Speciale Tesino Uno scrigno per la storia di una Valle di Mario Pernechele
Villa Daziaro:
una porta sulla Russia
È
venuto a mancare, questa primavera, l’ingegner Stefano Gaudenzi “Daziaro”. Persona riservata e umile, mai sopra le righe, l’ultimo discendente della famiglia Daziaro ha sempre perseguito un grande obiettivo: fare in modo che rimanesse traccia dell’importante storia di famiglia e venissero valorizzati, oltre agli spazi immobiliari, i preziosi documenti e le stampe che hanno permesso alla ditta Daziaro, in quasi un secolo di attività, di diventare un importante punto di riferimento per la cultura popolare russa nell’ultimo secolo degli Zar. Sempre disponibile a ospitare importanti iniziative culturali che hanno poi permesso di giungere alla creazione del Museo per Via, l’ingegnere Gaudenzi-Daziaro ha sempre voluto che particolare attenzione fosse riservata alla cura e alla valorizzazione dei rapporti storici e culturali tra la ditta degli antenati (e con essi tra il tesino-Trentino/Italia) e la Russia, grazie anche alla collaborazione con soggetti provinciali, nazionali e internazionali a ciò deputati. Ma da dove nasce questa opportunità che, se colta, permetterebbe di aprire
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e far funzionare al meglio la Villa, come luogo di promozione e conservazione/ valorizzazione degli aspetti culturali legati al mondo della grafica, dell’immagine e, in senso ampio, dei rapporti con il mondo europeo esteso alla sua componente slava e russa in particolare? Un po’ di storia (1) Nati da genitori tesini, il padre Cristoforo Dallemule era di Castello e la mamma Anna di Pieve, i fratelli Daziaro, Giuseppe e Giacomo, sono i fondatori di una ditta che ha documentato con dovizia di particolari la storia gloriosa della ricostruzione russa post-napoleonica e molti momenti della vita dei popoli del vasto impero zarista nelle sue diverse componenti. La ditta, fondata a Mosca da Giuseppe Dallemule “Daziaro” nel 1827, è molto nota a per gli indubbi successi culturali e commerciali oltre che per la ricercata qualità delle stampe ai cultori, appassionati e studiosi, con par-
ticolare riferimento al mondo russo. Il giovanissimo Giuseppe Dallemule Daziaro era, agli esordi, soprattutto un venditore ambulante con frequentazioni abituali nelle fiere e mercati, prassi che continuò anche a notorietà raggiunta. Durante un viaggio in Austria, fece conoscenza col giovane Dal Trozzo, originario della Valsugana, i cui parenti avevano un negozio a Varsavia. Tentò l’avventura mettendosi in società. I due soci pensarono di penetrare nella vicina Russia, alla ricerca di nuovi sbocchi e migliori “piazze” ove far circolare la merce. Giunto a Mosca dopo cinque anni di vita errabonda, Giuseppe coraggiosamente aprì un negozio di stampe in uno dei luoghi simbolo, Piazza Lubjanka; era, come detto, il 1827. L’iniziativa ebbe successo e Giuseppe aprì, prima, un secondo negozio a Mosca al Pont des Marechaux e, poi, chiamando a collaborare anche il fratello minore, Giaco-