Speciale Tesino
Ci scrivono da: Pieve Tesino.
A
nche nella valle di Tesino finalmente si vide spuntare un’aurora serena e dischiudersi un lietissimo giorno, veramente degno d’essere tramandato alla memoria dei posteri di quest’alpestre dimora. Il 2 Settembre 1877, cui non varrà certo l’oblio a nascondere sotto il suo nereggiante velo, fu una festa solenne per quelli di Pieve massimamente, i quali s’adoprarono con ogni cura per rendervi più viva, più palese la loro compartecipazione. E inver mirabile amor di patria essi esternarono in
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questa circostanza peregrina, poiché spontanei offersero quanto era loro dato di offerire onde potesse tornar il più possibilmente gradita l’accoglienza che s’erano prefissi d fare agli ospiti Tridentini. Leggere sugli organi pubblici il nome del loro paese come del luogo, che era stato scelto a svolgere il programma di un’eletta comitiva che è speciale onore il poter soltanto avvicinare degnamente e sentirsi nel sacro dovere di dimostrarne la più sincera gratitudine fu un subitaneo pensiero che commosse concor-
demente quasi tutti i PIevesi e che li accesse ad un festevole incontro. Né fu vana ambizione di grandeggiare o gara scipita, né fu orgoglio di loro ben essere od altro meschino sentimento, sibbene un giusto desiderio di acquistare al loro paese la simpatia e l’amicizia di così degne persone, che suscitò in essi quell’operosità, per cui solo poteansene ripromettere l’ambito gradimento. Peperò se i Pievesi cercarono di fare lieto viso alla società degli Alpinisti Tridentini e se, guardando la costoro venuta, come una speciale onorificenza che la prima volta s’impartiva al loro paese, si prepararono a riceverli nel mondo che meglio permettevano le condizioni, nelle quali versavano, non poterono certo non sentirsi generosamente ricompensati dalle nobili espressioni che tratto tratto facevano echeggiare quegli egregi Signori. Durante il pranzo infatti eglino vollero esser frammessi ai terrieri o fu là