 51 milioni di sterline, contro un rosso di 68,3 milioni precedente. Ma il management ha anche avvertito che la componente dei turisti extra europei, come i cinesi, è ormai cronicamente bassa e questo peserà in futuro.
ADIDAS
Il colosso dello sport ha archiviato una buona trimestrale, con ricavi su dell’11% a 6,4 miliardi e un margine lordo al 49,1%. Ma il cda ha dovuto rivedere al ribasso la gui dance per l’intero 2022, a causa del rallen tamento delle Cina e del livello alto di scor te in giacenza.
KOHL
Il terzo trimestre fiscale si è chiuso con un calo dei ricavi del 7% (a 4,28 miliardi di dol lari) e l’azienda ha comunicato al mercato che sull’outlook dell’intero anno ci sarà ine vitabilmente un impatto dovuto alla volati lità dei consumi. Il calo delle vendite regi strato a ottobre è proseguito a novembre.
FARFTECH
Il retailer on line di grandi marchi ha accusa to uno scivolone del titolo, dopo aver pub blicato una trimestrale deludente: nei tre mesi al 30 settembre, ricavi in rialzo dell’1,9% (593,4 milioni di dollari), Gmv in calo del 4,9% ed ebitda negativo per 4,1 milioni.
CANADA GOOSE
Il marchio di moda specializzato nell’ou terwear ha dovuto abbassare l’outlook per il 2023 a causa delle restrizioni Covid an cora presenti sul mercato cinese. Ora le aspettative sono per 1,2 miliardi di dollari canadesi di ricavi, contro 1,3-1,4 annunciati in precedenza.
Signorvino guarda all’estero e nel 2023 sbarca a Parigi
La catena di enoteche con cucina, lanciata nel 2012 da Sandro Veronesi, ha annunciato una nuo va apertura a Parigi in zona Boulevard Saint-Michel. “Dopo le celebrazioni per i 10 anni del brand abbiamo donato nuova linfa allo sviluppo di Signorvino”, racconta Federico Veronesi con il pa dre Sandro proprietario dell’insegna. “Il crescente apprezzamento da parte degli appassionati rappresenta per noi un ulteriore stimolo per migliorarci e consolidare la nostra presenza in Italia, ma nel 2023 saremo anche all’estero con l’apertura in programma a Parigi”. L’apertura è prevista per la fine della prossima estate. Grande spazio verrà dedicato all’enoteca che vedrà l’inserimen to anche dello Champagne: “Ma non di altre etichette francesi”, sottolinea Luca Pizzighella, Di rettore commerciale del brand. “Il nostro intento è sempre quello di far affermare il vino italiano”.
Percassi con Peninsula per lo sviluppo di Mc2 Saint Barth
Il marchio italiano di beachwear Mc2 Saint Barth apre il capitale, con l’ingresso del private equity Peninsula, affiancato da Percassi. I fondatori Massimiliano Ferrari e Raffaele Noris mantengono la maggioranza con il 60% del capitale, mentre Peninsula e Percassi insieme prendono il 40%. Inizialmente focalizzato sui costumi per uomo, Mc2 Saint Barth ha poi diver sificato il prodotto verso il segmento donna e bambino, lanciando nel 2018 la prima collezione invernale. Per quanto riguarda la strategia di crescita, attualmente circa il 15% dei ricavi pro viene dall’online. Ma il brand conta su una diffusa rete di negozi monomarca, oltre 40, in note località turistiche come Alassio, Portofino, Saint Tropez, Miami, ma è anche a Milano. Il marchio vanta anche diverse presenze nel travel retail, tra cui gli aeroporti di Alghero, Bergamo, Caglia ri, Costa Smeralda, Napoli e Palermo e figura anche all’interno di Galeries Lafayette a Parigi. Come prodotto, vende anche in altri importanti centri, da El Corte Ingles a Selfridges.
Bubbles BidCo, società che fa capo alla holding H.I.G. Capital, ha acquisito la Reale Commer ciale, uno dei soci di Acqua&Sapone. In questo modo Bubbles BidCo, proprietaria di 5 soci su 8, detiene ora la maggioranza del capitale, avendo in precedenza preso il controllo delle so cietà Cesar, Sda, Quamar e Vdm. La Reale Commerciale consente a Bubbles BidCo di entrare nei mercati di Calabria e Campania, dove in precedenza non operava. Acqua&Sapone è il brand controllato da una società consortile, con oltre 800 negozi e un fatturato 2021 di 1,3 miliardi di euro. “Abbiamo un concreto progetto strategico di creazione di valore e continuiamo ad inve stire nell’ampliamento della rete e nelle attività di M&A” ha commentato Carlo Schiavo, ammi nistratore delegato di Bubbles BidCo. L’obiettivo dichiarato per il 2023 è di procedere con 40 inaugurazioni. Il consorzio Acqua&Sapone svolge, fra l’altro, attività di procurement in favore dei propri membri attraverso la centrale di acquisto ESD Italia S.r.l., della quale il Consorzio è socio (con una quota del 14%), insieme ad Agorà Network, Aspiag Service (concessionaria del marchio Despar in Italia), Selex e Supermercati Uniti Nazionali.
Dimo-Euronics, tris di aperture tutte in sinergia con Conad
Dimo, socio di Euronics, mette a segno un tris di aperture, tutte all’insegna della nuova stra tegia di stretto contatto con la Gdo. L’ultima, in ordine tempo, è quella avvenuta al centro commerciale Venaria, dall’omonimo Comune della cintura nord di Torino. Lo spazio occupa 800 metri quadrati. “Quest’operazione rafforza la nostra presenza nel bacino del capoluogo” ha dichiarato Elena Vipiana, titolare di Dimo spa. “La collocazione all’interno del centro com merciale, accanto a Spazio Conad, conferma la nostra insegna come punto di riferimento nel territorio torinese”. A inizio novembre, il retailer aveva aperto a Sassari il suo secondo punto vendita della Sardegna, dentro il centro commerciale Porte di Sassari. Vicinissimo alla Conad. E il mese scorso, in Emilia-Romagna, aveva trasferito il punto vendita di Modena, in città, por tandolo all’interno del centro commerciale La Rotonda, anche qui accanto a Spazio Conad. Attualmente Euronics Dimo conta 39 punti vendita diretti situati in sei regioni, di cui 20 in Piemonte (gli altri in Valle d’Aosta, Lombardia, Liguria, Emilia-Romagna e Sardegna), cui si ag giungono 50 negozi affiliati.
A Bubbles BidCo la maggioranza di Acqua&Sapone, in arrivo 40 aperture
Mandato a Svicom per 15 asset retail di Blue Sgr (ex Sator)
Blue Sgr ha affidato a Svicom il mandato di property e facility management dei 15 asset retail del fondo Chirone. “Con l’attribuzione di questo incarico la Sgr completa un processo di ra zionalizzazione gestionale e finanziaria del fondo Chirone avviato nel 2020, quando Blue SGR è subentrata nella gestione del Fondo, e confida che Svicom possa fornire un valore aggiunto nella gestione e valorizzazione del portafoglio” ha spiegato Alessandro Mazzucco, Fund mana ger del fondo. Svicom riceve questo affidamento diretto, dopo essersi aggiudicata l’incarico tramite gara per due importanti asset del fondo, il centro commerciale Archimede di Siracusa e il retail park di Alessandria. Quest’ultimo in particolare, aperto nel 2018, è stato trasferito da pochi giorni al fondo di Blue sgr, con l’assistenza legale dello studio di CBA, in un’operazione del valore di 21,7 milioni di euro. Il parco si sviluppa su una superfice di 14.000 mq e com prende 9 maxi store fra cui Roadhouse, Iperceramica, Mondobrico ed il supermercato Basko. “L’efficienza e il lavoro di squadra svolti per altre strutture di Blue Sgr ci ha consentito di essere scelti come unico interlocutore” ha detto Iolanda Nicastro, Client services director di Svicom.
Con Grandi Stazioni lo chef Cannavacciuolo arriva a Roma e Napoli
Per la prima volta lo chef Antonino Cannavacciuolo apre due punti vendita, nella formula pop up store, nelle stazioni di Roma Termini e Napoli Centrale. Si tratta, in assoluto, dell’esordio nel canale travel retail per il celebre chef, che da poco ha conquistato la terza stella Michelin con il suo ristorante sul lago d’Orta, Villa Crespi. Il pop up store di Roma Termini, di circa 40 mq, si trova nella galleria centrale appena riqualificata. A Napoli, invece, è nel pieno dell’area ristorazione. In primo piano, ovviamente, si trovano i prodotti legati al Natale, come il panet tone, e tanti altri dolci, compreso un assortimento vegano: si va dalla famosa torta caprese alle praline, fino ai babà. Per un dono dedicato ai più piccoli anche Tony Bear, un simpatico orsac chiotto vestito come il celebre chef. I due pop up saranno aperti tutti i giorni dalle 8 alle 21 fino ai primi giorni di febbraio 2023.
Sushi Daily (KellyDeli) mette a segno 30 nuove aperture e in Italia sale a quota 220
Con 220 punti vendita su tutto il territorio italiano e mille nel mondo, il brand Sushi Daily (Gruppo KellyDeli) lancia un nuovo concept. Nel 2022, Sushi Daily ha messo a segno 30 nuove aperture: 10 nuovi concept e 20 chioschi. Il nuovo format propone la modalità take away ma anche una sala tavoli per consumare sul posto. I chioschi Sushi Daily si trovano all’interno di supermercati o in zone ad alto traffico pedonale e sono un forte elemento caratterizzante della catena, che è stata la prima in Europa ad introdurre il concept di shop in shop. “Stiamo prose guendo nella crescita della nostra catena Sushi Daily sia all’interno della grande distribuzione sia con nuovi concept store nelle gallerie commerciali”, spiega Massimo Mezzanotte AD di Sushi Daily, che guida il brand insieme a Silvano del Negro. “Oltre a questo, stiamo valutando con interesse di posizionare il nostro prodotto in canali diversi rispetto a quelli in cui siamo sempre stati storicamente. Il nostro è un prodotto che si presta a molti contesti, per que sto stiamo studiando nuovi punti vendita basati sulle divere culture delle cucine asiatiche che apriremo prossimamente”.
La catena italiana di profumerie Pinalli si espande e apre tre nuovi negozi nel Nord Italia. L’a zienda, nata nel 1984 su iniziativa di Luigi Pinalli e la moglie Liliana Segalini, ha inaugurato nei giorni scorsi un nuovo store a Ravenna al Centro Commerciale ESP, un secondo all’interno di Scalo Milano a Locate Triulzi (MI) e un terzo al Franciacorta Village in provincia di Brescia. Pinalli prosegue, così, il suo percorso di crescita che gli ha consentito in 4 anni di arrivare agli attuali 63 punti vendita. “Uno dei pilastri del piano di crescita e sviluppo avviato da Pinalli in questi ultimi anni è stato quello di aumentare la nostra presenza aprendo nuovi negozi diffusi sul territorio, seguendo il criterio della prossimità”, sottolinea Raffaele Rossetti, AD di Pinalli. “In questa fase stiamo investendo molto anche sul format outlet, poiché crediamo sia una beauty destination in grande crescita e dal potenziale significativo. Si tratta di un contesto commerciale in cui ci inseriamo con un assortimento completo e una proposta che include le ultime novità, al pari dei negozi situati nei centri storici cittadini.
Pinalli apre tre nuovi store e scommette su outlet e centri commerciali
La Rubrica Legale
Due diligence nella Supply chain: la proposta di Direttiva europea
Il tema della due diligence nella supply chain esce dai convegni di settore e dai refrain di marketing delle aziende, per avviarsi ad assumere dignità di legge a li vello europeo.
Come è noto il problema è emerso crudamente nel 2013, quando si verificò il crollo del Rana Plaza di Savar, città del Bangladesh, che causò la morte di 1134 lavora tori ammassati in fabbriche ospitate in una costruzione fatiscente. Spostare la produzione in Paesi lontani, sulla carta una soluzione brillante per abbassare i costi, si ri velò tutto ad un tratto una azione egoistica che sposta su lavoratori non tutelati i costi e i rischi della produzio ne industriale. Da quel momento questo aspetto della globalizzazione è stato stigmatizzato e si è cominciato a parlare, anche complici le difficoltà nei trasporti dell’e ra Covid, di reshoring o perlomeno near-shoring. Le imprese della moda e del retail, per cui la reputazione è tutto, hanno compreso che debbono attivarsi velo cemente per non perdere credibilità e di conseguenza anche quote di mercato.
Il legislatore europeo ha ritenuto, correttamente, che non sia possibile o opportuno vietare o limitare l’impie go di manodopera lontana, ma che siano necessari con trolli seri e che l’onere degli stessi debba essere sposta to sui produttori. L’esigenza è oggi all’ordine del giorno tanto da tenere banco praticamente in ogni convegno o rivista specializzata. Molte organizzazioni si propon gono, ma non sempre è chiara la strada da percorrere anche per aziende che desiderino affrontare questo problema.
Pertanto un riordino della materia si impone, principal mente per due ordini di motivi. In mancanza di regole chiare, ogni impresa si organizza per conto proprio, sempre che ritenga di farlo ai sensi della propria policy di ESG: ciò crea una risposta sparsa, che si riflette in una grande confusione B2B e B2C. Seconda questione, non da poco: le aziende che hanno i mezzi, anche economici, sono in grado di devolvere risorse ed attenzione a que sto tema, mentre le piccole stanno a guardare e la loro posizione sul mercato rischia di farsi più precaria.
La Commissione Europea nel febbraio 2022 ha pub blicato la proposta di Direttiva al Parlamento Europeo, in materia di Corporate Sustainability Due Diligence. A questa ha fatto seguito in tempi molto recenti (no vembre 2022) una serie di emendamenti proposti dal Parlamento in prima lettura. L’iter prosegue dunque piuttosto spedito. L’obiettivo della Direttiva è indivi duare, prevenire ed attutire gli impatti negativi sui di ritti umani e sull’ambiente attraverso un miglioramento delle pratiche di governo societario, con l’integrazione
di processi di gestione e attenuazione dei rischi nelle strategie aziendali. L’obbligo di vigilanza previsto dal te sto dovrebbe essere inizialmente imposto alle imprese, qualsiasi sia il loro settore di attività, con più di 500 di pendenti ed un fatturato netto superiore a 150 milioni di euro a livello mondiale ed alle imprese con più di 250 di pendenti e un fatturato netto tra 40 e 150 milioni di euro a livello mondiale, che operano in settori considerati “ad alto rischio” (tessile e cuoio, agricoltura e allevamento, o sfruttamento delle risorse minerarie).
Si applicherebbe inoltre alle imprese, seppur extraco munitarie, che abbiano all’interno dell’UE un fattura to netto compreso fra 40 e 150 milioni di euro, purché almeno il 50% del fatturato netto a livello mondiale sia stato generato in uno dei settori considerati ad alto ri schio.
Al fine di rispettare il dovere di diligenza, le imprese de vono intraprendere sei diverse azioni: promuovere la “diligenza” nelle proprie politiche societarie; individuare gli impatti negativi effettivi o potenziali su diritti umani ed ambiente della propria supply chain; prevenirne ed attenuarne gli impatti negativi potenziali; instaurare e mantenere una procedura di reclamo; monitorare pe riodicamente l’efficacia della policy; effettuare pubblica comunicazione in merito a quanto precede.
Sono previste sanzioni pecuniarie che verranno decise dai vari stati membri, la designazione di autorità di con trollo e la costituzione di una rete europea delle stesse. La Direttiva, la cui implementazione è attesa nei pros simi anni ma non troppo lontano nel tempo, segue in realtà iniziative già adottate dai singoli Stati, come per esempio quella della Germania, che con la legge deno minata Lieferkettengesetz, che entra in vigore a genna io, ha regolato aspetti simili.
La legge obbliga direttamente aziende che operino in Germania, con almeno 3000 dipendenti (1000 a parti re dal 1 gennaio 2024) - ma gli obblighi si riflettono su tutti i fornitori esteri delle stesse - che chiederanno e in parte stanno già chiedendo ai loro fornitori di inserire nei rispettivi contratti specifici obblighi di risk mana gement, risk analysis, monitoraggio, implementazione di sistemi per la segnalazione di rischi, reporting e ob blighi manleva in caso di sanzioni a carico dei fornitori stessi. È pertanto verosimile che le aziende italiane che forniscono prodotti o servizi ad aziende tedesche che rientrano nell’ambito di applicazione della norma a bre ve si vedranno arrivare richieste del genere ed è quindi importante che le aziende italiane inizino ad organizzar si internamente per far fronte in maniera concreta a tali richieste.
CBRE advisor di InvestiRE SGR nel restyling del centro commerciale Settimo
CBRE ha assistito InvestiRE sgr. S.p.a. (Gruppo Banca Finnat Euramerica) nel processo di soft restyling della galleria del Centro Commerciale Settimo di Settimo Milanese. Il team Retail De velopment Solutions di CBRE ha affiancato la proprietà nelle attività di Project e Construction Management. La riqualificazione ha riguardato la sostituzione dell’intera pavimentazione della galleria commerciale e il rifacimento delle strutture portanti dei lucernari della copertura ve trata. “Grazie a questo lavoro di restyling abbiamo reso più attrattiva la galleria di Settimo, ri consegnando ai clienti uno spazio più moderno dove poter trascorrere il proprio tempo libero e vivere una piacevole esperienza di shopping” ha commentato Paolo Rasnesi, Head of Retail Development Solutions di CBRE Italy. Il centro, tra i primi shopping center nati nell’hinterland milanese e fortemente radicato nel territorio, ha una GLA di circa 9.700 mq e si compone di 24 unità retail e un ipermercato, con un’offerta merceologica che comprende numerosi brand nazionali ed internazionali.
Novità
al
cc Porte dell’Adige: aprono Pepco, ODStore e Carpisa
New entry al centro commerciale Porte dell’Adige di Bussolengo (Verona). Dopo l’arrivo a set tembre di uno store Pepco (600 mq) e di ODStore-Ovunque Dolce Salato (secondo punto vendita nella provincia di Verona), entro dicembre sono previste le aperture di 3C Easy, servi zio di riparazione di telefoni cellulari, e di Carpisa, per il mondo degli accessori moda. Queste novità seguono di pochi mesi l’inaugurazione della profumeria All Scent/Naima, aperta a fine marzo, e del punto vendita Vorwerk/Folletto, a luglio. “L’ingresso di brand dall’alta attrattività esalta il potenziale di una destinazione che sta aggiornando la propria offerta commerciale per rispondere in maniera sempre più efficace alle aspettative del bacino di riferimento”, ha dichiarato Andrea Gargiulo, direttore del centro commerciale. “Porte dell’Adige si propone come un luogo di incontro e di servizio, per i clienti e le famiglie in particolare, dove è possibile trovare soluzioni per tutti i giorni, ma anche per le occasioni speciali, conciliando convenienza e qualità”. Il centro commerciale è di proprietà di Colliers Global
stito dal 2020 da Cushman & Wakefield
Autogrill, poker nella nuova food court di Fiumicino, tra cui la novità Palma’s
Apre a Fiumicino la nuova food court del Terminal 3, con un poker di novità in arrivo gestite da Autogrill. In primo luogo, arriva un secondo punto vendita Eataly, con un’offerta ristorativa completa, che permette al brand di raddoppiare la presenza nello scalo, dopo gli oltre 2.000 mq aperti prima dell’estate al Terminal 1. Si trova poi un Caffè Napoli, che propone non solo l’espresso ma anche una selezione di gastronomia napoletana; un Sal De Riso, pasticceria che arriva direttamente dalla costiera di Amalfi. Mentre la novità assoluta è Palma’s, brand che ap partiene a Cigierre, spin off del celebre Temakinho. Si tratta di una proposta fusion, originale, che mescola una varietà di sapori. “L’inaugurazione della nuova food court di Fiumicino rientra nel percorso di sviluppo e innovazione di Autogrill, che continua ad ampliare la propria offerta su tutti i canali di viaggio e a sviluppare nuovi concept” ha commentato Luca D’Alba, General Manager Italy Autogrill.
Per la stagione invernale, Klépierre punta a ridurre i consumi del 10% per tutti i suoi asset. La strategia messa in atto dal gruppo interesserà gli spazi comuni delle gallerie, i parcheggi e i sin goli negozi e include: l’ottimizzazione del rinnovo dell’aria per diminuire al massimo la quantità di riscaldamento necessaria, nel rispetto degli standard di qualità; la riduzione dell’orario di riscal damento e della temperatura nelle gallerie e una minore intensità di illuminazione. A questo si aggiungono specifiche linee guida per i negozi, tra cui disposizioni relative alle insegne lumino se e alle decorazioni del periodo natalizio. Queste misure sono in linea con la strategia CSR “Act for Good” di Klépierre, che ha già permesso di ridurre i consumi energetici del 40% dal 2013 ad oggi, con l’obiettivo di rendere i propri centri commerciali carbon neutral entro il 2030. “Sono convinto che quest’inverno raggiungeremo l’obiettivo di efficientamento energetico indicato dal Governo, riducendo il consumo energetico dei nostri centri commerciali del 10%. Parallela mente, porteremo avanti una campagna di sensibilizzazione per aiutare i clienti a comprendere questo ambizioso programma”, dichiara Luis Pires, Head of country di Klépierre Italia
Klépierre annuncia le misure di contenimento energetico per i suoi asset
Unieuro sopra le attese. Corre l’eCommerce, più indietro i negozi
Unieuro ha chiuso i primi sei mesi dell’esercizio 2022/23 (al 31 agosto) con ricavi a 1,29 mi liardi di euro, in crescita dell’1,9%, meglio dell’1,4% previsto dagli analisti. Un ottimo risultato, che nella giornata di venerdì ha spinto il titolo in Borsa a guadagnare oltre il 6%. Secondo il documento pubblicato da Unieuro, nel periodo in esame il mercato dell’elettronica in Italia è arretrato dello 0,9%, quindi il segno positivo del fatturato rappresenta una forte controten denza. Su base like-for-like, la crescita è stata dell’1,5%. Sul fronte dei margini, l’incremento dei costi si è fatto sentire, ma Unieuro ha comunque chiuso il periodo in positivo, con un Ebit a 12,1 milioni (contro 27,1 del primo semestre 21/22) e un utile netto di 4,6 milioni (vs 22,4). Molto diversa, però, la performance tra i vari canali di vendita. Il retail (278 punti vendita diretti) ap porta il 69,9% dei ricavi e cresce dell’1,1%. L’online (che comprende il sito Unieuro e il portale Monclick) adesso sfiora il 18% sul totale ed è balzato del 23%, mentre dal canale indiretto (260 punti vendita affiliati) proviene l’8,7% dei ricavi, con un pesante arretramento pari al 20,4%. La società guidata da Giancarlo Nicosanti Monterastelli stima di chiudere l’esercizio 2022/23 con ricavi pari a circa 2,9 miliardi, Ebit adjusted fra 35 e 40 milioni e cassa netta a 110-130 mi lioni alla fine dell’esercizio.
IGD Siiq, positivi i conti dei primi nove mesi 2022, salgono fatturati e occupancy
IGD Siiq ha comunicato i risultati finanziari dei primi nove mesi del 2022 che confermano la cre scita della Società e registrano un andamento positivo delle vendite degli operatori delle Gal lerie che tornano al livello pre–pandemia. Dopo un primo trimestre difficile, chiuso in calo del -6,4% rispetto al corrispondente periodo del 2019, i fatturati sono andati via via migliorando, sovraperformando quanto fatto nel 2019 sia nel secondo trimestre (+3,8%) che nel terzo (+2,8%). Il tasso di occupancy del portafoglio italiano si è attestato a 95,3%, in leggero incremento sia ri spetto al 30 giugno 2022 (+20bps), che rispetto al 31 dicembre 2021 (+10bps). Dall’inizio dell’an no sono stati sottoscritti 128 contratti tra rinnovi (60) e turnover (68) con un incremento medio dei canoni pari a +1,6%. Ancora in difficoltà gli ingressi, seppure con un leggero miglioramento. Elettronica, cultura e tempo libero e beni per la casa si confermano le categorie merceologiche più performanti. Recupera anche l’abbigliamento che, rispetto al 2019, è passato da –5,1% regi strato alla fine del primo semestre al –2,2% registrato alla fine dei nove mesi.
Nasce l’Italy Compliance Network, tante le adesioni
Ticket Restaurant arriva su Glovo
Nato da un’iniziativa di Savills, l’Italy Compliance
di alcuni tra i principali operatori del settore come BNP
& Wakefield, Jones Lang LaSalle e Savills. L’Italy Compliance Network si è posto come obiettivo principale quello di avviare il dialogo verso una sempre maggior trasparenza ed etica del mer cato. Lo scopo del Network è di condividere tematiche normative in ambito compliance e di confrontarsi per ottenere una maggiore trasparenza nel mercato immobiliare italiano, basan dosi su una piattaforma comune di definizioni e fondamentali condivisi ed omogenei. Si tratta di un obiettivo ambizioso ed impegnativo da raggiungere, ma un primo successo è già stato ottenuto con la decisione di adottare un format condiviso, in merito al questionario antirici claggio da sottoporre alle proprie controparti.
Edenred Italia, società specializzata in employee benefit, e Glovo hanno siglato un accordo di partnership in esclusiva per l’uso di Ticket Restaurant digitali su migliaia di ristoranti di Glovo. Il servizio è già attivo in 18 città ed entro fine anno sarà disponibile in tutte le località in cui opera Glovo. “L’innovazione e la diffusione di strumenti 100% full mobile come la nostra app, in grado di dialogare con la piattaforma di una delle principali realtà del food delivery, rendono la custo mer experience ancora più soddisfacente. I nostri partner potranno offrire ai propri clienti la possibilità di usare i Ticket Restaurant anche per gli ordini da casa o dall’ufficio. Le abitudini del le persone, infatti, sono in continua evoluzione; abbiamo visto come l’affermazione dello smart working abbia portato con sé cambiamenti significativi che influiscono su modi e tempi di frui zione dei buoni pasto. Grazie a questa partnership vogliamo renderli uno strumento ancora più flessibile, in grado di essere utilizzato in qualsiasi momento e luogo”, ha commentato Agnieszka Piszczek, il nuovo Direttore Merchant di Edenred Italia.
