La creatività? Questione di metodo
MANUALE PER ALLENARSI AL GREEN VISUAL MERCHANDISING
Per mettersi in gioco, stimolare l’immaginazione e passare all’azione
Il manuale raccoglie una selezione ragionata di articoli che Erica Cherubini, editorialista della nostra rivista con la rubrica Visual Idea, ha scelto per porre sotto i riflettori gli strumenti e i processi necessari per dare vita a esposizioni efficaci e d’effetto.
❶ Il visual merchandising è una questione centrale per ogni punto vendita, ma che non era mai stata al centro del dibattito e dello studio di un prodotto specifico per il garden.
❷ Il manuale suggerisce alcune idee di allestimento per il garden center di medie-piccole dimensioni, dando valore alle possibilità di personalizzazione.
❸ La seconda parte del manuale è un quaderno operativo in cui i lettori possono mettere alla prova il metodo che permette di concretizzare le idee di allestimento che la lettura può avere ispirato.
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Editoriale / Instagram/ FRA_SETTE ED.LAB.VERDEÈ
una consuetudine, prima di mandare il giornale in stampa c’è un ultimo passaggio di verifica che faccio personalmente. Una sorta di “rito”: lascio la cianografica - in gergo, la prova di stampa - sul mio tavolo e a intervalli regolari la sfoglio, per capire se qualche articolo avremmo potuto svilupparlo meglio, se qualche impaginato avrebbe potuto avere un tratto grafico diverso, più incisivo, se l’equilibrio tra interviste, approfondimenti, scelta delle foto, redazionali è stato rispettato… E ogni volta trovo qualcosa che cambierei, che migliorerei, e in più di
un’occasione mi è capitato di stravolgere alcuni servizi. È una specie di mania di perfezionismo, che, per chi fa il nostro mestiere, è all’ordine del giorno.
Ma oltre a controllare con occhio critico, faccio un altro esercizio, mi appunto i concetti e le parole che identificano principalmente le pagine del giornale, cercando di individuare un filo conduttore che aiuti nella lettura. E per questo numero li voglio condividere con voi, almeno in parte, perché sono veramente tanti.
La prima parola è potente e quanto mai attuale, “solidarietà”. La trovate a pagina 14, grazie all’esperienza di quattro giovani studenti della Scuola di Minoprio, che sono volati in Kenia per formare altri giovani agricoltori locali, in un’ottica di condividere il sapere per aiutare (veramente!) persone meno “fortunate” che vivono in Paesi difficili.
Un altro concetto che mi è saltato all’occhio è quello di “mettersi in gioco” e ce lo hanno raccontato bene Maurizio e Tommaso Piacenza nell’intervista di copertina: un garden center dove si riscopre e si respira in ogni angolo l’arte di fare bene, un’identità e una sorta di predisposizione al miglioramento continuo, direbbero gli esperti di gestione aziendale.
Altre due parole “boutique urbana”, perché abbiamo scoperto Palma Piatta, non solo semplici negozi dove acquistare piante, ma punti di incontro (preferiti dai giovani!) dove conoscere vizi e virtù dei propri esemplari verdi. Andate a leggere, a pagina 23, l’intervista a Gabriele De Santis, co-fondatore del progetto.
Un altro accostamento di parole “new entry”, che trovate nell’articolo a pagina 55, dove abbiamo messo l’accento sull’importanza delle nuove varietà e ci siamo fatti raccontare da tre aziende di giovani piante su cosa stanno puntando.
A pagina 64, invece, assieme alla collaborazione di AIPSA, ci siamo posti un interrogativo: l’alternativa è possibile? Con Andrea Sandini, presidente dell’Associazione italiana produttori di substrati e ammendanti, abbiamo parlato di prezzi, crescite e decrescite del comparto, oltre a domandarci se ci potrà essere un futuro senza torba.
Mi fermo qua… Ma tra le pagine del giornate ne troverete altri, di concetti e parole. Promesso!
PRIMO PIANO
014 Under Tutto riparte dalla terra a cura del comitato di redazione di Fondazione Minoprio
016 Cover story
Missione compiuta colloquio con Maurizio e Tommaso Piacenza di Francesco Tozzi, foto di Paolo Berzacola
023 Business
L’alternativa al garden center è cittadina colloquio con Gabriele De Santis di Alice Nicole Ginosa
026 Strutture Fare luce dal vetro colloquio con Klaus Wierer di Francesco Tozzi
TENDENZE
036 Uk
Gardening? L’Inghilterra si prepara a Glee di Alice Nicole Ginosa
040 Home Nasce la nuova casa per l’indoor di Marta Meggiolaro
044 Social È possibile farsi notare su Instagram (se sai come farlo) colloquio con Marta Pavia di Marta Meggiolaro
043 Protezione Sapere come assicurarsi colloquio con Ilaria Borrelli di Benedetta Minoliti
047 Focus Agrarie
• Introduzione
Garden Floridea, dove si riscopre e respira in ogni angolo l’arte di fare bene. Oltre a un’identità definita e la capacità di rimettersi in gioco, ogni volta.
Foto di Paolo Berzacola
• Una linea di qualità 100% Made in Italy
• Quattro repellenti dall’anima green
• Una gamma sempre più versatile
• Verso la svolta, insieme
055 Varietà Cercasi giovani piante? di Benedetta Minoliti
058 Tecnologia
Disponibilità fotografica e gestione carrelli CC a portata di mano di Penelope Moran
061 Protezione Sapere come assicurarsi colloquio con Ilaria Borrelli di Benedetta Minoliti
064 Substrati L’alternativa è possibile? colloquio con Andrea Sandini di Francesco Tozzi
066 Infografica La fotografia del mercato dei substrati di Francesco Tozzi
070 Brand
Un’identità sempre più definita colloquio con Giovanni Gabriele Ravagnan e Carlo Alberto Antoniazzi di Francesco Tozzi
072 Case history
È una questione di “sostanza” di Filippo Terragni
074 Retail BCHANG!NG di Bianca Ferraris
greenup
www.laboratorioverde.net / 202 ottobre - novembre 2022
Direttore responsabile Francesco Tozzi / direzione@laboratorioverde.net
In redazione
Alice Nicole Ginosa, Benedetta Minoliti, Rachele Pozzato / redazione@laboratorioverde.net
Grafica Daniela Francescon / daniela.francescon@gmail.com
Collaboratori
Lucio Brioschi, Erica Cherubini, Mauro Consilvio (fotografo), Bianca Ferraris, Costanza di Matteo, Stefania Medetti, Marta Meggiolaro, Nicolò Pensa, Daniela Stasi, Filippo Terragni, Filippo Tommaseo
Produzione e segreteria Katiuscia Morello / k.morello@laboratorioverde.net
Promozione e sviluppo Stefano Carlin / s.carlin@laboratorioverde.net
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Segreteria generale Katiuscia Morello
Greenup è una rivista di Edizioni Laboratorio Verde srls.
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• Agriflortec • IL giardiniere
• Agenda del verde • Calendario del verde
• I Quaderni di greenup • FIORItales
Rappresentante e collaborazioni: • floorewall.com
• F&W magazine
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Cambia stile con le nostre piante
IL MEGLIO IN PRIMO PIANO
La nostra selezione di soluzioni per gli spazi verdi, la casa e gli animali domestici
PREMIARE LA QUALITÀ
Innovazione, qualità e cura nei dettagli sono valsi a Romiti Vivai, l’azienda pistoiese, la premiazione da parte del Ministro delle politiche agricole Stefano Patuanelli per la collezione di Lagerstroemia indica a fioritura precoci, durante la fiera padovana Flormart 2022. La selezione presentata da Romiti Vivai comprende piante a foglia scura e fioritura precoce, ma anche piante a foglia verde con fioritura prolungata, per una specie capace di fiorire dai paesi del Nord Europa al Mediterraneo. Le varietà proposte, inoltre, sono resistenti alle malattie e ottime per essere coltivate in vaso. www.romiti.it
DALLA NATURA PER LA NATURA
Intensificare le naturali difese delle piante, attivarne il sistema immunitario e creare un ambiente sfavorevole al proliferare dei patogeni: tutte gli obiettivi in cui si snoda l’azione della linea Barriera Naturale di Cifo, una scelta rispettosa dell’ambiente per proteggere il verde in modo efficace. Una gamma riconoscibile e intuitiva, anche nell’applicazione, che si caratterizza per la sua formulazione con componenti vegetali o minerali per irrobustire le piante stesse. Grazie all’azione sinergica degli estratti e dei composti naturali, poi, le piante reagisco più velocemente e con efficacia ai possibili attacchi. Una linea a cui Cifro si dedica con esperienza e passione e che vedrà la luce a 360° nel 2024, con non solo formulati naturali ma anche packaging in carta FSC e plastica riciclata. www.cifo.it
PER UN INVERNO ACCOGLIENTE
Uno speciale diffusore che unisce il piacere di fragranze avvolgenti in un elemento di design, in grado di valorizzare ogni casa. La nuova linea di diffusori per ambienti Lady Venezia, con le sue fragranze “Rossi D’Autore”, si ispira alle tonalità e ai profumi del periodo natalizio: un rituale sensoriale in grado di conferire una nota di stile ad ogni angolo di casa, in formati da 250 ml in sei diverse fragranze. www-ladyveneziashop.it
A OGNUNO IL SUO STILE
Scheurich ha presentato tre nuove serie coprivaso, ciascuna con un’identità e uno stile ben delineati: Cottage, Zen e Seaside. Una nuova possibilità di rendere ancora più personale e in linea con l’autentico gusto di ognuno il design di casa. Dal look artigianale della linea Cottage, per chi ama i colori più tenui e uno stile naturale, fino all’estetica di Zen, valorizzata con contrasti tra colori chiari e scuri, superfici levigate e design minimal per risaltare le piante più rigogliose e dai verdi più brillanti. L’ultima proposta è dedicata ai nostalgici, anche nei mesi più rigidi, dell’atmosfera vacanziera, per riportare con Seaside il mare e i ricordi di viaggi passati tra le mura di casa. www.scheurich.de/en
LE NOVITÀ A PORTATA DI CLICK
Arriva da Florensis una nuova ispirazione in materia di innovazione e trend: un vero e proprio compendio con le ultime novità, offerte direttamente sul blog dell’azienda olandese.
L’obiettivo è quello di offrire ai clienti dell’attività di famiglia, ormai punto di riferimento per l’ortofloricoltura ornamentale internazionale, un assortimento dal quale attingere per idee, ispirazioni e aggiornamenti per creazioni in linea con le tendenze più recenti del settore. I coltivatori possono così trovare, con un semplice click sul blog, le ultime novità, prodotti e vere e proprie linee guida per modelli di rivendita accattivanti.
ATTENZIONE ALLA SOSTENIBILITÀ
Si arricchisce la gamma Compo Bio di terricci e concimi, tutti composti da materie prime di origine naturale o consentite in agricoltura biologica e con imballaggi riciclati. Una rinnovata attenzione, dunque, sempre più consistente, alla sostenibilità sia in giardino sia in balcone. Terricci in nuove taglie, prodotti leggeri e studiati ad hoc con un mix di fibre vegetali che riduce il peso fino al 50% rispetto ad un terriccio classico. Nella gamma figurano poi i concimi, non solo per le piante commestibili, ma anche ornamentali: concimi granulari a due referenze a base di guano, una nuova formula organo-minerale per le rose e le piante acidofile. Lupind’or Plus è invece dedicato alle commestibili, consentendo uno sviluppo vigoroso. Non manca poi l’alternativa per l’orto casalingo, in un conveniente formato da 1,3 litri, con sostanze nutritive di origine naturale per le piante orticole e da frutto. www-compo-hobby.it
Tutto riparte dalla terra
Quattro studenti dell’ultimo anno dell’Istituto Tecnico Agrario sono volati in Kenya per aiutare l’associazione “Amici della Brianza” a insegnare e formare i giovani agricoltori locali sulle migliori tecniche di coltivazione.
Ecco il racconto della loro esperienza
Roberto Cattaneo e Giuseppe Terraneo sono i rappresentanti dell’Associazione “Amici della Brianza” e sono impegnati dal 2020 in attività di solidarietà a favore di comunità povere del Kenya come la Nanyuki Furaha Foundation. Insieme si propongono di avviare un percorso di aiuto non basato esclusivamente sulla raccolta di fondi da destinare alla comunità (60 tra bambini e bambine senza dimora dai 4 ai 17 anni), ma soprattutto all’insegnamento e alla formazione di giovani agricoltori. Per questa ragione hanno acquisito, con regolare contratto di affitto, un terreno pianeggiante di circa quattromila mq nelle vicinanze della comunità, dove prevedono di coltivare ortaggi necessari e sufficienti al fabbisogno quotidiano della comunità e alla vendita o scambio. Il progetto (che sarebbe dovuto partire nel 2020 ma si è arenato per la pandemia) si propone di raggiungere due obiettivi fondamentali: uno di breve-medio termine con la messa in produzione del terreno e la raccolta di prodotti biologici necessari alla sana crescita di bambini e adolescenti della comunità. Due di medio termine: la formazione di giovani adolescenti della comunità affinché apprendano e sappiano mettere in pratica le migliori tecniche di coltivazione. Roberto Cattaneo e
Giuseppe Terraneo si sono rivolti alla Fondazione Minoprio affinché la scuola fornisse l’assistenza tecnica necessaria per ottenere i migliori risultati e raggiungere gli obiettivi proposti. Si sono resi disponibili a partire, l’11 agosto scorso, quattro studenti dell’ultimo anno dell’Istituto Tecnico Agrario: Federico Garbagnati, Giorgia Ragazzini, Francesca Askja Roveda e Nicola Vincenzi.
Parlateci del progetto: cosa vi ha spinti a partire?
Federico: «Ho deciso di partire il giorno stesso dell’incontro per mettermi in gioco in un’esperienza lavorativa lontano da casa che potesse aiutare l’intera generazione della comunità di Nanyuki».
Giorgia: «Mi ha dato la spinta il racconto del professor Salvan che ha portato la sua esperienza in Congo e mi ha trasmesso la voglia di conoscere un contesto diverso dal nostro e aiutare, per quanto possibile, la comunità».
Francesca: «Era una bella opportunità sia dal punto di vista umano sia professionale. Ero incuriosita e spaventata allo stesso tempo perché sono restia a nuove esperienze, ma mi sono convita e son partita».
Come era organizzata la giornata e quali colture avete seminato?
Nicola: «Per le colture, sono stati organizzati degli incontri con il
I quattro studenti dell’ultimo anno dell’Istituto Tecnico Agrario sono Federico Garbagnati, Giorgia Ragazzini, Francesca Askja Roveda e Nicola Vincenzi.
professor Giovanni Salvan che ci ha consigliato quali piante bisognasse seminare, poi abbiamo contattato la responsabile della comunità che ci ha raccontato delle esigenze dei bambini, quali erano i principali ortaggi che coltivavano in zona e quelli più consumati. Prima che partisse il progetto, la comunità mangiava esclusivamente riso e cavoli, sia a pranzo sia a cena. Abbiamo seminato fagioli, piselli, carote, pomodori, zucchine, con un risultato più che soddisfacente, spinaci, sukuma (un ortaggio tipico a foglie verdi della famiglia delle Brassicacee ), frutto della passione, patate, mais, cipolle e cavoli. I semi erano quasi tutti trattati chimicamente quindi erano tutti colorati di rosso, infatti per metterli a dimora bisognava utilizzare i guanti».
Francesca: «Non abbiamo scelto delle cultivar specifiche perché dif-
SEMINARE SOLIDALE
Grazie al progetto sono stati coltivati fagioli, piselli, carote, pomodori, zucchine, spinaci, sukuma (un ortaggio tipico a foglie verdi della famiglia delle Brassicacee), frutto della passione, patate, mais, cipolle e cavoli.
ficili da reperire. Cercavamo dei pomodori a cespuglio e dei fagioli e, un po’ per scarsa disponibilità, un po’ per incomprensioni linguistiche, non siamo sicuri di aver comprato quello che volevamo (ride)».
Quali difficoltà avete incontrato?
Federico: «La primissima difficoltà è stata il ritardo della consegna bagagli e, di conseguenza, è stato ritardato anche la costruzione dell’impianto d’irrigazione, ma in quei giorni abbiamo realizzato le prode per non perdere ulteriore tempo. Abbiamo avuto qualche problema con le misure del campo, infatti la cisterna era un po' decentrata, non dividendo esattamente il campo in due parti. Inoltre, ci sono stati anche problemi sul recupero degli attrezzi e abbiamo dovuto pacciamare alcune prode con la paglia perché il telo non bastava. Alcuni semi erano scaduti e non sapevamo se sarebbero cresciuti così, per aumentare la probabilità, abbiamo messo un po' di semi in più per buca. Alla fine sono nati quasi tutti».
Francesca: «Non è stato particolarmente difficile abituarsi, più che altro atterrare e relazionarsi con un ambiente che ha tempi, ritmi e abitudini diversi, ma anche condizioni tecniche che noi non conosciamo: si pensi alla parte di parassitologia generale e alle malattie. Comunque, penso che la cosa davvero difficile sia stata constatare il livello di povertà in cui vivono le persone, anche nelle grandi città».
Avete avuto modo di conoscere nuove piante?
Giorgia: «Abbiamo potuto osservare quanto siano diversi i comportamenti di piante presenti sia da noi
sia in Kenya, come la Bouganville. Da noi non ci sono colori così tanto evidenti».
Francesca: «È stato bello conoscere da vicino il bioma savana, fino ad allora conosciuto solo attraverso i libri, e capire le strategie che le piante hanno adottato per sopravvivere a un particolare clima».
Quanto avete portato della Fondazione Minoprio in Kenya?
Nicola: «Cinque anni di studio e di testa sui libri. Abbiamo cercato di portare più conoscenza possibile per sviluppare al meglio l’orto. Per la prima volta abbiamo messo insieme più materie, come botanica, agronomia, orticoltura, riconoscimento botanico. Diciamo che è stata la prima volta che abbiamo realizzato qualcosa da tecnici, partendo dalle conoscenze acquisite nel percorso quinquennale. Le materie del settore, a incastro, si sono sostenute l’una con l’altra e si sono collegate tutte, dalla prima all’ultima».
Quali sono i vostri impegni futuri?
Federico: «Io frequento Viticultura ed Enologia a Pisa perché vorrei lavorare o aprire un’azienda vitivinicola sull’isola d’Elba, ma non
mi dispiacerebbe uscire dall’Italia per andare in Australia o In Nuova Zelanda».
