A parere mio tra conoscenze umanistiche o scientifiche che fossero. Erano considerate due facce della stessa medaglia, tanto che i più illustri scienziati dell’epoca, come il fisico settecentesco Leonardo Eulero, avevano ricevuto una solida formazione umanistica. Gli uomini avevano una concezione di sè pari a quella di nani sulle spalle dei giganti del passato. Giganti del pensiero e maestri di vita dai quali bisognava imparare per trovare le chiavi che avrebbero permesso di decodificare anche i problemi del tempo corrente. Dalla rivoluzione francese in poi si è diffusa invece l’idea che la realtà fosse pienamente conoscibile, misurabile, catalogabile e prevedibile in maniera deterministica e attraverso criteri oggettivi. L’incapacità di raggiungere una risposta portò a credere che essa non esistesse.
Questa fu la “macula originalis” che aprì la strada al relativismo, il quale portò ad una crisi esistenziale che accese la miccia dei più cruenti totalitarismi del Novecento. O, in maniera più subdola, non avendo più maestri da cui imparare né fonti da cui attingere esperienze di vita, al mito di D’Annunziana memoria del “self-made-man”, l’uomo che si fa da sè, che è maestro e guida di sè stesso sul sentiero della vita. Ma nel lungo periodo questa modalità non regge. Abbiamo un disperato bisogno di attingere nozioni ed esperienze altrui per districarci nel, sempre più complesso, labirinto della Realtà che ci avvolge. E se questo compito non lo svolgono più i libri e tantomeno le relazioni umane, finisce che proiettiamo le nostre aspettative sulle nuove tecnologie.
Ed è così che il cellulare è diventato il binocolo attraverso cui i novelli guardoni sbirciano nelle vita (finte) degli altri alla ricerca di modelli da imitare o, nella gran parte dei casi, da invidiare. Ma a che pro? In assenza di risposte e di armi per combattere e capire lo scorrere della storia nella quale siamo immersi, preferiamo autosedarci con frivolezze, nell’illusione che il Tempo non esista. Credo che l’unico argine a questo disorientamento generale sia quello di riprendere in mano, in forma analogica o digitale, quei forzieri di vita vissuta che contengono, nero su bianco, le pillole di saggezza dei nostri antenati. La vita è troppo breve per girare a vuoto credendo di avere la verità in tasca. Anzi, dentro ad una cover.
ro durante l’epidemia
li all’este Covid-19: Gli studenti internaziona
S
rnazionali negli ono più di un milione gli studenti inte del mondo e Stati Uniti. Provengono da ogni parte tivo all’economia contribuiscono in modo da significa introiti per un totale del Paese. Nel 2018 hanno apportato liaia di ragazzi sono di 44,7 miliardi di dollari. Tra questi, mig studenti italiani che italiani. Sono infatti più di 100 mila gli o. Gli Stati Uniti sono ogni anno partono per studiare all’ester globalizzato ed intertra le mete più gettonate. Un mondo a prova dall’emergenza connesso il nostro, messo però a dur Covid-19. 9 è in preoccupante Negli USA il numero dei casi di Covid-1 za il numero degli aumento. È difficile stabilire con esattez sura delle università o, ed in particolare negli USA. La chiu ster all’e cati bloc o son nto me mo al scorso. studenti italiani che izione del Presidente USA il 13 marzo pos di bio cam ino ent rep del uito americane è stata inaspettata a seg va da parte delle univerato una comunicazione poco esausti ent lam ito sub da fin no han li iona ntanarsi Gli studenti internaz o (F-1). Il Visto F-1 non consente di allo esc ent stud o Vist del a tem il e zion corso di studi in terra sità. In particolare, desta preoccupa il rischio di non poter riprendere il per a pen si, me 5 ai re erio sup iodo per delle dagli Stati Uniti per un Visitor Program (SEVP), sta sviluppando ge han Exc t den Stu lo ne, stio que a azione. In molti Americana. L’ente che si occupa dell li che si dovessero trovare in questa situ iona rnaz inte i ent stud agli ntro inco Uniti. Le linee guida per venire termini potranno tornare negli Stati che in ed se ezza cert con ere sap za sigliato agli studenti hanno però deciso di rientrare sen ere in territorio USA. È stato inoltre con man per di le, sibi pos ove o, iand sigl università stanno con tuale emergenza medica e di aprire assicurazione sanitaria copra un’even pria pro la che re fica veri di li iona internaz nto. (Francesca Gottardi) con la propria ambasciata di riferime un contatto di comunicazione diretta
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