Autogrill, quando il gusto è sinonimo di ricerca e innovazione
La strategia di innovazione di Autogrill si basa su un’attenta analisi dei trend del mon do Food&Beverage, con l’obiettivo, da un lato, di proporre un’offerta che sia sempre in linea con le nuove tendenze di consumo dei viaggiatori, oggi più che mai attenti a un’alimentazione sostenibile e di qualità; dall’altro, di sviluppare format adatti a tutti i tipi di pausa, dal pasto completo secon do la tradizione italiana, allo snack rapido al bancone, dall’ordine via app, al servizio al ta volo. Eccellenza e sperimentazione sono le parole chiave della visione gastronomica di Autogrill che, all’interno della Factory Food Designers, fulcro dell’attività di ricerca e sviluppo, crea le ricette e i format dedicati al consumatore moderno, e dove chef, pastic cieri, medici nutrizionisti, ma anche artigia ni, produttori locali, food blogger, designer, collaborano e fanno squadra condividendo saperi e conoscenze, portando entusiasmo e passione al servizio dell’innovazione ga stronomica.
Factory Food Designers, dove nascono le idee del futuro
La Factory Food Designers, nell’headquar ter di Autogrill, è la casa dell’innovazione del Gruppo: uno spazio dedicato alla ricer ca e allo sviluppo, pensato per interpretare la ristorazione in maniera olistica. Un vero e proprio mondo creativo, un luogo in cui innovazione, esperienza e lavoro sinergico portano alla nascita di progetti, prodotti e concept unici, sempre al passo con i tempi e
con i gusti dei clienti Autogrill. L’integrazio ne di queste diverse competenze si traduce in un’accurata ricerca di materie prime di qualità, in soluzioni tecnologiche all’avan guardia attente ai temi della sostenibilità e della sicurezza alimentare, in concept mo derni e attuali, esportabili in tutte le realtà del Gruppo. La Factory Food Designers rap presenta il cuore delle creazioni di Autogrill, che qui prendono vita grazie a un lavoro si nergico di team e all’esperienza dei profes sionisti, per poi essere commercializzate in tutti gli store. Ogni prodotto della Factory è studiato e pensato sulla base di una cultura dell’alimentazione in linea con i nuovi stili di
viaggio e le esigenze dei consumatori mo derni, informati e attenti alle proprie scelte alimentari. Per incoraggiare lo sviluppo del la creatività in tutte le sue forme, la struttu ra è stata progettata e suddivisa in diverse aree, ognuna delle quali ha una sua specifica funzione.
Ad accogliere gli ospiti, una Food Hall per riunioni e incontri, adatta anche a sessioni di coworking. Da qui si passa a un’altra area, la Food Academy, dedicata alla formazione del personale dei ristoranti Autogrill, dove è possibile anche apprendere le tecniche dei grandi chef attraverso dimostrazioni prati
che e show cooking. Si prosegue poi verso l’Area 51, un luogo dove prendono vita idee, sperimentazioni e soluzioni originali e dove trova spazio anche il più piccolo Ristoran te High Tech, dotato di servizio al tavolo e chef experience table. Si giunge, infine, al Concept e Food Tech Lab, elemento chiave della Factory, perché è in questo laboratorio che i principali format di Autogrill si concre tizzano per intero, vengono realizzati nelle loro versioni prototipo e poi sperimentati. Questo luogo è fondamentale perché tocca tutti gli ambiti del processo dei nuovi pro getti: offerta food, tecnologie necessarie per realizzare i prodotti e anche il design degli ambienti.
“pronto all’occorrenza”: un corner concept compatto e di dimensioni contenute, così da essere facilmente adattabile a tutti gli spazi, dedicato alla pasta express e svilup pato dallo chef stellato Andrea Ribaldone Un concept che si ispira alla più antica tra dizione dei vecchi pastifici italiani, ma che fa della velocità il suo punto di forza, servendo i piatti in 1 minuto e in packaging totalmente sostenibili.
Gli Inspirational Lab
La Food Factory di Autogrill si arricchi sce anche di due spazi chiamati “In spirational lab”. Si tratta di due hub di ricerca e sperimentazione continua per il mondo del caffè e del green, a tutto tondo: dalla materia prima ai trend di mercato, dalla tecnologia all’esperienza per il cliente, dalle tecniche di estrazio ne e di cucina al modo di comunicare, dal saper insegnare al saper apprendere.
Qui prendono vita format e ricette
Tutti i progetti di concept che qui prendo no vita hanno sempre alla loro base un’at tenzione particolare verso la qualità, la sicurezza alimentare, la tecnologia, così da rappresentare un valore aggiunto per i consumatori e per il mercato. Ne è un esem pio Burger In, il corner di steak house, il cui prodotto principale è l’hamburger declina to in tante ricette diverse. L’offerta preve de anche altre gustose proposte di carne, grigliate al momento. Ma anche Amore, il concept di cucina fast casual all’italiana e il primo format Autogrill con servizio al ta volo in autostrada, il cui layout dei locali è curato nel dettaglio per rappresentare tre ambientazioni che raccontano la varietà del nostro Paese. Dagli arredi alle stoviglie, ogni elemento mira a valorizzare gli aspetti pecu liari della cucina e del design delle regioni nel Nord, Centro e Sud. Sulla stessa linea anche Pastaria, che nasce dal concetto di
L’evento “Ricerca
della
golosità tra gusto e benessere”
Sperimentazione e gusto sono anche all’o rigine di uno degli ultimi eventi a firma Au togrill, “Ricerca della golosità tra gusto e benessere”, in collaborazione con Identità Golose e Magentabureau, ospitato all’in terno della Factory Food Designers, che ha rappresentato una preziosa occasione di in contro e scambio di know-how sui processi di innovazione gastronomica, dove il sapere è applicato all’esperienza del gusto, in tutte le sue sfaccettature: ingredienti, nutrizione, sicurezza alimentare e operativa, sostenibi lità e tecnologia. In quest’ottica la collabo razione con Mauro Mario Mariani, medico chirurgo e nutrizionista, si è focalizzata sul corretto bilanciamento delle componenti nutrizionali delle ricette, e sulla realizzazione del Piatto Unico Bilanciato che garantisce la corretta associazione tra diversi nutrienti.
Le ricette e gli ingredienti premium Autogrill sono stati i protagonisti dello showcooking a cura dei Factory Food Designers, che han no raccontato i loro capolavori di gusto, presenza fissa nei menù Autogrill: Rena to Bosco, chef pizzaricercatore, con la sua Mozzarella di pane e il Doppiocrunch; An drea Ribaldone, chef stellato, con la Pasta Milano con crema di risotto allo zafferano e il risotto allo zafferano con ragù di osso buco in gremolada; Simone Salvini, chef di cucina 100% vegetale, con la degustazione di diversi hummus in coppetta e del WOW Burger vegetale; infine, spazio al dessert con Luca Montersino, contemporary pastry chef, autore del suo celebre Tiramisù. L’e vento si è concluso con la degustazione di caffè guidata da Gian Paolo Braceschi, do cente di analisi sensoriale e Amministratore del Centro Studi Assaggiatori e l’intervento di Francesco Sanapo, specialista del caffè.
COFFEE LAB si propone come spa zio multifunzionale, sempre con vi sta su cultura del caffè (in continua evoluzione) e apertura alle novità.
GREEN LAB: La ricerca continua sull’a spetto salutistico del cibo ha portato Autogrill a creare il laboratorio “GREEN LAB” per la creazione e il perfeziona mento di una nuova linea di prodotti.
Le collaborazioni come sinonimo di crescita
e progresso
L’innovazione per Autogrill passa anche dalle numerose collaborazioni con diverse realtà ed enti, come Magentabureau e Identità Golose. “Identità Golose rappresenta per noi un palcoscenico europeo e, insieme a Magentabureau, abbiamo stretto questa collaborazione per gestire il network di ar tigiani e per fare dell’innovazione sana, ca pace di trasmettere anche al consumatore, in un momento funzionale come quello del travel, un principio di qualità fondamentale nell’industria della ristorazione commer ciale” ha commentato Alessandro Giudici, Head of product innovation and concept development Europe & Italy Autogrill. Con Identità Golose, Autogrill ha ideato e svi luppato il Culinary Council - il programma internazionale che riunisce diverse volte all’anno chef, esperti del settore e opinion leader dell’industria del food service per confrontarsi e raccogliere spunti utili a im plementare l’offerta di ristorazione. Un altro ente con cui il Gruppo collabora è il Centro Studi Assaggiatori, che, grazie a corsi di formazione interna, analisi e controlli di qualità, assicura un caffè e un’esperienza di caffetteria di alto livello, sia in termini di ma teria prima che di servizio.
STAYCATION PER AQUAM
Una vacanza restando in città, per godersi una mera vigliosa SPA con percorsi d’acqua. Ne abbiamo par lato con Saverio Quadrio Curzio, precursore insie me al fratello Andrea del moderno termalismo con il marchio QC Terme, che reinterpreta questa tradizio ne in chiave contemporanea e ricca design e bellez za, arrivando a conquistare la grande mela.
to magnifico; dopo alcuni mesi, il Trust li contatta e candidamente chiede come abbiano avuto un’idea così eccezionale: “Questo è quello che facciamo già nel nostro paese” rispondono.
Vincere il bando è già un grande successo e consen te una raccolta di fondi, attraverso un club deal pri vato e l’ingresso di White Bridge Investments, per partire con i lavori. Passano il Covid, le maree e infine QC NY, una SPA con percorsi acquatici da 50 milioni di dollari, apre le porte a marzo 2022, con tanto suc cesso da attrarre nuovi investitori internazionali. Vi ste mozzafiato su Lower Manhattan, Brooklyn e New Jersey e un eccellente mix di SPA, acqua e servizi per rilassare mente e corpo. La ricetta è sempre quella di un lusso accessibile e molto instagrammabile, che consente a QC Terme di concorrere a grandi progetti di riqualificazione architettonica e urbana, anche nel nostro mercato.
L’inizio di questa avventura internazionale sembra davvero la scena di un film: Saverio è in vacanza a Cuba nel 2013, con scarso accesso al web, di tanto in tanto legge qualche quotidiano americano. Si im batte casualmente nel bando pubblicato dal Trust di Governors Island e subito scrive in sede: “Dobbia mo provare a concorrere, questa è la location per fetta per noi”. Già la immagina, con vista su Manhat tan, riqualificando i vecchi edifici militari con l’aiuto dell’acqua (appositamente filtrata) che crea un trait d’union negli spazi esterni. Presentano un proget
Saverio Quadrio Curzio spiega che le dimensioni del benessere dipendono sempre dalla possibilità di la vorare con la presenza dell’acqua, in un bacino popo loso, con un profilo e una capacità di spesa corretta, perché il benessere è un desiderio trasversale. Mila no potrebbe accogliere altri 2 centri, dando però pri orità a strutture esistenti da riqualificare, in modo da lasciare intravedere una storia, attraverso l’acqua. Il Gruppo QC Terme continua con un importante piano di crescita, sia in Italia (già noti sono Palazzo Arzaga sul Garda e Palazzo Berzieri a Salsomaggiore, un’o perazione con Cassa Depositi e Prestiti) che in USA, destando un crescente interesse.
Il Gruppo Miroglio entra in Tosca per lo sviluppo nei centri commerciali
Il Gruppo Miroglio ha acquisito il 5% delle quote di Tosca-L’arte del gusto, il format ideato da Paolo Nicastro, già fondatore di Löwengrube. La partnership è finalizzata all’introduzione dell’insegna Tosca nel mondo dei centri commerciali. Il Gruppo Miroglio opera lungo la filiera del la moda femminile e del retail ed è presente in 22 paesi con una rete che conta oltre 900 punti vendita mono marca (per 9 brand tra cui Elena Mirò, Motivi, Oltre e Fio rella Rubino), di cui 450 all’interno di centri commerciali in tutta Italia. “Tosca ha da subito dimostrato di avere una chiara visione delle proprie ambizioni e gli strumenti per raggiungerle”, ha dichiarato Alberto Racca, amministra tore delegato del Gruppo Miroglio. “Crediamo che la no stra lunga esperienza nell’ambito del retail possa offrire un supporto concreto per una crescita ancora più rapida di questo progetto”, ha concluso il manager.
Welcome home.
Il settore sta attraversando un cambiamento radicale e le fiere dei beni di consumo si rimodellano. I tre eventi di successo Ambiente, Christmasworld e Creativeworld si svolgeranno per la prima volta contemporaneamente nel 2023. Sperimenta dal vivo a Francoforte questo concept innovativo con l’offerta di prodotti più vasta al mondo e un’ampia gamma di sinergie anche per il settore della cartoleria.
Scopri le fiere del futuro: ambiente.messefrankfurt.com christmasworld.messefrankfurt.com creativeworld.messefrankfurt.com visitatori@italy.messefrankfurt.com Tel. +39 02 8 80 77 81
Il brand piemontese ha inaugurato un nuovo negozio presso il centro commerciale Milanofiori di Assago, in collaborazione con Klépierre. Per il marchio di gioielli si tratta del 56esimo punto vendita in Italia, per ora distri buiti in dieci regioni, compreso il Sud. Ma con una forte presenza in Lombardia, con quasi trenta punti vendita. Molti di questi si trovano all’interno di gallerie commer ciali, specialmente nel territorio cruciale della capitale, dove il marchio è presente al Porta di Roma, al Gran Roma, al Maximo e all’Euroma2. “Da sempre realizzia mo gioielli di qualità nel nostro laboratorio artigianale e vendiamo direttamente, nelle nostre gioiellerie spinte sempre più dal sito web, che oltre alla vendita on line, permette ai clienti la possibilità del “pick in store”, molto amato nel nostro settore” ha spiegato l’amministratore delegato, Davide Maggi. “Il nostro obiettivo è mettere la nostra bandierina in tutti i principali centri commerciali del Paese” ha aggiunto. Sul fronte dei numeri, Gioielli di Valenza punta prevede di chiudere il 2022 con una cre scita dei ricavi del 20% rispetto al 2021.
Gioielli di Valenza arriva a Milanofiori e punta ai 60 negozi
Federdistribuzione: sarà un Natale sottotono per 3 italiani su 5
L’impatto dell’inflazione in vista del Natale preoccupa non poco gli operatori della distribuzione organizzata. Secondo l’analisi di Feder distribuzione condotta da Ipsos sul sentiment dei consumatori, più di 3 su 5 si aspettano un Natale sottotono. Gli italiani, a causa del dif ficile contesto economico che stiamo vivendo, prevedono di ridurre sensibilmente i consumi legati al periodo natalizio: il 65% dichiara di voler diminuire l’acquisto di ornamenti e addobbi natalizi, il 62% spen derà meno per fare regali destinati a persone adulte, il 50% taglierà l’acquisto di prodotti alimentari tipici delle festività e il 47% ridurrà la spesa dedicata ai regali per i bambini. “Un quadro preoccupante, che potrebbe anticipare l’inizio di un periodo di vera e propria crisi dei consumi nei primi mesi del 2023. Per questo è urgente che il Governo dia priorità al sostegno delle imprese e delle famiglie, tutelando spe cialmente le fasce a reddito più basso, per prevenire un rallentamento della domanda interna che potrebbe minacciare le prospettive eco nomiche del sistema Paese”, ha commentato Carlo Alberto Buttarelli, Direttore Ufficio Studi e Relazioni con la Filiera di Federdistribuzione.
La catena italiana di bubble tea Frankly lancia la sua prima app dedica ta alla bevanda con le bolle. Sullo smartphone arriveranno menù inte rattivi, contenuti esclusivi e la possibilità di ottenere premi e rewards in base alla propria “storia” con il bubble tea dell’insegna. Sarà anche possibile saltare la fila ordinando sul telefono e ritirandolo nel negozio prescelto. Il bubble tea è un trend consolidato soprattutto nelle abitu dini della GenZ. Ed è soprattutto a loro che si rivolge l’app. “È un pro getto al quale lavoriamo da mesi, che siamo molto contenti di poter finalmente lanciare”, spiegano Franco Borgonovo e Lati Ting, founder del marchio – “Frankly è nata con un’anima “nativamente digitale” per forza di cose: il 65% della nostra base clienti è composta da GenZ e Millennials. Due generazioni che hanno trovato in Frankly un brand di riferimento, tanto per il linguaggio con cui comunichiamo quanto per i valori di integrazione, inclusività e internazionalizzazione che fanno parte della nostra missione. Abbiamo una community di oltre 60mila utenti tra Instagram, TikTok e Facebook e l’app è un nuovo modo per entrare in contatto e comunicare con loro”.
Dal Tabaccaio
2030 Milano centro
La rabbia che punisce
Giocate responsabilmente è la bandiera ostentata dai gestori delle scommesse con cui si lavano la coscienza.
Assisto tutti i giorni allo spettacolo di arte varia di chi gioca con accanimento e non con speranza.
Gente frustrata che finisce gli stipendi per dimostrare di non essere perdente. Una volta si scuotevano i flipper a 100 lire a partita.
Si picchiava il punchinball del luna park. Oggi, cercare di sopire la propria frustrazione costa molto di più.
Slot, gratta e vinci, giochi virtuali online hanno sostituito il comprensibile bisogno umano dello sfogo della rabbia.
Tenerezza ispira, invece, la signora dello Sri Lanka che ogni giorno è felice quando vince anche pochi euro.
Ci sono delle mosche bianche. Buddha scriveva, qualche tempo prima delle odierne miserie, che non verremo puniti “per” la nostra ma “dalla” nostra rabbia.
Data la situazione mondiale, qualcuno è in grado di contraddirlo? Alzi la mano.
Frankly lancia la sua app e va alla conquista della GenZ
La trasformazione in S.p.A., lo status di So cietà Benefit, l’ingresso nel capitale della start up Condeo; sono queste alcune delle principali tappe che descrivono la costante crescita di Svicom nel panorama italiano del Real Estate.
Ne parliamo con Letizia Cantini, General Manager & Partner del Gruppo Svicom.
Il 2022 è per Svicom un anno di importanti traguardi. Le novità più recenti riguardano la trasfor mazione in S.p.A., l’acquisizione dello status di Società Benefit e una grande accelerazione sull’in novazione. Partiamo proprio dal tema innovazione: come sta cam biando Svicom?
Svicom è in continua evoluzione. Non è un soggetto “immobile” anche se gli immobili rappresentano la materia con cui ci con frontiamo ogni giorno. Stiamo sempre più assumendo la conformazione di una digital company che integra e sviluppa strumenti, servizi ed opportunità capaci di concretiz zare una nuova visione Smart Real Estate Dalla digital transformation all’automazione dei processi, dall’impiego dell’intelligenza artificiale e dell’IoT in molte fasi di gestio ne, al BIM in ambito facility, passando per i primi test di blockchain in iniziative ESG che riguardano diversi asset. Sono questi alcuni dei principali temi su cui siamo al lavoro per consolidare il nostro vantaggio competitivo e generare valore per i nostri Clienti.
Un’accelerazione sui processi di digitalizzazione e innovazio ne tecnologica che ci portano, quindi, a parlare di Svicom come proptech company a tutto tondo. Quali sono gli elementi e le leve nell’ambito “technology” che la Società sta adottando per creare nuovo valore?
Quest’anno siamo entrati a far parte dell’I talian Proptech Network del Politecnico di Milano e ne siamo profondamente orgo gliosi. La commistione fra property e tech trova la massima espressione in Svicom nel nostro ecosistema digitale; un universo che integra diversi strumenti e piattaforme (in licenza o progettate internamente con
la collaborazione di alcuni dei principali IT Provider) che dialogano fra loro e favorisco no, non solo il lavoro sinergico fra i differenti Department del Gruppo, ma anche la crea zione e gestione di un flusso univoco di in formazioni, dati e contenuti sempre dispo nibili in real time per i nostri Clienti.
Un ecosistema digitale aperto, fluido che si arricchisce delle collaborazioni con il mon do accademico, in particolare gli Atenei di Milano e Foggia, e con start up innovative.
Un flusso di idee, nuove competenze e con taminazioni che si pone alla base della no stra più ampia strategia di open innovation.
Arriviamo proprio al tema start up. Svicom è recentemente entra ta nel capitale di Condeo, start up che semplifica i processi di comunicazione e gestione condominia le. Ci può raccontare qualcosa in più su questa nuova avventura?
Salire a bordo di una startup come Con deo è un’iniziativa tanto inedita quanto coraggiosa per Svicom. Attraverso pro gettualità come questa, ci proponiamo di sostenere lo sviluppo di startup ad alto potenziale innovativo, con l’obiettivo di spingere l’acceleratore sui processi di trasformazione digitale dei business più strategici della Società e porre le migliori tecnologie al servizio dei nostri Clienti. Condeo – nata all’interno di StartUp Bakery - si rivolge ad amministratori, condòmini e fornitori interessati a rendere più semplice la comunicazione e la gestione condomi niale, attraverso l’automazione ed il coor dinamento dei lavori ordinari e straordinari fino alla registrazione dei principali eventi della vita in condominio, favorendo in que sto modo anche una maggiore trasparenza. Ne abbiamo colto il valore e l’opportuni tà sul fronte B2B (condomìni), avviando un processo di co-innovazione che coinvolge oggi Condeo e gli altri partner industriali di questa start up.
Arriviamo quindi al tema “Società Benefit”. Su quale ambito d’intervento siete già a lavoro nel breve periodo?
Le società benefit rappresentano un mo dello societario innovativo, in un contesto in cui la sostenibilità è entrata a pieno di ritto nel vocabolario di imprese, istituzioni e cittadini. La nostra transizione a società benefit è innanzitutto un’occasione per focalizzare il purpose aziendale, la cultura dell’organizzazione e rivedere percorsi e processi, coniugando il profitto con la cre azione di beneficio comune. Tra i primi pro getti su cui siamo già a lavoro vorrei dar spa zio alla collaborazione con Up2You, società greentech che aiuta le aziende a contenere
il proprio impatto ambientale e a ridurre le emissioni di CO2 determinate dalle attività quotidiane, ad esempio, di uffici e perso nale. Grazie alle attività di studio e monito ring di Up2You, Svicom sta determinando la sua carbon footprint, ossia la quantità di emissioni di gas a effetto serra rilasciata nell’ambiente, che saranno poi compensate attraverso il sostegno di progetti di soste nibilità certificati in blockchain secondo il primario standard a livello internazionale Verified Carbon Standard.
Tanti cambiamenti ed innovazio ni che sicuramente stanno im pattando anche il vostro modello organizzativo. Ce ne può parlare?
In Svicom crediamo fortemente nell’appli cazione di un “modello organizzativo circo lare”, grazie al quale si sviluppa un approc cio dinamico e proattivo ad ogni fase del processo di gestione immobiliare. Il team oggi si compone di circa 150 professioni sti distribuiti su tutto il territorio italiano e si caratterizza per: una forte presenza fem minile a tutti i livelli (dal top management agli staff periferici) che si attesta a circa il 53% del team; un’età media di 40 anni con oltre il 90% del personale che ha conse guito un titolo di laurea. La crescita dimen sionale e del numero di progetti in gestione (parliamo attualmente di circa 130 asset) corrisponde anche ad un numero interes sante di posizioni lavorative aperte su tutto il territorio italiano. Preferiamo rivolgerci ai giovani, non necessariamente neolaureati, comunque under 35. Ciò non toglie che per certe funzioni e determinati livelli si possa o si debba orientare la selezione su manager con una seniority più importante.
Crediamo nel ruolo centrale della formazio ne continua; da un lato, “coltivando” il nostro hub di giovani professionisti a cui offriamo opportunità di studio ed esperienze sul campo su temi trasversali e complementa ri al mondo del Real Estate; dall’altro, diamo spazio ai senior, per affinare il loro know how con nuove e più incisive competenze speci fiche. Tutto questo è possibile grazie al tes suto di relazioni sviluppato nel tempo con Università e centri di formazione post-lau rea per i quali, in molteplici occasioni, siamo un partner privilegiato per approfondire i temi salienti connessi alle principali figure professionali del nostro settore.
Non per ultimo, ad ottobre abbiamo inau gurato Casa Svicom, la nostra nuova sede milanese in Via Dante, 15: un prestigioso im mobile liberty, che si sviluppa su 900 mq ed ospita circa 40 professionisti del Gruppo.
Ma non è l’ultima novità: nel corso del 2023 prevediamo di trasformare un ex consorzio agrario a Foggia – città che ha dato i natali al Gruppo Svicom - nella nostra nuova Fac tory, concepita come hub di formazione e aggregazione non solo a livello regionale.
Vogliamo creare un’azienda sempre più contemporanea, distintiva, un ambiente di lavoro che attragga i giovani e le nuove ge nerazioni, una pluralità di spazi connessi fra loro e capaci di innescare l’interscambio di competenze, idee e creatività.
Svicom: crescere fra sostenibilità ed innovazioneLetizia Cantini, General Manager & Partner di Svicom
Assago: apre il maxi Toys Center-Prénatal da 3.300 mq
È stato inaugurato il nuovo maxi store di PRG Retail group, con le insegne Prénatal e Toys Center, ad Assago, alle porte di Milano. Il negozio si trova nel complesso del cen tro commerciale Milanofiori. Lo spazio è su due piani. Nel primo, su 1.700 mq, Prénatal offre tutto il necessario per la cura dei bambini, da zero a 10 anni. Tra le novità, anche qui è stata installata un’area test per provare carrozzine e passeggini. E si trova il corner “Just Play”, concept corner dedicato alle generazioni Alpha e Z con marchi come Nike, Adidas, Converse, Vans e Jordan, aperto in partnership con 3A. Presenti anche il Digital point, per acquisti e ricerche di prodotti on line, e la zona “ricambi”. Al secondo piano, collegato tramite uno scivolo iperbolico, si entra nel mondo Toys Center. Si spazia dal Magic Mirror, uno specchio magico interattivo digitale esclusiva del brand, alla pista per testare auto e moto elettriche. In più, area lettura, con un’ampia selezione dei titoli più amati dai bambini. Il progetto è stato studiato insieme a InresCoop.
Mediaworld si rafforza in Emilia: nuovo store a Carpi
MediaWorld ha da poco messo a segno la quinta nuova apertura dell’anno, avvenuta a Carpi lo scorso 17 novembre. Con una superficie di circa 1.800 mq., il negozio è posizionato nel retail park di Carpi, in prossimità della A22, a cavallo tra le provincie di Mantova, Modena e Reggio Emilia. Un posizione strategica che consente di presidiare diversi bacini di utenza. “Il mode nese è un’area molto interessante per la nostra insegna. Secondo le vendite rilevate nell’anno fiscale 2021, il mercato qui è cresciuto del 21%, oltre la media nazionale. Oggi siamo presenti nella regione con 11 punti vendita” ha affermato Luca Bradaschia, amministratore delegato di MediaWorld. Lo store impiega uno staff di 26 persone.