Nicola: «Io volevo fare il veterinario: per me gli animali erano e sono la vita però nel mio percorso c’è stata una persona che mi ha stravolto e cambiato la vita, la professoressa Barbara Fedrigo, e quindi mi sono iscritto all’Università Telematica di Lettere per conciliare lo studio e il lavoro in un negozio di fiori. Il mio sogno è quello di insegnare, ma il desiderio di tornare a Nanyuki è forte in tutti noi».
Francesca: «Per ora il mio obiettivo è l’università e cercare di mettere in pratica tutto ciò che sto studiando, per trasmettere agli altri la bellezza e l’importanza della natura».
Giorgia: «Studio Scienze Forestali a Firenze e il mio obiettivo è continuare in questa direzione, ma lasciare aperte le porte a nuove esperienze. Da qualche mese sto valutando l’ipotesi della Certificazione Forestale per avere prodotti certificati e sostenibili da un punto di vista sia produttivo sia sociale. Uno dei paesi coinvolti da tale certificazione è il Gabon, quindi non escludo la possibilità di tornare in Africa».
ROBERTO CATTANEO E GIUSEPPE TERRANEO SI SONO RIVOLTI ALLA FONDAZIONE MINOPRIO PER FORMARE I GIOVANI ADOLESCENTI DELLE COMUNITÀ SULLE MIGLIORI TECNICHE DI COLTIVAZIONE
Missione compiuta!
Quando pensiamo al garden center ideale, immaginare Garden Floridea è quasi naturale. Qui le piante tornano (finalmente) protagoniste, si riscopre e respira in ogni angolo l’arte di fare bene, un’identità e soprattutto la capacità di rimettersi in gioco, ogni volta
NNon è la prima volta, e probabilmente neanche l’ultima, che tra le pagine di greenup ospitiamo e raccontiamo Garden Floridea. Il motivo è molto semplice: ci piace poter condividere con voi lettori storie concrete di successo e stimolare la vostra immaginazione. Maurizio e Tommaso Piacenza, padre e figlio, hanno aperto le porte del loro garden center di Verona e ci hanno trasportato lungo tutta la storia dell’azienda, dagli albori nel 1952 con Giovanni al 2000 con Maurizio. «Mio padre insegnava greco e
latino, non aveva un passato nel settore. Suo fratello aveva cominciato a coltivare piante in un terreno ereditato e da quel momento in poi si è deciso di aprire un vivaio e due negozi» inizia a raccontare Maurizio che, da appena dopo la maturità, nel 1976 entra nell’attività di famiglia, a quei tempi impegnata nella realizzazione di allestimenti fieristici presso la fiera di Verona ma non solo. «Mentre ci occupavamo delle fiere non abbiamo abbandonato l’attività dei negozi; c’era mia mamma nel punto vendita, mio padre alle serre e
colloquio con MAURIZIO e TOMMASO PIACENZA di FRANCESCO TOZZI, foto di PAOLO BERZACOLAUN’IDENTITÀ COSTRUITA A TAPPE
2000 Anno di apertura 2008 Prima importante ristrutturazione
2011 Miglioramento di alcuni spazi 2018
Cambiamento completo di tutta l’immagine 2022-2023 Lavori per le serre
seguito, dopo aver comprato il terreno nel 1992, abbiamo avviato nel 2000 Floridea e continuiamo a essere qui, investendo costantemente in questo progetto».
Quali sono i capisaldi di Garden Floridea? M.P: «L’8 marzo del 2000 abbiamo aperto ufficialmente il garden center che era
composto da una serra di 1200 metri quadri e un piccolo parcheggio. Abbiamo cominciato un po’ alla volta, aggiungendo tassello dopo tassello e guardandoci intorno. L’obiettivo chiaramente era quello di creare una struttura completa da sfruttare al meglio. Ad oggi stiamo ancora investendo proprio perché potendo lasciare
MERCEOLOGIE ALTERNATIVE
in eredità il progetto a mio figlio sono maggiormente stimolato. Quel che è certo è che, nonostante abbia guardato altri esempi e tratto ispirazione, ho sempre voluto dar forma a un progetto completamente personale, con un’identità propria e diversa dal resto dei competitor».
Con che criterio avete scelto le categorie merceologiche?
M.P: «Nel 2000 quando abbiamo aperto non abbiamo inserito tutte le merceologie, non avevamo i fiori recisi, per esempio, che abbiamo incluso due anni dopo insieme a un piccolo spazio dedicato al Natale. Fin da subito, invece, siamo partiti con piante, terricci, prodotti complementari, oggettistica e piante e fiori artificiali».
Natale e fiore reciso sono immancabili?
T.P: «Il garden center deve assolutamente prevedere l’area Natale e il fiore reciso. Una categoria merceologica che invece noi non esponiamo è il pet. Il motivo è, da una parte, il fatto che a pochi km da qui già esistono punti vendita specializzati mentre, dall’altra, il fatto che non avevamo in
Tra i diversi prodotti non strettamente legati al giardinaggio inseriti all’interno di Floridea, c’è anche un angolo dedicato ai detersivi, grazie alla collaborazione realizzata con il marchio LAVAVERDE. Nell’area in prossimità delle casse - in modo che il consumatore possa accederci anche direttamente - è stato inserito un dispenser di detersivi alla spina del marchio LAVAVERDE, appunto, con un’ampia selezione di detergenti per il bucato, per la pulizia della casa e la cura della persona. “C’è un bel riscontro da parte dei nostri clienti - ha confermato Tommaso Piacenza -, che hanno compreso il valore aggiunto dei prodotti LAVAVERDE, un valore legato al concetto di sostenibilità, che si sposa perfettamente con le merceologie più strettamente legate al garden center”. E questo potrebbe essere un plus per il centro di giardinaggio, perché grazie a questo sistema distributivo alla spina, i piccoli e medi negozi di vicinato delle città e delle periferie sono in grado di offrire un’alternativa al canale della GDO. Una formula che presenta i suoi vantaggi per il garden, perché oltre a non risentire della stagionalità, non ha scarto e necessità un refill costante. www.lavaverde.it
“HO SEMPRE VOLUTO DAR FORMA A UN PROGETTO COMPLETAMENTE PERSONALE, CON UN’IDENTITÀ PROPRIA E DIVERSA DAL RESTO DEI COMPETITOR”
passato sufficiente spazio per svilupparlo; ci vorrebbero almeno 200 mq per organizzarlo. Anche se sappiamo che è un prodotto che attira, se non possiamo farlo al meglio, preferiamo non proporlo».
Parliamo un attimo del vostro bancone per il confezionamento…
M.P: «È stato un grande investimento su cui abbiamo puntato dal 2008. Non si trova in nessun garden center ma da noi funziona. Il confezionamento di piante e di fiori recisi in alcuni periodi
dell’anno ci richiede un personale dedicato di circa 8-9 persone e ci garantisce un aumento degli incassi, da quando lo abbiamo aggiunto, oltre che a una gestione più snella».
Quanto pesa sul vostro fatturato il prodotto pianta-fiori?
T.P: «Solo le piante il 43% mentre con il fiore arriviamo a oltre il 50% soprattutto grazie ai matrimoni. Nell’ultimo periodo sta prendendo piede l’allestimento esterno, soprattutto con il Natale, sia
per ristoranti, negozi, hotel, bar e aziende. Abbiamo già prenotate alcune date per realizzarli».
Quanto siete cresciuti durante il periodo del Covid?
M.P: «Nei primi venti giorni del 2020 abbiamo preferito chiudere del tutto, e non avendo l’e-commerce, ci siamo arrangiati con le consegne a domicilio e ordini telefonici. Ci siamo resi conto che agire in questo modo era meglio di buttare via le piante e nel complesso abbiamo gua-
I NUMERI DI GARDEN FLORIDEA
• Personale: 32 dipendenti + 4 componenti della famiglia
• Generazioni: 3
• Aumenti durante il periodo Covid: +15 %
• Fatturato derivante da piante e fiori: 50 % del totale
dagnato un 15% in più. Ora, nel 2022, sicuramente si sta registrando un calo rispetto al 2021, che è stata un’annata anomala, perché c’è stata una crescita esponenziale ma non ci lamentiamo. Tutto quello che guadagnamo poi lo reinvestiamo nell’attività».
Oltre alle piante di vostra produzione da chi vi approvvigionate?
T.P: « Normalmente prediligiamo il Made in Italy o eventualmente ci riforniamo dall’Olanda. Il nostro interesse primario è la qualità della pianta perché vogliamo differenziarci. Un esempio è l’orchidea: abbiamo selezionato una serie di produttori di fiducia dai quali siamo certi che troveremo varietà di qualità che potenzialmente possiamo rivendere a 2 euro in più della concorrenza perché abbiamo la certezza che ne valga la pena».
Come mai avete deciso di continuare ad affiancare la produzione all’attività del punto vendita?
M.P: «A noi nella produzione piace l’idea di poter scegliere piante, qualità e cultivar. Lo abbiamo sempre fatto».
T.P: «Mi ha sempre affascinato la produ-
zione ed è stata la prima attività che mi ha fatto capire che volevo fare il gardenista».
Vi fornite anche dal Sud Italia?
T.P: «Acquistiamo tanto dalla Sicilia; abbiamo selezionato dei fornitori di fiducia che ci garantiscono un ottimo prodotto. La Sicilia è una terra in cui si respira la passione dei produttori per il loro lavoro, l’unico problema al momento è il trasporto e il costo connesso».
Negli ultimi anni avete notato un avvicinamento da parte di una clientela giovane?
T.P: «Sì, soprattutto dal periodo Covid. Stiamo lavorando anche sui social media per comunicare meglio con questa fascia di consumatori e al tempo stesso abbiamo creato un piccolo spazio di piante rare in negozio da condividere su Instagram e il risultato è stato che arrivavano da diversi
IL NOSTRO INTERESSE PRIMARIO È LA QUALITÀ DELLA PIANTA PERCHÉ VOGLIAMO DIFFERENZIARCI
punti della provincia per acquistarle. L’interesse per la pianta speciale e particolare è fortissimo oggi».
Quali sono i futuri progetti in cantiere?
M.P: «Sistemare le serre di produzione, l’area di carico e scarico, ampliare il vivaio e le serre e avere un magazzino più grande perché ci serve maggiore spazio».
Questi sono gli anni del passaggio generazionale, no?
T.P: «Sì assolutamente. Ho preso il posto di mio padre nell’Associazione dei florovivaisti del Veneto e devo dire che stiamo sperimentando un bel ricambio. Ci confrontiamo, ci scambiamo impressioni e idee e si è creato un bel gruppo tanto che a maggio 2023 organizzeremo un evento, in collaborazione con Florveneto, che sarà una giornata dedicata a noi e al nostro settore».
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L’alternativa al garden center è cittadina
Non un semplice punto vendita, piuttosto una boutique urbana in cui non solo acquistare verde ma conoscerne vizi e virtù. Perché i palmers, la community che si è creata tra Milano, Roma e Torino, dove l’azienda è ad oggi presente, è famelica di trucchi e consigli per la propria giungla casalinga. E Palma Piatta è qui per servirli
colloquio con GABRIELE DE SANTIS di ALICE NICOLE GINOSADopo la Capitale e Torino, a settembre 2022 Palma Piatta è ufficialmente sbarcata nella grigia Milano per portare un po’ di verde e, perché no, un’aria fresca di novità. Ubicato in zona Porta Venezia, con il suo bancone a strisce black & white e una vetrina da cui lasciarsi ammaliare e ispirare, Palma Piatta, ha aperto le porte del civico 14 di via Rosolino Pilo solo da qualche mese ma, è entrato già nel cuore dei milanesi e non solo. Workshop, Whatsapp e una comunicazione social, che non lascia nulla al caso e modellata sul target dei plant lovers, sono solo tre degli strumenti che lo stanno rendendo un modello di business apprezzato. Qui, tra piante tropicali e rare e prodotti firmati Palma si entra in uno spazio in cui l’appassionato si sente a suo agio e diventa protagonista della diffusione della cultura del verde. Ho incontrato Gabriele De Santis, artista, pollice verde appassionato e soprattutto mente, insieme a un socio, del progetto.
Come è nata l’idea?
«Sono sempre stato interessato al potere delle piante di far stare bene le persone e anche le relazioni che creano con l’arte, diventando esse stesse degli oggetti di design. Tantissimi artisti addirittura includono il verde nelle proprie opere o ne sono influenzati. Questo legame,
tra arte e natura, l’ho potuto sperimentare e mettere in pratica attraverso il progetto Ortica, uno spazio temporaneo all’interno di una galleria di arte contemporanea in cui si vendevano piante ed edizioni di artista affiancate da un bar di specialty coffee. Il progetto, seppur temporaneo, andò benissimo perché vendemmo tanto verde e in quell’occasione si iniziò a
PALMA (piante e tutto il resto)
• Roma: Via Casoria, 52
• Torino: Via Des Ambrois, 2/E
• Milano: Via Rosolino Pilo, 14
insinuare l’idea di poterlo realizzare in pianta stabile. Il Covid poi ci ha dato tempo e modo per pensare, il post-Covid ancora di più e nel giro di poco tempo abbiamo aperto Palma. Focus della nostra attività è quello di creare una costante correlazione tra il mondo delle piante e dell’arte e, al tempo stesso, offrire servizi di consulenza nella realizzazione di spazi verdi ester-
TRA PIANTE TROPICALI E RARE E PRODOTTI FIRMATI PALMA SI ENTRA IN UNO SPAZIO IN CUI L’APPASSIONATO SI SENTE A SUO AGIO E DIVENTA PROTAGONISTA DELLA DIFFUSIONE DELLA CULTURA DEL VERDE
Quali sono gli aspetti che differenziano il concept dal garden center?
ni, balconi e terrazzi, e in generale voler svecchiare l’immaginario del tipico negozio di piante. Mi è sempre piaciuta l’idea di mescolare tra loro questi elementi».
Palma diventa l’evoluzione del negozio di piante di quartiere…
«In un certo senso sì. Diventa un punto di incontro, più che altro, grazie ai workshop che organizziamo ogni sabato mattina e alla possibilità di creare una community di persone con un gruppo Whatsapp, Palmers, sempre più numeroso in cui ci si scambia consigli ed esperienze a tema piante, una sorta di SOS piante. Tutto è iniziato con Roma, ma eravamo già partiti con l’idea di non lasciarlo da solo, così dopo pochi mesi abbiamo inaugurato Torino e Milano, entrambi inseriti all’interno di ambienti legati, in un certo senso, con l’arte: per
esempio qui a Milano siamo collegati al progetto Case Chiuse, una galleria d’arte, mentre a Torino da poco abbiamo realizzato una mostra dell’artista Zin Taylor».
Il legame piante e arte riflette in un certo senso la tua professione… «Sì sono un artista con una passione marcata per le piante. L’idea di inserire l’arte all’interno dell’attività del punto vendita viene realizzata con una certa attenzione proprio perché sono un addetto ai lavori e mi piace lavorare con qualità».
Hai già pensato ad altre città in cui far sbarcare Palma Piatta?
«Sicuramente Napoli, Bologna, Firenze. Mi piacerebbe molto anche Palermo ma è più complicato. Per sopperire alla distanza, avvieremo a breve anche l’e-commerce, proprio per essere quanto più capillari».
STARTING KIT
Tra i prodotti acquistabili nel punto vendita Palma Piatta lo starting kit per i principianti che vogliano iniziare con il piede giusto e con gli strumenti giusti a costruirsi la propria giungla urbana in casa. Composto da tre piantine, olio di neem, fertilizzante, paletta e una propagation station fatta in plexiglass.
«La metratura, prima di tutto, la dimensione urbana dei negozi e il focus specifico sulle merceologie che piacciono a noi. Non abbiamo la necessità di proporre prodotti che sono richiesti dai clienti ma che non si combinano con il nostro modo di concepire il punto vendita. Un altro aspetto su cui puntiamo è anche la presenza e la centralità delle piante. Il negozio nasce con l’idea di essere esso stesso una giungla».
Oltre all’arte, anche la dimensione del food è ben collegata al vostro business. In che modo?
«Ogni volta che approdiamo in una nuova città consigliamo, tramite social, ai nostri clienti nove posti in cui mangiare vicino a Palma, raggiungibili a piedi in meno di 10 minuti. Abbiamo avviato una collaborazione con Wilden, un’azienda che produce tisane e infusi di altissima qualità con la quale ne creeremo alcune ad hoc e useremo le bustine dell’infusione come nutrimento per le piante. Oltre che con due gelaterie a Roma e Torino, Fatamorgana e Mara dei Boschi. Con quest’ultima vogliamo creare due gusti di gelato. In più ci piacerebbe imparare a fare il kimchi, un piatto coreano composto da verdure fermentate. Siamo affascinati da tutto ciò che può mescolare l’ambito botanico e quello gastronomico».
Che prodotti realizzate “in casa”?
«Per il momento il nostro fertilizzante e substrati che creiamo
I partecipanti a un workshop del sabato mattina.
secondo una nostra ricetta sia per piante tropicali sia per cactacee. In linea di massima ci piace rispondere alle esigenze del cliente, dunque,non appena ci arriva una richiesta, ci impegniamo a portarla a compimento. Per esempio, qualche giorno fa ci hanno chiesto se è possibile organizzare workshop individuali o per piccoli gruppi privati, e noi abbiamo deciso di lanciarci in questa avventura, oltre a proporre quelli gratuiti e aperti a tutti il sabato mattina».
Parliamo di piante e di fornitori… «Abbiamo capito che dietro a questo settore esiste un’organizzazione complessa e gerarchica. Le piante tropicali arrivano quasi tutte dall’Olanda o dal Belgio mentre per le piante grasse ci avvaliamo di uno dei produttori migliori del mondo, Grossi, vicino a Roma. Non siamo riusciti ancora ad avere un
contatto diretto con produttori, ma ci appoggiamo a delle piattaforme come FlorAccess o Van der Plas. Dal 2024 puntiamo ad aprire un hub in centro Italia e utilizzarlo come magazzino per le piante e trasportarle direttamente noi dall’Olanda».
La scelta delle piante da ordinare come avviene?
