Conosciamo il territorio di Chiara Paoli
“La Brenta” Dai laghi di Caldonazzo e Levico prende vita il fiume Brenta, da tutti conosciuto al femminile, come “La Brenta”, che con i suoi 174 km si colloca al tredicesimo posto per lunghezza in Italia.
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a Brenta, nasce dal lago di Caldonazzo, attraversa la Valsugana orientale, dove raccoglie l’acqua dei torrenti Centa, Larganza, Moggio, Ceggio, Maso, Chieppena e Grigno per giungere in Veneto dove viene raggiunta da ulteriori affluenti per finire il suo corso a sud di Chioggia, dove confluisce con il Bacchiglione nell’Alto Adriatico. Con il nome di brenta si indica in realtà anche un contenitore, molto simile ad una gerla come forma, ma realizzata con assi di legno incurvate e con una capienza di ben 50 litri. All’interno di essa si conservava acqua o si pestava l’uva con l’ammostatoio, come ricorda Camillo Andriollo nel video realizzato per “L’alfabeto delle cose”, tra le risorse messe on-line dal Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina di San Michele all’Adige. Ma se per i trentini la Brenta indica quindi anche una grande quantità di liquidi, per i veneti la “Bren-
Borgo Valsugana
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tana” diviene sinonimo di alluvione. Il corso del fiume è stato modificato nel tempo, gli studiosi ci dicono che prima dell’alluvione del 1589 esso passava attraverso la città di Padova, che per l’appunto deriva il proprio nome da Patavium, che significa invero “abitanti di palude”, seguendo il percorso dell’attuale linea ferroviaria. Medoacus, questo il nome attribuito al fiume dai romani, che voleva probabilmente intendere “in mezzo a due laghi”, quella di origine e la zona lacustre o forse piuttosto facendo riferimento al suo aver percorso quello che è oggi il corso del Canal Grande, passando tra i due laghi che un tempo si collocavano nel veneziano prima che questi si unissero per formare la laguna vera e propria. È in epoca medievale che fa la sua comparsa il nome “Brintesis”, tratto per alcuni dal termine latino “rumoreggiare”, per indicare le molteplici inondazioni, anche se l’interpretazione più accredi-
Il Brenta
tata vuole che questo termine derivi dal germanico “Brunnen” che significa fontana. In epoca medievale il controllo sui percorsi fluviali era di fondamentale importanza e la Brenta divenne motivo di contesa tra le città di Padova e Venezia, il delta del fiume non permetteva di definire in modo univoco i confini territoriali. Padova per evitare continue esondazioni costruì alti argini a Vigodarzere che impressionarono anche il celebre poeta Dante Alighieri, di passaggio in qualità di ambasciatore dei signori Da Polenta di Ravenna.«E quale i padovan lungo la Brenta / per difender lor ville e lor castelli / anzi che Chiarantana il caldo senta /[...] / a tale immagin eran fatti quelli / tutto ché né sì alti né sì grossi / qual che si fosse lo maestro felli» (Inferno, canto XV) La storia idrogeologica della Brenta è assai complessa, il suo corso è stato