Medicina & Salute di Erica Zanghellini *
Il perdono a noi stessi e agli altri
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uanti di noi nella vita si sono trovati nella situazione difficile di dover perdonare qualcuno, ma che questa circostanza metta a dura prova se stessi? Il perdono non è un passaggio scontato, quante volte diciamo a noi stessi e agli altri che quell’azione, che quella cosa accaduta, non si può perdonare? Il perdono può essere definito come un concetto duplice; da una parte è un processo, che ci costa fatica e che racchiude tutto quell’insieme di atteggiamenti (coraggiosi) che si devono mettere in atto per riuscire a lasciare andare il rancore che proviamo, che ci rende prigionieri e che ci consuma dentro. Solo in questo modo potremmo accettare quello che è stato, ma soprattutto andare avanti con la progettualità della nostra vita. Dall’altra invece, il perdono può essere visto come un percorso mediante il quale riusciamo a risanare le ferite ricevute e le conseguenti
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emozioni negative, e piano piano arrivare alla pace interiore. Insomma, il perdono è un costrutto psicologico complesso, che coinvolge più piani della nostra vita, il piano emotivo, quello cognitivo e quello comportamentale. Ricordiamoci che anche perdonare sé stessi non è una cosa automatica, quanti di noi “portano ancora il segno” di azioni compiute o no, che avrebbero potuto cambiare le conseguenze delle nostre scelte e quindi la nostra vita significativamente? Perdonare non deve significare dirci che quello che è accaduto in un dato momento della nostra vita è stato positivo, o riappacificarci con la persona che ci ha fatto soffrire. Non è sentirci in obbligo o avere pietà di lei o di noi. Perdonare vuol dire lavorare su di noi, per evitare di essere logorati a livello personale per quel che è accaduto. L’arte di perdonare se stessi e gli altri può regalarci vantaggi sostanziali,
anche e soprattutto rispetto la nostra qualità di vita, del nostro benessere. Perdonare vuol dire liberarci di una buona dose di stress, di renderci liberi dalla rabbia. La rabbia, soprattutto se cronica può avere un impatto negativo importante su di noi e su chi ci sta attorno e a cui vogliamo bene. La ricerca riporta addirittura un aumento della nostra reattività allo stress, ma soprattutto l’ innalzare il rischio dello sviluppo di malattie croniche, e in primo luogo di quelle cardiovascolari. Altri studi dimostrano come il riuscire a perdonare, ha un impatto positivo invece sulla riduzione dell’ansia o dei disturbi dell’umore. Preciso che perdonare significa abbandonare ogni speranza di un passato migliore: non dimenticare o negare il fatto di essere stati feriti ma, invece, arrivare a relazionarsi in modo differente con il torto subìto, imparare a pensare in modo più funzionale. Non dobbiamo sentirci né