Pepco spinge sulla Lombardia e supera gli 80 negozi italiani
Prosegue senza sosta lo sviluppo e il successo del brand a basso costo Pepco nel no stro Paese. Con alcune recenti aperture, il marchio che appartiene all’omonimo colosso polacco (4,8 miliardi di euro di ricavi nell’anno fiscale 2022) ha superato gli 80 nego zi in Italia, a circa due anni dal suo esordio. E molte delle ultime operazioni riguardano la Lombardia. Pepco in collaborazione con Svicom è approdato al centro commerciale Virgilio di Mantova. Lo store occupa 460 metri quadrati ed è andato ad accorpare ben 5 unità contigue all’interno della galleria. In precedenza, sempre in Lombardia Pepco aveva aperto le porte a Gaggiano e a Dalmine. Poco dopo, è arrivato anche il negozio numero 82 in provincia di Como, all’interno di una galleria commerciale Bennet ad Anzano del Parco. Ad ottobre è avvenuta anche l’apertura a Varese all’interno del centro commer ciale Le Corti.
Ovs chiude il 2022 con lo store in centro a Vicenza
Con l’inaugurazione nel centralissimo corso Palladio, a Vicenza, Ovs ha chiuso le aperture ita liane del 2022. Sono arrivati 30 nuovi negozi in gestione diretta. Il gruppo è intanto impegnato anche nel rilancio delle altre insegne controllate, ossia Upim, Stefanel e Gap in Italia. Anche questi brand sono stati protagonisti di alcune operazioni. Gap, per esempio, è approdato al Sud all’interno dell’outlet Puglia Village, in provincia di Bari. Stefanel è tornato a essere pre sente a Treviso. Attualmente, stando ai risultati finanziari pubblicati dal gruppo, OVS copre ol tre i due terzi delle vendite nette, Upim circa il 23%, mentre gli altri business rivestono ancora un quota marginale (ma si tratta della proporzione valida fino alla semestrale di luglio 2022).
Le cover Carcasas viaggiano verso quota 90
La Casa de La Carcasas, brand di origine spagnola specializzata nelle cover e negli accessori per cellulare, prosegue la sua attività di apertura in Italia, sempre con un occhio di riguardo ai centri commerciali. Solo nell’ultimo mese si contano almeno tre aperture: a Formia (Latina) al centro commerciale Itaca, poi al Tiare Shopping di Villesse (Gorizia) e infine un nuovo negozio a Milano, nel centro commerciale Sarca di Sesto San Giovanni, che di recente ha rivisto a fon do il proprio brand mix. Quest’ultimo negozio era il numero 84 per il brand in Italia. L’azienda è nata in Spagna nel 2012 ed è approdata in Italia nel 2020, dove il ruolo di country manager è ricoperto da Davide Cristallo.
Comet raddoppia la presenza a Cesena
Comet ha aperto un secondo store a Cesena con l’obiettivo di consolidare il presidio nella provincia e in generale nella regione. Il nuovo store di elettronica di consumo acco glie la clientela in una superficie di 1.000 metri quadrati e con uno staff a disposizione di 14 addetti. A livello globale il gruppo Comet è presente in 12 regioni con oltre 120 punti vendita, di cui 44 di elettronica ed elettrodomestici, quattro magazzini centralizzati e opera grazie a oltre 2.500 collaboratori. Comet, insiema a Sme, era confluito all’interno del gruppo Euronics a inizio 2020. Ma il management ha deciso di mantenere il brand Comet e non convertire i punti vendita in Euronics.
Occhiali da sole Foster Grant: stile autentico e glamour We love your visionLa collezione eyewear Foster Grant è distribuita da Polinelli S.r.l. una divisione di FGX International
La Esse Romagnola raddoppia e propone tre format replicabili
Il ristorante La Esse Romagnola, nato a Rimini, apre un secondo punto vendita a Milano, con l’intenzione di farne un format retail replicabile in diverse altre città italiane e da sviluppare nei diversi canali di vendita. Il fulcro dell’offerta è la cucina romagnola, pro posto in una sorta di trattoria moderna. Nel menù: pasta fresca, piada, cassoni, passa telli, cappelletti, più il tipico cassone riminese, una sorta di calzone fatto con l’impasto della piadina, poi farcito. In sinergia con la società FRetail, i soci fondatori vogliono proporre al mercato tre format diversi: uno più piccolo, in chiave street food, pensato soprattutto per il travel e per le strade ad alto traffico; uno detto “bold”, più ampio, e infine quello “maiuscolo” ossia il ristorante vero e proprio, da posizionare in modo particolare nei centri città.
Drumhor arriva a Roma e si rinnova nel Quadrilatero
Drumhor, il marchio di proprietà della famiglia bresciana Ciocca, investe in nuovi negozi mo nomarca e accelera sullo sviluppo retail. Il brand, specializzata in lana e cachemire di fascia alta, ha aperto una boutique dedicata alla collezione maschile nel centro di Roma, in via Cam po di Marzio. Nei prossimi mesi è in programma l’ampliamento a Torino, in via Lagrange, e sta per arrivare un’altra operazione a Milano nel Quadrilatero della Moda, in via della Spiga. Dru mhor, marchio di matrice scozzese ma con produzione italiana, è presente con i propri pro dotti in tanti department store nel mondo, compresa la Rinascente in Italia, mentre altri negozi monomarca si trovano ad Alassio, Forte dei Marmi.
Decathlon apre le porte a Lecco e a Empoli
Doppia apertura autunnale per Decathlon, il colosso francese di attrezzatura per lo sport. Il 18 novembre è stato inaugurato un nuovo store a Lecco, su una superficie di 2.300 mq nel complesso Esselunga, con due piani di offerta e tre di parcheggi coperti. All’interno, oltre alla consueta offerta, anche uno spazio dedicato al noleggio, specia lizzati in sci o ciaspole per l’inverno, sup, bici e kayak per l’estate. Il negozio lecchese impiegherà uno staff di oltre 30 risorse. Il mese prima, invece, Decathlon era arrivato anche in Toscana, ad Empoli, con un negozio da 1.800 metri quadrati. La struttura si trova nell’area della ex vetreria Savia, a Empoli Est, ed è inserito in un contesto retail su strada in continua espansione, a ridosso della statale tosco-romagnola, dove sono stati aperti altri punti vendita di marchi come Trony o Burger King. Entrambi i negozi sono dotati di fontanelle che erogano acqua potabile, per incentivare all’uso delle bor racce al posto della plastica usa e getta.
Per THUN doppietta negli outlet, dal Veneto alla Sicilia
THUN ha aperto un nuovo punto vendita all’interno del Noventa Designer Outlet di Noventa di Piave, in provincia di Venezia, che fa parte del portafoglio italiano di McArthurGlen Group. In precedenza, in collaborazione con Arcus Real Estate, aveva inaugurato un nuovo negozio al Sicilia Outlet Village di Agira, nei dintorni di Enna. Il brand, dunque, continua gli investimenti nella rete retail, dopo che, a metà 2021, aveva annunciato un importante cambiamento. È sorto infatti il gruppo Lenet, nuovo nome della holding che controlla THUN, impegnato in un piano di espansione al 2024 concentrato su quattro assi principali: allargamento verso nuovi mer cati, piano di rafforzamento dei canali brick&mortar, diversificazione e introduzione di nuovi settori e sviluppo dei canali di business digitali.
Grazia De Gennaro – Head of Communications Maiora srl
La Gdo italiana, si sa, è un mondo sbilanciato al ma schile. Negli ultimi tempi però stanno emergendo pro fessioniste che guadagnano sempre più terreno grazie a formazione e perseveranza. Una di loro è Grazia De Gennaro, Head of Communications in Maiora srl – De spar Centro Sud. Giornalista, laureata in Comunicazio ne, con vari master in gestione dell’ufficio stampa e relazioni pubbliche, De Gennaro supervisiona le stra tegie di comunicazione interna ed esterna, la reputa zione aziendale e la Responsabilità Sociale di Impresa. È stata nominata consigliera del CDA di Cerealitalia Spa e da ottobre 2021 è docente presso l’Università degli Studi di Bari per il corso di laurea magistrale di Scienze della Comunicazione pubblica, sociale e d’im presa. La sua foto, il giorno in cui Maiora ha ottenuto la certificazione “Equal Salary” (che certifica l’assenza di differenze retributive tra uomini e donne a parità di qualifica) ha fatto il giro del web. La De Gennaro è una donna della Gdo contemporanea che unisce profes sionalità e “Grazia” e noi siamo felici di ospitarla nella nostra rubrica.
comunicazione ed il marketing: in questo ambito non ci si può mai fermare, tutto è in continua evoluzione. Durante ogni viaggio importante, però, si incontrano molte persone e io ho avuto modo di conoscere una moltitudine eccelsa di grandi professionisti e ho os servato ognuno di loro per poterne carpire i segreti, i comportamenti e tutti gli elementi che immaginavo avrebbero concorso ad una mia ulteriore evoluzione. Questa attitudine all’ascolto silenzioso me l’ha inse gnata una persona che ha un ruolo chiave nella mia formazione professionale e che è il depositario della mia gratitudine e anche delle mie scuse.
F.C. è una persona che riesce in poche battute a nutri re le menti. Credo che sia un privilegio poterne ascol tare i pensieri, i progetti futuri e anche gli aneddoti sulla sua lunga e straordinaria carriera di imprenditore. Ognuno di noi sceglie un mentore, una persona a cui ispirarsi, e per me non poteva che essere lui, perché se oggi posso pronunciare la frase che è stata l’incipit di questo articolo è grazie ai suoi consigli, alla sua gene rosa dedizione alla formazione della mia professiona lità. Voglio ringraziarlo perché mi ha insegnato a non limitare i miei obiettivi, mi ha insegnato che neanche la stessa organizzazione aziendale deve rappresentare un limite perché ogni elemento esterno riesce a nutrire il professionista e la stessa azienda, contribuendo alla sua evoluzione. Per questo oggi insegno Comunica zione all’Università degli Studi di Bari, nella mia terra, cercando di trasmettere agli studenti quanto sia im portante la curiosità e quanto sia necessario perseve rare nel suo nutrimento.
“Oggi sono la donna che volevo diventare. Poche pa role che pronuncio con orgoglio e dietro le quali c’è tutta la fatica di una ragazza che, ancora studentessa, svolgeva tanti lavori, diversi tra loro, perché affamata di indipendenza e di esperienza. Questa necessità di investire ogni istante mi accompagna anche oggi, nella mia vita di adulta. Per questo motivo credo di amare la
Lì dove risiede la gratitudine non è raro che si insidi an che la complessità. Ad F.C. devo anche le mie scuse. La sua chiarezza in merito al mio ruolo e agli obiettivi che avrei dovuto raggiungere è diventata terreno di scontro. Non ho capito immediatamente quanto il suo contributo fosse prezioso e quanto valore avessero i suoi consigli. Il tempo e gli avvenimenti però hanno il luminato lo stato delle cose.
Il passato resta un bagaglio prezioso da cui attingere esperienze e lezioni che abbiamo imparato pagando un prezzo spesso pesante, ma tutto il futuro che ci aspetta sarà, ne sono certa, un viaggio ogni giorno più emozionante”.
CAMBI DI POLTRONA
ANDREA ABURRÀ
Head of Leasing Polonia di Neinver
Andrea Aburrà, dallo scorso aprile già Head of Leasing dei due centri italiani di NEINVER, Castel Guelfo e Vicolungo The Style Outlets, coordinerà le attività di leasing anche per i sei asset polacchi ubicati nelle aree di Varsavia, Poznań, Cracovia e Gliwice e contribuirà alla definizione della strategia di sviluppo commerciale di più lungo periodo. Ar chitetto, con più di 15 anni di esperien za nel mondo retail, prima di entrare in NEINVER Aburrà ha lavorato per alcuni marchi prestigiosi del fashion e del lusso tra cui il Gruppo Miroglio, Desigual, Na tuzzi, LVHM e Trussardi, occupandosi di business development e coordinamen to delle reti degli store. “I centri Factory di NEINVER sono gli outlet di riferimen to per il mercato polacco, sia per i con sumatori, sia per i brand, che di anno in anno rinnovano la fiducia e la partner ship. Sono onorato di questa nuova op portunità” ha commentato Aburrà.
CHRISTOPHE MOSCA Direttore generale Finiper Canova
Christophe Mosca è il nuovo direttore generale di Finiper Canova Group Spa. Già direttore generale di Iper Monte bello Spa, la business unit del gruppo Finiper dedicata agli ipermercati con insegna Iper La grande i, Mosca assu me ora ufficialmente la direzione anche della business unit supermercati con le insegne Unes e il marchio il Viaggiator Goloso®, della business unit ristorazio ne che comprende Ristò, Rom’antica, Cremamore, e della business unit im mobiliare che controlla alcune gallerie commerciali nel nord-Italia. 55 anni, franco canadese, Christophe Mosca ri ceve questa nomina dopo un percorso iniziato in Iper Montebello Spa, nel pun to vendita di Varese a fine anni ’80. Nel lo stesso gruppo, Mario Spezia è stato nominato, con il ruolo di consigliere delegato, alla guida della business unit Supermercati Unes.
LINO PANZA Head of operations Burger King Italia
Lino Panza è il nuovo Head of operations di Burger King in Italia. Panza lavorava in Burger King dal 2017, come district ma nager, al servizio di Burger King SEE (con sede a Bruxelles), poi dal 2020 il passag gio alla filiale italiana, prima come Re gional manager. In passato aveva avuto esperienza in ambito di ristorazione tra vel all’interno di Chef Express, dove ave va coordinato, tra l’altro, la gestione di punti vendita McDonald’s. In precedenza aveva lavorato dieci anni in ambito food presso Cremonini.
MATTEO MONGUZZI
Head of real estate & construction Blooming Group
Matteo Monguzzi è il nuovo Head of real estate & construction di Blooming Group. In precedenza, per quasi due anni, era stato responsabile dello svi luppo real estate in Cigierre per i vari brand del gruppo, sia per i negozi di retti sia franchising. In precedenza ha ricoperto il ruolo di Real estate senior developer di Burger King SEE e di rap presentante Real estate di McDonald’s Italia. Blooming group è un gruppo spe cializzato nello sviluppo e gestione di punti vendita di importanti marchi, tra cui Alice Pizza, Barotto, Befed, Burger King, Lab, Il Barbiere.
FABIO TEDESCHI
Head of real estate Europe di Kering
Fabio Tedeschi è stato nominato Head of real estate per l’intera Europa di Ke ring. Per il professionista italiano si tratta di un’ulteriore promozione, poi ché dall’inizio del 2021 ricopriva lo stes so incarico, ma limitatamente all’Italia, nord Europa e altre zone del continen te. L’esperienza di Tedeschi in Kering era iniziata in piena pandemia, nell’a prile 2019, mentre in precedenza si era sempre occupato di real estate com merciale in Ikea (per Italia e Svizzera), in Cushman&Wakefield e in preceden za in Larry Smith, società poi confluita in Savills. Kering è il colosso del lusso che controlla marchi come Gucci, Saint Laurent, Bottega Veneta, Balenciaga.
MICHELE ARLOTTA Head of sales and brand solutions di Realize Networks
Michele Arlotta è il nuovo Head of sales and brand solutions di Realize Networ ks, talent media company operante nel settore del food and lifestyle. Ar lotta vanta una ventennale esperienza in ambito entertainment: nella prima parte del suo percorso nell’area strate gy, marketing e comunicazione, e negli ultimi dieci anni, nell’area sales, brand solutions e branded content. Laureato in psicologia della comunicazione con un master in business planning alla SDA Bocconi school of management, Arlotta è cresciuto professionalmente in gran di multinazionali dell’entertainment (MTV/Viacom, De Agostini, Discovery) con incursioni del mondo dell’outdoor advertising e il mondo degli eventi.
Al Serravalle Outlet apre il
temporary “Fuga di sapori”
Per il secondo anno consecutivo, il Serravalle Designer Outlet ospita il temporary shop “Fuga di sapori”. Il punto vendita è un progetto di Idee in Fuga, la Cooperativa Sociale che opera all’interno delle Carceri di Alessandria dal 2015 con progetti di falegnameria sociale, commercio equo solidale e agricoltura sostenibile sviluppati per creare lavoro per i detenuti, sostenere diverse realtà sociali del territorio e sviluppare idee a favore del terzo settore. Lo shop, che sarà attivo per tre mesi, propone prodotti realizzati dai detenuti delle carceri di Alessandria e di altri istituti penitenziari italiani. “Aprire le porte a questi ragazzi contribuendo al loro riscatto è in linea ad altri progetti volti a valorizzare i temi di inclusione e diversità, dando voce a storie e racconti di persone che riflettano il valore della vita nella sua piena autenticità” ha spiegato Matteo Migani, General mana ger di McArthurGlen Serravalle Designer Outlet.
Neinver ottiene 5 stelle al GRESB 2022
Per il terzo anno consecutivo il gruppo Neinver ha ottenuto 5 stelle nell’edizione 2022 del Glo bal Real Estate Sustainability Benchmark (GRESB), il più autorevole sistema di valutazione globale delle prestazioni ambientali, sociali e di governance (ESG) nel Real Estate. L’azienda si è inoltre classificata terza su 9 aziende della stessa categoria, migliorando i risultati dello scorso anno. “Ottenere 5 Stelle nel ranking GRESB è senza dubbio una grande soddisfazione per Neinver, oltre che un’autorevole conferma del nostro impegno, assunto già molti anni fa, a sviluppare e gestire i nostri immobili in modo sostenibile. Nel contesto attuale, individuare e mitigare i rischi ESG è più importante che mai: strumenti come GRESB mettono a disposizione delle aziende del settore linea guide comuni che ci aiutano a portare avanti le nostre strategie nonostante le sfide che ci aspettano.” commenta Daniel Losantos, CEO del Gruppo
Boston Consulting e Vestiaire Collective: vola il “pre-loved”
Cresce il mercato del “resale”. A confermare il trend è una recente ricerca realizzata da Boston Consulting Group (BCG) e Vestiaire Collective, secondo la quale il valore del mercato della rivendita di moda oggi è compreso tra i 100 e i 120 miliardi di dollari (tra i 101 e i 121 miliardi di euro) in tutto il mondo, ossia più del triplo rispetto al 2020. Il mer cato del second hand rappresenta già dal 3% al 5% dell’abbigliamento, delle calzature e degli accessori e potrebbe crescere fino al 40%, tanto che si prevede che nel 2023 i pezzi ‘pre-loved’ costituiranno il 27% degli armadi. A fare da traino sono i consumatori della Generazione Z, che sarebbero i più propensi ad acquistare (31%) e vendere (44%) articoli di seconda mano, seguiti dai Millennials.
Nhood blocca i prezzi delle bollette fino al 2023
Con il prezzo bloccato in bolletta fino al 2023, il caro energia non tocca i 37 asset gestiti da Nhood Italy. La società è in grado di assicurare la migliore tariffa e stabilità di pianificazione delle spese dei landlord sul fronte del fabbisogno energetico. Oltre alle strategie di acquisto ottimale, sviluppate attraverso la creazione di gruppi di acquisto e contratti specifici, Nho od applica una gestione energetica oculata sui propri impianti in accordo con le linee guida per il contenimento energetico delle gallerie commerciali emanate dal CNCC. Un impegno che Nhood proseguirà negli anni a venire grazie a un’importante pianificazione di investimenti volti a garantire sostenibilità economica e ambientale. Nhood supporta il finanziamento di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili (certificati G.O). In questo modo, i siti gestiti da Nhood otterranno una riduzione complessiva dell’impronta carbonica pari a circa 35.372 tonnellate di Co2 nel triennio 2021-2023.
AFRICANS
retail&food con Amani per garantire casa, scuola e salute ai bambini e alle bambine di strada di Nairobi, in Kenya, e Lusaka, in Zambia. Una raccolta fotografica che ci offre uno sguardo sull’Africa ma che allo stesso tempo ce lo restituisce, a ricordarci che uno scambio, in quanto tale, prevede sempre almeno due direzioni.
Per ricevere questo calendario Amani Ong Onlus
Via Tortona 86, 20144 Milano tel. +39 02 48951149 bottega@amaniforafrica.it www.amaniforafrica.it
FOTO MAURO DE BETTIO TESTO PIETRO VERONESEESPRESSO O AMERICAN0, A CIASCUNO IL SUO CHICCO
Sul totale dei bar, le catene organizzate di caffetterie sono ancora una piccola quota. Ma sono le più attrezzate per catturare i nuovi consumi, tra fedelissimi della tazzina e amanti del bicchierone d’asporto. Ecco come si muove il settore
Siamo la patria dell’espresso, della tazzina al volo, delle abitudini e dei lessici regionali, dal caffè sospeso a Napoli, al “gocciato” di Trie ste. Ma siamo anche il Paese del “macchia to d’orzo in tazza grande, con acqua calda a parte”, per le signore più chic, o delle prime code del sabato pomeriggio da Starbucks, per prendere il “caramel macchiato” assag giato all’estero. Anche il caffè, insomma, si trasforma. Si fa catena, si svecchia, forse vola in Borsa. Con nuovi gusti e modalità di con sumo, strizza l’occhio anche ai giovanissimi. Tutto bene, dunque? Dipende. Perché ac canto ai nuovi trend c’è un mare sterminato di bar e caffetterie che faticano. E qui i dati non mentono.
Ancora indietro sul 2019
I dati CREST, lo strumento di The NPD Group che monitora giornalmente i comportamenti di consumo fuori casa, mostra come il seg mento delle caffetterie sia molto in ritardo rispetto alla ristorazione commerciale gene rale, se guardiamo alla velocità di recupero rispetto al 2019. Come mostrano i grafici, le caffetterie sono indietro di quasi il 17% come numero di visite e del 12,2% come spesa complessiva dei consumatori. Sale lo scon trino medio, (+5,8% a 1,82 euro a persona), ma questo non si deve tanto a una maggior atti tudine di spesa, quanto semplicemente agli effetti dell’inflazione. Questo, ovviamente, è il dato generale che riguarda i circa 150mila esercizi che vanno sotto la definizione di caf fetteria, di cui i punti vendita appartenenti alle catene rappresentano solo qualche pun to percentuale. “Il business del caffè al bar è ancora strettamente legato al momento della colazione del mattino. E questo, dopo la pandemia, non si è ancora ripreso. C’è meno mobilità, sia di chi si concede cappuccio e brioche prima di andare al lavoro, sia di chi è disposto a recarsi al bar, pur lavorando a casa. In generale, abbiamo assunto abitudini più domestiche, usciamo di meno, mentre a livello di esperienza e di prodotto, sono po chi gli esercizi che hanno saputo migliorare così da catturare altri target e fasce orario, come i giovani e la merenda del pomeriggio” ragiona Matteo Figura, Foodservice Italy Director di NPD. “Su questo aspetto occor re ammettere che molte analisi prodotte durante la pandemia si sono rivelate errate. Frequentare il bar è ancora un’occasione fun zionale, veloce, piuttosto lontano dal poter essere considerata esperienziale”. Proprio su questo, però, le catene e i grandi brand del caffè dotati di una rete retail estesa, stanno lavorando nella direzione giusta. “Le società con dietro un brand forte e riconoscibile stanno creando in effetti una vera esperienza di caffetteria, che consente anche una pau sa lunga, che allunga la giornata fino all’ape ritivo e che offre un servizio tutto sommato semplice come il wi fi, che permette di fre quentare il bar anche per lavorare” aggiun ge Figura. Come mostrano i dati in pagina, gli over 50 abbondano, mentre c’è molto da recuperare per riportare al bar i giovani. E possibilmente aumentarli. Su questo le cate ne sono in prima fila. Sia quelle specializzate nella “tazzina” espressa, sia quelle più legate all’american coffee.
Con 116 caffetterie in Italia e 60 all’este ro, Caffè Vergnano 1882 non ferma la sua espansione retail e apre ancora a Bari, Niz za, Budapest e Catania. Lo storico marchio piemontese, che nel 2021 ha siglato un ac cordo con Coca-Cola per la cessione del 30% dell’azienda torinese al colosso delle bevande e per la distribuzione esclusiva dei suoi prodotti all’estero, oggi guarda soprattutto al mercato internazionale dove la tazzina più amata al mondo incontra il fa vore dei consumatori più esigenti e amanti del made in Italy, come conferma l’ammi nistratore delegato, Carolina Vergnano in questa intervista a retail&food.
Quali sono i piani di crescita del marchio?
I prossimi obiettivi di crescita del marchio riguardano l’internazionalizzazione. Con la partnership strategica con Coca Cola HBC siglata nel 2021 per la distribuzione esclu siva dei prodotti di Caffè Vergnano (esclusa Italia), confermiamo la volontà di raggiun gere grandi obiettivi sul piano internazio nale pur mantenendo la nostra natura e i nostri valori famigliari. Oggi i mercati prin cipali sono Francia, Germania e Usa. L’o biettivo è raggiungere nuove nazioni come Bulgaria, Romania, Grecia o Serbia e por tare la tazzina di Caffè Vergnano, simbolo dell’autentico espresso italiano, in tutto il mondo, percorrendo un cammino che ci stimola a migliorare i processi, la tecnolo gia ed a sognare sempre più in grande.
Quanto incide la parte “retail/ caffetteria” sul fatturato del brand?
Il 2021, nonostante le difficoltà affrontate, si è chiuso con un fatturato totale di 92 mi lioni di euro, andando quasi a pareggiare il 2019. Nel dettaglio l’export ha chiuso a 22,4 milioni di euro, il retail a 37,6 milioni, il comparto Horeca a 29,4 milioni e il vending a 2,6 milioni di euro. Un risultato ambizioso in un contesto ancora delicato ed incerto.
I rincari della materia prima e le nuove abitudini di consumo potrebbero mettere a rischio il rito dell’espresso all’italiana?