«Viene gestita a livello nazionale. Per i diversi negozi cerchiamo di avere un’offerta simile quanto più possibile per rendere più facile la comunicazione delle novità tramite social media ma anche per avere coerenza in tutti e tre i punti vendita. Cerchiamo anche di scegliere piante non reperibili ovunque e che normalmente gli appassionati comprano online».
Maggiori informazioni
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Fare luce dal vetro
Serre di produzione, ampliamenti e progettazioni ex novo ricercano la trasparenza e l’illuminazione naturale grazie alle strutture firmate da Rabensteiner che dagli anni Settanta pensa a rifare il look ai garden center. Ma il mercato italiano a che punto è?
colloquio con KLAUS WIERER di FRANCESCO TOZZIL’azienda Rabensteiner nasce alla fine degli anni Settanta grazie a Peter Rabensteiner che, da dipendente di una floricoltura di Bressanone, subentra al proprietario precedente e inizia a progettare e realizzare serre con una piccola novità rispetto al passato: il portavetro in alluminio che sostituisce ferro e stucco. Dopo appena dieci anni, l’azienda prende forma grazie al boom di richieste per le serre di produzione. Nel 1991 però Rabensteiner entra nel gruppo Wierer Holding che mantiene il nome del marchio. Abbiamo intervistato Klaus Wirer, CEO di Rabensteiner per farci spiegare il rapporto con il mercato italiano che, nel corso del tempo, non è più lo stesso.
Come è iniziata la sua avventura in Rabensteiner?
«Nel 1993 i miei zii avevano bisogno di qualcuno che li supportasse e dopo trent’anni sono ancora qui. In questo periodo di tempo è cambiato tutto, mercato e clienti, perché prima si lavorava principalmente con l’Italia mentre ora non è più così. Il nostro primo lavoro risale al 1997 quando c’erano ancora rispettivamente marco e lira e la nostra azienda era estremamente competitiva all’estero. Nel 2005 poi, quando abbiamo acquistato Gabler, il più grande produttore di serre abbiamo creato la sede tedesca di Rabensteiner vicino a Stoccarda, arrivando ai 75 dipendenti attuali. Da quel momento in poi abbiamo iniziato a muoverci sul mercato tedesco che
ci ha permesso di evitare le problematiche sorte per chi è rimasto in Italia. Il mercato tedesco infatti ci ha permesso di imporci, nonostante i competitor, e occupare una fetta di mercato più ampia».
Lavorare per l’Italia e per la Germania. Ci sono differenze sostanziali?
«In primis il concetto di garden center che, in Germania, ha un’identità diversa. L’evoluzione del prodotto vetro per il garden center è avvenuta principalmente verso la metà degli anni 2000 mentre, a livello di materiali, il cambiamento è stato favorito dai progetti all’estero. Siamo arrivati a costruire veri e propri edifici che devono seguire normative e permessi e negli ultimi sette anni, in paesi come la Germania con un quadro normativo chiaro, tante aziende private hanno investito perché è più facile chiedere e concedere un finanziamento».
L’ultimo garden center a cui avete lavorato in Italia?
«Il Viridea di Castenedelo a Brescia e un ampliamento per Flover a Bussolengo».
ghe perché non esiste una norma specifica. Questo non vuol dire che all’estero sia sempre più facile ma per lo meno il quadro norma
LA NOSTRA COMPETENZA STA NEL CREARE UN PROGETTO ARCHITETTONICO PERCHÉ NON ESISTE
Klaus Wierer, CEO di Rabensteiner. Il progetto del Viridea di Castenedolo.Vivaismo forestale italiano, le urgenze del settore
La Giornata Nazionale degli Alberi è diventata occasione, per Assofloro, di riflettere sulla produzione vivaistica forestale italiana. Già da tempo, infatti, l’assenza di piante coltivate in Italia è al centro dei dibattiti, specialmente per far fronte ai bandi del Pnrr e le sempre più numerose attività di forestazione e riforestazione. L’Associazione si è così fatta promotrice di un’iniziativa che mira a trovare una soluzione concreta in tempi rapidi, per poter fronteggiare le richieste che derivano dall’avvio dei progetti sostenuti da bandi pubblici e soggetti privati, laddove, al momento si riscontra un già complesso reperimento degli alberi. Per rispondere a questa esigenza, l’elemento fondamentale, come ha sottolineato Assofloro, è la pianificazione in collaborazione con i Centri Nazionali Biodiversità dei Carabinieri, che detengono i materiali di propagazione di qualità e di provenienza certa, e con i Vivai Regionali, che hanno grande esperienza e capacità in termini di germinazione e prima coltivazione delle giovani piante, per concertare l’azione di accrescimento nei siti produttivi. Riuscendo, in questo modo, a mettere velocemente sul mercato la pianta giusta, in salute e controllata dal punto di vista fitosanitario, con la garanzia di provenienza certificata. “Il sistema imprenditoriale florovivaistico non intende perdere l’importante opportunità data dal PNRR in materia di forestazione”, ha infatti affermato Nada Forbici, presidente di Assofloro. Una carica, quella della presidente Forbici, da poco rinnovata: il consiglio direttivo di Assofloro è stato infatti eletto dall’assemblea con l’inizio di novembre. Un’occasione in cui c’è stato modo di tornare a ribadire la necessità di valorizzare il prodotto del florovivaismo italiano, riportando al centro del dibattito qualità dei materiali e dei prodotti. www.assofloro.it
RIEVOCARE UN GIARDINO, ANCHE AL CHIUSO
Anche per il Gruppo Cosentino, azienda multinazionale di riferimento nel settore della distribuzione di superfici pregiate e innovative, la sintesi del mondo vegetale e degli elementi di design è ormai segno distintivo. A saldare l’anello di congiunzione, riportando l’attenzione sulla versatilità di applicazione del
materiale, The Garden Table, realizzato con Kraftizen. Un progetto che trascende i confini del design funzionale, per diventare un pezzo d’ispirazione: attraverso la sua forma e la commistione di materiali che lo caratterizzano, replica l’armonia di un giardino lussureggiante. A partire dal materiale, sostenibile
e a zero emissioni, l’idea è proprio quella di riportare un paesaggio esterno all’interno di una casa. Il classico concetto del tavolo, rivisto alla luce dell’esigenza di vivere il verde a 360°, rendendolo un vero e proprio elemento di design, in forme e progetti sempre nuovi. www.cosentino.com/it
Natale con gli amici a quattro zampe
Anche questo Natale, l’azienda Croci, con un’esperienza trentennale nel campo del vestiario pet, ha ideato una collezione dedicata alla ricorrenza più attesa dell’anno. Perincludereipropriamicia4zampenellacelebrazionedelNatale,Crocipropone accessori,travestimentiatema,elegantiabitimaanchegiochiesimpatichecucceper caniegatticherichiamanolospiritonatalizio. Senza dimenticare le componenti di innovazione, sostenibilità e design che da sempre ne caratterizzano la produzione. Lacollezione,cherispondealloslogandi“FashionRevolution”,siispiraadiversi mooderiproponecapieaccessoriclassici,mainunanuovachiave: dalla linea Winter Wonderland, dai toni freddi ma vivaci per i mesi più rigidi, alla linea Rock Extravaganza che propone look più audaci, fino alla linea ispirata agli anni ’70 o al comfort di casa, con gli accessori della linea Laziness & Chill 2.0 e la linea di prodotti realizzati unicamente con stoffa composta al 100% da poliestere riciclato. Tra le gamme presentate c’è poi quella dedicataallacuradelpelo, Made in Italy e ispirata a un vero e proprio barber shop. Moltissime novità, insomma, da inaugurare con la stagione invernale, come anche lalineaEco, sensibile al tema green, le Smart Solutions con Aqua e Domus per valorizzare ogni arredamento, o ancora gli acquari di AmtraNaturaelepropostediBobby,brandpartedelgruppo Croci, per soddisfare ogni esigenza. www.croci.net
IPM ESSEN 2023, TUTTE LE NOVITÀ
DELLA PROSSIMA EDIZIONE
Per l’edizione 2023 di IPM ESSEM, sono previste numerose novità: per la prima volta, infatti, al prossimo appuntamento con una delle fiere di riferimento per l’orticoltura a livello globale,
a Essen dal 24 al 27 gennaio prossimi, sarà lanciato l’IPM Concept Store. Un’attraente cornice espositiva per ospitare la presentazione di prodotti a completamento e a supporto dell’offerta che orbita
intorno al mondo del verde, da articoli di arredo, accessori per la casa, articoli da regalo, stoviglieria, cartoleria, forniture per fioristi, garden gourmet e prelibatezze, in un moderno concetto di vendita al dettaglio. L’IPM Concept Store sarà presentato anche su piattaforma digitale. Il sistema
fieristico e organizzativo IPM ESSEN, poi ha anche annunciato che il Paese partner ufficiale per questa edizione sarà la Gran Bretagna, sulla quale ci sarà un particolare focus, con un padiglione dedicato alle produzioni “made in the UK”. www.ipm-essen.de
Fai da te in crescita, anche sui social
Da una recente ricerca di GFK, Istituto di Ricerca Internazionale, il fai da te è sempre più popolare. Sarebbero infatti il 26% in più nel 2022, rispetto al 2019, le persone a cimentarsi in piccole e grandi opere in casa o all’aperto, accomunando trasversalmente uomini e donne, ma anche tutte le età, con una crescita esponenziale delle fasce dai 35 ai 44 anni, così come tra gli over 45. Alla luce di questi dati, il Gruppo Lamura DFL, giovane ed affermata azienda nella distribuzione di
ha realizzato, in collaborazione con Casa Surace, nota factory e casa di produzione, il
video, in formato reel, per dispensare consigli utili e soluzioni dedicate ai “Fai da te
“Made
infatti la principale fonte di informazione per chi si dedica a queste attività, e l’obiettivo di “Made in Casa” ha proprio l’obiettivo di unire tradizione e innovazione, con una guida capace di instradare anche i meno esperti verso i giusti gesti e attività, in modo leggero e sempre fresco.
RICONOSCIMENTO A INNOVAZIONE E DEDIZIONE
Politiche Agricole Alimentari e Forestali Patuanelli, Caremlo Giuffrè, fondatore e presidente di Irritec, è stato nominato Cavaliere del Lavoro dal Presidente della Repubblica Mattarella. Attraverso l’azione dell’azienda, infatti, nata nel 1947 e tra i riferimenti mondiali nel settore dell’irrigazione di precisione, specializzata in progettazione, produzione e installazione di
sistemi sostenibili, Giuffrè si prodigato con impegno e dedizione per promuovere lo sviluppo economico e sociale del Paese, oltre che, in particolare, del territorio siciliano. Imprenditore e anima tecnica di Irritec, in azienda Carmelo Giuffrè si occupa del coordinamento delle attività di ricerca e sviluppo, come nella conversione della produzione per realizzare sistemi di
Stars for Europe, i suggerimenti per Natale
Con l’avvicinarsi del periodo natalizio gliespertidiStarsforEurope, l’associazionedicoltivatorieuropeidiStellediNatale,hannoricordatol’importanzadiprendersicuradellepropriepiante,anchenei puntivendita. Le Stelle di Natale sono infatti specie molto delicate, che necessitano di cure specifiche e accorgimenti, che è rivenditori devono tenere a mente per indicare al cliente finale la giusta direzione per piante in salute e rigogliose. A Stars for Europe sonocosìstatiraccolticinquesemplici,mautili,suggerimenti per godere durante i mesi più rigidi della loro brillantezza. Al primo punto gli esperti ricordano la provenienza di questi esemplari, che abituati alle miti temperature dell’America centrale, dovrebbero essere tenuti a distanza dalle fredde correnti in prossimità di porte e finestre. Altro elemento da tenere a mente è di non irrigare troppo le Stelle di Natale, e di svuotare il sottovaso dopo circa 15 minuti, per evitare ristagni. Per indirizzare i clienti verso una cura consapevole, il suggerimento è poi quello di sfruttare tutti gli strumenti a disposizione dei rivenditori: dalla condivisione di grafiche o messaggi su siti e social, reperibili gratuitamente anche sul sito dedicato dell’Associazione, volantini e schede informativi sul punto vendita, oltre a un’assistenza puntuale e sempre esaustiva. www.sfe-trade.com/www.starsuniteeurope.eu
irrigazione a goccia, con l’obiettivo di favorire il risparmio idrico e promuovere un modello di agricoltura sostenibile. Un punto di riferimento e modello a cui guardare anche per le nuove generazioni a guida dell’azienda, i figli Mauro e Giulia, che ne seguiranno la direzione guardando a innovazione e salvaguardia delle risorse. www.irritec.it
UNA COLLEZIONE DEDICATA AL PERIODO PIÙ MAGICO DELL’ANNO
Collezioni sempre più ricche, creatività sempre più stimolata: anche quest’anno, l’offerta Tassotti legata al Natale è tra le più ampie della cartoleria di pregio, con oltre 100 carte decorative e 200 biglietti d’auguri. Un nuovo anno all’insegna della sostenibilità e delle collaborazioni illustri, a cui Tassotti ha lavorato gomito a gomito con graphic designer e calligrafie affermate, oltre che con gli studenti degli istituti specializzati, arricchendo il brand con nuove idee e ispirazioni. Dalla linea Luci di Natale, con le fantasie prodotte da Anna Schettin e i suoi alunni dell’Istituto Universitario
Salesiano Venezia, Let it snow, pensata specialmente per le applicazioni come découpage od origami, Lettere e Segni di Natale, firmata da Francesca Biasetton, o ancora Flora a Natale della maestra d’arte Anita Frison e una rivisitazione di un motivo classico remondiniano del Settecento. A completare la collezione di quest’anno, un presepe ritagliato ispirato a un’antica raffigurazione dell’iconico paesaggio religioso, tratta da stampe settecentesche
prodotte dalla Stamperia Remondini. Un’offerta, insomma, ricca e completa ma soprattutto all’insegna della sostenibilità, che permea l’intero ciclo produttivo: a confermarlo, la rinnovata partnership con Love Paper, campagna globale per la
promozione delle qualità sostenibili e prestigiose della carta, e la certificazione FSC, che garantisce la provenienza della carta da una foresta e da una filiera di approvvigionamento gestita in modo responsabile. www.tassotti.it
CUSTODIRE RARITÀ
Lolù è la serra dove saranno custodite ed esposte le collezioni di Cactusmania, a iniziare dalla prima, che coinvolge le Echeveria
Uispirata allo stile liberty e che conserva collezioni sempre diverse: Lolù, dalle iniziali di Lorenzo e Ludovico, terza generazione impegnata nell’attività di famiglia di Cactusmania, nasce dalla passione della famiglia Manera, uno spazio intimo creato proprio per ospitare le piante raccolte e catalogate di volta in volta. Il patrimonio di esem-
programma di verifica della salute delle piante stesse , rinvasi e potature. La prima collezione coinvolge le Echeveria, con una selezione di circa 250 piante: succulente non spinose della famiglia delle Crassulaceae, questi esemplati sono originari dell’America Centrale e Meridionale. pittore botanico. Così come tante Crassulaceae, l’Echeveria non
rosetta di foglie. Le infiorescenze nascono all’ascella delle foglie mature in estate e portano fiori rosa, gialli o bicolore. Un ponte tra le numerose varietà presenti nella raccolta, dalle prime piante di Echeveria della specie agavoides, agli ultimi ibridi commerciali, con una collezione che rimarrà allestita nella sera per tutto il prossimo anno.
L’ALLESTIMENTO DINAMICO ISPIRATO ALLE SERIE TV
VI SIETE MAI CHIESTI QUALI SONO GLI ELEMENTI STRATEGICI ADOTTATI NELLE SERIE TV PER SPINGERCI A DESIDERARE DI VEDERE LA PUNTATA SUCCESSIVA E QUELLA DOPO
E DOPO ANCORA?
Proverò a tradurre alcune di queste strategie in azioni pratiche da applicare ad uno spazio/vetrina del reparto natalizio che ha come obiettivo la dinamicità.
Ecco alcuni suggerimenti per allestire il punto vendita per Natale e non, traendo ispirazione dal mondo cinematografico. Perché non iniziare già quest’anno in versione ridotta o programmare in grande stile per il prossimo anno?
La visual idea di questo numero nasce dall’osservazione di altri settori, all’apparenza del tutto estranei al centro di giardinaggio, che hanno raggiunto ottimi risultati nel loro ambito. Si tratta di una pratica che personalmente uso da tempo per mettere in campo nuovi progetti. Per il periodo delle festività in molti garden center accade qualcosa di magico. Nelle settimane invernali la sensibilità del cliente è maggiormente predisposta a creare attorno a sé atmosfere di serenità e bellezza tanto che nei punti vendita di ogni tipo ci si scatena in allestimenti opulenti e variegati, anticipando sempre di più l’apertura di villaggi di Natale e l’esposizione di prodotti Natalizi. Si tende, giustamente, ad esercitare l’effetto wow sin dall’ apertura del reparto, poi si provvede a tenerlo sempre ben rifornito per non dare l’idea della scarsità nelle settimane a seguire, possiamo però inserire progetti che lo mantengano dinamico
SERIE-TV AL GARDEN CENTER NATALIZIO1. Emozioni
Scegliamo uno spazio in base alle nostre metrature che possiamo dedicare a questo progetto, un minimo di partenza potrebbe essere uno spazio 3x2 metri. Le serie-tv sono un concentrato di emozioni: gioia, rabbia, stupore, paura, tristezza ed entusiasmo. Ogni telefilm che si rispetti deve riuscire ad emozionare, a smuoverci e coinvolgerci! Quale è il contesto che emoziona di più durante le festività? Ritrovarsi seduti attorno ad una tavola imbandita con amici parenti o colleghi, le emozioni si toccano tutte, positive o meno.
COSA FARE: si tratta di abbozzare una sala da pranzo che nelle settimane da fine novembre a dicembre racconti la storia di una famiglia di fantasia, un gruppo di amici o dell’organizzazione della cena di Natale del vostro staff, questa stanza prenderà forma di settimana in settimana raccontando in una storia a puntate i legami tra le persone e di pari passo si arricchirà di addobbi.
2. Obiettivi brevi e concisi
Che siano cartoni manga, telefilm o serie-tv, la formula è sempre la stessa: racconti concisi e dalla breve durata. Ogni storia è divisa in tantissimi micro-capitoli, che riescono a coinvolgere
il pubblico per una parentesi di tempo breve. Così, anche per organizzare una cena di Natale ben riuscita, suddividere in tanti piccoli passaggi intermedi sarà un modo per coinvolgere il nostro visitatore, creando l’aspettativa del colpo di scena finale.
