Conosciamo il territorio soggetto nei secoli a numerose modifiche, effettuate a volte per garantirsi un passaggio diretto evitando il pagamento di dazi e gabelle, in altri casi prosciugando per lasciare senza acqua il nemico. Le variazioni si sono rese necessarie anche per evitare alluvioni e limitare l’imputridimento delle acque, che rischiavano di divenire paludose e quindi impraticabili e insalubri per gli abitanti. Nel 1604 è Gianluigi Gallesi a produrre un progetto per le deviazioni del corso del Brenta, con l’istituzione delle “Sette prese”. Girolamo Francesco Cristiani, fece parte della commissione per lo studio dell’influenza del fiume Brenta sulla laguna veneziana e i suoi studi matematici vennero pubblicati nel 1795 con il titolo: “Della inalveazione, e del regolamento del fiume Brenta conforme al piano idrometrico del sig. avvocato fiscale
Ponte Vecchio (Bassano del Grappa)
Angelo Artico approvato, e modificato da cinque matematici ”. Nell’ottocento, ad occuparsi della regolamentazione del fiume Brenta è invece l’ingegnere Pietro Paleocapa, ricordato con una grande statua all’interno del giardino Papadopoli di Venezia. Il fiume caratterizza il centro storico di Borgo Valsugana e la città di Bassano del Grappa, dove scorre sotto il celebre “Ponte Vecchio” o ponte degli Alpini con copertura lignea, presente già nel XIII secolo, ma ricostruito tra 1567 e
1569, seguendo il progetto di Andrea Palladio. Questo corso d’acqua contraddistingue la nostra valle e il vicino Veneto, permettendo anche diverse attività come la canoa, il rafting, la pesca sportiva, ma anche la navigazione su battello con visita alle splendide ville venete. Un fiume ricco di storia che ha le sue origini in Valsugana e con il suo corso ha dato vita a una delle più splendide cartoline italiane, la laguna di Venezia.
IL RICORDO DI PAOLO CAUMO
U
di fare ed in silenzio se ne è n po’ schivo come era nel suo modo li Amici del Cavallo fino allo andato Paolo Caumo, presidente deg testimone perché diceva di scorso autunno quando ha passato il e questo ruolo. Il suo fisico indeboliaver timore di non riuscire più a ricoprir affrontate sempre con grande dignito da una lunga serie di complicanze, che se l’è portato via. Oltre ai suoi tà, non ha retto all’ultima fase cruciale no iazione e tutti gli amici, giovani e me familiari lo piangono i soci dell’Assoc per tutto questo tempo la passione giovani che con lui hanno condiviso disfazioni maturate al Centro Ippico per il mondo del cavallo e tutte le sod o. Presidente degli Amici del CavalDe Bellat alle Spagolle di Castelnuov fino appunto allo scorso autunno lo dal 2008, ha ricoperto questa carica allo sviluppo del Centro Ippico, sia impegnandosi con grande dedizione ità propriamente equestri, nonché di in termini di infrastrutture che di attiv creato di conseguenza i presupposti relazioni sociali e di volontariato. Ha ’ambito equestre, con l’attività assistita per il concretizzarsi di eccellenze nell ona equilibrata e capace di gestire un a cavallo come fiore all’occhiello. Pers professionalità con le istituà, rapportandosi correttamente e con colt diffi ve etti ogg con sso spe ivo sua salute, anche mondo associat e. Dovendo fare i conti anche con la zion ocia l’ass con e rativ abo coll pre zioni locali e provinciali sem e delle nuove infrastruttuegno e determinazione la realizzazion imp con uito seg pre sem ha ci, criti hanno cononei momenti più territorio. “Tutti i soci e gli amici che ti tro nos sul nza elle ecc di e estr equ re che garantiscono un centro i ed in quelli con difficoltà”. e che hai insegnato, nei momenti bell o fatt hai che llo que per lo Pao ano sciuto ti ringrazi enticheremo”. (M.D.) rti più fra noi, tutti ti dicono “Non Ti dim ave non per re cuo nel ezza trist la Con
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