PH. BR ANIMIR-BALOGOVIÄ, PEXELS
inchiesta politica
Le attese del basket Il presidente della Federazione italiana pallacanestro, Giovanni Petrucci, guarda con favore all’apertura del Governo in merito alla possibile sospensione temporanea del divieto di pubblicità per le scommesse, e traccia un bilancio drammatico delle conseguenze della pandemia sullo sport ma un altro, assai positivo, sui successi degli azzurri nelle varie gare internazionali di Anna Maria Rengo
GIOVANNI PETRUCCI
P H . A R C H I V I O F I P/ C I A M I L LO - C A S TO R I A
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port tricolore messo a durissima prova dalla pandemia di Covid-19 che da marzo dello scorso anno ha fatto chiudere stadi, palazzetti, piste di atletica. Sport tricolore che aveva già subìto le ripercussioni del divieto di pubblicità e di sponsorizzazione da parte delle società di gioco, entrato in pieno vigore nel 2019 con il conseguente venir meno di importanti fonti di finanziamento soprattutto per le federazioni di quegli sport sui quali più si scommette. A tracciare un bilancio, ora che la fase più dura della pandemia sembra (finalmente) alle spalle e che si potrebbero aprire nuovi scenari anche sul fronte di una rivisitazione del decreto Dignità, è il presidente della Federazione italiana pallacanestro, Giovanni Petrucci. Il mondo del basket italiano come ha vissuto la pandemia e come vive le attuali limitazioni che ancora lo interessano? “Abbiamo vissuto la pandemia con apprensione, preoccupazione, ma anche con attenzione e, mi permetto di dire, con senso di responsabilità. A inizio del marzo 2020 abbiamo sospeso, di comune accordo con le Leghe di Società e con i Comitati Regionali Fip, tutte le attività. Gli scudetti della passata stagione
GIOCONEWS #10 OTTOBRE 2021
agonistica non sono stati assegnati: non accadeva dalla seconda guerra mondiale. Successivamente abbiamo lavorato, seguendo le indicazioni dell’Autorità di Governo, per la realizzazione dei protocolli per la ripresa progressiva degli allenamenti e dei campionati per tutti i livelli nel rispetto di tutte le norme di prevenzione e sicurezza. Mi scuserà il gioco di parole, ma ci sentiamo limitati dalla limitazioni. Il green pass è lo strumento giusto per consentire l’apertura oltre il 35 percento dei posti disponibili nei palazzetti e stiamo dialogando con le Istituzioni politiche per arrivare almeno al 50 percento subito (come già accade per gli spettacoli teatrali) di cui comunque non siamo contenti. Sarebbe il primo passo però, per arrivare poi, in breve tempo, al 100 percento. E fino a quando non ci si arriverà sarà una sconfitta per tutti, anche per il Governo. Ci piacerebbe se non dialogare, almeno avere spiegazioni dal Comitato tecnico scientifico, ma questi non ci risponde, né si confronta con noi. Lo scorso anno le società sono state bravissime a giocare senza pubblico, ma le difficoltà economiche, dopo 18 mesi, sono molto preoccupanti se non viene riattivata quella linfa vitale che gli spettatori rappresentano per le squadre. Sicuramente a livello economico, ma anche di entusiasmi e di comunità. Seriamente rischiamo la disaffezione del pubblico”.