COSA FARE: Per tradurlo nella pratica ogni settimana pre-annuciate cosa si scoprirà quella successiva, abbinando ad ogni step i prodotti necessari. Una settimana la scelta dell’albero e degli addobbi, l’arredo e gli inviti, poi l’apparecchiatura e il segnaposto, il menu, che farà magari discutere mamma e figlia, e poi i regali, insomma raccontare la storia mixando consigli d’ acquisto ad emozioni riconoscibili. Il tutto a piccole dosi!
3. Open Loops!
Avete mai sentito parlare di “Open Loops”? In italiano si traduce con “Cerchi Aperti” e ogni serie-tv ne è stracolma! Gli open loops sono quei finali in sospeso, sono quei momenti di attesa, che ti fanno pensare: “Caspita, ho proprio voglia di vedere un’altra puntata!”. Per noi si traduce in: “ma quale sarà la scelta tra centrotavola classico e tradizionale? Quel parente arrabbiato con tizio accetterà l’invito? Quale sarà quel nuovo articolo così esclusivo che è in arrivo?”.
MI RACCOMANDO: è tutta una questione di alternanza tra noia e attenzione! Fermarsi nel momento clou è un consiglio all’apparenza controproducente, ma serve a farsi ricordare. Siamo piuttosto assuefatti al tutto e subito; accendere la curiosità è una leva da imparare a gestire nel mercato attuale.
4. Parlatene!
Quanto è bello parlare delle puntate de “La casa di carta” con i nostri amici? Trovarsi il giorno dopo, quando è appena uscita l’ultima stagione di quello sceneggiato e scambiarsi pareri e opinioni!
COSA FARE: Raccontate la vostra storia sui canali social. Quanto potrebbe diventare virale una storia a puntate che racconta di una sala da pranzo agghindata e le persone che la abitano? Potrebbe venir voglia di vedere dal vivo dove si svolge e far arrivare visitatori incuriositi.
Progetto complesso? Si lo è parecchio! Ma se non portiamo azzardi e strategie nuove come possiamo stare al passo con il cambiamento che è la costante di questi anni?
Gardening? L’Inghilterra si
Immergiamoci in una nuova prospettiva, quella del mercato inglese, attraverso le tendenze identificate per la prossima edizione 2023 della fiera di Birmingham, prevista dal 27 al 29 giugno, e le caratteristiche proprie che lo contraddistinguono
di ALICE NICOLE GINOSAUna cosa è certa: il mercato inglese possiede dinamiche e peculiarità proprie. E per questa ragione, probabilmente, lo guardiamo da lontano, come ispirazione. In queste pagine non potevamo non includere pertanto un breve racconto sulla fiera Glee, prevista a Birmingham dal 27 al 29 giugno 2023, oltre a condividere con voi lettori le tendenze individuate da Trend Bible per Glee per l’anno in arrivo. In più, proprio per non farci
mancare niente, abbiamo cercato di riassumere a grandi linee come ha affrontato l’Inghilterra la pandemia. Ogni punto di vista è fondamentale, no?
PARTIAMO DAL 2020 + 3 milioni giardinieri appassionati nel 2020
Secondo l’HTA (Horticultural Trade Association) oltre 3 milioni di nuovi giardinieri (oltre la metà under 45) hanno iniziato a coltivare questo hobby durante il Covid.
GLEE
L'edizione di quest'anno di Glee ospiterà il più grande contingente di marchi globali della fiera dal 2019, riunendo una spettacolare vetrina del design europeo e una finestra su come il giardinaggio si sta sviluppando nei mercati internazionali. Matthew Mein, Glee Event Director, ha dichiarato: “È fantastico vedere così tanti altri marchi europei e globali unirsi a noi a Glee questo giugno. Non c'è dubbio che la nostra nuova data ci ha permesso di aprirci a un pubblico molto più ampio”.
prepara a Glee
L'HTA Garden Retail Monitor inoltre sottolinea come le vendite di prodotti per il giardinaggio siano aumentate del 34%, 17% e 19% rispettivamente a giugno, luglio e agosto nei centri di giardinaggio del Regno Unito, rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. In media, i singoli clienti spendevano il 35% in più in prodotti per il giardinaggio. Aumenti considerevoli si sono registrati anche nel comparto delle piante da aiuola (29%), semi (59%) e attrezzature da giardinaggio (51%), mentre le categorie per il tempo libero in giardino sono state superiori rispetto ad agosto 2019.
FOCUS DI GLEE
New: DIY
Dagli utensili manuali agli utensili elettrici, dai fissaggi ai rivestimenti
Decorazione
Dai vasi decorativi alla pavimentazione fino ai prodotti in legno.
New: Sourcing a Glee
Dai prodotti finiti, inclusi strumenti e ferramenta, alle materie prime, ai tessuti e agli imballaggi.
Cura del giardino Prodotti per la manutenzione del giardino di base e per coltivare i propri prodotti: dai fertilizzanti e prodotti chimici, dalle tagliasiepi agli annaffiatoi.
Piante
Piante, alberi e arbusti provenienti dal Regno Unito e da fornitori internazionali.
Casa, regalo e abbigliamento
Idee regalo e prodotti per il giardino, dalle candele ai giochi da giardino.
Intrattenimento all'aperto
Barbecue, vasche idromassaggio e mobili da esterno. Tutti i marchi e prodotti per il tempo libero da giardino.
Pet Prodotti per la cura degli animali, alimenti, accessori, integratori e altro ancora.
Esperienze e servizi per vendita al dettaglio
Allestimenti per negozi e soluzioni tecnologiche per le attività commerciali. Food Soluzioni hardware e da cucina e altri prodotti culinari tra cui macchine da caffè e forni industriali.
ALLA FIERA 2023 DEBUTTERÀ ANCHE UN NUOVO
SETTORE DIY, MENTRE IL SETTORE INTERNATIONAL SOURCING – NOVITÀ PER IL 2023 – CONTRIBUIRÀ
A RENDERE GLEE UNA DESTINAZIONE IMPORTANTE PER I PRINCIPALI BUYER ALL'INGROSSO
TREND 2023
La società cambia Grazie alla collaborazione con TrendBible, Glee ha individuato le principali macro tendenze del settore della casa e della vita all’aperto per l’anno in arrivo e che saranno il cuore pulsante della prossima edizione della fiera. Alla base di tutto, i cambiamenti a livello sociale e culturale che hanno caratterizzato gli ultimi anni e che si riassumono nella parola circolarità. I garden center possono fare molto per aiutare questa nuova generazione di giardinieri, che potrebbero cercare tipi di prodotti leggermente diversi da
quelli tipicamente utilizzati dal nucleo demografico del giardinaggio.
4 TREND DA TENERE D’OCCHIO
Wasteless Home → urge mettere in pratica un'economia circolare. Imballaggi piantabili, biodegradabili e usi innovativi per i materiali riciclati hanno un ruolo importante da svolgere nel plasmare e realizzare questo importante tema sostenibile.
Hack Life → l’importanza di soluzioni fai-da-te, compostaggio domestico e innovazioni per il risparmio idrico, soprattutto alla luce della recente ricerca di Min-
tel che ha scoperto che l'acqua sarà vista come un bene prezioso entro il 2025.
Restore and Rewild → giardinaggio rispettoso della fauna selvatica e la piantagione di fiori selvatici che incoraggi gli impollinatori e consenta alla terra di riposare e ricostituire. Attenzione anche alla coltivazione degli orti, che stanno riprendendo piede.
Design by Reconnection → basata sull'idea di uno spirito di comunità e che riunisce le persone come un modo per affrontare la carenza di cibo coltivandolo negli spazi urbani. I giardinieri urbani sono un'importante fascia demografica di consumatori che rappresenta un'area di crescita per molti centri di giardinaggio. La proposta di prodotti per la coltivazione autonoma su balcone o davanzale rientra in questa tendenza.
Maggiori informazioni www.gleebirmingham.com
Nasce la nuova casa
Messe Frankfurt riunisce in un solo evento le decorazioni festive, l’arredamento indoor e il settore creatività e cancelleria. L’incontro fra buyer e aziende viene facilitato, grazie anche alla piattaforma online attiva tutto l’anno di
MARTA MEGGIOLAROCi siamo: il nuovo format di Fiera di Francoforte, “Home of Consumer Goods”, aprirà i battenti il 3 febbraio 2023. Fino al 7 febbraio sarà quindi possibile vedere, riunite in un solo evento, Christmasworld, Creativeworld e Ambiente. L’emozione del team che dal 2021 prepara questa nuova combinazione, e che vede Julia Uherek e Philipp Ferger come leader del processo di innovazione, è palpabile. Ed è comprensibile, perché nell’operazione che ha portato ad accorpare Ambiente a Christmasworld e a incorporare Paperworld in Ambiente c’è una certa dose di rischio; un rischio calcolato, ma pur sempre presente. «Non è stato facile far comprendere alla dirigenza la direzione che volevamo far prendere a Home of Consumer Goods, e anche per alcuni espositori accettare questa novità non è così semplice. Ma noi siamo convinti che questa è la direzione che sta prendendo il mercato. I buyer vogliono concentrare in meno viaggi e in meno tempo le scelte e questi tre settori fanno parte dello stesso bacino. Home of Consumer Goods permetterà agli espositori delle quattro manifestazioni (Christmasworld, Creativeworld,
Paperworld e Ambiente) di trovare nuovi clienti, di intrecciare nuovi rapporti di lavoro. I buyer vengono facilitati nei loro percorsi da una fiera completamente ripensata per essere più in linea con le loro esigenze, e non mancherà, come sempre, l’eccellente lavoro sui trend di 2Deszign (per gli allestimenti natalizi) e dello studio bora.herke.palmisano per segnalare le novità più interessanti presenti in fiera. Infine, il nostro lavoro come supporto al business dei nostri espositori sarà attivo tutto l’anno grazie alla piattaforma Conzoom Solutions». La prima edizione di Home of Consumer Goods sarà grande, internazionale, rivolta al futuro. Il posto giusto in cui disegnare il reparto indoor e Natale dei nostri garden center.
AMBIENTE: TRE TENDENZE PER IL 2023
Abbiamo già dedicato spazio alle tendenze di Christmasworld. Qui ci avviciniamo invece ad Ambiente, che raccoglie i beni di consumo per l’indoor. Quest’anno il focus è sui moderni luoghi di lavoro, sulla percezione di un “nuovo inizio” e il bisogno di contatto e di esperienze concrete della gente.
Unknown beauty_strange + gracious: l'inaspettato in casa
Il desiderio di esperienze nuove e sorprendenti gioca un ruolo decisivo nella prima delle tre tendenze Ambiente 23+. Questa tendenza riflette un tema abitativo che combina la bellezza non convenzionale e nuove incredibili creazioni. La palette è caratterizzata da colori intensi e stravaganti che si alternano a sfumature delicate e deliziose. Dominano i toni multicolori e scintillanti, gli effetti iridescenti e i wet look. In termini di materiali, l'attenzione si concentra su forme astratte e aliene e su superfici non convenzionali, in cui sfuma il confine fra digitale e analogico.
L’UFFICIO TENDENZE BORA.HERKE.PALMISANO
Su incarico di Messe Frankfurt, l'agenzia di stile bora.herke.palmisano rileva le tendenze rilevanti nel settore dei beni di consumo e, sulla base dei temi di tendenza, seleziona i prodotti adatti agli espositori di Ambiente 2023. I risultati della loro ricerca sono stati raccolti nelle tre Tendenze Ambiente 23+.
per l’indoor
LA PIATTAFORMA PER IL RETAIL
Ulteriori tendenze che stanno muovendo l'industria dei beni di consumo possono essere trovate su Conzoom Solutions, l’hub digitale messo a disposizione da Messe Frankfurt. https://conzoom-solutions.messefrankfurt.com
Calming nature_careful + pleasant: una nuova vita, più naturale
La seconda tendenza si concentra sul potere calmante della natura. Forme organiche, colori delicati e un uso attento delle risorse sono al centro dell'attenzione tanto quanto il rapporto tra uomo e natura. La tavolozza dei colori si concentra sui toni naturali, che hanno un effetto particolarmente delicato e accompagnano le forme e i pattern organici. La natura è sempre presente, anche in ufficio: l'ambiente di lavoro beneficia di un linguaggio di design chiaro e pacato. Mobili per sedersi, tavoli e l’illuminazione sono essenziali. La biofilia conferisce agli uffici e agli spazi di lavoro un aspetto naturale.
SAVE THE DATE
Home of Consumer Goods si terrà a Fiera di Francoforte dal 3 al 7 febbraio 2023. Gli esperti di del bureau bora.herke.palmisano racconteranno i tre mondi di tendenza di Ambiente e Christmasworld nella Conzoom Solutions Academy in Sala Europa, Padiglione 4.0, venerdì, domenica, lunedì e martedì, alle ore 11:45 e alle 14:45; sabato alle 12.45 e alle 15.45.
Lasting ideas_passionate + evocative: le icone del design incontrano il presente
La terza tendenza condensa le idee di icone del design in un tema vivo che cerca soluzioni per il qui e ora. I designer richiamano design classici e iconici, ma i risultati del design sono nuovi e moderni, grafici e sorprendenti, con colori forti e forme concrete. L'attenzione si concentra sul desiderio di reinterpretare concetti già noti, ben studiati, che affrontano intensamente le nuove esigenze con soluzioni modulari e versatili. La tavolozza dei colori costituisce la base per un design potente. Sia il singolo colore che le sofisticate composizioni cromatiche, ad esempio nei motivi grafici a placche o nei moderni mosaici, caratterizzano questa tendenza. Diversi i materiali: morbidi o solidi, naturali o riciclati.
PREPARATEVI AL NATALE ,
Dettaglio di Epiphyllum con il marchio Decorum.
Anche in questa stagione invernale, noi di Decorum selezioniamo per voi il meglio del meglio dei nostri vivai.
È possibile farsi notare su
Instagram: sì o no? Quanto tempo passiamo sui social? Quante persone vedete ogni giorno, in qualunque momento, con in mano il telefonino? Probabilmente basterebbe fare mente locale su questo dettaglio per comprendere che sì, Instagram – o i social media in generale, se preferite – sono un elemento importante nella comunicazione aziendale. Ma fra constatare che è importante fare comunicazione e fare comunicazione davvero, in modo efficace, c’è un mare. A fare da nocchiero in questa distesa di possibilità ci pensano i social media manager o i digital coach: figure professionali neonate ma sempre più solide e strutturate che mettono a disposizione delle aziende il loro sapere e la loro esperienza. Noi di greenup ci stiamo occupando di fare informazione da tempo. Oggi condividiamo un altro contributo, quello di Marta Pavia alias @ zuccaviolina , la digital coach che Leonessa Vivai ha invitato a Piantonario, questo settembre, per offrire un minicorso su Instagram ai propri clienti.
Marta, iniziamo proprio dalla base: perché per un’azienda può essere utile essere presente su Instagram? «Non è una domanda semplice! Qualcuno direbbe: per promuoversi e promuovere i propri prodotti. Io dico: ricordiamoci che Instagram non è Linkedin. Instagram ti mette in contatto con le persone, non con i brand. È una via per entrare in contatto con la gente in un modo intimo, personale. Serve a creare rapporti umani».
Avere un profilo che funziona, cioè che attira clienti, è possibile per tutti?
«Sì, ma bisogna spenderci del tempo. Comunicare non è mai gratis: spendi ore di lavoro tuo, o di altri, ma non è mai gratis. È meglio che lo faccia qualcuno di interno all’azienda, proprio perché c’è un aspetto di risparmio di tempo: chi lavora all’interno conosce bene quella realtà e sa prima e meglio quali sono gli aspetti aziendali con cui mettere le persone in contatto».
Quali sono secondo te gli elementi fondamentali per un buon Instagram aziendale?
«Partirei da quattro elementi fondamentali, “i mai più senza”. Il pri-
INSTAGRAM È UN SOCIAL FATTO DI PERSONE, E LE PERSONE TENDONO A FIDARSI DELLE ALTRE PERSONE
un nome semplice, facile da scrivere e ricordare. Se un’azienda su Ig ha un nome che impronunciabile diventa molto difficile rintracciarla. Secondo: un logo ben visibile, adatto al formato rotondo! Non si può riciclare il logo del sito o della carta intestata, che solitamente è rettangolare e ha tante scritte piccole, perché non si legge, anzi: Invece bisogna tenere presente che il logo è la prima cosa che i follower vedono e si Piuttosto conviene farselo fare nuovo, con una iniziale sola. Terzo elemento, l’immagine del profilo: se l’azienda è composta da due, tre persone, può essere la foto dello staff. È possibile anche usare la foto del titolare. Mettere la faccia in prima persona paga molto perché Instagram è un social fatto di persone, e le persone tendono
PER SAPERNE DI PIÙ
Marta Pavia vive a Torino, lavora come formatrice e consulente per la comunicazione su Instagram e come content creator. La comunità raccolta intorno al suo profilo IG @zuccaviolina conta più di cinquantamila follower. Tiene corsi e workshop su fotografia e produzione video con lo smartphone, visual storytelling e gestione della community. Aiuta persone e aziende a creare un’immagine unica e a raccontarla online serenamente, con generosità e coerenza.
Zuccaviolina.it
Fb: zuccaviolina
Ig: zuccaviolina
Instagram (se sai come farlo)
a fidarsi delle altre persone. Ultima cosa, una biografia ben scritta che chiarisca in cosa consiste l’attività e che dia allo stesso tempo un po’ di atmosfera, un tono giocoso, ironico, poetico, serio, professionale…. Non può essere una definizione da pagine gialle!».
Instagram è nato come il social che parlava per immagini, tramite le foto. Quanto è importante allora saper fare belle foto? «Questo è un aspetto che è cambiato di recente. La fotografia è ancora importante e per moltissimo tempo è stata il fondamento di Ig; ora invece Meta (la società che raccoglie i social più importanti, ndr) dà più importanza ai video. Quindi iniziate a esplorare il linguaggio dei filmati, perché Ig ha dichiarato nelle linee guida che distribuirà di più i contenuti video: chi non li fa si penalizza da solo. A chi vuole iniziare a investire in Ig, io consiglio di farlo esplorando i video. Un po’ di coerenza estetica nel feed ha ancora senso, bisogna continuare a curare le foto. Però adesso Ig e gli utenti non sono più tanto concentrati sulla bellezza e la coerenza del profilo, quanto sulla viralità e la qualità dei singoli contenuti, soprattutto video. L’insieme è un po’ meno importante rispetto a prima. Se si riesce a fare tutto non guasta; ma dovendo decidere dove investire tempo, energie e soldi, ripeto, io direi di privilegiare i video».
