Accadde Ieri of Madam C. J. Walker”, vediamo una Sarah C.J. Walker rifiutata come venditrice come “troppo nera” e soprattutto impresentabile quale modello di bellezza ideale. Da qui si scatena la rivalità tra le due donne, Sarah si trasferisce a Denver e si sposa con Charles Joseph Walker, che realizza pubblicità per i giornali; qui si dedica a sviluppare una nuova formula per shampoo e pomata a base di zolfo e inizia a commercializzare il suo prodotto. Annie Malone di rimando inserisce nei suoi inserti pubblicitari la dicitura “beware of imitations” (attenzione alle imitazioni)! In realtà non esisteva all’epoca alcun brevetto, tanto più che i benefici dell’igiene del cuoio capelluto e le proprietà dello zolfo erano note sin dal ‘500. Leggenda narra che la formula del prodotto di Madame Walker le sia stata rivelata in sogno da un “grande uomo nero”, ma la realtà dei fatti porta a credere che sia stata elaborata grazie all’aiuto di un farmacista, Edmund L. Scholtz.
Il sogno prende forma vendendo a domicilio il suo “Madam Walker’s Wonderful Hair Grower” e ampliando velocemente la rete di vendite. Nel 1908 si trasferiscono a Pittsburgh dove inaugurano il Lelia College, scuola di formazione per agenti di vendita e parrucchiere, dando una possibilità di guadagno e indipendenza economica a numerose ragazze di colore, altrimenti costrette a lavorare al servizio dei bianchi. Nel 1910 viene costruita una grande fabbrica a Indianapolis e i suoi prodotti raggiungono i Caraibi. Si dirigono quindi alla volta di Harlem dove comprano casa e aprono un salone di bellezza, insieme a una nuova scuola per venditrici. Nel 1917 si trasferisce nella Villa Lewaro a Irvington, eretta su progetto del primo architetto nero ad aver ottenuto la licenza
nello stato di New York. Sarah C.J. Walker si dedica anche alla politica per favorire e sostenere la rivendicazione dei neri troppo a lungo sfruttati, filantropa e sostenitrice di progetti culturali come il Walker Theatre, ogni anno finanziava con 10 mila dollari gli studi di giovani neri. Si spense il 25 maggio 1919, per complicazioni dovute all’ipertensione di cui soffriva. Nel 1993 è entrata a a far parte della National Women’s Hall of Fame.
BORGO
In ricordo di un amico - Ciao Giancarlo
G
iancarlo Corradin ci ha lasciato. Da qualche settimana la comunità di Borgo ha salutato una persona dalla grande umanità e disponibilità. Classe 1942, se n’è andato all’età di 77 anni. Originario di Lomazzo, una cittadina di 10 mila abitanti in provincia di Como, in Valsugana era arrivato agli inizi degli anni ’60. A Borgo trova lavoro assunto, inizialmente come perito elettrotecnico, presso le Ceramiche Ingres. Giancarlo aveva una grande passione per il calcio. Tifosissimo dell’Inter, indossa per qualche anno la casacca giallorossa dell’Us Borgo e diventa capo fabbrica all’Ingres, ruolo che avrà fino al momento della chiusura dello stabilimento. Una volta in pensione, Giancarlo Corradin si dedica anima e corpo alla sua comunità. Dopo aver appeso le scarpe al chiodo, diventa accompagnatore, dirigente e, per tre anni, anche presidente dell’Us Borgo: dalla stagione 1986/87 fino a quella 1988/89 quando lascia l’incarico a Bruno Divina. Ma la sua passione sportiva andava oltre il calcio: era appassionato di ciclismo, direttore di corsa tanto da essere sempre presente, ogni anno, nel comitato organizzatore della Coppa d’Oro. È stato tra gli organizzatori del Palio della Brenta, manifestazione che, assieme a tanti altri, aveva fondato nel 1985. Sempre presente all’interno della vita parrocchiale, disponibile a dare una mano a tutti, non faceva mai mancare la sua presenza nell’attività dell’oratorio, all’interno dell’Avulls e della San Vincenzo. Aveva sempre parole di conforto per tutti, sempre sorridente, allegro e solare.(M.D.)
augana
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