Ieri avvenne di Chiara Paoli
12 maggio Giornata Internazionale dell’Infermiere Il 12 maggio di 200 anni fa, nasceva Florence Nightingale, fondatrice dell’assistenza infermieristica. Per questo in tale data viene ancor oggi celebrata la giornata internazionale dell’infermiere; una categoria che vogliamo ringraziare e commemorare soprattutto in questo periodo di emergenza sanitaria, che li ha visti operare con abnegazione e profondo senso del dovere, anche mettendo a rischio la loro salute e in alcuni casi perdendo la vita.
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lorence, come dice il nome stesso nasce in Italia, a Firenze, ma il cognome tradisce l’appartenenza ad una famiglia della borghesia inglese residente nel Buckinghamshire. Florence, guidata da un forte spirito cristiano, avverte la chiamata di Dio a soli 17 anni e a 24 decide di dedicare la sua vita ai malati, andando contro i progetti che la sua famiglia aveva in serbo per lei e rifiutando ben 3 pretendenti. A quell’epoca le infermiere erano considerate al pari delle sguattere e la madre e la sorella rimasero scandalizzate dalla sua decisione, cercando di opporvisi in ogni modo. Pur non avendo una formazione medica, Florence si rende conto delle mancanze in questo settore e si mette in prima linea per promuovere il miglioramento delle cure mediche fornite negli ambulatori per le persone in difficoltà. Ciò sarà possibile grazie all’appoggio di Charles Villiers, primo leader del Poor Law Board, ente fondato nel 1847, e per merito della riforma generale del sistema di assistenza ai poveri. Nel 1850 trascorre un periodo a Düsseldorf, in un ospedale gestito in maniera impeccabile da diaconesse luterane; vi tornerà l’anno seguente per ottenere il diploma di infermiera e
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Florence Nightingale
predisporre un accurato resoconto che verrà pubblicato in maniera anonima. Nel 1853 lascia la tenuta di famiglia di Embley Park, trasferendosi a Londra, dove dirige e si occupa della formazione del personale di una casa di cura per donne in difficoltà; può permettersi di fare ciò grazie alla consistente somma di mantenimento che il padre le versa ogni anno e grazie alla zia Mai, che finanzia la ristrutturazione dell’istituto. L’anno successivo l’Impero Britannico prende parte alla guerra di Crimea e in seguito alle preoccupanti notizie sui feriti, il 21 ottobre Florence Nightingale,
autorizzata dal ministro della guerra e suo amico, Sidney Herbert, parte insieme alla zia Mai e a 38 infermiere per Scutari, dove ha sede l’ospedale inglese. La situazione dei soldati feriti è molto grave, l’ospedale è molto sporco, mancano gli strumenti necessari, anche l’acqua scarseggia e proliferano le malattie infettive. Florence insieme al suo “esercito” di infermiere si dedica alla sanificazione e razionalizzazione delle procedure. Se gli ufficiali cercano di sabotarla, in patria il Times la dipinge come la “Signora della Lampada”, angelo custode che veglia i malati anche di notte. Nasce un fondo che porta il suo nome per la raccolta di offerte, grazie ad un comitato presieduto dal duca di Cambridge. Nel 1855 Florence torna a Londra, chiede di istituire una commissione che esplori la sanità militare e rende nota la necessità di una riforma in tal senso. Affetta da una malattia infettiva, la brucellosi, si ristabilisce e ritorna al fronte. Si occuperà poi del sistema sanitario indiano e si dedica alla scrittura di fascicoli per le commissioni ministeriali, nelle quali inserisce numerose statistiche, rese comprensibili a tutti grazie all’uso di grafici e inventando lei stessa l’istogramma circolare o ragnatela. Per ottenere ciò che tanto desidera scrive