Secondo te quali sono i temi da esplorare? Mi vengono in mente: il prodotto, il dietro le quinte, le fasi di lavorazione, le proprie opinioni e la vita personale… «Tutti quelli che dici tu, tutti. Io li
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CONSIGLI PER CREARE CONTENUTI INTERESSANTI
1. Fate finta di rispondere alle domande tipiche dei vostri clienti
2. Inserite le piante, ma anche le persone (mani e volti al lavoro)
3. Partite anche se il profilo non è perfetto: le persone devono potervi trovare
4. Fate in modo che in negozio sia segnalato il vostro profilo Ig
5. Preparate piccoli angoli per i selfie
divido in quattro categorie ideate da Melinda Emerson, un’esperta di comunicazione, e riassunte nell’acrostico HELP: H di help (quindi si aiutano gli utenti a far qualcosa: tutorial, spiegazioni); E di engage (ingaggiare, coinvolgere emotivamente: far emozionare, ridere o piangere. Qui rientrano le suggestioni stagionali e anche le citazioni di libri e canzoni); L di listen, ovvero contenuti basati sull’ascolto del pubblico e sul dialogo. Questo succede soprattutto nelle stories che ti permettono di farti fare domande, quiz, sondaggi, a cui poi puoi dare risposta. Nei post, invece, porre la domanda in fondo alla didascalia non funziona molto. E infine, la P di promote, promuoversi. Si deve fare, ma il rischio delle attività commerciali è di limitarsi a questo, segnalando promozioni e sconti. Invece questa è solo una lettera su quattro, cioè un quarto della comunicazione. Gli altri tre quarti servono altrettanto e ci mettono altrettanto in connessione con il pubblico».
È opinione ancora abbastanza diffusa che i social possano essere dati in gestione al “più giovane” dell’azienda. Tu sei d’accordo?
«No! O meglio, ripetiamo un concetto già condiviso: bisogna che lo faccia qualcuno che conosce bene l’azienda, e il fatto di essere giovani non implica necessariamente di saper usare i social né tantomeno di conoscere l’anima dell’azienda. Per
usare bene i social servono corsi di formazione. Io vado volentieri a farli nelle aziende e formo tutti, giovani e vecchi. I giovani magari usano di più i social rispetto agli over50 nella loro vita privata, ma non basta; non sempre conoscono i meccanismi che permettono a una pagina di essere notata».
Quali consigli daresti a un’azienda di piante e fiori che vuole avere un profilo Ig?
«Innanzi tutto che vendete il prodotto più fotogenico del mondo, quindi partite avvantaggiati. Un suggerimento per creare contenuti: fate finta di rispondere alle domande tipiche dei vostri clienti. Ig non è un catalogo, deve riprodurre l’atmosfera accogliente del negozio. Inserite le piante, ma anche le persone. Alle persone piace vedervi. Possono essere le mani, i selfie, la presentazione dei membri dell’azienda a seconda di quanto e come ve la sentite, ma più lo fate, meglio è. E infine: partite, imparate sbagliando, ma partite, perché essere presenti è importante, le persone devono potervi cercare e trovare sui social. Tra l’altro, in un negozio di piante e fiori inevitabilmente verranno fatte delle foto e delle stories. Fate in modo che in negozio sia segnalato il vostro profilo Ig: verrete taggati e vi farete pubblicità. Preparate piccoli angoli per i selfie, stimolate la voglia dei vostri clienti, e questo pagherà».
NON È MAI GRATIS: SPENDI ORE DI LAVORO TUO, O DI ALTRI, MA
COMUNICARE
NON È MAI GRATIS
Focus Agrarie /
UN CANALE CHE CRESCE, SPINTO DAGLI HOBBY FARMER
Punti vendita sempre più dinamici, che si aprono anche alle famiglie, soprattutto dopo i due anni di pandemia, e al consumer esigente. Attenzione all’offerta con prodotti specializzati e non di primo primo prezzo, oltre al servizio e all’evoluzione delle tendenze della piccola agricoltura e del giardinaggio. A conferma di un format che si avvicina al concetto di agri-garden
Sì, l’agraria sempre più strizza l’occhio alle tendenze consumer e lo fa con attenzione e dovizia di particolari, pur rimanendo fedele alle sue origini, rispettando specializzazione e servizio. Così, potremmo definire l’agri-garden un’evoluzione sofisticata delle agrarie, perché nasce proprio dall’osservazione del comportamento del consumatore. Se un’agraria tradizionale ha circa l’80% di clientela maschile, significa che viene tralasciata quella quota femminile - almeno fino a qualche anno fa - altrettanto interessante per il volume delle vendite, le quote di mercato, la visibilità, l’attrazione. Ed è proprio partendo da questo concetto che si assiste a un cambiamento, dove possibile e necessario, verso punti vendita multi-merceologici in grado di attirare altre fasce di clientela. Così, in questa evoluzione, si affacciano nuove famiglie di prodotto e servizi, come le piante da interno, composizioni comprese, piante stagionali decorative, ortaggi, piante da esterno. Poi c’è ci si spinge inserendo anche il décor: vasi, contenitori, piante e fiori artificiali. Ma anche maggior attenzione ai prodotti “tradizionali”, curativi e concimi, con soluzioni moderne, senza tralasciare (più!) L’importanza del packaging. Come dire, se negli ultimi anni il garden center sta tendendo ad assecondare anche un pubblico più vicino alla piccola agricoltura, l’agraria, per rilanciarsi, evolve verso l’agri-garden per mantenere e acquistare nuove quote di mercato. Ecco, allora, una selezione di prodotti, e di quattro aziende, pensati per un pubblico di hobby farmer e “piccoli” giardinieri.
IL TREND
• Ampliamento delle vendite verso famiglie e il segmento consumer.
• Destagionalizzazione delle vendite, facilitata dall’appropriata disposizione degli spazi e dell’ampliamento delle gamme offerte.
• Punti cardine: professionalità, conoscenza delle piante e capacità di comprensione delle problematiche della clientela.
• In aumento servizi di consulenza per layout dei negozi.
• Competizione basata su capacità professionali e di accoglienza.
UNA LINEA DI QUALITÀ 100% MADE IN ITALY
Murin® è noto come simbolo di innovazione ed efficacia nella lotta a topi e ratti. Un’eccellenza riconosciuta in più di 50 Paesi nel mondo
Il catalogo 2023.
Sperimentare, produrre e commercializzare soluzioni legate all’igiene e alla salute: Vebi Istituto Biochimico è un'azienda 100% italiana con un forte spirito innovativo che commercializza soluzioni di elevata qualità da oltre 75 anni, affermandosi tra le più importanti realtà italiane ed esportando i prodotti in più di 50 Paesi. La Divisione Biochimica si concentra sulle soluzioni che garanti-
scono l’igiene e la salute dell’ambiente domestico, civile e industriale e si presenta nel mercato con due brand: Vebi, dedicato al mondo dell’hobbista e delle piccole imprese agricole per la cura di casa, orto e giardino e Vebi Tech, destinato all’operatore professionista. La gamma di prodotti a marchio Vebi è vastissima, di elevata qualità e performance che sono diventati, negli anni, delle eccellenze del settore.
L’esca in bocconi di pasta fresca è la formulazione studiata dai laboratori R&D di Vebi con l’obiettivo di ottenere la massima appetibilità. Arricchita con semi di canapa e girasole particolarmente attrattivi per i roditori, è ideale per un utilizzo interno e in presenza di altre fonti di cibo.
In caso di ambienti particolarmente umidi, la linea rodenticidi Vebi offre esche in block paraffinato di differenti taglie, il cui uso è consigliato in zone perimetrali ed esterne agli edifici.
Le esche in pellet, grano e fioccato, disponibili in sachetti da 20g o sfuse, soddisfano l’esigenza naturale di rosicchiare dei roditori e sono particolarmente efficaci, in modo specifico, contro i roditori già abituati ad alimentarsi con granaglie. La loro capacità di tollerare sbalzi di temperatura le rende formulazioni ideali per utilizzo sia all’interno sia all’esterno.
Per maggiori informazioni WWW.VEBI.IT
PIÙ DI 20 REFERENZE PER I RODENTICIDI
In continuo sviluppo nella ricerca di prodotti all’avanguardia, Vebi si contraddistingue nel mercato dei rodenticidi con il marchio Murin®, nato nel 1968. Oggi Murin® è un simbolo di innovazione ed efficacia nella lotta a topi e ratti, oltre ad essere un’eccellenza Made in Italy riconosciuta in più di 50 Paesi nel mondo.
QUATTRO REPELLENTI DALL’ANIMA GREEN
Talpe, topi, zanzare e formiche addio! Ecco i quattro alleati per la casa e il giardino, a base di geraniolo in cui difesa e sostenibilità si prendono per mano
inVerde continua a crescere e presenta un’offerta sempre più completa di prodotti per allontanare gli insetti e gli animali sgraditi da casa e giardino. Il settore della lotta agli infestanti con prodotti ecosostenibili sta vivendo un momento di forte interesse ed espansione e i consumatori sono sempre più inclini verso acquisti verdi che garantiscano la salvaguardia degli utilizzatori, delle famiglie e del pianeta. Per questo l’azienda mira a proporre al garden center, e di conseguenza al cliente finale, soluzioni sensibili alle necessità dell'ambiente, con
formulazioni sempre più green. Proprio con questo obiettivo in mente nasce la Linea Repellenti inVerde.
COMODI FLACONI PRONTI ALL’USO 4 prodotti a base di geraniolo, principio attivo di derivazione vegetale, per trattamenti ambientali per allontanare zanzare, formiche, topi e talpe. Si presentano in comodi flaconi pronti all’uso da spruzzare sulle parti interessate colpite da questi animali, o nei luoghi dove essi passano o si posano, per creare una barriera fisica che ne permette l’allontanamento.
SICUREZZA PRIMA DI TUTTO
Sono efficaci e sicuri sia per l’ambiente che per gli animali no target, hanno una gradevole profumazione e possono essere utilizzati senza danneggiare tessuti o la vegetazione.
UNA GAMMA SEMPRE PIÙ VERSATILE
La conferma arriva dai nuovi insetticidi della linea Sanium®, a base di un principio attivo sistemico di nuova generazione, pensati per la difesa a 360° di orto e giardino. Un alleato di cui gli hobbisti non potranno fare a meno
3 PRODOTTI DA SCOPRIRE
SBM Life Science continua a premere sull’acceleratore dell’innovazione grazie anche alle nuove registrazioni di proprietà e lancia i nuovi insetticidi Sanium® in esclusiva per il mercato garden italiano. I prodotti della linea, a base del principio attivo sistemico di nuova generazione flupyradifurone, sono insetticidi sistemici che agiscono contro gli
insetti ad apparato boccale pungente-succhiante come ad esempio afidi, cocciniglie e mosche bianche.
UN’AZIONE STRAORDINARIA
Il principio attivo lupyradifurone lavora sul sistema nervoso degli insetti in modo diverso rispetto ai tradizionali insetticidi, risultando efficace anche dove si siano sviluppati fenomeni di resistenza
SBM Life Science, fondata in Francia nel 1994, è un azienda familiare con uno spiccato spirito imprenditoriale e un forte impegno su innovazione, sviluppo e produzione di nuovi prodotti. All’interno della gamma completa di brand e prodotti per rispondere ai trend attuali e futuri di consumo, Protect Garden è il marchio dedicato alla cura del verde domestico, riconosciuto e apprezzato per la sua efficacia e sicurezza da tutti gli utilizzatori professionali e hobbisti.
ai tradizionali principi attivi. La gamma permette una protezione a 360° della pianta, andando a proteggere anche la vegetazione che si sviluppa dopo il trattamento grazie all’elevata mobilità del principio attivo che consente di raggiungere anche gli insetti che si trovano al riparo nelle parti della pianta più difficili da trattare, come apici vegetativi e sotto le foglie. Per maggiori informazioni
VERSO LA SVOLTA, INSIEME
Il mio orto Bio® di Newpharm, grazie a una linea completa di prodotti biologici, è la risposta completa e naturale alla voglia di coltivare delle nuove generazioni, dal vaso di terra spoglio sino alla raccolta
Il percorso del cambiamento.
Prosegue a ritmi serrati l’avanzata dell’”ortomania” in Italia. Dal primo lockdown ad oggi, infatti, la diffusione di orti e giardini domestici ha attraversato le più disparate improvvisazioni, divenendo vera e propria moda nazionale anche in
piccolissimi spazi come i terrazzi condominiali. Agganciando in seconda battuta la più profonda crisi economica dei tempi recenti, l’autoproduzione di alimenti è tornata in voga ma ancor più la consapevolezza di coltivare ortaggi locali, sparigliando l’ossimoro delle “fragole
Le novità.
a capodanno”. Sì, produrre in terrazzo “conviene” anche solo per il semplice motivo che nutrirsi di ciò abbiamo prodotto non ha prezzo. In vista della più profonda svolta del mercato hobbistico che troverà sfogo dal primo gennaio 2023, Il mio orto Bio® di Newpharm ha predisposto una linea completa di prodotti biologici per assecondare l’ortolano domestico durante tutte le fasi della coltivazione: dal vaso di terra spoglio sino alla raccolta.
UNA FILOSOFIA DA ABBRACCIARE
Il mio orto bio® è il marchio di tendenza tra le giovani coppie tra i trenta e i quarant’anni che in barba ai vecchi prodotti fitosanitari hanno intrapreso un nuovo percorso, impiegando soluzioni naturali e sostenibili, sia per ottenere ottimi frutti sia per preservarli dagli agenti dannosi. Il contributo degli esperti dei punti vendita sarà fondamentale in questa transizione epocale dall’utilizzo, anche smodato, di prodotti fitosanitari verso cure naturali e non per questo meno efficaci se intraprese con tecnica e consapevolezza.
TERRICCIO UNIVERSALE FLORAGARD PREMIUM
Il terriccio universale Floragard è da sempre l’elemento più importante nella gamma dello specialista dei terricci di Oldenburg. Questo terriccio universale Floragard è il risultato di oltre 100 anni d’esperienza nel settore professionale Floragard Vertriebs-GmbH.
Un terriccio universale ricco ed unico nel mondo di giardinaggio professionale:
• un concime completo: approvigionamento a tempo lungo
• con Guano: concime organico
• con Aqua Plus®: garanzia di assorbimento d’acqua
• con torba di alta qualità • pronto all’uso
… e tutto fiorisce!
www.fl oragard.de
Cercasi giovani piante?
Una selezione delle new entry più interessanti di aziende del settore. Vi racconteremo, promesso, (soprattutto) pregi e difetti
di BENEDETTA MINOLITISCHONEVELD
Una primula a fiore piccolo, geneticamente compatta e amica dell’ambiente, perché non ha bisogno di regolatori di crescita in coltivazione, disponibile in sei colorazioni.
Geneticamente priva della sostanza “primina”, la Touch Me Mini è una primula obconica anallergica, come
L’acronimo NxtG (che sta per New Generation) racconta la storia di questa varietà. Una nuova generazione dei ciclamini Mammoth, con una naturale evoluzione genetica che ha migliorato le già ottime performance della storica serie di Schoneveld. Mammoth NxtG è più precoce, più compatta ed è caratterizzata da una colorazione più intensa rispetto alle serie precedenti, mantenendo però le caratteristiche che l’hanno resa famosa: pianta rotonda, crescita uniforme, steli robusti e fiori grandi.
PRIMULA OBCONICA TOUCH ME MINI
Questo ciclamino, lanciato sul mercato due anni fa, si arricchisce di nuovi colori. Facile da coltivare grazie alla sua tolleranza allo stress causato dalle alte temperature, ha anche un tempo di produzione breve e costante e un’ottima tenuta di fioritura nei punti vendita, oltre che una eccellente shelf life.
Novità di quest’anno è la reintroduzione sul mercato della Superserie Petticoat con lo slogan “Essere normali è noioso”. I fiori di questo mini ciclamino, disponibile in tre colori, sono a forma di campanella, con petali semidoppi girati verso il basso. Il Petticoat produce un numero esorbitante di fiori che durano davvero a lungo.
PLANTA
Da oltre 20 anni il mercato aspetta di poter affiancare alla Dragon Wings rossa anche la variante bianca, che finalmente è arrivata. Una pianta grande, ideale per parchi e giardini.
SUNPATIES BICOLORI (CANDY)
Ottima novità i fiori “stellati” nella serie di Impatiens SunPatiens. Adatte al giardino, ampliano la gamma dei colori con caratteristiche tipiche della serie: resistenza al sole e all’ombra, ottima tolleranza alla pioggia e coltivazione a temperature più basse rispetto alle altre impatiens simili a SunPatiens.
Una combinazione di tre colori (giallo, arancio e rosso) per questa prima echinacea F1 del mercato, proveniente da seme. Questa pianta fiorisce nel primo anno, i fiori arrivano a tarda primavera e ha un’ottima resistenza al freddo. Di fatto, è una pianta perenne.
Un basilico con elevata resistenza alla peronospora, malattia che crea notevoli problemi sia in coltivazione che al cliente finale. JJ new è adatto alla coltivazione in vaso, ha un’elevata resistenza alla malattia e un ottimo profumo di basilico genovese.
PLANTIPP
MIRACLE
Questo Cornus variegato ha foglie verdi e bianche con bordo rosa in primavera e all’inizio dell’estate. Tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno, invece, le foglie si colorano di un rosa-porpora intenso, arrivando ad avere steli rossi molto decorativi. Questa pianta tollera bene sia il pieno sole che l’ombra parziale e senza potatura può arrivare ad essere alto e largo circa 2 metri, mentre con potatura rimane intorno al metro.
Famosa per il suo portamento robusto ed eretto, questa pianta è caratterizzata da un colore verde brillante delle foglie, a contrasto con i fiori ramati. ‘JS Buffalo Green’ non cresce troppo, ha una fioritura abbondante e tra la fine dell’estate e l'inizio di agosto si presenta con fiori molto grandi.
