DM Magazine Marzo 2022

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REAL ESTATE DMM

PARCHI COMMERCIALI “on the move”

È il formato che ha risentito meno del calo affluenze dovuto alla pandemia. I vantaggi che lo caratterizzano sono destinati a dare i loro risultati anche dopo l'emergenza sanitaria?

A

lla vigilia del secondo anno di crisi pandemica mondiale, le conseguenze sulle abitudini quotidiane sono ancora evidenti e l’orizzonte ancora incerto. Il segmento commerciale del real estate arriva da un lungo periodo di discesa costante dei valori di compravendita e dei canoni di affitto causati principalmente da arresti nelle affluenze e cali dei consumi. Un formato che ha risentito meno del calo affluenze è stato quello dei parchi commerciali. Insita in tale formato, infatti, la caratteristica di essere open air: di fianco ai noti vantaggi di minori costi di gestione per tale tipologia di struttura, infatti, si è aggiunto quello di poter permettere un acquisto più sicuro che ha rappresentato un vantaggio competitivo rispetto ai centri commerciali. In confronto ai centri città, invece, ha pesato la caratteristica di polo attrattivo composto da un insieme di category killer e dotato di infrastrutture di servizio. Questi vantaggi sono destinati a dare i loro risultati anche dopo la pandemia? Sembrerebbe possibile, se si considera che per la prima volta nella storia i rendimenti dei retail park europei raggiungono il livello dei centri commerciali: 5,43% di media. Questo è quanto emerge da una ricerca di Savills “European Investment Outlook 2022” che analizza le transazioni di retail park in tutta Europa. Nel 2021, per tutto il settore retail, sono stati investiti oltre 5,1 miliardi di

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