Il costo della materia prima negli ultimi mesi è aumentato notevolmente per il mer cato del caffè. Le cause sono tante e con catenate, dalle condizioni climatiche alle speculazioni, ma cerchiamo di essere sem pre positivi con una visione che guarda al futuro. Crediamo che il rito dell’espresso sia un’abitudine ed una necessità che non tramonterà mai, nonostante le nuove abitu dini di consumo. Il piacere di bere un caffè è un gesto quotidiano, un gesto inclusivo e irrinunciabile, legato alle storie del passa to ed al nostro stile di vita, un simbolo di italianità che ci permette di condividere attimi perfetti con chi più amiamo. È il mo mento sacro del mattino e la bevanda che ci accompagna durante la giornata, nono stante oggi si consumi anche oltre i tempi e luoghi classici ed abbia trovato nuovi spazi e nuove modalità di consumo, rimarrà sem pre e comunque la bevanda che unirà tutte le generazioni, perché a qualsiasi età il caffè ti fa sentire “a casa”, ovunque ci si trovi. Per noi torrefattori è sinonimo di qualità, di at tenzione e rispetto per la materia prima, è un lavoro di cura per ogni dettaglio, sia nel la fase di selezione che di lavorazione. A di mostrazione di questo, Caffè Vergnano ha inoltre aperto una scuola di alta formazio ne, che accoglie baristi e professionisti da tutto il mondo, divenuta punto di incontro tra l’esperienza secolare dell’azienda e chi “sta dietro il bancone”, per offrire al consu matore un servizio impeccabile.
Caffè Napoli: recupero centrato e mirino all’estero
L’espresso veloce al bancone, prima di an dare al lavoro, è uno dei simboli del made in Italy, protagonista di un rito quotidiano che accomuna milioni di italiani. È la tipologia di caffè più nota e consumata in Italia, soprat tutto nel suo luogo per eccellenza, il bar, dove ogni mattina o nelle pause si consuma in una liturgia tutta giocata sulla velocità, in una dimensione di comunità e di sociali tà che durante il lockdown e le restrizioni è mancata proprio a tutti. Il rito resiste e non conosce crisi, nonostante l’avanzata dei brand di beveroni in stile anglosassone, lun ghi, “to go”. “Noi non li consideriamo pro prio competitor…”, commenta a retail&fo od Federico Loffredo, Head of marketing & communication di Caffè Napoli. “Con la nostra caffetteria di Londra siamo riusciti a cambiare le abitudini del quartiere Fitzrovia, dove abbiamo aperto da quattro anni. Pri ma, nella zona si vendeva solo l’americano. Caffè Napoli ha educato i ‘londoners’ all’e spresso”. L’insegna nasce da un’idea di tre imprenditori del digitale, Francesco Fiandra e i fratelli Mauro e Fabio Compagnoni, che decidono di investire in un’attività nel mon do del caffè insieme a Giuseppe Grieco e Lino Terraciano, titolari delle famose caffet terie Exytus di Pozzuoli. Da quest’idea nasce la società, che si chiama proprio Exytus, proprietaria del marchio Caffè Napoli. Il format ha come punto di forza le piccole di mensioni dei locali e la qualità del prodotto, l’espresso con miscela prodotta in esclusiva e ispirato a quello servito a Pozzuoli. Un’in tuizione che si è rivelata vincente, al pari della scelta di lanciare il format su Milano, una delle città italiane con il più alto consu mo medio giornaliero di caffè. “Attualmente abbiamo 23 locali, la maggior parte è a Mila no ma siamo anche a Bergamo, Roma, Tori no e Londra. L’ultima inaugurazione è stata fatta a novembre, all’aeroporto di Fiumicino Terminal 3 nella nuova food court accanto a Eataly insieme al nostro master franchisee Autogrill. Siamo l’unica caffetteria al piano e da questa apertura, molto difficile e suda
ta, ci aspettiamo tanto”, continua Loffredo. L’espresso napoletano ha conquistato Mila no e altre grandi città, ma i piani dell’inse gna sono ben altri. “Siamo anche nei centri commerciali Porte di Roma e Oriocenter, ma in futuro vogliamo focalizzarci soprat tutto nel travel. Il locale in Stazione Centrale a Milano ci sta dando grandi soddisfazioni”, sottolinea Loffredo. Insomma, un classico: un buon espresso napoletano prima di de collare, magari verso una destinazione stra niera dove sappiamo già che quel sapore ci mancherà molto. “Il prossimo anno abbia mo previsto nuove aperture, anche all’este ro. Ci sono diverse chiacchierate in corso, non posso dire di più”, conclude Loffredo. Niente e nessuno ferma la “tazzulella” al bar, quindi, che si conferma un must italiano a prezzi ancora accessibili. “Per Caffè Napo li, il consumo è tornato ai livelli pre-Covid. Certamente lo smartworking ha modificato le abitudini di molti che non fanno più co lazione al bar, ma questo non ha frenato la nostra attività”, spiega il manager. “Abbia mo aumentato e modificato l’offerta food che prevede, tra le altre specialità, anche mini-pastiere, mini-capresi, pasticceria mi
gnon. Arriva tutto da Napoli”, ci tengono a precisare dal brand. Non solo un caffè e via, quindi, ma anche un’area shop con capsule e caffè sfuso, 10 tipi di “specialty” nuovi e tan ti sfizi gourmet. “Abbiamo notato che sono cambiate le abitudini. Si viene da noi a metà mattina e a merenda per fare una pausa più lunga e concedersi un dolce. E questo, na turalmente, dal punto di vista del fatturato cambia le cose. Tra le novità del marchio, anche una tessera punti in formato digitale: “Ci permette di fidelizzare i clienti e di tene re traccia dell’andamento delle caffetterie”.
12oz, obiettivo 45 locali nel
“Intercettiamo le abitudini della Gen Z”
2023.
David Nathaniel, fondatore e amministrato re delegato della catena 12oz, lo dice con un certo riserbo, ma è orgoglioso: il 2022 è an dato a gonfie vele, autunno compreso. “Fino a maggio abbiamo risentito ancora di alcu ne restrizioni Covid. Dopodiché è stato un vero boom di vendite. E al contrario di quan to avvenuto per altri marchi della ristorazio ne, non abbiamo avvertito flessioni neppure nel periodo settembre-ottobre, quando già si facevano sentire gli effetti dell’inflazione sui consumi” spiega Nathaniel a retail&fo od. In termini numerici, 12oz viaggia a +27% di vendite rispetto al 2019, a perimetro co stante. Ma con picchi superiori al 40% per alcuni punti vendita. Il segreto del succes so? La ripartenza del turismo e la lunga sta gione calda hanno contribuito. Ma per lo più è questione di formula e di prodotto. “Inter cettiamo una tendenza mondiale, non solo italiana, che interessa soprattutto la gene
razione Z” prosegue il fondatore. “I giovani amano bere caffè in un modo nuovo: caldo, freddo, aromatizzato alla vaniglia o al cara mello, meglio ancora se possono compor lo e personalizzarlo. Nessun pre concetto nel bere dal bicchiere di carta o di plastica, anzi, proprio questa modalità è la preferita, perché consente il consumo mentre si cam mina. I giovani sono sempre in movimento, non vengono da noi per stare seduti due ore a fare merenda o colazione. Ecco perché, nel mercato di oggi, la contrapposizione non è più tra caffè espresso in tazzina contro caffè lungo all’americana, che appartengono en trambi a un mondo del chicco tradizionale. La vera novità è ciò che ho descritto prima, quello dei cosiddetti milk based coffe drin ks”. L’interesse per 12oz è così forte, che dal 2018 Jacobs Douwe Egberts, parte del co losso Jab Holding, è diventato azionista di 12oz insieme al fondatore. Il mese scorso si è svolto un incontro degli azionisti a Milano per riprendere il piano di espansione all’e stero avviato nel 2020, che, dopo il rallen tamento imposto dalla pandemia, sta già ripartendo, perché 12oz è pronto ad aprire a breve in Grecia. Forte del buon andamento,
il piano di aperture in Italia è andato avanti secondo i piani. Nonostante la congiuntura difficile. “Chiuderemo il 2022 con 23 negozi. E nel prossimo anno porteremo a termine un’altra ventina di operazioni, arrivando in torno ai 45 in Italia, alternando come sempre la presenza sulle principali strade del centro città al canale travel, molto interessante” dice ancora Nathaniel. Rispetto alla rete re tail, per ora 12oz preferisce procedere con la gestione diretta, che rappresenta più dei due terzi del totale. E quando si scelgono dei partner per il franchising, si tratta di gran di nomi forti in un determinato territorio o canale. “Finché le risorse ce lo consentono, prediligiamo questo schema”. Fra le apertu re più recenti, Fiumicino e Bologna stazione centrale nel travel, il sesto punto vendita a Milano e il terzo a Torino, in centro città. La stessa selezione accurata dei partner avvie ne a livello di prodotto. Ovviamente il caffè arriva da Jacobs, che fornisce sia i grani per l’espresso, sia le macchine che funziona no con la soluzione brevettata bag in box, il sottovuoto con prodotto congelato per avere in pochi secondi il caffè lungo (siste ma Cafitesse). Anzi, i negozi 12oz stanno per essere tutti dotati di una nuova tecnologia (Cafitesse Excellence Touch Hot&Cold), un nuovo sistema in grado di erogare in tempi ancora più rapidi le bevande a base di caffè e latte, sia calde che fredde. Per la pasticce ria e prodotti da forni, dai donut alle brioche
arrivano da fornitori noti e vi è un continuo scouting per portare innovazione e antici pare le tendenze del mercato. Tornando al conto economico, anche 12oz rimane co munque alla finestra in attesa di schiarite sul fronte inflazione. Le vendite corrono, ma il tenore dei costi erode gran parte dei margi ni. Il brand ha ritoccato i prezzi al in su, ma di pochi punti percentuali. Accanto alla spesa per energia e materie prime, c’è anche la grana dei contratti d’affitto, la cui formula zione standard comprende l’adeguamento all’inflazione. Un elemento, questo, che oggi consiglia maggior cautela nella scelta delle location e nella firma dei contratti di loca zione con i proprietari.
Illy e il nuovo flasghip nel Quadrilatero
Anche Illy Caffè, grande produttore impegnato anche nella rete di caffetterie retail, ha una guida al femminile. Da fine 2011, le re dini dell’azienda triestina sono in mano all’amministratore dele gato Cristina Scocchia, che secondo il mercato avrebbe dovuto traghettare l’azienda in Borsa. Il progetto c’è ancora, ma senza fretta. Illy, intanto, si gode i buoni risultati dei primi nove mesi dell’anno, con ricavi consolidati in crescita del 15% e con l’obiet tivo di chiudere il 2022 con un incremento dei ricavi a doppia cifra e una redditività in aumento rispetto al 2021. Gli store e i negozi monomarca illy nel mondo sono circa 261 in più di 40 Pa esi (ovviamente non tutti con caffetteria, ma per lo più di vendita prodotti e macchine). A settembre, a Milano, è arrivato un gioiel lo: l’inaugurazione del nuovo flasghip in via Montenapoleone, nel pieno del Quadrilatero della Moda.
DOMINANO OVER 50 E PRIME COLAZIONI
All’inizio di ottobre, Starbucks ha festeg giato la sua apertura numero 20 in Italia, nel cuore di Verona, a due passi da piazza Erbe. Un’apertura significativa non tan to per la cifra tonda o perché è la prima in Veneto. Ma perché la città di Romeo e Giu lietta, insieme a Milano e Roma, è stata una delle tre tappe visitate nel 1983 da Howard Schultz, fondatore del brand e ancora oggi Ceo ad interim. E nella storia di Starbucks, si racconta che fu proprio quel viaggio a far conoscere al manager la cultura italiana del caffè e dunque partorire l’idea, tornato negli Usa, di aprire una catena di caffette rie ispirate a questa tradizione. Starbucks, in patria, procede a fasi alterne. L’ultima trimestrale, diffusa a inizio novembre, ha
Starbucks, risultato centrato “Lo sbarco in Italia è stato un successo”
battuto le attese. Ma tra cambi al vertice, questioni sindacali e consumi americani in altalena, sta lavorando molto per continua re ad affermarsi. Ricordiamo che Starbucsk, negli Stati Uniti, non è un caffè economi co, rispetto ai “caffettoni lunghi” venduti nei vari deli del Paese. Ed è forte nelle città, pochissimo altrove. In Italia continua la sua espansione, nonostante la botta del Covid e qualche aggiustamento del tiro (vedi le chiusure dei locali milanesi di via Turati e corso di Porta Romana). Forte della partner ship con Percassi, licenziatario unico per il nostro Paese, il brand nel corso dell’anno ha diversificato molto, aprendo per esempio in alcuni outlet (Designer outlet di Castel Ro mano e Torino Outlet Village) mentre a fine 2021 aveva inaugurato il primo “drive thru”,
La Roastery milanese sede del premio Emea 2022
Quest’anno la Starbucks Reserve Roastery di Mi lano, in piazza Cordusio, l’unica del suo genere in Europa, ha ospitato le finali dello Starbucks Emea Barista Championship 2022. Si tratta di un ri conoscimento organizzato dalla catena a livello mondiale, dove i migliori baristi di tutti i punti ven dita gareggiano per mettere in mostra la propria competenza in fatto di caffè. È dal 2014 che viene organizzata la gare per l’area Europa, Middle East, Africa. Quest’anno, in finale per l’Italia, è arrivata Veronika Lepichova, originaria di Praga, che lavora a Erbusco (Bs) nel primo drive thru della catena. Ma il vincitore assoluto (in foto) è stato il sudafricano Phuti Mmotla. La Roastery, inaugurata nel 2018, è un fiore all’occhiello per la catena in Italia, perché non è solo una caffetteria, ma una vera e propria fabbrica di tostatura e confezionamento del caffè, che viene poi inviato alla rete dei negozi. Ne esi stono pochissime al mondo, tra cui Seattle, Shan ghai, Milan, New York and Tokyo.
vicino a Brescia. In città, sta aprendo a Ber gamo ed ha messo una nuova bandierina a Milano, nella trafficatissima via Torino, con un formato dedicato al consumo “to-go”. Quanto all’offerta, è un mix tra i classici “ca ramel macchiato” o il “donut”, ad altri pro dotti che non possono mancare sul mer cato italiano, come il croissant. “Tracciamo un bilancio molto positivo e l’arrivo di Star bucks nel nostro Paese è stato un successo” racconta Vincenzo Catrambone, General manager di Starbucks Italia. “Con Percassi abbiamo aperto 20 store da fine 2018, che hanno avuto un’accoglienza incredibile, soprattutto da parte dei Millenials e della Generazione Z (target 12-38 anni), ma non solo: le persone più adulte rimangono infat ti soddisfatte dall’offerta food&beverage di qualità, a partire dal classico espresso 100% arabica. I nostri locali vanno bene, in parti colare quelli in centro città e nel travel re tail”. Il Covid, prima, e la congiuntura incerta
Vincenzo Catrambone, General manager di Starbucks Italiadi oggi hanno senz’altro influito, sul brand come sul resto del mercato. Ma il piano di crescita non si arresta. “Il Covid ha inevita bilmente rallentato il piano di sviluppo delle nuove aperture” prosegue il manager. “Cio nonostante abbiamo continuato ad aprire anche nel 2020, inaugurando tre nuovi lo cali: in Toscana al Centro Commerciale I Gi gli, in provincia di Firenze, a Milano in zona Isola e al Designer Outlet di Serravalle Scri via. Nel 2021 abbiamo proseguito con le aperture in modo più spedito, soprattutto nella seconda parte dell’anno, annunciando un piano di sviluppo che prevedeva entro il 2023 l’apertura di altri 26 store. E come da piano, apriremo entro il 2023 altri 16 loca li tra il Nord e il Centro Italia. Inoltre, fino a oggi, abbiamo mantenuto invariati i prezzi dell’offerta core di Starbucks, come caffè, cappuccino e brioches. Ci potrebbe essere qualche ritocco del prezzo solo per alcuni prodotti”.
spazio di 480 me
ed è considerato
Caffè Pascucci apre al format “Espresso Veloce”
Caffè Pascucci, a fine agosto, ha aperto la sua seconda location a Milano, che fa il paio con quella già presente nei pressi della Stazione Centrale. Con il nuovo negozio di via Paolo Sarpi, l’a zienda ha lanciato un nuovo formato, che poi verrà sviluppato sul territorio nazionale ed eventualmente anche all’estero. Si chiama “Espresso Veloce” e consiste nell’affiancare al tradizionale banco per la vendita del comune caffè espresso, anche un banco chia mato “banco frappo”, dedicato alle bevande on the go più inno vative. Tra le proposte, oltre ai caffè con crema, latte, panna e altre combinazioni, anche i nuovi “frozen” a base di caffè, di cioc colato, di declinazioni di frutta e caramello salato, fino ai dolci da accompagnare come i macaron. Il punto vendita funziona anche come shop, per acquistare confezioni di caffè in grani, macinato o in cialda, macchine per la moka, french press e altri accessori. Pascucci, antica torrefazione fondata da Alberto Pascucci (che si è spento nel 2021 a 88 anni) conta su una rete di circa trenta caf fetterie, che mescolano il franchising e la gestione diretta.
Espresso, ma quanto ci costi?
Rincari della materia prima e pandemia hanno mo dificato le abitudini di consumo del caffè. Ma di quale caffè stiamo parlando? Secondo i dati Eurostat, ad aver registrato incrementi del 16,9% a livello di Unione Europea non è stato il caffè pre so al bar ma quello macinato. È la tazzina casalinga ad aver subito aumenti pesanti che in alcuni Paesi hanno sfiorato anche il 30%. Per l’espresso del bar le cose stanno diversamente: oggi il prezzo medio è di 1,09 euro con un incremento rispetto ad un anno fa del 5,8% quando la tazzina costava media mente in Italia 1,03 euro. Lungo la penisola il prezzo medio oscilla dentro una forchetta che va da 0,90 a 1,30 euro (fonte: FIPE e Osservatorio prezzi MISE).
Il prezzo del caffè, però, è un tema molto ampio che coinvolge tanti attori della catena. E contro il costo della tazzina eccessivamente basso ha pre so posizione la sigla Specialty Coffee Association Italy, che rappresenta migliaia di professionisti del caffè, tra baristi e torrefattori. Secondo SCA in Italia esiste una sorta di soglia psicologica, se condo cui il caffè dovrebbe costare per sempre 1 euro o qualcosa che comunque si avvicini molto. Un prezzo, però, che ormai sarebbe sproporziona to (al ribasso) rispetto ai costi, a tutto detrimento della qualità. “Il costo per produrre una tazzina di caffè è superiore rispetto al costo per produrre una bottiglietta d’acqua. Eppure questa viene venduta a 1,50 euro senza che questo generi scalpore pres so i consumatori” ha commentato Davide Cobelli, presidente di SCA Italy. Eppure, forse, se ci fosse la giusta comunicazione nei confronti dei consu matori, il pubblico si abituerebbe a considerare il caffè come un prodotto complesso, da pagare “il giusto”. “Il consumatore è scarsamente informato e fatica a capire il valore di un buon espresso. “La soluzione è comunicare maggiormente il prodot to e le sue diversità, raccontando tutte le diverse fasi della filiera e le motivazioni che si celano die tro un costo leggermente più elevato. Un cliente informato, educato al gusto buono ed equilibrato di caffè di qualità, diventa un consumatore più esi gente ma anche più consapevole del valore econo mico e dell’impatto su un intero settore di ciò che sta gustando” è il succo della posizione della sigla.
DUTY FREE, A UN PASSO DAL RECUPERO SUL 2019
Il risveglio del traffico aereo, nella lunga estate 2022, premia le vendite dei principali player attivi in Italia. Il ritardo degli arrivi extra Ue è compensato dai movimenti di prossimità e determina l’exploit di tanti scali regionali
Il duty free italiano si mette in scia alla ri presa. E punta, congiuntura permettendo, a centrare il recupero rispetto al pre Covid dall’anno prossimo. La ripartenza del traffico ha portato una grande boccata d’ossigeno per gli operatori impegnati nel travel retail, che si tratti di vendite duty free, duty paid o ristorazione, su tutti i canali. Dove però l’ae roportuale è in prima fila. A livello europeo, secondo l’indice Etrc (European travel retail confederation) il primo semestre dell’anno ha mostrato ancora un andamento incerto, con traffico a -28% e vendite a -25% rispetto allo stesso periodo 2019. Ma sono dati par ziali, proprio perché limitati al 30 giugno e che dunque escludono il balzo estivo, pro seguito fino all’inizio dell’autunno, complice il perdurare della bella stagione. E nono stante una congiuntura difficile, tra venti di guerra in Europa e inflazione ai massimi da decenni. Negli scali italiani, quelli regionali e con una spiccata vocazione di vacanza, han no goduto di un exploit che, in alcuni casi, li ha portati sostanzialmente a recuperare i volumi pre Covid. I grandi hub come Roma e Milano faticano di più, in assenza di fette cruciali del traffico extra-Ue, Cine e Russia in primis. Ecco com’è andata e quali sono le previsioni per i prossimi 12 mesi.
Niero (Lagardère Travel Retail) “Pronti per un 2023 di novità”
C’è iper ottimismo in casa di Lagardère Travel Retail, leader di settore, con circa 120 punti vendita attivi in Italia, di cui un centi naio negli aeroporti (la metà duty free, una trentina di insegne di ristorazione e una ventina di travel essentials tra cui il marchio
Relay). “Considerate le premesse, siamo estremamente contenti. Se pensiamo che a gennaio-febbraio il traffico accusava un ritardo del 50% sul 2019, la ripresa avvenuta dalla primavera in poi è stata robusta e, pur con sensibili differenze tra scalo e scalo, in alcuni momenti ci ha fatto sfiorare il 90% di recupero medio, sempre ragionando di traf fico” ha spiegato Alberto Niero, ammini stratore delegato di Lagardère Travel Retail
in Italia. Società che, proprio in pandemia, non aveva rinunciato ad investire, inaugu rando a fine 2021 uno dei suoi fiori all’oc chiello: il duty free Aelia di Roma Fiumicino (Terminal 1, area Schengen), il più grande al mondo per il brand, con 3.000 mq di super ficie. Apertura cui, a giugno, è seguita quella di un Relay Next Generation presso il nuovo molo A. “Il duty free Aelia è un walk-through, formato che di solito apporta un notevole beneficio in termini di spending per pax” aggiunge Niero. E proprio questa compo nente è stata protagonista di questi mesi. Infatti la mancanza di turisti alto spenden ti, come russi e cinesi, ha giocato un ruolo negativo. Nonostante questo, il gap è stato in sostanza neutralizzato dal generale au mento dello spending per pax di tutte le altre singole destinazioni. Il fenomeno si è riflesso anche a livello di aeroporti. Il recu pero del traffico, in uno scalo cruciale come Roma Fiumicino, è stato leggermente in ritardo, proprio per il peso determinante della componente extra Ue. Questo è stato
anche all’aumento della spesa per passegg gero, a parità di destinazioni”. E non man cheranno gli investimenti in tre capisaldi di oggi: sostenibilità, digitale, omnicanalità. “Anche in Italia abbiamo sperimentato varie soluzioni, come il click and collect, Inflyter, il self check-out. Dai landlord ai consumatori, il mercato si aspetta ormai che gli operatori percorrano questi terreni. Che sono strate gici anche se, bisogna ammettere, è ancora arduo individuare il reale ritorno del capitale investito”.
Il brand Marché entra nel portafoglio
Marro (Dufry - Dufrital) “Grande performance dei convenience store”
Da un punto di vista globale, per Dufry il 2023 sarà l’anno dell’integrazione concreta con Autogrill. I cui risvolti pratici, sulle at tività retail, sono ancora da svelare. Intanto Dufrital (l’entità italiana di Dufry) si gode gli ottimi risultati 2022. “Dopo un inizio diffici
compensato dalle performance di tanti scali “delle vacanze”, da Palermo a Catania, pas sando per Cagliari, che hanno spesso su perato i numeri del 2019. “Nel complesso, il traffico 2022 dovrebbe chiudersi con l’85% medio di recupero rispetto al 2019” aggiun ge il manager. Dove si sono concentrati gli acquisti? Il fine food ha attirato tanti viag giatori, così come il tabacco, grazie anche all’effetto della Brexit. In entrambi i casi, il cambio favorevole contro l’euro ha premia to inglesi e americani. Sul fronte dei prezzi, invece, l’aumento dei costi che ha riguarda to il mercato nel suo complesso non poteva che trasferirsi in qualche modo sui prodotti al consumatore. “Però abbiamo lavorato mi nuziosamente nella definizione del pricing, con l’obiettivo di essere sempre competitivi rispetto al mercato” ha affermato Niero. Il 2023, nei piani dell’azienda, non dovrebbe limitarsi a un periodo di consolidamento, ma avviare una fase di ulteriore crescita. “Procederemo con nuove aperture, com preso l’ambito food&beverage, oltre a cam bi di punti vendita e progetti di restyling” conclude il manager. “Per il 2023 abbiamo un target ambizioso che consiste nel recu perare o superare i risultati del 2019, grazie
Il gruppo Lagardère Travel Retail ha ac quisito il 100% del capitale di Marché International AG, la holding con sede in Svizzera che controlla il marchio di ri storazione Marché, più altri brand come Palavrion, Cindy’s e White Monkey. A cedere è stato Movenpick Group. Al ter mine dell’operazione, che si completerà nel primo trimestre 2023, Lagardère prenderà il controllo della rete di risto ranti di Marché in sei Paesi: Germania, Austria, Croazia, Slovenia, Repubblica Ceca e Singapore. Marché International nel 2021 aveva generato vendite per 87 milioni di euro, mentre la divisione fo odservice di Lagardère Travel Retail, nel 2019, valeva un miliardo di euro di ven dite. Si tratta di un marchio interessante da esportare anche in Italia? “Per il grup po è una bella arma da sfoderare, anche perché i marchi controllati direttamen te, al contrario di quelli dietro royaltie, permettono maggior redditività” com menta Alberto Niero. “L’idea di portare
Marché in Italia andrebbe valutata con attenzione. Negli aeroporti mondiali è un nome noto, ma si presta a essere spe so solo in grandi hub, difficilmente negli scali a forte vocazione territoriale. Per ora non è un’ipotesi di lavoro concreta”.
le, da aprile abbiamo visto un netto miglio ramento sia nel flusso passeggeri che nel le relative vendite” spiega Ernesto Marro, direttore generale per il nostro Paese. “La spesa per passeggero è in forte incremen to rispetto al 2021 e la crescita è continua e progressiva; nell’estate i risultati sono stati ancora più positivi sfiorando, ed in alcuni casi addirittura raggiungendo e talvolta su perando i risultati del 2019” spiega il mana ger. “In particolare, abbiamo registrato un andamento positivo relativamente ai con venience store Hudson, notevole il risultato
dell’area libri, grazie soprattutto all’ottima partnership con il marchio La Feltrinelli su Linate e Malpensa, dove abbiamo recente mente inaugurato un nuovo negozio di 600 mq”. Dufry in Italia gestisce 15 negozi fra duty free tradizionali e negozi specialisti ci dedicati alla enogastronomia, al fashion e agli occhiali/orologi, più 15 convenience store. E nel conteggio andrebbero inseriti anche un duty free e tre convenience store del Terminal 2 di Malpensa, chiuso da marzo 2020. “Abbiamo sfruttato il periodo Covid per il restyling di una serie di punti vendita a Linate e Malpensa, sia in area Duty Free che Duty Paid (Hudson). Sono stati definiti nuovi format e lay out e sono stati ristrut turati diversi magazzini, con un’importante modifica dei processi di informatizzazione, tutte attività che proseguiranno anche l’an no prossimo sulla rete nazionale. In parti colare abbiamo aumentato la superficie dei negozi di Linate e sviluppato ulteriormente il concetto di Walk-Through”. Che cosa ha caratterizzato le vendite nel corso dell’an no? “Vi è stata una netta differenza tra il comportamento di acquisto degli stranieri, prevalentemente indirizzati verso la moda, l’enogastronomia e il made in Italy, e quel lo degli italiani, più orientati alla profume ria e agli articoli degli Hudson store, fra cui i libri, giochi e gli altri “indispensabili per il
viaggio”. Sicuramente, rispetto al 2019, il calo quasi totale di cinesi e russi è stato solo parzialmente compensato dai passeggeri provenienti dal Nord America, variabile che si è riflessa in particolar modo sulle vendi te duty free. Anche Dufry ha investito mol to sull’aspetto digitale. “Siamo partiti con il nostro loyalty program “Red by Dufry” alla fine del 2019, ottenendo risultati superiori alle aspettative, e abbiamo attivato su tut ti gli scali il programma “reserve & collect” che prevede l’attività di preorder con ritiro in aeroporto e consegna presso il negozio dell’acquisto effettuato attraverso la piatta forma” aggiunge Marro. Il preorder sarà ge neralizzato ovunque e anche sul fronte so cial, nel 2023, verranno lanciate importanti novità. E questa è solo una parte del piano di sviluppo del prossimo anno.