Otto Supreme è caratterizzata da una crescita rapida, con foglie verde scuro e fiori bianchi in primavera, con potatura da effettuare in primavera ed estate. Dopo 5 anni, questa pianta può arrivare ad essere alta circa 2 metri e larga 1 metro. Otto Supreme, inoltre, è adatta per le piantagioni di massa e per le siepi, ma è ottima anche per essere piantata in vaso.
Un arbusto in grado di creare la giusta atmosfera praticamente ovunque. Hydrangea Bonfire è caratterizzata da grandi fiori rosati che cambiano colore durante la stagione di fioritura: dalla tonalità bianco-verde, passano lentamente a verde-rosa, fino ad arrivare ad un rosa scuro intenso.
HYDRANGEA PANICULATA BONFIRE
DISPONIBILITÀ FOTOGRAFICA E GESTIONE CARRELLI CC A PORTATA DI APP
BloomApp permette, attraverso diverse funzioni, di snellire i processi di creazione di disponibilità e gestione delle movimentazioni di PENELOPE MORAN
Negli ultimi anni l’innovazione è stata al centro dei dibattiti di diversi settori. Le nuove tecnologie rendono tutto, dai processi di produzione alla vita quotidiana, sempre più semplice e funzionale. BloomApp, prodotto di Arancio Altra Comunicazione nato da un’idea di Raffaele Piccolomini e Pasquale Altamura, si inserisce perfettamente in questo discorso.
COME FUNZIONA
L’app, infatti, è pensata per le aziende agricole del settore florovivaistico e vivaistico con l’obiettivo di snellire i processi di creazione della disponibilità e gestione delle movimentazioni dei carrelli CC. BoomApp permette così di gestire tutte le anagrafiche, caricare i prodotti e inviarli a tutti i clienti in un solo click. Grazie alla funzione “disponibilità fotografica”, l’utente può scattare e caricare direttamente una foto, anche dal proprio smartphone, inserendo tutti i dettagli nella sezione dedicata. Così, i prodotti vengono catalogati e divisi nelle apposite categorie personalizzate in modo facile e intuitivo. Inoltre, con un semplice click, la disponibilità potrà essere inviata ai clienti via mail, esportata in formato Excel o visualizzata sul web. Funzione importantissima e cuore di BloomApp è la “movimentazione carrelli”, per tenere traccia dei CC grazie al sistema di gestione. Il suo funzionamento è semplice: attraverso l’interfaccia intuitiva del sistema carrelli, gli
augurano collaboratori e
utenti possono caricare e scaricare dal proprio magazzino il quantitativo dei componenti oggetto della movimentazione, associandoli poi ad un destinatario, che sia il cliente o il trasportatore. Così, in un istante l’utente potrà conoscere il saldo del proprio magazzino carrelli, il numero dei componenti da recuperare e da chi recuperarli.
GLI ABBONAMENTI
PROPOSTI
Il servizio è disponibile attraverso due abbonamenti annuali, che includono di-
verse funzioni: Professional e Business. Il primo offre una soluzione alla gestione della disponibilità fotografica, con anagrafica clienti, listini personalizzati, gestione foto prodotti, categorie prodotto personalizzabili, movimenti illimitati e molto altro. Il secondo, invece, permette di accedere a tutto il pacchetto Professional, con l’aggiunta di tutto ciò che serve per la gestione delle movimentazioni dei carrelli come: anagrafica trasportatori, storico movimentazioni e gestione movimentazione dei carrelli.
UN CICLAMINO CON I SUPERPOTERI
Dopo anni di test, Schoneveld Breeding presenta al mercato Leopardo, una varietà a fiore grande con una forma di pianta rotonda, caratterizzata da una grande tolleranza al calore e una fioritura precoce
LA SERIE LEOPARDO
• sette splendidi colori
• pianta rotonda
• meno sensibile alle alte temperature
• fioritura centrale
• steli molto robusti e resistenti
• eccellente tenuta del colore e della fioritura in post vendita
Abbiamo testato e dimostrato la validità delle performance di Leopardo prima di lanciarlo sul mercato tanto che ora sta diventando un prodotto di punta e un best seller nel suo segmento.
"Abbiamo lavorato per anni per ottenere un nuovo ciclamino a fiore grande. I nostri ciclamini sono molto conosciuti soprat tutto nel segmento mini e midi ma non avevamo nel nostro assortimento un ciclamino a fiore grande adatto ad essere coltivato ad alte temperature e che avesse una fioritura precoce. Infatti, altre serie di ciclamino a fiore grande nel nostro assortimento, come Mammoth e XL, sono perfette per la fioritura in climi caldi da metà ottobre a gennaio. Per la fioritura prima di quel periodo, queste serie non offrono le loro migliori performance. Ecco perché era giunto il momento di creare una nuova serie” racconta il responsabile del reparto di ibridazione, Gerard Zwiers.
TRA ISRAELE E ITALIA
I test e la selezione della nuova genetica sono avvenuti in Israele in collaborazione con Neta Quality Seeds e due coltivatori del posto, Adia e Aviv Mautner e Eti e Yinon Strasschnov. L’obiettivo era naturalmente creare un ciclamino a fiore grande dalla rapida fioritura e resistente al calore. I test successivi
invece si sono realizzati in Italia grazie a Gianfranco de Leo, Area manager Sud Europa, che ha avviato una collaborazione inizialmente con due coltivatori italiani per verificare se le performance ottenute in Israele funzionassero anche in Italia. “Il ciclamino Leopardo è stato testato in tutta Italia da Nord a Sud, in differenti circostanze climatiche, in differenti tipologie di serre, ogni coltivatore con il proprio metodo di coltivazione “ racconta Gianfranco de Leo. "Abbiamo visto subito eccellenti performance del Leopardo ovunque, nonostante differenti circostanze climatiche e di coltivazione. Le reazioni di tutti i coltivatori italiani sono state molto positive. Abbiamo testato e dimostrato la validità delle performance di Leopardo prima di lanciarlo sul mercato tanto che ora sta diventando un prodotto di punta e un best seller nel suo segmento."
Per maggiori informazioni www.schoneveld-breeding.com
SAPERE COME ASSICURARSI
In un momento di profonda crisi per il settore florovivaistico non bisogna farsi trovare impreparati. Nulla va lasciato al caso e l’assicurazione diventa un’alleata fondamentale colloquio con
ILARIA BORELLI di BENEDETTA MINOLITIDanni climatici e atmosferici, legati a fenomeni imprevedibili come gli incendi e ad elementi più tecnici, come i macchinari sempre più tecnologici. Per ognuno di questi aspetti esiste la giusta polizza assicurativa, come ci ha raccontato Ilaria Borelli, Country Manager Italia di Gartenbau-Versicherung VVaG. Con lei abbiamo ripercorso brevemente la crescita e lo stallo del settore florovivaistico, provando poi a capire quali siano le assicurazioni più richieste e perché, invece, alcuni siano ancora restii rispetto alla stipulazione di polizze più complesse.
Durante la pandemia il settore, sia in Italia che all’estero, ha vissuto una crescita importante, per poi ritrovarsi adesso in una situazione di stallo. Si riuscirà a trovare un equilibrio?
«In tutti i Paesi in cui operiamo abbiamo notato un aumento delle vendite. C’è stata una crescita e poi uno stallo, un po’ come in tutti i mercati. Adesso, soprattutto, l’aumento dei costi dell’energia sta creando,
a chi più chi meno, problemi per riscaldare le serre. Quindi, molti stanno riducendo la produzione. Ci sono dei casi singoli, dove con l’aumento leggero del prezzo della pianta si è riusciti a calmierare l’aumento generale dei costi, ma sono casi isolati. Difficile dire ora se si riuscirà a raggiungere un equilibrio, sia nel breve sia nel lungo periodo».
La crescita ha portato le aziende ad investire in nuove strutture, orientadole poi a stipulare dei contratti assicurativi? «Nel settore delle orticole si continuano a fare grossi investimenti e resta un trend positivo a livello assicurativo. Quella che c’è è una mancanza di manodopera, di conseguenza si costruisce meno. In Italia, però, manca la mentalità del “costruire meglio”. Con i cambiamenti climatici noi cerchiamo di fare consulenza, ma serve ancora lavorare per far capire che servono strutture più robuste».
Quali richieste arrivano dalle aziende a livello assicurativo? «Principalmente cercano protezione contro i danni climatici. Anche qui c’è ancora un po’ una mentalità assicurativa da sviluppare rispetto ai Paesi nordici, ad esempio. La maggior parte delle aziende richiede questo tipo di coperture, già l’incendio è meno sentito. Le assicurazioni più tecniche poi sono sempre meno richieste, ma da questo punto di vista c’è sicuramente un miglioramento».
Al di là dell’aspetto economico, quali sono i motivi del minore interesse nei riguardi delle assicurazioni più tecniche?
Ilaria Borelli, Country Manager Italia di Gartenbau Versicherung VVaG«Manca la percezione del rischio. Un incendio, ad esempio, non capita tutti i giorni, ma se succede in un attimo si perde tutto, è un evento che porta un danno totale. Per molti è più semplice dire “a me non succede”, ma invece si dovrebbe pensare “perché non ha me?”. Noi avevamo iniziato a portare avanti, prima della pandemia, dei progetti di divulgazione che vorremmo riprendere. Questo per raccontare come l’assicurazione sia importante e possa aiutarti anche con le banche, ad esempio, ad avere più credito. Vorremmo trasmettere questa mentalità in modo che l’assicurazione aiuti gli imprenditori nella gestione finanziaria dell’impresa».
“CON I CAMBIAMENTI CLIMATICI NOI CERCHIAMO DI FARE CONSULENZA, MA SERVE ANCORA LAVORARE PER FAR CAPIRE CHE SERVONO STRUTTURE PIÙ ROBUSTE”
(R) EVOLUTION
Il nuovo catalogo Kollant, presentato a ottobre 2022 in Fondazione Minoprio, si appresta ad affrontare un 2023 di cambiamenti. Una sfida che l’azienda abbraccia con ottimismo e un’offerta consolidata e in cui la sostenibilità è la grande e necessaria protagonista
ttraverso il nostro impegno nello sviluppo di tecnologie di provata efficacia e sicurezza, siamo in grado di accompagnare l’evoluzione del settore senza deludere le aspettative di tutti gli attori della filiera. Come in tutti i cambiamenti, anche in questa fase, sarà necessario orientare le proprie abitudini verso nuovi obiettivi” racconta Alessandro Paterniani, general manager di Kollant Srl nel presentare il catalogo 2023. Fin dalle prime pagine si delinea chiaramente il percorso che l’azienda ha intenzione di intraprendere: lo sviluppo di soluzioni efficaci e sostenibili in linea con la sensibilità e le aspettative del consumatore. E ora scopriamo concretamente i prodotti che risponderanno alle necessità di un mercato in transizione.
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GLI OBIETTIVI 2023
• Dare una risposta alle limitazioni regolamentari
• Mantenere la competitività della proposta
• Rinforzare la proposta VerdeVivo
• Costruire una nuova proposta
ADAMA Home&Garden Difesa Fito
• Rafforzare la famiglia di insetticidi PMC
• Consolidare e razionalizzare la proposta di rodenticidi Kollant
• Razionalizzare e completare l’offerta a «patentino»
Arianna Fracasso, marketing manager Kollant
Gli alunni della Scuola di Minoprio, giudici speciali per l’occasione.
IL CONTEST
Durante la giornata di presentazione delle novità 2022, che si è svolta presso Fondazione Minoprio, gli agenti dell’azienda padovana si sono potuti sfidare in un vero e proprio contest a colpi di consigli tecnici e consulenza. Una volta divisi in diversi gruppi, hanno dovuto rispondere a quesiti e questionari specifici sui prodotti da consigliare ai punti vendita, per rispondere alle esigenze dei consumatori. Naturalmente, oltre alle nozioni più tecniche, il momento ha lasciato spazio anche all’originalità dei partecipanti ai vari gruppi. Giudici d’eccezione i professori e gli studenti della Scuola di Minoprio. Alla fine, il gruppo “Piante da frutto” ha convito la giuria.
L’alternativa è possibile?
Prezzi alle stelle, crescite e decrescite e una costante instabilità stanno caratterizzando il 2022. Cosa possiamo aspettarci per il 2023? E soprattutto siamo pronti a sostituire, anche solo parzialmente, la torba? Parola all’esperto
AIPSA, l’Associazione italiana produttori substrati di coltivazione e ammendanti, riunisce oggi 21 imprese che costituiscono più del 70% del fatturato del settore. Per comprendere le dinamiche e le forze che muovono il mercato, abbiamo intervistato il presidente di AIPSA, Andrea Sandini, con il quale abbiamo fatto un salto indietro nel 2021, nel presente nel 2022 e nel futuro , passando dalle soluzioni alternative alla torba all’analisi degli scenari che si stanno profilando all’orizzonte e quelli già in atto. Una conversazione ricca di spunti e di riflessioni.
Iniziamo con un tema caldo: fatturati e aumento dei prezzi negli ultimi due anni? «Il mercato si è sviluppato in maniera notevole nel 2020 e nel 2021 anche grazie al lockdown e allo smart working, lo sappiamo. Nello specifico nel 2021 si sono registrati fatturati interessanti e una crescita del 10-15%. Lo
stesso non si è potu to dire per il 2022 in cui c’è stato un calo e un ritorno a quanti tativi quasi pre-covid a cui si è aggiunto un aumento dei costi e dei prezzi proibitivo. le materie prime, come la torba hanno subìto alla fonte un in cremento del 50% così come la perlite e le fibre di legno, matrici estremamente energivori, che hanno risentito pesantemente dei costi energetici. L’aumento di cui parliamo, in realtà, era già iniziato nell’estate 2021 e ha avuto un’accelerazione con la guerra in Ucraina, la speculazione e una scarsa disponibilità generale di materie prime. Nella situazione attuale un listino prezzi può avere una validità massima di due mesi, il che crea un’instabilità del mercato notevole».
Cosa possiamo aspettarci nel 2023? «Considerando che il 2022 è partito male ed è continuato peggio, con la chiusura dei bilanci 2022
vedremo gli effetti dello spaventoso aumento dei prezzi di tutti i substrati e ammendanti e del calo delle vendite. In uno scenario così, l’aspettativa per il 2023, non può che essere critica, se la situazione non cambia rapidamente, ci si aspetta un’importante diminuzione della produzione di piante in vaso, una minore disponibilità di spesa da parte del consumatore hobbistico, sia nell’acquisto di piante e quindi parallelamente per i prodotti correlati alla loro gestione e cura, substrati e concimi, in primis, con una conseguenza diretta sulla domanda di substrati che si fletterà ulteriormente, sia nel settore professionale che hobbistico».
A proposito della torba, esistono alternative possibili nei substrati professionali e nell’hobbistica? «Sì, cocco, fibre di legno e compost di qualità, per esempio. L’Italia, per sue caratteristiche peculiari, ricorre già ad un impiego di matrici diversificate, consideriamo che siamo il principale Paese europeo
AIPSA
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GLI ASSOCIATI
per l’impiego di pomice, il cui utilizzo è legato al comparto vivaistico e al verde tecnico, settori che in Italia rivestono un’importanza rilevante. Mentre nel mercato dell’hobbistica, le miscele arrivano a un utilizzo di materie prime non torba del 50%, mediamente, nel settore professionale siamo tra il 70% e l’80%, la quota così elevata è perché è una matrice “facile” da gestire in coltivazione. Quando i nostri clienti passano ad un prodotto con un quantitativo inferiore di torba devono reinventarsi tutto: piano di irrigazione, piani di concimazione e programmazione delle consegne».
Questo significa che l’utilizzo di torba nel settore professionale potrà diminuire se si cambiano le tecniche di coltivazione?
«La stretta relazione substrato/ pianta/sistema colturale, deve essere modulato, materie prime organiche come le fibre vegetali o il compost, per poterle mettere in condizione di esprimere la migliore efficienza agronomica, bisogna conoscerle ed imparare a gestirle. L’assistenza tecnica, in serra, diventerà un fattore chiave, per affrontare le sfide future e purtroppo, in questo momento, non abbiamo a disposizione figure tecniche, agronomi, consulenti, sufficienti e preparati».
Una situazione simile a quella che stiamo vivendo è già avvenuta in passato?
«In alcune annate ha piovuto molto e questo ha impedito la raccolta della torba ma quello che stiamo vivendo ora è completamente diverso e credo che aumenterà nel tempo. In futuro avremo sempre meno torba a nostra disposizione, soprattutto dovuto ala crescita della competizione con il mercato asiatico, pertanto crescerà la ricerca di alternative. Tanto in Italia come all’estero si stanno studiando possibili soluzioni, anche perché il mercato dei substrati è estremante diversificato negli usi, spaziando dalla paesaggistica alla produzione delle giovani piante orticole. La produzione di torba, tra le altre cose è legata a determinate aree europee, tra i primi i Paesi Baltici e un aumento delle risorse, potrebbe essere rivolgersi ad altri Paesi, come ad esempio la Siberia, ma ad oggi è ingestibile».
Siamo veramente pronti a sostituire la torba?
«Il settore hobbistico è in grado di assorbire quantitativi importanti di alternative come il compost e la fibra di legno, mentre il professionale è
più complicato, per i motivi visti prima. Si vedrà nei prossimi anni come l’industria riuscirà a venire incontro al consumatore professionista e quanto la politica spingerà verso questa direzione. Ad oggi non siamo ancora pronti a sostituire la torba, siamo in una fase di studio e non possiamo al momento pensare di cambiare i volumi di torba necessari al nostro settore, con altre matrici che, tra l’altro, non sarebbero neanche disponibili per la fornitura».
Preoccupato in qualità di presidente di AIPSA?
«Le cifre e i numeri dell’Italia, sull’impiego di substrati, senza torba per il 50% nel mercato hobbistico e 30% nel professionale, sono in linea con gli obiettivi che si sono posti gli altri Paesi europei, ad esempio in Olanda, si punta ad avere, nel 2025, per il mercato professionale il 35% di matrici non torba, e il 60% nell’hobby, in Germania invece si parla di obiettivi più estremi, in cui si vuole arrivare a non impiegare torba nell’hobby (2026). La sostituzione totale della torba a noi non sembra fattibile e raggiungibile, in arco temporale di 5-6 anni, è messo in conto che sicuramente bisogna aumentare la quota delle matrici organiche, soprattutto locali e possibilmente derivate da sottoprodotti, nell’ottica di una diminuzione dei costi e degli impatti. Parallelamente è necessario indagare se le soluzioni non siano peggio del problema: l’alternativa è disponibile e sarà effettivamente a impatto zero?».
