DIGITAL CLUB/RETAIL DMM
Meno contante? Più rilevante! Nuove propensioni al pagamento aprono nuove opportunità.
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ecentemente ho appreso dalla ricerca “Paying digital, living digital” realizzata da Mastercard insieme ad AstraRicerche, che lo scorso ottobre in Italia i pagamenti digitali hanno superato, almeno nell’analisi di dati di propensione all’uso, quelli in contanti. Stando ai dati citati poco meno di otto persone su dieci intervistate hanno detto di usare le carte di pagamento per i propri acquisti contro poco meno di sette su dieci per il contante (vedi riquadro). Al terzo posto le carte contactless con una preferenza di solo 0,1% in meno rispetto al cash. Il cashback proposto dal governo inciderà sull’evoluzione di queste percentuali, tenendo presente anche di un fattore fisiologico, i giovani sono i più avvezzi ai pagamenti digitali, e con il tempo pesano sempre di più. Questo cambio di abitudine in sé non è poi grande fonte di innovazione. Le carte di credito, o di debito, esistono nel nostro paese dagli anni Sessanta, la prima è del 1958. Il loro uso è sempre stato limitato da una forte propensione al contante che, sembra, stiamo superando. L’aspetto significativo per i retailer è lo spostamento da una forma di pagamento poco tracciabile a una molto tracciabile. Pensiamo semplicemente a un cliente che fa la spesa senza usare la carta fedeltà e pagando in contanti. Se lo stesso cliente semplicemente iniziasse a porgere in cassa la carta di credito, si avrebbe già a disposizione un dato di frequenza di acquisto e un tasso di ritorno (a patto che usi sempre la stessa carta). 54 DM MAGAZINE