Con una presenza per ora limitata a soli tre scali, Bari, Bologna e Torino, l’Italia rappre senta un mercato minore per il colosso te desco Gebr Heinemann. Ma è un mercato che nel 2022 ha messo a segno una per formance notevole, considerando il tasso altissimo di turismo domestico che ha ca ratterizzato le vacanze italiane. “Nei nostri negozi le vendite sono esplose a partire dalla scorsa primavera e si sono sempre mantenute a livelli superiori al 2019 fino allo scorso mese di ottobre” testimonia Fulvio Fassone, chiamato in piena pandemia a ri coprire l’incarico di direttore generale per l’Italia, proveniente da Adr. “La spesa per passeggero è aumentata, spinta nel no stro caso anche da una revisione profonda degli assortimenti regionali, che ha visto l’inserimento di oltre 300 nuovi prodotti food & wine. La strategia com merciale è stata quella di cogliere insieme la richie sta di prodotti di qualità, anche di piccoli produt tori e a km zero”.
Più fashion nel mirino degli ita liani, più made in Italy nelle valigie
di ritorno degli stranieri. “E nel nostro caso, nel mix di vendite dei mesi estivi, anche i clienti che hanno volato verso destinazioni extra Ue sono state rilevanti e fondamen tali”. Che cosa porterà il 2023? Prosegue l’attività sul fronte digitale e omnicanalità. “Cerchiamo di implementare il marketing di prossimità, in particolare fornendo, at traverso tool digitali, più comunicazione ai clienti su prodotti e produttori direttamen te sullo scaffale; implementeremo il click & collect, che però a onor del vero agisce più come servizio al passeggero ma non incide particolarmente sulle vendite. Ci sono poi nuovi format che stiamo sviluppando a li vello di gruppo, che uniscono esperienza
digitale e fisica in nuovi concept store. Un esempio attuale è il format “Gatezero”, che ha esordito a Copengahen”. Tornando all’I talia, è in rampa di lancio il rinnovamento dei negozi, dopo che il duty free di Torino Caselle è già stata rivisto la scorsa prima vera. “Nelle prossime settimane partiremo con il restyling dei due negozi dell’aero porto di Bologna, circa 1.000 mq di spazi commerciali, e nei primi mesi del 2023 con l’allestimento del nuovo spazio duty free di Bari, di circa 600 mq” conclude Fasso ne. “Per quanto riguarda i numeri, già con la chiusura del 2022 l’obiettivo è tornare ai livelli di vendite complessivi del 2019 e con una crescita del +120% rispetto al 2021”.
LO SHOPPING DEI TURISTI CONSOLIDA LA RIPRESA
A.L.
Fashion
week: scontrino medio di 1.438 euro
Al di là dell’appeal intramontabile dell’Italia nel suo complesso, i grandi eventi conservano sempre un ruolo determinante per catturare lo shopping dei turisti. E la moda è in prima fila. Secondo dati di Global Blue, l’ultima Fashion Week milanese è stata un successo, nonostan te la quasi totale assenza di cinesi e russi, che in passato valevano anche il 40% delle vendite totali. Rispetto alla stessa settimana della moda di tre anni fa, la spesa tax free registrata dalla società è stata pari al 94% come tasso di tran sazioni. Lo scontrino medio è stato di 1.438 euro (+18% sul 2019). Un acquisto su quattro è stato effettuato dagli americani. Al secondo posto gli arabi (13%) e solo al terzo i cinesi. In ascesa gli inglesi, che in seguito alla Brexit possono acqui stare con la formula tax free solo dal 2021: il loro scontrino medio si è attestato a 2.033 euro, su periore persino a quello dei viaggiatori prove nienti da oltreoceano, pari a 1.703 euro (+41%).
Sforzo per rispondere alle attese
La ripresa del turismo, che si è materializza ta soprattutto dall’estate appena trascor sa, ha rimesso il turbo anche allo shopping dei viaggiatori. Se confrontiamo i dati con il 2019, gli arrivi degli stranieri sono ancora piuttosto indietro, ma sono stati compen sati, almeno in parte, dai movimenti interni, che hanno portato milioni di italiani a spen dere, sia nelle città, sia in stazioni e aero porti. Lo scontrino medio non è ancora ai livelli precedenti, ma i volumi sono in buona salute. Questa è la fotografia scattata dal la società di ricerca e consulenza Risposte Turismo, arrivata quest’anno alla quinta edi zione del suo Shopping Tourism forum, or ganizzato con Confcommercio, Mastercard e Land of Fashion Villages.
Come cambia la geografia
Il traffico internazionale è ancora in ritar do. Secondo dati di Forward Keys, ripresi da Risposte Turismo, le presenze straniere (sia europee sia extra) in Italia, nel bime stre luglio-agosto, erano sotto del 32% ri spetto allo stesso periodo 2019. Si tratta di un’assenza compensata, ma solo in parte, dall’aumento dei viaggi domestici effettua ti dagli italiani. Ed è cambiato la geografia degli spender internazionali. Cinesi e russi mancano quasi completamente all’appello, mentre in vetta si trovano americani, tede schi, francesi e britannici. Gli statunitensi, per esempio, a livello di presenze erano già vicinissimi ai livelli pre-Covid, solo a -5%. E proprio loro, insieme ai chi proveniva da gli Emirati Arabi, hanno fatto da traino per la ripresa estiva di quest’anno. La cliente la araba ha mostro uno scontrino medio in crescita del 33% (secondo dati di Global Blue). Per quanto le medie siano molto dif ferenti a seconda della città e del canale, la spesa media giornaliera pro capite degli
stranieri in visita nel nostro Paese è di 100 euro. Nell’edizione pre-Covid, presentata a novembre 2018, l’asticella era fissata a 112 euro. Tra le prime città menzionate quali destinazioni in cui si sono realizzati i viaggi per shopping figura Milano assieme a Lon dra, New York e Parigi (a confermare prece denti indagini di Risposte Turismo), mentre nelle città top of mind si inseriscono, oltre alle appena citate, anche Los Angeles, Bar cellona, Madrid e Roma. Dove avvengono gli acquisti dei turisti? Secondo l’indagine (era possibile la risposta multipla) la preferenza è per le strade del centro città al 50%, seguite dai centri commerciali al 45%, dai mercati al 38%, poi gli outlet al 27%, department sto re al 25% e stazioni/aeroporti al 22%. Tra i fattori che influenzano maggiormente nella scelta della destinazione di viaggio spicca no, dopo sconti, saldi e promozioni (60%), l’offerta commerciale della destinazione (34%), i servizi a disposizione (trasporti ma anche app dedicate e mappe, 32%), la vici nanza ad attrazione / luoghi da visitare (29%) e la presenza di produzioni tipiche/prodotti particolari o unici (27%).
“Lo shopping tourism in Italia beneficia della ripresa dei viaggi, anche internazionali, con vantaggi per l’offerta commerciale delle de stinazioni così come per altre componenti dei sistemi economici locali” ha dichiarato Francesco Di Cesare, Presidente di Risposte Turismo. “Per sfruttare questa opportunità” ha proseguito “gli operatori dovranno dimo strare di essere aggiornati e sensibili rispetto alle richieste e preferenze dei turisti, in par ticolare di quelli che si muovono proprio per fare acquisti nelle destinazioni visitate, e si aspettano di poter acquisire valore - in ter mini di conoscenza, informazioni, intratteni mento - dall’esperienza che vivranno. I primi risultati di Shopping Tourism Italian Monitor hanno evidenziato come, in particolare nel le città meta di consistenti flussi turistici, i titolari di punti vendita, non solo quelli ap partenenti a catene e grandi marchi, si stiano attrezzando al meglio per rispondere a que ste richieste. Serve però uno sforzo in più, come sistema-destinazione, per inquadrare meglio questo fenomeno, comprenderne le potenzialità e adattare l’intera offerta ricet tiva - commerciale, di ospitalità, di servizi in genere - per poter attrarre questo segmento di domanda in crescita nonostante le possi bilità offerte dall’eCommerce di acquistare senza spostarsi da casa”.
PUNTO GRILL, PLAYER SOLIDO IN COSTANTE CRESCITA
Nata sull’esempio di Ristop, l’azienda porta la propria offerta food&beverage su tutti i canali. Ma conserva il Dna orientato ai viaggiatori. “E siamo rapidi a cogliere l’evoluzione dei consumatori” racconta in questa intervista l’amministratore delegato, Enzo Rosat
Non capita frequentemente di vedere cre scere un operatore specializzato nella risto razione in concessione: aeroporti, autostra de, stazioni. Ma anche in grado di operare nel canale centri commerciali e oultet. È il caso di Punto Grill, società trentina di Cles, saldamente in mano alla famiglia Rosat, che con costanza e oculatezza sta sviluppando la propria rete di punti vendita ma anche il portafoglio proprio di marchi oltre che sinergie con altri brand. Per approfondire strategie e progetti, abbiamo intervista to Enzo Rosat, Amministratore delegato di Punto Grill.
Aeroporti, stazioni, aree di servizio, il tra vel retail è nel Dna di Punto Grill. Continue rete a investire su questo canale?
Punto Grill nasce agli inizi degli anni 2000 come evoluzione dell’esperienza imprendi toriale maturata con la precedente azienda di famiglia, Ristop (poi ceduta ad Airest e quindi a Lagardère Travel Retail) di cui ha mantenuto il forte stile innovativo e la con tinua ricerca della qualità. Aspetti rivolti all’unicità della customer experience, indi pendente dal contesto, dalla durata della sosta e dal prodotto scelto dal consumato
re. Nel corso degli anni, numerose collabo razioni ci hanno permesso di affinare offerta e servizio. Tra gli ultimi progetti: l’aumento di qualità della miscela del caffè grazie all’in tervento del coffee expert Andrej Godina e il completamento della proposta di ristora zione, con gli chef Cristian Bertol e Ivano Ricchebono. Si tratta di un percorso in pie na espansione (ad oggi i punti vendita sono 16 nei vari canali) che prevede nuove aper
ture nei prossimi anni, a dimostrazione del fatto che il travel retail rappresenta appieno la raison d’etre aziendale. Quale dei tre ambiti sopra riportati è più promettente secondo voi?
Ogni canale presenta specifiche opportu nità, anche alla luce delle nuove esigenze di consumo, maturate in questi due anni
di pandemia. Ci stiamo concentrando su gestione degli spazi interni, sostenibilità, approccio tecnologico e varietà di pro dotto, aspetti sviluppati di concerto con i nostri landlord del canale aeroportuale. La massima espressione è nel format “Al Volo” (presente in area arrivi presso l’aeroporto di Bergamo e new entry dal mese di settem bre in area arrivi dell’aeroporto di Pisa). Una proposta a 360 gradi, capace di rispondere alle esigenze di consumo durante tutto l’ar co della giornata, dalla ricercata caffetteria, ai prodotti da fono dolci e salati, al compar to healthy con centrifughe, macedonie di frutta, insalate e pokè. Oltre al consolida mento delle attuali posizioni, lo sviluppo si sta concentrando in particolare sul canale aeroportuale e su quello ferroviario.
In che cosa l’offerta Punto Grill per i viag giatori si differenzia
dai competitor?
Abbiamo cercato di costruire un’offerta in continua evoluzione, attenta ai territori, alla valorizzazione delle eccellenze e che rispon de tempestivamente agli stimoli dei consu matori, introducendo nei punti vendita anche il servizio al tavolo. Soluzioni architettoniche che diventano parte integrante degli spa zi che ci ospitano favorendo l’aumento del percepito dell’intero contesto. La struttura organizzativa e direzionale particolarmente agile consente di operare scelte molto velo ci, in continuo fine tuning degli obiettivi co muni e delle performance di vendita.
Parola agli scali. Linda Stivala, Commercial director di Toscana
Aeroporti
Siete soddisfatti della ripresa del traffico aeroportuale?
Sì, siamo molto soddisfatti. La prospet tiva di chiusura del 2022 è addirittura superiore rispetto alle nostre previsioni iniziali e questo ci fa ben sperare per un 2023 in pieno recupero pre-pandemia.
L’offerta f&b aeroportuale è sufficientemente ampia e varia nelle vostre aerostazioni?
L’offerta F&B nei nostri aeroporti è affi data ad una pluralità di soggetti, dalla multinazionale al partner più locale e caratterizzato da un’offerta legata al ter ritorio. Questo assicura la varietà delle proposte e dei prodotti. Al momento stiamo lavorando per completare l’of ferta presso gli aeroporti, con degli in serimenti il cui start-up è previsto nella prima metà del prossimo anno.
E in particolare, qual è la situa zione a Pisa, lo scalo con maggior traffico?
Anche Pisa si caratterizza per la pre senza di diversi format: locali di ampia metratura che assicurano un servizio più tipicamente aeroportuale e altri di dimensioni più limitate con un’offerta più caratteristica. Inoltre, la presenza di dehor esterni per alcune attività landsi de è particolarmente apprezzata sia dai passeggeri che dagli accompagnatori.
Perché un landlord dovrebbe scegliere Punto Grill rispetto agli altri operatori?
L’azienda vuole porsi come partner di cre scita per tutti coloro che hanno al centro del proprio operare l’attenzione al consumato re, all’ambiente e all’inclusività. Finalità di business che vadano oltre alla mera ricerca del profitto ma che creino valore per l’intero sistema. I nuovi punti vendita (5 nell’ultimo anno) sono la piena espressione di questo credo, generando capture ratio e ticket me dio molto importanti.
Per il 2023 sono previste nuove aperture anche nei centri commerciali o outlet?
A dicembre sarà trascorso un anno dalla nostra prima apertura, all’outlet di Vicolun go, del format “Wow”, dal design casual ri cercato, che propone sia una ristorazione
Come si
è
inserita Punto Grill in questo contesto?
Punto Grill ha completato l’offerta food di Pisa in area in zona arrivi landside. Un partner fondamentale al quale è stata affidata un‘area importante che gode di ampie zone sitting interne ed esterne grazie ad un dehor dedicato. Risponde ad una richiesta non solo legata al traffi co passeggeri ma anche agli accompa gnatori e a tutta l’utenza aeroportuale.
Quali sono i tratti caratteristici dell’offerta Punto Grill per i vostri passeggeri?
Punto Grill garantisce un’offerta di pro dotto completa e diversificata che va dalla colazione, con pasticceria artigia nale locale, al pranzo ed alla cena, dove al classico panino con salumi tipici to scani si affianca un’offerta di Poke che non era presente presso lo scalo e che risulta essere di gran gradimento. È un partner flessibile in grado di cogliere l’evoluzione delle tendenze food e ripro porle nello scalo di Pisa.
veloce sia al tavolo di massima qualità, con attenzione al mondo healthy. Un’operazione che ci ha dato grande soddisfazione e che ogni giorno riceve l’apprezzamento da par te della clientela. Per noi è una scommessa ed una prima partenza in queste realtà. An che nei prossimi anni ci saranno delle nuove aperture in questo canale.
OPEN MIND
Lendlease apre l’ecosistema di MIND al retail e al food. In arrivo circa 40 mila mq dedicati al commercio. Uno spazio aperto, inclusivo e sostenibile dove imprese, startup e università dialogheranno nel Common Ground, il luogo perfetto per creare nuove esperienze di brand
Più che un “district”, una città. Con una su perficie di un milione di metri quadri, tutta da ripensare e progettare, e una popolazio ne prevista di 60-70.000 persone al gior no, MIND (Milano Innovation District) si candida a diventare uno dei più grandi poli dell’innovazione in Europa. A rimarcare la sua eccezionalità è Diego Valazza, Business development director di Lendlease, nel corso dell’incontro “Retail & Food @MIND: a placemaking ecosystem” che si è svolto il 16 novembre al Village Pavilion, all’interno del nuovo distretto che sta sorgendo a Mi lano. L’evento ha richiamato numerosi brand del retail e del food & beverage in linea con lo spirito del luogo e interessati a cono scere più da vicino il progetto, risultato di una sinergia virtuosa tra pubblico e priva to. “MIND è riuscita a dimostrare che con le giuste idee si può cambiare anche il grande ‘mostro’ della burocrazia, ottenendo una flessibilità di sviluppo davvero unica. Il sito, che sarà sviluppato nei prossimi anni sull’ex area dell’Expo, avrà infatti la possibilità di rimodulare spazi e funzioni a seconda delle offerte che riceverà” spiega Diego Valazza. “Per quanto riguarda il retail, c’è un range di sviluppo che va da un minimo di 20.000 a un massimo di 60.000 mq. Al momento, abbiamo previsto di dedicare a commercio e ristorazione 35-40.000 mq, ma il numero
potrebbe ancora cambiare”. Una grande tela ancora tutta da disegnare, quindi, insieme ai brand che vorranno farne parte. “In questo progetto siamo fuori dalle logiche di retail urbano e shopping center. MIND è qualcosa di unico, da costruire, che si comporrà con le realtà che sceglieranno di esserci”, ha sot tolineato Andrea Aiello, moderatore del pa nel e direttore di retail&food, media partner dell’evento.
Tecnologica, verde, aperta a tutti, la città del futuro ospiterà oltre a uffici, centri di ricerca, spazi culturali, giardini e vie d’acqua (il Par co Verde Blu), anche negozi e ristoranti che graviteranno nel Common Ground. “È l’e norme piano terra, i primi 10 metri verticali, che hanno la caratteristica di essere perme abili a livello della strada. Corti pubbliche, dehors, aree comuni esterne, sarà questo il luogo in cui le persone si incontreranno e si scambieranno idee, generando innovazio ne. Ed è proprio qui che si troverà il retail che diventa, così, attivatore e strumento princi pe per l’innovazione, in dialogo continuo con i ‘minders’, i nuovi abitanti della città”, continua Valazza, che ne traccia un identikit. “I “minders” sono principalmente giovani studenti e ricercatori che provengono da ogni parte del mondo”. L’uso del presente non è un caso: “All’interno del MIND Village, i primi 10.000 mq inaugurati in primavera, sono già operativi 300 ricercatori del centro di ricerca sulle Scienze della Vita, lo Human Technopole In futuro arriveranno a 1.500 da 22 nazioni diverse” sottolinea Diego Va lazza. E in effetti, nel grande spazio che con un po’ di sforzo di immaginazione diventerà MIND, già sfrecciano su monopattini elettri ci i ragazzi della ricerca, in quella che molto presto sarà una città “car light”. Nella stessa zona, altre imprese hanno scelto di avere la loro sede e i loro team: AstraZeneca, Esselunga, Bio4Dreams, Rold, Illumina così come il più grande campus ITS che arriverà
I “minders”, nuovi abitanti tra presente e futurodi Paola Oriunno
presto ad ospitare più di 300 ragazzi ogni giorno. “La partnership pubblico-priva to ci ha portato in dote importanti ancore di eccellenza come la Fondazione Triulza, l’IRCCS Galeazzi (con una frequentazione di circa 9-10.000 mila persone al giorno), il campus universitario dell’Università di Milano, lo Human Technopole. Quella di MIND è la visione di una grande piattaforma di dialogo dove l’aggregazione tra profes sioni e interessi genera opportunità e apre a nuovi progetti”. E la ristorazione, a livello del Common Ground, sarà il luogo principe dove i minders diventeranno “community” e si scambieranno idee in un clima di benes sere, non solo dal punto di vista sociale ma anche ambientale.
nel Common Ground”, conclude il direttore creativo di Vergnano. Lo spirito inclusivo, sostenibile e “carbon zero” di MIND è cen trale anche nel marchio Decathlon che vede stimoli nuovi, crescita e innovazione in un “approccio che include, invece che esclu dere”, aggiunge Pierpaolo Rotondi, R&D Director di Decathlon Produzione Italia. “La nostra nuova linea per persone con disabili tà, un progetto nato in Italia, ha permesso al marchio di aprirsi e di cambiare mentalità. La competenza, secondo Decathlon, si rafforza attraverso uno scambio con la realtà ester na”, sottolinea Pierpaolo Rotondi. Una realtà “open”. Open MIND.
WestGate: a CBRE e Dils la commercializzazione degli immobili direzionali
Berkeley SkyDeck Europe trova casa a MIND
Il progetto Berkeley SkyDeck Europe sce glie il nuovo distretto di Milano per la sua prima sede fuori dagli Stati Uniti. L’ accele ratore di startup - nato dalla collaborazione tra Lendlease, Berkeley SkyDeck e Cariplo Factory con il finanziamento di 2,75 milio ni di euro da parte di Regione Lombardia e Fondazione Cariplo – entra nella nuova città dell’innovazione con l’obiettivo di so stenere la crescita di startup Grazie a que sta partnership, si crea un collegamento tra la Lombardia e la Silicon Valley che permet terà di attrarre le migliori startup di biotech e robotica, fashion-tech, mobilità, analisi dei dati, intelligenza artificiale e realtà au mentata. Al momento, nove startup hanno concluso il primo percorso di accelerazione di Berkeley Skydeck Europe, ottenendo da Lendlease un finanziamento di 145mila.
Brand diversi, una visione comune
L’idea di sostenibilità che anima il progetto MIND è condivisa anche da Lush, Caffè Ver gnano 1882 e Decathlon, tre grandi brand che hanno scelto di portare la propria voce a supporto del progetto. “All’interno di Lush abbiamo smesso di parlare di sostenibilità e abbiamo iniziato a sostituire questa parola con rigenerazione”, dice Andrea Bartolini, Internal Communication Specialist del mar chio etico di cosmetici freschi e fatti a mano con oltre 930 store nel mondo. “Il concetto di sostenibilità ha a che vedere più con la ri duzione del danno, ma viviamo in un sistema in cui ridurre il danno non è più sufficiente. Serve uno spirito rigenerativo che crea valo re da quello che già esiste, sia dal punto di vista dell’ambiente che del suolo”, continua Andrea Bartolini. Una filosofia che si sposa perfettamente con il progetto di Lendlease che, come il marchio Lush, crede fortemen te nel senso di “comunità”. Dello stesso av viso è Federico Rinaldi, Direttore creativo e Responsabile Sviluppo Caffetterie Caffè Vergnano 1882: “Per noi, Mind rappresenta il luogo ideale per combinare l’incontro di persone e la possibilità di espressione che arriva dal gruppo. Le nostre caffetterie sono un luogo in cui le persone possono incon trarsi intorno a un caffè di qualità eccellen te, rappresentano la massima espressione sul territorio di quello che noi viviamo tutti i giorni nella nostra azienda, un marchio con valori molto radicati ma con una forte spinta all’innovazione”, dice Rinaldi. MIND, diventa, così, la piazza ideale in cui posizionarsi. “Noi non vediamo l’ora di aprire un punto vendita
Lendlease ha incaricato in esclusiva CBRE e Dils per la commercializza zione degli immobili direzionali di WestGate. L’area si trova nella par te più a ovest del distretto MIND e ospiterà, oltre a immobili residen ziali e dedicati all’hospitality, circa 150.000 mq a uso direzionale, di cui i primi 55.000 mq saranno consegna ti nel terzo trimestre del 2024. La pri ma fase dello sviluppo prevede la re alizzazione di 4 immobili direzionali di grado A+: l’Innovation Hub, com posto da 6 piani di uffici (l’ultimo dei quali con terrazzo), per un totale di circa 7.800 mq; lo Zenith, com posto da 12 piani a uso uffici per un totale di oltre 21.000 mq; l’Horizon, circa 20.500 mq disposti su 8 piani; il Molo, un edificio che ospiterà un laboratorio di oltre 6.000 mq e spazi uffici con piante di piano di dimen sioni inferiori (500 mq cadauno cir ca). CBRE Italy e Dils si occuperanno della commercializzazione degli spa zi a uso ufficio.