Parliamo del valore di mercato?
«In totale parliamo di 5 milioni di metri cubi e AIPSA ne rappresenta circa il 75% ovvero oltre i 3 milioni. Il totale rappresenta per il 40% il settore hobbistico e il 60% quello professionale. Nel 2022, al terzo trimestre, si stima una tenuta del fatturato, rispetto al 2021, dovuta all’aumento dei costi e quindi dei prezzi dei substrati e una diminuzione dei volumi venduti nell’ordine del 10%».
LA FOTOGRAFIA DEL MERCATO DEI SUBSTRATI
Numeri, andamenti e stime di un settore produttivo strategico per la coltivazione di piante e fiori. Dove l’Italia l’Italia risulta essere il secondo paese europeo in termini di consumo e il primo per valore a cura di FRANCESCO TOZZI, con la collaborazione di AIPSA
La diminuzione dei volumi 2022 è stimata a un 10%, sempre alla data del terzo trimestre.
5 MILIONI DI METRI CUBI
il consumo stimato di substrato in Italia.
le imprese associate ad AIPSA, Associazione italiana produttori substrati di coltivazione e ammendanti, che è stata fondata nel 2007.
75% il volume di produzione nazionale rappresentato da AIPSA, che in termini di produzione esprime oltre 3 milioni di metri cubi.
I SUBSTRATI SONO IMPIEGATI PER IL 40% IN HOBBISTICA E PER IL 60% NEL PROFESSIONALE.
In Italia l’utilizzo di torba è ridotto già al 50% per le referenze al consumer.
+50% l’aumento dei costi delle materie prime nell’ultimo biennio.
Si stima, al terzo trimestre del 2022, una tenuta del fatturato rispetto al 2021, dovuta all’aumento dei prezzi di vendita a causa dell’aumento dei costi.
+10-15% LA CRESCITA
DEL COMPARTO SUBSTRATI REGISTRATA NEL 2021.
-30%
la stima di diminuzione dei livelli di coltivazione nel 2023.
In Olanda, entro il 2025, si punta ad avere il 35% di matrici non torba per il mercato professionale e il 60% nell’hobby.
In Germania l’obiettivo e di eliminare la torba nei terricci hobby entro il 2026.
L’Italia risulta il secondo paese europeo, dopo la Germania, per consumo di substrati. Tuttavia, il nostro mercato è primo in termini di valore economico, con una stima di 260 milioni di euro.
I terricci universali TerComposti-Triplo.
Dal 2023 è in arrivo una nuova linea di terricci esclusiva, sia per l’eccellenza delle materie prime utilizzate per le miscele, sia per la grafica, inconfondibile al consumatore. Tra i suoi segni distintivi il doppio logo e una nuova immagine coordinata. Ve la presentiamo
BENVENUTA TERCOMPOSTI-TRIPLO!
C’è aria di cambiamento in TerComposti. L’azienda ha scelto di fondere il suo nome con il proprio marchio commerciale
Triplo, con il quale da anni realizza importanti investimenti pubblicitari per la tv, stampa e canali social e che lo hanno reso un brand di riferimento nel panorama nazionale e internazionale del giardinaggio. Nasce così la TerComposti-Triplo una nuova linea di terricci esclusiva, sia per l’eccellenza delle materie prime utilizzate per le miscele, sia per l’immagine grafica, inconfondibile al consumatore. A partire dal 2023 quindi, tutti i terricci siano essi universali o specifici, presenteranno il doppio logo e una nuova immagine coordinata.
GLI UNIVERSALI
La linea prevede cinque terricci universali che si differenziano tra loro per le materie prime contenute.
• TRIPLOIPER-PROTEICO→ il prodotto di punta della gamma con un elevato contenuto di pomice, proteine e un concime a lento rilascio, ideale per piante da esterno, trapianti e giardino.
La linea di prodotti si può
Pink, un’iniziativa per sensibilizzare le donne sull’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce.
di potere biostimolante grazie alla gamma dei concimi Triplo, composta da un concime liquido concentrato, un concime liquido bio, un terriccio microgranulare e 4 concimi pellettati bio (universale, orto e frutta, prato e agrumi).
GLI SPECIFICI
• Perpiantefiorite→ il terriccio per acidofile, per gerani e surfinie, per vasi e fioriere, per rose, siepi e rampicanti.
• Bio(consentitiinagricolturabiologica)→ compongono la gamma il terriccio per orto, per semine e trapianti, per aromatiche e per agrumi.
• Perilprato→ il terriccio speciale per campi sportivi, per tappeti erbosi ornamentali e per tutte le tipologie di prati calpestabili.
• InformatoCartonBox→ riservato ai terricci dal formato piccolo come bonsai, orchidee e piante grasse.
concorsonell’ambitoPremiatodel
• TRIPLOSUPERFIORITURE→ dalla miscela professionale con perlite, proteine e un concime a rilascio rapido, è ideale per piante da interno, fioriere e balconi.
• TRIPLOSMART+→ una miscela equilibrata con proteine e concime bilanciati, ideale per qualsiasi utilizzo in giardino, nell’orto e sul balcone
• TRIPLONATURA→ un terriccio universale consentito in agricoltura biologica arricchito con fertilizzante bio ideale per tutte le piante da orto, comprese le aromatiche e da frutto.
• TRIPLODONNA→ dedicato alle donne che hanno lottato o lottano contro le malattie oncologiche, questo terriccio nasce da una collaborazione con la fondazione IEO-Monzino. Per ogni sacco venduto una parte va in beneficenza a sostegno della campagna Follow The
• Torbe,stallatici,inertiepacciamanti→ una gamma completa di prodotti di completamento, come cortecce, lapilli, argille, stallatici pellettati e sfarinati.
LINEA POCKET, CANDIDATA A PRODOTTO DELL’ANNO
La prima linea di terricci nel pratico formato doypack da 1,5 lt, che resta sempre in piedi con zip apri e chiudi, oltre a orchidee, piante grasse e bonsai, alla gamma i terricci per peperoncini e piante aromatiche.
La gamma ampliata dei terricci della linea Pocket.
Un’identità sempre più definita
L’esempio perfetto di come il cambiamento sia un motore di crescita. Dopo il restyling del marchio aziendale, Agribios Italiana si mette in gioco con il rebranding a 360° de Il Paese Verde che ora più che mai ha voglia di far sentire la propria voce
Agribios Italiana sembra inarrestabile. Dopo il restyling del marchio nel 2021, l’azienda torna alla carica, questa volta con il rebranding de Il Paese Verde, dedicato al comparto hobbistico. Con la voglia e la necessità di presentarsi in maniera chiara e definita per far capire al mercato che ora si fa sul serio, o meglio, ancora di più. I segnali del cambiamento si avvertono tutti, resi possibili da una struttura snella che prende decisioni con rapidità e sceglie consciamente di agire sul mercato
con prontezza. I risultati si vedono e ce li siamo fatti raccontare uno ad uno.
Quanto è cresciuto il comparto consumer negli ultimi anni? «Siamo cresciuti esponenzialmente. Dal primissimo obiettivo di 500 mila euro abbiamo alzato l’asticella e nel 2019 siamo arrivati a un fatturato di 2 milioni di euro. In piena controtendenza, nel periodo della pandemia abbiamo riscontrato una
I nuovi prodotti de Il Paese Verde:
• packaging pulito
• nome e funzione in evidenza • categorie suddivise per colore
Carlo Alberto Antoniazzi, direttore commerciale e socio di Agribios Italiana e Giovanni Gabriele Ravagnan, CEO di Agribios Italiana.
maggiore richiesta di mercato, nello specifico del +40%, tanto che tra il 2020 e il 2021 abbiamo toccato la vetta dei 3,5 milioni di euro».
Progetti futuri su Il Paese Verde? In che fase della sua evoluzione siete arrivati?
«Siamo arrivati a una fase di adolescenza sia a livello di prodotti, questo significa che possiamo investire ulteriormente, sia a livello commerciale. Il laboratorio interno di sintesi di batteri e microrganismi che aggiungiamo ai nostri fertilizzanti organici e organo-minerali è il motore del comparto agricolo dell'azienda. Per questo siamo sicuri che trasferendo il nostro know-how all'hobbistica avremo grandi risultati. Dall’altra parte vogliamo consolidare la nostra presenza su tutto il territorio nazionale».
“QUEST’ANNO ABBIAMO CONTINUATO A SVILUPPARE IL CATALOGO DEL COMPARTO HOBBISTICO SEGUENDO DUE DIRETTRICI, QUELLA DEL NOSTRO CORE BUSINESS E L’AMPLIAMENTO DELLA GAMMA DEI CORROBORANTI”
La necessità di una nuova identità del marchio è stato un input interno o una richiesta del mercato?
A proposito dell’aumento dei costi delle materie prime, quanto ha inciso sulla dinamica aziendale?
«Sono stati due anni in cui non solo si è verificato l’aumento, quasi quotidiano, del prezzo delle materie prime ma anche l’indisponibilità della merce. La paura era quella di rimanere senza materie prime, in entrambi i comparti, ma la nostra bravura è stata quella di muoverci per tempo, riuscendo a soddisfare la clientela. L’incidenza della materia prima è stata di quasi un 30% a livello di fatturato. Mentre per il professionale è stato possibile adeguare il listino prezzi ogni settimana, l'hobbistica prevede pre-campagne con condizioni economiche già stabilite difficilmente modificabili».
TORNARE ALLE ORIGINI
Agribios Italiana il prossimo anno compirà 50 anni e il suo primo obiettivo è stato quello di entrare nel mercato dell’home&garden quando questo ancora non esisteva. Tutto nasce dall’intuizione di Giampaolo, padre di Giovanni, che avuto la possibilità di entrare
Si sta sviluppando, da parte del retail, un’attenzione per prodotti più sofisticati? «Sì, soprattutto i punti vendita più evoluti che sono in grado di offrire un’assistenza al cliente. Tutto sta nel capire che è fondamentale cambiare approccio. Non si può più pensare di spruzzare il prodotto e dopo 15 minuti aver risolto il problema ma è necessario lavorare di prevenzione. Per questo stiamo cercando di arrivare alle persone attraverso una rete di agenti formati e sempre aggiornati; oltre che attraverso azioni di comunicazione che sviluppiamo con il nostro settore marketing. Un esempio di questo è la sezione blog che curiamo su entrambe le piattaforme online: condividiamo articoli con un linguaggio fruibile su quello de Il Paese Verde mentre contenuti più tecnici si trovano su quello di Agribios Italiana».
«L’input è stato in primis interno e attuabile in breve tempo, grazie alla nostra struttura snella. Ci siamo resi conto della necessità di voler rinforzare il posizionamento autonomo del brand nel mercato perché fino a quel momento Il Paese Verde veniva percepito in secondo piano rispetto ad Agribios Italiana. Obiettivo raggiunto anche grazie a Carlo Alberto Antoniazzi, Dottore Agronomo, Direttore Commerciale e, dal 2019, socio di Agribios Italiana»
Come si realizza nel concreto questa nuova identità?
«Le novità di quest’anno usciranno con un packaging rivisitato, caratterizzato da una chiarezza visiva che dà importanza al nome del prodotto e alla sua funzione. Ogni categoria merceologica viene suddivisa per colore con l’obiettivo di aiutare il rivenditore nella scelta ma soprattutto di spiccare sullo scaffale del punto vendita. Abbiamo scelto di eliminare tutto ciò che era superfluo».
in contatto con il mercato e conoscerne ritmi e peculiarità. Per questa ragione aveva capito che la nutrizione era il settore su cui puntare. Tutto inizia con il brand Agribios ItalianaFertilizzare secondo natura con la vendita di sacchetti di concimi minerali, comprati dai consorzi
agrari che venivano rimballati e venduti al mercato hobbistico. Negli anni '80, anche grazie all’introduzione di normative relative ai fertilizzanti, l’azienda inizia ad approcciare il mondo professionale. Il comparto hobbistico viene ripreso nel 2010 per dar seguito all'esigenza
di investire in nuovi prodotti per il mercato consumer, nata principalmente per rimettere in funzione la sede aziendale di Limena, dopo il trasferimento delle attività in quella nuova, nel mantovano. Da quella decisione di rimettersi in gioco è nato Il Paese Verde.
È una questione di “sostanza”
Greenview si conferma una delle aziende italiane di riferimento del comparto dei substrati, presentandosi con un doppio catalogogarden e professional - con il claim “Il futuro è green”. E l’ambizione di conquistare nuove fette di mercato
di FILIPPO TERRAGNIUn’azienda di famiglia, nata alla fine degli anni ‘80, che da produttrice di substrati ad uso esclusivamente professionale ha raggiunto anche il mercato dell’hobbistica. È la storia di Greenview, azienda di Crocetta del Montello (TV) saldamente gestita da tre fratelli, ognuno con la propria mansione, che hanno ereditato dal fondatore, papà Giorgio, quel modo concreto di fare impresa - tipica di quelle zone d’Italia - con i piedi saldi in azienda e una propensione pragmatica verso il futuro. Abbiamo incontrato Matteo Tormena, amministratore e responsabile commerciale, che ha saputo dare un rinnovato impulso all’azienda, “agendo su dinamiche commerciali più idonee al settore del florovivaismo e la cura del verde, lavorando
sull’ampiezza di gamma, con una particolare attenzione alla ricerca delle materie prime - ci racconta -, facendo rete anche con fornitori del territorio”. Così, nella metà degli anni ‘90, da realtà produttrice di torbe nere per il settore della fungicoltura, Greenview ha avviato la produzione di terricci e substrati per il mercato hobbistico, attraverso il marchio MRGREEN, e per quello professionale, GREENVIEW, destinato ai professionisti. Sempre verso la fine degli anni ‘90, inoltre, Greenview ha intrapreso anche la lavorazione della corteccia nazionale per la pacciamatura. “Negli ultimi anni, siamo riusciti a fare un importante salto in avanti sia per fatturato che per offerta al pubblico, mantenendo però sempre una dimensione fami
PER I PROFESSIONISTI
Oltre all’aspetto hobbistico, di grande importanza, Greenview propone un ampia serie di prodotti dedicati agli esperti del settore ortoflorovivaistico. Così, la proposta è composta da substrati professionali, adatti alla coltivazione in serra e vivaistica, pensati per la coltivazione di varietà diverse tra loro. Particolare attenzione e specificità sono riservate al settore dei tappeti erbosi, dove Greenview dedica una gamma di prodotti variegata e professionale adatta ad ogni esigenza del manto erboso: dal top dressing al ripristino di buche/avvallamenti, dai campi sportivi ai tetti pensili. L’azienda quindi propone un’offerta molto diversificata che la caratterizza in questo specifico settore.
Matteo Tormena, amministratore e direttore commerciale.
liare che tutt’oggi ci caratterizza nel rapporto con i clienti, sia in Italia che all’estero”. Continua Tormena. Attualmente Greenview, avvalendosi di macchinari moderni, produce e confeziona substrati hobby di alta qualità, professionali e cortecce nazionale, larice e corteccia portoghese e francese in diverse granulometrie. Tutto questo affiancato da un’attività di commercializzazione di un’ampia gamma di prodotti per la creazione e il decoro del verde, dai ciottoli ai granulati fino alle lastre da camminamento e al tufo.
Una delle zone dove vengono raccolte le materie prime.
Inoltre, Greenview è socio di AIPSA, associazione italiana che ha come scopo la promozione dell’im-
I MARCHI A SUPPORTO
Consentito in agricoltura biologica. Certificazione per garantire che le diverse materie prime sono utilizzabili per una coltivazione biologica certificata. Fibra green. È una materia prima dalle ricercate proprietà fisiche, al fine di migliorare la qualità strutturale dei substrati. Grazie alla componente fibrosa, leggera e priva di polvere, alleggerisce i substrati, aumentando la capacità drenante.
Micogreen. Inoculo di micorrize e trichoderma appositamente studiato in esclusiva per l’azienda veneta al fine di esaltare le qualità delle materie prime utilizzate e le esigenze dei substrati prodotti.
100% NO COMPOST. Greenview ha scelto di utilizzare solo materie prime nobili, in modo da offrire, secondo l’azienda, una maggior sicurezza e una più elevata resa in coltivazione per migliorare la vita delle piante.
Il piazzale di stoccaggio dei prodotti finiti.
piego dei substrati di coltivazioni e degli ammendanti di qualità controllata, a conferma di una politica aziendale in cui la “sostanza” fa la differenza.
LINEA GARDEN: I PRODOTTI TOP
Sono diversi i prodotti proposti da Greenview, dai substrati universali ai pacciamanti, fino alle Cartobox. Nel dettaglio, partendo proprio dai substrati universali, questa linea è pensata per ogni tipo di pianta e fiore. Tra i prodotti impossibile non segnalare il terriccio Superior, top di qualità dei terricci proposti, lanciato sul mercato nel 2019 e primo prodotto con inoculo di micorrize e trichoderma sul mercato, il frutto dell’esperienza accumulata negli anni dall’azienda veneta. La sua formula, infatti, è stata studiata per ottenere il miglior equilibrio chimico-fisico tra: torba calibrata, torba baltica, pomice, micorrize, trichoderma ed elementi nutritivi, come NPK e magnesio. Greenview guarda anche alla sostenibilità con Habitat, primo terriccio volto alla salvaguardia dell’ambiente, realizzato con materie prime naturali interamente rinnovabili. Gli studi realizzati per ottenere questo terriccio non si sono fermati soltanto alle materie prime. Infatti, è stata
utilizzata anche una metodologia per produrre e stampare il packaging che ha impatto zero sull’atmosfera, non producendo emissioni.
Della linea Mrgreen di Greenview fanno parte anche i substrati specifici, pensati per coltivare ogni specie vegetale dandole la più alta attenzione, per una linea orientata ai consumatori amanti del verde.
Dal terriccio per gli agrumi, realizzato con una combinazione di fibre green, torbe bionde baltiche e pomice, a quello, pronto all’uso, pensato per le acidofile, la proposta di substrati specifici dell’azienda è variegata e perfetta per ogni amante del green.
