RACCONTARE… LE FIABE C’È UN TEMPO PER
CENERENTOLA Bambini senza diritto di studiare e di giocare C’era una volta una vedova che aveva due figlie brutte e antipatiche. Sposò un ricco gentiluomo, che aveva una figlia. Le sorellastre la invidiavano e la presero in antipatia. Le affidavano i lavori di casa più pesanti e la lasciavano vestita di stracci. Alla sera si sedeva in un angolo del camino: aveva sempre il vestito sporco di cenere, così incominciarono a chiamarla Cenerentola. Un giorno arrivò un paggio: – Il principe cerca moglie e fra tre giorni darà un ballo! – Al ballo dovrete essere splendide – disse la matrigna. Le due sorellastre, eccitate, correvano di qua e di là, litigando e dando ordini a Cenerentola. Arrivò la sera del gran ballo. La matrigna e le sorellastre salirono in carrozza. Cenerentola corse vicino al camino e scoppiò a piangere. Comparve una fatina piccola e grassottella che disse: – Su, non piangere… Vorresti andare anche tu al ballo? – Mi piacerebbe, ma non ho l’abito da sera. – Voglio aiutarti, però mi servono una zucca, i tuoi amici topolini e anche una talpa. Magia! La zucca si trasformò in una splendida carrozza, i topolini in sei cavalli bianchi e la talpa in un perfetto cocchiere. La fata impugnò la sua bacchetta e… il vestito di Cenerentola si trasformò in un abito splendido. Ai piedi, due meravigliose scarpette di cristallo. Era una vera principessa! – La mia magia durerà fino a mezzanotte. Dopo la carrozza ritornerà zucca, i cavalli saranno topolini e i tuoi abiti stracci! – disse la fata. Cenerentola ringraziò la fatina, salì sulla carrozza e partì felice verso il palazzo. Il principe rimase subito incantato dalla sua grazia e invitò Cenerentola a ballare. A un tratto, l’orologio della torre suonò la mezzanotte.
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C’era una volta… una fiaba per pensare