Esselunga sceglie MIND e aderisce alla Federated InnovationTM
Esselunga è tra le prime aziende ad aver aderito alla Federated InnovationTM @MIND, il model lo collaborativo pubblico-privato promosso da Lendlease che ad oggi aggrega 36 aziende che svilupperanno progetti di innovazione nel campo delle Life Sciences e City of the Future. In qualità di azienda fondatrice, Esselunga è parte integran te dell’Innovation Alliance, il primo livello che ca ratterizza la modalità di adesione alla Federated InnovationTM @MIND. I membri dell’Innovation Alliance hanno la responsabilità di garantire lo sviluppo dell’iniziativa nel medio e lungo perio do, facendo leva sulla migliore combinazione di innovatori, esperti e player da coinvolgere, e pro getti da attivare. In particolare, Esselunga attiverà iniziative negli ambiti Agrifood tech & wellbeing e Retail Tech, contribuendo agli obiettivi della Federated InnovationTM. Dall’inizio del 2022, Es selunga sarà presente con una superficie di 1.000 mq all’interno del MIND Village, l’area di MIND in cui sono stati riconvertiti gli edifici di Expo 2015 in ottica di economia circolare.
OPERAZIONI WATERFRONT
A Genova e a Livorno prendono forma realizzazioni avveniristiche con il mare al centro e con un obiettivo ambizioso: recuperare aree dismesse e restituire alle città spazi da vivere H24, dove il residenziale si sposa con il retail
Non chiamateli “lungomare”. I “waterfront” sono molto di più. Su queste vaste aree ur bane, a ridosso del mare, negli ultimi anni sono fioriti importanti progetti di recupero e di rinascita di aree dimenticate e, in al cuni casi, rubate al mare; sistemi comples si di rigenerazione urbana che si adattano alle mutate esigenze di cittadini e turisti, in transito nelle marine e nelle vicine aree por tuali. Liberi dalle auto, con aree dedicate al retail, vaste aree green e funzionali allo sport e al leisure, questi nuovi luoghi da abitare e da vivere 24 ore al giorno sono progettati da urbanisti, architetti, costruttori, ammi nistrazioni pubbliche ed esperti di clima. Un’interazione che richiede sforzi notevoli e che chiama in causa diversi attori e livelli di competenza per riuscire a fondere in un unico progetto esigenze logistiche, infra strutturali, sociali, economiche, di accessi bilità, di comfort. Il recupero e il rilancio dei waterfront è un tema di grande attualità a livello internazionale, che sta coinvolgendo in operazioni di riqualificazione non solo grandi realtà urbane, ma anche piccole e medie città affacciate sull’acqua, impegnate a cogliere le grandi opportunità che questa risorsa può offrire. In Italia, tra i più impor tanti spiccano due “affacci” strategici sul mar Tirreno: Livorno e Genova.
CDS Holding: Waterfront di Levante
Un dono che restituisce il mare alla città e ai suoi abitanti. È con questo obiettivo che Renzo Piano firma il masterplan del Water front di Levante, il grande progetto che, tra non poche difficoltà (pandemia compresa) inizia a prendere forma nelle aree dell’ex Fiera e sarà completato entro il 2024. L’a rea dell’intervento, di oltre 100.000 mq, si
trova in una delle zone più iconiche e rap presentative per i genovesi e riguarda la prosecuzione del Porto Antico nato in oc casione delle Colombiadi del 1992. Dell’area dismessa, a rimanere in piedi resteranno il padiglione realizzato nel 2009 da Jean Nouvel che ospita il salone nautico, e il Pa lasport (il “disco volante”, come lo chiamano i genovesi, progettato da Leo Finzi nel 1962, oggetto di un intervento di restyling anche
In basso i “cubotti” e, in alto, gli “scafi”, gli edifici a uso residenziale del Waterfront di Genova.
funzionale. “L’area è stata divisa in quattro lotti”, spiega a retail&food Massimo Moretti, Direttore generale di CDS Holding, promo tore e co-investitore insieme a Orion Euro pean Real Estate Fund V. “La commercializ zazione del lotto 2.3, anche questo a firma dello studio Renzo Piano Building Workshop e OBR Architettura è stata completata in tempi record Siamo molto soddisfatti, tutti gli appartamenti sono stati venduti e il can tiere procede spedito”, prosegue Moretti. “Stiamo realizzando un nuovo concetto abi tativo per Genova”, continua Moretti. Spazi, quindi, non destinati solo alle residenze, ma anche al retail e alla ristorazione. “Innovare conservando l’intrinseca natura dell’edifi cio è stato il principio con cui abbiamo af frontato la riqualificazione del Palasport, un luogo-simbolo per i genovesi che si offrirà alla città come una moderna arena sportiva, ma vivibile quotidianamente nel suo anello retail che diventerà il nuovo polo commer ciale genovese” continua Moretti che sot tolinea la richiesta da parte del capoluogo
diversità del luogo”, dice Moretti. “Tutti gli edifici saranno riscaldati con energia talas sotermica, una fonte di energia rinnovabile che sfrutta le differenze di temperatura tra la superficie del mare”.
IGD Siiq: Officine Storiche di Livorno
ligure di “commercio moderno”. “In altre città italiane si è raggiunta la densità massi ma di questo tipo di offerta, più innovativa. A Genova, invece, la proposta commerciale è ancora indietro e credo che da parte del la cittadinanza ci sia una grande richiesta di novità”, continua Moretti. Ecco, quindi, che la promenade e le banchine del water front di Levante si animerà con un ristorante stellato e con altri tipi di offerta ristorativa che andranno ad affiancarsi alla food court del Palasport. “A parte il locale stellato, la ristorazione che abbiamo immaginato per quest’area avrà elementi di eccezionalità, soprattutto nel prodotto, non nel costo”, ci tiene a precisare Massimo Moretti. Il Water front sarà completato infine con la realizza zione di altri due lotti, sui quali troveranno spazio un mix di funzioni, tra cui uffici mo derni e sostenibili, un incubatore di start-up e altre residenze. Anche la parte “green” avrà un ruolo centrale:il masterplan prevede, in fatti, anche il Parco Urbano, un immenso giardino panoramico di circa 16.000 mq che aspira a diventare l’area verde più bella della città. “La cura e l’attenzione per l’ambiente si esprime anche nell’adozione di tecnologie innovative, come gli impianti fotovoltaici, messe al servizio di quest’opera architetto nica senza precedenti, progettata secondo l’approccio NZEB (Nearly Zero Energy Buil ding) e con la prima certificazione LEED di residenze in Liguria, per rispettare la bio
I lavori nell’area di Officine Storiche, inizia ti nel 2019 e sospesi nel 2020 a causa della pandemia, hanno ripreso a pieno regime nel 2021. Il nuovo comparto verrà inaugurato tra il primo e il secondo trimestre del 2023 ed è composto da 42 appartamenti (il 70% dei quali già venduto) e un’area retail – la cui commercializzazione è in fase di completa mento - che si estende su una superficie di 16.200 mq di GLA, con 5 medie superfici, 21 punti vendita ed un centro fitness di 4.700 mq. Inserita nel vecchio porto di Livorno e prossimo al centro città, la riqualificazione delle aree a terra prevede la realizzazione di un nuovo quartiere che si estende su circa 100 mila mq, diviso in 4 sub ambiti: Officine Storiche, Lips, Molo Mediceo
coperti sui quali si affacciano nuove attivi tà commerciali e di intrattenimento. “In un contesto unico e affascinante come quello del recupero degli storici cantieri navali di Livorno abbiamo voluto creare uno spazio che dialoga con il mare - su cui si affaccia - e con il centro storico della città, in cui è col locato”, ha detto a retail&food Laura Poggi, Direttore commerciale, marketing e Csr di IGD SiiQ, il gruppo che si sta occupando dell’intervento di rigenerazione dell’area. “L’idea è stata quella di restituire a Livorno un luogo fortemente esperienziale dove lo shopping rappresenta solo una delle tante destinazioni d’uso”, prosegue Laura Poggi. Il progetto prevede un mix variegato di re sidenze, uffici, attività commerciali, attività turistico ricettive e servizi, e la loro disloca
e Arsenale
Il fulcro è rappresentato da Officine Stori che, nome che deriva dalla presenza delle vecchie piscine navali, destinate ad esse re restaurate e convertite in spazi pubblici
zione è funzionale sia all’integrazione con i vicini quartieri centrali storici della città sia alla presenza del porto turistico. “Ci sarà an che un centro fitness e benessere ad inse gna Tonic di 4.500 mq – dotato di una me ravigliosa piscina che si affaccia sul porto turistico - una grande area intrattenimento di 1.700 mq e diversi ristoranti - comprese alcune eccellenze territoriali – con dehor esterni fronte mare che renderanno Offici ne Storiche uno spazio unico”, continua il Direttore commerciale. Gli involucri degli edifici e i relativi impianti sono concepiti per avere il massimo contenimento delle dispersioni termiche ed il minimo consumo energetico. Tutti gli edifici sono inoltre pro gettati in classe A e integrati con sistemi di produzione di energia fotovoltaica. I fluidi per la climatizzazione sono ottenuti sfrut tando una centrale termofrigorifera che scambia in acqua di mare e sfrutta l’inerzia termica, riducendo sensibilmente il fabbi sogno di energia elettrica.
I DIRETTORI, ANELLO FORTE DELLA CATENA
Il mondo dei centri commerciali si è incontrato a Milano per fare il punto su criticità e punti di forza del settore. Al centro, la figura del direttore, una professione da ripensare e rivalutare e con un ruolo sempre più strategico. Parola di ADCC
L’Associazione Direttori Centri Commer ciali rappresenta un’anomalia in ambito re tail, perché associa persone, non aziende. Le persone, in questo caso, sono i direttori di centri commerciali, una figura professio nale particolare per mansioni e responsabi lità che nel tempo (anche grazie ad ADCC) ha fatto emergere le proprie specificità ed esigenze. Del presente e del futuro di que sto “mestiere” si è parlato il 9 novembre nel corso del convegno “È tempo di conferme”, la convention nazionale organizzata dall’A DCC in collaborazione con Assotemporary, presso la sede milanese di Confcommercio “Siamo parte importante della macchina centro commerciale”, ha detto il presidente di ADCC Stefano Pessina, che ha evidenzia to come l’ultimo trimestre sia stato positivo, ma non mancano le minacce esterne. “Dob biamo combattere la diffusione dell’incer tezza”, ha continuato il presidente, che nel suo intervento ha sottolineato l’importanza di far emergere la qualità della risorsa umana con la sua capacità di farsi domande giuste e di darsi risposte. Non lavorando mai da soli, ma sempre in stretto contatto con il proprio team e con la società di gestione. “Il diretto re non sarà più solo manager del foglio excel o dei report”, ha detto Pessina, non senza ironia. “È il gubernator di una nave, colui che ha in mano il timone, che deve tenere la rot ta e ispirare fiducia”. La mattinata, moderata da Paolo Putrino, segretario ADCC, ha visto il susseguirsi di numerosi interventi. Dopo Pessina, Simonetta Privitera ha presentato i dati dell’Osservatorio ADCC, curati dal lo Studio Noto (di cui abbiamo riferito sul numero di novembre di r&f, p. 68). Roberto
Zoia, Presidente CNCC Consiglio Nazionale Centri Commerciali, ha invece evidenzia to senza mezzi termini che “il futuro del no stro lavoro deve cambiare molto. Dobbiamo sfruttare il tema dei dati, mettendo a fattore comune dati retailer e dati centri”. Interes santi anche gli interventi di Letizia Canti ni, General manager di Svicom, così come quello di Elisa Gibertini, Head of Shopping Center Managers di CBRE e di Jose Robles Rubio, Property manager di Sonae Sierra. Così come quello di Roberto Bramati Vice presidente CNCC. Tutti hanno insistito sul la necessità della formazione per i direttori, che devono sapersi muovere con disinvol tura dal conto economico al HR, dagli im
Diritto, economia, meccanica, mar keting, e natural mente le risorse umane. Sono que ste le “skills” che un buon direttore deve avere per go vernare la sua nave: il centro commer ciale. Imparare a reggere il timone e far funzionare al meglio la struttura che gli è stata affidata non è semplice, ma si può imparare e perfezionare. Con questa missione è nato “I segreti dei centri com merciali”, un volumetto nato per volontà dell’ADCC, edito da Edizioni Il Papavero (15 euro). Il libro approfondisce i diversi settori di competenza di un direttore, un supporto prezioso per chi si avvicina alla professione o vuole semplicemente aver ne una visione più completa ed esaustiva. Per non perdere la rotta.
pianti tecnici al marketing. Da molti relatori è stato ribadito anche l’ineluttabile cambio di scenario nel mondo dei centri commer ciali che impone cambiamenti di business, di prodotto, di layout, oltre alla necessità di una ridefinizione del rapporto con i tenants. In coda alla mattinata sono intervenuti an che alcuni giornalisti di settore, tra cui An drea Aiello, direttore di retail&food, che pur rilevando le tante difficoltà del momento ha sottolineato la vivacità del retail anche in merito al rallentamento del mondo digita le e dei suoi principali protagonisti. I saluti finali sono stati affidati a Gaetano Graziano Vicepresidente ADCC, una delle persone che più credono in ADCC.
RETAILER ELETTRONICA, BATTERE AMAZON SI PUÒ
L’eCommerce frena la sua ascesa. Secondo l’ultimo Osservatorio redatto da Netcomm e Politecnico di Milano, gli acquisti online effettuati dagli italiani nel 2022 toccheran no i 48,1 miliardi di euro. Sul totale, rispetto al 2021, si tratta di una crescita del 20%. Ma, in realtà, la volata è trainata soprattutto dei servizi (dai biglietti aerei alle assicurazioni online) che balzano del 59%. Il segmento dei prodotti fisici, invece, sale soltanto dell’8%. L’anno scorso la performance era stata del 18%. Si tratta di un rallentamento, certo, ma che va letto sotto diversi punti di vista. Il peso dell’inflazione e il calo del potere d’ac quisto hanno contribuito a fiaccare le vendi te su tutti i canali, in tutta Europa. Il 2021, poi, risentiva ancora della “sbornia” da eCom merce post pandemia. Una fase di consoli damento, quindi, era da mettere in conto.
La multicanalità come scelta obbligata
Tra i grandi protagonisti dell’eCommerce c’è l’elettronica di consumo. Non solo le vendite, ma tutto ciò che riguarda la pre senza in rete dei brand fa parte, ormai, del concetto più allargato di strategia multica nale. “La customer journey dei consumato ri è sempre più complessa e ibrida: il loro percorso di relazione con la marca inizia in maggioranza attraverso touch point di gitali, in cui lo smartphone è lo strumento principale” spiega Sara Terraneo, Head of omnichannel di MediaWorld. “Al contempo,
però, resta predominante per loro la scelta di terminare il percorso d’acquisto visitan do fisicamente il negozio di fiducia, in cui avvalersi del supporto alla vendita dei no stri addetti oppure ritirare i prodotti scel ti online”. Come sottolinea anche il report di Netcomm e Politecnico, “si continua a ridurre lo spazio del retail solo fisico, così come di quello solo online, a vantaggio di modelli misti. I retailer ripensano il negozio in ottica omnicanale tra chioschi digitali in store per abilitare l’acquisto online di arti coli non disponibili a scaffale, punti vendita che svolgono la funzione di magazzino per
l’evasione degli ordini eCommerce e formu le di click&collect. “Il digitale abbraccia un momento specifico della customer journey. Ma l’aspetto del toccare con mano il pro dotto o di ricevere una consulenza specifica sono rilevanti” ha spiegato Daniela Ghidoli, Direttore marketing e comunicazione di Eu ronics, durante la presentazione dell’ultima campagna Black Friday. “Ecco perché”, ha proseguito, “non verrà mai meno la nostra presenza fisica sul territorio. Nel 2021 ave vamo aperto 22 punti vendita, chiuderemo il 2022 con qualche cifra in più e proseguire mo l’impegno nel 2023”.
La spesa media nel Black Friday
Il mese scorso, i grandi rivenditori di elet tronica hanno messo in campo, come di consueto, una forte attività promozionale legata al Black Friday, che parte sempre più in anticipo. Diversi brand hanno puntato su testimonial capaci di catturare il pubblico giovane, come Frank Matano per Mediaworld, i comici Nuzzo e Di Biase per Unieuro, mentre Euronics ha scelto addirittura di “uscire” dai personaggi televisivi e ingag giare direttamente un noto tiktoker, Mattia Stanga. Secondo una survey realizzata a ot tobre da Mediaplus per Mediaworld, le gior nate di sconti avrebbero portato gli italiani a spendere in media 182 euro (la forchetta era compresa fra 100 e 300) e ben il 67% degli intervistati ha indicato un prodotto di elet tronica nel mirino, seguito nelle preferenze da prodotti per la casa e abbigliamento. Tra i driver che spingono all’acquisto online du rante le promozioni, il prezzo è sempre quel lo più importante, indicato dalla metà dei rispondenti, ma naturalmente influiscono altri aspetti come varietà, tempi di conse gna, modalità di acquisto e consegna.
Chi sale e chi scende negli e-Store italiani
Quali sono le categorie merceologiche più redditizie nei negozi virtuali del no stro Paese? Secondo l’ultimo report annuale di Casaleggio&Associati che traccia il consuntivo del 2021, a livello di fatturato il tempo libero (che compren de per esempio il gioco online) stra vince con il 48% dei ricavi, seguito dai marketplace (da Amazon a eBay) al 22%, dall’alimentare al 6%, da assicurazioni ed elettronica di consumo entrambe
al 4%, poi moda, editoria, casa e salute tutte con quote tra il 2% e l’1%. Il 2021 però era un anno particolare, in cui si è viaggiato poco. A fine 2022, quindi, il settore Turismo dovrebbe riguadagnare quote e stima una crescita 2022/2021 del 60%, mentre salute e bellezza cre scerà del 49%, alimentare del 37%, moda del 36%, arredamento del 31%, elettro nica di consumo del 28%. Lo scontrino medio è attualmente di 134,9 euro.
Ecommerce in Italia Fatturato per categoria (fonte Casaleggio&Associati)
Una prova sul campo
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Proprio perché il prezzo resta una variabile centrale, abbiamo provato a fare un test con dieci prodotti tra le migliaia che ormai offre il mercato online dell’elettronica, compa rando i prezzi presentati da Amazon e quelli che si recuperano sui siti eCommerce dei principali rivenditori e, per ultimo, sui siti di vendita diretta dei produttori dei device. Abbiamo scelto prodotti di fascia media o alta, ma mai le ultimissime uscite, in modo che si trattasse di oggetti già in circolazio ne, appetibili per un target allargato, pre senti in magazzino e potenzialmente ogget to di promozioni. Che cose ne è emerso? Il dato più rilevante è che ormai Amazon non ha più l’esclusiva del prezzo più conveniente in assoluto. È ovvio che un tentativo del ge nere si presti a mille distinguo. I prezzi sono iper-variabili, le promozioni sono limitate nel tempo e, certo, dieci articoli non rap presentano un campione esaustivo. Ma for se neppure cento prodotti fornirebbero una media indicativa, vista la quantità disponi bile. Sapete che cosa restituisce Amazon alla ricerca “smartphone Android”? Oltre 7.000 risultati. Detto questo, dalla tabella si vede come ormai i grandi retailer dell’elet tronica riescano a essere competitivi. Per ogni prodotto abbiamo segnato il prezzo più conveniente, anche se, come spiegato nella Nota metodologica, era difficile com parare costi e tempi di consegna, quindi sono stati esclusi. Certo Amazon non è mai troppo distante, ma tutti i marchi conside rati riescono almeno una volta a presentare l’offerta più vantaggiosa in quel momento.
COSÌ LA CASA DIVENTA “FAST”
Gli spazi che abitiamo sono protagonisti di un nuovo rinascimento del retail sempre più veloce e a basso costo, ma non troppo amico dell’ambiente. Comprare meno? Difficile, soprattutto quando l’acquisto si trasforma in un colpo di fulmine
Rinnovare casa non è mai stato così sempli ce ed economico. Bastano pochi accessori ad hoc per cambiare volto a una stanza che oggi, in molti casi, è la stessa in cui dormia mo e lavoriamo. Il mercato dell’oggettistica low cost e dei complementi d’arredo in ver sione “fast” è esploso soprattutto duran te le restrizioni della pandemia, e se fino a qualche anno fa lo store di riferimento per un cambio di look veloce e low budget era l’Ikea, oggi i marchi per chi è alla ricerca di originalità e risparmio sono sempre più nu merosi. Difficile definirli e inquadrarli: tra gli scaffali si trova un po’ di tutto. Il mix che va per la maggiore mescola abbigliamento, accessori e home décor (come fanno Zara, Primark, Mango, H&M). Tra gli specializzati spicca l’insegna francese Maison du Mon de, l’italiana Kasanova e Casa, marchio di arredamento e home décor belga che in
Italia conta circa 80 store. Ma c’è anche chi strizza l’occhio ai consumatori più giovani con decorazioni, gadget e oggettistica di design di ispirazione scandinava o giappo nese, come Miniso, Muji (vedi box) o Flying Tiger Copenaghen. I cicli di vendita sono sempre più rapidi, i marchi anticipano e re agiscono alle richieste dei clienti affamati di novità. Difficile tornare a casa a mani vuote. Il rovescio della medaglia? Il “fast furnitu re”, un fenomeno parente del “fast fashion” che vede crescere i rifiuti legati alla casa, con gravi danni all’ambiente. Secondo la US Environmental Protection Agency ogni anno buttiamo più di 12 milioni di tonnella te di mobili e oggetti. La soluzione sarebbe comprare meno e riciclare di più. Una bella sfida, specialmente se ci si imbatte in store che hanno fatto del risparmio, della velocità e della varietà il loro mantra.
Tra le insegne più gettonate c’è il brand po lacco Pepco. Il marchio, che aveva chiuso il 2021 a 49 negozi in Italia, durante l’estate ha inanellato numerose aperture tra cui Busto Arsizio, al Mizar Retail Park, Brugherio (Mi lano), Parona dentro la galleria commerciale Bennet, Moncalieri (Torino) all’interno del centro Porte di Moncalieri, Silvi Marina e tanti altri, arrivando alla bellezza di 80 store Il successo dell’insegna è legato anche alla fiammata inflazionistica di inizio 2022 che ha spinto i consumatori a spostare gli acquisti verso la fascia discount, che rappresenta il pezzo forte di Pepco in Italia. Lo dimostrano i dati di bilancio: Pepco Group (che in Europa controlla Pepco, Daez e Poundland) ha chiu so una trimestrale al 30 giugno con ricavi like-for-like in crescita del 4,9%, a 1,2 miliardi di euro come media di gruppo, ma la perfor mance del brand Pepco, che apporta 704 milioni, è superiore: +7,3% a perimetro co stante. E c’è un altro dato interessante, che si legge nei documenti della “semestrale” pub blicata a giugno. “Nell’Europa occidentale, l’Italia è il nostro mercato più maturo. Arrivati a settembre 2020, a fine 2021 contavamo già 49 negozi. Ma se il trend di vendite è in linea con il resto del gruppo, lo scontrino medio è significativamente più alto, di circa l’85% rispetto alla media delle vendite in area Ue”. Pepco è presente in 16 Paesi europei, tra cui Polonia, dove è nata e conta circa 1.200 punti vendita, poi in tutta l’Europa dell’Est e Paesi baltici, Austria, Spagna, Serbia e di recente è approdata in Germania.
Per il non food ancora segni più
Secondo l’edizione 2022 dell’Osservatorio non food di GS1 Italy il comparto ha registrato una crescita annua del 12% dei 13 comparti monitorati, tra cui mobili e arredamento (+17%) casalinghi, tessile (+9). Il rialzo porta non solo a recuperare le perdite del 2020, ma anche a un valo re corrente superiore a quello degli anni precedenti e, nel medio termine (20172021), la tendenza è sempre positiva e pari a un 2,2% ogni 12 mesi.
KIK e Tedi, la carica dei discount
È facile imbattersi in uno store a marchio
Tedi, Action o Kik nei retail park dei piccoli e medi centri urbani. Home décor, abbi gliamento, giocattoli, accessori per la cu cina, tessile, tra gli scaffali c’è un po’ di tut to, con assortimenti veloci e prezzi molto convenienti. La formula funziona e il genere piace sem-pre di più, specie in un periodo di austerity come questo. E la concorrenza tra i brand comincia a farsi sentire, anche in Italia. Partiamo dal brand tedesco KiK (acronimo di “Kunde ist König”, il cliente è re) che conta oltre 4.000 punti vendita in 14 Paesi europei. In Italia, il marchio è pre
sente dal 2017 con l’apertura della prima filiale a Venezia Marghera (dove si trova anche la sede italiana) e ad oggi ha circa 87 punti vendita. “Continuiamo ad essere in forte espansione: siamo presenti in quasi tutte le re-gioni italiane, ci mancano solo Puglia, Calabria e Sicilia. Entro il 2022 su pereremo i 100 negozi e nel 2023 puntia mo ad aprirne almeno altri 50”, ha spiegato a retail&food Sebastian Pajonk, Direttore Generale KiK Italia che sottolinea anche l’attenzione dell’azienda ai temi ambien tali: “La sostenibilità fa parte della nostra missione. Non siamo solo sinonimo di pro dotti di alta qualità a prezzi vantaggiosi, ma poniamo molta attenzione ai temi della sostenibilità ambientale e sociale. Per noi,
economico e di qualità, non si escludono a vicenda”. È tedesca anche l’insegna Tedi che nei primi giorni di settembre ha messo a segno due nuove aperture, spaziando dal nord al sud della penisola, e confermando il pro-prio piano di espansione lungo tutto il territorio nazionale. Dopo l’inaugurazione in Basilicata, a Po-tenza, di un nuovo store, il retailer ha aperto un altro negozio a Stez zano, in provincia di Bergamo. Con questi 2 nuovi punti vendita, sale a 86 il numero di negozi della rete Tedi in Italia, mentre solo a inizio 2022 il network contava 70 punti vendita. La catena procede quindi verso il traguardo dei 100 negozi, obiettivo di chiarato tramite social, già a fine 2021, da Gianluca Monfrecola, ceo Tedi Italia.
dm: 100 milioni di ricavi e via all’eCommerce
Il gruppo dm Drogerie Markt, presente in 14 Paesi in Europa, ha chiuso in positivo l’eser cizio ottobre 2021-settembre 2022 con un fatturato di 13,581 miliardi di euro (+10,7% rispetto all’anno fiscale precedente). Per quanto riguarda l’Italia, il periodo si è chiu so sopra i 100 milioni di fatturato, a cinque anni dall’ingresso sul nostro mercato, in cui ha raggiunto 700.000 clienti al mese. In Ita lia al momento i negozi sono 72 (in Lombar dia, Piemonte, Veneto, Trentino Alto-Adige, Friuli Venezia-Giulia, Liguria, Emilia-Roma gna, Toscana e nelle Marche). Tra nuovi punti vendita e sede centrale a Verona, nell’an no fiscale il personale è aumentato di cir
ca il 30%, contando a chiusura di bilancio 630 collaboratori, di cui oltre il 70% donne. Inoltre, il gruppo ha aperto anche in Italia il canale eCommerce. Sul sito dm-drogeri emarkt.it è ora possibile acquistare tra le 8.000 referenze nelle categorie beauty, sa lu-te e alimentazione, baby, pet e home care. Il retailer offre tre differenti servizi si spesa online: delivery a casa, ritiro in store oppu re ritiro express che consente di acquistare prodotti presenti nel punto di vendita sele zionato e ritirare l’ordine in poche ore. Nel 2022 l’azienda ha investito in un magazzino centrale italiano, in collaborazione col part ner logistico DSV, per rendere più efficiente l’organizzazione logistica collegata all’online shop e ai punti vendita.