DAGLI SPECIFICI FORMATI CARTONBOX AI PACCIAMANTINell’ampia gamma di prodotti, troviamo anche i substrati specifici nei pratici Cartobox, con una serie di terricci pensati anche per coltivazioni particolari come, per citarne alcune: orchidee, cactacee e bonsai. A questi si aggiungono diversi tipi di cortecce, provenienti da particolari zone d’Italia, ma anche dei Paesi confinanti. Dalla corteccia rossa di larice a quella nazionale, completamente naturali e pronte all’uso, alla pomice, la proposta dell’azienda trevigiana è attenta non solo all’aspetto
Una delle linee produttive.
sostenibile, ma anche a quello estetico e alla ricerca dei materiali migliori. Infine, fanno parte della linea Mrgreen anche gli ammendanti e i concimi organici, prodotti utili per migliorare i terreni in previsione di una coltivazione. Greenview ha così selezionato concimi organici per donare al terreno la migliore struttura e un adeguato apporto nutritivo necessario.
Per maggiori informazioni www.greenviewsrl.com
BCHANG!NG
Cambiare. È questa è la parola chiave dell’edizione 2023 del Garden center new trend, lo spazio in cui le tendenze del gardening si trasformano in allestimenti e concept visivi da cui lasciarsi ispirare. L’appuntamento è dal 22 al 24 febbraio presso Myplant & Garden
di BIANCA FERRARISTorna per la sua sesta edizione il Garden center new trend, il format pensato per il retail e il canale distributivo dei centri di giardinaggio firmato da Myplant & Garden, greenup ed Erica Cherubini. Un grande obiettivo in mente quello da veicolare al pubblico nel 2023: sensibilizzare sull’importanza del ruolo delle aziende nella risoluzione dei problemi ambientali e sociali del nostro tempo e
sulla centralità delle scelte da parte del singolo. Ma come? Giocando con una rilettura pratica di quattro concetti fondamentali: sostenibilità, cambiamento climatico, economia circolare ed etica.
RIPENSIAMO INSIEME COME FARE BUSINESS
Lo spazio del Garden center new trend oltre a indagare, come sempre, sugli innovativi aspetti espositivi e commerciali,
si concentrerà sul valore identitario del garden center, come luogo di riferimento per un impatto positivo sia sulle persone sia sul pianeta.
La nuova edizione offrirà strumenti e conoscenze concrete per ripensare al modo in cui fare business, prendendo ispirazione da aziende che hanno già intrapreso percorsi di cambiamento trasformandosi in b-corp e società benefit.
Il 23 settembre sarà biologico
Finalmente ci sarà una giornata europea dedicata agli sforzi verso la transizione agroecologica. Istituita dalla Commissione europea, è l’occasione per sensibilizzare ogni anno sul metodo di coltivazione che per le sue caratteristiche sarebbe un alleato nella mitigazione del cambiamento climatico
di BIANCA FERRARISOCCHIO PUNTATO SUI CONSUMI DOMESTICI
Le associazioni di settore hanno riscontrato una stagnazione dei consumi domestici di biologico.
La necessità di mantenere in equilibrio domanda e offerta è centrale. I dati elaborati da Nomisma sui consumi biologici mostrano:
• Lieve frenata dei consumi domestici: 3,9 miliardi di euro, -0,8% a valore rispetto al 2021.
• Forte balzo di quelli fuori casa (+53%).
• Il bio è presente sulle tavole di 23 milioni di italiani.
• La spesa pro capite in Italia resta ancora bassa (64 euro all'anno) soprattutto se paragonata a Germania (180 euro), Francia (188 euro) e Danimarca (383 euro).
Avevamo bisogno di una giornata europea dedicata al biologico? Probabilmente sì. E il 23 settembre 2022 è stato il giorno in cui è stata istituita ufficialmente. Promossa da IFOAM OE e istituita dalla Commissione europea, la data coincide con l’equinozio di autunno, il momento in cui giorno e notte hanno la medesima durata e rappresentano l’equilibrio necessario con la natura. L’obiettivo della sua istituzione è, naturalmente,
Roberto Zanoni, Presidente di AssoBio
“FORMAZIONE, COMUNICAZIONE E RICERCA SARANNO AL CENTRO DELLE NOSTRE AZIONI PER FAVORIRE LO SVILUPPO DEL SETTORE. (...) CI AUGURIAMO CHE VENGA CREATA AL PIÙ PRESTO UNA PIATTAFORMA DI TRACCIABILITÀ VALIDATA DAL MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE IN MODO DA RENDERE TRASPARENTE, ANCHE AL CONSUMATORE, IL PERCORSO DEI PRODOTTI BIOLOGICI DAL CAMPO ALLA TAVOLA"
quello di sensibilizzare sulle caratteristiche e sui benefici del bio ma anche per celebrare il settore e tenere traccia, annualmente, dei progressi realizzati, i passi da compiere e come aggiustare il tiro per la transizione agroecologica. Obiettivo finale? Il raggiungimento del 25 % di superficie coltivata bio entro il 2030.
COSÌ IL SUOLO DIVENTA
UNA
SPUGNABIOLOGICO RAPPRESENTA UNA RISPOSTA CONCRETA PER AFFRONTARE LE SFIDE FUTURE PERCHÉ ASSICURA RESILIENZA E SOSTENIBILITÀ, CONTRIBUENDO
A MITIGARE I CAMBIAMENTI CLIMATICI. MA NON È TUTTO, I TERRENI COLTIVATI A BIOLOGICO TENDONO A TRATTENERE MAGGIORI QUANTITATIVI D’ACQUA, DIVENTANDO UNA FORMA DI PROTEZIONE IN CASO DI SICCITÀ E INONDAZIONI”
DI CO2
Coltivare secondo le tecniche biologiche e nutrirsi di alimenti derivati da questa tipologia di coltivazione non solo favorisce uno stile di vita più sano, ma incide positivamente anche sul Pianeta. Basandosi sul riciclo della sostanza organica, per proteggere e incrementare la fertilità dei suoli, questo metodo trattiene ingenti quantità di acqua e accresce il contenuto di carbonio. Una buona notizia allora per contrastare e mitigare gli effetti del cambiamento climatico.
A CHE PUNTO SIAMO IN ITALIA?
Durante il primo UE Organic Day sono stati presentati alcuni dati utili per scattare una fotografia del biologico nel nostro paese. Il quadro tutto sommato è positivo:
1 L’Italia si conferma tra i paesi leader in Eu come quota di SAU bio coltivata sul totale (17,4%)
2 Il numero di operatori (86.144) è in aumento del 5,4% rispetto al 2021.
3 L’export (3,4 miliardi di euro nel 2022) è del +16% rispetto al 2021.
IL NOSTRO STILE DI VITA? SOSTENIBILE
Definitivamente entrata nel bagaglio culturale, la sostenibilità interessa oggi il 73 % degli italiani. In quali ambiti e in che modo? A raccontarcelo l’ultima ricerca di LifeGate, in collaborazione con l’Istituto Eumetra MR
di BIANCA FERRARISL’8° Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile condotto da LifeGate insieme all’Istituto Eumetra MR non lascia dubbi: gli italiani credono nella sostenibilità. Per la precisione, dal 2015, si sarebbe vissuto un incremento pari al +30 %, un dato che si traduce in 36,5 milioni di persone. Mica male, no? Ed è proprio da quella data che LifeGate analizza di anno in anno il sentimento dei cittadini nei confronti della tematica e le azioni quotidiane messe in campo per un futuro più verde.
LA GENERAZIONE Z IN POLE POSITION
Ma chi sono nel concreto questi 36,5 milioni di persone? Anche su questo fronte abbiamo una risposta chiara: principalmente i giovani della Generazione Z
ENERGIA
LA RICERCA
Svolta a livello nazionale, a Milano, Roma e Torino, la nuova indagine è stata realizzata nel mese di giugno su un campione di 800 individui, rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne, con sovracampionamento di 500 casi sulle città di Roma e Milano, e un segmento specifico appartenente alla Generazione Z, tra i 18 e i 24 anni.
ma anche i laureati, i cittadini tra i 18 e i 34 anni, attenti a limitare l’uso della carne e con un animale domestico. Se ci focalizziamo anche sulle singole città, si rileva che sia Roma sia Milano si mostrano stabili: il 75% dei milanesi (74% nel 2021) e il 78% dei romani (stesso dato nel 2021) si dichiarano coinvolti dalle tematiche ambientali.
I TEMI CHE STANNO A CUORE
MOBILITÁ
ECONOMIA CIRCOLARE
MODA E DESIGN
• Il 77% della cittadinanza italiana (74% Gen Z) conosce il termine energia rinnovabile.
• L’88% pensa siano giusti gli investimenti statali nelle fonti di energia rinnovabile (65% Gen Z).
• il 57% (49% Gen Z) crede sia una priorità utilizzarla in maniera esclusiva.
ALIMENTAZIONE
• L’84% (74% Gen Z) dichiara sia fondamentale sostenere l’agricoltura biologica.
• Il 30% (32% Gen Z) acquisterebbe prodotti biologici anche se costassero di più.
AZIENDE
• Il tema della mobilità sostenibile è compreso dal 52% della popolazione (50% Gen Z).
• Il 71% (50% Gen Z) fa la raccolta differenziata dei rifiuti RAE.
• Il 21% (31% Gen Z) sarebbe disposto ad acquistare prodotti in materiale riciclato anche se costasse di più.
CLIMATE CHANGE
• L’81% degli italiani sa che l’arredamento e l’abbigliamento possono essere sostenibili (72% Gen Z).
• Nella selezione di prodotti e servizi da acquistare, il 35% tiene in considerazione le informazioni trasparenti (26% Gen Z), il controllo della filiera di produzione (31% - 26% Gen Z), la presenza di certificazioni sostenibili (23%; 28% Gen Z) e la compensazione delle emissioni (24%; 19% Gen Z).
• Il 78% della popolazione è informato sulla questione del riscaldamento globale (79% Gen Z) e della crisi climatica (69%; 74% Gen Z).
• L’85% (74% Gen Z) crede sia necessario fermare i cambiamenti climatici adattando il proprio stile di vita e il 54% considera una priorità del Paese ridurre l’inquinamento dell’aria (57% Gen Z).
L’85% DEI CITTADINI (E IL 74% DELLA GENERAZIONE Z) CREDE SIA NECESSARIO FERMARE I CAMBIAMENTI CLIMATICI ADATTANDO IL PROPRIO STILE DI VITA
SAPETE RACCONTARE LA SOSTENIBILITÀ?
I dati rivelati da MGP & Partners, in occasione del suo ventennale, dipingono lo stato dell’arte della comunicazione dei valori sostenibili attraverso gli occhi dei consumatori e delle aziende
di BIANCA FERRARISLa sostenibilità deve essere compresa non solo nella sua accezione ambientale, ma anche in quella sociale ed economica.
La società di consulenza nell’ambito della comunicazione MGP & Partners ha presentato i risultati di una ricerca “Comunicazione e sostenibilità”, durante l’evento di celebrazione del ventennio dell’azienda. I dati, della cui raccolta ed elaborazione si è occupata EMG Different, raccontano a che punto siamo - in diversi settori - nel trasferire e nel percepire i valori e i principi sostenibili. Innanzitutto è necessario specificare che la ricerca si è rivolta a due tipologie di interlocutori: consumatori e manager di aziende. Tra i due, quest’ultimi hanno dimostrato una spiccata sensibilità verso la tematica. Il 100% del pubblico business ritiene molto importante il tema, mentre per i consumatori lo è nel 74% dei casi.
CHI SI INFORMA DI PIÙ?
L’indagine chiarisce un punto fondamentale: la sostenibilità è un tema che interessa e attira l’attenzione dei diversi interlocutori, seppur con differenze. Ad
I DATI TRADOTTI NEL GARDEN CENTER
1. Puntare su contenuti online e digitali: articoli del blog, newsletter settimanali, schermi nel punto vendita, per esempio.
2. Il contenuto vince sulle parole: essere chiari e concisi ma diretti nella stesura dei testi per arrivare al cliente. Ricorrere alle immagini quanto basta, senza esagerare.
3. Prestare attenzione alla veridicità delle informazioni che si divulgano: evitare di perdere credibilità agli occhi del cliente.
IL 100% DEL PUBBLICO BUSINESS RITIENE MOLTO IMPORTANTE IL TEMA, MENTRE PER I CONSUMATORI LO È NEL 74% DEI CASI
emergere è infatti che solo il 52 % dei consumatori si informa attivamente sulla sostenibilità di un prodotto o servizio. Al contrario, con il 97 % i manager aziendali si dimostrano più sensibili alla questione.
COME?
In entrambi i casi, tanto per i consumatori come per i manager, si predilige lo strumento digitale e online per reperire informazioni su un determinato prodotto o servizio e sul suo grado di sostenibilità, rispettivamente il 36% e il 60%. Ma cosa cattura maggiormente la loro attenzione? A incidere sull’efficacia della comunicazione il contenuto per il 42 % dei consumer e per il 57 % dei manager. Immagini, grafici ed elementi visuali, invece, catturano l’attenzione rispettivamente per il 33 % e il 49 %.
IL MESSAGGIO È EFFICACE?
Le campagne di comunicazione da parte delle aziende vengono percepite come efficaci dal 57 % dei consumatori, mentre il mondo business raggiunge il 76 %. Un aspetto rilevante, contenuto tra i dati presentati da MGP & Partners è la verifica della veridicità delle informazioni sulla sostenibilità che interessa il 55% dei consumer e l’80% dei manager. Il campione alla base dell’indagine ha mostrato di possedere un buon livello di consapevolezza sulle fake news e sulla pandemia, due tematiche centrali in questi ultimi anni.
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SIATE I MIGLIORI IN CIÒ CHE NON RICHIEDE TALENTO
Spesso elementi a cui diamo poca importanza possono spostare l’ago della bilancia
Nel 2018 la mia squadra di rugby era arri vata in finale e la vittoria avrebbe de ciso chi sarebbe passato in serie A: ci preparavamo alla partita con un po’ di timore e tanti dubbi sulle nostre possibilità. L’allenatore ci allenò duramente in vista della finale, seguendo questa massima: «Siate i migliori in ciò che non richiede talen to». Vale a dire, si può fare molto bene anche senza avere doti eccezionali: correre più a lungo, alzarsi più velocemente dai placcaggi, disporsi in ma niera migliore per ricevere la palla. Ma cosa centra questo con il florovivaismo? Centra, perché troppo spesso produttori e gardenisti si lamentano ma poi si difendono dando la colpa sempre ad altro. Ma siamo certi che stiamo facendo tutto il possibile per fronteggiare la situazione difficile di oggi? Vorrei proporvi alcune cose che non richiedono grandi sforzi o investimenti, ma che possono determinare un miglioramento notevole.
LA PULIZIA
Questa sconosciuta. Sono convinto che uno dei fattori che influisce di più sul valore percepito di una pianta sia il grado di pulizia. Innanzi tutto, il grado di pulizia dell’ambiente in cui è venduta. Spazzare, togliere le ragnatele e la polvere, pulire i vasi, lavare bancali e sistemare aree tecniche in disordine: sono compiti che chiunque potrebbe fare. Inoltre, un aspetto sottovalutato ma determinante per il consumatore è la pulizia delle piante che arrivano dal produttore. Perché il garden figo di Milano dovrebbe mettere in bella vista delle piante macchiate di acqua calcarea? Avete mai visto in vendita in una boutique di Armani delle scarpe sporche?
IL BILANCIO E I COSTI DI PRODUZIONE
Senza fare conti astrusi, quanto avete fatturato quest’anno? Se avete impiegato più di 5 click o 10 secondi per rispondere, non va bene. Che il calcolo dei costi di produzione in floricoltura sia un problema è fuori discussione: credo che in nessun altro settore economico ci sia una incapacità di calcolo del bilancio aziendale e dei costi come nel nostro. So bene che il conteggio non è semplice, ma di certo non serve un laureato in economia per farlo. Sapere il costo di una produzione può aiutarci moltissimo: la coltura è poco remunerativa rispetto al prezzo di vendita? Cambiamola. La coltura è remunerativa? Produciamone di più. Si può limare sui costi energetici cambiando fornitore? Facciamolo.
VISITARE IL FORNITORE/CLIENTE
Molti rivenditori e gardenisti sono avvezzi alle visite ai fornitori esteri, stessa cosa vale per i fornitori esteri in visita a clienti italiani. Poche volte ho visto produttori in visita ai garden o ai loro clienti vicini. Perché questa differenza? Come potete sapere se vi state ostinando a produrre una pianta che non viene apprezzata, se state chiedendo troppo o troppo poco per il vostro prodotto confrontandolo con altri del punto vendita o se il cliente sta valorizzando il frutto del vostro lavoro come deve, se espone come lo esporreste voi? Questo distacco infinitesimale eppure infinito è la croce di molti produttori e rivenditori. Eppure chi l’ha colmato avvicinandosi e dialogando, ha ottenuto risultati ottimi.
STUDIARE, FORMARSI E FORMARE I CLIENTI
Mi è capitato di dover spiegare a un cliente perché nella nostra azienda abbiamo iniziato a produrre la var. Cosmos invece della Alice du Pont di Mandeville. Il cliente si è fidato e invece di cercare in Sicilia la vecchia varietà, ha provato la nuova che gli proponevo, presentandola con un bel cartellone che ne riporta le caratteristiche migliorate, e le ha vendute bene. Si sarebbe ottenuto lo stesso risultato se non mi fossi preoccupato di spiegare il mio prodotto? Il visitatore del garden avrebbe scelto la novità, se il rivenditore non gli avesse descritto le sue qualità? Lo studio, la formazione nostra e dei nostri clienti dovrebbe essere la spina dorsale del nostro commercio. Dobbiamo spiegare ciò che vendiamo, spiegare a chi compra come ottenere il massimo dal prodotto e continuare a formare l’acquirente finale perché trovi anche lui appassionante ciò che proponiamo.
ESSERE GENTILI
Questa davvero non costa nulla, però può tutto. Avete mai sentito parlare dell’effetto farfalla? Infinitesime variazioni delle condizioni iniziali producono variazioni grandi e crescenti. In altre parole, “il battito di ali di una farfalla può provocare un uragano dall'altra parte del mondo”. Una parola delicata, uno sguardo gentile, un sorriso bonario possono compiere miracoli. Conosco un proverbio russo che dice “Una parola gentile è come un giorno di primavera”. E non è proprio ciò che vorremmo? Che fosse sempre primavera?
PS. Quell’anno fummo davvero bravi nelle cose in cui non serviva talento e l’anno dopo giocammo in serie A. Questo è il mio augurio per il vostro anno nuovo. Che possiate prendervi la vostra serie A.