²l’inverno
LA BAMBINA DI NEVE Era una bambina pallida pallida. Era una bambina di neve. Però non si scioglieva mai, nemmeno vicino al calorifero. Gli altri bambini, la prima volta che la vedevano, la guardavano con gli occhi spalancati: come era diversa da loro, le giravano alla larga, non si avvicinavano. Poi impararono dai genitori e dai maestri che il mondo è bello perché siamo tutti diversi, se fossimo tutti uguali, che noia, vi pare? Del resto anche i fiori sono tutti diversi tra loro e un prato con mille fiori diversi è meraviglioso! I vostri vestiti sono di tutti i colori, quelli della bambina di neve erano solo color della neve, e anche i suoi capelli erano bianchi, eppure aveva lo stesso una faccina da bambina. Che gusti aveva la bambina di neve? Negli sport non le piaceva per niente il nuoto, potete immaginare perché, in compenso era molto brava in pattinaggio sul ghiaccio. Come cibo le piacevano tanto i surgelati, ma i surgelati non cucinati, se li mangiava così come uscivano dal freezer. Poi le piacevano molto i ghiaccioli all’anice, che erano bianchi come lei, il gelato al fior di latte e quello al limone. Anche la panna montata, le piaceva. Di notte sognava fiocchi di neve, brina, ghiaccio, ghiaccioli, cubetti, surgelati, frigoriferi, freezer, nevicate, igloo, pinguini, poli nord. Insomma era una bambina speciale. Quando nevicava, la bambina di neve ingrassava un po’. Vivian Lamarque, La bambina bella e il bambino bullo, Einaudi Ragazzi
ApprendistA scrittore scrittrice
Continua tu, sul quaderno, la storia della bambina di neve.
Ma un giorno, la bambina di neve…
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