La seconda possibilità di Ikea
La soluzione al “fast furniture”? Dare agli oggetti e all’arre do una seconda vita, come sta facendo Ikea già da qualche anno con l’iniziativa “Dai una seconda vita ai tuoi mobili usa ti”. L’iniziativa permette di incontrare chi vuole vendere pro dotti di seconda mano e chi invece vuole donare loro un’altra chance. Nel 2019 il servizio dei Circular Hub è partito anche in Italia e permette di rivendere a Ikea i mobili che non servo no più. In cambio, si riceve una “carta reso” da spendere per nuovi acquisti nei negozi del brand svedese e online.
Muji e Miniso: così uguali, così diversi
Non è un buon momento per copiare un brand giapponese in Cina. Secondo quanto riportato dalla testata Bloom berg, il gruppo Miniso - 20 negozi in Ita lia, specializzato in articoli per la casa e oggettistica low cost in stile “minimal” nipponico, logo compreso - avrebbe problemi in patria. In Cina, infatti, l’in segna è oggetto di campagne di boi cottaggio di impronta nazionalista. Per i detrattori, l’interno degli store, i prodotti e il nome ricordano Daiso (competitor giapponese) mentre il logo e i caratteri cinesi usati nel suo nome nativo sono simili a quelli di Muji. Così, per rimedia re alle proteste e al crollo delle vendite, Miniso ha avviato in patria un processo di de-giapponizzazione. Non se la sta passando meglio il rivale Muji. Anche il marchio del Sol Levante, infatti, avrebbe perso terreno nel mercato cinese. E non solo lì. Il brand di proprietà di Fast Retai ling (6 negozi in Italia) che ha fatto del suo design semplice e funzionale il suo successo, sta ripensando il suo business a livello globale e di recente ha lanciato anche un nuovo format: Muji 500, un discount per la casa con prodotti a 500 yen (o meno), l’equivalente di circa 3,50 euro. Per ora c’è un solo punto vendita a Tokyo, ma l’azienda prevede di aprirne altri 30 entro la fine di febbraio 2023, principalmente in Giappone.
Decorare casa, con un occhio anche alla so stenibilità. È questa la filosofia che anima Natura, la catena catalana di moda, acces sori e articoli da regalo, che ha celebrato i trent’anni di attività nel 2022 chiudendo il 2021 con un fatturato di 96 milioni di euro, il 19% in meno rispetto ai livelli pre-pandemia. Fondato dagli spagnoli Ana Combalia e Ja vier Gomez Palacios – gli stessi che nel 2011 hanno lanciato in Italia il brand danese Tiger (oggi Flying Tiger Copenaghen) - il marchio Natura propone un concept ispirato alla na tura, ai viaggi e al benessere sostenibile. Alla
base della sua filosofia c’è una spiccata sen sibilità ai temi ambientali, dalla riduzione del lo spreco negli imballaggi alla vendita di pro dotti fatti di materiali sostenibili e duraturi scelti da cooperative selezionate. Il risultato è un negozio di abbigliamento, accessori e home décor ricco, colorato e molto “green”. Dopo l’avvio in Spagna, l’azienda è sbarcata sul mercato italiano lo scorso anno con tre punti vendita: il primo a Oriocenter di Berga mo, seguito da altri due a Torino. Nell’ultimo trimestre ha aperto quattro nuovi store, uno dei quali a Milano nella centralissima Corso Buenos Aires. Attualmente, l’azienda è pre sente in Spagna, Portogallo, Italia e Andorra e conta 231 punti vendita propri, cinque in più rispetto a prima della pandemia.
I negozi Natura, come un grande “bazar”In alto, l’inaugurazione del negozio Tedi al centro commerciale Domus di Roma. In basso: a sinistra, un reparto di Muji in Corso Buenos Aires a Milano; a destra, un angolo dello store Miniso a Roma Lo store Natura all’interno del centro commerciale Oriocenter (Bergamo)
Osservatorio Collaborations e Co-Branding a cura di BRAND JAM
Minecraft e Lego rafforzano lo storytelling retail di Elkyop e Louis Vuitton
Brand Jam, osserva il mondo delle “collaborations” in licenza e attività di brand extension, sezionando più di 300 casi innovativi ogni trimestre. Nella rubrica di questo numero abbiamo scelto due recenti atti vazioni (si intende ogni azione che permetta un con tatto con il cliente consumer) di due retailer, distanti per origine e specializzazione merceologica, ma con un punto in comune. La prima è “Urban Miner”, l’atti vazione del tech retailer Elkjøp con Minecraft. La se conda riguarda Louis Vuitton con Lego, per le vetrine natalizie. Il punto in comune consiste nello sforzo di coinvolgere i clienti raccontando una storia credibi le tramite stili estetici e narrativi presi in prestito da altri marchi.
Su una nota più estetica è invece il caso di Louis Vuit ton con Lego. Il marchio dei mattoncini più famosi al mondo era già stato selezionato dal colosso del lusso, insieme ad altri 200 “visionary artists”, l’anno scorso in occasione della celebrazione dei 200 anni dalla nascita del fondatore. La maison ha investito Lego della stessa carica inusuale di “artista visiona rio” anche quest’anno, commissionandogli le vetrine natalizie dei suoi flagship stores nel mondo. Le vetri ne degli store Louis Vuitton vengono quindi decora te con alberi di Natale Lego, cascate di mattoncini, pareti in cui i mattoncini colorati interpretano il mo tivo “damier” tipico della Maison. Tutte le installazio ni, ideate da Louis Vuitton Visual Image Studio, sono realizzate dai Lego Certified Professionals. Inoltre, Lego presta il suo know how ad altre installazioni, come la gigantesca costruzione ispirata alla Tour Eiffel fatta di bauli impilati in via Montenapoleone a Milano, o l’Arc du Triomphe ricostruito nel negozio di Parigi Champs Elysées.
Elkjøp Nordic è una catena norvegese di elettronica di consumo, che ha trovato in Minecraft un amba sciatore perfetto per coinvolgere i clienti su un pro blema ambientale di non poco conto: la riduzione dei rifiuti tossici dei prodotti tecnologici usati. L’at tivazione è semplice, ma dal forte impatto: portan do vecchi dispositivi elettronici nei negozi Elkjøp, i clienti possono guadagnare un numero variabile di Minecoins, valuta preziosissima per i gamers che possono acquistare skin, mondi e altri gadget digita li di Minecraft. Il numero di Minecoins ricevuti dipen de dal valore e dalla quantità di materiale riciclabile conferito. È un’iniziativa diretta alle nuove genera zioni, che parla lo stesso linguaggio dei gamers e li coinvolge con leggerezza intorno ad un tema com plesso, e che mostra come sia possibile connettere mondo digitale e fisico per realizzare cambiamenti importanti e significativi.
Anche qui, oltre all’estetica inedita come punto fon damentale, ritroviamo una strizzata d’occhio alla so stenibilità: tutti i mattoncini verranno recuperati al termine dell’iniziativa e donati a scuole e bambini nel mondo tramite organizzazioni locali. La necessità del retail contemporaneo di trovare soluzioni dal forte impatto narrativo è quindi evidente, ed altrettanto evidente è il ruolo che le partnership e le collabora zioni forniscono nell’irrobustire il messaggio e ren derlo credibile, oltre che d’impatto.
ACTION, NEL 2023 ALTRE CINQUE REGIONI NEL MIRINO
Il discount di matrice olandese chiude l’anno con quasi trenta negozi in Italia. E prepara una nuova espansione al Nord, con i fari puntati anche sul Centro Sud. “Il non food a basso costo è ancora poco popolato” dice Philippe Levisse, general manager per l’Italia, “e non vediamo un competitor frontale
La catena internazionale, nata in Olanda, continua la sua crescita in Italia e chiude l’an no con 27 store. Ma il discount non-food, tra quelli a maggior crescita in Europa (2.200 negozi in 10 Paesi e un fatturato annuo di ol tre 6,8 miliardi di euro nel 2021) non si ferma qui e per il 2023 punta al raddoppio. Gli store Action occupano un’area di vendita che va dagli 800 ai 1.000 mq e propongono circa 6.000 referenze suddivise in 14 categorie. Il format coniuga prezzi bassi e un vasto as sortimento di prodotti, tra cui quelli a “effet to sorpresa” che variano periodicamente. Il successo tra il pubblico italiano cresce. Me rito di un’imponente strategia di marketing? No, soprattutto del passaparola sui social, come ci racconta il general manager per l’I talia, Philippe Levisse, in questa intervista.
Tracciamo un primo bilancio di Action in italia…
Abbiamo aperto i primi negozi ad aprile 2021 e, dopo un periodo di roll-out, abbia mo capito che il mercato italiano ci avrebbe supportato. Grazie a questo feedback posi tivo, nel 2022 abbiamo accelerato e, dopo i primi sette negozi aperti nel 2021, oggi ne abbiamo 25 negozi. Entro la fine dell’anno contiamo di inaugurarne altri 2 o 3.
Cosa prevede per il 2023?
Proseguiamo con lo sviluppo e lo accele riamo ulteriormente. Non posso dare nu meri precisi, ma sicuramente ci saranno più aperture rispetto a quanto già fatto nel 2022. Adesso operiamo in tre regioni: Lom
bardia, Veneto e Piemonte. Per il 2023 ab biamo alcuni progetti in Liguria, Trentino, Emilia-Romagna, Friuli Venezia-Giulia e nel Lazio. Iniziamo a espanderci anche al Cen tro-Sud, un’area del Paese dove prima, per ragioni logistiche, era complicato aprire.
Qual è il contesto più favorevole per gli store Action? Retail park, centri commerciali?
Non abbiamo una collocazione preferita. Le location sono di tre tipi: negozi stand alone in aree cittadine, come lo store di Torino; poi gli store di “vicinanza”, poco fuori i cen tri abitati; infine, i retail park. Ultimamente abbiamo aperto anche al centro commer
di Paola Oriunnociale Le Cupole di San Giuliano Milanese e al Margherita d’Este di Desenzano del Garda. Non avremo mai store in high street o in centri commerciali di prima fascia, non sono il nostro modello economico. Ma per il resto siamo aperti a tutto, alla grande città come al paesino. I nostri negozi hanno bi sogno di spazi ampi (800-1000 mq), di un parcheggio e di una buona visibilità.
Negli ultimi anni si sono affacciati sul mercato italiano altri marchi discount non food che si stanno espandendo velocemente. Action come intende restare competitiva?
Ad oggi, in Italia, non vediamo un competi tor frontale. Il segmento del non food è an cora poco popolato e gli altri marchi sono focalizzati sul tessile, molto più di quanto lo siamo noi. Su alcune categorie ci sovrappo niamo ma non li consideriamo veri compe titor. Inoltre, hanno store un po’ più piccoli. Diciamo che, per il momento, conviviamo benissimo con gli altri brand. Noi andiamo avanti e facciamo il nostro viaggio.
Come sta rispondendo il mercato italiano alle nuove aperture?
Molto bene. Dai singoli negozi arrivano se gnali di apprezzamento. Si è creato un bel movimento attorno ad Action. Su Facebook e su Instagram sono nati spontaneamen te gruppi di “Action addict” che recensi
scono prodotti e parlano del brand e degli store. Da poco, il fenomeno è arrivato anche su TikTok. I consumatori pubblicano foto e video di quello che comprano, si scambia no opinioni o si avvisano sull’arrivo di nuovi prodotti e offerte. È nata una specie di cac cia al prodotto. Per noi è un fenomeno inte ressante, visto che non abbiamo un’attività pubblicitaria su media nazionali. Di recente abbiamo aperto un negozio a Padova, in una zona nuova, ed è stato sorprendente vede re la mattina alle 8,30 la coda davanti all’in gresso.
Action è presente sui social con canali ufficiali?
Sì, siamo su Facebook, Instagram e Linke din. Gli account italiani sono gestiti in Olan da e poi tradotti. Anche su TikTok abbiamo un account, che non è stato ancora tradotto per l’Italia.
Si entra in uno store Action per curiosità o per risparmiare?
Per entrambi i motivi. Abbiamo prezzi molto bassi, anche più bassi della concorrenza. Ci sono persone che vengono per questo, ma poi si fanno conquistare dall’assortimento e dal nostro “effetto sorpresa”. Si entra per comprare il detersivo 0,90 euro ma poi, nel negozio, si scoprono altri prodotti che co stano meno di 1 o 2 euro. E viceversa.
La gamma di prodotti è composta da marchi Action e marchi privati. Sono tutti di provenienza estera?
Abbiamo fornitori globali e un assortimento unico per tutti gli store europei. È proprio questo modello organizzativo semplice che ci permette di mantenere i prezzi bassi. Non ci sono, al momento, marchi italiani.
La politica dei prezzi bassi di Action è vincente per il consumatore, ma quanto incide sul bilancio degli store, sulla logistica?
La nostra forza è la semplicità. Action ha una squadra di buyer che acquista quantità enor mi di prodotti che poi disloca in stock nei di versi store europei attraverso camion “dou ble deck”, a due piani, molto più efficienti. Non facciamo azioni di marketing e abbiamo un solo tipo di negozio uguale per tutti i Pae si. Questo permette di avere costi di funzio namento aziendali commisurati al prezzo che si può applicare, che è molto basso.
I rincari energetici hanno rallentato le attività dei negozi?
Certo, le bollette di negozi sono aumentate, ma questo non ha impattato sul nostro pia no di aperture. Non ci sono stati rincari sul prodotto finale per colpa del caro-energia. Il trend inflazionistico ha creato degli aumenti di listino che, però, solo in parte è stato river sato sui suoi prodotti.
Oltre 150 prodotti nuovi ogni settimana, qual è l’impatto sull’ambiente? Quali sono le pratiche di sostenibilità ambientale adottate da Action?
provengono da fonti maggiormente soste nibili. Un processo che si è sviluppato più velocemente di quanto pianificato tanto che Action prevede di raggiungere l’obiettivo del 100% di materie prime da fonti sostenibili entro il 2024. Bisogna anche dire, però, che in questa fase inflazionistica molte perso-ne sono tornate a chiudere un occhio su questo tema e a guardare soprattutto al costo. Ma questo non toglie che siamo assolutamente coscienti della responsabilità che abbiamo con i nostri 2.200 negozi in Europa.
In Europa Action ha 68.000 dipendenti, di cui 5.786 assunti nel 2021. Quanti posti di lavoro (circa) sono stati creati in Italia?
Ci sono ragazzi giovani alla prima esperien za e persone più navigate. Ad oggi abbiamo 500 dipendenti distribuiti in 23 negozi, ma per il 2023 prevediamo di aprire altre 500 posizioni sul territorio. Cerchiamo facility store coordinator, real estate process coor dinator, project manager, avvocati, HR bu siness partner, compensation manager. At tualmente, più del 50% degli store manager è costituito da personale promosso interna mente grazie a un percorso di formazione e crescita che accompagna i dipendenti dal momento in cui entrano a far parte della re altà Action.
A inizio anno Action è entrata in Federdistribuzione. Questo ingresso ha facilitato la sua espansione in Italia?
Ci può dare un’idea di uno scontrino medio?
Sicuramente è un numero a due cifre. Il 30% dei nostri articoli costa meno di 1 euro, il 60% costa meno di 2 euro. Quindi, abbiamo scontrini con 10, 15 o 20 pezzi.
L’approvvigionamento e la produzione so stenibile sono essenziali per il futuro e la crescita responsabi-le di Action. Il nostro obiettivo è di ridurre, entro il 2030, il to tale di emissioni di CO2 delle attività del 50% rispetto al 2020. Entro il 2024, nessuno dei negozi Action utilizzerà gas. Sempre nel 2021, ab-biamo concretizzato ulteriormen te i nostri piani sulla circolarità dei prodotti per ridurre le emissioni di carbonio di quelli a più alto volume e aumentarne la circolarità. A fine 2022, questi piani saranno pronti per l’intera gamma. Dal 2021, il 70% dei prodotti in legno e l’86% di quelli in cotone di Action
Federdistribuzione ci permette di essere ag giornati in tempo reale sul settore. Per esem pio, abbiamo accesso a informazioni sulla crisi energetica e sul contratto dei lavoratori. L’associazione ci permette di partecipare e di fare proposte concrete. Un altro vantaggio importante per noi sono le convenzioni, un grande aiuto in termini economici.
BENNET METTE MOBY DICK IN PESCHERIA…
di Mario Sassi, senior advisor e bloggerQualcosa in più del semplice prodotto
L’idea di inserirsi con una proposta colle gata a Bookcity (l’iniziativa voluta dal Co mune di Milano con lo scopo di mettere al centro una serie di eventi diffusi sul ter ritorio urbano il libro, la lettura e i lettori, come motori e protagonisti dell’identità della città e delle sue trasformazioni) non nasce a caso. Dal 1998, quando ha assun to la guida dell’impresa, succedendo al fondatore, Michele Ratti (oggi presidente, mentre l’amministratore delegato è Adria no De Zordi ndr) ha impostato lo sviluppo dell’attività proprio puntando sull’integra zione fra ipermercati e gallerie commercia li creando strutture multifunzionali in cui insieme alle aree di vendita sono presenti spazi per il tempo libero e di incontro per il territorio in cui si insedia. È stata la chiave del successo di questa insegna. Centralità del cliente, sobrietà nella gestione, rispetto della tradizione ma forte capacità di inno vazione. L’obiettivo non è solo accontenta re la famosa “casalinga di Voghera” peraltro ben servita dagli iper di San Martino Sicco mario e da Novi Ligure, ma di offrire, oltre alla convenienza e alla qualità, qualcosa di più. Da qui un forte intervento sulla for mazione del personale rivolto alla crescita delle loro competenze ma anche al miglio ramento continuo del servizio al cliente e il sostegno a numerose associazioni: Fon dazione Umberto Veronesi, per la ricerca scientifica in oncologia pediatrica; Centro Dino Ferrari, per la promozione delle attivi tà di ricerca scientifica e clinica nel campo delle malattie neuromuscolari (distrofie) e neurodegenerative; La Nostra Famiglia, per il sostegno alla realizzazione a Como di un nuovo Centro di Riabilitazione per bambini e ragazzi con disabilità, ecc.
Era da tempo che mi ero ripromesso di do cumentarmi per scrivere su Bennet. Insie me a Iperal fa parte di quelle insegne della grande distribuzione lombarda che nei loro territori hanno costruito un legame parti colare di fiducia con i propri clienti, resi stono alla crisi delle grandi superfici e con le quali è difficilissimo competere. Iperal è cresciuta con la generazione di milanesi in vacanza in Valtellina, Bennet ha le sue radi ci nel comasco. Terra di laghée, di confine dove il boom demografico ed economico degli anni Sessanta, insieme al successi vo fenomeno di espulsione delle industrie dall’area metropolitana milanese, ha deter minato la crescita vertiginosa di piccole e medie attività produttive. Ed è su questa cultura locale, simile ad altri territori del nord che ha costruito la sua fortuna grazie alla leadership del suo fondatore, Enzo Rat ti che insieme a suo fratello Sergio, parten do da un negozio di alimentari nel centro di Como si è sviluppata fino a diventare quel lo che è oggi. Una realtà con un miliardo e mezzo di fatturato, settemila collaboratori e con una settantina di grandi superfici di stribuite nel Nord Italia, entrata a far parte del Gruppo VéGé dal 2019.
Brand portavoce di valori
La sfida che attende la grande distribu zione non è solo quella di interpretare l’e voluzione dei modelli di consumo in un mercato sempre più saturo e competitivo. È anche quella di capire che il successo di un’insegna passa attraverso la valorizzazio ne di tutti coloro che transitano nel punto vendita, siano essi collaboratori o clienti della loro volontà di sentirsi ingaggiati e, se clienti, di volerci ritornare. “Oggi i con sumatori chiedono che i brand si facciano portavoce di istanze più profonde, impor tanti e allargate rispetto alla soddisfazione di meri aspetti funzionali – spiega l’azienda -. Le marche non sono insomma più chia mate solo a vendere, ma ad entrare in rela zione con le persone. E questo vale tanto più per una insegna della GDO come la no stra che ambisce a far parte della quotidia nità”. “Oggi i brand non devono più essere solo una mera soddisfazione di aspetti fun zionali ma entrare in relazione con le per sone. Specie in un momento storico dove
le istituzioni stanno perdendo la fiducia della gente. In questo vuoto i brand pos sono giocare un ruolo rilevante agendo su temi socialmente importanti” le parole di Carlotta Asti, planning director del Grup po DDB Italia che ha ideato la campagna di sensibilizzazione “Hungry for Culture” di Bennet, che ha esposto i libri tra carne, pe sce e verdura.
Prima leggere, poi mangiare
Una campagna di sensibilizzazione sui con sumi culturali, specificamente di libri, che prende il via da un dato allarmante: quasi il 60% degli italiani non legge neanche un libro all’anno. Certo vedere la famosa ba lena Moby Dick in formato cartaceo e non tagliata a fette sul banco del pesce è una scelta spiazzante da verificare nei suoi ri sultati concreti e pur sapendo che qualche purista arriccerà sicuramente il naso. Col legata a Bookcity credo amplifichi un’esi genza ed offra una opportunità. In fondo Bookcity propone una serie di incontri, specialmente presentazioni di libri, e altre attività (come reading, incontri, mostre, seminari, laboratori, dialoghi e spettacoli) a sostegno della letteratura e della cultura in generale. “Con la cultura non si mangia” è la famosa frase attribuita a Giulio Tremonti che nega di averla mai pronunciata. Bennet con questa iniziativa ci suggerisce che si può mangiare senza dimenticarci di legge re e di pensare. Ricordo una bellissima fra se di Cesare Zavattini quando disse: “Pen sare è più importante che mangiare perché se tutti pensassimo, nessuno morirebbe di fame”. Beh! Che tutto questo trovi spazio in un luogo destinato prevalentemente al consumo la trovo una scelta da apprezzare.
Michele Ratti, presidente di Bennet Un’occasione di collaborazione fra Bennet e il Consorzio Sociale Abele Lavoro di Torino Uno dei fiori all’occhiello del servizio di Bennet è rappresentato dai punti vendita che consentono il click&collect della spesa In primavera tutto il gruppo VeGè ha aderito alla campagna “Io per lei” in favore delle mamme colpite da malattie genetiche, organizzata da Fondazione Telethon Adriano De Zordi, amministratore delegato di BennetFuture is Local, nuovo brand di Lagardère Travel Retail
PRAGA – Ha debuttato nella capitale della Repubblica il nuovo brand di Lagardère Travel Retail, chiamato Future is Local. Il negozio, per ora unico concept store di questo genere, si trova al terminal 2 dell’aeroporto internazionale Vaclav Havel. Interamente incentrato sulla promozio ne di prodotti locali e dal carattere sostenibile, il negozio presenta oltre 30 marchi. Ciascuno di questi racchiude una storia particolare, che i passeggeri possono conoscere tramite il QR code associato. Anche il design del negozio trasmette un’atmosfera naturale, grazie all’abbon dante uso di piante e materiali in legno.
Apre in Cina (con Dior) il più grande duty free al mondo
HAIKOU – In Cina, nel noto distretto duty free di Hainan, nella città di Haikou, ha aperto il più grande duty free stand-alone del mondo. Situato vicino al porto di Xinhai, copre un’area di 280.000 metri quadrati, dove sono messi in mostra almeno 800 brand e decine di negozi. Tra questi, anche il flagship di Dior da 232 metri quadrati, che segna il più grande stand alone nel travel retail del marchio del lusso. Fra gli altri presenti a livello di prodotto, si segnalano Alexander McQueen, Balenciaga, Bottega Veneta, Burberry, Moncler, Prada, YSL, Louboutin, Maison Margiela. Il mega complesso duty free è solo una parte di un progetto più ampio che comprende anche una zona uffici e hotel.
Prende il mare, con Venchi, la nuova MSC Seascape
NEW YORK – Prima i cantieri di Monfalcone e poi New York sono stati teatro dell’inaugurazione di MSC Seascape, nuova ammiraglia del colosso delle crociere, la 21esima nella flotta, la quarta della divisione Seaside. Ossia le navi che funzionano a gas naturale liquefatto, che riducono del 95% le emissioni rispetto al carburante tradizionale. La nave, che presterà servizio nei Caraibi, presenta un’ampia offerta food, fatta di 11 ristoranti, tra cui i brand Butcher’s Cut, Ocean Cay fish, HOLA! Tacos & Cantina, Kaito Teppanyaki and Sushi Bar. Fra i vari negozi c’è anche l’italiana Venchi, presente al ponte 6 con uno store, più chocolate bar, e al ponte 7 con una gelateria.
WHSmith, conti 2022: travel mai così forte
LONDRA – WHSmith Group, nella sua relazione sull’anno finanziario 2022, ha scritto di aver raggiunto una posizione “mai così forte” come travel retailer mondiale. La divisione travel chiude con “trading profit” a 89 milioni di sterline, rispetto a una perdita da 39 milioni del bi lancio 2021. Questo a fronte di ricavi per 927 milioni nel travel (più della metà in Gran Bretagna) e 473 milioni nelle high street, per un totale di 1,4 miliardi (+58% sul 2021). Nell’anno fiscale il gruppo ha aperto 98 nuovi negozi e per il 2023 ha un piano ambizioso che prevede 150 nuove aperture in 16 Paesi, compresi diversi aeroporti, in città come Los Angeles, Salt Lake City, Bru xelles, Oslo e Melbourne.
Diageo crea un team specifico per vettori aerei e crociere
LONDRA – Il colosso dei liquori Diageo, che controlla marchi mondiali che vanno da Johnnie Walker a Guinnes, ha creato un nuovo team all’interno della divisione travel retail, dedicato nello specifico a stringere partnership con vettori aerei e compagnie di navigazione, per lo più in otti ca di vendite duty free. Lo ha annunciato il gruppo, segnalando che negli accordi verrà compresa anche l’offerta di bevande analcoliche. A capo del team c’è Emily Lively, che di recente ha siglato un accordo con Virgin Voyages, compagnia che si occupa di crociere nei Caraibi.
Hudson rinnova l’accordo con Sunglass
Hut in Usa e Canada
MIAMI – Hudson, parte del colosso Dufry, ha rinnovato l’accordo con Sunglass Hut, che porterà la società a gestire nuovi negozi stand alone del marchio di occhialeria, negli Stati Uniti e in Canada. Attualmente Hudson è responsabile di sei dei trentadue negozi Sunglass Hut sparsi nel canale travel in Nord America, più una cinquantina di corner on the go. Ogni nuovo negozio comprenderà una vasta selezione di prodotti, tra cui i brand forti come Oakley e Ray-Ban, e sarà allestito cercando di sviluppare modalità di pagamento digitali, dal consueto Pos ad al tre soluzioni di check out veloce.
Americans are coming to Europe’s rescue
Arrivanogliamericaniasalvarel’Europa
The relative weakness of the Euro and the British pound versus the US dollar has boosted tra vel across the Atlantic and opened up much needed opportunities for travel retailers in the European Union and the UK. Despite the cost-of-living crisis and rising energy prices, the latest US government data from the Na tional Travel and Tourism Office (NTTO) for October show that air passenger numbers between the United States and Europe more than trebled in October, year-on-year.
The 217% October increase was led by the UK at 1.6 million, followed by Germany with 907,000 and France at 699,000. This com pares with the top two markets of Mexico at 2.7 million and Canada at 2.2 million which are typically the top destinations. While the super strong dollar has weakened a bit in re cent weeks, it is unlikely to affect the robust demand for transatlantic travel. In general, according to the NTTO, US-International en planements reached 87% of pre-pandemic October 2019 volumes, slightly up from 85% in September.
Dufry vince la gara in joint venture allo scalo indiano di Bangalore
BANGALORE – Dufry si è aggiudicato la gara per la gestione dei duty free del nuovo Ter minal 2 dell’aeroporto internazionale Kempegowda di Bangalore. L’accordo ha una durata di 15 anni. Dufry, tramite la controlla ta Nuance, è già attivo nello scalo dal 2008 e si occuperà dei nuovi negozi in joint venture al 50% con l’operatore aeroportuale Banga lore International Airport Limited. L’accor do riguarda una superficie complessiva di 3.600 metri quadrati commerciali, sia negli arrivi sia alle partenze internazionali.
Third quarter data (to the end of September) from Dufry and Lagardère Travel Retail have confirmed the overall rebound in airport spending. For Dufry, vacation travellers in the summer helped lift the EMEA region by 86%, as tourists flocked to leisure destinations like Turkey, Greece, and southern Europe. At La gardère Travel Retail, EMEA (excluding Fran ce) delivered 74% sales growth, helped by a rally in regional and transatlantic travel—fuel led by Americans and a busy summer tourist season.
More evidence that travel retail’s revival could have staying power comes from travel analytics company ForwardKeys. According to its analysis of the latest forward air ticke ting data, international travel recovery wor ldwide during Q4 is tracking -30% on 2019 levels, but the European continent is ahead at -24%.
Even though Southern Europe is leading the way (at -14% in international arrivals), other parts of the continent are catching up: Nor thern Europe (-20%), Western Europe (-26%) and Central and Eastern Europe (-55%). In Q4, London is at -23% in international arrivals, Pa ris (-18%) and Istanbul (+9%). Olivier Ponti, VP of Insights at ForwardKeys said: “The good results of Istanbul have been made possible by a rapid expansion of the destination’s air connectivity, a weak lira and a steady “open for business” policy.”
La relativa debolezza dell’euro e della sterlina britannica, rispetto al dollaro USA, ha favorito i viaggi transatlanticiedatoillàanuove,indispensabili opportunità,periretailernell’UnioneEuropeae nelRegnoUnito.
Nonostante la crisi dei consumi e l’aumento dei prezzidell’energiaedelcostodellavita,gliultimi datipubblicistatunitensidelNationalTraveland Tourism Office (NTTO), relativi al mese di otto bre,mostranocomeilnumerodiviaggiatoriae reitragliStatiUnitiel’Europaèpiùchetriplicato nelmese,rispettoall’annoprecedente.
L’aumento del 217% di ottobre è stato guidato, comedestinazione,dalRegnoUnitocon1,6mi lioni di passeggeri, seguito dalla Germania con 907.000 e dalla Francia con 699.000. Questo dato si confronta con i due mercati principali, Messico(2,7milioni)eCanada(2,2milioni),che sonotipicamenteledestinazionipreferitedagli americani.
Ildollarosuperfortesièunpo’indebolitonelle ultime settimane, ma è improbabile che que sto influisca sulla robusta domanda di viaggi transatlantici. In generale, secondo l’NTTO, gli imbarchi USA-Internazionale hanno raggiunto l’87%deivolumipre-pandemia(ottobre2019)e sonoinleggeroaumentorispettoal’85%diset tembre.
I dati del terzo trimestre (fino alla fine di set tembre)diDufryeLagardèreTravelRetailhanno confermatolaripresageneraledellaspesanegli aeroporti.PerDufry,iviaggiatoriinvacanzadu rante l’estate hanno contribuito a far crescere la regione EMEA dell’86%, grazie all’afflusso di turistiindestinazionileisurecomeTurchia,Gre ciaedEuropameridionale.PerLagardèreTravel Retail, l’area EMEA (esclusa la Francia) ha regi stratounacrescitadellevenditedel74%,grazie alla ripresa dei viaggi regionali e transatlantici, alimentati dagli americani e da un’intensa sta gioneturisticaestiva.
Un’ulteriore prova che la rinascita del travel re tailpotrebbeavereunaforzaduraturaproviene dalla società di analisi ForwardKeys. Secondo i dati relativi alla biglietteria aerea, la ripresa dei viaggiinternazionaliintuttoilmondoduranteil quartotrimestrestasegnandoun-30%rispetto ailivellidel2019,mailcontinenteeuropeoèin vantaggioconun-24%.
Anchesel’Europameridionaleèintesta(conun -14% negli arrivi internazionali), altre parti del continente stanno recuperando terreno: Euro pa settentrionale (-20%), Europa occidentale (-26%)edEuropacentraleeorientale(-55%).Nel quarto trimestre, Londra ha registrato un -23% negliarriviinternazionali,Parigi(-18%)eIstanbul (+9%).OlivierPonti,VPInsightsdiForwardKeys, ha dichiarato: “I buoni risultati di Istanbul sono statiresipossibilidaunarapidaespansionedel la connettività aerea della destinazione, da una liradeboleedaunacostantepoliticadiapertura agliaffari”.
New Travel Markets | a cura di Luca Esposito luca.esposito@layline-consulting.it
LUXEMPORIUM E IDEALIVING CHINA
Il gruppo Wangfujing è la più grande impresa statale nel commercio al dettaglio in Cina.
Fondata nel 1955, data in cui ha aperto il Beijing De partment Store, il primo Department Store in Cina. Attualmente, possiede e gestisce 50 grandi Depart ment Store e 16 Shopping Mall, occupando più di 83.000 dipendenti in 30 città. Ed è anche il princi pale distributore di cosmetici in Cina. Più recente mente, acquisendo il capitale della Hainan Outlets Tourism Development Co Ltd., ha iniziato ad intra prendere anche il business degli outlet, un mercato molto ampio ed in rapida crescita sul continente ci nese. Inoltre, tramite la società Beijing Wangfujing Duty Free Management Co., è il primo operatore ad aver ottenuto la licenza governativa per la vendita al dettaglio duty free a livello domestico, con l’in tenzione di sviluppare l’attività duty free nelle città e nelle destinazioni dello shopping off-shore della provincia di Hainan, in forte espansione. Quest’ultimo sviluppo è frutto dell’intenzione del governo cinese di intensificare gli sforzi per so stenere il settore duty-free, in crisi a seguito delle restrizioni imposte per contrastare lo sviluppo pan demico, e stimolare i consumi interni, dando un im pulso all’economia.
Nel modo in cui lo abbiamo presentato, il gruppo Wangfujing sembrerebbe la classica impresa stata le cinese rigida e burocratica, ma in realtà il suo ma nagement ha avuto nel corso degli ultimi anni intu izioni di successo prese in controtendenza rispetto ai trend legittimati sul mercato nel periodo in esa me. L’esempio è la creazione, con significativi inve stimenti da parte del gruppo, di concept distributivi multibrand, come Luxemporium nel settore fashion e Idealiving nel settore arredo-design, promossi e sviluppati in un periodo storico in cui la Cina era pervasa dall’espansione del retail monomarca. Il concept multibrand Luxemporium, che viene ge stito dalla società Luxemporium International Tra ding (Shanghai) CO.LTD fondata nel 2014, inizial mente lanciato sul mercato per le sole calzature, abbraccia ora nella propria offerta tutte le categorie merceologiche dagli accessori all’abbigliamento, sia donna che uomo, ma anche eyewear e jewelry. Nel suo portafoglio sono presenti centinaia tra i migliori marchi internazionali con diversi posizio namenti e stili; luxury, designer e contemporary. Entro la fine del 2022, gli store in Cina saranno 22, nel 2023 sono pianificate 13 aperture e nel triennio
2024-2026 altre 55, per un totale di 90 aperture. Il modello retail prevede tre distinti format che differenziano gli store in funzione delle metrature, dell’offerta e delle città in cui si collocano. La primo tipologia consiste nei “System Department Store”, con superficie compresa fra 4.000-7.700 mq. (tut te le categorie merceologiche, aree multibrand ma anche brand shop-in-shop nelle first-tier city). Un primo esempio è stato aperto a Beijing Dongan nel gennaio di quest’anno (Fig.1). Il secondo format è il “Multi-label Store” da 1.000-2.000 mq. (aree multi brand brand e brand corners nelle second-tier city). Infine arriva il “Multi-label” store, da 500-600 mq. (solo aree multibrand nelle third-tier city). Mentre il concept multibrand Idealiving, innovativo e concepito più recentemente con l’idea di riportare l’esperienza fatta nel fashion sul mondo dell’arredo promuovendo un “fashionable way of living”, propo ne sia Luxury furniture (tra i diversi marchi citiamo: Armani/Casa, Missoni Home, Versace Home, Fendi Home, Minotti, ecc.) che accessori per la casa (Ar temide, Alessi, Kartell, Richard Ginori, ecc.). Il primo store è stato aperto nell’ottobre 2022 a Jinan e il business plan prevede 8 aperture iniziali nel biennio 2023-24 prima di accelerare il roll-out, quest’ultime collocate sia nei Department Store o Shopping Mall di Wangfujing che nei System Department Store di Luxemporium.
H&M apre un negozio esperienziale a Williamsburg (New York)
Il colosso della moda svedese H&M sperimenta uno spazio tutto nuovo, più piccolo, di prossi mità, nel quartiere alla moda di Brooklyn. Il punto vendita si trova al numero 92 della 6th Street di Williamsburg e occupa più di 550 mq. I visitatori avranno la possibilità di assistere ad alcuni eventi che si alterneranno fino a gennaio 2024. Per il lancio, H&M ha creato una campagna natalizia che si ispira a una brasserie francese e per tutto il mese di dicembre, le collezioni di Natale saranno proposte insieme a una selezione di prodotti del quartiere newyorkese, come pezzi vintage e prodotti gourmet. Non mancano le innovazioni tecnologiche per facilitare l’e sperienza d’acquisto: nel camerino i clienti avranno a disposizione specchi smart in grado di identificare i prodotti, la loro taglia e il loro colore e offrire consigli di stile personalizzati.
Le Galeries Lafayette si alleano con ABFRL e aprono in India
Il gruppo indiano Aditya Birla Fashion and Retail Ltd (ABFRL) ha siglato una partnership con le Galeries Lafayette per portare i grandi magazzini francesi in India. L’accordo prevede anche il lancio di una piattaforma di eCommerce. Lo store di Mumbai avrà una superficie di oltre 8 mila mq e sarà operativo entro il 2024, mentre negozio di Delhi (di 6.000 mq) sarà inaugurato nel 2025. Secondo l’amministratore delegato di ABFRL, Ashish Dikshit, la partnership “nasce in un momento di forte dinamismo del mercato del lusso in India che vede il Paese come futuro mo tore di crescita per i marchi di fascia alta”. Le Galeries Lafayette sono presenti anche a Shan ghai, Nizza e Lussemburgo. “Siamo orgogliosi di espandere la nostra presenza internazionale in un mercato così prestigioso e raffinato come l’India, dove crediamo che il nostro marchio abbia un forte potenziale. La nostra ambizione è di raggiungere 20 negozi all’estero entro il 2025, con un focus su Cina, Asia e Medio Oriente”, ha detto Nicolas Houzé, amministratore delegato di Galeries Lafayette e BHV Marais.
Primark avanza negli USA e conquista anche la Romania
Il gigante della moda Primark continua la sua espansione negli Stati Uniti dove prevede di ar rivare a 60 negozi entro il 2026. Di recente, il marchio di fast fashion ha messo a segno un tris di aperture nello stato di New York (al centro commerciale Roosevelt Field di Garden City, a Long Island e a Brooklyn) che fanno salire a 5 gli store a New York e a 16 negli Usa. Entro Natale, il brand aprirà anche il suo primo negozio in Romania, al centro commerciale ParkLake di Bu carest. “Questa apertura segna un’importante pietra miliare per Primark che entra nel suo 15° mercato, portando avanti i suoi ambiziosi piani di espansione nell’Europa Centro-Orientale, dove la Romania si unisce agli altri mercati chiave di Polonia, Repubblica Ceca e Slovenia”, si legge nel comunicato stampa.
in Portogallo
La catena discount Kik si espande in Portogallo e Spagna. L’azienda tessile tedesca prosegue così il suo percorso di internazionalizzazione. Ad oggi, è presente in 14 Paesi, Germania com presa. In Portogallo, il gruppo ha aperto il primo punto vendita presso il Retail Park dos Car valhos a Pedroso e altri punti vendita apriranno nell’area di Porto, Lisbona e in Algarve. Nel pa ese spagnolo il primo store sarà a Siviglia, ma nei piani dell’insegna sono previsti altri 15 punti vendita. “Kik è in forte crescita. L’espansione verso nuovi mercati fa parte della nostra strategia di sviluppo, grazie alla quale l’azienda è diventata una delle principali catene discount in Eu ropa”, spiega Fernando Struubing Gomes, direttore generale Portogallo e Spagna. “Vogliamo portare Kik in tutte le case. Con i nuovi punti vendita in Portogallo e Spagna, ci avviciniamo sempre di più a questo obiettivo”.
La tedesca Kik esporta i suoi discount non-food in Spagna e
Da Hikvision i rilevatori a soffitto per la massima flessibilità
Hikvision propone il rilevatore doppia tecnologia DS-PDCL12DT-EG2 per installazione a sof fitto. Si tratta di un dispositivo utile in ambito uffici, commerciale o industriale, dove vi sia il rischio di limitare inavvertitamente la copertura del rilevatore a parete con cartelloni, bancali o insegne, oppure dove l’installazione possa essere facilitata dalla presenza di controsoffitti. Inoltre è flessibile, essendo installabile in un range di altezza che spazia da 2,4 a 4 metri. Tra le caratteristiche più distintive di questi rilevatori, si segnala la doppia tecnologia (PIR Infrarosso Passivo + Microonda in banda K 24GHz), la portata di 6 metri a 360° (i fasci IR creano 3 anelli di protezione con diametro di fino a 12m), il grado di protezione 2, la compensazione automatica della temperatura, la sensibilità automatica, l’alimentazione da 9 – 16Vcc 100mA, le dimensioni ridotte che lo rendono pressoché invisibile.
Checkpoint Systems lancia Sfero, l’antitaccheggio
Rfid personalizzabile
Checkpoint Systems, fornitore di soluzioni per il retail, presenta Sfero, una soluzione modu lare RFID antitaccheggio EAS, che consente di adattare la tecnologia ai singoli punti vendita. Questo sistema unisce supporti intelligenti e antenne a soffitto, per creare una sfera di prote zione che può essere aumentata o diminuita in base alle esigenze dello store e alle caratteri stiche dell’inventario. Questa funzione personalizzabile di Sfero si affianca ad una capacità di rilevamento estremamente potente, in molti casi superiore al 95%. Si adatta ad ingressi con una larghezza fino a 6,3 metri e un’altezza di 3,5 metri, con un impatto visivo minimo grazie alle antenne nascoste. La soluzione è disponibile in una versione singola (solo antenna o overhead) oppure in quella doppia, che unisce entrambi. “Questo sistema offre la personalizzazione di cui i retailer hanno bisogno quando si tratta di tecnologia RFID EAS, assicurando loro di non essere più limitati da sistemi statici” ha commentato Alberto Corradini, Business Unit Director Italy di Checkpoint Systems.
Kuiri arriva a Torino, pronta ad accogliere fino
a 25 brand
Kuiri, la startup milanese di kitchen sharing, è pronta a sbarcare a Torino, con il suo quarto punto vendita in Italia dopo i primi tre, tutti nel capoluogo lombardo. Sotto la Mole, Kuiri ha scelto una location centrale, nel cosiddetto Quadrilatero Romano, con uno spazio in cui po tranno trovare posto fino a 25 brand (le candidature stanno già arrivando). Kuiri permette di aprire la propria attività di food delivery in soli trenta giorni, con un investimento iniziale ridot to. Quello di Torino è poi il primo punto vendita dotato di una sala interna da circa 30 coperti, riservata ai clienti. Non solo più delivery o asporto, ma anche “dine in”. Altra novità torinese è il nastro trasportatore, strumento che consentirà ai cuochi di velocizzare l’emissione delle pie tanze. Presentata inoltre la joint venture con Helbiz Kitchen, azienda che conta 6 virtual brand i cui piatti saranno realizzati all’interno delle cucine di Kuiri.
Poke House sceglie LG per il digital signage dei suoi ristoranti
Poke House ha scelto LG Electronics come partner per il digital signage e come software per la gestione dei contenuti, nella propria rete di ristoranti. Fino a oggi, sono stati installati circa 250 monitor LG Ultra HD 49” negli 80 punti vendita della catena in tutta Europa, comprensivi delle relative licenze del sistema integrato di controllo da remoto dei contenuti SuperSign. La soluzione proposta da LG Electronics, insieme a 3P Technologies, assicura un’ottima visibilità dei dettagli per i clienti, con una risoluzione Ultra HD, mentre grazie al software SuperSign CMS, Poke House può configurare e gestire l’intera rete di monitor LG in modo centralizzato, da remoto.
Dal gruppo Flo i bicchierini per il vending al 30% riciclati
Il gruppo Flo, marchio specializzato nella produzione di stoviglie e contenitori per alimenti, è la prima azienda in Europa a sviluppare bicchieri per distributori automatici e vasetti per lo yogurt contenenti fino al 30% di polistirene riciclato da materia prima seconda, realizzato con Versalis Revive® PS Land – Series Forever. Entrambi i prodotti sono termoformati, con una struttura a strati ABA dove nello strato interno è inserito l’r-PS della serie Versalis-Revive® PS ed in quello esterno PS vergine che funge da sicura barriera funzionale. I packaging sono stati testati secondo le normative europee e nazionali per l’idoneità al contatto con gli alimenti. Il nuovo bicchiere per il vending è un’evoluzione dell’Hybrid cup, il bicchiere a ridotte emissioni di CO2, di cui diventerà la versione 3.0. Versalis Revive® PS, infatti, è la gamma sviluppata dalla società chimica di Eni, di polistireni compatti contenenti fino al 75% di materia prima seconda, proveniente da raccolta differenziata domestica o da scarti industriali.
Nuovi portoni tagliafuoco per i grandi spazi, da Hörmann
Il gruppo Hörmann ha lanciato sul mercato i nuovi portoni scorrevoli tagliafuoco OD, ideali per tutte le aree – commerciali, industriali, agricole, hospitality o pubbliche – in cui si voglia proteggere persone, spazi e oggetti non solo dal fuoco ma anche dalla diffusione di gas po tenzialmente letali, in caso di incendio. Realizzati in acciaio e in acciaio inox, questi modelli sono presentati a uno e due battenti, nonché in esecuzione telescopica. Proposti in versione antincendio ignifuga (El 2 30) come anche incombustibile (El 2 60, El 2 90 e El 2 120), i nuovi portoni dispongono del marchio CE e soddisfano le normative europee EN 16034 ed EN 13241. le chiusure OD sono disponibili nell’esecuzione tagliafumo (S 200) o a chiusura ermetica (S a) e possono essere dotate di portina pedonale inserita, con o senza soglia (solitamente equi paggiata con chiudiporta aereo su guide di scorrimento), per facilitare il passaggio pedonale e il transito con carrelli di trasporto.
Da Punto Rosso, nuovo concept di Lazzaroni, il panettone artigianale con Morandin
Paolo Lazzaroni & Figli Spa ha inaugurato Punto Rosso, a Saronno. È un nuo vo concept che racchiude un atelier degli amaretti, uno spaccio, un pun to ristoro e un laboratorio di alta pasticceria artigianale dedicato alla pro duzione di specialità di massima eccellenza. Qui, partendo da una ricetta antica, è stata avviata la produzione di un panettone artigianale di qualità, insieme ai mastri pasticceri Morandin. Oltre al panettone Classico vengono proposte altre varianti gourmet: Lazzarone (amaretto Lazzaroni, mandorle e albicocche), Pere e Cioccolato, Cremino al Pistacchio e Lampone. Questa produzione è a tiratura limitata, riservata con priorità a chi effettuerà un or dine via email.
Menù e le proposte natalizie ispirate a Bansky
In occasione del Natale, Menù, storica azienda di Medolla (Mo) leader nella produzione di specialità alimentari per il foodservice, ha ideato una serie di ricette ispirate al tema della pace. Una limited edition ispirata allo street artist Banksy. La proposta si compone di antipasti come “Per un mondo mi gliore” (Palloncini con Mini Yellow e Mini Red), primi piatti, come “Toccare il cielo con il cuore” (Spaghetti con crema di cavolo viola), secondi piatti come “Una cometa di luce” (Baccalà mantecato con pistacchi) e dolci come “Verso un futuro sereno” (Cheese-cake al pistacchio e amaretti). Tutto que sto si accompagna alla consuete referenze, oltre un migliaio, che l’azienda modenese porta nelle attività di ristorazione, tra condimenti, salse e creme, funghi, primi piatti, pietanze, preparati per dolci e dessert.
Saclà presenta le 4 nuove proposte di Sfiziolì
La nuova linea presentata da Saclà è composta da quattro referenze dal sa pore fresco e moderno: Sfiziolì Funghetti, Carciofini Tagliati, Verdurine e Ci polline. Sfiziosità proposte in un formato più piccolo rispetto al solito, che permette inutili sprechi in cucina. Sovente infatti i grandi formati vengono aperti e consumati parzialmente per poi finire in frigo ed essere dimenticati. Nella nuova linea la conserva in olio d’oliva si sposa con le note dell’aceto di mele. Ora Sfiziolì va ad affiancare gli altri sotto brand di Scalà, noti al grande pubblico, come Olivolì, Sottolì, Acetelli e Condiverde.
Fabbri inaugura il segmento “praline” e lancia le nuove creme
La tradizione Fabbri, rappresentata dall’inconfondibile amarena, si sposa con il cioccolato fondente per dare vita a “BomBon”, la pralina che inaugura la nuova linea “Cuor di Amarena Fabbri”. La pralina ha un guscio di zucche ro, che dona croccantezza al primo morso, cui segue uno strato di finissimo cioccolato fondente e dopo l’interno di amarena. Nato da una collaborazio ne con Maxtris, azienda cioccolatiera napoletana, BomBon segna l’entrata di Fabbri nel segmento delle praline. Accanto a questo, Fabbri ha anche lan ciato una nuova linea di creme spalmabili, in tre gusti: pistacchio, cacao e cocco, cacao e caramello salato.
I bocconcini Planted disponibili anche da I Love Poke
A un anno dall’arrivo di Planted in Italia, la food tech di Kemptthal ha siglato una partnership con I Love Poke, che ha raggiunto circa 150 store in tutta Italia. Ora nei punti vendita della catena è disponibile l’inedita top bowl Veg Mex: una ricetta originale a base di bocconcini di planted.chicken marinati al sesamo, riso integrale, pomodorini, mais, avocado, salsa hawaiian spe cial e mais tostato. Quella con marinatura al sesamo è una versione inedi ta dell’amatissimo planted.chicken, che Planted ha deciso di lanciare per la prima volta in Italia in occasione di questa partnership. A parte questa ricet ta specifica, i bocconcini a base di proteine vegetali, che simulano il gusto e la consistenza del pollo, sono disponibili come ingrediente per comporre la propria bowl. Proteine e fibre di piselli, acqua, olio di canola e vitamina B12 sono alla base di ogni prodotto della gamma Planted, a cui si aggiungono spezie e condimenti 100% naturali, senza alcun additivo e senza soia.
Da Costadoro la limited edition “Torino”
A quasi 133 anni dal primo chicco tostato da Costadoro in via Pietro Micca, nel capoluogo piemontese, nasce la Torino Limited edition, una linea di 6 lattine, una per ciascuna lettera del nome della città, di pregiato caffè Ara bica di altura. Una nuova linea pensata non solo per celebrare la città sede dell’azienda, ma anche per annunciare il restyling del logo Costadoro. Co stadoro è un’azienda presente in oltre 40 Paesi, ma che rivendica il suo forte attaccamento alla terra di origine. Sarà possibile acquistare presso i punti vendita Costadoro, oppure online, il kit da 6 lattine al prezzo di 40 euro. Il brand fa parte della rete promossa dall’Unione industriale di Torino “Exclu sive Brands Torino”.